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Lezione 27 2 20131
Lezione 27 2 20131
Forometria regolare e
con architravi resistenti
a flessione
Incatenamento
muri contrapposti
Cantonali ben
apparecchiati, legatura tra
murature ortogonali
(1) G. Pizzetti, A.M. Zorgno Principi statici e forme strutturali pg. 507
(2) G. Pizzetti, A.M. Zorgno Principi statici e forme strutturali pg. 237
Strutture resistenti per
massa : strutture tozze
Strutture resistenti
per forma
Strutture snelle
Strutture tozze e Pressione eccentrica
Si ha quando alla pressione normale (P) si aggiunge una sollecitazione di flessione (M),
cioè lo sforzo normale non è centrato nel baricentro (G) della sezione ma è a distanza (e)
detta eccentricità.
Il carico (P) eccentrico si può scomporre nel carico centrato (P) e nel momento (M), questi
due carichi inducono le tensioni:
P My (P * e)y
σ1 = ; σ2 = = .
A J J
P
P
P 1/4 P 1/9 P
π2 ⋅ E ⋅ a 3 π2 ⋅ E ⋅ a 3 π2 ⋅ E ⋅ a3
Pcr1 = Pcr 2 = Pcr 3 =
12 ⋅ l2 48 ⋅ l2 108 ⋅ l2
Rielaborazione da: Giuffrè, A., (1991), Letture sulla meccanica delle murature storiche, Kappa, Roma
Le caratteristiche meccaniche della muratura :
resistenza a compressione
Rapporto
altezza
blocco/
altezza
giunto
Resistenza a
compressione e
difetti costruttivi
Rielaborazione da:
Giuffrè, A., (1993),
Sicurezza e
conservazione dei centri
storici, Il caso Ortigia,
Laterza, Bari
Resistenza alle azioni orizzontali appartenenti al piano
Rielaborazione da:
Giuffrè, A., (1993), Sicurezza e conservazione dei centri storici, Il caso Ortigia, Laterza, Bari
Resistenza a trazione nella muratura
Le caratteristiche meccaniche della muratura :
resistenza e tipologia costruttiva
CINEMATISMO del PANNELLO FUORI DAL PIANO - ADEGUATEZZA dell’IPOTESI DI BLOCCO RIGIDO
1. EFFICACIA DELLA TECNICA COSTRUTTIVA
- DIMENSIONI DEI BLOCCHI
- ADESIONE TRA I BLOCCHI
Schema
di sezione
Muratura listata : murature in pietrame di varia
pezzatura e dimensione, con presenza di giunti
di malta più o meno consistenti. Ad intervalli
regolari di circa 70 – 80 cm, sono presenti
corsi in laterizio che attraversano
completamente lo spessore del muro – corsi di
ripianamento – conferendo grande qualità
strutturale alla muratura.
Schema di
sezione
Murature a secco : murature a varia
pezzatura dei blocchi, prive di
malta e aggregazione in relazione
all’ingranamento dei conci. Nel
caso di costruzioni vengono
utilizzati conci di grande
dimensione per fori porta finestra,
soglie, gradini, cantonali
Schema di
sezione
MURATURE MISTE, LATERIZIO E PIETRA
Realizzazione di elementi
speciali
Muratura in
ciottoli fi fiume
Corso di
ripianamento
Corso di
ripianamento
Individuazione dei corsi di ripianamento in una muratura in opera incerta
In questa muratura ad opera incerta in pietra gli elementi
costruttivamente significativi sono realizzati in laterizio
Parte sommitale
Angolate
Legature longitudinali
Nella parte soggetta a carico maggiore troviamo gli elementi di grande
dimensione
SCHEDE DI ANALISI
DELLE MURATURE
A – Castello di S.
Faustino
A B
B – Castello Visconti
Venosta
“ se è possibile trovare una curva delle pressioni per l’arco completo, che
sia in equilibrio con i carichi applicati (incluso il peso proprio) e rimane
ovunque interna allo spessore dell’arco, allora questo arco è sicuro”
J. Heyman
L’arco, una forma ottimale per ogni condizione di
carico
Curva delle Pressioni
Risultante interna
allo
Tangente all’origine
spessore: possibile
equilibrio
H
H Risultante esterna:
Linea delle pressioni
V V
possibile
meccanismo.
Il metodo delle successive risultanti Si individuano i pesi dei singoli conci e si
descrivono con vettori in scala opportuna.
Si costruisce il poligono delle forze e si proietta
da un punto H preso sulla orizzontale da O. Il
primo lato del poligono sarà orizzontale,
secondo l’ipotesi della direzione della spinta in
chiave.
Si costruisce il poligono funicolare conseguente
alla proiezione effettuata, e con esso si definisce
la posizione della risultante dei pesi, passante
per il baricentro G. Per l’equilibrio la somma
delle azioni esterne – peso- e le due reazioni
vincolari – l’esterna passante per C1 - imposta
dell’arco -l’interna per C0 - chiave
dell’arco- devono appartenere allo stesso
fascio di rette e pertanto passare per G.
Risultano pertanto tracciati il primo e
Arco a tutto sesto Arco a sesto acuto l’ultimo lato del poligono funicolare che
si vuole tracciare. Riportando nel poligono
delle forze una retta parallela a GC1
ottengo 0H1 polo della proiezione cercata.
Tratto da A. Guffrè La Meccanica nell’architettura La statica ed NIS
Roma, 1992
E modulo della reazione in chiave H16 è il
valore della reazione all’imposta
LE VOLTE COME TEORIA DI ARCHI
Volta a botte
Tratto da C. Piccirilli Consolidamento critico, Bonsignori editore, Roma, 1996
Nel caso di volta a botte non cilindrica –
volta di grande sviluppo longitudinale
rispetto allo spessore- la struttura può
essere semplificata come teoria di archi
affiancati
Volta a crociera
Tratto da C. Piccirilli Consolidamento critico, Bonsignori editore, Roma, 1996
Schema costruttivo di
una volta a crociera
VOLTA A CROCIERA
A TESSITURA
SECONDO LE
GENERATRICI
Tratto da F. Giovannetti Manuale del recupero di
Città di Castello, Roma ed. DEI 1992
In prima approssimazione la volta a crociera può essere
schematizzata come insieme di archi delle vele che si
appoggiano sugli arconi diagonali
Volta a padiglione
Tratto da C. Piccirilli Consolidamento critico, Bonsignori editore, Roma, 1996
Si ipotizza in prima approssimazione che la volta a
padiglione sia composta da una serie di semiarchi
che spiccando dal muro di imposta vanno ad
appoggiarsi all’arcone diagonale
PIANTA
SEZIONI
Forometria regolare e
con architravi resistenti
a flessione
Incatenamento
muri contrapposti
• La sollecitazione di compressione
comporta, superato il limite di
resistenza del materiale, la rottura per
“schiacciamento”;
• si consideri ora un elemento di forma
cubica (composto da un materiale
omogeneo ed isotropo) caricato da una
sollecitazione di compressione lungo
l’asse “y” applicata attraverso due
piastre molto rigide, con rigidezza
paragonabile a quella del cubetto, tali
da:
• poter considerare il carico
uniformemente distribuito;
– generare un attrito sulle facce del
cubo a contatto che ne
impediscano o limitino la
deformazione trasversale;
• La rigidezza degli attuatori non
influenza la dilatazione trasversale del
blocco: rottura prismatica 97
• Rottura tipica delle colonne e/o pilastri
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
Andamento delle superfici di rottura
Sollecitazione di compressione
• Le fessurazioni sono
pressoché parallele e
dirette come il carico.
• Naturalmente, si
manifestano nella
regione più bassa del
muro.
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
E’ la condizione di cedimento
terminale • Si cerca ancora la condizione per cui si
realizza l’uguaglianza tra la σ max e τ
max;
• i risultati ottenuti dalla condizione di
uguaglianza mostrano che per avere
σ max = τ max si deve avere l = 1/2 h;
• se l >1/2 h prevalgono le tensioni
normali e la rottura inizierà dal lembo
maggiormente teso, si inclinerà verso i
45° in corrispondenza dell’asse neutro
per poi continuare verso le fibre
compresse in verticale;
• se l <1/2 h prevalgono le tensioni
tangenziali e le fratture assumeranno la
configurazione indicata in figura.
117
3 La rottura per flessione individua una
serie progressiva di mensole, sempre
più corte con una verticalizzazione
2 delle fessure che accompagna la
riduzione dimensionale (L1, L2, L3)
della mensola stessa da 1 a 3
L3
L2
L1
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
Andamento delle superfici di rottura
Sollecitazione di flessione e taglio
• Si cerca, anche in questo caso, la
condizione per cui si realizza
l’uguaglianza tra la σ max e τ max;
Condizione assimilabile a tratto di muro • i risultati ottenuti dalla condizione di
interno alla cortina muraria uguaglianza mostrano che per avere
σmax = τ max si deve avere l = 3/2 h;
• se l >3/2 h prevalgono le tensioni
normali e la rottura inizierà dal lembo
maggiormente teso, si inclinerà verso i
45° in corrispondenza dell’asse neutro
per poi continuare verso le fibre
compresse in verticale;
• innescata la rottura le sezioni d’incastro
sono sempre meno capaci di resistere e
la trave si comporterà come
semplicemente appoggiata;
• se l <3/2 h prevalgono le tensioni
tangenziali e le fratture assumeranno la
configurazione indicata in figura.
119
• E’ la condizione di architrave
danneggiato
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
Andamento delle superfici di rottura
Sollecitazione di flessione e taglio
121
Lesione sopraporta e sotto finestra per cedimento
della fondazione
DILATAZIONI TERMICHE
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
• Se in un maschio murario, la risultante dei carichi, pur essendo verticale, non passa per
il piano medio o per il baricentro, il solido sarà soggetto ad una compressione assiale e
ad una flessione;
• in genere i solidi murari sono elementi tozzi per cui non si verificano fenomeni di
instabilità e le sollecitazioni non sono altro che la somma algebrica delle singole
sollecitazioni provocate dalla compressione e dalla flessione prese singolarmente;
• per la sicurezza delle strutture murarie è necessario che la risultante dei carichi cada
all’interno del nocciolo centrale d’inerzia di tutte le sezioni trasversali per avere tutte le
fibre compresse, data la scarsa capacità delle murature di resistere a trazione;
• la pressoflessione nelle murature si può instaurare per difetti di costruzione o più
semplicemente quando si realizzano murature con un paramento più resistente rispetto
all’altro con conseguenti deformazioni differenziate in funzione del diverso modulo
elastico;
133
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE NELLE STRUTTURE DI
FORMA PRISMATICA
135
Pressoflessione
• Cattivo collegamento
trasversale della
muratura, scarsa
presenza di diatoni
• Danneggiamento della
sezione per
alveolizzazione
localizzata dei blocchi
o erosione dei giunti
asimmetrica.
• Rigonfiamento
paramenti;
• Sezionamento in più
tronchi verticali
Influenza della rigidezza della muratura nella ripartizione dei carichi
Stabilità archi
• La risultante della pressione è
inclinata e può essere scomposta in
due forze.
• La prima, verticale, che sollecita il
piedritto a sforzo normale;
• La seconda, orizzontale (spinta), che
tende ad inflettere verso l’esterno il
piedritto stesso.
• Il centro di pressione C risulta
spostato verso l’esterno (vedere fig. a
fianco) favorendo l’eccentricità
rispetto al baricentro B.
Danneggiamento di una volta a
crociera