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L’ADELCHI
rappresentano il primo articolarsi della sua ispirazione su schemi più ampi e su una
materia più complessa, epica e drammatica. Manzoni realizza dunque una tragedia storica
in cui vuole inserire le storie dei personaggi in un determinato contesto storico, ricostruito
pedissequamente. I suoi intenti sono descritti nella Lettera allo Chauvet sull’unità di tempo e
di luogo nella tragedia. Questa lettera, scritta nel 1820, è un lungo saggio che controbatte le
tragedia non fosse stata scritta secondo le unità aristoteliche di tempo e di luogo.
vicende in cui tutti possano riconoscersi nella vita quotidiana, in cui si lotta costantemente
i. il reale, che fornisce un vasto repertorio di soggetti drammatici, al quale il poeta si deve
attenere
ii. l’ideale, cioè ciò che la realtà dovrebbe essere secondo una più elevata legge cristiana
Una tragedia falsa, secondo il Manzoni, può avere effetti negativi sul pubblico, il quale
potrebbe applicare alla vita reale ciò che vede rappresentato. Il teatro può dare effetti
purtoppo vengono sconfitti nel mondo: troveranno però una vittoria più grande
nella morte cristiana, in cui vedranno l’affermazione completa di quel bene che
avevano percepito.
La tematica principale delle tragedie è dunque la storia umana in cui trionfa il male, a cui si
oppongono personaggi destinati alla sconfitta. Per questo motivo molti critici vedono nelle
tragedie di Manzoni un profondo pessimismo riguardo alla storia umana, in quanto il male
viene superato dopo la morte. Solo nei Promessi Sposi ci sarà una visione più positiva, in
cui l’autore affiderà gli ideali cristiani agli umili, testimoni dell’attualità della parola di Cristo.
Si tratta di una tragedia a sfondo politico, ambientata nel XV secolo (come l’altra tragedia)
racconta l’ingiusta condanna del Conte di Carmagnola, accusato di tradmento da parte dei
Veneziani in lotta con i milanesi: il conte viene poi processato e decapitato. Partendo dalla
descrizione del nobile carattere del Conte, Manzoni prosegue poi con un’accesa critica a
questa guerra, in quanto fratricida e non finalizzata alla libertà, dunque non voluta da Dio.
La condanna per questa guerra sarà dunque una secolare dominazione straniera in Italia.
Dell’Adelchi è molto importante il primo coro, esempio di poesia che tratta vicende storiche
mai toccate. La tragedia è incentrata sulla caduta del dominio longobardo in Italia in
seguito alla discesa dei Franchi di Carlo Magno. Ai potenti, legati al desiderio di dominio e
alla brama di potere (Carlo Magno e il re dei longobardi Desiderio), si oppongono Adelchi
e Ermengarda (ripudiata da Carlo Magno), i figli di Desiderio. Alla fine però sono i
della città di Verona, chiedendo però prima perdono per le azioni del padre. In Adelchi è
evidente una lotta interiore tra ciò che ritiene giusto e ciò che dovrebbe fare per essere
fedele al padre e al suo popolo. Ermengarda è l’altra figura di rilievo della tragedia: anche
lei è soggetta ad una lotta interiore che la porta a lasciare una vita di passioni per rifugiarsi
nella pace spirituale. E’ la vera vittima del contrasto tra i due popolo, cerca disperatamente
pace e oblio, e alla fine muore purificata dalla sofferenza. Il Manzoni ripercorre le vicende
riprende i problemi attuali. Nel Coro del III atto, ad esempio, evidenzia come, sia in mano
ai Longobardi e ai Franchi, il popolo italiano abbia perso la propria dignità e sia solamente