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Elenco dei simboli pit importanti Elenco dei simboli piti importanti SIMBOLO _SIGNIFICATO = uguale # diverso (disuguale) = circa uguale « minore > maggiore < minore 0 uguale 2 maggiore 0 uguale = pil o meno : la valore assoluto (modulo) di a: Va a, se a20 =a, se a<0 Insiemi e appartiene é non appartiene 3 esiste (ovvero 3 él quantificatore esistenziale) v per ogni (ovvero V @ il quantificatore universale) Insiemi nunerici N ‘Numer interi positivi o numeri naturali = Numeri interi relativi Q ‘Numeri razionali R ‘Numeri reali Operazioni insiemistiche U Unione na Intersezione Relazioni insiemistiche E contenuto o é uguale a... (concetto di sottoinsieme) E contenuto in Contiene o & uguale a... (concetto di soprainsieme) Contiene, Insieme vuoto (cioé 8 é l'insieme che non contiene alcun elemento) = oppure + © (inclusivo), vel, or (disginnzione inclusiva) e, et, and (congiunzione) se...allora,.. oppure: implica (deduzione) see solo se Proprieta delle potenze e alcune formule algebriche pit important Proprieta delle potenze e alcune formule algebriche pid importanti Propriet’ delle potenze Siano ae Red n€Z. Ricordiamo, anzitutto, le seguenti definizioni: 1) se m>1, si chiama potenza ennesima (0 n-ma) del numero reale a, il prodotto di 7 fattori uguali ad a, cio’: 2 sen=,sipone a'=a; 3) sen=0 ¢ a #0,sipone: a 4) sen<0ea40,sipone: a=. @ Dalle definizioni date segue che le proprieta delle poterze a esponente intero dei numeri razionali, valgono anche per le potenze a esponente intero dei mumeri reali Ciog, se a, bER ed m ,n€Z, risulta a) D — (avf=a"v"s b o (f-£ 2) la"{ =a": Elenco di aleune formule algebriche piit importanti Dati a,b ¢ cER si pud provare facilmente che valgono le seguenti identita 1. Differenza fra quadrati: a’—b°=|a~-)-(a+5) 2. Quadrato di un binomio: |a+6)'=a°+2ab+b°; 3. Cubo di un binomio: |a+b))=a't3a°b+3ab°4b° 4. Somma e differenza fra cubi: a’ +b°=|a+b)-(a°= ab+b* Quadrato di un trinomio: (a+b-+ 2ab+2act2be N.B. Nell'insieme dei numeri reali R la somma di quadrati_ a’+5° non si puo scomporte. Tuttavia, esistono delle formule, utili in detenminati casi, che consentono una fattorizzazione particolare di un gruppo di polinomi ed esattamente: + ab eit’ =b’)'¥2a°b’ e, ingenerale: * WneN siha: a"+b"=|a"=6")’ 2a°5” I sistemi di equazioni di primo grado Isistemi di equazioni di primo grado Innanzitutto ricordiamo che la forma normale (0 canonica) di un sistema in due equazioni di primo grado é la seguente dove a, b,c, a’, b'e c'ER e x e y rappresentano le incognite. Tuttavia, se il sistema assegnato non fosse scritto in forma nommale, con le operazioni di m.e.m., somme fia monomi simili, semplificazioni ecc..., & sempre possibile riuscire a riseriverlo nella forma algebrica migliore possibile per applicare uno dei metodi risolutivi ilustrati nei paragrafi seguenti. L Metodo di sostituzione Dopo aver effettuato tutte le operazioni presenti nel sistema ¢ ridotto i monomi simili, si isola uniincognita da una delle due equazioni, ossia si ricava un’incognita in funzione dell’altra se- guendo possibilmente il consiglio di isolare quell'incognita il cut coefficiente numerico é pitt plossimo ad 1. Poi, se la variable isolata si trova al memibro di sinistra dell'uguaglianza, so- stituiamo espressione che é al membro di destra, nella restante equazione che, riducendosi ad ‘una sola variabile, si risolve facilmente. Infine il valore dell’incognita cosi ottenuto lo sostituiamo nell’equazione in cui I’altra inco- gnita era stata isolata. Esempio svalto: 2 6) Aly—7) _ xd _y-3 4 5 10 4 2x 1_3{x-1) Sy+l 3.2 5 12 calcoliamo il m.c.m [sslecslt sly 7\_2(x-+4|-Sly-3) 20 20 40x—30/y+1) _36(x-1)-3(5y+1) 60 60 eliminiamo i denominatori [15x-90+4 16 y-112=2x+8-5 y+15 |20x-30y-30=36x-36-25 y—5 isoliamo le incognite dalle costanti [15x-2x+16 p+5 y=+90+15+8+112 |40.x—36.x-30 y+25y=—36-5+30 semplifichiamo e scriviamo il sistema in forma normale (13.x+21 y=225 \4x-Sy=-11 isoliamo x nella seconda equazione: [13x+21 y=225 Sy-il ba sostituiamo nella prima equazione | feb pe +21 y=225 I sistemi di equazioni di primo grado nella prima eqnazione abbiamo una sola incognita: risolviamo allora tispetto ad essa: (65 y—143+84y=900 [149 y=1043 ly WB a7 Sy- y-l => pep | Sy-1 7 {nine sostituiamo il valore di y cosi determinato nella seconda equazione per trovare x [3 |; 5-7-1 _24 pist=6 ela soluzione, risczitta in forma ordinata, & Metodo di somma o sottrazione o metodo di riduzione Dopo aver effettuato tutte le operazioni presenti nel sistema, ridotto i monomi simili e posto il sistema nella forma canonica, IL.a__ siindividua il minimo comune nuultiplo dei coefficienti di un’incognita ILD _ si trova il fattore che consente di ottenere tale m.c.m. (e il suo opposto) per l'ineognita considerata The si sommano algebricamente in colonna le due equazioni: in questo modo scompare un'incognita ILd si risolve l’equazione cosi ottenuta ad una sola incognita Ie a scelta si pud ripetere il procedimento per P’eliminazione dell’altra incognita oppure effettuare il metodo di sostituzione Esempio svolto (riprendendo I'esempio del numero I) 13x+21 y=225, chiamiamo (1) la prima equazione 4x-Sy=-Il, chiamiamo (2) la seconda equazione Procediamo cercando di eliminare la x: il mcm. tra 13 e 4 é 52, percid moltiplichiamo la prima equazione per 4 e la seconda per 13 (queste moltiplicazioni sono ammesse in virti del secondo principio di equivalenza per le equazioni) e poi eseguiremo la sottrazione membro a membro. Conveniamo di indicare questa operazione con la seguente notazione 4(a}—13(2] dove (1) ¢ |2| indicano, rispettivamente come seritto sopra, la prima e la seconda equazione del sistema e conseguentemente [4(13x+21 y|=4-225 |13[4x-5 y)=134-11) Per climinare la y é sufliciente eseguire la sottrazione memibro a membro ovvero: S2x+84 y: [52.x+84 y=900 = 149 y=10435 52x-65 y |$2x-65y=-143 a sig SInt Bay In maniera del tutto equivalente, eseguiamo l'operazione 5(1}+21(2) allo scopo, stavolta di eliminare la y (5|13x+21y|=5-225 _ — (65x+105 y=1125 = 140 x=894> x=6 \aul4x—sy)=21(-11) (84x—105 y=—231 65845 F103 y= 105y= 1125231 Quindi la soluzione é I sistemi di equazioni di primo grado Metodo del confronto E unapplicazione della proprieta transitiva dell'ugnaglianza che afferma che se A=B eB=Callora AC. Infatti, se il sistema é ridotto alla forma normale, isoliamo la stessa incognita in entrambe le equazioni e, poi (in virtit della proprieti transitiva dell'ugua- glianza), ugnagliamo le espressioni situate ai membri di destra, Si ottiene cosi un’equazione in una sola incognita (per es. x), facilmente risolvibile Allo scopo di individuare il valore dell'altra incognita (la y), sostituiamo il valore ottenuto (di x) inuna delle due equazioni di partenza e cosi rusciamo ad ottenere la soluzione completa Esempio svolto (tiprendendo ancora lesempio del mumero I) 13.x+21 y=225 4x-Sy=-l1 isoliamo x da entrambe le equazioni 225-21 y 1B Seu ps ‘uguagliamo i due membui di destra 225—21y_Sy—I1_ 900-84 y _ 65-143 13 4 32 2 liminiamo i due denominator ¢ isolviamo tispetto ad y: —65 y—84 y= -900 —143> —149 y= 04 Adesso, isoliamo y da entrambe le equazioni ed uguagliamo ancora i due membri di destra 225-13. - 21 l+4x 3 [x= Quindi la sotuzione é: |*=$ Metodo di Cramer o delle matrici faxtby=c a'xt+b' Siano delta, delta x, delta y, ispettivamente, le seguenti espressioni Consideriamo ancora un sistema ridotto alla forma normale: A=|¢, pl-ab'—a'b, Axle, Pleebt-crb eA=|%, Se 470 le soluzioni si trovano caleolando: Ay sey a°” a Esempio svolto (siprendendo un'ultima volta lesempio del numero D): {13x+21 y=225 (4x-Sy=-11 I sistemi di equazioni di primo grado 1321 13-(-5)-4-21=-65-84=-149, 225-(-5)+11-21=-1125+231=-894e >) 3-[-11)—4-225=— 143-900 =—1043 Definizione e proprieti dei radicali Definizione e proprieta dei radicali Definizione: dati tre elementi aER” ¢ m,n€Nsi definisce radicale di indice m e radicando a” la po- tenza a® ed esattamente: =Var a er Quindi per poter svolgere agevolmente qualunque operazione con i radicali sari necessario applicare comettamente le proprieta delle potenze. Intanto ricordiamo che: ‘Sen é numero intero pari ‘Sen & numero intero dispari Va=b significa a=b” se a, b sono mumeri reali positivi, negativi o ull Ya=b significa a=0" se a, b sono numeri reali positivi o null 3; mentre V—9 nonesiste ; 27: a; adesempio 5*=5 “o_o 30 PP =a" , esempio: Va=Va™ ; poiché si semplifica la frazione a Somma di radicali: si esegue solo se radicali sono simili: aVx-+6V5=(a+0|Tx 5 Esempio: 2V2+5V2=7V2; mentre la somma 2V3+5V2 non sipud eseguire utilizzando questa regola "RB Esempio 1: {/ a3.ths Esempio2: {2° Quoziente di radicali: si esegue solo se gli indici delle radici sono uguali: 9!" /y?- oe . Es Potenza di radicali: (‘al =|Va" Esempio: [%/3). Radice diradice: \Va=""Va Esempio: 197=""4 Razionalizzazione del denominatore. Esaminiamo tre casi: Ae 2 2 +4. 4 _ Mo—Ve _ alvb—Vel Wore Vote Vb—Ve ano" ane" Yor on Yorn or” & Radicali doppi: vale la seguente identita (utile se la quantita (a’- 0) é un quadrato): Esempio: /2+V3 Fornila risolutiva dell'equazione algebrica di secondo grado e fattorizzazione del trinomio di 2° Formula risolutiva dell'equazione algebrica di secondo grado e fattorizzazione del trinomio di 2 Unequazione algebrica di secondo grado (=2°) € un oggetto algebrico che, seritto nella fouma completa, si pud rappresentare cosi ax’ +bxt+o=0 dove a,beceR 2240. Possiamo facilmente provare che le sohizioni possono essere scritte nella seguente forma Adesso conveniamo di chiamare il radicando del radicale che compare nella formula risolutiva discriminante dell” equazione di 2° ponendolo, per comodita, uguale a A (si legge: delta) e cioé Per classificare le due soluzioni dobbiamo considerare tre casi (in base alle variazioni del segno di A): 1) A>0, Allora la YZ é un numero reale e abbiamo due soluzioni x, , x, reali e distinte (x 4x, 2) A=0, Allora la VA é uguale a 0 ¢ abbiamo due soluzioni +, , *, reali ma coincidenti (srs 3) Ax= -3+V13. Applicando la formula (1) possiamo quindi fattorizzare il trinomio e esattamente: aby = 3r42=-2 |x-[3-VB)}|x-13+V3}) Goniometria Goniometria Misura degli angoli Un angolo qualunque si pud misurare utilizzando diverse uniti di misura. Le uniti di misura pit utilizzate sono tre: 1. gradi sessagesimali, Un grado sessagesimale é la 360-ma parte di un angolo giro. 2. gradi centesimali. Un grado centesimale é la 400-ma parte di un angolo giro 3. radianti, Un radiante definisce la misura dell'angolo al centro di una circonferenza che insiste sun arco di misura uguale al raggio della eirconferenza stessa, [Consideriamo 'angolo 6 s disegnato in fig. 1. Supponiamo che in| |gradi sessagesimali la sua misura sia &°e che in radianti la misura sempre dello stesso angolo sia x radianti. Dalla evidente s proporzione: @ °:360°=x:20, si ottengono le formule di conversione da gradi sessagesimali a 02, x lradianti e viceversa e cioé: aon oO r . 180°” fig 1 2 oak 180 x In maniera del tutto analoga si procede per ottenere le foumule di conversione da gradi centesimali a radianti (¢ viceversa) e, infine, da gradi sessagesimali a gradi centesimali (e viceversa). Nel resto di questo capitolo quando faremo riferimento ai gradi sottintenderemo sempre i gradi sessagesimali In fig. 2 6 disegnato un patticolare disco goniometrico che descrive un angolo giro. Si pud notare Vampiezza degli angoli espressa in gradi ¢ in radianti con, in particolare evidenza, V'ampiezza degli angoli “pitt” importanti (meglio: pitt usati). Inoltwe, per gli angoli che appartengono ai quadranti definiti dai numeri romani J ZZ, I ¢ 17 sono indicate le variazioni del segno delle funzioni trigonometriche che saranno introdotte nel seguito di questo capitolo, Tabella con i valori numerici “pitt importanti” di sena, cose, tana. e cotana Angelo sen. cose. tan. cotanc, 0,0 4 0 Non esiste 30° = 3 i 6 3 3 ox 45° 7 1 I e 1 v3 3 oo =.= z 3 3 90°F 1 0 Non esiste 0 1 (3 2 = fe 3 120°, 5x 2 V3 3 3s, 3x 3 of “1 1 (3 2 5 i —33 150°, 2 2 3 180° , 2 0 -1 0 Non esiste cotan +, 20 sec. radi yp cosec + Iv sen cos tan cotan sec - 10- Fornnule pitt importanti di trigonometria Formule pid! importanti di trigonometria a i assegnato un triangolo rettangolo ABC disegnato in fig. 1 B eat A b c fig. 1 Le funzioni trigonometriche dell'angolo x sono definite cosi cateto opposto ¢ _ ipotenusa 5 _cateto adiacente ce ipotenusa senx _a_cateto opposto cosx b cateto adiacente cosx _b _cateto adiacente senx a cateto opposto ipotenusa cateto adiacente ipotenusa ‘senx a cateto opposto Relazione fondamentale: 7, WxER:si pnd dimostrare che vale la seguente identit sen’ x+cos’x=1 da cui: senx=+V1—cos"x cosx Formule di addizione e sottrazione: 8. Qualunque siano i due numeri a ¢ BER valgono le seguenti identita: sen| cB] =sencr-cosB+ senB-cosa cos|c+B|=cosot-cos B+ sendt-senBh tances) = to tf 1 tanc-tan 2, cosx: 3. tanx 4 6. cose x: V1=sen? x Formule di bisezione: 9. Qualunque sia “ER valgono le seguenti identit cos Ot a ltcosa 2 a) 2 Relazioni tra gli elementi di un triangolo qualsiasi I due seguenti teoremi si utilizzano quando di tm triangolo qualsiasi dobbiamo determinare lati e angoli. Per i due teoremi che seguono facciamo riferimento alla fig. 2 sen. Teorema dei seni (o di Eulero) Enunciato: in un triangolo qualsiasi le misure dei lati sono proporzionali ai seni degli angoli opposti e cioé, facendo riferimento alla fig. 2, si ha: - ile Fornnule pitt importanti di trigonometria ab e¢ sen sen seny Esempi di applicazione del teorema dei seni: sen 30° _ sen45° v2.1 0=30°, B=45°, a=16u> = =b=16u.2-4022.62u, ; y 16 D 22 " 5, = 5en40°_ senB 2) @=40°, D=15u., a=25u.> Set sen B~0.38 ) D1, a=25u > “SEA senB Teorema del coseno (0 di Carnot) Enunciato: in un triangolo qualsiasi, il quadrato della misura di ogni lato é uguale alla somma dei quadrati delle misure degli altri due lati, diminuita del doppio prodotto delle misure di questi due lati per il coseno dell’ angolo fra essi compreso e cioé, facendo ancora riferimento alla fig. 2, si ha: 1. a’=b'+¢"—2b-e-cose Rb 2a-c-cosB 3. sa +b?2a-b-cosy Esempio di applicazione del teorema del coseno P+? 2abcos 60° =251' +64u -2-5u-Bu-d = 490" y=60°, a=5u., b=Bu.>c per oui: c=7u.,a=5u, =6u.= dal teorema precedente si ha a _¢ _sena _seny yg _arseny sen seny ac ¢ 5u 3. sena= 0.614237 Tu. -12- Formule rignardanti la retta e alone coniche in un piano cartesiano Formule riguardanti la retta e alcune coniche in un piano cartesiano Nel seguito useremo queste notazioni: P,=|9,.¥3). P, =|", 3, punti P,, P, e P, Je P=|x,,¥4] per indicare i 1, Fonnula della distanza fra due punti: P[P; 2. Punto medio M del segmento di estremi i punti P, ¢ P, 3. Equazione della retta r passante per due punti distinti: r 3a) se x)=x,= laretta é parallela all'asse y e ha equazione: 3b) se y,=y,= la retta é parallela all'asse x e ha equazione: y=cost Y- J 3c) il coefficiente angolare si indica con m € si pone: » a.=arctan\m| Oss: La dimostrazione é a questa pagina. 4, Equazione della retta r in forma esplicita: r 5. Equazione della retta rin forma implicita’ r: axtby+e=0 Equazione del fascio di rette passanti peril punto P,: tant“ (m) mix p y= |x—x5] Per disegnare il grafico di una retta é necessario determinare esattamente due punt appartenenti alla retta stessa: se la retta & seritta in forma esplicita y=mx-+ p allora conviene determinare le coordinate di questi punti assegnando prima il valore 0 alla x, calcolare il corrispondente valore di y poi il valore 1 e poi calcolare il corrispondente valore di y come descritto nella seguente tabella: x fy ole 1 | mtp Se la retta é assegnata in forma implicita, e cio’, ax+by+e=0 altora, per determinare i due punti, @ sufficiente assegnare prima alla x il valote 0, calcolare il corrispondente valore diy e poi il valore 0 ad y e poi calcolare il corrispondente valore di x come descritto nella seguente tabella or y 0 £. -£| 9 Qualora nell'equazione implicita temnine noto fosse 0 (ades. r: y=x,) allora bastera eseguire una variazione nei valori scelti come illustrato dalla seguente tabella 0 0 1 nit Nel seguito faremo riferimento alle rette r e's di equazioni: r: y=m,x+p, es: y=m,x+p, -13- Formule rignardanti la retta e alone coniche in un piano cartesiano 8. Condizione di parallelismo fra rette: due rette, r ¢ s, sono parallele e si scrivera r//s se i loro coefficienti angolari sono uguali ovvero se mm, 9. Condizione di perpendicolarita fia rette: due rette, re s, sono perpendicolarie si sctivera rs se il prodotto dei loro coefficienti angolari é -1 ovvero se: mm,=—1 10. I punto dintersezione P fia due rette non parallele res _{y=m,x+ p, x+y 11, Formula della distanza fra un punto Pye una retta di equazione implicita r: av-+by+e=0 Oss. La dimostiazione é a questa pagina, 12, Angolo formato fia due rette Consideriamo le rette r ¢ s che si intersecano nel punto P ei due angoli B opposti al vertice P: B é Iangolo formato dalle due rette re se si scrivera P=/. Il grafico disegnato nel riquadro illustra la sitnazione geometrica E facile dimostrare che vale la seguente uguaglianza: a,=0,+ ovvero: e, quindi tan \=1an\0.,~41,) e dalla formula di sottrazione della tangente si ha: tantt,—tano,, T+ tano.,-tanc, Ricordando che tan|«,|=m, e tan|o., tuendo si ottiene la formula che calcola la tangente dell'angolo formato fia le due rette ed esattamente: m,—m, tan\B =tan|.,— 01, ‘an\\= Fane & ApPlicando fan~ ad entrambi i membri, si ottiene Vangolo: m=nt, tant pee Formule riguardanti le coniche CIRCONFERENZA Definizione: una circonferenza é costituita da un insieme di punti di un piano equidistanti_ da un punto fisso, C, chiamato centro, La distanza di un punto qualunque della circonferenza dal centro si chiama raggio, Equazione cartesiana di una circonferenza: Tix ty tarthy+e=0 (Centro di una eirconferenza: Raggio di una circonferenza: /Equazione cartesiana di una circonferenza con il - 14 Formule rignardanti la retta e alone coniche in un piano cartesiano centro nell origine e raggio r. [Equazione cartesiana di una circonferenza con il centro sull'asse x ¢ civé nel punto C Tixty'+arte=0 Tix’ +y°+ = PARABOLA Definizione: una parabola é costituita da un insieme di punti di un piano equidistanti da un_punto fisso, F, chiamato fuoco e da una retta, d, chiamata direttrice. /Equazione cartesiana di una parabola che ha Passe i simmetria// all'asse 9: Pe ysaxithate _B=4ac\_ Coordinate del Vertice: 2a’ 4a ricordando che: A=0?—4ac Coordinate del Fuoco: bi 2a’ 4a Equazione cartesiana della retta direttrice, Equazione cartesiana dell'asse di simmetria: di simmetria // all'asse x: /Equazione cartesiana di una parabola che ha l'asse P: x=ay'tbhyte = Mutue posizioni di una circonferenza (0 parabola) ed una retta: Una retta ed una circonferenza (0 parabola) possono essere: y conferenza (o parabola) e la retta s 2) parabola) e la retta 1 3) parabola) e la retta e Tutto cid é riassunto graficamente nelle figg. Ie 2 secanti e, in questo caso, esistono due punti di intersezione, S; ¢ S., fra la cir- fangenti ¢, in questo caso, esiste un punto di intersezione, T, fra la circonferenza (0 esterne ¢, in questo caso, NON esistono punti di intersezione fia la cizconferenza (0 Formule rignardanti la retta e alone coniche in un piano cartesiano Per determinare analiticamente la posizione di una circonferenza rispetto ad una retta r qualunque, occorre risolvere wm sistema di 2° costituito dall'equazione della circonferenza e Vequazione della retta e poi studiare il discriminante dell'equazione risolvente il sistema e cioé: [xty'taxtbyte= [xt |mxtpP+axtb|mx+p}te=0., lpameety [x°+nex242m pxt p'+axtbmxtbp+e=04{(1-+m’|x’+|2m p+bm+alx+ p'+b p+e=0 ents [yamtp L'equazione: (1+m*)x°+(2mp+bm+a\x+p*+bp+c=0 ¢@ chiamata equazione_risolvente il sistema e, come scritto sopra, ne dobbiamo studiare il discriminante. Ponendo: l+nr|, B=+|2m p+bm+a)e y=+p'+bp+c, Yequazione si trasforma ed assume la seguente semplice (e nota) forma: o.x*+$.x+y=0 il cui discriminante é: A=f*—4«-7. Possono. capitare tre casi (a seconda del segno di A ) ed esattamente: = A>0, Allora esistono due intersezioni x,, x, distinte (x, #x,) e la retta & secante ei punti di intersezione sono: S,=|,, mx, +p] ¢ S,=[,, mxs+ p| — A=0, Allora esistono due intersezioni x,, x, coincidenti (x, =x,) e la retta & rangente ei punto di tangenza é: T=|x,, mx,+p] = A<0, Allora NON esistono intersezioni reali e la retta é esterna, Nel caso della parabola si procede in maniera del tutto analoga - 16- Dimostrazione della formula della distanza punto-retta Dimostrazione della formula della distanza punto-retta Siano assegnati una retta r:ax +y+e=0 ed un punto P, esterno adr cio’ Py=(x9, ¥9\@r: Facendo riferimento alla fig. 1, ricordiamo che la distanza fra un punto ed una retta é rappresentata dal segmento di minima lunghezza che possiamo tracciare pet congiungere il punto e la retta in questione. In base a cio, il segmento, che ha origine in P, dovra essere ortogonale alla retta r. Sia H il piede della perpendicolare tracciata da Py fig. 1 Detto cid, vogliamo dimostrare ehe la distanza d=HP, é definita dalla seguente formula lax,+by, +e] d= : Va+e Dim. Sapendo che la retta r € assegnata in forma implicita (qualora fosse assegnata in forma esplicita sappiamo che sempre possibile esprimerla in forma implicita con semplici passaggi algebrici), possiamo determinamne il coefliciente angolare: a e, dovendo essere HP, Lr, possiamo calcolare il coefliciente angolare della retta HP, e cioé: b m,.= Scriviamo l'equazione della retta HP, che ha per coefficiente angolare & @ HP,: y-yy=4|x-x| ¢, calcolando il m.c.m. ed elimminando il denominatore (se @#0|, si ha. HP,: al y—¥9)=b|x—x5} Adesso, allo scopo di determinare le coordinate del punto diintersezione H fia la retta HP,e la retta r, impostiamo e risolviamo il sistema: = | aly—yy)=b|x-%5| 4| fax+by+e=0 |aly-y0}=6(x--) —byte 5) aly—y,)=0 byte byte a =a" yo—abx,—be Dimostrazione della formula della distanza punto-retta yar Fe _@ yo~abxy—be Yue ferdiane dH va ep [e@xtabixtatbyabix—Betac+ Bex a’ xtab’xt+a b y,—ab'x,+a'c=0 a y.—abx,— be >), @ iy —abx, —be = a+b iia a+? [atxtb'xtab yy—bixotae=0 -_@ yy —abxy— be [Per > ath ya| Escenas df ycatna te y a yy—abxy—be “(5 {{la°+b")xp-B xytab yo* ac) +|(a°+b*] y,—a? yo abxo+ be) |= Jlletse 3e-D’ setab yytac} +|a’ yy" yo—a" yypaby, +be| i p + =5) {{a?x,+ad yracl +[b?y, +abx,+be} |= 7 -| aa {at xiea'b? ota’ c*#2a bx ve*2a°cxyt2a bey yeah med c+ ae +2ab’x,y)42b ¢yot2ab ex) = ep) le satettloo*laieb*lo2abay slat eB 2aerlatebi|oadelatebile + =| ‘Me +¢*(a*s6")) slap (a?+b?)(a?a2+B? y+2abx,yot2acxt2be yee lax,+by, [axe y,re) lo aie8' yee s2absorys2act2ben)A4) a —_- 22s Var Guns eras a a Ere |ax,+b y,+e| ee! exit - 18- Dimostrazione dell'equazione cartesiana di una retta Dimostrazione dell'equazione cartesiana di una retta Siano assegnati due punti distinti P,=|x,, y;] ¢ P,=[,x,, 9.) conil segmento P, P,non parallelo né all'asse x né all'asse y. Per un postulato di geometria elementare sappiamo che, per due punti distinti, passa una e una sola retia P,P,, Basandoci su questo postulato, vogliamo determinare l'equazione cartesiana della retta r che, in piano cartesiano ortogonale e monometrico Oxy, passa per i due punti distinti P, e P, Dim. Consideriamo la fig. 1. Supponiamo, senza perdere nulla in generalita, che anche Per. P é un qualunque altro punto appartenente alla retta re quindi le sue coordinate saranno generiche e incognite: P=(x, y|. Partendo dai punti P,=|x,, y,),P;=|x,, y,) €P=/x, y) tracciamo le proie- zioni ortogonali P, H,,P,H,, PH (sispetto all'asse x )e P,K,,P,K,, PK (rispetto alllasse »). Per la perpendicolarita, conosciamo le misure dei seguenti segmenti: o yy HQH=3,-%,, KR=y-y Ky Inoltre, i due trapezi rettangoli H,H,P,P, e H, HPP, sono simili tra loro poiché hanno lo stesso numero di lati e gli angoli corrispondenti congruenti e quindi vale questa relazione HA, _ PP, a Wr, PP,’ ¢, pet Jo stesso motivo, i due trapezi rettangoli K,P,PK e K,P,P,K, sono simili tra loro cosicché vale questa relazione: Q Confiontando la (1) con la (2) si ha @ ¢, sostituendo le misure definite dalle uguaglianze (*), si oltiene: xox, ny. 4 Kr Quest'ultima uguaglianza si chiama: equazione cartesiana di una retta r passante per due punti distinti P,P. Oss. A) Se x,=x,,alloralaretta P,P, é verticale, In questo caso, 'equazione (4) perde di significato poiché un suo denominatore vale 0. E tuttavia naturale, in questo caso, ulilizzare l'equazione: 2% - 19- Dimostrazione dell'equazione cartesiana di una retta x=costante 0, pili sinteticamente: x=cost 0, meglio ancora: r: B) Se y,=y,,allora la retta P,P, é orizzontale. Come prima, lequazione (4) perde di significato poiché un suo denominatore vale 0. E tuttavia naturale, in questo caso, utilizzare lequazione: y=costante ©, pitt sinteticamente: y= cost 0, meglio ancora: ”: ©) Se x,#x, ¢ y,#y, allora, con semplici passaggi algebrici, possiamo riserivere lequazione (4) nella forma implicita e civé: © raxt+by+e=0 , ancora, isolando la variabile y, possiamo riscrivere lequazione (4) nella forma esplicita ¢ cio: © net p - 20- Indice Indice generale Elenco dei simboli pitt importanti Proprio alow forse Wgpriho pi peri I sistemi di equazioni di primo grado... ec Definizione e proprieti dei radicali Formula risolutiva dell'equazione algebrica di secondo grado e fattorizzazione del tinomio di 2° Goniometria, Misura degli angoli Formule pitt importanti di trigonometria Formule riguardanti la retta e alcme coniche in um piano cartesian. Dimostrazione della formula della distanza punto-reta... Dimostrazione dell equazione cartesiana di una retta Indice. - 21. oom ue fSSeaae

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