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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(265289)

PAGINE :1;38;39 AUTORE :Gian Antonio Stella


SUPERFICIE :94 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

9 gennaio 2021

Il libro
Bartalisalvògliebrei?
«Unastoriainventata»
Lareplica:cisonoleprove
di GianAntonio Stella
alle pagine 38 e 39

Il casoGiàMicheleSarfattiavevamessoin dubbiol’azionedi aiutodelgrande


ciclistaai perseguitati
durantela Shoah,dicui Ginononavevamai parlato.
Ma il Memorialedell’Olocaustogli haassegnato il titolo di Giustotra le nazioni

L’enigma di Bartali
salvatoredegli ebrei
Lo storicoPivato:nessunaprovadelsuointervento
Da Israelela replica: ladocumentazioneè
imponente
di GianAntonioStella temporanea all’Università di Urbino, di cui è
statoancherettore, sosteneva:«Frail 1943 e il
ino Bartali fu davveroun eroe che ri- 1944il cardinaledi Firenze,EliaDallaCosta,al-

G schiò la pelle per salvarecentinaia di


ebrei?Sì, rispondelo storicoStefano
Pivato nel libro Sia lodato Bartali,
uscito per Castelvecchinel maggio 2018. No,
rispondelo storico Stefano Pivato nel libro
lestisce una rete clandestinaper il salvataggio
degli ebrei rifugiati o profughi. Bartali, incari-
cato direttamente dal cardinale, compie vari
viaggiin bicicletta dalla stazionedi Terontola-
L’ossessionedella memoria.Bartali e il salva- Cortona fino ad Assisi, trasportandodocu-
menti e fototesserenascostenei tubi della bi-
taggio degli ebrei: una storia inventata,in
uscitaper Castelvecchiil prossimo 21gennaio. cicletta. Bartali compie varie volte il percorso
e, secondo le testimonianze, contribuisce al
Seigiorni prima di quel27 gennaioin cui si ce- salvataggiodi circa 800 ebrei.Bartali muore
lebra la Giornatadella Memoria.Stessoautore nel 2000,la vicendavienesvelatada alcuni te-
( con la firma, stavolta,del figlio MarcoPivato),
stessotema, stessoeditore. Ma ribaltamento stimoni solo dopo la suascomparsae il cam-
pione vienedichiarato “ Giusto tra le nazioni”
totale. dallo Yad Vashem,il memorialeisraeliano del-
Meno di tre anni fa l’ordinario di Storia con-

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9 gennaio 2021

le vittime dell’Olocaustofondatonel 1953eche cietà in cui «la maggior partedei giovanialla


vuole costituire un riconoscimento per i non fine del secoloè cresciutain unasortadi pre-
ebreichehannorischiato lavita per salvaregli sente permanente,nel quale mancaogni rap-
ebreidurantele persecuzioninaziste». porto organicocon il passato». Colpadel web
Nessun punto interrogativo, nessun« for- dove «dominail presentismo» e le leggende
se », nessun«pare»… Unaconvinzionepresso- trovanoterrenofertilissimo.
ché assoluta.Chelo stesso«Corriere della Se- Scusate:e gli storici?Sì, ammetteStefanoPi-
ra », chegià avevaparlatodi altri libri dello sto- vato, «la vicendanon fa onore neppurea que-
rico comeIl secolodelrumore,Il nomee la sto- gli storici che hannoavallatoquella leggenda.
ria o Vuoti di memoria,condivise mettendosi Libri sulla Resistenza,sulla Shoah o sulle vi-
nella scia di centinaia di articoli suquestote- cende sportive che hannoattraversatol’Italia
ma pubblicati in mezzomondo. Macché:con- del Novecentohanno fatto propria quellafan-
trordine! Quei «testimoni» citati nel primo li- tasiosa ricostruzione. Fra questi c’è ancheil
bro non sembrano più così attendibili. O co- sottoscrittoche,nell’ultima edizionedi un for-
munque, non sembrano più sufficienti ad ac- tunato libretto dedicatoallavicendapolitica di
certare la verità. Insomma:dove sonole prove Bartali,hafinito per accreditarequella leggen-
documentali? da senzale necessarieverifiche». Mea culpa.
Marcoe StefanoPivatopartono daunacita- «Tutto questoa conferma chequella narrazio-
zione di JacquesLe Goff sui limiti dellamemo-
ria: «Cosìcomeil passatonon è la storia, ma il ne, non priva di toni fra il fantasticoe il fidei-
suooggetto,la memoria nonè la storiama,in- stico, certifica,almeno in parte,il divorzio in-
sieme, uno dei suoisoggetti». Per capirci, so- tervenuto fra la storia e la memoria. E di fronte
stengono, «a partire dagli ultimi anni del No- a questesvisteè legittimo invocareuna delle
vecento, di fronte a quellacheè ormai ricono-
regolerichiamate decenni fa da Edward Carr
sciuta comela crisi della storia, la memoria ha in quel delizioso libretto, Sei lezioni sulla sto-
esercitato una sortadi surroganei confronti ria, sul quale si sonoformate schieredi ricer-
del raccontoe dell’interpretazionedel passato. catori alle primearmi: “ L’accuratezza è un do-
Comea dire chela memoriaha progressiva- vere non unavirtù” ».
mente presoil posto della storia, trasforman- A farla corta:«Sonoamici,parentie tifosi di
dosi spessoin una sorta di scorciatoiaper leg- ciclismo cheattribuisconoal campioneun
gere il passato.Senon altro perchéla memo- ruolo destinato adaumentarneil fascino già
ria, a differenza della storia, è priva di com-
straordinarionon soloper via dellarivalità con
FaustoCoppi.Una partenon secondariaè svol-
plessità e dunque meglio si adatta alle ta dai politici semprepronti a cavalcarel’onda
semplificazioni e alla velocitàdel tempoin cui della popolarità e a trasformare gli eventi in
viviamo». Risultato?«Nel momento in cui si è consensoelettorale. E questononostantenon
definitivamente consumatoil divorzio fra sto- un solo documentoe neppureuna testimo-
ria e memoria, quest’ultima nehapresoil po- nianza credibile certifichi il suo ruolo di “ po-
sto e, privadelle tutele e delle cauteledello sto- stino della pace”». Ma checos’è una testimo-
rico, ha finito talvoltaper accreditarecome ve- nianza «credibile», se lo stessoCarlo Azeglio
ri fatti e accadimentimai avvenuti». Fino a di- Ciampinel2006decisedi consegnarealla mo-
ventare «fattrice di false notizie ». E a glie di Gino Bartali,Adriana,la medagliad’oro
trasformarea volte dei testimoni in «contrab- al valor civile «per aversalvato almeno 800
bandieri di verità». ebrei» ? E se quel giorno il figlio del campione
Gino Bartali un contrabbandiere di verità? Andreasi commossespiegandochesi trattava
Lui no,rispondono,non c’entra.I colpevoliso- di «un omaggio adun aspettoforsemenoco-
no coloro chedopola suamorte, partendo da nosciuto di mio padre che va oltre la suacar-
una «notizia falsa», si sono via via aggiunti riera sportiva»?
nell’enfasi, creando un mito «anchegrazie a Macché:tutta «unastoria inventata», come
quella mancanzadi tutele della storia rispetto diceseccoseccoil titolo. A partireda un libro
a una seriedi memorieripescatea decennidi uscito in inglesenel 1978,Assisi Underground
distanza,di sentito dire, di sussurrie supposi- (Assisi clandestinanella successivatraduzio-
zioni di secondae di terzamano». Colpadella ne italiana) firmato da AlexanderRamati,no-
scuola,come dicono i dati di un questionario me d’arte di uno scrittore e regista ebreopo-
fra 303 universitaridi Urbino,dei quali il 58,08 lacco, DavidSolomonovich Grinberg, che nel
per cento è arrivato a studiare a malapenala 1944avevapartecipato come cronista ( pare…)
Secondaguerramondiale, senzaarrivare mai alla liberazione dell’Umbria e lì avevacono-
neppureagli anni Cinquanta.Colpadi una so- sciuto il francescanoSalvatoreNiccacci,detto

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9 gennaio 2021

FraRufino, tra i primi a riceverepoi nel 1974


dallo Yad Vashemil titolo di Giusto fra le na- tracciato in Israeledoveviveva, l’uomo aveva
zioni (insiemecol suovescovoe altri due colla- raccontatoallo stessoSmulevichciò che
boratori) per l’aiuto datoagli ebrei in fuga for- avrebberipetuto successivamentein una de-
nendo loro identitàfalse.Un libro, scritto con posizione davanti alla commissionedei Giusti
Fra Rufino nella partedella vocenarrante,do- tra le nazioni:«Sesonovivo lo devo a Bartali».
ve raccontavadi comequei documenti veniva- Tutta la famiglia infatti, braccata per essere
no trasferiti anchegrazie all’aiuto di un cicli- mandatanei lagerdi sterminio,era stataaccol-
sta, un certo Battaglia (nomedi copertura?), ta in uno scantinatodi via del Bandino di pro-
nel qualesi potevariconoscere,appunto,Gino prietà del mitico Gino, terziario carmelitano e
Bartali. Libro da cui fu trattonel 1985 un film fedelissimo del cardinaleElia DallaCosta,fer-
omonimo in cui recitavacomesuorinadi clau- missimo avversariodei nazisti e lui stessode-
sura anti- nazista (suorBeata)la futuradeputa- stinato a essereaccolto allo Yad Vashem:«La
ta, senatricee ballerina AlessandraMussolini. cantina era molto piccola.Una portadava su
E nella parte di Gino Bartali l’attore Alfredo un cortile ma non potevo uscire perché avrei
Pea. Micidiale la recensionedi Paolo Mere- corso il rischio di farmi vederedagli inquilini
ghetti: «Un drammaedulcoratoe troppo ro- dei palazziadiacenti. Dormivamoin quattro in
manzato ». un letto matrimoniale: io, il babbo, la mamma
Ancorapiù brutale,però, fu il giudizio sul li- emia sorellaTea.Non so dove i miei genitori
bro di don Aldo Brunacci,il canonicodi Assisi, trovasseroil cibo...»
cheperaltrorisulta tra i consulenti (!) del film: Perfino più duro fu allora il commento del
«Si tratta di un veroromanzo. L’autoreaveva demografoSergio DellaPergola,che damolti
certamentein mente un copione per un film e anni vive in Israele:«L’azionediffamatoria in
non potevatrovare personaggiopiù adattoper corso èindegnadi chi voglia occuparsiseria-
il suointento e soprattuttouna fantasia più mente dellevicendedel periodo bellico e della
fervida di quella di PadreRufino». Di più: don Shoah». E ancora:«È dolorosocheun ricerca-
Brunacci buttò lì l’ipotesi che fossedai suoi tore eccellenteestimato comeMicheleSarfatti
racconti chelo scrittore avessepresol’idea di si siaprestato a questatrama di cui non com-
«introdurretra i personaggi ancheBartali!». prendo le fondamenta e la logica». Paroleche
Giudizio ripreso per primo, nel 2017,dallo sto- ripete oggi versochi parla ancoradi una«leg-
rico Michele Sarfatti( più volte citato da Marco genda Bartali»: «Io facciopartedella commis-
e StefanoPivato)in un brevesaggio:GinoBar- sione peri Giusti tra le nazioni, presiedutada
tali ela fabbricazione di cartedi identità per ungiudicedellaCorte Suprema.Lavoriamose-
gli ebreinascostia Firenze.Dove spiegavatut- guendo principi strettissimi.Estremamente
te le date,i luoghi,le circostanze,gli strafalcio- meticolosi. Niente di meno del processoche
ni del racconto. Concludendo:«Ramati- Nic- accadenella Chiesa cattolica quandoviene
cacci hainventato quel ruolo di corrieredi Bar- proposta una beatificazione.Nel casodi Gino
tali ».
Bartalila documentazioneera imponente.Ri-
Non l’avessemai scritto! Lui, poi! Uno stu- peto: imponente».
dioso stimatissimoda sempreattento alla Esempi? «Le cartedi Sara Di Gioacchino
Shoah! Bartali il Giusto, confusionesul web. Corcos,una fiorentina che halavoratoper anni
Le ragionidella ricercastorica e la smaniadi al Centro di documentazioneebraicadi Mila-
visibilità, titolò la rivista moked.it, il portale no ederacognata di NathanCassuto,il rabbi-
dell’ebraismo italiano. E Adam Smulevich ri- no di Firenzechenon poté testimoniare per-
ché ucciso ad Auschwitz. C’è agli atti una sua
cordò polemico le ragioni che avevanospinto “ intervista” su questi temi dei documenti
lo Yad Vashema riconoscerenel campione del falsi
ciclismo un uomo che avevamesso davveroa conlo stessoGino Bartali.Eraun uomo schivo.
rischio la propriavita per gli ebrei. Non ne parlavavolentieri. Ma sapendodella
Puntodi snodo, la testimonianzadi Giorgio parentelaconNathanCassuto,al qualeportava
i documentinascosti sotto il sellino, la storia
Goldenberg,un ebreochealle primeretatena-
dei viaggila confermò». È questala provaregi-
ziste, costrettocol papà,la mamma e i parenti
a lasciareFiume,si era rifugiato a Firenze.Rin- na? «Unadelle “ proveregine”. Ripeto: c’è una
massa di documentiincontrovertibili. Per
esempioquelli della curia fiorentina ai tempi
del cardinaleDalla Costa,al quale si è giusta-

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mente riferito il Papa giorni fa nell intervista


alla Gazzetta in cui confermava il ruolo di La ricerca
Bartali,sono chiari » .
Ma allora, perché non vengono messi a di-
sposizionedeglistorici, se è vero che Marco e
Stefano Pivato scrivono d aver presentato allo
Yad Vashem nel 2020 cinquerichieste di con-
sultazione e che «nessuna ha ricevuto rispo-
sta »? «Certo, ci sono dei documenti che resta-
no segreti. Succedecosì ancheper quelli delle
beatificazioni dei cattolici », risponde Della
Pergola, «però le testimonianze,comunque,
sono moltissime ». Una, tra le altre, la confer-
ma da Gerusalemme l avvocato fiorentino
Renzo Ventura, che da otto anni vive in Israele:
«Io sono in possesso di quattro carte d identità
false. Una di mio nonno, una di mia nonna,
una di mia zia e una di mia mamma.E sono
cresciuto sentendo dire in famiglia, in ogni
momento, che quei documenti li dovevamo a
Gino Bartali. Lo so, da avvocato, non è una te-
stimonianza diretta. Ma io, in casa, per annie
anni, prima che se ne parlasse sui giornali, so-
lo questoho sentito da mia mamma: doveva-
mo la nostra vita a Gino Bartali » .
Possiamo scommetterci, però: le polemiche
sulle «prove » non finiranno qui.
© RIPRODUZIONERISERVATA
. Il libro di
Marco Pivato e
StefanoPivato
( nelle due foto
Laversione ufficiale qui sopra) ha
Secondo diversitestimoni il famoso per titolo:
sportivo recapitò in bicicletta « L ossessione
della memoria.
documenti falsi che consentirono
Bartali eil
a 800 ebreidi sfuggireai nazisti salvataggio
degli ebrei:una
storia
inventata » ,
Castelvecchi,
pp. 104, e
13.50, in
libreria dal 21

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I volti

Cassuto (1909
- 1945),
medico e
rabbino di
Firenze, ucciso
adAuschwitz; il
cardinale Elia
Dalla Costa
( 1872- 1961),

arcivescovo di
Firenze dal
1931 al 1961

Campionecoraggioso
In alto: Gino Bartali in una foto
durante il servizio militaresvolto
comeaviere. Bartali era natonel
1914 aPonte a Ema( Firenze) e
. Dall alto:lo
storicoMichele
morìa Firenzenel2000. Qui
sopra: Giorgio Goldenberg con la
Sarfatti ( 1952), moglie ( foto portale Moked); sotto:
studioso AndreaBartali indica il nomedel
dell ebraismo; padrenell elencodelGiardino dei
Sergio Della Giusti (ArchivioCorsera)
Pergola(1942),
vive in Israele
dal 1966
Insegna
demografia e
studi sulla
popolazione
all Università
Ebraica di
Gerusalemme
e faparte della
Commissione
per i Giusti tra
le Nazioni;
Nathan

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