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METODOLOGIA GIURIDICA

Prof. D’Auria
20/02/18

La presentazione del corso


Il professore sta trasmettendo una comunicazione non sta soltanto parlando e noi senza
accorgercene stiamo ascoltando ma anche rielaborando il suo pensiero. Anche il sistema scritto ha
un metodo di comunicazione e un metodo di comprensione. Imparare un metodo per trasmettere
delle conoscenze e in grado di recepire nel modo e nei contenuti. La metodologia non è altro che
l’acquisizione di un metodo. Conosciuto da tutti altri ecco perché sono in gradi di capire quello che
io sto comunicando. Il metodo mi permette di svolgere una ricerca e mi di comunicarle, questa è la
metodologia. Serve per acquisire quei elementi tecnici per poter svolgere un lavoro scientifico.
Ci saranno 12 incontri, questo corso termina con un esame scritto.
Il testo di questo corso è quello ufficiale della nostra università perché bisogna seguire le norme.

Che cos’è un lavoro scientifico?


Un lavoro scientifico è una ricerca sistematica e metodologicamente corretta che però lavorando sui
dati a disposizione scopre che ci sono dei problemi affronta questi problemi li studia e tenta qualche
soluzione, fa qualche ipotesi di soluzioni, attenzione no una soluzione qualunque ma criticamente
difendibile, cioè che sia fondata la soluzione. Vuol dire che sia una soluzione con un fondamento
con delle spiegazioni.
Terzo elemento del lavoro scientifico è la pubblicazione cioè rendere noto agli altri il lavoro svolto.
Percorso normale di qualsiasi lavoro fatto.
Ultimo passo la soluzione che abbia delle argomentazioni è la pubblicazione. Gli altri capiranno
questo problema solo se io avrò usato un metodo comune, ecco lo scopo della metodologia. Un
lavoro che segua una metodologia corretta che studia che tenda una soluzione.
Il lavoro scientifico in quanto ricerca postula richiede a come fondamento una scelta e una
informazione che però non può essere casuale deve essere caratterizzata da sistematicità, quindi il
lavoro scientifico di cui stiamo parlando non può essere come un romanzo.
Queste informazioni devono essere sistematizzati cioè messi con un ordine logico coerente secondo
criteri razionali senza buchi tra le parti senza salti tra un discorso e l’altro, quindi una sistematicità
nel senso pieno della parola.
La seconda caratteristica è il rigore e correttezza metodologica, cioè rispettare i dati che abbiamo.
Rispetto del dato dell’elemento, quindi rispetto dei dati raccolti del confronto tra i dati.
Soltanto un lavoro così che sia sistematico rigoroso e mitologicamente corretto è degno di essere
presentato alla comunità scientifica.
Tutto questo esige un cammino in diverse tappe, che vanno dalla scelta del tema alla ricerca
bibliografica, alla ricerca di un piano personale di lavoro, alla raccolta ed elaborazione del materiale
e infine la stesura vera e propria del lavoro. In altre parole si esige una metodologia di lavoro per
fare tutto questo. Il metodo nel linguaggio comune significa un cammino che porta ad un
determinato obbiettivo o traguardo. Nel linguaggio scientifico il metodo significa la ricerca
sistematica e approfondita di un problema studiarlo in vista di una adeguata soluzione a quel
problema. Quindi la metodologia è la scienza del metodo, significa un’insieme di procedure
un’insieme di tecniche che debbono essere seguite nel corso della ricerca della investigazione per
arrivare ad un obbiettivo. Possiamo ricordare alcuni metodi o procedimenti logici che vengono
utilizzati in diversi elaborati scientifici, il cosiddetto metodo analitico basato sulla distinzione e
sull’esame di ogni parte di ogni singola parte del tutto. Con lo scopo di trovare gli elementi che
compongono quella realtà, si procede dal complesso al semplice (metodo analitico). Un’altro
metodo è quello sintetico, basato sulla sintesi cioè si cerca di mettere insieme le parti che sono state
analizzate per trovare appunto gli elementi comuni. Ancora altre due tipologie di metodi, il metodo
deduttivo e il metodo induttivo. Deduttivo come dice la parola è quello basato sulla deduzione cioè
da una premessa generale si deduce un’altra conseguenza una conclusione, ma in maniera logica
non slegata o fantasiosa. In altre parole si parte dall’universale per giungere al principio particolare.
Metodo induttivo, metodo logico basato sulla induzione consiste nel ricavare da esperienze
particolari da osservazioni particolari ricavare dei principi generali applicabili a tutti. Anche qui
sinteticamente si parte si viaggia si procede dal particolare all’universale. Questi metodi o
procedimenti logici evidentemente non si escludono a vicenda ma possono stare insieme si
compenetrano l’uno con l’altro si possono trovare insieme nello stesso lavoro scientifico. Il lavoro
scientifico che si avvale di questi metodi di esprime in forme e contenute diverse, in questo corsi
noi ci occupiamo di quelli più comuni che si usano in ambienti universitari, cioè seminario, tesi di
licenza, laurea e la dissertazione dottorale. Per preparare queste forme diverse si segue lo stesso
percorso ma con dei livelli differenziati, il metodo è sempre lo stesso ma la profondità l’ampiezza di
questi elaborati è molto diversa tra di loro.

Vediamo sinteticamente un quadro sintetico comparativo.


Primo il baccalaureato comporta un elaborato scritto bene curato dal punto di vista formale, ci deve
essere un adeguato apparato critico, ha delle dimensioni limitate ed è un primo approccio ad un
lavoro scientifico. Il baccalaureato chiude il primo ciclo di studi in alcune facoltà.
Altra forma la licenza quello che in Italia è equiparata alla laurea. La licenza anch’esso è scritto,
curato dal punto di vista formale e di una certa ampiezza. Ha un carattere propriamente scientifico e
normalmente la licenza chiude il secondo ciclo di studi.
Terzo tipo il dottorato di ricerca, elaborato scritto, formalmente curato dal punto di vista scientifico
e di ampiezza adeguata. Una vera e propria monografia scientifica su un tema specifico. Ed è un
vero contributo scientifico. Su un tema che non si era studiato prima, questo tipo di elaborato chiude
il cosiddetto terzo ciclo di studi il più alto grado accademico.

Baccalaureato
Questo titolo si consegue alla fine del primo ciclo universitario, lo studio in questo tipo di ciclo è
normalmente uno studio sintetico dove quello che prevale è la visione di insieme. Prevale la visione
di insieme rispetto ai singoli argomenti. L’esercitazione scritta è un primo passo nell’approccio
scientifico, lo scopo è per la maturità del candidato in quella disciplina, manifestare un tema per la
maturità. Il lavoro scritto deve rispondere a criteri metodologici e formali previsti.

Tesi di licenza
Anche qui si tratta di un elaborato scritto in modo originale da uno studente, non è un tema nuovo
ma è l’elaborazione che deve essere originale, la sistemazione dell’argomento, lo studente ha preso
un tema e lo ha rielaborato personalmente. Questo normalmente avviene sotto la guida di un
relatore, si tratta di uno scritto con un taglio monografico su un singolo tema di una certa
consistenza che ha lo scopo di avviare lo studente alla ricerca scientifica sotto la guida di uno o più
docenti mediante l’utilizzo del metodo. Anche se non comporta un contributo completamente nuovo
al progresso della scienza la tesi di licenza deve presentare la sua originalità. Elaborazione critica
originale che nessuno aveva mai fatto prima. Si possono avere due tipi di approfondimento nel
proporre e verificare una o più metodologia di approfondimento di un tema particolare che interessa
al candidato. Oppure si può essere una tesi di licenza di stile compilativo, nel descrivere un tema e
presentare delle alternative a quel tema, possibile prospettiva di lettura. In entrambi i casi questi
elaborati devono rispettare i più corretti criteri formali.
Il dottorato
La tesi dottorato consiste in un lavoro scritto e rappresenta un lavoro originale nell’ambito della
propria specializzazione. Normalmente ordinariamente questa dissertazione dottrinale corrisponde
la difesa orale dibattito pubblico. Questa definizione di tesi dottorale già questo ci fa capire che
sono superiori a quelle della licenza o della laurea perché si qua ci si aspetta dal dottorando una
originalità del tema o dell’approccio che porta ovviamente a dei risultati originali. Non soltanto una
padronanza ma anche un rapporto nuovo.
Per questo ultimo tipo di lavoro è indispensabile il riferimento ai docenti nel settore di quella
disciplina quel settore dove si sta lavorando e approfondire il tema. Questo non soltanto perché il
docente è già a conoscenza delle problematiche ma anche perché il docente deve aiutare a utilizzare
il metodo scientifico, come si critica, come si dica, come si confronta con altri autori. È necessario
che la tesi si sviluppi su un terreno familiare al candidato e la sua elaborazione sia effettivamente di
interesse per lui in modo da coinvolgerlo non c’è niente nel mondo accademico che sviluppare un
tema di cui non ci sia interesse. La tesi di dottorato consiste in una vero studio monografico con un
argomento scientifico con metodologia rigorosa basata su fonti primarie e originarie.

27/02/17
Fondamentalmente lo studente ha tre luoghi dove può far ricerca e trovare fonti ufficiali: la
biblioteca, gli archivi, internet.

La biblioteca
È un sussidio insostituibile per la ricerca. Solitamente si distinguevano nel passato le biblioteche
secondo determinate obbiettivi, vi erano le biblioteche generali, enciclopediche, specializzate dove
era specializzata in una determinata disciplina o con varie discipline collegate. Vi erano le
biblioteche scolastiche in senso ampio (comprendendo le biblioteche universitarie) dove si poteva
trovare materiale in appoggio allo studio. Biblioteche particolari specializzate, biblioteche comunali
etc.. dove si può trovare di tutto.
Oggi c’è in atto una trasformazione di queste biblioteche grazie alle nuove tecnologie, infatti
attraverso i mezzi digitali è possibile accedere a tutte le biblioteche mediante il sistema OPAC un
catalogo pubblico dove si può accedere online. Ogni biblioteca contribuisce con il proprio
patrimonio librario, ed è organizzata secondo determinati criteri oltre alla finalità che questa
biblioteca si prefigge. Rivolgersi ai bibliotecari o al personale per capire come si può accedere e
consultare i volumi, esiste in ogni biblioteca il catalogo informatizzato in rete via internet, se
qualora il catalogo non sia completo normalmente si avvisa quindi bisogna fare una ricerca
cartacea. Le ricerche sul catalogo sono eseguite dalla persona interessata, prima di iniziare una
consultazione nella biblioteca conviene fissare un elenco dei cosiddetti descrittori, altro che non è le
parole chiavi del tema che stiamo cercando. I descrittori servono per facilitare l’argomentazione del
tema, in riferimento al tema di studio che si è scelto. Nella ricerca che si fa di un autore o di un
titolo di un testo ci sono dei criteri, quello ricorrente è quello alfabetico ma normalmente non si
tiene conto dell’articolo che troviamo davanti ai nomi. Mentre invece per le particelle che troviamo
davanti ai nomi si segue la regola che vige in quello stato. Si può anche adottare la forma latina.

Gli Archivi
Una raccolta ordinata degli atti che un ente oppure un individuo durante lo svolgimento della sua
attività. Raccolta ordinata di documenti che viene conservata negli archivi. Questi atti vengono
conservati per uno scopo giuridico perché si abbia una prova, lo scopo può essere anche politico,
piano di lavoro decisioni prese per un personaggio politico. Può essere anche culturale, atti prodotti
dall’ente dello spettacolo ecc..
Nessun archivio esiste senza un soggetto produttore, ci sono diverse categorie di soggetti si dice
nella metodologia che ci sono soggetti semplici rappresentati da una persona e soggetti complessi
cioè un ente un’insieme di persone. Questi documenti non sono tutti immediatamente consultabili,
tra i soggetti privati si distinguono i soggetti semplici, fisiche, soggetti complessi fisici esempio la
famiglia X famiglia come somma di archivi di singoli soggetti, oppure famiglia intesa come
soggetto con funzioni di impresa. Soggetti associativi, un soggetto complesso che però è un
soggetto associativo. Soggetti complesso d’impresa i commercianti. Tra i soggetti pubblici si
devono distinguere i soggetti statali gli uffici ministeriali, ministero della pubblica istruzione e
dell’economia, possono essere soggetti statali o periferici. Segreteria di Stato, Santa Sede, Diocesi,
Parrocchie tutti organi pubblici. I vari documenti sono collegati tra loro, collegati da un vincolo
logico. Infatti la procedura di formazione di un archivio prevede una nota di uscita rivolta ad un
soggetto che entra in relazione al soggetto produttore, l’ente produce l’atto. Una serie di note in
entrata e uscite. La produzione è legata da un vincolo naturale come conseguenza dell’attività dei
soggetti, un vincolo originario perché questo vincolo si forma nella fase di uscita di questo vincolo.
Ci sono in un archivio tre fasi, quello corrente, di deposito e quello storico. Molto facile capire il
significato di questi archivi, quello storico e di deposito hanno la funzione di conservare il
materiale, quello corrente è quello che serve. Un metodo di classificazione di un archivio è
alfabetico delle persone che anno prodotto l’atto, oppure secondo i nomi del luogo, cronologico,
numerico. La suddivisione può essere anche per materia oppure per il relatore della pratica.
Tipologie formali delle scritture. Un ente che produce norme avrà leggi motu propri, costituzioni
apostoliche, encicliche tutto secondo la tipologia e i documenti. I criteri e le tipologie sono applicate
sia singolarmente che in modo collettivo. Gli archivi non sono aperti a tutti come le biblioteche.
Molti archivi esigono una lettera personale di presentazione. Ogni paese e archivio ha le proprie
leggi e le proprie norme di accesso al proprio archivio. In Italia i documenti dell’archivio di stato
sono tranquillamente consultabili tranne quelli della politica estera se non superano i 50 anni. I
documenti privati delle persone diventano consultabili dopo i 70 anni.

06/03/18
Internet
Un’altro fonte di ricerca, Banche dati risiedenti su computer fisici hanno sostituito tanti archivi di
libri, dando la possibilità di consultarli in modo facile tramite un software. Ogni persona come ogni
ente può decidere quali informazioni tenere nei propri computer e quali dati tenere per se in privato
e quali mettere alla pubblica visione. Sito web non è altro che un luogo virtuale e la persona fisica-
giuridica mettono a disposizione. Luogo dove si possono trovare dei documenti. Questo accesso ci
viene permesso sia dal software e da una rete di comunicazione, quindi un sito web è collegato con
altri e cosi via, questi siti possono essere statici cioè siti che contengono pagine informazioni
destinate esclusivamente alla lettura e anche alla stampa. Oppure possono essere dinamici,
contengono pagine destinate alla lettura ma dove l’utente può interagire con il sito.
I siti web si possono inoltre classificare in siti istituzionali e siti personali che riguardano un
individuo oppure un nucleo familiare e contengono informazioni autobiografiche. I siti istituzionali
sono relativi ad una istituzione o ad un ente, contenendo le informazioni relative a quella
istituzione. Ogni sito web a cui possiamo accedere tramite computer ha un indirizzo che lo
identifica, grazie a questo indirizzo posso raggiungere le informazioni che sono date in quel ufficio,
internet non è un biblioteca, nemmeno un insieme di biblioteche, non è neanche un archivio o un
insieme di archivio, nemmeno un pagina web.
Internet non è altro che la rete di computer distribuite in tutte il mondo ma collegate tra di loro.
Tramite questa collezione fisica noi possiamo raggiungere le informazioni sui siti web. Tramite
delle parole andiamo su siti web e elenca quell’insieme di pagine che contengono quella parola/e.
Questo elenco non è casuale e lo fa con un cero criterio che utilizza il motore di ricerca. Lo presenta
con una rilevanza che serve per la nostra parola. I documenti e le pubblicazioni su internet sono
totalmente liberi e sfuggano a qualsiasi controllo.
L’utilizzo di internet è utile nel lavoro scientifico perché ci permette di accedere a bibliografie e
archivii, consultando cataloghi e tutto il materiale che ci viene offerto.
Il problema di internet è quanto durano queste informazione su internet? Fintanto che un testo è
reperibile conviene sempre citare da questa fonte.

Le tappe del lavoro scientifico.


Diverse tappe da considerare:
Prima tappa la scelta del tema
Seconda tappa la ricerca bibliografa
Terza tappa la preparazione dello schema
Quarta tappa la raccolta del materiale

La preparazione e la stesura definitiva con la presentazione.

La scelta del tema


Si tratta di un momento decisivo perché la scelta del tema normalmente determina la propria
specializzazione, la scelta del tema determina anche il furto persona che uno vuole svolgere. Questo
momento comporta l’impegno nelle letture, nel dialogo con i docenti, con persone esperte in quel
tema, questa scelta del tema comporta un tempo altro di decisione. Nella scelta di studio ci sono
argomenti oggettivi e soggettivi che si incrociano continuamente. Deve essere un tema
sufficientemente delineato, in modo che sia chiaro l’interrogativo della ricerca e che intende
rispondere. Più il tema è preciso delineato più facile sarà la raccolta del materiale, l’elaborazione
del materiale. Si devono scartare i temi di carattere generali, scartare i temi che sono di confine tra
scienze diverse, perché questi argomenti di confine difficilmente si potranno approfondire in una
sede di dottorato.
Deve essere un tema rilevante sia dal punto di vista tecnico in senso teorico, che sia un apporto al
diritto, un apporto scientifico e dal punto di vista pratico.
Per la dissertazione di laurea deve essere un tema originale, deve offrire un contributo al sapere.
Vuol dire riempire una lacuna lasciata da altri autori, oppure offrire una nuova impostazione del
problema, oppure anche con la scoperta di un nuovo materiale. Come si fa a trovare l’originalità
del tema? Suo raggiunge questa originalità studiando le fonti, approfondendo le fonti di quel tema,
studiando la bibliografia disponibile sul quel tema. Allora leggendo gli altri autori si capisce se uno
ha sorvolato su un problema, se ha dimenticato di trattare un aspetto facendo finta che non ci sia un
problema, ecco che si capisce studiando dopo posso collocare la mia visone su quel tema ecco in
questo senso la originalità. Su questo aspetto il dialogo tra lo studente e il docente può aiutare a
trovare una prospettiva e un tema originale.
Conditio sine qua non Questo tema Sia interessante per chi deve fare la ricerca, il lavoro scientifico
è un impresa ardua un lavoro duro richiede impegno e costanza, se non c’è una motivazione
profonda ogni scusa sarà buona per non leggere gli articoli e fare il lavoro. Un lavoro che solleciti il
mio interesse. Senza una profonda motivazione o forte interesse personale sarà difficile superare gli
ostacoli. Valutare se il tema può essere realizzato oppure no, tenere presente i due criteri, soggettivo
significa con onestà valutare la propria capacità, conoscenza delle lingue e anche una valutazione di
risorse economiche. Sono valutazione si carattere soggettivo fatte con sincerità. Valutazione di
carattere oggettivo sulla fattibilità di quel tema.

Dove e come fare la scelta del tema


Si possono trovare orientamenti e spunti utili attraverso esperienze e letture personali, letture di
monografie, articoli sulle riviste specializzate di diritto, suggerimenti dei docenti durante i corsi che
si frequentano, oppure suggerimenti che vengono da lavori di gruppo. Nell’elenco dei temi che
magari qualche docente mette a disposizione dei docenti. Si possono trovare idee in qualche tema
affrontato in convegni congressi giornate di studio. Si possono trovare idee nei dibattiti e
discussioni con i colleghi, spunti di temi nei rappresentazioni di libri, in tantissime occasioni
possiamo trovare spunti per trovare un determinato argomento.
Schematizzando tutto quello che abbiamo detto si può sentitizzare tutto il discorso in aspetti
specifici di quel settore.
Primo: Conviene cominciare cercando in generale il primo argomenti di cui si è attratti, sia un
argomento di carattere storico, tema sperimentale, teorico, un argomento pratico, applicativo,
problema di carattere metodologico, insomma un tema per il quale ci si sente preparati ad
affrontarlo.
Secondo: Bisogna individuare un settore o un area di ricerca che abbia un collegamento un rapporto
con la propria preparazione culturale e con l’eventuale specializzazione che si prevede acquisire.
Terzo: Una volta individuata l’area di ricerca lo studente dovrà approfondire le sue conoscenze e le
sue ricerche. L’enciclopedie, la letture di monografie, manuali, singoli temi, studi critici.
Quarto: Queste letture specialistiche permetteranno di passare da un argomento generale ad una
prima individuazione dei problemi su quel argomento, ci porteranno a individuare i temi particolari
su quel argomento.
Quinto: il consiglio del docente o di una persona esperta in quel tema sarà utile per sapere se quel
argomento è stato già trattato oppure no.
13/03/18
La fase di preparazione termina con lo schema del lavoro. Individuare un aera di ricerca che abbia il
rapporto con la propria preparazione culturale. Terzo criterio individuata l’aerea di ricerca lo
studente deve approfondire l’argomento con delle letture specializzate. Individuazione dei problemi
in quel settore.

L’aiuto del relatore è utile sia nella specificazione del tema. I correlatori vengono assegnati dagli
organi accademici competenti, ma normalmente si tiene conto del desiderio dell'osservanza studente
delle sue esigenze. La difesa non è il combattimento finale. Stretto lavoro tra relatore e candidato.

La ricerca bibliografica
Il contatto con le fonti, il processo di scena con le fonti, la nostra attenzione si centra direttamente
sull’argomento scelto. Il candidato dovrebbe proporsi questi obbiettivi:
Primo Obbiettivo precisare e delimitare meglio il tema scelto e gli obbiettivi del lavoro che si
intende realizzare.
Secondo obbiettivo completare la visione d’insieme dei materiali e dei sussidi disponibili e gli studi
critici.
Terzo obbiettivi conoscere la situazione della ricerca che si vuole studiare.
Quarto obbiettivo arrivare ad una prima plausibile articolazione generale della problematica quello
che si chiama schema provvisorio, questa prima articolazione ci permette di indicare una prima
ipotesi di lavoro, uno schema grossolano.
L’utilizzo di questi obbiettivi riguarda l’utilizzo di metodi personali, vocabolari, appunti presi,
biblioteche, archivi, banche dati, internet. In base all’esperienza ci permette di presentare un
percorso collaudato dall’esperienza. All’inizio si consultano dizionari e enciclopedie che sono
specialistiche, sono strumenti importanti per definire la terminologia della disciplina in un
determinato lavoro. Ci si deve familiarizzare con la tematica generale e gli argomenti che sono
collegati, questo si fa grazie a dei manuali che vengono utilizzate nelle singole discipline per capire
le connessioni tra i vari temi e i vari argomenti. La cosa importante è che queste opere contengono a
loro volta dei rimandi bibliografici ad altre monografie, si crea una rete di rimandi e di informazioni
che si crea. Noi troviamo nei manuali la materia in concreto. Le informazioni più utili e complete
sono quelle offerte dalle monografie e dai saggi critici pubblicate sulle riviste specifiche.
Suggerimento del prof di annotare tutte le bibliografie. La ricerca bibliografica si allargherà poi ai
cataloghi o repertori bibliografici su una o più discipline, ci sono riviste che possono essere utili un
percorso collaudato per la nostra ricerca bibliografica. Bisogna fare una selezione critica, la priorità
va data a i temi scientifici. Valutare anche la collana in cui è stato inserito quel lavoro scientifico in
altre parole valutare se quel volume è una casa prestigiosa. La casa editrice, perché ci sono case
editrice specializzate in pubblicazioni scientifiche. Serietà e competenza dell’autore dell’opera. La
data di pubblicazione. La frequenza con cui quell’opera viene citata da altri autori.
Dopo questi criteri esterni di valutazione il ricercatore utilizzerà un criterio interno. Il rigore
scientifico. Lo studio che deve fare lo studente è una classificazione nel senso dividere le opere
fondamentali che riguardano il tema che vogliamo studiare, opere utili che e aspetti secondari del
tema che vogliamo studiare. Infine altro materiale vuol dire libri, articoli che andrebbero consultati
o anche citati ma quando si scrive un articolo citare o meno il riferimento. Ovviamente l’attenzione
si concentrerà soprattutto sul primo materiale principale, questo materiale andrà accuratamente
studiato secondo le circostanze. Nella valutazione si dovrà tenere presente il materiale di prima o di
seconda mano, le fonti primarie, le fonti secondarie o la cosiddetta bibliografia critica sono quei
documenti che portano a contatto con il tema studiato ma solo indirettamente per esempio le
monografie i commenti su un tema su uno studio particolare, oppure anche riassunti di ricerche, i
commenti di testi utili al nostro studio. Questa bibliografia critica se hanno un carattere scientifica si
parla di letteratura critica altrimenti viene classificata come letteratura divulgative. È necessario
raccogliere i dati annotare tutto quello che leggiamo che suscita il nostro interesse, se non si fa cosi
non ritornerà alla nostra memoria anche una sola singola citazione ecco perché bisogna annotare.

20/03/18

Fase di progetto di lavoro per arrivare direttamente al lavoro stesso. Si tratta di elaborare questa fase
un piano personale di lavoro che consiste nella elaborazione organizzazione articolazione del lavoro
personale. Ipotesi ragionevole sulla nostra ricerca, questo progetto sarà alla base vera e proprio
dello schema della tesina richiesta dal relatore che dovrà approvare questo progetto. Nel progetto
bisogna mettere e far emergere la fattibilità del lavoro che dobbiamo fare, l’importanza che il nostro
progetto può avere.
Lo schema è l’articolazione la suddivisione logica e sistematica dei contenuti del nostro progetto,
vediamo come si articola questo progetto di lavoro che rappresenta la base in cui faremo lo schema
vero e proprio.
La presentazione del Tema si tratta di mettere per iscritto l’argomento che si vuole trattare e anche
la giustificazione in questa scelta.
Si indica nel progetto di lavoro gli obbiettivi generali della ricerca, ovviamente anche in questo caso
obbiettivo significa un obbiettivo personale più approfondita su quel tema.
Lo status questionis Conoscere bene l’argomento.
Rilevare quello che ormai è pacifico in dottrina, quello che mai è stato già acquisito e individuare
ciò che rimane irrisolto. Bisogna iniziare a fare delle ipotesi sulle soluzioni che noi possiamo
immaginare. In altre parole fare delle congetture delle ipotesi a attenzione non ipotesi astratte ma
delle ipotesi che hanno un fondamento che hanno dei punti di appoggio delle basi scientifiche
accolte in base alla conoscente e alle ricerche precedenti. È necessario che queste ipotesi di lavoro
non siano in contrapposizione a delle conclusioni già acquisite. Infatti nel lavoro scientifico le
ipotesi non sono delle congetture inventate ma sono delle ipotesi con un fondamento scientifico,
quindi tenendo conto delle norme vigenti e dei risultati metodologici precedentemente raggiunti.
Sempre nel progetto un’altro punto citare bene le fonti e i documenti fondamentali che saranno
utilizzati nella ricerca. Indicare già nel progetto di lavoro una bibliografia, le fonti cosiddette
primarie.
Se non si riuscisse a pervenite ad uno schema di lavoro logico e completo non si dovrebbe passare
alla fase successiva cioè alla stesura.

Leggere e valutare criticamente quanto si è raccolto, tradizionalmente si usavano le schede


contenutistiche schede nella quali trascrivo il pensiero che mi ha colpito, faccio una scheda di
contenuto.

10/04/18
La stesura dell’elaborato
Già da questa fase dobbiamo seguire tutto il metodo che è necessario nella fase definitiva,
attenzione alle citazione alla inpaginazione, ai bordi. Ogni monografia devono comprendere
obbligatoriamente alcune parti che hanno una logica articolazione. Ci sono delle parti che si
chiamano Preliminari, una parte complementare.
Preliminari: anzitutto il titolo, la dedica , la presentazione/premessa; troviamo il sommario o indice;
sigle e abbreviazioni;
Corpo centrale: introduzione; il corpo del lavoro vero e proprio i vari capitoli; le conclusioni;
Complementare: tutto quello che serve per completare il lavoro anzitutto gli appendici; la
bibliografia; gli indici vari; indice generale;

Titolo e frontespizio
Sono quelle parole che esprimono l’argomento dell'opera scientifica che vogliamo condurre, il titolo
deve esprimere il nostro lavoro, esso appare nel frontespizio che è la pagina iniziale del lavoro. Il
titolo deve corrispondere al contenuto della ricerca breve conciso e originale. Può essere seguito da
un sottotitolo, nelle tesi di licenza e di laurea nel frontespizio si deve aggiungere anche l’università
la facoltà nome e cognome dello studente e del moderatore o relatore e nome e cognome dei
correlatore, completano il frontespizio il luogo e l’anno accademico. La dedica se è necessaria. La
dedica è semplicemente un indirizzo di omaggio a qualcuno. Deve essere sobria e sintetica. La
presentazione la premessa semplice e concisa, il contenuto di questa presentazione prefazione
contiene la spiegazione del motivo per cui è nata la ricerca, i fini che l’autore si è proposto di
raggiungere con quel lavoro. In questa parte li si può anche inserire una dedica e un ringraziamento
ma vanno evitate espressione di captatio benevolentiae.
Questa premessa presentazione prefazione non va confusa con l’introduzione del lavoro,
l’introduzione è già una immersione nell’argomento che dobbiamo studiare, alla fine c’è il
sommario o l’indice che comprende i titoli o sottotitoli del lavoro.
Sigle e abbreviazioni sono un elenco alfabetico delle sigle usate nel lavoro per evitare inutile
ripetizioni. La sigla è l’abbreviazione di una o più parole formate con le iniziale maiscuole.
L’abbreviazione è la riduzione grafica di una parola o di una fase per mezzo di una sigla o di
un’altro segno convenzionale.
Questi elementi non possono mai mancare in una tesi, sono elementi fondamentali da verificare.

Corpo Centrale

L’introduzione - Corpo - Conclusioni

Introduzione
È una delle parti più importanti ed essenziali del lavoro scientifico si tratta del primo contatto che il
lettore prende con il lavoro che ha tra le mani. Si compone da un testo e ci sono delle note. Deve
essere chiara l’introduzione e non deve dire tutto, certamente deve presentare il lavoro che
vogliamo svolgere. Non necessariamente contiene delle norme, non bisogna appesantirla ma
bisogna tenerla leggera senza le norme.
L’introduzione include tutti gli elementi necessari per comprendere il lavoro dal punto di vista
scientifico. Comprende gli elementi che la costituiscono, la presentazione del problema affrontato,
lo sviluppo del problema che vogliamo studiare, lo status questionis delle ricerche su quel
argomento. In questo senso dobbiamo indicare nell’introduzione anche i limiti, punti da chiarire e
che giustificano il lavoro che vogliamo svolgere.
Sempre nell’introduzione si deve esporre la esatta denominazione del lavoro a anche i limiti del
lavoro che sarà condotto ma anche il rapporto di questo lavoro con gli studi e le ricerche fatte da
altri.
Terzo elemento la valutazione sintetica degli studi precedenti.
Quarto elemento Gli obbiettivi precisi del lavoro ciò che si è voluto fare.
Quinto elemento sottolineare l’importanza della ricerca che si è svolta e la sua importanza per i
lettori.
Sesto elemento la presentazione e la giustificazione dei mezzi per il lavoro.
Settimo elemento la giustificazione della struttura e del lavoro sottolineando i risultati che
conseguiremo.

Corpo del lavoro


È la parte più importante del nostro elaborato e ovviamente la più lunga. Comprende l’esposizione e
la valutazione di quanto è stato cercato nella ricerca. Si compone in testo e note. Nel nostro contesto
la citazione americana non è accettata, autore anno e pagina, sono accettate quelle standard. Il corpo
del lavoro è composto da testo e note.
Il testo offre la sostanza del contributo, il testo del nostro lavoro si articola secondo il progetto e lo
schema che abbiamo già preparato. Questo testo diviso in parti e capitoli oppure semplicemente in
capitoli, ciascun capitolo si divide in articoli e paragrafi numerati. Ognuna di queste articolazioni
porterà un titolo corrispondente al contenuto specifico di quel paragrafo. Le diverse suddivisioni del
capitolo vanno distribuite secondo l’importanza degli argomenti trattati quindi un titolo del capitolo,
questo titolo cercherà questo argomento di essere poi suddiviso in vari punti, andrà a costituire i
titoli dei paragrafi. Gli argomenti e le suddivisioni devono succedersi secondo criteri logici e questi
contenuti devono avere le enunciazioni le affermazioni le prove indispensabili di quanto si sta
affermando ecco che entrano in gioco le note. Le note non sono un abbellimento nel lavoro
scientifico servono per fondare le affermazioni che io faccio nel testo, contengono rimandi citazioni
di conferma di quello che affermo nel testo, contengono ipotesi di altri autori, contengono eventuali
dubbi, critiche rimandi ad altre parti del nostro lavoro. Le note possono contenere testi in lingua
originale o traduzioni. Non devono contenere le note le prove determinanti o i documenti necessari
per la comprensione del discorso perché vanno nel testo. Evitare eccessiva abbandonata e
ingiustificata carenza di note. In linea di massima si può dire di non inserire più di un paio di note
per paragrafo. Se ci sono più osservazioni più rilievi da fare in un certo paragrafo si possono
mettere nella stessa nota.
La numerazione delle note si può fare per capitoli oppure può essere una numerazione continua.
Non è invece accettata la numerazione per ogni pagina perché come si può immaginare da origine a
errori. Le note si possono collocare a piè di pagina o a fine di lavoro, quella piè di pagina è più
facile per il lettore, conviene anche compilare immediatamente le note quando le si fanno se no in
un secondo momento non ci si ricorda più di quello che abbiamo fatto o si possono dimenticare
delle informazioni utili per il nostro lavoro. Evitare note chilometriche perché sono indice di una
cattiva impostazione nello schema oppure indicano una mancanza di capacità limitate dello studente
di sintetizzare e di individuare il tema centrale.

Citazioni nel testo


Citare significa riportare brani o altrui se sono trascritte con fedeltà si ha la citazione letterale o
cosiddetta diretta, se invece la citazione viene utilizzata solo come fonte di una informazione
oppure si utilizza il pensiero di un autore senza utilizzare le stesse espressioni si ha una cosiddetta
citazione concettuale. In tutte è due i casi è necessario la citazione esplicita delle fonti, cambia che
nel caso della citazione concettuale è obbligatorio mettere confer (cfr) senza questo è plagio. Se la
citazione è libera nella citazione si mettono le virgolette. Quando la citazione è breve vuol dire tre o
quattro righe si può inserire nel testo tra virgolette, se è più lunga la si mette nel testo rientrando i
margini e cambiando carattere. In genere la citazione diretta sia quella breve che quella lunga è
consigliabile o necessaria per documentare una propria affermazione, oppure quando vogliamo
indicare una presa di posizione importante oppure quando nel discorso si sta facendo il valore o la
incisività, l’importanza della citazione. Se nella citazione si tralasciano delle frasi, si mettono dei
puntini tra parentesi. L’importante è quando si omette qualcosa non bisogna omettere qualcosa di
importante.

08/05/2018
Tutte gli elementi costitutivi del lavoro scientifico
Titolo e frontespizio, segue la dedica, la presentazione e la prefazione, sommario o indice che
raccoglie i titoli e i sottotitoli principali, elenco di sigle di abbreviazione di tutte le parti che noi
pensiamo di abbreviare nel nostro testo e alla fine la parte importante l’introduzione del lavoro.
Dove noi presentiamo cosa vogliamo fare. Tutti gli elementi necessari per comprendere i lavoro dal
punto di vista scientifico
1. La presentazione del problematiche intendiamo affrontare
2. Rapporto del proprio lavoro con altre ricerche
3. Valutazione sintetica degli studi precedenti
4. Sottolineare l’importanza della ricerca che vogliamo svolgere
5. Presentazione e giustificazione del metodo e delle fonti che intendiamo utilizzare
6. La giustificazione dell’articolazione che abbiamo scelto
Tutti questi elementi vanno messi nell’introduzione del lavoro.

Lo schema che è stato approvato dal professore, già diviso il tema in capitoli e i capitoli in
paragrafai e sotto paragrafi riempirli con il contenuto il Corpo del Lavoro. Abbiamo posto la nostra
attenzione su due elementi particolari cioè il testo dove appunto dobbiamo mettere quello che
vogliamo dire e che deve essere appunto questo testo e deve essere articolato secondo
l’approvazione avvenuta. Ovviamente quello che stiamo scrivendo nel testo deve seguire una logica
di importanza dei temi e non posso scrivere un argomento importante in due righe se è il momento
più importante del lavoro (non bisogna andare fuori tema). La disciplina e il metodo no scientifico
bisogna rimanere ancorati al tema che abbiamo scelto. Il testo deve essere chiaro preciso e
corrispondente a l titolo del paragrafo o capitolo. L’altro elemento che abbiamo considerato del
corpo del lavoro riferimento fondamentale sono le note, abbiamo fondamentalmente distinto due
tipologie di note quelle critiche e quelle bibliografiche, quando scriviamo il testo quello che stiamo
scrivendo non è solo farina del nostro sacco ma frutto di qualcosa che abbiamo letto di conseguenza
le note non sono altro che il riferimento a quello che sto dicendo io, quindi nelle note bibliografiche
si deve mettere la nota nuda e cruda di dove noi possiamo andare a confrontare il testo che noi
stiamo citando, le note critiche sono una parte importante del lavoro, critiche perché in queste note
critiche possono esprimere i miei pensieri o anche il pensiero originale dell’autore.

Conclusioni più limitate


Alla fine di ogni capitolo suggerisce il prof di mettere una breve conclusione del capitolo e al suo
interno inserire già sinteticamente quello che sarà il passo successivo.

Conclusioni generali
Ultima parte essenziale del lavoro, come l’introduzioni e il corpo anche le conclusioni generali sono
una parte essenziali. Devono comprendere una sintetica ricapitolazione del percorso compiuto. Ci
deve essere i risultati che abbiamo ottenuto nel nostro lavoro, risultati che emergono dallo studio,
ricerche che abbiamo fatto in quel determinato argomento. Una tesi che non ha una conclusione
chiara non vale a nulla. Le conseguenze dei risultati che abbiamo ottenuto, nelle conclusioni devono
essere riportati i meriti specifici e visto che siamo umili anche i limiti del proprio lavoro. Sempre
nelle conclusioni oltre i limiti devono essere indicati anche eventuali altri lavori che possono essere
elaborati e possono completare il lavoro fatto da noi visto che la ricerca scientifica va avanti.

Appendice
L’appendice sono testi magari di non facile reperibilità. Altro elemento fondamentale la
bibliografia.

Bibliografia
La bibliografia in un lavoro scientifico è importantissima, deve comprendere tutto e soltanto i titoli
dei libri che sono stati consultati per il lavoro. In ogni caso non deve essere gonfiata la bibliografia
rispetto a quello che abbiamo utilizzato, la quantità non si trasforma in qualità. La bibliografia non è
una accozzaglia di testi ma ha un ordine possibilmente gerarchico (ordine alfabetico, cronologico,
sistematico), vari tipi di fonte non possono mettere la rivista della parrocchia insieme ai documenti
del Concilio Vaticano II, quindi anzitutto le fonti primarie divise in gerarchie. Le opere si
distinguono in libri e articoli (contributi che gli autori danno in svariati testi).
Citazione alla lavagna

FRANCESCO, Costituzione apostolica (…) Veritatis Gaudium, 27 dic. 2017, LEV, Città del
Vaticano, 2018.

FRANCESCO PP., Motu Proprio, Mitis Iudex Dominus Iesus, in AAS 80 (2015) x-y

FRANCISCUS PP., Adhortatio Apostolica post-synodalis: Amoris Leatitiae, 19 Marzii 2016 in AAS,
CVIII (2016) 311-446

FRANCISCUS PP., Allocutio, Ad Sodalis…………., Die 5 Dicembre 2015, in AAS, CVIII (2016)

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