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I GIUNTI

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI

In base alle modalità di esecuzione:

L’assemblaggio di elementi metallici viene usualmente effettuato


mediante unioni con bulloni normali o ad alta resistenza (in passato
anche con unioni chiodate) oppure con unioni saldate. Con queste
tecniche si realizzano sia le membrature strutturali vere e proprie (es. le
travi e le colonne composte), sia i collegamenti fra le membrature stesse.

Il collegamento è definitivo se eseguito mediante chiodatura o saldatura,


rimovibile se utilizza bulloni normali o ad attrito. Le unioni possono
effettuarsi in officina (preferibilmente se chiodate o saldate) o in opera
(preferibilmente se bullonate). Le unioni chiodate sono state ormai quasi
del tutto abbandonate per essere sostituite dalle unioni saldate. I bulloni,
usati in origine nelle strutture smontabili o come collegamento provvisorio,
oggi si usano anche nelle costruzioni stabili. L’introduzione in Europa delle
unioni ad attrito con bulloni ad alta resistenza fa preferire questo tipo di
collegamento a quello con bulloni normali, soprattutto per giunti
particolarmente sollecitati.
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


In base agli EFFETTI prodotti dagli spostamenti
relativi fra le parti collegate:

- ARTICOLAZIONI: consentono spostamenti


relativi tra i pezzi collegati senza provocare
plasticizzazioni localizzate

→ utilizzo per appoggi di ponti/viadotti

- GIUNTI: NON consentono spostamenti


relativi tra i pezzi collegati a meno che
non si generino plasticizzazioni locali

I GIUNTI

Definizione del nodo = punto di intersezione tra gli assi di due o più elementi

Collegamento = insieme degli


Zona nodale = zona individuata elementi che rendono possibile
da tutti i giunti che concorrono l’unione tra due differenti
nel nodo membrature (piastre, angolari,
bulloni o cordoni di saldatura

Giunto = zona in prossimità del collegamento in cui si


manifestano interazioni specifiche tra gli elementi collegati
I GIUNTI

GIUNTI INTERMEDI
Si realizzano fra elementi la cui lunghezza non può eccedere i limiti
di trasportabilità associati alla movimentazione delle merci.
(a) Giunto con piastre in acciaio
GIUNTI TRAVE - TRAVE (flange) saldate all’estremità di
ogni trave e bullonate tra loro

(b) Giunto con piastre coprigiunto


d’ala e d’anima bullonate in opera

(c) Giunto con piastre coprigiunto


saldate

(d) Giunto con saldature di testa


nelle ali e nell’anima delle estremità
delle travi collegate

Giunti intermedi a
completo ripristino fra travi

I GIUNTI

GIUNTI INTERMEDI
GIUNTI COLONNA - COLONNA
(a)giunto con doppie piastre
coprigiunto d’ala e d’anima
bullonate

(b) giunto con doppie piastre


coprigiunto d’ala bullonate

(c) giunto con piastra coprigiunto


d’ala e piastre coprigiunto
d’anima bullonate

(d) giunto per contatto con piastre


coprigiunto d’ala interne al profilo
e saldate con cordoni d’angolo

(e) giunto per contatto con piastre


coprigiunto d’ala interne al profilo
e bullonate

(f) giunto per contatto con flangia


saldata all’estremità della
colonna inferiore e colonna
superiore

(g) giunto per solo contatto tra


flange saldate all’estremità di ogni
colonna
I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI TRA TRAVI

(a)giunto con angolari d’anima, bullonati


all’anima sia della trave principale sia di
quella secondaria.

(b) giunto con angolari d’anima, saldati


all’anima della trave secondaria e bullonati
a quella della trave principale.

(c) e (d) giunto con angolari bullonati all’anima


sia della trave principale sia di quella
secondaria. Questa soluzione differisce dalla
prima poiché le ali superiori delle travi sono
posizionate alla medesima quota.

(d)giunto con un piatto saldato all’anima della


trave secondaria e bullonato a quella della
trave principale

(e) giunto con un piatto saldato all’estremità


della trave secondaria e bullonato a una
flangia saldata alla trave principale
opportunamente irrigidita da costole
trasversali alle estremità

(f) giunto con un piatto saldato all’anima della


trave principale e bullonato a quella della
trave secondaria

I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI TRA TRAVI
I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI TRAVE - COLONNA

(a)giunto con angolari bullonati all’ala


della colonna e all’anima della trave

(b)giunto con un piatto saldato in


aggetto alla colonna e bullonato
all’anima della trave

(c) giunto con una piastra saldata a


parte di anima all’estremità della
trave e bullonata alla colonna

(d) giunto con una piastra saldata con


cordoni di saldatura sia d’anima sia
d’ala, alla trave e bullonata alla
colonna

I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI PER ELEMENTI DI CONTROVENTO
Giunti per controventi orizzontali (controventi di piano e di copertura)

Elementi diagonali usualmente


bullonati a una piastra orizzontale
(collare) opportunamente
sagomata in modo da essere
collegata a più elementi
dell’ossatura principale
I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI PER ELEMENTI DI CONTROVENTO
Giunti per controventi verticali

I GIUNTI

GIUNTI di ESTREMITA’
GIUNTI DI BASE DELLE COLONNE
colonna

saldata

Piastra in acciaio

tirafondi

Fondazione in c.a.

Inserimento di
costolature
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


Ogni tipo di giunto trave-colonna è caratterizzato da un preciso valore di
rigidezza rotazionale e capacità portante flessionale.

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


EUROCODICE 3 - Progettazione delle strutture in acciaio
Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti
I giunti possono essere classificati sulla base della loro :

A) RIGIDEZZA rotazionale
- rigido (incastro) in grado di trasmettere momento flettente
ed impedire rotazioni relative
- cerniera: non trasmette momento flettente, non impedisce
rotazioni relative

B) RESISTENZA (capacità portante flessionale della trave collegata)


- a parziale ripristino di resistenza: in grado di trasmettere le
caratteristiche di sollecitazione di progetto
- a completo ripristino di resistenza: in grado di trasmettere
le caratteristiche di sollecitazione ultime del meno resistente
tra gli elementi collegati

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


In base alla RIGIDEZZA del giunto (con riferimento alla
rotazione relativa fra le parti collegate):

- COLLEGAMENTO RIGIDO: rotazione relativa praticamente nulla.


Trasmette le sollecitazioni di progetto senza che la sua deformazione
faccia insorgere effetti secondari che possano ridurre la resistenza
dell’unione più del 5%.

- COLLEGAMENTO a CERNIERA: rotazione relativa delle parti unite


sostanzialmente consentita, senza far insorgere momenti secondari.

- COLLEGAMENTO SEMIRIGIDO: rotazione relativa legata al momento


flettente (molla rotazionale). E’ in grado di trasmettere le
caratteristiche di sollecitazione di progetto ed assicurare
contemporaneamente un grado di interazione fra le parti collegate,
che può essere previsto in base alla relazione momento-curvatura.
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


In base alla RIGIDEZZA del giunto (EN 1993: 1-8 5.2.2)

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


In base alla RIGIDEZZA del giunto (con riferimento alla
rotazione relativa fra le parti collegate):

RIGIDO

SEMIRIGIDO

CERNIERA

Tipica legge momento- rotazione del giunto:

Rotazione relativa trave - colonna


I GIUNTI

Comportamento sperimentale del nodo:


- Le varie parti del collegamento
(angolari, bulloni, zone tese e compresse
della trave e della colonna) sono
deformabili

- La deformazione di queste parti provoca


la rotazione relativa tra trave e colonna

- il comportamento è in realtà intermedio


tra quello di una cerniera e quello di un
incastro

- Il collegamento può essere simulato


mediante una molla rotazionale di
opportuna rigidezza

- L’esame del comportamento fino


al collasso mostra che il legame M-q
è non lineare, dunque la rigidezza
della molla non è costante

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI TELAI


Modelli di telaio conseguenti al comportamento del giunto:
TELAIO A NODI TELAIO A NODI TELAIO PENDOLARE
RIGIDI SEMI-RIGIDI

Colonna:
- sollecitata a
pressoflessione

Momenti nella campata della trave:


- Minori rispetto al caso dello schema telaio a nodi semi-rigidi:
con cerniere - Momenti nella colonna: in genere minori
rispetto allo schema con nodi rigidi
Momento nel collegamento: - Momenti nella campata della trave:
- maggiore rispetto al caso dello
maggiori o minori rispetto al caso dello
schema con cerniere
schema con nodi rigidi
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI TELAI


INTRODUZIONE DEL NODO NELLA STRUTTURA

Strutture a telaio e strutture controventate

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento rigido
Es. : saldare la sezione d’estremità della trave direttamente all’ala o all’anima della
colonna.

cedimento dell’anima della Inflessione dell’ala


colonna per schiacciamento distacco dell’anima
o instabilità dall’ala

Non viene ammessa alcuna rotazione relativa tra trave e colonna e


i dettagli del nodo devono di conseguenza consentire il
trasferimento alla colonna delle azioni flettenti alle estremità della
trave.
Ai fini dell’impedimento della rotazione è importante la rigidezza del nodo
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento rigido

nodo di sommità per


nodo di sommità per colonna colonna perimetrale
perimetrale con costole di preparato irrigidendo con
irrigidimento costole e piastre forate le
estremità di trave e
colonna, e bullonato

nodo di sommità per nodo interno trave-colonna


colonna perimetrale con trave saldata all’ala
realizzato saldando piatti della colonna e costole di
forati, inclinati rispetto irrigidimento interne alla
all’asse baricentrico di colonna in corrispondenza
trave e colonna, e delle ali della trave
bullonandoli in opera

Nodo in soluzione
bullonata
nodo interno trave-
colonna con piastra
forata saldata
all’estremità della trave e
bullonata all’ala della
colonna, di irrigidimenti
d’anima

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento a cerniera
(giunto con adeguata capacità rotazionale)

Almeno due bulloni. Un unico bullone


non è in grado di trasferire aliquote
anche modeste di azione flettente
conseguenti alle eccentricità sempre
presenti associate ai dettagli che
realizzano il collegamento
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento a cerniera
- Cerniera nella sezione x-x (filo
dell’ala della colonna):

Colonna presso inflessa (M=Ri ∙ hc/2)

- Cerniera nella sezione y-y (foratura


anima trave:

Nella sezione x-x del collegamento


agisce anche un’azione flettente, di
entità pari a Ri·e e la colonna risulta
presso-inflessa da un’azione assiale
con eccentricità pari a e+hc/2.

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento a cerniera
collegamento con una collegamento con angolari
piastra saldata all’ala bullonati all’ala (o all’anima) della
(o all’anima) della colonna e all’anima della trave
colonna e bullonata
all’anima della trave

collegamento con angolari


collegamento con una bullonati all’ala (o all’anima) della
piastra saldata a parte di colonna e all’anima della trave. E’
anima della trave e presente anche un angolare
bullonato all’ala (o bullonato all’ala inferiore della trave
all’anima) della colonna per facilitare la fase di
assemblaggio del giunto in opera

collegamento per profili


collegamento che garantisce la
tubolari con una piastra
continuità della trave e il
saldata in aggetto alla
trasferimento di sola azione
colonna alla quale
assiale alla colonna, costituito
vengono bullonati piatti in
da una piastra saldata
acciaio che consentono il
all’estremità della colonna e
collegamento con l’anima
bullonato all’ala inferiore della
della trave
trave
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA


Collegamento semirigido L’adozione del modello di telaio semi-continuo provoca una
distribuzione delle azioni interne compresa tra quelle associate
al modello di telaio pendolare e di telaio a nodi rigidi

Comportamento sperimentale

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIGIDEZZA

VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI NODI TRAVE - COLONNA


Esistono diversi approcci per la valutazione delle caratteristiche di nodi trave – colonna,
che si possono distinguere in:

- metodi matematici
- modelli analitici
- modelli meccanici
- modelli numerici

Modellazione della legge momento - rotazione del nodo


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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

a) Telai controventati b) Telai non controventati

Sj,ini= rigidezza iniziale del collegamento (per giunti che collegano sezioni ad I o H si determina come al § 6.3.1)

E Ib / Lb = rigidezza trave collegata (Ib, Lb= momento d’inerzia e lunghezza della trave)

I collegamenti REALI sono SEMIRIGIDI

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

Classificazione dei nodi


trave-colonna in funzione
della rigidezza:

- Nodi a cerniera;
- Nodi semirigidi;
- Nodi rigidi.
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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

Legami momento – rotazione per nodi tipici delle strutture in acciaio

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

RIGIDEZZA ROTAZIONALE SJ

2
Per M j ,Ed  M j ,Rd la rigidezza è quella iniziale Sj,ini
3
la rigidezza iniziale Sj,ini si valuta con il metodo delle componenti

EN 1993, parte 1-8, punto 6.3.1


I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

RIGIDEZZA ROTAZIONALE SJ
se
2
M j ,Ed 
M j ,Rd
3
la rigidezza è quella secante Sj


Connessione 
S j ,ini  M 
Sj    1.5 j ,Ed  Saldata o flangiata 2.7
  M j ,Rd 
  Con angolari 3.1
Con piastra di base 2.7

In alternativa (metodo semplificato):


S j ,ini  = 2 per collegamenti trave – colonna
Sj  = 3÷3.5 per altri tipi di collegamento

EN 1993, parte 1-8, punto 6.3.1

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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

RIGIDEZZA ROTAZIONALE SJ

Si usa Sj,ini per verifiche allo SLE


Si usa Sj per verifiche allo SLU
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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

RIGIDEZZA ROTAZIONALE SJ
Modelli meccanici dei nodi in acciaio per componenti

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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

VALUTAZIONE DELLA RIGIDEZZA ROTAZIONALE INIZIALE

Metodo delle componenti

1. Si individuano le diversi componenti che subiscono deformazioni

2. Si valuta la rigidezza e la resistenza di ciascun componente

3. Si assemblano i diversi componenti e si valuta la rigidezza complessiva del nodo


I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

VALUTAZIONE DELLA RIGIDEZZA ROTAZIONALE INIZIALE

Metodo delle componenti

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

Metodo delle componenti


Anima della Anima della
colonna in colonna in
Pannello
compressione trazione
d’anima
soggetto a
taglio

Flessione Bulloni tesi


Flangia
della della
colonna in piastra
flessione
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SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

Metodo delle componenti

3. Si assemblano i diversi componenti e si valuta la rigidezza


complessiva del nodo

E z2
Sj  6
1

i 1k i

E = modulo elastico
ki = coefficiente di rigidezza del
componente i-esimo
z = braccio della coppia interna
 = rapporto di rigidezza Sj,ini/Sj

EN 1993, parte 1-8, punto 6.3.1

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SULLA BASE DELLA RIGIDEZZA (§ 5.2.2)

Le basi delle colonne possono essere classificate come rigide a


condizione che siano soddisfatte queste condizioni:

a) In telai controventati:

- se  0  0.5

- se  
0.5   0  3.93 e S j ,ini  7 20  1 EI c / Lc

- se  0  3.93 e S j ,ini  48EI c / Lc

b) In telai non controventati:

- se S j ,ini  30 EI c / Lc

 0  snellezza di una colonna con cerniere alle estremità


Ic, Lc= momento d’inerzia e lunghezza della colonna
I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI


In base alla RESISTENZA del giunto (ovvero in base all’azione
che il collegamento può trasmettere):

- COLLEGAMENTO A PARZIALE RIPRISTINO: Trasferiscono solo


un’aliquota delle componenti di sollecitazioni che possono essere
sopportate dalla membratura più debole (trasmesse solo le
sollecitazioni di progetto) → costituiscono zone di minore resistenza
strutturale.

COLLEGAMENTO A COMPLETO RIPRISTINO: Trasferiscono i valori massimi


di sollecitazione sopportabili dalla membratura più debole (trasmesse
le sollecitazioni ultime del meno resistenze fra gli elementi collegati).
→ CRISI SEMPRE NELL’ELEMENTO PIU’ DEBOLE (NON NEL GIUNTO).

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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Si confronta il momento resistente Mj,Rd del giunto con la capacità


portante flessionale della trave collegata

1) A completo ripristino di resistenza


La resistenza di progetto non deve essere
inferiore a quella degli elementi collegati

2) Cerniera

M j ,Rd  0.25 M j ,Rd compl .ripristino

3) A parziale ripristino di resistenza


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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Classificazione dei nodi trave-colonna in funzione della resistenza:


nodi a parziale ripristino di resistenza e nodi a pieno ripristino di
resistenza
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CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Mj,Rd del giunto = capacità portante flessionale = massimo momento


della relazione Momento – rotazione.

Rigidezza rotazionale Sj = rigidezza secante fino alla rotazione FXd in


corrispondenza della quale MjEd diventa pari a MjRd.

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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Metodo delle componenti

Il giunto è costituito da varie componenti, ciascuna delle quali ha un limite


di resistenza. La resistenza del giunto è dettata dalla resistenza minore
delle sue componenti

1. Identificazione
dei singoli
componenti
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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Metodo delle componenti

2. Resistenza delle componenti

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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

Metodo delle componenti

3. Resistenza del giunto

1 – Si valuta la forza resistente Fi,Rd di ciascun componente

2 – Si valuta il momento resistente Mj,Rd moltiplicando la


resistenza minima Fi,Rd,min per il braccio z
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SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)

I GIUNTI

CLASSIFICAZIONE DEI COLLEGAMENTI SECONDO EN 1993: 1-8


SULLA BASE DELLA RESISTENZA (§ 5.2.3)
Metodo delle componenti
Il momento resistente del nodo Mj,Rd può essere calcolato come segue:
I GIUNTI

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I GIUNTI

PROPRIETA’ DEI COLLEGAMENTI TRAVE – COLONNA


NELLA PROGETTAZIONE SISMICA

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