carriera da solista e quello di maggiore successo, grazie a canzoni come la titletrack e Jealous Guy.
Massimo Cotto, giornalista, scrittore e Dj (ha collaborato con importanti
emittenti come Virgin Radio e Radio Capital), nel suo libro We will rock you:
Segreti e bugie - 709 canzoni come non le avete mai sentite, ci fornisce
citazioni, aneddoti, e informazioni sul brano Imgine e sulla sua ricezione:
A dimostrazione del fatto che le classifiche non sono tutto, questo capolavoro
uscito prima nellalbum omonimo e poi come singolo, nel 1971, non ha mai
raggiunto la vetta delle classifiche inglesi n americane, ovvero le due patrie di
Lennon. []
Per Rolling Stone la terza pi grande canzone di tutti i tempi. Jimmy Carter ha
detto che in tutti e 125 Paesi che aveva visitato come presidente, Imagine era
tenuta in considerazione come e quanto linno nazionale.
Oggi tutti amano follemente questa canzone, ma non sempre stato cos. Il
giornalista inglese Robert Elms disse che Imagine era il parto di un
multimiliardario la cui casa di Manhattan era cos lussuosa da avere un
termostato solo per mantenere in temperatura le sue pellicce. Ed Elvis
Costello, in The Other Side of Summer scrisse il verso; "Was it a millionarie who
said: imagine no possession??", "E' stato un milionario a scrivere: immagina
non ci sia propriet privata?"
Vediamo le origini della canzone, che oggi linno di Amnesty International. Le
principali sono due: la prima Ill get you dei Beatles, scritta proprio da
Lennon, contenuta nel lato B di She Loves You del 1963, che ha come primo
verso: Imagine Im in love with you/ its easy cause I know. La seconda
ispirazione si deve senza dubbio alla figura stimolante e ingombrante della sua
seconda moglie, Yoko Ono. Yoko era in Giappone durante la Guerra, aveva
vissuto i bombardamenti in maniera diretta. Aveva un fratello pi piccolo, e per
farlo stare tranquillo in un periodo cos duro, giocava con lui con
limmaginazione: "Imagine the clouds dripping, dig a hole in your garden to put
them in. Insomma, gli dice di immaginare cose belle, e queste frasi
diventeranno poesie che Yoko pubblicher in una raccolta, Grapefruit,
pubblicata nel 1964.
Musicalmente, un pezzo stranissimo, anche se non sembra ha una struttura
particolare: non c un ritornello, la canzone fatta di sole strofe che
terminano con un bridge che riporta da una strofa allaltra; nessuno ci fa caso,
il ritornello potrebbe essere inteso e composto dai vari inviti ad immaginare
che Lennon fa.
Il suono predominante del brano un pianoforte in loop, un suono circolare,
che non ha interruzione. Da notare come lultima nota con la quale si conclude
il ciclo la prima del ciclo che ricomincia. Questa struttura circolare ci da una
sensazione di familiarit, un ritmo al quale siamo abituati, come quello della
respirazione. La naturalezza del brano spinge a una comprensione maggiore da
parte dellascoltatore, e il testo straordinariamente evocativo: la canzone
parla essenzialmente di pace, ci spinge verso la pace, ma soprattutto ci fa
vivere la pace. E una sensazione che viene trasmessa in maniera diretta a chi
ascolta Imagine.
storia della musica (rock?), una canzone che francamente a me regala sempre
emozioni.
Per i pi appassionati, esiste un documentario che racconta per intero la genesi
dellalbum Imagine. Il documentario, uscito nel 2000, illustra le sessioni di
registrazione e l'evoluzione dell'album e si intitola Gimme Some Truth: The
Making of John Lennon's Imagine Album.
Riguardo al videoclip, ci sono essenzialmente due protagonisti, John e Yoko. E
interessante il ruolo di Yoko Ono: la vediamo aprire le varie stanze di una casa,
e alla fine del brano la vediamo sedersi accanto al John: anche questa una
comunicazione diversa, la giapponese antipatica per alcuni, geniale per altri,
che siamo abituati a vedere accanto a Lennon sempre, dalle battaglie pacifiste
ai palchi, non fa altro se non essere la compagna di Lennon: non canta, non
urla, non fa finta di fare qualcosa.
Innumerevoli gli artisti che lhanno interpretata, dalla versione elettronica di
Madonna a una leggendaria versione di Neil Young, ma quasi tutti difficilmente
sono riusciti a raggiungere lo stesso pathos presente nella versione originale
registrata in studio. Persino nelle versioni live di Lennon sembra mancare
qualcosa, il tipo di emozioni che vengono comunicate diverso. Questo perch
larrangiamento del brano originale tiene fede alla struttura della canzone, col
suono del pianoforte che non smette mai di accompagnare le strofe; lassenza
degli archi da la necessit di dare una profondit al brano, profondit che viene
recuperata spesso attraverso luso di una seconda tastiera e di un sassofono. A
mio parere, queste soluzioni privano il brano di un elemento di fascino sonoro
immediato, e ha meno familiarit: sembra quasi una canzone normale.
Imagine non necessariamente la canzone pi bella che sia mai stata incisa,
ma obiettivamente sono pochi i casi in cui una canzone, nella storia della
musica contemporanea, riesce a non perdere nulla della sua forza, della sua
bellezza, e del suo impatto emotivo. Sono passati oltre 40 anni da quando
Lennon la incise, sono successe e succedono ancora cose, nella storia del
mondo, che negano oltretutto il senso della canzone: la guerra ancora qui,
cos come la povert, la cattiveria, la fame, le religioni che impazzano. Eppure
tutte le volte che ascolto questa canzone penso che se immaginassimo tutti
insieme un po di pi un mondo diverso, magari, per qualche istante, il mondo
possa essere, seppur leggermente, un posto migliore.