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Il cedimento globale risulta quindi generalmente costituito dai contributi dovuti a fenomeni immediati,

alla consolidazione e (eventualmente) alla compressione secondaria (o viscosità) in questo modo:

∆H = ∆H i + ∆H c (+∆H s )

In terreni non coesivi e nelle argille non sature è prevalente il contributo del cedimento immediato,
eventualmente accompagnato da una piccola componente viscosa.

Cedimenti di consolidazione prevalgono invece nei suoli coesivi saturi, eccettuati i terreni molto
organici, nei quali può essere prevalente il termine viscoso.

Analisi dei cedimenti immediati sono impiegate per tutti i terreni a gradazione fine, compresi limo e
argille con grado di saturazione S< 90% circa e per quelli a gradazione grossa con elevato coefficiente di
permeabilità.

Analisi dei cedimenti di consolidazione vengono usate per tutti i terreni a gradazione fine saturi o quasi
saturi, ai quali si applica la teoria della consolidazione. La ragione di questa scelta è che per suoli di
questo tipo interessa valutare non solo l’entità del cedimento ∆H ma anche il tempo necessario perché
esso si stabilizzi.

Nella pratica i entrambi i casi si utilizza per il calcolo un’espressione del tipo

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Cedimenti uniformi, rotazionali e differenziali. Valori accettabili.

Dunque per cedimento di un punto del piano di posa di una struttura si intende 1’abbassamento del
suddetto punto, provocato dalla deformazione del terreno sottostante.

Parlando invece di cedimento globale del piano di posa di una struttura potremo distinguere tre casi.

a) cedimento uniforme ovvero traslazione verticale del piano di posa della struttura: tutti i punti del
piano di posa subiscono un medesimo cedimento. Il fenomeno è analizzabile mediante semplici
considerazioni cinamatiche ( moti di corpo rigido ) quindi non si genera nella struttura alcun stato
tensionale aggiuntivo. Per quanto detto tale tipo di cedimento non suscita gravi preoccupazioni a meno
di eventuali problemi di agibilità, collegamenti impiantistici o situazioni specifiche come quelle di
serbatoi prossimi al livello di falda freatica.

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b) cedimento rotazionale caratterizzato da una rotazione de1 piano di posa della struttura attorno ad-un
asse orizzontale giacente sul piano stesso. Anche per questo tipo di cedimento vai. quanto detto a
proposito del cedimento uniforme. La situazione è più preoccupante in quanto può venire intaccato
l’equilibrio globale della struttura per la presenza di un momento instabilizzante indotto dalla rotazione.

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c) cedimento differenziale: quando il
piano di posa non subisce. soltanto
uno spostamento di corpo rigido, ma
anche una certa deformazione. In tal
caso il piano di posa non rimane
piano, causando in genere uno stato
tensionale aggiuntivo nella struttura
sovrastante, spesso non considerato in
sede progettuale.

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