Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
974
Confessione
Dante nel canto IX del Purgatorio si trova davanti nuto dal sangue di Cristo, che ti riempie del
alla porta del Purgatorio, per accedere alla quale suo amore, per amare come Lui ti ha amato.
bisogna salire tre gradini che rappresentano il sa-
Saliti questi tre gradini , l’Angelo apre la por-
cramento della confessione.
ta che immette nel Purgatorio “dove
Il primo gradino “bianco marmo era si pulito e l’umano spirito si purga e di salir al ciel di-
terso/ch’io mi specchiai in esso qual io paio”. venta degno” .
Il secondo “d’una petrina ruvida ed arsiccia/ E’ una purificazione.
crepata per lo lungo e per traverso”.
Dante parla dell’Aldilà, per istruirci
Il terzo “si fiammeggiante come sangue che fuor di sull’aldiquà.
vena spicca”.
(Piergiorgio Cabra)
Il primo gradino tanto lucido da specchiarsi rap-
presenta l’esame di coscienza: guarda dentro di te
per vedere il male che abita nel tuo cuore.
Il secondo è aspro e ruvido perché indica la con-
fessione verbale: una pratica dura che fa soffrire e
vergognare.
Il terzo rosso sangue è il segno del perdono otte-
TO
Il santo del giorno: sant’Angela Merici
Parola di Dio Con la sua visione profetica sulla necessità del mondo di
in briciole essere animato dal Vangelo e con la sua capacità di innovare
sant'Angela Merici s'inserisce pienamente nel suo tempo, in
quel Rinascimento che è stato la culla della società moderna.
Una società che secondo questa santa non poteva rinunciare
né alla forza del Vangelo né al contributo del carisma delle
Il sacrificio di Cristo donne: per entrambe le cause la Merici, dopo un lungo per-
Pagina curata da Don Luciano V. M. corso spirituale, diede vita a una realtà di "consacrate nel
“…Cristo avendo offerto un solo sacrificio mondo". Era nata a Desenzano nel 1474 in una famiglia che
per i peccati si è assiso per sempre alla viveva di agricoltura. Rimase orfana a 15 anni dopo aver
destra di Dio...” (Eb 10,11-18) perso anche la sorella maggiore. Da terziaria francescana nel
1516 si trasferì a Brescia. Compì poi numerosi pellegrinaggi:
Il sacrificio di Cristo è efficace a 50 anni si recò in Terra Santa, un viaggio che contribuì alla
ed è unico. Ciò significa che fondazione della Compagnia delle Dimesse di Sant'Orsola,
Gesù non ha avuto bisogno di nel 1533. Morì a Brescia nel 1540.
morire più volte: la sua morte
è stato l’atto di culto perfetto
Vangelo Mc 4,1-20
fatto a Dio Padre. Cosa avvie-
ne nella celebrazione eucaristi- In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì
attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a
ca? In realtà, la Santa Messa sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamen-
rende nuovamente vivo ed at- to: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una
tuale quell’unico sacrificio con- parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra
parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito ger-
sumato da Cristo duemila anni mogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu
fa. Grazie ad alcune semplici bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi
crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno
parole pronunciate dal sacer- buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta,
dote, abbiamo la possibilità di il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici
essere contemporanei agli apo- lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il
stoli che ascoltarono le parole mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in
parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non com-
della consacrazione dalle lab- prendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
bra di Gesù quell’unica e me- E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada so-
morabile volta il giovedì prece- no coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito
dente alla sua morte. Tanto viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terre-
no sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono
grande è la grazia di Dio nei con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al
confronti della sua Chiesa! sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola,
subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono co-
Con questa gratitudine dobbia- loro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni
mo vivere e partecipare alla del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la
Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno
Santa Messa! buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta,
il sessanta, il cento per uno».
Preghiamo la
Parola Contemplo: Dio ci riconosce sempre
Signore, seguirti
Noi rischiamo sempre di mac- Anche se il nostro volto fosse de-
non significa avere
chiarci di una grave colpa, quella turpato dalle ferite egli ci ricono-
una vita semplice.
di non riconoscerlo. Appena egli si scerebbe. La faccia più ingrata non
Non è questo che
presenta sotto un volto che non ci può respingere il suo sguardo.
mi prometti. Tu mi
piace noi lo respingiamo. Egli non
hai promesso la vi- Ci ha creato lui e più che una
cinanza e il soste- viene sempre con le rose di prima-
mamma è in grado di riconoscerci.
gno del tuo Spirito vera né con i frutti dell’autunno
Sulla faccia più oscurata dal male
e il premio finale. Il ma c’è anche nel gelo, nell’arsura,
egli può rintracciare la sua immagi-
mio compito è se- nel dolore. E’ lui che risorge, ma è
ne.
guirti fino alla cro- anche lui che muore. Egli non cor-
ce. Donami tu, Si- re mai il pericolo di non ricono- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
gnore, il coraggio e scerci, sotto qualsiasi maschera noi Antonioli)
la fede necessari per ci presentiamo. Anzi più il nostro
raggiungere la meta. volto sarà contraffatto dal dolore e
più saremo riconosciuti.
Preghiamo la
Parola Contemplo: Come mai mi stanco di te?
Signore tu ogni giorno
chiami anche noi per A volte appena le mie preghiere e pretendo di scalare il cielo con
nome e ci sospingi
lungo strade scono- si prolungano mi annoio e smet- la torre di Babele.
sciute, spesso misterio- to. Altre volte, mentre assisto a
se ed imprevedibili. Per le tue scalate, o Dio, è neces-
Donaci un cuore doci- una funzione lunga, mi agito e
sario spogliarsi di tutto e occor-
le ed obbediente, per- vorrei scappare.
ché ci lasciamo guidare rono le tue corde e non le nostre.
dalla tua voce ad uscire Così certe prediche che parlano
dalle sicurezze che ci (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
imprigionano, per fi-
di te e non finiscono più mi indi- Antonioli)
darci unicamente di te spongono, e allora sento il rimor-
che ci sei Padre. Lungo so come se mi stancassi di te. In-
il cammino insegnaci
ad amare chi ci poni vece è perché non ti vedo bene e
accanto perché è no- il tuo volto m’arriva tra il chiaro-
stro fratello, per giun-
gere insieme, nella vera scuro di altri volti e faccio trop-
terra promessa. Amen pa fatica a distinguerti.
La colpa è tutta mia perché vo-
glio mettere assieme troppe cose
Preghiamo
la Parola Contemplo: Con lui sono andato da un amico intellettuale
Signore, oggi ti pre-
ghiamo perché un Non mi ero accorto di essere in Egli non disse una parola, ma alla
riflesso della tua mi- sua compagnia, m’accorsi dopo fine, tutto raggiante, esclamò :”Sai
sericordia illumini
ogni nostro giorno e quando ero già entrato. Il mio a- che oggi ho capito!”.
ci renda aperti ai fra- mico, professore di filosofia, mi
telli, incapaci di ser- Dio non ha detto nulla perché da-
bare rancore, ma offrì una sedia, mentre Dio si servì
soprattutto aperti a vanti agli intellettuali è ancora più
solo di una poltrona. Doveva esse-
una speranza sempre silenzioso, però avrà pensato:
nuova. Signore, aiu- re molto stanco perché parve ap-
“Non credevo d’averli creati così
taci a perdonare e ad pisolarsi subito, ma per noi era
abbracciare quell'uni- difficili”. Doveva averlo trovato
verso che è il nostro come se non ci fosse. Il mio ami-
così difficile che non dormì più.
cuore, i nostri fratelli, co, come al solito, aveva tante dif-
quelli che più ci fari- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
na soffrire, a partire ficoltà di fede e io non tentavo
da piccoli gesti, sino neppure di rispondere, ma quasi Antonioli)
ad arrivare a un per- gliele ricalcavo aspettando anch’io
dono «cosmico».
Amen la risposta dell’Ospite.