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Esercizi risolti
1. Determinare
lim [cos x]∗
x→kπ/2
al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l’esistenza dei limiti laterali.
Identificare i punti di discontinuità della funzione f (x) = [cos x] ed il loro tipo.
2. Determinare per quale valore del parametro α la funzione
√
x + 1 se x ≥ 0
f (x) = ∗
[x] + α se x < 0
x+2
f (x) = − log(2x − 3)
x2 − 1
6. Sia
(x − β)2 − 2 x≥0
f (x) =
α sin x x < 0.
Determinare α e β in modo che f sia continua e derivabile su R.
7. Verificare che le funzioni
f (x) = 13 x3 − 21 x2 − 2x + 1.
x log x − 1
f (x) = .
x2
9
20. Determinare il numero di soluzioni dell’equazione ex −9x+1
= a al variare di a in R.
21. Studiare la funzione
log x − 3
f (x) = .
log x + 2
Discutere l’invertibilità di f , e calcolare (f −1 )′ (− 23 ). È possibile scrivere esplicita-
mente la funzione inversa f −1 ?
22. Tra tutti i cilindri circolari retti di volume fissato V trovare quello di area superficiale
totale minima (incluse le 2 facce circolari del cilindro).
23. Un triangolo rettangolo di ipotenusa a è ruotato attorno ad uno dei cateti e genera un
cono circolare retto. Trovare il più grande volume possibile di tale cono. [Si ricordi
che il volume del cono è 13 · area di base · altezza.]
24. Dimostrare che
1 √ 1
< 51 − 7 <
8 7
√
senza calcolare √51 con 3 cifre decimali, ma applicando il teorema di Lagrange alla
funzione f (x) = x nell’intervallo [49, 51].
25. a) Sia f una funzione definita su un intervallo I ⊆ R tale che
sin(x2 ) x2 + o(x2 )
lim √ = lim x
= 2.
x→0+ x 1+x−1 x→0+ x + o(x)
2
f (x) − f (2) = − 31
9 (x − 2) + o(x − 2) (x → 2),
′ e−x − 1 et − 1
f+ (0) = lim = − lim = −1,
x→0+ x t→0− t
′ ex − 1
f− (0) = lim− = 1.
x→0 x
1
c) Risolvendo la disequazione x2 < x2 si vede facilmente che
x2 se |x| ≤ 1, x 6= 0,
f (x) = 1
x2 se |x| > 1.
Notiamo che f non è definita in x = 0. In tutti gli altri punti, escluso al più i punti
“di raccordo” x = ±1, f è continua e derivabile perchè restrizione di funzioni continue
e derivabili. La funzione è chiaramente continua nei punti x = ±1. Calcolando le
′ ′
derivate laterali in tali punti si ottiene facilmente f± (1) = ∓2 = f± (−1). Quindi f ha
due punti angolosi in x = ±1. Possiamo anche procedere graficamente, notando che il
grafico di f si disegna a partire dai due grafici di x2 e x12 prendendo sempre quello che
sta al di sotto dell’altro. Il grafico cosı̀ ottenuto presenta appunto due punti angolosi
in x = ±1. √
6. Imponendo la continuità in x = 0 si ottiene β = ± 2. La funzione è chiaramente
derivabile in ogni punto escluso al più il punto di raccordo x = 0, con
′ 2(x − β) x>0
f (x) =
α cos x x < 0.
√
Sia β = ± 2, cosı̀ che f è continua in x = 0. Per studiare la derivabilità in x = 0
calcoliamo il limite per x che tende a zero della funzione f ′ (x). Per un noto teorema,
se tale limite esiste ed è uguale a l ∈ R allora f è derivabile in zero e f ′ (0) = l.
Essendo
lim+ f ′ (x) = −2β, lim− f ′ (x) = α,
x→0 x→0
√
vediamo che f è derivabile in x = 0 se e solo se α = −2β √ √= ∓2 2. In definitiva
f Ï continua
√ e derivabile su R se e solo se (α, β) = (−2 2, 2), oppure (α, β) =
(2 2, − 2).
7. a) Si ha dom(f ) = R \ {0}. Per calcolare il limite di f (x) per x che tende a zero
ricordiamo il limite fondamentale
Da questo otteniamo
lim x2 log |x| = 0,
x→0
e quindi f si può prolungare con continuità nello zero ponendo f (0) = 0. Calcolando
il limite del rapporto incrementale nello zero otteniamo che f è derivabile in x = 0
con f ′ (0) = 0, essendo
b) Si ha
lim |x|x = lim ex log |x| = e0 = 1.
x→0 x→0
Posto f (0) = 1 e calcolando il limite del rapporto incrementale per x che tende a zero
otteniamo
x log |x|
ex log |x| − 1 e −1
lim = lim · log |x| = 1 · (−∞) = −∞.
x→0 x x→0 x log |x|
f ′ (x) = ex − k ≥ 0 ⇐⇒ x ≥ log k.
Quindi se k > e il minimo sta al di sotto dell’asse x e f ha due zeri. In questo caso
la retta y = kx è secante al grafico di ex . Se k = e il minimo giace sull’asse x, f ha
un solo zero, e la retta y = ex è tangente a ex . Infine se 0 < k < e il minimo è al
di sopra dell’asse x e quindi f non ha zeri. In tal caso la retta y = kx non incontra
il grafico di ex . Sia ora k < 0. Si ha limx→±∞ f (x) = ±∞ e f ′ (x) = ex − k > 0
∀x ∈ R. Dunque f è strettamente crescente su R e si annulla in un solo punto x0
(< 0 perchè f (0) = 1). Quindi per k < 0 la retta y = kx incontra il grafico di ex
nel solo punto x0 , come è evidente anche graficamente. Un terzo metodo consiste
nello studiare la funzione f (x) = ex ; dopo averne disegnato il grafico, si determina il
x
11. La funzione f è continua e strettamente crescente su R, essendo f ′ (x) = 7x6 +1 > 0 ∀x.
Quindi f è invertibile su R. Poichè la sua derivata non si annulla mai, la funzione
inversa f −1 è derivabile su R. Essendo f (0) = 0 e f (1) = 2, si ha
1 1 1
(f −1 )′ (0) = = 1, (f −1 )′ (2) = = .
f ′ (0) f ′ (1) 8
12. Si ha dom(f ) = R+ , e
2 1
f ′ (x) = ex (2x2 − 2x + 1) + .
x(1 + log2 x)
13. Si ha
4 ex
f ′ (x) = > 0, ∀x ∈ R.
(ex + 2)2
Essendo strettamente crescente, f è invertibile su tutto R. Per calcolare la funzione
inversa dobbiamo risolvere l’equazione f (x) = y per x in funzione di y. Posto ex = t
1+y
si ottiene l’equazione fratta t−2
t+2 = y, la cui soluzione è t = 2 (1−y . Dunque
2(1 + y) −1 2(1 + x)
x = log ⇒ f (x) = log .
1−y 1−x
Il dominio di f −1 (che è anche l’immagine di f ) è dato da
dom(f −1 ) = {x : 1+x
1−x > 0} = (−1, 1).
14. Si ha
1 −2x2 + x − 1
f ′ (x) = −2x + 1 − = < 0, ∀x ∈ R+ .
x x
Quindi f è strettamente decrescente su R+ ed è dunque invertibile in questo intervallo.
Essendo f (1) = 0, si ha (f −1 )′ (0) = 1/f ′ (1) = −1/2.
15. Studiando il segno della derivata f ′ (x) = x2 − x − 2 = (x + 1)(x − 2), si vede che f è
strettamente crescente sugli intervalli (−∞, −1) e (2, +∞), strettamente decrescente
sull’intervallo (−1, 2). Notiamo che lim f (x) = −∞, lim f (x) = +∞. Essendo
x→−∞ x→+∞
f (0) = 1 > 0, il massimo nel punto x = −1 è sicuramente positivo, e dunque f si
annulla una volta per x < 0. Poichè il minimo in x = 2 vale f (2) = −7/3 < 0, la
funzione si annulla in altri due punti per x > 0. Quindi f ha tre zeri. L’intervallo di
monotonia contenente x = 0 è (−1, 2). Poichè f (0) = 1, si ha (f −1 )′ (1) = 1/f ′ (0) =
−1/2.
16. Il problema si risolve facilmente senza calcoli osservando che i triangoli in questione
si possono inscrivere in una semicirconferenza di diametro a. Quello di area massima
si otterrà quando l’altezza relativa all’ipotenusa è massima, cioè quando è uguale al
raggio a2 . Questo significa che il triangolo è isoscele, con cateti uguali a √a2 . Dal
√
punto di vista analitico f (x) = 21 x a2 − x2 é l’area in funzione della misura x di un
cateto. Si ha f : [0, a] → R, con f (0) = f (a) = 0. Studiando il segno della derivata
2 2
prima f ′ (x) = 2a√a−2x
2 −x2
si vede che x = √a2 è punto di massimo relativo e assoluto,
a2
con f ( √a2 ) = 4 .
17. a)
cos x
log(1 + sin x) 0 H 1
lim = = lim 1+sin x = .
x→0 sin 2x 0 x→0 2 cos 2x 2
b)
sin (π 3x ) 0 H cos (π 3x ) π 3x log 3
lim = = lim = −π log 3.
x→0 x 0 x→0 1
c)
1 log(ex +x) 0 H ex +1
lim (ex + x) x = elimx→0 x = e 0 = elimx→0 ex +x = e2 .
x→0
d)
3 cos(log(1+3x))
sin (log(1 + 3x)) 0 H 3
lim x x
= = lim x 1+3x
x
= .
x→0 e −3 0 x→0 e − 3 log 3 1 − log 3
e)
√ 1 √
arcsin x − π/2 0 H 1−x2 1
lim √ = = lim = −2 lim √ = − 2.
x→1 −
1−x 0 x→1− √−1 x→1− 1+x
2 1−x
f)
π
π
2 − arctg x 0
lim x 2
− arctg x = ∞ · 0 = lim 1 =
x→+∞ x→+∞
x
0
1
H − 1+x 2 x2
= lim = lim = 1.
x→+∞ − x12 x→+∞ 1 + x2
18. Si ha dom(f ) = (−2, +∞), limx→+∞ f (x) = +∞, limx→−2+ f (x) = −∞. La derivata
prima
x+4
f ′ (x) =
(x + 2)2
è sempre positiva in dom(f ). Quindi f è strettamente crescente nel suo dominio, e
non può avere altri zeri oltre a x0 = −1.
19. Si ha dom(f ) = (0, +∞), e la derivata prima è
x + 2 − x log x
f ′ (x) = .
x3
−5
lim f (x) = 1 = lim f (x), lim f (x) = 0± = ∓∞.
x→0+ x→+∞ x→ 1 ±
e2
2V
A = 2πrh + 2πr 2 = + 2πr 2 .
r
La derivata prima
2V 4πr 3 − 2V
f ′ (r) = − + 4πr =
r2 r2
q q
V V
è positiva per r > 3 2π e negativa per 0 < r < 3 2π . Ne segue che il valore minimo
q
V
dell’area totale si ottiene per r = 3 2π ed è dato da
r ! 2/3
3 V V
Amin = f = 6π .
2π 2π
1 1
V = · πy 2 · x = π(a2 − x2 )x.
3 3
1 √ 1 1
< 51 − 7 = √ < .
8 c 7
|f (x) − f (x0 )| ≤ (x − x0 )2 , ∀x ∈ I.
(x − t)2
|f (xj−1 ) − f (xj )| ≤ (xj − xj−1 )2 = h2 = , ∀j = 1, 2, . . . , n.
n2
Da questa scrivendo
f (x) − f (t) = f (xn ) − f (xn−1 ) + f (xn−1 ) − f (xn−2 ) + · · · + f (x2 ) − f (x1 ) + f (x1 ) − f (x0 ),
0 ≤ |f (x) − f (t)|
= |(f (xn ) − f (xn−1 )) + (f (xn−1 ) − f (xn−2 )) + · · · + (f (x2 ) − f (x1 )) + (f (x1 ) − f (x0 ))|
≤ |f (xn ) − f (xn−1 )| + |f (xn−1 ) − f (xn−2 )| + · · · + |f (x2 ) − f (x1 )| + |f (x1 ) − f (x0 )|
n volte
z }| {
2 2 2
≤ h +h +···+h
(x − t)2
= nh2 = .
n