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antropologia
antropologia fisica (o biologica) (*) antropologia culturale (§)
(settore molto ampio della ricerca archeologia
antropologica) linguistica
etnologia (studia le culture più
recenti, ci si riferisce spesso con
l’espressione più generale di
antropologia culturale)
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prospettiva antropologica); etnografia (indagine su popolazioni viventi e recenti)
linguistica strutturale (indaga i principi secondo cui suoni e parole sono
organizzati nel discorso)
sociolinguistica (si occupa degli aspetti sociali della lingua)
2. IL CONCETTO DI CULTURA.
l’uomo tende a non riflettere sulla propria cultura perché essa è talmente parte di
sé che egli la dà per scontata solo confrontandosi con sensibilità, credenza e
abitudini diverse ci si accorge di condividere certe idee e usanze con un
determinato gruppo
l’uomo tende a considerare corretti i propri costumi e le proprie abitudini mentali,
e a giudicare immorali o inferiori i modelli diversi la prospettiva antropologica
parte dal presupposto che i costumi e la mentalità di un gruppo debbano essere
descritti oggettivamente, e calati nel contesto dei problemi e delle opportunità
della società studiata (relativismo culturale) esprimere un giudizio non può e
non deve precludere l’oggettività
ostacolato da 2 comportamenti:
tendenza alla valutazione negativa risultante dell’etnocentrismo
propensione ad un giudizio positivo che spesso prende la forma di
un’ammirazione spontanea verso la vita semplice del "buon selvaggio"
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per lo scienziato sociale non esistono individui o società (per quanto semplici)
senza cultura
modelli culturali ideali: serie di idee (di valori e norme) che stabiliscono come un
individuo debba comportarsi o reagire emotivamente in una determinata
situazione sappiamo, tuttavia, che c’è differenza tra cultura ideale e cultura
reale
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raccogliere informazioni da un campione di persone allo scopo di individuare il
modello culturale moda (risposte che si verificano con maggior frequenza
rispetto ad una serie di risposte possibili) ci si serve di un campione
rappresentativo (campione casuale)
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nel settore delle scienze sociali le associazioni vengono enunciate di solito in
senso probabilistico: si dice infatti che 2 o più variabili tendono ad essere
correlate in modo prevedibile, il che significa che di norma vi sono alcune
eccezioni definiamo quindi la relazione fra le variabili un’associazione
statistica, dicendo in tal modo che è improbabile che la relazione osservata sia
frutto del caso
(*)
le teorie (spiegazioni di associazioni statistiche) sono più complesse delle
relazioni osservate che intendono spiegare; vi sono notevoli differenze tra una
teoria ed un’associazione:
una teoria è più complessa e contiene non una, bensì una serie di informazioni,
mentre un’associazione di solito enuncia in modo piuttosto semplice l’esistenza di
una relazione tra 2 o più variabili misurate
sebbene una teoria possa menzionare cose che sono osservabili, può essere
comunque difficile o impossibile osservare direttamente alcuni aspetti dei
fenomeni in esame; al contrario, le associazioni statistiche sono basate
interamente sulle osservazioni
in campo scientifico tutte le strategie di verifica consistono nel dire in anticipo che
cosa si troverà nel caso l’interpretazione proposta sia corretta, e quindi nel
condurre un’indagine per vedere se la previsione viene confermata il
ricercatore deve fornire una definizione operativa (descrizione della procedura
seguita nel misurare le variabili; permette ad altri di valutare se le misurazioni
fatte sono corrette) la scienza dipende dalla replicabilità, vale a dire dalla
possibilità di riprodurre i risultati misurare qualcosa significa confrontarlo con
altre cose su una scala di variabilità (anche la classificazione è un metodo di
misura)
una procedura di campionamento dovrebbe riuscire a dare una rappresentazione
corretta, e non una selezione fuorviata da preconcetti, dell’universo da cui viene
attinto il campione migliore: procedura di campionamento casuale
per verificare se le variabili sono associate nel modo previsto, l’antropologo può
costruire una tabella della contingenza: ogni caso viene assegnato ad una cella
della tabella, in base ai risultati ottenuti nella misurazione delle variabili
esaminate test di significatività: test che ci dicono quanto "perfetto" dev’essere
un risultato perché si possa considerare probabile un’associazione tra le variabili
in esame, cioè il fatto che una implichi generalmente l’altra (è statisticamente
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significativo (probabilmente vero) qualsiasi risultato che dia un valore inferiore o
uguale a 0,05 (fino a 5 probabilità su 100) vi sono molte ragioni per cui è
impossibile attendersi sempre un risultato perfetto
etnostoria: studio dei materiali descrittivi riguardanti una singola società, relativi a
vari periodi della sua storia i dati possono provenire da fonti che esulano dalle
etnografie approntate dagli antropologi (racconti di esploratori, missionari,
viaggiatori, ufficiali governativi) è importante separare ciò che può essere
considerato un fatto da ciò che è invece una sua interpretazione vantaggio del
ricorrere a studi di tipo storico: in ambito antropologico lo scopo delle teorie è
quello di spiegare la variabilità dei modelli culturali, vale a dire di specificare
quali condizioni culturali favoriranno un modello piuttosto che un altro
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4. LA COMUNICAZIONE E IL LINGUAGGIO.
il linguaggio, così come noi lo conosciamo, nacque solo con l’uomo moderno
(circa 100.000 anni fa) (le conclusioni non sono uniformemente accettate) le
prime forme di scrittura sono comparse solo 5.000 anni fa
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analisi dello sviluppo delle lingue creole
durante gli imperi coloniali europei, gli schiavi comunicavano col padrone e con
tutti gli altri attraverso una sorta di versione pidgin (semplificata) della lingua del
padrone; le lingue pidgin mancano di quei tasselli coesivi, come le preposizioni e i
verbi ausiliari, che si trovano negli idiomi di società integre molte lingue pidgin
si sono sviluppate dando origine alle lingue creole (incorporano gran parte del
vocabolario della lingua dei dominatori, ma hanno una grammatica differente sia
da questa che da quelle delle lingue d’origine degli schiavi) esistono notevoli
somiglianze grammaticali fra le lingue creole di tutto il mondo; gli idiomi creoli
potrebbero dunque somigliare alle prime lingue umane
la facoltà linguistica è uno dei tratti genetici propri dell’uomo; i bambini di tutto il
mondo incominciano ad imparare la lingua alla stessa età; inoltre, esiste una
grammatica di base impressa nella mente umana (le prime e le successive
formulazioni del discorso nei bambini seguono schemi simili in lingue diverse)
(tesi non universalmente accettata) il discorso infantile più progredito potrebbe
presentare una struttura simile a quella delle lingue creole pur ammettendo
l’esistenza di una grammatica universale, restano da spiegare le ragioni della
differenza tra le migliaia di lingue attestate nel mondo
la linguistica storica studia i cambiamenti delle lingue nel corso del tempo: i dati
principali su cui si basa questo tipo di ricerca sono rappresentati dalla parola
scritta quando ciò non è possibile, i linguisti ricostruiscono le variazioni
linguistiche avvenute nel tempo confrontando idiomi contemporanei e simili (loro
derivazione da una comune lingua madre) contatto tra diverse comunità di
parlanti tratti universali comuni a tutte le culture e/o alla mente umana in
generale
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mentre l’isolamento produce la graduale divergenza tra comunità linguistiche, dal
contatto scaturisce una sempre maggiore somiglianza (prestiti di parole; presenza
di gruppi bilingui) come mai alcune lingue ebbero una diffusione così ampia??
espansione avvenuta con mezzi militari (nel momento in cui i bambini smettono
di imparare la lingua d’origine l’idioma dei vinti è destinato a scomparire)
se consideriamo la totalità del vocabolario di una lingua, quanto più una società è
complessa e tanto più è ampio il suo vocabolario; se ci soffermiamo, invece, sul
vocabolario essenziale di ogni idioma, ci accorgiamo che esso ha
approssimativamente la stessa dimensione in tutte le lingue; il vocabolario di una
lingua riflette le distinzioni che si operano nella quotidianità e che risultano
importanti; gli aspetti dell’ambiente o della cultura che hanno una particolare
rilevanza ricevono, quindi, maggior attenzione a livello linguistico
molte persone in tutto il mondo considerano un fatto naturale parlare più di una
lingua; alcune nazioni promuovono esplicitamente il multilinguismo; di frequente
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queste persone passano da un codice all’altro, ossia usano più di una lingua
contemporaneamente
SISTEMI ALIMENTARI
nelle società umane le attività che vengono messe in opera per procurarsi il cibo
hanno la precedenza su tutte le altre attività relative alla sopravvivenza in molte
società di solito non esistono specialisti che procurano o producono il cibo, e anzi,
tutti gli adulti abili sono coinvolti in questi processi; l’ambiente fisico ha solo
un’influenza limitata su queste strategie
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circa 10.000 anni fa alcune popolazioni, in aree tra loro lontane della terra,
operarono in modo indipendente il passaggio alla produzione del cibo:
coltivazione delle piante e addomesticazione degli animali; attualmente la
maggior parte del genere umano dipende per l’alimentazione da alcune
combinazioni di piante e animali addomesticati; 3 tipi di sistemi per la produzione
del cibo:
orticoltura
agricoltura intensiva
pastorizia
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alcuni agricoltori intensivi producono molto poco per il mercato, e la maggior
parte del loro prodotto è destinata al consumo interno; vi è però una tendenza
universalmente diffusa a produrre sempre di più per il mercato
(commercializzazione)
nelle società industriali la maggioranza della gente sa molto poco riguardo al
modo in cui vengono coltivate le piante e allevati gli animali
teorie che tentano di spiegare le cause dello sviluppo della produzione alimentare:
desiderio di riprodurre le condizioni di abbondanza di animali e piante
caratteristiche delle migliori zone di raccolta
incremento della popolazione
cambiamento del clima (es: è possibile che alcuni raccoglitori del passato
abbiano deciso di coltivare delle piante per riuscire a superare la stagione secca)
SISTEMI ECONOMICI
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in tutte le società, indipendentemente dal fatto che il denaro vi sia implicato o
meno, esistono usanze che specificano in che modo si possa avere accesso alle
risorse naturali, e modalità prefissate per trasformare o convertire queste risorse,
attraverso il lavoro, in cose necessarie
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autonomamente ciò di cui necessita; nelle società ad agricoltura intensiva e in
quelle industriali gli strumenti sono realizzati da specialisti, probabilmente a
ragione dell’alto costo è più difficile che essi vengano messi in comune (anche se
proprietà collettive di macchinari), i governi contribuiscono attivamente alla
tecnologia
spesso chi vive in una società con un’economia di sussistenza (con un modo di
produzione domestico) lavora meno di chi vive in quelle caratterizzate da
un’economia commerciale (con modo di produzione industriale o tributario);
queste società producono solo ciò che è loro necessario perché non possono
immagazzinare il surplus per lunghi periodi perché marcirebbe; non possono
venderlo perché non vi sono mercati nelle vicinanze; non hanno un’autorità
politica che possa raccoglierlo per qualche scopo
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a farlo dal desiderio di ottenere rispetto in molte società, inoltre, è necessario
avere cibo e altri beni in eccedenza per utilizzarli in occasioni e per scopi benefici
(matrimoni, alleanze, celebrare cerimonie)
così quelle che la cultura indica come le motivazioni al lavoro, e quelli che
definisce i bisogni dei soggetti, oltrepassano di molto ciò che è strettamente
necessario
nelle economie commerciali come la nostra le entrate eccedenti vengono
convertite in uno stile di vita "più elevato"; alcune persone, poi, lavorano per
soddisfare il bisogno di avere uno scopo, altre perché trovano il loro lavoro
piacevole; altre ancora per guadagnarsi il rispetto o per acquisire autorità
la divisione del lavoro per genere e per età è un tipo di specializzazione universale
i bambini, ovviamente, non possono eseguire lavori che richiedono molta forza,
ma in numerose società contribuiscono al lavoro molto più di quanto non accada
nella nostra (lavori domestici, soprattutto nei casi in cui le madri hanno carichi di
lavoro molto pesanti in questi casi, gli adulti comprendono il loro valore e
possono, consapevolmente, desiderare di avere molti figli)
man mano che la tecnologia di una società diviene più complessa, ed è così
possibile produrre molto più cibo, cresce il numero di persone che vengono
liberate dal bisogno di procurarsi i generi di prima necessità affinché divengano
specialisti in determinati settori: specialisti part-time > specialisti a tempo pieno >
nelle società industrializzate i lavoratori sviluppano delle abilità in settori limitati
del sistema economico
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lavoro è il contratto (accordo stabilito tra il datore di lavoro e il lavoratore per cui
ad un dato numero di ore di lavoro corrisponde un determinato salario)
perché gli individui operano determinate scelte nella vita di tutti i giorni??
ottimizzazione della ricerca del cibo: apporto proteico E prevedibilità delle risorse
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REDISTRIBUZIONE: accumulazione di beni (o di lavoro) realizzata da un
individuo, o in un luogo specifico, al fine di una successiva distribuzione; in tutte
le società vi è una qualche forma di redistribuzione, almeno a livello familiare;
laddove è presente un apparato politico che coordina la raccolta e la distribuzione
o che è in grado di mobilitare la forza lavoro per scopi comuni; è probabile che
siano i ricchi a trarre da essa i maggiori vantaggi.
vi è una notevole variabilità nel grado di dipendenza di una società dagli scambi
commerciali:
economia agricola: economia leggermente commerciale; sebbene gli
agricoltori producano in gran parte per il proprio consumo, essi vendono
regolarmente parte del loro surplus ad altri, e la terra è uno dei beni che comprano,
affittano e vendono
economia industriale o post-industriale: include anche i mercati internazionali,
su cui ogni cosa ha un prezzo; la reciprocità è limitata ai rapporti con i membri
della famiglia e con gli amici; la redistribuzione, però, è ancora un meccanismo
importante; essa si esplica nella tassazione e nell’impiego delle entrate pubbliche
per favorire le famiglie a basso reddito; lo scambio commerciale resta comunque
il canale principale attraverso cui vengono distribuiti beni e servizi
l’origine del denaro, o del mercato, non è legata alle necessità del commercio, ma
è piuttosto connessa ai vari tipi di "pagamento" non commerciale (come le tasse)
i legami sociali tra gli individui sono diventati meno amichevoli e quindi la
reciprocità è stata sempre più improbabile
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nelle società che dipendono soprattutto dal mercato vi sono tendenzialmente
notevoli differenze di ricchezza tra gli individui; possono esservi, però, dei
meccanismi che attenuano l’ineguaglianza, che agiscono cioè, almeno in parte,
come strumenti di livellamento (es: la fiesta nelle comunità indiane dell’America
Latina)
6. LA STRATIFICAZIONE SOCIALE.
3 tipi di società:
società egualitarie tutti i gruppi sociali hanno uguale accesso alle risorse, al
potere e al prestigio
società basate sul rango non vi sono differenze nell’accesso alle risorse o al
potere, ma esistono disuguaglianze per quanto riguarda il prestigio
società divise in classi i gruppi accedono in modo disuguale sia alle risorse
economiche, sia al potere, sia al prestigio
SOCIETÀ UGUALITARIE: non solo tra i raccoglitori, ma anche tra gli orticoltori
e i pastori; non vi è stratificazione sociale; esistono, ovviamente, delle differenze
riguardo alle posizioni di prestigio che dipendono da differenze di capacità; esiste
però la stessa possibilità di accesso ad un determinato status per coloro che hanno
le stesse abilità; possono anche esservi individui con maggiore autorità, ma
l’autorità non è trasmissibile; considerando lassi di tempo molto lunghi, nessun
gruppo esercita più autorità di altri; ammette solo livelli minimi di disuguaglianza;
i gruppi egualitari si basano soprattutto sulla condivisione, che assicura un accesso
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alle risorse economiche che non dipende dal grado di prestigio; non si danno
gruppi con accesso privilegiato al potere
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l’insorgere dei livelli più complessi di stratificazione sociale rappresenta un
fenomeno piuttosto recente nella storia delle società umane questo perché
anche alcuni elementi culturali ad essa associati sono comparsi solo in tempi
relativamente recenti (l’agricoltura e l’allevamento; la presenza di insediamenti
stabili, un tipo di integrazione politica che va al di là dell’ambito della singola
comunità, l’impiego del denaro come mezzo di scambio, l’esistenza di alcuni
specialisti a tempo pieno)
la tendenza riscontrata negli ultimi 10.000 anni ad uno sviluppo della
disuguaglianza sta subendo un’inversione di rotta: nelle società industrializzate le
differenze di potere e di privilegi sono meno pronunciate di quanto non accada
nelle società preindustriali complesse
la differenza che esiste tra organi riproduttivi maschili e femminili non spiega la
presenza di altre diversità di ordine fisico che distinguono l’uomo dalla donna;
inoltre il fatto che la riproduzione umana avvenga per via sessuale non giustifica
le differenze di comportamento imposte ai maschi e alle femmine, o il diverso
trattamento riservato loro nella società eppure non esiste società che tratti i 2
sessi nello stesso modo; generalmente, infatti, è la donna che, rispetto
all’uomo, gode di minori vantaggi (anche nelle società egualitarie)
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è importante tenere presente che non tutte le società concepiscono soltanto 2
categorie di genere
nella nostra società esiste uno stereotipo che attribuisce al marito il compito di
provvedere al sostentamento della famiglia, e alla moglie la responsabilità della
casa e della cura dei figli
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ATTIVITÀ DI SUSSISTENZA PRIMARIE: servono a procacciare il cibo e sono
la raccolta, la caccia, la pesca, la pastorizia e l’agricoltura ATTIVITÀ DI
SUSSISTENZA SECONDARIE: comprendono per la maggior parte la
preparazione e l’elaborazione del cibo per il consumo o per la conservazione
sia gli uomini sia le donne contribuiscono alle attività primarie di
approvvigionamento del cibo, con la differenza che di solito il contributo maschile
è maggiore in termini di apporto calorico; vi sono invece società in cui le donne
contribuiscono in misura maggiore rispetto agli uomini (sempre in termini di
apporto calorico) alle attività primarie di sussistenza; la tecnica predominante di
approvvigionamento del cibo non è, tuttavia, sempre indicativa: alcune società,
per esempio, che dipendono principalmente dalla pesca, affidano alle donne la
maggior parte del lavoro; la maggior parte delle società, tuttavia, deriva il proprio
apporto calorico dall’agricoltura, piuttosto che dalla caccia o dalla pesca
nel caso in cui le donne apportano un notevole contributo alle attività primarie di
sussistenza, ciò influisce sul loro atteggiamento nei riguardi dei figli
cambiando prospettiva e tenendo conto di tutte le attività lavorative, emerge un
quadro diverso del rapporto tra contributo maschile e femminile alla sussistenza:
sommando infatti per intero il tempo lavorativo, includendo le attività esterne e
quelle dentro casa, risulta che il lavoro femminile ammonta ad un numero di ore
giornaliere superiore a quello maschile, sia nei sistemi agricoli intensivi, sia nelle
società di orticoltori
in quasi tutte le società i leader politici sono uomini; che si consideri o meno la
guerra come un fenomeno che rientra nella sfera della politica, in quest’ambito la
prevalenza maschile è pressoché universale 3 possibili spiegazioni,
universalmente valide:
la guerra, come la caccia, richiede forza fisica e rapidi scatti di energia
è certamente una delle attività più pericolose, il che, aggiunto al fatto che non
è possibile interromperla, la rende incompatibile con la cura dei figli
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anche se non ha figli, nel momento del combattimento una donna
generalmente è comunque tenuta lontana, poiché la sua fertilità potenziale è più
importante per la riproduzione e per la sopravvivenza del gruppo di quanto non lo
sia il suo contributo da combattente
ulteriori fattori possono essere menzionati riguardo al predominio maschile nella
politica:
la statura (anche se non è chiaro perché essa debba essere un requisito della
leadership)
gli uomini frequentano il mondo esterno molto più delle donne, mentre le
donne tendono a lavorare nei pressi del luogo d’abitazione
l’impegno richiesto dall’allevamento dei figli può limitare l’influenza della
donna
un fattore che sembra determinante per l’esclusione delle donne dalla vita
politica è l’organizzazione delle comunità secondo la parentela maschile
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vi sono tra maschi e femmine altre differenze osservabili che ricorrono con
considerevole frequenza; dobbiamo, tuttavia, essere cauti nel prenderle in
considerazione, sia perché non sono documentate, sia perché presentano un
maggior numero di eccezioni:
tendenza presente nelle ragazze ad avere un comportamento più responsabile,
e a mostrare maggiore disponibilità verso gli altri
le femmine, inoltre, sembrano più propense a conformarsi al volere e agli
ordini degli adulti
i ragazzi, d’altro canto, tentano spesso di esercitare una supremazia sugli altri
per raggiungere i propri scopi
nel gioco entrambi mostrano una preferenza per il proprio genere
sembra, inoltre, che i ragazzi giochino in gruppi allargati, mentre le cerchia
delle ragazze sia più ristretta
i maschi, infine, mantengono di più le distanze rispetto alle femmine
sia le cause biologiche sia le cause sociali concorrono alla formazione delle
differenze tra maschi e femmine; esse però sono spesso difficili da distinguere
occore tener presente, inoltre, che i ricercatori non possono condurre esperimenti
pratici sulle persone che sono oggetto di osservazioni (es: il comportamento dei
genitori non può essere alterato per scoprire cosa succederebbe se i bambini e le
bambine venissero trattati esattamente nello stesso modo)
sebbene si sia dimostrato che sono più numerosi i casi in cui il comportamento
aggressivo è sollecitato nel maschio piuttosto che nella femmina, nella maggior
parte delle società non esistono differenze nell’educazione all’aggressività alla
base di alcune differenze comportamentali legate al genere potrebbe esservi un
insegnamento sociale indiretto
non esistono società che trattino la sessualità come una cosa naturale: tutte
possiedono infatti delle regole che stabiliscono quale sia la condotta
"conveniente"; non sempre, inoltre, il grado di limitazione delle norme imposte da
una società rimane identico per tutto l’arco della vita dell’individuo o vale per
ogni aspetto della sessualità; gli atteggiamenti, inoltre, cambiano nel corso del
tempo; il sesso extraconiugale è piuttosto diffuso; in molte società esiste una
notevole differenza tra il codice repressivo e le effettive pratiche sessuali; le
donne sono più soggette a restrizioni; la privacy nel momento del coito è un
requisito pressoché universale; il periodo e la frequenza del coito sono variabili;
poco si sa delle pratiche omosessuali nelle società molto repressive, forse perché
in molti casi tali società negano l’esistenza stessa del fenomeno; laddove vi è più
tolleranza la diffusione dell’omosessualità varia
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nelle società in cui vengono imposti dei limiti riguardo ad un dato aspetto della
sessualità eterosessuale, tali limiti vengono estesi anche ad altri aspetti; tuttavia,
laddove vi siano forti restrizioni riguardo alla vita eterosessuale, non
necessariamente si impongono limiti a quella omosessuale:
SFERA OMOSESSUALE: è più probabile riscontrare l’intolleranza nei
confronti dell’omosessualità maschile nelle società in cui sono vietati alle donne
sposate l’aborto e l’infanticidio; l’omosessualità sarebbe poco accettata nelle
società che, aspirando ad un incremento demografico, tollererebbero male i
comportamenti che potrebbero ridurre l’aumento della popolazione; è più
probabile riscontrare un’accettazione dell’omosessualità nelle società colpite da
carestie e da forti penurie di cibo; in questi casi, infatti, poiché le condizioni
esistenti determinano una forte pressione della popolazione sulle risorse,
l’omosessualità e altre pratiche che riducono la crescita della popolazione sono
non solo tollerate, ma addirittura incoraggiate; la pressione demografica spiega,
inoltre, perché recentemente la nostra società sia diventata più tollerante nei
confronti dell’omosessualità
SFERA ETEROSESSUALE: più aumenta l’ineguaglianza sociale e più
crescono le disparità economiche tra i vari gruppi, tanto più i genitori si
preoccupano di evitare che i figli contraggano matrimonio con individui
"inferiori" a loro; il controllo dell’accoppiamento potrebbe, dunque, essere un
metodo per vigilare sulla proprietà
il fatto che il matrimonio sia universale significa che la maggior parte delle
persone (in genere quasi tutte) si sposa almeno una volta nella vita; quando
affermiamo che il matrimonio è universale non intendiamo dire che le usanze
matrimoniali e familiari siano uguali in tutte le società; l’unico criterio universale
riguardante il matrimonio è il divieto di unirsi con i genitori, con i fratelli e con le
sorelle; anche la famiglia è universale, anche se con notevoli variazioni nella
forma e nell’entità numerica; oggi il matrimonio non rappresenta necessariamente
la base per la costituzione di una famiglia, ciononostante il matrimonio non è
scomparso e rappresenta ancora una consuetudine comune
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non uniscono un uomo ed una donna
non rappresentano necessariamente unioni sessuali
questi "matrimoni" sono tuttavia approvati dalla società, di solito ricalcano il
modello del matrimonio regolare e implicano una serie considerevole di diritti e di
doveri reciproci; talvolta uno dei 2 coniugi è considerato donna o uomo anche se
ciò non corrisponde alla sua identità sessuale
nessuna delle teorie finora prese in esame offre una spiegazione convincente del
fatto che il matrimonio sia l’unica o la migliore soluzione ad uno specifico
problema lo studio di mammiferi e uccelli può aiutare la nostra analisi del
matrimonio umano: nelle specie animali in cui, dopo il parto, le femmine non
sono in grado di nutrire contemporaneamente se stesse e i piccoli è possibile
riscontrare un tipo di legame stabile
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non colloca la donna in una posizione di schiavitù; il prezzo pagato può fungere
da assicurazione; tuttavia, può verificarsi il caso in cui i parenti della sposa
facciano pressione su di lei affinché rimanga con il marito anche contro la sua
volontà; si ha nelle società dedite all’orticoltura e mancanti di stratificazione
sociale; laddove le donne contribuiscono in modo rilevante alle attività primarie di
sussistenza
MATRIMONIO PER SERVIZIO: è il secondo tipo di transazione economica
matrimoniale più comune; prevede che lo sposo lavori per la famiglia della sposa
talvolta prima, talvolta dopo le nozze
SCAMBIO DI DONNE: è l’usanza di offrire una sorella o una parente dello
sposo in cambio della sposa
SCAMBIO DI DONI (approssimativamente di pari valore): si ha tra i 2 gruppi
parentali che si uniscono attraverso il matrimonio; ha una diffusione lievemente
maggiore rispetto allo scambio di donne.
DOTE: solitamente è un sostanzioso passaggio di beni o di denaro dalla
famiglia della sposa alla sposa stessa; diversamente dalle altre transazioni
economiche finora menzionate, la dote generalmente non implica una relazione tra
i parenti della sposa e quelli dello sposo; le società in cui esiste la dote tendono ad
essere quelle in cui la donna contribuisce relativamente poco alle attività primarie
di sussistenza, in cui vi è un elevato grado di stratificazione sociale e in cui
all’uomo non è permesso avere più mogli contemporaneamente
DOTE INDIRETTA: quando il pagamento della dote viene effettuato dalla
famiglia dello sposo; i beni vengono offerti in prima istanza al padre della sposa
ed egli successivamente li consegna interamente o in parte alla figlia
il tabù dell’incesto, ovvero la regola che proibisce le relazioni sessuali e il
matrimonio tra alcune categorie di parenti, è presente in tutte le società (tra
madre e figlio, tra padre e figlia, tra fratello e sorella); in passato, tuttavia, alcune
società ammettevano l’incesto, principalmente all’interno delle famiglie reali ed
aristocratiche teorie sull’origine del tabù:
Westermarck sosteneva che gli individui che sono cresciuti a stretto contatto
fin dalla più tenera età, come i fratelli e le sorelle, non provano attrazione sessuale
reciproca e quindi tendono a non sposarsi tra loro; sebbene esistano fattori legati
alla familiarità infantile che normalmente producono disinteresse sessuale, resta
tuttavia irrisolto il problema delle ragioni per cui le società dovrebbero proibire un
tipo di matrimonio che comunque non avrebbe luogo per motivi di disinteresse
Freud riteneva che il tabù dell’incesto rappresentasse una reazione a desideri
inconsci e inaccettabili; per quanto la teoria di Freud possa rendere ragione
dell’avversione nei confronti dell’incesto, almeno per quanto riguarda quello tra
genitori e figli, essa non spiega come mai le società abbiano bisogno di un tabù
esplicito, e in modo particolare non spiega il caso dell’incesto tra fratello e sorella;
questa teoria non tiene conto, inoltre, delle scoperte sopra descritte relative al
disinteresse sessuale
Bronislaw Malinowski sosteneva che il tabù dell’incesto è un’imposizione che
permette di mantenere la famiglia integra; tale ipotesi non è tuttavia del tutto
convincente
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Edward B. Tylor ha sostenuto che, per rompere il sospetto e l’ostilità che
dividevano i gruppi familiari e rendere in tal modo possibile la collaborazione, i
primi uomini inventarono il tabù dell’incesto, il quale garantiva che il matrimonio
avvenisse tra persone di gruppi diversi; in tutte le società recenti le persone si
sposano fuori dalla famiglia, non siamo quindi in grado di verificare se questi
matrimoni promuovano la collaborazione più di quanto accadrebbe nel caso di
matrimoni all’interno della famiglia; possiamo, comunque, verificare l’esistenza
di una collaborazione laddove il matrimonio coinvolga comunità differenti: in
questi casi i dati non confermano la teoria della cooperazione; la teoria della
cooperazione non affronta, inoltre, l’aspetto sessuale del tabù dell’incesto
secondo una delle teorie più antiche il tabù dell’incesto si spiega in ragione
delle potenziali conseguenze negative dell’inbreeding (= unione tra consanguinei):
i membri della stessa famiglia tendono ad essere portatori dei medesimi caratteri
recessivi nocivi, in caso di accoppiamento tra consanguinei potrebbe, quindi,
nascere una prole più soggetta a morte precoce a causa di difetti genetici; più
stretto è il legame di parentela tra i 2 soggetti dell’accoppiamento, maggiore è il
rischio di conseguenze negative sul piano genetico (ma anche gli accoppiamenti
tra parenti non stretti hanno conseguenze dannose) il tabù dell’incesto
rappresenta l’unica soluzione possibile al problema dell’inbreeding
molte società proibiscono il matrimonio con tutti i cugini di primo grado; altre,
invece, consentono e addirittura incoraggiano il matrimonio tra determinati
cugini CUGINI INCROCIATI (figli di fratelli di sesso opposto) CUGINI
PARALLELI (figli di fratelli dello stesso sesso) nel caso in cui il matrimonio
tra cugini di primo grado sia ammesso, esso di norma interessa alcuni cugini
incrociati; il matrimonio tra cugini paralleli è piuttosto raro; è più probabile che i
matrimoni tra cugini siano permessi nelle società relativamente grandi e
densamente popolate (la ragione di ciò è, presumibilmente, che in queste società
la probabilità che si verifichino i suddetti matrimoni è minima, e di conseguenza è
molto basso anche il rischio dell’inbreeding); la maggioranza delle piccole società
che permettono il matrimonio tra cugini ha sofferto perdite ingenti di popolazione
a causa di epidemie; e questo soprattutto dopo il contatto con gli europei; in
queste società il matrimonio tra cugini potrebbe essere stato introdotto per
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incrementare le possibilità di unioni all’interno dell’assai ridotta popolazione di
coniugi possibili
MONOGAMIA POLIGAMIA
MATRIMONIO DI GRUPPO
(unione tra un solo uomo (matrimonio plurimo) (unisce più di
un uomo a più
e una sola donna) di una donna
allo stesso tempo;
POLIGINIA POLIANDRIA si
verifica in alcuni casi, ma
(maggior parte delle società studiate (è rarissima; non rappresenta
la norma
dall’antropologia; matrimonio tra un matrimonio tra una in nessuna
società)
uomo e più donne allo stesso tempo) donna e più uomini)
POLIGINIA (un uomo con più donne): in molte società è indice dell’enorme
ricchezza di un uomo o del suo status elevato; in alcune società in cui le donne
contribuiscono in modo sostanziale all’economia, infatti, sembra che gli uomini
cerchino di avere più di una moglie per diventare più ricchi; gli uomini poliginici,
tuttavia, lamentano la difficoltà di una gestione familiare con molte mogli
(gelosia); una ragione possibile dell’assenza o del basso livello di gelosie tra le
mogli in alcune società è attribuibile al fatto che spesso le mogli sono sorelle
(poliginia sororale); sembra infatti che le sorelle, essendo cresciute insieme, siano
più inclini ad andare d’accordo e a collaborare di quanto non facciano le mogli
che non sono sorelle (poliginia non sororale); esistono, inoltre, alcune usanze che
attenuano la gelosia tra le mogli (tendono a vivere in abitazioni separate; hanno
uguali diritti); la poliginia può essere molto vantaggiosa anche per le donne, in
quanto tra le diverse mogli ci si può aiutare
sulla poliginia sembrano influire in modo determinante sia l’esubero del numero
delle donne sia il prolungamento dell’età in cui si sposano gli uomini
POLIANDRIA (una donna con più uomini): sono solo 4 le società in cui si
pratica; 2 forme: quella adelfica (nel caso in cui i mariti siano fratelli) e quella non
adelfica; possibili spiegazioni della poliandria:
penuria di donne
29
risposta adattiva a risorse limitate (situazioni in cui i terreni coltivabili
scarseggiano e la pratica della poliandria adelfica serve ad impedire la divisione
delle fattorie familiari)
30
famiglia dei genitori o di altri parenti stretti dello sposo o della sposa laddove
le coppie abitano vicino ai parenti è logico attendersi che le relazioni di parentela
si configurino come un elemento centrale della vita sociale tipi di residenza
coniugale:
PATRILOCALE: i figli maschi restano e le figlie se ne vanno, e quindi gli
sposi abitano insieme, o vicino, ai genitori del marito
MATRILOCALE: le figlie restano e i maschi se ne vanno, e quindi gli sposi
abitano insieme, o vicino, ai genitori della moglie
AMBILOCALE: sia i figli sia le figlie possono andarsene, e quindi gli sposi
abitano insieme, o vicino, ai genitori della moglie o del marito
AVUNCOLARE: sia i figli sia le figlie se ne vanno, e gli sposi abiteranno
insieme, o vicino, allo zio materno del marito
NEOLOCALE: sia i figli sia le figlie se ne vanno, e gli sposi abitano lontano
sia dai parenti della moglie, sia dai parenti del marito
31
MATRILINEARE: affilia un individuo ai parenti di entrambi i sessi a lui (o a
lei) legati esclusivamente attraverso la linea femminile; i figli (maschi e femmine)
appartengono al gruppo parentale della madre; sebbene i figli o le figlie di una
donna siano tutti membri dello stesso gruppo di discendenza, l’affiliazione a quel
gruppo viene trasmessa alla prole solo dalle figli
PARENTELA BILATERALE: (in molte società, tra cui la nostra) i parenti del
lato femminile e quelli del lato maschile hanno la stessa importanza (in positivo e
in negativo) PARENTADO: gruppo di parentela bilaterale di un individuo:
è di solito un gruppo ben definito
è un gruppo di parentela ego-centrato (la sola cosa che i membri di una
parentado hanno in comune è il loro legame con ego)
32
FRATRIA: gruppo di discendenza unilineare costituito da più clan che si
suppone abbiano tra loro legami di parentela; i legami genealogici con l’antenato
non sono precisati
quando una società è divisa in soli 2 gruppi di discendenza unilineare, ciascun
gruppo viene detto una METÀ; i membri di ciascuna metà si considerano i
discendenti di un antenato comune, anche se non sono in grado di giustificare il
legame di discendenza; le società divise in metà sono piuttosto piccole, mentre
quelle con fratrie e clan hanno un numero maggiore di membri
se si esclude la necessità della presenza di clan laddove esistono fratrie (dato
che le fratrie sono combinazioni di clan), tutte le COMBINAZIONI sono possibili
lignaggio
clan
fratria
33
discendenza matrilocale) ed avere in tal modo a disposizione una forma di
combattimento veloce da radunare nel caso di un attacco a sorpresa
34
vengono raggruppati in modo diverso: per quanto riguarda i membri del mio
gruppo di parentela patrilineare materno, raggruppo insieme tutti i maschi tra loro
e tutte le femmine tra loro, senza tenere conto della generazione; per quanto
riguarda, invece, il gruppo di parentela patrilineare di mio padre, ho termini
diversi per i maschi e per le femmine di generazioni differenti; il gruppo di
parentela patrilineare di mio padre è quello a cui io appartengo, e quello nei
confronti del quale ho più diritti e doveri; il patrilignaggio di mia madre, d’altro
canto, non è per me molto importante, e poiché la residenza è probabilmente
patrilocale i parenti di mia madre non abiteranno neppure vicino a me
SISTEMA CROW: è l’immagine speculare del sistema omaha; in questo
sistema, infatti, vengono utilizzate le stesse classificazioni, ma dal momento che il
sistema crow è associato alla discendenza matrilineare, gli individui del gruppo
matrilineare di mia madre (il mio gruppo di discendenza) sono distinti in base alla
generazione, mentre gli individui del gruppo patrilineare di mio padre non lo sono
SISTEMA IROCHESE: per quanto riguarda gli appellativi dei parenti della
stessa generazione di ego, è simile sia a quello omaha, sia a quello crow; tuttavia,
quando si tratta della mia generazione, il sistema irochese ha una sua peculiarità:
tutti i gruppi di cugini incrociati vengono chiamati nello stesso modo,
distinguendoli solo in base al sesso; i cugini paralleli non vengono designati con
lo stesso termine impiegato per i cugini incrociati, e a volte, ma non sempre, sono
chiamati come i fratelli e le sorelle di ego; anche il sistema irochese ha termini
differenti per i parenti del lato materno e per quelli del lato paterno; la
terminologia irochese sembra essere associata ad un sistema unilineare che si sta
sviluppando o, al contrario, che è in decadenza
SISTEMA SUDANESE: anche questo sistema è associato alla discendenza
unilineare, ma diversamente dai precedenti, non raggruppa, dal punto di vista
terminologico, nessun parente; tale sistema è descrittivo, nel senso che viene
utilizzato un termine diverso per ciascuno dei parenti indicati; si tratta in genere di
società con un’organizzazione politica complessa, una stratificazione di classe e
specializzazioni professionali; può riflettere la necessità di distinguere con
precisione i parenti che, dal punto di vista della professione o della classe sociale,
hanno opportunità e privilegi ben diversi
35
9. GRUPPI E VITA POLITICA.
basarsi sulle qualità acquisite (quelle che l’individuo giunge a possedere nel
corso della propria vita, come, per esempio, specifiche abilità nello sport o nella
professione)
o su quelle ascritte (sono, invece, quelle determinate fin dalla nascita, o per
eredità genetica (il sesso) o per estrazione familiare (l’etnia, il luogo di nascita, la
religione, la classe sociale)
universali (che esistono in tutte le società (l’età e il sesso) variabili (che trovano
applicazione solo in
alcune società (le
differenze etniche,
quelle religiose o
quelle di classe)
36
trasversalmente rispetto alla parentela; il sistema di classi di età consiste
nell’avvicendarsi ciclico di 4 classi generazionali; a seguito dell’iniziazione (fatta
dai padri) ogni ragazzo diventa un uomo, ossia un individuo con uno status ben
definito; esistono anche classi di età femminili
ASSOCIAZIONI SOLO MASCHILI O SOLO FEMMINILI: si tratta in
genere di gruppi maschili; gli scopi sono quelli di rafforzare l’idea di una
superiorità maschile e di offrire agli uomini dei mezzi per difendersi dalle donne;
si danno cerimonie di iniziazione drammatiche e traumatiche; esistono poche
associazioni femminili, forse perché sono gli uomini ad avere maggiore autorità;
le associazioni riservate ad un solo sesso sono una caratteristica anche delle
società molto industrializzate (es: i boy scouts); l’annessione a questi gruppi, però,
è volontaria, mentre nelle società non commerciali e in quelle meno complesse
spesso il reclutamento è obbligatorio; anche le associazioni maschili creano
legami trasversali e supplementari rispetto a quelli di parentela; in tutte le
associazioni esiste una componente di segretezza; si può ipotizzare che la
diffusione delle associazioni femminili sia legata all’indipendenza finanziaria che
la donna si è conquistata attraverso le attività commerciali
37
membri in un sistema urbano più complesso o in un ambiente che cambia,
l’esistenza di un grosso numero di queste associazioni potrebbe favorire la
divisione e la rivalità tra i gruppi; unendosi tra loro le associazioni regionali e
familiari hanno finito per costituire delle associazioni etniche
38
perché, nelle società industrializzate, le associazioni il cui criterio di reclutamento
dipende da qualità ascritte di tipo variabile tendono ad essere sostituite da
associazioni alle quali si accede in base alla posizione raggiunta nella società??
il grosso peso che le società industrializzate attribuiscono alla specializzazione
si riflette anche nelle forme assunte dall’associazionismo
un altro fattore determinante potrebbe essere l’importanza che la nostra società
attribuisce alle conquiste individuali
l’omologazione indotta dalla produzione di massa e dai mass media, inoltre,
ha l’effetto di ridurre progressivamente l’importanza delle distinzioni regionali ed
etniche
39
chiefdom gruppo modesto agricolt comunit rango reciprocit
o dominio sovralo ura à ampie, à e
cale estensiv densità redistribu
a o elevata zione
intensiv
a e/o
allevam
ento
stato gruppo estremo agricolt città, classe e scambi
sovralo ura densità casta commerci
cale, intensiv elevata ali
spesso a e
un allevam
intero ento
gruppo
linguisti
co nel
suo
comples
so
le teorie che finora sono state proposte per spiegare la nascita dei primi stati sono
molte, ma nessuna è in grado di spiegarla in modo esauriente; è possibile che le
cause della nascita degli stati non siano state ovunque le stesse
indipendentemente dalle ragioni che hanno portato al suo insorgere,
l’organizzazione politica di tipo statuale ha finito per dominare il mondo (le
società statuali hanno comunità più vaste e densità demografiche maggiori;
posseggono inoltre, di norma, eserciti sempre pronti a combattere); la diminuzione
del numero di unità politiche indipendenti rappresenta un fenomeno piuttosto
recente
nelle società in cui la leadership è ereditaria (società basate sul rango e società
statuali rette da monarchie) sono le regole per la successione a stabilire le
modalità con cui avviene il passaggio nelle società in cui invece i leader
vengono scelti occorre capire quali siano i meccanismi che portano a preferire un
individuo rispetto agli altri:
abitualmente i leader sono considerati più intelligenti, più generosi, più
perspicaci, più ambiziosi e più aggressivi dei loro seguaci
essi inoltre, in genere, sono più anziani e più alti
40
in più, vi sono più probabilità che ad assurgere al ruolo di leader sia il figlio di
un leader che non il figlio di un uomo comune
sembra poi che i leader abbiano un’altra specifica caratteristica, quella di
nutrire sentimenti positivi nei confronti dei genitori
esiste poi una differenza fondamentale che caratterizza i leader degli Stati
Uniti: essi sono più ricchi degli altri membri della comunità
(in alcune società tribali egualitarie la competizione per la conquista e la
conservazione della leadership è altissima big men)
41
GIURAMENTI E ORDALIE: implicano il ricorso a potenze soprannaturali;
un giuramento è l’azione di chiamare una divinità a testimoniare della veridicità di
ciò che una persona afferma; l’ordalia è un mezzo impiegato per stabilire la colpa
o l’innocenza di un individuo sulla base dei risultati di una prova pericolosa a cui
questi viene sottoposto; i giuramenti e le ordalie erano diffusi anche nella società
occidentale nel Medioevo; ancora oggi, nella nostra società, in occasione dei
processi i testimoni devono giurare di dire la verità
VERDETTI, TRIBUNALI E LEGGI CODIFICATE: quando 2 parti in
conflitto devono accettare la decisione presa da una terza parte, che agisce come
giudice, siamo in presenza di un verdetto; i giudici e i tribunali si basano spesso,
nell’emettere sentenze, su leggi codificate e su pene convenute; leggi e tribunali
non costituiscono elementi peculiari della società occidentale; le comunità piccole
e compatte non avrebbero una vera necessità di possedere orientamenti legali
ufficiali, in quanto gli interessi in competizione sarebbero minimi (in queste
società l’opinione degli altri rappresenta una vera e propria sanzione); nelle
società più grandi, più eterogenee e più stratificate le controversie sono più
numerose, e al contempo meno visibili; gli individui sono meno inclini a
preoccuparsi delle opinioni altrui; presumibilmente in queste società lo sviluppo
di leggi codificate e di autorità ufficiali è da attribuirsi alla necessità di risolvere le
controversie in modo sufficientemente impersonale da consentire che le parti
accettino le decisioni
nella faida e nella razzia sono di norma coinvolte poche persone, e l’aspetto della
sorpresa gioca spesso un ruolo determinante; i confronti su larga scala, al
contrario, coinvolgono un gran numero di individui e prevedono una
pianificazione accurata delle strategie di attacco e di difesa
CONFLITTI SU VASTA SCALA: sono caratteristici delle società industriali
o di quelle che praticano l’agricoltura intensiva (soltanto queste società infatti
possiedono una tecnologia sufficientemente avanzata che permetta di sostentare
42
eserciti, capi militari, strateghi, ..); ciascun conflitto ha le proprie regole culturali
(es: nelle società statuali i governi stabiliscono dei patti per limitare l’uso di armi
batteriologice, di gas tossici, ..; spesso, in via non ufficiale, vengono raggiunti
accordi privati)
nella maggior parte delle società studiate vi sono guerre tra comunità o tra gruppi
territoriali più ampi; le ricerche sulle possibili cause che conducono alla guerra
sono ancora poche; di conseguenza, per il momento, le risposte a molti quesiti
sono solo provvisorie e parziali:
abbiamo prove del fatto che nelle società preindustriali si intraprendano le
guerre soprattutto per paura di calamità naturali che si presume giungeranno, ma
che sono al contempo imprevedibili (siccità, alluvioni, invasioni di cavallette, ..);
per proteggersi anticipatamente da questi disastri che distruggono le risorse
alimentari potrebbe essere vantaggioso accaparrarsi i beni dei nemici sconfitti
sappiamo che le società complesse o centralizzate tendono ad avere eserciti
formati da professionisti, gerarchie militari e armi sofisticate; sorprendentemente,
però, se le confrontiamo con le bande o le società tribali, osserviamo come in esse
la frequenza dei conflitti non sia molto più elevata
è improbabile che la guerra si verifichi all’interno di una società se in essa la
popolazione è ridotta o se il territorio non è vasto
sebbene molti credano che le alleanze militari riducano le probabilità di un
conflitto, in realtà risulta che le nazioni che tra loro hanno stretto delle alleanze
non combattono affatto meno di quelle che non lo hanno fatto
neppure l’esistenza di relazioni commerciali pare diminuire le probabilità di
conflitti; al contrario, le controversie tra partner commerciali conducono alla
guerra molto più facilmente
sembra che la parità tra 2 nazioni sul piano militare (soprattutto quando è
preceduta da una rapida crescita della forza militare) aumenti, invece che
diminuire, le probabilità di un conflitto
tra le diverse società esistono effettivamente delle diversità per quanto concerne
alcuni aspetti del pensiero, delle emozioni, dei comportamenti; spesso, da
un’osservazione casuale possono originarsi numerosi stereotipi; ma gli
43
antropologi rifiutano questi stereotipi fondati su giudizi affrettati ed etnocentrici;
tra società diverse nondimeno esistono anche numerose somiglianze
antropologia psicologica
gli antropologi hanno messo in dubbio il postulato che la psicologia di tutti gli
esseri umani sia esattamente la stessa, a prescindere dalla società; MA è evidente
che vi saranno comunque notevoli somiglianze nello sviluppo psicologico degli
individui: abbiamo già esaminato alcuni fenomeni universali (la cultura, il
linguaggio, il matrimonio, il tabù dell’incesto), ma qui analizzeremo quelli più
legati all’aspetto psicologico:
capacità di inventare tassonomie e costruire contrasti binari; ordinare i
fenomeni; usare operatori logici (es: la congiunzione, la negazione e
l’uguaglianza); pianificare il futuro; avere una conoscenza del mondo
riguardo al pensiero sull’uomo sembrano essere universali il concetto di sé o
della persona; il riconoscimento delle espressioni del viso; il tentativo di
comprendere le intenzioni dell’altro sulla base di alcuni indizi (espressione del
viso, modo di parlare, atteggiamenti); il desiderio di sapere ciò che gli altri stanno
pensando
riguardo alle emozioni sembrano essere universali la capacità di identificarsi
con i sentimenti dell’altro; l’abilità di comunicare e di riconoscere sentimenti di
felicità, di dolore, di collera, di paura, di sorpresa, di disgusto e di disprezzo; il
riso nei momenti di felicità, il pianto in quelli di dolore; sentimenti quali l’invidia
e la gelosia; la capacità di provare attrazione sessuale; alcune specifiche paure
infantili (es: la paura degli sconosciuti)
I PRIMI STUDI:
Margaret Mead mette in discussione l’assunto secondo cui l’adolescenza è
vissuta ovunque come un periodo di crisi e di stress
Bronislaw Malinowski confutò la teoria del complesso di Edipo: egli osservò
che nelle società non matrilineari i bambini possono effettivamente provare
sentimenti di ostilità nei confronti del padre, ma non perché questi rappresenti un
rivale sessuale, quanto piuttosto perché esso incarnerebbe l’adulto che amministra
la disciplina
44
elaborati in Occidente, e ciò implica un notevole svantaggio per coloro a cui
vengono somministrati, sia perché con i materiali non vi è familiarità, sia perché
la stessa situazione del test è sconosciuta; sembra, quindi, che qualsiasi bambino
possa acquisire il concetto di conservazione, purché abbia esperienze quotidiane o
un percorso formativo che lo stimolino al riguardo; riguardo al quarto stadio,
invece, il problema riguarda il fatto che in queste prove gli individui scolarizzati
riescano meglio di quelli non scolarizzati
gli antropologi si interessano agli aspetti della personalità che sono comuni in un
popolazione PERSONALITÀ = eredità genetica + esperienze vissute +
condivisione con gli altri
occorre riflettere sulle ragioni che spingono una famiglia ad allevare i figli
secondo modalità specifiche: le differenze in ambito educativo che riscontriamo in
una società sono il riflesso delle idee riguardanti il modo "giusto" di crescere i
figli
Nel 70% delle società il bambino viene allattato almeno sino ai 2 anni, e gli
ultimogeniti vengono svezzati anche più tardi.
Società preindustriali Società industriali
Per quanto riguarda la pratica di Per molti versi si tende ad essere meno
portare con sé e a contatto il bambino i solleciti nei confronti dei bambini di
genitori lo fanno per più del 50% del quanto non accada nelle società
tempo. I bambini trascorrono molto preindustriali. I bambini trascorrono
tempo a contatto con un’altra persona, molto tempo in piccoli spazi recintati
spesso dormono insieme alla madre (box o culle), e vengono portati in
nello stesso letto o comunque nella braccio e toccati, nel corso della
stessa stanza. Durante il giorno giornata, relativamente poco. Quello
vengono allattati ogniqualvolta ne che avviene nelle ore notturne è
facciano richiesta. Si risponde con analogo. È molto comune nutrire i
estrema sollecitudine al pianto di un bambini con il biberon distanziando di
bambino. alcune ore le poppate.
45
affermiamo che l’aggressività fisica o quella verbale rappresentano un tratto
caratteristico della personalità in una data società, noi stiamo formulando un
giudizio relativo se, effettuando ricerche sul campo, analizzeremo
sistematicamente il verificarsi dei comportamenti aggressivi, saremo allora in
grado di determinare la frequenza modale di questi in un lasso di tempo dato; in
tal modo potremo poi comparare le frequenze modali di tale comportamento in
società diverse; proprio come una cultura non è fissa o statica, così neppure le
caratteristiche della personalità tipica lo sono
46
riguardo alla concezione del sé, una delle differenze su cui più si concorda è
quella che sottolinea come nella società occidentale si ponga un’enfasi
sull’autonomia dell’individuo, mentre nelle società non occidentali ciò che
conterebbe sarebbero le relazioni che intercorrono tra gli individui 2 obiezioni:
lo studio di altre culture ha messo in luce l’esistenza di sfumature di
significato che si collocano ben oltre l’opposizione individualismo VS
collettivismo
sarebbe necessario, per appurare il contrasto, scoprire in che modo, in una data
società, alcuni individui vedono se stessi effettivamente; la realtà, infatti, può
essere molto diversa dagli ideali dichiarati
47
hanno molto a che fare con i bisogni adattivi della società, e riflettono ed
esprimono piuttosto i motivi, i conflitti e le ansie dei suoi membri
alcuni antropologi hanno riscontrato come le preferenze culturali per
determinati tipi di giochi siano da correlare ad alcuni aspetti delle pratiche di
allevamento infantile, in particolare ai conflitti da queste innescate
in alcune società, i riti di iniziazione avrebbero lo scopo di risolvere un
conflitto legato al problema della costruzione dell’identità sessuale
vi sono prove dell’universalità della religione anche nei tempi storici; perché la
religione è presente in tutte le società?? le religioni siano create dagli uomini per
rispondere a determinati bisogni e condizioni che sono universali
BISOGNO DI COMPRENSIONE INTELLETTUALE: secondo alcuni autori
la religione nacque da riflessioni riguardanti i sogni, gli stati di trance e la morte;
si credeva che ogni cosa avesse una duplice esistenza: da una parte il corpo, fisico
e visibile, e dall’altra l’anima, psichica e invisibile; secondo questi autori la
credenza nelle anime fu la prima forma di religione (animismo) animatismo
(credenza nell’esistenza di forze soprannaturali impersonali)
REGRESSIONE A SENTIMENTI INFANTILI: ipotesi che gli avvenimenti
dell’infanzia possano avere un effetto importante e prolungato sulle credenze e
sulle pratiche della vita adulta quando sentono di perdere il controllo o di
trovarsi in situazioni di bisogno, gli adulti possono regredire ai loro sentimenti
infantili; possono allora appellarsi agli dèi o alla magia per ottenere ciò che non
sono in grado di raggiungere da soli, proprio come quando si rivolgevano ai
genitori per avere una risposta ai propri bisogni
ANSIA E INCERTEZZA: la religione nasce dal bisogno universale di trovare
un confronto negli inevitabili periodi di crisi; attraverso la credenza religiosa gli
uomini affermano che la morte non è né reale né definitiva
BISOGNO DI COMUNITÀ: alcuni scienziati sociali ritengono che la
religione nasca dalla società e dia risposta più a bisogni sociali che a bisogni
psicologici (comuni a tutti gli uomini); la religione deriva dall’esperienza di
vivere in gruppo: la credenza e la pratica religiose indicano il posto di una persona
nella società, accrescono il sentimento di comunità, danno fiducia; il vero oggetto
di culto religioso è la società
48
TIPOLOGIA DEGLI ESSERI E DELLE FORZE SOPRANNATURALI:
FORZE SOPRANNATURALI: alcune forze soprannaturali hanno carattere
impersonale (animatismo); il mana ne costituisce un esempio: si tratta di una forza
soprannaturale e impersonale che si ritiene dimori soltanto in alcuni oggetti e in
alcune persone; anche nella nostra società ritroviamo qualcosa di simile (es: un
giocatore di baseball può pensare che una determinata blusa abbia una forza o un
potere soprannaturali e che, indossandola, segnerà più punti)
MANA E TABÙ: oggetti, persone o luoghi possono venir considerati tabù; si
distingue il concetto di mana da quello di tabù, osservando come gli oggetti
contenenti mana possano essere toccati, mentre la stessa cosa è proibita per quelli
considerati tabù, in quanto il loro potere può provocare dei danni
ESSERI SOPRANNATURALI: rientrano in 2 ampie categorie: vi sono quelli
di origine non umana (dèi e spiriti) e quelli di origine umana (fantasmi e spiriti
degli antenati); gli dèi, i più importanti tra gli esseri di origine non umana, sono
personalità dotate di nome proprio; spesso si tratta di essere antropomorfi
(concepiti a immagine dell’uomo); inferiori agli dèi per prestigio, e spesso più
vicini agli uomini, troviamo una moltitudine di spiriti anonimi; alcuni possono
essere spiriti tutelari
FANTASMI E SPIRITI DEGLI ANTENATI: sono esseri soprannaturali che
una volta erano uomini; non è difficile spiegare la credenza quasi universale nei
fantasmi: quando, infatti, una persona cara muore è possibile che particolari
momenti originino la sensazione che questa persona sia ancora, in qualche modo,
presente; gli spiriti sono soprattutto quelli di parenti stretti e amici, e non estranei;
è più probabile che la gente creda in spiriti degli antenati attivi laddove i gruppi di
discendenza sono importanti unità decisionali
gli dèi o gli spiriti venerati in una data cultura tendono a possedere uno specifico
carattere o una determinata personalità; il carattere degli esseri soprannaturali è
connesso alla natura dell’educazione infantile; alcuni antropologi ipotizzano che
la relazione tra il dio e l’uomo sia una proiezione di quella tra genitori e figli, nel
qual caso le pratiche di allevamento dei figli potrebbero facilmente essere
rivissute nel rapporto con il soprannaturale: nelle società che hanno pratiche di
allevamento infantile punitive e violente è più probabile riscontrare una credenza
in dèi aggressivi e ostili, e viceversa.
la variabilità delle strutture sociali delle società umane trova la sua controparte nel
mondo soprannaturale è più probabile che le società con sistemi politici
gerarchizzati credano in un dio supremo
49
una condotta immorale quando nelle società non vi siano profonde differenze
economiche; probabilmente la convalida soprannaturale della condotta morale è
particolarmente utile laddove le disuguaglianze mettono a dura prova la capacità
del sistema politico di mantenere l’ordine sociale e di ridurre al minimo il
disordine
50
SACRIFICI: in molte religioni troviamo la tradizione del pasto sacro; in altre
si fanno sacrifici agli dèi per influenzarne l’azione, per deviarne la collera oppure
per attirare la loro benevolenza; caratteristica di tutti i sacrifici è l’offerta agli dèi
di qualcosa di valore; probabilmente noi pensiamo che tra tutti i tipi di sacrificio
quello umano sia il sacrificio estremo, eppure esso non è raro; le società che, dal
punto di vista delle risorse energetiche, dipendono soprattutto dal lavoro umano
possono ritenere che l’offerta di una vita umana sia quella più appropriata
MAGIA: credenza (e relative pratiche) degli uomini che le loro azioni possano
costringere il soprannaturale ad agire in un determinato modo; prevede la
manipolazione del soprannaturale a scopi benefici o malvagi; noi tendiamo ad
associare la credenza nella magia a società più semplici della nostra, ma un
numero consistente di persone negli Stati Uniti considerano la magia seriamente
fattucchieria e stregoneria sono tentativi di invocare gli spiriti affinché operino a
danno di qualcuno: FATTUCCHIERIA include l’uso di materiali, di oggetti e di
sostanze che servono ad invocare la malevolenza soprannaturale
STREGONERIA può essere definita come l’atto di commettere gli stessi danni,
ma esclusivamente per mezzo del pensiero e dell’emozione (non è possibile
trovare le prove dirette di una stregoneria e quindi è meno condannabile); si
ricorre alla stregoneria per spiegare ciò che altrimenti risulterebbe inspiegabile
la mania per la stregoneria diffusasi in Europa tra il 500 ed il 600 e i processi per
stregoneria tenuti a Salem, Massachusetts, 1692 rappresentano la paura degli altri
spiegazioni:
disordine politico
un’epidemia vera e propria (la malattia della segale cornuta)
51
FATTUCCHIERI E STREGONI: differentemente dagli sciamani, i
fattucchieri e gli stregoni di entrambi i sessi tendono ad avere, nelle loro società,
uno status economico e sociale molto basso; fattucchieri e stregoni presunti sono
abitualmente temuti, perché si pensa che sappiamo come invocare il
soprannaturale per provocare malattie, danni, morte
MEDIUM: di solito sono donne; a queste specialiste, che dedicano solo una
parte del loro tempo all’attività, viene chiesto di guarire e di divinare mentre sono
in trance di possessione
SACERDOTI: sono in genere uomini che si occupano a tempo pieno della
propria attività, che consiste nell’officiare in occasione di cerimonie pubbliche; di
solito hanno uno status molto elevato; di solito si acquisisce il proprio incarico per
eredità o per nomina politica; l’apprendistato può essere lungo e impegnativo; di
norma non riceve compensi; è la dipendenza da riti mandati a memoria che da un
lato caratterizza e dall’altro protegge il sacerdote
12. LE ARTI.
52
la maggior parte delle società non ha un termine per definire ciò che noi
chiamiamo "arte", forse perché, soprattutto nelle società con un basso grado di
specializzazione, essa è parte integrante della vita sociale, politica e religiosa
alcune definizioni dell’arte ne sottolineano il carattere evocativo (un prodotto
artistico ha il fine di provocare emozioni; tuttavia, ciò che per una cultura può
essere evocativo per un’altra può non esserlo affatto)
altre ritengono che l’arte sia qualcosa di più del mero tentativo individuale di
esprimere e di comunicare idee ed emozioni; occorre prendere in considerazione i
modelli e i significati culturali
le attività artistiche sono sempre, in parte, culturali, in quanto presumono
l’esistenza di credenze, emozioni e modelli di comportamento appresi e condivisi:
di solito noi non consideriamo artistico ciò che è utile, ma altre società non
operano questa distinzione tra oggetti d’uso e oggetti d’arte
nella nostra società, inoltre, un oggetto, per essere considerato artistico,
dev’essere unico (anche se è necessario che resti comunque entro una gamma di
variabilità accettabile); in altre società, invece, è apprezzato di più chi è in grado
di riprodurre fedelmente un modello tradizionale
tutte le società intervengono sul corpo a fini estetici; gli interventi possono essere
permanenti (cicatrici, tatuaggi, deformazione di parti del corpo) o temporanei (uso
di colori o di piume, gioielli, ..)
ciò può servire a definire la posizione sociale, il rango, il sesso, l’occupazione,
l’identità etnica o religiosa
gli ornamenti sul corpo hanno anche un significato erotico
in molte società il corpo viene alterato o segnato in modo permanente spesso
per indicare un passaggio di status (es: nel corso di una cerimonia di iniziazione)
il modo forse più ovvio in cui gli artisti risentono dei limiti imposti da un contesto
specifico è quello legato alla disponibilità dei materiali; anche lo stile di
lavorazione varia enormemente da una cultura ad un’altra; si è ipotizzato che
alcuni elementi dell’arte pittorica siano associati alla presenza di una gerarchia
sociale:
53
nell’arte delle società egualitarie vi è di solito la ripetizione di un singolo
elemento; viceversa, la combinazione in modelli complessi di elementi grafici
differenti sarà riscontrabile nell’arte delle società stratificate
nei disegni delle società egualitarie lo spazio vuoto rappresenterebbe il
relativo isolamento della società; l’arte delle società stratificate, al contrario,
sarebbe "piena"
la simmetria può suggerire legami sociali egualitari, mentre l’asimmetria è
riconducibile a forti differenze e alla stratificazione sociale
la presenza o l’assenza di linee che circoscrivono (es: le cornici nella nostra
cultura), può indicare la presenza o l’assenza di regole impositive che guidano il
comportamento individuale; un disegno non circoscritto può riflettere l’accesso
libero alle proprietà (nelle società egualitarie, infatti, la proprietà individuale non
esiste); viceversa nelle società stratificate, dove le linee di delimitazione possono
rappresentare più in generale tutte le differenze concrete che distinguono le
diverse classi sociali
non solo gli strumenti, ma anche la musica varia enormemente da una società
all’altra; in alcune società, per esempio, si preferisce ascoltare musica dai ritmi
regolari, in altre, al contrario, si privilegiano i cambiamenti di ritmo; esistono poi
differenze negli stili canori; si è riscontrato che lo stile canoro muti in base alla
complessità sociale; gli studi in campo musicale giungono a conclusioni simili a
quelle nell’ambito delle arti visive; la complessità sociale si riflette nelle
complessità dei canti; è stata individuata una relazione tra la polifonia (le canzoni
presentano contemporaneamente più di una melodia) e una spiccata
partecipazione femminile al procacciamento del cibo; correlazione molto stretta
tra i metodi di allevamento dei bambini e il tipo di musica prodotto da una società
(nelle società in cui il bambino viene portato con sé, egli percepisce il movimento
ritmico del camminare; queste società, nei loro canti, tendono a presentare ritmi
regolari; le società in cui il bambino è posto in una culla, invece, tendono ad avere
musiche basate su ritmi irregolari o liberi); una grande estensione di toni vocali è
dovuta ad un’intensa stimolazione del bambino prima dello svezzamento; le
restrizioni sessuali sarebbero associate a restrizioni della voce, soprattutto a toni
nasali
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castrazione (a volte reale ma più spesso simbolica); si è ipotizzato che i miti degli
eroi seguiano un modello simile in tutto il mondo: il protagonista viene
abbandonato alla nascita, poi viene salvato da esseri umani o da animali, quindi
cresce e diventa un eroe; i miti degli eroi sono simili alle iniziazioni; non sempre,
nei racconti, le conseguenze sono positive (es: la leggenda greca di Icaro).
ben prima dell’arrivo degli europei, furono i contatti tra i gruppi nativi a produrre
dei cambiamenti:
si iniziò a servirsi di nuovi materiali per fini artistici, in quanto questi erano
entrati a far parte del circuito commerciale
a volte venivano adottate le cerimonie di un altro gruppo
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quali sono i motivi che inducono le persone ad adottarlo?? vi sono 2
possibilità: gli individui accolgono il nuovo tratto volontariamente (anche se non
coscientemente) oppure vengono forzati ad accettarlo
un nuovo tratto è sempre adattivo?? gli effetti di un cambiamento culturale
possono essere positivi o negativi
in alcuni casi l’invenzione nasce dalla necessità di raggiungere uno scopo preciso
(es: la cura della tubercolosi, il viaggio dell’uomo sulla luna); altri tipi di
invenzioni, invece, sono meno intenzionali (convergenza accidentale o invenzione
inconsapevole)
coloro che per primi adottano le innovazioni sono generalmente individui colti, di
status elevato, che hanno una mobilità sociale verso l’alto e che, nel caso abbiano
delle proprietà, gestiscono affari o imprese agricole; coloro che, in quanto
economicamente più disagiati, necessiterebbero maggiormente delle innovazioni
tecnologiche sono in realtà gli ultimi ad usufruirne (nei periodi di rapido
mutamento tecnologico, quindi, è probabile che la distanza tra i poveri e i ricchi
aumenti); le classi medio-alte tendono ad essere più conservatrici di quelle medio-
basse (quando i rischi che potrebbero conseguire da un’innovazione non sono
noti, gli individui appartenenti alle classi inferiori sono comunque più disposti ad
adottarla, in quanto hanno poco da perdere)
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alcuni elementi culturali di una società possono essere acquisiti da società
vicine e diffondersi poi gradualmente: si parla di contatto diretto
la diffusione per contatto mediato avviene grazie all’azione di terzi
(commercianti, soldati, missionari)
siamo in presenza di una diffusione per stimolo quando la conoscenza di un
tratto culturale appartenente ad un’altra cultura stimola l’invenzione, o lo
sviluppo, di un suo equivalente locale (si prendono a prestito alcuni tratti, altri si
modificano, e altri ancora si inventano)
le società rifiutano sia i tratti culturali altrui che considerano ripugnanti, sia le
concezioni e le produzioni materiali che non soddisfano i bisogni psicologici,
sociali e culturali che sono loro specifici; gli individui non assorbono tutto ciò che
viene loro proposto dall’esterno (se si comportassero in questo modo, infatti, la
variabilità culturale esistente nel mondo sarebbe minima); inoltre, non tutti i tratti
culturali sono comunicabili con la stessa facilità (quando ci spostiamo al di fuori
dell’ambito della cultura materiale); spesso la scelta di un tratto culturale dipende
più dal suo aspetto esteriore che non dalla funzione o dal significato che
possedeva nella cultura d’origine
una società subordinata può decidere di adottare determinati tratti culturali per
riuscire a sopravvivere in una realtà che sta mutando OPPURE può accadere che i
membri della società dominata si identifichino nella cultura dominante sperando
di riuscire a raggiungere le stesse sicure condizioni di vita di cui sembrano godere
gli esponenti di questa cultura
anche le politiche di aiuto delle nazioni potenti nei confronti dei paesi "in via di
sviluppo", nel bene e nel male costituiscono pur sempre forme di pressione
esercitate dall’esterno: è vero che forse è la persuasione ad essere usata invece
della forza; ciononostante i programmi di sviluppo sono pure sempre concepiti
allo scopo di orientare l’acculturazione nella direzione della cultura delle società
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dominanti; questi cambiamenti sono quindi in contraddizione con i modelli
culturali tradizionali e possono alterare lo stile di vita classico
come viene operata la scelta?? in parte essa può essere effettuata sulla base dei
rischi o dei costi connessi all’adozione dell’invenzione; è probabile che solo chi
può permettersi di rischiare decida di tentare; gli altri si regoleranno sulla base dei
risultati conseguiti da chi ha operato il tentativo
occorre ricordare però che non sempre l’adozione di nuovi tratti porta dei benefici
a breve o a lungo termine:
possono esservi degli errori di valutazione, soprattutto nel caso in cui
un’innovazione paia soddisfare un bisogno fisico; perché, per esempio, vi è un
così largo consumo di droghe e di sigarette benché se ne conoscano gli effetti
deleteri per la salute??
anche se le valutazioni sui benefici immediati possono essere corrette, è
possibile sbagliarsi relativamente alle conseguenze a lungo termine
a volte il cambiamento è indotto da chi è più forte e i benefici possono essere
scarsi o addirittura nulli
in ogni caso, un nuovo comportamento non verrà acquisito culturalmente (o non
rimarrà a lungo) nel caso abbia effetti dannosi al punto di vista riproduttivo;
abbiamo, comunque, la presenza di numerosi esempi di cambiamento culturale
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che sembrano ben poco adattivi (es: il consumo di bevande alcoliche che può
indurre all’alcolismo fino a provocare la morte)
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GLOBALIZZAZIONE: massiccio flusso di beni, persone, informazione e capitali
tra ampie zone della superficie terrestre; ha avuto come risultato la diffusione su
scala mondiale di tratti culturali, particolarmente nel dominio dell’economia e del
commercio internazionale; le persone stanno progressivamente condividendo
comportamenti e credenze con individui appartenenti ad altre culture, e le culture
sono sempre meno entità che hanno confini; la globalizzazione non è un
fenomeno nuovo; tuttavia, avviene al giorno d’oggi su scala molto più ampia;
effetti negativi del colonialismo, dell’imperialismo e della globalizzazione:
— in molti luoghi, popolazioni indigene hanno perso la loro terra e sono state
obbligate a lavorare per salari inadeguati in miniere, piantagioni, e industrie di
proprietà del capitale straniero
— la malnutrizione, se non la fame, sono fenomeni frequenti
ci sono anche risvolti positivi??
+ un miglioramento sotto molti punti di vista, compreso quello, nella maggior
parte dei paesi, che riguarda l’aspettativa alla nascita e l’alfabetizzazione
+ gran parte di tali miglioramento è senza dubbio dovuto alla diffusione di
farmaci prodotti nelle avanzate economie occidentali
+ vi sono in genere meno guerre, visto che le potenze coloniali hanno imposto la
pacificazione all’interno delle colonie, che in seguito sono diventate stati
indipendenti
+ il fattore più importante, forse, è stato la crescita della classe media in tutto il
mondo, la cui esistenza dipende dalla globalizzazione del commercio
+ in molti paesi essa è diventata abbastanza forte e numerosa da poter esercitare
pressioni sui governi per ottenere riforme democratiche e la riduzione delle
ingiustizie
+ il commercio su scala mondiale è il moto principale dello sviluppo economico
+ vi è anche un "commercio" mondiale di persone; oggi infatti molti paesi
"esportano" persone; molte famiglie che vivono in società non occidentali
dipendono da qualcuno che lavora all’estero e invia a casa dei soldi; senza
queste rimesse, molti si troverebbero ad affrontare la fame; il governo
incoraggia la gente a trasferirsi all’estero per lavorare
un maggiore reddito pro capite non significa necessariamente che il tenore di vita
è generalmente migliorato; in un paese la disuguaglianza può aumentare con il
miglioramento della tecnologia, poiché i ricchi spesso ne traggono i maggiori
benefici; inoltre, la ricchezza economica è sempre più concentrata in un numero
relativamente piccolo di stati; è ovvio, dunque, che non tutti sono più ricchi, anche
se in media moltissimo paesi stanno ottenendo risultati migliori; la povertà è più
diffusa perché è aumentata la disuguaglianza tra stati; che sia un bene oppure un
male, il mondo è interconnesso e tale resterà; la questione, ora, è se i
miglioramenti economici per quanto riguarda gli stati si tradurranno in
miglioramenti economici per la maggior parte degli individui
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popolazioni che vivevano in condizioni svantaggiate; attualmente gli antropologi
si interessano anche dei problemi delle società a cui appartengono; operano al di
fuori dell’ambito accademico, e lavorano per il governo, per agenzie
internazionali o per enti di vario tipo; spesso il loro compito consiste
nell’elaborare progetti per il miglioramento delle condizioni di vita di popolazioni
che vivono in una determinata zona; il più delle volte si tratta di tentare di
modificare alcuni comportamenti o di intervenire sull’ambiente; gli anni 40
furono particolarmente proficui per la sua diffusione; nel corso della seconda
guerra mondiale il governo statunitense assunse un grandissimo numero di
antropologi affinché questi apportassero il loro contributo professionale allo
sforzo bellico > nel periodo post-bellico, tuttavia, aumentando l’importanza
dell’educazione superiore, le università offrirono maggiori opportunità di
occupazione e gli antropologi smisero di lavorare per il governo;
contemporaneamente l’antropologia applicata divenne un’area di secondario
interesse e ci si occupò soprattutto della teoria e della ricerca > la situazione mutò
ulteriormente a partire dagli anni 70, allorché si ridussero le opportunità di
lavorare nei college e nelle università; oggi esistono diverse specializzazioni: una
delle più richieste (dal governo o da enti privati) è quella che si occupa di
analizzare "l’impatto sociale" dei progetti
la ricerca sul campo comporta sempre delle considerazioni di tipo etico; in ambito
antropologico sono stati elaborati alcuni principi che affrontano il problema della
responsabilità; la responsabilità primaria è quella che egli ha nei confronti degli
individui che sono oggetto del suo studio (è indispensabile un impegno volto a
garantire il rispetto della loro dignità e del loro benessere); esiste, inoltre, una
responsabilità nei confronti dei lettori; negli anni 40 venne istituito un comitato
che stilasse un CODICE ETICO destinato a coloro che lavoravano come
antropologi applicati: in base a questo codice la comunità a cui è destinato il
progetto dovrebbe essere coinvolta il più possibile nella sua formulazione,
cosicché le possibili conseguenze non le siano ignote; vi è inoltre il divieto di
intraprendere qualsiasi azione che possa arrecare danno alla comunità
non sempre è facile stabilire quali effetti possa avere un mutamento indotto;
talvolta, come nel caso dell’introduzione di cure sanitarie, i vantaggi
sembrerebbero indiscutibili; ma questo solo ad uno sguardo superficiale; è
indispensabile analizzare attentamente gli effetti che l’introduzione di
un’innovazione può produrre non solo a breve, ma anche a lungo termine; un
antropologo oggi ha di fronte 2 alternative: può rimanere in disparte, oppure può
tentare di influenzare i progetti per riuscire ad apportare i maggiori benefici
possibili alle popolazione a cui essi sono rivolti
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la malattia e la morte sono eventi significativi ovunque e per chiunque; gli
antropologi, in particolare quelli medici, stanno progressivamente prendendo
coscienza del fatto che vi è bisogno di considerare i fattori sociali e biologici se si
vogliono alleviare all’uomo le sue sofferenze (es: malnutrizione)
in Europa, nel 900, il concetto dei 4 umori è stato rimpiazzato dalla teoria dei
germi (Louis Pasteur)
molte società credono che la maggior parte delle malattie abbiano cause naturali o
fisiologiche, ma
è molto comune la credenza che alcune possano essere causate da esseri
soprannaturali; la magia e la stregoneria sono fenomeni comuni in ogni società;
uno dei loro usi più frequenti è quello di causare le malattie
si può ritenere anche che la malattia sia causata dalla perdita della propria
anima, dal destino, che sia la punizione per la violazione di un tabù, o che sia
causata dal contatto con una sostanza o un oggetto contaminante o tabù
in altre società si crede che le malattie gravi e la morte siano soprattutto opera
degli spiriti a Chuuk, al giorno d’oggi, si sceglie spesso una tra 2 opzioni
terapeutiche possibili: la medicina occidentale in ospedale o la medicina chuuk; si
suppone che la formula medica chuuk curi le malattie velocemente e in modo
sensazionale; se una cura fallisce, gli abitanti di Chuuk credono di dover
riconsiderare la diagnosi, a volte con l’aiuto di un divinatore; usando entrambi i
metodi, alcune persone si ristabiliscono e altre no; l’ultima parola, quindi, è una
questione di fede
alcune società pensano che la malattia sia dovuta alla punizione per aver fatto
dei torti ad un’altra persona, un animale o uno spirito (solo dopo la confessione la
medicina può essere d’aiuto)
la causa può non consistere solo nell’aver compiuto azioni non appropriate,
bensì anche nell’ansietà e nei cattivi pensieri
in moltissime società, la gente crede semplicemente che le sue idee riguardo alla
salute e alla malattia corrispondano alla verità; i popoli con un altro sistema
medico hanno dovuto riconoscere che le loro concezioni a proposito della salute e
della malattia possono essere ritenute carenti dai medici occidentali; spesso è
dunque necessario decidere quale corrente (occidentale o non occidentale) seguire
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quando si ha a che fare con la malattia; il cambiamento, comunque, non è
completamente a senso unico; si usa il termine BIOMEDICINA per riferirsi al
paradigma medico oggi dominante nelle culture occidentali, dove il prefisso bio-
enfatizza l’aspetto biologico di questo sistema medico; la biomedicina si
concentra su mali specifici e li cura; l’aspetto centrale non è la salute, che viene
considerata come assenza di malattia; si ritiene che le malattie siano fenomeni
completamente naturali, e si nutre relativamente poco interesse per la persona e i
più ampi sistemi sociali e culturali; generalmente i medici tendono a
specializzarsi; la morte è considerata un fallimento, e i medici in ambito
biomedico fanno di tutto per prolungare la vita dei pazienti, senza riguardo per le
condizioni in cui questi ultimi si troverebbero a vivere
nel sistema biomedico tanto i medici che i pazienti restano perplessi di fronte
all’apparente efficacia di altri medici che basano le cure sul simbolismo e sul
rituale; la difficoltà che riscontriamo nella comprensione della cura in tali pratiche
deriva probabilmente dall’assunto biomedico secondo il quale la mente è
fondamentalmente diversa dal corpo; eppure, vi sono sempre più prove del fatto
che la forma della terapia può essere altrettanto importante del suo contenuto; i
MEDICI che si occupano di qualcosa di più del corpo sono talvolta definiti
PERSONALISTI: in una concezione personalistica, si può ritenere che la malattia
sia dovuta a qualcosa che non funziona nella vita sociale del paziente
nelle società in cui vige la specializzazione del lavoro, i sacerdoti possono
essere chiamati in causa per far pervenire alle potenze superiori messaggi o
richieste di cura
le società in cui sono presenti credenze riguardo alla magia e alla stregoneria
come cause della malattia hanno in genere degli specialisti che sono ritenuti in
grado di utilizzare la magia al contrario (vale a dire di riparare al male provocato
da maghi e streghe)
a volte anche a maghi e a streghe si può chiedere di guarire un uomo malato a
causa dell’opera di altre persone; il loro aiuto, tuttavia, può non essere cercato
perché molto spesso sono temuti e hanno uno status relativamente basso
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gli sciamani sono forse le figure mediche più importanti in quelle società
dove manca una specializzazione a tempo pieno (anche se alcuni sospetti sono
confermati, queste cure sono spesso successo)
nella cura delle malattie, i fattori psicologici sono a volte molto importanti
EFFETTO PLACEBO: i pazienti convinti dell’utilità della cura spesso guariscono
rapidamente anche se è stata loro somministrata solo una pillola di zucchero o se
il farmaco non è specificamente indicato per la loro condizione di salute
gli sciamani possono coesistere con i medici veri e propri (spesso gli sciamani
indirizzano i casi che non sono in grado di guarire ai medici; il contrario però non
avviene mai)
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AIDS: la recente e improvvisa crescita della malattia ci ricorda che nuove
malattie, o nuove varianti di vecchie malattie, possono fare la loro comparsa in
ogni momento; il virus (HIV) che causa l’Aids è emerso solo recentemente; il
prezzo, in termini di vite umane, è enorme e crescente; questa è un’epidemia che
genera paura non solo per l’alto tasso di mortalità; ma anche perché ci vogliono
molti anni (in genere 4) dall’esposizione al virus perché essa appaia; nel
frattempo, il rischio di infezione può essere ridotto solo da un cambiamento nel
comportamento sociale, particolarmente quello sessuale; alcuni ricercatori
sostengono che, mentre la causa immediata dell’infezione può essere collegata
soprattutto all’attività sessuale, alcune questioni politiche e sociali di più ampia
portata, come la povertà e la disuguaglianza di genere, aumentano la probabilità di
infezione; i programmi educativi possono non avere successo in luoghi in cui le
persone hanno credenze ed abitudini sessuali incompatibili con essi
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fertilità e sulla salute dei bambini che esse allevano; in alcune culture, lo status
inferiore delle donne ha conseguenze dirette sulla loro possibilità di accesso al
cibo
al giorno d’oggi possiamo essere più motivati a tentare di risolvere quei problemi
alcuni direbbero che la nostra comprensione dei problemi sociali non può mai
essere sufficiente a proporre una soluzione in grado di funzionare; nessuna
comprensione scientifica è perfetta o fornisce certezze; tuttavia, la possibile
ricompensa di una comprensione dei problemi (per quanto incompleta) può essere
un mondo migliore e più sicuro; questa possibilità è ciò che motiva molti
ricercatori che indagano sui problemi sociali
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necessità; le società fondate su un regime di proprietà individuale corrono un
maggior rischio di carestia, se paragonate a quelle in cui la proprietà è comune; è
spesso possibile che i soccorsi forniti dal governo non raggiungano sempre chi ne
ha più bisogno
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fisiche più frequentemente delle società più semplici (forse perchè sono
gerarchiche e tendono ad insistere sull’obbedienza)
le percosse alla moglie sono la forma più comune di violenza familiare (è
comune in quelle società in cui i maschi detengono il controllo sulle risorse
economiche e politiche) gli individui (sia uomini che donne) che hanno subito
punizioni corporali durante l’adolescenza abbiano maggiori probabilità di
commettere (e approvare) atti di violenza del marito sulla moglie
che cosa può essere fatto per ridurre la violenza all’interno delle famiglie?? per
prima cosa, si deve riconoscere che probabilmente non si può fare nulla finché le
persone non riconoscono che essa rappresenta un problema; nella nostra società
molti programmi sono predisposti per allontanare dalle famiglie i bambini e le
mogli, o per punire chi commette abusi nei loro confronti; la promozione
dell’uguaglianza tra i sessi e la condivisione della responsabilità di allevare i figli
possono fare ottenere grandi risultati nella diminuzione dei casi di violenza dentro
le famiglie
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figura maschile possa ridurre la probabilità che in età adulta i maschi commettano
violenze
GUERRA:
nelle società non industriali le persone si mobilitano a causa della paura, in
particolare del timore di possibili ma non prevedibili calamità naturali (siccità,
alluvioni, uragani) che possono distruggere le risorse alimentari il rischio di
guerra dovrebbe diminuire nel momento in cui si capisce che gli effetti dannosi
delle calamità possono essere ridotti o prevenuti dalla cooperazione internazionale
un altro fattore che incide sulla maggiore presenza di guerre consiste nel fatto
che ai bambini si insegna a non fidarsi degli altri (sembra che le persone che
crescono con queste inclinazione intraprendano con più probabilità una guerra,
piuttosto che negoziare o cercare una conciliazione con i loro nemici)
i popoli che vivono sistemi politici più partecipativi (vale a dire più
democratici) intraprendono raramente una guerra nei confronti di altri popoli che
vivono in sistemi simili (è comunque possibile che intraprendano una guerra con
sistemi politici di un’altro tipo) se, quindi, i regimi autoritari scomparissero
dalla faccia della terra, perché le potenze mondiali smettono di dal loro supporto
dal punto di vista militare o di altro genere, il mondo diventerebbe un luogo più
pacifico
un fattore che preannuncia il terrorismo di stato (nei confronti del proprio stesso
popolo) è il regime di governo totalitario ("il potere uccide, il potere assoluto
uccide in modo assoluto"); nei paesi democratici vi sono meno probabilità che si
pratichi il terrorismo di stato, ma quando esso è messo in atto accade durante o
dopo una ribellione o una guerra
i terroristi provengono dai gruppi con uno status sociale più elevato e che in
genere hanno un’educazione maggiore della media
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democrazia sembra ridurre al minimo la possibilità che scoppi una guerra tra le
nazioni
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