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MANUALE DEL

di
ANDREA MERCANTI

824 disegni c_e__'c1J_ore

LONGANESI & C.
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Per prima cosa bisogna imparare


a equipaggiarsi

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EQUIPAGGIAMENTO - BASE (fig. 1)

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Deve essere asciutto per non creare sul cor-
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po zone umide difficili da riscaldarsi: deve
essere leggero perché non appesantisca chi
cammina o chi si deve muovere liberamente
all'aria aperta; deve, ancora, essere ampio
per permettere qual.siasi movimento e non
fermare la circolazione del sangue: deve. "°%`.iš-¢_`__ __ -
insomma, riparare dall'acqu:a, dal freddo e ot *-1 7%
dal sole. ar-=_-
Cominceremo a descrivere l'equipaggiamen-
to per difendersi dal freddo. perché è il più ai *
complesso e il più completo. /*ici* _
Per la composizione di un equipaggiamento J .
invernale. secondo la numerazione della fi- ll '
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gura 2. si seguano queste indicazioni: I __.

tempo asciutto e poco freddo: 2+_3


tempo piovigiginoso e poco freddo: 2+3+6
tempo freddo e neve gelate: 1+2+3+4+6 ~,“>›v/ _' *-
freddo intenso, forte gelate, vento: 1+2+ ia., _
3+4A+4B+4C~l-5+6 ,/° ~
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notte fredda: 4A»-i~7
notte molto fredda: 1+4A+7.
3] pullover di lana lungo da coprire reni e
Anche se si parte per un solo weekend. oc- ventre, con una scollatura davanti per una
corre avere un minimo di indumenti di ri-› maggiore aerazione. ln caso di freddo in-
cambio: una camicia, un pullover. un paio tenso infilare il pullover den-tro i calzoni.
di calzettoni di lana. Due maglioni di media grossezza possono
› Legenda della figura 2 sostituirne uno solo, formando un compar-
timento termostatico, e in caso di tempo
1] collant da ski lo __ long john ››] non molto buono si può indossarne uno solo;
stretto per permettere la circolazione del
sangue e impedire congelamenti; 4A] berretto in tessuto di cotone ii tessuti
artificiali non fermano i raggi ultrawioletti),
2] pantaloni lunghi che si possono ripiega- con copriorecchie e con visiera per proteg-
re sotto il ginocchio (fig. 3) per non osta- gersi clal sole, da-lla pioggia. dalla neve. Per
colare il movimento della caviglia e del poi~ la stagione invernale o per I'alta montagna
paccio, fermandoli con un grosso elastico si può sostituire con il passamontagna;
[da portare in previsione di simile adatta-
mento] sotto il ginocchio. dentro i calzetto- 48) guanti con le dita separate che consen-,
ni. l pantaloni lunghi possono venire sosti- tono una presa più sicura: tuttavia con il
tuiti efficacemente con i knickerbockers freddo e preferibile usare le muffole che,
[-fig. 4], specialmente quando si deve cam- avendo il solo pollice separato delle altre
minare su percorsi fangosi o nevosi; dita, consentono un maggiore movimento

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nel loro interno. Si puo, per lavoro, usare le in nailon resinato o in plastica vinilica, as-
muffole con il pollice e l'i›ndice separati sicura, anche se solamente per alcune ore,
che consentono una presa abbastanza pre- una perfetta protezione dall'acqua. Provvi-
cisa e nello stesso tempo mantengono le sto di una tasca sul petto utile per ripor-
altre dita protette contro i congelamenti. vi carte topografiche o piccoli oggetti po-
Guanti -o muffole debbono essere lunghi ol- co pesanti, risulta comodo per la sua legge-
tre il polso, per fare corpo unico con la rezza e di poco ingombro., anche se a causa
giacca la. vento o il pullover; della completa chiusura non risulta ottimale
4C) gilet di protezione per il torace, che per -chi deve camminare molto le con lo zai-
permette ampi movimenti e puo essere usa- no lfig. 6]. Per una perfetta protezione dal-
to come isolante contro il vento, andando in la pioggia e per unaerazione completa del
bicicletta. o durante le marce, o nel lavoro corpo. la giacca a vento può essere sostitui-
al campeggio. sostituendo per la sua forma ta clal poncho (tig. 7] che, arrivando iino
pratica la giacca a vento imbottita pesante ai polpacci, protegge dallo sgocciolio della
e causa di eccessiva sudorazione; pioggia, e permette, per la sua forma, an-
che la protezione delle zaino. ll poncho, inol-
5] giacca canadese in panno di lana. Sosti- tre, può essere usato anche come tappeto
tuisce efficacemente l'imbottitura della glac-
ca a vento, utile agli sciatori ma non a chi impermeabile da mettere sotto il saccoletto
(tig. 8], come coperta impermeabile (fig.
deve camminare-. La lana permet-te -una mag- 9]'. come riparo improvvisato (tig. 10).
giore traspirazione e protezione dal freddo:
6) giacca a vento in tessuto impermeabile.
Ampia., con il cappuccio e la chiusura davan-
ti, i polsini regolabili con un secondo botto-
ne (evitare l'elasticol, e di lunghezza com- »~t\~*.!'“l ' ll
presa fra le ginocchia le il ventre affinché
protegga, stringendola con un cordino pas-
sante nel bordo inferiore. dal vento e dalla
pioggia (per evitare lo sgocciolio sulle gam-
be. s-i può indossare, anche, un paio di so-
prapantaloni in nailon impermeabilizzato).
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Una giacca a vento apribile consente la tra- ¬'¬†._ Ém.,

spirazione del corpo assicurandogli un'aera-' `-_, -Líí


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zione adeguata. Durante le salite 0 le marce


o nel lavoro. la traspirazione aumenta e si
deve. perciò, poter aumentare l'aerazione
per evitare le conseguenze di un umidore
attaccaticcío sulla superficie del corpo. i ~\ \:;;-,/
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Ir ln caso di pioggia improvvisa o di breve
durata, si può usare l'anorak (tig. 5] che.
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I Per impermeabilizzare la giacca a vento:
1] diluire una soluzione di acetato d'allumi-
nio a 8" Beaumée in acqua quaranta volte
il suo volume. lmmergervi la stoffa e lasciar-
vela per uno lo due giorni rimuovendola ogni
tanto. Lasciar asciugare lentamente;
2) immergere la stoffa in : a] un bagno di

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5 litri di acqua bollente e 500 gr di sapone
neutro: b] quindi in un bagno di 5 litri di
acqua calda e 500 gr di allume;
3] usare a freddo una soluzione di 30 gr di
paraffina per litro di benzina. immergere la
stoffa e lasciar asciugare lontano dal fuoco.
V Per la notte:
is 7) pigiama di lana [puo essere sostituito con
una tuta da ginnastica): piu lungo di 20 cm
alle gambe e di 10 cm alle braccia e chiuso
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con un elastico a ciascuna estremità, può
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fâ- proteggere meglio dal freddo.
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ALTERNATIVE ALL'EQUlPAGGlAMlENTO - la circonferenza uguale alla lunghezza della
BASE E ASTUZIE striscia A. Cucire e ribattere il berretto. La
striscia inferiore. ripiegata verso l'aito. si
porterà davanti.
D Berretto-sopravvivenza [fig. 14) Con.. un
L'uso delle ghette (tig. 11] permette di non foglio di alluminio per alimenti si può im-
provvisare un copricapo a protezione dalla
bagnare ì pantaloni lunghi. soprattutto quan- pioggia e dalla neve.
do si deve camminare nella neve, ed evita
di dover indossare pantaloni impermeabili. Ir Guanti-sopravvivenza (fig. 15] Con tem-
Sono indispensa-bili con le racchette da ne- po freddo. si può inserire nell'interno delle
ve. È utile averle quando si deve attraver- muffole uno strato di foglio daii'alluminio
sare lande coperte da cespugli spinosi, in per alimenti. fissandoio con larghi punti o
luoghi intestati dalle vipere, quando piove, con punti metallici.
alla mattina quando l'erb«a è ancora bagnata
di rugiada. Vengono confezionate in nailon Ir Gilet con carta da giornale (fig. 16]
0 in cotone con o senza chiusura lampo; Unire con nastro adesivo (o con spille da ba-
le più pratiche risultano essere quelle alte lia, o con punti metallici] dei fogli di gior-
munite di chiusura dietro il polpaccio. nale e ripiegariì in due nel senso della mag»
giore lunghezza. Tagliare ai centro una lar-
> insostituzione del berretto, con tempo ga fessura per farvi passare la testa. Que-
freddo si puo usare un copriorecchie di lana sto gilet si porta tra la canottiera e la ca-
(fig. 12). micia, trattenuto con uno spago alla cintura.
È opportuno allargare le aperture sotto le
› Berretto trapper (fig. 13] Tagliare da due ascelie per permettere un movimento più
pelli di coniglio (o da una pelle di monto- agevole.
ne) una striscia lunga quanto la circonfe-
renza de-ila testa (A]; una striscia più lar- Ir Oppure (fig. 17): altra protezione contro
ga (C) che servirà per coprire le orecchie e il freddo si può ottenere da un miollettone
lunga quanto la distanza fra le tempie pas- come quello usato per il tavolo da stiro
sando dietro ia nuca; un ovaie (B1 che avrà (tessuto con una parte aliuminizzata e dal-

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i'altra con sottile spessore di spugna sinte-


tica morbida). A larghezza spalle: B lunghez-
za complessiva. Al centro. i'apertura per infi-
lare la testa [circa 25 cm).
› Gilet-sopravvivenza (tig. 18) Si può usa-
re un foglio di alluminio [del tipo per alimen-
ti iargo circa 45 cm). avvolgendoio attorno
al torace come un gilet. oppure sopra il
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pullover per coprire anche le spalle a pro-
tezione dalla pioggia 0 dal freddo.
19 Ir Gilet iappone (tig. 19] Può essere di
feltro o di pelliccia di montone con pelo
verso l'interno. Con un'abbottonatura a lac-
ci di cuoio [particolare A), servirà per il
weekend invernale o in giornate ancora fre-
sche. Le misure indicate sono per una per-
sona alta circa 170 cm.

0 Poncho Fa parte dellequipaggiamento


perso-nale del campeggiatore e pur con il
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suo piccolo ingombro e la sua leggerezza,
rende molteplici servizi, come abbiamo già
visto. a chi lo usa. Può essere in tessuto
resistente impermeabilizzato, in nailon resi-
nato o in plastica lvinìlpelle. PVC, ecc.) e
in diversi modelli. Dovendo usare il poncho
per lavori al campeggio, può risultare utile
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attorno alla vita. affinché si possa rimanere
liberi nei movimenti (tig. 20).
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I in tessuto resistente e impermeabilizzato
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richiede alcune tecniche costanti (fig. 22):
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A) non fissare direttamente gli occhielli
l metallici; ma
10 \' l B] fissarli ribaltando l'angolo del tessuto
affinché risulti maggiormente rinforzato;
C] è meglio intercorre degli anelli di na-
A1-lì-1-4;, stro robusto. perché non rischiano di strap-
l
pare il tessuto:
IL D) usare anelli metallici a D. da inserire
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l

negli anelli di nastro a poncho ultimato, e


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una striscia di nastro resistente:
E) piegare a metà il nastro, riplegarlo in-
ternamente alle estremità e cucire.
Per cucire gli anelli di nastro (tig. 23):
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@ A] usare delle cuciture diagonali:
Bi seguire il percorso indicato.
E opportuno, anche. aggiungere sempre un
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quadrato di tessuto di rinforzo sui nastri. l_
che si disporrà come indicato secondo i casi: _;
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C) per il rinforzo ai centro; i `
D] per i lati: |
Ei per gli angoli. «
Ir Per fare gli occhielli direttamente sul i §\
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tessuto (tig. 24), invece: = ì ga
A] fare due tagli incrociati e lunghi quanto I A `r"' ì'
il diametro interno dell'anello metallico: _
B] mettere l'anello sui tagli, ripiegandovi \/ J
sopra I triangoli del tessuto. ¬ ,
C] cucire con un ago (dalla punta a sezio- | _ __g _ __

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resistente e bene incerato;
27 D) questo tipo di occhielli si usa per inse~
rire direttamente i picchetti da piantare per
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terra o per farvi passare la punta dei mon-
¬ _ tanti per le tende;
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E] gli anelli metallici si possono sostituire
1
efficacemente con anelli di corda; oppure
l
F) si possono cucire direttamente degli oc-
i-
I chielli di corda come indicato.
 Nella figura 25, il punto della cucitura de-
gli occhielli di corda viene eseguito con
una tecnica leggermente differente perché
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A] sistema di cuciture per unire due orli
di tessuto non orlato. I margini vengono
chiusi -insieme nella cucitura:
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B) cuciture per unire i bordi;
C) per cucire bordi non orlati piegare in
dentro;
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D] tre fasi per fare una cucitura interna.
Questo tipo di cucitura è il›p~il`J facile per 'i /`\_ìr
unire due orli rifiniti. '~"\¬. .
Per fermare il filo della cucitura (tig. 27).
formare un nodo semplice nel tessuto.

> Cucitura degli strappi Dovendo riparare t_____É___~__-____|


piccoli strappi nel poncho [o nella tenda), I' E
si possono usare alcuni punti che risultano | 31 L-i~__`_`___P g
essere i migliori come resistenza ed effica-
cia. La figura 28 indica come eseguire il
punto a spina di pesce, che risulta il miglio- <-

re. Oppure si può eseguire il punto a biscia i .

lfig. 29) e se il tessuto e abbastanza leg-


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gero si può allargare il punto precedente l


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con un'altra cucitura la zigzag (tig. 30). Se, <2»

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eseguito il punto a biscia. si volesse ram- âl

mendare di più lo strappo, si potrà ripassa- tg-

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re la cucitura con una serie fitta di punti L


ì'

(tig. 31).
Per ricoprire e fermare un oggetto con una
cucitura continua, si userà il punto a spirale _ f ._í _ U-n ¬

(tig. 32), che si inizia generalmente con due


o tre giri di iilo attorno alla parte più gros- [ _' "'_"_ ”"_"__i__'“'"'*_'1
sa dell'oggetto da ricoprire, e se questo si
assottiglia, poi, alle estremità. lo si ricopri-
rà lavorando dal centro nei due sensi dove si
32 W/ i
restringe.
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› Bottoni (tig. 33] In caso di emergenza
si possono ottenere utilizzando dello spago
o i lacci delle scarpe. La successione dei
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vari passaggi termina quando l'interno del . È
nodo è triplicato o quadruplicato (D). Il cap›
pio per ottenere |'asola del bottone viene l
spostato dal suo punto originale per fissarlo l

al centro del nodo (E). Stringere forte e ta-


gliare la coda a bottone ultimato.

12
Per fissare i bottoni (fig. 34):
. il A) quando il fissaggio deve essere resi-
stente si passano le due estremità del filo
del bottone in un occhiello, sotto il quale si

l B . mette una guarnizione di cuoio, po-i si lega


normalmente;
B] con stoffe pesanti o doppie. si aprono
le cuciture e le estremità dei bottoni di
corda, sfilacciate, vengono infilate fra i due
strati della stoffa e cucite alliinterno;
C) le estremità dei bottoni di corda si pos-
sono anche passare in occhielli. sfilacciate
e cucite sul rovescio; '

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D] talvolta i bottoni si fanno in fila sullo

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stesso spago che verrà. poi, cucito sull'orlo
della stoffa. Le asole suIl'alrtro orlo si pos-
sono fare. anch'esse. su un unico pezzo di

Näì spago.
> Bottoni di cuoio (tig. 35]
A] prendere una striscia di cuoio che si pro-
lunga in un laccio:
B] arrotolare la parte larga e forarla con
una grossa lesina;
WE " C] introdurre il laccio nel foro e stringere;
D) praticare tre fori a triangolo dove far
passare il laccio del bottone nel modo in~
dicato;
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E) oppure cosi;
F] le asole sono formate da una fessura
bloccata da due fori perché impediscanc al
cuoio di stra-pparsi.
› Bottoni di cuoio intrecciato (fig. 36)
A) prendere una striscia di cuoio da una
parte più stretta e dall"altra divisa in tre
lacci:
B] segnare 1-2-›3 i lacci che serviranno per
intrecciare il bottone;
C] seguire le fasi lavorative fino al partif
colare O per il fissaggio del bottone:
Fl] tare tre tori allineati nel cuoio:
*' ¬ P Poncho per fuoco da bivacco (tig. 38]
Ricavato da una coperta di lana grezza. di
37 forma quasi quadrata e dagli angoli arro~
tondati. ha un'apertura anche davanti che si
può stringere con una serie di occhielli e
un laccetto. Gli orli verranno rinforzatì con
un nastro di tessuto resistente. cuc-ito a ca~
vallo della stoffa.

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Si passare l'estremità più stretta del botto-
ne nel modo indicato. ll bottone così finito
avrà, allora, quattro capi liberi al posto dei 25
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tre iniziali. az:-__;

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Ir Poncho argentino (fig. 3?] In lana, rica- 4o


vato da una coperta o da un plaid, ha for-
ma rotonda e un"apertura abbottonabile lun-
go un raggio che oltrepasserà il centro
cli circa 15 cm perché rimanga un'apertura
centrale di circa 30 cm per il passaggio dei-
Ia testa. La sua forma avvolgente lo rende
particolarmente adatto per le soste con tem-
po freddo e umido. I 1 I ì~_

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› 'Poncho copri zaino inplastica [fig. 42)


40 +- ii' -i __,
_; se ai `
+ l 1
Prendere un foglio di polietilene o, meglio».
di plastica vinilica e tagliare un cerchio del
diametro di 150 cm. Ribaltare il bordo. per
circa 3 cm e cucire con un filo di nailon
'o  B [oppure con punti metallici). Nel particolare
A viene indicato ingrandito il bordo cucito.
Tagliare due fessure sul bordo ribaltato, di-
'
l C
e
.
í líqu-31 1-.

“__ -~ _ 7 ì

stanti circa 20 cm l'una dall'altra. affinché


si possa far passare un cordino di nailon che
stringere. avvolgendolo. lo zaino da proteg-
gere dalla pioggia (particolare B). Sì potrà.
Ir Poncho Ecuador (tig. 391 Realizzato con eventualmente, rinforzare il bordo inseren-
grossa lana grezza [0 altra stoffa a piace- dovi a cavallo un nastro di tessuto largo 6
re), e ricavato da un rettangolo di tessuto di cm. Questo poncho potrà essere usato, an-
cm 110><l50 e ha un taglio che va dalla che, come copricapo (tig. 43), o come va-
metà del lato corto a 15 cm oltre la meta sca artificiale per l`acqua (fig. 44).
della lunghezza. Nella figura la linea trat-
teggiata indica il centro e la piegatura del- 0 lmpermeabilizzazione della stoffa
le spalle, davanti e indicato il taglio per
l'apertura. Per eseguire il cappuccio lfig. 40), P Con olio di lino crudo: scaldare l'olio di
tagliare un rettangolo di tessuto di cm 30><64 lino crudo su un fornello elettrico (in quan«
che, piegato e cucito lungo il lato C, viene to si tratta' di liquido infiammabile) e farvi
poi cucito sul taglio centrale del poncho fondere perfettamente dei pezzi di para.
secondo lo schema di unire i lati A-B del nella proporzione del 10%. Con un largo
cappuccio col poncho. pennello si spalmerà la miscela sulla stof-
fa, prima che si raffrecldi.
P' Giacca in polietilene o in plastica vinili-
ca (fig. 41] Prendere un foglio di plastica *Ir Stotfa + polietilene: sovrapporre al tes-
largo circa 50 cm e lungo circa 200 cm; suto un foglio di plastica e fissarlo cucendo-
A) piegarlo a metà. quindi in quattro parti; lo tra gli orli ripiegati del tessuto.
B) tagliare secondo il segno punteggiato: P Con paraffina: un metodo semplice che
C] aprire e tagliare unapertura davanti.. lun- rende la stoffa impermeabile anche all'aria
ga circa 20 cm; è quello di sciogliere mezzo kg di paraffina
vegetale in 5 litri di petrolio [o benzina 0
D] fermare i lati e rinforzare l'apertura benzolo). Applicare la miscela così ottenuta
davanti con nastro adesivo; con un pennello mettendo sotto la stoffa
El su un altro foglio di plastica piegato dop- dei fogli di giornale.
pio, segnare l'altezza e la curva posteriore
della testa per formare il cappuccio da fis- P Con colla di pesce: far bollire 15 gr di
sare alla giacca. colla di pesce in mezzo litro d'acqua finché

17
sia completamente sciolta. Filtrarla con te-
la di lino in un secondo recipiente. Scio-
gliere 8 gr di saponebianço di Castiglia in
mezzo litro d'acqua. filtrarla come detto in
1** ci .O
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precedenza e aggiungerle alla prima soluzio-


ne. Sciogliere 30 gr di allume in 1 litro d'ac-
qua, filtrare e aggiungere all'altra miscela. l
Agitare il tutto e riscaldarlo su fuoco doice
finché il liquido comincia a bollire: allora ap-
plicare questa soluzione calda con una pic-
cola spatola piatta. Queste quantità servo-
A e_.i Qi 1.5!

no per circa 8-9 mi di stoffa.


› Con allume: si dlluirà questo prodotto
con una quantità d'acqua che sia 3-4 volte
il suo volume, perché sia simile a una con- l

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centrazione vicina al 4° del peso-sale. Asciu-


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gandosi si decompone lasciando un residuo I

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di alluminio impermeabile all'acqua, ma che Siqqg 51-

permette al-Ilaria di circolare. La stoffa po-


tra essere impermeabilizzata per immersio-
ne o con uno spruzzatore. Lasciar asciugare
a una temperatura di almeno 50°. '
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› Con olio di lino cotto: utilizzare del buon


olio di lino cotto nel quale si verserà dal
2% al 5% di essiccativo, e farlo scaldare. $,_ -,_¢-sas-:_-.ai-J
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Stenderlo, poi, sulla stoffa servendosi di un


tampone di flanella poco impregnato del
composto. Lasciar asciugare all'ombra e al-
l'aria. Dopo quindici giorni ripetere l'opera- * il

zione. La stoffa è pronta quando risulta ben 1 I


asciutta e'non « s'incolla » più. Lavorare lon-
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tano dal fuoco e usare un fornello elettrico.
› Con gomma: tagliare a piccoli pezzi della
gomma elastica e metter-la in acqua bollen-
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te per ammorbidirla, quindi in un solvente


adatto (benzolo. essenza di trementina, to-
luene). Si usano circa 100 parti di solvente
per 25-30 parti di gomma. Si dovrà. poi. im-
I I

pa-stare la miscela e filtrarla con una reti-


cella metallica a maglie strette. Nell'appli-
care la miscela occorre fare attenzione a
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spalmarla quanto più uniformemente possi- F

bile. Asciugando il solvente evapora lascian-


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do un leggero strato di gomma sulla stoffa.
Lavorare lontano dal fuoco, perché i vapori
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chle si sviluppano sono altamente infiamma- Q;
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P Per stoffe leggere: sciogliere 113 gr di


allume in 4,5 litri d'acqua calda. ln un altro
recipiente sciogliere 113 gr di zucchero di
piombo (velenose) in altri 4.5 litri d'acqua
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calda. Unire le due soluzioni e lasciarvi im-


marsa per una notte la stoffa.
F Per i vestiti: far fondere a bagnomaria
75 gr di paraffina, 20 gr di bianco di bale- v_._- í11jI_;-

na. 50 gr di vaselina bianca. Lasciar raf-


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freddare e incorporarvi 300 cmi di benzina
(ínfiammabilel. Quindi, lontano da ogni fiam-
ma. immergere -il recipiente contenente que- l__41
sta soluzione in acqua calda a 50°. Tuffarvi

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il vestito da impermeabilizz-are. Quando sa-


rà ben impregnato, sfregarlo e lasciarlo poi
asciugare all'aria aperta. dove l'odore scom-
parirà completamente.

0 Fazzoletto da collo [fig. 45] Di forma


quadrata. di 90 cm di lato e piegato in due
lungo una diagonale, oppure di forma trian-
golare ricavata dal semiquadrato, è molto
utile nelle escursioni per proteggere il coi-
lo e la testa dal vento, dal sole, dall'urnidi-
tà, e per la notte come berretto di emergen-
za [fig. 461. Oppure ifig. 47): A come Iac-
cio emostatico; B per il trasporto di perso-
ne incoscienti; C per legature; D come cin-
tura; E come slip; F a protezione- contro il
fumo e la polvere; G come tump-line; H per
segnalazione; I -come portapacchi; L per sca-
la di primo soccorso: M come fascia attor-
no alle tempie. o copricapo.

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L'uso del fazzoletto da collo per il pronto
soccorso [fasciatura] risulta di estrema uti-
lità per la sua forma triangolare [fig. 48;
dove: p = punta; e = estremità; b -= ba-
se) con una base lunga circa 1 m. Per pie-
gare il triangolo a forma di cravatta segui-
re le indicazioni della figura 49 nelle tre
fasi della piegatura. Con simili bende trian-
golari si fasciano ferite o tagli come rime-
dio provvisorio o si sostengono stecche in
caso di fratture di ossa, 0 comunque si pos-
sono immobifizzare gli arti offesi. Sono inol-
tre utili quando e difficile servirsi di bende
a rotolo, specialmente per alcune parti del
corpo.
I> Come «eseguire le fasciature con il faz-
zoletto da collo:
figura 50: per una mano;
figura 51: per un ginocchio;
figura 52: per un piede:
figura 53: per una slogatura alla caviglia.
senza poter togliere la scarpa;
figura 54: per la testa;
figura 55: per un braccio e per la sua im»
mobilizzazione.
in ogni caso bisognerà annodare i due capi
del fazzoletto da collo eseguendo un nodo
piano (fig. 56). che risulterà sicuro quando
è in continua tensione le nello stesso tempo
facile da sciogliere.

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mancanza di alcool o di succo di limone,
si può usare un fiammifero 0 metterla so-

v pra alcune braci accese, tenendola distesa
mediante un ramo forcuto.

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P Cintura-sopravvivenza [fig. 58) Per ave-


re sempre con sé alcuni piccoli oggetti tuti-
li nell'avventura del campeggio [cerotti di
varie dimensioni, fiammiferi impermeabiliz-
zati nella cera. spille di sicurezza, fischiet-
to per soccorso, lamette per rasoio di sicu-
rezza. spago. zollette di zucchero, ecc.]. si
possono applicare alla cintura alcuni con-
tenitori di plastica a chiusura ermetica per
pellicole fotografiche da 36 mm. Esecuzione:
A] segnare con una matita sulla cintura le
misure indicate;
B) segnare su una fascia elasticizzata le
misure indicate, verificando però che la di-
stanza di circa 7 cm deve trattenere perfet-
tamente il contenitore anche con movimen-
ti violenti del corpo:
C) cucire la fascia sovrapponendola ai se-
gni fatti precedentemente sulla cintura:
D) inserire i contenitori.

26
0 Toggle-rope (tig. 59) In sostituzione del-
la cintura e per poter avere sempre una
corda a disposizione in caso di necessità.
si può portare una corda con un occhiello
a un`estremità e all'altra una caviglia: uni-
ta ad altre, si possono formare corde della
lunghezza voluta per attraversare fiumi. per
il recupero di persone, per legatura, ecc. Si
possono fabbricare due modelli di toggle-
rope con dimensioni differenti; una grande.
costituita da una corda di 3 rn di lunghezza
utile e con diametro di 16 mm, con una ca-
viglia in legno di cm 3><í1O [fig. 60); e una
piccola. costituita da una corda di 2,50 m
di lunghezza utile e con diametro di 10
mm, con una caviglia in legno di cm 2,5_><
><7,5. Locchiello [di circa 5 cm) e costitui-
to da una piombatura ad occhiello. La cavi-
glia [in legno scelto e resistente: quercia,
earpine, faggio. ecc.) avrà a metà lunghezza
un'incavatura dove si possa fissare la corda
-i con la piombatura ad ocohiello.
La caviglia si può costruire senza l'uso del-
la raspa e rifinire con carta abrasiva. e la
piombatura ad occhiello può essere sosti-
tuita da semplici sopralegature lfig. 61).
Per poter portare contemporaneamente i
due modelli di toggle-rope (fig. 62). quello
grande verrà avvolto attorno alla cintura
e sostenuto dal modello piccolo passante
sopra la spalla.
F Piombatura ad occhiello (tig. 53] Ser-
ve per fare un anello all'estremità di una
corda:
A] aprire i legnoli a-b-c e metterli nel loro
ordine naturale sopra la corda, dove si ini-
zierà l'occhiello. lmmobìlizzare provvisoria-
mente i legnoli con una legatura L:
B] passare il legnolo 'a' sotto un legnolo
qualsiasi della corda. e passare il legnolo

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'b' sotto il legnolc successivo. Passare il le-


gnolc c sotto la corda. l legnoli a-b « esco-
no » dalla corda all'altezza x-y:
C] capovolgere la corda e si ha 'ic' in
dove il punto i' di entrata risnlta fra i due
legnoli che sono di uscita al legnolo b. I
legnoli a-b-c vengono allora a uscire sulla
stessa linea del piano trasversale y-x;
D] continuare come detto in precedenza.
Nel caso di una corda a quattro legnoli, i
legnoli a~b vengono inseriti come nei par-
ticolare B. mentre
E] gli altri due legnoli c-d vengono inseriti
rho _ ._ _ ,, : _ ; if: ~__.
dall"altra parte della corda capovolta.
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> Piombatura d'arresto [tig. 64] Serve ad


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evitare che i legnoli di una corda si sfi-
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laccino o si apra-no:
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rà' A] aprire per circa 10-15 cm i legnoli a-b-


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c della corda da piombare [più la corda è
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B] allacciare ì legnoli secondo il loro sen-
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_,-f" '_,_. Ca»/" so di torsione (freccia) e stringere in blocco
perché i legnoli vengano a trovarsi alla
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stessa altezza e sullo stesso piano;
C) considerando il legnolo a che esce dalla
corda nel punto x, si passerà sopra ll primo
legnolo 1 della corda per passare sotto il
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legnolo 2;
D] la stessa operazione avverrà per il le-
gnolo b: «esce dalla corda nel punto s, passe-
rà sopra il legnolo 2 della corda per passa-
re sotto il legnolo 3. La stessa operazione
si farà per il legnolo c;
E] continuare con alcuni passaggi, per ot-
tenere la piombatura finita.
šš Ir Il bastone a forcella li legno migliore
è ricavato da uin ramo di nocciolo o di quer-
cia, della lunghezza di circa 130 cm, for-
cella compresa. Occorre cercare un ramo
ifig. 65) di spessore uniforme di circa 2-3
rl/zi/1 cm, con una forcella dalla base larga perché
l si possa inserirvi bene il pollice [fig. 66).

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I bracci della forcella devono misurare cir-


ca 15 cm di lunghezza e la distanza tra le
due punte circa 10 cm. Tagliare una pun-
ta della forcella piatta, che servirà per spin-
gere; l'altra obli-qua, che servirà per forare.
Nel caso fossero troppo aperte, stringerle
con una corda che si toglierà quando il le-
gno 'è perfettamente secco.
Qualora il ramo non fosse diritto si può
cercare di raddrizzarlo. ancora fresco e
flessibile, con il seguente metodo: prendere
un tubo di lamiera e chiuderne un'estremi-
tà con cemento, o argilla, o terra. ecc. Riem-
pire il tubo con sabbia umida e, inserito-vi al
centro il bastone, appoggiarlo su alcuni fuo-

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chi (fig. 67)'. Lasciar scaldare perche il le-


gno col calore umido si ammorbidisca e si
possa poi curvare le radclrizzare secondo le
necessità. Si puo, anche, usare un panchet-
to [f.ig. 88] provvisto di un foro, che ser-
virà da leva nei punti da raddrizzare del
bastone. infine, si lega il bastone a un al-
fiisa ~«.Y.- omo. tro diritto, oppure lo si appende con un peso
fissato allestrernità in basso per lasciarlo
seccare completamente. l nodi vanno Ievati
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con un coltello e lisciati con carta abrasiva.
Usi: camminando, dà sostegno al braccio
ed equilibrio nei terreni difficili. La forcel-
la servirà per aprirsi un varco fra i rovi
perche. infilata e ruotata su se stessa tra
i rami, li spezza tirandoli verso la persona
ifig. 69). Oppure servirà per sollevare qual-
che piccolo oggetto (fig. ?Ol; per fermare
qualche animale [vipere] senza ferirlo: come
attaccapanni per preservare i vestiti dal con-
tatto del terreno (tig. 7i]; come sostegno
per il fuoco ifig. 72l. ln inverno, attraver-
sando punti ghiacciati pericolosi, o in caso
di una caduta in acqua, il bastone a forcella
servirà da appoggio e da sostegno del cor-
_ì po lfig. 'i'3].
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EQUIPAGGIAMENTO ESTIVO [fig. 74) e si legheranno saldamente. oppure si im-


provviseranno delle ghette con fazzoletti o
con bende da medicazione.
Gli indumenti sciolti, non aderenti [le ma»
niohe della camicia non arrotolatei, manter-
paesi caldi gli indumenti devono protegi- ranno il corpo più fresco e ventilato, e pro-
._:e=e ii corpo dall'intensa azione dei raggi so- teggeranno dal caldo, dalle scottature Sola-
e favorire la libera emissione del ca- ri. dalla sabbia. Tenendo il corpo le la testa
interno. permettendo il continuo rinno~ coperti durante il giorno si potrà vivere più
.farsi dell'aria che si trova a contatto della a lungo con minor consumo di acqua.
:f le e facilitando l'evaporazione del sudo-
in modo pero da impedire eccessivi e > Mettersi un fazzoletto sulla nuca per pro-
-:=rovvisi raffreddamenti, specie quando il teggersi dal sole, trattenendolo sotto il cap»
::*:›o si trova in uno stato di surriscal- pello, oppure farsi un copricapo del tipo
:snento e di abbondante traspirazione. usato degli arabi ifigg. 75, 76). Per proteg-
': :re gli indumenti estivi' devono riparare il gere la faccia dal sole e dalla sabbia solle-
;:-:io dall'umidita atmosferica e del terre- vata dal vento. si potra improvvisare una
'ì specie nei paesi con forti oscillazioni maschera usando gli occhiali da sole e un
'erotiche nelle stagioni asciutte. Devono, fazzoletto ifig. 77). I
“ina-:. riparare dalle punture degli insetti I* Non avendo una reticella antizanzare. si
-: 1.:.L H1le rnorsicature degli animali. potra infilare una maglietta o una camicia
“::<ssando i pantaloni corti sarà utile pro- leggera [fermando le maniche nel colletto]
'-.=;;;erei efficacemente le gambe mediante attorno alla testa per prevenire, specialmen-
-2 ghette sopra i calzettoni che. oltre a ri- te all'alba e alla sera. le punture delle zan-
contro improvvisi morsi di animali, zare (fig. 78).
serviranno da protezione contro spini ed
5-:ai tagliente. Nei luoghi intestati da zan- > Per ottenere un turbante indiano ffig. 79):
::~›:- o da sanciuisughe 0 da zecche, se non A) prendere della tela leggera. nella misu-
*anno le ghette si infileranno le estremi- ra dì Cm 701*-i300;
fa dei pantaloni lunghi dentro ì calzettoni B) piegarla a soffietto:

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C) iniziare a fasciare la testa partendo dal sosta dal mattino fino alla sera sotto un al-
davanfl; bero. -immersi fino al coilo nel terreno ap-
D) avvolgere strettamente la tela; positamente scavato iper sottrarsi all'azione
Ei seguire le indicazioni delle frecce; diretta del sole e assorbire, attraverso i pori
F) infilare la parte terminale della fascia della pelle, l'umidità del suolo: ripresa del
sulla nuca da sotto in su. viaggio e proseguimento fino all'arrivo a
destinazione.
› Avendo due camicie. è possibile toglier-
si la camicia umida di sudore e sostituirlo P Nei paesi caldi, per non eliminare la
con quella asciutta. per far asciugare la propria utile autodifesa epidermica, non usa-
camicia bagnata tenendola sulle spalle con re i deodoranti, perche impediscono la tra-
le maniche annodate attorno al collo. ln- spirazione della pelle.
fatti, oc-corre asciugare gli indumenti pri- P La respirazione si può fare più rapida
ma che sopraggiunga la notte per evitare i
disagi dovuti al treddo e all'urniclità not- [da circa 10 l,/min. a circa 18 l/min.) sotto
turna. Nei paesi caldi. o nella stagione esti- leffetto del caldo. È una reazione benefica.
va, occorre sempre lavare gli indumenti. perciò non bisogna allarmarsi.
specie i calzettoni, tutti i giorni, perche, I* Avendo la pelle secca e bruciante si puo
se sporchi, si rompono più facilmente e pos- prendere un bagno caldo a 37” e bere abbon-
sono causare. anche. malattie della pelle. dantemente. ma a piccole dosi, acqua sala-
ta e zuccherata nella proporzione del 2%.
lr Non avendo disponibilita di acqua, ci si
puo lavare alla mattina presto rotolandosi › Suciarido molto si eliminano i sali minera-
nelI'erba bagnata di rugiada e asciugarsi li dellorganismo. e una ricetta ideale di
con un asciugamano ruvido per ottenere u- bevanda sostitutiva può essere:
na reazione igienica di benessere. Le popo- in un litro d'acqua mettere: 10 gr di cloruro
lazioni australiane, durante i viaggi nei ter- di sodio: 0,10 gr di fosfato di iodio: un piz-
ritori desertici. seguono alcuni accorgirnen- zico di bicarbonato: il succo di un limone-
ti per sopravvivere al clima caldo: parten- La stoffa più adatta per gli indumenti esti-
za all'imbrunire dopo unabbondante bevuta: vi è la tela perche possiede la propri-eta di

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asstorbire poco il calore e di cederlo invece raggi solari. causa spesso di effetti doloro-
is:-ecialmente se è bianca o chiara] quasi si. usano portare sotto la camicia una larga
eccito. Inoltre ha il vantaggio di riscaldarsi e lunga striscia di panno rosso.
ativamente poco sotto l'azione dei raggi
f: ari anche con unesposizione prolungata. ß Per evitare le malattie dei denti, nei pae-
:er la tessitura fitta e la superficie liscia. si caldi. e opportuno dopo ogni pasto pulirli
:rende poca polvere ed e un discreto riparo accuratamente con una soluzione antisettica
:I:-stro le punture degli insetti. La scelta del [acido borico al 3%, oppure acqua ossige-
:::>re è importante perché influisce sul nata a i2 volumi. alquanto allungata con
::r-tere di assorbimento e di emissione dei acqua). Non avendo uno spazzolino da denti.
'essuti rispetto -al calore solare: i colori si potra passare un filo introdotto fra i den-
: 1.- idonei sono il bianco. il kaki e il grigio ti come una sega; oppure usare un baston-
:° sro. Fissando a 100 il potere assorben- cino secco. lungo circa 15 cm. al quale
:ei bianco. si hanno per alcuni altri colo- sfrangiare unestremìtà per ottenere un'a-
' I seguenti valori: †O2 per il giallo paglie- zione sostitutiva di pulizia [fig. 80).
' *:+ chiaro; 140 per il giallo scuro: 155 per
.zierde chiaro; 168 per il rosso; 198 per
azzurro: 208 per il nero. il grigio ha un po-
†-:-'-: assorbente fra il bianco e il giallo.
-l :'e cause di effetti dannosi per la pelle
;:':~ i raggi ultravioletti che possono esse-
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re assorbiti e trattenuti in maggiore quan-
dalle stoffe di color rosso. colore che _

“:-iti popoli dei paesi tropicali istintivamen- '


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:_: utilizzare un tessuto a due colori: kaki É. 15


esternamente e rosso internamente. I caro-
.a-fìeri. in mancanza di tale tessuto bicolo-
:Jer la loro posizione di riposo che espo-
te la colonna vertebrale direttamente ai s~~ *

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CALZATURE
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Per poter camminare a lungo senza affatica-


re il piede è necessario usare solo calza-
ture di cuoio che proteggono dallumidità e
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assicurano l'aerazione del piede. Le piante


delle calzature dovranno seguire la forma
del piede (fig. 81] di chi deve camminare per
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molte ore su terreni accidentati: né troppo
strette né troppo larghe. Inoltre. dovranno
permettere di indossare due paia di calzet-
toni lun paio lunghi di cotone a contatto ~J_ íí

della pelle. l'altro di lana non sgrassata-


cruda - perché impermeabile. più corti e t ““ " i
privi di cuciture - tubolare). infatti. due
paia di calzettoni di spessore medio (tig. 82] 82 l
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proteggono meglio di un solo paio di grossi

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calzettoni: le intercapedini d'aria fra le due . INTERCAPEDINE
I l . I Il'
paia risultano il migliore isolante. i_ \

I' Un'ottima precauzione. dovendo usare


due paia di calze. e di « stringere » con un
elastico, non troppo stretto. la- calza prima
di ripiegarla sulla calzatura. per prevenire
ed evitare cosi l'intrusione di corpi estranei.
I* Qualora le calzature fossero. Pero. un
po' troppo larghe, una cinghia [fig. 83) pas-
sante sotto la suola. incrociata sul davanti l l;_ _ 7 i' __*11_ *cfu-' -nfirrf-r ff -¬

e affibbiata attorno alla caviglia eviterà ve-


sciche e distorsioni.
I* Non si devono mai usare calzature nuove . 83 “
-[messe per la prima volt-ai per una lunga
marcia perché i piedi generalmente si gon- i
fiano camminando molto e la forma interna I
s.

della scarpa non ancora perfettamente a- si


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dattata al piede «produrrebbe inevitabilmen- I)-_.-` i ."¦-`-

te delle vesciche. Se e necessario usare gli


scarponi nuovi subito. si possono indossare
e quindi immergerli in 5 o 6 cm d'acqua per . _- .›.. ,É

cinque minuti circa e fare. poi. una rapida


marcia perche asciughino. Questo metodo
permette che la forma del cuoio si adatti
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nel modo migliore alla struttura dei piedi. l
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Ancora: le calzature dovranno avere la suo-


la (sempre rivestita con un'altra suola di dei piedi possano muoversi per evitare il
gomma a rilievi stampati. tipo vibram; per- congelamento; B) la punta alquanto lunga;
ché offrano un'adesione al terreno] rigida. C) il tacco alto almeno 2 cm: D] la parte in-
per permettere di utilizzare eventuali minu- terna diritta.
scoli appoggi nel terreno. e aderente alla
curva del piede. per sostenerlo su tutta la 0 Manutenzione Per mantenere morbida la
volta plantare affinche appoggi perfettamen- tomaia degli scarponi e renderli impermea-
te sul terreno senza fargli subire alcuna de- bili ail'acqua. occorre usare dei grassi che,
formazione o compressione. cause inevita- oltre a possedere proprietà idrofuglhe. sia-
bili di indurimenti e di vesciche. La tomaia no suscettibili di penetrare nelle fibre del
dovrà essere fissata alla suola con una du- cuoio stabilmente per impedire efficace-
plice cucitura esterna. mente l'assorbimento dell'acqua. inoltre. l'a-
lLe caratteristiche tecniche e anatomiche zi-one idrofuga del grasso non deve subire
delle calzature [fig. B4] dovranno essere. in- alterazioni quando le calzature sono sotto-
fine: A] la punta quadrata perché le dita poste a temperature differenti dalla norma-

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Il sistema migliore di spalmare il grasso si potranno prendere dei piccoli sassi e.


s di usare il palmo della mano. in quanto dopo averli scaldati (non troppo] sul fuoco.
operazione viene facilitata dal calore na- si metteranno negli scarponi affinché. pos-
tsrale e perché non rimanga inutile, anche sano asciugare in pochi minuti.
se abbondante, sulla superficie del cuoio.
¬_ mancanza di grasso per calzature, tempo- I› Per ogni escursione si porterà sempre
*aneamente si potrà usare della vaselina. con se un paio di laccetti di ricambio.
:ella paraffina o dello strutto, fluidificati I' Al mattino, in caso di tempo molto fred-
con il calore. Oppure: do, portare gli scarponi slacciati per circa
paraffina gr 50. olio di lino cc 45, essen- mezz`ora affinche il calore dei piedi ammor-
za di trementina cc 20; mescolare bene le biciisca il cuoio che, eventualmente, si fosse
soalmare. Sulla tomaia e specialmente sul~ indurito.
e cuciture si faranno ripetute spennella-
:ore di olio di lino: I› ln caso di freddo intenso si 'potranno
El fare tre pesi uguali di cera gialla, di avvolgere i piedi con un fazzoletto triango~
strutto, di miele; far fondere a fuoco dol- lare foderato di carta da giornale.. foglie o
:.e e mescolare bene; togliere l'impasto dal erba secca, paglia, lana, oppure con un fo-
:*w:›rco e aggiungere essenza di trementina glio di alluminio per alimenti (tig. 85): ma-
:er ottenere una pasta morbida che si spal- teriali clwe formeranno un isolamento con
'sera sul cuoio, insistendo sulle cuciture. l'esterno. Questo sistema puo servire anche
se gli scarponi o i calzettoni sono umidi e
I* Fiientrando da una marcia, le scarpe do- non si possono cambiare. Si puo, ancora, so-
.ranrio essere riempite con carta da gior- stituire i calzettoni con lana estratta dal sac-
-iaie spiegazzata. perché assorba l'umidita coletto. Per mantenere l'isolamento si dovrà
e le mantenga in forma. Non metterle mai tenere il materiale asciutto «e sprimacciarlo
.ticino a una sorgente di calore. Quando le quando diventa troppo compatto.
scarpe saranno asciutte, grattare con una
spazzola il fango, quindi ingrassarle nuova- lr In caso di emergenza si potranno sosti-
fnente. ll.e scarpe si lasceranno asciugare tuire gli scarponi con fazzoletti, scatoloni
appoggiate sui fianchi. in caso di necessita o pezzi di copertone d'auto lfig. 86).

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> Quando si e al campeggio. durante la


notte gli scarponi dovranno essere messi
al riparo [fig. 87'] con la suola verso l'alto
sotto il doppiotetto della tenda per ripa-
rarli dall'umidítà o dalla pioggia, oppure in-
serirli, sempre con la suola volta verso
l`alto, sotto il saccoletto (come cunei] per
formare una specie di cuscino.
0 Scarpe basse Sempre in cuoio con la se-
conda doppia suola in gomma, permettono
un'ottima aerazione del piede e. se usate
solo su terreni pia-ne-ggianti, non affaticano
la caviglia.
I' Un sistema per allacciare le scarpe bas-
se (tig. 88] e di fare un nodo a un't-estremità
del laccetto, quindi passarlo nell'occhiel|o
inferiore della scarpa (il nodo aIl'interno],
poi di portarlo verso l'aIto e allacciare la
scarpa dall'alto verso il basso. Si bloccherà,
alla fine. il capo libero del laccetto fra il
calzettone e il bordo interno della scarpa.
Questo metodo evita che una normale al-
lacciatura, durante una marcia, si slacci.
costringendo a soste continue e causan-
do quindi noia e contrattempo. [Nell'illu-
strazione, il laocetto è disegnato in bianco
all'esterno della scarpa e tratteggiato nel-
l'interno.]
0 Stivaletti di gomma Sono necessari in
caso di pioggia 0 di lavori nel fango, in ac- I `^†f 7 *“"_7 I " J f ¬

qua, nella neve. l calzoni si potranno te-nere


dentro o fuori a seconda del tipo di terreno.
ll modello migliore degli stivaletti di gom-
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ma risulta essere quello di tipo basso e ri- f 1
vestito internamente di feltro. Dovranno es- I I \
sere di misura giusta per evitare l'usura dei l 1 '¢› " I `
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del tallone. La loro prerogativa di essere I
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negativa durante le soste prolungate, nelle .'
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lunghe marce e con tempo molto freddo. l

perche' trattengono l'umidità della traspi~ È.-"É "

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92 `////7 0 Sandali Durante le pause col bel tempo


si può restare a piedi nudi, o mettersi un

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paio di sandali cli cuoio. o di mocassini
indiani.
P Per fabbricare un paio di sandali (fig. 89),
occorre usare cuoio di un certo spessore
(5 mm circa) per la suola, e pelle sottile
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(ma robusta), morbida e flessibile per le
I =' _. cinghie. Per poter cucire il cuoio si usa un
l fa " '- "*-si ago con la punta a sezione triangolare (ve-
` \,_ `-t '~I.`*~É. di particolare A della tig. 101) perche possa
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io. Disegnare la forma dei piedi appoggiati
sopra il cuoio [o prima sopra un foglio di
carta resistente] mantenendosi più larghi
di circa 1,5 cm. Tagliare, poi, questa due
forme delle suole. Se si desidera, invece.
il tacco, si dovrà lasciare dietro al piede
circa 5 cm di suola che si piegherà e si fis-
serà sotto la suola, oppure questa parte
terminale potrà servire per la modellatura
del calcagno (fig. 92). Per tutte le operazio-
ni e per le altre lavorazioni dei sandali, sarà
sempre opportuno controllare le misure af
finché risultino corrispondenti a quelle dei
piedi.
Alcune forme e disposizioni delle cinghie
di allacciatura vengono suggerite dalle fi-
gure 90, 91, 92.

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› Sandali tuareg (fig. 93) Tracciare il con-


torno dei due piedi appoggiandoli sopra un
pezzo di cuoio (tig. 94). Tagliare le suole e
tracciare la linea x-sy che separa l`alluce
dalle altre dita del piede (fig. 96). Tagliare
su questa linea quattro fessure e altre due
sotto la volta plantare del piede. Tagliare i
due pezzi A-B come indicato nella figura 95.
Passare la cinghia A nelle fessure F2, e il
pezzo B nelle fessure F1 [fig. 971. Annodare
la cinghia A.

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F Mocassini canadesi (fig. 98] Disegnare


il contorno dei piedi sopra un pezzo di
cuoio resistente ma morbido, e tagliare il
cuoio come nella figura 99. Cucire il mo-
cassino unendo i punti B-C-D. Quindi un-ire
i lati AB e DE. Fiibattere il mocassi-no e cu-
cire la linguetta L sul davanti cercando di
suddividere, arricciandola, la pelle in modo
uguale -e facendo rimanere la linguetta ben
tesa. Unire. poi, i lati FG e IL; ribattere la
linguetta H in alto e cucirla. lnfine, cucire
il pezzo P ai lati del mocassino per formare
un collare che potrà anche essere alto tan-
to da coprire la caviglia e ricavato dalla
maggiore altezza del pezzo P [fig. 100).

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› Mocassini indiani (tig. 101; dove il partico- l'apertura (cm 5] e lungo cm 7,5 circa. da
lare A indica la forma triangolare della pun- cucire come indicato nella figura 101. Da un
te dell'ago per cucire il cuoio] Appoggiare pezzo di pelle resistente ricavare, quindi. i:
il piede a 6 mm dal bordo di un foglio di
carta piegata, e disegnare il contorno [fig. i> lacci di cuoio (fìg. l09) lnchiodare su una
1102]. Attorno al primo bordo disegnato farne tavola un pezzo di legno che abbia un lato
un secondo maggiorato di B mm [fig. 103] e diritto e conficcare forte un coltello bene
tagliare quesfultimo. Mettere il modello aftilato o un trincetto da calzolaio in modo
aperto sul cuoio e tagliare lfig. 104). Fare che la lama sia parallela al lato diritto del
una piega a metà e praticare 6-8 fori a 3 mm pezzo di legno e distante quanto si vuole
l'uno dall'altro con un punteruolo sui due siano larghi i lacci. Bagnara completamen-
bordi tagliati e sovrapposti (tig. 1051. Cucire, te la pelle, quindi, dopo avere ottenuto la
con un ago da calzolaio, usando filo resi- pelle di forma circolare, appoggiarne un mar-
stente di cotone cosparso di cera, 6-8 fori gine contro il pezzo di legno e. tenendo la
alla volta lfig. 108). Quindi rivoltare il mo- pelle tesa al di là della lama e bene spianata
cassino dalla parte diritta e con una bac- sulla tavola, prendere il margine della pelle
chetta liscia rfbattere la cucitura. infilato il e tirarlo in modo che il taglio risulti netto e
mocasslno ne piede, unire i due lati poste- costantemente largo uguale. I lacci bagnati
riori e segnare il profilo posteriore del pie- verranno arrotolatì e lasciati ad asciugare in
de con l'unghia del pollice: tagliare lascian- un luogo fresco e ventilato, cosi da renderli
:ìo un margine di 6 mm (fig. 107). Cucire, più resistenti. lnfatti i lacci di pelle grezza
quindi, il tallone seguendo le fasi dei dise- [non conciata], se vengono usati umidi, per
gni A, B, C della figura 108. Tagliare un pez- il naturale restringersi della pelle asciugan~
zo di pelle per la linguetta, largo quanto do renderanno più rigide le Iegature.

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lr Il punto del sellaio ifig. 110) A) passare ritornando indietro e si taglieranno i due
il filo di cotone impeciato [nella cera gialla] capi del illo pari al foro di uscita.
nel primo foro. con le lunghezze F1 e F2
uguali. e infilare F2 in una leslna; B] pas- 0 Piedi Al termine di una lunga marcia. lun
sare la leslna nel secondo paio di fori dove bagno completo toglie la polvere e la stan-
il filo F2 formerà un anello; Cl sfilare la chezze del percorso. poiche' esercita un'a-
leslna lasciando l'anello di filo per farvi zione tonica e insieme sedatíva. Per non
passare dentro il filo F1. Tirare simultanea- rendere la pelle dei piedi troppo sensibile
mente i due capi F1 e F2 del filo (tig. 1111. non bisogna. però, fare un bagno prolun-
Continuare le stesse operazioni per i fori gato lfig. 112).
seguenti. Si otterrà, così. una cucitura nella
quale F1 e F2 si incrociano in ciascun paio P* Le unghie dei piedi debbono essere ta-
di fori, come indicato nella sezione S in- gliate corte trasversalmente senza essere
grandita nella figura 111. Per finire la cuci- arrotondate ai lati per prevenire le unghie
tura si racldoppieranno gli ultimi due punti incarnato (tig. 113). ln caso d'eccessiva su-

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lclorazione è utile, prima di una lunga mar- ZAINI E CARICHI lfig. 116)
cia. spolverare i piedi con un miscuglio in
parti uguali di acido borico. amido. ossido
di zinco. Ancora. si possono rendere i piedi
meno delicati facendo dei bagni con acqua 0 Conoscere lo zaino e saperlo portare
e allume o con acqua salata. l\/lolti sono i modelli di zaino, ma il mo-
do di prepararli è simile perché è neces-
Ir Vesciche Se si dovesse formare qualche sario che lo zaino, una volta chiuso, non
vescica, disinfettarla con alcool o succo di presenti una forma sferica. causa di uno
limone, quindi attraversare la base della spostamento del centro di gravità del corpo
vescica con un ago sterilizzato (passato sul- e di sbilanciamenti laterali. ma che sia riem-
la fiamma di un fiammifero] infilato con pito rnett-endo gli oggetti (secondo il loro
un pezzo di filo di cotone lfig. 114). Tagliare peso e le necessità di pronto impiego) nel
il filo sporgente ai lati della vescica. Disintet- senso delI'altezza, perché il baricentro si
tare ancora e applicare un cerotto (tig. 1151. avviciniil più possibile al centro di gravi-
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tà del corpo [fig. ii?). Inoltre occorre che ir Un anello tissato nella parte superiore
vi sia e si mantenga una aderenza aerata dello zaino permetterà di alzarlo con più
con la forma anatomica della schiena e che, facilità, specialmente se il carico è pesante.
lasciando l'intercapedine fra lo zaino e il I* Fiientrancio da un'escursione, rivoltare
corpo, i punti di appoggio siano distribuiti per terra il contenuto dello zainó. Di questo
fra le spalle e le reni ifig. 118; A = spor- contenuto fare tre mucchi: il mucchio nu-
genza superiore clella soap-o`la; B :_: punto mero uno comprenderà gli oggetti che si
di attacco delle braccia: C = lunghezza del- sono usati tutti i giorni, il mucchio numero
l'armatura dello zaino; D : posizione infe- due quelli che si sono usati qual-che volta,
riore della fascia più bassa dell'armatura il mucchio numero tre Quelli che non si so-
dello zaino, che avvolgere le reni), e le bre- no mai usati: le idee preconcette, le abitu-
telle regolate per lasciare liberi i movi- dini della nostra cultura si mescolano alle
menti delle braccia. Infatti, le bretella deb- vere necessità del campeggiatore. Quindi,
bono suddividere in parti uguali il peso del- con decisione, eliminare gli ultimi due muc-
lo zaino, sulla linea verticale centrale della chi perché solo con il materiale veramente
schiena. ed avere una tensione tale da per- necessario si potrà avere lo zaino meno pe-
mettere un giusto appoggio inferiore sulle sante ed essere pronti per qualsiasi avven-
reni. Un'ottima e razionale precauzione è tura isalvo la catastrofe). Di conseguenza
mettere gli oggetti, divisi per categorie, in [anche in previsione di carichi superiori),
sacchetti di tela o di nailon trasparente con occorre fissare un limite di peso proporzio-
chiusura lampo in plastica, contrassegnati nato alle proprie forze fisiche e alla durata
da simboli di utilizzazione (tig. 116, partico- dello sforzo: generalmente, per un'escursio-
lare A), perché non si perdano o non si ne lunga e dovendo camminare per molti
debba stare a cercarli. ll materiale di pron- giorni di continuo, non bisogna superare i
to impiego sarà messo in alto; contro il clor- 12* kg; per una marcia media (circa 3 ore]
so cio che è morbido o imbottito; nelle ta- si può arrivare a 15 kg; per una marcia cor-
sche esterne. non troppo sporgenti, il ma- ta a 20 kg.
teriale piccolo e da utilizzare durante la
marcia, ma non troppo pesante. Gli oggetti P È bene ricordare che facendo due viaggi
taglienti, isolati con un'intercapedine di ma- con 15 kg si fatica meno e non si perde
teriale morbido. verranno inseriti vertical- molto più tempo che facendone uno solo
mente contro il dorso. con +30 kg, soprattutto su terreno difficile,
e che con un carico superiore a 20 kg [io
> E bene ricordare che nessun oggetto do- molto ingombrante) è indispensabile farsi
vrà avere un doppio impiego, perché nessun aiutare da un compagno per mettere lo zai-
oggetto specifico e inutile. no suhe spaHe.

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sione sulle spalle dovrà essere equilibrata e uni-
forme perché non causi dolori o impedisca
età peso in kg il libero movimento delle braccia. Se le
10 bretelle risultasse-ro troppo dure o strette
13 sara opportuno prendere due strisce di
16 cuoio [o di stoffa molto resistente] lunghe
17-18 circa 20 cm e più larghe di almeno 1 cm
20 delle bretelle, incollare o cucire della gom-
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l'umidità: e neppure di tela elasticizzata,
l' perché non risulterebbe solidale con lo zai-
no), con la fibbia a blocco automatico, tipo
ramiponi da ghiaccio. Per cari-care, bisogna
tar passare le due cinghie vertical-mente
attorno allo zaino e al pacco da portare, con
le due fibbie di bloccaggio in alto. Stringe-
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re forte perché vi è sempre una ricaduta
del carico all'indietro quando si mette lo
zaino sulle spalle. Quindi far passare una
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o due cinglhie trasversalmente per evitare
che il carico si muova lateralmente. Se si
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sopra l'insieme già cosi formato, occorre
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aggiungendo altre cinghie verticali e tra-
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zaino, caricato in altezza, è necessario che


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attorno alla vita. Qualora ne fosse sprovvi- I 1 ' u I
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tuisca una fascia d'appoggio sulle reni e un , .I


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I Miglioramenti della capacità degli zaini
(fig. 121] Alcune cinghie di tela resistente _
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della lunghezza di circa 1,50 m ciascuna po-
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chi. È importante che queste cinghie siano


di tela [non di cuoio, perché sensibile al-

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no fare attenzione allo schiacciamento dei + due montanti di legno (quercia o frassino]
pesi verso il basso nel momento cli mettere dello spessore di 6 mm, lunghi 75 cm e
lo zaino sulle spalle. larghi 5-6 cm;
Attualmente gli zaini vengono costruiti con
un telaio di sostegno iarmatural, perché il tr quattro traverse dello spessore di 6 mm.
peso da trasportare risulti anatomicamente lunghe 55 cm e larghe 4-5 cm;
equilibrato e mediato da un portapacchi or- ¢ due fasce trasversali di appoggio [tela o
ganico. cuoio) della lunghezza di 45 cm e larghe
Questa struttura portante deriva dagli an- quanto le traverse;
tichi portapacchi delle popolazioni nomadi + due bretella larghe circa 8 cm e lunghe
[fi«g. 122), costruita secondo la figura geo- 90 cm,
metrica della lettera A. infatti, da que-
sta linea sono possibili variazioni di costru- Procedimento costruttivo:
zione portante semplicemente ribaltando la perche l'armatura sia della propria taglia,
figura [per formare una struttura a U] e ag- occorre calcolare esattamente la distanza
giungendo una base di appoggio e di soste- che se-para la traversa diappoggio sulle sca-
gno al carico da trasportare. pole alla traversa dappoggio sulle reni.
Questi telai portapacchi sono resistenti e Tagliati i montanti e le traverse, arrotonda-
razionali. re le estremita e pulire con carta abrasiva.

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(misure in millimetri)
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I due montanti avranno due intaccature [par- P Telaio svedese (fig. 124). Materiale:
ticolare A] alle estremità inferiori per ag- + 1 traversa di legno di 43D><45><9 mm [Ai;
ganciarv¬ii le estremità delle bretella median-
te un anello. lmmer-gere nell'acqua [2-4 ore + 1 traversa di legno di 3?0><45><9 mm (Bi:
se fred-da. qualche ore se bollente] le tra- 4* 2 montanti di legno di 80D><35><l15 mm
verse da curvare, quindi appoggiarle con- (Cl:
tro una forma curva [18 cm di raggio) e in- * 2 listelli di rinforzo ln legno di 740)-<40><9
ohìodarvi altri blocchetti di legno affinché mm [D);
le quattro traverse asciughino completamen-
te curvate. Fissare le cinghie, i montanti, *A 4 cunei di legno di 40><20><13 'mm, per
le traverse contemporaneamente. A telaio bloccare le traverse A-B ai montanti [E].
finito. fissare sui montanti due cordini che Procedimento costruttivo:
forrnino quattro grandi anelli, per poter le- assemblare il telaio mediante i quattro cu-
gare il materiale da trasportare bloocandoli nei [E]*, quindi fissare le bretella attraverso
con un terzo cordino. le due fenditura della traversa superiore A

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e attorno alla traversa inferiore B mediante


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nito. fissare sul montanti due cordini che
formino una doppia serie di anelli, per po-
ter Iegare il materiale da trasportare bloc-
candoli con un terzo cordino.
> Telaio canadese itig. 125] l due montanti
dell'armatura vengono uniti da tre traverse:
due perpenclicolari con una leggera curva-
tura per evitare che tocchino la schiena,
l'altra, centrale. para!-lela_ ai montanti per-
ché impedisca la cleformazione all`armatu-
ra. Un tondino fissato nella parte superiore
permetterà di alzare lo zaino completo. Gli
schienali, in stoffa resistente [larghi circa
20 cm) e mantenuti tesi mediante cordini,
verranno messi adattandoli alle spalle e alle
reni. Le bretella, fissate alla traversa supe-
riore perpendlcolare, verranno agganciate a
due fori inferiori praticati nei montanti.

51
› Telaio canadese con appoggio (fig. 126]
125 ab li il due montanti di legno [cm 70><5><2) ven-

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gono assemblati da tre traverse lom 41><
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per evitare che tocchino la schiena, secon-
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do la distanza dalle spalle alle reni. inoltre,
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alle due traverse [superiore-inferiore) ven-
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gono aggiunti due rinforzi posteriori. Nella
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ogni montante e due fori nella tavoletta di

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diamante [vedi fig. 134).
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i i” ' 1 I due montanti, sagomati secondo le misure
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un compensato (larghezza: 40 cm per ragaz-
* il "` “l_1L zi; 45 om per adulti). Posteriormente, ad
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al i l una traversa di legno [particolare A), ver-
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ranno fissate le bretelle che, con un cordi-

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no passante nel foro inferiore dei montanti,


saranno regolate secondo la struttura del
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À" corpo del portatore. Due cinghie di stoffa


resistente, tese fra i montanti, si appogge-
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ranno al corpo del portatore.


/fé) › Telaio dei :rapper (fig. €28) coso-mio
\ i il telaio indicato nella figura 128. si avvol-
gerà la struttura con un trapezio di stoffa
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resistente. con i lati obliqui provvisti di oc-
chielli da stringere con un cordino. Le bre-
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(larga un po' più delle due bretella e alta
circa 3 cm), verranno fissate inferiormente
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provviste di una leggera curvatura, median-
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te angolari di ferro iam). e nella parte infe-


riore viene aggiunta una base trapezoiclale
dappoggio provvista di un largo anello di
corda che sostenga e leghi il pacco-mate
riale.
> Tump-line (fig. 130) Con una striscia di
cuoio lo di stoffa resistente); lunga circa
20 cm e larga circa 10 cm, alle cui estremità
sono fissati due lacci di cuoio lunghi circa
2 m ciascuno, appoggiata alla fronte, si pos-
sono portare pacchi 0 si può alleggerire il
peso dello zaino. Questo sistema limita i
movimenti della testa e richiede un allena-
mento, una preparazione particolare dei mu-
scoli del collo e un perfetto bilanciamento
laterale del peso, ma permette di traspor-
tare pesi superiori alla norma. Inoltre que-
sto sistema permette il trasporto, anche,
di pesi molto ingombranti (fig. 131).
Alternative alla striscia di cuoio possono
essere (fig. 132):
A) una fascia lo un fazzoletto da collo]
provvista di due occhielli per fissarvi due
lacci di corda; ~›
B) una cintura:
C) una fascia che avvolge le braccia e che
può venire fissata a un cesto. in sostituzio-
ne dello zaino.

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L'uso cllversificato dellla tump-line permette, in modo da ottenere una forma come quella
anche, di trasportare ll materiale necessario indicata;
alle escursioni avvolto in una coperta io nel El incrociando la corcla per la legatura del
poncho, o nel telo-tenda), semplificando il pacco, sara necessario fare il nodo come
problema contenitore. Alcune regole sono indicato; si ottiene facendo un anello tenu-
necessarie per la confezione del pacco-ma to termo fino ad averne fatto un altro sup~
teriale perché risulti piatto e soffice, come plementare invertito che blocchi il nodo;
viene indicato nella figura 133, dove:
F] quindi afierrare il pacco nei due punti 'p'
A) sacco-letto; ' e lasciarlo libero di ruotare perché dovrebbe
B] oggetti pesanti lo cibo); pendere verso chi lo sostiene;
C] esterno del pacco (di qualsiasi materia- G] i due lacci del fondo pacco verranno iis-
le disponibile); sati agli anelli del tump-line. costituiti da
una striscia di stoffa lunga circa BU cm e
D] gli oggetti duri. il necessario di pronto larga circa 40 cm ripiegata alcune volte per-
impiego. il pemmican (0 altri cibi) devono che risulti una fascia soffice e resistente
essere impaccatl in modo uniforme e posti larga circa 10 cm.
nella parte .superiore del pacco.
Non bisogna arrotolare il pacco in modo da 0 Legatura diamante [flg. 134):
farlo diventare una massa dura. ma piegarlo A) fissare la corda nella tacca l del telaio

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su se stessa;
B] portare la corda nella tacca 3, quindi far-
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la passare nell'occhielIo centrale formato
dalll;'attorcigliatura 1-2, portare poi la corda
nella tacca 4 per ritornare nell'occhiello cen-
trale del diamante; 'É

C] tar passare la corda nella tacca 5, poi.


passando di nuovo nel centro del diamante.
portarla nella tacca 6;
D] tirare bene la corda e fissare l'estremità
nella tacca 1.
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Una semplificazione della legatura diamante


e riprodotta nella figura 135. 'lt
Il trasporto di pesi mediante la tump-line.
coadiuvata da un pettorale, e in uso presso
molte popolazioni nomadi (fig. i36]. l
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Un sacco duro e di forma sferica spinge ll

sulle spalle, sulla schiena e sulle reni, cau-


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sando un sovraffaticamento eccessivo: l'uso ìfilé

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Ir Pettorale (fig. 137) Confezionato con ro-


busto nastro, largo circa 6 cm, è costituito \

da una fascia trasversale provvista di due


occhielli (al o di due anelli di corda (b) e
di due bretelle terminanti con due lacci di
corda da far passare sotto le ascelle e da
annodare ai due fori superiori della fascia
trasversale. Il fissaggio delle corde alle bre-
telle verrà fatto mediante una semplice le-
gatura [cl o con una piombatura di arresto
139 W
(dl della corda, perché non sfilino delle
bretelle piegate e cucite a imbuto. Even-
tualmente, due cinghie, fissate sulle bre-
telle del pettorale. bloccheranno meglio il
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sacco da trasportare (fig. 138). La piomba-
tura di arresto della corda potrà venire ese-
guita secondo lo schema della figura 139. / /Ø/,_e
oppure, meglio, secondo le indicazioni della
figura 64. dove la piombatura dei legnoli,
anziché verso l'alt0. dovrà essere eseguita
verso il basso.

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P Coperta a tracolla Per una breve escur-


sione. in alternativa o in appoggio allo zaino
e in sostituzione del sacco-letto, si potranno
avvolgere alcuni materiali con una coperta
e un telo impermeabile, seguendo le indica-
zioni A, B, C della figura 140. e legando le
estremità tra loro per tormare un largo anel-
lo da poter portare a tracolla.
I* Come arrotolare una coperta da legare
attorno allo zaino (fig. 141): suddividere la
coperta in cinque parti nella sua lunghezza
e piegare le due parti esterne. Piegare poi
un lato corto, perché arrotolando stretta
l'altra estremità si formi un pacco da inse-
rire e bloccare nella parte precedentemente
piegata. La coperta, arrotolata, rimarra bloc
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cata e potrà essere legata attorno allo zaino.

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› Pacco-materiale trasportato con coi-da do tatto al centro un grande nodo composto


(fig. 142) Per`una breve escursione che rl- da una specie di croce, dove i due bracci
chiecia l`uso di molta corda, si puo confe- sono due lunghi anelli e il terzo braccio
zionare un pacco trattenuto dalla stessa sono le estremità della corda, una delle
corda da trasportare. Occorre. per legare il quali e molto più lunga. l\/lettervi sopra il
pacco, una corda lunga circa 3 m, mentre pacco con il nodo alla base le passare le
per le bretelle si userà la lunga corda da due estremità della corda negli anelli ri~
trasportare: baltati sul pacco;
A] avvolgere il materiale con il telo imper~ El stringere contemporaneamente il nodo;
meabile messo al centro: F] girare attorno al pacco con l"estrernità
B] ripiegare il telo sul materiale; poi più lunga della corda, quindi annodare le
C] piegare i lati (e non anche l'altra parte due estremità contro il nodo precedente;
del telo impermeabile); G] ribaltare il lato del telo impermeabile
D] disporre a terra la corda più corta. aven- sotto la corda ie fermarlo passandovi so-

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pra l'estremità lunga della corda. che verrà › Zaino-amaca (fig. 143] È possibile confe-
poi fermata dietro sulla corda trasversale; zionare un'amaca che. con alcuni accorgi-
H] per portare il pacco: piegare la lunga menti tecnici. sostituisce lo zaino. Si otter-
corda più volte e passarla attorno al nodo rà così un mezzo cli trasporto e di pernotta~
del pacco. Accorciarla per formare le bre- mento unificati.
telle che, per la loro larghezza, permette- Esecuzione (fig. 144): prendere della stoffa
rannodi trasportare anche pacchi pesanti. resistente larga 80 cm e lunga 240 cm. A 40

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pezzo, oi-lato, possa venire ripiegato a for-
mare il cuscino? I bordi dell'amaca. arrotolatì
e cuciti, dovranno permettere il passaggio
di due corde lunghe ciascuna circa 8 m e con
diametro di circa 8 mm. Cucire poi le corde
coi bordi dell'amaca. Perché l'amaca non si
ribalti per i movimenti laterali di chi dorme,
sarà necessario legare le corde di sostegno
attorno a due alberi passando dall'esterno.
Un secondo pezzo di stoffa. lungo m 1,60,
verrà cucito sopra l'amaca [come coperta-len-
zuolo). lasciando che alcuni occhielli corri-
spondenti permettano il passaggio di un lac-
cio di chiusura ds-ll'amaca-letto (particolare
A). Un bastone, lungo circa 1 m, manterrà
distesa la parte del cuscino, imbottito con gli
indumenti personali. con paglia o con erba
secca. Un leggero telo impermeabile (nailon
resinatol posto sopra l'amaca formerà il tet-
to. ln estate. nelle località intestate dalle
zanzare, si potrà sostituire il telo imper-
meabile con una zanzariera di protezione.
Si trasformerà l'amaca in zaino nel seguen-
te modo (fig. 1451: capovolgere l'amaca e
determinare ia lunghezza L. che sarà quella
dello zaino. Sulla linea superiore, al centro,
fissare un grosso anello con un rinforzo in
cuoio [particolare A). Sulla linea inferiore
cucire due fibbia per le bretelle, e altre tre
fibbie che blocchino le tre cinghie fissate
sul lato superiore dell'amaca. Le bretelle
[particolare Bi, formate e sagomate da due
strisce di nastro resistente, largo circa 6 cm,
verranno assemblate allanello, come indi-
cato nel particolare C, con un passante
(particolare D). l due particolari E, F indi-
cano lo zaino arrotolato e riempito con il
materiale da trasportare.

0 Sacchi nautici (fig. 146) Per trasportare


normalmente il materiale. si possono uti-
lizzare dei sacchi. Il modello nautico, in uso
anche presso l'esercito, ha una maniglia
cucita sulla parte longitudinale; il prolunga-
mento della maniglia ha un moschettone e
un anello che aggancia e chiude gli occhielli
dellapertura. l sacchi possono venire con-
fezionati con stoffa resistente e impermea-
bile secondo le misure standard della figu-
ra 147, e possono avere particolari di tra-
sporto differenziati. Particolare A: una lun-
ga bretella, imbottita al centro, verrà usata
come tump-line, mentre una cinghia inferio-
re, allacciata attorno alla vita, eviterà i mo-
vimenti laterali causati dal camminare. Par-
ticolare B: il sacco verrà trasportato me-
diante due bretelle da passare sopra le
spalle: due o quattro passanti serviranno
per il trasporto esterno di materiale lungo
e sottile (pali della tenda, accetta, badilino
pieghevole, ecc.].
P Zaino con sacco nautico (fig. 148] Esecu
zione:
A) legare attorno al sacco due corde: nella
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che' formi le due bretella; in quella inferiore


fare due anelli di cnrdla;
B] questi serviranno per annodare due «cor-
dini legati alle bretella. Mediante alcune
cinghie si potrà legare attorno al sacco I:
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una coperta cl il telcrtenda:


C) viene indicato come le breteile, palssan~
do davanti al ccirpo, vengono ad annodarsi
ai due anelli della corda inferilolre del sacco
nauüco;
D] lo zaino ëz- wrrninato. ` '¬¬-É." -

› «Come chiudere i sacchi nautici


+ Figura 149: per i piccoli sacchi conte-«
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passarlo pci a stella attraverso gli aitri oc-
chielli per ritornare infine allccchiello di
partenza ci annodare.
<› Figura 15-O: con sacchi molto grandi e

i ll?
non pote-ndo stringere l'apertura con la seni
plice chiusura descrittzi sopra. sarà necessa-
rio eseguire l'allacci.:iiura rllorrnale a stella
e passare poi alliernlativamente sui raggi
della stella (dal centro verso l'vesterno], per-
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clhé si formi una tela di ragno la intreccio La figura 156 indica:
che copra e chiuda liimboizcatura del sacco. A] chiudere colli due lacci il tondo del due
Ritornare al punto di par-renza e annodare. gamballi e infilare nel passanti una corda;
ir Figura i5t: la chiusura dei s. :chi me- B] riernplire i pantaloni col materiale da tra-
diante una corda si esegue facenoll il nodo sportare. stringere la corda infilata nei pas-
indicato. Stringe bene l'irnboccatl.lra. ma si santi, farla passare poi sotto il cavallo dei
scioglie facilmente. pantaloni e annodare;
C] ribaltare l gamiaali e legare alla corda
+ Figura 152: per chiudere armeticamente dei passanti i due lacci di chiusura, perché
i sacchi nautici impermeabili da usare sulle si ottengono le bretella dello zaino.
barche, si ripiega limboccatura alcune vol-
te su se stessa e si stringe con un grosso U' Oppure (fig. 157): mettere il pacco ma«
elastico. teriale in un sacco e unirlo ai pantaloni se-
condo lo schema delle figura ^l5B. Si forme-
> Zaino con sacco (fig. 153ll In caso di e- rà cosi uno zaino di doppia capacità.
mergenza, si possono utilizzare sacchi per
riso. farina. ecc. inserendo due piccoli sassi r ~ *nf* *ff *-'*- ' *
tondi io altro) negli angoli ln basso perché.
con il loro spessore. impediscono alla corda
da usare come bretelle di sfilarsl. Mediante
l 158
un nodo per picchetti a metà della corda. ¬/1 i 2 l 14'", l
si potrà chiudere l'apertura del sacco: si
annocleranno agli angoli del sacco quattro l
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155) Per alcune escursioni che renderanno '_ `

necessario il cambio dei pantaloni. o doven-


do avere uno zaino senza disporre di mate- ,I33,/ piu-.
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riale adeguato, si potranno usare allo scopo i
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'teriale ai pantaloni viene indicata nella fl-
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tura, passeranno sotto
che. legate alle cin-
Il pacco e si uniran-
no Ira loro a paniere con il nodo indicato
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nel particolare A. Le brretelle, formate dei

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lungate con Ilegglunta
› Gilet-portapacchi (fig. 160) In caso di
potranno essere pro-
di due cordìnì.

= ~<\ I eimerlgenza, è piossàbile traspiortarle viveri o


altro piccolo materiale di estrema utilità
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clare quattro lacci agli angoli della stoffe.
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fianchi con I quattro lacci.
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sporto usato dai pellerossa, che ignoravano
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l'uso della ruota. Venive tirato da cani o da


cavalli ed era costituito da una specie di
ossatura triangolare in legno. con due per~
tiche incrociate, delle estremità inferiori in-
curvate, che scivolano sul terreno. Alcune
traverse. legate sulle due perticlfie. servono
a irrigidire la struttura e a sostenere il oa-
rico. È un sistema semplice e applicabile.
con diverse soluzioni tecniche, alle esigenze
di un campeggio in terreni poco accidenteti
e pianeggiantl.
+ Nella figura i61 viene indicate una solu-
zione per la costruzione di un trevois per il
trasporto di legna: le due oertiche vengono
assemblate con due traverse provviste di
forcelle perche si incastrino alternativamen-
te. ottenendo una maggiore resistenze con
le legature. La distanza delle iinpugnature
sarà in rapporto alla persona che dovrà ti-
rare.
† Nelle ligure 162 viene indicato il modello
classico del travois: le due perticlie ven-
gono incrociate e legate perche risulti un
triangolo superiore adatto ad appoggiarsi
sulle spalle e che servirà, anche, da impu-
gnatura. Il traino verrà aiutato dall'impiego
della tump-line legata ail'incrocio delle due
penrtllche. Sul triangolo inferiore. che appog-
gia sul terreno. verranno legate alcune tra-
verse per il sostegno del carico.

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Q Nella figura 1631, il travois viene modifi- terranno quattro punti dappoggio e di scor-
cato e utili:-:zato perché, mediante due tra- rimento.
verse imbottite alle loro estremità [partico- + Nella figura 165. il travois, per carichi
lare Al, si possa appoggiare su due bici- pesanti, viene costruito in forma trapezoi-
clette affiancate (vicino al manubrio e sul dale e irrigidito da due diagonali. Viene
portabegagli posteriore). Il telaio poggerà tirato da una persona impugnandlolo nei pun-
sulle due traverse, cercando di mantenere ti a-ib, e da altre due lo una) persone me-
una certa solidità nell'installazlone sulle bi- diante le due corde c-cl.
ciclette. Questo sistema puo essere usato *Ir Nell"Africa centrale viene usato il tipoye
per il trasporto di materiale o di un ferito. lfig. 166): quattro portatori sostengono sul-
+ Nella figura 164 viene indicato come il le spalle le due sbarre s del carico che si
travois possa venire modificato fissando un appoggia sulle traverse centrali. Risulta un
telaio rettangolare alle estremità curve di sistema di trasporto a bilancia per carichi
due pertiche. Con questa soluzione si ot- molto pesanti.

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legare un pacco soffice. occorre fare un
nodo triplo (fig. 167] che freni lo slittamen-
to della corda. permettendo di terminare
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facilmente la legatura. Un risultato finale
migliorato si ottiene aggiungendo un nodo
piano (fig. 168). dove il secondo nodo vie-
ne fatto nel senso inverso al primo perche
si abbia l'uscita della corda sullo stesso il ì
piano della prima corda. Per poter traspor-
tare una fascina di legna (0 altro), occorre
eseguire il nodo dell'allodola ifig. 169). co-
stituito, a metà corda. da un gancio ripie-
gato su se stesso. ll sollevamento di un
tronco ci'albero si puo ottenere avvolgendo
alcuni giri di corda doppia e facendo pas- .ff'_# ` 1-

sare nell'ane|Io le due estrtemità unite della


corda rimasta libera ifig. i'/'Oi Per legare
efficacemente Iestremita di una corda at-
torno a un albero occorre eseguire il nodo i________o_u_ct 7 ,_ __]
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del boscaiolo (fig. 171), arrotolando almeno
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tre volte l'estrernita libera alla corda che
gira attorno ail'nlhero. Esercìtare la trazione
nel senso della freccia. Per trainare oggetti
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o costruire una scala, occorre eseguire ii _ __ I

nodo galera (fig. 1?2]: A] iniziare un nodo


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semplice; B] aprire i:l nodo in due' semicir«
conferenze perche Cl il dianietro dell'09- / \ l
getto da bloccare sia sempre suliasse del à V xl T
nodo galera. i I
Esercitare sempre e solo lo sforzo di tra-
zione nel senso dove avviene il nodo (senso Y i

della freccia f).


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Per sollevare un oggetto cilindrico, occorre l I.:

ancorarlo mediante una imbracatura, come :gi-_

indicato nella figura 173. ,


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Una doppia corda ancorata a un albero lo ai


un robusto picchetto] costituisce un sistema
pratico per smuovere un grosso ceppo lo
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La possibilita di srm1»overe unautomobile.


di sollevare grandi pesi, richiede l`aiuto di
corde e cari-ucole ifig. 175). Queste opera-
zioni possono avvenire, anche, mediante
i'uso della sola corda:
+ Figura 176: A] il diagramma indica come
il sistema di tiro con due carrucole per-
mette, tirando lestremìtà libera di due uni-
tà, di spostare il peso P di una unita; B) so-
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se e e __»¬ stituzione delle carrucole mediante un nodo
galera e l'avi/olgimento della corda attorno
178 / al peso P: sistema che permette all'incìrca
il raddoppio della forza esercitata.
+ Figura 177: sì modifica eseguendo ll no-
do galera con doppio anello. uno dei quali
viene legato alla corda.
Jr!
,«/ i' + Figura 178: se si vuole moltiplicare la
f / forza F quattro volte. si può applicare que-
~ / sto sistema, anche se il guadagno risulta
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molto teorico a causa della dispersione che
avviene per attrito e che, quindi, occorre
vincere. Questo sistema. in ultima analisi.
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eouivalte ai due sistemi accoppiati della ii-
gura 176 [particolare B).
¢ Figura 179 [tourniquet spagnolo): permet-
te di esercitare una forza deouplicata se si
dispone di una grossa corda che possa re-
sistere alla trazione. Si pratica nell'ordine
delle operazioni 1, 2, 3, 4, facendo tuttavia
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a non usare mai bastoni morti o rigidi;
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alla trazione esercitata:
a non lasciare mai la presa quando si opera
la torsione perché si avrebbero delle con-
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seguenze pericolose per gli operatori;
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LA MARCIA

Camminare in montagna o nei boschi richie- *' 'f n se-¬


de una cura particolare nello studio del ter-
reno el ogrii passo deve avere sempre lo V'
stesso ritmo, la stessa ampiezza per rispar-
miare più energie possibile. In salita il pas- V* ¬~\
so dovrà essere uniforme e regolare e in _,\/
terreni pianeggianti o in discesa non biso- ~ o *
gna accelerare, ma continuare sempre con p ti *
lo stesso ritmo [dettato dal proprio allena- _,
mento e dalle proprie capacità polmonari). if
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Generalmente occorre iniziare con passo l


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lento e sicuro, per scaldare progressiva- › r = "-3\,›«r t


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› Terreno e tecnica Anclhe nei pendii piu ^ »f"`,1` .


ripidi e difficili. nei ghiacciai, nei nevai, la t ai l
posizione fondamentale del corpo è quella f ' 4
diritta, con il baricentro perpendicolare sul ~
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piede che appoggia interamente sul terreno. t . l -o ' Q L

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minuirebbe e i piedi scivolerebbero. ln sa- corpo, facendo pero attenzione a non sdraiar-
lita il corpo rimarrà diritto con una leggera si completamente (colpi di freddo nella
flessione del busto in avanti e i piedi ap- schiena causati dal sudore). Con carichi pe-
poggiati completamente. ln caso di salite santi, non lasciarsi cadere, ma appoggiarsi
molto ripide sarà opportuno compierle a allo zaino mediante un bastone di sostegno
zigzag per risparmiare molte energie (fig. (fig. 184), senza slacciare però le bretelle,
180). perche se ci si lascia cadere non si riesce
Nella discesa il corpo rimarrà diritto con più ad alzarsi da soli.
una leggera flessione in avanti, mentre le
ginocchia verranno spinte un poco in a- P Se si deve compiere una salita partico-
vanti e i piedi appoggeranno completamen- larmente ripida. si farà una pausa di cinque
te con le punte verso la discesa. Occorre, minuti ogni mezzora di marcia.
nelle discese. spostare il peso subito sul Ir Non si deve mai bere durante una mar-
piede che avanza (fig. 181). Se nella discesa cia; se si ha sete si puo succhiare un *filo
si scivola senza fermarsi, si dovr`a girare il d'erba 0 un pezzetto di stoffa o tenere un
corpo con la faccia a monte e cercare di sassolino in bocca: aurnentano la salivazio-
frenare con le punte dei piedi (fig. 1-82); le ne togliendo la noiosa sensazione della boc-
gambe e le braccia andranno tenute legger- ca secca.
mente aperte perché con la loro pressione
si possa frenare. P Una vecchia regola: mangiare durante
P Pause Generalmente, durante una lunga la salita, bere nelle discese. Se facesse mol-
marcia [senza codificare). si farà una pausa to caldo si potra succhiare mezzo limone
di dieci» minuti dopo circa cinquanta minuti o lavarsi la faccia e la nuca. Oppure si po-
di marcia. Comunque la pausa dovrà essere trà tenere un fazzoletto umido sotto il cap-
effettuata sempre prima o subito dopo un pello perché appoggi sulla nuca; ciò servirà
passaggio difficile. Il riposo, d'-altronde, non anche a proteggere dal colpi di calore.
dovrà risultare troppo lungo in quanto ren- P Un pezzetto di tubo di plastica lungo cir-
derebbe i muscoli delle gambe lenti per la ca 15 cm permetterà di aspirare l'acqua che
ripresa della marcia, e inoltre potrebbe cau- traspira e scorre sulle rocce.
sare un raffreddamento generale del corpo.
Occorre riprendere la marcia prima che que- > Durante una marcia ci si deve adeguare
sti inconvenienti accadano e, generalizzan- al passo oella persona più lenta, non parla-
do. si puo considerare che si marcia meglio re, respirare col naso. Una buona media:
e con minore sforzo se si tiene un ritmo 4,5-5 km allora di strada senza zaino, oppu-
regolare con piccole pause piuttosto che re circa 3.5 Ikm all'ora se carichi.
con un ritmo veloce, rapido, intervallato da
pause lunghe e falsamente ri-posanti; To- V Non si deve pensare costantemente al
gliersi lo zaino e sdraiarsi con le gambe cammino e alla fatica che si sta sopportan-
più alte del corpo (fig. 183] affinché il san- do. ma considerare la strada ancora da per-
gue torni ad affluire regolarmente in tutto il correre.

T8
essere mantenuta per molto tempo. Si può
l praticare anche con lo zaino, ma richiede una
' 184 grande elasticità. Con passi corti, circa quat-
tro per ogni metro, i piedi scivolano rapidi
sul terreno. È una specie di passo ginnico.
senza alzare le ginocchia. I bambini lo imi-
tano bene quando giocano a tare il treno.
l E inutile sollevare o piegare molto le ginoc-
chia. ll peso del corpo, con una leggera fles-
sione del busto in avanti rispetto al centro
di gravita, si sposta sul piede che avanza.
Le mani si mantengono ferme, senza contra-
zioni. con i pollici aperti. La respirazione de-
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ve essere regolare, lunga e profonda.
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r- I ramponi (fig. 185) Possono essere co-


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struiti mediante una suola di legno [0 di
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cuoio di un certo spessore _ 5 mm circa --)
dove si avviteranno e si stringeranno con
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perché aderis-cano. conficcandosi nel ghiac-
cio o nel fango.
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› Un'astuzia (fig. 186) per gli hikes e quel-


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la di utilizzare una piccola bicicletta pieghe-


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sono utilizzare i bastoncini per gli sci (fig.
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giandoveli alternativamente, il peso del cor-


._ . - - -- l po e quello dello zaino. l bastoncini, di legno
0 Passo scout Questo metodo di marcia ri-
sulta ottimale per fare presto quando si de-
vono compiere distanze non superiori al 186
5-6 km in pianura o in discesa. Consiste nel-
l'alternare 50 passi di marcia con 50 di cor-
sa e cosi di seguito. Naturalmente la mar-
cia e la corsa devono essere regolari [con
una velocita di ritmo di circa 5 km all'ora e
in corsa una velocità doppia, per ottenere
una media di 'i'.5 km alll'ora). Periodicamen-
te. occorre cambiare il capofila per non ral-
lentare la marcia.

I .log lE una tecnica dei pellerossa. con an-


datura rapida. regolare, uniforme, che può
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ascelle (fig. 188) rimanendo a piedi uniti so- - 189


pra una superficie solida. A un'estremità vi l

e una rotella [circa 10 cm di diametro) che ti


ha la funzione di bloccare, a circa 8 cm, la ' ' .'\'\, il .
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sotto in su (fig. l89l) perche' possa muoversi
liberamente nel momento della distensione
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0 Ritmo di marcia Ogni passo, cioe dove


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il piede andrà ad appoggiarsi. deve essere t *-- <1-'å==~


previsto e visto. soprattutto su terreno im-
pegnativo. ll peso dello zaino curverà natu- l
ralmente ii corpo in avanti e faciliterà que-
ste osservazioni del terreno. ll piede deve "È
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scivolare diritto in avanti, appoggiando com-
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pletamente, paralflelo (fig. 190) le non divari- mente e di rimanere all`asciutto. Questo si-
cato. affinche il peso del corpo si distribui- stema, se non vi si e abituati, è doloroso e
sca mediamente fra le ossa del calcaqno e stancante, quindi riuscirà più facile se si
delle dita del piede. È bene camminare con inserirà sotto i calcagni un sasso inclinato
piccoli passi lenti. Unastuzia contro la fati- o un pezzo di legno o se ci si appoggerà
ca della marcia e di camminare per una de- a un albero (fig. 193). Generalmente i mina-
cina di passi trattenendo il respiro nei pol- tori e i vecchi trapper canadesi si accoscia-
moni gonfiati. Al decimo passo si espira vio- no su un solo tallone (fig. 194). mentre i
lentemente l'aria trattenuta e poi si aspira cow-boy e gli scout si appoggiano su un tal-
profondamente di nuovo. Dopo altri dieci lone con una gamba piegata e incrociata sot-
passi circa si ripete l"ope-razione e cosi di to l'altra gamba (fig. 195).
seguito per cinque minuti circa.
› Un'astuzia (figa. 196) per potersi sedere
tr Come riposarsi (fig. 191) Normalmente su un terreno bagnato e di usare un qua-
nelle pause ci si siede per terra incrocian- drato di stoffa impermeabile [40 cm circa di
do le gambe. Quando. pero, il terreno è ba- lato) provvisto di due lacci perché si possa
gnato occorre accosciarsi ›› per rimariere legarlo attorno alla cintura.
sollevati da terra senza bagnarsi. I tuareg,
gli indiani, gli africani si accosciano sui cal- Ir Equilibrio Dovendo trasportare un cari-
cagni ifig. 192), posizione che permette in co molto pesante [per un trasporto breve),
qualsiasi momento di potere agire rapida- è opportuno cercare lequilibrio facendo pas-

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puo inclinare lateralmente camminando sen-
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stessa prova inclinarido avanti e indietro il
corpo. Queste due prove daranno sicurezza
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in certi movimenti causati dagli imprevisti


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equilibrio bilanciato del peso del carico me-
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Ln» eäefl -\ diante opportuni spostamenti e assestamen-
ti degli oggetti messi nello zaino.

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› Animali Puo capitare. attraversando luo-
ghi dove gli animali domestici vengono la-
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sciati liberi, di essere assaiiti con gravi con-
|____________ _ _ _ seguenze. ln questi casi occorre distrarre o
far cadere l'animale mediante un bastone,
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una corda. una giacca, perché ci si possa
sottrarre [o sottrarre l"infortunato] all'im-
mediato pericolo.
Nel caso di un cane arrabbiato, occorre li-
berare la vittima cercando di strozzare l'a-
.nf nirnale con una cintura, una corda, una sciar-
l .. * t"3-I pa lo altro), o di allontanarlo. Se ci si trova
da soli, proteggersi all'altezza delle gambe

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or del petto con un bastone, un cappello, una P Un altro sistema ifig. 197] per valutare la
giacca. Fermare l'assalto con un calcio sotto distanza, consiste nel sapere quanto tempo
la rnascella del cane. Annotare [se è possi- si è impiegato a percorrerla e applicare la
bilel il nome e l'indirizzo del proprietario tabella [teoricai del tempo~spazio.
del cane e recarsi in un posto di pronto soc- Invece, per sapere quanto e lunga l'ampiez-
corso per le eventuali punture antirabbiche. za del proprio passo normale, e necessario
fissare una distanza precisa e percorrerla
Q Calcolo delle distanze Per poter calcolare alcune volte contando. per ciascun percorso.
la distanza che intercorre fra due punti [non il numero dei passi., Eseguito questo per-
troppo distanti, però] o per sapere quanta corso, si potra fare una media del numero
strada si e percorsa, occorre sapere la mi- dei passi necessari a percorrerlo e avere.
sura della lunghezza del proprio doppio pas- di conseguenza. una maggiore precisione
so e ricordarla. Per calcolare questa misura, sulla lunghezza del proprio passo. inoltre,
si traccia un percorso: ad esempio 200 m, si dovrebbe essere in grado di calcolare
e alle due estremità si fissano due paletti. quante ore di salita si riesce a sopportare
Ouindi contando i doppi passi, andare e tor- e quale le il tempo globale giornaliero di
nare da un paletto all'altro. Dividere poi marcia che non si deve superare. Ad esem-
questo doppio percorso [cioe 400 rn] per il pio, normalmente, per circa 300 m di disli-
numero dei doppi passi; si ottiene cosi la vello si puo calcolare mediamente unfora di
misura del proprio doppio passo. salita senza zaino; se carichi, circa 255 rn.

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tagfienfl dopo avefli


usafl; P Le bruciature
+ pulire accurata- cause prevenzione
mente il terreno dal- si procurano soprat- + verificare sempre
le schegge di vetri tutto in cucina la stabilita dei fuo-
rotti o dai barattoli; pentola di acqua bol- chi (sbarre o pietre
* non gettare mai lente che si rovescia di sostegno);
per terra chiodi ar- 4 usare manici sta-
rugginiti o piegati bili
apriscatoie * usare l'utensile olio di frittura che * evitare, per le frit-
con proprietà; si infiamma ture, le fiamme alte:
+ scegliere un mo- + la parete esterna
dello si-curo della padella non de-
ve essere sporca di
rimbalzo dellfaccetta + lavorare sempre olio o grasso infiam-
su un piano di legno mabile;
accetta. sega, mar- + verificare sempre Oi se l'olio s'incen-
tello che si smarri- il perfetto stato di dia: coprire ia pa-
scono conservazione degli deHa con un copen
utensili; ohio, una tavoletta.
4 non lavorare mai Se niente rischia di
davanti a un compa- bruciare attorno, la-
gno o con le parti sciar bruciare. Non
del corpo vicino al- cercare mai di spe-
l'attrezzo. Nessuna gnere con acqua (ri-
parte del corpo de- schio grave di scot-
ve frapporsi nella tarsi perché l`acqua
traiettoria [0 even- farebbe schizzare
tuale deviazione] del- tutt'attor-no gocce di
l'utensile olio bollente]

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› Sulla strada Solo: camminare sul lato si-
nistro della strada, faccia ai veicoli in arri~
vo. Spostarsi sempre all'arrivo degli auto-
veicoli [cadute provocate dallo spostamento
d'arìa]. Di notte. segnalare sempre la pro-
pria presenza mediante una torcia elettrica
o un catarifrangente sul petto [è bene. an-
che. mettere un secondo catarifrangente
dietro. sullo zaino).
In gruppo: camminare in fila indiana lungo
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il lato sinistro della strada (fig. 198). Di notte.
l legarsi un fazzoletto bianco alla gamba sini-
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› Nei boschi Non accendere mai un fuoco


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a meno di 200 m dagli alberi; pulire sempre


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accuratamente attorno al fuoco per un dia-
metro di 2 m. Un fuoco. di qualunque tipo
sia. deve essere sempre sorvegliato.
Spezzare sempre i fiammiferi usati (fig. 200).
Per spegnere un fuoco (fig. 201): se si dispo-
ne solo di una piccola riserva di acqua e il
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luogo «dellapprovvigionamento si trova lon-
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tano e isolato. invece di gettarla in una sola

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203 volta su un picco-lo fuoco, la si attinge dal
deposito con una gavetta o una tazza e la si
proietta violentemente spruzzandola con ie
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dita della mano aperta in piccole quantità e non è pertanto recuperabile più volte. A
sul fuoco. Questo procedimento permette di parità di quantitativo « trasportato » sul luo-
economizzare molta acqua .e di spegnere go dell'incendio è, percio, di maggiore ren-
maggiori superfici, in attesa di ulteriori ap- dimento la terra.
provvigionamenti.
Quindi (fig. 202). spezzare e schiacciare le P Sistema indiano (fig. 205] Un sistema che
braci con una pala e coprire accuratamente richiede molta accortezza e capacità consi-
con terra, sabbia. zolle, ricordando che il ste nell`appiccare un fuoco (sempre però
fuoco si può propagare nel sottosuolo se- controllato e seguito e dominato) nella zona
guendo le radici degli alberi resinosi in ter- antistante al fronte dell'incendio. Le fiam-
reni sabbiosi o aerati. me, arrivando nella zona bruciata « artificial-
NB. Se dopo alcuni istanti il fuoco sfugge mente ››, si formeranno non trovando piùl ali-
al vostro controllo, chiamate immediatamen- mentazione, mentre il fuoco acceso artifi-
te soccorso. cialmente, una volta bruciata una fascia suf-
ficientemente larga da garantire l`arresto
0 Tecnica di pronto intervento per incendi dell'incendio effettivo, verra spento. Questo
(fig. 203) Generalmente le cause di un in- sistema vale per grandi incendi e se il vento
cendio sono dovute o ad autocornbustione dominante non è eccessivamente forte; se
oppure al dilagare di fiamme non control- poi non si è in grado di controllare il fuoco
late (mozziconi di sigarette, fiarnmiferi acceso artificialmente, si aumenterà il di-
non spenti, bottiglie di vetro che per la loro sastro.
forma rotonda concentrano, come una lente.
i raggi solari). lL'auto-combustione può aWe~ Ir Incendi di boschi innanzi tutto, appena ci
nire in giornate calde e secche. in mucchi si accorge di un incendio, occorre dare l'al-
di paglia, di fascine, di stoppie, ecc., dove la larme avvisando i pompieri o gli uomini va-
circolazione dell'aria è scarsa. Perciò occor« lidi della zona. Gli altri dovranno, invece,
re fare attenzione che questi materiali in- recarsi subito sul posto.
fiammabili non siano troppo «amrnucchia- Uno solo assumerà la direzione dei lavori
ti ›› e troppo vicini al fuoco, perché il calore da eseguire perché occorre: 1) non perdere
non li asciughi e li incendi. tempo; 2] avere unità direttiva e di azione;
3} sapere cosa si vuole fa-re: 4] avere un
P Piccoli incendi Per « soffocare ›› le fiam- minimo di attrezzatura: sacchi, piccozze,
me di un piccolo incendio si possono usare scale, pale, picconi, zappe. accetta. ecc.
una coperta. un telo, fresche verdi (fig.. 204) La conoscenza della meteorologia è impor-
violentemente e rapidamente sbattute su ciò tante in quanto lurnidita dell'aria, o se è
che brucia. ll fattore rapidità è molto impor› secca, da quale direzione tira il vento, ecc.,
tante, sia per soffocare le fiamme, sia per sono fattori di valutazione di estremo inte-
evitare che prendano fuoco, a loro volta, gli resse.
oggetti che si usano per spegnerlo. Buttare ll fuoco va aggredito di fronte in quanto
acqua, o terra, o sabbia, è un altro sistema. avanza secondo la direzione del vento dorni-
Di acqua, pero, ne occorre sempre di più che nante. Occorrerà, perciò, recarsi sulla parte
di terra: i'acqua, infatti, scorre ed evapora antistante le fiamme che avanzano. Se il fuo-

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co si dirige verso un fiume o un ruscello.


questo e il punto migliore per arrestare l'in-
condito. in quanto si fermerà se si taglieran-
no. lungo la riva. rami sporgenti, ponti di
legno, o altri materiali c›omhustibi.ii che pos-
sono far proseguire oltre le fiamme. Un al-
tro ostacolo naturale [in quanto persistentei
è una strada o un sentiero o un muro o un
iossato: anche questi risultano ottimi punti
per organizzarvi una difesa. Se mancassero
queste barriere o se fossero troppo lontane
dail'ìncendio, starà al coordinatore giudicare
(in base alla forza del vento. alla forma del
terreno. ecc.) in quale punto convenga fer-
marlo scavando una trincea (fig. 206) e but-
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tando terra verso Vincendio. Sl verrà così a
costituire un fossato più o meno largo di
terra sterile sul quale le fiamme non potran-
no propagarsi, più una zona antistante di
terriccio brullo. Se si buttasse la terra alle
proprie spalle, al momento della « fuga ›› si
dovrebbero scavalcare anche i mucchi di ter-
ra. complicando la situazione. Mentre alcuni
scavano, altri tagliano rami sporgenti e ce-
spugli. Se sara possibile e facile [anche se
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non le essenziale) si potra mettere la trincea
in comunicazione con un corso d'acqua, alla-
\\ .
gandola.
Arrestato il fuoco frontalmente. ai margini
bastano poche persone che con fresche bat- ll_.__,
tano le fiamme per impedire che si allar- . ___. _ _ _ _ ___ __]
ghino. Utile sara usare. anche qua, terra e
acqua.
Una volta spento l'incendio. occorrerà stare l 208
attentl alle braci che potrebbero ravvivarsi I ..D `

al sopraggiungere di nuovo vento. Occorre. l 91"»5..


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tuali brezze variabili al cadere della sera o
al mattino.. e altro). E opportuno che, lavo-
rando nei pressi delle fiamme, si abbia un
fazzoletto umido sempre davanti alla bocca
e al naso. 14 ___ __ † __\ _ 77 _ *if J

› Incendi in luoghi abitati Prima di entrare F" ' 'i _!


in una casa in fiamme: avere possibilmente l

delle calzature pesanti, un impermeabile di l 209 «


protezione [non in tessuto sinteticol). un
cappello [dentro foderarlo con carta o stoffa
umida). dei guanti, un fazzoletto umido sulla
bocca e sul naso. Cospargersi di acqua pri-
ma di entrare.
ln casa: guardare spesso in alto. soprattutto 1
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sulle scale, per poter prevenire la caduta di


pezzi di muro. Camminare lungo i muri piu
resistenti. Controllare di avere sempre la !
l

possibilita di ritornare indietro. Attaccare il l

fuoco alla base delle fiamme (fig. 207). ln


locali pieni di fumo camminare piegati il più lL:,__ ____ f, i
vicino al suolo (fig. 208). Chiudere porte e Ir _ _ 7 7 ~ --__;
finestre per evitare correnti d`aria. Una sem-
plice porta in legno verniciata di bianco im~
pedisce la propagazione del fuoco per circa
una decina di minuti. Gettare lontano tutto
ciò che può diventare alimento per il fuoco,
senza però ingombrare corridoi o scale. Per
soccorrere una persona con i vestiti infiam
mati, bubtarla a terra [le fiamme sotto) e av-
volgerla in un tappeto o in una coperta per
soffocare le fiamme. Dovendo trasportare
delle persone incoscienti ifig. 209), far pas-
sare le braccia legate sopra la propria nuca
per trascinarle con minor fatica. Se si e in l

due soccorritori, si può usare una seggiola


(fig. 210).

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1 Ji' _ li '*'_`l 0 Nodi di sicurezza Dovendo trascinare una


persona incosciente [o in difficoltà] con una
1 211 l corda occorre saper fare alcuni nodi:
› Nodo semplice [fig. 211] Ne risulta un
anello sicuro ma molto difficile da sciogliere.
¬ -J
Ir Gassa d'amante semplice (fig. 2*12ll A) Av-
l
volta la corda attorno al cor-po, tenendo
\ il
stretta con la mano Festremità libera. B] for-
mare un anello attorno al polso affinché
C) si possa far passare dentro. dopo averla
girata attorno alla corda. l'e,stremìtà libera

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tenuta con la mano; D) terminare sotto con
un nodo semplice di sicurezza. E) ll nodo
gassa demente semplice finito.
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Con questo nodo si' poss ono


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stltu':sce lla barella (lig. 213)
P Gassa d' amante doppia (fig. 214) A] Cal-
colare ia lunghezza facendo un anello man-
tenuto fermo sotto il piede e con il braccio
teso sopra la testa; B] allialtezza del ginoc-
chio [tenendo sempre teso l'a.nello con la
mano alzata) tare C] un nodo da galera con
l'altra mano; Dl non stringere perché. E] la~
sciato il grande anello tenuto alto con la
mano tesa. esso passa attorno al nodo da
galera. F) Regolare la dimensione degli a-
nelli finali tirando in alto.
Modo d'impiego: alzare le braccia sopra la
testa della persona da spostare: infilare i
due anelli uno sotto le ascelle. l'altro sotto
le gambe, alrlinclwe' risulti un doppio appog-
gio per la persona.
P Sotto un temporale Se si viene sorpresi
da un temporale bisognerà:
ir non ripararsi mai sotto un albero o nelle
vicinanze cii alberi l[fig_ 215). poiche oltre alla
corrente elettrica totale del fulmine che col-
pisce direttamente l'albero. vi e la corrente
parziale trasmessa dal terreno alllntorno;
«Ir tenersi lontano dagli oggetti metallici:
croci, orali dell'alta tensione, macchine agri›
cole, cavi metallici, ecc. Anche le corde tese
fanno da conduttrici;
0 non ripararsi sotto tettoie di lamiera. né
nelle grotte dove l'aria è conduttrice di
elettricità:
0 non restare presso distese d'acqua [sta-
gni. ruscelli). o grossi massi isolati. o pareti
rocciose:
+ se ci si trova sotto un temporale. non
correre nnai, ma continuare la marcia senza

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fermarsi. Oppure sedere su una corda arro- ,:, .__._%- .__ _† ~ †›

tolata o sullo zaino, per isolarsi dal terreno.

I Nell'acqua l.'annegamento e un incidente


spesso causato dall'imprudenza. Per evitare
questo rischio molto grave occorre:
+ farsi visitare da un medico (tig. 216] ai- _r3_;s
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finché controlli le condizioni fisiche:


*lr mai fare il bagno da solo o in posti privi
di sorveglianti o con persone che non san- Qi»/'_`\ '12. "\ (F \ ,,11

no nuotare. Nuotare sempre con un amico '7.?g-f" SQL.


vicino (fig. 217);
+ mai tuffarsi in posti che « sembrano buo-
ni › › (fig. 218): vi puo essere una forte cor-
rente, bticiie profonde, massi o altri oggetti
pericolosi non visibili in superficie.
P Per chi non sa nuotare. la linea dell'ac-
oua non deve mai arrivare sopra lo stomaco
(tig, 219). ljlacqua che supera le spalle puo
risultare pericolosa.
› Salvataggio in acqua Decidendo di inter-~
venire in un salvataggio in acqua occorre
analizzare le condizioni del salvamento per
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non buttarsi in acqua senza- avere riflettuto .-1»-_


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su alcune precauzioni:
il restare calmi e con sangue freddo; 222
2] non perdere di vista la vittima o il punto
dove è scomparsa, e prendere dei punti di »

riferimento per non commettere errori quan-


do si es in acqua;
3) togliersi il maggior numero di vestiti (la
sequenza della figura 220 indica come dal
momento di avvistamento allaiuto effetti-
ff
vo, lo sguardo deve restare fissato sulla per- \
sone in difficoltà);
4) calcolare la distanza da percorrere a nuo-
to, la velocita e la direzione della corrente,
la profondità approssimativa e la limpidezza
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clellacqua. eventuali piante acquatiche che > Come aiutare un nuotatore atfaticato (ii-
potrebbero avviluppare il corpo. Calcolare gura 224]
anche lo storto di agitazione della vittima e Al Soccorso al nuotatore: ll soccorritore si
avvicinarsi da dietro, sia direttamente sia porta davanti e alla portata del nuotatore.
sotfacqua. Se la vittima lotta e cerca di pa- che gli mettere le mani sulle spalle, senza
ralizzare il soccorritore, prendere fiato e pero appoggiarsi trop-po. e si lascerà rimor-
lasciarsi andare a fondo insieme: la vittima chiare immerso fino al mento con le brac~
cercherà naturalmente di ritornare a galla cia, il tronco e le gambe sulla stessa linea.
e quindi lascera la presa al soccorritore. Per questo metodo occorre che il rimorchia~~
Dr Lancio di una corda da salvataggio liig. to abbia conservato completamente la pro~
221l Alle volte puo essere necessario soc- prio calma.
correre una persona che sta anne-gando nie» Eil Soccorso in superficie: Per salvare un
diante il lancio di una corda da salvataggio noo'tat*ttire stanco che si dibatte in superfi-
con lestremita tissata a una cintura di sal» cie, avvicinarsi e immergersi sott`a~cqua tre
vataggio. l\-la perche il lancio avvenga cor» o quattro metri prima per passare sotto i
rettamente tz necessario sapore esattamente suoi ,piedi e risalire dietro il nuotatore stan-
come eseguirlo. co. Controllare per impedire che il nuotato
0 Figura 222: Al generalmente avvolgendo re stanco si volti,
la corda si formano degli «i otto in qtianto Cl Presa sotto lascella: ll soccorritore pes~
la corda, essendo ritorta. tende a girare sa ii br~acr:io sotto lascella del nuotatore e
su se stessa; B] perché cio non avvenga, senza stririgere troppo gli tiene la mano
laisogna annodare al polso l`estrernita iissa sotto il mento sollevato perche la faccia
della corda 'n' e mettere l'altra estremità 'ai' resti ioori dellacoua e la nuca appoggiata
sotto la presa del pollice con la corda che aHo sua spaha.
venga da dietro in avanti verso se stesso.
D] Prosa sotto le esci;-lie: il soccorritore
Sul palmo della mano disporre, poi, dei cer- sostiene con le mani il nuotatore sotto le
chi di corda successivi, bene allineati e al-
tiancati. Questi cerchi 'c' saranno sempre più ascelle, le braccia sono allungato e sciolte.
grandi perche non si accavallino. Per evitare to rimorchio con la sola faccia fuori del~
che la corda giri su se stessa, occorre ruo-
lacoua.
tarla tra il pollice I'indioe (freccia il ver» El Presa sotto il rnonto: il nuotatore e
so Volto. Torminare quando rirnarra solo calrno. e possibile rimorcniarlo sostenen
circa 1,50 in di corda tra le mani. dolo solamente per il mento. La liberta d'a-
zione del soccorritore ne risulta cosi au~
› Esecuzione del lancio (fig. 223] Mettersi rnentata.
sulla linea di lancio con le gambe aperte e
i piedi sensibilmente allineati verso l'obiet«
tivo. Prendere slancio e mirare esattamente > Quando il nuotatore si dibatte (tig. 225]
come per il lancio del disco nello sport. Al Presa al collo: ll soocorritore è stretto
Lasciare la corda con il palmo della mano al collo dalle mani o dalle braccia del nuo~
in basso. tatore.

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Rìmedio: il soccorritore passa le sue brac- l

cla verticzalrnente fra quelle del nuotatore |

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e si stacca aprendole. Se il nuotatore man-
tiene la presa mettendo le braccia nella
posizione di cintura davanti senza però strin-
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gere le braccia del soocolrritore. si dovrà:
B] Cintura davanti senza stretta delle brac-
cia: H soocolrritore è abbracciato. ma man-
tiene la liberta di azione delle braccia.
Himadio: il socoorritore nuota a rana e ri~
rnorchia il nuotatore che, completamente
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sommerso. dovrà lasciare la presa. Allora:


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D) Presa per un piede: Il soccolrritore, nel Himedìo: portare il sedere indietro e alzare
oorso delle ricerche. viene afierrato a uno un ginocchio per appoggiarlo sul ventre del
o a entrambi i piedi. nuotatore mentre si portano le mani all'al~
Rimedio: rimorchiare il nuotatore nuotando tezza delle reni per staccare il nuotatore
sul ventre. Allorché il nuotatore lascerà la con l'estensiono delle braccia e la spinta
presa, effettuare un'altra presa di salva del ginocchio.
mento.
P Un sistema per ottenere un maggiore
ii] Cintura dietro: Il socclorritore viene ab- galleggiamento nellafzqua è di usare i pro-
bracciato completamente dal nuotatore, che pri indumenti se sono di cotone. La figura
gli immobilizza; le braccia. 226 indica come si puo usare la propria ca-
Rimedìo: allungarsi completamente sul dor- micia di cotone sbottonata e gonfiata dai
so con la testa in estensione. ll nuotatore, l'aria della corsa prima di buttarsi in acqua,
completamente sommerso, viene rirnorchia- in sostituzione temporanea del salvagente:
to con |'aiuto delle gambe fino a quando mentre nella figura 227 la stessa camicia di
lascerà la presa. Portare, allora. un'altra cotone viene usata come piccola e tempo
presa di salvamento. ranea riserva per alcune boscate d'aria. e
F) Presa in avanti con cintura alle braccia: i oalzoni di cotone chiusi alle estremità co-
Il socoorritore viene paralizzato dal nuotato- rne un pallone oer la riserva di aria e come
re che gli stringe ll corpo e le braccia. aiuto al proprio galleggiamento.

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I› in estate, al mare o sulle rive dei fiumi


o dei laghi. bisogna sempre esporsi ai rag~
gi del sole gradualmente e con precauzione
(fig. 228) per evitare noiose scottature o
colpi di calore.

I› Per chi se nuotare:


4 si nuota sempre meno bene di quanto si
crede:
+ mai bagnarsi da solo (rischio di stanchez~
za, di crampi);
0 uscire dall'acqlua appena ci si sente un
po' stanclii o si sente lredcln liig. 229);
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0 non salire mai su barche senza la cintura
di salvataggio.
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0 In montagna Per la media montagna (ii-
no a 2000 ml. senza una guida competente.
senza un equipaggiamento adatto e senza la
dovuta precauzione. occorre osservare rigo-
rosamente alcune regole generali:
<› non lasciare mai un sentiero; per cercare
f ›l xl: l delle scorciatoie in luoghi disabitati o poco
lrreouentatl si possono incontrare posti in-
i 'll ig valicabili e soprattutto pericolosi in discesa
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lin salita possono venire aggiratil. Se si ha
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la sensazione di inoltrarsl in una situazione
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dalla quale non si sa come uscire. sara rie-
cessario fermarsi per analizzarla con calma
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le ragionamento. Se anche dopo tale analisi
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ottimale, non esitare a chiedere soccorso;
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v non lanciare sassi ed evitare di fare ca-i
dere delle pietre: un sasso cxadendn e rim-
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balzando puo ferire lo uccidere] chi si tro-


va piu in basso (fig. 230). L`uso di un casco
del tipo antinfortunistica industriale. senza
| ~ i_ 2 I visiera, puo ridurre sensibilmente i danni
causati dalla caduta di sassi. È opportuno.
- 'U9°.”"°`Q›_f›;›eì.ì 2 pero, assicurarsi che il sistema di appog-
i i gio del casco sulla testa sia regolato per-
che. in caso di caduta, possa olirire l'ela›
_ l sticita necessaria ad attutire il colpo;

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¢ tre urli. tre spari, tre fischi o altro, quasi
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ovunque, sono il segnale-simbolo di disgra-


lo l 231 , zia;
+ se e possibile, evitare le torti pendenze
ii» ii perché Finclinazione del corpo non permet-
te una completa visione dei successivo pun-
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.-"""_`° to dappoggio dei piedi. Anche se nelle sa-
lite si possono incontrare delle situazioni

A B , progressivamente più difficili, si potrà sem-


pre continuare, perché ridiscendere risulte-
rà più difficile che salire:
Qg_____ di e + nelle arrampicata libere (senza corda) oc-
corre sempre, per sicurezza, osservare la
\-`*~" " i regola dei tre punti: non muovere un arto
se gli altri tre non sono saldamente appog-
C7 Dl giati sulla roccia; avere dei responsabili
competenti e sicuri; stabilire un itinerario
adatto alle possibilità fisiche dei meno tor-
57' . I ti [adatto anche alle loro possibilità psi-
_.¬š.»"` * chiche: la paura paraiizzaiz
` il `l-6. "da F
4 prevedere sempre un possibile cambia-
mento del tempo: in montagna un temporale
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l improvviso con vento, pioggia. nebbia o ne-
i ve puo rendere difficoltoso un percorso
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semplice. Spesso ci si viene a trovare fer-

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mi, bloccati, impauriti e sperduti su un sen-
of 2:.\g\ tiero reso irnpraticabile da una tormenta.
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,-. _, ;-il Per evitare questi inconvenienti occorre:
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+ portare sempre un equipaggiamento di so-
L- u o L____ ,_ -,z_¬-,,_. su ..__l pravvivenza in caso di sosta obbligata (fig.
231): A scarponi; B sacco-letto: C pigiama [o
tuta); D calzettoni di ricambio; E nove gior-
+ fare estrema attenzione alle vipere: si nali (uno per imbottire gli scarponi, otto da
possono trovare nelle zone soleggiata e nel usare come isolante sotto il sacco-letto); F
fitto delle piante ail'ombra delle pietraie. candele e fiammiferi impermeabili; G tor-
nelle vicinanze di cisterne. corsi d'acqua. nello a meta o ad alcool e tre picchetti co-
La vipera è un rettile timido e prudente, me sostegno per i tegami. inoltre: anorak o
morde solo se molestata e poiché, molte poncho, bussola, fischietto. corda (circa 12
volte, non si riesce a vederla in mezzo alle m con diametro di 10 mm). alcune zollette
pietraie o alla vegetazione per il suo man- di zucchero o tavolette di cioccolato o ca-
tello mimetico, può capitare di scatenare la ramelle, or frutta secca, o marmellata;
sua reazione calpestandola o toccandola i-
navvertitamente. Perciò camminare a piedi 4* evitare di camminare lungo la base delle
nudi o con sandali e pantaloni corti, met- pareti rocciose: il calore del sole distacco
tere le mani nei cespugli, nell'erba alta, nei le pietre crepate dal freddo notturno. Que-
muri ricoperti di edera, nelle cavità degli al- sta cautela è anche necessaria per evitare
beri. ecc., e molto pericoloso e im-prudente. la caduta di valanghe.
Anche abbandonare per terra giacche o al- P ll pericolo della caduta di valanghe di ne-
tri vestiti senza poi scuoterli prima di ripren- ve richiede la conoscenza di alcune regole di
derii e pericoloso, perche' le vipere possono base per un comportamento prudente e
esservisi annidate avendo trovato un tiepi- prontamente adeguato. infatti, tra le tante
do rifugio. Queste cautele valgono anche se cause, il brusco cambiamento del tempo, le
si lasciano aperte le portiere delle automo- rilevanti oscillazioni della temperatura, il
bili in sosta. Le vipere percepiscono le vi- vento forte, la lunga esposizione al sole so-
brazioni del terreno e fuggono ai rumori in- no spesso causa della caduta di valanghe di
soliti: èi opportuno percio, nei luoghi so- neve. Per evitare tale pericolo è necessario
spetti, camminare con passo pesante e bat- conoscere prima le informazioni trasmesse
tere i cespugli con un bastone; dal bollettini delle stazioni radio. e le condi-
* non lanciare urli senza motivo perché zioni atmosierlche del luogo, e usare le nor-
possono essere scambiati per richieste di me di sicurezza preventiva necessarie per
soccorso: andare in montagna.

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Generalmente e opportuno camminare lungo
la base dei pendii più caldi nel periodo in-
vernale e lungo la base dei pendii più lfredcli
lo all'ornbra) nel periodo primaverile. Ac»-
corgendosi della caduta di una valanga di
neve. occorrerà subito uscire, dlia~gonalmen~
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te o di lato. dalla traiettoria di caduta. to- l


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ne allaria che si respira con un fazzoletto.


una sciarpa o con il loraccio piegato sulla lim 7 _-.A
faccia. Se la neve e soffice. occorre cerca-
re di -f nuotare - per potersi mantenere in pi di sole. Se si fossero dimenticati o Der-
superficie o raggiungere i margini della va- si gli occhiali da sole, si potra costruirne un
langa. Se la neve e compatta. occorre cer› paio con cartoncino lo una striscia di con
care di rimanere in piedi per evitare i bloc- teccia, lo altro materiale] ritagliato nella for-
chi di neve che altrirnenti trascinerebbero ma adatta e provvisto di due fessure larghe
e schiaccerebiaero chi si trova sulla loro alcuni millimetri piegate leggermente come
traiettoria. Se. invece. si sta per essere im» la sporgenza dei tetti delle case (fig. 2321.
prigionatl e sepolti dalla neve. sarà neces- l colori resteranno naturali e non si verrà
sario piegarsi in avanti e creare. con le brac- aíobagliati dai raggi solari. Si potra, anche.
cia incrociate sulla faccia. una camera d'a- usare due cucchiai di plastico lfig. 23.3l col
ria sufficiente a sopravvivere in attesa dei manico spezzato, uniti sul naso con uno spa-
soccorritori. In questa fase di attesa occor- go e incidendo le due fessure con un col-
re restare assolutamente calmi per econo› tello:
rnizzare la piccola riserva daria creata con
la posizione del corpo; determinare la pro» 4* non tagliare mai la punta degli abeti: non
pria posizione, se verticale o inclinata. per crescerehbero più;
vedere se e possibile uscire; aspettare e se 0 l'uso di un lungo bastone lo della iorcola]
gnalare ai soccorritori la propria presenza sara utile per attraversare i pendii ghiaiosi
urlando: non abbandonarsi al desiderio di (fig. 234) o zone innevate (fig. 235). perche
dormire [morte rapida); non lasciarsi vin~ si potrà verificare di continuo lo spessore
cere dalla paura o dallangosci-a della soli? della neve o improvvisi ostacoli nascosti.
tudine. Occorre non perdere la testa. ma
tendere verso lo scopo finale, cercando di F *ln caso di nebbia improvvisa lo di bufe-
concentrarsi e pianificare e agire anche ra di neve] bisogna stabilire il punto preciso
quando si ha paura. perche bisogna aver in cui ci si trova e, mediante carta topogra
fede in se stesso; fica e bussola, determinare il luogo verso
il quale fare ritorno. Cammiinanclo nella
4' non bere acqua ghiacciato; puo causare nebbia lo nel buio) si e portati a deviare a
violente collche intestinali; destra lo a sinistra secondo la propria pre-
0 il riverbero del sole sulla neve puo cau- disposizione naturale) lino a descrivere dei
sare una cecità temporanea o violenti col» cerchi. Bisognerà pertanto. spesso, controI«

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tare ii percorso per mantenere la direzione ' 7': "* i


stabilita (azinnutì mediante punti intermedi ,--ff -J"
iczonnpagni, alberi, bastone, zaino, ecc.) in
allineamento progressivo. Oppure (fig. 235): _' M i 7
ciato il punto A di partenza, si aliineeranno
i compagni distanziandoli al rnassìmo della
visibilità per formare una linea perfettamen-
te diritta verso il punto B di arrivo in della
rnassirna visibilità lontana). Con questo alii-
neamentn si faranno passare successiva
mente in avanti i cnmpagni 1-2-3~4 ecc. nei
punti 1A-2A-3A-AA ecc., e così di seguito.

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TENDE: NOZIONI-BASE E ALCUNE vaìide per fermarsi sia un solo giorno una
PROPOSTE settimane [fig. 237'). Ad esempio: un ter-
reno argììloso non riesce ad assorbire ra-
pidamente Vacqua piovana, mentre un ter-
reno composto di ghiaia 0 di sabbia risul-
I* Scelta del terreno Già aícune ore prima te essere mìgìiore. Erba alta e foita è indi-
del tramonto, occorre cominciare a cercare ce di umidità. Non bisogna campeggìare
uno spazio asciutto, compatto. ieggermente nei sottoboschi folti e bui, sul bordi im-
soprelevato e inclinato. con caratteristiche mecliati dei fiumi 0 dei laghi (umìdità ec-
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insetti ed è facile Vimprovvisa caduta di
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1 il rami che si credevano ancora sani. Un ter-
reno morbido, aerato, si trova sotto i pini
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tulle. dove il terreno è sabbiose.
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Riassumendo: il terreno dovrà essere leg-
germente soprelevato e inclinato perché
le acque di ruscellamento della pioggia non
ristagnino o invadono la tenda (fig. 238);
M / /r là H nelle immediate vicinanze vi sia disponi-
bilità di legna per il fuoco e per le costru-
zioni da campo, e la possibilità di approv-
vigionamento di acqua potabile; l'orienta-
mento solare sia determinato in modo da
cessiva). o sulla riva dei mare [pericolo poter avere sole al mattino, proteggersene
della marea), all'ombra degli olmi, dei uo- a mezzogiorno, contemplarlo al tramonto.
ci, dei salici. inoltre. non bisogna campeg-
giare sotto gli alberi, perché le foglie con- F' Il montaggio della tenda ~[fig. 239) richie-
tinuano a sgocciolare anche dopo che la de che sia osservata una perfetta geome-
pioggia e cessata, ed anche perché, in ca- tria tra le corde di tensione e il fissaggio
so di forte vento, i rami minacciano di dei picchetti. È necessario un picchetto per
spezzarsi e di cadere improvvisamente. Sot- ogni corda di tensione. perché la giu.sta
to gli olrni si ha un'ornbra spessa e il pe- tensione viene mantenuta su tutta la super-
ricolo della caduta di rami; sotto le quer- ficie delle pareti solo se si esercita una
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trazione uniforme (fig. 240). Le pieghe. le
tensioni non uniformi causano rotture e ,\ /
strappi nella stoffa o nelle cuciture. Prima \ ,"
di montare la tenda. il terreno verrà accu- ` 1
ratamente ripulito dei sassi, dei cespugli. " .r
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delle radici. perché rischierebbero di fo-


rare il tappeto impermeabile o potrebbero I l
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impedire ai campeggiatori di dormire. inol- l

tre. occorre verificare accuratamente l'as- l .._


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senza di formicai o di nidi di insetti. Even-


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tualmente cospargere il terreno con polve-


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poi. lungo le pareti della tenda. La tenda.


possibilmente. dovrà essere protetta dal 243
forti venti dominanti la zona mediante un t_ l
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rialzo del terreno. una siepe. un bosco. Oc- Se questa operazione viene eseguita nelle
corre evitare l'impatto diretto del vento sul ore calde. non si dovrà tendere al massimo
fianchi della tenda, perché in questa situa- le varie corde. perché l'umidità notturna
zione le corde di tensione verrebbero fa- (oi la pioggia) provocherebbe un'uIteriore
cilmente spicchettate. In caso di forte ven- tensione con la fuoruscita dei picchetti o
to. sui lati più ampi della tenda. si scatena la rottura delle corde stesse-
contemporaneamente una forza di schiac-
ciamento e di gonfiaggio. Per evitare queste › Una giusta tensione è verificabile riuscen-
sollecitazioni negative usare: do a piegare a Z, senza sforzo eccessivo.
la corda tra due dita. Sempre in caso di for-
> rinforzi incrociati (fig. 241; la linea con- te vento. si potrà evitare il sollevamento del-
tinua indica le due corde a-b-c e d-e-f sopra la tenda con alcuni oggetti pesanti lo una
il telo esterno e la linea tratteggiata due persona) messi sul tappeto.
corde sotto il telo (parallele alle corde ester- Questo servirà, anche. ad aiutare la strut-
ne] che bloccheranno i movimenti dei teli. tura portante a resistere. L`impatto del

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vento risulterà attenuato se avviene di spi- A] prendere rami di legno duro e in buono
golo. obliquamente alla tenda [circa 45°), stato, dello spessore di circa 4 cm. come
oppure mediante un rompivento autocostrui- quercia, faggio, carpirie, ecc. Non togliere
to (fig. 242), che riduca la forza diretta la corteccia;
delle raffiche di vento. B) lavorare sempre su uno zoccolo di legno,
Ir In caso di rottura del fissaggio della tenendo il pio-chetto obliquo Perché l'ac-
corda di tensione di un angolo della tenda cetta lavori sempre verticalmente. secondo
(fig. 243), si può mettere un sasso nell'an- il suo asse naturale. Tagliare la punta nel
golo ripiegato della stoffa perche blocchi cuore del legno (parte più dura), con lati di-
il nodo per picchetti della corda. suguali per una migliore presa nel terreno:
ottenuto il primo lato. ruotare il picchetto
› Il picchetto [tig 244] viene piantato, per di 90°.. affinché si ottengano quattro lati
una migliore tenuta nel terreno, obliqua- della punta e, alla fine, una punta ottagona-
mente, a 45". e a una distanza dalla tenda le asimmetrica;
tale che la direzione della corda di tensio- C) l'incavo per la corda di tensione potrà
ne sia sul prolungamento esatto dell'incli- essere ottenuto artificialmente. oppure
nazione del telo della tenda. Terreni di sab- usando un ramo provvisto di lniforcazlone.
loia, di terra soffice. con erba tolta. richie- Infine lfig. 246): tagliare obliquarnente la
dono picchetti lunghi che possono venir co- punta perché non si sfibri o si rompa. Smus-
struiti sul posto. Per riuscire (fig. 245): sare la testa del picchetto perché, colpen-

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tualmente. carbonizzare leggermente la
punta. passandola su una fiamma. perché
risulti più dura e resistente.
Si può anche ottenere un picchetto di for- __ __ _
tuna da un angolare metallico (fig. 247).
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0 Nodi per le corde di tensione
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+ Figura 248: non avendo il tenditore me ~ Q
tallico, la corda verrà:
A] legata al telo della tenda con un nodo,
come indicato nella sequenza in alto;
B] fermata al picchetto, secondo la tensio-
ne che si desidera con un nodo come in-
dicato nella sequenza in basso. l
+ Figura 249:
A] ribaltare la funzione del tendit-ore me- \.\
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tallico, perche la corda venga legata diret-


tamente al picchetto con un nodo, come in- _§;›¬*~=-
dicato nella sequenza in alto, oppure come
indicato nella sequenza in basso [nodo per
picchetti).
L'installazione dei picchetti in terreni con z __ Y ____1
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da [fig. 251).
+ Figura 252: altre soluzioni perche i pic-
chetti abbiano una tenuta sicura possono
essere cosi ottenute:
M gi-4 A) al picchetto piantato normalmente viene
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contrapposto un altro picchetto;
Bi sopra la corda legata al picchetto si met-
te un grosso tronco o una pietra:
C] si costruisce con fil di ferro, o una cor-
és'-=-.íål da, un ancoraggio triangolare perché il ter-
7' F 7 7 A -- i reno venga sollecitato. con minore sforzo,
in punti differenziati.
poca tenuta richiede procedimenti tecnici
di soluzione particolare (fig. 250). dove: + Figura 253: si pianta normalmente ii pic-
A] il picchetto viene ancorato fra due pie- chettc che viene ancorato a una serie alli-
tre lo due tronchetti di legno); neata di altri picchetti.
B) in terreni sabbiosi, nella neve, si fa un 4* Figura 254: per Fancoraggio di una cor-
buco profondo circa 30 cm e si immerge da, si puo utilizzare un tronchetto di legno
completamente il picchetto linclinato, in sepolto nel terreno. Due pietre lunghe e
questo caso, di circa 30°); ricoprire schiac- piatte contro la parete sottoposta alla ten-
ciando la sabbia, o la neve. Si può sostituire sione aumentano la superficie di appoggio.
al picchetto.un mazzo di rametti. un sac- + Figura 255; altri sistemi di ancoraggio
chetto di terra, una grossa pietra; possono essere;
C) si costruisce una croce di legno [lunga A) due picchetti trattengono una traversa.
circa 30 cm) da immergere e coprire com- attorno alla quale passare la corda;
pletamente: B] una serie di picchetti, ancorati a un'al-

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tra serie di picchetti. trattiene un tronco reno erboso che ricopre. però, uno strato
attorno al quale passare la corda [sistema pietroso. Se la pietra e fessurata (calcare),
per grandi costruzioni. per ponti in legno): occorre cercare, per tentativi, le fessure
C] mediante la biforcazione basale di un che permettono di piantare i picchetti, al-
albero: trimenti occorre attaccare le corde di ten-
D) a un albero per mezzo di un tronco. sione alle grosse pietre che Sl possono tro-
vare nelle immediate vicinanze, 0 agli al-
+ Figura 256: puo essere utile usare u;n lun-
beri, ai cespugli. Questo sistema e valido
go tronco da appoggiare sulla serie allinea-
ta delle corde di tensione della tenda. Que- anche per i posti situati in alta montagna.
sto sistema, inoltre. permette di allentare dove ai picchetti si possono sostituire chio-
contemporaneamente le corde [togliendo il di da roccia da piantare nelle pareti della
tronco alla sera] perche' la pioggia of I`urni- montagna; oppure per i posti innevati, dove
dità notturna non le spezzi. si trovano pesanti blocchi di neve ghiac-
Spesso la tenda viene messa sopra un ter- ciata.

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ni duri (fig. 25?). far leva con un altro pic-
258 chetto 0 un bastone. oppure tirando con
una cordla. Se il picchetto è per grandi co-
struzioni, usare un sistema a leva (fig. 258).
I› Astuzie per le corde di tensione
+ Figura 259: per avere una tensione mi-
gliorata e regolabile secondo le necessità,
si può ribaltare il sistema di tensione; ai
tenditore originale; bi tenditore modificato.
F as + Figura 250: perché le cor-dei di tensione
della tenda non si aggroviglino è opportu-
no piegarle secondo le quattro fasi indica-
te e stringerle con un nodo semplice.
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0 Corde di tensione Le corde di ancorag- › Nodo di tensione (fig. 261): fissare la


gio delle tende e di molte costruzioni per corda nell'anello del telo della tenda e
il campeggio necessitano. per la loro sta- formare un nodo galera. nell'anello del quale
bilità, di tensioni che possano essere man- far passare la corda dopo averla fatta gi-
tenute costantemente, perche'. se sottopo- rare attorno al picchetto. Ottenuta la ten-
ste al vento o alla pioggia o se sopportano sione desiderata. bloccare con un nodo.
carichi variabili, variano di lunghezza e la
loro elasticità detorma la statica della co- P Oppure (tig. 262): la corda di tensione
struzione. Ciò richiede che le corde di ten- viene fatta passare tra due nodi semplici.
sione vengano rese ottime mediante: La tensione rimane uguale al momento di
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stringere i due nodi. Risulta però difficile ancoraggio. Questa conseguenza determina
da sciogliere. che il primo cappio a sia eseguito a metà
distanza e risulta efficace solo per un ter-
› Nodo di tensione a doppio scorrimento zo di distanza `d'. in quanto all'inizio la cor-
(fig. 263): passare la corda nell'anello del da di tensione e doppia e alla fine e tripli
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telo della tenda, che funzionerà da carru- cata; percio sarà opportuno prevedere a
cola, e fare un cappio a nel quale, tenuto quale distanza piantare il picchetto.
a metà distanza, si farà passare l'altra estre-
mità b della corda. dopo averla fatta girare + Figura 264: qualora la corda di tensione
attorno al picchetto. Legare questa estremi- fosse troppo lunga, sarà opportuno cucire
tà nella corda in comune ai due ceppi. un gancio G che accorcerà la corda, affin-
Si otterranno, cosi, due ganci a forma di che risulti della giusta lunghezza.
S: uno tiene l'anello del telo. l'altro il pic- > L'urnidità della notte le la pioggia tendo-
cnetto. Tirando contemporaneamente 'a' ver- no le corde delle tende, causando strappi
so il telo e 'b' verso il picchetto, i due cap- nella stoffa o la fuoruscita dei picchetti.
pi scorreranno, allontanandosi, sulla corda Per allentare o tirare le corde di tensione
in comune. che formerà. di conseguenza. simultaneamente, si puo inserire un qua-
una Z e che si avvicinerà ai due punti estre- dretto di legno. .alto circa 10 cm. sotto ogni
mi di ancoraggio. Questo sistema di tensio- montante (fig. 265). ll pezzo di legno e prov-
ne arrlva al suo limite di utilizzazione quan- visto di un foro cieco nel quale si puo infi-
do uno dei due cappi arriverà al punto di lare la base del montante per abbassarlo;
T“ il" i 2 ti per alzarlo verra inserito capovolto. come
i G ,\ ~ spessore. Questo sistema permette. inoltre.
di non forare il tappeto impermeabile con
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la base dei montanti, in quanto viene allar-
la superficie di appoggio. In mancan-
za di questo spessore. si possono scavare,
a lato dei montanti. delle buchlette. nelle
` 'ra / 2 quali, in caso di pioggia o di eccessiva umi-
dità notturna. infilare i montanti.
› Per allungare un montante (fig. 265] è
possibile usare una bottiglia lo un barat-
tolo] piena di terra e piantata capovolto.
Il montante appoggia sul fondo concavo del-
la bottiglia. Si potrà fasciare con paglia, o
con fieno. e legare. oppure proteggere con
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tenda, nei terreni impermeabili o se minac-
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cia pioggia, occorre circondarla con un ca- letti, perché liacqua vi entri direttamente:
naletto di scolo, perché un improvviso tem- mentre la terra di riporto verra messa at-
porale (specialmente di notte] causerebbe torno al bordo esterno dei canaletti, per-
un inevitabile allagamento all'interno della che formi una barriera all'acqua di ruscel-
tenda. I canaletti, a filo della sporgenza del lamento del terreno (fig. 258). Nel caso di
tetto della tenda, debbono avere una pro- una tenda provvista di doppiotetto e di
fondità di circa 10 cm e una larghezza di tappeto impermeabile staccato dalle pare-
circa 20 cm, perché, in caso di pioggia vio- ti (fig. 269), dove: al doppiotetto; b) tetto
lenta [temporali estivi] o persistente, pos- della tenda; ci tappeto impermeabile: dl
sano raccogliere e incanalare l'acqua di fascia laterale delle pareti della tenda che
scorrimento delle pareti della tenda e l'ac- viene frapposta fra il terreno e il tappeto
qua di ruscellamento del terreno circostan- impermeabile; e] terra di riporto dei cana-
te con sicurezza. Inoltre, in un angolo più Ietti; la terra di riporto verrà addossata al-
basso dovrebbero convogliare l"acqua in un le pareti verticali della tenda, perché risul-
pozzetto appositamente costruito. Se il ter- tino protette dalle infiltrazioni dell'acqua
reno è in leggera pendenza ed è impermea- e dal vento. Questa protezione dovrà essere
bile, sarà opportuno fare i canaletti più pro- applicata solo nei periodi di pioggia, altri-
fondi e larghi sul lato della tenda che si menti I'umidità della terra verrebbe tra-
trova verso la parte più alta della pendenza. smessa alle pareti della tenda.
Oppure, se vi è molta acqua di ruscella-
mento, fare altri canaletti [sempre nel sen- P Tenda in montagna [fig. 270) *Campeg-
so della pendenza] paralleli al primo. l ca- giando in montagna, è difficile trovare un
naletti dovranno avere i bordi leggermente posto ottimale pianeggiante, perciò si ren-
inclinati ed essere sempre ripuliti della de necessario ricorrere alla costruzione di
terra, delle foglie e dei sassi che potrebbe- un piano orizzontale [particolare A1, costitui-
ro ostruire il passaggio dell'acqua, ed es- to da corde fìttamente intrecciate e prov-
sere infine ripujliti dopo la pioggia. visto di uno strato isolante lgiornali, fo-
Dovendo fare i canaletti per una tenda glie secche, cartone ondulate, muschio,
sprovvista di doppiotetto (fig. 267), i pic- ecc.) a protezione del freddo che viene dal
chetti verranno piantati direttamente con i basso. ll piano verrà legato fra due albe-
teli della tenda sul bordo interno dei cana- ri, mentre la parte posteriore verra inca-

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razza; F focolare-cucina] Questo tipo di co-
struzione permette di ottenere una prote-
zione efficace e razionale contro l'umidità
costante di certi posti paludosi, sulla riva
dei fiumi, dei laghi. La zona sottostante
potrà essere utilizzata come posto per man-
giare, per riporre attrezzi [o altrol, in quan-
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colonne portanti. nodo di unione delle due estremità della
Nei pendii alberati, si potranno utilizzare corda. Piantare due picchetti alle estremi-
quattro alberi diritti e disposti in modo da tà del lato maggiore del triangolo e infi-
poterli unire con travi e assemblare sopra lare i due anelli A e B della corda; tirare
un piano di appoggio alla tenda (fig. 272). la corda tenendola per il nodo C. Quando
La costruzione di una tenda soprelevata si la tensione risulta bene equilibrata sui lati
inizia sempre mettendo insieme prima ì liberi, il triangolo rettangolo «e formato e
due fianchi, che verranno uniti poi con le l'angolo retto risulta alquanto soddisfacente.
traverse laterali. per ottenere cosi un volu-
me a quattro facce. Si fisseranno allora. do- I* Altra tenda sopre-levata (fig. 275] Le due
po aver assestato la costruzione simmetri- estremità delle traverse che formano il pia-
camente al rapporto dell'asse (immaginario) no dappoggio sono tenute unite e bloccate
perpendicolare al terreno. le diagonali (fig. da quattro travi sovrapposte. Quattro albe-
273). affinche la costruzione risulti stabile ri, diritti e resistenti alla forza del vento,
alle sollecitazioni cui viene sottoposta. sostituiscono le colonne portanti. Un piano
anteriore, a sbalzo. permette la .possibilità
+ Per poter determinare un angolo retto. di movimento davanti alla tenda, mentre una
si può usare una corda che abbia una lun- scala, formata da un palo provvisto di gra-
ghezza proporzionata alle indicazioni della dini alternati, dà accesso alla struttura.

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› Tenda su treppiedi (fig. 276] Per costru- sufficiente fare una buca «di forma rettan-
zioni in acqua o su terreni paludosi, il pia- golare [minore deli'interno della tenda) con
no d'appoggio della tenda viene incastrato una profondità di circa 40 cm. La terra di
agli incroci di quattro treppiedi immersi nel- riporto viene messa sui lati per formare dei
l'acqua. Perché risultino stabili alle correnti muretti ben pressati. perché non si sgreto-
clell'iacqua, i treppiedi vengono bloccati da lino e tengano dei picchetti di rinforzo e
traverse lt). Qualora il tondo [o il terreno] sostegno. Le pareti interne della buca po-
risultasse cedevole, si aumenterà la super- tranno venire rivestite con un graticcio,
ficie d'appoggio, inchiodando delle larghe mentre una scaletta interna e una esterna
tavole alle basi, immerse, dei pali del trep- [entrambe consolidate con graticci) permet-
piedi (tt). teranno l'accesso alla tenda. Se è possibi~
le, si metterà uno strato di muschio [o di
› Tenda soprelevata con terra di riporto felcii sotto il tappeto impermeabile. per
(fig. 277] Fiealizzabile su terreni perfetta- rendere il pavimento più morbido e più iso-
mente asciutti [sabblosii e non rocciosi. E lato »dall'umidità del terreno.

H6
TECNICHE MATERIALI E SUPPELLETTILI 0 Legname per le costruzioni L'usc di cor-
da e legname per le costruzioni da campo
sopra descritte obbliga a una conoscenza
tecnologica alquanto precisa dei materiali
da usare. Il peso e la natura dei carichi, la
statica della costruzione, lo stile architetto-
nico del progetto sono in rapporto al mo-
vimento di flessione dei pali usati [0 da
usare). La seguente tabella indica i carichi,
uniformemente ripartiti in kg, che possono
sopportare i pali [compreso il proprio pesci:

Digmgfm Portata in mg; _ __


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5 cm I so 25 kg
12 cm 400 kg 200 kg 100 kg
rs cm 1400 kg von kg 350 kg
24 cm lszoo kg 1500 kg sco kgl

La regola del tre permetterà di allungare


questa tabella senza eccessive difficoltà.

0 Giunture, incastri, connessioni Nelle co-


struzioni in legno si dice giunture l'unione
di due pali per prolungarne la lunghezza;
si dicono incastri i tagli praticati nel legno,
connessione [assemblaggio] la loro unione.

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› Giuntura dei pali con chiodi [fig. 278]


Al l'unione di due pali rotondi è, general-
mente, da evitare perché tutto lo sforzo dei
pali si trasmette sul chiodo;
B] la giuntura viene migliorata facendo una
superficie piana di appoggio su uno dei due

1I} Ill 4| pali;


C) l'unione risulta più omogenea e compat-
ta incastrando la superficie piana di uno dei
due pali nel semincastro dell'altro palo.
+ Perché la punta dei chiodi non fessuri.
spaccandolo, il legno, si schiaccerà legger-
mente la punta, e perché entri più facil-
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mente si spalmerà con grasso «(0 sapone).
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> Giuntura. a metà legno (fig. 279) Serve


per aumentare la lunghezza di un palo. L'in-
Castro, di lunghezza uguale, verrà fatto to-
gliendo la metà dei diametri dei pali. Per
ottenere l'incastro si faranno alcune inci-
sioni con la sega. come indicato nel parti-
colare A, perché si possano staccare facil-
mente e con precisione le varie parti del
legno cla togliere.
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> incastro a metà legno (fig. 280] Consiste denza a rimbalzare di piatto sul palo [parti-
nella connessione perfetta di clue superfici colare A). Questo incastro allargato a me-
piane d'appoggìo, perché. entrando in con- tà legno si può migliorare con l'incastro
tatto. si stringano fra loro. Generalmente a metà legno per la connessioine deI'l'estre-
si toglie un terzo del diametro del palo. mità di un palo con un altro palo [partico-
Questo tipo di giunture riduce di un quarto lare B).
la resistenza iniziale di un palo. inoltre. do-
vrà essere resa più solida con una legatura › incastro a tenone a forcella (fig. 282]
o con una caviglia [particolare A). Connessione all'estremità, o intermedia. dei
pali. che risulta utile per semplici costru-
P incastro allargato a metà legno (fig. 281] zioni. Fare un foro che sarà il fondo della
Consiste neIl'ottenere una larga superficie forcella. Due tagli di sega, paralleli e tan-
piana di appoggio sui due pali. Nell'esecu- genti al foro. permetteranno di formare la
zione di questo lavoro. occorre controllare forcella. ll tenone potrà essere fatto con la
la traiettoria dell'accetta, perché avrà ten- sega o con l'accetta [particolare A).
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i › incastro a tenone e mortasa (fig. 283]
Permette costruzioni pulite e consiste nel
fare un foro [mortasa] in un palo e nella
connessione del tenone (leggermente coni-
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co] dell'altro palo [particolare Al; B] il te-
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eseguire il foro con un ferro rovente. ll te-
none dovrà essere sempre perpendicolare
all'asse della mortasa, perche una tensione
laterale spaccherebbe facilmente il legno.
Questa connessione può essere modificata
facendo un tenone ovale da incastrare in una
mortasa ottenuta da una serie di fori uniti
fra loro [particolare D).
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tagliata nella massa compatta del legno (i

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legni duri e adatti risultano essere: acacia.
faggio, frassino, quercia, castagno. ecc.].
ln nessun caso un ramo di diametro otti-
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gerà molto meglio se la sua sezione non

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sarà perfettamente rotonda, ma sempre leg-
germente conico-poligonale [può anche es-
sere a sezione quadrata).

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cui le corde sono destinate. Le corde a fibra
lunga di canapa risultano le migliori fra quel-
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le normalmente usate. Le fibre di canapa
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ll carico di rottura di una corda nuova è ria perché non vengano alterati gli elemen-
in rapporto al suo diametro; dovendo però ti costitutivi della corda.
calcolare il peso che puo sostenere, occor- ¢ Verifica della corda: esaminare l'aspet-
re assicurarsi un certo margine di sicurez- to esterno della corda e che nessun legnolo
za [un quinto del reale carico di rottura). sia rotto o sfilacciato: esaminare l'aspetto
Praticamente si calcola il doppio del qua- interno distorcendo qualche legnolo: se l'in-
drato del diametro espresso in millimetri: il terno e di colore marrone significa che la
risultato da il numero in kg che la corda corda ha subito un inizio di fermentazione;
può sopportare [ad esempio: una corda di togliere ogni distorsione negativa al senso
li( cm di diametro può portare: 102)-<2:200 di torsione normale della corda (fig. 285).
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Nel calcolo della resistenza andranno però
+ Classificazione delle corde usate: taglia-
re 1 m di corda e fissare un'estremità a un
tenuti presenti anche altri fattori: riparti- chiodo perche si possa classificare il suo
zione del carico, stato di conservazione del- stato di usura con pesi sempre più gravi
la corda, uguale o differente distensione fino alla rottura. La corda verrà usata, allo-
della corda, resistenza alle improvvise sol- ra. fino a un ottavo del suo carico di rot-
lecitazioni di carichi mobili, ecc. tura iniziale, per evitare un'ulteriore usu-
La manutenzione, perciò, si rende necessa- ra o pericolo.

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P Tabella di resistenza di una corda usata ziare con un nodo del boscaioio (vedi fig.
di media qualita: 171). e continuare con la legatura specifica.
Per ogni tipo di legatura, tre avvolgimenti di
Diametro Carico di Carico da corda sono sufficienti (fig. 286). Stringere
~ rottura usare questi tre avvolgimenti con alcuni giri tra-
,_ f 7,, - -›_._. f 7 c ,- sversali icli strozzatura, perché l'insierne ven-
8 mm 400 kg 50 kg ga ulteriormente stretto. Terminare con un
10 mm 600 kg 75 kg nodo per picchetti (fig. 287. dove: A] fare un
giro attorno al palo; B) con Festremità libera
12 mm i eso kg ilo kg della corda, fare un secondo giro attorno al
is mm f isoo kg i zoo kg f palo e sopra il primo. Notare la posizione
della mano sinistra. nel nodio, per ricevere
I'estremità libera della corda da stringere;
4* lvlanutenzione delle corde nuove: am- C] stringere il nodo terminato; D] poiché
morbiclirle nell'acqua e asciugarie subito questo nodo ha il difetto di girare e disfar-
all'aria e all`ombra, poi tìrarle fortemente. si se il punto di trazione gira, si possono
Nel magazzino: isolarie dal suolo. non cam- fare due giri attorno al palo e passare l'e-
minarci sopra. Lasciarle asciugare dopo a- stremità libera della corda sul primo giro.
verle usate in posti umidi o sotto la piog- Per un fissaggio in tensione, aumentare con
gia: una corda bagnata amrnuffisce in poche un primo giro morto attorno al palo). Per
ore e si indebolisce perdendo circa il 20%- ogni giro di legatura la corda deve essere
30% della sua resistenza iniziale. sempre mantenuta costantemente tesa. ai-
trimenti il gioco fra i pali risulterà negati-
0 Legature Per unire due o più pali occorre vo per la stabilità richiesta. Per eseguire le
saper eseguire bene alcuni tipi di nodi e le legature ben stretteria corda verrà avvolta
legatura specifiche, perché si ottenga una su un tondino di legno da tenere nel palmo
unione solida e funzionale. Occorre usare della mano, perche si formi un'impugnatu-
corda le non semplice spago o cordino). ini- ra di trazione efficace e sicura.

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ir Legatura di giunture di due pali [fig.


288] Serve a unire due pali alla loro estre-
mità. Se è possibile, fare una connessione
allargata a metà legno. perché si abbiano
due piani di contatto. Esecuzione: disporre
fra l'unione dei due pali un gancio attorci-
gliato due o tre volte. Avvolgervi sopra dei
giri di corda lb) ben tesi.
Arrivati quasi sopra il gancio, farvi passare
dentro i'estremità della corda, sopra la Ie-
gatura, con un nodo piano.
Perché questa legatura resista meglio allo
scorrimento e alla flessione della connes-
sione dei pali. è possibile inserire un picco-
lo cuneo lo sfruttare una sporgenza. un no-
do naturale del legno] per ottenere un pun-
to di leva per una seconda legatura. da
eseguire diallaltra parte lfig. 289).
› Legatura per treppiede (fig. 290] Dispor-
re i tre pali come indicato nel particolare
A. Iniziare la legatura con un nodo per pic-
chetti. quindi avvolgere i tre pali con alcu-
ni avvolgimenti alternati fra i pali. Termina-
re con un nodo per picchetti. Fiìbaltare il
palo centrale per formare il treppiede.
Questa legatura dovrà essere lenta per per-
mettere l'apertura divaricata dei pali.

123
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estremità con un nodo piano. Anche que-


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sta legatura dovrà essere alquanto lenta.
I› Legatura fr testa di capra ›› bloccata (fig.
293] Unire strettament~e, la differenza delle
l'\J C_2 D legatura precedenti, i tre pali, già in posi-
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zione, con un nodo da boscaiolo e avvolge-
re con alcuni giri di corda. lrrigidire la le-
gatura facendo seguire alla corda il per-
corso delle frecce numerate.
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F legatura diagonale (fig. 294) Serve alla
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connessione ad angolo retto di due pali ton-
> W O di. Esecuzione: fare un nodo da boscaiolo
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su un palo (1), le rinforzare con un altro
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› Legatura inglese per treppiede (fig. 291) nodo da boscaiolo (2). Fare un giro di cor-
Può essere eseguita anche per due pali so- da dallaltra parte del palo (3). Avvolgere
li. Iniziare con un nodo per picchetti sul con tre giri diagonaii i due pali (4). Fare
palo A; legare A e B con tre giri di corda una seconda serie di avvolgimenti seguen-
e stringere con due giri di strozzatura. Le- do l'altra diagonale (5). Strozzare con alcu-
gare B le C con tre giri di corda e stringe- ni giri l due avvolgimenti diagonali (5). La
re con due giri di strozzatura. Terminare strozzatura avviene solo sulla corda, trovan-
con un nodo per picchetti sul palo C. Anche dosi sul piano di separazione dei due pali,
questa legatura dovrà essere lenta. e deve essere eseguita con una tensione
energica in ogni~suo mezzo giro.. affinché
P Legatura fr testa di capra» (fig. 292] Fa- possa stringere efficacemente le eventuali
re un nodo per picchetti nel palo centrale. all-entature degli avvolgimenti diagonali.
quindi avvolgere i tre pali con alcuni giri Terminare con un nodo per picchetti (7).
alternati. Ritornare la corda fra i giri di cor- L`inizio di questo nodo terminale si deve
da di due pali e terminare legando le due trovare fra i due pali, perché se fosse fatto
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i g 9)( l lo, il nodo si scioglierebbe subito. alle pri-
me sollecitazioni.
P Legatura diritta (fig. 295) È simile alla
legatura diagonale. Si inizia con un nodo da
boscalolo (1), e si avvolgono i due pali con
alcuni giri di corda (2). Strozzare l'avvoIgi-
mento con alcuni giri di corda (3). Termina-
re con un nodo per picchetti (rl).

""--t. i l í f å r P Legatura quadrata (fig. 296) iniziare con


un nodo da boscaiolo sotto I`lncrocio dei
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pali. Rinforzare con un altro giro ritornato.
Avvolgere la parte orizzontale davanti, poi
la parte verticale dietro per tre volte. Strin-

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strozzatura tra i due pali. Terminare con un
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nodo per picchetti.


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H-'=~=P V › Legatuira quadrata in doppio (fig. 297)
A) partendo dal centro della corda, fare un
anello che passi dietro il palo verticale e
davanti al palo orizzontale: B] la seconda
operazione inizia allo stesso modo della pri-

\\.. ma, ma dopo aver fatto due giri attorno


al palo orizzontale e davanti al palo verti-
cale; C) terminare con un nodo piano stret-
to bene.
+ Dovendo legare due pali paralleli a un
terzo palo (tig. 2981. formare un nodo per
picchetti sul palo. al centro della corda. Fa~
re contemporaneamente attorno ai due pali

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paralleli alcuni giri con le due corde, davan-
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ìsà-íi ti e dietro il palo centrale. Stringere la le-
gatura con due giri di strozzatura (s) ai due
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1" lati del palo centrale. Terminare con un no-

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do piano [np], stretto bene. sotto la lega-


tura.

0 Astuzie per la tenda Non sempre il mon-


taggio della tenda si può fare secondo sche-
mi classici e ottimali: la diversità dei luo-
ghi, le possibilità ambientali, le alternative
dei materiali, le necessità contingenti, il
rimedio improvviso portano a soluzioni di
adattamento alle proposte della natura.

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+ Figura 299: A] in posti dominati da for- sione elastica di un giovane albero e di due
te vento può essere utile sostituire la strut- pali a V rovesciata permette di mantenere
tura portante della tenda con un treppiede continuamente tesi i fianchi della tenda;
sotto il quale fissare la tenda; B] questa D] una corda fissata fra due alberi può so-
soluzione può essere adottata anche per la stituire i montanti di un telo-tenda. Due pa-
costruzione unitaria di una panca e del to- li orizzontali, tenuti da quattro alti picchet-
colare; C) per regolare l'altezza dei reci- ti, ai lati della tenda, sostituiscono le cor-
pienti da cucina secondo l'intensita della de di tensione del tetto; E) una crociera di
fiamma [e non l'altezza della fiamma secon- legno, tenuta da due pali a V rovesciata, può
do la distanza dai recipienti), il palo por- sostituire i due montanti della tenda; F] per-
tante la catena di sospensione avrà alla ché la tenda non si pieghi nel colmo del
base tre punti che servano a regolare la di- tetto, viene mantenuta tesa da un palo le-
stanza dei recipienti da cucina dalla fiamma. gato tra due alberi.
+ Figura 300: A] completa sostituzione del- * Figura 301: il fatto di avere una tenda
la struttura portante della tenda con una apribile ai due lati. permette di avere, an-
struttura esterna in pali di legno; B] la che. un riparo ventilato e protetto dai raggi
struttura portante esterna in pali di legno solari.
permette, mediante altri due pali di soste- + Figura 302: con tempo buono, la stessa
gno. di mantenere sollevato un fianco della tenda. durante il giorno. può essere com-
tenda per formare un riparo contro il sole pletamente sollevata con una serie di pali.
o il vento. inoltre, permette di aerare com- Questo permette di aerare il terreno sot-
pletamente al mattino la tenda; C) la ten- tostante (o di asciugarlo, dopo una pioggia).

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0 Figura 303: per l'aerazione notturna del- fori con alcune gocce di cera fatte cadere
l'interno della tenda. due forcelle oppo- da una candela accesa. Con forti piogge, i
ste e riunite da una legatura [particolare tessuti delle tende lasciano filtrare l'acqua
A] permettono di mantenere aperti. in alto. esterna: in questo caso basterà strisciare il
i due lati dell'entrata. tessuto internamente con un dito. perché
4* Figura 304: per guadagnare spazio in
si causi un percorso forzato all'acqua, fino
una tenda piccola, si possono aggiungere alle pareti verticali della tenda. Quando pio-
ve, in una tenda sprovvista di doppio tetto.
alcune corde di tensione sull-e pareti incli- non bisogna mai toccare lo far toccare da
nate. Queste aiuteranno, anche, in caso di oggetti] il tessuto, altrimenti si formerà
forte vento, a rinforzare e a mantenere le una conduzione interna di acqua.
corde di tensione.
§ Figura 305: quando piove, il tappeto im- F illuminazione (fig. 307] Se si dispone di
permeabile staccato dalle pareti della ten-- una torcia elettrica con una derivazione per
da viene ripiegato, perché lasci scoperta fanale frontale, è possibile operare al buio
una parte di terreno sul quale poter cam- senza dover dirigere continuamente il fa-
minare senza problemi di pulizia. Materas- scio luminoso sul lavoro da fare. inoltre,
sini, sacchi-letto, vengono impilati a diva- permette di avere le mani libere e la luce
no sul fondo della tenda. ln questo caso e direttamente sulla proiezione degli occhi.
anche possibile costruire. all'interno della Alle varie soluzioni di illuminazione, biso-
tenda, una rastreliera per le scarpe spor- gna sempre aggiungere, in una custodia im-
che di fango o da far asciugare. permeabile, alcune candele di riserva, per-
che rimangono sempre il mezzo più sem-
4 Figura 306: quando piove, se non e pos- plice e di pronto impiego, anche se richie-
sibile tamponare un piccolo foro nel tetto dono la massima attenzione perché non
della tenda, si può mettere uno spago che provochino un incendio, essendo vicine ai
faccia da conduttore per le gocce d'acqua. materiali infiammabili.
tra il foro e la terra [in un angolo, sollevan- È possibile costruire con un barattolo un
do il tappeto impermeabile, o dentro un ba- contenitore-riflettore per la candela. come
rattolo). È possibile, però, chiudere piccoli indicato nella figura 308: A] tagliare sul

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i fianco del barattolo una croce quadrata e.
/' facendo rientrare gli angoli, infilarvi la can-
/ dela. Un fil di ferro funzionera da manico;
/' B) ritagliare da un barattolo un piccolo con-
/ tenitore con manico, perché si possa tra-
/ sportare con più sicurezza un lumino da
fl notte. Perché i barattoli risultino dei riflet-
/' tori, occorre pulirli internamente con pol-
, ff , vere detersivo leggermente abrasiva [gene-
, il * raimente del tipo per sgrassare). È possi-
/ , bile improvvisare un contenitore per la can-
~ ri it dela, a protezione della caduta di cera fu-
', ' sa. o del vento, con un barattolo forato sul
/4 fianco (fig. 309); per aumentare la lumino-
l .fi sità della candela si puo usare come riflet-
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ticolare A).
+ Lucignolo di emergenza [fig. 310): in ca-
315 * .
1 l

so di necessità, si puo usare il guscio di l


una grossa lumaca [o una conchiglia] riem- åí, 2
pito di olio e provvisto di uno stoppino (filo il l
di cotone per cucire ripiegato e attorciglia-
to alcune volte).
P Per evitare il fango (fig. 311] Si possono
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costruire dei percorsi nei luoghi più fre-
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quentati del campeggio con tronchetti di
legno tagliati in quattro parti (ai. Nei tron-
chetti si faranno due incisioni laterali in-
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clinate alternativamente verso l'interno e ÈA'-af'
verso l'esterno (b). lnterrare i pezzi come ar W
indicato nella sezione c. Collegare i tron- ` il il
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chetti con fil di ferro -(ci) mantenuto fermo .f , 3.
con picchetti. Per fissare il fil di ferro al -r _ É» \ J

primo e all'u|timo picchetto, fare alcune


incisioni a percorso elicoidale ie).
0 Per togliere il fango o la neve da sotto re A), in quanto il peso determina uno
le scarpe, sono possibili alcune soluzioni, schiacciamento e una stabilizzazione fra
utilizzando il legname trovato sul posto. loro dei quattro tronchetti. Qualora partico-
Nella figura 312 vengono indicate due pos- lari condizioni causassero uno slittamento
sibilita: una tavoletta di legno posta a col- dei tronchetti. una semplice legatura risol-
tello in due picchetti ia); un tronchetto ta- verà. il problema [particolare B).
gliato in quattro partì incise alle estremità + Figura 319: alcuni piccoli cavalletti so-
e mantenute ferme da due traversini di le- stengono un palo che, isolato dal terreno,
gno bloccati da quattro picchetti (bi. biella formerà un semplice sedile.
figura 313, un raschiatango. da spostare *V Figura 320: una proposta per la costru-
dov'è necessario, costituito da un tronchet- zione di un sedile personale e trasportabile.
to tagliato in quattro parti unite da due lun-
ghe caviglie. Nella figura 314, vengono in- > Nei periodi umidi o freddi e dovendo la-
dicate due soluzioni per posti dove il fan- vorare per molte ore all'aperto, si possono
go e sempre presente: una vaschetta di utilizzare dei bracieri che riscaldino l'aria
acqua fatta con un foglio di plastica e prov- circostante o che mantengano calde delle
vista di spazzole e stracci, dove lavare e bevande energetiche (cioccolata, caffè, tè,
sgrassare le scarpe [a]; un graticcio di ecc.]. Nella figura 321, vengono indicate tre
rami, fermato da due lame di legno, dove possibili soluzioni: A) con fusto metallico,
staccare il fango e pulire le scarpe [b]. forato alla base per la circolazione dell'aria
Nei periodi in cui l'umidità, la pioggia, il
fango, la neve impediscono di appoggiare
direttamente per terra gli oggetti, ecco
qualche soluzione:
. 316 À
+ Figura 315: il focolare viene mantenuto
asciutto mediante un graticcio triangolare
pieno di terra costituito da un treppiede. l
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Due pietre piatte sosterranno i recipienti I


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da cucina. st?Q?
+ Figura 316: a un treppiede (formato da
tre bastoni lunghi ciascuno circa E50 cm]
viene legato un fazzoletto da collo triango-
lare, per ottenere un sedile o un portaog-
getti.
+ Figura 317: un semplice treppiede per-
sli' l
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mette di contenere lo zaino.


È possibile formare un sedile con quattro
pesanti tronchetti. usando il sistema di in-
crocio indicato nella figura 318 (particola- l_ _ --..
133
e l'uscita della cenere, sollevato da terra
311 mediante due tronchetti (o due pietre); B)
con una larga ciotola, sollevata da terra
perche non sia direttamente a contatto col
freddo dei terreno; C) dentro una rete me-
I ln"-. ___.- 'Vw' .ty 'pa Dì il tallica sostenuta da alcuni picchetti di ferro.
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con un telaio a capanna circolare; B) con
un graticcio conico provvisto di una mani-
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BIVACCHI COM TELO-TENDA

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0 Preparativi per un bivacco con il telo-


tenda L'uso del telo-tenda lo del poncho)
per brevi escursioni o per il weekend ri-
-un íflj I

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chiede alcune astuzie perche il posto scel-
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/__ to risulti adeguato alle necessità di comfort
e di adattamento naturali. Alla sera, alcune
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ore prima del tramonto, si cercherà un po-


32 3 kg-._`_`:` `..,"'l__.†"f'."°/'fa' 'l
sto asciutto, pianeggiante e leggermente
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soprelevato. Nelle irnmediate vicinanze si
p*fl- ~- ~†-*-=~†- ~~ 7 7 I dovrai poter raccogliere legna da bruciare
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e vi dovrà essere acqua potabile. Messo a
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terra lo zaino, si osserverà attentamente il
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terreno. Due alberi distanziati di circa 2-2,5
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m sostituiranno. eventualmente, i montanti
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1 del telo-tenda. Si pulira, allora, accurata-
mente, con l'aluto dell'accetta, il posto. pie-
i '*- .'55
_-;-j-" gando fortemente gli arbusti con la mano e
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-li ._ 1- -E tagliando con un colpo deciso sulle fibre
"°'--:`=Éëxx.
\\ - "'~*--`=«-.
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se_4t_o _ll tese del legno. Ripetere, eventualmente,
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l`operazione in senso contrario affinché tut-


ti gli arbusti che separano i due alberi sia-
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\id»“. * no tagliati (fig. 323). A parte qualche scheg-
sli/ gia insignificante. il terreno sembrera sgom
ri' , bro. ma occorre percorrerlo tutto per esa-
*f ifíníìgt
.K al sh av? “_ Q2'
LF minare accuratamente i mucchi di foglie
secche che sembrano morbide al tatto, ma
7 _ ff spesso nascondono radici, sassi o nidi di
'/%~?»'
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insetti. Mettersi sopra ogni mucchio e, con
il dorso dell'accetta bilanciata fra le gambe
divaricate, colpire e spianare perché alla
fine risulti un terreno fresco, uniforme,
senza nessuna asperità lfig.. 324).
Tagliare poi alcuni picchetti per il telo-
Il/J? /Lu L' 2 f ///" x l «È
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tenda, ricordando che più sono lunghi e più
324 offrono resistenza e sicurezza di fissaggio.
Tagliare infine un rarno a forcella che fun~

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zionera da leva di tensione per la corda
fissata ai due alberi (fig. 3251.
_: Dai rami caduti dagli abeti, staccare con
le mani i rarnetti, lasciando solamente quel-
li che non si riescono a staccare facilmen-
te, poiché risulterebbe-ro troppo poco fles-
sibili per la costruzione di uno strato mol-
leggiato e isolante per il letto. infilare i ra-
metti a croce contro la lama delliaccetta e
la lunghezza del manico, affinché, metten-
fâ" do laccetta sulla spalla, se ne possano por-
tare molti senza farli cadere (fig. 326).
Per il letto: i rametti d'abete si pianteran-
no, per il primo strato, piegati naturalmen-
te verso i piedi del letto, per il secondo
strato, sopra il primo, piegati in senso in-
verso. Sl otterrà, cosi. uno strato morbido
e inclinato secondo la naturale esigenza
l del corpo (fig. 327). lvlontato il telo-tenda. si
pulirà uno spazio antistante il riparo per
costruire il focolare mediante due grossi
tronchi di legno verde leggermente conver-
genti perche possano sostenere i recipien-
ti da cucina di diversa grandezza. La dire-
zione dei due tronchi sarà parallela alla
direzione del vento dominante, perché inca-
nalandosi nella strozzatura dei due tronchi
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alimenti costantemente le fiamme e le bra-
ci. Quattro rami verdi, disposti a piramide,
I ai l sosterranno una pentola d'acqua per avere

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sempre la possibilità di disporre di bevan-


de calde o di acqua calda per la pulizia di
recipienti da cucina sporchi (fig. 328).

0 Il telo-tenda ll bivacco con il telo-tenda


dipende. evidentemente. dal materiale che
si riesce a trovare nei dintorni del posto
scelto. e dal modello in rapporto all'am-
biente.
> La costruzione di un telo-tenda di stoffa
impermeabile viene indicata nella figura
329. Sul quadrato di stoffa, rinforzato al
bordi con un nastro di cotone, vengono cu-
citi dei doppi lacci di cotone resistente, lun-
ghi ciascuno circa 20 cm, perché piegan-
do il telo-tenda si possano ottenere varie
forme di riparo, come viene indicato nelle
figure 330 e 331, a seconda dell'arnbiente
e del tempo.

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plice. come indicato nella figura 332, con il
quale si possono ottenere ripari più sem-
plici e di più rapido montaggio. La stoffa
impermeabile verrà rinforzata lungo i bordi
e nelle cliagonali con nastri di cotone, per-
che risulti resistente agli sforzi che potrà
subire nelle diverse forme di montaggio.
I* Perche un riparo con il telo-tenda risul-
ti abitabile e funzionale si devono osser-
vare alcune regole (fig. 333): l°altezza mi-
nima davanti per poter rimanere almeno pie-
gati dovrà essere di m 1,30; la parte di
fondo sarà alta 50 cm; la lunghezza di co»
pertura di m 2.50. Sul bordo dentrata un
tronco di legno verde [ti servirà da barrie~
ra tagliatuooo se davanti al riparo si ac-
cende un fuoco. Se si dovessero usare più
teli per la copertura. la loro sovrapposi-

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attraverso le giunzioni [a]. La direzione del
vento dominante dovrà essere di circa 45°
posteriore di lato.
Una soluzione ottimale per le sue caratte-
ristiche di isolamento dal suolo e di resi-
stenza ai venti dominanti viene indicata nel-
la figura 334, dove due treppiedi stabilizza-
7 ' T: ti alle basl con traverse e uniti da una trave
di colrno per il tetto, sostengono un letto ad
I 336 arnaca protetto dal telo-tenda. In caso di
vento intenso o di forti temporali, perché
le due falde del tetto del riparo non si pie-
ghino o si deformino, sara necessario usare
i rinforzi incrociati sotto il telo, usando due
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\*~ V corde diagonali legate e fissate ai picchet-
ti separatamente e in aggiunta alle corde
di tensione del telo-tenda. Con tempo caldo
e in posti umidi, si potrà sostituire il telo-
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tenda con una zanzariera a protezione dagli
insetti notturni.
È possibile semplificare la costruzione por-
tante del riparo con due cavalletti piantati
/ solidamente per terra e uniti da una trave
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prelevazione dovesse essere molto alta,
specialmente in terreni paludosi o alluvio-
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0 nali (fig. 336). Per mantenere teso il telo-
tenda, si potranno utilizzare la stessa corda
di tensione e alcuni fermagli di legno (fig.
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A) il telo impermeabile, rettangolare, di B GIF J-
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vengono piegate sopra le punte A e D;
D] il telo-tenda viene poi ripiegato lungo la
linea HG e ribaltato perché si formi un
riparo triangolare con il tappeto imper-
meabile incorporato: E] nei punto G un anel-
lo di corda permetterà di sospendere o di
fissare il colmo della tenda.
+ È possibile usare il telo-tenda su una
struttura a capanna in legno, seguendo le
successive indicazioni A B C D della figu-
ra 341 su come piegare il telo sopra il telaio
portante e come le due punte estreme dei
telo si possano avvicinare tra loro per au-
mentare la protezione sul davanti.
* In caso di necessità, è possibile usare
dei fogli di plastica in polietilene che, per
la scarsa resistenza ai fori, si dovranno fis-
sare, come indicato nella figura 342, me-
diante |'inserimento di un anello di corda
fermato attorno a un sasso [0 altro] ton-
deggiante. Oppure (fig. 343): annodando i
bordi direttamente al telaio portante. Alcuni
esempi di come usare un foglio di plastica
in polietilene vengono indicati nella figura
344: A) con un grosso tronco, usato come
spessore per potersi sdraiare di fianco; B]
come capanna fermata ai bordi con grossi
sassi: C] lungo un muretto 0 un gradino
naturale del terreno; D] come riparo dove

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i montanti sono formati da grossi massi


piatti e stabilizzati con estrema cura.
+ Figura 345: con un telo impermeabile
quadrato. di circa 2 m di lato. è possibile
ripararsi completamente piegando il telo
come indicato e scavando il terreno incli-
nato verso il fondo. Si avrà la lunghezza
totale maggiorata per infilare i piedi.
+ Figura 346: con un foglio di plastica in po-
lietilene. sostenuto da una corda, mante-
nuto aperto da un lato mediante un caval-
letto e chiuso all'altra estremità con lo
zaino si puo ottenere un riparo a tunnel
senza limpiego di picchetti. Occorre. però.
che l'apertura sia mantenuta stabile per
evitare che la chiusura del riparo sotfochi
chi riposa. Oppure si può usare il riparo
tubolare come sacco-letto, dove l'apertura
superiore viene stretta con una serie suc-
cessiva di legatura [P] che permetteranno
di mantenere il viso sicuramente alI'aria
aperta per non venir soffocati nel sonno.
L'apertura interiore del riparo tubolare verrà
ripiegata e mantenuta chiusa sotto il peso
del corpo. I piedi verranno infilati nello zai-
no, svuotato del contenuto, mentre le mani
si infileranno nelle maniche della giacca a
vento (particolare A). Il riparo tubolare potrà
anche essere mantenuto aperto mettendo
due zaini alle estremità [particolare B).
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I* La yurta «(fig. 347] Cercare una decina improvviso, anche se a monte. può causare
di rami verdi flessibili, lunghi ciascuno una violenta inondazione), caverne ecc. La
citca 2,50 m, e piantarne due nel terreno a posizione dovrà essere in un punto sopre-
3.50 m l`uno dall'altro per delimitare I'.-asse levato, aperto e ventilato per evitare il tor-
longitudinale del riparo. Trasversalmente a mento delle zanzare. Un riparo semplice
questo asse. da una parte e dall'a|tra, pianta- contro il sole viene indicato nella figura
re a circa 1 m di distanza gli altri rami e 348, dove il telo-tenda viene sostenuto da
curvarli ad arco perché formino una capan- due pali disposti a croce e tenuti sollevati
na sopra l'asse longitudinale. Sostenere, da otto pali disposti a cavalletto che so-
eventualmente, l'asse della volta con un ra- stengono il tetto. l tuareg africani usano co-
mo rigido e lungo circa 3 m. Stendere so- struire capanne servendosi di cavalletti di
pra il telaio una serie di teli impermeabili sostegno sui quali stendere un telo-tenda
iniziando dal basso verso l'alto. Legare |'in- di grosso tessuto. Nella figura 349, e indi-
sieme perché rimanga bloccato. e possa re- cata una serie di possibili soluzioni con i
sistere al vento. Un piccolo fuoco a riflet- cavalletti di sostegno. variati e disposti se-
tore sotto l`arco longitudinale permetterà condo le necessità di spazio e di utilizzo
di riscaldare e di cucinare direttamente al~ dell'interno del riparo. Nelle zone deserti-
l'interno del riparo. che un riparo contro il sole e il caldo può
essere costruito secondo la figura 350 o se-
* Col bel tempo o in luoghi molto caldi si condo la figura 351 usando alcuni pali co-
ha bisogno principalmente di ripari dal sole me montanti o una corda sulla quale sten-
e dalla calura. Occorre usare qualsiasi po- dere diagonalmente il telo-tenda. Un ripa-
sto ombroso naturale, come ad esempio ro contro il vento può essere eretto median~
rocce a strapiombo, rive di torrenti asciutti te un ramo verde flessibile piantato ad ar-
ianche se è pericoloso accamparsi sui letti co. e sul quale appoggiare a semicerchio
dei torrenti asciutti perché un temporale contro la direzione del vento dominante

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alcuni rami che manterranno avvolgente il mente. due fuochi a riflettore, disposti sui
telo-tenda [fig. 352). Un letto sopra-levato due lati aperti, permetteranno di alzare di
puo essere riparato dalI'umidità notturna o qualche grado la temperatura circostante.
dal calore del sole mediante il telo-tenda, Nella figura 356 il paravento viene costruito
come indicato nella figura 353. Nella figura con un telaio semiottagonale legato davanti
354, infine. vengono indicate altre possibi- con una trave orizzontale sostenuta da due
lità di un riparo dal sole o dal caldo. pali inclinati piantati per terra. Eventual-
§ Con tempo freddo o con molto vento, il mente davanti, fra i due pali inclinati, si co«
telo-tenda può essere utilizzato come pa- struirà un fuoco a riflettore.
ravento al riparo del quale poter sostare + Con brutto tempo, l'uso del telo-tenda
protetti dal freddo. Nella figura 355 il para- richiede alcune astuzie tecniche perché.,
vento viene costruito mediante due telai con forti piogge, non si formi una pozza
trapezoidali e disposti ad angolo contro la d'acqua nel centro del riparo [fig. 357). La
direzione del vento dominante. Eventual~ superficie inclinata del riparo deve essere

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del riparo e non deve essere sostenuta da
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traverse perché l'acqua cadrebbe sui fian-
chi aperti ciel riparo ifig. 358). Perché la
superficie inclinata del telo-tenda rimanga
distesa e non si formi una pozza d'acqua
!!Q.,._ centrale [o un incu~rva;mento verso l'interno
per il peso della neve), è opportuno co-
struire dei rinforzi incrociati ldiagonalil con
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o Zanzariere (tig. 360) E possibile costruire
una zanzariera di protezione. da utilizzare
in posti umidi o paludosi, usando tessuto
sintetico costituito da una maglia di circa
1 mm-1: A] ritagliare due rettangoli uguali
di cm 3OU><150; B] cucire tre lati sovrap-
ponenclovi a cavallo un nastro di cotone lar-
go circa 5 cm, come indicato nel partico-
lare C. A 50 cm dei due lati si cuciranno
quattro nastri provvisti di lacci da fissare
ai picchetti e che termineranno nei due an-
goli in alto della zanzariera con due anelli
di fissaggio; D) Vutiiizzazione della zan-
zariera avviene aprendo i lati perché si
formi un riparo a capanna dai fianchi in-
clinati.
I montanti della zanzariera potranno essere
due rami a forcella. esterni, che manterran-
no in tensione una corda di colmo, oppure
due alberi distanziati di circa 3 m.

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TENDE PER CICLOTURISMO Lequipaggiamento per il cicloturismo richie-


de il minimo peso e ingombro, la rnassinia
praticità e semplicità, perché il peso del cari-
co concentrato soprattutto sulla ruota poste-
riore della bicicletta porta a un assetto di gui-
da differente da quello con una bicicletta sca-
rica.
inoltre e richiesta la possibilità di usa-
re un modello di protezione che permetta
rzontemporaneamente di porre la bicicletta
e il ciclocampeggiatore al riparo dalle in-
temperie in poco tempo, senza l'uso di
montanti o in assenza di alberi.
+ Figura 361: tenda per un ciclocampeggia-
tore. La tenda viene sostenuta dalla stes-
sa bicicletta ribaltata sulla sella e sul ma»
nubrio. Si metterà il materiale di fianco al-
la bicicletta, mentre il sacco-letto verrà si-
stemato olall'altra parte. Per fabbricare que-

155
sta tenda si tengano presenti le dimensio- costruttivo della tenda si distinguono il tet-
ni e la forma indicate nel disegno. Le quat- to e i fianchi. Questi presentano delle cur-
tro frecce indicano che i due triangoli ia- vature che sono in funzione del diametro
terali verranno fermati sui lati mediante delle ruote che serviranno da montanti. La
lacci o bottoni metallici. La distanza fra i lunghezza (L) è uguale alla distanza che
due vertici [cm 120] e indicata per la distan- separa i punti di contatto delle ruote sul
za calcolata fra i due punti di contatto del- terreno. Due anelli permetteranno di fissa-
le ruote, sul terreno. Può, naturalmente, re la tenda ai due picchetti di fondo, men-
essere modificata secondo la bicicletta tre due anelli cuciti davanti serviranno per
usata. le corde di tensione. Infine, al centre del
tetto (Pi si fisserà un anello rinforzato da
+ Figura 362: tenda per due ciclocampeg- un quadrato di stoffa, cucito sotto la stof-
giatori. Questa tenda si monta con l'aiuto fa. perché permetta di legare il tetto al
di due biciclette rìbaltate sulla sella e sul ramo di un albero per renderlo legger-
manubrio e disposte parallelamente alla di- mente a punta. Cosi, in caso di forte piog-
stanza di 1,50 m: lo spazio così ottenuto gia non si formerà una pozza d'acqua al
può servire per due posti letto. Lino spazio centro del tetto. ln mancanza di un albero,
supplementare [Ai è riservato al fondo del- un bastone o un ramo, posto sotto il tetto.
la tenda [verso i manubri] per gli zaini e funzionerà da montante rialzante il centro
lequipaggiamento personale. Nello schema del tetto.
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priata [i rami degli alberi sono da evitare
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za stretti). Quindi occorre predisporre i pali
per la costruzione della capanna, che do~
vranno resistere allo sforzo per Faggiunta
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almeno 10-15 cm).
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telai-o di una capanna dovranno essere sud-
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per la struttura portante. sui quali appog-
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perché sostengano eificacemente la coper-
tura. altrimenti si creerebbero delle zone
vuote aperte aIl'acqua e ai raggi solari.
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rali di progettazione:
ii per qualsiasi forma della pianta di una
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capanna. è necessaria la conoscenza delle
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pendenza del tetto deve essere verticale;
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più la pendenza del tetto deve essere ver-
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ticale. ll telaio della capanna deve poter
sostenere il carico totale;
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dormire in una capanna. sono quelle che


circolano vicino al suolo. ll primo metro di
copertura alla base della capanna dovrà,
percio, essere perfettamente sigillato;
5] più I'e-ntrata e piccola. meno problemi
si hanno per la sua chiusura. È opportuno
che ifientrata abbia un gradino alto circa
2£`I==.¢2»5 cm;
Bi iniziare la copertura sempre dal basso
verso i'alto perché si abbia una impermea-
bilizzazione aIl'acqua;
7] per l'assemblaggio del telaio di una ca-
panna. l'uso del til di ferro risulta pratico
ed economico. ma il suo impiego richiede

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allo smontaggio della capanna.
La possibilità di usare due alberi lo uno]
offre alla costruzione un appoggio solido e
resistente. Diverse possono essere le ma-
niere per appoggiare la trave del colmo
del tetto: nella figura 365 vengono indicate
-.~.-vr; alcune soluzioni: A) appoggio della trave
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altezza opportuna) dell'albero; B) appoggio
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I III parte inclinata a una biforcazione dell'albe-
D ro; C] appoggio all'al-bero della trave. che
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I il la della parete inclinata. Qualora la posi-
F zione 0 la distanza Io la struttura degii albe-
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panna, si dovranno usare pali di sostegno
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Nella figura 367 viene indicata la succes- che se lo spazio sovrastante l'altezza del-
sione delle fasi costruttive per una capan- l'uomo resterà inutilizzato. Le pareti late-
na che utilizza l'appoggio della trave del rali rendono complicata la costruzione. an-
colmo del tetto [1] a due alberi: il davanti che perché il tetto con poca pendenza fini-
viene protetto da due tronchi di legno ver- sce con il lasciar filtrare l'acqua. Le capan-
de sovrapposti (2) perché costituisca una ne saranno sempre circondate da un cana-
barriera tagliafuoco per il fuoco a rifletto- letto di scolo per l'acqua piovana. Al cen-
re: il fondo del tetto viene fermato fra due tro del canaletto verranno piantati i pali
tronchi di legno sovrapposti [3); i due lati della costruzione affinche si abbia una dop-
vengono bloccati da due rami [4] appoggia- pia funzione: una esterna per la raccolta
ti alle basi; i longheroni [5] appoggiati alla delI'acqua piovana e una interna per l'even~
trave del colmo del tetto e incastrati fra i tuale raccolta dell”acqua filtrata attraverso
due tronchi sovrapposti del fondo; infine le la copertura.
traverse (Bi sopporteranno il peso del ma- + incastro a coda di rondine (fig. 3691: in
teriale di copertura. _ sostituzione delle legature. serve a unire
Qualunque sia la forma di una capanna [fig. perpendicolarmente fra loro dei pali per la
368), è sempre necessario che le pareti sia- costruzione di capanne, di sostegni per il
no molto inclinate [circa 45“) perché lascino fuoco, di tavoli o altri oggetti che non siano
scorrere l'acqua e risultino impermeabili: però sottoposti a sollecitazioni notevoli.

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Esecuzione (fig. 370): A] con una sega, per 371 vengono indicati alcuni materiali per
un terzo del diametro del palo che dovrà l'intreccio: a] con fil di ferro, b] con corda,
sostenere l`incastro, fare un taglio inclinato c) con liane naturali (gidnco, clematide, vi-
verso l'estremita del palo; B) fare, vicino talba, ecc.]. d) (ingrandita): come fermare
al primo taglio. un secondo taglio inclinato una liana naturale diventata troppo corta e
opposto. quindi fra i due tagli inclinati fare come continuare con un'altra. Le liane, i
altri tagli paralleli e perpendicolari al palo rovi si potranno raccogliere in inverno do-
e della stessa profondità (sezione S] per- po le prime gelate notturne e. dopo averli
ché Cl si possa togliere più facilmente, con ripuliti della corteccia e delle nodosità,
un coltello, il triangolo ottenuto: D) pren- conservarli arrotolati. Prima di utilizzarli bi-
dere il secondo palo (di diametro leg:ger- sognerà metterli ad ammorbidire per ven-
mente inferiore] e con l'accetta fare una tiquattr'ore o più nelI'acqua tiepida perché
punta tronco-triangolare [particolare p) che riacquistino la flessibilità originale.
abbia la sezione di base uguale alla sezione
triangolare ricavata nel primo palo; E) in-
castrare a forza i due pali; F] l'incastro a 0 Muri Spesso, per le pareti esterne delle
coda di rondine è terminato. capanne, si possono utilizzare fascine co~
l sistemi di copertura di una capanna ri- stituite da materiale vegetale con fibra
chiedono uno stretto intreccio preliminare lunga disposto invertendo alternativamente
delle traverse 0 dei divisori. Nella figura Festremità per ottenere uno spessore il più

163
possibile omogeneo. Queste fascine verran- F* não ' 1
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patta e dello stesso diametro, come viene
indicato nella figura 372. dove il fascio di
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facendo leva sulla legatuira, oppure come
viene indicato nella figura 373. dove il fa-
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mo su un grosso tronco da sei paletti. La
legatura delle fascine puo essere effettuata
usando rami flessibili di vimini o di noccio-
lo o di castagno secondo la legatura indi-
cata nella figura 374. Per eseguire corretta-
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del ramo e torcerla su se stessa perché,
piegandola a metà, si formi un anello (fig.
3751; quindi, dopo avere passato il ramo
attorno alla fascina. si fa passare l'estremi-
tà più grossa del ramo nell'anello e la si
torce su se stessa (fig. 376] perché, pie-
gandola a metà, si formi un fermo autotor-
cente (fig. 377). Legate le fascine, si impi-
leranno in una specie di telaio costituito
da alti picchetti piantati per terra (fig. 378).
Piccolifasci di canne (o altro materiale ve-
getalel. che si possono riunire abbraccian-
doli, verranno fissati sui divisori delle ca-
panne con anelli di corda (o altro] passanti
a cavallo fra il divisorio e il fascio, come
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anche. come un secondo anello di corda
fisserà l'estremità inferiore della seconda
fila di fasci, sovrapposti alla prima fila).
381 _ ~
0 Legatura per le traverse
› Figlura 380: Ai fare un anello con la cor- .zi , i
da sotto il longherone e far passare sopra.
nei due ganci, la traversa; oppure B) pas-
sare la corda sulla traversa diagonalmente \
` Il-.-su:
sotto il longherone. ritornare e passare sot-
to la traversa; oppure C] passare la corda
dlagonalmente sotto il longherone e ritor-
nare passando sopra la traversa. Questo

metodo, però, richiede l'esecuzione simul-
tanea delle legature alle due estremità del- l

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le traverse perché rimangano ioloccate nel ___- -

punto desiderato; Dl stesso metodo prece-


dente, ma la corda viene raddoppiata incro-
ciandola sopra le traverse. L
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> Figura 381 (possono servire anche per


1l legare i gradini di una scala); A] per man-
tenere la corda parallela ai longheroni. pas-
sare la corda orizzontalmente attorno al lon-
gherone. poi verticalmente attorno alla tra-
l D " D

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versa [verso l'alto), poi orizzontalmente at-
torno al longherone, poi verticalmente at-
torno alla traversa. facendo pero passare la
\ corda all'interno del primo giro: oppure
B] fare un nodo semplice dietro il longhe-
rone e tirare davanti ì due ganci del nodo
il *05 perché si possa far passare la traversa (è
uguale alla legatura indicata nella figura
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380. particolare A).
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0 Telaio da campo (fig. 382) E possibile an- un tappeto dai fasci


7 ben strettice
i uniti fra
tlclpare la costruzionle di tappeti vegetali loro, la distanza della traversa mobile do-
da avvolgere poi sul telaio della capanna, vrà essere maggiorata di circa due terzi ri-
o di costruire [con spessore opportuno] ma- spetto alla lunghezza fra i paletti che trat-
terassi dla mettere sotto il saccoletto. come tengono i cordini fissi. ll funzionamento (tig.
isolanti, mediante la predisposizione di un 383] avviene muovendo alternativamente la
telaio da campo. Per questa operazione oc- traversa mobile verso l'alto e verso il basso
corre piantare in fila una serie di paletti [rispetto all'asse formato dai cordini fissi).
di fronte a una traversa fermata a terra. affinché un secondo operatore inserisca dei
oppure fermata da un'altra serie di paletti fasci di spessore uguale. cercando di spin-
uguali le opposta alla prima fila. La larghez- gerli verso il fondo percheI lintreocio
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za delle file dei paletti, e la distanza fra i sulti stretto e uniforme. Quando questo
paletti e la traversa fissa sono in rapporto tappeto (o materasso] avràƒaggiunto la lun-
a quanto dev'essere largo e lungo il tappe- ghezza desiderata, si legheranno e si taglie-
to vegetale. Sulla cima dei paletti vengono ranno fra loro i cordini (fig. 384)».
legati dei cordini passanti due volte attor- ll risultato dell'intreccio dei cordini (fig. 385]
no alla traversa e legati. poi, a una traversa potrà essere semplice [particolare A), o in-
mobile orizzontale che verrà impugnata dal- crociato [particolare B). se il movimento al-
l'operatore. Poiché i cordini che stringeran- ternativo basso-alto della traversa mobile
no i fasci devono essere più lunghi dei cor- avverrà da un lato- e dall'altro lato del pa-
dini fissati fra l paletti. perché si possa fare letto. Con questo sistema si potrà anche in-

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tracciare un graticcio con tondini di legno
per piani di appoggio o per la costruzione
i 386 . di barriere (fig. 386).
È. P' Un altro sistema semplificato di telaio da
campo potra essere lfig. 3871: fissare a ter-
ra due traverse parallele e tenute sollevate
da alcuni spessori. A una delle traverse
ßß / . annoclare [nodo del boscaiolo) una serie di
oordini regolarmente spaziati. Calcolare la
«///4-.-`;`-?':›-'/W/;'?áff7“*-W'. l loro lunghezza perche i cordini liberi riman-
gano due volte più lunghi dei cordini fissi.
A-É `j}›- --If z I cordini verranno fissati alla seconda tra
versa con cordini di attacco perché ne risulti
una parte fissa, in tensione, e una parte
[lunga il doppio) libera per poter legare i
lasci del materiale vegetale a fibra lunga.
Se necessario, si potrà ìinteroalare. ogni tan
to, delle bacchette di legno che diano una
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Q. l maggiore rigidità al tappeto. Terminato il
'i='==|..'='=|'-'- --.| lavoro di intreccio, si llbererà il tappeto scio-
gliendo i cordini di attacßo e i nodi da bo-
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soaiolo iniziali dei cordini, perché si pos-
sano annodare insieme i due capi di ogni
cordino.
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iniziando sempre dalla base verso l'alt›o per-

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ché gli strati si sovrappongono, appendendo
il materiale vegetale alle traverse orizzon- 389 p
tali. Quindi mettere la seconda intelaiatura
sopra la prima ricoperta. Legare stretta-
mente fra loro le due intelaiature per for-
mare una parete rigida e solida.

0 Graticci lfig. 389] Quando non è possi-


bile disporre di materiale per costruire le
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pareti di una capanna, o quando si deve I


erigere una solida barriera per terrazzamen-
ti o per arginare le acque di un torrente o
per consolidare un terreno franoso, e sem-
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di e flessibili (nocciolo. salice. castagno. Il f -fam ¬

tiglio, olmo, frassino, ecc.) che, intrecciate * ih S

a graticcio, permettono costruzioni leggere 390 »


e solide.
Sono possibili tre tecniche differenti: ./I

11) sul posto, piantando dei paletti, attorno I


ai quali si intrecceranno delle bacchette, se- In l

condo la forma deIl'oggetto da formare. Que-


sta tecnica permette inoltre la costruzione
di forme dìritte o inclinate (fig. 390);
2) in pannelli. tecnica che permette la co-
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struzione di tavoli, di contenitori per cibi,
ecc.; `
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31 con il telaio da campo, per i graticci che I l

si devono arrotolare: paraventi, amache, let- |" I


ti, piani di appoggio. ecc.
La confezione dei graticci risulta un lavoro
lungo se non si ha la precauzione di racco-
gliere in precedenza tutto il materiale ne- l

cessario e di organizzare razionalmente il


lavoro. Perché i graticci risultino più solidi
e resistenti, sarà necessario legare l'intrec-
cio superiore e inferiore ai paletti; in ge-
nere è sufficiente ogni tre paletti.
Per costruire un graticcio (fig. 391): traccia-
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chettarlo con paletti [preferibilmente di
frassino o di tiglio] leggermente più alti del
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[massimo 35 cmi. infatti, non bisogna spa- “ ll A' 8 4 I 84
ziare troppo i paletti che servono da strut- l \} `l'v"«'i.«' 'if il l' 5'

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tura portante alla confezione di graticci, né
sceglierli di spessore troppo grosso, perché 8 *
la superficie del graticcio risulterebbe trop-

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po ondulata, e quindi poco pratica. causan-
do una debolezza generale all'insieme. Fra
questi paletti intrecciare poi delle bacchette r _ _ _ mr _ì . 7 _

flessibili (fig. 392), alternando le estremità


più grosse delle bacchette ai paletti ter-
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minali.
In sostituzione delle bacchette si possono
utilizzare le lunghe liane di clematide. Se
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queste risultassero troppo lunghe, si potran-
no intrecciare più volte attorno ai paletti,
per ottenere un graticcio continuo e più uni- C i

forme [fig. 393). Avendo la possibilità di


usare delle liane di clematide di due diffe- l,I 'H"
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renti spessori, si può utilizzare la loro di-
versa resistenza meccanica come viene in-
dicato nella figura 394: A] con la clematide
più grossa formare alcuni intrecci sulle tra- ._§95 .__
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mette, anche, la costruzione di impianti da
campo evitando il trasporto di materiale spe-
cifico pesante, o in appoggio di materiale
complementare (fig. 397).

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O Canestri e panieri La tecnica di fabbri-
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1] il vimine deve essere lasciato immerso
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di iniziare il lavoro. Nel caso di grosse ba-
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chette raccolte da molto tempo, lasciarle
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2] le estremità delle bacchette verranno
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sempre tagliate diagonalmente, con la pun-

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verse; B) fra questa prima trama intreccia-
§
I Il i ta aguzza. perché sia facilitata l'introduzio-
ne delle estremità nei lavori di finitura:
3) lasciando fermo il lavoro per molto tem-
po, sarà necessario riimmergere le bacchet-
te di vimine nell'acqua.
re le liane più sottili. I› Il lavoro
Sistemi di intreccio per casi particolari o
per costruzioni ornamentali vengono indi- 4* Il fondo (fig. 1398]: prendere sei grosse
cati nella figura 395: a] a doppia fila; b] a bacchette di vimine. Tre di queste verran~
spirale; c) a tripla spirale. no fessurate con un coltello la circa un ter-
zo della loro sezione diametrale per evitare
il midollo centrale] perche si possano mon
I

> La costruzio-ne dei muri esterni delle ca» n

panne richiede una tecnica leggermente pio tare le sei bacchette a croce. Prendere poi
complessa (fig. 396): piantare per terra una una lunga bacchetta di vimine. piegarla in
doppia fila di paletti che formi lo spessore due [punto P nella figura 399] e, girando da
necessario del muro. Fra questi paletti in- sinistra verso destra, iniziare a fermare la
trecciare dei rami flessibili [come per la croce del canestro con tre giri, facendo at-
confezione di un canestro). Stringere e chiu- tenzione che la bacchetta che viene da sotto
dere bene questi rami fra loro per ottenere si incroci per prima contro ti bracci della
un insieme rigido e resistente. Riempire. croce, perché si stringano alternativamente
comprimendo accuratamente, cli terra que- fra loro le due bacchette. Terminati i tre gi-
sta doppia struttura. Coprire con zolle di ri, stretti bene, si procederà alla separazio-
terra [che verranno ogni tanto innaffiate, ne dei bracci della croce perché formino i
cosi che sia possibile poi recuperarla anco» raggi del fondo del canestro (fig. 400}. Da
ra verdi per rimetterle al loro posto origi- questo momento si continuerà a intrec-

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ciare ogni singolo raggio, stringendo forte


le bacchette. Dovendo inserire una nuova
bacchetta. si cercherà di non sostituirla sem-
pre sullo stesso raggio. ma sul raggio suc-
cessivo e possibilmente con l'estremità ver-
so l'esterno [fig. 401). Si continuerà fino a
raggiungere il diametro desiderato del ca-
nestro, terminando le due bacchette dell'in-
treccio con le estremità piegate verso l'in-
terno di fianco a due raggi (fig. 402). Si no~
terà che il disco sarà leggermente -bombato.
costituendo l'interno del canestro.
+ Montanti (fig. 403): avendo. in questo ca-
so. dodici raggi per il fondo del canestro,
404
si tagiieranno ventiquattro montanti che ver-
ranno infissi ra due per ogni raggio e piegati
verso l'alto. I montanti, di spessore maggio-
re. verranno infissi fra l`intreccio del fondo
con l'aiuto di un punteruolo o di un grosso
chiodo. Per mantenere la posizione verticale
dei montanti si potrà provvisoriamente riu-
nirli in cima con una legatura o con un
cerchio di fil di ferro.
+ Cordonatura (fig. 404): l'operazione suc-
cessiva e di stringere i montanti alla loro
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base con un intreccio forte di tre bacchette tamente perché non lascino il minimo gioco.
che servirà. anche, da bordo inferiore del E la cordonatura di base che orienta i mon-
canestro per nascondere le estremità dei tanti e che definisce la forma laterale del
raggi del fondo. Questo lavoro difficile ri- canestro. Questa cordonatura farà termina-
chiede una grande attenzione per capire e re ogni bacchetta sull'opposto montante dia-
seguire la progressione. Si inizierà la cordo- metrale dell'inizio, perché si dovrà ricomin-
natura con una prima bacchetta messa die- ciare un altro inizio di cordonatura uguale
tro il primo montante perché, passando da- all'opposto [come indicato nella figura 405).
vanti ai due montanti successivi. possa ri- Arrivati con questa seconda cordonatura al-
tornare dietro il quarto montante. E così di l'inizio della prima si continuerà [sovrappo-
seguito fino a metà cerchio. Una seconda nendola alla prima) per un altro mezzo giro.
bacchetta verrà posta dietro il secondo mon- Quindi si prenderanno le tre bacchette della
tante perché, passando davanti ai suoi due prima cordonatura (provvisoriamente sospe-
successivi montanti, possa ritornare dietro sa] per eseguire un altro rnezzo giro sopra
il suo quarto montante. La terza bacchetta la cordonatura già fatta. Al termine tutte le
verrà posta dietro il terzo montante perche. estremità delle sei bacchette della cordo-
passando davanti ai suoi due successi mon- natura verranno intilate verso l'interno e ta-
tanti, possa ritornare dietro il suo quarto gliate obliquamente a filo del canestro.
montante. Questi passaggi dovranno essere + Parete (fig. 406): fissati solidamente i
pressati sulla base e le bacchette tirate for- montanti con la cordonatura dl base. si ini-

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zierà l'i:ntreccio della parete del canestro. montante perché possa uscire sul fianco
Puo esser fatto con sistemi diversi o. più sinistro del sesto montante. ll secondo mon-
facilmente. usando lo stesso procedimento tante. infatti, passerà dietro il sesto mon-
di intreccio per il fondo. Un sistema pratico tante e si affiancherà al settimo montante.
per confezionare la parete [ricordando che dalla parte sinistra. Continuare questa ope-
si è iniziato con dodici raggi per il fondo e razione con lo stesso procedimento. cercan-
continuato con ventiquattro montanti per la do di tirare bene i montanti perché il lavoro
parete) à di inserire ventiquattro bacchette finale risulti solido e resistente. Il bordo
lunghe uguali fra i montanti in successione verrà continuato riunendo a ciascun nuovo
da sinistra verso destra, tutt"attorno alla cor- montante un montante della serie preceden-
donatura di base. Le bacchette dovranno ri- te già piegata prima. Al termine si infile-
sultare inclinata e aperte a ventaglio verso ranno gli ultimi due montanti al posto dei
la destra. L'intreccio si farà passando le sin- due cunei iniziali.
gole bacchette alternativamente davanti e
dietro ogni montante. L'intreccio dovrà es- + Manici i[fig. 408): possono essere di due
sere perfettamente regolare per ottenere misure, uno grande che attraversi il diame-
una superficie uniforme. l montanti dovran- tro del canestro o due piccoli laterali [ma-
no essere mantenuti costantemente vertica- niglie) che permetteranno l'eventuale inse-
li. tirandoli all'indietro. perché tendono a rimento di un coperchio. inserire l'estrem~ità
piegarsi nel senso del lavoro. Quando si ar- più grossa di una bacchetta nell'intreccio
riverà al termine delle ventiquattro bacchet- della parete del canestro, fare un arco pas-
te che formano la parete del canestro, se sando dal|'interno del canestro sotto il -bor-
l'altezza che si desidera non è stata raggiun- do superiore e attorcigliare alcune volte.
ta. si aggiungeranno altre ventiquattro bac- lr Panieri di gìunco ll gìunco. raccolto sui
chette nuove che verranno inserite con l'e- bordi degli stagni o dei fiumi o in posti umi-
stremìtà più sottile perché l'e~stetica del la- di, viene iavorato ancora verde. L'armatura
voro non risulti negativamente interrotta a del paniere è costituita da due rami. di noc-
causa del cambiamento di diametro delle ciolo o di vimine, tagliati obliquamente alle
bacchette dell'intreccio. I raccordi dovranno estremità (fig. 409] perché possano venire
essere fatti all*'interno del canestro. sullo uniti per formare i due cerchi del diametro
stesso montante. e della semiprofondità del paniere. Unire i
† Bordo superiore (fig. 407): si esegue con due cerchi a croce e fissare il punto di in-
la parte restante dei montanti. Piegaro ver- crocio con legatura che si iniziano come in-
so destra i primi due montanti ponendovi dicato [i] nella figura 410 e che terminano
due cunei perché rimanga uno spazio vuoto con l'estremità della bacchetta di vimine
nel quale far passare poi gli ultimi due mon- rientrante nella legatura (r). Quindi si co-
tanti. ll primo montante verrà piegato dietro struiscono sei archi con le estremità taglia-
il secondo montante. Procedere allo stesso te obliquamente perché si possano infilare
modo per i montanti successivi. .Arrivati al- (tre per parte] nelle legature (fig. 411). Vi-
la piegatura del sesto montante. il primo mine leggero o rami di legno flessibile di
montante verrà fatto passare nel quinto qualsiasi arbusto andranno bene per questi

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sei archi. Terminata l`armatura, si inizierà, [di spessore di circa 20-25 cm) legati alle
mediante giunchi lunghi e flessibili, a in- traverse con fil di ferro (fig. 414), oppure
trecciare il paniere, cercando di iniziare e tenuti stretti con una seconda traversa mes-
terminare su uno stesso arco, internamente sa sopra (fig. 415).
al paniere (fig. 412). Quale che sia la tecnica di copertura usata.
La tecnica costruttiva dei graticci, migliora- e perché la capanna risulti impermeabile,
ta dalla conoscenza della costruzione dei occorre sempre iniziare dal basso verso
canestri in vimine o dei panieri in gìunco, l'alto in modo da sovrapporre il materiale
permette anche la costruzione di stacciona- di copertura per circa due terzi alla prece-
te di confine o barriere rompivento. usando dente fascia (fig. 416). La soluzione ottima-
canne verticali, incrociate a X. intrecciate. le è di poter rivestire inizialmente la ca-
ecc. (fig. 4131. panna con un sottile strato di felci, come
isolante, e quindi coprire con due strati di
0 Vari tipi di copertura Per costruire le pa- larghe foglie [aci esempio con rabarbarc sel-
reti delle capanne con canne si usano fasci vatico). Le felci [o materiale vegetale simi-

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ll colmo del tetto della capanna general-
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regolari, si userà una piccola pala da pian- di terra si può coprire una capanna con
tare verticalmente per tutta la profondità terra ordinaria leggermente bagnata e schiac-
del ferro lungo il perimetro della terra da ciata a strati successivi con una larga spa-
togliere. Una buona dimensione risulta es- tola. Gli strati si legheranno fra loro for-
sere: due larghezza della pala per la lun- mando una terra battuta che dovrà essere
ghezza della zolla, e una larghezza della pala lasciata asciugare per alcuni giorni. Questo
per la larghezza della zolla. La zolla verrà procedimento viene usato anche per la pa-
staccata facendo leva dalla parte più stret- vimentazione dei tepee dei pellerossa, dove
ta (fig. 421). le squavv spargono ogni giorno acqua sulla
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gina perché la superficie dl terra diventi,
col tempo, dura come creta seccata. Si può
migliorare la consistenza della terra battu-
ta facendo un miscuglio di terra argillosa
bagnata e paglia tritata, perché si formi una
specie di malta da applicare con Lina larga
spatola schiacciando bene a strati succes-
sivi. Lasciar asciugare per alcuni giorni.
ln sostituzione dei fasci, si potranno usare
rami sempreverdi a forcella (tig. 422, dove:
ai pareti; b) tetto), che si accavalleranno
ai divisori. Se i rami fossero pesanti o gros-
si, si potranno agganciare ai divisori lfig.
423). Per coprire le pareti delle capanne con
paglia lfig. 424). si fanno dei pccoli fasci
dello spessore di un pugno, si pareggia la
base (importante) «el si annodano sulle tra-
verse con il procedimento indicato nella N

figura 425: girare la base del fascio di pa-


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glia attorno alla traversa. poi attorno al fa- coperto con un grosso spessore di paglia
scio stesso, e ritornare la base fra la pa- tenuto bloccato da due traverse esterne le
glia, sotto la traversa. Se la superficie da gate al telaio interno (fig. 428).
coprire e abbastanza ampia, si potranno la-
sciare degli spazi fra un fascio e l'altro › Tettoia solare (fig. 429] Utilizzare mate
perché si possa inserire lo strato successi- riale vegetale secco a fibra molto lunga
vo superiore [fig. 426). Questo procedimen- perché possa essere piegato a metà sul di
to, di annodare i fasci di paglia alle traver- visori e legato a piccoli fasci stretti con
se. può essere migliorato come viene indi- una corda [o con una liana). Perché la tet-
cato nella figura 427: fare un giro attorno toia possa resistere alle piogge. l'inclina
alla traversa con la base del fascio di paglia zione dovrà essere portata a circa 45”.
piegato e. passando sopra il fascio, bloc- > Riparo per bivacco (fig. 430) ll telaio del
carlo al fascio precedente infilandola nel- tetto poggia su un gradino naturale del ter-
l`apertura ottenuta con una caviglia. ll col- reno perché i'aItezza del fondo risulti mag-
mo del tetto delle capanne in paglia verrà giorata di circa 2-5-30 cm, e davanti su due

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circa 2,5 m, con la base a punta perché si "_- -«swap


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