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La funzione della membrana plasmatica non è soltanto quella di barriera con l’ambiente esterno ma
controlla l’ingresso e l’uscita delle sostanze dalle cellule.
Le cellule vive mantengono una composizione ionica interna molto diversa da quella del fluido che le
circonda e tale differenza è fondamentale per la sopravvivenza e il buon funzionamento delle cellule. Lo
ione Na⁺ è il catione più importante all’esterno della cellula, mentre K⁺ è il più abbondante all’interno.
Perché una cellula non sia lacerata da forze elettriche, è necessario che, sia al suo interno sia all’esterno, la
quantità di carica elettrica positiva sia bilanciata da una quantità circa pari di carica elettrica negativa.
L’elevata concentrazione di Na⁺ è bilanciata principalmente da Cl⁻ extracellulare, mentre l’elevata
concentrazione interna del K⁺ è bilanciata da vari anioni intracellulari. La diversa distribuzione di ioni sia
all’interno che all’esterno della cellula dipende sia dall’attività di proteine di membrana impegnate nel
trasporto sia da caratteristiche di permeabilità del doppio strato lipidico.
Piccole molecole apolari si sciolgono facilmente nei doppi strati lipidici e quindi li attraversano
rapidamente per diffusione, questa permeabilità ai gas è necessaria alle cellule per i processi
respiratori( ossigeno molecolare,biossido di carbonio.
Molecole polari prive di carica diffondono anch’esse rapidamente attraverso i doppi strati purché
siano abbastanza piccole (l’acqua e l’etanolo passano piuttosto in fretta, il glicerolo passa più
lentamente e il glucosio quasi per nulla).
Ioni e molecole dotate di carica elettrica la membrana è notevolmente impermeabile ad essi anche
se molto piccoli.
Poiché la parte interna del doppio strato lipidico è idrofoba, la membrana plasmatica tende a impedire il
passaggio di quasi tutte le molecole idrosolubili. Tuttavia ci sono delle molecole idrosolubili, come ioni,
zuccheri, amminoacidi, nucleotidi e molti metaboliti, che devono poter attraversare la membrana
plasmatica. Per semplice diffusione queste molecole attraversano i doppi strati lipidici con estrema
lentezza.
Il loro trasferimento dipende da proteine di trasporto della membrana che, attraversando interamente il
doppio strato lipidico, creano passaggi riservati a determinate specie molecolari. Molti di questi accessi
proteici sono selettivi,ovvero lasciano passare soltanto determinate sostanze. Il corredo di proteine
trasportatrici di cui è dotata la membrana plasmatica o la membrana di un organello determina quali sono i
soluti che possono entrare o uscire dalla cellula o dall’organello. Ogni tipo di membrana ha un suo tipico
corredo di trasporto.
Queste proteine sono conosciute come politopiche o multipass, che attraversando il doppio strato lipidico
aventi e indietro, formano una via di passaggio continua delimitata dal rivestimento proteico, tramite la
quale determinate molecole idrofile di piccole dimensioni riescono a passare senza venire a contatto con
l’interno idrofobo della barriera lipidica.
Le due principali classi di proteine che mediano tale trasferimento sono trasportatori e canali. La
differenza principale tra le due classi sta nel meccanismo con cui selezionano e trasportano certi soluti e
non altri.
1. TRASPORTATORI dotati di parti mobili e, cambiando forma, possono trasferire molecole di piccole
dimensioni da un lato all’altro della membrana. Fa passare soltanto le molecole o gli ioni che si
adattano a un corrispondente sito di legame della proteina; dopo aver legato il soluto, il
trasportatore, modificando la sua conformazione, trasferisce una molecola per volta sull’altro lato
della membrana. Essi funzionano più come una porta girevole che come una porta aperta.
L’associazione tra un trasportatore e il suo soluto è molto specifica, ed è proprio la necessità di
questo legame specifico che conferisce al trasporto la sua selettività.
2. CANALI formano nella membrana minuti pori idrofili che i soluti possono attraversare per
diffusione. Essi per la maggior parte si lasciano attraversare soltanto da ioni inorganici e prendono
perciò il nome di canali ionici. Poiché gli ioni hanno una carica elettrica, il loro spostamento può
generare potenti forze elettriche attraverso la membrana. Selezionano i soluti principalmente in
base alle loro dimensioni e alla loro carica elettrica: se il canale è aperto, una molecola o uno ione
sufficientemente piccolo e dotato di carica adatta può infilarsi in questa specie di botola e
attraversarla.
Una volta avvenuto il legame con la molecola che deve essere trasportata, avviene una fosforilazione del
trasportatore, che cambia in questo modo conformazione, si rivolge dall’altra parte della
membrana,cambia l’affinità con lo ione, rilascia la molecola che aveva legato, la pompa viene defosforilata
e ricomincia il ciclo. ATPasi di tipo P sono presenti sia sulla membrana plasmatica che sulla membrana del
RE.
Consente di mantenere le concentrazioni di sodio e di potassio diversa da una parte all’altra della membrana.
Mentre l’Na⁺ viene trasportato verso l’esterno, si ha un trasporto verso l’interno di K⁺. L’Na⁺ si lega nei siti che la
pompa espone all’interno della cellula, in seguito all’idrolisi di ATP si libera ADP, un gruppo fosfato viene
trasferito alla pompa e avviene la fosforilazione. La fosforilazione induce un cambiamento conformazionale per
cui il trasportatore si apre all’esterno cambia l’affinità per il sodio lo rilascia sulla superficie esterna della cellula.
Al tempo stesso il trasportatore cambia la sua affinità per legare il K⁺, questo legame induce la perdita del gruppo
fosfato che riporta la pompa alla sua conformazione iniziale, di conseguenza essa si riapre verso l’interno
rilasciano l’K⁺. Può quindi ricominciare il ciclo (10 millisecondi). La pompa mantiene una concentrazione citosolica
di Na⁺ inferiore a quella del fluido extracellulare, e una concentrazione di K⁺ superiore. Questa pompa scambia 3
ioni sodio che vengono estrusi dalla cellula con 2 ioni potassio che vengono assunti dalla cellula per ogni
molecola di ATP idrolizzata.
Un’altra delle funzioni della pompa sodio potassio è quella di mantenere l’equilibrio osmotico, essa contribuisce
a mantenere un potenziale di membrana che tende a impedire l’ingresso di ioni Cl⁻, i quali avendo carica
negativa, per entrare nella cellula dovrebbero spostarsi contro il gradiente elettrico generato dalla pompa.
La membrana plasmatica delle cellule di piante, funghi e batteri non contiene pompe Na⁺-k⁺, i gradienti
protonici sono generati da ATPasi di membrana che sfruttano l’energia liberata dall’idrolisi di ATP per
espellere dalla cellula ioni H⁺.
Questa pompa si trova sulla membrana del reticolo endoplasmatico liscio. Il Ca²⁺ si lega ai siti che il
trasportatore rivolge verso l’interno della cellula, si ha la fosforilazione del trasportatore che lo induce
ad un cambiamento di conformazione, di conseguenza esso rivolge i suoi siti verso l’esterno della
cellula rilasciando il Ca²⁺. La pompa viene defosforilata e ritorna alla sua conformazione iniziale senza
il trasporto di un secondo ione. Il ciclo ricominicia.
Sono deputate al trasporto di protoni. Presentano una struttura più complessa in quanto sono formate da
proteine multimeriche.
ATPasi di tipo V si trova sulla membrana dei lisosomi, trasporta protoni all’interno del lisosoma, per
rendere l’ambiente più acido per permettere l’attività delle idrolasi, consumando ATP.
ATPasi di tipo F si trova sulla membrana interna dei mitocondri, sfrutta il flusso di H⁺ per rilasciare
ATP.
Sono una famiglia di proteine tansmembrana responsabili del movimento dei fosfolipidi di membrana da
una parte all’altra del doppio strato fosfolipidico.
SELETTIVITA’ che dipende dal diametro del canale, dalla sua forma e dalla distribuzione degli
amminoacidi. Gli ioni passando attraverso i canali stabiliscono contatti importanti anche se
transitori con gli atomi degli amminoacidi che formano le pareti del filtro selettivo. Quindi al preciso
posizionamento di questi atomi si deve la capacità del canale di poter distinguere tra i vari ioni.
Questa tappa pone un limite di velocità massimo al passaggio degli ioni. All’aumentare la velocità
del passaggio dello ione il flusso ionico aumenta fino ad arrivare ad un livello di saturazione.
FLUSSO CONTROLLATO i canali non sono sempre aperti, si aprono per poco tempo e poi si
richiudono. La maggior parte di canali ionici è dotata di porte: in risposta a uno specifico stimolo
essi passano dallo stato chiuso allo stato aperto, grazie a un cambiamento di conformazione.
La funzione della maggior parte dei canali ionici è semplicemente di rendere la membrana
temporaneamente permeabile a particolari ioni inorganici, lasciandoli diffondere rapidamente attraverso la
membrana secondo il proprio gradiente elettrochimico, se la porta del canale è aperta.
Il compito fondamentale di un neurone consiste nel ricevere, condurre e trasmettere segnali. Per svolgere
queste funzioni le cellule nervose sono spesso molto lunghe.
Un neurone consiste di un corpo cellulare dal quale si irradiano numerosi sottili prolungamenti, i dendriti, e
uno più lungo, l’assone che conduce i segnali verso le cellule bersaglio distanti. Di solito l’assone nella sua
porzione più estrema si sfioca in molti rami, ciascuno dei quali reca all’estremità una terminazione nervosa,
in tal modo il messaggio condotto da un assone può essere trasmesso simultaneamente a molte cellule
bersaglio. La forma del segnale è sempre la stessa: una variazione del potenziale elettrico attraverso la
membrana plasmatica del neurone.
Un neurone viene stimolato da un segnale che, proviene di solito da un atro neurone, giunge su un
determinato sito della superficie cellulare. Qui il segnale da avvio a una variazione del potenziale di
membrana. Affinché il segnale si propaghi questa variazione deve diffondersi dal sito in cui si genera fino
alle terminazioni assoniche, che trasmettono il segnale alle cellule successive delle via nervosa. Questo
segnale però s’indebolisce all’aumentare della distanza, i neuroni risolvono questo problema con il
potenziale d’azione.
Una volta liberato, il neurotrasmettitore attraversa rapidamente per diffusione la fessura sinaptica e si lega
ai recettori del neurotrasmettitore concentrati nella membrana postsinaptica della cellula bersaglio. Questo
legame provoca nella cellula bersaglio una variazione di potenziale di membrana che può innescare un
nuovo potenziale d’azione. Il neurotrasmettitore viene poi eliminato e questa eliminazione fa si che il
segnale abbia durata limitata e, assicura che, quando la cellula presinaptica torna allo stato di riposo, anche
nella cellula postsinaptica si possa ripristinare lo stato di riposo.
Queste rapide risposte sono dovute a recettori che sono anche canali ionici controllati dal trasmettitore. Si
tratta di una sottoclasse dei canali ionici controllati dal ligando, la cui funzione è di riconvertire in segnale
elettrico il segnale portato da un neurotrasmettitore.
ESEMPIO: trasmettitore della giunzione neuromuscolare, una sinapsi specializzata che si stabilisce tra un
neurone e una cellula muscolare. In questo caso il neurotrasmettitore è l’acetilcolina e il canale ionico
controllato dal neurotrasmettitore si chiama recettore dell’acetilcolina.
I canali controllati da trasmettitori sono i bersagli più importanti dei farmaci psicoattivi, essi si legano a
canali ionici controllati da ligando.
ESEMPIO: prozac blocca la riassunzione nella terminazione assonica di serotonina (un neurotrasmettitore
eccitatorio) facendo aumentare la disponibilità di serotonina nelle sinapsi che utilizzano qusto
neurotrasmettitore. Resta però un mistero la ragione dell’effetto antidepressivo di questa azione del
farmaco.