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Esercizi proposti
1. Determinare
lim M (sin x) (M (t) denota la mantissa di t)
x→kπ/2
al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l’esistenza dei limiti laterali.
Identificare i punti di discontinuità della funzione f (x) = M (sin x) ed il loro tipo.
2. Determinare i valori di α, β ∈ R tali che la funzione
2
log(x + β )
se x > 0
1−cos(αx)
f (x) = arctg (x2 ) se x < 0
1 se x = 0
p
5. Studiare la derivabilità in x = 0 della funzione f (x) = cos |x|.
6. Verificare che le funzioni
2 arctg (x4 − x2 )
a) f (x) = e−1/x b) f (x) = ,
x
x2 log sin x
a) lim b) lim
x→0 log cos x x→0+ log x
1 1 π
c) lim − d) lim (x − 1)tg x
x→1 x − 1 log x x→1 2
√
1 sin x2 − 1
e) lim x arctg x − arccos 2 f ) lim √
x→+∞ x x→1+ log(x + 3 x2 − 1)
1
arcsin 1+x2 − π2
3 π 1
g) lim x arctg x − + h) lim .
x→+∞ 2 x x→0± x
16. Per ogni a ∈ R, a 6= 0, sia f (x) = 3x2 − a log x. a) Tracciare un grafico qualitativo
della funzione f , e determinare i valori di a per i quali l’equazione f (x) = 0 ammette
due soluzioni distinte. b) Determinare i valori di a per i quali f risulta invertibile su
tutto il suo dominio. Per tali a calcolare (f −1 )′ (3).
17. Studiare la funzione f (x) = xe 2 . Dopo averne disegnato un grafico qualitativo, deter-
x
|mx0 + q − y0 |
d(P0 , P̄ ) = √ .
1 + m2
(Per semplificare i calcoli può essere utile considerare prima il caso di q = 0, osservando
poi che la distanza tra (x0 , y0 ) e la retta y = mx + q è la stessa che tra (x0 , y0 − q)
e la retta y = mx.)
c) Dimostrare che se r è la retta di equazione ax + by + c = 0, allora
|ax0 + by0 + c|
d= √
a2 + b2
è la distanza tra P0 ed r.
24. a) Dati a, b > 0, x ∈ R, si considerino i punti del piano A = (0, a), B = (1, b),
X = (x, 0). Determinare x in modo tale che la somma delle lunghezze dei segmenti
AX e XB sia la più piccola possibile.
b e B XC
b) Verificare che tale valore di x è precisamente quello per cui gli angoli AXO b
(con 0 < x < 1) sono uguali (O è l’origine, C = (1, 0)).
c) Notando che d(A, X) = d(A′ , X), dove A′ = (0, −a) è il punto simmetrico di A
rispetto all’origine, dare una dimostrazione puramente geometrica del risultato in b).
Soluzioni
lim f (x) = 1 6= f ( π2 ) = 0;
x→ π
2
I punti x = nπ, n = 0, ±1, ±2, . . . sono punti di discontinuità di tipo salto. I punti
x = π2 + 2nπ, n = 0, ±1, ±2, . . . sono punti di discontinuità eliminabile.
2. La funzione è continua in tutti i punti escluso al più lo zero. Si ha
α2 2
2
x + o(x2 ) α2
lim f (x) = = ,
x→0− x2 + o(x2 ) 2
2 √
quindi f è continua in 0 da sinistra se e solo se α2 = 1, cioè α = ± 2. In definitiva
√ √
f è continua in zero se e solo se (α, β) = (± e, ± 2) (4 coppie di valori).
3. a)
′
x 2
√ = .
2 − x2 (2 − x2 )3/2
b)
′
1 1
=− .
arctg x (1 + x2 )arctg 2 x
c)
x ′ x
1 1 1 1
1+ = 1+ log 1 + − .
x x x x+1
d)
′
cos((x2 + x)5 ) = −5(2x + 1)(x2 + x)4 sin((x2 + x)5 ).
e)
′
1 1 1 1 1
+ sin =− 2
− 2 cos .
x x x x x
f)
p ′ x
arcsin 1 − x2 = − √ , ∀x 6= 0.
|x| 1 − x2
4. a) La funzione f (x) = x2 |x − 1| ha un punto angoloso in x = 1, con f± ′
(1) = ±1.
2 2
b) La funzione f (x) = |x(x − 1) | =√(x − 1) |x| ha un punto angoloso in x = 0, con
′
f± (0) = ±1. c) La funzione f (x) = 5 x ha un punto a tangente verticale in x = 0.
′
5. Calcolando le derivate laterali in x = 0 si ottiene f± (0) = ∓ 12 , quindi f non è derivabile
nello zero.
2
6. a) Si ha limx→0 e−1/x = e−∞ = 0. Posto f (0) = 0, si ottiene che f è derivabile nello
zero con f ′ (0) = 0, essendo
2
f (x) − f (0) e−1/x √ −t
lim = lim = lim t e = 0.
x→0 x x→0 x t→+∞
Posto f (0) = 0, si ha
1
f (x) = (P x − 2x2 )
2
nell’intervallo 0 ≤ x ≤ P2 . Si ha f (0) = f ( P2 ) = 0, inoltre f è sempre positiva per
0 < x < P2 . Poichè f è continua, f ha sicuramente un massimo positivo in tale
intervallo. Essendo f derivabile, il punto di massimo si ottiene annullando la derivata
prima:
P P
f ′ (x) = − 2x = 0 ⇔ x = .
2 4
Dunque il rettangolo di perimetro P e area massima è il quadrato di lato P4 .
21. √
Detta x l’altezza del trapezio, si verifica facilmente che la semibase minore è data da
a2 − x2 . L’area del trapezio è data da
p
f (x) = ax + x a2 − x2 .
(mx0 − y0 )2 |mx0 − y0 |
d2 (P0 , P̄ ) = , ⇒ d(P0 , P̄ ) = √ .
1 + m2 1 + m2
x 1−x
√ =p , (1)
x2+a 2 (x − 1)2 + b2
cioè p p
x (x − 1)2 + b2 = (1 − x) x2 + a2 .
△ △
b) Sia 0 < x < 1. Disegnando i triangoli AXO e B XC si verifica subito che
b =√ x
cos AXO , b =p
cos B XC
1−x
.
x2 + a 2 (x − 1)2 + b2
b = cos B XC,
cos AXO b
b = B XC
da cui AXO b (essendo questi due angoli compresi tra 0 e π ). Notiamo che
2
a
con questa uguaglianza il valore critico x = a+b si ottiene facilmente usando la
△ △
similitudine dei triangoli AXO e B XC.
c) Essendo d(A, X) = d(A′ , X), la funzione da minimizzare è la somma delle distanze
△
che si interpreta elementarmente osservando che nel triangolo A′ XB la lunghezza del
lato A′ B è sempre minore o uguale della somma delle lunghezze degli altri due lati.
Ne segue che f è minima quando il punto X è allineato con i punti A′ e B, cioè quando
i segmenti A′ X e XB giacciono sulla stessa retta. Questo accade precisamente quando
b e B XC
gli angoli A′ XO b sono uguali, nel qual caso il valore minimo di f è dato da
p
minR f = d(A′ , B) = 1 + (a + b)2 ,