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IL PROCESSO AD

ADOLF EICHMANN

CONOSCERE PER NON DIMENTICARE


FU IL PRIMO PROCESSO CONTRO GERARCHI
NAZISTI A SVOLGERSI IN ISRAELE E A ESSERE
TRASMESSO IN TV
OTTO ADOLF EICHMANN
Eichmann nacque in Germania nel 1906 e nel 1914 si
trasferì in Austria dove entrò a far parte delle SS. Nel
1938, in seguito all’annessione dell’Austria alla
Germania, divenne il responsabile delle espulsioni
degli ebrei austriaci dal paese. Nel frattempo fu
promosso ufficiale e divenne braccio destro di
Heydrich, capo del servizio di sicurezza del Reich.
Nel 1939 venne inviato in Cecoslovacchia per
l’emigrazione forzata degli ebrei. Nel 1942, quando i
vertici nazisti decisero di procedere con lo sterminio
degli ebrei, Eichmann fu il responsabile dei carichi
dei deportati nei campi di concentramento e
sterminio. Alla fine della guerra, dopo essersi
nascosto per qualche anno, sotto falso nome riuscì a
raggiungere l’Argentina dove entrò a lavorare negli
stabilimenti della Mercedes.
L’ARRESTO

Il figlio di Eichmann frequentava in Argentina una


ragazza tedesca e le parlò del mancato compimento
dello sterminio. La ragazza era figlia di un ebreo che
si era salvato e che avvisò i servizi segreti israeliani.
Dopo un lungo periodo di preparazione fu
organizzato l’arresto: l’11 maggio del 1960 Eichmann
fu catturato e trasferito in Israele e così, dopo
qualche giorno, il primo ministro israeliano che era
stato arrestato «Uno dei più grandi criminali di
guerra nazisti».
IL PROCESSO
La gabbia Prima del processo Eichmann fu interrogato
di vetro! tutti i giorni e scrisse le sue memorie. Il
processo iniziò l’11 aprile del 1961,
Eichmann doveva rispondere di quindici
imputazioni ed era prevista la pena di morte.
Egli si dichiarò non colpevole , il processo
durò quattro mesi, fu ripreso dalla televisione
americana e il suo avvocato continuava a
ripetere che non poteva essere giudicato in
Israele perché era tedesco. Fu riconosciuto
colpevole, poi il suo avvocato fece richiesta
d’appello e anche nel secondo processo fu
riconosciuto colpevole. Chiese anche la
grazia ma fu respinta e il 31 maggio del 1962
Eichmann fu impiccato.
HANNAH ARENDT E
«LA BANALITA’ DEL MALE»

I più famosi racconti del processo a Eichmann furono quelli


della scrittrice Hannah Arendt, poi raccolti nel libro «La
banalità del male».
Arendt era ebrea e cittadina americana e descrisse Eichmann
come una persona ordinaria in contrapposizione a tutti che lo
consideravano un assassino. Ma lei non voleva difenderlo,
voleva solo dire che rappresentava «l’assenza di pensiero», di
incapacità di capire il significato delle sue azioni. Per lei era
banale perché in lui non c’era il male demoniaco, ma
semplicemente un male come assenza e vuoto. Eichmann andò
alla forca con dignità, calmo e a testa alta, padrone di sé e poi
disse che quello era il destino di tutti gli uomini e che non
avrebbe dimenticato la Germania, l’Austria e l’Argentina.
IL PROCESSO AL CINEMA
Il processo di Adolf Eichmann è stato un processo davvero memorabile e proprio
per questo motivo sono stati realizzati numerosi film su di lui, di cui i più importanti
sono:

The Eichmann show: il


Eichmann:
processo del secolo
Uscito nel 2007, diretto da
Uscito nel 2015, diretto da Paul
Robert Young
Andrew Williams
Lavoro realizzato da
BOZZA SILVIA
CIOCIANO CARLOTTA
MARTELLO EMANUELE
SPERANZA FRANCESCO ROMANO
ZULLI NIKOLAS

Alunni della CLASSE II Sez. I


I.C. «T.Tasso» Salerno
a.s. 2010/21
Docente: prof.ssa Annapaola Capuano

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