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Per loro stessa natura i modelli e le teorie prevedono che alcuni loro
elementi siano mantenuti costanti così da non influenzare il
comportamento delle altre variabili prese in considerazione. Nelle
scienze fisiche, ad esempio, dove il metodo di laboratorio si è
dimostrato così ricco di risultati, il ricercatore spesso ~onduce ripetuti
esperimenti in cui tutte le variabili, tranne due, sono mantenute
costanti. Operando in tali condizioni si può dunque isolare una
grandezza - quale può essere il calore applicato a una massa di acqua -
e farla variare liberamente, potendo così osservarne gli effetti sull' altra
variabile che non è stata vincolata: per esempio, se dopo una serie di
esperimenti si osserva che l'acqua bolle a una temperatura pari a 100
gradi Celsius, allora si conclude che, mantenendo costanti alcune
grandezze (in questo caso mantenere costante la pressione è un
elemento cruciale dell'esperimento), l'acqua bolle a quella temperatura.
Vale la pena ricordare a questo proposito che l'espressione latina
ceteris paribus è un'espressione abbreviata impiegata dagli economisti
per indicare il fatto che la validità di proposizioni relative agli effetti di
una variabile indipendente su una dipendente è subordinata all'ipotesi
che tutti gli altri fattori si mantengono costanti: ceteris paribus, infatti,
significa letteralmente «fermo restando tutto il resto».
Gli economisti sono soliti distinguere tra modelli di equilibrio
parziale e modelli di equilibrio generale a seconda del grado di
astrazione del modello: vi è un numero maggiore di fattori ipotizzati
costanti nelle analisi di equilibrio parziale di quanti ve ne siano nell'
analisi dell' equilibrio generale. In un' analisi di equilibrio parziale si
lascia infatti libero di variare soltanto un numero limitato di variabili e
si mantiene costante tutto il resto; mentre un' analisi di equilibrio
generale consente la variazione di molte più grandezze, anche se non di
tutte: in particolare, sono mantenute costanti quelle variabili che si
considerano come non rientranti nel dominio della scienza economica.
Ad esempio, i modelli di equilibrio economico generale assumono
come date le preferenze o i gusti degli agenti economici, la tecnologia
disponibile per la produzione dei beni e la.struttura istituzionale del
sistema economico e dell'intera società. Dal momento che lo scopo
della scienza economica, in quanto scienza sociale, è stato
storicamente limitato dalla teoria ortodossa a quelle variabili che
appaiono essere suscettibili di quantificazione, a tali condizioni la
trattazione matematica di un modello di equilibrio economico generale
sembra essere fattibile.
La maggior parte dei modelli di equilibrio parziale, seguendo la
tradizione iniziatasi con Alfred Marshall, si limitano invece all' analisi
di un particolare consumatore, di una particolare impresa o di una
particolare industria. Supponiamo, per esemplificare, di voler
analizzare l'influenza sui prezzi della carne bovina di una riduzione dei
costi nell'industria che la. produce: secondo l'approccio dell'equilibrio
parziale dovremmo assumere che l'industria si trovi inizialmente in una
situazione di equilibrio, quindi dovremmo «disturbare» questa
posizione introducendo la riduzione dei costi che intendiamo
considerare e infine dedurre qual è la nuova posizione di equilibrio.
Nel corso di questo tipo di analisi tutte le altre forze operanti nel
sistema economico si intendono prefissate, e quindi se ne esclude
l'influenza sull'industria della carne bovina. Impostato il problema in
questi termini, una riduzione dei costi in questa industria si traduce in
un incremento dell' offerta e in una riduzione del prezzo fino al nuovo
livello di equilibrio. Supponiamo ora di rendere meno restrittivo il
nostro modello e di includere nella nostra analisi sia l'industria della
carne bovina che l'industria della carne suina. L'effetto immediato di
una riduzione dei costi nell'industria della carne bovina è quello di
ridurre i prezzi all'aumentare dell' offerta; tuttavia la caduta del prezzo
della carne bovina influenzerà anche la domanda di carne suina, perché
il prezzo più conveniente della prima rispetto
alla seconda farà sì che la domanda di carne suina diminuisca all'
aumentare della domanda di carne bovina: i consumatori, detto
altrimenti, sostituiranno il consumo di carne suina con quello di carne
bovina. La caduta della domanda di carne suina provocherà anche una
diminuzione del prezzo corrispondente, che a sua volta determinerà
una diminuzione della domanda di carne bovina e un'ulteriore caduta
del prezzo di quest'ultima. Di nuovo, la caduta del prezzo della carne
bovina ridurrà la domanda di carne suina e ne deprimerà ulteriormente
il prezzo, e l'interazione tra i prezzi e le curve di domanda dei due
beni in questione proseguirà con spostamenti via via minori nei prezzi
e nelle quantità, fino a che si siano ristabilite nuove condizioni di
equilibrio in entrambe le industrie.
Figura
capoverso