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L'acqua è una molecola composta da un atomo di ossigeno e due di idrogeno.

Si presenta come un
liquido incolore oppure negli altri due modi come vapore o ghiaccio. È una risorsa importante da
moltissimi punti di vista, ricopre il 71% di tutta la superficie terrestre, compone la maggior parte del
corpo umano, è essenziale per la vita e per il funzionamento del pianeta. È un ottimo solvente perciò
per acqua si intende la sostanza pura e la miscela con diversi sali disciolti.

Sulla terra compie un ciclo il cui motore è il calore del sole. Il ciclo idrologico che compie l’acqua lo si
può far partire dall’oceano, cioè l’acqua dell’oceano evapora incontrando zone più fredde in alto
dove si condensa per poi precipitare sottoforma di pioggia, neve o grandine. Sulla terra può scorrere
lungo fiumi o torrenti, depositarsi in falde acquifere oppure in ghiacciai continentali o in quelli polari.
Eventualmente l’acqua finirà col depositarsi nuovamente in mare ricominciando il ciclo.

L'inquinamento dell’acqua è un problema serio in quanto nonostante la sua abbondanza la frazione


di acqua utilizzabile è ridotta e quindi non va sprecata, inoltre data la stretta relazione fra ambiente e
acqua se si causano problemi all’acqua si possono causare danni anche gravi all’ambiente.

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L'inquinamento dell’acqua può avere origine agricola, industriale o civile. Gli inquinanti si classificano
in:

 Fecali, derivanti dalla decomposizione di escrementi animali, quindi dipende se la


decomposizione di queste sostanze è compiuto in condizioni aerobiche o anaerobiche.
 Sostanze organiche non naturali, sono solventi organici, diserbanti, antiparassitari e
insetticidi.
 Sostanze inorganiche nocive.
 Sostanze inorganiche tossiche, soprattutto metalli pesanti o anioni. Per i metalli esistono
tabelle che descrivono quale sia la concentrazione massima nelle acque, la solubilità dei
metalli aumenta nell’acqua al diminuire del pH.

Tra le sostanze inorganiche abbiamo:

 il cianuro, un potente veleno che in acqua esiste sottoforma di HCN;


 ammoniaca;
 acido solfidrico, è un prodotto di decomposizione anaerobica;
 anidrite carbonica, prodotta dalla decomposizione del materiale organico, in acqua ad alte
concentrazioni la rende corrosiva e nociva per la vita marina;
 ione nitrito, usato per diminuire il potere corrosivo dell’acqua in alcuni processi industriali;
 ione solfito, usato nelle acque di alimentazione delle caldaie per allontanare l’ossigeno;
 Saponi, i cui sali possono reagire con altri materiali diventando insolubili;
 Detersivi: essi si distinguono in anionici, cationici e non ionici. Possono essere a base di
tensioattivi, molto inquinanti, ma favoriscono la schiumatura, la bagnatura e la dispersione e
favoriscono proprietà emulsificanti, oppure a base di fosforo, che favoriscono la sospensione
dello sporco, rendono l’acqua meno dura ma sono caustici.
 Oli liberi ed emulsionanti, sono insolubili e per via della bassa densità stratificano sopra
l’acqua impedendone lo scambio di ossigeno.
 Solidi in sospensione, sostanze di varia natura che determinano una certa torbidità
dell’acqua causando problemi allo sviluppo della vegetazione.
 Calore, acidi e basi forti, questi causano variazioni della solubilità di ossigeno in un area
determinando variazioni degli ambienti marini locali.
L’aggiunta di materiale inquinante può quindi causare la deossigenazione dell’acqua che può
avvenire per ossidazione del materiale organico, bisossidazione dei componenti dell’azoto,
ossidazione chimica o biochimica di agenti riducenti. La presenza dell’inquinante previene quella
dell’ossigeno fintanto che esso è presente. Una volta scomparso o consumato l’inquinante ci vuole
tempo prima che l’area abbia un rialzo della concentrazione di ossigeno.

Le acque reflue o di scarico sono tutte quelle acque aventi particolari inquinanti ottenuti in seguito
all’utilizzo che ne è stato fatto. Il consumo di queste acque ne impedisce l’utilizzo, prima di poter
essere riusate o scaricate devono essere depurate dai loro inquinanti. In base alla loro origine si
distinguono acque reflue domestiche, urbane, industriali, industriali assimilabili alle domestiche. I
materiali disciolti sono classificati in sospesi, galleggianti, disciolti, colloidali e biologici. Un'acqua
reflua per il suo riutilizzo deve subire una serie di trattamenti.

Esistono degli indici per misurare la quantità di materiale organico o inorganico nell’acqua.

Tra questi esistono il BOD e il COD. Il primo è la richiesta di ossigeno necessario per la
biodegradazione, il secondo ci dice la richiesta di ossigeno per la degradazione chimica.
Normalmente il COD è un numero più alto rispetto al BOD, ciò è dovuto all’esistenza di più materiali
non biodegradabile. Il rapporto COD/BOD è un indice importante che ci dice la biodegradabilità di
uno scarico.

Un'altra misura è il TC carbonio totale, ossia la misura di tutte le sostanze contenenti carbonio
organico e inorganico. Per compiere questa misura si fa passare il campione per una camera di
combustione per l’ossidazione catalitica contenente un catalizzatore a base di allumina contenente
platino. Qui tutto il carbonio è convertito a CO2. Viene rimosso tutto il vapore acqueo e il resto
contenente CO2 viene fatto passare per un rilevatore che ci dice quanto era tutto il carbone di uno
scarico.

IC carbonio inorganico è un’altra misura che ci dice quant’è il materiale inorganico presente
all’interno dell’acqua. La misura la si compie facendo reagire per compiere acidificazione della
sostanza con acido fosforico che converte tutta la materia inorganica in CO2, dopo di chè questo
viene separato e vinee analizzato sempre con lo stesso rilevatore di prima.

TOC carbonio organico totale si misura compiendo prima l’acidificazione del IC e poi rimuovendolo,
oppure misurando prima il IC e poi sottrarlo al TC.

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Depurazione dell’acqua

La depurazione dell’acqua è un processo condotto tramite diverse operazioni unitarie che insieme
costituiscono un ciclo di trattamento. Il trattamento a cui deve essere sottoposta l’acqua dipende
dalle sue caratteristiche fisiche e chimiche, dall’utilizzo che ne deve essere fatto, dalle dimensioni
delle apparecchiature e dal costo di esse.

Detto ciò esistono essenzialmente tre possibili tipi fini che giustificano il trattamento delle acque:

 Trattamento delle acque reflue.


 Purificazione dell’acqua per usi domestici.
 Trattamento delle acque per usi industriali.

Un trattamento tipico delle acque per fini domestici può avvenire ad esempio con una prima
areazione, dove viene fatta passare aria per l’acqua che causa l’allontanamento delle sostanze più
volatili, che sono H2S CO2 CH4 CH3SH e metaboliti batterici. L'ossigeno durante l’areazione causa
l’ossidazione del Fe2+ in Fe3+ che diventa un precipitato che in seguito decanta. L’acqua areata
adesso deve essere addolcita con l’immissione di calce che alza il pH e fa precipitare Ca2+ e Mg2+
che sono causa della durezza. L'acqua viene fatta passare per due bacini, in quello primario vengono
fatti precipitare gli ossidi di ferro e gli ioni Ca e Mg, poi viene aggiunto un coagulante per far
precipitare gli ultimi residui solidi e anidrite carbonica per neutralizzare la soluzione leggermente
basica, l’acqua viene lasciata decantare nel secondo bacino e viene infine clorata e filtrata prima
dell’invio nelle case. I fanghi decantati dei bacini vengono pompati in una laguna areata.

Il trattamento delle acque per usi industriali dipende fortemente dall’utilizzo che se ne vuole fare,
perciò non serve che l’acqua segua operazioni che non sono richieste, serve che segua le operazioni
utili per l’uso che l’azienda ne vuole fare e qui un’importanza maggiore è dato ai costi delle
operazioni. I fini più comuni sono ad esempio per il raffreddamento, oppure per l’alimentazione di
generatori a vapore o per uso alimentare come la coltivazione. Possiamo distinguere quindi:
trattamento esterno che consistono nell’areazione, filtrazione e chiarificazione per rimuovere solidi
sospesi, gas disciolti e la durezza, cioè rimozione di tutte le sostanze che possono causare problemi
all’impianto; trattamento interno che consiste in processi che mirano a cambiare le proprietà
dell’acqua per scopi precisi e determinati dal tipo di trattamento che si deve fare durante il processo
industriale.

I trattamenti delle acque reflue è un processo che può essere anche molto complesso. Per acque
reflue si indicano acque che sono già state consumate, perciò ricche di sostanze derivanti dai
processi industriali, ricche di rifiuti umani inorganici come calzini o pannolini e organici come fecie
urina, ma anche detriti solidi galleggianti sospesi o in soluzione.

Si distinguono tre fasi del trattamento allo scopo di eliminare i residui solidi e le sostanze chimiche
organiche e inorganiche che possono essere pericolose e pulire e disinfettare le acque nel caso del
loro utilizzo domestico.

La complessità del processo di purificazione delle acque di scarico sta appunto nel livello molto alto
di inquinamento dell’acqua, ma a volte non si può fare a meno data la spesso elevata domanda di
acqua essenziale per molte città, il riciclo di acque reflue è importante ma pericoloso poiché
potenzialmente portatrici di agenti patogeni che sono un problema anche in città molto moderne.

 I processi primari consistono in quelli che dove prevalgono le forze fisiche, quindi
sedimentazione, filtrazione, dissabiatura, disoleatura e grigliatura.
 I processi secondari sono quelli che richiedono processi chimici e biologici, soprattutto per
convertire i prodotti chimici nelle acque in quelli meno tossici, si usano fanchi attivi
precipitazione e neutralizzazione.
 I processi terziari sono detti anche trattamenti avanzati, sono quelli utilizzati per trattare
materiali difficili da convertire con processi secondari o sono richieste purezze maggiori,
sono copresi osmosi inversa, carboni attivi, disinfezione e scambio ionico.

Vi è un aumento delle tecnologie usate passando da processi primari a terziari

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Tra i processi primari abbiamo:


La grigliatura è un processo primario dove si utilizzano griglie con fessure di varia grandezza che
fungono da filtri e per la frammentazione di materiali relativamente grossolani. Si distinguono
grigliatura medio-grossolana per spaziatura fra le sbarre fra 60-30mm, fine 30-15mm, microgliatura
1-3mm (quest’ultimo caso è detto anche setacciatura). La gligliatura è un processo che va fatto a
monte di qualsiasi processo di depurazione, viene eseguita in genere con diverse griglie l’una dietro
l’altra con spaziatura decrescente. Le griglie sono tenute ad una certa inclinazione e il flusso d’acqua
è tenuto in modo da impedire la sedimentazione e in modo da favorire la continuazione del flusso.

La dissabbiatura è essenziale perché la presenza di sabbia nei condotti comporta abrasione o


accumulo. Parte di essa per le ghiaie grossolane è compiuta con la grigliatura, ma il processo vero e
proprio sfrutta la sedimentazione che può essere i tre tipi:

 Dissabbiatura per gravità, sono semplici decantatori dove la deposizione è garantita per
basse velocità delle correnti.
 Dissabiatura per centrifugazione, i fluidi sono immessi tangenzialmente in decantatori
semicircolari dove la sabbia si deposita lateralmente per forza centrifuga.
 Dissabiatori areati, sfrutta entrambi i principi e solitamente ha una raschia di fondo per il
recupero dei detriti e una lama che separa la zona dove avviene la rimozione di oli per
galleggiamento.

La rimozione degli oli e dei grassi galleggianti è basata sulla differente densità dei fluidi. Queste
sostanze vengono rimose a monte dei processi primari, dopo la grigliatura e la sedimentazione,
quado si è certi della presenza di questi materiali che possono inibire lo scambio di ossigeno o che
possa essere importante il recupero.

La flottazione è un processo che sfrutta l’insufflazione di gas, solitamente aria, in un liquido, nel
nostro caso acqua. Le particelle più affini all’aria saranno trascinate da essa verso la superficie
esterna del liquido formando la schiuma, mentre le sostanze più affini all’acqua rimarranno dentro il
liquido. La procedura finale è la stessa del galleggiamento, si rimuove raschiando la parte esterna del
liquido.

La filtrazione è un processo per la quale l’acqua passa per un mezzo permeabile o un letto poroso
che intrappola metalli pesanti, solidi organici e non in sospensione e microorganismi. Pssono
formarsi legami chimici negli strati filtranti

L'ultimo processo è la sedimentazione che si divide in primaria e secondaria. La primaria è a valle


della dissabiatura e disoleatura ma a monte dei processi biologici, la secondaria è a monte dei
processi biologici per separare la biomassa dall’effluente purificato.

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I processi secondari sono basati su processi biologici e chimici:

Neutralizzazione: l’uso di questo processo è per limitare l’impatto ambientale o per evitare problemi
di corrosione di un impianto oppure per operazioni che si devono compiere in seguito. Per acque
alcaline si usano CO2 H2SO4, per acque acide si possono aggiungere calce o NaOH

Ossidazione biologica: viene compiuta da microorganismi, in presenza di ossigeno e in due modi,


biomassa adesa (filtri percolatori e biodischi) o dispersa (fanghi attivi).

 I filtri percolatori sono costituiti da bio ball, strutture sostenenti la biomassa che compie una
decomposizione aerobica e anaerobica. Il vantaggio di questa modalità è la facilità di
manutenzione, l’alta efficienza e i bassi costi.
 I biodischi sono cilindri su cui poccia la biomassa che ruota attorno ad un asse rotante. La
camera è sommersa a metà, ciò permette un distacco naturale del biofilm e l’esposizione
alternata all’ossigeno dei microrganismi, le acque però devono subire necessariamente
sedimentazione secondaria.
 L’uso di fanghi attivi, ossia microorganismi sospesi nell’acqua, è uno dei metodi più vecchi
ma ancora in uso. I fanghi attivi sono un conglomerato di microorganismi che operano
l’ossidazione in grandi vasche dove tendono a creare grumi coesi che ad un certo punto
tendono a sedimentarsi. Questi vengono agitati finchè non completano le reazioni di
decomposizione delle sostanze sospese e disciolte, dopodichè vengono trasportati in una
vasca per la sedimentazione secondaria, dividendo il fango dall’acqua depurata. Il fango
raccolto può essere riutilizzato oppure combusto per produrre anche fertilizzante, mentre
l’acqua viene fatta scorrere per compiere altre operazioni di processi terziari.

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I processi secondari servono a ultimare la purificazione dell’acqua, dipendono strettamente dalla


presenza di sostanze non allontanabili da processi secondari. Questi sono residui solidi sospesi
derivanti dai processi secondari, composti organici disciolti tossici, materiale inorganico e
microorganismi.

Lo scambio ionico è usto per la rimozione di sali, metalli o in generale sostanze organiche e non
organiche tossiche per gli esseri umani, ad esempio l'addolcimento delle acque consiste proprio in
questo. Gli scambiatori possono essere zeoliti, resine e argille, possono avere caratteristiche
anioniche, cationiche o chelanti.Nell'addolcimento dell’acqua, attraverso una resina, si sostituiscono
Mg2+ e Ca2+ con Na+. Per rimuovere NaCl si possono far reagire scambiatori cationici per
allontanare Na+ e poi scambiatori anionici per allontanare Cl-.

La filtrazione è un metodo che sfrutta delle membrane sottili in grado di bloccare materiali che
superano le dimensioni dei pori. Si applicano forze che applicano pressione sulla superficie della
membrana, il liquido passera dall’altra parte e costituirà il permeato, mentre il restante materiale
sarà il contaminato. Il processo conviene perché non richiede calore, è molto efficiente con basso
consumo energetico. In base alle dimensioni dei fori si distinguono:

 Microfiltrazioni (MF) utile per lo smaltimento di detrito fine come le limo e argille, i
microorganismi passano perciò è richiesta necessariamente successiva disinfezione.
 Utrafiltrazione (UF) è in grado di bloccare il materiale umico e il passaggio ai batteri ma non
ai virus, è sempre richiesta disinfezione.
 Nanofiltrazione (NF) è virtualmente in grado di bloccare il passaggio anche ai virus, rimuove
l’alcalinità e anche la durezza dell’acqua. Nonostanze la purezza è consigliata la disinfezione.
 Osmosi inversa (RO) è in grado di allontanare il radio dalle concentrazioni di acqua, anche
sostanze organiche, batteri e virus, ma è sempre consigliata la disinfezione.

L’utilizzo di queste membrane richiede più pressione al diminuire della grandezza dei pori. Per
quanto riguarda l’osmosi inversa è più efficace usata in serie. La membrana lascia passare
molecole d’acqua in pori grandi almeno due volte la molecola, vi è uno strato singolo di acqua
assorbito sulla membrana che separa la membrana dal contaminato. Per far passare l’acqua da
una zona più concentrata a una meno concentrata si applica pressione sul liquido contaminato.

Disinfezione è la rimozione, disattivazione, uccisione di tutti i microorganismi patogeni, mentre la


sterilizzazione è la totale rimozione di tutti i microorganismi sia patogeni che inoffensivi.
I principali disinfettanti chimici sono: alogeni, cloro, diossido di cloro, ipoclorito, ozono, metalli,
perossido di idrogeno, permanganato di potassio.

I principali disinfettanti fisici sono: calore, raggi gamma e ultravioletti.

Il cloro è un disinfettante molto efficacie e molto facile da reperire. In acqua tende a formare specie
dell’acido clorico. Il cloro distrugge i microorganismi al livello molecolare sostituendosi all’idrogeno
di ogni molecola del microorganismo, distruggendolo o disattivandolo, perciò è molto efficace ed
essendo innocuo a basse concentrazioni è ottimo per rendere potabili le acque.

Il clorito di sodio è una scelta più efficace del cloro, ma è un prodotto più corrosivo e più costoso

L'ozono è una scelta ancora più vantaggiosa poiché è un eccellete virucida, si crea in loco, non
produce composti alogenati e aumenta il livello di ossigeno nell’acqua, ma è poco solubile.

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