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WELLINGTON
Storie da pub numero 0.
Nel Dicembre del 1995 tale Massimo Pasquini, ebbe la brillante idea di rilevare la latteria sita in via
Cavallotti 17 a Lodi, e di trasformarla in un pub. Una ditta Londinese, incaricata di arredare il locale,
decise di chiamarlo "The Wellington.". Leggenda vuole che i nazionalisti Inglesi scelsero il nome dopo
aver saputo che Napoleone ,sul ponte omonimo, guardando verso Revellino, ebbe una visione sul suo
futuro. Quindi decisero di chiamare il pub appunto Wellington, in onore di Sir Arthur Welles 1st Duke of
Wellington,colui che fece il culo al Francese in quel di Waterloo. Ora non é che voglia farla troppo
lunga, ma fin dal giorno dell'apertura il prezzo della pinta fu stabilito nell'ordine delle 9000 lire(moneta in
uso all' epoca ) corrispondente all'odierno 4.5 euro. Prezzo che negli ultimi vent'anni non è mai stato
ritoccato. Beh e' con la tristezza nell' anima che comunico che da domani, lunedì 2 Febbraio 2015, la
suddetta pinta passerà a 5.0 euro. Non mi dilungo a parlare di quanto il prezzo della birra, dell'affitto,
delle tasse e della vita in gere sia aumentato in vent'anni,ed è inutile che cerchiate il tasto non mi
piace , tanto non c'è...
Con affetto .
Ilic
Storie da pub n 20
Vent'ani di Wellington.
La prima volta che ho ho visto un pub era circa il 1992 . Lavoravo già in un bar gelateria e, sfogliando
una rivista per baristi , rimasi folgorato da una pubblicità di birrerie in stile irlandese. Mi ricordo come se
fosse ieri i quarto disegni che ritraevano altrettanti banconi in legno con sgabelli e arredo in stile. Così
diversi dalle "fredde" birrerie in versione tedesca che avevo visto sino ad allora. Ne parlai con una mia
collega che mi disse" ma come non sei mai stato al Don Stuard?".. La prima sera libera ci andai e fu
subito amore a prima vista. Intimorito da tutta quella gente grande e dall'aspetto poco raccomandabile
mi infilai in un angolo del bancone , presi un Whisky per darmi un tono e iniziai a guardarmi attorno,
una nebbia nicotinica avvolgeva il piccolo locale, un album degli Stone deliziava le orecchie( altro che
102,5 radio ufficiale della maggior parte dei bar del tempo) supportato dal chiacchericcio degli
avventori, e dietro il bancone due tizi e una ragazza che erano l'opposto dell'idea che mi ero fatto dei
baristi. Poi l'odore, ah quell'odore unico di alcol fumo legno e sudore che ti si cuciva addosso e che,
personalmente, non mi ha mai abbandonato. In poco tempo divenne una seconda casa, diventai amico
del baristi e i galeotti al bancone iniziarono a prendere in simpatia quello sbarbato che faceva finta di
essere un uomo. Quando ci portavo degli amici mi facevano notare la quasi totale mancanza di
ragazze e l'ambiente poco alla moda, ma non mi importava, io ero ormai irrimediabilmente innamorato
di quell'atmosfera. Preferivo andarci da solo e mischiarmi alla gente del banco, fare chiusura e sentire
urlare" signori si chiude" eh già lo ammetto é da li che nasce.. Poi negli ultimi anni dell millennio
passato feci un viaggio in Irlanda con un mio amico, tale Maurizio, Milanese atipico, cattiva compagnia
e futuro compagno di vita(nel senso etero del termine) Un viaggio nei paesi più sperduti di quell'isola
magica, con questi pub sporchi, incasinati, pieni di personaggi incredibilmente ospitali. Fu allora che
capii il significato di pubblic House,e quello che avrei voluto essere da grande.. A quel tempo passavo a
Lodi ogni tanto per bere una buona Guinness in un pub di un ragazzo di Crema che conoscevo,
quando mi chiese se volevo lavorare per lui, risposi di si prima che potesse terminare la frase. Una sera
uscendo dal Wellington dopo la chiusura mi resi conto che quella era davvero la mia vita. Passare la
notte tra buona musica, birra e gente strana era il modo migliore che mi veniva in mente per
guadagnarmi da vivere. Questo weekend abbiamo festeggiato i 20 anni del pub, e sbronze a parte, la
cosa che mi ha colpito maggiormente é l'affetto dimostrato da tante persone, incredibilmente differenti
tra loro, non tanto a noi baristi, ma al Wellington in se, perché in vero senso di una bubblic house è
quello di dare una seconda casa dove rifugiarsi dalle brutture del mondo, o stare tra amici dimenticando
le dinamiche della vita diurna e le regole di una società a volte malata, ma che sto a di... Il pub è il pub
ognuno lo veda come vuole, questo è il suo scopo.. Ora lasciamo posto a compleanni più famosi del
nostro e brindiamo alla vita, che é la cosa più importante.. Dopo una buona birra, s'intende.
Ci si becca al pub.
Un' afosa sera d'estate di sei anni fa, saranno state le due di notte, arriva alPub un tipo a cavallo , lo
parcheggia davanti all'ingresso entra e ordina una birra. Si crea subito un'atmosfera tipo fra la Via
Emilia e il West. Con tanto di ignoranza che pompa a manetta. Quando poi il cowboy nostrano mi
propone di montare in sella non resisto, però gli faccio promettere di non lasciare le redini
perché da piccolo sono caduto dall'asino di mio nonno eda allora non ho cavalcato nemmeno un pony.
Ma si sa, i cowboy non mantengono mai le promesse, infatti molla le redini con tanto di pacca sul culo
della cavalla. Così mi ritrovo a vagare per Via Cavallotti tra le risate e le urla dei presenti. Io di mio ero
nel panico più totale, non so se lo sapete ma i cavalli sono fottutamente alti. Già mi vedevo in
tangenziale inseguito dall' elicottero dei vigili urbani.. Invece mi viene incontro una macchina, si ferma
muso a muso con la cavalla, dal finestrino esce una testa stupita che mi urla " ué John Wayne, ti
sembra l'ora di andare in giro a cavallo?" Io non rispondo ma ho un illuminazione , tutti i film e i fumetti
Western visti in vita mia mi sfrecciano davanti agli occhi , afferro le redini con forza tiro forte dauna
parte poi dall'altra , incredibile la cavalla segue davvero i miei comandi, sarà che é l'unica sobria..
Trionfante torno davanti al Pub, mi sento un misto tra Tex e cavallo pazzo, ma quando finalmente mi
fanno scendere mi rendo conto che le gambe mi tremano ancora dalla fifa, cerco di non darlo a vedere,
entro nel Pub e mi auto servo una bella sorsata di Whiskey, ora si mi sento meglio e come nei migliori b
move del genere esce la scritta THE END!