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Quanta Vitamina D è necessaria per Arrivare ai Livelli Ottimali?

E’ vero che fa
venire Ipercalcemia?

novembre 19, 2018Articoli completi, Vitamina D, Vitamina K

C’è una confusione totale sulle quantità da assumere, perchè 


i medici consigliano,mediamente, dosi inutilmente basse per paura di
una tossicità che non è mai esistita.

Il Ministero della Salute invece ha recentemente portato da 1000 a 2000 UI la


dose massima giornaliera da assumere. 

Un nuovo studio svela in maniera ben precisa che le dosi di vitamina D da


prendere sono invece….

Di Claudio Tozzi
Nel paleolitico abbiamo vissuto per milioni di anni nella savana africana, dove
stavamo tutto il giorno al sole, nudi, in un territorio con pochi alberi.

Questo ha fatto cosi che la produzione di questa preziosa sostanza, la Vitamina D,


attraverso la nostra pelle, era ogni giorno talmente elevata che l’ evoluzione ha
dovuto schermarla con la pelle molto scura.

Per questo motivo, quasi ogni cellula del corpo contiene un recettore della vitamina
D.

Tuttavia circa 100.000 anni fa siamo usciti dall’ Africa e siamo andati in posti
(specialmente a nord del mondo) dove invece era molto freddo, costringendosi a
coprirci con delle pelli animali e riparandoci anche all’ interno delle grotte, ma cosi
schermavamo i raggi solari e conseguentemente la relativa produzione di vitamina D. 

Senza contare che ci siamo stabiliti anche in posti, come l’ attuale Scandinavia, dove
il sole non c’è quasi per nulla. 

Attualmente la maggioranza dei medici non fa proprio effettuare il dosaggio della


vitamina D ai loro pazienti e quando le rare volte che lo fa, consiglia normalmente
25.000 UI ogni 15 giorni, o peggio, al mese. 

In realtà sono dosaggi praticamente inutili, tanto è vero che proprio recentemente
anche il Ministero della Salute italiano ha aumentato da 1000 a 2000 UI giornaliere di
vitamina D3 che si possono prendere come integratore. 
Del resto già dal 2011, la “Endocrine Society” americana ha rivisto le linee guida
internazionali, con le dosi di Vitamina D che arrivano anche a 10.000 UI al
giorno senza che possano provocare alcuna tossicità.

Il documento, completamente tradotto in italiano, è visionabile in toto nella sezione


File del mio gruppo Facebook “Paleoitalia“ —>QUI

Dopo tutte queste raccomandazioni in conflitto, è ovvio che la gente possa andare in
totale confusione.

Ma allora qual è la verità? Di quanta vitamina D necessita i nostro organismo? A che


livello la vitamina D è veramente troppa o tossica?

Ebbene, alcuni ricercatori hanno condotto uno studio, (pubblicato sul


“Journal Dermato-Endocrinology Volume 9, 2017”)  alla ricerca di queste risposte.

Hanno incluso nello studio un totale di 3.882 partecipanti, con l’età media di 60 anni.
Meno dell’1% dei partecipanti sono stati considerati sottopeso, il 35,5% aveva un
BMI normale, il 37,0% era in sovrappeso e il 27,5% era obeso.

IL Body Mass Index (BMI) o Indice di Massa Corporea (IMC)  è un parametro molto
utilizzato per ottenere una valutazione generale del proprio peso corporeo.
Esso mette in relazione con una semplice formula matematica l’altezza con il peso
del soggetto.
Si ottiene dividendo il peso in Kg del soggetto con il quadrato dell’altezza espressa in
metri.

Il risultato di tale formula classifica il soggetto in un’area di peso che può essere:
normale – sottopeso – sovrappeso – obesità di medio grado – obesità di alto.

Situazione peso                                          Min         Max

Obesità di III classe (gravissima)          ≥ 40,00


Obesità di II classe (grave)                     35,00     39,99
Obesità di I classe (moderata)               30,0       34,99
Sovrappeso                                              25,0       29,99
Regolare                                                  18,50     24,99
Leggermente sottopeso                        17,50     18,49
Visibilmente sottopeso
(anoressia moderata)                            16          17,49
Grave magrezza (inedia)                    <16

All’inizio dello studio, il 55% dei partecipanti ha riportato di aver preso vitamina D.

La dose media di vitamina D è aumentata da 2.106 UI al giorno all’inizio dello studio


a 6.767 UI ogni giorno circa un anno dopo.

I livelli medi di vitamina D sono aumentati da 34,8 ng / ml a 50,4 ng / ml durante


questo periodo.

I ricercatori hanno voluto determinare il dosaggio necessario per raggiungere livelli


sani della vitamina D, definito da livelli di 40 ng / ml o superiori. 

Volevano anche determinare l’incidenza di effetti collaterali, compresa


l’ipercalcemia, cioè la presunta causa della mancata prescrizione della vitamina D da
parte del 90% dei medici mondiali.

Ecco cosa hanno trovato i ricercatori:

1) I cambiamenti nei livelli di vitamina D sono stati influenzati da dosaggi di


vitamina D, indice di massa corporea (BMI) e i livelli di vitamina D all’inizio dello
studio.

2) I partecipanti che avevano una carenza di vitamina D (<20 ng / ml) al basale hanno
sperimentato un aumento più elevato di livelli di vitamina D rispetto a quelli con
livelli insufficienti o sufficienti di vitamina D al basale.
3) I partecipanti senza deficit di vitamina D al basale hanno sperimentato una risposta
insensibile alla stessa dose di vitamina D rispetto a quelli con deficit di vitamina D.

4) La risposta all’integrazione della vitamina D era minore con l’aumento del BMI.
In altre parole, gli individui obesi hanno richiesto la massima integrazione per
ottenere livelli sufficienti; invece quelli con peso normale o sottopeso richiedono un
integrazione minima  per ottenere livelli sufficienti.

5) Per i soggetti con un BMI normale era necessario l’ apporto di almeno 6000 UI al
giorno di vitamina D3  per raggiungere uno status di vitamina D superiore a 40 ng /
ml.

6) I partecipanti in sovrappeso hanno richiesto l’assunzione di vitamina D3 di almeno


7.000 UI al giorno per ottenere uno status di vitamina D superiore a 40 ng / ml.

7) I partecipanti obesi hanno richiesto l’assunzione di vitamina D3 di almeno 8.000


UI al giorno per raggiungere uno status di vitamina D superiore a 40 ng / ml.

8) ll livello di calcio medio non è cambiato dall’inizio fino alla fine dello studio.

9) Un sottogruppo di partecipanti (285) non ha sperimentato un aumento significativo


dello status della vitamina D, nonostante la segnalazione ha preso notevoli assunzioni
di vitamina D (> 4000 UI al giorno).

I ricercatori hanno determinato che questo era probabilmente da attribuire a


malassorbimento intestinale, ma senza dubbio la non-compliance (cioè i soggetti non
hanno assunto la vitamina D3) ha anche svolto un ruolo. (Ad esempio, il tasso di non-
compliance con i farmaci antipertensivi è di circa il 30%.)

10) Venti nuovi casi di ipercalcemia si sono verificati tra l’inizio e la fine dello
studio. Quelli con livelli di vitamina D inferiori a 40 ng / ml avevano maggiori
probabilità di verificarsi l’ipercalcemia rispetto a quelli con livelli di vitamina D di 40
ng / ml o superiore.

Cioè esattamente il contrario di quello che pensa il 90% dei medici al mondo, cioè
eccessivi livelli di vitamina D aumenterebbe la calcemia, provocando così danni
alle arterie, producendo calcoli renali, ecc. 

Infatti, i ricercatori hanno scoperto che l’incidenza dell’ipercalciuria è in realtà


diminuita dopo l’integrazione di vitamina D, a partire da un totale di 67 casi
ipercalciurici, ma al follow-up (cioè una serie di controlli periodici programmati) il
67% non era più ipercalciurico.

Inoltre, è importante sottolineare che nessuno dei partecipanti ha sviluppato


alcuna prova di tossicità clinica di vitamina D, composta da ipercalcemia e 25
(OH) D> 200 ng / ml, stanchezza, anoressia, dolore addominale, minzione
frequente, irritabilità, eccessiva sete, nausea e talvolta vomito.

La tossicità biochimica della vitamina D consisterebbe in valore superiore a 200 ng /


ml, ipercalcemia e un livello di PTH (paratormone) soppresso senza sintomi clinici,
ma a nessuno dei partecipanti è accaduta una cosa del genere. 

Poiché la maggior parte dei laboratori identificano la gamma normale di 25 (OH) D a


30-100 ng / ml, alcuni medici credono che 25 (OH) D superiore a 100 ng / ml sia
tossicità.

Non lo è, ovviamente, infatti di solito è solo ipervitaminosi D che comunque nel 99%
dei casi non porta a nessuna conseguenza..

I ricercatori hanno concluso:

“Dosi di vitamina D superiore a 6.000 UI / d sono state necessarie per ottenere


concentrazioni di 25 (OH) D di siero superiore a 100 nmol / L [40 ng / ml],
soprattutto in individui che erano in sovrappeso o obesi, senza alcuna prova di
tossicità”.

Una cosa che gli autori non hanno menzionato è il ruolo che la genetica può svolgere
in questo.

Ad esempio, il gene che codifica per la 25-idrossilasi ha una variazione


geneticamente determinata nella sua trascrizione e alcune persone hanno più 25-
idrossilasi rispetto ad altri e pertanto otterranno livelli di 25 (OH) D maggiori rispetto
ad altri.

Tenendo conto di questi risultati, prendendo in considerazione la genetica, l’unico


modo per essere sicuri di avere più di 40 ng / ml di vitamina D nel sangue è quello di
effettuare un semplice un test di 25 (OH) D in qualsiasi laboratorio d’ analisi.

In realtà in caso di malattie autoimmunitarie, tumori, ecc, oppure si pratichino attività


sportive di medio-alto impegno, il livello consigliato è 75-80 ng / ml e in questo caso
si consiglia di assumere 10.000 UI al giorno di Vitamina D3 insieme a 1000 mcg di
Vitamina K2-MK7 che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo della D3 e
elimina l’ eventuale calcificazione nelle arterie.

Il rapporto deve 1000 UI di vitamina D insieme a 100 mcg di vitamina K2-MK7 (no
MK4, MK9).

Quindi, ricapitolando, il protocollo da seguire è questo:


1) Fare le analisi del sangue (Vitamina D – 25 OH)

2) Se il risultato è almeno 40 ng / ml e NON in presenza di malattie


autoimmuni,tumori e attività sportive, prendere comunque più sole possibile in estate
e almeno 2000 UI al giorno in inverno, senza protezione (non farebbe produrre
vitamina D).

3) Tuttavia, nel 90% dei casi il risultato sarà sempre sotto 40 ng / ml, quindi in questo
caso assumere 10.000 UI al giorno di Vitamina D3 insieme a 1000 mcg di Vitamina
K2-MK7 

Per esempio 30 gocce di “Savana D3 Raw” al giorno (oppure in 5 Capsule soft-


gels) + 5 mini-compresse (2 a colazione-2 a pranzo-2 a cena) di “Primal K2 1000”.

In generale evitate gli integratori di Vitamina D a base di olio di girasole, che sono
molto economici, ma quest’ olio danneggia l’ intestino creando la cosidetta
“permeabilità intestinale”, che scatena praticamente tutte le malattie autoimmuni. 

In pratica uno prende la vitamina D per curarsi e dentro il prodotto c’è qualcosa che
in realtà peggiora la situazione; quindi scegliete quelli a base di olio d’ oliva,
possibilmente extravergine biologico e non ci saranno problemi.

Anche per quanto la Vitamina K2-MK7 NON deve essere derivata dal “Natto” di


soia (come il 90% dei prodotti in commercio), ma da altre fonti vegetali. Evitate
anche le forme MK4 e MK9. 

4) Dopo due mesi ripetere l’ analisi; se il valore ha raggiunto il valore di almeno


40 ng / ml, fare una dose di mantenimento di 7000-8000 UI al giorno e prendere
comunque più sole possibile d’ inverno, senza protezione.

5) In presenza di malattie autoimmuni,tumori, ecc oppure si pratichino attività attività


sportive a medio-alto livello, nel sangue il valore da raggiungere è di almeno 75-80
ng / ml. 

Il dosaggio in questo caso sarà sempre lo stesso, cioè 10.000 UI al giorno di Vitamina
D3 insieme a 1000 mcg di Vitamina K2-MK7, cioè  30 gocce di “Savana D3
Raw” al giorno (oppure in 5 Capsule soft-gels) + 5 mini-compresse (2 a colazione-2
a pranzo-2 a cena) di “Primal K2 1000”.

6) Dopo due mesi ripetere l’ analisi; se il valore ha raggiunto il valore di almeno 75-
80 ng / ml, fare una dose di mantenimento di 7000-8000 UI al giorno e prendere
comunque più sole possibile d’ inverno, senza protezione.
Se invece questi valori non sono stati raggiunti, continuare per un altro mese il
dosaggio di 10.000 UI al giorno di Vitamina D3 insieme a 1000 mg di Vitamina K2-
MK7

Ripetere ancora l’ analisi del sangue e se il valore raggiunto è quello auspicato


cioè  75-80 ng / ml, abbassate solo leggermente la dose, tipo 8000 UI di vitamina D +
800 mcg di Vitamina K2 e prendere comunque più sole possibile d’ inverno, senza
protezione.

Se non fosse cosi, continuate con la dose classica 10.000 D-1000 K2 per un alto
mese.

Non vi preoccupate se per caso superate i 100 o anche i 200 ng / ml; come avete letto
sopra non è assolutamente tossica in nessun modo. Per esempio un nero africano ha
mediamente 110 ng / ml di Vitamina D nel sangue per tutta la vita.

Successivamente ripetere ogni 2/3 mesi le analisi per controllare che i livelli siano
stabili a 40 ng / ml oppure a 75-80 ng / ml. Dopo qualche mese sarete in grado di
comprendere qual’è il vostro grado di assorbimento e mantenimento del livello di
vitamina D.

In definitiva oramai oltre 71.000 studi comprovano l’ efficacia della Vitamina D per
la nostra salute e per l’ aumento della prestazione sportiva, a patto che sia presa ad
“alte” dosi per essere veramente efficace.

Non farti terrorizzare dalla medici, oramai imprigionati per sempre in inutili
protocolli burocratici; la vitamina D salverà la tua vita e quella dei tuoi figli. 

Prodotto di Vitamina D consigliato >>>QUI


 

Bibliografia

–Kimball, S. Mirhosseini, N. & Holick, M. Evaluation of vitamin D3 intakes up to


15,000 international units/day and serum 25-hydroxyvitamin D concentrations up to
300 nmol/L on calcium metabolism in a community setting. Dermato-Endocrinology,
2017

Evaluation, Treatment, and Prevention of Vitamin D Deficiency: an Endocrine


Society Clinical Practice Guideline. Michael F. Holick  Neil C. Binkley  Heike A.
Bischoff-Ferrari  Catherine M. Gordon David A. Hanley  Robert P. Heaney  M.
Hassan Murad  Connie M. Weaver. J Clin Endocrinol Metab (2011) 96 (7): 1911-
1930. DOI: https://doi.org/10.1210/jc.2011-0385. Published: 01 July
2011JournalDermato-Endocrinology Volume 9, 2017 – Issue 1

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