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DEEP PIERCING

Via Ollearo..... Cazzo, non è nemmeno segnata sulla cartina... Dunque dev’essere una di
queste due traverse di mc mahon, vabbè parcheggio e la cerco a piedi intanto qui a milano la
macchina sotto ho bello che capito che non la si riesce a mettere mai..... Primo Zanotti era
un milanese acquisito solo da un paio di settimane proveniva dal piacentino, dalla val tidone,
terra di vino e di salumi. Sospeso tra i trenta ed i quaranta decise di accettare una ghiotta
opportunità professionale che gli era stata offerta già da tempo, con un unico difetto,
comportava di fatto il trasferimento a milano. L’idea di vivere in città non l’aveva mai attratto
più di tanto ma, dopo sette anni di convivenza con Paola finiti in malo modo non se la sentiva
di incontrarla tutte le mattine quindi prese il coraggio in spalla, cambiò lavoro e si trovò un
appartamento in periferia. Ogni volta però che saliva in macchina al suo paese per recarsi alla
nuova casa una frase di un suo anziano zio riecheggiava sinistramente all’interno delle sue
tempie, una frase che gli aveva sentito dire qualche mese addietro non appena tornato dal
funerale di un suo amico di vecchia data . - tutti quelli della mia classe che sono andati a
milano son tornati a casa coi piedi davanti, quelli che sono rimasti sono ancora tutti qua - .
Quella sera di primo autunno cercava via Ollearo per via di silvia, un’infermiera che aveva
conosciuto sul lavoro, faceva il tecnico per apparecchiature elettromedicali. Bè, tra un
installazione ed una manutenzione aveva un pò attaccato bottone cercando di invitarla da
qualche parte e l’unica cosa che ottenne fù un puntello in un certo cico bar in via ollearo dove
la silvia avrebbe passato la serata con amici a sbevazzarsi qualcosa in compagnia. Primo
sapeva che con uscita in compagnia è ben dura che la da via comunque non aveva nulla di
meglio da fare per quella sera..... C’era pure il lavaggio strade, barbara usanza di questa città
perversa per fottere denaro agli ignari cittadini sotto forma di vessatorie multe. Cosa cazzo
serve lavare le strade ogni settimana quando i marciapedi sono perennemente snutellati di
merda e si lavano solo con i temporali!!!! Ecco via ollearo allora.. Infondo c’è un cancello
bianco e.. Ecco .. Radio Popolare... Cico bar!. Una specie di scantinato sotto ad una radio...
C’era parecchia gente ma non silvia, naturale aveva detto verso le dieci e son solo le dieci e
mezza . Prese un cuba libre, non lo fecero con la coca cola ma con il guaranà , cinque euro.
Alla faccia dei compagni si disse primo ancora lungi dall’abituarsi agli incredibili prezzi dei
bar di milano. Teneva il gomito sinistro appoggiato al banco e il bicchiere con la mano
destra, rivolto alla sala passava in rassegna la fauna circostante. Proprio a fianco a lui una
bruna piccoletta, molto carina vestita di una cannottiera nera ed una gonna svolazzante stava
dialogando con un lungagnone barbuto con gli occhiali e la erre moscia, da qualche parola che
involontariamente Primo riuscì ad ascoltare pensò di capire che non stavano insieme e ne ebbe
la certezza quando il lungagnone abbandonando il tono congeniale ad una conversazione
privata alzò il volume della propria voce per lanciare una stupita esclamazione veramente mi
stai dicendo che non hai mai messo un dito in culo al tuo fidanzato mentre gli facevi un
pompino?....ma non ti credevo proprio così suora!!!!! Primo sorrise nel constatare che
qualche goccia di civiltà era riuscita a percolare anche in questa insana città. Giusto a tre passi
da lui un crocchio di bontemponi si impossessò della leadership sonora dell’ambiente
allorquando l’ingresso di un loro sodale innescò una serie di fragorose esclamazioni di saluto e
di scherno. Poche furono le parole intelleggibili dall’esterno del crocchio tanto le voci erano
distorte dalla gradazione etilica della compagnia. Fu chiaro il messaggio inviatogli da un
piccoletto con la barba dotato di una voce stridula ma potente si che tutti nella sala avrebbero
potuto udire il suo accenno ad un piercing scomparso e la sua ipotesi che potesse trovarsi
forse negli anfratti di una qualche passera non meglio specificata. Quindi buio. Un black out o
qualcosa del genere. Primo rimase immobile durantre il lasso di tenebra, gli parve la cosa più
sensata da fare, sentì qualcuno mouversi vicino a lui, fù sfiorato dai suoi panni e chiaramente
percepì lo spostamento d’aria creato dal movimento, lo percepì freddo, stranamente freddo ,
tanto che gli causò un brivido che gli percorse la schiena. Tornata la luce alcune virgole di
merda furono visibili a pochi centimetri dai suoi piedi. Dalla parte del crocchio dei beoni
regnava una nervosa confusione il nuovo arrivato era a terra in preda a delle strane convulsioni
i suoi amici ercavano di soccorrerlo senza esattamente sapere come. Fù probabilmente Primo il
primo ad afferrare il proprio cellulare e digitare il 118 e l’ambulanza non ci mise molto ad
arrivare ma riuscì solamente a fornire al malcapitato un lettino dove terminare la proria
esperienza biologica. silvia entrò appena dopo la partenza dell’ambulanza, e toccò a Primo
ragguagliarla sull’accaduto giacchè i suoi amici erano giustappunto i sodali della buonanima e
l’avevano seguita fino al pronto soccorso. Il barista potè completare le informazioni di Primo
con le generalità dello sventurato. silvia ci rimase molto male, lo conosceva... Usò il cellulare
per contattare qualcuno che stava la al pronto soccorso che non potè far altro che confermare
il decesso aggiungendo un particolare di quelli che fanno meditare sulla caducità dell’esistenza.
Sembrava infatti che lo scellerato evento fosse stato causato dal suo piercing alla lingua
conficcatosi non si sa come nel profondo della gola.
silvia pareva sconvolta e non voleva neppure guidare Primo le offerse un passaggio. - scusa,
so che non è il momento,... Ma potresti darti una pulita alle scarpe prima di salire in macchina
- - ah... Sì,...scusa...- rispose silvia che evidentemente non si era accorta dell infortunio
incorsole. Poche furono le altre parole scambiate durante il percorso, silvia era evidentemente
sconvolta e primo non sapeva mai cosa dire in questi casi. Fù così che, appena arrivati non si
sarebbe mai aspettato di essere invitato a salire e, soprattutto che appena varcata la soglia lo
stato d’animo di lei avesse subito una sorprendente metamorfosi evolvendosi in un
irrefrenabile desiderio di abbandono ai piaceri della carne. Non si sarebbe aspettato che prima
di chiudere la porta si fosse avventata su di lui, così, senza una parola e avesse chiuso la sua
bocca con la propria. Ma quando si sentì scendere i pantaloni, il calore delle sue labbra sul
membro e le sue dita esplorarlo poco sotto il baricentro fino a ritrovarne celati pertugi.... Bé ...
Ormai se lo aspettava.
La baciò di nuovo , sentendo nel farlo un certo retrogusto legato a ciò che lui aveva testé
prodotto. Abbracciati si mossero verso il divano. Primo saltellava goffamente giacchè non era
ancora riuscito a liberarsi definitivamente dei pantaloni. Si rotolarono tra i cuscini e questa
volta fù il suo turno di aprire la bocca e dare sfogo alle fantasie della propria lingua. Fecero
l’amore quindi dopo essere venuti entrambi. - Non puoi fermarti qui stanotte...
Domanimattina torna mia figlia e non voglio che mi trovi a letto con un estraneo - -capisco -
annuì primo -è lei?- disse indicando la foto di una ragazzina appesa al muro. - Sì, l’altr’anno al
mare in sardegna adesso è crescuita, ha dodici anni ...- durante queste amene conversazioni ed
altre che seguirono primo setacciò la casa in cerca dei prorpi indumenti dispersi e, man mano
che ne recuperava uno lo indossava, fù solo ricalzando le proprie scarpe che trovò il coraggio
di soddisfare un prorio dubbio che lo tormentava ormai da qualche ora. - Senti una cosa ....
Maaaa quel povero ragazzo...- - David?- annuì - insomma .... Ma che t’ha fatto di male?-
silvia lo guardò impietrita -Non ti preoccupare, lo so e basta, e non mi interessa dirlo a
nessun’altro.- la tranquillizzò lui.
- vedi... Si tratta di mia figlia.... L’altro giorno stava male e.... Aveva male proprio là e l’’ho
portata al pronto soccorso e ... Insomma.. Volevo dire..cioè...- - Le hanno trovato dentro il
piercing del fanciullo- - ma... Come. Fai a ....!?- - conosco l’autore- la baciò sulle labbra e
varcò la soglia. Una volta in macchina prese il telefonino e cancellò il numero di silvia dalla
rubbrica quindi sintonizzò l’autoradio su radio popolare e se ne andò a casa a dormire.

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