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2, 34, 93
Author(s): Silvia Ottaviano
Source: Materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici , 2009, No. 63 (2009), pp. 165-
174
Published by: Fabrizio Serra Editore
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Materiali e discussioni per l'analisi dei testi classici
Un intero ciclo
una lunga poetico
e complessa elegia, della produzione
tradizionalmente attribuita alproperziana
secon ? concluso da
do libro,1 che presenta molti aspetti programmatici.2 Sulla sua unit? la
critica ha ormai raggiunto un vasto consenso, a seguito di un articolato
dibattito suscitato da dubbi non del tutto privi di consistenza:3 l'elegia,
come spesso avviene nell'opera di Properzio, presenta una variet? di
temi e interlocutori che pu? di primo acchito disorientare.
Il componimento trae spunto da una situazione topica:4 un amico del
poeta ha violato il vincolo d?liantes insidiandone la puella nell'ebbrezza
del convito (w. 1-22); la prospettiva per? si sposta rapidamente perch?
il personaggio in questione, un certo Lynceus, forse identificabile con
Lucio Vario Rufo,5 ? un poeta dalle inclinazioni molto diverse rispetto a
Properzio: ci? motiva la transizione alla polemica letteraria e alla difesa
della poesia tenue e dello stile di vita disimpegnato praticati dall'autore
(w. 27-58). A questo punto Linceo scompare improvvisamente per la
sciare la scena nel confronto con Properzio a un nuovo attore, stavolta
presentato a volto scoperto: Virgilio, la cui Eneide appena nascente vie
ne annunziata con toni trionfali e memorabili (w. 65-66).
Alla luce di questo sviluppo, si rafforza la suggestione che l'intera
elegia sia in realt? una poesia d'occasione rivolta, con qualche ammic
* L'idea per questa nota ? nata in seno al seminario properziano diretto dal Prof. G.
B. Conte presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nell'a.a. 2008-2009; in seguito ho
esposto una relazione sul tema in occasione di un incontro tra dottorandi coordinato
dal Prof. M. Gioseffi (Universit? Statale di Milano). Ringrazio tutti i partecipanti per
osservazioni e suggerimenti. Sono particolarmente grata a M. D. Reeve e S. Heyworth
per avermi comunicato le loro impressioni di lettura.
1 Sulla questione molto dibattuta dell'unit? del secondo libro di Properzio si veda
la sintesi ragionata in Fedeli 2005, pp. 22-35; J. L. Butrica, History and Transmission
of the Text, in Bull's Companion to Propertius, ed. by H.-Chr. G?nther, Leiden-Boston
2006, pp. 29-30.
2 H. A. J. Munro, The Last Elegy of the Third or Second Book of Propertius, ?The Jour
nal of Philology ? 6.1876, pp. 28-46; G. Garbarino, Epiloghi proper?iani: le elegie di chiu
sura deiprimi tre libri, in Colloquium Propertianum (tertium), Assisi, 29-31 maggio 1981. Atti,
Assisi 1983, pp. 130-139.
3 Fedeli 2005, pp. 950-952; Heyworth 20072, pp. 262-264.
4 Cf. Catull. 30, 77; Prop. 1, 5, e Fedeli 1980, p. 153.
5 J.-P. Boucher, L' uvre de L. Varius Rufus d'apr?s Properce 11, 34, ?Rev. ?t. Ane.? 60,
1958, pp. 307-322, e, da ultimo, F. Cairns, Sextus Propertius: the Augustan elegist, Cam
bridge 2006, pp. 295-318.
?MD? ? 63 ? 2 9
camento,1 a due amici dello stesso circolo che in quel momento stava
no percorrendo la strada dell'epica o della poesia elevata: ad ognuno
di loro Properzio dedicherebbe un omaggio ora ironico ora solenne,
senza perci? rinunziare a precisare ed esaltare la propria scelta poetica.
Non a caso il componimento si chiude con un catalogo di poeti erotici,
culminante con l'autore stesso, che costituisce una sorta di genealogia
dell'elegia d'amore latina.
Dopo aver rievocato le opere minori di Virgilio, Properzio, tramite
un raccordo realizzato da una coppia di distici di difficile interpretazio
ne (w. 81-84),2 passa ad elencare gli autori che prima di lui avevano can
1 Se si crede airidentificazione di Linceo con Vario, non escluderei che qui Pro
perzio alludesse scherzosamente a una diceria piccante che circolava sul suo conto :
Asconius Pedianus adfirmat, ipsam [se. Plotiam Hie?am] postea maiorem natu narrare soli
tarn, inuitatum [sc. Vergilium] quidem a Vano ad communionem sui, uerum pertinacissime
r?cusasse (Svet.-Don. vita Verg. io, 5 Brugnoli-Stok). Mi sembra comunque probabile
che il triangolo rappresentato nella prima parte dell' elegia di Properzio sia un capo
volgimento ironico del proverbio communia amicorum esse omnia (cf. Ter. Ad. 803; Cic.
off. 1,16, 51 e a a a : Eur. Or. 735 e Men. fr. 10 Koerte), citato nella
Vita Donati aucti 67,1 Brugnoli-Stok come motto del sodalizio umano e letterario tra
Virgilio, Vario, Tueca, Orazio, Gallo e Properzio. Si leggano a riguardo soprattutto
i w. 15-18 dell'elegia: te socium uitae, te corporis esse licebit, / te dominum admitto rebus,
amice, meis: / lecto tesolum, lecto te deprecoruno: / riualem possum non ego ferre louem. Per
una diversa lettura, in termini epicurei, si veda Cairns, Sextus Propertius cit., p. 304.
2 Lascio al lettore curioso il gusto di percorrere la vasta bibliografia su questi ver
si; per i limitati scopi della mia nota basti ricordare che la critica ha elaborato due
possibilit? di attibuzione di haec al v. 81 (non tarnen haec ulli uenient ingrata legenti) : alle
elegie di Properzio (Beroaldo 1487 e tra i moderni, con nuovi argomenti, G. Funaioli,
?Ule ego qui quondam? e Properzio 11,34, in Studi di letteratura antica, 11,1, Bologna 1948,
p. 162; Rothstein 1920; Enk 1962; Fedeli 2005), ovvero alle Bucoliche di Virgilio di ar
gomento erotico (?amatoria Virgilii et Bucolica? secondo N. Heinsius, Adversariorum
libri ?v, Harlingae 1742, p. 713 ; fanno propria quest'interpretazione D. R. Shackleton
Bailey, Propertiana, Cambridge 1956, p. 134; Richardson 1976; Goold 1990; Heyworth
20072). Troppo vaga e compromissoria appare la soluzione intermedia sostenuta da
Butler e Barber 1933, ad loc. (?a reference to erotic poetry in general?), che tuttavia
resta senz'altro valida per spiegare il significato, peraltro evidente, assunto dal pro
nome nei versi 85, 87, 89; perci? l'intervento di Heyworth, che ha emendato in tutti
e tre i casi haec in sic, non mi sembra motivato (cf. infra, p. 172 n. 4). L'interpretazione
dei w. 81-82 deve invece tener conto sia del contesto precedente, focalizzato sulle
opere di Virgilio, sia dell'oscuro distico seguente, che, nonostante il recente tentativo
di espunzione escogitato da Heyworth 20071 (cf. Heyworth 20072, pp. 278-279), resta
un problema non eludibile. Personalmente propendo per l'ipotesi che i w. 81-84, la
cui tecnica compositiva per le fitte allusioni alle Bucoliche ricalca quella dei versi prece
denti, si riferiscano ancora a Virgilio e alla ricezione futura della sua opera giovanile
d'ispirazione callimachea. In particolare, mi convince il ragionamento di Heyworth
20072, p. 277, che ha acutamente mostrato la continuit? dei w. 81-82 con il v. 76 (gi?
notata da Munro, The Last Elegy cit., p. 43); l'intervento testuale che rende possibile
questa esegesi (la trasposizione, proposta da Ribbeck, dei w. 77-80 dopo il v. 66) ?
economico e giustificato dall'omoearchon tra i w. 66 e 77.
tato argomenti amorosi (haec). Per comodit? del lettore, cito i w. 85-94
dall'ultima edizione teubneriana (Fedeli 1994), il cui testo rispecchia con
chiarezza la situazione testimoniale :
In questi versi finali ? stata riconosciuta una Priamel, ma, pi? corret
tamente, si dovrebbe parlare di Beispielreihung:1 un enumerazione, al
termine della quale ? collocato elemento su cui si intende porre en
fasi. Ci? ? vero, ma a mio avviso rischia di far perdere di vista il diret
to ascendente letterario della creazione properziana, di matrice senza
dubbio alessandrina ed elegiaca: si pu? infatti confrontare con essa un
importante frammento della Leonzio di Ermesianatte, il catalogo di
amori di famosi poeti e filosofi (fr. 7 Powell).2 Anche se probabilmen
te in quest'opera il ricorso ad exempla aveva una finalit? diversa, cio?
la dimostrazione della potenza e deirineluttabilit? dell'amore, l'acco
stamento al catalogo di Properzio mi sembra suggerito sia da motivi
strutturali (per ogni autore ? citato anche il nome della donna amata),
sia dalla scelta del tema (personaggi reali, non mitici, e in particolare
poeti). Tra i vari poeti menzionati da Ermesianatte, in ordine tenden
zialmente cronologico (dai cantori leggendari Orfeo e Museo al con
temporaneo Filita di Cos), compaiono due autorit? supreme (Esiodo
e Omero), ai quali ? riservato ampio spazio, e alcuni poeti erotici, la
cui sequenza ? inaugurata da due predecessori dell'autore: Mimnermo,
ricordato come l'inventore del pentametro (w. 35-36) e Antimaco, i cui
libri di elegie in morte di Lide sono definiti ?sacri? (w. 45-46).
Analogamente, Properzio riesce a far di Virgilio, che gi? godeva di
un prestigio indiscusso, un buon termine di paragone per gli elegia
ci: la lunga digressione dedicata al Mantovano non ha solo l'intento di
una excusatio, mirata ad indicare un altro poeta pi? degno di cantare
1 Di Priamel parlava W. H. Race, The Classical P?amel, Leiden 1982, p. 136; cf. Fedeli
2005, pp. 1004 s.
2 Cf. F. Cairns, Tibullus: a Hellenistic Poet at Rome, pp. 220-221 (ristampato con ag
giornamenti in Idem, Propertius and the Origins of Latin Love-Elegy, in B?ll's Companion
to Propertius cit., p. 77).
1 . trist. 2, 537-538; Calp. eel. 4, 64; Quint, inst. 8, 6, 46; Mart. 1,107,3-4; 5,16,11-12;
7, 29, 7-8; 8, 55, 7-18.
2 G. Brugnoli, xxxv annum agens Graecas litteras cum summo studio didicit, in Studi di
poesia latina in onore di A.Traglia, 1, Roma 1979, pp. 198-204 (= Studi di filologia e lettera
tura latina, Pisa 2004, pp. 15-20).
3 La consonanza con Euphor. fr. 43 Powell ? probabilmente dovuta ad imitazione
di un passo dello stesso Gallo: Rothstein 1920, ad loc., e E. Courtney, The fragmentary
Latin poets, Oxford 1993, pp. 261-262.
4 Fedeli 2006, p. 1005.
5 R. Pretagostini, La forma catalogica fra tradizione e innovazione: il catalogo dei mae
stri di Eracle nell'Idillio 24 di Teocrito, in L'Officina Ellenistica. Poesia dotta e popolare in
Grecia e a Roma, a cura di L. Belloni, e L. de Finis, G. Moretti, Trento 2003, p. 245.
6 Si veda l'excursus sulla poesia catalogica greca e romana in F. Skutsch, Aus Vergib
Fr?h?eit, Leipzig 1901, pp. 52-53.
7 Si pu? addurre questo ulteriore elemento per suffragare l'ipotesi di Shackleton
Bailey (Propertiana cit., p. 175), secondo cui nei w. 85 e 87 quoque non si riferirebbe
soltanto alla parola che precede (haec).
1 Quin et e?t: . Rossberg, Zur K?tik des Propertius, ?Jahrb?cher f?r Classische Phi
lologie? 29, 1883, p. 72; uincet eas (earn): J. S. Phillimore In Propertium retractationes
selectae, ?Class. Rev.?, 28,1914, p. 11; quinta uenit (ueni): G. R. Smyth, Thesaurus c?ticus
ad Sexti Propertii Textum, Lugduni Batavorum 1970, p. 85.
2 E. A. Barber, Sex coniecturae propertianae, in Miscellanea properziana, Atti dell Acca
demia properziana del Subasio, Assisi 1957, p. 22.
3 Enk 1962, Camps 1967, Richardson 1976, Giardina 1977, Hanslik 1979, Goold 1990,
Luck 1996, Giardina 2005, Fedeli 2005, Viarre 2005, Heyworth 20071.
4 ?Propertius uocabula quin etiam quinquies alibi (1.17.5; 2.6.7; 2.9.21; 2.15.19; 3.2.7)
coniungit, sed semper initio uersus posita? (Barber, ibidem). In realt? questo argo
mento da solo non ? decisivo, perch? il nesso quin etiam ? ben attestato in seconda
posizione nell'esametro (Lucr. 1, 731, e Verg. Aen. 2, 768; 7, 385; 8, 484), con lo stesso
valore attenuato che avrebbe qui in Properzio (vedi Rothstein 1920, ad loc.). Tuttavia,
l'osservazione di Barber, rafforzando i dubbi sulla difficolt? implicata dall'ellissi ver
bale (su cui si veda Camps 1967 e Richardson 1976, ad loc.), ha determinato il definiti
vo abbandono di un testo comunemente accettato in precedenza.
5 Nel nostro caso per? il tema della fama non appare cos? centrale come nella chiu
sa del primo libro degli Amores (influenzata da Hor. carm. 3, 6 non omnis mo?ar) e in
quella delle Metamorfosi, che secondo Heyworth 20072, p. 276 . 82, riecheggerebbe
ro l'espressione qui usata da Properzio (uiuet), confermando la congettura di Barber.
6 L'uso del semplice quin (per quin etiam o simili) ? poetico: I. B. Hofmann, A. Szan
tyr, Lateinische Syntax und Stilistik, M?nchen 1963, p. 677 [dove ? citato questo passo di
Properzio]; vedi e. g. Lucr. 2,799: lumine quin ipso mutatur; pi? spesso quin figura nella
prima posizione di un colon: Lucr. 6, 321; Prop. 2,18, 21; 4, 2, 45; Tibull. 2, 4, 41.
7 Cf. [ . supra].
bullo) e quindi si pone come quarto nella lign?e dei poeti elegiaci (Gallo,
Tibullo, Properzio, Ovidio);1 si noti, peraltro, come il verso riferito ad
Ovidio stesso sia in asindeto con il precedente, esattamente come ac
cadrebbe con il verso riferito da Properzio a Cinzia accettando la mia
proposta.
La fortuna del catalogo fissato da Ovidio ? testimoniata da Quintilia
no (inst. io, , 93), che nomina appunto questi quattro poeti come prin
cipali rappresentanti dell'elegia latina. Alla definizione di un canone,
tuttavia, Ovidio giunge solo gradualmente, rielaborando l'idea origina
ria di Properzio. Ci? ? evidente, oltre che nelle prime versioni della ri
visitazione,2 soprattutto nel lungo catalogo di tnst. 2, 427-468: qui Ovi
dio adotta come argomento difensivo l'exemplum fornito da altri poeti
romani che avevano trattato argomenti erotici (Catullo, Calvo, Ticida,
Memmio, Cinna, Anser, Comincio, Valerio Catone, Varrone Atacino,
Ortensio, Servio, Sisenna); l'elenco termina con i poeti elegiaci (Gallo,
Tibullo, Properzio), tra i quali Ovidio si pone come successore (tnst.
2, 467 s.):
Nota bibliografica
1 Diverso ?, per es., il caso di Orazio, che sottolinea il suo primato tra i Latini in
un genere praticato in precedenza solo tra i Greci: carni. 1, 35; epist. 1,19, 23; analoga
mente, per Lucilio e i Greci: sat. 1, 4, 6. Si ricordi, inoltre, che le due categorie sono
usualmente distinte nelle trattazioni teoriche, come avviene nell'Ari Poetica o nel de
cimo libro dell'Institutio Oratoria di Quintiliano.
2 M. Hubbard, Propertius, London 1974, p. 70; A. ?lvarez Hern?ndez, Properzio e
gli archetipi ellenistici del genere elegiaco, in Properzio nel genere elegiaco: modelli, motivi,
?flessi storici, Atti del Convegno internazionale (Assisi 27-29 maggio 2004), Assisi 2005,
p. 38.
3 H. P. Syndicus, The Second Book, in Bull's Companion to Propertius cit., p. 318.
4 E. Paratore, L'elegia , il e gli atteggiamenti politici di Properzio, Palermo 1936, p.
211 n. 156.
5 Cf. A. La Penna, L'integrazione difficile: un profilo di Properzio, Torino 1977, p. 51; P.
Fedeli, Properzio 1,3. Interpretazione e proposte sull'origine dell'elegia latina, ?Mus. Helv.?
31,1974, p. 41; P. Knox, Propertius and the Neoterics, in Brill's Companion to Propertius cit.,
pp. 128-144, spec. p. 128 . 6.