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CHIRURGIA di A. Čechov!

Un uomo grasso sulla quarantina, con una logora giacchetta di cotone e dei logori calzoni di maglia. Il suo viso
esprime coscienza del dovere e soddisfazione. Fra l’indice e il medio della mano sinistra ha un sigaro che emana
un odore pestifero.
Assistente medico Kurjatin: A-a-a, i miei rispetti! Che cosa vi sentite?
Il sagrestano Vonmiglasov(Per un istante il sagrestano cerca con gli occhi l’icona e, non trovandola, si segna
davanti a un bottiglione di soluzione di acido fenico, poi tira fuori da una pezzuola rossa un pane benedetto, e, con
un inchino, lo depone davanti all’assistente medico.): Buona domenica a voi, Sergej Kuz’mič... Ho bisogno di un
favore... Con giustizia e verità nel salterio è detto, scusate: “Il mio bere è mescolato di pianto.” L’altro giorno sedevo
con la mia vecchia a bere il tè, non ne avevo ancora, mio Dio, bevuto una goccia, né mangiato un boccone... Né
inghiottito un tantino, e già non ne posso più! E non mi fa male solo il dente, ma anche tutta questa parte... E mi
sento tutto rotto! E mi trapassa nell’orecchio, scusate, come se dentro ci fosse un chiodino o qualche altro oggetto:
mi dà certe fitte, certe fitte! Ho peccato, ho violato la legge... Il mio animo si è indurito per la vergogna dei peccati, e
ho consumato la mia vita nell’accidia... Per i miei peccati, Sergej Kuz’mič, per i miei peccati! Il padre diacono, dopo
la funzione, mi ha rimproverato: “Sei diventato balbuziente, tu, Efim, e mugugnone. Canti e non c’è verso di capir
qualcosa di quel che canti.” Ma, giudicate voi, come si può cantare se non è possibile aprire la bocca che è tutta
gonfia, scusate, e non si è chiuso occhio per tutta la notte...
Assistente medico Kurjatin: Già... Sedete... Aprite la bocca!
Vonmiglasov si siede e apre la bocca. Kurjatin aggrotta le sopracciglia, guarda nella bocca del sagrestano e, in
mezzo ai denti ingialliti dal tempo e dal tabacco, ne scorge uno ornato da un grosso buco.
Il sagrestano Vonmiglasov Il padre diacono mi ci ha fatto mettere sopra della vodka col rafano, ma non mi ha
giovato. Glikerija Anisimovna, che Dio le conceda la salute, mi ha dato un filo, portato dal monte Athos, da legare al
braccio, e mi ha ordinato di risciacquare il dente con latte tiepido, e io, lo confesso, il filo me lo sono messo, ma per
quanto riguarda il latte non l’ho fatto: ho timor di Dio, è quaresima...
Assistente medico Kurjatin: Pregiudizi. (Pausa.) Bisogna estrarlo, Efim Micheič!
Il sagrestano Vonmiglasov: Voi lo sapete meglio di chiunque altro, Sergej Kuz’mič. Per questo avete studiato, per
poter capire quando si deve togliere e quando invece si può curare con le gocce o altro. Per questo vi hanno
messo qui, nostro benefattore, che Dio vi conceda la salute, infatti preghiamo per voi giorno e notte, nostro buon
padre... fino alla morte...
Assistente medico Kurjatin: Sciocchezze ( si schermisce l’assistente medico, avvicinandosi all’armadio e
frugando tra i ferri) La chirurgia è una sciocchezza! Ci vuole solo pratica e mano ferma... È come sputare... Giorni
fa, proprio come voi adesso, viene all’ospedale il proprietario Aleksandr Ivanyč Egipetskij... Anche lui per un
dente... Un uomo istruito, che s’informa di tutto, che vuole saper tutto, il come e il perché. Mi stringe la mano, mi
chiama con nome e patronimico... È vissuto a Pietroburgo per sette anni, e ha frequentato tutti quei professoroni...
C’è rimasto un bel po’ qui da me.... Mi prega in nome di Cristo Iddio: strappatemelo, Sergej Kuz’mič! E perché non
farlo? Si può strappare. Soltanto bisogna intendersene, altrimenti è impossibile... I denti non sono tutti uguali. Uno
si strappa con le pinze, un altro col piede di capra, un altro ancora con la chiave... Secondo i casi.
L’assistente medico prende il piede di capra, lo guarda un istante interrogativamente, poi lo posa e afferra le pinze.
Assistente medico Kurjatin(dice, avvicinandosi con le pinze al sagrestano): Coraggio, aprite la bocca più che
potete... Ora lo... insomma... è come sputare... occorre soltanto fare un’incisione sulla gengiva... esercitare una
trazione nel senso dell’asse verticale... ed è tutto... (incide la gengiva)... è tutto...
Il sagrestano Vonmiglasov: Voi siete il nostro benefattore... Noi, sciocchi, non ci capiamo niente, mentre a voi il
Signore vi ha illuminato…
Assistente medico Kurjatin: Non chiacchierate mentre avete la bocca aperta... Questo dente è facile da togliere,
ma, alle volte, capita che rimangano le radici... Ecco, è il momento di sputare... (applica le pinze). State fermo, non
contorcetevi, non muovetevi... In un batter d’occhio... (esercita la trazione). L’importante è afferrarlo il più profondo
possibile (tira)... perché non si rompa la corona...»
Il sagrestano Vonmiglasov: Padri nostri... Madonna Santissima... Vvv...
Assistente medico Kurjatin: Non così, non così... come si fa? Non attaccatevi con le mani! Via le mani! (tira)
Adesso... ecco, ecco... La faccenda non è facile...
Il sagrestano Vonmiglasov: Padri... zelatori (grida)... angeli! Oh-oh... Ma strappalo, dunque, strappalo! Che ti ci
vuole, un secolo a tirare?

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