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servatoti europei ~ pionieri dell'etnomusicologia secondo
Vodierno punto di vista ~serissero dei velociresoconti (di
solito molto negativi) sulla musica, che essi percepivano co-
‘me comica, inumanao insopportabilmente noiosa. Altri, in-
vece, redassero delle langhe ed impegnative deserizioni di
{quanto avevano sentto e visto: fra questi il gesuita Pere
Amiot in Cina, o Villoteau che viaggi® con lesercito di Na
poleone in Egitto. Il primo, interessatoallopera di conver-
sione, eil secondo, impegnato come studioso al servizio del:
respansionismo e del contrllo militate, offrono degli esem-
pidi come la descrizione aiutava a consolidare Pidea europea
dell"“Osignte”, una denominazione settecentesca usata per
tuite™quanto si trovava al dilt di Vienna, Mentre questi os-
servatori pensavano che l'Oriente meritasse di essere'stu-
diato per Je sue antiche (oramai “‘decadenti”) civil, che
comprendevano anche dei sistemi di scritturae di teoria mu.
sicale, la rimanente musica del mondo non offciva affatto
dei motivi di comparazione con la cultura artistica europea,
Gli altri due tipi di culture musicali vennero individuati
lla pri met el sea mnie simi” pew
dotta dalle “societA tribal” principalmente dell Africa, del
Pemisfero oceidentale € dell’ Oceania, ¢ la musica jail
seach sembtava cositure la musica primitive delle society
Eazopee, ubieata nel mondo illetterato dei contadini,
I mondo contadino risultava interessante perché anche
le dlite europee potevano considerare Ia sua musica come
¢qualcosa che apparteneva a “loro”, sfacendosi al romanti
cismo eal nazionalismo sviluppatisi nel secolo xrx. Un gran-
de exnomusicologo come Béla Bartsk, sebbene non 3i sia
mai liberato del suo atteggiamento elitario nei confront dei
contadini dai quali raccoglieva cos{ tante melodie, riteneva
che la missione della sua vita consistesse soprattutto nel de
finize il carattere ungherese in termini di cultura musicale,
sin dal punto di vista della ricerca sul campo sia come ma:
teriale per Ia sua personale tecnica compositiva, Per molti
ricereatori europei, quindi, la risposta alla questione «qua-
Jimusiche» studiareera di solito, e ancora oggi spesso & «la
“asta” musi,
pmusicologia
“teadizionali”, m2 5
otigine si coneentrd sulle musiche
attenzione si &spostata molto deci
(QUALI MUSICHE? 357
samente verso losservizione ilaplowvero
commercial diffuse dai mass-media, Non etiehdo socio
a Interesstf solamente alle statistiche e ai modell di con:
sumo della clare di ase i etnomuscologi hanno cet
cato dei gruppi e delle scene rappresentativi delle pis grand
aieition inerenti alla men eontemporaneenel-niondo
Due studi ben noti degli anni Novanta che si occupano di
patticolati musiche popular da un punto di vista etnomusi-
cologico sono quello di Tri salla musica rap (Rose
1994) e quello di Robert Walzer sull’beavy metal (2993),
Un recente contributo di Steven Feld, prima citato a pro-
posjto dello studio su un piccola socletd della foresta pl
tafe di Papua Noova Guinea, &incentrato su igh dei a
sich colbearono al su prima ers ial un
jo sillurban di musta evivono nella cit, dove meson
Je sonorita del pop e del country americani con Ia lingua ela
cultura un tempo isolate dei loro genitori
Lasicerca di Feld ~ com¢ evimualmente tut gli studi suk
Ieculture musicali contemporarice frontarele que-
Sout eCetgotle che son divente co! im-
portanti per Tetnomusicologia d’oggi. Si tratta semplice-
‘mente di riconoscere che in tutto il pianet non visono pit.
sche Gadziona i originate la aot opere da
"Occidente, Te tecnologie dt registrazione ditfustone del
suai, che hanno preso avvio in sordina al inzio del se-
colo xx, sono diventate tanto efficienti e se n’e tratto un
tale vantaasio che owunque la-gente & esposta-a: eae
gamma iui ga ata ake ST regional etransnazional, anche
Sc HOSERpIE Ca Pomoscensr delle APT ATID che sicot
ta Geanta, Nea Taggior parte def eastern st
ta di ascoltatoriattivi enon di sempliei recettori passivi di
‘una musica diventata di consumo quotidiano. Ad esempio,
Philip Galinsky (che ha conseguito il dottorato alla We:
sleyan University nel 1999) ha studiato una “scena” chia-
tata swamp music (letteralmente «musica della palude>] a
Recife, in Brasil, dove il logo di una band & costituito da
‘una parabola satellitare nella palude, una rappresentazio
ne gtafica della visione del mondo dei musicistilocali, che
sono fermamente radicati nel loro ambiente, ma hanno la
loro attrezzatura di rilevamento pronta a ricevere e tra-