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Lingua e letteratura del Giappone III

Traduzione 1 – Una bugia bianca


Fatto da me
Corretto con Prof
Alternativa valida
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Tuttavia, siccome a farlo come di solito si fa non sarebbe stato divertente, ho creato un libro inventato e ho
deciso di recensirlo accuratamente. Qualcosa (un po’) come la recensione di una biografia di una persona che
non esiste. Quando ho provato a farlo (questa cosa), è stato molto divertente/mi sono molto divertito. Nel
momento in cui inventi qualcosa di sana pianta, la testa la usi, ma (per quanto riguarda) il tempo di leggere
un libro, lo riesci a risparmiare. Inoltre, non succede neanche di diventare personalmente oggetto di rancore
da parte dell’autore del libro che abbiamo scelto: “Quell’imbecille, scrivere certe bestialità!”.
Quando scrivevo questa finta recensione, ero preparato a ricevere lettere di reclamo da qualcuno: “Non dire
bugie insulse!”, o domande che chiedessero: “Dove posso procurarmi questo libro?” ma non arrivandone
neppure una, avrei dovuto sentirmi deluso; non essendo questo il caso, ho provato sollievo.
Quando ho scritto queste finte recensioni, mi aspettavo che dopo, da qualcuno, arrivassero lettere di protesta
che dicevano: “Non dire bugie così sciocche!”, o anche domande (richieste di informazioni) che dicessero:
“Dove devo andare per procurarmi questo libro?”. Tuttavia, non essendone arrivata nemmeno una, si
potrebbe dire che ero deluso, comunque, stando così le cose, mi sono sentito sollevato.
Alla fine, non ho potuto fare a meno di provare la sensazione che, forse, cose come le recensioni sulle riviste
mensili, nessuno se le legga con attenzione, ma chissà come staranno veramente le cose!
Inoltre, se oggi rispondo diligentemente, al contrario, quando ero giovane e pieno di sfrontatezza, spesso
rispondevo in modo poco serio anche alle interviste.
Quando mi veniva chiesto quali libri stessi leggendo, rispondevo cose come “Vediamo un po’, di recente
leggo spesso romanzi dell’epoca Meiji. Mi piacciono gli scrittori minori del primo movimento Genbun Ichi,
nella fattispecie, penso che le opere di Muda Shougo, Oosaka Gohei siano molto stimolanti da leggere oggi”.
Ovviamente, nessuno di questi scrittori esiste. È una perfetta frottola. Però questa cosa non l’ha capita
nessuno.
Per quanto mi riguarda, al contrario, è un mio talento farmi uscire naturalmente dalla bocca una dopo l’altra
questo tipo di insensatezze. È un talento, intendo, innocuo.
In giapponese si dice “una bugia rossa”, ma sapete perché si dice che le bugie sono rosse? Nel Giappone
dell’epoca Nara, c’era la spietata punizione per cui coloro che disturbavano la quiete pubblica con menzogne
malvagie venivano asfissiati infarcendone le bocche con 12 daifukumochi….e come ci si poteva aspettare,
anche questa è una bugia. È da molto tempo che sono curioso di sapere perché si dica “una bugia rossa”,
penso che un giorno farò delle ricerche, ma in queste ultime decine d’anni, essendo stato occupato, non ho
avuto modo di metterci mano (bugiardo!), quindi ancora non ho investigato.
In inglese esiste l’espressione “white lie”. Sono bugie “innocue, o a fin di bene, o di cortesia” (questo è
vero). Letteralmente “bugie bianche”. Per quanto riguarda le mie bugie, se ci chiediamo di quale tipo siano,
credo si avvicinino più a queste ultime. Sono inoffensive, penso.
Dopotutto, se mi costringessero a mangiare 12 daifukumochi rossi, sarebbe insopportabile.
Lingua e letteratura del Giappone III

II pagina
Docchi no X mo + V-neg: nessuna di queste cose X V  nessuno di questi scrittori esiste (in italiano non
possiamo fare la doppia negazione)
Per quanto mi riguarda, al contrario è un mio talento (……)
Uscire dalla bocca uno dopo l’altro  kuchi kara narabetateru rif. a demakasen no koto “cose a vanvera”,
che escono dalla bocca “surasura”  fluidamente, senza intoppi, senza esitazioni
Tokui  talento, cosa di cui vado fiero; “kurou ga nai”  innocuo, cosa che non fa male a nessuno 
mantenere la struttura colloquiale

III pagina
In giapponese si dice “bugie rosse” (“-te iu” molto colloquiale), ma sapete perché le bugie sono rosse?
Interpunzione  ka + ? sembra ridondante, ma questo riflette la letteratura moderna o le mail.
Madowaseru disturbare l’ordine pubblico (con bugie criminali)
C’era la crudele punizione secondo cui “……”; va mantenuta sempre fuori (per prima la determinazione
temporale)  “nell’epoca Nara”.
Come ci si poteva aspettare, anche questa è una bugie.
Mukashi kara  da tanto tempo mi fa curiosità “doshite uso ga akai” e mi promettevo (avevo intenzione)
prima o poi di fare delle ricerche
Ma non ho ancora fatto ricerche shiraberu; perché kono suujuunen  idiom. In queste ultime decine
d’anni, senza interruzione sono stato molto impegnato
Te ga hanasenakute  non avere modo di metterci mano
Usotsuke  (brutto) bugiardo! “-tsuke” è un insulto! Molto offensivo, ci vuole molta confidenza.

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