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Edizione 06/2014
Ciò significa che il produttore, se non direttamente responsabile dell’installazione (circostanza che si verifica solo in pochi
casi), deve fornire adeguate informazioni sui requisiti e le tecniche di installazione sul posto.
Pur se la norma non parla esplicitamente di “Manuale di Posa”, va da sé che il miglior modo per mettere gli installatori in
condizioni di effettuare una corretta posa in opera è fornire loro un documento – un Manuale di Posa appunto - in cui siano
riportate “nero su bianco” tutte le informazioni e le indicazioni necessarie.
Tale obbligo è riportato implicitamente anche nella Norma UNI 10818 - “Finestre, porte e schermi, linee guida generali per
la posa in opera” che fornisce una guida allo sviluppo delle diverse fasi di posa in opera di serramenti di ogni tipo,
individuando competenze e limiti dei diversi operatori che intervengono nel processo:
NORMA UNI 10818: 1999
8.DOCUMENTAZIONE
Il produttore deve fornire all’installatore tutte le istruzioni per una posa corretta dell’infisso in
relazione al tipo di vano previsto.
C’è infine da sottolineare che un Manuale di Posa – ovviamente se redatto in maniera adeguata e dettagliata – mette al
riparo il Rivenditore (e ovviamente il produttore) da qualunque rivalsa da parte dell’acquirente per problematiche derivanti da
un difetto di posa.
Infatti il D.Lgs n° 206 del 2005 (pensato per tutelare i diritti dei consumatori e noto come “Codice del Consumo” ) stabilisce
che:
DECRETO LEGISLATIVO 6 SETTEMBRE 2005, N. 206
"CODICE DEL CONSUMO, A NORMA DELL'ARTICOLO 7 DELLA LEGGE 29 LUGLIO 2003, N. 229"
TITOLO III - Garanzia legale di conformità e garanzie commerciali per i beni di consumo
Capo I - Della vendita dei beni di consumo
ART. 129 - CONFORMITÀ AL CONTRATTO
1. Il venditore ha l'obbligo di consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita.
……………………………… (omissis)
5.Il difetto di conformità che deriva dall'imperfetta installazione del bene di consumo e'
equiparato al difetto di conformità del bene quando l'installazione e' compresa nel contratto di
vendita ed e' stata effettuata dal venditore o sotto la sua responsabilità. Tale equiparazione si
applica anche nel caso in cui il prodotto, concepito per essere installato dal consumatore, sia
da questo installato in modo non corretto a causa di una carenza delle istruzioni di
installazione.
ART. 132 - TERMINI
1. 1. Il venditore e' responsabile, a norma dell'articolo 130, quando il difetto di conformità si
manifesta entro il termine di due anni dalla consegna del bene.
Quindi il venditore è responsabile di una imperfetta installazione quando questa è compresa nel contratto di vendita ed è
stata effettuata dal venditore stesso o sotto la sua responsabilità; il consumatore può rivalersi nei suoi confronti anche se le
problematiche derivanti da un difetto di posa insorgono a distanza di tempo dalla consegna (fino ad un massimo di due
anni). Di qui l’importanza del Manuale di Posa anche per il Rivenditore.
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La somma di queste criticità determina nel tempo una fessura e quindi la sigillatura con il silicone non può mai essere
considerata un sistema permanente e richiede una manutenzione periodica che normalmente non viene mai eseguita.
Del resto basta osservare le condizioni in cui generalmente si presentano i cordoli di sigillatura all’esterno dopo pochi anni
dalla posa per convincersi che la rottura dei bordi è molto frequente.
Per quanto infine riguarda la schiuma poliuretanica monocomponente, se è vero che è un materiale di veloce
essiccazione, con buone capacità di isolamento termico e discrete capacità di isolamento acustico, è anche vero che il
risultato in termini di riempimento del giunto e di compattezza e uniformità della schiuma è molto variabile in quanto dipende
da numerosi fattori non sempre controllabili, come ad esempio:
l’umidità all’interno del giunto che condiziona il grado di reticolazione e compattezza del cordolo;
la temperatura della bomboletta che condiziona il grado di miscelazione dei componenti;
la temperatura esterna che influisce sulla corretta reazione dei componenti;
la quantità di schiuma iniettata;
il ritiro e l’indurimento della schiuma nel tempo.
In sostanza quindi utilizzando la schiuma poliuretanica come sigillante si ha sempre un risultato di tenuta molto variabile.
Come si può notare, nonostante il cappotto in tutt’e tre i casi rientri fin sul bordo del telaio tra la soluzione con il serramento
posato a ridosso del cappotto (situazione migliore) e quella a filo interno (situazione peggiore) si riscontra una differenza
se utilizzato oltre che per la riquadratura del foro anche per l’ancoraggio
Fondamentale la presenza della traversa
della finestra (controtelaio strutturale) deve avere una sufficiente inferiore che funge da taglio termico in
resistenza meccanica per evitare la rottura delle spalle conseguente allo corrispondenza del davanzale
sforzo esercitato dal serramento in seguito alla pressione del vento sulla
Finestra
Temp. Temp.
Qualità Theta 1 Theta 2
Interna Esterna
CasaClima
Classe B 20 °C 0 °C ≥ 12,5 °C ≥ 16,0 °C
Secondo quanto riportato nel regolamento “Finestra Qualità CasaClima” la temperatura minima nel punto di collegamento tra telaio e
muro (Theta 2) deve essere per la Finestra uguale o superiore a 16 °C al fine di evitare la formazione di condensa e muffe nelle condizioni
più comuni di impiego del serramento (temperatura dell’aria interna 20°C ed umidità relativa 50%).
Per questa ragione la capacità di isolamento della traversa inferiore del controtelaio è fondamentale, così come i le caratteristiche
termiche dei materiali utilizzati per la posa
la traversa inferiore deve essere costruita con materiali in grado di resistere alla presenza di eventuale acqua
stagnante senza marcire e senza che ne vengano compromesse le capacità di isolamento termico.
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Da tutto questo appare chiaro che le modalità di realizzazione del nodo primario e del nodo secondario dovrebbero basarsi
su uno studio attento dei requisiti cui devono rispondere (sulla base delle sollecitazioni alle quali sono sottoposti) e,
conseguentemente, delle caratteristiche prestazionali dei materiali da impiegare; ma in realtà ben poche aziende investono
risorse per la ricerca e lo sviluppo - su base scientifica - di soluzioni adeguate alla risoluzione delle problematiche ad essi
connesse.
Di seguito si cercherà di sintetizzare i presupposti teorici che sono alla base di una ottimale realizzazione del nodo primario
e di quello secondario.
Il nodo primario è lo spazio che rimane tra Il nodo secondario è lo spazio che rimane tra
controtelaio e muro (in rosso nel disegno) telaio e controtelaio (in verde nel disegno)
Entrambi i nodi hanno lo scopo di fissare meccanicamente l’infisso alla muratura ed impedire alla pioggia, all’aria ed
al vapore di entrare nel giunto.
Sia il nodo primario che il nodo secondario devono inoltre garantire un buon isolamento rispetto all'aria, all'acqua
(pioggia), al vapore, alla temperatura ed al rumore.
Si può realizzare un nodo di sigillatura che garantisca queste funzioni solo creando una sigillatura che nella sua sezione sia
divisa in 3 diverse partizioni:
partizione interna,
partizione centrale,
partizione esterna.
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In merito alle caratteristiche delle diverse partizioni è bene fare qualche approfondimento.
Per quanto riguarda la partizione esterna qualcuno potrebbe obiettare che forse sarebbe meglio realizzare un nodo
impermeabile anche al passaggio del vapore: se si avesse la certezza di una assoluta e duratura impermeabilità dei
materiali di sigillatura questa sarebbe sicuramente la soluzione migliore. Purtroppo però, per
la natura dei prodotti che si utilizzano, per i difetti di applicazione e per le sollecitazioni che il
nodo subisce, è facile che nel tempo si crei qualche fessura.
Se questa fessura si realizza sul bordo della partizione interna l’umidità dell’aria presente
negli ambienti (che in inverno è piuttosto elevata) potrebbe entrare nella parete e trovare
stratigrafie sempre più fredde dove potrà facilmente condensare. Seppure il quantitativo di
vapore che entra giornalmente è molto piccolo, considerando tutto il periodo invernale la
quantità totale che si accumula nel nodo può essere molto elevata e portare alla formazione
di muffa o alla perdita di funzionamento dell’infisso.
Questa eventualità deve quindi essere sempre scongiurata e per questa ragione è molto
importante curare la perfetta impermeabilità al vapore del giunto nella partizione interna, sia La rottura del cordolo di
per quanto riguarda il nodo primario che secondario. silicone sia nella parte
interna che esterna ha
Se però il vapore fosse entrato nel nodo è bene che possa uscire e questa è la ragione per consentito il passaggio di
cui la partizione esterna deve essere permeabile al vapore. vapore che si è condensato
all’esterno della finestra
Per quanto riguarda invece la partizione centrale del nodo di collegamento, essa ha
semplicemente il ruolo di migliorare l'isolamento sia dal punto di vista termico che acustico.
Per questa ragione lo spazio centrale della fuga, sia nel nodo primario che nel nodo secondario, dovrebbe essere riempito il
più possibile dal materiale isolante per evitare la formazione di parti vuote: le parti vuote tendono infatti a ridurre le
prestazioni acustiche mentre sono poco influenti sulle prestazioni termiche in quanto l'aria è un ottimo isolante.
Una considerazione diversa si deve fare per la partizione interna ed esterna nel nodo inferiore: poichè in questo caso si
potrebbe avere dell'acqua stagnante sul davanzale è bene che siano entrambe impermeabili all'acqua nel modo più efficace
possibile.
Profili porta-intonaco
Sono prodotti specifici per la sigillatura del nodo primario; si tratta di e strusi in PVC con una spugnetta elastica
autoadesiva da applicare sui bordi del controtelaio. Fungono da veri e propri ammortizzatori in grado di
compensare i movimenti del muro e del controtelaio ed evitare il formarsi di crepe. Non richiedono la rasatura
preventiva della spalletta.
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Pellicola di tenuta Pellicola di tenuta Pellicola di tenuta ad aria e Pellicola di tenuta ad aria e
impermeabile ad aria e permeabile al vapore ma vapore intonacabile a sd vapore completamente
vapore specifica per non all’aria specifica per variabile idonea sia per autoadesiva non intonacabile
interno esterno interno che per esterno specifica per interno
Se il lavoro è fatto bene le pellicole di tenuta aria e vapore hanno le stesse prestazioni dei profili porta intonaco, occorre
però tener presente che vanno incollate al muro e pertanto per alcuni tipi di pareti richiedono la preparazione della
spalletta.
.
Le pellicole non intonacabili si usano invece sempre per la sigillatura del controtelaio nelle case con le pareti di legno e
nella sigillatura del controtelaio o del telaio murato in ristrutturazione.
Nastri precompressi termo-espandenti
Si tratta di prodotti specifici per la sigillatura del nodo secondario; sono realizzati con una specifica schiuma
poliuretanica a celle aperte che viene fortemente compressa e impregnata con una resina termoplastica che ha il
compito di rallentare l’espansione; un confezionamento idoneo mantiene il nastro in questa condizione fino al suo
utilizzo.
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Prove di tenuta alla muratura dell'MS Polimero dopo 10 anni di invecchiamento naturale. L'adesione è ancora perfetta
La tabella seguente riporta una comparazione tra le caratteristiche dell’Ms Polimero nella formulazione sigillante e
quelle dei più comuni sigillanti utilizzati per lo stesso scopo, ovvero il silicone e il sigillante acrilico:
Ms Polimero Silicone Sigillante acrilico
Lavorabilità 5 5 5
Velocità di filmazione 4 5 2
Scadenza 12 mesi 24 mesi 24 mesi
Stabilità UV 4 4 4
Adesione su diversi materiali 5 3 3
Elasticità 5 5 2
Assorbimento di sporco del cordolo 4 2 4
Assorbimento plastificati sui davanzali in pietra 4 2 4
Sovraverniciabilità 4 1 4
Resistenza all’acqua dopo essiccazione 5 5 1
Ritiro 5 4 1
Adesione su superfici umide 5 1 1
Resistenza agli agenti esterni 5 5 1
Nella posa degli infissi il loro impiego prevalente è nella sigillatura della traversa inferiore del telaio al davanzale; in
alcuni casi viene però utilizzato anche per la sigillatura interna ed esterna dei nodi secondari (laterale e superiore) e per
la chiusura delle fessure interne e delle crepe all’attacco con la muratura.
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Turbovite
Zanca
Indipendentemente dal sistema di ancoraggio scelto (tuboviti o zanche) la determinazione dei punti di fissaggio deve
seguire regole ben precise sia per avere un corretto trasferimento dei carichi al muro sia per evitare che, infiggendo le viti a
caso, quando poi si fisserà il telaio al controtelaio ci sia una sovrapposizione tra i punti di fissaggio o comunque una
distanza troppo ravvicinata che potrebbe causare un eccessivo indebolimento del controtelaio.
Per quanto riguarda invece il fissaggio del serramento al controtelaio o al muro, si usano delle viti autofilettanti a tutto
filetto che rappresentano il metodo più semplice e più efficace .
Per ulteriori dettagli si rimanda alla parte applicativa.
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A sinistra: particolare di come il davanzale in lamiera viene posizionato rispetto alla traversa del telaio della finestra in modo da evitare
qualsiasi infiltrazione di acqua piovana nel nodo inferiore.
A destra: particolare delle due alette laterali del davanzale in lamiera che evitano la formazione di baffi lungo il muro.
Il davanzale in lamiera viene spesso adottato anche in fase di riqualificazione energetica delle vecchie case ottenuta con
l’applicazione del cappotto termico.
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Le spalle del controtelaio Termoframe sono costruite a partire da materiali appositamente studiati per questo utilizzo
dalla ditta Corà che ha messo a punto due diverse soluzioni:
una spalla CONFORT in OSB (Oriented Strand Bord) da 22 mm
di spessore ed una spalla Tecnika in Microlamellare di Betulla
da 18 mm di spessore: le larghezze sono variabili in funzione
dello spessore della finestra.
In entrambi i casi il bordo esterno è rivestito con una speciale
Spalle in Osb e Microlamellare di betulla pronte per la
lavorazione ed a destra particolare del bordo
vernice impermeabilizzante che limita gli assorbimenti d’acqua
quando la spalla verrà murata.
La spalla in OSB è costruita a partire da un pannello composto da molte piccole sfoglie di legno assemblate tra di loro
con una particolare colla. Tenendo sempre come riferimento la tradizionale spalla in abete, nella costruzione di questo
prodotto si è cercato di ridurre l’assorbimento di umidità, minimizzare i problemi di degrado da parte dei funghi della
marcescenza e, contemporaneamente, di aumentare la stabilità e la resistenza meccanica.
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La spalla in Microlamellare di Betulla è invece ricavata da un pannello costituito da 13 strati in 18 mm di spessore; le due
facce sono rivestite da una carta impregnata, liscia sulla faccia interna e ruvida sul lato esterno.
La sua robustezza ed il suo comportamento sono migliori rispetto alla spalla di OSB in tutte le situazioni: per questa
ragione si utilizzerà questo prodotto nelle situazioni d’impiego più gravose.
Le battute possono essere realizzate in PVC o con un listello di multistrato di legni duri filmato.
Quelle in PVC sono ricavate da un elemento piano in PVC antiurto provvisto di
una piccola nervatura per il corretto allineamento. Questo materiale proviene dal
riciclaggio del PVC, contribuisce all’utilizzo cosciente delle risorse ed aiuta a
risolvere il problema dei rifiuti: per questa ragione il suo impatto ambientale è
contenuto.
L’applicazione di questa lama in materiale isolante sul bordo del legno offre una
perfetta battuta di appoggio al serramento. Inoltre, essendo il suo spessore molto
ridotto, può essere sigillata sul muro (o sul cappotto) tramite un profilo porta
intonaco (vedi cap.3).
Quando invece si utilizza un controtelaio tradizionale con una battuta in legno da
Battute in PVC
20 mm per nascondere alla vista questo elemento si devono sempre applicare dei
tradizionali coprifili di rifinitura che sormontano il telaio ed il muro, i quali sono un
elemento di limitata durabilità nel tempo e molto costoso; più di recente per evitare i coprifili si sono utilizzate le battute
in alluminio che causano però spesso la formazione di condensa all’interno del nodo.
La soluzione delle battute in PVC risolve quindi ogni criticità sia estetica che tecnica. Per evitare deformazioni delle
battute in PVC conseguenti al’esposizione al sole, devono essere applicate alla spalla tramite un cordolo di MS Polimero
bianco che ne determina un incollaggio stabile e delle graffe e/o viti con interasse di 10-15 cm.
Le lamine di battuta in PVC possono avere due larghezze:
larghezza 85 mm, che consente una luce di appoggio da 65 mm in grado di nascondere quasi totalmente il telaio
(così come spesso richiesto da progettisti o committenti);
larghezza 45 mm, che consente una luce di appoggio da 25 mm in grado di lasciare scoperta una parte del telaio
(così come necessario quando si vuole fissare il cardine dello schermo oscurante direttamente al telaio o come
richiesto in base a particolari esigenze architettoniche.
la battuta del controtelaio Termoframe può essere da 25 o da 65 mm a seconda delle esigenze estetiche del cliente
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Questa soluzione è molto pratica anche perché il cardine speciale è già provvisto di un sistema di ferma-scuro che risolve
quindi anche il problema del fissaggio di questi elementi.
Particolari della ferramenta Monoblocco che sposta verso l’esterno del cappotto l’angolo di rotazione del cardine
In alternativa si può risolvere questo problema applicando al telaio un’imbotte di legno sulla quale fissare il cardine (si
veda il disegno sotto riportato).
Quando ci si trova in presenza di un cappotto esterno il nostro sistema di posa prevede una ulteriore alternativa che dal
punto di vista meccanico è certamente la migliore e consiste nell’utilizzo di una staffa metallica sagomata ad “elle” sulla
quale è saldata una bussola filettata che contiene il cardine.
Questa struttura in acciaio, particolarmente robusta, viene fissata al muro e consente di sostenere con grande sicurezza
lo schermo (si veda il disegno sotto riportato).
Per le tre soluzioni proposte per fissare lo scuro aI muro in presenza di cappotto, occorre utilizzare il controtelaio
Termoframe con battuta da 25 per le soluzioni con ferramenta monoblocco e con imbotte di legno mentre si deve far
ricorso al controtelaio Termoframe con battuta da 65 oppure Klima Pro con battuta da 63 (di cui si dirà al punto
successivo) per la soluzione con staffa.
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La traversa inferiore
La traversa inferiore sul controtelaio Termoframe (e anche del controtelaio Klima Pro di cui si dirà più avanti)
rappresenta una ulteriore innovazione rispetto ai controtelai tradizionali.
E’ realizzata in PVC riciclato, trafilato con un profilo appositamente studiato che prevede
all’interno la presenza di nervature in grado di dare robustezza e resistenza a
compressione.
Su queste nervature sono realizzate apposite sedi in cui andranno infisse le viti che
servono per bloccare la traversa sui montanti tramite delle piastre pre-forate in acciaio,
appositamente predisposte per un assemblaggio veloce.
Questo materiale è inerte all’acqua per cui la traversa inferiore potrà resistere per
lunghissimo tempo senza problemi di marcescenza e deformazioni anche in situazioni di
alta umidità, più probabili proprio nella parte bassa del serramento.
Traversa inferiore in
scatolato di PVC riciclato Le tre camere interne garantiscono inoltre l’isolamento termico necessario a creare la
discontinuità tra ambiente interno ed esterno.
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Il controtelaio Klima PRO è un vero e proprio sistema completo per la riquadratura del foro murario e per il fissaggio
strutturale del serramento.
Viene realizzato con un profilo estruso in PVC che presenta contemporaneamente spalla e battuta per il serramento a
cui va aggiunta sul lato inferiore una traversa termica, modulare e pedonabile.
Sulla superficie sono ricavate specifiche nervature per accogliere i vari accessori necessari per un rapido
assemblaggio. I bordi sono sagomati per l'applicazione dei profili portaintonaco che garantiscono una corretta sigillatura
al muro in modo elastico e senza formazione di crepe.
Il materiale è in PVC riciclato antiurto. Può essere saldato con le normali teste saldatrici per la realizzazione dei
serramenti in PVC: questo controtelaio rappresenta quindi la miglior soluzione per i produttori di serramenti in PVC che
possono assemblarlo con grande facilità.
Coloro che dispongono delle idonee apparecchiature, possono anche curvare il profilo per la formazione di controtelai
ad arco.
Grazie agli accessori di assemblaggio il profilo può però essere anche assemblato meccanicamente tramite delle
squadrette e quindi è facilmente utilizzabile anche dai serramenti che costruiscono infissi in legno o alluminio.
Battuta da 63 mm
Battuta da 25 mm
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squadra per la
giunzione angolare
staffa per
controventatura staffa per il fissaggio della
traversa inferiore
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PELLICOLE DI TENUTA
Il sistema comprende 4 tipi di pellicole di tenuta: :
Pellicola Hanno FI-D per interni sviluppata dalla ditta Hanno contraddistinta
da un’alta impermeabilità all’aria e soprattutto al vapore grazie ad un Sd di 39
metri (il valore Sd di un materiale esprime lo spessore d’aria equivalente, cioè
il numero di metri di aria necessario per garantire la medesima impermeabilità
al vapore). E’ adatta a sigillare completamente il punto di congiunzione del
controtelaio al muro sul lato verso l’interno dell’ambiente per evitare che
durante l’inverno il vapore acqueo contenuto nell’aria calda ambiente possa
migrare verso l’esterno attraverso il giunto e condensando al suo interno provocare gravi danni alla muratura.
E’ dotata di una ottima elasticità e quindi consente di evitare la formazione di crepe a seguito degli inevitabili
movimenti tra la muratura e il controtelaio.
E' una pellicola intonacabile con un bordo autoadesivo mentre l'altro va sigillato alla muratura utilizzando
Hanno MS Polimero.
Pellicola Hanno FA-D per esterni sviluppata dalla ditta Hanno, caratterizzata
da una tenuta alla pioggia battente superiore a 600 Pascal ed una permeabilità
al vapore molto alta (con un Sd di 0,05 metri). E’ adatta alla sigillatura del punto
di congiunzione del controtelaio alla muratura sul lato verso l’esterno. E' una
pellicola intonacabile con un bordo autoadesivo mentre l'altro va sigillato alla
muratura utilizzando Hanno MS Polimero.
Pellicola Hanno Duo, sviluppata dalla ditta Hanno, che ha una impermeabilità alla pioggia battente testata per
una pressione superiore a 600 Pascal ed un Sd compreso tra 0,3 metri e 5 metri, cioè 0,3 ≤ sd ≤ 5 (questo
significa che in situazioni di alta umidità la pellicola riduce la sua permeabilità e
offre una resistenza al vapore di 5 metri, mentre in condizioni di bassa umidità
diventa una pellicola permeabile al vapore con una resistenza di 0,3 metri).
Avendo una permeabilità al vapore variabile è adatta per sigillare sia il lato
verso l’interno che quello verso l’esterno del nodo tra controtelaio e muratura. E'
una pellicola intonacabile con un bordo autoadesivo mentre l'altro va sigillato
alla muratura utilizzando Hanno MS Polimero.
Barriera al vapore Renova, nastro in polietilene elastico autoadesivo
completamente impermeabile all’aria ed al vapore. Ha un lato interamente
autoadesivo armato in senso longitudinale per rinforzare la pellicola ed ha un
comportamento elastico in grado di seguire i movimenti tra i diversi supporti
sui quali viene applicato. Lo strato adesivo è realizzato con un collante acrilico
di incredibile tenacia adesiva, in grado di incollarsi su qualsiasi materiale. La
tenacità dell’incollaggio è garantita per ben 30 anni.
Questo nastro viene utilizzato per sigillare il controtelaio al muro nella parte interna quando non si procede alla
successiva intonacatura; in modo speciale si utilizza per la sigillatura del telaio e controtelaio nella parte interna
su pareti di legno che vengono poi rivestite in cartongesso.
PROFILI PORTA-INTONACO
Per sigillare il bordo del controtelaio al muro, in alternativa alle pellicole di tenuta, il sistema PosaClima ha
adottato i profili porta- intonaco.
Si tratta di profili in PVC appositamente costruiti che vengono incollati al bordo del controtelaio togliendo la
protezione ad una spugnetta auto-adesiva che è incorporata nel bordo e può essere di due tipi in funzione della
maggiore o minore impermeabilità al vapore: il profilo con la spugnetta di colore rosso, impermeabile al vapore, va
applicato sul bordo interno del controtelaio mentre quello con la spugnetta di colore verde, permeabile al vapore,
serve per sigillare il bordo esterno.
In tal modo l’eventuale umidità presente all’interno del nodo potrà migrare verso l’esterno.
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I profili porta intonaco appositamente studiati per la sigillatura dei bordi del controtelaio
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Fissaggio della traversa superiore del controtelaio della finestra o porta finestra
Per il fissaggio della traversa superiore ci sono due soluzioni a seconda che ci sia o meno il cassonetto.
a. In assenza di cassonetto
Quando il cassonetto non è presente ci sarà sicuramente nel muro una architrave di sostegno. A questo
elemento andrà fissato il controtelaio come descritto per la traversa inferiore.
b. In presenza di cassonetto
Quando è presente il cassonetto occorre accertarsi che la vite entri nella nervatura di rinforzo del cassonetto
inserita appositamente per il fissaggio del controtelaio.
Se la larghezza del foro è maggiore di 3 m (e quindi è presumibile che il cassonetto non abbia una buona
resistenza meccanica) è bene rinforzare il nodo superiore applicando alla traversa superiore del controtelaio una
trave di legno con spessore minimo di cm 7 x 7, fissata lateralmente in modo solido sul muro: questa trave fornirà
un punto di ancoraggio per le viti del controtelaio e farà sì che il controtelaio diventi un corpo unico con il
cassonetto e con il telaio del serramento in modo da rendere il sistema sufficientemente rigido.
In mancanza di questa struttura può accadere che il lato superiore del telaio a causa della pressione del vento o
del peso delle ante aperte possa deformarsi e perdere la sua funzionalità. Dopo la posa del telo di oscuramento
questo elemento strutturale risulterà all’esterno completamente nascosto anche quando il telo si trova in
posizione sollevata, mentre all’interno servirà un adeguato coprifilo.
Nel caso di alzanti scorrevoli, invece, la robustezza del telaio potrebbe essere sufficiente.
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2.1.2.Sigillatura dei controtelai con aletta di battuta e piani (per posa serramento in mezzeria o a filo muro
interno)
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Materiali:
Bordo Interno: Pellicola autoadesiva di tenuta Renova (impermeabile ad aria e vapore, autoadesiva e non
intonacabile).
Parte Mediana: Schiuma Poliuretanica elastica Hanno Elastoschaum
Bordo Esterno: Profilo porta-rasante (verde, permeabile al vapore)
Procedura:
Parte Mediana: va sigillata come indicato nel precedente sistema.
Bordo Interno: si applica la pellicola di tenuta autoadesiva Renova a cavallo tra in controtelaio e la parete (come nei
disegni).
Bordo Esterno: va sigillato come indicato nel precedente sistema.
AMBIENTE INTERNO PARTIZIONE INTERNA PARTIZIONE CENTRALE PARTIZIONE ESTERNA AMBIENTE ESTERNO
Impermeabile ad aria e vapore Isolante al rumore e alla Impermeabile ad aria, pioggia e
temperatura vapore
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2.2.2.Sigillatura della traversa inferiore del controtelaio (per la posa del serramento in mezzeria)
Materiali:
Bordo Interno: Pellicola di tenuta Hanno FI-D (impermeabile ad aria e
vapore)
Parte Mediana: Hanno Elastoschaum Schiuma Poliuretanica elastica
Bordo Esterno: non viene sigillato in quanto il nastro in schiuma di PVC
che si utilizzerà per la sigillatura del nodo secondario, andando a cavallo tra la
traversa del controtelaio ed il marmo, renderà perfettamente impermeabile
anche questo punto.
Procedura:
Parte mediana: si inietta la schiuma seguendo i suggerimenti riportati per i
nodi laterali. Sigillatura del nodo primario inferiore
Bordo Interno: la traversa inferiore del controtelaio viene sigillata con la nel caso di posa del serramento in
battuta o in luce
pellicola di tenuta impermeabile all’aria ed al vapore che verrà poi ricoperta
con il materiale cementizio utilizzato per fare da fondo al contro-davanzale interno (un eventuale profilo porta-intonaco
infatti non sarebbe applicabile su questo lato).
L’applicazione della pellicola di tenuta sulla traversa è indispensabile anche perché, essendo quest’ultima costruita
con il PVC, la malta non potrebbe aderire in modo tenace e quindi si formerebbe una crepa che lascerebbe migrare il
vapore verso l’esterno; la pellicola di tenuta Hanno FID invece è perfettamente sovra-intonacabile e quindi evita la
formazione di fessure nel punto di contatto.
Va applicata con il bordo autoadesivo in prossimità del bordo superiore della traversa come indicato nel disegno: l’altro
bordo va invece fissato al muro utilizzando Hanno MS Polimero. In questa posizione l’operazione di fissaggio della
pellicola è comunque molto più semplice rispetto alla sigillatura della pellicola sulle due pareti verticali e su quella
orizzontale superiore in quanto si trova appoggiata ai mattoni e quindi lo stesso peso della malta la tiene correttamente
al suo posto.
Bordo esterno: L’attacco della traversa al controtelaio non viene sigillato in questa fase ma successivamente, durante
la formazione del nodo secondario.
Per sigillare la traversa inferiore del controtelaio si usa infatti un nastro in schiuma di PVC autoadesivo e perfettamente
impermeabile che va posizionato a cavallo tra la traversa ed il davanzale. In questo modo sigilla perfettamente anche
questo punto.
2.2.3. Sigillatura della traversa inferiore del controtelaio (per la posa del serramento a filo muro interno)
Materiali e procedura:
Si opera come indicato al punto precedente. Come unica differenza la pellicola di
tenuta va posizionata in verticale a cavallo tra la traversa del controtelaio e la
parete (come da disegno).
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AMBIENTE INTERNO PARTIZIONE INTERNA PARTIZIONE CENTRALE PARTIZIONE ESTERNA AMBIENTE ESTERNO
Impermeabile ad aria e vapore Isolante al rumore e alla Impermeabile ad aria, pioggia
temperatura ma permeabile al vapore
3.1.2. Sigillatura nei casi di posa del serramento in battuta (in mezzeria o a filo muro interno)
Materiali:
I PRODOTTI da utilizzare sono i seguenti:
BORDO ESTERNO (sulla battuta del controtelaio): nastri precompressi del tipo BG1, cioè nastri
termo-espandenti caratterizzati da un’alta impermeabilità all’acqua ma permeabili al vapore
PARTE MEDIANA: Nastro precompresso termo-espandente multifunzionale con membrana interna Hanno
2 E oppure nastro Hanno 3E UA
BORDO INTERNO: non serve nulla perché il nastro svolge anche la funzione di barriera all’aria e al vapore
Nastri precompressi termo-espandenti del tipo BG1 Nastro precompresso termo- Nastro precompresso termo-
espandente multifunzionale espandente multifunzionale
Hannoband 2E Hannoband 3E
Procedura:
Bordo Esterno: si comincia con il posizionare il nastro BG1 sui due montanti e sul traverso superiore del controtelaio.
Per quanto riguarda la scelta delle misure di larghezza e spessore, adottare i seguenti suggerimenti:
Larghezza: usare sempre nastri da 15 mm quando possibile; tuttavia se la battuta è di dimensioni ridotte si
possono usare anche nastri da 10 mm.
Spessore: lo spessore del nastro più utilizzato è il 3-7 che ha un intervallo utile da 3 mm a 7 mm e quindi
compensa un “fuori piombo” di 4mm. Se il “fuori piombo” è maggiore scegliere uno spessore adeguato.
Dato il suo andamento regolare e l’assenza di sbordature, non occorre alcun tipo di rifinitura ulteriore, nè il cordolo di
silicone nè l’applicazione del coprifilo (vedi disegni).
Esteticamente quindi questo lavoro si presenta molto bello e pulito.
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N.B. Per avere una perfetta tenuta sul vertice inferiore della spalla, quando si applica il nastro si deve tenere la misura
circa 2 mm più lunga rispetto alla lunghezza del montante in modo che sporga leggermente. In questo modo, quando si
inserisce la finestra nel foro l'eccedenza del nastro si schiaccia sul nastro Vitoseal applicato sulla traversa garantendo la
massima tenuta.
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Materiali:
Bordo Esterno: non esiste battuta e quindi non c’è un bordo esterno: in qualsiasi caso il nastro Hanno 3 E che
mettiamo nella spalla svolge completamente da solo tutte le funzioni di sigillatura.
Parte Mediana: nastro precompresso termo-espandente multifunzionale Hanno 3 E ad Sd variabile con membrane
interne.
Bordo Interno: non serve nulla perché il nastro Hanno 3 E svolge anche la funzione di barriera all’aria e al vapore
Procedura:
Si applica il nastro Hanno 3 E sui due montanti e sulla traversa superiore del telaio prima del suo inserimento nel foro. Per
quanto riguarda le misure di larghezza e spessore adottare gli stessi suggerimenti riportati nel capitolo precedente
Questo nastro garantisce impermeabilità al vapore, isolamento acustico, isolamento termico, tenuta all’aria ed alla pioggia e
quindi da solo consente una perfetta sigillatura del serramento al controtelaio. Si tratta di un nastro molto speciale, costruito
con una schiuma ad alte prestazioni termoacustiche che contiene all’interno delle membrane ad Sd variabile in grado di
impedire il passaggio di vapore. Le stesse membrane garantiscono però anche la tenuta all’acqua a 1050 pascal e quindi
questo nastro da solo garantisce le prestazioni che deve avere un corretto giunto in tutti i suoi 3 livelli. Il nodo di sigillatura
realizzato con il nastro Hanno 3 E rimane elastico nel tempo ed è infatti garantito per 10 anni
3.1.4. Sigillatura nei casi di posa del serramento su pareti in legno
Sia che la posa sia in luce che in battuta, in mezzeria o a filo muro interno valgono gli stessi criteri, materiali e procedure
riportati nel paragrafo 3.1.2.
Sigillatura del nodo secondario su parete con Sigillatura del nodo secondario su parete in legno
intelaiatura in legno massiccio con cappotto (Pannelli XLAM)
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Sigillatura del nodo secondario inferiore Sigillatura del nodo secondario inferiore
con nastro VITOSEAL nel caso di posa in con nastro VITOSEAL nel caso di posa a
mezzeria filo muro interno
Materiali:
Bordo Interno: Hanno MS Polimero (o sigillante Acrilico)
Parte Mediana: Nastro autoadesivo in schiuma di PVC Hanno Vitoseal
Bordo Esterno: Hanno MS Polimero
Procedura:
Si comincia con l’applicazione di Hanno Vitoseal, un nastro autoadesivo in schiuma di PVC. Si tratta di un materiale soffice
e comprimibile con una struttura a celle chiuse assolutamente impermeabile e disponibile in rotolo che va messo a cavallo
della traversa inferiore del controtelaio e del marmo prima dell’inserimento del serramento nel controtelaio.
Bisogna fare particolare attenzione a creare una perfetta sigillatura di questo nastro con la battuta e la spalla del
controtelaio.
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Fig. 1 Fig. 2
Dopo la posa del Vitoseal si rimuove lo spessore e si può applicare l'MS Polimero con un cordolo che oltre a chiudere sulla
spalla e sulla battuta (Fig. 3 ) deve risalire per circa 5 cm anche dietro al BG1 (Fig. 4 ).
In questa maniera tutto è perfettamente raccordato e non sarà più possibile all'acqua entrare in alcun modo.
Fig. 3 Fig. 4
Il Vitoseal ha uno spessore iniziale di 5 mm e diventa impermeabile solo se la compressione finale ne riduce lo spessore del
30%. Questo significa che, se dopo la posa della finestra la fuga sotto la traversa è superiore ai 4 mm, si deve chiudere lo
spazio residuo con un cordolo esterno di MS Polimero.
50
51
Riproduzione del sistema di fissaggio del telaio secondo le indicazioni sopra riportate: se il telaio ha anche dei montanti o traverse intermedie
ricordarsi di mettere una vite anche lì per irrobustire questi punti e scaricare correttamente le tensioni che riceveranno sul muro
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Battuta
Battuta zanzariera
zanzariera
Battuta Battuta
serramento serramento
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Per maggiori dettagli si vedano i particolari sotto riportati (tratti dalle tavole di posa allegate al presente manuale)
Battuta Battuta
serramento serramento
Posa del serramento a filo muro interno con Posa del serramento in mazzetta con accessorio
accessorio guida-avvolgibile integrato nel guida-avvolgibile integrato nel controtelaio
controtelaio Klima Pro Klima Pro e opportunamente rifilato
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Particolare del nodo laterale con guida per Particolare della posa del cassonetto a ispezione esterna
l’avvolgibile nel caso di cassonetto a
ispezione esterna
Particolare del nodo laterale con guida per Particolare della posa del cassonetto a ispezione interna
l’avvolgibile nel caso di cassonetto ad
ispezione interna
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Battuta
Battuta guida-
guida- avvolgibile
avvolgibile
Battuta
serramento
Battuta
serramento
Fissaggio guida zanzariera + guida avvolgibile con controtelai Termoframe e Klima Pro
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Particolari della posa con frangisole a lamelle: nodo laterale e nodo superiore
5.5.1. Fissaggio dei cardini con ferramenta MONOBLOCCO (per cappotti termici fino a 8 cm di spessore)
Se il cappotto è sottile (fino a 8 cm) si può utilizzare la soluzione con un’apposita ferramenta monoblocco che consente di
fissare i cardini direttamente sul telaio della finestra.
Particolari della ferramenta Monoblocco che sposta verso l’esterno del cappotto l’angolo di rotazione del cardine
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Il controtelaio va quindi fissato facendo attenzione che lo spigolo sia rientrato rispetto al
filo mazzetta finita di circa 3 cm. (Fig.1).
Le operazioni di finitura della parete saranno poi molto semplici: quando arriverà il
cappottista infatti applicherà il rivestimento isolante ritagliando lo spazio per la staffa
(Fig.2).
Quindi, dopo aver montato un bullone nel filetto che riceverà il cardine, riempirà lo spazio
con la schiuma poliuretanica (Fig.3).
Infine applicherà i paraspigoli e raserà il cappotto (Fig.4).
Fig. 1
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Pelli
. cola
di
Il fissaggio dell'incontro ferma-scuro superiore tenu
ta
Anche fissare il cilindretto di riscontro che riceve l'uncino dell'asta di chiusura, nel muro ad
rivestito a cappotto è un problema perchè le viti non hanno tenuta. aria
e
Per risolverlo è stata studiata anche in questo caso una apposita staffa che invece di portare vap
la bussola per il cardine ha un paio di fori che servono per fissare un pezzo di legno sul quale ore
a sd
poi verranno fissate le viti che sorreggono il cilindretto di riscontro. vari
La staffa va fissata sulla mezzeria superiore del controtelaio per lo schermo appena descritto. abil
e
Le foto seguenti evidenziano i dettagli: idon
Pezzo di legno
fig. 1 particolare della staffa fissata nella mezzeria del traverso superiore ea
pro
fig. 2 ritaglio del cappotto e riempimento con schiuma ve
fig. 3 costruzione della spalletta che occulta il sistema. Quando però il serramentista infilerà le viti troveràdiil legno che offre
un fissaggio solido. ten
uta
alla
mur
atur
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dell'
MS
Poli
mer
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10
ann
Fig.1 Fig. 2 Fig.3 i di
inv
ecc
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I dettagli di seguito riportati descrivono in modo più puntuale come si deve realizzare il sistema. me
nto
nat
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e.
L'a
des
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sia
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rno
che
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Particolare del fissaggio dei cardini con
Particolare del fissaggio dell’incontro rno
staffa porta-cardini
ferma-scuro superiore
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