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LO STUDIO MENSILE NEI GRUPPI LEZIONI DI DAISAKU IKEDA
SUGLI SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
per crescere insieme nella fede
«Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera»
(Lettera da Sado, RSND, 1, 272)
›› LUGLIO
L’epoca attuale è tale che né le scritture non buddiste né i sutra hinayana né i sutra mahayana né
l’unico veicolo del Sutra del Loto hanno alcun effetto. La ragione di questo è che l’avidità, la collera
e la stupidità della mente delle persone sono così sagaci da uguagliare la sagacia della grande bontà
dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione. Per fare un esempio, un cane è superiore a un uomo
per la sagacia del suo odorato; nel trovare le tracce degli uccelli e degli animali il suo fiuto non è infe-
riore all’olfatto soprannaturale di un grande santo. L’acutezza dell’udito del gufo, della vista del nibbio,
la delicatezza della lingua del passero e l’imponenza del corpo del drago superano persino le facoltà
di un uomo saggio. Allo stesso modo, la sagacia di avidità, collera e stupidità nel cuore degli uomini
nel mondo impuro dell’ultima epoca è difficile da controllare per qualsiasi saggio o santo.
Per questo, sebbene il Budda curasse l’avidità con la medicina della meditazione sulla viltà del corpo,
guarisse la collera con la meditazione sulla compassione per tutti gli esseri e curasse la stupidità con
la meditazione sulla dodecupla catena della causalità, insegnare queste dottrine adesso non fa che
rendere peggiori le persone e aumentarne l’avidità, la collera e la stupidità. [...]
Ora, in quest’ultima epoca malvagia, ciò che genera un grande male sono gli errori in materia di dot-
trine religiose piuttosto che i crimini del mondo secolare, e quando le persone di oggi, inconsapevoli
di ciò, si sforzano di coltivare le radici del bene, gli eventi che portano il mondo alla rovina si fanno
sempre più frequenti. Offrire sostegno ai preti tendai, della Vera parola e delle altre scuole dell’epoca
presente può sembrare un’azione meritoria, ma in realtà è un grande male, peggiore persino dei cin-
que peccati capitali e delle dieci azioni malvagie.
Per questa ragione, affinché in quest’epoca regni la pace, se al mondo esistesse un uomo saggio la
cui saggezza fosse pari a quella dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione che s’incontrasse con
un governante saggio come il re Sen’yo e insieme ponessero fine a questi atti di bontà commettendo
invece il grande male di censurare, bandire, interrompere le elemosine o addirittura decapitare quegli
esponenti delle otto scuole che sono ritenuti uomini saggi, allora il mondo troverebbe un po’ di pace.
Questo è spiegato nel primo volume del Sutra del Loto dove si dice: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni
può essere compreso e condiviso solo tra Budda». Nella frase «coerenza dall’inizio alla fine» “inizio”
indica la radice del male e la radice del bene, mentre “fine” indica l’effetto del male e l’effetto del bene.
Una persona che si è completamente risvegliata alla natura del bene e del male dalle radici sino ai rami e
alle foglie è chiamata un Budda. [...] Il Sutra del Loto afferma: «[Le dottrine che essi predicheranno] non
saranno mai contrarie alla vera realtà». T’ien-t’ai spiega che questo significa: «Nessuna cosa che riguardi
la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con la vera realtà». Saggio non è chi pratica il Buddismo prescin-
dendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfettamente i princìpi che governano il mondo.
Quando la dinastia Yin divenne corrotta e il popolo soffriva, T’ai-kung Wang apparve nel mondo e decapitò
il re Chou di Yin ponendo fine ai tormenti della popolazione. Quando il secondo sovrano [della dinastia Ch’in]
fece provare al popolo l’amarezza, apparve Chang Liang e ristabilì l’ordine nel mondo, facendo conoscere
loro la dolcezza. Questi uomini, pur essendo vissuti prima dell’introduzione del Buddismo, aiutarono la gente
come inviati del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti. Sebbene i seguaci delle scritture non bud-
diste non ne fossero consapevoli, la saggezza di tali uomini conteneva in sé la saggezza del Buddismo. [...]
Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene. Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel caos,
non c’è dubbio che [questo sutra] «sarà propagato in tutto Jambudvipa».
Il testo integrale della lezione di Daisaku Ikeda su Il kalpa della diminuzione è stato pubblicato su Buddismo
e società n. 148, settembre-ottobre 2011, ed è disponibile all’indirizzo https://buddismoesocieta.org/article/il-
kalpa-della-diminuzione/. In queste pagine ne presentiamo un ampio estratto, riveduto e aggiornato.
P E R O R I E N TA R S I N E L L A L E T T U R A
IL BUDDISMO DI NICHIREN 1
PER REALIZZARE
tale occorre una trasformazione interio-
re basata su una filosofia di rispetto per
LA FELICITÀ UMANA
la vita e per ogni essere umano. (p. 33)
2
Una cittadinanza saggia e risvegliata,
che abbraccia l’ideale della sacralità
della vita e dell’importanza della pace,
Un giorno il mio mentore Josei Toda e io stavamo parlando della mis- può impedire che si manifestino e pre-
sione della Soka Gakkai di propagare ampiamente la Legge mistica e valgano le funzioni negative della vita
nella società. (p. 36)
io gli chiesi perché fosse importante impegnarsi nella fede con lo spirito
di “non lesinare la propria vita”1 che il Sutra del Loto insegna. Egli ri- 3
spose: «Sul nostro pianeta le persone si uccidono a vicenda nelle guerre; I princìpi di “fede uguale vita quotidiana”
l’economia si basa sulla “sopravvivenza del più adatto” e non conduce e di “Buddismo uguale società“ sottoli-
neano che il Buddismo non è separato
necessariamente alla felicità umana, molti leader della società, che a rigor dalla società e riguarda tutti gli affari del
di logica dovrebbero aiutare gli altri, cercano invece di sfruttare la gente mondo. Una persona è veramente sag-
e la disprezzano. La stessa cosa vale per ogni settore, dalla politica, alla gia quando contribuisce al benessere
della comunità in cui vive. (p. 38)
scienza, alla religione. Potremmo dire che è il karma dell’umanità, ma la
società è complessa e piena di contraddizioni. Da nessuna parte vediamo 4
una strada maestra che conduca alla felicità di tutte le persone. Solo il Quando si vive in un tempo di sfide ap-
parentemente insormontabili è possibile
Buddismo di Nichiren Daishonin espone il mezzo per trasformare radi- realizzare una trasformazione comples-
siva per un progresso nuovo andando
alla fonte dell’infelicità. Il Buddismo del
Daishonin è un insegnamento basato
1) Il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto, Esortazione alla devozione, parla di non «lesinare il cor- sulla decisione incrollabile di trasforma-
po o la vita» (SDLPE, 267) nella ricerca e nella propagazione degli insegnamenti buddisti. re positivamente la realtà. (pp. 40-41)
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Rivista in formato PDF riservata a Catia DiMambro. Vietata la riproduzione o diffusione sotto qualunque forma o attraverso qualsiasi strumento.
«L’epoca attuale è tale che né le calmente il nostro karma. Insegna il sentiero di eternità, felicità, vero io
scritture non buddiste né i sutra e purezza,2 la strada per una realizzazione e una soddisfazione durature.
hinayana né i sutra mahayana né Non c’è cammino di vita più nobile di questo. Perciò, se ti dedicherai con
l’unico veicolo del Sutra del Loto tutto te stesso alla fede, non avrai mai rimpianti».
hanno alcun effetto. La ragione
Fui profondamente toccato dalle parole di Toda e rinnovai la mia determi-
di questo è che l’avidità, la colle-
ra e la stupidità della mente del-
nazione a dedicarmi completamente a questo impareggiabile percorso di
le persone sono così sagaci3 da vita, proprio come egli mi aveva insegnato.
uguagliare la sagacia della gran- Non c’è modo di vivere più entusiasmante, soddisfacente e significativo
de bontà dell’Onorato dal Mondo che dedicarsi alla nobile causa di realizzare la felicità dell’umanità.
di Grande Illuminazione. Per fare Il kalpa della diminuzione, che studiamo in questa lezione, afferma che
un esempio, un cane è superio- mettere in pratica gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daisho-
re a un uomo per la sagacia del nin costituisce «la strada maestra che conduce alla felicità di tutte le
suo odorato; nel trovare le tracce
persone».
degli uccelli e degli animali il suo
Un “ kalpa della diminuzione” è un periodo in cui la vitalità, o forza vitale,
fiuto non è inferiore all’olfatto so-
prannaturale di un grande santo.
diminuisce sia a livello spirituale sia a livello fisico a causa dei tre veleni di
L’acutezza dell’udito del gufo, avidità, collera e stupidità che intensificano la loro azione nella vita delle
della vista del nibbio, la delica- persone. La nostra epoca attuale si può considerare parte di un kalpa della
tezza della lingua del passero e diminuzione.
l’imponenza del corpo del drago In un’epoca del genere la saggezza del Buddismo del Daishonin è indi-
superano persino le facoltà di un spensabile per vivere con forza e integrità senza subire l’influenza dei tre
uomo saggio. Allo stesso modo, veleni e raggiungere una vera felicità. Questo perché tale insegnamento
la sagacia di avidità, collera e stu-
offre intuizioni profonde, acute e sottili su come vincere le nostre illusioni
pidità nel cuore degli uomini nel
interiori, caratterizzate dai tre veleni, che costituiscono la causa fondamen-
mondo impuro dell’ultima epoca
è difficile da controllare per qual-
tale dell’infelicità.
siasi saggio o santo. […]
Per questo, sebbene il Budda
Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
curasse l’avidità con la medici-
na della meditazione sulla viltà L’intensità dei tre veleni nell’Ultimo giorno della Legge
del corpo, guarisse la collera In questo scritto il Daishonin identifica nei tre veleni di avidità, collera e
con la meditazione sulla com- stupidità il male fondamentale che indebolisce la forza vitale della gente;
passione per tutti gli esseri e
a causa dell’intensificarsi di questi veleni nell’Ultimo giorno della Legge,
curasse la stupidità con la me-
ditazione sulla dodecupla ca-
l’influenza della “saggezza malvagia” delle persone era arrivata a superare
tena della causalità, insegnare la “saggezza buona” del Buddismo.
queste dottrine adesso non fa Shakyamuni espose numerosi insegnamenti per vincere i tre veleni. Tut-
che rendere peggiori le per- tavia il Daishonin spiega che, nell’epoca impura dell’Ultimo giorno della
sone e aumentarne l’avidità, la
collera e la stupidità».
2) Le quattro virtù che descrivono la vita del Budda. “Eternità” significa che essa è immutabile ed
eterna; “felicità” si riferisce alla tranquillità interiore che va oltre le sofferenze; “vero io” indica la sua
natura intrinsecamente pura; “purezza” significa libera dalle illusioni e dai comportamenti errati.
3) Nella traduzione italiana sono stati usati i termini “sagace” e “sagacia” per indicare acume e
sottigliezza, in quanto il Daishonin fa un parallelo, usando lo stesso carattere giapponese, con la
sagacia dell’odorato canino (n.d.t.).
Legge, il male che sorge da questi veleni è talmente cresciuto nel cuore
delle persone da non poter più essere sconfitto grazie agli insegnamenti di
qualche saggio o santo. Per esempio nei tempi antichi le persone, seguendo Kalpa della diminuzione: un pe-
l’insegnamento del Budda, meditavano sulla viltà del corpo per vincere riodo in cui la durata della vita
l’avidità, sulla compassione universale per vincere la collera, sulla dode- umana diminuisce. Nel kalpa della
continuità si dice che la vita uma-
cupla catena della causalità per vincere la stupidità. Ma, come spiega il na attraversi ripetutamente un ciclo
Daishonin, nell’Ultimo giorno della Legge queste pratiche, lungi dall’es- di aumento e diminuzione. La fase
sere efficaci, ottengono l’effetto contrario e cioè aumentano ancora di più in cui diminuisce è chiamata kalpa
della diminuzione.
l’avidità, la collera e la stupidità delle persone. In altre parole, cercare di
curare malattie pericolose senza conoscerne la causa fondamentale non fa
che aggravarle.
Il Daishonin dichiara che nell’Ultimo giorno della Legge i tre veleni non
I tre veleni di avidità, collera e
potrebbero essere controllati nemmeno dalla sagacia della grande bontà di stupidità sono i mali fondamentali
Shakyamuni. Il motivo di ciò è che sebbene le persone seguano gli inse- inerenti alla vita, che danno origi-
gnamenti di Shakyamuni, l’attaccamento a dottrine parziali o a espedienti ne alla sofferenza delle persone.
Nel Trattato sulla grande perfezio-
provvisori ha fatto perder loro di vista lo scopo di suprema importanza
ne della saggezza di Nagarjuna i
dell’Illuminazione universale e della vittoria sulle sofferenze, che rappre- tre veleni sono considerati la fon-
sentano le vere intenzioni del Budda. te di tutte le illusioni e i desideri:
sono così chiamati perché avvele-
Nell’Ultimo giorno della Legge, osserva il Daishonin, questi insegnamenti
nano la vita delle persone e ope-
di Shakyamuni hanno perso la facoltà di essere impiegati positivamente, di rano per impedire che esse rivol-
diffondere la saggezza del Buddismo e rivitalizzare l’esistenza degli indivi- gano il loro cuore e la loro mente
1 dui e della società nel suo complesso. al bene.
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4) Nome di Shakyamuni in una precedente esistenza. Citato nel Sutra del Nirvana, era un so-
vrano devoto ai sutra mahayana. Quando, dopo aver a lungo fatto offerte ai Brahmani, li udì
offendere tali sutra, li fece condannare a morte. Il Daishonin qui cita il suo esempio non come
incoraggiamento a uccidere, ma per sottolineare l’importanza di proteggere la Legge corretta.
tossica. Questo intende il Dashonin quando parla di «un grande male che si
genera dagli errori in materia di dottrine religiose».
Il Daishonin spiega che l’unico modo di rimediare a questa situazione era
che un uomo saggio, in possesso del corretto insegnamento buddista, si
alleasse con un governante saggio per porre fine a questo grande male.
Un uomo saggio «la cui saggezza fosse pari a quella dell’Onorato dal Mon-
do di Grande Illuminazione» sarebbe stato in grado di riconoscere l’offesa
alla Legge commessa dalle scuole buddiste del tempo e di individuare la
vera natura dei preti, combattendo quel male e ristabilendo lo scopo origi-
nale del Buddismo, cioè l’ideale del rispetto per tutti gli esseri umani. Tale
persona, unendosi a un governante saggio dotato di eccellenti capacità di
I cinque peccati capitali: le colpe
giudizio rispetto al vero e al falso, avrebbe potuto adoperarsi per rifiutare più gravi nel Buddismo, che varia-
dottrine e princìpi fuorvianti che sostanzialmente facevano solo soffrire no a seconda dei sutra o dei trat-
le persone. Era questa la strada per condurre veramente ogni individuo tati: uccidere il proprio padre; uc-
cidere la propria madre; uccidere
all’Illuminazione e creare una società prospera e sicura. un arhat; ferire un Budda; creare
Nell’Ultimo giorno della Legge un uomo veramente saggio deve non solo in- disunità nell’Ordine buddista.
carnare la grande e buona saggezza del corretto insegnamento buddista, ma Commettere uno di questi peccati
conduce immancabilmente all’in-
deve essere anche in grado di individuare l’errore, combatterlo e sforzarsi
ferno di incessante sofferenza.
assiduamente per liberare le persone dai falsi insegnamenti. Il Daishonin scel-
se fermamente di farlo, impegnandosi in questa battaglia senza risparmiar-
si. Era determinato a comunicare al popolo del Giappone la temibile natura
dell’offesa alla Legge e, senza farsi intimidire da ostacoli e persecuzioni, con- Le dieci azioni malvagie: le tre
tinuò a educare le persone e a sforzarsi di far capire loro come i preti dell’e- azioni fisiche di rubare, uccidere
poca, apparentemente devoti e dotati di spirito di sacrificio, fossero in realtà e avere comportamenti sessuali
illeciti; le quattro azioni verbali di
colpevoli del grande male di distruggere il Buddismo. Ma la situazione peg-
mentire, adulare o parlare in ma-
giorò ancora di più quando anche la scuola Tendai, che in origine era basata niera sconsiderata, diffamare e
sul Sutra del Loto e avrebbe dovuto proteggere quell’insegnamento, cedette essere duplici; le tre azioni mentali
malvagie di avidità, collera e stu-
all’influsso delle dottrine esoteriche e dei rituali della scuola della Vera parola
pidità, o nutrire opinioni errate.
[che godeva di un particolare sostegno da parte delle autorità di governo]. La
scuola Tendai si dedicò agli incantesimi e alle altre pratiche della Vera parola
che miravano a ottenere un beneficio immediato, dimenticando completamen-
te l’intenzione che il Budda aveva espresso nel Sutra del Loto.
Le otto scuole: le principali scuole
Tali sviluppi spinsero il Daishonin a dichiarare che occorreva battersi sen- buddiste del Giappone prima del
za compromessi contro coloro che cercavano di distruggere lo spirito di periodo Kamakura (1185-1333):
rispetto per tutte le persone proprio del Sutra del Loto. In questa lette- Tesoro dell’Abhidharma, Afferma-
zione della verità, Precetti, Carat-
ra giunge a chiedere di «censurare, bandire, interrompere le elemosine o teristiche dei dharma, Tre trattati,
addirittura decapitare quegli esponenti delle otto scuole». Naturalmente Ghirlanda di fiori, Tendai e Vera
sta parlando metaforicamente, non sta realmente chiedendo che quei preti parola. Le prime sei scuole fiori-
rono nel periodo Nara (710-794)
siano giustiziati. In realtà era lui, che stava rischiando la vita per la felicità mentre le scuole Tendai e della
delle persone e la pace della società, a essere attaccato, esiliato, privato di Vera parola si affermarono nel pe-
sostegno e minacciato di venire giustiziato sia dalle autorità sia dall’opinio- riodo Heian (794-1185).
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«Un grande male preannuncia Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
l’arrivo di un grande bene. Se
tutto Jambudvipa dovesse cade-
Un grande male preannuncia un grande bene
re nel caos, non c’è dubbio che
[questo sutra] “sarà propagato in
La crescita e lo sviluppo di una società dipendono dagli ideali e dalla filo-
tutto Jambudvipa”».11 sofia che abbracciano le persone che la compongono.
Ai tempi del Daishonin la società rifiutava di riconoscere le verità che
egli esponeva. Non dava importanza all’offesa alla Legge, che recava sof-
ferenza alle persone. Era difficile che una società del genere crescesse
e prosperasse davvero, visto che legittimava scuole buddiste totalmen-
te disinteressate alla felicità delle persone o che fingevano soltanto di
preoccuparsene.
Ma la luce della saggezza del corretto insegnamento buddista mostra il
suo vero valore in tempi di grande confusione e agitazione. Il Daisho-
nin credeva lucidamente che l’ora più buia della notte preludesse all’al-
ba del risveglio delle persone, che costituisse un’opportunità di cambia-
mento, un punto di svolta. Egli scrive che «un grande male preannuncia
l’arrivo di un grande bene». È come se dicesse: «Non bisogna essere
pessimisti. Io, Nichiren, che possiedo la saggezza del Budda simile al
sole, sono apparso in risposta a questi tempi oscuri. Un grande male
preannuncia l’arrivo del grande bene di kosen-rufu». Quanto si saranno
sentiti ispirati e rincuorati i suoi discepoli da queste parole piene di
risoluta convinzione!
Il Daishonin scrive anche: «Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel
caos, non c’è dubbio che [questo sutra] “sarà propagato in tutto Jam-
budvipa”». Naturalmente il Buddismo del Daishonin non vuole in alcun
modo presentare una visione apocalittica, bensì mira a porre fine alle
4 sofferenze delle persone e a permettere loro di raggiungere la felicità nel
mondo reale.
L’Ultimo giorno della Legge è un tempo di sfide apparentemente insor-
montabili, e proprio per questo possiamo agire per trasformare le cose
sovvertendo le pratiche malvagie del passato, operando nuove valutazioni
radicalmente diverse e andando alla fonte per trovare soluzioni di cam-
biamento. Una simile trasformazione complessiva naturalmente incontrerà
resistenze, ma è l’unica via per un progresso nuovo. Il Buddismo di Ni-
chiren Daishonin è un insegnamento basato sulla decisione incrollabile di
trasformare positivamente la realtà, è un insegnamento che ci permette di
cambiare senza alcun dubbio questo travagliato mondo di saha in un mon-
do di pace e felicità.
11) Il Daishonin allude qui a un passo del capitolo Virtù universale che afferma: «E, dopo l’estinzio-
ne del Tathagata, farò in modo che sia propagato in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine»
(SDLPE, 439).
Poiché il Buddismo
è inseparabile
dalle cose del mondo,
lottiamo con gioia e freschezza
un giorno dopo l’altro.
12) Mahakashyapa: uno dei dieci maggiori discepoli di Shakyamuni, famoso per essere il primo
nelle pratiche ascetiche. Dopo la morte di Shakyamuni diventò capo dell’Ordine buddista e si dice Lo studio del prossimo mese
sia stato il primo successore del Budda. (testo e audio) sarà pubblicato
13) Shariputra: uno dei dieci maggiori discepoli di Shakyamuni, famoso per essere il primo in sag- on line sul sito buddismoesocieta.org
gezza grazie alla sua comprensione del vero intento della predicazione del Budda. a partire dal 20 luglio.
14) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Raccolta degli scritti di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha,
Tokyo, 1981, vol. 1, p. 21.
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