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Il fondo decentrato può anticipare il preventivo

Testata: Il Sole 24 Ore, NTPlus Enti Locali & Edilizia


Data: 24/05/2021

Di Arturo Bianco
La costituzione del fondo per le risorse decentrate del 2021 deve essere effettuata rapidamente da
tutte le amministrazioni: la sua mancata adozione impedisce infatti l'avvio della contrattazione
collettiva decentrata integrativa. Non vi sono vincoli contrattuali o normativi che impongano di rinviare
la costituzione del fondo all'avvenuta approvazione del bilancio preventivo: in modo prudenziale, al
più, si può attendere l'adozione di tale documento per utilizzare la parte variabile che è rimessa alla
scelta discrezionale, cioè l'incremento fino allo 1,2% del monte salari 1997 e/o per la realizzazione
degli obiettivi, anche di mantenimento e/o per una quota dei proventi derivanti dai risparmi
conseguenti alla concreta attuazione di piani di razionalizzazione.
Il fondo per la contrattazione decentrata deve essere costituito dall'ente, esattamente con una
deliberazione del dirigente o responsabile competente, che va preceduta da una deliberazione della
giunta - di cui il consiglio va comunque informato - sull'inserimento delle prima ricordate parti variabili
del fondo. Non è prevista nessuna contrattazione e le relazioni sindacali si esauriscono nella
informazione preventiva all'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto decentrato.
Le risorse destinate alla contrattazione decentrata, con l'esclusione delle voci che vanno in deroga,
concorrono alla determinazione del tetto complessivo del salario accessorio di cui all'articolo 23,
comma 2, del Dlgs 75/2017, cioè quello del 2016. Per cui, le variazioni tra il fondo per il salario
accessorio del personale e quello delle posizioni organizzative e dello straordinario sono consentite in
modo diretto nei limiti dettati dal contratto nazionale, mentre le sue variazioni in aumento sono
consentite a condizione di non superare la soglia complessiva di tutte le risorse destinate al salario
accessorio, tra cui vanno inclusi anche il fondo per i dirigenti e la incentivazione dei segretari per la
parte rimessa alla discrezionalità degli enti, cioè maggiorazione della retribuzione di posizione e
determinazione della misura della indennità di risultato.
Nel fondo del 2021 occorre dare corso, per i comuni e le regioni in cui il numero dei dipendenti e/o dei
dirigenti in servizio supera quello del 31.12.2018, all'aumento del fondo e di quello per le posizioni
organizzative in modo da lasciare invariata la incidenza media pro capite del fondo di tale anno. Sulla
base delle indicazioni fornite dalla Ragioneria generale dello Stato con il parere n. 238867/2020, si
deve tenere conto per la determinazione del personale in servizio al 31.12.2018 di tutti i dipendenti in
servizio a qualunque titolo, mentre per il 2021 (scelta che appare discutibile) solamente di quelli a
tempo indeterminato, con esclusione degli stabilizzati. Per la RgS occorre calcolare il dato medio del
personale in servizio nel 2021utilzzando il metodo dei cedolini emessi.
L'incremento del fondo per l'aumento del personale in servizio, che per esplicita previsione legislativa
va in deroga al tetto del salario accessorio del 2016, va calcolato comprendendo anche il fondo per le
posizioni organizzative e, di conseguenza, può essere destinato dall'ente anche all'aumento delle
risorse destinate alla indennità di posizione e di risultato dei responsabili di posizione organizzativa.
Invece, la eventuale utilizzazione da parte dei Comuni privi di dirigenti della possibilità di finanziare
l'aumento del fondo per le posizioni organizzative, con vincolo di destinazione all'aumento delle
indennità in godimento, con il taglio delle capacità assunzionali non determina alcuna conseguenza
sul fondo.
Si deve ricordare che i risparmi degli anni precedenti che incrementano la parte variabile delle risorse
per il salario accessorio sono, oltre alle somme non spese quale lavoro straordinario, solamente
quelle che derivano dalla parte stabile. Tra tali risparmi non possono essere compresi i minori oneri
sostenuti per la decurtazione del salario accessorio nei primi 10 giorni di ogni assenza per malattia,
salve le deroghe previste dal legislatore: essi vanno in economia al bilancio dell'ente.
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articolo tratto da: www.anutel.it

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