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Grammatica storica

Cambiamenti strutturali che ci sono nel passaggio dal latino all’italiano. Agiscono su
4 piani strutturali delle lingue:
- Fonetico fonologico
- Morfologico
- Sintattico
- Lessicale

Cambiamenti fonetici e fonologici= condiziono anche gli altri.


Il passaggio dal latino all’italiano avviene per via orale.  successivamente si tenterà
si rappresentare sulla scrittura i vari volgari che dal latino hanno origine.
Problema successivo che comporterà un assestamento del sistema grafico che avviene
tra il 16 secolo al 18/19 secolo.
Non si deve mai confondere il piano della scrittura con il piano dell’oralità.
Quando si parla di fonetica e di fonologia si deve imparare i termini giusti.

Fonetica e fonologia
Ci sono dei suoni che vengono funzionalizzati per indicare qualcosa nelle varie lingue.
Di tutti i suoni che possiamo produrre con il nostro corpo, quelli dell’apparato
fonatorio sono i più importanti. Tra i vari suoni che un essere umano può produrre
non tutti sono stati funzionalizzati dalle lingue per lo scopo della comunicazione
verbale: un incenso è stato identificato. L’insieme di questi suoni funzionalizzati dalle
lingue= foni. La disciplina che si occupa di questi foni= la fonetica.
Fono= suono prodotto dall’apparato fonatorio umano che è stato funzionalizzato in
qualche modo per comporre unità per vari più complessi che sono morfemi (parole).
I foni possono essere studiati da vari punti di vista:
- Fisico
- Uditivo
- Articolatorio: che studia i foni in relazione a come vengono prodotti
dall’apparato fonatorio.  classificare i foni
Altra distinzione importante: fono e fonema. Tra tutti i foni, ciascuna lingua ne
sceglie alcuni, perché a questi particolari foni attribuisce una funzione strutturale
linguistica: distintiva. Se io dico “cento” e lo faccio dire a tutti, ci saranno differenti
pronunce. L’esito finale di un fono dipende dalla conformazione dei denti, labbra,
polmoni, ecc. quindi ognuno di noi realizza un suono differente.
Il passaggio di “c” a “v” ha un valore distintivo. Cento/vento.  cambiamento di
significato. Fonemi=foni che hanno un valore distintivo. Questo= valore
convenzionale che vengono stabiliti nei sistemi. Vento~ cento= coppia minima.
Quindi questi foni sono dei fonemi. La disciplina che studia i fonemi= fonologia.

Un fono può essere un fonema in una lingua ma non in un'altra lingua. A volte sono
utilizzate a varianti distribuzionali: usare un fonema senza però che questa
realizzazione abbia un valore distintivo. In questo caso di chiamano allofoni. (tipo
la /e/ di bene e la /e/ di bicicletta nel sud sono uguali).
Alfabetico fonetico internazionale deve rappresentare tutti i foni.
Indicare il fonema così: /n/
[n] trascrizione fonetica. (fono)

In generale ci sono due modo per produrre foni: aspirare l’aria  foni ingressivi.
L’altro modo: aria in esterno: foni egressivi. I foni italiani sono tutti egressivi.
Le modalità in cui l’aria fuoriesce determina i fonemi dell’italiano.

Elemento che puo’ essere coinvolto : le corde vocali. Quando vibrano, i foni sono
sonori. Se le corde vocali non vibrano sono sordi.
Poi c’è anche una distinzione tra foni orali e nasali. La distinzione più grande he c’è
tra foni= quella tra foni vocalici (vocoidi) e foni consonantici (contoidi).
La dif tra vocali e consonanti è legata alla modalità di produzione del suono: quando
un suono è vocalico l’aria nel suo percorso verso l’esterno non incontra nessuno
ostacolo. Invece una consonante incontra degli ostcaoli

Le vocali
La diff tra i vari foni vocalici è determinata dalla forma che la cavità orale assume:
cambiando la forma cambia il timbro del suono che esce. Come si può cambiare
forme nella cavità orale? Con la lingua.  può stare abbassata, magari spingendo un
po’ più verso i denti, ma quando è abbassata la cavità orale è al massimo. Oppure la
lingua può stare in alto, e può assumere due posizione: una in alto avanti verso i denti
e una indietro verso la gola. La forma della cassa di risonanza è determinata dalla
lingua.
Quindi la lingua ha 4 forme differenti.
- Le vocali toniche
sono sempre sonore. Possono essere orali o anche nasali ma nell’italiano sono
soltanto vocali. Ci sono 7 vocali toniche.
Il triangolo vocalico

Ci sono 3 posizione: anteriori (palatali), centrali, posteriori (velari).


Ha 5 gradi di altezza: alto, medioalto, medio, mediobasso, basso.
I gradi di apertura sono 4

Da un punto di vista grafico, 5/7 sono rappresentate come le scriviamo noi. Stessi
segni grafici: a,e,o,u, i.

Le semiaperte però no: ɛ, ɔ


- Le vocali atone
Si riducono a 5.

Nella produzione di una vocale sono coinvolte anche le labbra. Si passa di una
posizione estrema, la /u/, all’altra, quando le labbra sono appiattite indietro e non
arrotondate: la /i/.
Alla posteriorità è associato l’arrotondamento.
All’appiattimento= le anteriori.
Vocali turbate: la /u/ del francese per es. ma che fanno parte anche dei sistemi
fonetici e fonologici dell’italiano, nei dialetti. (piemontese, lombardo…)
Le consonanti
Sono 21.
L’aria non passa liberamente, c’è un’ostruzione. Nel passaggio dell’aria nei polmoni
all’esterno, l’aria incontra un ostacolo.
Le consonanti vengono classificate a seconda del loro modo di articolazione e il punto
(luogo) di articolazione.

Ci sono grossi problemi di terminologia.

I modi di articolazione= problema anche di approccio, e anche di sostanza.


Perché i modi sono di due: occlusive, l’aria viene bloccata completamente, o
costrittive: l’aria viene costruita parzialmente: canale molto stretto attraverso cui
l’aria passa con difficoltà: c’è una costrizione dell’aria.
Le occlusive sono momentanee, e le costrittive sono continue.
Le nasali sono fatte in modo tale che l’articolazione è identica a quelle delle occlusive
però l’aria passa dal naso. Quindi tecnicamente non sono momentanee.
Le occlusive sono 9.

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