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Gestione delle emergenze - 2 Memo - 1

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Emergenza ambientale L’emergenza ambientale e’ la dispersione sul territorio di sostanze che


possono creare danni.

Uno dei casi citati prima all’interno delle fughe di gas era appunto una
dispersione ambientale di gas: un cantiere stradale aveva provocato la
rottura di una tubo del gas, che si era poi sparso nella zona circostante,
investendo anche una scuola.

La scuola, una scuola dell’infanzia, era all’interno di un complesso scolastico


che comprendeva altre due scuole e una palestra: sulle altre due scuole non
c’erano stati effetti. Si era in pieno inverno, con porte e finestre chiuse, ma su
questa scuola, colta nel momento dell’ingresso aveva provocato notevoli
problemi.

E’ chiaro che in questo caso l’azione prevista per la fuga di gas non avrebbe
avuto effetto (almeno per quel che riguarda la chiusura della valvola del gas),
ma l’azione corretta era quella per l’emergenza ambientale che adesso
vediamo.

Dobbiamo parlare di questo rischio quando siamo in prossimita’ (e qui il


concetto di prossimita’ si potrebbe allungare parecchio) di un impianto a
rischio di incidente rilevante (direttiva Seveso)

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Incidente rilevante Quindi partiamo dalla definizione di incidente rilevante dato all’interno della
direttiva Seveso
o) «incidente rilevante»: un evento quale un'emissione, un incendio
o un'esplosione di grande entita', dovuto a sviluppi incontrollati
che si verifichino durante l'attivita' di uno stabilimento soggetto
al presente decreto e che dia luogo a un pericolo grave, immediato o
differito, per la salute umana o l'ambiente, all'interno o
all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o piu'
sostanze pericolose; (art. 3 punto 1 - D Lgs 26 giugno 2015 - n. 105)

Dobbiamo comunque considerare che, a parte questi luoghi, anche incidenti


di minore entita’ potrebbero avere impatti rilevanti:
- un incendio con dispersione di fumi e di inquinanti;
- Un incidente stradale che coinvolga mezzi pesanti e comporti la
dispersione di sostanze, fumi, vapori e gas.

Quindi possiamo dire che a meno di aree che non abbiamo impianti
industriali e non presentino vie di transito (si pensi all’incidente di Viareggio
con il deragliamento della cisterna di GPL, o all’incidente sulla tangenziale di
Bologna) questo rischio non puo’ essere escluso.

Certo e’ un rischio che ha una probabilita’ di verificarsi bassissima, ma che


anche in questo caso non e’ zero.

Quindi potremmo definire il rischio ambientale come il rischio di essere


esposti a gas, fumi, vapori o sostanze nocive provenienti dall’esterno.

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Procedura di sicurezza Date queste caratteristiche e’ un rischio che va previsto all’interno di un


piano di emergenza, e andra’ previsto in particolare dove ci sia la vicinanza
di un impianto della categoria indicata prima.

Cosa fare in questo caso:


- se si verificasse un allarme di questo tipo con l’inquinante che arriva
dall’esterno la soluzione non potra’ che essere di chiudersi all’interno
dell’edificio, chiudere porte e finestre ed attendere che l’allarme sia
cessato.
- E’ ovvio che andra’ esclusa qualsiasi ipotesi di uscita all’esterno.

Spesso leggendo di questo tipo di emergenza si trovano delle indicazioni


sulla necessita’ in questi casi di sigillare le finestre con nastro adesivo al fine
di migliorare la tenuta degli infissi e di fare in modo che non ci siano
infiltrazioni all’interno.

E’ un errore. Non perche’ la soluzione non sia buona. Effettivamente sigillare


gli infissi ne migliora la tenuta e ci da’ un livello di sicurezza piu’ alto.

Ma…
Vediamo un edificio di medie dimensioni: potrebbe esserci qualche decina
di finestre, e negli edifici d’epoca, ma non solo in quelli, potrebbero arrivare
anche ad un altezza significativa.

Quindi:
- nella scuola non c’e’ nastro adesivo a sufficienza per “sigillare” le finestre;
- Il sigillare le finestre puo’ comportare dei tempi piuttosto lunghi,
probabilmente non compatibili con i tempi stretti in cui deve essere
gestita una emergenza
- Il rischio aggiuntivo che creiamo con l’uso di scale, la salita e la discesa
da queste, e’ probabilmente piu’ alto del rischio di piccole infiltrazioni che
WTD stiamo cercando di eliminare.
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L’incendio all’interno delle scuole e’ un evento estremamente raro: nei


Incendio
numerosi incontri con il personale delle scuole quando si chiede se
qualcuno sia mai stato coinvolto o testimone di un incendio all’interno di
una scuola e’ rarissimo che qualcuno alzi la mano e dica che a lui e’
successo.

Vale quanto detto prima:


- la probabilita’ e’ bassa ma non e’ zero;
- Le conseguenze possono essere particolarmente gravi
- Inoltre se il personale non fosse formato e preparato ad affrontare questi
eventi, un piccolo focolaio di incendio potrebbe avere delle conseguenze
potenzialmente piuttosto gravi.

E’ comunque opportuno distinguere fra due tipi di incendio:


- incendio limitato
- Incendio esteso

Questa distinzione non e’ basata su nessuna norma di legge e su nessun


aspetto formale, ma e’ una distinzione di ordine pratico perchè l’incendio
limitato va affrontato in modo diverso da come si affronta un incendio
esteso.
Vediamo quindi i due tipi di eventi e come devono essere affrontati.

Incendio limitato Definiamo un incendio limitato.


La definizione di incendio limitato non e’ basata su una norma ma e’ una
pura distinzione di ordine pratico: distinguere due eventi diversi per
applicare nei due casi due diverse procedure.

Possiamo definire un incendio limitato come un incendio che abbia un


focolaio non piu’ grande del volume occupato da una sedia.

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Un incendio di queste dimensioni si puo’ affrontare con un estintore.

Procedura da seguire Nel momento in cui si verificasse un principio di incendio o si constatasse che
un incendio limitato si e’ sviluppato, occorre:

1. Allontanare le persone dal focolaio di incendio. In un ambiente normale,


(una stanza, un’aula) il modo migliore e’ far uscire le persone dall’ambiente.
Se il locale fosse di dimensioni piu’ grandi (una sala riunioni, una palestra) in
alternativa basterebbe allontanare le persone in un punto diverso del locale,
(come il lato opposto)

2. Andare a recuperare un estintore. Sganciate l’estintore dal supporto ed


appena l’estintore e’ stato sganciato rimuovere la chiavetta di sicurezza,
infilando l’indice nell’occhiello della chiavetta e tirando ruotando leggermente.
A questo punto l’estintore e’ libero e deve essere tenuto con la mano aperta,
senza premere la parte superiore della leva. Con l’altra mano tenere la
manichetta dell’estintore, tenendo con le dita l’estremita’ della manichetta.

3. Avvicinatevi al focolaio di incendio, finche’ siete a circa 1.5/2 metri. A


questo punto premete la parte superiore della leva ad intermittenza e dirigete
il getto della manichetta alla base del focolaio, facendo un movimento a
ventaglio da destra a sinistra e vice versa.

4. Curate di avere sempre una via di uscita alle spalle: non mettete mai
l’incendio fra voi e l’uscita. Se non riuscite a spegnere il focolaio, lo stesso
focolaio potrebbe estendersi e bloccarvi il passaggio per arrivare all’uscita.
Avendo un’uscita alle spalle sarete sempre in condizioni di abbandonare
l’estintore e mettervi in sicurezza lasciando l’edificio.

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5. Ovviamente nel caso non riusciste a spegnere l’incendio questo diventa per
definizione un incendio esteso e quindi dovete al piu’ presto possibile dare
l’allarme.

6. Nel caso opposto, in cui riusciate a spegnere l’incendio, non ci sono


ulteriori azioni da fare, a parte segnalare l’evento. Nel caso in cui l’incendio
limitato abbia danneggiato una canalina elettrica esterna e ci sia il rischio di
elettrocuzione (contatto con cavi in tensione) chiudete a chiave il locale per
impedire l’accesso di altre persone e segnalate il problema.

Coperta antifiamma Un sistema di estinzione molto efficace sui piccoli incendi e’ la coperta
antifiamma: e’ particolarmente efficace sui piccoli incendi che si sviluppano in
contenitori, con liquidi e su fornelli a gas.

Vediamo come la si puo’ utilizzare:

Dopo l’uso la coperta antifiamma deve essere gettata e non piu’ riutilizzata.

Il problema di questo mezzo di estinzione e’ che non e’ reso obbligatorio dalle


norme, diversamente dagli estintori e dagli idranti (questi ultimi solo per le
scuole con un affollamento oltre le 100 persone).

Quindi nel caso di un incendio limitato non occorre evacuare l’edificio, ma il


piccolo incendio si controlla localmente con l’utilizzo di estintori e coperte
antifiamma.
Solo nel caso in cui questa azione non abbia effetto, l’incendio diverra’ esteso
e l’azione da iniziare sara’ l’evacuazione dell’edificio.
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Incendio esteso L’incendio esteso puo’ derivare:


- da un incendio limitato non controllato o controllato senza successo;
- Da un incendio che si sviluppa gia’ inizialmente come un incendio esteso.

Un incendio che si sviluppi inizialmente come incendio esteso potrebbe


risentire della presenza di elevati carichi di incendio controllati in maniera
insufficiente: ad esempio stoccaggi elevati di materiale senza controllo o senza
impianto di rilevazione di incendio. Quindi laddove esistano delle condizioni di
questo genere e’ fondamentale un controllo attento sugli stoccaggi di
materiale, archivi, magazzini, ecc., effettuato o tramite il controllo diretto,
umano, oppure attraverso rilevatori di incendio che siano in grado di segnalare
tempestivamente il formarsi di focolai.

I comportamenti da adottare sono contenuti nel piano di emergenza: nel


momento in cui una situazione del genere venga a crearsi, o perche’ venga
rilevata direttamente dalle persone, oppure sia rilevata da impianti, quali
rilevatori di fumo o di calore, fatta salva una verifica dell’entita’ del problema,
occorre agire direttamente sul sistema di allarme, in modo di poter dare
l’allarme rapidamente.

Vale quando detto in precedenza sul tempo della prima reazione: tanto piu’
questa e’ rapida quanto piu’ avremo la possibilità di ridurre le conseguenze e
sara’ possibile affrontare il problema in modo efficace.

Abbiamo parlato prima di sistema di allarme: questo potra’ essere un impianto


in senso proprio, con pulsanti, diffusori di allarme e magari anche rilevatori di
fumo e calore, oppure potremmo trovarci nella situazione in cui tutto questo
manca e dobbiamo gestirlo autonomamente. Con allarmi manuali o addirittura,
in alcune situazioni, con allarmi dati a voce: non importa, l’unico requisito
importante e’ il funzionamento di questi sistemi e il tempo in cui reagiscono ad
una eventuale situazione critica. Come abbiamo detto in precedenza non oltre
WTD il minuto, al massimo un minuto e mezzo.
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1. Quindi l’allarme e’ il primo passo. Appena dato l’allarme il personale della
scuola fara’ la chiamata ai vigili del fuoco.

2. La seconda azione e’ l’uscita del personale e dei ragazzi dalla scuola,


oppure del personale e del pubblico dalla situazione di lavoro.
E’ molto importante la rapidità con cui questo avviene e soprattutto il
controllo.
In una classe l’insegnante dovra’ uscire in fondo per controllare che i ragazzi
escano regolarmente e nessuno resti indietro, in un’altra situazione di lavoro
dovrà esserci il controllo specialmente per quelle persone che potrebbero
incontrare maggiori difficoltà: pubblico che non conosce l’edificio, persone
che hanno difficoltà o impossibilità di movimento.

3. Devono essere controllati i locali, come i bagni, dove potrebbero esserci dai
ragazzi da soli, o comunque i locali dove potrebbero esserci delle persone con
delle difficoltà nell’uscita, per problemi di mobilita’ o di scarsa conoscenza
dell’edificio.

4. Dove dovessero essere utilizzate della scale, queste vanno utilizzate in tutta
la larghezza. In molti casi viene utilizzato solo un lato della scala per evitare
l’incontro fra l’uscita di piano e il flusso che scende dalle scale. Questo
accorgimento riduce il problema di contatto fra i flussi, ma aumenta in modo
molto netto il tempo di uscita.
Quindi e’ preferibile la prima soluzione: utilizzare le scale in tutta la larghezza.

5. Punto di raccolta. Nel punto di raccolta deve essere controllata la presenza


di tutte le persone: nel caso delle scuole, ogni insegnante verifichera’ la
presenza di tutti i ragazzi della classe e poi dovra’ esserci un meccanismo per
WTD verificare che tutte le classi siano presenti. Nelle nostre scuole organizziamo
un sistema con dei cartelli classe che poi vengono raccolti da addetti nel
punto di raccolta.
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6. A questo punto si dovrà anche agire sul pulsante di sgancio. E’


fondamentale che lo sgancio sia azionato prima che vengano usati gli idranti
per spegnere l’incendio, azione che a questo punto sara’ compiuta dai vigili
del fuoco.

Terremoto Diversamente dall’incendio la probabilita’ del terremoto e’ molto piu’ alta.


Credo che quasi chiunque abbia vissuto all’interno di una scuola abbia
l’esperienza di una scossa di terremoto, normalmente e fortunatamente di
bassa intensità.

Anche in questo caso e’ molto importante conoscere la corretta procedura da


applicare.

La California, regione che ha una grande esperienza di terremoti e soprattutto


si aspetta quello che viene chiamato il Big One ha elaborato, oltre a molte
altre misure, delle procedure per affrontare il terremoto.

La procedura si puo’ sintetizzare con:

DROP
COVER
HOLD ON

Nel breve video che segue sono riassunte le azioni da fare.

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Persone con mobilita’ ridotta in caso di Nei due brevi video sono riassunte le azioni da fare in caso di terremoto nel
terremoto caso di persone che utilizzino sedie a rotelle o sedie a rotelle motorizzate.

Persone con mobilita’ ridotta in caso di In caso di incendio le persone che utilizzino sedie a rotelle devono essere
incendio portate nel luogo sicuro spingendo le sedie se questo e’ possibile.

Nel caso di sedie a rotelle utilizzate al piano non terreno:


- la persona sulla sedia deve essere spinta sino all’uscita di piano, e quindi
sollevata da due persone e portata nel punto di raccolta a braccia.
- Se non fosse possibile sollevare la persona, questa attenderà sul
pianerottolo con una persona di supporto, l’arrivo dei vigili del fuoco;
- Ove possibile privilegiate sempre le scale di sicurezza esterne, che rendono
maggiormente visibile la persona con disabilita’ e piu’ facile il soccorso.

Materiale da: Earthquake Country Alliance - Southern California Earthquake


Center

Per ogni questione o domanda relativa ai contenuti di questo modulo di formazione vi chiediamo di inviare una e-mail all’indirizzo
training.wtd@gmail.com

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