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Inferno Canto XV

Luogo: Cerchio 7 “Violenti” - Girone 3 “Bestemmiatori, Sodomiti, Violenti contro Dio e contro
natura”
Data: Sabato 9 Aprile 1300

- Dante e Virgilio procedono lungo argine del fiume Flegetonte


- lontani da selva dei suicidi > non si vede più
- vedono gruppo di anime vicino all’argine che li guardano stringendo gli occhi perché
non riescono a vedere (poca luce)
- una di quelle anime si avvicina a Dante e lo tira per il lembo della sua veste >
Brunetto Latini

Brunetto Latini
- nasce nel 1220
- padre Bonaccorso Latini > insegna grammatica e retorica > avviato alla carriera notarile
- si occupa di politica attiva come Guelfo > ambasciatore, magistrato, filosofo, divulgatore
della cultura e della retorica
- figura rappresentativa di Firenze
- costretto all’esilio dopo sconfitta di Montaperti (1260)
- dopo ripresa potere dei Guelfi > diviene notaio e dettatore ufficiale del comune di Firenze
- 1275 diventa console dei giudici e dei notai
- 1294 muore
Notevole attività letteraria
⇨ Tresor: scritta durante l’esilio. enciclopedia in lingua francese (d’oil), se non prima
enciclopedia europea in volgare. Si occupa di storia universale, teologia, fisica, medicina,
scienze naturali, geografia, architettura, bestie (bestiario), etica, morale, retorica e politica. In
seguito è stata subito tradotta e riscritta in italiano e venne largamente diffusa.
⇨ Tesoretto: poemetto didascalico e allegorico, scritto in volgare fiorentino. Riprende i temi
di argomento filosofico, morale e religioso. Immagina di essersi smarrito in una selva dopo
aver sentito della sconfitta a Montaperti. Nella selva trova l’impersonificazione della natura
che gli insegna i caratteri della vita e dell’universo, la creazione del mondo, degli angeli e
dell’uomo. In seguito lo accompagna dalla virtù e dalle sue figlie (prudenza, giustizia,
fortezza, temperanza) che gli insegnano l’amor cortese e lo conducono nel regno
dell’Amore, dove incontra Ovidio. Sale poi all’Olimpo dove incontra Tolomeo ma finisce.

- D. lo riconosce, lo saluta e si meraviglia di trovarlo li


- B. vuole conversare con lui ma non può restare fermo

Contrappasso: Così come in vita erano agitati da passioni volgari, ora i dannati non
possono smettere di camminare, se lo fanno, sono poi costretti a restare fermi per 100 anni,
senza potersi riparare dalla pioggia di fuoco.

- D. piega il perché del suo viaggio nell’Aldilà


- B. pronuncia profezia dell'esilio di Dante
Profezia:
- B. dichiara che D. non può fallire la sua missione letteraria e politica se segue la sua stella
= “influsso degli astri”, influenza che gli astri hanno su noi. Dante nato sotto il segno dei
gemelli che predisponeva l’uomo alla studio, alla conoscenza e alla letteratura
- se B. fosse vivo avrebbe aiutato Dante
- fiorentini si faranno nemici di Dante a causa delle sue buone azioni
- fiorentini erano gente avara, superba e invidiosa
- D. deve tenersi lontano da loro
- Guelfi bianchi e neri inizieranno ad odiarlo e a manifestare odio
- per D., B. è ancora in vita, dal momento che il ricordo di Brunetto è ancora vivo in lui che gli
insegnò come acquistare la fama eterna

Inferno Canto XVIII

Luogo: Cerchio 8 “Fraudolenti/Malebolge” (cattive borse, sacche) - Bolgia 1 “Ruffiani e


seduttori”, Bolgia 2 “Adulatori”
Data: Sabato 9 Aprile 1300

- è un luogo formato di pietra di colore del ferro


- al centro si apre un pozzo profondo, tra questo e parete roccioso c’è una striscia di
pietra divisa in 10 fossati concentrici (bolge), simili a fossati che circondano i castelli
per protezione
- bolge unite da ponticelli rocciosi, simili a ponti levatoi che vanno da soglie dei castelli
fino alla riva dei fossati
- si trovano nella prima bolgia dell’VIII girone dopo essere scesi dalla groppa di
Gerione

Gerione: Il custode di Malebolge è Gerione, simbolo della frode. Il suo stesso corpo ricorda
l'inganno: ha il volto di uomo giusto, zampe di leone coperte di pelo fino alle ascelle, schiena
petto e fianchi ricoperte di squame colorate, il corpo di serpente con la coda biforcuta da
scorpione che guizza per aria con la punta avvelenata.

- alla destra vedono i dannati che subiscono le pene

Contrappasso: come in vita commisero peccati vergognosi, così ora sono costretti a una
pena vergognosa, sono infatti costretti a correre nudi, sferzati da diavoli (demoni cornuti
armati di frusta), formando due schiere che procedono in direzioni opposte (ruffiani vicino
all’argine estero, i seduttori vicino a quello interno).

- D. vede tra i ruffiani un dannato che cerca di nascondersi ma lo riconosce è


Venedico Caccianemico
- D. chiede perché sia in quella bolgia
- ammette di aver condotto la sorella Ghisolabella a soddisfare i piaceri di Obizzo
d’Este, marchese di Ferrara
- mentre parla, un diavolo lo frusta e lo manda via ricordandogli che non ci sono donne
di cui fare mercato
- dell’altra schiera V. indica un dannato che procede con aspetto regale, senza versare
lacrime > Giasone

Giasone: l'eroe è protagonista nel mito classico della conquista del vello d'oro sottratto ai
Colchi, ma è anche reo di aver sedotto e abbandonato la giovinetta Isifile sull'isola di Lemno,
l'unica che aveva salvato il padre Toante nascondendolo alle altre donne che avevano
ucciso tutti i maschi dell'isola. Giasone sconta anche l'inganno ai danni di Medea.

- poeti giunti nel punto in cui il ponte roccioso si congiunge all’argine della II bolgia
- sentono gli adulatori che si lamentano e soffiano rumorosamente con le narici e si
colpiscono con le loro stesse mani
- pareti incrostate di muffa per il cattivo odore che irrita gli occhi e il naso
- è profondo e scuro e siccome non vedono salgono sul punto più alto del ponte
- vedono gente immersa nello sterco

Contrappasso: così come in vita esercitarono la lode oltre misura, tale comportamento li
portò alla degradazione al punto di porsi tra i rifiuti umani, ora sono costretti a stare tra i rifiuti
umani, lo sterco (materia considerata la più vile e umiliante)

- D. riconosce uno dei dannati ricoperto completamente di escrementi > Alessio


Interminelli (lucchese)
- il dannato si colpisce e afferma di scontare le adulazioni di cui la sua lingua non fu
mai sazia
- guardano più avanti e vedono una donna sudicia che si graffia con le unghie piene di
sterco e si china sulle cosce > prostituta Taide

Taide: prostituta della commedia Eunuchus di Terenzio,a cui il soldato e suo amante,
Trasone aveva procurato una serva. Trasone aveva chiesto al ruffiano Gnatone, per il cui
tramite aveva mandato la schiava, se Taide lo ringraziasse e Gnatone aveva risposto: «Sì,
moltissimo»

Inferno Canto XIX

Luogo: Cerchio 8 “Malebolge/Fraudolenti” - Bolgia 3 “Simoniaci”


Data: Sabato 9 aprile 1300

- maledice Simon Mago e tutti i suoi seguaci che fanno mercato sporco delle cose
sacre

Simon mago: mago di Samaria che dopo essersi convertito al cristianesimo, offrì a Pietro e
Giovanni del denaro per ottenere anche lui il potere di battezzare e conferire lo spirito santo.
Pietro allora gli disse “Il tuo denaro ti conduca alla dannazione, dal momento che hai creduto
che il dono di Dio si possa acquistare col denaro”. Dal nome Simone deriva la parola
“simoniaci”, coloro che vendevano cariche ecclesiastiche.

- Sono giunti nel punto più alto del ponte roccioso


- vede le pareti e il fondo della Bolgia pieni di buche circolari, della stessa dimensione,
simili a fonti battesimali del battistero di San Giovanni a Firenze
- i peccatori sono conficcati a testa in giù nella buca

Contrappasso: Ogni peccatore è posto a testa in giù nella buca, lasciando emergere solo le
gambe fino alle cosce, mentre le piante dei piedi sono accese da sottili fiammelle. Peccatori
scalciano con forza, mentre le fiammelle toccano i piedi come fa il fuoco sulle cose unte.

- d. vede che un dannato si sta lamentando più degli altri e il fuoco sui suoi piedi ha un
colore più intenso
- V. gli risponde che accompagnerà Dante sul fondo per poter parlare con lui
- D. si avvicina al peccatore e gli chiede di parlare > come frate che confessa
l'assassino prima dell’esecuzione
- dannato lo scambia per Bonifacio VIII > sorpreso perché aveva visto nel libro del
futuro che la morte non era ancora vicina per lui; gli chiede se sia già stanco di fare
della chiesa una prostituta

Bonifacio VIII
- papa dal 1294 al 1303
- nasce ad Anagni nel 1235
- successore di Celestino V
- protagonista di contrasti con re di Francia Filippo il Bello per le decime
- afferma idee teocratiche dell’assoluta supremazia del papa sull’imperatore
- Filippo manda in Italia Filippo di Nogaret che imprigiona Bonifacio ad Anagni
- pontefice liberato poco dopo ma muore qualche mese dopo
- indisse a Roma per la prima volta nel 1300 in Giubileo
- si intromise nelle lotte tra guelfi bianchi e neri
-

- D. gli dice di non essere colui che crede


- si presenta come papa Niccolò III

Niccolo III
- figlio di Matteo Orsini > figlio de l’Orsa
- nasce a Roma tra 1210 e 1220
- papa in età avanzata, dal 1277 al 1280
- condannato per nepotismo e politica anti-imperiale > nominò 9 cardinali di cui 3 parenti
- confisca beni e castelli per la sua famiglia
- condannato come simoniaco > appropriazione indebita di decime ecclesiastiche e
allargamento dei territori della chiesa

- ammette di essere stato avido per favorire la sua famiglia, si impossesso dei beni
della chiesa e per questo si ritrova in quel posto
- sotto di lui vi sono altri papi simoniaci
- tutti appiattiti nella roccia e anche lui verrà spinto più in basso finché non venga
qualcun altro a sostituirlo, questo farà precipitare il papa che sporge in fondo alla
buca, dove sono anche gli altri dannati e così via
- Bonifacio ci rimarrà meno tempo perché dopo di lui lo sostituirà un altro papa
simoniaco (Clemente V) con una condotta ancora più vergognosa

Clemente V

- D. si arrabbia
- chiede a N. quanto denaro avesse chiesto Gesù a Pietro prima che gli desse le
chiavi del regno dei cieli > seguimi
- apostoli non pretesero niente da Mattia prima che prendesse posto di Giuda
- gli dice che si merita la punizione che gli è stata inflitta
- D. per rispetto nei confronti dei papi evita di insultare maggiormente

Inferno, canto XIX: leggi e interpreta i versi sotto riportati e sviluppa i tre punti indicati
-vv. 46-51: Una barbara condanna a morte (primo punto)
-vv. 52-57: L' inganno del dannato e il suo parlare allusivo (spiega il significato dello scritto al
v. 54 e della bella donna al v. 57) (secondo punto)
-vv. 67-78: Al secolo fui Giovanni Gaetano Orsini, divenuto papa con il nome di.....(terzo
punto)

1. Dante, giunto presso il foro del dannato la cui fiamma sui piedi era molto più vivida,
gli chiese di raccontargli come mai sia finito in quel luogo e per di più con un castigo
tanto macabro. La scena raccontata in questi versi, allude alla condanna di morte dei
sicari e degli assassini che venivano posti a testa in giù in una buca che veniva poi
ricoperta di terra; prima però della condanna a morte, un frate andava sempre a
trovare il giustiziato per un’ultima confessione, in quanto quest’ultimo avrebbe
confessato il nome del vero colpevole, evitando quindi la morte. Dante, si paragona,
in modo molto comico a questo frate che confessa l'assassino prima dell’esecuzione.
2. In questi versi il dannato scambia Dante per Bonifacio VIII, giunto lì per prendere
finalmente il suo posto, resta però molto sorpreso di vederlo lì, in quanto lo “scritto”
ossia il “libro del futuro” gli aveva rivelato che sarebbe morto nel 1303, ossia 3 anni
dopo. Il dannato chiese quindi a Dante, scambiandolo per Bonifacio, se sia già
stanco di fare della chiesa una prostituta, in quanto il Papa la utilizzava soprattutto
per soddisfare gli interessi del re di Francia.
3. In questi versi il dannato si presenta a Dante, rivelandogli che quando era in vita si
chiamava Giovanni Gaetano Orsolini, divenuto papa con il nome di Niccolo III. Egli
spiega a Dante il motivo per cui si trova in quel posto e ammette di essere stato
avido per favorire la sua famiglia e di essersi impossessato dei beni della chiesa.
Continua poi rivelando a Dante che sotto di lui nella stessa buca vi sono molti altri
simoniaci, tutti appiattiti nella roccia, e anche lui verrà spinto più in basso quando
arriverà colui che in precedenza aveva scambiato con Dante, ossia Bonifacio VIII.
Nel discorso di Papa Francesco troviamo un avvertimento, piuttosto che un
rimprovero come quello di Dante, affinché il cuore di coloro che dedicano la
propria vita a Dio sia sincero e le loro intenzioni prive di doppi fini. Il papa esorta
gli ecclesiastici a un comportamento altruista e disponibile, una dedizione
costante e disinteressata nei confronti del prossimo, e “minaccia di guai” coloro
che dovessero privatizzare il proprio ministero.

A differenza di Dante, Papa Francesco vuole ammonire la popolazione affinche dedichino le


loro vite a Dio, con cuore sincero. Esorta quindi a tutti gli ecclesiasti a comportarsi da veri
cristiani, altruisti e sempre disponibili nei confronti degli altri

Inferno Canto XXVI

Luogo: Cerchio 8 “Fraudolenti/Malebolge” - Bolgia 8 “Consiglieri fraudolenti”


Data: Sabato 9 Aprile 1300

- D. rivolge aspro rimprovero a Firenze > si può vantare della fama che ha ottenuto in
ogni luogo, perfino nell’inferno
- nella VII Bolgia ha incontrato 5 ladri fiorentini > D. si vergogna e questo porta
disonore alla città
- presto Firenze riceverà la sua punizione
- si allontanano dalla VII Bolgia e risalgono sul ponte roccioso e procedono lungo il
cammino in cui bisogna aiutarsi con le mani
- giunti al termine ponte D. guarda in basso
- ciò che vede lo induce a tenere a freno il proprio ingegno > perché non agisca senza
aiuto della virtù e perché non si privi del bene che un destino favorevole gli ha
concesso
- vede fiammelle muoversi sul fondo della VIII Bolgia > non riesce a distinguere
- D. si sporge per vedere e V. gli spiega che dentro ogni fuoco ci sono le anime dei
dannati

Contrappasso: così come con le loro stesse lingue ingannarono e furono fonte di frode,
nascondendo e celando la verità, così ora sono trasformati in lingue di fuoco e sono nascosti
dalle fiamme

- D. ringrazia V. per la spiegazione


- gli chiede chi ci sia dentro il fuoco con due punte > simile a rogo funebre di Eteocle e
Polinice
- all’interno ci sono Ulisse e Diomede > che furono insieme nel peccato e ora scontano
pena insieme
- D. riesce a parlare con loro
- V. lo invita a tacere e a lasciare che sia lui a chiamare i dannati perche essendo
greci, si sarebbero sentiti a disagio a parlare con D.
- fiamma giunge abbastanza vicino ai poeti
- V. si rivolge ai dannati e prega loro di raccontargli le circostanze delle loro morti
- punta più alta della fiamma inizia a scuotersi > Ulisse parla
- dopo essersi separato da Circe che lo aveva trattenuto più di un anno a gaeta
- nessuno poteva placare la sua sete di conoscenza
- si era messo in viaggio assieme ai compagni
- Ulisse si era rivolto ai compagni esortandoli a non negare alla loro esperienza giunti
ormai alla fine della loro vita

1. Giunti a Occidente
2. Non vogliate rifiutar l’esperienza
3. Raggiungere virtù e canoscenza

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