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La Rivoluzione Francese: eventi,

personaggi, ideali e luoghi

L'HOPITAL DE LA
SALPÊTRIÈRE ospitava alla
vigilia della rivoluzione circa 8000
persone, in spaventose condizioni
di insalubrità e promiscuità. I
vari governi rivoluzionari ne
ridussero la popolazione,
destinando i bambini, gli anziani
e i poveri che vi erano ricoverati
ad altri specifici istituti.

La Francia della seconda metà del Settecento è afflitta da gravi di problemi


economici e tensioni sociali. Il problema più grave è il deficit statale, messo a dura
prova dagli sprechi della classe dirigente e soprattutto dalle enormi spese militari
legate alla politica coloniale, e sul punto di degenerare in bancarotta. Il sistema
fiscale è poco efficace, gravato da una serie di privilegi di cui gode una parte della
società costituita da clero e nobiltà che fanno ricadere tutto il peso delle finanze
pubbliche sul cosiddetto Terzo Stato.
A partire dagli anni Settanta i ministri Turgot e Neker avevano tentato senza
successo di riformare il fisco, ogni volta ostacolati dai parlamenti locali,
espressione dei ceti privilegiati. Luigi XVI affida la rettifica delle riforme a
un’assemblea di notabili scelti dal re, che tuttavia chiede la convocazione
degli Stati Generali – l’assemblea rappresentativa dei tre ordini della società
francese, non più convocati dal 1614 – creando un’inedita consonanza degli
interessi di borghesia e nobiltà. In realtà le due parti sociali subito si scontrano
sulle modalità di funzionamento degli Stati Generali: la borghesia chiede il
numero dei suoi deputati sia doppio rispetto agli altri due e che il voto “per
ordini” sia sostituito dal voto “per testa” in un’ unica assemblea. Il Re è costretto
a cedere sul numero di deputati, ma riuscì a mantenere il voto per ordini.
Tra il 1788 e l’89 i pessimi raccolti aggravarono ulteriormente la situazione
economica, provocando un’impennata dei prezzi, gravi conseguenze sull’attività
manifatturiera, tensioni sociali sempre più incandescenti.

1. Dagli Stati Generali alla Costituzione del ’91

1789:

J.L. David, Il giuramento della Pallacorda

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5 maggio – Si apre la riunione degli Stati Generali a Versailles.

17 giugno – Gli Stati generali si proclamano Assemblea Nazionale, con l’obiettivo


di dare una nuova costituzione alla Francia (Giuramento della Pallacorda): la
discussione si sposta dalla questione fiscale a quella rappresentativa.
9 luglio – Il Re è costretto a cedere. L’Assemblea Nazionale si proclama
Costituente.
Il Re licenzia Neker e mobilita 16 reggimenti attorno a Parigi e Versailles

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14 luglio – Temendo un colpo di stato, il popolo
di Parigi insorge e assalta la Bastiglia. L’episodio
segna l’alleanza di popolo parigino e borghesia.

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La BASTIGLIA era un'antica
fortezza, trasformata poi in
prigione, ma ormai quasi in
disuso. Fu assalita il 14 luglio
1789 dai rivoltosi, che
contavano di trovarvi polvere
da sparo. La sua caduta
assunse un valore simbolico,
perché in passato era stato il
carcere dove venivano
imprigionate le vittime delle
lettres de cachet, i
provvedimenti con cui il re
disponeva l'incarcerazione, al
di fuori delle normali procedure

Il Comitato che organizzò l'assalto alla Bastiglia si era riunito nell’Hotel de Ville; dal
1792 al 1794 vi si tennero le tumultuose sedute della Comune.
Il Re ritira le truppe e riassume Neker, riconosce il nuovo consiglio municipale di
Parigi e la Guardia Nazionale, la milizia volontaria che deve difendere l’Assemblea e
garantire l’ordine in città.
Nelle settimane successive la ribellione si espande in tutta la Francia, con un
forte carattere antinobiliare, violenza e panico.

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11 agosto: l’Assemblea vota l’abolizione dei privilegi feudali e stabilisce il
pagamento proporzionale dei tributi. La messa per celebrare l’abolizione dei diritti
feudale si tenne in Notre Dame.

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La cattedrale di
NOTRE-DAME de
Paris fu più volte
coinvolta dagli
avvenimenti della
rivoluzione. Il 5
agosto 1789 vi si
tenne un solenne Te
Deum per celebrale
l'abolizione dei diritti
feudali e nel 1790 vi
prestarono
giuramento gli
ufficiali della
Guardia Nazionale.
Nel 1793 la Comune
ne decise la
distruzione, che non
venne attuata.
Furono però
distrutte le statue
dei re di Francia, che
erano collocate lungo
la facciata, e
numerose altre
sculture furono
abbattute o
danneggiate. Il 10
novembre 1793 vi fu
celebrata la festa
della Dea Ragione.
Negli anni seguenti
la cattedrale fu
adibita ai nuovi culti
rivoluzionari, finché
non venne restituita
al culto cattolico
nell'estate 1801.

26 agosto – La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino sancisce i


diritti di libertà e di resistenza contro l’oppressione. L’art. 3 afferma che la “sovranità
risiede nella Nazione“. Luigi XVI non è più “Re per grazia di Dio”, ma “Re dei
francesi per la legge costituzionale dello Stato”.
Il Re si rifiuta di firmare la Dichiarazione.
5 ottobre – inferocita per la penuria di generi alimentari, la folla marcia su
Versailles: Luigi XVI firma i decreti di agosto.
La cosa spaventa una parte dei deputati che comincia a temere l’eccessivo potere del
popolo.
2 novembre – Confiscati e nazionalizzati tutti i beni della Chiesa. Il ricavato
della vendita a costituire garanzia per gli “assegnati”, titoli di stato, presto utilizzati
come carta moneta.
La Francia viene divisa in 83 Dipartimenti strumento di decentramento
amministrativo.

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Vengono abolite le dogane interne e i privilegi delle compagnie monopolistiche,
incoraggiate la recinzione delle terre e l’iniziativa privata.
In questi mesi la società francese (soprattutto a Parigi), si mobilita e partecipa alle
attività di Club e associazioni: nascono e si affermano Giacobini, Cordiglieri,
Società dell’89. Trovano ampia diffusione giornali, opuscoli e volantini.

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1790:
12 luglio – Viene promulgata la Costituzione Civile del clero: vescovi e curati sono
sottratti alla giurisdizione del papa ed eletti, come gli altri funzionari, dai cittadini
attivi. Il clero che si oppone e rifiuta si definisce “refrattario”.
Sempre più netta distanza tra patrioti e i Giacobini più radicali.

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1791:
Il palazzo delle TUILERIES era la
vecchia residenza reale,
abbandonata da circa un secolo.
Tornò ad essere la dimora della
famiglia reale dopo il ritorno da
Versailles e fino alla giornata del 10
agosto 1792. In seguito il palazzo fu
utilizzato dalla Convenzione, dal
Consiglio degli Anziani ed infine dal
Primo Console.

Si trova tra il Louvre e Place de la


Concorde

Il palazzo del LOUVRE era l'antico


castello dei reali di Francia, dove
essi avevano dimorato dai tempi di
Filippo Augusto fino al XVII secolo.
Divenne,
21 in seguito,
giugno sede
– delle
scuderie reali e di numerise
Luigi XVI tenta la fuga dalla sua residenza alle Tuileries con con tutta la famiglia
istituzioni pubbliche, tra cui
reale; viene arrestato a l'Accademie;Varenne.
l'edificio fu
abbandonato durante la rivoluzione,
L’Assemblea si divide sul da farsi. Si decide di avvalorare la storia del rapimento.
finché Bonaparte ne iniziò il
Giacobini e Cordiglieri coi Sanculotti spingono per restauro l’abolizione
nel 1803 della
Monarchia e la proclamazione della Repubblica.

17 luglio – Manifestazione a Campo di Marte chiede la deposizione del Re. La


municipalità di Parigi da ordine a Lafayette di sparare sulla folla oltre 50 morti
.
Il CAMPO DI MARTE era un
ampio spazio dedicato ad
esercitazioni militari. Qui si
svolse il 17 luglio 1791 la
manifestazione
antimonarchica di circa
50.000 persone, organizzata
dal club dei Cordiglieri, che
venne repressa dalla
Guardia Nazionale
comandata da La Fayette. In
seguito vi si tennero
numerose feste
rivoluzionarie.
Lafayette abbandona i Giacobini e fonda la società dei Foglianti.
3 settembre – È promulgata la Costituzione (1791);

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La Francia è monarchia costituzionale fondata sulla separazione dei poteri.

Dopo un vano tentativo di reazione, Luigi XVI la riconosce e l’accetta.


1° ottobre – Entra in funzione l’Assemblea Legislativa (246 Foglianti, 136
Giacobini, 345 indipendenti).
nuova divisione tra i Giacobini: attorno a Brissot si forma il gruppo dei
Girondini, che ha stretti legami con la borghesia mercantile della periferia
(soprattutto della Gironda)

2. Dalla guerra alla costituzione del ’93

1792:
20 aprile – La Francia dichiara guerra all’Austria e alla Prussia, che premono
alle sue frontiere; solo Robespierre è contrario. Tutti gli altri, per ragioni spesso
opposte, votano a favore.
La guerra va molto male: esercito impreparato e ufficiali (tutti nobili) demotivati e
spesso già emigrati all’estero.
Luigi XVI è sospettato di complotto e sabotaggio: 10 agosto – una folla reclama
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la sua deposizione e lo costringe a rifugiarsi presso l’Assemblea. La famiglia reale fu
rinchiusa nel tempio, in origine il monastero dei Templari e successivamente degli
Ospitalieri, dal 1790 era divenuto un bene nazionale.

Il potere a Parigi è assunto dalla Comune, che svolge le sue riunioni nell’Hotel de
Ville, che costringe l’Assemblea a sospendere la monarchia e indire nuove elezioni.
Lafayette accusato dai Giacobini di tradimento fugge in Belgio.
17 agosto – Creazione di un tribunale criminale straordinario: preti refrattari e
nobili cospiratori vengono deportati e uccisi.

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2 settembre – Verdun cade nelle mani nemiche. si diffonde l’idea di un complotto
con epicentro nelle carceri.
I sanculotti assaltano le prigioni e fanno carneficina.
I Giacobini prendono le parti dei Sanculotti.

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20 settembre – L’esercito francese vince a Valmy – una grande vittoria morale –
e successivamente conquista il Belgio e la Savoia.
L’Assemblea legislativa viene sciolta.
21 settembre – Eletta la Convenzione (100 Montagnardi (Giacobini), 200 Girondini,
550 Pianura (o Palude). Scomparsi i Foglianti di Lafayette)
La Convenzione girondina vota all’unanimità l’abolizione della monarchia e
proclama la Repubblica.

1793:
21 gennaio – Dopo un acceso dibattito su cosa fare e su chi dovesse giudicare il
Re, Luigi XVI viene ghigliottinato in PLACE DE LA CONCORDE. In precedenza
la piazza si chiamava Place Louis XV; successivamente denominata Place de la
Révolution dove venne eseguita la condanna a morte di Luigi XVI e dove funzionò, dal
10 maggio 1793 all'8 giugno 1794, la ghigliottina.
1 febbraio – di fronte allo sdegno internazionale, la Francia dichiara guerra
anche a Inghilterra, Olanda, Spagna e Stati italiani: è la guerra di
propaganda, per l’espansione della Rivoluzione: promessa “fraternità a tutti i
popoli oppressi”. Si sommano interessi nazionali (frontiere naturali) e economici
(soprattutto la Gironda)
La Gran Bretagna organizza la Prima Coalizione (Austria, Prussia, Spagna,
Portogallo, Regno di Napoli, Regno di Sardegna).
Il Gen. Demouriez pensa di marciare Parigi e ristabilire la monarchia.
Fallisce. Scappa.
I Girondini perdono ogni credibilità.

Le vittorie della coalizione scatenano la reazione


nazionalista della Francia che si organizza la leva di massa.
marzo – Scoppio della rivolta (realista) in Vandea, molto povera e molto cattolica.

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E’ guerra civile, che presto si estende anche in Bretagna.
La situazione è gravissima: crisi, guerra, rivolte, complotti e sospetti.
Molti deputati della Pianura si spostano verso i Giacobini: nuova maggioranza
montagnarda nella Convenzione.
Aprile – Creati il Tribunale Rivoluzionario, i Comitati di Vigilanza e
il Comitato di Salute Pubblica, che prende il controllo dell’esecutivo (9 membri tra
cui Saint-Just e Robespierre).
Maggio – Imposto il Calmiere dei prezzi
2 Giugno – gli Arrabbiati assaltano la Convenzione con un programma sociale
avanzato. Non viene accolto, ma si vota l’arresto di 29 deputati della Gironda e 2
ministri.
Scoppia la Rivolta Federalista contro la Convenzione (seconda guerra civile)
24 giugno – la Convenzione approva la nuova Carta Costituzionale (1793): oltre
alle libertà sancite nell’89, si affermano il diritto al lavoro,
all’assistenza, all’istruzione, alla resistenza e all’insurrezione, il suffragio
universale maschile e l’istituto del referendum.
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3. Robespierre

La nuova Costituzione è subito sospesa per far fronte alla situazione di


emergenza: il potere passa tutto nelle mani del Comitato di Salute Pubblica,
ora guidato da Robespierre.
Viene abolito (senza indennizzo) ogni residuo dei diritti feudali e signorili,
vengono vendute a prezzi agevolati ai contadini le terre confiscate, gli
accaparratori vengono condannati alla pena di morte, viene adottato il
Maximum generale per prezzi e salari, viene istituito il servizio militare
obbligatorio e abolita la schiavitù.
13 luglio – Marat viene assassinato da un’aristocratica.
17 settembre – Votata la Legge sui sospetti:

Si apre la fase del Terrore. Decine di migliaia di persone sospettate, vengono


arrestate e uccise. Anche tra i rivoluzionari ci sono le prime condanne: prima tra i
Girondini e gli Arrabbiati e poi anche tra gli altri club radicali.
Negli stessi mesi è sconfitta la rivolta in Vandea.

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L’esercito francese respinge le truppe nemiche oltre le frontiere.
Viene inasprita anche la campagna anticlericale e istituita una nuova religiosità
laica fondata sulla dea Ragione.
5 ottobre entra in vigore il nuovo calendario.

1794:
L’opposizione a Robespierre è sempre più accanita: Danton e gli Indulgenti a
destra, Herbert e i sanculotti più radicali a sinistra.
Grande Terrore: Tutte le opposizioni vengono perseguitate. La morte è l’unica
condanna per i controrivoluzionari.
Danton, Desmoulins e D’Eglantine vengono ghigliottinati

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giugno – Serie di vittorie francesi: gli austriaci vengono battuti a Fleurus e i
tentativi d’invasione inglesi falliscono.
27 luglio (9 Termidoro): congiura di moderati e estremisti che mettono sotto
accusa Robespierre, Saint Just e Couthon.
28 luglio – Robespierre viene arrestato dalla Convenzione e ghigliottinato
senza processo.
La Convenzione termidoriana ristabilisce le principali garanzie individuali;
vara amnistie e conciliazioni, libera i sospetti, riapre molte chiese; smantella
il Comitato di Salute pubblica; chiude i club Giacobini e condanna gli uomini
vicini a Robespierre.
Ritorno al liberismo, soppressi maximum e calmieri.
Si apre una grave crisi economica: Parigi muore di fame e gli speculatori si
arricchiscono.
Le forze realiste riprendono forza e danno vita al Terrore Bianco. E’ caccia ai
rivoluzionari.

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1795:
Viene introdotto il Sistema metrico decimale

Place Vendome, n. 13, Parigi


aprile – Trattato di Bâle con la Prussia e la Spagna.
22 agosto – Emanata la nuova Costituzione dell’Anno Terzo (1795) di
impostazione conservatrice e moderata, la proprietà è riconosciuta come il
fondamento “dell’intero ordine sociale” e l’uguaglianza ridotta a uguaglianza
civile, il diritto di voto ritorna censitario.

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Il Parlamento è diviso in Consiglio dei Cinquecento e Consiglio degli anziani (sistema
bicamerale).
Il potere esecutivo affidato al Direttorio, investito di poteri amplissimi.
5 ottobre (13 vendemmiaio) insurrezione dei monarchici contro il Direttorio
(contro il decreto dei “due terzi”), violentemente repressa da Barras.
Napoleone Bonaparte partecipa alla repressione e viene nominato generale
dell’esercito per la campagna d’Italia.

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