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studio
LO STUDIO MENSILE NEI GRUPPI LEZIONI DI DAISAKU IKEDA
SUGLI SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
per crescere insieme nella fede

«Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera»
(Lettera da Sado, RSND, 1, 272)

›› LUGLIO

IL KALPA DELLA DIMINUZIONE


(brani scelti, testo integrale RSND, 1, 993-996)

L’epoca attuale è tale che né le scritture non buddiste né i sutra hinayana né i sutra mahayana né
l’unico veicolo del Sutra del Loto hanno alcun effetto. La ragione di questo è che l’avidità, la collera
e la stupidità della mente delle persone sono così sagaci da uguagliare la sagacia della grande bontà
dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione. Per fare un esempio, un cane è superiore a un uomo
per la sagacia del suo odorato; nel trovare le tracce degli uccelli e degli animali il suo fiuto non è infe-
riore all’olfatto soprannaturale di un grande santo. L’acutezza dell’udito del gufo, della vista del nibbio,
la delicatezza della lingua del passero e l’imponenza del corpo del drago superano persino le facoltà
di un uomo saggio. Allo stesso modo, la sagacia di avidità, collera e stupidità nel cuore degli uomini
nel mondo impuro dell’ultima epoca è difficile da controllare per qualsiasi saggio o santo.
Per questo, sebbene il Budda curasse l’avidità con la medicina della meditazione sulla viltà del corpo,
guarisse la collera con la meditazione sulla compassione per tutti gli esseri e curasse la stupidità con
la meditazione sulla dodecupla catena della causalità, insegnare queste dottrine adesso non fa che
rendere peggiori le persone e aumentarne l’avidità, la collera e la stupidità. [...]
Ora, in quest’ultima epoca malvagia, ciò che genera un grande male sono gli errori in materia di dot-
trine religiose piuttosto che i crimini del mondo secolare, e quando le persone di oggi, inconsapevoli
di ciò, si sforzano di coltivare le radici del bene, gli eventi che portano il mondo alla rovina si fanno
sempre più frequenti. Offrire sostegno ai preti tendai, della Vera parola e delle altre scuole dell’epoca
presente può sembrare un’azione meritoria, ma in realtà è un grande male, peggiore persino dei cin-
que peccati capitali e delle dieci azioni malvagie.
Per questa ragione, affinché in quest’epoca regni la pace, se al mondo esistesse un uomo saggio la
cui saggezza fosse pari a quella dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione che s’incontrasse con
un governante saggio come il re Sen’yo e insieme ponessero fine a questi atti di bontà commettendo
invece il grande male di censurare, bandire, interrompere le elemosine o addirittura decapitare quegli
esponenti delle otto scuole che sono ritenuti uomini saggi, allora il mondo troverebbe un po’ di pace.
Questo è spiegato nel primo volume del Sutra del Loto dove si dice: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni
può essere compreso e condiviso solo tra Budda». Nella frase «coerenza dall’inizio alla fine» “inizio”
indica la radice del male e la radice del bene, mentre “fine” indica l’effetto del male e l’effetto del bene.
Una persona che si è completamente risvegliata alla natura del bene e del male dalle radici sino ai rami e
alle foglie è chiamata un Budda. [...] Il Sutra del Loto afferma: «[Le dottrine che essi predicheranno] non
saranno mai contrarie alla vera realtà». T’ien-t’ai spiega che questo significa: «Nessuna cosa che riguardi

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la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con la vera realtà». Saggio non è chi pratica il Buddismo prescin-
dendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfettamente i princìpi che governano il mondo.
Quando la dinastia Yin divenne corrotta e il popolo soffriva, T’ai-kung Wang apparve nel mondo e decapitò
il re Chou di Yin ponendo fine ai tormenti della popolazione. Quando il secondo sovrano [della dinastia Ch’in]
fece provare al popolo l’amarezza, apparve Chang Liang e ristabilì l’ordine nel mondo, facendo conoscere
loro la dolcezza. Questi uomini, pur essendo vissuti prima dell’introduzione del Buddismo, aiutarono la gente
come inviati del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti. Sebbene i seguaci delle scritture non bud-
diste non ne fossero consapevoli, la saggezza di tali uomini conteneva in sé la saggezza del Buddismo. [...]
Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene. Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel caos,
non c’è dubbio che [questo sutra] «sarà propagato in tutto Jambudvipa».

Il testo integrale della lezione di Daisaku Ikeda su Il kalpa della diminuzione è stato pubblicato su Buddismo
e società n. 148, settembre-ottobre 2011, ed è disponibile all’indirizzo https://buddismoesocieta.org/article/il-
kalpa-della-diminuzione/. In queste pagine ne presentiamo un ampio estratto, riveduto e aggiornato.

P E R O R I E N TA R S I N E L L A L E T T U R A

IL BUDDISMO DI NICHIREN 1

DAISHONIN È LA SAGGEZZA Per sconfiggere i tre veleni di avidità,


collera e stupidità al livello fondamen-

PER REALIZZARE
tale occorre una trasformazione interio-
re basata su una filosofia di rispetto per

LA FELICITÀ UMANA
la vita e per ogni essere umano. (p. 33)

2
Una cittadinanza saggia e risvegliata,
che abbraccia l’ideale della sacralità
della vita e dell’importanza della pace,
Un giorno il mio mentore Josei Toda e io stavamo parlando della mis- può impedire che si manifestino e pre-
sione della Soka Gakkai di propagare ampiamente la Legge mistica e valgano le funzioni negative della vita
nella società. (p. 36)
io gli chiesi perché fosse importante impegnarsi nella fede con lo spirito
di “non lesinare la propria vita”1 che il Sutra del Loto insegna. Egli ri- 3
spose: «Sul nostro pianeta le persone si uccidono a vicenda nelle guerre; I princìpi di “fede uguale vita quotidiana”

l’economia si basa sulla “sopravvivenza del più adatto” e non conduce e di “Buddismo uguale società“ sottoli-
neano che il Buddismo non è separato
necessariamente alla felicità umana, molti leader della società, che a rigor dalla società e riguarda tutti gli affari del
di logica dovrebbero aiutare gli altri, cercano invece di sfruttare la gente mondo. Una persona è veramente sag-
e la disprezzano. La stessa cosa vale per ogni settore, dalla politica, alla gia quando contribuisce al benessere
della comunità in cui vive. (p. 38)
scienza, alla religione. Potremmo dire che è il karma dell’umanità, ma la
società è complessa e piena di contraddizioni. Da nessuna parte vediamo 4
una strada maestra che conduca alla felicità di tutte le persone. Solo il Quando si vive in un tempo di sfide ap-
parentemente insormontabili è possibile
Buddismo di Nichiren Daishonin espone il mezzo per trasformare radi- realizzare una trasformazione comples-
siva per un progresso nuovo andando
alla fonte dell’infelicità. Il Buddismo del
Daishonin è un insegnamento basato
1) Il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto, Esortazione alla devozione, parla di non «lesinare il cor- sulla decisione incrollabile di trasforma-
po o la vita» (SDLPE, 267) nella ricerca e nella propagazione degli insegnamenti buddisti. re positivamente la realtà. (pp. 40-41)

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«L’epoca attuale è tale che né le calmente il nostro karma. Insegna il sentiero di eternità, felicità, vero io
scritture non buddiste né i sutra e purezza,2 la strada per una realizzazione e una soddisfazione durature.
hinayana né i sutra mahayana né Non c’è cammino di vita più nobile di questo. Perciò, se ti dedicherai con
l’unico veicolo del Sutra del Loto tutto te stesso alla fede, non avrai mai rimpianti».
hanno alcun effetto. La ragione
Fui profondamente toccato dalle parole di Toda e rinnovai la mia determi-
di questo è che l’avidità, la colle-
ra e la stupidità della mente del-
nazione a dedicarmi completamente a questo impareggiabile percorso di
le persone sono così sagaci3 da vita, proprio come egli mi aveva insegnato.
uguagliare la sagacia della gran- Non c’è modo di vivere più entusiasmante, soddisfacente e significativo
de bontà dell’Onorato dal Mondo che dedicarsi alla nobile causa di realizzare la felicità dell’umanità.
di Grande Illuminazione. Per fare Il kalpa della diminuzione, che studiamo in questa lezione, afferma che
un esempio, un cane è superio- mettere in pratica gli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daisho-
re a un uomo per la sagacia del nin costituisce «la strada maestra che conduce alla felicità di tutte le
suo odorato; nel trovare le tracce
persone».
degli uccelli e degli animali il suo
Un “ kalpa della diminuzione” è un periodo in cui la vitalità, o forza vitale,
fiuto non è inferiore all’olfatto so-
prannaturale di un grande santo.
diminuisce sia a livello spirituale sia a livello fisico a causa dei tre veleni di
L’acutezza dell’udito del gufo, avidità, collera e stupidità che intensificano la loro azione nella vita delle
della vista del nibbio, la delica- persone. La nostra epoca attuale si può considerare parte di un kalpa della
tezza della lingua del passero e diminuzione.
l’imponenza del corpo del drago In un’epoca del genere la saggezza del Buddismo del Daishonin è indi-
superano persino le facoltà di un spensabile per vivere con forza e integrità senza subire l’influenza dei tre
uomo saggio. Allo stesso modo, veleni e raggiungere una vera felicità. Questo perché tale insegnamento
la sagacia di avidità, collera e stu-
offre intuizioni profonde, acute e sottili su come vincere le nostre illusioni
pidità nel cuore degli uomini nel
interiori, caratterizzate dai tre veleni, che costituiscono la causa fondamen-
mondo impuro dell’ultima epoca
è difficile da controllare per qual-
tale dell’infelicità.
siasi saggio o santo. […]
Per questo, sebbene il Budda
Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
curasse l’avidità con la medici-
na della meditazione sulla viltà L’intensità dei tre veleni nell’Ultimo giorno della Legge
del corpo, guarisse la collera In questo scritto il Daishonin identifica nei tre veleni di avidità, collera e
con la meditazione sulla com- stupidità il male fondamentale che indebolisce la forza vitale della gente;
passione per tutti gli esseri e
a causa dell’intensificarsi di questi veleni nell’Ultimo giorno della Legge,
curasse la stupidità con la me-
ditazione sulla dodecupla ca-
l’influenza della “saggezza malvagia” delle persone era arrivata a superare
tena della causalità, insegnare la “saggezza buona” del Buddismo.
queste dottrine adesso non fa Shakyamuni espose numerosi insegnamenti per vincere i tre veleni. Tut-
che rendere peggiori le per- tavia il Daishonin spiega che, nell’epoca impura dell’Ultimo giorno della
sone e aumentarne l’avidità, la
collera e la stupidità».

2) Le quattro virtù che descrivono la vita del Budda. “Eternità” significa che essa è immutabile ed
eterna; “felicità” si riferisce alla tranquillità interiore che va oltre le sofferenze; “vero io” indica la sua
natura intrinsecamente pura; “purezza” significa libera dalle illusioni e dai comportamenti errati.
3) Nella traduzione italiana sono stati usati i termini “sagace” e “sagacia” per indicare acume e
sottigliezza, in quanto il Daishonin fa un parallelo, usando lo stesso carattere giapponese, con la
sagacia dell’odorato canino (n.d.t.).

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Legge, il male che sorge da questi veleni è talmente cresciuto nel cuore
delle persone da non poter più essere sconfitto grazie agli insegnamenti di
qualche saggio o santo. Per esempio nei tempi antichi le persone, seguendo Kalpa della diminuzione: un pe-
l’insegnamento del Budda, meditavano sulla viltà del corpo per vincere riodo in cui la durata della vita
l’avidità, sulla compassione universale per vincere la collera, sulla dode- umana diminuisce. Nel kalpa della
continuità si dice che la vita uma-
cupla catena della causalità per vincere la stupidità. Ma, come spiega il na attraversi ripetutamente un ciclo
Daishonin, nell’Ultimo giorno della Legge queste pratiche, lungi dall’es- di aumento e diminuzione. La fase
sere efficaci, ottengono l’effetto contrario e cioè aumentano ancora di più in cui diminuisce è chiamata kalpa
della diminuzione.
l’avidità, la collera e la stupidità delle persone. In altre parole, cercare di
curare malattie pericolose senza conoscerne la causa fondamentale non fa
che aggravarle.
Il Daishonin dichiara che nell’Ultimo giorno della Legge i tre veleni non
I tre veleni di avidità, collera e
potrebbero essere controllati nemmeno dalla sagacia della grande bontà di stupidità sono i mali fondamentali
Shakyamuni. Il motivo di ciò è che sebbene le persone seguano gli inse- inerenti alla vita, che danno origi-
gnamenti di Shakyamuni, l’attaccamento a dottrine parziali o a espedienti ne alla sofferenza delle persone.
Nel Trattato sulla grande perfezio-
provvisori ha fatto perder loro di vista lo scopo di suprema importanza
ne della saggezza di Nagarjuna i
dell’Illuminazione universale e della vittoria sulle sofferenze, che rappre- tre veleni sono considerati la fon-
sentano le vere intenzioni del Budda. te di tutte le illusioni e i desideri:
sono così chiamati perché avvele-
Nell’Ultimo giorno della Legge, osserva il Daishonin, questi insegnamenti
nano la vita delle persone e ope-
di Shakyamuni hanno perso la facoltà di essere impiegati positivamente, di rano per impedire che esse rivol-
diffondere la saggezza del Buddismo e rivitalizzare l’esistenza degli indivi- gano il loro cuore e la loro mente
1 dui e della società nel suo complesso. al bene.

Quando giungiamo veramente a comprendere l’intento del Budda dell’Il-


luminazione universale così com’è esposto nel Sutra del Loto, possiamo
capire quanto sia importante che ognuno e ognuna di noi sviluppi ap-
Le cinque meditazioni: medita-
pieno il proprio potenziale e agisca per kosen-rufu in modo da portare
zione sulla viltà del corpo; medi-
avanti la lotta della rivoluzione umana, trasmettendola a una persona tazione sulla compassione; medi-
dopo l’altra. tazione sull’origine dipendente;
Ho incontrato molti importanti pensatori a livello mondiale e ho dia- meditazione sul corretto discer-
nimento del mondo fenomenico;
logato con loro; la maggior parte concordava sul fatto che la soluzione meditazione contando i respiri.
fondamentale della crisi che il nostro mondo sta affrontando dovesse La meditazione sulla dodecupla
partire da una trasformazione interiore degli esseri umani. Natural- catena della causalità è un altro
nome della meditazione sull’origi-
mente occorre anche prendere misure concrete e immediate per af- ne dipendente. La dodecupla ca-
frontare efficacemente i molti problemi che ci troviamo di fronte. Sotto tena della causalità è una dottrina
questo aspetto è di vitale importanza che gli economisti, i legislatori, buddista che descrive la relazione
causale fra ignoranza e sofferen-
educatori e gli esperti in ogni campo sinceramente intenzionati a fare il za. Si dice che Shakyamuni l’abbia
bene della gente uniscano i loro sforzi, attingendo alla creatività e alla esposta rispondendo alla doman-
saggezza di ognuno. da sul motivo per cui le persone
subiscono le sofferenze di vec-
Ma, a un livello ancora più fondamentale, l’umanità sta cercando una filo- chiaia e morte. Ogni anello della
sofia, un mezzo pratico per sconfiggere gli impulsi illusori profondamente catena è una causa che conduce
radicati dell’avidità, della collera e della stupidità. Cambiare è indispensa- al successivo.
bile, per noi esseri umani.

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«Ora, in quest’ultima epoca Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin


malvagia, ciò che genera un
grande male sono gli errori in
Un uomo saggio e un governante saggio che agiscono insieme
materia di dottrine religiose
per il bene delle persone
piuttosto che i crimini del mon-
do secolare, e quando le perso-
Qui il Daishonin afferma che gli errori nell’ambito del Buddismo causano più
ne di oggi, inconsapevoli di ciò, danni e sofferenza delle malefatte nel mondo secolare, e denuncia le scuole
si sforzano di coltivare le radici buddiste dei suoi tempi che, predicando insegnamenti errati, contribuivano
del bene, gli eventi che porta- alla sfortuna della gente. Queste scuole offendevano la Legge contravvenendo
no il mondo alla rovina si fanno all’intento del Budda esposto nel Sutra del Loto, screditando l’insegnamento
sempre più frequenti. Offrire in cui si afferma che tutti gli esseri umani possono ottenere l’Illuminazione.
sostegno ai preti tendai, della Il desiderio fondamentale di Shakyamuni era permettere a tutti gli esseri
Vera parola e delle altre scuole
umani di conseguire la Buddità, come è sintetizzato nel grande voto che
dell’epoca presente può sem-
brare un’azione meritoria, ma
egli formula nel Sutra del Loto «di rendere tutte le persone uguali a me,
in realtà è un grande male, peg- senza alcuna distinzione tra noi» (SDLPE, 80). Questo ideale buddista
giore persino dei cinque pec- equivale al riconoscere che ogni individuo è in grado di manifestare la
cati capitali e delle dieci azioni propria natura di Budda infinitamente nobile e, basandosi su di essa, ri-
malvagie. Per questa ragione, spettare gli altri ed essere rispettato, costruendo così una società pacifica.
affinché in quest’epoca regni A dire il vero, anche gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto esponeva-
la pace, se al mondo esistesse no almeno in parte questo ideale di rispetto per la dignità umana. In effetti
un uomo saggio la cui saggezza
tutta la sapienza degli insegnamenti buddisti dovrebbe costituire la roccaforte
fosse pari a quella dell’Onorato
di una religione umanistica in grado di dare un contributo all’umanità. Ma,
dal Mondo di Grande Illumina-
zione che s’incontrasse con un
sfortunatamente, ai tempi del Daishonin le scuole buddiste avevano perso di
governante saggio come il re vista il vero intento del Budda e gli ideali fondamentali del Buddismo. Si erano
Sen’yo4 e insieme ponessero attaccate a insegnamenti parziali o provvisori contenuti nei sutra precedenti al
fine a questi atti di bontà com- Sutra del Loto e, nel tentativo di spacciare gli insegnamenti della propria scuo-
mettendo invece il grande male la come la verità ultima del Buddismo, offendevano il Sutra del Loto e rifiuta-
di censurare, bandire, interrom- vano la saggezza del Budda che insegna il rispetto per tutti gli esseri umani.
pere le elemosine o addirittura Gli esponenti di queste scuole esibivano le caratteristiche dei “preti arroganti”
decapitare quegli esponenti
e dei “falsi santi arroganti”, due dei tre potenti nemici. Nutrivano un’intensa
delle otto scuole che sono rite-
ostilità nei confronti del Daishonin, molto simile a quella dei quattro tipi di cre-
nuti uomini saggi, allora il mon-
do troverebbe un po’ di pace».
denti (monaci, monache, laici e laiche) che nel Sutra del Loto perseguitavano
il bodhisattva Mai Sprezzante. Ma i seguaci laici delle varie scuole buddiste si
erano fatti abbindolare dall’aura di rispettabilità e autorevolezza religiosa che
circondava i preti e non riuscivano a vedere la realtà delle cose; così, mentre
credevano di accumulare cause positive grazie alla pratica buddista, in realtà
stavano tragicamente assorbendo sempre di più il veleno dell’offesa alla Legge.
Era come se la medicina loro prescritta per guarire fosse in realtà una sostanza

4) Nome di Shakyamuni in una precedente esistenza. Citato nel Sutra del Nirvana, era un so-
vrano devoto ai sutra mahayana. Quando, dopo aver a lungo fatto offerte ai Brahmani, li udì
offendere tali sutra, li fece condannare a morte. Il Daishonin qui cita il suo esempio non come
incoraggiamento a uccidere, ma per sottolineare l’importanza di proteggere la Legge corretta.

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tossica. Questo intende il Dashonin quando parla di «un grande male che si
genera dagli errori in materia di dottrine religiose».
Il Daishonin spiega che l’unico modo di rimediare a questa situazione era
che un uomo saggio, in possesso del corretto insegnamento buddista, si
alleasse con un governante saggio per porre fine a questo grande male.
Un uomo saggio «la cui saggezza fosse pari a quella dell’Onorato dal Mon-
do di Grande Illuminazione» sarebbe stato in grado di riconoscere l’offesa
alla Legge commessa dalle scuole buddiste del tempo e di individuare la
vera natura dei preti, combattendo quel male e ristabilendo lo scopo origi-
nale del Buddismo, cioè l’ideale del rispetto per tutti gli esseri umani. Tale
persona, unendosi a un governante saggio dotato di eccellenti capacità di
I cinque peccati capitali: le colpe
giudizio rispetto al vero e al falso, avrebbe potuto adoperarsi per rifiutare più gravi nel Buddismo, che varia-
dottrine e princìpi fuorvianti che sostanzialmente facevano solo soffrire no a seconda dei sutra o dei trat-
le persone. Era questa la strada per condurre veramente ogni individuo tati: uccidere il proprio padre; uc-
cidere la propria madre; uccidere
all’Illuminazione e creare una società prospera e sicura. un arhat; ferire un Budda; creare
Nell’Ultimo giorno della Legge un uomo veramente saggio deve non solo in- disunità nell’Ordine buddista.
carnare la grande e buona saggezza del corretto insegnamento buddista, ma Commettere uno di questi peccati
conduce immancabilmente all’in-
deve essere anche in grado di individuare l’errore, combatterlo e sforzarsi
ferno di incessante sofferenza.
assiduamente per liberare le persone dai falsi insegnamenti. Il Daishonin scel-
se fermamente di farlo, impegnandosi in questa battaglia senza risparmiar-
si. Era determinato a comunicare al popolo del Giappone la temibile natura
dell’offesa alla Legge e, senza farsi intimidire da ostacoli e persecuzioni, con- Le dieci azioni malvagie: le tre
tinuò a educare le persone e a sforzarsi di far capire loro come i preti dell’e- azioni fisiche di rubare, uccidere
poca, apparentemente devoti e dotati di spirito di sacrificio, fossero in realtà e avere comportamenti sessuali
illeciti; le quattro azioni verbali di
colpevoli del grande male di distruggere il Buddismo. Ma la situazione peg-
mentire, adulare o parlare in ma-
giorò ancora di più quando anche la scuola Tendai, che in origine era basata niera sconsiderata, diffamare e
sul Sutra del Loto e avrebbe dovuto proteggere quell’insegnamento, cedette essere duplici; le tre azioni mentali
malvagie di avidità, collera e stu-
all’influsso delle dottrine esoteriche e dei rituali della scuola della Vera parola
pidità, o nutrire opinioni errate.
[che godeva di un particolare sostegno da parte delle autorità di governo]. La
scuola Tendai si dedicò agli incantesimi e alle altre pratiche della Vera parola
che miravano a ottenere un beneficio immediato, dimenticando completamen-
te l’intenzione che il Budda aveva espresso nel Sutra del Loto.
Le otto scuole: le principali scuole
Tali sviluppi spinsero il Daishonin a dichiarare che occorreva battersi sen- buddiste del Giappone prima del
za compromessi contro coloro che cercavano di distruggere lo spirito di periodo Kamakura (1185-1333):
rispetto per tutte le persone proprio del Sutra del Loto. In questa lette- Tesoro dell’Abhidharma, Afferma-
zione della verità, Precetti, Carat-
ra giunge a chiedere di «censurare, bandire, interrompere le elemosine o teristiche dei dharma, Tre trattati,
addirittura decapitare quegli esponenti delle otto scuole». Naturalmente Ghirlanda di fiori, Tendai e Vera
sta parlando metaforicamente, non sta realmente chiedendo che quei preti parola. Le prime sei scuole fiori-
rono nel periodo Nara (710-794)
siano giustiziati. In realtà era lui, che stava rischiando la vita per la felicità mentre le scuole Tendai e della
delle persone e la pace della società, a essere attaccato, esiliato, privato di Vera parola si affermarono nel pe-
sostegno e minacciato di venire giustiziato sia dalle autorità sia dall’opinio- riodo Heian (794-1185).

ne pubblica. Alla luce di ciò, il suo richiamo a misure apparentemente tanto

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«Questo è spiegato nel primo


volume del Sutra del Loto dove
si dice: “Il vero aspetto di tutti i drastiche voleva rappresentare un severo rimprovero alle autorità, pronte a
fenomeni può essere compreso
prendere gravi provvedimenti nei suoi confronti e incapaci di concentrarsi
e condiviso solo tra Budda”. Nel-
sull’obiettivo giusto. Stava ammonendo i leader del paese, che avrebbero
la frase “coerenza dall’inizio alla
fine”5 “inizio” indica la radice del
dovuto essere i pilastri e i punti di riferimento del popolo, per risvegliarli
male e la radice del bene, mentre al fatto che la nazione sarebbe stata destinata alla rovina se essi non fossero
“fine” indica l’effetto del male e riusciti a distinguere fra bene e male, fra vero e falso. Era una rimostranza
l’effetto del bene. Una persona al governo affinché si comportasse come “un governante saggio” che presta
che si è completamente risve- ascolto alle parole di un uomo saggio.
gliata alla natura del bene e del Un “governante saggio” qui rappresenta un’entità sociale che sa riconosce- 2
male dalle radici sino ai rami e re un uomo saggio. Oggi, nella nostra società democratica, il “governante
alle foglie è chiamata un Budda.
saggio” corrisponde a una cittadinanza saggia e risvegliata. L’esistenza di
[...] Il Sutra del Loto afferma: “[Le
questi cittadini è di importanza vitale per la costruzione di una società pa-
dottrine che essi predicheran-
no] non saranno mai contrarie cifica e prospera. Più il popolo diventa saggio e forte, più gli ideali della sa-
al vero aspetto” (SDLPE, 358). cralità della vita e dell’assoluta importanza della pace saranno ampiamente
T’ien-t’ai spiega che questo si- accettati e adottati nella società. E questo condurrà ancora più persone
gnifica: “Nessuna cosa che ri- a rifiutare le idee egocentriche che danno origine alla discriminazione e
guardi la vita o il lavoro contrasta alla guerra infliggendo sofferenze all’umanità. Spetta alle persone comuni
in alcun modo con la vera real- lottare per impedire che si manifestino e prevalgano le funzioni negative
tà”.6 Saggio non è chi pratica il
della vita. Si potrebbe affermare che la costruzione di una rete di individui
Buddismo prescindendo dalle
dediti al bene autentico sia l’equivalente contemporaneo dell’apparizione di
questioni mondane, ma chi com-
prende perfettamente i princìpi
un uomo saggio e di un governante saggio. Per realizzare una società del
che governano il mondo. genere è essenziale diffondere ampiamente i princìpi filosofici della sacrali-
Quando la dinastia Yin divenne tà della vita, del rispetto di tutte le persone e della costruzione della pace.
corrotta e il popolo soffriva, T’ai- Noi, praticanti del Buddismo di Nichiren Daishonin, abbiamo la missione
kung Wang7 apparve nel mondo individuale e la responsabilità sociale di fare appello alla coscienza degli
e decapitò il re Chou di Yin po- altri usando il potere delle parole, del dialogo, delle idee, per realizzare
nendo fine ai tormenti della po- concretamente una società pacifica e prospera. Credo fermamente che i no-
polazione. Quando il secondo
stri sforzi incessanti in questo senso siano profondamente in sintonia con il
sovrano [della dinastia Ch’in]8
principio del cambiamento basato sulla sconfitta del male e la realizzazione
fece provare al popolo l’amarez-
za, apparve Chang Liang e rista-
del bene che viene spiegato in questa lettera, Il kalpa della diminuzione.
bilì l’ordine nel mondo, facendo Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
conoscere loro la dolcezza. Que-
sti uomini, pur essendo vissuti
prima dell’introduzione del Bud- 5) La frase «coerenza dall’inizio alla fine» conclude il passo relativo al vero aspetto di tutti i feno-
dismo, aiutarono la gente come meni: «La vera entità di tutti i fenomeni può essere compresa e condivisa solo fra Budda. Questa
realtà consiste di: aspetto, natura, entità, potere, azione, causa [interna], relazione, effetto [latente],
inviati del Budda Shakyamuni, il
retribuzione e loro coerenza dall’inizio alla fine» (SDLPE, 66).
signore degli insegnamenti. Seb- 6) T’ien-t’ai, Il significato profondo del Sutra del Loto. Qui “vera realtà” corrisponde a “vero aspetto”.
bene i seguaci delle scritture non 7) T’ai-kung Wang: generale che fu maestro e consigliere di Hsi Po, il conte dell’ovest (più tardi
buddiste non ne fossero consa- conosciuto come re Wen della dinastia Chou). Si dice che le sue strategie permisero al figlio di Hsi
pevoli, la saggezza di tali uomini Po, re Wu, di rovesciare la dinastia Yin e insediare la dinastia Chou.
8) Secondo sovrano: Hu-hai (229-207 a.C.), secondo imperatore della dinastia Ch’in. Un sovrano fan-
conteneva in sé la saggezza del toccio controllato dall’eunuco Chao Kao che, perseguendo le sue mire ambiziose, alla fine lo costrinse
Buddismo». a suicidarsi. Chang Liang (m. 168 a.C.), menzionato in seguito, era uno statista e uno stratega che as-
sistette Liu Pang nel rovesciamento della dinastia Ch’in e nell’insediamento della prima dinastia Han.

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Conoscere le cause e le manifestazioni fondamentali di bene e male


Qui il Daishonin spiega che nell’Ultimo giorno della Legge un vero sag-
gio conosce non solo le radici, o cause fondamentali, del bene e del male,
ma anche i rami e le foglie, cioè le infinite manifestazioni nel mondo reale.
Dice che un individuo del genere comprende a fondo sia il Buddismo sia le
questioni mondane e ha un’acuta percezione dei princìpi in base ai quali si
governa il mondo. In altre parole, secondo l’insegnamento del Daishonin
una persona saggia è quella che sa trasformare la realtà basandosi sulla
saggezza del Buddismo.
In questa parte di Il kalpa della diminuzione il Daishonin cita le dottrine
del “vero aspetto di tutti i fenomeni” e dei “tremila regni in un singo-
lo istante di vita” esposte nel Sutra del Loto. Il “vero aspetto di tutti
i fenomeni” è la realtà del mondo esattamente com’è percepita dalla
saggezza del Budda. La saggezza del Budda percepisce il vero aspetto
non solo dei fenomeni esterni visibili ma anche della condizione vitale,
buona o cattiva, degli esseri viventi nei dieci mondi e delle cause che
soggiacciono a essa.
Quando incontra qualcuno, un Budda riflette sulla vera realtà della condi-
zione vitale di quella persona, sulla bontà o malvagità nel suo cuore, sulle
sue sofferenze e gioie, sulle cause che l’hanno condotta all’infelicità e alla
sfortuna. Così facendo un Budda può cogliere con precisione ciò che quella
persona ha bisogno di fare per trasformare la propria condizione vitale e
poi predica con compassione l’insegnamento che la aiuterà a liberarsi dalla
sofferenza, un insegnamento che mira a ispirare quel particolare individuo
a intraprendere la propria trasformazione interiore.
Un Budda è quindi una persona che comprende pienamente le radici del
bene (Illuminazione alla natura essenziale dei fenomeni) e quelle del male
(oscurità fondamentale o ignoranza), così come i rami e le foglie che germo-
gliano da quelle radici (le diverse manifestazioni di bene e male, sofferenza
e gioia che si estrinsecano nel mondo reale). Il corretto insegnamento del
Buddismo per sua stessa natura è un insegnamento di trasformazione che
permette a ogni persona di allontanarsi dai cicli negativi e intraprendere il
cammino del bene.
In questo passo il Daishonin cita una frase del diciannovesimo capitolo
del Sutra del Loto I benefici del maestro della Legge : «[Le dottrine che essi
(i praticanti di questo sutra) predicheranno] non saranno mai contrarie
al vero [aspetto]» e il relativo commento di T’ien-t’ai: «Nessuna cosa che
riguardi la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con la vera realtà». In
un altro scritto, L’offerta del riso, nel quale cita la stessa frase di T’ien-t’ai,
il Daishonin scrive: «Il vero sentiero consiste negli affari di questo mondo.
[...] Il Sutra del Loto spiega che in fin dei conti le cose del mondo sono la
totalità del Buddismo» (RSND, 1, 998).

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3 Le faccende della vita quotidiana, tutte, senza alcuna eccezione, sono di


per sé Buddismo. La luce illuminante della saggezza del Buddismo risplen-
de nell’oscurità del nostro mondo travagliato e afflitto e trasmette speran-
za, coraggio e rassicurazione. Come afferma chiaramente il Daishonin in
questa parte di Il kalpa della diminuzione : «Saggio non è chi pratica il Bud-
dismo prescindendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfetta-
mente i princìpi che governano il mondo».
Il Buddismo non esiste separato dalla società. Una persona veramente sag-
gia è quella che agisce per contribuire al benessere della comunità in cui
vive e guidarla in una direzione positiva attraverso la saggezza e la com-
passione buddista. Al tempo stesso, una società permeata dalla saggezza
buddista prospererà e si svilupperà.
La Sgi si è impegnata tenacemente nelle sue iniziative percorrendo il sen-
tiero corretto di “fede uguale vita quotidiana” e di “Buddismo uguale so-
cietà”. Basandoci sulla convinzione che una religione separata dalla realtà
è una religione morta, abbiamo sottolineato l’importanza della vita quoti-
diana e della società.
Tuttavia molte persone considerano ancora il Buddismo e le questioni seco-
lari come realtà separate. Il presidente fondatore della Soka Gakkai Tsu-
nesaburo Makiguchi scrisse: «Anche i più eminenti studiosi, a eccezione
di pochissimi capi religiosi che hanno una comprensione adeguata, non
riescono ad afferrare il principio vitale della “coerenza dall’inizio alla fine”,
il quale significa che il Buddismo abbraccia tutti gli affari del mondo. An-
che coloro che comprendono intellettualmente questo principio di solito
non riescono ad applicarlo nella vita concreta. Di conseguenza, negli oltre
milleduecento anni dalla trasmissione degli insegnamenti buddisti in Giap-
pone, il Buddismo e le questioni secolari sono sempre stati considerati com-
pletamente separati. Ma quando i nostri membri dimostrano la validità di
questo principio mettendolo concretamente in pratica e quando la suprema
Legge della vita alla quale anela l’umanità intera, cioè la Legge mistica per
il conseguimento della Buddità, diventerà facilmente accessibile a tutti, al-
lora le persone vorranno naturalmente condividerne i benefici con gli altri
e aiutarli a raggiungere la suprema felicità».9
Per la Soka Gakkai, una ferma convinzione nei princìpi di “fede uguale
vita quotidiana” e di “Buddismo uguale società” è il punto di partenza nella
fede e la forza trainante di tutte le nostre attività.
La prova concreta di cosa significhi mettere in pratica il Buddismo nella
società è adesso visibile al mondo nelle esperienze che gli aderenti alla Sgi
hanno realizzato nel corso degli ultimi ottant’anni.

9) Tsunesaburo Makiguchi, Makiguchi Tsunesaburo Zenshu (Raccolta degli scritti di Tsunesaburo


Makiguchi), Daisanbunmeisha, Tokyo, 1987, vol. 10, p. 27.

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«Finché lo spirito umano non sarà radicalmente trasformato attraverso una


rivoluzione religiosa, non si potrà mai porre rimedio al caos nelle faccende
umane» scriveva Makiguchi mentre si impegnava in una grande sfida per
trasformare la società.10 Questa è la pratica eterna del Buddismo di Nichi-
ren Daishonin, guidata dal principio di “adottare l’insegnamento corretto
per la pace nel paese”.
Dobbiamo tenere a mente sopra ogni cosa il grande spirito di compas-
sione del Daishonin che si rifiuta di far finta di niente davanti ai dolo-
ri delle persone, uno spirito eloquentemente espresso all’inizio del suo
trattato Adottare l’ insegnamento corretto per la pace nel paese (RSND, 1,
6 e seguenti).
In questa parte di Il kalpa della diminuzione lo sguardo compassionevole
del Daishonin abbraccia persino le sofferenze del popolo cinese prima
dell’introduzione del Buddismo nel paese. Egli narra le storie di T’ai-
kung Wang e Chang Liang, che combatterono e sconfissero i sovrani
che facevano soffrire il loro popolo, rispettivamente delle dinastie Yin
e Chou. Naturalmente il Buddismo non era ancora arrivato dall’India
e nessuno dei due conosceva gli insegnamenti di Shakyamuni. Ma il
Daishonin attribuisce i loro sforzi per il bene delle persone al fatto che
essi erano «inviati del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamen-
ti» e dice che «la saggezza di tali uomini conteneva in sé la saggezza del
Buddismo».
Le sue parole significano che in ogni sforzo assiduo per contribuire al be-
nessere degli altri, ricercare sinceramente la saggezza per aprire la strada
della felicità a tutte le persone e costruire una società pacifica si manifesta
un aspetto del mondo di Buddità e risplende la saggezza del Buddismo. In
senso più ampio, ciò vuol dire che è indispensabile attaccare la radice, la
causa della sofferenza delle persone, per poter costruire una rete di positi-
vità in grado di tutelare il loro benessere. Questa è l’essenza dell’umanesi-
mo nel Buddismo di Nichiren Daishonin.
La Sgi è impegnata in una vasta gamma di attività e di scambi per pro-
muovere la pace, la cultura e l’educazione. Il Buddismo è un insegnamento
che esiste per la felicità delle persone. Questa è la sua base fondamentale.
Perciò dobbiamo prendere fermamente posizione contro le forze autoritarie
che cercano di sovvertire gli ideali umanistici del Buddismo trasforman-
dolo in una religione che esiste solo per il proprio beneficio e che sfrutta le
persone per i propri fini.

10) Tsunesaburo Makiguchi, Makiguchi Tsunesaburo Shingenshu (Citazioni scelte di Tsunesaburo


Makiguchi), a c. di Takehisa Tsuji, Daisanbunmeisha, Tokyo, 1979, p. 211.

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«Un grande male preannuncia Leggiamo un brano dagli scritti di Nichiren Daishonin
l’arrivo di un grande bene. Se
tutto Jambudvipa dovesse cade-
Un grande male preannuncia un grande bene
re nel caos, non c’è dubbio che
[questo sutra] “sarà propagato in
La crescita e lo sviluppo di una società dipendono dagli ideali e dalla filo-
tutto Jambudvipa”».11 sofia che abbracciano le persone che la compongono.
Ai tempi del Daishonin la società rifiutava di riconoscere le verità che
egli esponeva. Non dava importanza all’offesa alla Legge, che recava sof-
ferenza alle persone. Era difficile che una società del genere crescesse
e prosperasse davvero, visto che legittimava scuole buddiste totalmen-
te disinteressate alla felicità delle persone o che fingevano soltanto di
preoccuparsene.
Ma la luce della saggezza del corretto insegnamento buddista mostra il
suo vero valore in tempi di grande confusione e agitazione. Il Daisho-
nin credeva lucidamente che l’ora più buia della notte preludesse all’al-
ba del risveglio delle persone, che costituisse un’opportunità di cambia-
mento, un punto di svolta. Egli scrive che «un grande male preannuncia
l’arrivo di un grande bene». È come se dicesse: «Non bisogna essere
pessimisti. Io, Nichiren, che possiedo la saggezza del Budda simile al
sole, sono apparso in risposta a questi tempi oscuri. Un grande male
preannuncia l’arrivo del grande bene di kosen-rufu». Quanto si saranno
sentiti ispirati e rincuorati i suoi discepoli da queste parole piene di
risoluta convinzione!
Il Daishonin scrive anche: «Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel
caos, non c’è dubbio che [questo sutra] “sarà propagato in tutto Jam-
budvipa”». Naturalmente il Buddismo del Daishonin non vuole in alcun
modo presentare una visione apocalittica, bensì mira a porre fine alle
4 sofferenze delle persone e a permettere loro di raggiungere la felicità nel
mondo reale.
L’Ultimo giorno della Legge è un tempo di sfide apparentemente insor-
montabili, e proprio per questo possiamo agire per trasformare le cose
sovvertendo le pratiche malvagie del passato, operando nuove valutazioni
radicalmente diverse e andando alla fonte per trovare soluzioni di cam-
biamento. Una simile trasformazione complessiva naturalmente incontrerà
resistenze, ma è l’unica via per un progresso nuovo. Il Buddismo di Ni-
chiren Daishonin è un insegnamento basato sulla decisione incrollabile di
trasformare positivamente la realtà, è un insegnamento che ci permette di
cambiare senza alcun dubbio questo travagliato mondo di saha in un mon-
do di pace e felicità.

11) Il Daishonin allude qui a un passo del capitolo Virtù universale che afferma: «E, dopo l’estinzio-
ne del Tathagata, farò in modo che sia propagato in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine»
(SDLPE, 439).

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In altre parole, la battaglia di una persona saggia è la chiave per la realiz-


4 zazione di kosen-rufu mondiale.
In Grande male e grande bene Nichiren Daishonin scrive: «Quando accade
un grande male, seguirà un grande bene. Poiché la grande offesa alla Legge
esiste già nel paese, la grande Legge corretta si diffonderà sicuramente. Che
motivo avete di lamentarvi? Benché non siate il Venerabile Mahakashyapa,12
dovreste tutti mettervi a ballare! Benché non siate Shariputra,13 dovreste
balzare in piedi e danzare. Quando il bodhisattva Pratiche Superiori emerse
dalla terra, non lo fece forse danzando?» (RSND, 1, 992).
Il Daishonin incoraggia i suoi seguaci affermando che adesso è tempo di
avanzare con entusiasmo, di ripartire da capo, con gioia e dinamismo.
Ciò che caratterizza un insegnamento di trasformazione è il potere di aiu-
tare le persone a trasformare un grande male in un grande bene, a progre-
dire verso la speranza, la felicità, la sicurezza e la pace.
Toda una volta scrisse: «Si credeva che il progresso scientifico e della civiltà
contribuisse a rafforzare nazioni e popoli, ma finora l’umanità ha concen-
trato tutte le sue energie sui conflitti e le dispute fra le nazioni portandoci
in una direzione esattamente opposta alla pace. Più i progressi tecnologici
entrano nella nostra vita quotidiana, più diventiamo dispotici. Più siamo
civilizzati o culturalmente evoluti, più diventiamo arroganti. Mi sembra
che progresso tecnologico e civiltà ci abbiano reso non solo più dispotici e
arroganti, ma anche invidiosi e codardi. Quale può essere allora la forza
trainante per creare un sogno di pace e felicità sulla terra? Dev’essere la
religione».14
Le attività della Sgi che mirano all’applicazione concreta del Buddismo nel
mondo reale sono una luce di speranza per la diffusione dei princìpi uma-
nistici del Buddismo e la realizzazione della pace per tutti i popoli.

Poiché il Buddismo
è inseparabile
dalle cose del mondo,
lottiamo con gioia e freschezza
un giorno dopo l’altro.

12) Mahakashyapa: uno dei dieci maggiori discepoli di Shakyamuni, famoso per essere il primo
nelle pratiche ascetiche. Dopo la morte di Shakyamuni diventò capo dell’Ordine buddista e si dice Lo studio del prossimo mese
sia stato il primo successore del Budda. (testo e audio) sarà pubblicato
13) Shariputra: uno dei dieci maggiori discepoli di Shakyamuni, famoso per essere il primo in sag- on line sul sito buddismoesocieta.org
gezza grazie alla sua comprensione del vero intento della predicazione del Budda. a partire dal 20 luglio.
14) Josei Toda, Toda Josei Zenshu (Raccolta degli scritti di Josei Toda), Seikyo Shimbunsha,
Tokyo, 1981, vol. 1, p. 21.

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