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Dott.ssa F.F.

Operto
Neuropsichiatria Infantile
Università degli Studi di Salerno

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Disordine neurobiologico dello sviluppo
caratterizzato da un pattern persistente

di inattenzione e/o iperattività-impulsività


che interferisce con il funzionamento del soggetto

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ADHD

Disfunzioni nell’aree:
cognitiva (deficit dell’attenzione)
motoria (iperattività)
comportamentale-relazionale (impulsività e relazioni sociali disturbate)

Può predisporre ad altra patologia psichiatrica


e/o disagio sociale nelle età successive

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ADHD_clinica

INATTENZIONE
Costantemente distratti (come IMPULSIVITA’
se avessero altro per la Difficoltà ad organizzare azioni
mente); evitano di svolgere complesse, tendenza al
attività che richiedano cambiamento rapido da
attenzione per i particolari o un’attività ad un’altra e
abilità organizzative, perdono difficoltà ad aspettare il
oggetti significativi o proprio turno
dimenticano attività importanti. IPERATTIVITA’
Eccessiva attività motoria, “mossi da un motorino “,
non rispettano tempi e spazi, non restano seduti

Tutti i bambini presentano, per diversi gradi, aspetti di tutti e tre i sintomi
cardine, il criterio diagnostico determinante è l’attenta valutazione di ciò che
costituisce un comportamento improprio, che porterà ad avere problemi
nell’ambiente sociale, scolastico, familiare e di lavoro 4
ADHD_diagnosi dimensionale
I sintomi cardine
 devono essere più gravi di quelli rilevati in altri bambini della stessa età
 devono essere più gravi di quelli rilevati in altri bambini dello stesso
livello di sviluppo
 devono essere presenti in diversi contesti
(per es.: famiglia, scuola)
 si modificano con l’età e possono durare per tutta la vita
 devono creare gravi problemi nella vita quotidiana

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ADHD_diagnosi dimensionale
Confine tra normale e patologico
Il DSM-PC (Diagnostic and Statistical Manual of Primary Care,
child and adolescent version, 1996) sottolinea alcuni aspetti
relativi alla disattenzione ed iperattività che non soddisfano ai
criteri diagnostici per ADHD, che sono da considerarsi
VARIANTI DELLO SVILUPPO

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ADHD_varianti dello sviluppo
• VARIANTI DELLE CAPACITA’ ATTENTIVE
BASSO LIVELLO ATTENTIVO
tende a migliorare con la maturazione del bambino
è congruo rispetto al livello di sviluppo generale

 VARIANTI IPERATTIVE/IMPULSIVE
Comportamento COSTANTEMENTE molto attivo e impulsivo
NEL GIOCO E IN SITUAZIONI DI COMPETIZIONE
che necessita della SUPERVISIONE dell’adulto per non incorrere in
incidenti

ASSENZA DI DISFUNZIONAMENTO
SOCIALE E COGNITIVO
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ADHD_diagnosi dimensionale
ADHD non è come l‘epilessia (categoria) è piuttosto come
l’ipertensione o l’essere in sovrappeso (dimensione)

Si può esserne affetti in misura maggiore o minore


i confini sono indistinti

L’ADHD è un’altra “dimensione” piuttosto che una “categoria”.

C’è un continuum tra il comportamento normale e quello patologico,


la linea di confine è piuttosto arbitraria

E’ necessario quantificare i sintomi per discriminarli dai fenomeni


disattentivi, iperattivi ed impulsivi presenti in quella fascia di età
(5-7 anni) considerata specifica per la diagnosi di tale sindrome
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ADHD_clinica
Età prescolare
Iperattività
motoria

Bassa tolleranza Gioco caotico


alle frustrazioni

Aggressività
eterodiretta

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ADHD_clinica
Età scolare
Difficoltà di
concentrazione

Frettolosità Scarsa
nell’esecuzione motivazione
di un compito ed impegno

Scarsa
capacità di
pianificazione

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ADHD_clinica
Età scolare
Inadeguato
rispetto di
situazioni
sociali

Difficoltà a
stare seduti

Inadeguato
rispetto di
regole, ruoli e
turni

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ADHD_clinica
Età adolescenziale

Riduzione
iperattività Persistenza
motoria deficit attentivo

Difficoltà di Sensazione
programmazione e soggettiva di
gestione del tempo irrequietezza

Deficit
motivazionale

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ADHD_clinica
Età adolescenziale

Difficoltà
accademiche

Comportamenti
Discontrollo
pericolosi e
degli impulsi antisociali

Abuso di
sostanze

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ADHD_storia naturale
Età
Abuso di sostanze
Crescenti complicazioni stupefacenti
DOP
Disturbo di
Bassa autostima
Disturbi condotta
Disturbate relazioni
dell'umore
Solo ADHD familiari Scarse attitudini
sociali
Disturbi di
Disturbi d’ansia personalità
Problemi di
apprendimento Difficoltà lavorative
e sociali

L’ADHD è un disturbo cronico,


associato ad elevato grado di comorbidità psicopatologica
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ADHD_eziopatogenesi
GENETICA COMPORTAMENTALE
Studi familiari
• Alta prevalenza di ADHD e
di altri disturbi mentali nei parenti
dei pazienti

Studi sulle adozioni


• Maggiore prevalenza di ADHD
nei genitori biologici rispetto
ai genitori adottivi

Studi su gemelli
• Concordanza dei sintomi ADHD: MZ > DZ
• Coefficienti di ereditarietà: 0,65-0,91 15
ADHD_eziopatogenesi
FATTORI BIOLOGICI ACQUISITI
 Esposizione intrauterina ad alcool o nicotina
 Nascita pretermine e basso peso alla nascita
 Disturbi cerebrali (encefaliti, traumi)
 Allergie alimentari (?)

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ADHD_eziopatogenesi
FATTORI PSICOSOCIALI

 Fattori modulanti il quadro clinico includono

 Grave instabilità familare

 Grave conflitto tra i genitori

 Patologia Psichiatrica dei genitori

 Inadeguatezza delle capacità educative

 Relazioni negative genitore-figlio

 Basso livello socioeconomico (?)

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ADHD_modelli neuropsicologici
Autoregolazione
Stimoli
ambientali

filtro ed
elaborazione

Comportamenti
adeguati

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ADHD_modelli neuropsicologici
Il sistema delle funzioni esecutive è un sistema complesso di funzioni
mentali che permette la scelta tra diversi possibili comportamenti o attività
mentali in risposta a ciò che accade nell’ambiente, coordina molteplici
comportamenti e attività inibendone alcuni
STIMOLO X

SELEZIONE INIBIZIONE
Comportamento/attività mentale Comportamento/attività mentale
utile non utile

RISPOSTA ADEGUATA
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ADHD_diagnosi
La diagnosi è CLINICA
NON esistono marker biologici specifici
Raccolta di dati anamnestici da fonti multiple
Osservazione del bambino e della famiglia
Esame obiettivo neurologico
Esami di laboratorio
Studio EEG + RMN encefalo (opzionale)
Valutazione oculistica, audiometrica (opzionali)
Valutazione del livello intellettivo, delle competenze linguistiche e motorie, degli
apprendimenti scolastici, psicologica con testistica specifica (non diagnostica)

La diagnosi di ADHD deve basarsi su classificazioni internazionali riconosciute con una


valutazione accurata del bambino, condotta da Neuropsichiatri Infantili con specifiche
competenze sulla diagnosi e terapia dell’ADHD
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ADHD_comorbilità
Circa l’80% dei pazienti presenta almeno una comorbidità
circa il 60% dei pazienti presenta almeno due comorbidità

Molto frequenti (più del 50%)


Disturbo oppositivo o disturbo di condotta
Frequenti (fino al 40%)
Disturbi specifici dell’apprendimento
Disturbi d’ansia
Disturbo evolutivo della coordinazione
Meno frequenti (fino al 20%)
Tic
Depressione
Disturbi dello spettro autistico
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ADHD_interventi
Psicoeducazione
Sul paziente Psicofarmacoterapia
Terapia cognitivo-comportamentale

Psicoeducazione
Sui genitori
Parent training

Psicoeducazione
Sulla scuola
Teacher training

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ADHD
SUMMARY
Attualmente l’ADHD è considerato un disturbo neurobiologico:
presumibilmente della corteccia prefrontale, dei nuclei della base e del
cervelletto, con un primario coinvolgimento di due neurotrasmettitori
(noradrenalina e dopamina)
ad eziologia complessa
con importante componente genetica
che si manifesta con alterazioni nell ’ elaborazione delle risposte agli
stimoli ambientali
I bambini con ADHD presentano, pertanto un’alterazione neurobiologica
che impedisce loro di selezionare gli stimoli ambientali, di programmare le
proprie azioni e conseguentemente di controllare i propri impulsi: questi
bambini non riescono a riflettere prima di agire, ad aspettare il proprio turno,
a posticipare le gratificazioni, a lavorare per un premio lontano nel tempo.

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