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Storia[modifica 

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Qualche precedente storico si può far risalire alle piazze minoiche, a Creta, luogo nel quale sono stati
rintracciati i primi agorai[1]. Ad Argo il primitivo impianto dell’agorà era ai piedi della Larissa, sui resti di
un piccolo abitato geometrico affiancato da una necropoli, "la cui datazione sembra risalire al pieno VI
sec. a.C."[2]: in effetti, gli agorai arcaici furono strettamente associati a santuari religiosi e ad attività di
intrattenimento, quali feste, giochi e teatro.
Con l'andare del tempo l'agorà divenne il centro della polis sia dal punto di vista economico e
commerciale (in quanto sede del mercato) che dal punto di vista religioso, poiché vi si trovavano i
luoghi di culto del fondatore della città o della divinità protettrice, oltreché politico, in quanto era il luogo
della democrazia per antonomasia, dato che era sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano
per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi, ma era
contemporaneamente il luogo del mercato e il centro economico e politico, e perciò vi sorgevano gli
edifici pubblici, gli uffici, i teatri. L'agorà fu un'autentica invenzione urbanistica, che non trovò riscontro
né nei centri del vicino Oriente né in quelli micenei.
Questa innovazione fu inserita grazie alle grandi modifiche urbanistiche iniziate durante l'età
di Pericle intorno al V secolo a.C., che con il tempo, durante l'età ellenistica portarono a tre tipologie
principali di agorà: quella mercantile, nelle città marinare, in stretta connessioni ai porti, quella
commerciale, per la quale l'agorà era situata presso le porte della città, e quella politico-religiosa che
prevedeva una collocazione nel centro della città.
Nello stesso periodo storico, le agorà vennero delimitate da portici (stoài) e si appoggiavano spesso ad
una via di transito principale. Non mancarono esempi di agorai con terrazzamenti e con portici situati su
più piani. Durante l'ellenismo venne svolto un lavoro di riordino dei vari monumenti, costruzioni,
are, statue, che nei periodi precedenti avevano finito per collocarsi disordinatamente nella piazza,
anche se i greci, diversamente dagli antichi romani, non perseguirono l'assialità, la frontalità e la
simmetria dal punto di vista urbanistico e quindi le agorà non furono mai subordinate ad una
costruzione principale.

Funzioni[modifica | modifica wikitesto]
Nell'agorà, dunque, si mantenevano o si creavano numerose relazioni interpersonali e vi si prendevano
numerose decisioni, da cui però venivano escluse le donne.
Essendo il cuore pulsante di ogni attività era situata nell'αστυ, la città bassa; la sua funzione politica
venne acquisita quando, terminata l'epoca micenea che vedeva un re al comando, le istituzioni furono
spostate appunto nella città bassa, mentre precedentemente si trovavano nel palazzo reale situato
sull'acropoli.
Nella polis tutti coloro che possedevano la qualifica di cittadini avevano gli stessi diritti e gli stessi
doveri: si riunivano in assemblea ed eleggevano i magistrati, cioè gli esecutori del volere collettivo. Le
polis erano principalmente delle città-Stato. Famosi filosofi greci dicevano che la polis di Atene era un
luogo con case, mercati, templi e teatri, ma che erano gli ateniesi a fare la polis. Dopo la Guerra del
Peloponneso l'agorà e l'acropoli erano collegate da una lunga cinta muraria che le difendeva da
attacchi esterni.

Termini derivati[modifica | modifica wikitesto]


 La parola agorafobia, paura degli spazi aperti, deriva appunto dall'agorà greca nella sua
funzione di piazza aperta e frequentata dal popolo.
 La filosofia politica anarchica dell'Agorismo prende spunto dal nome dell'antica piazza
principale della polis stessa, intesa come luogo di libero mercato e libero scambio di idee e
argomenti, per codificare un particolare scenario socio politico legato alla tesi del

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