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Settimanale di Preghiera Domenica 24 gennaio 2021 3^sett. Tempo ordinario Anno XXIII n.

974

Non di solo Pane

“Io ho scelto voi, dice il Signore,


3^ settimana perché andiate e portiate frutto
Tempo Ordinario e il vostro frutto rimanga.”
Alleluia.
Apostolato
della preghiera
Il cristiano non può essere tranquillo
custodendo se stesso, la sua comodità,
la sua fama, la sua tranquillità. Ricorda-
tevi questo: cristiani a metà cammino,
no, mai! Pastori a metà cammino, mai! Il
Gennaio buon pastore, il buon cristiano esce,
Primo venerdì sempre è in uscita: è in uscita da se stes-
01/01 so, è in uscita verso Dio, nella preghiera,
nell’adorazione, è in uscita verso gli altri
per portare il messaggio di salvezza.
Papa Francesco

Confessione
Dante nel canto IX del Purgatorio si trova davanti nuto dal sangue di Cristo, che ti riempie del
alla porta del Purgatorio, per accedere alla quale suo amore, per amare come Lui ti ha amato.
bisogna salire tre gradini che rappresentano il sa-
Saliti questi tre gradini , l’Angelo apre la por-
cramento della confessione.
ta che immette nel Purgatorio “dove
Il primo gradino “bianco marmo era si pulito e l’umano spirito si purga e di salir al ciel di-
terso/ch’io mi specchiai in esso qual io paio”. venta degno” .
Il secondo “d’una petrina ruvida ed arsiccia/ E’ una purificazione.
crepata per lo lungo e per traverso”.
Dante parla dell’Aldilà, per istruirci
Il terzo “si fiammeggiante come sangue che fuor di sull’aldiquà.
vena spicca”.
(Piergiorgio Cabra)
Il primo gradino tanto lucido da specchiarsi rap-
presenta l’esame di coscienza: guarda dentro di te
per vedere il male che abita nel tuo cuore.
Il secondo è aspro e ruvido perché indica la con-
fessione verbale: una pratica dura che fa soffrire e
vergognare.
Il terzo rosso sangue è il segno del perdono otte-

Non di solo pane 3^ settimana tempo ordinario - Numero 974 pagina 2


I santi del giorno: Sant'Essuperanzio, vescovo;
beata Paola Gambara Costa, terziaria francesca-

“La via del saggio è agire, ma non competere.”


Domenica
Gennaio
Tempo ordinario
24
TO

Parola di Dio Il Santo del giorno: san Francesco di Sales


in briciole Il coraggio di affrontare gli interlocutori a viso aperto ma sempre
con dolcezza, serenità e amore fraterno: fu questo l'atteggiamento
che caratterizzò l'opera di san Francesco di Sales, patrono dei gior-
nalisti. E proprio in questo modo di vivere l'annuncio sta la sua e-
Il Dio della misericordia redità più preziosa per il mondo contemporaneo, spesso dominato
Pagina curata da Don Luciano V. M. da una comunicazione violenta, senza rispetto per la dignità umana
e per la ricerca della verità. Vissuto tra il 1567 e il 1622, Francesco
“I cittadini di Ninive credettero a Dio
e bandirono un digiuno..” (Gio 3,1-5.10) di Sales fu vescovo ed è ricordato come "dottore della Chiesa". Na-
to in Savoia, divenne prete nel 1593, inventandosi un nuovo modo
Il racconto che ci viene narra-
to è quello di un missionario di predicare con dei "fogli" diffusi tra le case. Si recò quindi a Gi-
che cerca di resistere alla chia- nevra, divenendone vescovo nel 1602 e impegnandosi in un dialo-
mata di Dio, Giona, che solo go continuo - e fruttuoso - con molti fedeli protestanti.
in un secondo momento si ras-
segna ad annunziare la conver-
sione e la salvezza a Ninive,
capitale assira, emblema del Vangelo Mc 1,14-20
nemico di Dio e del suo popo-
lo. Quest’episodio mostra co- Dopo che Giovanni fu
me la parola profetica costrin- arrestato, Gesù andò nella
ga quest’uomo a combattere Galilea, proclamando il
contro le sue stesse convinzio- vangelo di Dio, e diceva:
ni politiche e religiose; egli «Il tempo è compiuto e il
pensava infatti: “Come può
regno di Dio è vicino;
volere Dio che questa popola-
convertitevi e credete nel
zione atea abbia un’occasione
di salvezza?”. E invece, nono- Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e An-
stante lo scetticismo drea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano
dell’uomo, gli abitanti di Nini- infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò di-
ve credono e si convertono. ventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo segui-
Questo a dimostrazione che il rono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e
Dio della misericordia desidera Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le
che il peccatore si converta e
reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo
viva (Ez 18,23).
nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Non di solo pane 3^ settimana tempo ordinario - Numero 974 pagina 3


“Passando...vide...chiamò ….” meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

vivere di pescatori. quella stessa che “disse e


E’ tutto un camminare ver- creò” , come all’inizio.
so l’uomo il suo: venuto per Nasce la sequela: nuova cre-
cercare ciò che era perduto, azione, rinascita, viaggio di
non si stanca di percorrere libertà e liberazione. Per
ancora oggi i nostri sentieri, noi, per te, oggi, qui.
le nostre azioni, i nostri
pensieri, le nostre emozioni
“Venite dietro a me, vi farò di- e paure.
ventare pescatori di uomini” Vide: la passione del cuore
spalanca gli occhi.
Passando….vide….chiamò: Non è un vedere superficia-
i passi spingono il cuore di le. Nei tratti di Simone, An-
Gesù di Nazareth alla ricer- drea, Giacomo, Giovanni,
ca dell’uomo, di quel pri- scorge i lineamenti di colui
mordiale Adamo che giace che agisce negli inferi e che
dormiente in tutti noi. da secoli aspetta il Salvatore.
E lo trova lì, nel quotidiano E la sua passione si fa voce,

Contemplo: Ci guarda sempre


Preghiamo la
Parola
Non come il cacciatore segue la a me. Ha bestemmiato perché mi
preda, ma come l’amante la persona ritiene l’autore del male ricevuto.
Aiutami Signore a amata. Non ci segue per scoprire i Come fa a pensare diversamente?”.
credere veramente, nostri peccati, ma per coprirli con le
sue opere che, ogni tanto facciamo. Io credo che non s’arrabbierebbe
ad accoglierti come Non è l’uccellatore che con il fucile anche se uno si scagliasse contro il
cielo. Direbbe: “ Poverino, è il pri-
Figlio di Dio, capa- spianato aspetta che passi il tordo,
mo segno di fede, bisogna avere
ma il padre del figliuol prodigo che
ce di guarirmi da pazienza, in seguito pregherà me-
aspetta il ritorno del figlio. Se c’è un
ogni inerzia che mi momento in cui si distrae è quando glio.” Per qualche motivo egli ci ha
anche noi preghiamo fiaccamente detto di perdonare settanta volte
impedisce di se- sette.
dicendo: Signore, Signore!
guirti, nella libertà (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
Non incollerisce quando uno be-
dei Figli di Dio. Antonioli)
stemmia perché ci ha rimesso il car-
ro o il carretto, infatti ha compas-
sione di quell’uomo e dirà:
“Nonostante la disgrazia ha pensato

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 4


I Santi del giorno: Sant'Artema, martire; beato
Antonio Migliorati da Amandola, religioso.

“Non avere amici che non siano alla tua altez-


za.”
Lunedì
Gennaio
Tempo Ordinario
25
TO
CONVERSIONE DI SAN PAOLO
Parola di Dio La conversione è la scelta non solo di cambiare strada ma di
in briciole prenderne una opposta, come indica l'etimologia, che attri-
buisce al "cum" un valore rafforzativo del verbo latino
"vertere", cambiare. Ma, forzando un po' le radici latine della
Far cadere le scaglie della parole, in quel "con" si potrebbe anche intravedere il senso
cecità interiore "sociale" della conversione: san Paolo sulla strada per Dama-
Pagina curata da Don Luciano V. M. sco trova la compagnia più autentica per compiere il suo
cammino, quella di Cristo. Ed ecco il messaggio della festa di
“....Che devo fare, Signore?…..”
oggi: la fede e la santità non sono mai un cammino in solita-
(At 22,3-16)
ria, ma un'esperienza condivisa. Ecco perché è così impor-
Paolo narrando la sua conver-
sione, rievoca l’intervento di- tante incontrare i giusti maestri ma anche essere guide e testi-
retto di Gesù nella sua vita: moni per gli altri. Non per nulla proprio la conversione di
egli impara a sue spese cosa san Paolo è un mattone fondamentale della storia della Chie-
voglia dire perseguitare il Si- sa.
gnore nei suoi fratelli; ha com-
preso che l’odio e la persecu-
zione, in maniera misteriosa
ma reale, continuano ad essere
attuati direttamente nei con- Vangelo Mc 16,15-18
fronti del Cristo. Dunque, da
essere suo nemico, diviene suo In quel tempo, Gesù apparve
convinto servitore: Gesù stes- agli Undici e disse loro:
so indica che il suo sarà un a- «Andate in tutto il mondo e
postolato segnato dalla soffe- proclamate il Vangelo a ogni
renza e dal rifiuto, proprio co- creatura. Chi crederà e sarà
me il suo. Quando facciamo battezzato sarà salvato, ma
esperienza del Signore Gesù e chi non crederà sarà condan-
del suo amore, anche dai no-
nato. Questi saranno i segni
stri occhi cadono le scaglie
che accompagneranno quelli
della cecità e della sordità inte-
riore: anche noi possiamo es- che credono: nel mio nome
sere docili strumenti nelle ma- scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in
ni di Dio come san Paolo, se ci mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro
lasciamo guidare dalla sua gra- danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
zia e dal suo amore.

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 5


“La luce di Cristo …”a cura di don Luciano Vitton Mea - Parroco di Bovegno

donne cristiane del suo l’intervento di Dio, la-


tempo perseguitandoli a sciandoci trasformare da
morte, improvvisamente lui sapendo che egli, nel
è stato raggiunto dalla suo amore di Padre, ci
luce di Cristo; è a partire sceglie nonostante il no-
dalla condizione di uo- stro peccato.
mo immerso nelle tene- Illuminati interiormen-
bre dell’errore e del pec- te dalla luce di Cristo,
cato che il Cristo incon- come l’apostolo delle
tra Paolo. genti, lasciamoci guidare
“Andate in tutto il mondo Inaspettatamente Dio per mano dai nostri fra-
e proclamate il Vangelo a interviene nella storia telli nella fede sulla via
ogni creatura. Chi crederà e degli uomini. della verità.
sarà battezzato sarà salvato, L’agire di Dio, infatti
ma chi non crederà sarà con- non è programmabile
dannato.” ma è frutto della sua li-
bera divina iniziativa.
Mentre il cuore di Pao- Impariamo a ricono-
lo fremeva interiormente scere nelle vicissitudini
contro gli uomini e le quotidiane, inattese,

Contemplo: Nemmeno lui ama il dolore


Preghiamo la
Parola
Sono tanto contento di sapere quando noi imploriamo che ci
Signore apri sempre i che neppure Dio ama il dolore. liberi da una croce e non ci
nostri cuori al tuo Se lo amasse avrei avuto difficol- prenderà per matti se noi insistia-
messaggio e sostienici tà a credere in Dio. Così mi sem- mo a chiedere per tanto tempo,
nella fede. Tu ci co- bra più facile. Anche a lui fa male quando non ci ascolta. Così non
nosci: sai quanto è veder patire la fame, veder soffri- si meraviglierà se noi non riuscia-
difficile che la fede re in qualsiasi modo. In modo mo a penetrare il mistero del do-
influenzi le nostre particolare lo disgustano quelli lore. E’ rimasto tale anche per lui
che fanno soffrire e quelli che, nello stesso Vangelo, perché il
scelte. Donaci tu la
potendo, non alleviano le soffe- Padre non ha risposto al grido:
forza, donaci tu la
renze del prossimo. Così anche “Mio Dio, perché mi hai abban-
fede. per Dio sono dei mostri quelli donato?”
che trovano i piaceri nelle soffe-
(Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
renze, mentre è naturale godere
Antonioli)
quando la sofferenza se ne va.
Ecco perché non si meraviglia

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Santi del giorno: Santa
Paola Romana, vedo-
va; sant'Alberico di Citeaux, abate.

“Se vedi un affamato non dargli del riso: inse-


gnagli a coltivarlo.”
Martedì
Gennaio
Tempo Ordinario
26
TO
Il Santo del giorno: santi Timoteo e Tito
Parola di Dio La legge e lo spirito, la tradizione e la novità, il passato e il
in briciole futuro: nel Vangelo queste dimensioni apparentemente op-
poste trovano una sintesi armoniosa al servizio della vita e
dell'umanità. Dimensioni che hanno nei due più stretti colla-
boratori di san Paolo un'espressione concreta: con il loro
Un’amicizia disinteressata servizio al Vangelo essi diedero un'anima alla Chiesa del loro
tempo, lasciando un'eredità giunta fino a noi. Timoteo era
Pagina curata da Don Luciano V. M. nato a Listra da madre giudea; accompagnò Paolo in Asia
“…..Dio non m ci ha dato uno spirito di Minore, divenendo poi vescovo di Efeso. Tito, di origine
timidezza, ma di forza, di carità e di pru- greca e convertito da Paolo durante i suoi viaggi, andò a Ge-
denza…..” (2Tm 1,1-8)
rusalemme con Paolo e Timoteo all'incontro con gli apostoli
Gli apostoli durante i loro come testimone dell'universalità del messaggio di Cristo; fu
viaggi missionari, hanno avuto poi vescovo di Creta. A loro sono indirizzate le uniche lette-
con essi dei compagni. Questi re del Nuovo Testamento rivolte a singoli e non a comunità.
compagni erano figli generati
da essi nel Vangelo, ma erano
anche consiglieri e validi aiuti
per l’opera di evangelizzazione
Vangelo: Lc 10,1-9
che essi compivano. Anche
oggi gli apostoli della chiesa, i In quel tempo, il Signore desi-
sacerdoti ed i vescovi, hanno gnò altri settantadue e li inviò a
due a due davanti a sé in ogni
bisogno di amici e di collabo- città e luogo dove stava per
ratori che li aiutino nella loro recarsi. Diceva loro: «La messe
missione, così complessa ep- è abbondante, ma sono pochi
pure così esaltante. Vorremo gli operai! Pregate dunque il
noi essere uno di loro? Non si signore della messe, perché
mandi operai nella sua messe!
tratta di fare cose complicate Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non
o fuori dalla nostra portata: portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare
semplicemente si tratta di so- nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima
stenerli con la preghiera, ma dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la
anche con l’amicizia ed il con- vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che
forto della nostra vicinanza. hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non
Non possiamo nemmeno im- passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e
maginare quale sia il valore di vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite
un’amicizia disinteressata co- i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il re-
me questa. gno di Dio”».

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“Ravvivare la propria fede…... ” a cura di don Luciano -Parroco di Bovegno

Dobbiamo però ricono- Quando si fa per il Si-


scere che è forte in noi il gnore si cresce nella fe-
bisogno di primeggiare, de; quando c’è realismo
essere riconosciuti e gra- si cresce nella vita; quan-
tificati. do si sceglie per il vange-
lo si cresce in una forte
Come è possibile vivere
consapevolezza.
tutto questo con fede?
Questi passi esprimono
Come è possibile tenere
il cammino spirituale del
Uno degli impegni fon- insieme la fede con la
discepolo per armoniz-
damentali del credente è nostra umanità, spesso
zare la fede con la sua
quello di ravvivare la ferita?
umanità.
propria fede. E’ possibile attraverso
Una strada sicura per tre passi importanti: fare
ravvivare la propria fede le cose per il Signore, es-
è quella del servizio, sce- sere realisti, scegliere se-
gliendo l’ultimo posto. condo il Vangelo.

Contemplo: Egli ha un debole per i vecchi


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola Ha una predilezione per loro per- tà. E’ l’unico che li può capire
ché manca poco a incontrarli nel nella loro povertà perché possie-
Santa Maria, Ma- suo Regno e quindi hanno già nei de l’eterna giovinezza, mentre
dre di Dio, inse- loro occhi un riflesso d’eternità. loro hanno perduto quel poco
gnaci a compiere Li guarda poi, in modo particola- che avevano. Ha con loro tanta
la volontà del Pa- re, perché ormai gli altri non li pazienza perché loro ormai
dre seguendo il guardano più. Io penso che se li l’hanno consumata tutta lungo il
tuo esempio. Aiu- incontrasse sul cammino, cede- cammino.
taci a penetrare la rebbe loro il passo, perché è
(Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
nostra fede con la l’unico che non ha fretta e i vec- Antonioli)
ragione e con il chi sono quelli che hanno minor
cuore e, infine, so- tempo. Se li trovasse sul treno o
s t i e n i c i in macchina cederebbe il posto
nell’abbandono perché è l’unico che non ha biso-
nelle mani di Dio gno di star comodo, mentre i
vecchi ne hanno estrema necessi-

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 8


Santi del giorno: San
Vitaliano, Papa dal 657 al 672;
san Gilduino, diacono.

“La semplicità è l’essenza dell’universalità.”


Mercoledì
Gennaio
27
Tempo ordinario

TO
Il santo del giorno: sant’Angela Merici
Parola di Dio Con la sua visione profetica sulla necessità del mondo di
in briciole essere animato dal Vangelo e con la sua capacità di innovare
sant'Angela Merici s'inserisce pienamente nel suo tempo, in
quel Rinascimento che è stato la culla della società moderna.
Una società che secondo questa santa non poteva rinunciare
né alla forza del Vangelo né al contributo del carisma delle
Il sacrificio di Cristo donne: per entrambe le cause la Merici, dopo un lungo per-
Pagina curata da Don Luciano V. M. corso spirituale, diede vita a una realtà di "consacrate nel
“…Cristo avendo offerto un solo sacrificio mondo". Era nata a Desenzano nel 1474 in una famiglia che
per i peccati si è assiso per sempre alla viveva di agricoltura. Rimase orfana a 15 anni dopo aver
destra di Dio...” (Eb 10,11-18) perso anche la sorella maggiore. Da terziaria francescana nel
1516 si trasferì a Brescia. Compì poi numerosi pellegrinaggi:
Il sacrificio di Cristo è efficace a 50 anni si recò in Terra Santa, un viaggio che contribuì alla
ed è unico. Ciò significa che fondazione della Compagnia delle Dimesse di Sant'Orsola,
Gesù non ha avuto bisogno di nel 1533. Morì a Brescia nel 1540.
morire più volte: la sua morte
è stato l’atto di culto perfetto
Vangelo Mc 4,1-20
fatto a Dio Padre. Cosa avvie-
ne nella celebrazione eucaristi- In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì
attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a
ca? In realtà, la Santa Messa sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamen-
rende nuovamente vivo ed at- to: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una
tuale quell’unico sacrificio con- parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra
parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito ger-
sumato da Cristo duemila anni mogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu
fa. Grazie ad alcune semplici bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi
crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno
parole pronunciate dal sacer- buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta,
dote, abbiamo la possibilità di il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici
essere contemporanei agli apo- lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il
stoli che ascoltarono le parole mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in
parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non com-
della consacrazione dalle lab- prendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
bra di Gesù quell’unica e me- E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada so-
morabile volta il giovedì prece- no coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito
dente alla sua morte. Tanto viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terre-
no sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono
grande è la grazia di Dio nei con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al
confronti della sua Chiesa! sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola,
subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono co-
Con questa gratitudine dobbia- loro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni
mo vivere e partecipare alla del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la
Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno
Santa Messa! buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta,
il sessanta, il cento per uno».

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 9


“Un’alleanza d’amore ....” a cura di don Luciano –Parroco di Bovegno

Oggi ci è donata condità promessa a Davi-


l’immagine di una fecon- de.
dità di vita assicurata in Il seme è gettato ovunque
virtù di un’alleanza perché giunga a tutti.
d’amore gratuito e affida- E’ una realtà piccola che
ta ad una perseveranza ha però in sé l’intera vita-
vissuta con cura. lità di una pianta che met-
Il Dio che ha camminato te radici in profondità, si
in mezzo al suo popolo, eleva verso il cielo, dona
sul terreno sassoso del la bellezza del fiore e la
deserto, non vuole per sé bontà del frutto.
una casa sicura e preferi- Il seme è dono; chiede
sce farsi egli stesso dimo- soltanto di essere accolto
ra e protezione attraverso con cura e coltivato con
“Altre parti caddero sul terre- la stabilità della casa re- amore quotidiano.
no buono e diedero frutto: gnante.
spuntarono, crebbero e resero il La parola del vangelo, raf-
trenta, il sessanta, il cento per figurata nel seme, racchiu-
uno” de la stessa forza di fe-

Preghiamo la
Parola Contemplo: Dio ci riconosce sempre
Signore, seguirti
Noi rischiamo sempre di mac- Anche se il nostro volto fosse de-
non significa avere
chiarci di una grave colpa, quella turpato dalle ferite egli ci ricono-
una vita semplice.
di non riconoscerlo. Appena egli si scerebbe. La faccia più ingrata non
Non è questo che
presenta sotto un volto che non ci può respingere il suo sguardo.
mi prometti. Tu mi
piace noi lo respingiamo. Egli non
hai promesso la vi- Ci ha creato lui e più che una
cinanza e il soste- viene sempre con le rose di prima-
mamma è in grado di riconoscerci.
gno del tuo Spirito vera né con i frutti dell’autunno
Sulla faccia più oscurata dal male
e il premio finale. Il ma c’è anche nel gelo, nell’arsura,
egli può rintracciare la sua immagi-
mio compito è se- nel dolore. E’ lui che risorge, ma è
ne.
guirti fino alla cro- anche lui che muore. Egli non cor-
ce. Donami tu, Si- re mai il pericolo di non ricono- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
gnore, il coraggio e scerci, sotto qualsiasi maschera noi Antonioli)
la fede necessari per ci presentiamo. Anzi più il nostro
raggiungere la meta. volto sarà contraffatto dal dolore e
più saremo riconosciuti.

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 10


Santi del giorno: San Giacomo, eremita; beato
Bartolomeo Aiutamicristo da Pisa.

“L’uomo è l’immagine dei suoi pensieri.”


Giovedì
Gennaio
Tempo Ordinario
28
TO

I santi del giorno: san Tommaso d’Aquino


Parola di Dio Perché uno studioso, un accademico può diventare santo? Alle
in briciole volte si cade nell'equivoco di pensare che a rendere un grande
testimone della fede san Tommaso d'Aquino sia stata solo la sua
preziosa ricerca teologica. In realtà il "dottore angelico" sfruttò
questo percorso per conformare la propria vita all'oggetto del
Con Gesù siamo entrati proprio studio: la vita divina. Ed è questo il messaggio che egli ci
nel santuario del cielo lascia: chi voglia conoscere Dio può percorrere anche la strada
Pagina curata da Don Luciano V. M.
dello studio, della ricerca accademica, del confronto con la pro-
duzione scientifica. Lui, che era nato a Roccasecca nel 1225, di-
“…Fratelli...accostiamoci con cuore sincero venne frate domenicano e vero "uomo europeo" studiando a
nella pienezza della fede…” Napoli, Colonia, Parigi, confrontandosi con la tradizione filoso-
fica classica e aprendo le porte a quello che poi diventerà un
(Eb 10,19-25) nuovo modo d'intendere l'uomo. L'autore della "Summa theolo-
giae" morì nel 1274.
Gesù per mezzo del suo sacri-
ficio, è entrato nel santuario
dei cielo ad intercedere per o-
gnuno di noi. Ma anche noi
Vangelo Mc 4,21-25
siamo entrati con lui in questo
santuario per mezzo del suo In quel tempo, Gesù
corpo: adesso, nel cielo, vi è diceva, alla folla: «Viene
anche qualcosa di noi; nella forse la lampada per
sua carne vi è anche la nostra essere messa sotto il
carne. Il sangue di Cristo è la
migliore garanzia di essere gra- moggio o sotto il letto?
diti a Dio, perché esso è il se- O non invece per essere
gno di un amore infinito dona- messa sul candelabro?
to a noi e al Padre. Per questo Non vi è infatti nulla di
la Messa è il luogo in cui si segreto che non debba
manifesta ogni volta la grazia
essere manifestato e
legata a quell’unico sacrificio
del Calvario: purtroppo, già ai nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se
primi tempi del cristianesimo uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro:
c’era chi non aveva compreso «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura
il suo valore, e disertava que- con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà
sto importantissimo incontro.
dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha,
E noi, quanto ci sforziamo di
partecipare alla celebrazione sarà tolto anche quello che ha».
eucaristica in maniera respon-
sabile?

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 11


“Quella Parola che brilla nel cuore ....” pagina curata da Don Luciano -
al cospetto di Dio, grazie buona novella nel mon-
a Cristo, che per noi si è do e a espandere nella
fatto via regale che ci Chiesa il profumo di una
conduce al Padre. vita santa abitata dalla
La presenza della Parola carità e dalla verità.
di Cristo brilla come vi- Sentiamoci collaboratori
vo fuoco nel cuore di delle membra del corpo
ogni battezzato e non mistico che è la Chiesa:
“Viene forse la lampada per può avvenire che la luce attraverso i più piccoli
essere messa sotto il moggio o della verità rimanga na- gesti della vita quotidia-
sotto il letto? O non invece scosta senza diffondere na tra i fratelli traspaia la
per essere messa sul candela- il suo chiarore nella casa luce della grazia presente
bro?” del Signore! in noi.
Come i primi discepoli
La parola odierna ci ac- anche noi siamo chiama-
compagna invitandoci ad ti dal divino Maestro a
entrare in piena libertà far brillare la luce della

Preghiamo la
Parola Contemplo: Come mai mi stanco di te?
Signore tu ogni giorno
chiami anche noi per A volte appena le mie preghiere e pretendo di scalare il cielo con
nome e ci sospingi
lungo strade scono- si prolungano mi annoio e smet- la torre di Babele.
sciute, spesso misterio- to. Altre volte, mentre assisto a
se ed imprevedibili. Per le tue scalate, o Dio, è neces-
Donaci un cuore doci- una funzione lunga, mi agito e
sario spogliarsi di tutto e occor-
le ed obbediente, per- vorrei scappare.
ché ci lasciamo guidare rono le tue corde e non le nostre.
dalla tua voce ad uscire Così certe prediche che parlano
dalle sicurezze che ci (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
imprigionano, per fi-
di te e non finiscono più mi indi- Antonioli)
darci unicamente di te spongono, e allora sento il rimor-
che ci sei Padre. Lungo so come se mi stancassi di te. In-
il cammino insegnaci
ad amare chi ci poni vece è perché non ti vedo bene e
accanto perché è no- il tuo volto m’arriva tra il chiaro-
stro fratello, per giun-
gere insieme, nella vera scuro di altri volti e faccio trop-
terra promessa. Amen pa fatica a distinguerti.
La colpa è tutta mia perché vo-
glio mettere assieme troppe cose

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 12


Il santo del giorno: San Valerio di Treviri,
vescovo (III-IV sec.); beata Boleslava Ma-
ria Lament, religiosa.
Venerdì
Gennaio
Tempo Ordinario
29
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire
nel mondo.”

Il Santo del Giorno: san Costanzo


Parola di
Parola di Dio
Dio
Abbiamo bisogno di radici forti per far crescere il futuro, abbiamo biso-
in briciole
in briciole
gno di testimoni autorevoli per imparare a comunicare al mondo il Van-
gelo, abbiamo bisogno di buoni maestri per cogliere la grandezza della
fede. Per Perugia san Costanzo, primo vescovo della città, è tutto questo:
un padre, un esempio e un pedagogo che sostiene le fondamenta della
Poniamo in ciò che faccia- comunità locale. Il suo martirio avvenne probabilmente all'epoca dell'im-
peratore Antonino Pio, nel secondo secolo. Secondo quanto narra la tra-
mo un po’ d’amore
dizione, Costanzo fu arrestato da alcuni soldati e condotto davanti al con-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
sole Lucio per essere poi flagellato e gettato nell'acqua bollente. Un sup-
“….noi...siamo uomini di fede per la sal- plizio dal quale però uscì indenne, e perciò venne riportato in prigione.
vezza della nostra anima….” Anche lì la sua testimonianza di fede fu tale da convertire le guardie, che
decisero di aiutarlo a fuggire dalla prigionia. La fuga si concluse con una
(Eb 10,32-39) nuova cattura e la detenzione prima ad Assisi e poi a Spello. Infine Co-
stanzo venne decapitato a Foligno, ma il corpo venne portato a Perugia.
Quando si inizia un nuovo im-
pegno o una nuova esperienza,
in genere si è sempre molto
motivati e pieni di entusiasmo.
Ma poi, pian piano diventiamo
molto incostanti, per cui ciò Vangelo: Mc 4,26-34
che prima ci dava gioia e sod-
disfazione, dopo un po’ ci ri- In quel tempo, Gesù diceva
alla folla: «Così è il regno di
sulta noioso. Questo può av- Dio: come un uomo che getta
venire anche con le cose più il seme sul terreno; dorma o
sante: i destinatari della lettera vegli, di notte o di giorno, il
agli Ebrei vengono esortati a seme germoglia e cresce. Co-
me, egli stesso non lo sa. Il ter-
non perdere l’iniziale entusia- reno produce spontaneamente
smo con il quale avevano ab- prima lo stelo, poi la spiga, poi
bracciato la fede, che li aveva il chicco pieno nella spiga; e
portati a compiere anche gesti quando il frutto è maturo, su-
bito egli manda la falce, perché
degni di encomio. Ma la co- è arrivata la mietitura». Diceva:
stanza è il banco di prova sul «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale
quale si fonda la solidità del parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape
nostro cammino: la costanza che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti
i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cre-
cresce nella misura in cui po- sce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami
niamo in ciò che facciamo un così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua
po’ d’amore, perché solo così ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava
possiamo vedere in esso la vo- loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non
parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni co-
lontà di Dio che si manifesta. sa.

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 13


“Germogliare e crescere ……..” a cura di don Luciano - Parroco di Bovegno

vitale del seme che, get- conseguire anche oggi la


tato nel terreno, di gior- meta, nel cammino di
no e di notte, germoglia sequela dietro al Signore
e cresce senza sapere co- Gesù, nella certezza che
me accada. il Regno di Dio, in noi,
nella Chiesa e nel mon-
L’autore della lettera agli
do, sta misteriosamente
ebrei esorta a non ab-
crescendo, è all’opera
bandonare la fiducia, alla
La vita nello Spirito ri- secondo la modalità si-
quale è riservata una
chiede pazienza, perseve- lenziosa e nascosta di
grande ricompensa. Ave-
ranza, non è adatta per Dio, che mai viene me-
te solo bisogno di co-
coloro che vogliono ot- no alle sue promesse e al
stanza perché, dopo aver
tenere subito dei risulta- suo desiderio di avere
fatto la volontà di Dio,
ti. tutti i suoi figli partecipi
possiate raggiungere la
della gioia del regno.
Si rinnova nella vita per- promessa.
sonale come in quella
Passo dopo passo, oc-
comunitaria il processo
corre con perseveranza

Preghiamo
la Parola Contemplo: Con lui sono andato da un amico intellettuale
Signore, oggi ti pre-
ghiamo perché un Non mi ero accorto di essere in Egli non disse una parola, ma alla
riflesso della tua mi- sua compagnia, m’accorsi dopo fine, tutto raggiante, esclamò :”Sai
sericordia illumini
ogni nostro giorno e quando ero già entrato. Il mio a- che oggi ho capito!”.
ci renda aperti ai fra- mico, professore di filosofia, mi
telli, incapaci di ser- Dio non ha detto nulla perché da-
bare rancore, ma offrì una sedia, mentre Dio si servì
soprattutto aperti a vanti agli intellettuali è ancora più
solo di una poltrona. Doveva esse-
una speranza sempre silenzioso, però avrà pensato:
nuova. Signore, aiu- re molto stanco perché parve ap-
“Non credevo d’averli creati così
taci a perdonare e ad pisolarsi subito, ma per noi era
abbracciare quell'uni- difficili”. Doveva averlo trovato
verso che è il nostro come se non ci fosse. Il mio ami-
così difficile che non dormì più.
cuore, i nostri fratelli, co, come al solito, aveva tante dif-
quelli che più ci fari- (Trattenimenti con Dio, Don Giovanni
na soffrire, a partire ficoltà di fede e io non tentavo
da piccoli gesti, sino neppure di rispondere, ma quasi Antonioli)
ad arrivare a un per- gliele ricalcavo aspettando anch’io
dono «cosmico».
Amen la risposta dell’Ospite.

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 14


I santi del giorno: Sant'Armentario di Pavia,
vescovo ; beato Sebastiano Valfrè, sacerdote

“Colui che vince un altro è potente; colui che


vince se stesso è superiore.”
Sabato
Gennaio
Tempo Ordinario
30
I santi del giorno: santa Martina
Parola di Dio
in briciole La potenza della fede smaschera i falsi idoli e spazza via
ogni ideologia che rende l'uomo schiavo, per questo ai
credenti è affidata una grande responsabilità nella storia.
Un richiamo che emerge anche dalla storia di santa Marti-
na, martire del III secolo, la cui biografia non ha fonti
Vangelo: Mc 4,35-41
storiche certe ed è affidata alla tradizione e al culto radi-
In quel medesimo giorno, venuta cato nei secoli. Figlia di nobili e diaconessa, si racconta,
Martina venne arrestata ai tempi di Alessandro Severo
la sera, Gesù disse ai suoi disce-
per la sua pubblica dichiarazione di fede. Le statue degli
poli: «Passiamo all’altra riva». E, dei romani davanti alle quali venne condotta andarono in
congedata la folla, lo presero con pezzi. Martina venne quindi decapitata al X miglio della
sé, così com’era, nella barca. via Ostiense. Nel VI secolo papa Onorio I dedicò alla
C’erano anche altre barche con martire una chiesa presso il Foro romano. La data della
lui. Ci fu una grande tempesta di sua memoria venne fissata nel XVII secolo da papa Ur-
bano VIII al 30 gennaio.
vento e le onde si rovesciavano
nella barca, tanto che ormai era
piena. Egli se ne stava a poppa,
sul cuscino, e dormiva. Allora lo Medita a cura di Don Luciano-Parroco di Bovegno
svegliarono e gli dissero: Quando viviamo situazioni di sofferenza o di male e ci sembra
«Maestro, non t’importa che sia- di essere in mezzo a bufere, tempeste di mare, nelle quali non
mo perduti?». Si destò, minacciò si intravede una via d’uscita, un barlume di speranza; quando il
il vento e disse al mare: «Taci, Signore sembra lontano, assopito, il suo linguaggio silenzioso,
càlmati!». Il vento cessò e ci fu la sua presenza impercettibile, allora è il tempo di gridare a lui
grande bonaccia. Poi disse loro: le nostre paure, consegnare senza pudore le nostre sofferenze
perché si renda presente nella barca della nostra vita. Il suo
«Perché avete paura? Non avete
invito a non temere è sicura speranza, forza che rinvigorisce il
ancora fede?». E furono presi da nostro passo stanco. L’incontro con lui non prescinde dalle
grande timore e si dicevano l’un nostre paure o dalle nostre angosce, la sua parola entra nella
l’altro: «Chi è dunque costui, che storia segnata dal male o dal peccato perché diventi luogo di
anche il vento e il mare gli obbe- incontro, via di salvezza e riconciliazione. L’invito di Gesù ad
discono?». avere fede, confidenza in lui, sprigioni la passione e la dedizio-
ne a continuare nell’oggi la nostra sequela certi di non essere
mai soli nella barca della nostra vita: il vivente è il dolce amico,
al quale consegnare fiduciosi la nostra umana debolezza.

Non di solo pane 3^ settimana Tempo Ordinario n. 974 pagina 15


Vita della Chiesa
La pagina dell’attualità

Ogni giorno 13 cristiani uccisi.


Il rapporto di Open Doors sulla strage di cui l ’ Occidente non si cura 340: milioni di fedeli

nel mondo vivono sotto un regime di persecuzione: un cristiano ogni otto

no del 60 per cento, con la Nigeria eletta


terra di massacri settari, assieme ad altre
nazioni dell’Africa Subsahariana colpite dal-
la violenza jihadista anticristiana, questa
grande faglia religiosa, dove interi paesi so-
no spezzati dalle due religioni monoteisti-
che, prima di scendere a sud e veder scema-
re l’influenza islamica. Nella top ten dei pae-
si con più uccisioni di cristiani troviamo
otto nazioni africane. Giorni fa, Yusuf Kin-
tu, ex imam della moschea dell’isola di Dol-
we in Uganda, dopo essere diventato cristia-
no è stato ucciso da una folla di musulmani,
“scioccati” dalla conversione. Al primo po-
sto dal 2002 troviamo sempre la Corea del
nord, la versione moderna dell’antico regno
di anacoreti dove si stimano 70 mila cristiani
Sono numeri. 340 milioni nel mondo che sperimen-
detenuti nei campi di lavoro per motivi legati alla fede.
tano un livello alto di persecuzione a causa della pro-
Seguono quattro nazioni islamiche, “evidenza del fatto
pria fede. Un cristiano ogni otto. 4.761 uccisi in un
che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principa-
anno per quello che sono e in cui credono. Una me- li di intolleranza anticristiana”. In paesi come Afghani-
dia di tredici vittime ogni giorno. 4.488 le chiese di- stan, Somalia e Libia la fede cristiana va vissuta nelle cata-
strutte. Ma sono anche storie. Come due sorelle pa- combe e, se scoperti, si rischia la morte. Poi il Pakistan,
chistane, Sajida e Abida, che sono state appena rapi- stabile al quinto posto, dove la persecuzione si manifesta
te, stuprate e assassinate perché non hanno accettato di in discriminazioni quotidiane, anche per effetto della
convertirsi all’islam e di sposare i loro rapitori. I loro cor- “legge nera” sulla blasfemia. A ottobre c’era stato il caso
pi sono stati ritrovati in una fogna. Storie, dicevamo, co- di Arzoo Raja, 13 anni, costretta alla conversione all’islam
me quella di una coppia di caldei rapita dal loro villaggio e al matrimonio con un uomo di quarant’anni. Sfidando la
al confine sud-orientale della Turchia. Villaggio la cui mil- paura e le minacce, i cristiani sono scesi in piazza a Kara-
lenaria storia cristiana è stata distrutta dagli attacchi chi brandendo croci e cartelli con scritto “stop conversio-
dell’esercito turco contro i curdi. La coppia vi aveva fatto ne forzata” e “stop spose bambine”. A Karachi, nella co-
rientro resistendo alle ripetute intimidazioni da parte delle lonia di cristiani nota come Essa Nagri, è stata rapita una
autorità di andare via. Erano gli ultimi cristiani rimasti. Il bambina cristiana di cinque anni, Marwa. Violentata e
corpo della moglie è stato ritrovato; di quello del marito uccisa, i rapitori ne hanno bruciato il corpo e l’hanno get-
non c’è traccia. Numeri e storie che intessono il rapporto tato in una discarica.
di Open Doors/Porte Aperte sulla persecuzione anticri-
stiana. I cristiani uccisi per ragioni legate alla fede cresco-

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