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Fenotipo
Classe di lipoproteine presente
secondo Nome generico Forme primitive Forme secondarie
in eccesso nel plasma
l'O.M.S.
Deficit LPL
CHILOMICRONI I lperlipidemia esogena
Deficit apo-CII
Paraproteinemie, LES
lperTG familiare
Diabete, Glicogenosi-tipo
lperlipidemia a fenotipi
VLDL IV lperlipidemia endogena
multipli
I, Lipodistrofia
Paraproteinemie, Uremia
lperTG sporadica
Ipotiroidismo, Nefrosi
lperlipidemia mista Alcoolismo, Estrogeni
VLDL+CHILOMICRONI V
lperTG sporadica
lperTG familiare
Glucocorticoidi,Stress
Obesità
L’iperlipoproteinemia di tipo I è caratterizzata da un aumento di chilomiconi
e viene pertanto definita iperchilomicronemia o anche ipertrigliceridemia
esogena, in quanto sono aumentati i trigliceridi di provenienza alimentare. I
pazienti affetti caratteristicamente mostrano un aumento del chilomicroni
plasmatici dopo un pasto contenente grassi, che non transitorio ma
prolungato, e tale che il siero appare ancora lattescente oltre 12 ore dopo
l’assunzione di cibo.
DIFETTO
MALATTIA FENOTIPO TRASMISSIONE
GENETICO
I recessiva
apo-CII Chilomicronemia familiare
III recessiva
apo-E Iperlipoproteinemia di tipo III
MONOGENICHE II(a)
recettore B, E Ipercolesterolemia familiare
(IIb) dominante
lipasi lipoproteica Chilomicronemia familiare
I-V recessiva
• LDL aferesi
Aterosclerosi
L'aterosclerosi è caratterizzata dalla formazione di ateromi (placche di
materiale lipidico, proteico e fibroso) nelle arterie muscolari di grande e
medio calibro (coronarie, carotidi e femorali) e in quelle elastiche come
l'aorta o l'arteria polmonare. L'aterosclerosi, dunque, è una specifica tipologia
di arteriosclerosi* e, tra tutte, risulta la forma più frequente e clinicamente
importante (prima causa morte nel mondo occidentale) la sindrome
metabolica è il principale fattore predisponente l'aterosclerosi.
Il motivo per cui alcune placche si rompono è legato soprattutto alla loro
infiammazione cronica.
Fisiopatologia della Placca Ateromasica
La lipoproteina (a) è una particella simile alle lipoproteine a bassa densità (LDL);
sintetizzata dal fegato, consiste in una molecola di apolipoproteina B100 (apo
B100) legata covalentemente con una glicoproteina denominata apolipoproteina
(a); il ruolo fisiologico e gli effetti della lipoproteina (a) non sono ancora stati del
tutto chiariti, ma, in vitro, è stato osservato che Lp(a) è in grado di oltrepassare
l’intima arteriosa umana e, negli studi compiuti su animali, è stata riportata la
capacità di Lp(a) di promuovere trombosi, infiammazione e formazione di cellule.
La Lipoproteina A favorisce la cardiopatia coronarica
I livelli circolanti di Lp(a), che sono sotto un forte controllo genico, non
risultano essere significativamente influenzati dalle abitudini alimentari e
dalla supplementazione con acidi grassi polinsaturi n-3.
Tuttavia, un recente studio ha sottolineato l'interazione tra l'elevato
consumo giornaliero di pesce (>42 g/giorno) ed il polimorfismo LPA 93C>T
(rs1853021) nel ridurre i livelli plasmatici di Lp(a), fornendo l'evidenza di una
possibile modulazione di tali livelli nella popolazione generale.
Negli studi di fase III in corso, sia alirocumab che evolocumab hanno
dimostrato di essere associati ad una riduzione dei livelli di Lp(a) variabile tra
il 25 ed il 30%. Se confermato, avremo a disposizione agenti in grado di
modulare in senso negativo i livelli di Lp(a).
Terapia dell’ Aterosclerosi
Interventi mirati sullo stile di vita e sui fattori di rischio sono in grado, da soli, di
arrestare la progressione dell'aterosclerosi. In alcuni casi la correzione delle
abitudini scorrette abbinata a terapia farmacologica porta addirittura ad una
regressione delle lesioni aterosclerotiche.