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La motivazione

(Parte prima)

Stefano Consiglio
Non esiste nulla di
più pratico di una
buona teoria!
Struttura lezione
•  Concetti di base:
–  Prestazione
–  Capacità
–  Motivazione

•  Le teorie della motivazione


–  Le teorie del contenuto
–  Le teorie del processo
Motivazione, capacità e
prestazione
La motivazione e la capacità sono, prese singolarmente,
condizioni necessarie ma non sufficienti, al raggiungimento
dei livelli di prestazione desiderati.

Prestazione = F (C x M)

C = Capacità (caratteristiche intellettive, abilità mentali,


meccaniche, psicomotorie, conoscenze)

M = Motivazione

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Il concetto di prestazione
•  La prestazione è il risultato di uno sforzo fisico e o
mentale.
•  Il livello della prestazione può essere definito in
termini qualitativi e quantitativi, ma in ogni caso
comporta una valutazione di tipo soggettivo da parte
del valutatore
•  Esistono tre dimensioni rilevanti della prestazione
che fanno riferimento al:
–  Task
–  Contesto
–  Etica
Le dimensioni della prestazione

•  Task performance: attività richieste per lo


svolgimento della propria mansione, del proprio
lavoro
•  Contextual performance: comportamenti che vanno
aldilà dello svolgimento dei propri compiti e si
riferiscono a tutte quelle azioni che aumentano
l’efficacia organizzativa e migliorano il clima
organizzativo (il collaboratore capace che si
comporta in modo sprezzante)
•  Ethical Performance: si riferisce al “fare le cose
eticamente corrette” (l’amico che si accorda con il
fornitore)
Il concetto di capacità
Le capacità sono l’insieme
•  d e l l e c a r a t t e r i s t i c h e i n t e l l e t t i v e
dell’individuo,
•  delle abilità mentali, meccaniche e
psicomotorie,
•  del livello delle conoscenze (generiche,
specifiche ed esperenziali)
•  del grado di utilizzo della tecnologia nello
svolgimento dell’attività
Il concetto di capacità
•  Per tecnologia intendiamo l’impiego di metodi e
strumenti di attrezzature che possono essere usati
nello svolgimento del compito
•  Task skill dominated e tecnology dominated
Ruoli skill o tecnology
dominated
•  Curatore mostra temporanea
•  Addetto alla biglietteria (call center)
•  Restauratore
•  Responsabile comunicazione del museo
•  Responsabile del call center
•  Tecnico di un centro tipografico
•  Responsabile del centro restauro
Il concetto di motivazione
•  Concetto antico come il mondo (Aristippo, Epicuro,
Bentham, Stuart Mill, Freud, ecc.).

•  La motivazione è l’insieme dei motivi che ci


spingono ad agire, che sono in relazione a diversi
obiettivi e interessi e che sono guidati da processi
cognitivi ed emotivi (etimologia latina “movere”)

•  Il processo motivazionale prende inizio da uno stato


interiore di non equilibrio, originato da un bisogno da
soddisfare accompagnato da un senso di tensione e
di attesa
Motivazione, capacità e
prestazione
La motivazione e la capacità sono, prese singolarmente,
condizioni necessarie ma non sufficienti, al raggiungimento
dei livelli di prestazione desiderati.

Prestazione = F (M x C)

M = Motivazione
C = Capacità (caratteristiche intellettive, abilità mentali,
meccaniche, psicomotorie, conoscenze)

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Caso n° 1
.. Il morale del gruppo di lavoro è molto basso e di
conseguenza le prestazioni ne risentono
negativamente. La cosa strana è che il gruppo non è
nemmeno chiamato a gestire eventi nuovi e sfidanti:
tutti sanno bene cosa devono fare è la quarta volta che
lavorano insieme per l’organizzazione di questi eventi.
Mi è sembrato di capire che il problema era legato alla
disponibilità di spazi ed attrezzature adeguate. Ho fatto
di tutto per risolvere il problema acquistando nuovi PC
(dotati di connessi Wi-Fi) e mettendo a disposizione del
gruppo di lavoro una nuova stanza riunioni. Nonostante
i miei sforzi però il morale e la motivazione del gruppo
di lavoro rimane stabile!

Perché i membri del gruppo sono demotivati?


Caso n° 2
Il dott. Maggi, responsabile del Museo Max, ha deciso
di promuovere una delle più brave restauratrici (Laura)
a capo del laboratorio di restauro.
Dopo qualche mese però osserva che i comportamenti
di Laura sono profondamente cambiati, non è più la
persona affabile, efficiente e ben disposta. Da quando
ha assunto questo nuovo ruolo è demotivata, nervosa,
scostante e a volte addirittura dura con i suoi
interlocutori.
Eppure il laboratorio presenta tutta le attrezzature più
moderne ed ha un staff di primo livello.

Cosa è successo a Laura, come mai è così


demotivata?
Le teorie della motivazione

•  Le teorie sulla motivazione cercano di spiegare i


motivi che originano il comportamento degli individui
e di processi che lo attivano.
•  Le teorie del contenuto sottolineano l’importanza
delle cause che originano il comportamento – COSA
MOTIVA? (quali sono gli elementi che influenzano la
motivazione?).
•  Le teorie del processo descrivono e spiegano il
modo in cui i comportamenti cambiano e il modo in
cui una persona comincia ad agire differentemente -
COME MOTIVA? (quali sono i processi decisionali
sottostanti la motivazione e come si esplicano?).
Le teorie della motivazione:
contenuto e processo
•  È possibile classificare le teorie motivazionali attraverso
due approcci teorici fondamentali.

TEORIE DEL CONTENUTO TEORIE DEL PROCESSO

Quali sono gli elementi che Quali sono i processi decisionali


influenzano la motivazione? sottostanti la motivazione?

•  Gerarchia dei bisogni •  Rinforzi


•  E.R.C. •  Goal-setting
•  Fattori duali •  Aspettativa valenza
•  Achievement-potere-affiliazione •  Giustizia organizzativa

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La gerarchia dei bisogni
(Maslow,1964)
Un bisogno nasce quando ci si rende conto della
differenza esistente tra una situazione (presente
o futura) e uno stato delle cose desiderato e si
comincia a percepire uno stato di tensione che
si cercherà di ridurre.

Secondo la teoria della gerarchia dei bisogni


la motivazione si sviluppa in sequenza secondo
una scala gerarchica di cinque livelli predefiniti
di bisogni.
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La gerarchia dei bisogni (Maslow,
1964)

Bisogni di autorealizzazione

Bisogni di stima

Bisogni di Appartenenza

Bisogni di sicurezza

Bisogni Fisiologici

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Le leve motivazionali nella
gerarchia dei bisogni
Commitment,
Bisogni di autorealizzazione
Coinvolgimento totale

Autonomia,
Bisogni di stima responsabilizzazione,
promozioni, riconoscimenti

Lavoro di gruppo, Sport e


Bisogni di Appartenenza
svago, Socializzazione
aziendale

Bisogni di Sicurezza Pensioni, Piani di


carriera, Stabilità

Salari, Condizioni
Bisogni Fisiologici di lavoro 22
La gerarchia dei bisogni (Maslow,
1964)
MERITI DELLA TEORIA

Attivazione di un Implicazioni rilevanti


filone di ricerca sulla sul sistema degli
motivazione fondato Critiche incentivi.
sui bisogni.

Rigidità meccanismo Non adeguati


soddisfazione riscontri empirici.
progressione.
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I limiti del modello di Maslow

Molte ricerche empiriche hanno contestato che sia vero che se


un attore è frustrato ad un particolare livello della scala dei
bisogni rimane a quel livello fino a quel punto soddisfatto

Inoltre in altre ricerche emergevano due categorie di bisogni


quelli di sicurezza e tutti gli altri

Inoltre, il modello di Maslow non tiene conto delle variabili


sociali e culturali che possono rappresentare una discriminante

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La gerarchia di Alderfer
•  Si prende spunto dagli studi di Maslow e si
accorpano le tipologie di bisogno in tre classi:
–  Esistenziali (bisogni fisiologici e di
sicurezza)
–  Relazionali (bisogni di appartenenza)
–  C r e s c i t a ( b i s o g n i d i s t i m a e d
autorealizzazione)

•  Continuum tra i tre livelli, dalla soddisfazione-


progressione alla frustrazione-regressione
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La teoria di McClelland
La teoria è incentrata sul concetto di motives (motivi –
moventi) intesi come reti di emozioni, disposti secondo
una gerarchia di intensità ed importanza. Secondo tale
teoria ogni persona presenta uno di questi motivi-moventi
in forma dominante.

predisposizione al raggiungimento
Bisogno di del successo, esigenza di
achievement: dimostrare competenza e capacità.

esigenza di interazione sociale,


Bisogno di affiliazione: amore ed appartenenza.

esigenza di controllare il proprio


Bisogno di potere: lavoro e quello degli altri-
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I fattori duali

•  La teoria dei fattori igienici e dei fattori motivanti


(Herzberg).
•  Fattori igienici: creano insoddisfazione se assenti, ma
se presenti non creano soddisfazione (pagamento
stipendio, sicurezza e comodità dei posti di lavoro,
relazioni).

•  Fattori motivanti: creano soddisfazione se presenti,


ma se assenti non creano insoddisfazione
(raggiungimento risultati, riconoscimento dei
successi, incentivi, possibilità avanzamento carriera,
responsabilità).
Caso n° 1
.. Il morale del gruppo di lavoro è molto basso e di
conseguenza le prestazioni ne risentono
negativamente. La cosa strana è che il gruppo non è
nemmeno chiamato a gestire eventi nuovi e sfidanti:
tutti sanno bene cosa devono fare è la quarta volta che
lavorano insieme per l’organizzazione di questi eventi.
Mi è sembrato di capire che il problema era legato alla
disponibilità di spazi ed attrezzature adeguate. Ho fatto
di tutto per risolvere il problema acquistando nuovi PC
(dotati di connessi Wi-Fi) e mettendo a disposizione del
gruppo di lavoro una nuova stanza riunioni. Nonostante
i miei sforzi però il morale e la motivazione del gruppo
di lavoro rimane stabile!

Perché i membri del gruppo sono demotivati?


Caso n° 2
Il dott. Maggi, responsabile del Museo Max, ha deciso
di promuovere una delle più brave restauratrici (Laura)
a capo del laboratorio di restauro.
Dopo qualche mese però osserva che i comportamenti
di Laura sono profondamente cambiati, non è più la
persona affabile, efficiente e ben disposta. Da quando
ha assunto questo nuovo ruolo è demotivata, nervosa,
scostante e a volte addirittura dura con i suoi
interlocutori.
Eppure il laboratorio presenta tutta le attrezzature più
moderne ed ha un staff di primo livello.

Cosa è successo a Laura, come mai è così


demotivata?

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