PREGHIERA INIZIALE:
Tutti Insieme: Gloriosissimo San Giuseppe, padre putativo di Gesù,
vero sposo della benedetta Vergine Mari, protettore dei poveri
agonizzanti, confidando nella tua potentissima intercessione, Io ti chiedo
queste tre grazie: la prima, che io serva Gesù con quella diligenza e amore,
con che lo hai servito tu. La seconda, che io abbia per Maria quella
riverenza, e insieme abbia in lei quella confidenza, che hai avuto tu; la
terza, che Gesù e Maria assistano alla mia morte, come hanno assistito alla
tua. Amen (cf. G. Frassinetti, La Divozione Illuminata, O.A., I, 257)
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INVOCAZIONI A SAN GIUSEPPE (Ogni giorno)
Guida: O San Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinchè
m'implori la Grazia per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te.
E' vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che provo sono forse il
giusto castigo dei miei peccati. Riconoscendomi colpevole, dovrò per
questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore? "Ah! no - mi
risponde la tua grande devota Santa Teresa - no certo, o poveri peccatori.
Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace
intercessione del patriarca San Giuseppe; andate con vera fede a lui e
resterete certamente esauditi nelle vostre domande".
Con tanta fiducia mi presento, quindi, davanti a te e imploro misericordia
e pietà. Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe, prestami soccorso nelle
mie tribulazioni.Supplisci alla mia mancanza e, potente come sei, fà che,
ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che imploro, possa ritornare
al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.
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Guida: O eccelso capo della Santa Famiglia di Nazareth, io ti venero
profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato
prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi
di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo
alle angustie da cui è oppresso. Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti
i miei bisogni, prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu
dunque sai benissimo quanto è necessaria la grazia che ti domando.
Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato:
da te, o glorioso Santo. Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza ti
domando, prometto di diffondere la devozione verso di te. O San
Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore!
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Sposo della Madre di Dio prega per noi
Custode purissimo della Vergine prega per noi
Tu che nutristi il Figlio di Dio prega per noi
Solerte difensore di Cristo prega per noi
Capo dell'Alma Famiglia prega per noi
O Giuseppe giustissimo prega per noi
O Giuseppe castissimo prega per noi
O Giuseppe prudentissimo prega per noi
O Giuseppe obbedientissimo prega per noi
O Giuseppe fedelissimo prega per noi
Specchio di pazienza prega per noi
Amante della povertà prega per noi
Esempio agli operai prega per noi
Decoro della vita domestica prega per noi
Custode dei vergini prega per noi
Sostegno delle famiglie prega per noi
Conforto dei sofferenti prega per noi
Speranza degli Infermi prega per noi
Patrono dei moribondi prega per noi
Terrore dei demoni prega per noi
Protettore della Santa Chiesa prega per noi
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- esaudiscici, o Signore
Agnello dì Dio, che togli i peccati del mondo,
- abbi pietà di noi
I. INNO
Santa e dolce dimora,
dove Gesù fanciullo
nasconde la sua gloria!
O famiglia di Nazareth,
esperta del soffrire,
dona al mondo la pace.
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Giuseppe è mio sposo, risponde Maria, sposo di me che sono la Sposa
dello Spirito Santo: ed è mio sposo qualle conveniva a me Sposa del
Divino Amore; per il che mi amo sempre in terra con quella purità e
santità di affetto colla quale mi amano i Serafini in cielo.
Il Padre Eterno l'ha creato per me elo ha arrichito di una santitache
sorpassa quella dei Patriarchi, dei Profeti e degli Apostoli. Specialmente lo
segnalo per una castita incomparabile, qualle doveva essere quella di chi
avea da conviver con me, che sono Vergine singolare e Regina delle
vergini.
Giuseppe ha fatto con me uno sposalizio non terreno, ma celese, per
l'intendimento tutto diverso dal comune, sapendo che non doveva essere
per me se non Angelo tutelare e testimonio insieme di quella sopraceleste
verginita di cui io aveva fatto voto nel Tempio.
Insomma, egli è mio sposo, meritevole di essermi tale per altissima santita
e perfezione, operata in Lui dalla grazia onnipotente di quel Dio che fece
per me cose grandi.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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paradiso per gaudio che gli portava la nostra conversazione. Egli fu il più
felice di tutti isanti, sebbenne non andasse esente da grandi tribolazioni,
perche non conveniva che lo lasciassi privo della preziosita del
doloresofferto per Me, del quale ho voluto arrichire tutti i miei Santi, e,
sopratti, la loro Regina, mia Madre, perche la più degna.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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IV GIORNO: SE AMIAMO S. GIUSEPPE, ONORIAMO MARIA
Dal Amiamo San Giuseppe del Ven. Giuseppe Frassinetti (OA, p. 470)
Chi potrebbe esprimere, ed anche solo immaginare, la stima e la
venerazione che aveva san Giuseppe per la sua purissima sposa? Ma anche
dico aveva? chi potrebbe sprimere o soltanto immaginare la stima e la
venerazione che ha per Lei, che vede essere niente meno che la Regina del
paradiso? Oh! Maria che cosa deve apparire agli occhi di San Giuseppe!
Come insegnò il Sommo Pontefice Pio lX nella Bolla degli 8 dicembre del
1854: " Iddio amò tanto Maria che sopra altro essere creato di Essa sola
con profondissimo con profondissimo affetto si compiacque. Laonde sì
mirabilmente la arrichì, sopra tutti gli spiriti angelici e sopra tutti i Santi,
di una tale abbondanza di celesti grazie tratte dal tesoro della Divinità, che
essa sempre immune da ogni neo di colpa e tutta bella e perfetta, ebbe una
pienezza d' innocenza e di santità che maggiore dopo Dio non può
comprendersi e niuno, all' infuori di Dio, può col pensiero raggiungere".
Dal che risulta che Dio Onnipotente fece così grande Maria che nulla vi
ha dopo Dio che la sorpassi o anche solo la ragguagli e che nessuno vi ha,
all' infuori di Dio, che tutta ne comprenda la santità.
Ora, poichè i Santi in cielo, quanto sono più alti in gloria, tanto meglio
contemplano la grandezza di Dio assolutamente incomprensibile per
natura, meglio ancora contemplano la grandeza di Maria, relativamente
incomprensibile per grazia. Perciò, quanto i Santi sono più alti nella gloria,
tanto più perfetta cognizione hanno della santità di Maria.
Ma se è così , quale cognizione ne avrà il suo sposo Giuseppe!.
E poichè, alla cognizione che si acquista dell' eccellenza di una persona,
corrisponde la stima e la venerazione che se ne ha; quale stima e
venerazione di Maria deve avere san Giuseppe? Avendola poi in tanta
venerazione e stima deve pur bramare che ogni creatura l' abbia
ugualmente in somma stima e venerazione e che ciasquna la onori quanto
le è possibile, non potendola nessuna creatura onorare giusta il suo merito.
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D' altra parte, vuole la fede e vuole la stessa retta ragione che
maggiormente si onori chi sopra ogni altro è da Dio onorato. Tale è
appunto Maria, la quale fra le pure creature ha i sommi onori in paradiso.
Laonde, senza dubbio, san Giuseppe deve volere che noi per quanto
possiamo onoriamo Maria e che la onoriamo sopra ogni altra creatura.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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Bambino tra le braccia di San Giuseppe: daremo così al nostro Santo gran
contento e attestato di vero amore.
Peraltro , quest' amore verso Gesù non sia soltanto di affetto interiore; ma
passi agli atti, cioè sia operoso, come deve essere l' amor vero e come era
quello di san Giuseppe quando custodiva Gesù. Affinchè sia ugualmente
operoso il nostro amore verso Gesù, prepariamogli buon alloggio nel
nostro cuore quando lo riceviamo nel Santissimo Sacramento; un cuore
purificato da ogni immondezza, un cuore caldo del suo santo amore, un
cuore largo per gran confidenza nella sua bontà.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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parola, più volentieri adorano Gesù Sacramentato; qui respirano Un’aria
di sacro fervore nell’affluenza dei migliori amanti di Gesù, quali sono
quelli che si dànno viva premura di pascersi, ogni dì che possono, al gran
Convito del suo amore.
Se dunque amiamo S. Giuseppe, accostiamoci alla Santissima Comunione
colla maggiore frequenza che ci è accordata, s’intende, dal direttore del
nostro spirito; questi, se vivremo in molta purità di coscienza sarà in ciò
assai largo conceditore.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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Giuseppe, siano certi che questo gran Santo si crederà loro obbligato in
modo tutto particolare, e avranno per suo mezzo grazie singolari.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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IX GIORNO: SE AMIAMO S. GIUSEPPE, ASSICURIAMOCI
UNA BUONA MORTE (Seconda parte)
Dal Amiamo San Giuseppe del Ven. Giuseppe Frassinetti (OA, p. 470)
Menando noi buona vita, saremo sicuri di una buona morte.È da
osservare, essere qualche volta accaduto che alquno, per l' infinità
misericordia di Dio, abbia fatto una vuona morte dopo aver fatto una vita
cattiva, come avvenne al buon ladrone; ma è pur da osservare, non essere
mai accaduto che alcuno abbia fatto cattiva morte dopo di aver fatto una
buona vita. Per amore dunque a san Giuseppe il quale si può dire che non
voglia da noi altra cosa, assicuriamoci, per mezzo di una buona vita, di
fare una buona morte.
Ma san Giuseppe, che ci ama tanto, sarà sempre maggiormente contento,
se noi procuremo di fare non solo una buona morte ma la miglior morte
che possa fare il cristiano: questa è la morte munita dai santi Sacramenti,
ricevuti a tempo. Su questo punto noi dobbiamo fare particolarissima
avvertenza, perchè non ci avvenga ciò che avviene generalmente anche a
tanti buoni cristiani, i qualli accecati dall' amore della vita, facilissimamente
muoiono senza pensar di morire; e quindi non pensano a farsi
amministrare a tempo debito i santi Sacramenti e in tal modo muoiono
privi, o bene li ricevono quando non sono più bene in sensi e quindi non
ne ritraggono quel frutto che altrimente ne ritrarebbero.
O glorioso san Giuseppe, essemplare degli umili e dei poveri, voi sapevate
sempre più umiliarvi, quanto più il Signore vi esaltava. Voi sapevate
sopportare in pace le afflizioni della povertà e il disprezzo che fa il mondo;
ed è per questo che Voi siete divenuto così grande davanti a Dio, e così
ricco dei celesti tesori. Deh! impretrateci un' umiltà profonda che attiri
sopra di noi gli sguardi misericordiosi della divina bontà, ed una perfetta
rassegnazione in tutti i bisogni e necessità temporali nei quali talora
permette il Signore che ci troviamo. Deh! non avvenga, che noi
disprezziamo od aborriamo la povertà, di cui ha fatoo una stima così
grande il nostro divin Salvatore, scegliendola per sua indivisibile
compagna dalla sua nascita nella capanna di Betlemme fino a la sua morte
di croce soprail Calvario! Ottene ai doviziosi i lumi necessari perchè
conoscano come abbiano ad usare delle loro ricchezze: ottenere ai poveri
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la pazienza necessaria al loro stato. Ottenere a tutti noi una illimitata e
piena confidenza nel Signore, affinchè, tanto nell' abbondanza quanto
nella penuria dei beni della terra, ci appoggiamo soltanto alla sua
indefettibile Providenza, dalla quale solamente può a noi derivare ogni
bene.
(un piccolo momento di silenzio e rifflesione)
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X. BENEDIZIONE FINALE
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