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LA CASA DALLE FINESTRE CHE PRIMONO

Il segreto di jonny laterza ..................................... 3 Primo Zanotti vs i miracoli di padre Pio ......... 18 Primo Zanotti alla ricerca di Lady Durga ........ 36 Primo Zanotti al Kumb Mela ovvero l'amore non eterno ............................... ..... 84 Tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla ... apparentemente ..........114 Primo Zanotti e la scimmia della topa ............... 127 L'ultima cassoeula ............................................ .... 139 Osteria numero venti ............................................. 153 Quando una stella muore ..................................... 162 Settanta...........................................................................172 Chiedilo al figa.............................................................179 Come un tubetto di dentifricio ..............................188 I legumi del Parnaso ..............................................194 La magna carta .........................................................203

Jonathan

Esistono dei momenti topici nella vita, degli attimi per meglio dire, in cui si
compiono svolte irreversibili, si entra in una dimensione differente e nulla sar di nuovo come prima. Questi attimi sono, per, riconoscibili solo a posteriori analizzando il mondo dei ricordi e non risuonano di tutta la loro importanza nel momento stesso che li si vive. Fu cos che Jonathan non dette particolare importanza a quel sorpasso sulla Paullese, poco prima del ponte dellAdda venendo da Milano, quel sorpasso, allapparenza normale, gli avrebbe cambiato irrimediabilmente il modo di intendere lesistenza. Jonathan Miliani faceva il dirigente in una multinazionale dellInformation Tecnology sebbene non che ne capisse gran ch di computers e affini. Doveva infatti la sua posizione pi alle sue parentele che alle sue capacit ma, del resto, per dirigere non necessario sapere cosa si richiede di fare agli altri. Aveva una bella moglie americana conosciuta durante un assegnazione di lavoro in quelle lande, e due figli un maschio ed una femmina, entrambi biondi con gli occhi azzurri. Aveva, e ,magari in qualche celata corrente di pensiero, credeva ancora di avere durante il lungo coma che segu quella sfortunata manovra. Quando la sua coscienza ricominci a confrontarsi con il mondo esterno , la mancanza che sent per prima non fu n quella di sua moglie tornata nel natio Maryland con le due creature n quella del suo lavoro dirigenziale che non lo avrebbe pi atteso, no, la mancanza di cui si rese conto per prima fu molto pi concreta: quella delle sue gambe. Entrambe, venne in seguito a sapere, rimasero spappolate nellincidente e nulla poterono fare i medici se non amputarle poco sotto il ginocchio. Fortunatamente il ritorno allordinaria coscienza fu estremamente graduale cosicch la routine dellospedale prima e della riabilitazione poi riuscirono ad essere uno scudo per le tentazioni suicide che il Jonathan covava tra le pieghe del suo sconforto, fortunatamente perch la vita aveva molto ancora da offrirgli; e Jonathan avrebbe di l a poco dimostrato di potersi reggere in piedi anche senza averli. Dopo tre lunghi mesi tra ospedale e riabilitazione venne dimesso accessoriato di una sedia a rotelle e di due protesi nuove fiammanti su cui cominciava a destreggiarsi e che, secondo il fisioterapista della casa di cura, avrebbe, in pochi mesi, imparato a condurre anche senza lausilio del bastone. itrovarsi completamente solo e per lo pi disoccupato non fu la cosa migliore che
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potesse capitargli per riacquisire morale e voglia di vivere. La moglie era tornata in America , I suoi genitori erano anziani e non potevano spostarsi da Sulmona dove vivevano, sua sorella era venuta un paio di volte da Pescara dove si era radicata ma, considerando che doveva dividere il proprio tempo tra la cura della propria famiglia e degli anziani genitori non poteva giocoforza essere presente pi di tanto dal fratello milanese. Jonathan consumava gran parte delle giornate nelleseguire i semplici compiti della quotidianit resi pi gravosi dalla sua condizione. Nel tempo libero leggeva o si vedeva qualche film ma sempre in casa, la fatica dei lavori domestici, della spesa e, non ultima quella per ligiene personale gli lasciavano delle serate di profonda stanchezza. Qualche amico veniva ogni tanto a trovarlo, magari portando qualche birra o un poco di gangia e gli teneva compagnia una serata ogni tanto . La gangia lo tranquillizzava e questo sentiva che era bene , prese labitudine di farsene procurare dallamico Carlo. Altra consolatrice della grama esistenza che fece in quei tempi fu la masturbazione. Ormai ogni giorno e spesso pi volte in un giorno trovava il momento propizio per massaggiare il suo fallo esagerato lasciando che la sua mente vagasse tra fantasie che pensava allora ben difficilmente sarebbero tornate ad affacciarsi alla sua realt. Col tempo e lesercizio le sue capacit miglioravano tanto che a vederlo passeggiare per la strada non si sarebbe mai immaginato che quel leggero zoppichio derivasse da una si profonda mutilazione. Aument cos anche la sua auto stima e la voglia di riaffacciarsi al mondo, di muoversi, di vedere gente e, soprattutto ,di una donna. Una nuova sferzata nella sua esistenza venne dal suo ex collega nonch quasi amico Zanotti , o meglio venne dalla decisione di questultimo di convolare a giuste nozze con la Silvia e dalla serata di addio al celibato alla quale Jonathan era stato invitato. Primo, era questo il nome dello Zanotti, fu il primo in ogni brindisi della serata, iniziata alla trattoria da Aldo e finita in un locale di spogliarello in fondo a via Padova. Ed il primo di conseguenza ad accusare il colpo. Quando la fanciulla, debitamente istruita, si present al tavolo dellallegra brigata per invitare il festeggiato sul palco a partecipare al suo numero Primo era gi incapace di intendere e di volere, i compagni spinsero allora Jonathan tra le braccia della giovine visto che ormai la mancia era stata pagata .... Un attimo di sconcerto pot essere estrapolato dallespressione del volto della
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danzatrice quando levando i pantaloni allospite riconobbe le due protesi, sconcerto tramutatosi in stupore quando le movenze dello spettacolo indussero al Jonathan unerezione e la ragazza nonch il pubblico astante poterono notare un rigonfiamento del boxer decisamente al di fuori dellordinario. Al termine della serata il livello ormonale di Jonathan era al di sopra di ogni possibile soglia di guardia e, metaforicamente rotto il salvadanaio, cominci ad informarsi se qualcuna delle ragazze fosse casualmente disponibile a trascorrere il resto della notte a casa sua previo adeguata ricompensa. Quasi tutte declinarono linvito o chiesero cifre al di fuori del suo budget mentre una gentile ragazza romena di nome Nadia fu lieta di seguirlo. Passate alcune ore tra contorcimenti vari Nadia, prima di congedarsi lasci un biglietto da visita di un improbabile service cinematografico denominato Federico Falloni Films s.n.c . Disse nel caso fosse interessato di presentarsi per un provino e di fare il suo nome che per ogni nuovo attore che recuperava avrebbe ricevuto un bonus... Resistette solo quattro giorni poi telefon. La raccomandazione di Nadia fece il suo effetto. La persona allaltro capo del filo gli chiese di presentarsi per un provino la settimana successiva di gioved alle due di pomeriggio portando con se anche gli esiti di taluni esami del sangue . Il provino ebbe un particolare indice di gradimento tanto che il regista tale Gerolamo Deodato in arte Federico Falloni gli ritagli una piccola parte nella pellicola in produzione la citt delle mogli insoddisfatte . Il suo ruolo fu piuttosto marginale e limitato alla grande orgia finale. Ebbe comunque il suo nome tra i titoli di coda, o meglio il suo pseudonimo, Jonny Laterza scelto in virt dellunica gamba rimastagli in piena funzionalit. Nella successiva produzione del Felloni la dolce fica Jonny ottenne un ruolo pi importante tanto che fu persino premiato al festival internationelle du cinema pornografique per la miglior scena di cunnilingus. Il successivo trentatr centimetri sopra il cielo lo avrebbe visto come principale protagonista maschile. Quando usc transavanguardia era ormai una star del genere. La produzione organizz un party per la presentazione della nuova opera Jonny era naturalmente presente, fino a mezzanotte circa quando disse di aver bevuto troppo e di aver bisogno di due passi allaria fresca. Apr la portafinestra, usc in cortile e nessuno degli astanti ebbe pi loccasione di vederlo.
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Giuseppe

Il telefono squill, o meglio riprodusse le prime battute dellloverture del


Guglielmo Tell di Rossini, cazzo ... Francesca si era di nuovo divertita nel modificargli la suoneria. Le smisurate carpe del laghetto beate nella loro obesit non fecero una grinza. Era il Direttore. Avvicin lapparecchio allorecchio - pronto - disse poi ascolt in silenzio per qualche istante quindi sto entrando ora... Due minuti e sono in ufficio -. - Che rompicoglioni - fu la frase che si lasci uscire dalle labbra una volta chiusa la comunicazione. Lentamente, come se stesse salendo le scale del patibolo prese la via della redazione. Il Dir lo attendeva impaziente con un fascicolo in mano, si sentiva pronto a ricevere il solito compitino, partendo da una serie di foto ricuperate da qualche paparazzo avrebbe dovuto inventarsi la solita sceneggiata dove isso tromba issa e lo piglia in culo da o malommo..... - buongiorno ! Ti offrirei anche la colazione ma ormai quasi ora di pranzo !- Lascia stare... Mi s rotta la lavatrice dalle sette di stamattina che asciugo pavimenti!- ment spudoratamente - sar..... Comunque al lavoro... Ho uninchiesta da affidarti- Alla parola inchiesta Giuseppe trasal. Il dir continuava a usare termini del tutto fuori luogo come se quei quattro pettegolezzi che pubblicava sulla sua rivista avessero anche una minima parentela col giornalismo . Ma quel giorno vi fu qualcosa di diverso , non si trattava di scoprire se la tizia caia avesse issato o meno, in contemporanea con un paio di stentoree tette sintetiche anche un altrettanto stentoreo paio di corna sulla fronte del fidanzato sempronio. No, il compito che gli fu affidato riguardava la recente quanto misteriosa scomparsa di un divo del porno. Avrebbe dovuto intervistare qualcuno dellambiente, qualche vicino di casa, condire il tutto con un poco di colore e dare il tutto alle stampe sotto il titolo che il dir aveva gi scelto il segreto di jonny laterza . Cera la possibilit di divertirsi e ci si mise dimpegno. Fase uno , raccolta informazioni , digitando Jonny Laterza su google uscirono diciotto pagine di link e non fu immediato ricavare il sito ufficiale della casa di produzione che aveva ospitato le gesta dello scomparso. Www.federicofallonifilms.com. Allinterno le locandine dei films con le istruzioni relative allacquisto dei medesimi su supporto DVD. Le opere erano presentate in ordine di produzione a cominciare da Analcord per passare a otto pollici e mezzo ed i vitelloni e le vacche ,ma nella nota esplicativa
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di queste opere giovanili del Falloni mancava il nome di Jonny Laterza che faceva la sua comparsa con la citt delle mogli insoddisfatte nella terza riga della nota, crescendo via via fino ad occupare il posto donore sulla locandina di transavanguardia. Il sito non riportava numeri di telefono, vi era per lindirizzo che, copiato ed incollato nellapposito campo del sito di pagine bianche dette il risultato voluto. - pronto buongiorno, sono Giuseppe Scarlicchia di Comet tv vorrei parlare con lufficio stampa per favore.- - La signorina allaltro capo lo mise prima in attesa e poi lo pass al signor Deodato che altri non era se non lo stesso Federico Falloni. - Guardi da domani sono molto impegnato sul set del mio nuovo film ma, visto che si tratta di Jonny posso trovarle un buco oggi, se vuole pu venire qui nel primo pomeriggio . - Giuseppe non se lo fece ripetere due volte e dopo dieci minuti era gi a cavallo del suo scooter. Il Deodato/Falloni aveva la chiacchiera pronta e fece un ampia rassegna della sua opera vantandone meriti artistici che sinceramente pochi oltre lui avrebbero saputo cogliere, port anche il giornalista a visitare gli studios e gli permise di scattarne alcune fotografie. La parte della conversazione pi interessante fu ovviamente quella riguardo Jonny. - Jonathan, Jonathan Miliani il suo vero nome lo pseudonimo lo trovai io Jonny Laterza ovviamente per via della sua terza gamba ma mi piaceva anche per il richiamo di tipo letterario . Me lo raccomand Nadia Gradisca un attrice che lavorava con me fin dai tempi di Analcord. Ovviamente anche Gradisca un nome darte ..... B appena lo vidi decisi di utilizzarlo per dare qualche tocco stile Freak Show alla mia opera, gli feci levare la parte intermedia delle protesi...- - Protesi? ...di che protesi stiamo parlando- Deodato Falloni prese un paio di DvD e li porse a Giuseppe come omaggio - constato con dolore che lei non ha visto i miei films, tenga questi e veda di recuperare. Jonny era stato amputato di entrambe le gambe poco sotto al ginocchio come conseguenza di un incidente stradale. Dicevo che gli feci indossare solo la parte terminale delle protesi , aveva quindi i piedi attaccati alle ginocchia e un bigolo che toccava terra, un effetto comico dirompente..... Seppe inoltre dimostrare un dinamismo fuori dal comune, grazie alla sua interpretazione lorgia finale ne la citt delle mogli insoddisfatte ormai una vera e propria pietra miliare del genere ricordo che gli dissi buttati e vai di fantasia e fu come liberare una fiera in gabbia. Lui si arrampicava , saltava e faceva capriole e nel frattempo leccava e penetrava tutto ci che era
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alla sua portata. Un vero portento, guardi qui.- mostr una foto che teneva incorniciata sulla scrivania laddove Jonny contemporaneamente leccava una passera dal manto biondo sodomizzava una brunetta con gli occhi azzurri ed infilava un paio di dita per mano in due culi di passaggio. - La brunetta che lo sta prendendo nel di dietro la Gradisca a quanto ne so i due si sono frequentati anche al di fuori della sfera professionale anzi ... Aspetti ....- Il maestro Felloni fu cos gentile da telefonare alla Gradisca prossima protagonista della nuova pellicola della casa e le strapp un appuntamento per le cinque e mezza di quello stesso giorno. Giuseppe non avrebbe potuto pretendere di pi ringrazi il proprio ospite e ripart sul suo scooter verso la Maggiolina. L vive Nadia Gradisca e, poco distante vi era anche labitazione di Jonny. Aveva tempo e decise di fare una prova di giornalismo sul campo tentando alcune brevi interviste citofoniche ai vicini del Jonathan ricavandone solo qualche vaga frase di circostanza ed un paio di sonori vaffanculo.

Nadia

Nadia Gradisca abitava al secondo piano di una delle casette liberty della
Maggiolina, Non aveva pi i capelli neri e lisci come nella foto che Giuseppe aveva visto poche ore prima, aveva i capelli ricci, castano chiaro, quasi biondo era molto carina anche se con un aria di scazzatura stampata sulla faccia. Il look era pi quello di una casalinga che di una pornostar . - Lei deve essere il giornalista che si interessa di jonny- disse appena aperta la porta - in effetti... Mi chiamo Giuseppe Scarlicchia e lavoro per comet tv - disse porgendo la mano - piacere - rispose lei stringendola in una solida presa - si accomodi... Ma si levi le scarpe prima ....- il soggiorno era molto carino, parquet di quercia ed un arredamento minimale e di buon gusto, il divano era basso, probabilmente autocostruito e di fronte aveva un tavolino non pi alto di una quarantina di centimetri. - la avverto, niente foto,- disse indicando la nikkon Che Giuseppe portava appesa al collo - sul sito delle ff prodactions potr trovare il mio book ufficiale e scaricare direttamente le immagini che le servono- - Come vuole rinchiuse lapparecchio nella sua custodia ed estrasse il registratore, lo appoggi sul tavolo e, prima di accenderlo chiese il permesso. - Senta, come il signor Deodato le avr sicuramente anticipato sto lavorando ad un servizio sulla scomparsa di Jonny Laterza e volevo farle qualche domanda a proposito... mi stato detto che i rapporti tra di voi andavano oltre il mero aspetto professionale...- - Per favore dammi del tu , il lei mi fa' sentire vecchia... Comunque sia s ci frequentavamo anche fuori dal set e magari abbiamo anche fatto sesso qualche volta ma cos in amicizia, senza impegno, io non sono la sua donna e lui non il mio uomo , siamo amici, questo s e abbiamo qualche interesse in comune, andavamo a teatro assieme e frequentavamo lo stesso maestro di yoga-. - Yoga?....Jonny faceva yoga senza gambe?!- - S, certo da un anno circa e gli riusciva anche bene ....- un fischio interruppe la conversazione - lacqua sta' bollendo.... Gradisci una tazza di t?- pi che volentieri grazie-. Nel mentre Nadia si spostava in cucina a preparare gli infusi lattenzione di Giuseppe si dirigeva verso la libreria.... Cerano Bukowski, Pinckets, Burroughs, il Dalai Lama,Wu Ming,Terzani, una biografia dei Rolling Stones,un paio di Lonley Planet Tailandia e Messico, altri tomi che Giuseppe non riusc ad identificare ma, soprattutto cera Osho, un ripiano intero della
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libreria era occupato da suoi testi. Questa per Giuseppe era una bizzarra circostanza visto che proprio il giorno appresso si era dovuto occupare di una conduttrice televisiva di quelle tutta coca e silicone che tanto vanno di moda oggigiorno devota in qualche modo a questo personaggio e, giacch nulla ne sapeva, dovette frettolosamente recuperare qualche sommaria informazione grazie a santo Google. Quando Nadia torn con le tazze di t Giuseppe aveva in mano un volume e ne stava esplorando la quarta di copertina. Si sentiva un poco in imbarazzo come se invece che appresso alla libreria fosse stato colto a rovistare nel cassetto della biancheria intima e parl per primo - scusa.... Ma sei una sannyasin?- sperando di aver pronunciato correttamente la parola letta il giorno appresso su internet e, soprattutto di averne inteso correttamente il significato. -No, Quei libri me li ha regalati Jonny, lui un seguace. Mi disse che li avrei trovati interessanti ed vero ma non abbastanza per farmi passare lallergia alle appartenenze e soprattutto ai maestri.- A quel punto Giuseppe fu colto da una repentina illuminazione su come avrebbe impostato il suo articolo , una conversione! S quelle cose che piacciono tanto al direttore, certo che si fosse trattato di Padre Pio sarebbe stato il massimo ma anche sto santone indiano poteva andare poi aveva ancora sul computer i file scaricati laltra volta , tutta fatica risparmiata, prov ad accennarlo a Nadia : - Ma, secondo te , Jonny potrebbe essere partito per qualcosa di simile ad un viaggio spirituale, magari in India in qualche ashram?- .... - Non lo so, guarda, se stava architettando qualcosa a me non ha detto niente , certo che preferirei di gran lunga saperlo a prendere lombra sotto una palma in una spiaggia di Goa che impigliato nel fango da qualche parte in fondo allidroscalo.Uno squillo, il cellulare di Nadia, rispose e cambi stanza per proseguire la conversazione , Giuseppe si gust il t verde al gelsomino, non era male anche se avrebbe preferito una birra. Dopo pochi minuti Nadia torn - mi dispiace ma ho un urgenza familiare mi trovo costretta a metterti alla porta....- - niente di grave spero - - lo spero anchio, il mio ex marito ha avuto un incidente in macchina ed al pronto soccorso per controlli devo andare a recuperare mio figlio all'asilo- - capisco, ...ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso-. Si infil il cappotto e raggiunse la porta. Nadia usc insieme a lui e corse in macchina . Laria cominci a vibrare nelle giuste frequenze per riprodurre le note iniziali di un capolavoro di Rossini, Giuseppe si rese conto di non aver ancora levato
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quellassurda suoneria dal proprio cellulare e rispose, era il direttore. Chiamava dopo una riunione e informava il redattore della decisione di riposizionare la testata su un target pi maturo, in pratica si sarebbero rivolti praticamente ad un pubblico di pensionati, quindi niente pi inchiesta su un divo del porno, di Jonny Laterza si sarebbe occupata qualche altra testata. - La storia ha preso una piega che potrebbe interessare anche il nuovo pubblico cerc di interloquire Giuseppe - e cio quale?- - una conversione spirituale - Padre Pio?- - no, Osho....- - Per carit! Niente santoni indiani per i miei pensionati, o Padre Pio o niente! Domani mattina ti voglio in ufficio presto almeno alle nove! Ti ho gi girato via mail tutto il materiale per larticolo su Albano!.- E chiuse la comunicazione senza attendere la risposta. Nadia salendo sulla sua vettura sent distintamente quel giornalista urlare da solo : -NO NO NO!!!! ALBANO NO!!! Meglio l'Afganistan ......Meglio l'Afganistan- Doveva andare allasilo e non si poteva permettere di farci caso pi di tanto si limit a pensare che i giornalisti sono spesso gente strana senza immaginare che tra quelle parole estemporanee si celava involontariamente il segreto di Jonny Laterza.

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Hamjd

Hamjd a otto anni era gi un provetto cavaliere che, a detta di molti sarebbe
potuto divenire un eroe del buskashi . Badava alla mandria di famiglia, da solo, da quando la tosse di suo padre era divenuta cos forte da impedirgli di lavorare. Un disgraziato giorno una squadra di elicotteri appartenenti allesercito dei miscredenti sorvol la valle a volo radente e nemmeno con la sua proverbiale abilit Hamjd riusc ad evitare di essere disarcionato dal cavallo ormai completamente imbizzarrito. Cadde su alcune rocce affioranti battendo la testa e la schiena. Fu per miracolo che si salv o meglio quasi per miracolo visto che per tutta la vita avrebbe portato con se il ricordo di quello sfortunato pomeriggio. Sarebbe rimasto claudicante e balbuziente per il resto dei suoi giorni. Altro che buskashi Hamjd avrebbe dovuto rinunciare allo stesso lavoro dellallevatore di cavalli che per generazioni aveva significato il sostentamento e talora il benessere della sua famiglia . Questo il padre, gi tormentato dalla malattia, lo capiva bene . Un giorno lo chiam, gli indic il tomo del corano e gli si raccomand di cercare in quello il suo conforto sicuro comera che la misericordia divina solamente avrebbe potuto condurre quel povero ragazzo sulle strade di un esistenza dignitosa. Dopodich fu preso da un attacco di tosse, sput sangue, molto sangue, se ne riemp la bocca tanto che il suo ultimo respiro si perse in una bolla rossa. Hamjd prese molto seriamente il consiglio del padre dal suo letto di morte e prese labitudine di portare il libro sacro sempre con se in una bisaccia e di tanto in tanto di aprirlo e leggerne alcuni passi. Il vecchio iman prese in simpatia quella creatura cos sfortunata eppure cos devota tanto che tempo dopo quando gli emissari di unassociazione caritatevole saudita chiesero il suo aiuto per cercare bravi e devoti giovani bisognosi a cui offrire la possibilit di studiare quello di Hamjd fu il primo nome che gli consigli. La madre lo lasci partire visto che non potendo pi attendere ai cavalli o fare altri lavori pesanti lo studio avrebbe potuto, forse, evitargli una ben misera esistenza. Da allora per non lavrebbe pi rivisto, non solo lei, nessuno al villaggio lavrebbe pi rivisto tranne Abdullah il sarto che anni dopo di ritorno da un viaggio a Kabul sostenne aver incontrato Hamjd ad un posto di blocco con la barba lunga, il turbante nero ed un
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Kalashnikov al collo. La pattuglia prendeva ordini da lui rifer. Non tutti lo credettero per, visto che, da quando aveva preso labitudine di curare il proprio mal di schiena con loppio, Abdullah da molti non era considerato una persona del tutto attendibile.

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Luciano

A quanto pare una tempesta devastante stava spazzando le steppe dell Asia
centrale e a tutti gli aerei in volo venne intimato di cercare ricovero nel pi vicino aeroporto disponibile. Un segno di come la sovrastruttura tecnologica attraverso la quale si districano le nostre esistenze altro non sia che un fragile castello di carte di fronte alla strabordante potenza della natura, un aiuto a rientrare nei propri limiti una lezione di umilt s, ma anche una colossale rottura di coglioni per Luciano Rossi Ortopedico milanese in aspettativa e costretto dagli eventi ad una imprevista sosta di quattordici ore tra le sale daspetto dell'aeroporto di Samarcanda. Non di tutto l'aeroporto, solo del settore partenze visto che ai passeggeri in transito non fu consentito lattraversamento della dogana. E cos dellantica capitale di uno dei pi imponenti imperi della storia quello di Tamerlano avrebbe ricordato solamente qualche scomodo sedile e qualche pessimo caff . Fece conoscenza con un giornalista italiano Giuseppe che lavorava per reporters sans frontiers. Anche lui di Milano Giuseppe sembrava molto interessato alla storia di Luciano anche dal punto di vista professionale, si era ripromesso di andarlo a trovare allospedale una volta giunti a Kabul. E fu di parola. Un paio di giorni avanti lo vide scendere da un risci abbigliato con qualche prodotto del locale artigianato, con la macchina fotografica pronta allo scatto appesa al collo. Luciano ben volentieri si prest ad essere il suo Cicerone o meglio il suo Virgilio, conducendolo tra i gironi della struttura sanitaria, soprattutto in quello di sua competenza quello delle gambe. Gambe spappolate, incancrenite, moncherini, venivano amputate, curate, cauterizzate e, sostituite con succedanei in metallo, plastica e legno. Pi tardi, mentre sorseggiavano un bicchiere di t sotto il porticato Giuseppe tir fuori qualche domanda sul cosa porta un medico benestante di Milano a lasciare il proprio habitat per venire in un posto come quello a prestare la propria opera a titolo gratuito in un mondo distante migliaia di miglia. A Luciano questi discorsi non piacevano per nulla, lui non aveva un perch. Si sentiva di dover fare certe cose e le faceva. Ribatt sul cosa ci faceva un giornalista milanese in un posto come quello rischiando anche la cotenna invece di starsene comodamente a scrivere di Albano tra le carpe obese di
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Segrate. Ad un certo punto cerc di attirare lattenzione del proprio ospite verso una situazione che si andava sviluppando nel cortile. Un gruppo di degenti stava affrontando una seduta di fisioterapia riabilitativa sotto la guida di un fisioterapista dai lineamenti decisamente occidentali. Uno dei degenti disse qualcosa ad alta voce, qualcosa che Giuseppe non era in grado di comprendere Luciano s. Spieg che luomo si stava lamentando della difficolt degli esercizi e aveva rivolto al suo istruttore una frase del genere <fai presto tu con tutte e due le gambe>. Luciano disse a Giuseppe di non perdersi la scena. L'istruttore si sollev i pantaloni rimboccandoli a partire dallorlo rivelando cos a poco a poco la presenza di due arti artificiali. Il contestatario si ammutol e si concentr per ripetere lesercizio nel migliore dei modi possibili. Il giornalista volle saperne di pi su quelluomo. Era anchegli italiano e milanese. Anzi anni prima era stato addirittura un paziente del dottor Luciano si chiamava Jonathan.... Giuseppe volle parlargli , in privato per un oretta almeno, gli fece anche delle foto e, quando sal sul risci fuori dellospedale per farsi riportare in albergo cominci a pensare al favoloso pezzo che avrebbe di l a poco battuto sul suo computer avrebbe se solo avesse potuto.

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Antoine

Chiusa la porta dellufficio dietro le sue spalle Antoine Rigadeau tenente


colonnello dellesercito canadese addetto alle pubbliche relazioni della missione NATO in Afganistan si sedette alla scrivania e, prima di ributtarsi nel suo ingrato compito, apr il primo cassetto con la chiave e ne estrasse una bottiglia di Burbon canadese , apr il tappo, ne usm il contenuto per poi ingollarne due lunghi sorsi. Gli serviva, ah se gli serviva, un sorso di medicina ed uno sguardo alle montagne innevate allorizzonte della sua finestra e per un attimo era a casa nel suo paese. Lontano da una guerra che non poteva chiamare tale, lontano da un mondo che non capiva e non avrebbe mai capito, un mondo dove un uomo non pu bere una birra ma pu tranquillamente stuprare una bambina di nove anni senza perdere la sua rispettabilit se abbastanza ricco e potente da convincere i genitori a concedergliela in moglie. Un istant message apparve sullo schermo del computer riportandolo alla gravosa routine dei suoi doveri. Era il generale Wilkinson che gli chiedeva se il comunicato stampa sullattentato al main bazar era pronto . Era quasi pronto. Lo rilesse attentamente prima di rilasciarlo. In sintesi un convoglio di autovetture appartenenti alle forze Nato era stato quel giorno oggetto di un attentato suicida nei pressi del main bazar. Lattentatore si era buttato in mezzo ai fuori strada , urtato dal paraurti venne scaraventato ad alcuni metri di distanza laddove la cintura ripiena di tritolo fece il suo effetto su di un misero risci. Tre le vittime. Lattentatore tale Hamjd Massur gi ricercato in quanto ufficiale della milizia talebana. Yussuf Rabban guidatore di risci regolarmente autorizzato ed il suo passeggero Scarlicchia Giuseppe di nazionalit italiana giornalista membro dellorganizzazione reporters sans frontieres. Prima di cliccare su send fece un altro sorso, poi un altro, la bottiglia si stava svuotando rapidamente, era lultima della sua riserva, almeno fino alla prossima licenza....

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Il miracolo delle fiamme gialle Ottavio Boscolo lavorava come commercialista nello studio che fu della
buonanima di suo padre e che sarebbe stato di l a qualche anno nelle mani di quello spericolato di suo figlio. Anzi si poteva dire che gi lo era visto che da alcuni anni era lui a mantenere i rapporti con i clienti pi importanti mentre a Ottavio erano rimaste pi che altro le dichiarazioni dei redditi degli anziani del quartiere e gi quelle erano troppo per lui. Ormai non aveva pi voglia di lavorare e, non appena finiti i lavori di ristrutturazione della casetta che si era comprato nei pressi di Arco di Trento, avrebbe lasciato lattivit al giovane rampollo e ad i suoi intrallazzi. Perch Ottavio Sapeva che il figlio intrallazzava e faceva finta di non accorgesene del resto lo fanno quasi tutti nel suo campo. Aveva paura per, una paura molto comune tra la sua categoria, la paura della finanza. Cos ogni mattina, appena uscito di casa per recarsi al lavoro baciava il santino di Padre Pio raccomandandosi di non fargli trovare gli uomini in grigio, almeno fino al suo pensionamento. Un giorno, mentre era impegnato nel suo atto di devozione quotidiano appena fuori dal cancello di casa incontr un cliente un certo Zanotti che lanno precedente si era rivolto a lui per delle dichiarazioni ici relative ad un rustico che aveva venduto. Lo Zanotti salut cortesemente e non fece nessuno sguardo particolare ma Ottavio si sent comunque un tantino imbarazzato e decise di cercare per il suo gesto di devozione dei momenti in cui pensava di non essere visto. F cos che un giorno sentendosi al sicuro da sguardi indiscreti apr il portafogli ne estrasse limmagine del sant uomo e si apprest a riverirla e, nel preciso istante sent una forte botta sulla testa e poi pi nulla. Fu Primo Zanotti , mentre cercava la sua auto visto che non ricordava dove lavesse parcheggiata la sera prima, a ritrovare il malcapitato e ad avvertire 113 e 118. Mentre aspettava i soccorsi si ritrov a pensare ad alta voce rivolto ad un boscolo ridotto all incoscienza un mi sa che Padre Pio oggi non ha funzionato eh? Ma Primo non poteva sapere che mentre il Boscolo veniva aggredito e rapinato da qualche balordo la Guardia di Finanza stava perquisendo il suo ufficio uscendone poi in compagnia di chili di faldoni da portare in caserma e del giovane Boscolo da portare a San Vittore. Larma usata per la rapina, un fiasco da 1,5 litri di vino rosso con un etichetta che quello dichiarava e non altro VINO ROSSO, accese un lume nella mente di uno dei due poliziotti
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accorsi sul luogo con la loro fiammante pantera. Poco prima infatti avevano cercato di fermare ed identificare un paio di punkabbestia che ne avevano uno identico tra le mani ma che erano riusciti a dileguarsi tra le macerie di un edificio in via abbattimento .

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Il miracolo dello zucchero marrone -Gaina che minchia stai facendo ? Stai a rota?- Disse il kala rivolto al suo
sodale detto appunto il gaina che si stava sfregando la schiena contro un palo di cemento come preso da spasmi - no minchia che mi prude di brutto sto sclerando marcio - - ti sarai preso la scabbia o qualcosa del genere, ma adesso piantala e tira fuori il tutto - Il Gaina tir fuori il portafogli sottratto al Boscolo e cominci a frugargli dentro allora cinquanta venti cinque ... Settantacinque euro la carta didentit .. Che faccia da sfigato ... Niente carte di credito si vede che ne aveva un altro di portafoglio vabbeh ah... Un santino di padre Pio tieni va serve per i filtri ...- - No, sei fuori ... Non si fanno i filtri con Padre Pio!- Cazzo dici ... Sarai mica diventato cristiano?- - Ma no... E che ci ho un debito con lui - disse il Kala mettendosi il santino in tasca ... Due cagne cominciarono ad azzuffarsi rumorosamente interrompendo la conversazione costringendo i due ragazzi a richiamarli allordine - Keta!!! Cazzo fai buona l url il Kala - Mina cuccia!!- gli fece eco Il Gaina per poi riprendere largomento della discussione teologica test interrotta - Scusa com sta storia del debito se quando morto tu non eri nemmeno nato?- - se te lo dico non ci credi - - non credevo nemmeno che le stelle si muovessero prima di aver preso un trip ... Avanti aprimi la mente...- disse in tono provocatorio - vedi .....cominci il Kala un poco titubante - stato una volta pi o meno sei mesi fa' ero scoppiato marcio, stavo malissimo e non sapevo che cazzo fare stavo in zona piazzale Brescia avevo un puntello da quello parti e sto stronzo non si visto sono stato tre ore a aspettarlo e lui niente....- - Era il Gibbone ?- - S , come lo sai ?- - mi ricordo che girava da quelle parti e lo hanno gabbiato giusto un sei mesi f - - S, ma io allora non lo sapevo e stavo male e.... Hai presente quella chiesa dove hanno una statua di Padre Pio proprio fuori?..- - S, come cazzo si chiama.... in Piazza Velasquez- - S, appunto sotto quella statua ci sono un sacco di cose che la gente mette l per chiedere le grazie o per ringraziare - - S .. Che minchioni - - Aspetta ... Cera un bigliettino ed un pezzo di stagnola... Sul biglietto stava scritto grazie a t ho davvero smesso.... E nella stagnola un ventino di brown sugar.... Un vero miracolo.- - Ma dai!!- - Minchia ti giuro!!Keta e Mina ricominciarono a fare casino ma non si stavano azzuffando questa volta, cerano ospiti, polizia, quando il Gaina se ne accorse gli erano ormai addosso url uno - Sbirro di merda! - e moll un cartone sul
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naso allagente che ricambi la cortesia con sollecitudine s che il Gaina non sarebbe stato in grado di camminare da solo nel momento di varcare il portone di piazza filangeri al due. Il Kala vistosi accerchiato si rannicchi a terra e distinto si mise a baciare il santino e fu questo probabilmente a fermare il pesante anfibio del poliziotto anche lui devoto al santo di Pietralcina ed il Kala entr a S Vittore con tutte le sue ossa intere.

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Il miracolo dellamore

Quattro giorni dopo Primo Zanotti stava leggendo il giornale sulla scrivania di
un collega e sorrise al titolo delle pagine locali. Quarantena a S Vittore. Si trattava di un epidemia di scabbia che aveva costretto le autorit ad una massiccia campagna di disinfestazione che avrebbe reso impossibile accogliere nuovi ospiti almeno per parecchi giorni. Non approfond larticolo vist che gli era arrivata una chiamata allospedale S Carlo per la macchina della TAC con un alimentatore saltato. Proprio dove lavorava sua moglie, vabb se lintervento non fosse stato troppo lungo lavrebbe accompagnata a casa. Il lavoro fu rapido e indolore un leva e metti cos Primo scese al pronto soccorso dove Silvia era di turno. Allaccettazione cera Clara un amica di Silvia che Primo aveva incontrato gi qualche volta in passato. - Ciao Clara ...- - oh ciao Primo ... Che ci fai da queste parti - - ero a lavorare al terzo piano ... Senti Silvia ancora dentro ?..- - non lo so, aspetta che chiedo ...- Alz la cornetta, non aveva il viva voce ma il volume era piuttosto alto e Primo pot ascoltare entrambe le parti della conversazione senza che Clara se ne accorgesse. - Ciao Mario , sono Clara ... Silvia ancora l da voi?- - chi cip? no... Figurati ha staccato mezzora fa' e se ne andata con ciop..- - Mi dispiace Primo e uscita giusto poco fa'- . A Primo questa storia di cip e ciop suonava decisamente male ma non poteva bloccare il desk di un pronto soccorso per una questione personale e se ne and forte nella sua mente della convinzione che questa storia meritasse di ulteriore approfondimento. Il giramento di maroni si accentu decisamente poco dopo quando Primo, salito in macchina ricevette un SMS, era Silvia .- ciao stasera faccio tardi problemi al pronto soccorso mi dispiace baci Silvia - . Pass qualche ora in cui Primo non riusciva a decidersi sul da farsi . Dapprima pens di mandargli un messaggio di risposta del tipo prenditela pure comoda anzi non tornare per niente, puttana!- ma scart lipotesi , voleva guardarla in faccia e sentire cosa gli avrebbe detto nel frattempo apr la bottiglia di rum e cominci a sorseggiarla e l'alcol non lo aiut di certo a stilare un lucido piano dazione. Dopo un sorso forse troppo abbondante pens anche di attendere che si presentasse alla porta di casa aprirle tirargli uno schiaffone e richiudere. Fu allora che si rese conto che il bere lo stava facendo sragionare, si fece un caff ed una doccia fredda e si
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rimise a riflettere sul da farsi. In fondo cosa voleva .... Meglio che cosa avrebbe voluto ... Semplice lui voleva lei ... Nientaltro che lei, lavrebbe guardata negli occhi e le avrebbe detto che voleva che lei restasse sua ... Il suo cervello cominci a fantasticare segno che l'alcol era ancora attivo nel suo sangue .. Si immagin lei dirgli solo una parola .... Scusa e lui l avrebbe perdonata, abbracciata, baciata avrebbero fatto lamore e .... Proprio in quel frangente sent il campanello suonare si precipit alla porta la spalanc era lei, stette un mentre sulla soglia a guardarla, a guardarla come se fosse la prima volta che la vedeva la prese e la baci e sent le sue labbra rispondergli. La baci e la ribaci le strinse, le lecc, la morse, erano entrambi nudi prima ancora di richiudere la porta. E fu una notte di fuoco come raramente se ne vedono al quarto anno di matrimonio, lo fecero e lo rifecero godendo e facendo godere laltro. E ancora avrebbero goduto quando Primo dissolse la sua ultima erezione tra le pareti del colon del suo amore visto che un dolore da eccessivo uso aveva ormai reso impraticabile la strada maestra. Ormai albeggiava erano esausti ma contenti, Primo si sentiva ormai alle spalle le sue paure pensava che fosse tutto passato, e commise lerrore di non far finta di non sapere. Si era alzato per confezionare una sigaretta e, dopo che le sue mani esperte ebbero compiuto tutte le operazioni del caso accese e, rivolgendosi al suo dolce amore gli part una frase che non aveva provato prima nel suo cervello fu quasi un riflesso spontaneo o una vendetta del suo subconscio: - allora .... Con chi di noi due scopi meglio? - - Grandissimo Bastardo - - AH ADESSO SONO IO IL BASTARDO!! Tu la vai a dare in giro a destra e manca e poi il bastardo sono io?- la voci si stavano alzando e Primo capii che dalla roulette di quella lite non sarebbe uscita la parola che lui si attendeva non avrebbe ricevuto nessuno scusa e nulla sarebbe stato pi come prima. Silvia si rivest in modo approssimativo e usc gridando vaffanculo e sbattendo la porta VAFFANCULO A TE gli url dietro Primo uscito nel pianerottolo e andate affanculo tutti quanti rivolto ad alcuni vicini che lanciavano lamentele da dentro le loro abitazioni. Primo si accese la sigaretta ma prima di riuscire a prendere sonno dovette costruirne ancora un paio belle cariche. Nel frattempo il dottor Carmelo Siniscalchi si era svegliato nel pieno della notte e non riusciva a riprendere sonno, si alz and in cucina a mangiucchiare qualcosa apr il frigo e si sofferm a rimirare un immaginetta di un frate con la barba bianca a cui sembr chiedere qualcosa una grazia o per essere pi
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precisi una Silvia. Poco dopo suon il cellulare... Era lei .... Era Lei!!! - Ciao, senti, ho un problema ... Posso venire da te ....- Certamente .. Dove sei.. Ti vengo a rendere?- - no , sono vicina arrivo subito poi ti spiego.....- Carmelo strizz locchio al frate e pronunci un grazie.....

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Il miracolo della Lancia spezzata

Lufficio si stava saturando del fumo del suo sigaro Luca si alz per aprire la
finestra senza interrompere la conversazione in corso tramite il suo auricolare blue tooth. Della legge antifumo se ne fotteva, lui era il padrone e nessuno avrebbe potuto dirgli niente. Camminava nervosamente per la stanza mantenendo per il tono della sua voce gentile e accomodante stava facendo presente che il sistema automatico di produzione aveva avuto un problema tecnico e ci avrebbe causato un ritardo nella consegna... Alla risposta dellaltro interlocutore corrug la fronte ma la sua voce non trad il suo nervosismo - daccordo onorevole.. Come vuole lei .. Faremo il lavoro a mano come ai vecchi tempi ..... La saluto onorevole... I miei omaggi alla signora ....- .Dopo il click della fine comunicazione premette un altro tasto ..Giuliano?.... Nel mio ufficio ... Subito!- tempo due minuti e il Giuliano era l da lui. Due minuti che Luca pass a maledire quel cazzone del Boscolo che si era fatto fottere proprio quando cera bisogno di lui. - Allora... Domani lonorevole qua... Gli ho fatto presente le nostre difficolt e lui ha deciso di fare alla vecchia maniera - - Cazzo!- - appunto ... Procura i contanti e chiama pel di carota digli di stare dietro al vecchiaccio e di parargli il culo finch non tornato a Roma . Il vecchiaccio si present puntuale il giorno dopo per lincasso, come ai vecchi tempi, senza scorta e con un gilerino trapuntato con tasca a scomparsa tirato per loccasione fuori dallarmadio dove giaceva fin dai lontani tempi di mani pulite. Nel mentre il fido Giuliano svolgeva il compito di rimpinguare limbottitura di quel capo con biglietti gialli, verdi e viola lonorevole come a suggellare laffare test raggiunto realizz un disegno di polvere sul vetro della scrivania di Luca. Era un disegno molto semplice, alcune piccole striscette bianche che di l a poco i due fecero sparire attraverso i loro nasi. Poco dopo Calogero Sgaramella riportava il suo camion verso casa dopo lungo peregrinare nei territori doltralpe, aveva appena imboccato la tangenziale Ovest quando una Lancia Thesis blu ministeriale sfrecci ad una velocit pazzesca seguita poco distante da un Audi nera . Calogero fece appena in tempo a rivolgere lo sguardo verso limmagine di Padre Pio che teneva sul cruscotto per chiedergli che lo proteggesse da simili pazzi che successe. La lancia colp il guard rail a folle velocit e prese il volo per ricadere sullasfalto
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proprio di fronte al camion di Carmelo, troppo vicino perch egli potesse fermarlo. Lauto nellimpatto si spacc in due parti , lavantreno scivol a sinistra mentre labitacolo sulla destra. Malgrado fosse circondato di rottami il camion di Calogero era intonso. Nelle tre ore che ci vollero perch fosse liberato dal centro di quell ammasso di lamiere contorte egli si convinse fermamente che la sua miracolosa salvezza fosse opera del frate santo e si ripropose, prima ancora di tornare a casa di acquistarne una statua in bronzo da fissare nellabitacolo del suo camion. Ebbe anche il tempo di studiarne lesatto posizionamento ed il miglior metodo per assicurarla alla struttura.

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Il miracolo da un milione di euro

Silvia si svegli male dopo aver dormito poco. In una notte le era caduto tutto
addosso. Daccordo, prima o poi sarebbe successo questo lo sapeva non si era illusa di poter tirare avanti molto col piede in due scarpe, che... Indubbiamente Primo scopava molto meglio. Rallentata dalla sua testa pesante Silvia raggiunse la cucina. Carmelo era gi l, aveva messo la moka sul fuoco e stava lanciando un breve cenno di devozione nei confronti di un immagine di Padre Pio. In quel momento realizz che Carmelo non avrebbe mai potuto rappresentare qualcosa di pi che un mero trastullo. - Che fai ti raccomandi a Padre Pio?- disse lei in tono sarcastico - non scherzare..... Tu non ci crederai ma lui mi ha aiutato molto - - vabbeh allora chiedigli di farmi trovare un milione di euro- disse in tono scherzoso ma non troppo... Cinque anni di convivenza furono necessari perch si stufasse di Primo, rusticone ma in fondo un bravo cristo mentre per fargliene avere abbastanza di questo bacia pile le bastarono quattro ore. Pi tardi, al pronto soccorso mentre la sua mente girava in continuazione per cercare di pianificare le basi per una nuova fase dellesistenza risuon lallarme di un codice rosso in arrivo. Alcuni paramedici e un medico si apprestarono a circondare la barella e portarla in rianimazione nel tentativo che di l a poco si sarebbe rivelato vano di riesumare lalito di vita che ancora albergava in quel corpo. La dipartita del malcapitato fu accolta con un malcelato sollievo da parte di una serie di pazienti in attesa da pi di due ore. Silvia stava raccogliendo i vestiti del defunto che nella concitazione del momento erano stati buttati a terra e si accorse di uno strano gil imbottito con una vistosa scucitura da cui facevano capolino diversi biglietti da cento, duecento e cinquecento. Tempo cinque minuti e, fingendo una nausea, se ne and a casa con il suo nuovo gil. I colleghi non si insospettirono e, quando disse di avere la nausea, tutti pensarono che fosse rimasta incinta. Primo era al lavoro e anche se fosse stato l gli avrebbe detto che doveva riprendersi le sue cose... Estrasse i biglietti e li cont un milione di euro ..... Tondi tondi. Nellesaltazione del momento con la mente occupata da meravigliosi propositi per la sua nuova vita non si rese conto di alcuni rumori di ferraglia che sembravano provenire dalla sua porta e... Quando si vide dinnanzi uno spilungone rosso come un fiammifero lanci un urlo che ben presto si mut in un rantolo soffocato da un paio di robuste mani serrate attorno alla sua gola.
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Ci vorrebbe un miracolo

Primo era uscito di casa , era salito in macchina e si era avviato verso il suo
lavoro pur senza averne la minima voglia. Si muoveva come se avesse inserito il pilota automatico ripetendo gesti consueti ormai memorizzati direttamente dalle sue viscere. La sua vita stava andando a rotoli, e lui stava andando a lavorare come fosse un cazzo ma, non appena si accorse scientemente di essere intrappolato in una coda ai limite della sopportazione umana per accedere alla tangenziale ovest decise di mandare tutto affanculo. Chiam lufficio millantando un malessere e non appena possibile lasci quel calvario a quattro ruote e si ridiresse verso casa. Perlomeno a quellora non era un impresa parcheggiare vicino a casa , becc un posto proprio davanti al portone. Entrando fu urtato da un lungagnone rosso che usciva dal portone, uno che non aveva mai visto ne conosciuto, gli mand un v sto stronzo! Con tutto il cuore. Aveva appena poggiato la sua borsa da lavoro e levato le scarpe quando realizz di essere rimasto senza cartine, lanci unimprecazione vagamente blasfema, reinfil le scarpe e si accinse ad uscire. Non appena aperta la porta si trov dinanzi due carabinieri. Erano stati chiamati da un vicino che aveva sentito alcune urla provenire dallappartamento. Approfittando della porta aperta uno dei due militi aveva posto il proprio piede sulla soglia ad impedirne il richiudersi. Chiesero di poter vedere la moglie, Primo obiett che in quel momento si trovava al lavoro e, solo dopo aver fatto mente locale e ricordato di aver ben occultato le tracce di sostanze non perfettamente legali nellappartamento, acconsent alle pressanti richieste dei due di poter entrare e dare un occhiata, cos per essere pi tranquilli. Non appena quello che appariva come il pi zelante dei due apr la porta del bagno lanci un sonoro minchia!!!!, usc di corsa e punt la pistola verso il volt di Primo e gli intim di stare fermo aggiungendo delle bizzarre illazioni sulla passata professione della madre. Fino al trasporto in caserma per il fermo Primo non seppe il perch di quel trattamento e ossessivamente si domandava che cazzo avesse mai trovato il caramba nel suo cesso. Solo ore dopo venne a sapere che Silvia, la sua Silvia era in quel bagno a terra privata del dono della vita. Lo seppe nel peggiore dei modi, il maresciallo lo stava interrogando chiedendogli di confessare, Primo avrebbe confessato volentieri anche solo per levarselo dai coglioni ma sinceramente non sapeva cosa avrebbe dovuto
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confessare. Quando lo erudirono sui fatti lanci un bestemmione, seguito da alcuni istanti di catatonia e da una serie di frasi sconclusionate intervallate da singhiozzi di pianto. Il maresciallo dovette desistere in quando era ormai compromessa la possibilit stessa di comunicare con limputato. Intanto il mandato darresto era stato emesso dal sostituto procuratore di turno quindi linterrogatorio sarebbe avvenuto con tutti i crismi in carcere di li a qualche giorno. In carcere, ma non a S Vittore, sgombrato per lepidemia di scabbia, Primo fu caricato su un cellulare assieme ad un altro detenuto tale Piergiorgio Boscolo per essere tradotto al carcere di Piacenza. Malgrado la gran parte dei suoi pensieri fossero indirizzati a Silvia Primo si rendeva conto di essere messo male in prima persona. I vicini li avevano sentiti litigare durante la notte e il cadavere di Silvia era in bagno mentre lui stava cercando di andarsene se si aggiunge che statisticamente quasi tutte le donne assassinate sono vittima del loro marito il quadro era completo. In poche parole per evitare trentanni di galera gli ci sarebbe voluto un miracolo.

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Un incidente miracoloso

Calogero Sgaramella stava anchegli discendendo lA1 allinterno della cabina


di guida del suo TIR adorna di una scintillante statua di padre Pio in bronzo alta settantotto centimetri. Un grosso Suv guidato da un grande stronzo comp un repentino taglio di corsie costringendo un paio di autoveicoli ed il camion di Calogero ad una brusca frenata. Questultima mise in moto una serie di contraccolpi tra cui quello che fece saltare i blocchi che assicuravano la statua del santo allabitacolo causandone la caduta sul cranio dello sfortunato autista. La perdita di conoscenza di Calogero si tramut nel giro di pochi attimi nella causa scatenante di uno dei pi clamorosi incidenti che si ricordino da quelle parti. Linea verde si limit a dichiarare un asettico A1 chiusa in direzione Bologna per un incidente in localit Rottofreno uscita obbligatoria Casal Pusterlengo. Mentre avendo a disposizione un accesso a internet si sarebbe potuto osservare attraverso la web cam delle autostrade un incredibile groviglio di lamiere. Primo si trov sbalzato sullasfalto abraso ma sostanzialmente sano senza la consapevolezza delle dinamiche che lo avevano portato in quelle condizioni. Vicino a lui, a sinistra, il suo collega detenuto anche lui tutto sommato intero mentre a destra un Audi nera capovolta con allinterno il cadavere di un lungagnone rosso ancora assicurato alle cinture di sicurezza. Era lo stesso uscito dal portone di casa sua laltro giorno. Primo realizz e gli sput in faccia. - Pel di carota!- esclam il Boscolo appena riavutosi. - Lo conoscevi?- di vista , si occupava di security aziendale era un ex funzionario del sismi, insomma uno che faceva cose losche per conto terzi -.- Questo Bastardo ha ammazzato mia moglie!- - Beh , sapendo di chi si tratta anche verosimile ....Nel mentre lo sguardo di Primo riconobbe uno strano gil da cui facevano capolino alcune banconote lo prese a parzialissima ricompensa dei guai che sto pel di carota gli aveva fatto passare. Poi corse gi dalla scarpata. In fondo un torrente nel quale Primo riconobbe il suo Tidone e cominci a risalirlo di corsa verso le propria terra natia. Il Boscolo vista la decisione con cui lo Zanotti prese la sua strada decise di seguirlo. Dopo un paio dore i due lasciarono il letto del torrente per proseguire per le campagne Fino a raggiungere un capannotto abbandonato
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dove avrebbero potuto riposarsi qualche ora tra il fieno rinsecchito attendendo il buio della notte. A mente quasi fredda cominciarono ad aprirsi. Il piergiorgio Boscolo era un commercialista di quelli che intrallazzano con industriali e politicanti, disse di avere un fracco di soldi in Svizzera e alle isole Kaiman e disse pure che lo avrebbe ricompensato a dovere se lavesse aiutato a raggiungere un certo paesino in provincia di Como. Primo disse di non aver bisogno di soldi ma di un modo per spenderli da uomo libero . - Beh questo il mio lavoro - Lo interruppe il Boscolo. - E semplicissimo, andiamo ad Albonico, l ho un contatto, uno spallone moderno specializzato nel passaggio di capitali ma se ben pagato si occupa anche di persone, quindi Svizzera, Mendrisio l conosco un vero artista. Il miglior contraffattore di passaporti dEuropa, quindi, una volta recuperata una nuova identit, Lugano. L un direttore di banca amico mio sar molto discreto nel fare domande se apri un conto, ma attenzione la Svizzera non pi un posto sicuro solo una stazione di passaggio, imperativo quindi aprire un conto cifrato alle Kaiman su cui bonificare tutto quanto, quindi volare alle Kaiman dove aprire vari conti con nomi diversi dove riversare il tutto e poter finalmente spenderli anche con delle carte di credito perfettamente legali. Limportante usare sempre un conto alla volta cos se vieni scoperto passi ad un altro e minimizzi le perdite... Ancora pi importante arrivare ad Albonico senza farsi prendere..- - E qui forse qualcosa posso fare io - chios Primo senza dare ulteriori particolari. Nottetempo svicol verso casa del suo amico Giancarlo che come aveva previsto fu ben lieto di aiutarlo soprattutto dopo che Primo gli ebbe giurato di non aver ucciso Silvia.

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Lultimo giorno da Primo

Il giorno dopo i due fuggitivi si trovavano sul fondo del cassone di un


camioncino nascosto alla vista degli esterni da una parete di damigiane di Gutturnio. Piergiorgio era stato di parola, incontrarono lo spallone di Albonico, il falsario di Mendrisio ed infine il direttore di banca di Lugano senza omettere lapertura del conto via internet ad una banca delle isole Kaiman. Durante la cena Il commercialista diede a Primo, che ormai non doveva pi chiamarsi a quel modo bens Giuseppe Paterlini come recitava il suo nuovo passaporto , le ultime istruzioni su cosa doveva fare per potersi godere il frutto delle sue fatiche. Fu molto dettagliato consigliandogli anche l agenzia pi conveniente per prenotare il volo per le Kaiman ed il miglior resort dove risiedere una volta raggiunte quelle lande. Lui sarebbe rimasto in Svizzera ancora qualche giorno aveva un sacco di amici a cui aveva elargito dei favori ed era sicuro che lavrebbero aiutato. Per lultima sera della loro societ il Boscolo, o meglio il signor Pessimo Antonio come da nuovo passaporto, propose una serata figa e champagne in un night di sua conoscenza . A Primo/Giuseppe lo champagne non piaceva perch gli mette lacidit sul resto del programma invece era pi possibilista, oddio non che fosse stato mai un appassionato di incontri mercenari ma ora era un latitante e si sarebbe dovuto adattare al suo nuovo ruolo. Due entraneuse piantonarono il loro tavolo per assicurarsi che lo champagne scorresse in abbondanza il Pessimo Antonio aveva deciso di pagare tutto lui quella sera, compreso lepilogo in albergo. Antonio si appart con Lisa una bionda ben formata con accento vagamente slavo. Giuseppe varc la soglia in compagnia di Anna o qualcosa del genere il tasso alcolico era troppo alto perch si ricordasse il nome con precisione. Ebbe durante la serata il modo di conoscerla meglio. Ne conobbe le labbra , il sesso, il culo ed infine il nome. Annalisa non Anna ed era italiana, di Albenga per lesattezza ma viveva a Milano dove frequentava la facolt di architettura . Per permettersi la vita da studente fuori sede in una citt come Milano bisogna ingegnarsi in qualche modo e quelloccupazione part time in un night di Lugano presentava un rapporto tempo impegnato/denaro ricavato decisamente vantaggioso rispetto ai vari call center o cassiera da Mc Donald che aveva provato in precedenza.
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Alle sei e quaranta partiva il treno per Milano di Annalisa alle sette e quarantacinque quello per Zurigo di Giuseppe verso le sei scesero assieme per recarsi alla stazione. Giuseppe aveva saldato il conto la sera ed uscirono direttamente, non chiamarono un taxi, decisero di fare due passi. Il silenzio tipico delle ore in cui il sonno regna sovrano era forse ancora pi silenzioso in Svizzera. Attraversarono la piazza, poi sentirono lurlo. Piergiorgio Boscolo alias Antonio Pessimo stava raggiungendo la strada direttamente dalla finestra della sua stanza al sesto piano aiutato in ci dalle possenti braccia di uno dei suoi famosi amici . Primo affrett il passo senza dire una parola Annalisa lo segu senza chiedere niente. Aveva ormai imparato che spesso lignoranza aiuta ad invecchiare.

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Il miracolo della noce

Passati un paio di giorni Giuseppe aveva finalmente terminato la lunga serie


di intricati passaggi che lavrebbero reso un uomo libero e ricco. Tradendo una certa emozione infilava la sua nuova card in un ATM machine e , con infinita soddisfazione, intasc il denaro che ne era uscito. Funzionava, cazzo se funzionava, dalla fessuretta metallica uscirono i soldi che gli servivano. Non sapeva di preciso quanto del milione di euro si fosse gi perso ma sapeva a sensazione che gli sarebbe bastato per diversi anni. Torn al suo resort, pass al bar, ordin un cuba libre, si sdrai su un amaca e stette per un po' a rimirare la spiaggia con particolare attenzione rivolta ai minimali tanga indossati dalle avventrici. Non poteva accorgersi intento in siffatte importanti questioni di essere osservato. Poco distante infatti Gerolamo Steccona capitano della guardia di finanza in missione allestero alla ricerca del tesoro nascosto del latitante Piergiorgio Boscolo lo aveva riconosciuto. - Non cera dubbio era lui, Primo Zanotti, quello che aveva strangolato la moglie - si disse - due piccioni con una fava..... Stavolta la promozione non gliela poteva negare pi nessuno, Maggiore Girolamo Steccona -. Estrasse dal portafogli un immaginetta di Padre Pio e stava per pronunciare il suo sentito ringraziamento al santo quando una pallonata colp pesantemente il tronco di una palma. La vibrazione provoc il distacco di una noce di cocco che caso volle cadde proprio sulla testa dellufficiale provocandogli otto lunghi giorni di coma. Primo not delle macchie rosse sui palmi delle sue mani, pens di averle appoggiato su qualcosa di sporco e non ci fece troppo caso.

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Meglio soli Il treno da Lugano stava ripartendo dalla stazione di Seregno, quasi in orario,
in direzione Milano ed il sobbalzo conseguente dest per un mentre Annalisa dal suo sonno. Cap allora che, bando ai buoni propositi, non sarebbe andata a lezione quel mattino. Richiuse gli occhi per riaprirli solamente in Centrale. Quasi automaticamente scese dal treno percorse il marciapiedi, si diresse verso la metro verde, sal in vettura e, una volta arrivata alla fermata di Piola, non scese per dirigersi verso il Politecnico anzi, approfitt dellemorragia di studenti per sedersi e fece grazia al convoglio della sua presenza fino a Gobba. Dopodich bus fino a casa laddove finalmente la stanchezza di una notte di lavoro e di viaggio pot dissolversi nel sonno dei giusti. Solo parecchie ore dopo, quasi a sera, Annalisa veniva riportata nel regno del giorno dallo stimolo della vescica piena. Prima di uscire dal bagno apr il rubinetto dellacqua calda della vasca quindi, aspettando che si riempisse, si mise a confezionare una canna e accese ,pi che altro per riflesso, la tv. Le sue dita erano intente a sbriciolare la resina appena riscaldata, un telegiornale ormai oltre la prima pagina raccontava di cronaca nera argomento questo che non laveva mai appassionata ma che richiam la sua attenzione alla parola Lugano. La vicenda narrata vibrava allunisono con un confuso ricordo albergato nella sua memoria. Non era stato un sogno o qualcosa del genere lei aveva veramente visto quelluomo sfracellarsi al suolo dopo un volo dalla finestra del suo hotel ed ora ne parlavano alla televisione. Era un tal Ottavio Boscolo ricercato in Italia per vari reati di tipo finanziario. Evaso due giorni appresso durante una traduzione al carcere di Piacenza in compagnia del sospetto uxoricida Primo Zanotti. E la foto segnaletica dello Zanotti le procur un nuovo sussulto. Cazzo! Quel tipo era stato dentro di lei per gran parte della notte!! La polizia , doveva chiamare la polizia pens, ma pens anche altro, pens a quello stesso telegiornale che, magari il giorno dopo, avrebbe trasmesso la notizia del riconoscimento di Primo Zanotti da parte di Annalisa Pizzutelli studentessa milanese prostituta part time nella civile Svizzera e lo pens allinterno di un vecchio televisore Mivar appoggiato sulla credenza del soggiorno, il soggiorno dei suoi ad Albenga. No, non avrebbe chiamato la polizia. Poi quel Primo aveva qualcosa di buono le aveva lasciato una gran bella mancia oltre il pattuito e... Laveva fatta venire, cosa strana sul lavoro...
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Era stato con Primo che aveva sperimentato il suo primo orgasmo sincero con un cliente e... Insomma ... si immerse nella vasca calda e si fum il suo sigarettone nella speranza di lavarsi via il ricordo di tutta quella serata... Bh magari non proprio di tutta, qualche momento lavrebbe salvato. Forse proprio ripensando a quei momenti che, mentre la mano sinistra portava il joint alla bocca con le dovute cautele per evitare di bagnarlo , la destra si immergeva tra le calde acque alla delicata esplorazione del suo solitario piacere. Colpi di tosse, registrati, musica, Sweet leaf dei Black Sabbath. Bizzarro che Annalisa, classe ottantaquattro avesse scelto una canzone pubblicata tredici anni prima della sua nascita come suoneria del suo cellulare. Stette ad ascoltarla, come sottofondo, non pens neppure per un attimo di distogliere una delle sue mani dai preziosi compiti a cui erano dedite per rispondere alla chiamata. Fu la destra a liberarsi per prima quando ormai i Sabbath avevano gi smesso di saturare laria circostante delle loro vibrazioni. Seguirono un paio di beep. Evidentemente il chiamante non riuscendo ad aprire un canale di comunicazione verbale si era convertito al messaggio scritto. Era Giulia diceva di richiamarla appena possibile, era importante. Annalisa ne intuiva gi il motivo, se lo sentiva. Il pressing dei suoi e di quel coglione di Marco aveva sicuramente fatto effetto e Giulia aveva mollato il colpo, non sarebbe venuta con lei alla Clup a confermare il biglietto, non sarebbe venuta con lei da nessuna parte, il viaggio che le due amiche stavano pianificando da mesi era ormai andato a puttane. Fanculo, Fanculo e Fanculo. Il primo era per quel coglione di Marco, convinto che lei fosse lesbica e tentasse di portargli via la sua Giulietta. Fanculo ai genitori di Giulia con la loro altezzosit ed il loro ostentato benessere e Fanculo anche a Giulia che, circondata di coglioni dimostrava di non averne a sufficienza per liberarsene. Bh non sarebbe pi stato il viaggio delle due amiche sarebbe stato il viaggio di Annalisa e basta. Meglio sole che male accompagnate! Pi tardi lamica venne a casa sua a trovarla, a dirle a quattrocchi quello che Annalisa aveva gi capito da sola, port delle birre con s e questo la rese pi gradita ed anche dellerbetta mica male di quella che a Milano te la vendono a cifre pazzesche, tanto per rendere pi dolce il boccone. Boccone che Annalisa, grazie alla sua chiaroveggenza, stava invece gi digerendo. Marco telefon tre volte con scuse raffazzonate, che coglione, anzi, peggio, un completo idiota.
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Solo alla fine della serata, quando ormai aveva accompagnato lamica sulla soglia le disse che sarebbe partita da sola. Giulia si sent un poco una merda , poi abbracci teneramente lamica e le fece gli auguri.

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Solo un amico Annalisa pass lintera settimana immersa nello studio, Mercoled mattina
lattendeva lesame, Mercoled sera lultima notte di lavoro poi tre giorni per impaccare e salutare tutti ; Domenica avrebbe preso il volo . Ricevette solo un paio di visite. Cinzia domenica sera che, avendo saputo del lavoro di cameriera in Svizzera di Annalisa, le chiese se per cortesia potesse acqistarle qualche confezione di latte in polvere per il popo molto pi economico nei negozi oltreconfine. Luned era passato Gianni, il suo ex, e, sebbene si fossero lasciati perch non riuscivano pi a sopportarsi, quando Annalisa se lo trovava davanti provava sempre quel pizzicorio al ventre... Finirono a letto quindi quello che avevano cominciato sul tavolo della cucina. Dormirono assieme e si svegliarono assieme, anzi per meglio dire, Gianni si svegli per primo e cerc in tutti i modi di stuzzicare Annalisa in modo che si ridestasse credendo di esserci arrivata per vie naturali e che la prima cosa che avrebbe sentito non appena recuperata la coscienza sarebbe stata la sua erezione mattutina sapientemente appoggiata contro le di lei terga. Terga che divennero tra i soggetti interessati allorquando i due decisero di iniziare il Marted similmente a come avevano chiuso il Luned. Terga che divennero altres argomento di conversazione al tavolo della colazione quando Gianni girando il cucchiaino nella tazzina del caff affront il discorso..- ma ti rendi conto Annal - Annalisa odiava quel diminutivo, piuttosto Lisa o alla peggio anche Anna ma Annal proprio non le andava gi comunque decise di non farglielo notare in fondo non era mica pi il suo fidanzato - che in due anni e rotti che siamo stati insieme non mi avevi mai dato il culo? Mi sa che essere single ti ha fatto bene Annalisa ridacchi un attimo dentro di s ricordando una frase appresa ad un seminar quando il relatore laveva erudita su quanto il raggiungimento di un elevato grado di professionalit sul lavoro avrebbe potuto migliorare anche i rapporti sociali . - E che senza un rompicoglioni come t appiccicato si sta' veramente meglio ... Il problema che sono riuscita a toglierti dalla testa ma mi sei rimasto da qualche altra parte...- cos dicendo gli diede un bacino sulla guancia e contemporaneamente abbass la mano verso quel membro che tante soddisfazioni le aveva dato sentendolo reimbarzottire sotto le sue dita. Scese con la testa, lo baci poi prese a succhiare , carezzare, infilare il dito in un angusto pertugio fino a che si alz di scatto - basta! Vestiti e vattene ! Domani
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ho un esame e non posso mica passare tutto il giorno a far pompini !- Gianni obbed senza obiettare e se il sangue non fosse rifluito naturalmente gli avrebbe dato una mano lui, del resto non poteva pretendere nulla in fondo era solo un amico.

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Lultimo sforzo Lesame non fu gran che comunque lo pass un classico diciotto con calcio in
culo accademico; era lultimo. Dopo il viaggio avrebbe potuto cominciare a prepararsi per la discussione della tesi. Dopo il viaggio... ora aveva un paio di mesi tutti per se, o meglio li avrebbe avuti dal giorno dopo giacch lattendeva ancora unultima serata di lavoro. Non poteva permettersi neppure di perdere il treno delle sedici e quindici altrimenti sarebbe arrivata a Lugano dopo la chiusura delle farmacie quindi troppo tardi per il latte in polvere. La sera al nigth salut le amiche pensando, anzi sperando di aver definitivamente chiuso con quellantico mestiere. Gli ultimi clienti furono tre compatrioti, un geometra di Treviglio che si era separato dalla moglie da poco e che tra affitto alimenti e mutuo della casa coniugale ancora da pagare era costretto a fare il doppio lavoro perdendo ogni possibilit di una bench minima vita sociale, si manteneva lunico vizio di qualche capatina nella pacifica confederazione ogni tanto, quando riusciva a mettere da parte un mucchietto di euro senza dover per questo essere distrutto dalla fatica. Il secondo era un lodigiano, un manager di un azienda dellinformation technology non sapeva perch ma si mise a parlarle del suo lavoro che evidentemente lo ossessionava , inoltre ce laveva su con sua moglie che aveva a suo dire perso labitudine di allargare le gambe e ci credo! Pens Annalisa tra se e se . Ad entrambi avrebbe voluto dire qualcosa del tipo - sveglia fratello! Stai andando a puttane, non ti devi mica fidanzare puoi anche fare a meno di spappolarmi le ovaie con la storia della tua vita del cazzo!!!- ma non lo fece, in fondo la professionalit non acqua fresca. Lultima corv fu per un addio al celibato di un ragazzo di Inveruno che, avendo ecceduto nelle libagioni della serata non fu in grado nemmeno di reggersi in piedi al momento del dunque, riusc a sussurrare solo un confuso - Bastarda la natura!- prima di piombare nel sonno etilico. Visto che il servizio era stato pagato anticipatamente un amico si sacrific per adempiere al gravoso compito in vece dello sposo. Perlomeno questultimo non la stette ad annoiare con i cazzi suoi era solo un tizio che voleva divertirsi e, visto il livello di vino che aveva ingerito non che ci riusc proprio alla grande. Rimase nella stanza a docciarsi, quindi si cambi in borghese, pass dal
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manager a ritirare la liquidazione e, senza dimenticarsi le scatole di latte in polvere lasciate nellarmadietto usc ad affrontare la sua nuova vita da laureanda disoccupata.

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Che gran coglione! Tornata a casa Annalisa si ferm al terzo piano, da Cinzia a consegnarle il
prezioso pacco di polvere bianca e rifiut linvito per un caff, doveva dormire presto, anzi subito. Il percorso dal terzo al quarto piano solitamente lavrebbe affrontato a piedi ma quel mattino era veramente troppo stanca quindi attese lascensore. Fu questa concessione alla pigrizia ad impedirle di vedere un uomo fermo sul pianerottolo che stava osservando la porta di casa sua. Non appena ebbe inserito la chiave nella toppa e fatto scattare la serratura qualcosa la travolse. Due braccia la cinsero con forza bloccandone i movimenti. Una mano robusta le serr la bocca impedendole di gridare tutto il suo spavento. Un corpo pi grande e pesante del suo la spinse dentro lappartamento. In un attimo si sent immobile e inerme, spinta contro il tavolino del soggiorno, quello barcollante con una gamba spezzata. Il tavolino si rovesci Annalisa ed il suo aggressore finirono a gambe per aria. Fu questultimo ad avere la peggio battendo la testa contro il calorifero. Rimase intontito per qualche breve istante sufficiente ad Annalisa per andare in cucina afferrare il coltello per il salame e piantarglielo tra le costole pi e pi volte finch non fu sicura che dal corpo di quel bastardo non provenisse il bench minimo respiro. Si mise a piangere poi perse conoscenza o forse solo si addorment, sognando e dentro di s sperando che qualcuno sarebbe arrivato ad aiutarla qualcuno che le avrebbe messo un braccio sulle spalle e le avesse sussurrato tranquilla tutto finito mentre una pletora di persone nelle divise pi disparate le avrebbero ripulito la casa da quellobrobrio, un po' come nei film. Si risvegli alcune ore pi tardi e nessuno era arrivato. Il cadavere dellaggressore era ancora l. Aveva un passamontagna calato sul volto, Annalisa vinse il suo naturale ribrezzo e lo sollev..... Cazzo!!! Era Marco. Quel grandissimo coglione di Marco! E ora? ..... Tutta quella storia era troppo per lei, chiuse gli occhi e li riapr pi volte in un infantile recondita speranza di vedere tutto quel casino scomparire da casa sua, era lunica cosa che desiderasse, cancellare il tutto dalla sua vita e dalla sua memoria. Alla fine si tir insieme e decise che avrebbe fatto sparire tutto quanto e via come se non fosse mai successo nulla. Frug le tasche del cadavere del coglione e ne estrasse le chiavi della sua macchina. Quindi scese in strada e , girando in lungo e in largo, continu a premere il tasto del telecomando per localizzare il
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mezzo. Le ci vollero almeno tre quarti dora ma la trov in via Cascia, una strada senza uscita che incrocia via del Ricordo. La parcheggi vicino a casa sua sul marciapiedi. Fortunatamente era una station wagon e avrebbe contenuto senza problemi tutta limmondizia necessaria. Per il trasporto decise che avrebbe sacrificato la sua poltrona design creata da lei stessa modificando un carrello dellesselunga. Rivest il corpo con due sacchi neri da rifiuto indifferenziato e sigill accuratamente con dello scotch da pacco. Loperazione fu alquanto ostica per via dei primi accenni di rigor mortis ma sempre pi agevole della fase successiva quando dovette dar fondo alle sue energie per caricare il cadavere sul carrello. Raccolse alcuni giornali vecchi una confezione di liquido lavavetri e una bottiglia di grappa fatta in casa dallo zio di Dario un suo ex fidanzato di Lumezzane che, a distanza di anni avrebbe trovato finalmente un suo scopo visto che lidea di bersela non le aveva mai sfiorato la scatola cranica. Guidando pens a Dario forse per distrarre la propria mente da quello che stava facendo chiss che fine avr fatto si chiese. Era stato il suo primo fidanzato con cui era andata oltre i bacini. Fu a tutti gli effetti un amore estivo, lui veniva al mare dalle sue parti e la loro storia sopravvisse al primo inverno ma non al secondo. Con lui Annalisa aveva conosciuto per la prima volta alcune sensazioni come il sapore dello sperma , il piacere dato da una lingua passata sulla passerina e, ma questo solo nella seconda estate del loro rapporto, il ricevere dentro di s ci che di un uomo la natura ha deputato allo scopo. La strada da percorrere non era molta, giusto un paio di chilometri, non ebbe quindi il tempo di indugiare nel romanticismo del ricordo. Entr in un parcheggio appena oltre il confine di Sesto San Giovanni in una zona di aziende. Durante il giorno un posto in quello spiazzo sarebbe stata unutopia invece nel cuore della notte ospitava solo unauto abbandonata semidistrutta e, a giudicare dal tappeto di fazzolettini di carta e preservativi usati che punteggiavano lasfalto, qualche alcova semovente. Parcheggi a lato del catorcio semidistrutto, imbevette i giornali col vetril e con la grappa fatta in casa, li distribu in vari punti dellabitacolo e del bagagliaio poi dette fuoco. Quindi, con calma , si incammin verso la fermata dove attese il primo autobus del mattino. Quando finalmente arriv, la colonna di fumo nero era gi visibile. Sapeva che i pompieri non sarebbero arrivati in tempo aveva gi visto un auto bruciare e dopo cinque minuti non vi era pi nulla o quasi.
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Sapeva che quel pennacchio nero avrebbe portato a disperdersi nellatmosfera assieme alle diossine, ossidi di carbonio e zolfo, macro e micropolveri, anche i resti della peggiore notte della sua vita. Tornata a casa ladrenalina in circolo era ancora troppo alta e non riusciva a dormire si mise ad affardellare lo zaino, a pulire il pavimento , a fumare un paio di joints e a dare fondo ad un paio di scatole di biscotti e ad una tavoletta di cioccolato fondente extra all 85% di cacao. Riusc a chiudere occhio solo a pomeriggio avanzato, quasi a sera. Il sonno fu tormentato dagli incubi, non riusc il giorno seguente a ricordarsi granch della trama ma alcune terrificanti immagini rimasero impresse in qualche angolo della sua coscienza. Giulia per esempio che nuda cavalcava un pezzo di carne bruciato, simile al brasato che aveva tentato di cucinare alcuni giorni prima dimenticandoselo per sul fuoco alcune ore di troppo, e urlava qualcosa come grazie Lisa ora il mio Marco molto pi bello e scopa anche meglio.... Diego era comparso incazzato nero perch Lisa aveva sprecato la sua grappa con quel coglione laveva presa con la pala e buttata in una betoniera, allinterno cera gi qualcuno, un uomo, non poteva riconoscerlo nel buio ma la prese per mano e la port fuori al sole, anzi, no, nevicava, faceva un freddo cane e lei era nuda luomo misterioso la abbracci per scaldarla solo allora gli vide la faccia ... Era Primo Zanotti.

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Happy Holi L international airport Indira Gandhi di New Delhi era proprio come lo
descriveva la Lonly Planet e cos lasfissiante burocrazia da espletare per lingresso in India. Annalisa prese un pre-paid taxi per Main Bazar Parganji laddove sempre a dire della sua preziosa guida si trovano occasioni di pernottamento a prezzi economici ed una serie di agenzie viaggio dove poter pianificare i propri spostamenti. Il programma stilato con lamica Giulia prevedeva un paio di giorni in visita alla citt quindi un treno per Agra la citt del Taj Mahal ma sinceramente non sapeva... Troppe cose erano successe negli ultimi giorni e Annalisa non si sentiva una turista ma quasi una fuggiasca... Quasi . Trov una stanza piuttosto lozzosa di prima mattina e, dopo una pausa da ripiglio scese in strada a farsi quattro passi per comprarsi qualcosa che le sarebbe venuta utile. Il ragazzo alla reception accompagn il suo passaggio con un augurio che Annalisa non comprese a fondo qualcosa come Happy Holi che la nostra intese come una sorta di happy holiday e rispose con un generico thank you. Le bastarono pochi passi per rendersi conto sulla propria pelle che quellaugurio aveva una chiave interpretativa che doveva esserle sfuggita, allorquando una banda di piccoli monelli le corse in contro e la innaffi di liquidi colorati. Url e sobbalz ma questo non ferm i pargoli che continuavano a riempirla di rosso giallo verde cremisi e magenta con degli spruzzini simili a pompe di bicicletta. Pi avanti alcuni occidentali avevano accettato il combattimento e rispondevano al fuoco con gli stessi armamenti, avevano laspetto della tavolozza di Van Ghog compresa la faccia ed i capelli. Annalisa decise che allistante che quella battaglia non era la sua e ripieg allinterno della prima bottega a portata delle sue gambe, un piccolo ristorante. Non appena varc la soglia nello splendore del suo look neo arlecchino gli astanti sia essi indiani che occidentali la accolsero con un corale - HAPPY HOLI- e una serie di fragorose risate. Stette qualche attimo sulla soglia, pressoch inibita riuscendo solo a passarsi un fazzoletto sulla faccia per rimuovere lo strato di colore che la ricopriva. Fu allora che ud una frase pronunciata nella cadenza tipica di quelle terre comprese tra i fiumi Oglio e Mincio - ostia!... LISA!- .. Era il Diego. Il fato fu bizzarro a tal guisa da far ritrovare in un ristorante di nuova Delhi due persone che si erano perse di
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vista anni prima ad Albenga. Lisa fu felice di incontrare una faccia conosciuta in quel frangente problematico ma dal tono di voce della sua prima frase non si sarebbe detto - dimmi che cazzo sta succedendo per favore!- Fu cos che lamante di un tempo le spieg della festa di holi e della tradizione di spruzzare la gente di colore, sembrava alquanto stupito che lei non lo sapesse, evidentemente non era ancora arrivata a quel punto della Lonley Planet, comunque la tranquillizz giacch il pomeriggio sarebbero iniziate le celebrazioni religiose e sarebbe stato nuovamente possibile uscire allo scoperto senza pericolo. Lisa si calm e la conversazione procedette su binari pi consoni a due vecchi amici che si rivedevano dopo molto tempo. Lisa spieg di essere quasi laureata e di aver deciso un viaggio con una sua amica pari corso che poi aveva mollato il colpo e di essere appena arrivata dallItalia. Diego le present i suoi due sodali Marcel e Elmuth. Un italiano un francese ed un tedesco un po' come nelle barzellette , erano appena tornati dalla montagna. Solo pi tardi, quando fu invitata in stanza ad assaggiarne i frutti , comprese che col termine montagna si intendevano nello specifico alcune valli himalaiane note per lelevata qualit di determinati arbusti che ivi crescono spontanei e la maestria dei loro abitanti nel lavorarne le inflorescenze. Si trovava in India da pi di tre mesi ed ancora un paio ci sarebbe stato poi, allinizio della stagione turistica del lago di Garda sarebbe tornato alla sua professione di gestore di un camping. Si era trattenuto quasi sempre al Sud, dove contava di tornare nel giro di una quindicina di giorni. Un paio di avventori entrarono nel locale, completamente immersi nei colori ma non ne sembravano scocciati anzi, se la ridevano alla grande . Parlavano inglese tra di loro ma quellinglese che un cockney purosangue non avrebbe mai riconosciuto come tale. Lei dallaccento pareva tedesca o olandese o nordica lui era sicuramente latino italiano forse magari spagnolo sicuramente non francese o greco. A lisa parve di riconoscere sotto quella coltre variopinta dei lineamenti conosciuti .. Quelli di Primo Zanotti... Troppo, si convinse che di sicuro sbagliava e non ci fece pi caso. Una volta che il festival esaur la sua fase cruenta Lisa si accomiat dallamico ritrovato e dai suoi due sodali non prima di essersi dati un appuntamento per la sera quindi torn in stanza e pass del gran tempo a cercare di ripulirsi. Non ci riusc completamente degli aloni di colore comparivano qua e l sulla sua pelle e le macchie sui vestiti erano pressoch inattaccabili.
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La sera cenarono su un roof top restaurant e i sette piani di scale affrontati per raggiungerlo contribuirono non poco a risvegliare lappetito. La postazione offriva una relativa tranquillit in quanto eventuali tutori dellordine sarebbero stati avvistabili con sufficiente preavviso quindi i reduci della montagna poterono sfoderare il loro chiloom non dimenticando, al momento del proprio turno, di fare una dedica al dio Shiva attraverso alcuni suoi appellativi come Shankar o Bolenath. I tre erano diretti a Rishikesh sullalto corso del Gange cittadina conosciuta in occidente perlopi per il soggiorno che l fecero i Beatles. I tre dovevano attendere larrivo di un non meglio precisato personaggio a cui avevano affidato per questioni evidentemente di sicurezza, il trasporto di alcuni loro acquisti fatti in montagna . Le tessero le lodi del posto e le consigliarono di venire anche lei che non se ne sarebbe pentita. Lisa accett con entusiasmo. Pi tardi Diego la accompagn alla sua pensione e gi che cera alla sua stanza e qualcosa port le lancette del tempo indietro di qualche anno ed i due cercarono di mettere in contatto le loro anime attraverso la compenetrazione dei propri corpi. Quando si svegliarono il sole era gi alto, Diego usc presto, doveva passare a prendere i biglietti del treno e paccare la sua roba Lisa stette ancora un poco a crogiolarsi nella pigrizia del mattino prima di uscire. La Main Bazar si era nel frattempo e popolata allinverosimile. La sede stradale ridotta dall espandersi delle botteghe era un coacervo di persone, risci e animali, qualche mucca ed un capro ma Annalisa vide anche un elefante con la soma carica farsi largo tra la calca. Saltuariamente anche qualche auto cercava lavventura. Dopo un comprensibile lasso di tempo cominci ad assuefarsi alla confusione e si lanci tra le botteghe. Dopo un bicchiere di succo di papaya si procur un paio di ciabatte di plastica ed un telo colorato con stampato il sole e la luna. Poche ore pi tardi sarebbe stata sul treno diretta alla citt santa di Haridwar. Santa perch dedicata al dio Shiva, perch bagnata dal sacro Gange ma anche perch prima tappa dopo la polvere la sporcizia e la confusione di Delhi.

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Il padrone di casa Cinzia in fondo era una brava ragazza e non si incazzava mai senza un motivo
pi che valido, infatti non era incazzata quel giorno, ma stanca s, per la logorrea di sua suocera che la stava tenendo incollata al telefono da un venti minuti abbondanti. Unico cenno di insofferenza che si permise fu quello di rimirare il soffitto in attesa che, una volta superato il livello di guardia, avrebbe trovato il coraggio di interrompere il tumultuoso fiume di parole con qualche scusa inventata tipo devo togliere larrosto dal forno o qualcosa di simile. Fu cos che individu quella piccola macchia marrone scuro, quasi rossa, comparsa sul suo soffitto vicino allo spigolo. Continu a fissarla per alcuni minuti aspettando il coraggio di mentire finch il piccolo Alfredo non svuot i polmoni in un pianto dirompente e Cinzia ebbe lappiglio per riagganciare la cornetta senza dover inficiare la propria moralit. Da quel momento non pot far a meno tutte le volte che passava per lanticamera di lanciare uno sguardo verso quellanomalia cromatica convincendosi del fatto che essa stava inesorabilmente crescendo. Il giorno seguente, uscendo per andare al mercato incontr Massimo Girelli, il marito della signora Giuseppina la padrona di casa di Annalisa e non si fece scappare loccasione di erudirlo sul fatto. Il Girelli la assicur che se ne sarebbe interessato. Difatti eccolo un paio dore dopo a suonare alla sua porta. Cinzia fu stupita dalla sua sollecitudine comunque cera in ci una logica, una macchia di muffa poteva ragionevolmente essere causata da una perdita e in anticamera lunica cosa che poteva perdere era il calorifero. Nel qual caso sarebbe stato necessario intervenire in modo sollecito a chiudere la saracinesca del radiatore per evitare ulteriori e costosi danni. Il Girelli sembrava perdersi nei convenevoli e Cinzia cominciava a sentirlo eccessivamente appiccicoso cos rispondendo ad un - chiamami pure Massimo - and a prendere la scala e disse - ok Massimo se vuoi dare unocchiata tu stesso...- poi, sentendosi un paio di pupille appiccicate allinterno della scollatura del suo pullover in tono perentorio aggiunse - la macchia lass nellangolo!-. Il buon Massimo capita lantifona richiuse le ali del farfallone e si rassegn ad osservare lanomalia. Non era muffa, no, ne era quasi sicuro, e non sembrava neppure ruggine, a Massimo vennero in mente le pareti schizzate di sangue del mattatoio dove aveva lavorato per nove anni. Non poteva ovviamente affermarlo con certezza
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ma quella macchia sembrava proprio sangue. - Appena torna mia moglie andiamo di sopra a vedere ...- rassicur Cinzia con un tono di voce tornato neutro. Mantenne il proposito qualche ora pi tardi e, dopo che ebbero visto, chiamarono i carabinieri.

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Il cigno Chiuso nel suo ufficio al secondo piano di palazzo di giustizia Ulderico
Digiovanni vice sostituto procuratore della repubblica stava rileggendo sul suo portatile la deposizione del teste lambda di cui solo lui conosceva il vero nome Giuliano Deograto. Testimonianza fondamentale nellapertura dellinchiesta denominata una mano lava laltra ma non sarebbe stata sufficiente per sostenere il processo. Occorrevano delle prove oggettive, le prove dei passaggi di denaro. Levasione e la susseguente morte di Ottavio Boscolo colui che aveva ideato i meccanismi attraverso cui si espletavano gli illeciti pagamenti avevano praticamente azzerato il lavoro investigativo degli ultimi mesi. S, le richieste per le rogatorie internazionali erano partite ma, sempre ammesso che il governo delle isole Caiman avesse deciso piena collaborazione, sarebbero durate mesi, forse anni, dando ai protagonisti il tempo di far sparire tutto quanto. Tornava utile in questo quadro lepisodio raccontato dal teste lambda riguardo ad una tangente da un milione di euro pagata da Luca Rainolfi, industriale milanese sospetto di connessioni con le ndrine della piana di Gioia Tauro, allonorevole Cosimo Tromboni il giorno successivo larresto del Boscolo. Il pagamento fu effettuato in contanti come ai vecchi tempi contanti che il teste lambda inser egli stesso in un gil trapuntato di propriet dellonorevole. A tale Pel di carota venne affidato il compito di guardare le spalle dellonorevole e del suo prezioso carico. Da indagini successive Pel di carota sarebbe risultato essere nient'altro che il maggiore dei carabinieri in congedo Raffaele Dinozzo, per dodici anni in forze al SISMI. Poche ore pi tardi un infarto colpiva lonorevole Tromboni mentre ad elevata velocit stava percorrendo la tangenziale ovest di Milano causando un disastroso incidente. Tromboni sarebbe morto in ospedale di l a qualche ora mentre il Dinozzo avrebbe avuto ancora un paio di giorni di esistenza prima di perire anchegli in un colossale incidente sullA1 allaltezza di Casalpusterlengo. Tra laltro si trattava dello stesso incidente di cui approfitt il Boscolo per dileguarsi in compagnia di quel tale che aveva ammazzato la moglie Primo Zanotti. Cerano troppi morti ma era lunico appiglio che gli era rimasto decise di procedere senza indugi. Come prima mossa avrebbe chiesto il sequestro dellauto di Pel di carota o perlomeno di quello che ne era rimasto dopo lincidente e avrebbe chiesto di perquisirla e di peritarla. Avrebbe anche
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chiesto la riesumazione della salma del Dinozzo... In quel momento qualcuno buss alla porta del magistrato , prima di invitare ad entrare fece caso a bloccare lo schermo del suo portatile. Era il capitano Maurizio Colaianni, una persona fidata, - Buongiorno Dottore -, - buon giorno capitano .- - Ci sono novit sul caso Boscolo , abbiamo una segnalazione del tizio che evaso con lui lo Zanotti. Un maresciallo della finanza in missione alle isole Caiman sicuro di averlo riconosciuto su una spiaggia , purtroppo non riuscito a procedere ad ulteriori accertamenti per via di un singolare incidente..- singolare incidente?- - s... Secondo il rapporto il maresciallo stato colpito alla testa da una noce di cocco ed finito una settimana ricoverato in ospedale..- colpito da una noce di cocco? - - cosa vuole dottore era un finanziere ....- in effetti pens il magistrato senza esternare se fosse stato un carabiniere si sarebbe rotta la noce di cocco - ok nel caso fosse catturato devo avvertire il collega Guarinoni che voglio interrogarlo anchio.... Comunque ora c dellaltro... Dobbiamo recuperare unauto di quelle coinvolte nellincidente di Casalpusterlengo del 14 pu informarsi presso la stradale su dove si trova in questo momento - dicendo ci riapr il proprio computer per ottenerne le informazioni necessarie non avvedendosi che locchio del capitano Colaianni ne aveva carpito la password era Cigno - Vedo di attivarmi in tal senso le faccio sapere domani dottore! - - Grazie capitano a domani!-

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La talpa Il capitano Colaianni non si fece vedere il giorno seguente bens quello dopo
ancora, aveva trovato lauto e laveva fatta trasferire al centro investigativo speciale per farla analizzare ci sarebbero voluti almeno quindici giorni per avere la perizia definitiva ma, grazie alle sue amicizie, il Colaianni aveva avuto alcune prime informazioni in via confidenziale. Non vi era denaro nascosto nella vettura se si eccettua una banconota da cinquanta euro su cui erano state decise analisi pi approfondite. Poi aveva il tracciato del gps dellauto con il percorso effettuato dal Dinozzo nei suoi ultimi giorni di vita. Il dottor Digiovanni cominci a leggere quelle carte e subito trov un indizio Pel di carota aveva seguito lonorevole dalla sede della MGS fino allospedale S Carlo quindi si era spostato in periferia Nord, alla Bicocca dove si era fermato per circa unora in via S Glicerio. Sottoline quellindirizzo, quel nome gli risuonava come conosciuto ma non riusciva a spiegarsi il perch. - E la via del delitto Zanotti!- Spieg il capitano Colaianni come se avesse letto nei suoi pensieri. - Raffaele Dinozzo era in quella via proprio nella stessa ora in cui la signora Zanotti veniva strangolata, si tratta di una via lunga non pi di centocinquanta metri con solo tre numeri civici, questo qualcosa di pi di una semplice coincidenza - - Effettivamente ...- disse il magistrato pensando fra se e s cosa farei senza questuomo? - inoltre ,dottore, ho sentito i colleghi che si occuparono di interrogare lo Zanotti. Questi si sempre dichiarato innocente, dichiarando di essere uscito di casa presto e di esserci tornato un attimo prima che arrivassero i colleghi , non immaginava assolutamente che sua moglie fosse rientrata e inoltre dichiar di aver incappato sul portone di casa in un uomo molto alto coi capelli rossi che appariva assai di fretta.- - Pel dicarota! Ma non ha senso perch avrebbe dovuto uccidere questa Zanotti- - La signora Silvia Zanotti da nubile faceva Guerrini e Silvia Guerrini una delle infermiere che risultavano di turno al pronto soccorso dellospedale S Carlo allorquando lonorevole Tromboni vi fu ricoverato.- - Questo pu significare che Silvia ha preso i soldi ed volata a casa mentre Pel di carota lha seguita per recuperarli!- - E un'ipotesi plausibile dott ma.. Di che soldi sta' parlando - solo allora Digiovanni si rese conto che il capitano non poteva essere a conoscenza delle dichiarazioni del teste lambda non sapeva quindi della tangente artigianale. - Una soffiata capitano, abbiamo una soffiata su una
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tangente pagata quel giorno allonorevole ... Pel di carota era stato incaricato di sorvegliare la faccenda e di assicurarsi che i soldi andassero fino a Roma.Poche ore dopo questo colloquio una terza persona fu erudita sui fatti si trattava di Anselmo Rotti del Servizio segreto militare Non in via ufficiale ma il capitano Colaianni era alle sue dipendenze, si trattava di una struttura speciale coperta ed il compito del capitano era di tenere sotto controllo le indagini del dottor Digiovanni che stavano prendendo una china alquanto perigliosa. Conseguenze di quel colloquio furono alcuni strani accadimenti che ebbero luogo nei giorni successivi. Primo tra tutti lesplosione di una palazzina di tre piani a Seregno causata da un accumulo di gas nello scantinato. Sei morti e quattro feriti come seppero i molti che lessero dellaccaduto sui giornali o ne udirono attraverso altri media. Pochi, anzi pochissimi sapevano che una delle vittime tale Giuliano Deograto altri non era che il teste lambda le cui dichiarazioni venivano ritenute fondamentali per linchiesta denominata una mano lava laltra. A Milano uninchiesta contro la pedofilia era partita da alcune rivelazioni confidenziali arrivate alle forze dellordine e rischiava di coinvolgere alcuni personaggi detti insospettabili. Uno di questi era il vice sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Milano Ulderico Digiovanni, sul cui computer erano state ritrovate immagini di natura pedopornografica. Questo quello che i pi appresero dalla stampa mentre mai avrebbero saputo che il capitano Colaianni pochi minuti prima della perquisizione riusc, grazie alla sua conoscenza della password, a scaricare il contenuto di una chiavetta USB sul portatile del magistrato. Nella pacifica cittadina di Mendrisio un tipografo venne trovato sgozzato nel giardino di casa sua, la polizia cantonale pensa ad una rapina giacch labitazione dello sfortunato era stata saccheggiata di ogni cosa con un possibile valore. Pochi chilometri pi a Nord, a Lugano un sequestro lampo di due bambini, due fratellini di sei e nove anni, testimoni hanno visto i due piccoli caricati a forza su un furgone, tre ore pi tardi erano di nuovo a casa sani e salvi. A quanto pare i due non erano stati fatti oggetto di abusi , la polizia crede che i rapitori avessero sbagliato obiettivo, i genitori infatti erano semplici impiegati di banca.
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Alle caiman non serv violenza, le famiglie avevano ottimi amici laggi e le informazioni necessarie furono reperite durante unottima cena a base di aragosta e vino francese. Il cerchio intorno a Primo Zanotti si andava chiudendo.

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Weekend ai Caraibi Giuseppe fu lesto ad accorrere al capezzale di quelluomo cos sfortunato da


beccarsi una noce di cocco sulla testa nel bel mezzo di una spiaggia da urlo ma, non appena riusc a decriptare le parole che il malcapitato stava blaterando s defil lasciando ad altri avventori di buona volont lonere del soccorso. Quelle parole risuonarono nel suo cervello come una maledizione tanto che prese il primo aereo disponibile per tornare in Svizzera. Malgrado potesse permettersi di pagare il biglietto in business class non riusc a trovare un posto per Zurigo, trov un Francoforte, da dove si sarebbe mosso verso la confederazione via treno. Ci che aveva indubitabilmente udito era il suo vero nome: Primo Zanotti. La decisione di ripercorrere daccapo le proprie tracce non era forse la pi adeguata ma era lunica che Primo colto dal panico era riuscito ad elaborare. Il suo obiettivo era il falsario di passaporti di Mendrisio laddove, raccomandato dalla buonanima del suo compagno devasione, aveva gi abbandonato la sua identit originale per divenire Giuseppe Paterlini. Cap di aver sbagliato completamente strategia quando, raggiunto Mendrisio, scopr che la villetta vicino alla ferrovia dove era stato gentilmente accolto pochi giorni prima era stracolma di poliziotti, prosegu ostentando esteriore indifferenza fino ad un bar in centro dove s ferm a fare colazione. Gli avventori non parlavano altro che del fatto di cronaca . Primo non si azzard a fare domande ma tenne le orecchie ben aperte. A quanto pare non fu lattivit artistica del proprietario ad attirare tutta quella polizia, bens il ritrovamento del cadavere dello stesso sgozzato nel giardino di casa. Appeso al muro del bar vi era un orario ferroviario, ancora venti minuti e sarebbe partito il treno per Lugano Primo pag il suo conto e si incammin verso la stazione. Un altro avventore fece lo stesso, parlava con accento spagnolo, prese lo stesso treno e, sullo scompartimento scambi qualche parola di cortesia con Primo, si chiamava Jos ed era argentino genericamente in viaggio daffari. I due si reincontrarono nuovamente la sera, Jos era sbronzo e ci lo rendeva molto pi loquace al punto che s lasci scappare una frase piuttosto allusiva peccato per lhombre de Mendrisio ... Era un vero artista nel suo campo sospir e aggiunse - se ne vanno siempre i migliori!- Primo rimase un attimo interdetto, il suo volto inequivocabilmente dichiarava che Jos aveva colpito nel segno - eh ti si leggeva nello sguardo in quel bar ora che pensi di fare?- 57

non lo so, conoscevo solo lui - - ei amigo hai cominciato con il meglio .. Ma non ti preoccupare fatti trovare qui domani tu sei fortunato amigo stai simpatico a jos...- ... Il giorno successivo, una volta smaltita la sbronza, Jos fu veramente una miniera doro di informazioni. Insegn a Primo un metodo, un sistema di ricerca in internet su alcuni particolari blog attraverso delle peculiari parole dordine permetteva di svelare la maglia pi vicina di una fantomatica rete di falsari di documenti. La rete nata, secondo Jos, da un sistema inventato dai nazisti per far espatriare i gerarchi del regime, aveva poi vissuto di vita propria tanto che negli anni settanta serv a numerosi esuli politici del suo paese. Ora, nellepoca di internet era divenuta una sorta di guida Michelin del fuggiasco. Primo non sapeva se fidarsi o meno era comunque lunico appiglio che aveva e segu le istruzioni del giochino che lo portarono nel giro di due giorni in un sobborgo di Amsterdam dove in effetti trov lartista che cercava. E trov anche altro, non come Primo e neppure come Giuseppe ora era Tommaso Zanella.

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Lo splendido Tommaso decise che si sarebbe fermato qualche giorno ad Amsterdam ci si


trovava bene ed inoltre lo considerava un buon posto per dimenticare Alvaro, il suo nuovo amico venezuelano, sarebbe partito il giorno successivo; passarono una serata da amiconi, cena a base di asado in un ristorante argentino e capatina in un coffe shop per digerire. Alvaro-Jos fu una risorsa per Tommaso-Primo contribu a fargli prendere coscienza del suo nuovo stato ed a considernarne gli aspetti positivi - es como una pelicula western- gli disse in un italiano che cominciava a fare falle per via della birra e della gangia lasciando percolare qua e l parole nella sua lingua madre - il cow boy solitario arriva nel pueblo da chiss dove beve mata e scopa poi sparisce , noi siamo cos non esistiamo.- aspir una profonda boccata quindi prosegu - si te gusta andar a la montagna vai a la montagna si te gusta il mare vai al mare - ... - sono otto anni che vivo cos, sono stato sei hombres diversi e sono stato con venti mujeras diverse ...- - ma non ti senti mai solo, non hai nostalgia di casa? - - ehh hombre tu non immagini quanto, tengo dos ninos che sono diventati grandi senza il padre... Ma non posso tornare indietro, sarei muerto, la mafia me cerca.... La nostalgia la mati con la cerveza con la gangia e sopratutto con la concia.- - Eh appunto , quel poco che ne ho vista da quando sono a spasso me lo son dovuta pagare - - ah ah ah ah bueno pu capitar talvolta ma tu tiene aver mas fiducia in te stesso...- Tra una chiacchiera e laltra la bustina aveva perso tutto il suo verde ed era tornata tristemente trasparente. Alvaro si avvicin alla donna che gestiva la vendita e, nel compiere lacquisto la riemp di complimenti in lingua castigliana lingua di cui la commessa si rivel padrona rispondendo in modo divertito. Lesuberanza di Alvaro fu in quel frangente accettata in modo positivo visto che poco dopo Judith, questo era il suo nome stava allegramente seduta al tavolo dei due businessman cazzeggiando, sorseggiando una tazza di t e rollando cannoni in quantit industriale. Non era pi una fanciulla sicuramente aveva qualche anno pi di Tommaso, qualche filo grigio si faceva strada tra il biondo della sua capigliatura facendone risaltare ancor di pi lazzurro degli occhi, metteva in mostra una forte personalit e indubbiamente era dotata di un fascino al quale Primo-Tommaso non pot rimanere indifferente. Alvaro teneva un aereo alle sei e non aveva alcuna voglia di dormire riusc a coinvolgere gli altri due a
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seguirlo in una notte insonne. Judith fece da guida ai due simpaticoni fino ad un party alternativo dove la nottata prosegu percorrendo confusamente un tunnel di psicotropia per concludersi, dopo aver abbandonato Alvaro su un taxi per Schipol, sotto un caldo piumone, non quello dellhotel, quello di casa di Judith. Judith keel aveva allora 43 anni, un lavoro da infermiera e una figlia che viveva da sola, arrotondava lo stipendio con del piccolo commercio in un coffe shop e doveva andare in ospedale alle 13, per lultimo giorno di lavoro, si era presa unaspettativa di qualche mese e sarebbe di l a pochi giorni partita per un viaggio in India. - Scopa da dio- pens Tommaso mentre camminando tra i canali ripensava alla debordante energia con cui la donna si era dedicata alla loro notte damore a allo straripante piacere che cantava da tutto il suo corpo. Poi, sinceramente, per quello che aveva da fare poteva anche fare lo splendido una volta tanto. La tariffa trovata fu pessima del resto cercando un volo intercontinentale con soli tre giorni danticipo non si pu pretendere la convenienza. Problematica, quindi costosa, fu anche la questione del rilascio urgente del visto sta di fatto che quando Judith pass la dogana dellinternational aiport Indira Gandhi di New Delhi trov ad attenderla un volto conosciuto.

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No sex in Rishikesh La liasonne di Tommaso con Judith non dur che pochi giorni. Pochi giorni
che nessuno dei due rimpianse ma che poco senso avrebbe avuto cercare di protrarre, lei aveva il suo percorso in mente, un percorso che non aveva intenzione di seguire in una configurazione di coppia se non per qualche breve tratto. Lui si era ormai rassegnato a vivere nelleffimero. Una vita senza passato dove il futuro considerabile non durava pi di un giorno. Si salutarono cordialmente, lei prese un treno che andava ad ovest verso il Rajastan, lui scelse lEst direzione Varanasi. Tommaso pens che fosse un luogo adatto per rielaborare i tragici eventi attraverso cui era passato negli ultimi tempi. Laddove la presenza della morte nella vita della citt non viene celata essa riacquista tutta la sua normalit e di sentirsi normale malgrado tutto era ci che Primo desiderava. Nonostante Silvia senza vita nel bagno, nonostante non potesse nemmeno portare il suo nome. Suonava un poco come unidea del cazzo me era lunica che gli venne quel giorno quindi la segu. Ben poco dur anche la minestra riscaldata di Diego e Lisa in quel di Rishikesh, la loro passione ebbe ancora qualche fiamma per placarsi poi del tutto. Diego sarebbe tornato al Sud dove a quanto pare si sarebbe dovuto trovare con una donna con cui aveva avuto una storia lanno precedente e quello prima ancora e con cui sperava il miracolo potesse ripetersi. Inoltre, una volta ricevuta la preziosa consegna dalla montagna, i ragazzi si dedicarono con somma dedizione ai loro chilloom tanto da perderci larga parte della giornata, Lisa per un po' gradiva poi, superato un certo limite mollava la compagnia. Fu durante uno dei suoi momenti solitari che conobbe Ian. Il tutto una soleggiata mattina in una spiaggetta lungo le rive del Gange. Alto, biondo, bello, decisamente bello un vero adone e, come si rese conto gi dopo pochi minuti di conversazione, decisamente gay. Era inglese e stava in India gi da diversi mesi, a Rishikesh aveva seguito un corso di hata yoga. Da anni gestiva la sua vita attorno al viaggio. Lavorava a Londra, ma, non appena il livello delle sue finanze era a malapena in grado di permetterglielo, si prendeva il suo tempo e partiva. Si trattava di una persona affabile ricca di conoscenze e di entusiasmo riguardo lIndia. Sempre in grado di snocciolare al momento opportuno interessanti aneddoti di vita vissuta. Divennero buoni amici e, pochi giorni dopo, decisero di partire assieme. Prima di andare prese da Diego un po di
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quello buono, non le fece nemmeno lo sconto mille rupie tonde a tholla e amici come prima. Ian era diretto a Varanasi dove risiedeva il suo maestro di sitar. Cos, come le acqua della Ganga e della Yamuna sono destinate ad incontrarsi ad Allahbad le strade di Primo e di Annalisa dovevano incontarsi a Varanasi.

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Lamore per Primo Primo aveva passato gran parte della giornata su e gi per i gat di Benares
semplicemente a guardarsi in torno e ci che vide in parte lo affascin in parte lo disgust ed in parte lo incurios, ben poco lo lasci indifferente. In un caldo pomeriggio con il lungo viaggio in treno ancora impresso nelle sue ossa segu il sacro fiume dal burning gat principale di Manicaram fino ad Assi al limite settentrionale del perimetro di Kashi. Fu cos che dopo aver assistito ad una lunga serie di cortei funebri, di grandi pire per ricchi e modeste cataste di legna per poveri, dopo essersi intromesso tra le file di bufali che scendevano ad abbeverarsi delle acque sacre, dopo aver assistito a ogni tipo di abluzione nel grande fiume, dopo aver evitato decine di bambini venditori, dopo aver osservato i look stravaganti dei sadhu che affollavano le rive della Gangaji, sempre allerta di non avvicinare eccessivamente i cani randagi dal mantello martoriato da ogni tipo di infezione possibile, dopo tutto questo la vista di un cartello che indicava pizzeria fin per attrarlo. Il men riportava una dicitura alquanto bizzarra wait at least 21 minutes for your order to be delivered o perlomeno sarebbe stata bizzarra nel resto del mondo ma non in India dove le categorie mentali sono uniche ed irripetibili. Da un tavolo alle sue spalle proveniva una conversazione in italiano che Primo si mise ad ascoltare per ingannare i suoi ventun minuti di attesa. Largomento nel momento in cui Primo cominci ad orecchiare riguardava la scomparsa di una mucca. Praticamente una occidentale studentessa di hindi e di canto religioso aveva chiesto al padrone di casa di spostare il generatore diesel giacch il rumore da esso causato le impediva di concentrarsi nello studio. Detto fatto ed il generatore spar per ricomparire in un altro cortiletto laddove per una mucca era usa passare il suo tempo a brucare. Risultato la mucca mor. Colui che riportava lavvenimento lo interpret come una metafora di come molti occidentali vivono lIndia, la studiano dicono di amarla, di volerla capire poi.... Provocano la morte della mucca animale sacro per eccellenza . Ben presto Primo si introdusse alla compagnia badando di presentarsi come Tommaso . Poco dopo unaltra presenza si aggiunse allestemporanea agor una ragazza italiana poco pi che ventenne molto carina la cui vista provoc a Primo una sorta di shock. Si trattava della ragazza con cui aveva passato una notte di piacere remunerato in quel di Lugano. Anche Lisa ebbe un sussulto quando
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riconobbe il volto di colui che era stato dentro al suo corpo e dentro al suo sogno . Il caso volle che le loro guest house fossero quasi adiacenti e divisero un risci al ritorno . Primo si sentiva un poco imbarazzato visto le circostanze del loro primo incontro circostanze di cui non andava affatto orgoglioso. La ritrosia di Lisa era invece legata a quello che di lui ebbe a dire il telegiornale. Molto pi decisa del suo interlocutore affront il tema che lattanagliava in maniera pi diretta : - io so chi sei....- - non dirlo!- replic Primo - lultima volta che quel nome stato pronunciato mi costato undicimila euro ! ... una lunga storia molto complicata dirti che lho capita sarebbe una balla sono rimasto incastrato in qualcosa di pi grande di me e, soprattutto non ho ucciso mia moglie. - Lisa non era del tutto convinta sebbene gli occhi di Primo sembrassero sinceri decise di dare unopportunit comunque alluomo che laveva aiutata in sogno e lo invit in stanza per parlare. Parlarono, parlarono a lungo, interrompendosi solo per fumare qualche joint Lisa aveva la sua charas mentre Primo aveva ancora i resti di un paio di tholle di Kashmiro acquistate a Dheli. Non andarono oltre anche se dentro di loro entrambi avessero il desiderio di passare al livello successivo. Si salutarono che gi stava albeggiando. Decisi a rivedersi il giorno dopo. Primo era stanco ma sapeva che con fatica si sarebbe addormentato, fece una passeggiata per godersi il risveglio delle rive del fiume poi rientr in stanza a rigirarsi nel letto e riusc a chiudere occhio solo dopo essersi masturbato. Non poteva saperlo ma anche Lisa era ricorsa alle proprie dita prima di prendere sonno.

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Qualcosa in comune Il giorno dopo si trovarono pi o meno allora definita si fecero un succo di
papaya e, a seguire, un bang lassi. Si fecero anche una gita in barca che avrebbero ricordato in conseguenza di due eventi particolari uno lavvistamento dei rarissimi delfini di fiume per i quali il Gange rappresenta uno dei pochissimi habitat al mondo disponibili, laltro si pales allorquando la rotta della loro barca ebbe a incrociarsi con quello che in lontananza pareva uno strano fagotto ma, a distanza ridotta, si rivel essere un cadavere avvolto nei suoi paramenti funebri. Una donna avrebbero presto capito, il barcaiolo li erud sul fatto che non tutti i morti erano destinati alla cremazione, una delle eccezioni era perlappunto rappresentato dalle donne morte in gravidanza. Doveva proprio trattarsi di quel caso in quanto un esserino era visibile accovacciato sui piedi della defunta. Con tutta probabilit si trattava del feto nato morto da un corpo senza vita. Stava accovacciato nella posizione del loto come se stesse meditando e ci dava al quadro una luce pi magica che macabra. Trovarono il tempo per andare a trovare alcuni conoscenti alla loro guest house, li trovarono seduti in cerchio severamente applicati nello svuotamento dei loro chilloom si sedettero e fecero con costanza la loro parte. Primo riusc anche a trovare la possibilit di rimpinguare le proprie scorte grazie alla vena commerciale di un giovane di Castellamare di Stabbia sperduto per lIndia ormai da diversi mesi. Dopodich successe, successe in stanza di Lisa quando Primo la baci e la sent sciogliersi al contatto con le sue labbra, tutto il resto venne da se. Primo si comport da vero gentleman, evitando in ogni modo di penetrarla prima che essa avesse esternato il raggiungimento dellorgasmo grazie alle carezze delle sue dita e della sua lingua. Pi tardi, dopo che i due amanti ebbero lasciato il loro nuovo corpo bicefalo per riprendere le rispettive sembianze, Primo stava litigando con la banda ristretta di un internet caf che gli rendeva assai ostica la lettura del quotidiano online quando qualcosa lo colp. Era una notizia di cronaca nera. La cronaca nera in passato non rientrava nei suoi interessi ma, da quando suo malgrado ne era divenuto un protagonista, si lasciava spesso cogliere da un insana curiosit al riguardo di delitti ed affini. Questa volta lestensore dellarticolo aveva fatto un discreto lavoro anche dal punto di vista sintattico, ricostruendo
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la vicenda con dovizia di particolari riguardo a macchie di sangue sputo e sperma aveva tenuto ben presente la sequenza degli avvenimenti ed i personaggi coinvolti in modo da dare alla sua cronaca una dignit letteraria. Ci che tocc Primo nelle sue corde pi profonde fu un nome , un cognome, unet ed un accenno a passate attivit professionali. Difficilmente da quelle parole sarebbe potuto nascere dubbio alcuno , la sospettata del delitto in questione era Lisa. Primo stamp la pagina e la port con s. Il pensiero che pi di ogni altro balen tra le sue tempie non fu rivolto allinterpretazione delle vicende, non si chiese nemmeno per un attimo se Lisa fosse stata colpevole o innocente del delitto attribuitole , tutto ci non gli interessava, quello che era invece chiaro era che loro due avevano ormai qualcosa in comune, molto pi di qualcosa. La sera, quando si reincontrarono Primo le pass il foglietto piegato in quattro, lei lo apr, lo lesse e non la prese neanche cos male, lanci un bestemmione, ridusse il messaggio in coriandoli e sospir un colossale vaffanculo, vaffanculo e vaffanculo. Poi rivolta verso Primo - e vaffanculo, ci penser domani -, gli salt addosso e se lo cavalc per quasi tutta la notte.

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Lady Durga Dopo una notte di sesso Primo era esausto, ma felice, al mattino apr gli occhi
e si lasci cullare per un poco dalla sua pigrizia Lisa era gi in piedi e stava armeggiando per preparare un degno saluto alla giornata che veniva ad incominciare. Primo fece violenza alla propria indolenza e si alz dal letto, si avvicin a Lisa e la baci sul collo proprio nel mentre il fuoco dellaccendino stava accendendo il joint. - buongiorno amore! - disse e la baci ancora. Lisa che non era nel mood da sesso appena sveglia rimase fredda alle avances del suo amante, il ch non indispett affatto Primo, visto il superlavoro della notte il suo impianto difficilmente avrebbe retto gli straordinari. - Allora - - la incalz Primo- - devi scegliere cosa vuoi fare!- Lisa lo guard sconcertata allorch Primo procedette nella sua esposizione. - Non che hai molte scelte, cos su due piedi me ne vengono in mente solo tre : te ne freghi e aspetti che prima o poi vengano a prenderti , ti costituisci oppure...- - oppure .?....- ribad lei in tono interrogativo - oppure fuggi, nel qual caso ti posso dare una mano io, sono un neofita ma qualcosina lho imparata, comunque la decisione spetta a t e a t soltanto -. Lisa non era certo una cagadubbi, non ci mise molto a prendere la sua decisione, neanche mezzora dopo era davanti ad un computer connesso alla rete, in compagnia di Primo che le stava insegnando il giochetto che a sua volta aveva imparato da Jos. Malgrado una banda piuttosto ristretta ed un paio di disconnessioni riuscirono a portare a termine la loro caccia al tesoro e ritrovarono un indirizzo di Mumbay. Lisa voleva prendere il treno, Primo, che l inusuale disponibilit di danaro stava rendendo incline alle comodit insistette per laereo offrendosi di pagare per entrambi. Fissarono un volo per il giorno dopo lindomani e, nellattesa, si dedicarono ad esplorasi reciprocamente ogni singola cellula raggiungibile con qualunque senso. Lautista del risci che presero per l'aeroporto doveva essere un tipo particolarmente religioso tanto da decorare gli interni del proprio mezzo di una nutrita serie di immagini sacre. Sulla sinistra Sri Ganesh prestava il suo volto di elefante al suo ruolo di protettore dei mezzi di trasporto, a destra Sri Laximi la dea della ricchezza sorvegliava quella che doveva essere la cassa. La parte alta del parabrezza era decorato e da Durga ritratta nell atto di trafiggere un demone col tridente di Shiva. Una copia del quale era attaccato al lunotto posteriore del triciclo. Molto religioso perlomeno esteriormente
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doveva essere anche Polito Antonio nato ventisette anni prima a Gioia Tauro perito elettrotecnico con la passione per linformatica ufficialmente disoccupato. Condizione questa che non portava affatto i suoi compaesani a porsi la legittima domanda di come potesse permettersi di vivere in una stupenda villa abusiva a poche decine di metri dalla costa perch, anche se nessuno lavrebbe ammesso, tutti sapevano da che parte stava. Antonio dopo essersi svegliato allalba, come dabitudine, baci tre volte un crocifisso prima di buttarsi sui suoi tre computer a sorvegliare gli interessi della famiglia. Qualche tempo pi tardi, dopo il caff, il programma automatico di controllo delle carte di credito diede un messaggio, Antonio prese nota e inform chi di dovere. Lurto conseguente a quella informativa fece rotolare il risci al di l dellargine della strada. Quel che successe dopo ci dato saperlo solo in virt della testimonianza del guidatore, giacch gli altri protagonisti erano chi comatoso, chi irreperibile, chi morto. Sintetizzando Rajiv Shankar, ultimo discendente di un antica famiglia di braminica caduta economicamente in disgrazia durante le ultime due generazioni, stava portando i due firanji alareoporto quando il suo motorisci venne speronato da una grosso suv. Ne usc un altro western con lo sguardo da demone, aveva una grossa pistola e cominci a far fuoco contro i passeggeri, luomo era gi crivellato di colpi quando la donna riusc ad alzarsi di scatto e a trafiggere il demone col tridente di Shiva proprio come Sri Durga col demone Manshur per poi sparire. A rafforzare il peso della metafora epico religiosa Rajiv fece notare che lenergia scatenatasi nellincidente aveva provocato il distacco delle immagini sacre che teneva allinterno del suo mezzo, tutte tranne una, ovviamente Durga. Najiv Boolenath era di origine Dalit ma le due ultime generazioni della sua famiglia erano riuscite ad emanciparsi dalla loro condizione Najiv aveva addirittura avuto la possibilit di andare alluniversit e di laurearsi, ora lavorava come giornalista per un quotidiano in lingua inglese. Fasciato nel suo doppiopetto Armani stava intervistando quel guidatore di risci vestito di stracci e, nel tono della sua voce e negli appellativi scelti per rivolgersi allinterlocutore lasciava trasparire una profonda deferenza ed un profondo rispetto per colui che, seppur povero in canna, era pur sempre un bramino. Fu forse grazie a quella deferenza vecchia di secoli che Najiv prese a prestito la metafora epico religiosa per il
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titolo del suo articolo, LADY DURGA. Purtroppo questa non epoca per poeti dei od eroi e ben presto, non appena venne identificato lattentatore , la parola Durga scomparve dai titoli dei giornali per fare il posto ad unaltra molto pi prosaica e pi in sintonia coi tempi: MAFIA. Lisa era fuggita, Primo in coma allospedale ancora sotto le mentite spoglie di Tommaso Zanella cittadino elvetico, il killer morto fu riconosciuto nel giro di un paio di giorni malgrado il suo passaporto falso in quanto ricercato dall interpol. Si trattava di Giuseppe Macr, considerato affiliato alla ndrina dei Piromalli, ricercato in Italia e Germania per una serie di dodici omicidi. Neanche ventiquattrore dopo lagguato, potenza della globalizzazione, nella tranquilla cittadina di Mendrisio il Gendarme Giovanni Vigonzoni proveniente dal comando di Lugano aveva lingrato compito di portare alla signora Giuditta Zanella la brutta notizia del coinvolgimento del marito in un grave fatto di sangue in quel di Varanasi India. Superati i convenevoli e affrontato largomento il gendarme rimase interdetto dalla reazione della signora che era scoppiata in una risata isterica. Non appena riusc a prender fiato erud il milite sul fatto che suo marito non era mai stato in India e quel giorno si era recato regolarmente al lavoro nellufficio postale di Mendrisio, in bicicletta, e lattendeva a momenti... E proprio in quel momento varc la soglia di casa sua. Giovanni Vigonzoni borbott delle scuse a nome della polizia cantonale e torn al comando con una buffa storia da raccontare. Vista la nazionalit dellaggressore la polizia indiana ebbe lidea di fornire a quella italiana i dati segnalettici anche dell aggredito. Due giorni dopo il riconoscimento ebbe luogo e tempo due settimane un corpo umano in stato pressoch vegetativo veniva imbarcato su unaereo alla volta dell'aeroporto di Malpensa.

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Il fastidio della luce del sole Carla Bucci, quarantuno anni separata con due figli, residente a Sesto s
Giovanni, infermiera presso lospedale maggiore di Niguarda, stava uscendo dal pronto soccorso al termine di un massacrante turno notturno. Non appena varcata la soglia dovette fermarsi e coprirsi gli occhi per via di quella sensazione che ormai conosceva bene dopo anni di turni di notte, il fastidio della luce del sole. Qualche attimo affinch le pupille potessero autoregolare la loro apertura cosicch da renderla atta alla guida del proprio automezzo. Fu in quellattimo di attesa che incontr la sua collega Dolores. Dolores aveva un problema col figlio che lavrebbe portata a tardare lingresso due giorni avanti. Chiese a Carla se avesse potuto aiutarla seguendo lei i due pazienti del carcerario fino circa alle otto e trenta. Carla accett, salut sal in macchina e si avvi verso casa a prendersi il meritato riposo. Il cielo era sereno sopra a Milano quel giorno e Carla, osservando i colori dellaurora attraverso il parabrezza cominci a pensare che quasi tutte le volte che in vita sua aveva assistito allalba era stato al ritorno da una notte insonne lalba era, per lei, una specie di tramonto. Raggiunse lagognato letto proprio nel momento in cui Giuseppe, suo marito, stava lasciando il sonno. Contemporaneamente alle palpebre qualcosaltro si alz al di sotto del lenzuolo. Carla era molto stanca ma, vista la carenza degli ultimi tempi, non se la sent di lasciar perdere tutto quel ben di Dio. Prese sonno pi tardi, quando il Giuseppe era gi sulla via del lavoro, in ritardo, contento di esserlo. Durante il sonno degli strati di coscienza sedimentati cercarono di emergere per la via di uno strano sogno in cui era presente Silvia, sua collega ai tempi in cui lavorava al S Carlo, con il collo avvolto dalle spire di un tentacolo di piovra gigante. Al risveglio il vago ricordo del suo viaggio onirico la lasci stranita in quanto Silvia era morta alcuni mesi prima a quanto pare ammazzata dal marito per una questione di corna. Solo il giorno appresso l indomani avrebbe potuto collegare il suo sogno con la realt oggettiva quando si rese conto che uno dei due ospiti del carcerario, quello in coma, altri non era che Primo Zanotti, il marito della povera Silvia. Carla lo aveva anche incontrato in un paio di occasioni anche se non avrebbe potuto dire di conoscerlo. Si mise a fare il proprio dovere coscienziosamente come era abituata, svuot il sacchetto del catetere cambi il pannolone le lenzuola e contestualmente intavol una conversazione con quel
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corpo privo di coscienza. - Cazzo Primo, non che ti conoscessi gran che, ma non mi sembravi proprio uno che avrebbe ammazzato per una storia di corna... Proprio vero che degli uomini non ci si pu mai fidare....- fu allora che accadde il risveglio straordinario, dalla bocca di Primo uscirono delle parole sorprendentemente chiare considerando che quella bocca non parlava da mesi - non sono stato io.... stato pel di carota! - Quindi contorse il suo volto in una smorfia come a volersi difendere dal fastidio della luce del sole. Carla sollecitamente and a chiamare il medico non pot quindi accorgersi dalle parole pronunciate dallaltro ospite della stanza. Si trattava dellex magistrato Ulderico di Giovanni, incarcerato per una torbida storia di pedofilia e ospedalizzato da qualche compagno che laveva probabilmente riconosciuto come la causa della propria detenzione, Pronunci due parole rese difficilmente intelleggibili dalle tumefazioni presenti sul suo volto - Primo Zanotti!-.

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We gotta play defence Ci vollero giorni prima che Primo riacquistasse una certa lucidit ed altri
prima che qualcuno gli spiegasse dove fosse e grossomodo come ci fosse arrivato. La contestuale presenza di Ulderico di Giovanni lo aiut altres ad iscrivere le sue vicende in un disegno complessivo. Il magistrato gli raccomand anche un valente avvocato. Massimo Garbuglio che si present il giorno appresso, si trattava di un caso con potenziale risalto mediatico quindi ci si butt senza indugio. Parl molto, quasi sempre lui facendo pochissime domande e lespressione tormentone che ricompariva ad ogni pi sospinto era strategia difensiva ed ogni volta che Primo la sentiva pronunciare gli veniva alla mente una scena di un film per bambini di qualche anno prima dove Michael Jordan ripeteva a Bugs Bunny un perentorio we gotta play defence. Insomma nei quarantacinque minuti di colloquio Primo pens ben quindici volte di mandare affanculo quel trombone di avvocato e lavrebbe sicuramente fatto se non fosse stato per la fiducia che istintivamente pose nellassistente che si era portato a dietro. Durante lo sproloquio del principe del foro se ne stette in disparte seduto su una sedia a rileggersi il fascicolo del caso. Era vestito elegante ma il nodo allentato lasciava trasparire la sua scarsa propensione alluso della cravatta. Aveva i capelli bianchi Primo si convinse che doveva essere un maresciallo dei Carabinieri in pensione o qualcosa del genere. Soprattutto non sparava valanghe di cazzate come il suo datore di lavoro. Una volta che Il Garbuglio fin il suo garbuglio di parole lassistente si alz, senza dire una parola, prese la mano di Primo e la pose su di un cartoncino, quindi con una matita ne segu il profilo, ne analizz il risultato misurandolo accuratamente con un righello. Solo una volta finito il lavoro cominci a parlare: - Siamo a cavallo!!- Cit il referto dellautopsia contenuto nel fascicolo e ne decript i tecnicismi a favore degli astanti per poi concludere - ...quindi se ne deduce che lassassino di Silvia ha delle mani di almeno tre centimetri pi grandi di quelle dellimputato .... Inoltre dal cellulare dellimputato partita una chiamata suppergi nellora del delitto e nessuno si preoccupato di analizzarla per capire a quale cella si trovava connesso dato che secondo le dichiarazioni rese dall imputato in fase istruttoria la chiamata partita dallimbocco della tangenziale, mentre secondo le tesi dellaccusa dal suo
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appartamento queste sono cose che si possono verificare in pochi minuti basta volerlo fare -. Lex maresciallo dellarma Umberto Guerra aveva ragione su tutta la linea e, grazie a lui, dopo qualche mese di dibattimento Primo venne assolto con formula piena. Lavvocato segu per filo e per segno i suggerimenti del maresciallo limitandosi a intramezzarli con tonnellate di espressioni ridondanti e generiche parole inutili. Il buon Guerra consigli anche di lasciar perdere la faccenda della politica, delle tangenti e della mafia, Primo era gi vivo per miracolo e non gli sembrava il caso di fargli rischiare nuovamente quel poco di pelle che gli era rimasta. Rimaneva da spiegare la questione dei soldi. Decisero che quei tre conti cifrati denunciati dallo Zanotti per un totale di centocinquantamila euro ( sarebbe stato da fessi pens Primo laver passato tutte quelle peripezie senza guadagnarci nulla) erano il ringraziamento del defunto Ottavio Boscolo per laiuto ricevuto dallo Zanotti nel momento dellevasione. Appunto levasione fu lultimo scoglio che Primo doveva superare prima di riprendersi la sua libert. Non lo super completamente giacch venne condannato, ma in considerazione dell evento casuale che aveva permesso levasione e soprattutto dellinnocenza dello Zanotti, ebbe riconosciute un sacco di attenuanti e, grazie alla sospensione condizionale ed al periodo di detenzione gi scontato durante i mesi di malattia , fu finalmente libero.

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Alla ricerca di lady Durga In quanto testimone Primo si rivel molto meno utile di quanto gli inquirenti e
soprattutto gli altri avevano supposto, in fondo lui non sapeva nulla era solo capitato nel mezzo degli eventi, ben presto lo liberarono da ogni obbligo e gli resero il suo passaporto, uno vero finalmente con Primo Zanotti ben impresso tra le generalit. Tutto era andato a posto , nel limite in cui le cose possono andare a posto in Italia, nel senso che mafiosi politicanti corrotti e imprenditori corruttori erano sempre al loro posto impegnati nel reiterare allinfinito le loro porcate, tutta la colpa dal punto di vista processuale venne attribuita ai morti, Boscolo e Dinozzo. Primo era comunque libero e guarito e poteva finalmente dedicarsi a ci che pi lo interessava: la ricerca di lady Durga. Unica labile traccia una carta di debito/credito cifrata che a suo tempo aveva lasciato in custodia a Lisa. Erano alcuni mesi che ne teneva docchio lestratto conto e segnava sulla cartina un puntino rosso per ogni prelievo , Mumbay, Pune, Panjim, Chennay, Bangkok, Phnom Pen, Vientiane.... Insomma Lisa si stava muovendo tra lIndia e l Indocina da alcuni mesi. Trovarla tra un miliardo e mezzo di persone era un impresa praticamente impossibile, per di pi sul conto relativo alla card in questione rimanevano meno di cinquemila euro e la flebile traccia si sarebbe presto definitivamente spenta. Decise ugualmente di partire, forse perch era innamorato di Lisa, forse perch aveva ormai preso gusto per la vita nomade e abbisognava di un movente per riprenderla o forse semplicemente perch ormai a Milano non aveva pi un beato cazzo da fare . Detto fatto e nemmeno una settimana dopo era in piedi di fronte all ATM da cui Annalisa aveva prelevato lultima volta. Si trovava nel bel mezzo di Kao San road larteria principale della zona tipicamente turistica di Bangkok. Primo era cosciente che qualsiasi tipo di ricerca in Bangkok non avrebbe avuto gran che senso visto che non conosceva neppure il nome dietro il quale si celava Annalisa e la vecchia foto presa dai giornali non rendeva affatto giustizia alla bellezza della sua Lady Durga. Decise di comportarsi come un normale turista in attesa che la carta di credito desse ulteriori segnali di s magari da qualche localit pi piccola. Un paio di giorni dopo, stanco della megalopoli, si diresse verso le isole in una localit che gli era stata consigliata da un ubriaco in un bar. Il posto non era affatto male, una piccola isola con pochi bungalow per turisti, una mare da urlo con tanto di coralli e frotte di
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pescetti colorati che ci nuotavano in mezzo. Decise che sarebbe stato il posto adatto per prendersi una vacanza nel suo lavoro di ricerca ma non dimenticava mai, due volte al giorno, di allungare il passo fino allaltro lato dellisola dove un resort pi attrezzato dava la possibilit di connettersi alla rete. Al quarto giorno conobbe Giovanna, italiana di Torre del Lago in viaggio da tre mesi per festeggiare il suo recente divorzio. Viaggiava sola ma, ovunque andasse non lo rimaneva per molto tempo. A Primo cui i mesi di coma, malattia, convalescenza e carcere non avevano concesso altra intimit al di fuori di quella con la propria mano, non parve vero tutto quel ben di Dio che gli cascava dal cielo. Seguirono tre giorni molto intensi dove qualche immersione di snorkeling fece da pausa tra numerose immersioni in un mare di sesso non meno da urlo di quello reale che avevano difronte. La mattina del terzo giorno internet diede un segnale : la carta era stata utilizzata per prelevare duecento dollari americani da un ATM di Sianoukville in Cambogia. La prima barca sarebbe partita dallisolotto nel giro di due ore Primo fece tutto di corsa per non perderla , e non la perse, prima di imbarcarsi lasci sotto la porta del bungalow di Giovanna un biglietto con la dicitura baci primo. Due giorni dopo era a Sianoukville, prese una stanza in una pensione vicino ad una spiaggia affollata di bar e ristoranti quindi cominci a girarli tirando fuori, di tanto in tanto la foto di Annalisa e mostrandola in giro senza ottenere grandi risultati . Unico evento positivo riusc senza complicazioni ad acquistare una busta di gangia.

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Il sogno di un piccolo Zanotti Lunica traccia di Lady Durga la trov in gelateria, una vera e propria
gelateria allitaliana specializzata in gusti a base di frutti tropicali una vera sciccheria. La gestivano gli allievi dellistituto Don Bosco quasi tutti orfani di guerra come ebbe a sapere da un missionario italiano che vi incontr. Sebbene in Italia Primo avesse contratto una sorta di allergia per i preti di qualsiasi religione quella sera intavol una lunga chiacchierata col sacerdote bergamasco da cui ebbe un sacco di interessanti notizie sulla Cambogia passata e recente e sullo scandalo di quella citt divenuta ormai lEldorado per i pedofili di mezzo mondo. Verso la fine della serata prov a mostrargli la foto di Annalisa ed il sacerdote la riconobbe, laveva vista non pi tardi di una settimana prima seduta sulla stessa sedia su cui ora era accomodato Primo. Era giunta in quel remoto angolo di mondo perch aveva sentito dire che aprirvi una piccola attivit era cosa relativamente semplice ma il posto non le era piaciuto ed era ripartita col suo piccino. Quel Piccino lasci Primo di stucco, Annalisa aveva un figlio! E quel figlio avrebbe anche potuto essere il suo . Un piccolo Zanotti a spasso per lAsia tra le braccia di Lady Durga. Poco dopo primo stava metabolizzando la notizia in un bar per turisti lungo Serendipity beach con laiuto di qualche bicchiere appositamente selezionato. Da un tavolo alle sue spalle sent disperdersi nellaree qualche parola in italiano, non capiva di che stessero parlando pensava di calcio avendo riconosciuto la parola Del Piero ma poteva anche essersi sbagliato. Alla prima occasione cerc di volgere lo sguardo nella direzione di quei suoni evitando movimenti troppo evidenti. La sua istintiva ritrosia ricevette giustificazione a posteriori nel momento in cui primo inquadr i due compatrioti tranquillamente seduti al loro tavolo a chiacchierare di amenit con ognuno seduta sulle ginocchia una ragazzina che ad essere generosi poteva essere in et da scuole medie. Primo ebbe un conato di vomito, pag il suo conto e se ne and. Quello che Primo non poteva allora nemmeno immaginare riguardo i due orchi italiani era che anche loro erano sulle tracce di lady Durga. I due lavoravano per una agenzia di Security in senso lato, difatti erano stati anche un paio di mesi in Iraq come contractors lanno precedente. La loro missione consisteva nel trovare Annalisa Pizzutelli ovunque essa fosse stata , su incarico di Nicola Pistilli personaggio molto chiacchierato, noto alle
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cronache col generico appellativo di faccendiere e, caso volle padre di quel coglione di Marco. Per Primo non aveva nessun senso rimanere ancora in quel paradiso del pervertito, decise, dato che si trovava in Cambogia di spostarsi a Siem Reap per visitare Angkor Wat e raggiunto una sorta di agenzia si inform sul modo migliore per arrivarci e acquist i biglietti. Il giorno appresso, fatto il check-out, era in buon anticipo per il bus, si ferm ad un internet e Lady Durga o meglio la Durga family diede ancora un segno. La carta era stata usata , in India, Angkor Wat lavrebbe visto un altra volta si disse nel mentre contrattava 100 dollari di taxi per farsi portare al pi presto al confine tailandese. Nel giro di ventiquattro ore era di nuovo a Bangkok per procurarsi un biglietto aereo ed un visto per lIndia. Il visto fu uno scoglio rilevante , Primo Zanotti era stato iscritto nella lista delle persone indesiderate. Memore della passata esperienza di fuggiasco nel giro di tre giorni divenne Giovanni Zighetti cittadino elvetico e come tale fu autorizzato ad accedere sul territorio della pi grande democrazia del mondo sulle tracce di Lady Durga.

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Dei e demoni
Primo, sotto le mentite spoglie di Giovanni vag per lIndia per un mese
prima che comparisse una nuova traccia di Annalisa e, questa volta, sembrava che la fortuna avesse finalmente incrociato il suo percorso. Quindicimila Rupie prelevate ad un ATM In una piccola citt nel Kerala. Riusc a raggiungerla da Goa dove si trovava in un giorno e mezzo di treno. Si trattava di una destinazione conosciuta tra turisti e viaggiatori s che arriv con gi una serie di informazioni su come muoversi, dove cercare stanza, e addirittura a chi chiedere qualora avesse avuto bisogno di acquistare qualcosa di buono. Un posto dove prima o poi ci si incontra per forza lideale per la ricerca di Primo. Forte della raccomandazione di un marchigiano conosciuto ad Anjuna trov Arturo un ragazzo di Ancona da mesi stanziale in quelle lande, Chiedeva milleecinquecento rupie alla tholla, bella la vita!. Comunque conosceva tutti e, quando Primo gli mostr la foto che aveva di Annalisa Arturo esclam - Lady Durga....- Primo rimase di sasso non poteva credere che conoscesse tutta la storia di quellintricata vicenda, notando laria un poco basita del suo interlocutore Arturo si sent in dovere di precisare - sta in una di quelle casette al di l del Cliff quella con Durga dipinta sulla facciata, la chiamano Lady Durga per questo-... Non molto tempo dopo Primo segu le istruzioni e si ritrov in un viottolo dove una serie di casette erano decorate sulla loro facciata da immagini sacre di divinit ind cera Shiva , Ganesh, Hannuman, Visn e finalmente ...Durga. La casa era vuota in quel momento ma sicuramente abitata a giudicare dal bucato steso ad asciugare, Primo decise che si sarebbe fatto un giro sul cliff a godersi il sunset, sarebbe tornato dopo. Nel ripercorrere il suo cammino a ritroso incroci la sagoma di due viandanti, gli parve di riconoscerli e li osserv meglio, erano i due maiali italiani di Sianoukville, due demoni tra le immagini degli dei . Una palma cresciuta con un inclinazione di circa quarantacinque gradi rispetto al suolo sembrava messa apposta per impratichirsi nella tecnica dellarrampicata, Primo non si lasci scappare loccasione e cinse quel tronco con le braccia appoggiandogli contro le palme dei piedi e cominci a muoversi nel modo che cos spesso aveva osservato ma mai provato prima di allora. La pendenza ridotta semplificava il tutto e Primo si stava effettivamente
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muovendo lungo il tronco sennonch dei preoccupanti scricchiolii annunciavano la rottura di alcune parti dell'impianto radicale dellalbero che evidentemente gi di loro non godevano di ottima salute . Sollecitamente salt gi e si allontan. Sarebbe tornato di l ad una mezzora, dopo il sunset. Non poteva sapere di non essere lunico a sorvegliare la Durga house, i due demoni avevano nascosto una piccola telecamera su di un albero sarebbero tornati lindomani per verificare se i loro sospetti fossero o meno fondati. Primo rifece il percorso avanti e indietro almeno tre volte nel giro di un ora prima che una luce illuminasse la Durga house. Era molto emozionato, da lontano scorse sulla veranda lombra di quella che doveva essere Annalisa, era seduta e stava allattando il pupo. Avvicinandosi ogni dubbio si sciolse, aveva trovato lady Durga! Conscio dellessere protetto dalloscurit attese che il tenero pasto avesse termine e che Lisa sistemasse la creatura nella culla prima di palesarsi. Ancora protetto dal buio della notte cerc di scorgere i lineamenti della creatura nella speranza di riconoscere alcune somiglianza con i propri. Il bimbo era biondo non vedeva gli occhi ma sicuramente erano chiari forse azzurri, inoltre era decisamente troppo piccolo per avere un anno... non cerano dubbi, non era suo, nessun piccolo Zanotti stava viaggiando per il vasto mondo tra le braccia di lady Durga.

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Lallegra famiglia Primo percorse gli ultimi passi verso la Durga house e sotto le suola delle sue
infradito si stavano sbriciolando numerosi film che la sua immaginazione aveva proiettato negli ultimi mesi, anche se, a onor del vero, leventualit di ritrovarla come fulcro di unallegra famiglia era compresa nel ventaglio di ipotesi che Primo aveva costruito nella sua mente. Appena lo vide Annalisa rimase letteralmente di sasso, del resto lultima sua immagine che serbava nella memoria era quella di un corpo crivellato di proiettili dentro un risci ribaltato in quel di Varanasi. Dopo qualche profondo respiro riusc a parlare - sei ancora vivo cazzo! Sei vivo!!- , gli salt al collo e lo baci. I due ebbero molte cose da raccontarsi sulle reciproche avventure, innanzi tutto si presentarono con i loro nomi correnti Lisa si chiamava Angela Guarneri cittadina elvetica. Non potendo essere altrimenti, il bimbo entr a piedi uniti nella conversazione prima interrompendola con un sonoro pianto, poi in quanto argomento. -Si chiama Alex - disse Lisa a rispondendo ad una Domanda di Primo - non un amore?- - e.. Il padre...- non lo lasci finire - ti sembrer strano ma figlio di Ian - a Primo questo nome non diceva assolutamente nulla non pot cogliere il senso di quello strano - ora andato via alcuni giorni a cercare di fare una spesa decente... Sai che qui ti chiedono anche milleduecento per una tholla?- - Ah! a me ne ha chiesti milleecinque....insomma la conversazione prosegu per binari ameni e Primo, vista lincombenza della figura di questo Ian, non pensava che sarebbe potuto succedere quello che poco dopo successe, dopo che Alex si addorment nella sua culla dietro al paravento. I loro corpi si incontrarono e si riconobbero allistante come se tutto quel tempo non fosse mai passato. Si contorsero in polimorfi accoppiamenti vibrando di piacere talvolta unisono e talvolta no. Quindi si rilassarono in un sonno profondo, meglio quello di Primo fu un sonno profondo giacch Lisa ormai dotata di un sesto senso di madre si svegliava di tanto in tanto precedendo singolarmente di pochi attimi i richiami che il piccolo Alex lanciava sia per motivi gastronomici che igienici. Il mattino si present alla coscienza di Primo attraverso le labbra di Annalisa che lo baciarono delicatamente e le sue mani che cominciavano a carezzarlo. Ancora non completamente libero dalle nebbie di Morfeo aveva limpressione che le braccia di Lisa si fossero moltiplicate come nelle immagini della pittura
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sacra indiana ma quando sent il calore umidiccio delle labbra sia sulla pelle del suo collo sia intorno al suo fallo reso prominente dalle energie del risveglio cap che qualcosa di strano stava accadendo. Realizz qualche attimo pi tardi che la bocca che stava avidamente risucchiando il suo seme apparteneva ad un essere umano di sesso maschile. Fu cos che Primo fece la conoscenza di Ian, il padre del figlio di lady Durga. Nei momenti successivi Primo cerc di celare il suo imbarazzo ben sapendo che non ci sarebbe riuscito, per lallegra coppia invece come se nulla fosse stato al di fuori della norma. Sembravano una coppia felice, immuni dalla gelosia e liberi dal fardello della fedelt li lasci alla loro intimit, non prima di aver acquistato qualche tholla dello stock di Ian, finalmente a prezzi etici. Sulla via del ritorno un crocchio di persone comprendente alcuni poliziotti occupava la strada, Primo cap presto che non doveva preoccuparsi per i suoi acquisti, si trattava di un incidente. La palma su cui Primo aveva cercato di arrampicarsi aveva ceduto. Sotto il suo tronco ormai steso dalla gravit due corpi, immobili, morti, li riconobbe, i due italiani pedofili. - Certo - si ritrov a pensare - che non esiste posto al mondo come lIndia per spingerti a sospettare che una qualsivoglia forma di divinit in fondo possa anche esistere veramente -.

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Lady Pampa Quel mattino primo snobb la spiaggia, pass qualche ora nella sua stanzetta,
fece il bucato e assapor le prelibatezze acquistate da Ian. Erano mesi che viaggiava in lungo e in largo alla ricerca di lady Durga ed ora laveva trovata, felicemente accasata con un gay che laveva resa madre. Come gi pi volte gli era capitato negli ultimi anni Primo era giunto ad un capolinea e doveva riposizionare la prua della propria esistenza. Certo, doveva ammettere che questa volta le circostanze erano pi favorevoli che le altre, innanzitutto nessuno voleva ucciderlo, nessuno gli aveva strangolato la moglie, nessuno voleva metterlo in galera e ultimo ma non meno importante i soldi non gli mancavano, non aveva sottomano i conti precisi ma tolto la parte sequestrata , la parcella dellavvocato e le spese degli ultimi mesi gli restava a sufficienza per gozzovigliare per il resto della sua esistenza. Confortato da questo pensiero usc a mangiare un boccone. Si trov un posto con vista mare, si sedette e ordin un insalata di frutta con yogurt e miele ed un caff, era gi ora di pranzo ma lui aveva voglia di colazione. Attendendo la consegna si accese un aperitivo e, pochi istanti dopo comparse Arturo salut il neofita del luogo e si accomod allo stesso tavolo. Gi dallodore cap che nulla in quella sigaretta proveniva dal suo orticello, assaggiandone la qualit cap che la sua impresa commerciale avrebbe ben presto vacillato sotto i colpi di cotanta concorrenza, prov ad informasi sulla provenienza. Primo stette sulle sue disse che erano i rimasugli di ci che aveva acquistato a Goa ma intu che Arturo non se lera bevuta nel momento in cui in maniera assolutamente repentina spost il discorso sull amica Durga e quel suo tipo che secondo lui non la contava tanto giusta e che stava un po di qu e un po di l. Disse anche altro che Primo non riusc a comprendere giacch il tono di voce di Arturo andava via via scemando con lincedere del discorso fino a far annegare le sue parole in un indefinito ribollio. Conosceva parecchia gente da quelle parti cosicch in breve al tavolo si raggrupp una discreta compagnia. Un bergamasco alto e riccioluto estrasse il suo strumento rimproverando severamente i compari nel suo idioma natio - se ghe pensi mia me a purt el chiloom che pensa nisun ostia!- . Il piatto di Primo arriv dopo il secondo giro poco oltre arriv una donna che parlava italiano con forte accento spagnolo, anzi argentino. Primo che, essendo di spalle, non aveva ancora potuto vederla pens a jos, chiss
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dovera finito il vecchio Jos o come diavolo si chiamava adesso, sar impegnato a matar il magone con la cerveza con la gangia ey con la concia. Proprio mentre la sua mente stava formulando la parola concia la nuova arrivata si present al suo sguardo - muy encantado - le disse porgendole la mano e guardandola diritto negli occhi lei ammicc compiaciuta.

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Bugie al chiaro di luna Sul cielo della citt fece capolino una luna straordinariamente grande. Come
se unancestrale dio avesse spalancato il proprio occhio per meglio osservare la sua creazione. Incedendo lentamente lungo la volta celeste lo sguardo del divino ebbe a passare tra i vetri di una bifora unica luce della mansarda di una palazzina tardo liberty sita lungo via Vallazze, Milano, Italia, Pianeta Terra. La bianca inondazione di raggi cosmici carezz in quellistante i nudi corpi di due giovani che quella mansarda occupavano in virt di un affitto che, malgrado la sua imponenza, riusciva a rendersi completamente invisibile allerario. Lui era intento ad abbeverarsi alla fonte della vita lasciando che la ruvidit delle proprie papille gustative ricercasse lo sgorgare del piacere. Lei preparava con gementi vocalizzi lugola al tenero e dirompente cantico dellorgasmo che avrebbe a breve intonato... - Ho visto una luce - disse lei non appena il ritmo del suo respiro riacquist la sua normalit- Lorenzo ammicc soddisfatto e abbozz un sorriso scintillante non quanto il suo orgoglio. - Una luce grande fuori dalla finestra - il sorriso sul volto di Lorenzo si interruppe e stette a rimirare il sinuoso corpo di Lucia mentre si avvicinava alla finestra. - Vieni a vedere! C una luna enorme !!!- Lorenzo la segu verso lesiguo davanzale per poter rimirare lastro. S la luna era veramente grande quella sera forse non gli era mai capitato di vederla cos grande e qualcosaltro stava divenendo grande sospinto dal fuoco della passione e dal vento dei suoi ventanni, corretto nella sua direzione dalla saggia mano dellamante scivol tra le tumide rive del fiume della vita ed i due si amarono l agganciati al davanzale, con i loro occhi sognanti ad incrociarsi con lo sguardo illuminante del dio. - Ti amo - le sussurr allorecchio un attimo dopo aver urlato alla notte il suo piacere anchio ti amo - rispose lei per poi violare quello che il catechismo che aveva subito ai tempi della sua fanciullezza definiva come lottavo comandamento aggiungendo un - ti amer per sempre !-. Anche Lorenzo, al pari di Lucia, volle rimarcare la magia di quel momento con una dolce bugia - sar per sempre tuo - rispose bench dentro di s sapesse che lamore non eterno. Si misero a letto teneramente abbracciati a cercare un piccolo riposo in quello scorcio di notte che rimaneva loro, la sveglia era inclementemente puntata sulle quattro.
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Harry Potter e il cugino del sindaco leghista Linconsueta levataccia era dovuta alluscita del decimo volume della saga di
Harry Potter prevista per la mezzanotte della sera successiva. Nessuno dei due era un fan dell ormai anziano mago occhialuto ma entrambi lavoravano nel campo delleditoria sebbene in ambiti paralleli e avevano intenzione di trarre ghiotte opportunit di business dal nuovo mattone doltremanica. La loro attivit consisteva principalmente nel rivendere ai giusti contatti tomi ottenuti in virt della loro destrezza presso numerosi punti vendita della citt. Ora avevano una possibilit di prelevare alla fonte. Erano riusciti ad ottenere linformazione attraverso amici di amici incapaci di tenere chiusa la bocca dopo il terzo Cuba, quindi per giorni avevano scrupolosamente studiato ogni minimo particolare. Alle ore quattro e quarantacinque erano ai loro posti, nella zona industriale di Pessano Conbornago nei pressi del capannone da dove sapevano a breve si sarebbero mossi i furgoni. Il primo part alle quattro e cinquantasei mentre il primo a svoltare a sinistra dopo la rotonda fu il sesto in termini assoluti, uscito alle cinque e sei minuti. Fece in tempo a percorrere poco pi di un chilometro quando uno scooter lo pass con una manovra spericolata per poi infilarsi nel fosso a lato della strada con un vistoso capitombolo. Lo scooter era rubato, alla guida Lucia, il capitombolo non fu un vero e proprio capitombolo ma una mossa provata e riprovata nei giorni precedenti. Difatti, una volta nel fosso Lucia, appena ammaccata strisci al di l del tubo quindi, ormai al riparo da ogni sguardo corse verso un altro motorino anchesso rubato che aveva precedentemente occultato con cui raggiunse Gorgonzola e la sua metropolitana. Lautista del furgone, accostato il mezzo scese con un balzo la scarpata per soccorrere lo sfortunato centauro, non trovandolo vicino al mezzo cap di essere stato inculato ed il rumore del suo furgone che ripartiva con Lorenzo alla guida ne fu la definitiva riprova. Il furgone fu ritrovato nei pressi di un cascinale abbandonato laddove Lorenzo aveva precedentemente parcheggiato il suo kangoo . Non gli serv neppure fare il giro completo dei suoi abituali acquirenti: al secondo aveva gi esaurito il carico. Torn a casa poco dopo mezzogiorno con in tasca abbastanza soldi per due mesi daffitto e per pagarsi le vacanze. Festeggiarono laffare davanti ad un paio di strabordanti fiorentine con una montagna di patatine di contorno ed un intero fiasco di gallo nero per accompagnare il tutto. Non si
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misero daccordo su dove andarsene in vacanza, se Grecia, Spagna, perch no Turchia? Il Marocco allora? B non cera fretta avevano ancora due mesi ed unintera sessione di esami davanti a loro avrebbero deciso a suo tempo, intanto allegri e ciondolanti tornarono a casa a piedi e, ad aspettarli, trovarono i carabinieri. Lorenzo e Lucia non si occupavano di politica e questo era stato a quanto pare il loro errore in quanto in questo paese quasi impossibile lavorare con profitto nelleditoria ignorando la politica. Alcuni mesi prima infatti il candidato della Lega Nord aveva vinto le elezioni comunali promettendo di riportare nel paese quella sicurezza che non era in realt mai mancata. La prima delibera della nuova giunta stanziava settantacinquemila euro per lacquisto di cinque telecamere per il monitoraggio del territorio comunale. Uno di questi costosi occhi elettronici venne piazzato, allinsaputa dei pi, sullaia di un casolare abbandonato. L Arturo, il cugino del sindaco, teneva il serraglio delle galline da cui nei mesi precedenti, quelli caratterizzati dal lassismo della precedente giunta di centro sinistra, ben due preziose ovaiole erano state asportate. Lorenzo, posto di fronte ad un filmato in cui nitidamente si poteva scorgere la sua faccia, la targa della sua auto, il furgone rubato e il pallet di Harry Potter non pot far altro che confessare, accedendo cos al rito abbreviato e al conseguente sconto di pena. Purtroppo la condizionale se lera gi bella che fumata tre anni prima, due giorni dopo il suo diciottesimo compleanno, quando i carabinieri del suo paese lo beccarono a vendere un paio di grammi di fumo ad un suo compagno di scuola. Stavolta non cerano cazzi! Evit di tirar dentro Lucia su di lei non cerano elementi, la inquisirono ma dovettero assolverla. Pass a S Vittore solo il Marted giorno di visita, ma solo un paio di volte, poi trov qualcosa di meglio da fare, del resto lamore non eterno. Lorenzo, da par suo cominci, nei sempre pi rari momenti in cui pensava a lei, ad associarne il nome a variegati sinonimi di unantica professione. Del resto lamore non eterno.

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The other side of the mona Lucia alle prese con la missione impossibile di far coesistere affitto e spese
trov una coinquilina Marta. Sembrava una tipa ok, sui trenta passati, non era una studentessa, si doveva trasferire a Milano giusto un paio di mesi per questioni di lavoro appariva affidabile ed inoltre stava a casa pochissimo quasi come non averla anzi, quelle poche volte che si incontravano a sera era Marta la prima a prendere in mano il pentolame e a sfornare sempre qualcosa di decente. Tutto bene quindi fino a quel mattino dopo la festa di Aldo. Aldo era un tipo abbastanza a posto, un amico, talvolta un poco fastidioso nel senso che dopo tutto il tempo che si conoscevano ancora non aveva capito che con lei non cera trippa per gatti quindi ad intervalli regolari ritornava allarrembaggio. Il problema non si sarebbe dovuto porre quella sera perch sapeva che ultimamente aveva una storia con Sabrina Digiovanni, il pi spettacolare paio di tette del Politecnico e difficilmente, pensava lei, avrebbe alzato lo sguardo da tutto quel ben di dio. Cera un bel po di gente considerando lesiguit dello spazio a disposizione nel suo appartamento ma, quando Aldo suon ladunata del gruppo ristretto di intimi si ritrovarono in quattro sul tavolo della cucina e Lucia era tra i quattro. Quattro erano anche le striscette di polvere bianca che il padrone di casa stava preparando sulla custodia rigida di un cd appoggiata sul tavolo, una per ognuno dei convenuti. Lucia not la particolare espressione di Sabrina appena prima di tirare, quegli occhioni spalancati come se stesse godendo. Poi, quando le pass il CD con ancora unultima riga la guard di uno sguardo penetrante come uno stupro, qualcosa che inequivocabilmente stava al di fuori della solidariet chimica appena instaurata. Fu cos che molte chiacchiere e alcuni cuba pi avanti Lucia uscendo dal bagno incroci Sabrina , incroci il suo sguardo, quindi le sue labbra e la sua lingua. Nella vita si era sempre sentita fortemente eterosessuale ma, quando la lingua di Sabrina proruppe nella sua bocca non le dispiacque affatto e le proprie intimit si umettarono allistante. Si lasci quindi condurre allesplorazione di lande sconosciute .. On the other side of the mona. La reazione di Aldo nello scoprire la donna con cui condivideva il suo presente avvinghiata alla donna la cui immagine evocata aveva accompagnato per lungo tempo i suoi onanismi non fu ne rabbiosa ne stizzita, fu entusiasta. In una frazione di secondo liberatosi del fardello degli
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abiti si gett a capofitto con lintento di inserirsi nel bel mezzo di cotanta carne. Invero non riusc ad inserirsi giacch la forza della passione rendeva labbraccio inestricabile ma si divert comunque un mondo riuscendo, prima che il sole fosse sorto, a sodomizzarle entrambe.
La citt si era gi risvegliata quando Lucia mosse verso casa sua ma ancora non aveva raggiunto la caotica congestione dellora di punta. Fece la strada a piedi un po perch sentiva il bisogno di aria fresca sulla faccia e un po perch un euro di biglietto era pur sempre un maledetto euro. Motivazione che le fu sufficiente anche per reprimere la voglia di cappuccio e cornetto in qualche bar lungo il cammino. Sul fondo della casella della posta giaceva minacciosa la bolletta dellelettricit, la settimana successiva laffitto attendeva famelico il suo tributo di lacrime e sangue, la situazione era tragica, decise che appena sveglia avrebbe telefonato a Gianni e si sarebbe fatta passare qualche chiamata... Rientr che Marta non era ancora uscita, era nella sua stanza, la porta aperta di tre quarti, la sua sagoma in mutande e reggiseno era visibile di spalle dal corridoio, un gran bel culo si

sorprese a pensare Lucia che, solo poche ore dopo la sua prima esperienza con una donna gi cominciava a pensare come un uomo. Marta era in piedi, stava strappando con i denti una porzione di filtro da una sigaretta per poi appallottolarlo e porlo su di un cucchiaino quindi attraverso di esso riempire la siringa di quella goccia di morte che evidentemente le serviva per iniziare la vita quotidiana. Lucia si sdrai nel suo letto avendo cura di occultare il portafogli sotto il cuscino e, prima di addormentarsi disse tra se e se e cos la buona Marta si f.... comunque ha sempre un gran bel culo.

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La coinquilina Che Marta si fosse fatta quel mattino era un fatto acclarato ma si trattava di un
abitudine in via di estinzione. Dopo una decina danni di tossicodipendenza pesante il suo amore per la roba era ormai svanito, del resto lamore non eterno. Con laiuto di un amico medico e soprattutto dei farmaci che le aveva prescritto aveva cominciato a scalarsela arrivando quasi a zero, senza dover ricorrere ne al SERT ne a strutture di altro tipo. Lo sgarro di quel giorno fu dovuto a motivi strettamente professionali, aveva un meeting molto importante laddove non avrebbe potuto permettersi di esternare neppure il pi piccolo sintomo di scoppiatura. Nel momento stesso che lago penetrava la sua pelle Marta si sent qualcosa di simile ad una prostituta penetrata senza amore, solo per lavoro. Forse per quello venne raggiunta da un conato di vomito che liber nella tazza del cesso poco prima di uscire di casa. Inoltre che Marta avesse un bel culo era opinione largamente condivisa fin dagli ultimi rantoli degli anni ottanta quando le bastava indossare dei pantaloni attillati per avere dietro di s la gran parte degli sguardi maschili dellistituto tecnico industriale statale Isacco Newton di Portogruaro. A distanza di una ventina danni occhi distratti ancora si posavano qualche attimo su quelle soavi rotondit prima di ricominciare ad assorbire il grigio della citt. Uno di quegli sguardi , incrociato lungo la scala mobile della fermata Lambrate della linea verde, si spinse oltre, pi in alto fino a scorgere il volto ...- Marta! .....Marta!- -....Primo!?I due si erano conosciuti tempo addietro in un amena localit del sud dellIndia entrambi allora felicemente fidanzati svilupparono una bella amicizia ricca di complicit e di confidenze. Il tempo era tiranno soprattutto per Marta fecero quindi appena in tempo a salutarsi per darsi appuntamento alla sera stessa per contarsela su un po' con calma. Lucia riusc a dormire solo poche ore, al risveglio , dopo una moka da tre consumata in perfetta solitudine chiam Gianni e gli chiese del lavoro, si poteva fare e nemmeno mezzora dopo squill il telefono... Marta, ormai conscia del fatto che il meraviglioso mondo dellinformation technology altro non era che una solenne inculata e perdipi stava lavorando nella citt dove forse pi che altrove inculare i lavoratori era ritenuto fashion, accett con rassegnazione il fatto di doversi fermare fino a tardi anche quel
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mercoled. Sped un SMS a Primo sul genere sono in merda col lavoro vediamoci pi tardi da me,... Facendo seguire l'indirizzo. La sera Primo si present alla porta indicata e suon il campanello, portava una busta di plastica allinterno tutto ci che necessita ad un buon ospite secondo il galateo della Val Tidone, una bottiglia di quello buono, senza etichette, proveniente direttamente dalla riserva privata di un amico di lunga data ed un salame anch'esso recuperato grazie alle sue conoscenze perch di fatti a dovere ormai in vendita non se ne trovano pi da anni. Poco dopo, mentre il chiavistello stava gi girando venne preso dal dubbio di aver sbagliato appartamento, dubbio innestato nella mente di Primo da una peculiare conversazione che udiva provenire dallinterno... La vista del volto di Marta lo rassicur ma quelle parole continuavano a vibrare nellaria, ora pi forti e distinte che prima: Ciao ... Come ti chiami? Che bella voce maschia e arrapata scommetto che ce lhai gi duro.... Siiii come te lo succhierei ....... Marta si sent un poco imbarazzata nel ricevere lamico con tal sottofondo, sottovoce si spieg la mia coinquilina, lavora con le hot lines - - ma dai!?- nel frattempo pass la soglia e vide Lucia in piedi difronte al lavello intenta a sciacquare la pirofila sotto il rubinetto con un auricolare blue tooth allorecchio, un rivolo dacqua la colp al ventre proprio mentre la sua voce comunicava al pervertito di turno un sono gi tutta bagnata! I due amici si accomodarono, Primo apr la bottiglia, tagli il salame e prepar un joint in attesa che Marta appena tornata dal lavoro si fosse riassettata, quindi incominciarono amabilmente a conversare; chiusa nella sua stanza Lucia implorava la voce di uno sconosciuto di spaccarle il culo con violenza. Non appena smesso di ridere Marta comment che ai suoi tempi certe cose si facevano per pagarsi la roba, i giovani doggi lo fanno per tirarci fuori laffitto. Entrambi sorrisero amaramente.

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La grandinata fuori stagione Susanita.... Disse ad un certo punto Marta prima di interrompersi per dare un
sorso al suo bicchiere .... Dove sta ora?.... A Baires penso rispose Primo, quindi fece una pausa per inspirare attraverso il suo joint ..... Con suo marito... E Thomas? Che fine ha fatto?... Non lo so rispose Marta .. E sinceramente non me ne fotte un cazzo di saperlo. I due risero divertiti del resto non cera bisogno di farla tanto pesante entrambi ormai da anni sapevano che lamore non eterno. Ormai lo sapeva pure Lucia sebbene alla sua et molti non ne siano ancora coscienti. Aveva terminato la telefonata e si aggiunse alla compagnia; la mano sinistra gi carpiva lo spino quando la destra ancora stringeva quella di Primo nellatto di presentarsi. Marta si chin verso il tavolino per tagliare ancora qualche fetta di salame, locchio di Primo segu con attenzione questo suo flettersi ad angolo retto e, un poco stupito, incroci lo sguardo di Lucia che pareva deliziarsi del medesimo spettacolo ... Umh... si disse mentalmente realizzando che quella fanciulla cos carina poteva per lui quella sera rappresentare un rivale. Il telefono di Lucia squill nuovamente, la ragazza inspir lentamente cercando la concentrazione per esibire la giusta voce per i gusti del pervertito di turno finch non si rese conto che il display del suo telefono le stava indicando il numero dei suoi in quel di Riva del Garda. Lucia cerc lo spazio della sua privacy cambiando stanza sebbene alcune frasi pronunciate con un tono di voce leggermente superiore arrivarono alle orecchie dei vicini, si trattava pi che altro di rassicurazioni riguardo la sua autosufficienza economica. Un anno e mezzo prima infatti la Bortolotti spa prodotti per ledilizia era ufficialmente fallita lasciando 86 dipendenti in cassa integrazione tra cui il padre di Lucia che da allora si era impegnata a trovare autonomamente i fondi per mantenere la sua vita da studente fuori sede in una delle citt pi care del paese. No, non faccio pi la commessa in libreria, finito il contratto, ora ho trovato lavoro in un call center... s ce la faccio, non preoccupatevi.. Tranquilla mamma, se dovessi aver bisogno ve lo direi. Non glielo avrebbe detto, non tanto per orgoglio ma perch sapeva che suo padre arrotondava il magro sussidio prestandosi per lavori agricoli a giornata e non avrebbe voluto che, per aiutare lei, si fosse sottoposto a corve troppo impegnative per un uomo che, malgrado la robusta tempra che esternava, non godeva di ottima salute e gi alcune volte era stato ricoverato allospedale per problemi di cuore.
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Quindi torn dalla coinquilina e dal suo ospite ad ascoltare affascinata i loro racconti ricchi di nomi di terre lontane e di strana gente che pareva vivere per attraversarle. Il vino era agli sgoccioli , ancora sopra la met era il salame cos come il pezzetto di charas, giunto fino a noi attraverso innominabili pertugi, ce nera a sufficienza per finire la serata. Serata che si espanse ulteriormente quando i vetri delle finestre cominciarono a risuonare di una grandinata fuori stagione che caus il disappunto di Primo che spieg sinteticamente con un Figa! .... Sono in bici!....- Decise di attendere che il fortunale cessasse prima di prendere la via di casa ma Giove Pluvio non ne volle sapere di placare la sua collera e, dopo tempo e col livello di bollitura al di l del limite dei guardia, finalmente Marta offr al suo amico un ricovero per la notte. Quella notte Primo ebbe a ringraziare gli dei per quella strana e prolungata grandinata ottobrina e, a giudicare dai suoni emessi dalla sua laringe, anche Marta ne rimase soddisfatta. Tant che nel seguito della notte la sua ricerca di continuit si ritrov frustrata dalla mancanza di un solido appiglio. - Che vuoi che ti dica.... Lamore non eterno..- disse Primo, tenace ed assai poco arrendevole in ogni aspetto della sua vita sia palese che intima Marta si tuff al di sotto delle lenzuola affinch le sue calde labbra poterono baciare il triste chirottero che, lusingato da tanto affetto riacquist in breve forma dimensione ed energia per esternare i sentimenti di Primo. S, lamore non eterno pens allora Marta, ma vale sempre la pena di provarci.

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Lamata serra La preoccupazione principale che sorse nella mente di Aldo quando seppe che
Sabrina era figlia di un noto magistrato antimafia riguard la sua amata serra. Qualche anno addietro, quello successivo a quel dannato incidente sulla tangenziale Ovest che si era portato via i suoi, Aldo eresse con la massima cura una parete di cartongesso in salotto ricavando unintercapedine di un metro e dieci di larghezza. Laccesso a quel pertugio era celato dietro la libreria ma, anche a parete libera sarebbe stato difficilmente identificabile. Aldo tappezz linterno con un telo di plastica, quindi costru un impianto di areazione, due tubi ed una ventola elettrica che permetteva laspirazione di aria dall esterno e contemporaneamente il ricambio sfruttando la canna fumaria della cucina come canale duscita. Quindi acquist le lampade col timer, i vasi, i fertilizzanti adeguati compreso il famigerato guano di pipistrello e la sua serra cominci a vivere. Dapprima il costo di tutta lattrezzatura, dellelettricit e la scelta non accurata dei semi fecero s che il costo dei primi raccolti fosse notevolmente superiore a quello della gangia reperibile in commercio ma, col tempo, affin le tecniche e impar ad utilizzare materie prime migliori riuscendo non solo a soddisfare il proprio vizio senza eccessivi esborsi ma, quando il raccolto era pi generoso, a racimolare qualche soldino rivendendone a conoscenti fidati. Tra i suoi amici alcuni sostengono che lorgoglio per le sue inaspettate capacit progettuali e realizzative emerse col progetto serra sarebbe stata la molla che spinse Aldo a scegliere la facolt di architettura. Orbene, nel momento che il padre di Sabrina decideva di incontrare la propria figliola succedeva che taluni personaggi appartenenti alle forze dellordine si presentavano a casa loro senza preavviso, prelevavano la ragazza e la portavano alla localit segreta in cui limportante magistrato soggiornava. Fortunatamente il dottor Digiovanni esercitava di prassi in quel di Reggio Calabria e tutta sta procedura giocoforza non si sarebbe potuta ripetere pi di tanto. Sabrina pi volte aveva cercato di tranquillizzarlo dicendogli che si trattava di appartenenti ad unit speciali dedicate alle scorte pi delicate e avevano cose pi importanti da fare che stare a badare a qualche pianta di maria. Anzi, spieg che una volta uno della scorta aveva casualmente ascoltato il cazziatone che il dottore le aveva fatto dopo essere in qualche modo venuto a
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sapere che lei si faceva le canne. Ebbene, riaccompagnandola a casa, le aveva regalato qualche cimetta di skunk, cos la prossima volta che ti cazzia almeno lo far per qualcosa di buono le aveva detto. Aldo accett la rassicurazione ma , in cuor suo, non si tranquillizz affatto. Fu forse per via del tono di sufficienza con cui Sabrina lo rese edotto di quelle che sembravano semplici scocciature o semplicemente perch Aldo non era abituato a soffermarsi sugli aspetti negativi dellesistenza ma la percezione delloggettiva pericolosit della situazione non si stabil nella sua coscienza. Quando nel riquadro del videocitofono Sabrina riconobbe il volto del capitano Colaianni Aldo, che gi si trovava allinterno della serra ad accudire le sue creature decise di restarci. Aldo allora non poteva saperlo e per un paio di giorni ancora non ne avrebbe avuto avviso alcuno ma laccuratezza con cui la sua amata serra era celata unita alla sua spontanea ritrosia nei confronti dei tutori dellordine gli stavano salvando la vita.

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I cant get no satisfaction Da quel mattino in cui Primo si era risvegliato in un letto non suo il sole e la
luna si erano rincorsi gi un paio di volte al di l della grigia coltre di nuvole che ne celava la presenza ed ora stava tornando verso labbaino di via Vallazze. Questa volta in macchina, aveva appuntamento con Marta e la sensazione che lavventura di qualche sera prima avrebbe potuto evolversi in una storia vera e propria gli faceva compagnia mentre guidava pi dellautoradio accesa. Anzi, un giornale radio cominci con la notizia del ritrovamento in una roggia in zona Chiaravalle del corpo decapitato di una giovane donna e, tra i dettagli trapelati dalle autorit, il giornalista non lasci i propri ascoltatori ignari del fatto che la sfortunata creatura fosse stata a pi riprese stuprata post mortem. Primo sent il proprio stomaco ridursi alle dimensioni di un seme danguria e, prima di incappare in fastidiose conseguenze, premette un tasto sul volante e la radio lasci il compito di percuotere laria per ricavarne suoni alla chiavetta usb inserita nellapposita porta. Il lettore era settato su random, attacc quindi di propria iniziativa con Satisfaction degli Stones. Quale combinazione ....when im driving in my car and i listen to the radio only useless informations.... Eh .... Gli Stones la sapevano proprio lunga non c che dire! Accostatosi in seconda fila Primo chiam Marta dal cellulare, ovvio che non era ancora pronta, ci sarebbe voluto ancora un bel po, gli disse di salire. Primo non aveva nulla in contrario se non il fatto che ci comportava la ricerca di un parcheggio, anche non completamente legale, che gli avrebbe permesso di lasciare il mezzo al suo destino senza occludere chicchessia. Gli ci vollero dieci minuti buoni di orologio per ottemperare a tutto ci e, quando si present alla soglia dellappartamento, Marta era ancora in bagno sotto la doccia. Si ferm in cucina dove Lucia era in compagnia di Aldo un suo amico, I due offrirono a Primo un bicchiere di vino bianco dalla bottiglia che stava sul tavolo aperta. Primo confezion un sigarettino con quel fumo spettacolo che aveva portato con s, o meglio dentro di se, dallIndia, dopodich Aldo fece lo stesso col lerbetta di casa sua e, poco prima che il fuoco raggiungesse il filtro anche della seconda nata, la testa di Marta fece capolino sulla soglia dicendo che era quasi pronta; quel quasi dur altri quindici minuti. - vedete- disse Primo fingendo un tono da erudito mediamente gli uomini vivono otto anni meno delle donne e per di pi
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passano una buona fetta della loro vita ad aspettarle- Solo Aldo ammicc sorridendo a quella perla di saggezza nessuna reazione da Lucia.

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Sabato mattina Primo si alz dal letto con circospezione cercando di non destare il sonno di
Marta. Per lei era Sabato mattina una delle poche volte in cui poteva dormire qualche ora in pi. Per lui il Sabato era un giorno come la Domenica o il Luned da quando aveva perso la necessit di lavorare a parziale ricompensa del periodo pi tribolato della sua esistenza. Aveva comunque ventuno anni di contributi versati in altrettanti anni di lavoro come tecnico specializzato, i primi dodici a Piacenza il resto a Milano, si che il significato di un mattino senza sveglia era ancora pesantemente impresso nella sua coscienza. Scivolato in cucina per preparare il caff accese a volume contenuto la radio, era lora del notiziario e la cronaca la faceva da padrone. Al tribunale di Reggio Calabria era stata recapitato un pacco indirizzato al sostituto procuratore Ulderico Digiovanni pubblico ministero al recente maxiprocesso contro la cosca dei Mammoliti. Allinterno la testa di sua figlia Sabrina. Primo rimase immobile, completamente attonito, per un tempo che non avrebbe saputo misurare comunque sufficiente a portare ad ebollizione il contenuto della moka che, nel momento in cui cominciava a riversarsi ad ampi schizzi sul piano di cottura, lo ricondusse alla realt. Acceso il computer si gett nella rete in cerca di particolari. Ne trov parecchi quasi del tutto inutili come prassi del giornalismo italico. In un lancio di agenzia trov qualcosa di interessante. La polizia, recatasi presso labitazione dove la sventurata risedeva, non trov nessuna traccia del convivente tale Aldo Beretta ventiquattro anni studente di architettura. Questo nome a Primo diceva qualcosa e sforzandosi di far mente locale giunse a visualizzare alcuni libri che aveva notato sul tavolo della cucina di Lucia, erano libri di quel suo amico, Aldo..., sul dorso di uno di essi era scritto ad ampi caratteri con un pennarello nero il nome del proprietario del tomo ALDO BERETTA. Nel frattempo Marta rinvenne dal suo sonno probabilmente guidata dallaroma dellinfuso 100% arabica. Vide Primo attaccato al computer e, dopo essere passata per la cucina a riempirsi la tazzina si sofferm alle spalle del suo compagno di quella notte e gli pose delicatamente le mani ai lati del collo come per un massaggio not vagamente loggetto della sua attenzione e comment - sei un appassionato di cronaca nera?- - No, una storia lunga .... Vestiti veloce che te la spiego andando - Andando dove?- - A casa tua - il tono di
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voce di primo fu talmente perentorio che Marta si and a vestire senza aggiunger verbo fino a che non salirono sullauto. Quindi primo cominci a spiegare... - Stamattina ho sentito alla radio di quella ragazza uccisa e decapitata e della sua testa spedita dentro un pacco a suo padre un pubblico ministero di Reggio Calabria. Il ragazzo che era ieri da Lucia ... Aldo era il fidanzato di quella poveretta e lo stanno cercando...- - daccordo ma a te cosa te ne frega? Sarai mica un poliziotto?- - No, no , una lunga storia ... Per farla breve io una volta ero sposato poi un mattino di quattro anni fa' qualcuno entr in casa mia e strangol mia moglie ... Allinizio mi diedero la colpa e non fosse stato per quel magistrato ed un altra brava persona ora sarei allergastolo. Un edicola scendi un attimo a prendere il giornale - Marta prese il quotidiano e si mise ad informarsi sullaccaduto ...- Cos sta storia della pedofilia... - - Un complotto per farlo fuori stato assolto perch una perizia ha stabilito lesatto orario in cui le foto furono caricate sul suo portatile lui era al pronto soccorso a farsi fare una lastra in un piede dopo esser scivolato dalle scale dellandrone di palazzo di giustizia -. Marta non era convinta ma un fortemente radicato istinto di conservazione la portava a immischiarsi il meno possibile dei cazzi altrui. - E se trovi Aldo.... Che fai?- - gli voglio parlare, se non centra niente quel ragazzo rischia la pelle, non hai idea di cosa sia capace di fare quella gente - a questo punto Marta avrebbe avuto molte altre domande come ad esempio chi fosse quella gente e come mai Primo sapeva di cosa erano capaci ma il succitato istinto di conservazione la port a ricoverarsi in un tranquillizzante silenzio. Aldo era ancora a casa di Lucia, per meglio dire nel suo letto, i due giovani giacevano addormentati tra le stesse lenzuola quando Primo e Marta entrarono nellappartamento. Primo apr la porta della stanza senza tanti convenevoli e, prima che la coscienza potesse reimpossessarsi delle menti dei due, gett il giornale verso il letto. Lucia lanci un urlo mentre Aldo dopo brevi attimi di smarrimento pseudocatatonico cominci a bestemmiare il nome di dio dapprima sottovoce per poi alzare via via la voce fino ad arrivare al grido. Aveva decisamente passato il test: non era la reazione di un colpevole.

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Campari col bianco Primo, arriv al bar con qualche minuto di anticipo rispetto a Umberto Guerra
maresciallo dei carabinieri in pensione assistente dellavvocato Massimo Garbuglio e, soprattutto, luomo che pi di ogni altro fece per dimostrare processualmente lestraneit di Primo nellomicidio della moglie. Al telefono non si erano detti nullaltro che un vediamoci per laperitivo al solito bar. Primo e Umberto non avevano un solito bar, era una frase convenuta anni prima ai tempi della loro collaborazione. Poco dopo quelle scarne parole un SMS comunic a Primo lindirizzo. Il vello argentato di Umberto fece capolino in perfetto orario e Primo lo accolse ordinando un uno in due. Sul bancone non cera gran ch da sgranocchiare giusto qualche patatina possa e delle olive nere i due se li fecero bastare e si scambiarono una lunga serie di convenevoli come due vecchi amici che si incontrano dopo tanto tempo. Solo quando si furono accomodati ad un tavolino appartato cominciarono a parlare di quello per cui si erano incontrati. - Ho bisogno di un consiglio... - attacc Primo - per via del nostro comune amico il mio ex compagno di stanza in ospedale - - brutta storia veramente ... Cosa ne sai?- - casualmente ho trovato il fidanzato scomparso e mi ha raccontato qualcosa di interessante... Dice che Sabrina stata portata via dai carabinieri... Non so che fare...- - digli di buttare il telefonino e di stare lontano da tutti i suoi amici abituali, portalo a casa tua e aspetta... Ci penser Ulderico a contattarti. - Umberto Guerra aveva posto un punto al termine della sua frase a mo' di demarcazione invalicabile e questo significava che non cera pi nulla da aggiungere e, tanto per ribadire il concetto cominci a commentare la partita del Milan. Tempo un paio dore e Primo port Aldo a casa sua e, per non correre rischi anche Lucia e Marta. Era un poco piccola casa sua per tutta quella gente ma lasciarle al loro appartamento pens sarebbe stato troppo pericoloso. Durante la cena suon il campanello, operai dellA2A ricercavano una fuga di gas, Primo non apr, li sbirci attraverso lo spioncino della porta, loperaio mostr il proprio tesserino identificativo alla vista di tal pertugio, il nome riportato era quello di Ulderico Digiovanni. Pochi minuti dopo erano tutti e quattro allinterno del furgone, non cerano finestrini e nessuno di loro sarebbe stato in grado di riconoscere il percorso.

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La scorta La corsa dellautomezzo termin allinterno di un garage, sentirono


distintamente la chiusura della serranda, lo sportello finalmente venne aperto ed un uomo era difronte ad attenderli, Primo gli strinse la mano e, sempre a disagio in simili circostanze, non seppe dire altro che - condoglianze -. Poco dopo il dottor Digiovanni si appart con il fidanzato della sua povera figliola e si fece raccontare tutta la storia, gli fece un sacco di domande ma non lo trov mai in contraddizione, quindi gli mostr alcune foto e chiese se poteva riconoscere in questi il sedicente capitano Colaianni e Aldo ne indic una, aggiungendo - per non pi cos, non ha pi solamente i baffi si fatto crescere il pizzetto intero -. Lasci che uno dei ragazzi della sua scorta mostrasse agli ospiti le loro stanze quindi si ritir nella sua a meditare il dafarsi Allora di cena si ritrovarono in cinque attorno al tavolo, i ragazzi della scorta erano spariti Primo, poco prima aveva intravisto attraverso una porta socchiusa il magistrato stringere la mano e abbracciarli uno ad uno. Evidentemente li aveva congedati per non renderli partecipi di quello che stava per fare. Primo aveva gi capito che le strade che il magistrato aveva deciso di percorrere non sarebbero state quelle della legge, certo non avrebbe saputo dargli torto dopo quello che era successo e, nel limite del possibile, aveva gi deciso che sarebbe stato dalla sua parte. A tavola Ulderico Digiovanni pronunci poche frasi secche, praticamente degli ordini. - Aldo, sicuro come loro ti stanno gi cercando, dovrai stare nascosto qua dentro per qualche giorno, l fuori sei solo un morto che cammina - Aldo non ebbe il coraggio di replicare ad una simile sentenza e annu silente. - In quanto a voi due - disse rivolto a Lucia e Marta - il caso che non vi facciate vedere al vostro appartamento prima che la disinfestazione sia ultimata, se hanno seguito la traccia del telefonino presto lo identificheranno e non vi consiglio di farvi trovare l dentro -. - Primo, ho bisogno di un aiutante, dopo il caff seguimi in garage.- La compagnia fu raggelata da quelle parole e nessuno ne profer di ulteriori fino a dopo il caff. In garage Primo e Ulderico indossarono le tute e partirono a bordo del furgone dellA2A. Primo era al volante laltro gli indicava dove andare. Raggiunta una strada principale che Primo
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riconobbe come la statale del Sempione gli fu ordinato di prendere la tangenziale ovest fino a Cusago. Una volta l ricominciarono le indicazioni ad ogni incrocio, dopo tre a destra, due dritti ed un a sinistra arriv finalmente un accosta. - Ecco il cancello , questo il tesserino di riconoscimento, citofona, di che sei del reparto urgenze, devi verificare una fuga di gas...Poco dopo si illumin la luce del videocitofono e il capitano Colaianni, scocciatissimo apr e lo attese sulla soglia, Primo stava per incominciare la sua tiritera quando sent un odore strano proveniente da dietro di s, odore come di metallo abbondantemente lubrificato. Sent un tonfo sordo, odore di bruciato. Una macchia rossa si stava allargando sulla camicia del capitano Colaianni proprio in mezzo alla pancia. Il solerte magistrato balz addosso al ferito e, in men che non si dica laveva gi immobilizzato, lo leg ad una sedia con del nastro da carrozziere, gli chiuse anche la bocca e lasci libera solo una mano in cui mise una penna e sotto un foglio di carta. Torn dalla cucina col barattolo di sale in mano, senza dire parola ne gett una manciata sulla ferita del suo prigioniero che non url solo perch impossibilitato a farlo dal nastro adesivo ma contorse ogni lembo del suo corpo in una terribile smorfia di dolore. -A chi lhai portata?- chiese, dopo due o tre aggiunte di sale il capitano cedette e scrisse qualcosa sul foglio di carta, il magistrato lesse e chiese - era ancora viva?- Il capitano accenn un s con la testa. Ulderico Digiovanni disse - ok, ora non ti far pi soffrire - poggi la canna silenziata della pistola sulla sua nuca e premette il grilletto. - Primo, vai sul furgone, accendi il motore e aspettami!- Nel frattempo luomo della legge era andato in cucina, acceso il grill elettrico e aperto il rubinetto del gas, lesplosione segu poco dopo quando il furgone non era a pi di due isolati di distanza. I due rientrarono poi alla base senza dire una sola parola.

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A1 A2 A3 Primo non sapeva realmente perch si trovava alla guida di quel furgone
lungo la A1 direzione Sud, non sapeva perch non se ne fosse andato via una volta resosi conto del peso che stava raggiungendo il gioco. Daccordo aveva un debito con quelluomo ma a tutto c un limite e comunque dopo la notte di Cusago poteva ritenere di aver reso con gli interessi il dovuto. Sta' di fatto che quando il giudice gli aveva chiesto di fargli da autista non aveva esitato ad accettare e, a partire dallimbocco della tangenziale Ovest non aveva smesso di chiedersi il perch ed ancora se lo stava chiudendo nel momento di fermarsi alla stazione di servizio di Ronco Bilaccio per fare il pieno al mezzo , per ingollarsi una rustichella e per bersi un caff. Non sapendo neppure spiegare razionalmente laccettazione del proprio ruolo allinterno di quella disgraziata vicenda la compresenza di Marta gli appariva completamente oscura. Eppure era stata lei ad offrirsi volontaria, piuttosto che stare chiusa qua dentro aveva detto ma non sembrava una giustificazione sufficiente per le dimensioni del casino in cui rischiava di infilarsi. Quando ebbe loccasione le disse in faccia quel che pensava - sinceramente Marta, faccio fatica a capire che cazzo ci faccio io qua ma tu... sinceramente non capisco perch ci sei.. Ne questuomo ne sua figlia erano qualcuno per te.. .e.. Qui c il rischio di finire nei cazzi ma veramente!- - io son qui e basta - fu la risposta - non ho paura, se ne hai tu molla pure il colpo il furgone lo porto io - . Difronte ad una cos incrollabile fede nel nulla Primo non ritorn pi sullargomento ne lungo l A1 ne lA2 e neppure lungo le curve della A3. Ulderico rimase per quasi tutto il viaggio nel retro del furgone, quasi sempre seduto a gambe incrociate in un atteggiamento da meditazione, le meditazioni di un uomo che, dopo aver servito per anni la giustizia, si era ormai completamente asservito alla vendetta. Spesso rigirava tra le dita un logoro foglietto di carta laddove con incerta grafia il capitano Colaianni aveva scritto chi erano i massacratori di sua figlia: i gemelli Pallamara. Luciano e Alfonso Pallamara di anni diciassette erano gli unici maschi del gruppo familiare ancora a piede libero dopo il loperazione neve in mare lanciata dallo stesso Digiovanni due anni prima dopo il rinvenimento di ingenti quantit di cocaina nel ventre di alcuni pesci spada pronti a partire per
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il mercato ittico di Milano. I piccoli avevano quindi ereditato limpero dei loro vecchi e, per dimostrarlo ai loro sudditi avevano rinverdito alcune vecchie abitudini della famiglia come il giro del paese ogni domenica mattina a bordo di una Cadillac decappottabile o la tradizionale battuta di caccia in pieno parco del Mercoled allorquando i boss della famiglia Pallamara ricevevano lomaggio delle guardie forestali che invece avrebbero dovuto invece impedire la mattanza di bestiole in area protetta. Quando Ulderico Digiovanni chiese di fermare il furgone dopo lungo peregrinare alle pendici dellAspromonte era ormai notte avanzata, la notte di Marted. I cellulari erano stati banditi gi prima della loro partenza per via della tracciabilit ed i walkie talkie non erano stati nemmeno presi in considerazione perch facilmente intercettabili, il magistrato era comunque in possesso di uno strumento di comunicazione non molto raffinato ma sicuro, mostr a Primo e Marta due led sul cruscotto del furgone. - quando si accender quello verde accendete il motore e state pronti appena salgo bisogna partire alla svelta... Se invece si dovesse accendere quello rosso... andatevene il prima possibile e dimenticate di essere mai stati da queste parti - quindi si abbass il passamontagna, si caric in spalla quella che doveva essere unarma e, tutto nero come un ninja spar nella macchia. Primo era esausto dopo le ultime quattro ore di guida, disse a Marta di fare il primo turno e si addorment di sasso sul sedile di destra.

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Rambo me fa na sega Cristina la sua ex moglie non aveva mai capito quel suo divertimento cos
bizzarro e, quando il tempo aveva gi cominciato a logorare il loro matrimonio, aveva gettato ogni velleit eufemistica dandogli apertamente dellidiota ogni volta che lo vedeva indossare la mimetica. Questo non aveva minimamente scalfito la fedelt a quello che era ormai divenuto un vero e proprio rito la guerriglia della domenica Mattina. Ulderico Digiovanni serio e preparato magistrato nutriva un insana passione per i giochi di guerra e quasi ogni domenica indossava la mimetica, si dipingeva la faccia, issava a tracolla il suo prezioso mitragliatore a palline colorate e partiva per guerreggiare con un gruppo di appassionati al parco delle Groane. Anni dopo eccolo strisciare nel bosco col volto annerito dal sughero bruciacchiato applicando le tecniche apprese durante quei giochi. A differenza dei tempi andati il fucile che portava non sputava palline colorate e soprattutto lesercito sconfitto non avrebbe pagato laperitivo al solito bar di Bollate. La consapevolezza di poter morire quella notte stessa lo colse sotto forma di brividi, brividi cos forti da fargli tremare le gambe. Cerc di distrarre i suoi pensieri e prese a ripetersi in continuazione quasi come un mantra una battutaccia che era uso spendere durante gli aperitivi tra giocosi combattenti - Rambo me fa na sega - . Non avrebbe pensato a quei momenti se avesse saputo che, mentre lui giocava alla guerra con la sua compagnia di buontemponi Cristina, sua moglie, si dedicava a svaghi di altro genere, sicuramente pi da adulti, con lavvocato Garbuglio. Comunque era passato tanto tempo e, anche se lo avesse saputo ormai non gli sarebbe importato pi nulla, in fondo lamore non eterno.

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Lagguato Conosceva la strada , era gi stato sul posto durante un sopralluogo. Nei
pressi del capanno della forestale aveva a suo tempo fatto mettere una videocamera e aveva visionato decine di volte scene della consueta battuta di caccia. Non sarebbe stato in grado di orientarsi al buio se non fosse stato per quel gioellino di visore notturno ad intensificazione luminosa acquistato su ebay al tempo della sua passione per i war games. Grazie a quella perla tecnologica riusc a trovare il sentiero, la radura ed il capanno in meno di un ora di ricerca. Studi quindi il terreno circostante e trov una postazione da dove avrebbe potuto tenere tutto lo spiazzo sotto tiro, quindi si coric tra gli arbusti. Sdraiarsi sulla sterpaglia non certo il massimo della comodit ma il magistrato contava di trasformare tutti i fastidi ed i piccoli dolori che avrebbe sofferto in alleati contro il sonno, mancavano infatti ancora un paio dore allalba e non poteva certo permettersi di addormentarsi. Il piano era di una semplicit estrema, una volta avvistati i gemellini li avrebbe uccisi quindi si sarebbe buttato a valle lungo il canalone, grazie al visore notturno avrebbe avuto una vantaggio sui suoi inseguitori che sperava sufficiente a fargli raggiungere il furgone parcheggiato a valle. Non dovette attendere molto prima di intravedere qualcuno risalire il sentiero, si trattava di due guardie forestali che raggiunsero il capanno e accesero la stufa, come era possibile dedurre dal pennacchio di fumo che comparve in cima al comignolo del capanno. Poco dopo ne arrivarono altri due sempre a piedi, odore di caff cominci a librasi nellaria e, pochi minuti dopo il rumore di un motore si fece sentire attraverso il bosco, si trattava di un grosso e probabilmente costoso fuoristrada al cui interno stavano con tutta probabilit i due giovani boss. Ulderico stava ad una distanza di circa un centinaio di metri ma grazie a mirino telescopico e puntatore al laser sapeva che fare centro non sarebbe stato troppo difficile, attese pazientemente che i due scendessero dal mezzo e si mostrassero in campo aperto quindi in meno di cinque secondi prese due volte la mira e due volte fece fuoco e due volte fece centro nel cranio dei due assassini . Prese a correre come mai aveva corso in tutta la sua vita. Rami, rovi e sterpi lo ferirono ripetutamente durante la sua fuga e qualcosa lo colp qualcosa che faceva molto male, che gli accese un rogo tra le carni. Riusc a non fermarsi, premette il tasto verde e si butt a pesce verso la sua salvezza. Rotol
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gi dallultimo argine e rimase immobile nello spiazzo di terra battuta. Il furgone era stato acceso non appena il led verde si era palesato e quando videro il magistrato riverso tra la polvere i due si lanciarono a recuperarlo, Marta era alla guida fece una ricca retromarcia mentre Primo sceso dal mezzo raccolse il corpo e lo caric nel vano. Solo nel momento in cui lo cinse tra le braccia per poterlo alzare si accorse che era ancora vivo. Urla e spari si facevano sentire sempre pi vicini e il furgone part a tutta birra in direzione mare. Poco dopo il Digiovanni riprese coscienza e le sue prime parole furono Rambo me fa na sega qualche minuto dopo riusc a comunicare la strada per il loro nascondiglio un residence abusivo sotto sequestro giudiziario, aveva le chiavi di una stanza che probabilmente aveva gi usato per qualche momento riservato della sua attivit professionale. Una volta dentro al sicuro Marta sacrific lultimo quartino della sua riserva personale per lenire il dolore del magistrato del resto aveva gi ammazzato tre persone e un iniezione di eroina non avrebbe potuto creare macchie evidenti sul suo curriculum. Grazie alla generosit di Marta riusc a dormire qualche ora tra le lenzuola impregnate del suo sangue.

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Il dottor Paselli Nel taschino della mimetica cera un cartoncino, un piccolo biglietto da visita
del Dottor Umberto Paselli specializzato in cardiologia e a quanto scritto sul suo biglietto medico condotto del paese di Bruzzano. Primo consult la cartina quindi part col furgone. Lo sapeva non era una cosa prudente ma non riusc ad trovare unidea migliore. Due ore dopo era di ritorno col medico. Una volta dinanzi al ferito gli fece due iniezioni quindi cominci a medicarlo. Il dolore riport il magistrato alla coscienza e si accorse del suo vecchio compagno di partite a poker ... - doc.. - - calmo, non ti affaticare che sei pieno di buchi... Il tizio che ti ha sparato era a caccia di lepri e fagiani sai? Se fosse stato per cinghiali a questora saresti morto... - - Doc mi raccomando...- - e che ce n bisogno! Non voglio nemmeno sapere coshai fatto e comunque hai fatto bene.. Il sangue di una figlia non si pu lavare in tribunale nemmeno se sei un pubblico ministero - non sono pi un pubblico ministero, ho dato le dimissioni tre giorni fa - peccato comment il medico - da queste parti farebbe bene se la gente sapesse che anche dalla parte dello stato ci sta gente coi coglioni sotto - dallo stato la gente pretende giustizia non vendetta e io mi sono arreso, non sono pi degno di lavorare per la giustizia - - Mi s che la febbre sta salendo altrimenti non diresti tante fesserie - gli fece una nuova iniezione e in pochi attimi lex magistrato cadde addormentato. - chi di voi due sa fare le endovenose?- - Io ho una certa esperienza - rispose Marta. - Perfetto, questo lantibiotico una la mattina e una la sera per sei giorni mentre questaltro contro lintossicazione da piombo, anche queste due al giorno per otto giorni se dio vuole sar in piedi entro una settimana - grazie dottore.. - - non ringraziate io qua non ci sono mai stato ed ora riportatemi a casa mia da dove non mi sono mai mosso -. Marta rimase ad accudire il bisognoso mentre Primo part, in treno. Una fermata a Roma dove doveva contattare tal Fabrizio Giovannelli in un appartamento di Pietralata per dirgli una frase in codice - la volpe nella tana invernale -. Presto gli uomini della scorta sarebbero andati a riprendere il magistrato e contemporaneamente avrebbero riportato a casa Aldo e Lucia che, per la loro sicurezza erano stati trattenuti nella villetta.
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Esequie Al funerale di Sabrina cera un sacco di gente tanto che non poterono stare
tutti allinterno della chiesa del Casoretto. Primo fu tra quelli che restarono fuori, voleva essere presente ma non troppo vicino. Dopo quello che era successo tutto poteva essere possibile anche che qualcuno dalla parte della legge o della mafia oppure generato dalla nuvola grigia che ci sta' in mezzo fosse l presente a fotografare e schedare chi stava vicino al Digiovanni e Primo era stufo di passare casini. A funzione terminata il corteo funebre si mosse a piedi verso il cimitero di Lambrate. Subito dopo il carro funebre i genitori Ulderico e Cristina separati nella vita, riuniti dal dolore della morte. Tra i volti che li seguivano nelle immediate vicinanze Marta e lavvocato Massimo Garbuglio quindi Aldo e pi indietro Lucia sottobraccio con Lorenzo presente grazie allottenuta semilibert. Pi in disparte come sua abitudine il maresciallo dei carabinieri in pensione Umberto Guerra. Fu al suo fianco che Primo decise di partecipare al mesto corteo. Il percorso tra via Casoretto e il cimitero di Lambrate va un poco al di l dei classici due passi venne da se che il pullman messo a disposizione dallagenzia funebre partito quasi vuoto arriv alle porte del cimitero gremito allinverosimile assottigliando la colonna in marcia. Primo e Guerra si ritrovarono quindi a percorrere le ultime centinaia di metri in ultima fila. Latto della sepoltura nei moderni funerali ha perso gran parte della sua sacralit in quanto le bare non vengono realmente sepolte ma semplicemente calate con apposito argano al fondo della fossa aperta e solo alla fine del giorno una ruspa vi sparger la terra sopra. Il tutto non port via quindi molto tempo e poterono cominciare le file dei presenti per porgere le loro condoglianze ai cari dell estinta. Primo strinse la mano e abbracci una Lucia e un Aldo in lacrime quindi intraprese la processione che lo avrebbe portato dinanzi agli afflitti genitori. Ad entrambi strinse la mano e pronunci un condoglianze. Cristina che non lo conosceva rispose meccanicamente con un grazie che fece appena capolino dalla cortina di lacrime che ne inondavano il volto. Ulderico invece gli cinse la mano tra le sue, lo guard dritto negli occhi e disse - Primo ... Veramente non so come ringraziarti..- ed alcune altre parole che la voce rotta dalla commozione rese inintellegibili. Pochi passi pi
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avanti stava Marta con la quale Primo si intrattenne qualche momento ... allora che fai parti? - le domand dopo qualche istante di conversazione che poco si era discostata dai convenevoli. - Partiamo - rispose lei - Sabato prossimo siamo a Bombay - - Tu e lui....- - S, io e lui - seguirono altre parole ma quelle pi importanti erano gi state dette. Primo si allontan solo, a piedi, triste, certo per quella povera ragazza massacrata appena seppellita, per i dolorosi eventi cui era stato coprotagonista ma anche per Marta e il suo culo da spettacolo che non avrebbero pi allietato la porzione di cosmo contenuta tra le sue braccia. Un peccato perch Primo si stava, forse, innamorando ma lamore, sappiamo non eterno. Ripens alle parole che il Digiovanni gli aveva appena detto Primo ... Veramente non so come ringraziarti ... bhe avrebbe voluto rispondergli a Rambo, fottermi la donna non certo stato un buon inizio avrebbe voluto ma non lavrebbe fatto perch non era uso affiancare i pronomi possessivi con i nomi delle persone. Se ne and convinto che quei due fossero usciti dalla sua vita in via definitiva. Ignaro che il destino aveva in programma ancora un nuovo incrocio tra i loro sentieri. Di sicuro un incrocio avrebbe di l a poco giocato una parte importante nel futuro di Primo, quello tra viale Fulvio Testi e via S Glicerio, dove un giovane coatto alla guida di uno scooter incurante di quella bizzarra luce rossa accesa lo prese in pieno causandogli una dolorosa frattura .

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Primo Zanotti al Kumbh Mela Lidea di andare al Kumba Mela salt fuori un giorno destate quando un
convalescente Primo si trovava a casa di amici a poca distanza dalle rive dellAdriatico. Ad essere sinceri il nostro era il pi dubbioso fra gli astanti, non che non provasse curiosit per levento, anzi era fermamente convinto che si trattasse di unesperienza da fare almeno una volta nella vita. Quello che temeva era limmane sbattimento che tale viaggio avrebbe implicato. Milioni di persone riversate sulle rive del fiume avrebbero sicuramente reso tutto molto pi faticoso dalla ricerca di una stanza al semplice camminare e con la gamba che ancora gli faceva ricordare lincidente di qualche mese prima non se la sentiva . Giuseppe e Sandra nonch Giuliano un altro invitato a casa loro perorarono invece per gran parte della sera la causa della partecipazione allevento. Quella sera ognuno usc dalla porta con ancora la propria opinione ma il tarlo si era ormai insediato nella mente di Primo e continu a girare e girare per diversi mesi crescendo di importanza man mano che le articolazioni della sua gamba destra cominciarono a non esigere pi il loro tributo di dolore. Sta di fatto che quel mattino, anzi era ancora notte, tre figuri lasciarono le loro stanze ben prima dellalba avvolti ciascuno in una coperta per difendersi dal freddo procedendo illuminati dalle torce elettriche in strade gi ricolme di pellegrini baba e questuanti, nessuno di loro era Giuseppe o Sandra o Giuliano ma uno di loro era Primo. Le mucche ancora dormivano placide sul manto stradale, un paio di poliziotti sembravano imitarle in piedi, appoggiati contro il loro bastone che nelloccasione aveva perso la sua minacciosa aura. Passato appena labitato, dalla stradina che scendeva al fiume, una sottile traccia olfattiva dimostrava che una parte delle deiezioni del mattino erano gi state deposte. A Primo qualcosa comunque non tornava, se la loro meta era veramente un posto dosservazione privilegiato sul tratto di fiume dove si sarebbe svolto il primo bagno rituale come gli avevano assicurato Hans e Peter i due viaggiatori tedeschi con cui aveva diviso la macchina da Delhi come mai lungo la strada stavano incontrando cos poca gente. Fu forse per il sonno o forse per la sua fede nelle superiori attitudini organizzative dei popoli germanici ma non estern i suoi dubbi e prosegu il cammino. Arrivarono a destinazione assieme ai primi raggi del sole che risplendevano
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tra le acque tumultuose del Gange. Erano soli, la riva opposta che avevano immaginato stracolme di orde di Naga Baba pronti a gettarsi nel rito del bagno era pressoch deserta. I tre si guardarono in faccia ma nessuno aveva il coraggio di proferir parola. Ad un centinaio di metri di distanza un filo di fumo si stava alzando da una baracca adibita a chai shop, si avvicinarono. Assonnato il titolare stava accendendo il fornello a cherosene. Ci sarebbe voluto ancora un po' per assaggiare il primo chai della giornata si avvicinarono e chiesero qualche informazione al titolare che rispose in un buon inglese che s quello era un ottimo posto per fare foto al bagno dell indomani. Non avevano sbagliato posto, avevano sbagliato giorno. Si sedettero a terra e, resi muti dallo sconforto, non trovarono nulla di meglio che accendersi un paio di joints. Sulla via del ritorno Primo propose una fermata alla German Bakery laddove servivano il caff fatto con la moka. I due non erano per la quale e Primo ci and da solo. Seduto difronte al suo chocholate browning accompagnava con lo sguardo il cameriere che gli stava portando una moka da tre ricolma del fumante infuso e non si rese conto che un volto conosciuto si era materializzato al suo cospetto. A dispetto dellinfima probabilit dellevento a meno di un metro dal suo naso stava Marta. Si salutarono e si misero a condividere assieme alla moka da tre anche le loro recenti esperienze. - Stamattina sono partito alle cinque con due tedeschi esauriti per piazzarci nel posto dove si vede meglio il bagno...- ma domani!?- - appunto ci siamo sbagliati, una sfacchinata per un cazzo!- tra le chiacchiere successive Primo cap che Marta stava viaggiando da sola quindi le chiese - e.. Il tuo Rambo?- - aspetta e vedrai ...- rispose solamente quindi cambi argomento. Poco dopo erano in perlustrazione tra le vie della tendopoli. I sentieri traboccavano di pellegrini sadu e semplici curiosi . Nel primo quartiere i sadu sfoggiavano abiti tendenzialmente arancione , lunghe capigliature a dreadlock, pesanti collane di semi di rudrash, qualche pelle di tigre e tridenti ovunque o stretti tra le mani o impiantati nel terreno difronte alla tenda o intorno al fuoco. Primo alla vista di quelle armi rituali non poteva non pensare a quel giorno in cui lady Durga gli salv la vita conficcandone uno nel petto del demone della ndrangheta. Incrociarono un giovane swami che non abbassava mai il braccio sinistro, ed un sadu con una chioma lunga come il velo di una sposa. Qualcuno
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era intento nei suoi esercizi spirituali altri stavano scaldando del cibo fuoco altri ancora dedicavano al signore Shiva le prime boccate dai loro chilloom. Impressionante limmagine del Ganesh baba un uomo con un volto deforme a tal punto da evocare un elefante e che aveva dedicato la sua esistenza a sri Ganesh il dio col volto di elefante. Proseguendo il cammino si trovarono tra santuomini vestiti di nero per poi raggiungere il quartiere di quelli che nullaltro indossavano se non uno strato di cenere. Fu in direzione di uno di questi ultimi che Marta richiam lattenzione di Primo. Era seduto su di una roccia in posizione del loto con la schiena dritta come un fuso, pareva assorto in meditazione e... Era lui ... il dottor Ulderico Digiovanni gi sostituto presso la procura di Milano quindi distaccato a Reggio Calabria in forze alla procura distrettuale antimafia. Distinto Primo lo chiam col suo vecchio nome, lex magistrato ora baba alz le mani incrociando gli indici davanti alla bocca in un segno che evocava un voto di silenzio quindi si reimmerse nella sua meditazione e non diede pi segno di cagarli. Difficile sarebbe stato capire il movente di quelluomo. Forse intendeva ripulire il proprio karma che evidentemente riteneva macchiato dalle sue azioni o forse dopo avere constatato che la giustizia non di questo mondo si illudeva di avvicinarsi ad un dio che giustizia, che amore. Ma sappiamo che lamore non eterno ........... Primo dopo quell'incontro pens che tutto ci aumentava le sue probabilit di tornare a esplorare il settore di universo compreso tra le gambe di Marta e preparava la miglior strategia perch ci potesse avverarsi. Perch in fondo era innamorato e, anche se lamore non eterno, vale sempre la pena di provarci.

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Tempo di migrare

Tempo di migrare

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tempo di migrare
Sormontata da una cupola di piombo quel giorno Milano inoculava dosi di malinconia nelle vene dei suoi abitanti e Primo Zanotti non ne fu immune. I suoi occhi si stavano sempre pi inumidendo e, quando le palpebre non furono pi in grado di contenere tutto il liquido secreto, le lacrime cominciarono a tracimare disegnando sulle sue gote sentieri luccicanti come scie di lumaca. Inarrestabili correvano a fiotti lungo il viso di Primo come inarrestabile sembrava la lama di acciaio temperato che ritmicamente colpiva, ferendole a morte, alcune malcapitate cipolle disposte sul tagliere di legno. Sul fuoco, in una padella ed una casseruola, l'olio si stava scaldando. Primo aveva deciso di lavorare in parallelo pose il baccal, tagliato a listelle ed infarinato dopo un giorno abbondante a bagno in acqua, nella padella e le cipolle nella casseruola. Si occup di girare il primo e mescolare le seconde affinch entrambi potessero dorarsi senza bruciare. Quando Primo decise che le cipolle furono sufficientemente fritte le affog nel pomodoro quindi abbass la fiamma e chiuse la casseruola con un coperchio. Una volta raggiunta la sua croccante doratura estrasse il merluzzo e lo pose su di uno strato di carta da cucina affinch l'olio in eccesso ne venisse assorbito. Tempo una decina di minuti e lo avrebbe mandato a raggiungere il sugo ormai pronto nella casseruola. A questo punto grazie ad una sua scelta al limite del truffaldino aveva almeno un ora di tempo libero in cui potersi rilassare. Il giorno prima infatti al supermercato aveva lasciato che la sua mano sfiorasse soltanto i normali pacchetti di farina di mais e afferrasse invece un pacco di farina gialla pretrattata che prometteva una polenta istantanea pronta in soli otto minuti. Decise quindi di godersi i frutti della sua malefatta sulla sua poltrona in compagnia del quotidiano e di un sigarettone accuratamente aromatizzato. Lesse di una nuova legge che, nella miglior tradizione della peggior politica andava incontro alle necessit dei disonesti danarosi ma che, forse, avrebbe anche potuto aiutarlo. Difatti il sistema di gestione occulta del denaro implementato tempo addietro dalla buonanima del Boscolo aveva dei costinon indifferenti ed il suo capitale andava sempre pi assottigliandosi, doveva proprio informarsi su questo scudo fiscale . Comunque scudo o non scudo i soldi non erano certo pi
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quelli di una volta e presto o tardi avrebbe dovuto mettere in conto la possibilit di tornare a lavorare per vivere, come un tempo. Chiss se dopo tanti anni ne sarebbe stato ancora capace. Comunque non era ancora urgente e Primo confidava che qualcosa sarebbe prima o poi successo. Fu interrotto nel suo cogitare dalla pazzia, madness in inglese e per la precisione dal loro pezzo pi famoso one step beyond Si alz dalla poltrona alla ricerca della sorgente della musica, la trov nella tasca del giubbotto e premette il tasto verde di risposta alla chiamata. Era Marta. Ciao! Allora stai arrivando? Ti vengo a prendere in stazione?- - no Pri, sono a casa, non sono partita, successo un casino, mio padre all'ospedale- - oh cazzo!- - ha avuto un malore adesso si ripreso comunque lo tengono dentro sai com'- eccome se lo sapeva, Primo riviveva sentendo quelle parole i ricordi di anni prima quando accompagnava il proprio padre lungo i tornanti del suo Golgota fino a che il cancro non lo ebbe inchiodato definitivamente alla sua croce. - Mi dispiace di non poter essere l ma...- - non ti preoccupare, ci saranno altre occasioni, ora occupati delle cose importanti... fammi sapere mi raccomando - s s ti richiamo pi avanti, ora ti saluto ciao un bacio- ciao a presto..- Fu cos che Primo si trov a breve di fronte ad un piatto di polenta e baccal con la sola compagnia della radio accesa e di una bottiglia di bonarda aperta. La digestione fu alquanto impegnativa e il corpo di Primo scivolava in uno stato di inebetito torpore quando si decise a reagire. Aveva bisogno di movimento, raccolse le sue energie, si vest adeguatamente al freddo imperante e part per una passeggiata senza meta dettata dal solo scopo di riattivare l' organismo. I suoi respiri venivano sottolineati da una nuvola di vapore di condensa ci lo port a domandarsi se altri aliti che il suo corpo aveva cominciato ad espirare attraverso una feritoia agli antipodi della bocca stessero ricevendo lo stesso trattamento da quel freddo pomeriggio. Impossibilitato alla verifica empirica dai limiti di torsione del proprio tronco decise di evitare possibili imbarazzi dirigendosi verso il parco Nord che in una giornata di tal guisa immaginava deserto. Non propriamente di deserto si trattava in quanto possessori di cani appassionati di jogging e fanatici della partitella ne costituivano una discreta popolazione. Primo punt verso la collinetta e la sal fino al culmine laddove sta il monumento ai caduti per poi ridiscenderla dall'altro lato, prosegu in direzione di Bruzzano utilizzando il sovrappasso pedonale e, molti passi dopo, per la prima volta, prov anche quello nuovo che permetteva il valico
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della superstrada Milano Meda. Sentiva il freddo sul volto e sulle mani quando la voglia di un joint lo costringeva ad estrarle dalle tasche, ma sentiva anche che il movimento stava inumidendo le sue ascelle. Sentiva pi di ogni altra cosa che il tempo era ormai maturo per migrare e che Luned avrebbe cominciato la sua ricerca di un buon biglietto per qualche buon posto . Per l'intanto decise di raggiungere Villa Litta, il suo parco e la sua biblioteca laddove sost ad approfittare dell'emeroteca. Diede un veloce scorso al Manifesto e a Repubblica tralasci Il Fatto visto che gi l'aveva letto a casa e si dedic a Internazionale. Arrivato alla pagina delle strisce a fumetti prese coscienza della sua necessit di bere un caff, ripose la rivista e usc alla ricerca di un bar. Cambi idea dopo pochi passi quando la vista dell'auto di un suo amico parcheggiata lo indusse a chiamarlo e ad offrirsi quale ospite per l'appunto per un caff. Poco dopo Luciano gentile come sempre nel mentre serrava la moka inform Primo di una sua recente sebbene non del tutto verificata scoperta cio che molti anni addietro quella stessa casa ebbe ospitato nientemeno che Michele Sindona - della correzione cianuro ne faccio a meno per stavolta- comment Primo sgranellando un pezzetto di una resina marrone. Ignaro che il suo essere in quel luogo in quel momento era conseguenza di altri fatti all'apparenza insignificanti accaduti pochi giorni prima molti chilometri pi a Nord.

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Terra di mulini a vento


Sotto un alito di fumo piegato dal vento che spirava lungo i declivi della valle della Mosa stava il comignolo di una graziosa casetta di campagna di quelle che possiamo immaginare in una fiaba. Era la casa dove Jap aveva deciso di abitare dopo il divorzio. La fine del suo matrimonio si era trasformata in una catarsi positiva che gli aveva permesso di chiudere definitivamente con una vita che ormai lo annoiava e lo imbruttiva. In breve aveva lasciato il suo lavoro di legale presso una multinazionale alimentare e la sua citt Rotterdam e si era ritirato in campagna laddove sopravviveva crescendo erba che rivendeva presso i coffe shop di Maastricht. Sebbene la moderna tecnologia delle coltivazioni indoor permetta ormai tre diversi raccolti in un anno Jap se ne concedeva al massimo due ritagliandosi cos il tempo per viaggiare, soprattutto attraverso l'oriente India, Indocina, Indonesia, ma concedendosi anche qualche visita al Sud America e all'Africa. In onore della sua metamorfosi Jap appese alla parete del suo tinello una grande stampa raffigurante il dio Shiva che nella trimurti induista si occupa della distruzione necessaria al cambiamento. Quel giorno era seduto davanti al caminetto, guardava fuori dalla finestra, le pale eoliche da cui traeva la sua energia stavano girando quasi a tutta ma i suoi coglioni giravano ancor di pi. Si era appena sentito con Anna la sua ex moglie che era riuscita nell'ardua impresa di farlo uscire dalla grazia di qualsivoglia dio. Si mise a frugare tra i cassetti cercando un ricordo della sua vita ormai passata di cui aveva deciso di disfarsi, lo trov. Si trattava dell'anello che anni prima sul ponte dei sospiri a Venezia aveva donato ad Anna chiedendole di sposarlo. Fu li per l per buttarlo tra le fiamme quando decise che il destino di quell'oggetto sarebbe stato un altro con un significato simbolico decisamente superiore. Tempo poche ore ed era in sella della sua fidata Moto Guzzi pronto ad attraversare mezza Europa ed il suo gelo per andare a gettare quell'ingombrante ricordo nelle puzzolenti acque della pi romantica citt del mondo laddove il misfatto era stato compiuto. L'avvocato Jap Blind con la sua insulsa esistenza stipata di effimere certezze segu quel piccolo cerchio di metallo nobile sul fondo del canale per non riemergere mai pi. Almeno questo pensava l'essere umano Jap Blind rimasto affacciato al parapetto del ponte. Espletato il rito si concesse una
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giornata da stupid turist al termine della quale decise di far visita ad una sua amica conosciuta un paio d'anni prima anche in senso biblico in un' amena localit di mare nel sud dello stato indiano di Goa. L'improvvisata sort il suo effetto e i due divisero volentieri nell'ordine un mare di ricordi la cena il letto ed il piacere che si concedettero . Lei sarebbe dovuta andare a Milano il giorno appresso ma durante la notte cambi idea. Jap la sent parlare tra se e se in italiano non capendo quindi il significato delle parole che risuonarono nelle sue orecchie come puro suono mi inventer qualche scusa , del resto pap in ospedale..-.

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Il Figa
Luciano avvert Primo che si sarebbe trovato con alcuni amici al Tamburo di latta in ora aperitivo e che se voleva poteva aggregarsi alla compagnia. Cos fece dopo essere ripassato a casa dove venne impegnato in una defecazione straordinaria sia per l'orario che per la massa e l'odore. Quando si present al pub in questione Luciano non era ancora arrivato e Primo ritrov alcuni volti conosciuti per lo pi superficialmente. Spiccava sia per il suo fisico imponente che per la sua voce stentorea Paolo Giffoni detto Il Figa probabilmente a causa della sua abitudine ad intercalare qualsivoglia frase con quella parola. Primo, come la maggior parte degli astanti lo conosceva solo con il suo soprannome e con quello lo salut. - Hola Figa come butta?- Il Figa che stava gi decisamente addentro alla Gallina rispose con un sonoro rutto a cui segu un coro di risate degli astanti. - Figa! e che cazzo!- si lament un sodale che Primo conosceva solo di vista - Eh, Figa, cazzo volete, fatti fummo per viver come bruti - - Fatti non foste per viver come bruti Figa stavolta hai toppato- - no , figa!,non ho toppato era una parodia ! Poi se qualcuno ha toppato stato Dante, non io, indubitabilmente siamo fatti per viver come bruti lo dice anche la Bibbia, Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso terrestre non per aver assaggiato il frutto del peccato come i preti raccontano ai bambini ma bens l'albero della conoscenza... Anche in un sacco di altre religioni c' questo culto di un' et dell'oro ormai svanita quando gli uomini vivevano in armonia con la natura per l'appunto come bruti ma anche Rousseau e Voltaire se ne erano accorti eh che figa! Che cosa ve lo dico a fare a voialtri...- - Figa, ma non ti sembra di essere un po' in contraddizione se per dimostrare che siamo tutti dei bruti mi citi la bibbia Rousseau Voltaire e Dante?- lo interruppe Primo - Eh figa! La coerenza la virt dei poveri di spirito - - Era buono il pollo Figa? - Lo interruppe una voce scocciata dal fatto che la canna pareva aver esaurito la sua spinta propulsiva incollata alle dita del buon Figa che incass l'epiteto aspir un ultimo tiro e pass a chi lo seguiva. Le geometrie variabili secondo cui si dispongono i frequentatori di bar non si smentirono ed in breve i cerchi si ruppero per ricomporsi in altri cerchi in triangoli ed in quadrati. Pi avanti nella serata Primo si ritrov nello stesso poligono col Figa Luciano e Paola. Paola stava asciugando Luciano con delle sue paranoie di coppia o meglio di
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coppia scoppiata con un componente che non se ne capacitava e continuava a romperle i coglioni in modalit meritevoli di una denuncia per stalking. Primo stava tagliando la cartina e impastando il tutto, Luciano stava arrotolando il filtro e sperando in cuor suo che qualcuno lo liberasse dalla stressante incombenza di stare a sentire le recriminazioni dell'amica. Ci pens il Figa nel momento che la sent pronunciare un - certo che voi uomini sapete essere dei begli stronzi quando volete..- - S, figa! Adesso gli uomini sono tutti stronzi.... Io con Alberto ci ho fatto anche le medie assieme si vedeva fin da allora che era uno stronzo .. e te te lo sei andato a cercare col lanternino il pi stronzo del paese e adesso vieni qui a lamentarti che gli uomini sono tutti stronzi ... ma vai a dar via il culo vai!- Primo non conosceva questo stronzo di Alberto quindi non avrebbe potuto dare un parere a ragion veduta ma, se fosse stato suo il compito di giudicare il match, avrebbe indubbiamente appuntato sul suo personalissimo cartellino un Il Figa 1 , la Figa 0.

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Il Frullino
Qualcosa di inaspettato fece la sua comparsa al limite del campo visivo di Primo Zanotti, un ombra, un ombra dal suo passato. Quell'ombra aveva varcato la soglia del locale , aveva salutato sia Luciano che Il Figa ed anche un altro paio di altri avventori prima di accorgersi della sua presenza. - Primo!pronunci stupita - cazzo ce fai da queste parti!- gli disse a mo' di convenevole. Primo aveva conosciuto Simona alcuni anni prima quando lavorava con Silvia all'ospedale San Carlo. La ricordava come una bella persona. Si trattava di un esemplare pi unico che raro di romana trasferitasi a Milano senza essersene pentita. La sapeva usa a concedersi periodi di aspettativa durante i quali metteva le sue credenziali di infermiera specializzata a disposizione di benemerite organizzazioni di volontariato, al tempo in cui si conobbero era appena tornata da sei mesi presso un ospedale di Emergency in Cambogia. Ai tempi Silvia gli aveva mostrato la sua pagina di facebook colma di adesioni alle pi disparate giuste cause dalla lotta contro la privatizzazione dell'acqua al no al razzismo, al nucleare, alla TAV o al Dal Molin fino al sostegno dei diritti dei popoli oppressi che via via potevano essere tibetani, saraui, curdi, Kareen o palestinesi. Insomma la classica persona a cui sarebbe piaciuto salvare il mondo Primo nutriva sempre un senso di ammirazione per le persone che volevano salvare il mondo le riteneva migliori di lui, pur essendo intimamente convinto che il mondo non abbia nessuna voglia di essere salvato. Le ultime sue notizie le aveva avute da Silvia, un poco preoccupata per la giovane amica gli aveva detto ,alcuni mesi prima della sua tragica fine, che Simona per via della sua mala abitudine di voler vedere solo il lato buono delle persone si stava impegolando con uno stronzo di prima categoria e, quando se ne sarebbe accorta sarebbe stato troppo tardi. Quella sera Simona era entrata in quel pub a poche centinaia di metri da casa sua nella speranza di incontrare qualche volto amico che la potesse distrarre dai funerei eventi del pomeriggio. Tornata a casa dopo un primo turno particolarmente duro in cui le era toccato alzare il lenzuolo sul volto di ben tre pazienti si era lasciata andare sul divano, la televisione accesa trasmetteva una puntata dei Simpsons, lei stava sbucciando un invitante Tarocco siciliano DOP nell'intenzione di mangiarselo a spicchi. Suon il telefono era di nuovo Giorgio, non aveva
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nessuna voglia di sorbirsi le solite rotture di coglioni di quell'ex che ancora non si rassegnava di esserlo, spense l'apparecchio e, poco dopo si addorment. In sogno rivide l'operazione a cuore aperto a cui aveva assistito neanche due settimane prima e finita male, riud il suono della voce del professor Ribocchi pronunciare un l'abbiamo perso! a differenza del ricordo reale in sogno lei guardava quella libbra di carne e ne percepiva un movimento, cercava quindi di richiamare gli altri membri dello staff chirurgico urlando - ancora vivo, ancora vivo!- ma nessuno la sentiva e continuavano a lasciare la sala operatoria solo lei era rimasta e guardava quel cuore ferito pulsare e ne sentiva il rumore sempre pi forte nella sua testa fino a che... si svegli. - Ma chi cazzo bussa a 'sto modo come un ossesso - pens ad alta voce non appena desta. Alzandosi e avvicinandosi alla porta realizz che non poteva essere che lui e si predispose a stampargli in faccia il pi deciso vaffanculo che avesse mai ricevuto nella sua vita. Apr pi incazzata che mai e, prima ancora che potesse aprir bocca venne raggiunta da un pugno in pieno volto che le tolse per qualche attimo la coscienza della realt oggettiva. Si ritrov supina sol divano, un puzzolente cencio le era stato infilato nella bocca e le impediva di urlare, il peso di un corpo pi grande del suo le impediva di alzarsi, le sue mani erano trattenute dietro la sua schiena da un unica altra mano, un' altra mano estranea le aveva cavato di dosso i pantaloni della tuta e le mutande e stava aiutando un altra parte di quel corpo nemico a trovare la strada per le sue intimit . Riusc a liberare il braccio sinistro con uno strattone e sent il tatto di qualcosa di freddo, metallico, umido di succo di arancia. Riusc ad afferrare il coltello per il manico e, con tutte le sue forze, sferr un colpo alla ceca. Fortuna volle che il colpo raggiungesse il bersaglio e che la lama scivolasse tra le costole fino a trafiggere il cuore. Con fatica si lev il cadavere di Giorgio dalla schiena e si alz pronunciando quindi ad alta voce quella verit che da anni tentava di nascondere a se stessa Che vita di merda!-. Le sue decisioni successive furono probabilmente influenzate dallo shock subito infatti decise di chiuderla l, far sparire il cadavere e non pensarci pi. Decise che l'avrebbe fatto a pezzi col frullino o flessibile come dicono qua al nord per poi farlo sparire pezzetto per pezzetto nei normali sacchi della monnezza. Il congelatore in cantina le avrebbe dato una grossa mano, congelando il corpo pensava avrebbe potuto farlo a pezzi senza spargere brandelli di quella merda d'uomo ai quattro venti. Scese ad accenderlo quindi trascin il cadavere per i piedi lungo il pavimento
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del soggiorno e lungo la rampa di scale. Usando come fulcro un tassello infilato nel soffitto probabilmente dal precedente inquilino, us una fune per sollevare il corpo fino all'altezza dello sportello e lo fece rotolare all'interno. Pass poi due ore a pulire quindi usc di casa visto che la consapevolezza di un cadavere in cantina non la lasciava serena sotto il suo tetto. Fu quella stessa consapevolezza che la convinse pi tardi ad aggregarsi a quel piccolo drappello che aveva accettato l'invito a recarsi a casa di Primo per gustare qualche fetta di polenta abbrustolita condita con gorgonzola o con una fetta di speck oppure con il sugo di merluzzo.

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La colazione dei campioni


La serata si andava esaurendo nella notte e con lei la polenta e la bonarda. Le libagioni furono intervallate da degustazioni dell'erbetta di Luciano, del nero del Figa, del polline di Simona e della charas di Primo. L'ultima fetta di polenta fu appannaggio di Simona che, non avendo trovato per tutto il giorno il tempo di mangiare null'altro che un succoso tarocco, era anche la pi affamata. La copr col sugo e fece a Primo un complimento sulle sue capacit culinarie, si sent rispondere che la sua specialit erano le colazioni e che gliene avrebbe preparata una eccezionale se solo si fosse trattenuta fino all'ora propizia. L'ottimismo dell'ebrezza aveva ormai soppiantato il pessimismo della ragione e Primo pensava che ci fosse una reale possibilit che le distanze tra lui e Simona potessero quella sera ridursi. Possibilit s reale ma sicuramente non altamente probabile, Un serio allibratore avrebbe pagato non meno di dieci a uno il concretizzarsi dell'evento. Rimase spiazzato quando lei accett il suo invito. Non poteva sapere che la scelta operata era tra la sua compagnia e quella di un cadavere in procinto di congelarsi ed anche se lo avesse saputo probabilmente non ci avrebbe dato un gran peso. Aveva fame, non certo di polenta, ma di carne, di carne viva, vibrante. Carne che assaggi poco dopo che gli altri due ebbero mollato il colpo. Carne che lasci sulle sue papille gustative l'inebriante per quanto leggermente acidulo sapore del piacere. Dopo che la lingua riusc nell'impresa di stanare il piacere che Simona estern nel grido dell'orgasmo si sent schienato e cavalcato dal voluttuoso corpo della donna intersecato al suo. La malinconia del mattino era ormai svanita, annichilita dalla cerveza, dalla ganja e sopratutto dalla concia e gli occhi di Primo si chiusero sereni. Ragionamento analogo poteva valere per Simona che, sostituendo concia con pinga nella trimurti del saggio Jos era riuscita a lasciarsi per un frangente alle spalle il piccolo problema che l'attendeva tra le mura di casa e serenamente addormentarsi per le poche ore che la notte le poteva ancora concedere. Si svegli in ritardo per il lavoro, non ebbe il tempo di gustare la colazione promessa eccezzion fatta per un modesto rivolo di sperma che ingoi dopo averlo risucchiato dall'erezione mattutina del suo amante e se ne and. No, disse che aveva un impegno e che per qualche giorno non si sarebbero potuti vedere. L'impegno su cui Primo non si sent in
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diritto di indagare era il lungo armeggiare di frullino che l' attendeva a casa sua dopo il lavoro. Il lavoro... Uno spettro che rischiava di doversi rimaterializzare nella vita di Primo sempre che non fosse successo qualcosa prima o poi. Rimase qualche tempo a rifletterci su nel mentre si godeva il tepore delle lenzuola poi si decise, si alz, accese il computer e cominci a cercare il biglietto aereo pi economico per lasciarsi alle spalle il freddo inverno di Milano.

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..la moderna societ americana basata sulla sopravvalutazione della figa.... Charles Henry Bukowski

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La scimmia che sussurrava agli umani


Uscito di casa alla ricerca di cibo Primo Zanotti sentiva i propri piedi affondare nell'asfalto del marciapiedi quasi fuso dal calore del Luglio milanese. La maglietta che indossava, grigia con una scritta sul davanti SAME SAME ed una sul di dietro BUT DIFFERENT acquistata tempo addietro ad una bancarella lungo Khao San Road a Bangkok, appariva deturpata da un ampia chiazza scura sul petto figlia di una sudorazione esagerata. Ad ogni passo avrebbe dovuto chiedersi cosa ci facesse l, perch non fosse rimasto tra le colline delle sue origini laddove l' aria che entrava nei polmoni si trasformava in respiro senza disturbare l'organismo con i corrotti effluvi della citt arroventata. Avrebbe dovuto chiedersi, ma lui gi sapeva la risposta ed anche se la sua rete neuronica avesse di colpo ceduto lasciandolo privo di memoria il quadrumane abbarbicato alla sue spalle con il suo continuo sussurrargli all'orecchio lo avrebbe mantenuto in rotta con la sua meta. Incommensurabili masse d' acqua erano ormai passate all'ombra dei ponti dall'ultima volta in cui Primo si era trovato a condividere le proprie intimit con una donna che non fosse stata frutto della sua fantasia. Jennifer, una vigorosa figlia d'Albione manager in una multinazionale delle telecomunicazioni reduce da due matrimoni falliti. Quando Primo la incontr lungo il limaccioso Mekong nella citt laotiana di Luang Prabang era intenta a centellinare gocce del suo prezioso anno sabbatico per le strade del mondo. Condivise con quell'italiano dalla faccia bonaria che parlava un inglese zoppicante ma comprensibile un indefinibile mezzo di trasporto allo scopo di risparmiare qualche centinaia di kip nel viaggio verso le cascate. Fu forse lo scocco della fatidica scintilla o fu semplicemente il desiderio di due anime affaticate dalla solitudine di ritemprarsi l' una nell'altra prima di riprendere il cammino ma per qualche giorno i due avrebbero condiviso molto altro. La stanza in una guest house a pochi passi dal grande fiume la pipa d'oppio del vecchio Hmong ma soprattutto il piacere dei loro corpi. Piacere che ebbero la costanza di stanare da ogni anfratto delle loro reciproche carni fino a quel mattino in cui partiva l'aereo per Hanoi col quale Jenny part dalla vita di Primo per atterrare nel mondo dei suoi ricordi... Intanto la trattoria si avvicinava, Luciano, il cuoco, era all'esterno dell'esercizio intento a gravare una malcapitata panca della sua considerevole mole vide Primo avvicinarsi e lo salut con una colorita
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espressione comunemente ritenuta volgare e blasfema una sorta di crasi zooteologica. Espressione che alle orecchie di Primo non vibrava ne di volgarit ne di blasfemia evocava anzi gioiose immagini di salami coppe e salamelle assurte alla gloria degli altari, di eucarestie a base di prezioso culatello e di gaudenti masse in pellegrinaggio verso la citt santa di Langhirano. - Pensavo che eri morto - prosegu Luciano a voler rimarcare la sua lunga assenza da quelle parti. - figurati non mi permetterei mai prima di t- - non ti dispiace se mi gratto i coglioni prima di darti da mangiare?- e cos tra sarcastici convenevoli ed un paio di bicchieri di rosso pass il primo piatto un'abbondante porzione di pasta al rag quando il demone tentatore di uno spezzatino di cinghiale con i funghi sorse prepotentemente dal men per insinuarsi nella mente di un titubante Primo. Il titubare fu interrotto da Alberto il fratello di Luciano che dando adito a sospetti di telepatia si present con una porzione di spezzatino dicendogli - oggi hai la faccia di uno che ha voglia di cinghiale...Vorrai mica negare? Primo non neg. Sarebbe stato leggero a cena, intanto con Simona sarebbe finita a sushi cibo a malapena sopportato da Primo ma molto gradito alla sua scimmietta. Simona aveva recentemente fatto capolino dalla terra dei ricordi attraverso poche righe scambiate con Primo attraverso la chat di facebook . Tra le poche righe della chat crebbe nei due l'idea di rivedersi e da qui l'appuntamento per quella sera. Appuntamento per il quale Primo aveva imboccato la statale 412, lasciato le sue natie colline, attraversato la pianura coi suoi canali maleodoranti invasi dalle nutrie ed infine raggiunto l'afosa ed inquinata citt. Una volta a casa il cinghiale fece il suo corso lasciando il corpo di Primo in uno stato di torpore post pasto al punto che dopo un paio di respiri attraverso una sigaretta di gangella leggera, di quella che il suo amico Carlo seminava tra i campi abbandonati, le palpebre gli divennero di piombo e croll in un sonno profondo. Il corpo addormentato di Primo divenne il campo di battaglia di un epico scontro tra la scimmia sulla spalla ed il cinghiale sullo stomaco. Il suino sembrava dapprima essere in grado di tenere il campo in virt della sua mole e delle sue zanne appuntite ma commise l'errore di sottovalutare le attitudini belliche della scimmia. Non a caso Hanuman il dio guerriero dell'induismo rappresentato perlappunto da una scimmia. Fu cos che brandendo le sue armi con tutte e quattro i suoi arti prensili il primate riusc a ristabilire il suo primato ridestando Primo giusto in tempo per il suo appuntamento.
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La spiaggia degli elefanti


Era passato molto tempo da quella fredda notte d'inverno che Primo e avevano trascorso insieme donandosi reciprocamente il calore dei propri corpi e delle proprie anime e Primo si domandava se il miracolo avrebbe potuto ripetersi anche sotto l'oppressione dell'afa estiva. Era stata lei a declinare allora gli inviti a rivedersi e sempre lei era stata a riallacciare il dialogo negli ultimi tempi e lei avrebbe deciso l'evolversi della serata visto che Primo ed il suo primate partivano armati delle migliori intenzioni. I dubbi ronzavano tra le tempie come fastidiosissime zanzare che svanirono di colpo, come in uno spot pubblicitario di un insetticida, allorquando pochi attimi dopo che ebbe suonato il campanello Simona si present sulla soglia vestita delle sole lenti a contatto. In breve si dimenticarono della loro cena e si saziarono solo del loro desiderio per entrambi da tempo inespresso. Durante la serata Primo si stup della facilit con cui il suo corpo si dimostr in grado di risollevarsi dopo le fatiche dell'amore e di affrontarle nuovamente come ai tempi in cui il suo portafogli conteneva banconote ricche di zeri, la sua famiglia era ancora sopra la superficie della terra e anta non era che una desinenza lontana. Un lampo del suo rinato orgoglio illumin il suo sguardo quando, dopo che ebbero finite le pizze che si erano fatti recapitare a domicilio placando la fame ma non il desiderio, Simona, che sentiva ormai dolore laddove dita lingua e membro di Primo avevano sino allora estratto piacere, ancora non soddisfatta agguant l'erezione del suo amante e la condusse per altre vie all'interno del suo corpo. Si addormentarono senza pensare ad impostare alcuna sveglia, Simona era di turno ed avrebbe attaccato solo nel tardo pomeriggio, Primo non era uso avere degli orari da rispettare se non quelli di treni navi od aerei. Un insistente scampanellare ruppe il loro sonno che il mattino era ancora giovane. Un maresciallo dei carabinieri si present alla porta. Simona lo fece attendere sulla soglia in attesa che Primo imboscasse fumo e cartine. Nel frattempo il milite cominci a fare domande su un tale Giorgio Amadio o qualcosa del genere che risultava scomparso. Sebbene non riuscisse ad ascoltare compiutamente tutta la conversazione Primo riusc a capire che questo tal Giorgio era un ex di Simona e risultava scomparso da alcuni mesi. Recentemente la sua macchina era stata ritrovata non molto distante da casa di Simona. Dopo che il milite
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ebbe terminato la sua visita Simona decise, dato che ormai il sonno era perso, di partire per qualche commissione congedando Primo che, malgrado il caldo opprimente era sicuro che avrebbe potuto facilmente ritrovarlo. Prima che lasciasse la casa Simona gli chiese un favore se poteva portare un frullino guasto alla discarica. Aspettandosi un attrezzo da cucina Primo si stup nel vedersi consegnato un flessibile. La ricicleria dell'AMSA era giusto sulla strada non gli ci volle molto tempo per scaricare l'utensile senza pensarci su molto eccezion fatta per qualche considerazione di tipo lessicale. Infatti Primo si rese conto di non conoscere affatto il nome corretto dell'utensile che stava gettando e che lui chiamava flessibile come d'uso in Lombardia mentre Simona da Romana lo chiamava frullino. Solo pi tardi, seduto sul cesso di casa sua intento ad alleggerirsi gli intestini, Primo ebbe una strana sensazione come se l'oggetto che lui aveva trasportato potesse avere in qualche modo un collegamento con la visita del maresciallo dei carabinieri. Per un attimo nella sua mente si form spontaneamente l'immagine della lama rotante intenta ad affondare nella carne umana fino a raggiungere le ossa in esse contenute e tagliarle con indubbia facilit. Evidentemente negli ultimi tempi aveva ecceduto con la televisione e con tutti qui serial oggigiorno alla moda ricchi di strani omicidi e di rispettabili professionisti dediti a sezionare ed analizzare cadaveri. Sorrise di se stesso e della straordinaria capacit di manipolazione delle menti causata dalla fruizione passiva di audiovisivi, caric un Joint al di sopra della media e si accinse a recuperare un paio d'ore di sonno perduto. Qualche giorno dopo avrebbe avuto l'occasione di riconsiderare la questione sotto una luce differente. Il fine settimana seguente i due lo trascorsero in un paesino delle Cinque Terre. La domenica mattina raggiunsero, dopo una lunga camminata che comprendeva anche un buio tunnel di circa un chilometro, una spiaggetta sassosa che Primo battezz scherzosamente spiaggia degli elefanti dato che il naturismo l esercitato esponeva al sole una nutrita serie di proboscidi. Mentre sdraiati ad arroventarsi al sole sulla ghiaia della spiaggia degli elefanti i due si persero in amene conversazioni e, quando di risposta ad una provocatoria battuta di Primo Simona lasci uscire dalla sua bocca un guarda che te faccio a pezzettini , gli onanismi mentali di qualche giorno appresso vennero alla superficie e l'uomo rispose con un per fortuna che non c' hai pi il frullino!. Segu silenzio ma gli occhi di Simona bloccati in un espressione di stupore ed il suo colorito che malgrado il sole si fece pallido
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per un istante dissero molto. Primo decise di far finta di nulla del resto ne lui ne tanto meno il suo primate personale avevano la minima intenzione di rinunciare a lei per una simile quisquilia. La sera in stanza scottati dal sole, stonati dal vinello con cui avevano accompagnato la cena e dalla gangella del dopo cena, stanchi soprattutto dell'amore che si erano reciprocamente donati attraverso tutti e cinque i sensi e senza risparmiare nessuno degli accessi praticabili ai reciproci corpi, i due stavano prendendo sonno quando Simona diede la notizia, era in partenza, Sudan, Darfour, sei mesi in forza all'ospedale di Emergency. In breve il primate di Primo si sarebbe nuovamente posto di vedetta.

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Otello Veneziani
Once di sabbia dopo gli eventi narrati, Primo Zanotti stava trascorrendo una piacevole domenica pomeriggio sulle colline dell'entroterra ligure a casa di amici conosciuti in giro per il mondo. Una specie di rimpatriata di senza patria. Tra i convenuti anche Marta. L'argomento di conversazione principale volgeva attorno alle nuove restrittive norme decise dal governo indiano riguardo la concessione dei visti turistici e le strategie che ognuno stava elaborando per evitare la limitazione dei soli tre mesi con ingresso singolo. Triangolazioni internazionali studiate allo scopo di ottenere l'agognato sei mesi con ingressi multipli. Chi meditava di trascorrere un periodo in Egitto chi in Thailandia per poi richiedere il visto nelle ambasciate ivi site. C'era addirittura chi prevedeva di richiedere il prezioso documento negli Stati Uniti approfittando di un viaggio che da tempo stava meditando a New York presso un amica l trasferita. - E se mi chiedono perch passo dall'America per andare in India gli rispondo che anche Cristoforo Colombo l'aveva fatto aggiunse per chiosare con una battuta lesposizione del suo piano. Primo aveva portato un bottiglione di vino delle sue parti sapendo che per quanto riguarda altri generi di conforto avrebbe trovato sicuramente cose da far impallidire la sua erbetta piacentina. Marta ad esempio aveva una gangia da urlo arrivata dall'Olanda attraverso non si sa bene quali agganci mentre Pino aveva recuperato del delizioso nero afgano e ne aveva a sufficienza da poterlo dividere con gli amici tant' che Primo prima di accomiatarsi ne acquist un mezz'etto per rendere meno amaro l'arrivo dell'autunno. Marta aveva cose da sbrigare a Milano nei giorni seguenti e Primo in ossequio ai voleri del suo primate si dichiar entusiasticamente disponibile ad offrirle sia un passaggio che ospitalit. Capit cos che attraverso i tornanti della Cisa, i rettifili dell'A1, la tangenziale Est fino a Sesto San Giovanni e quei venti minuti di periferia urbana che ancora mancavano per raggiungere casa di Primo i due riallacciarono attraverso una lunga e piacevole conversazione i loro rapporti cosicch una volta oltrepassata la soglia erano gi mentalmente pronti a saltarsi addosso. Il mattino seguente Primo che, a differenza di Marta non aveva impegni, rimase a letto a poltrire incoraggiato in ci da un cielo grigio che non invogliava certo all'attivismo. Immerso nella sua pigrizia stava
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cogitando attorno al gusto del sesso di Marta. In tutta la sua vita non gli era mai capitato di incontrare una donna il cui sesso lasciasse sulle papille gustative della sua lingua un sapore cos buono come quello di Marta. Davvero cinque stelle sull'ipotetica guida Michelin del connolingus. Quello di serbare il ricordo dell'estatico gusto era un motivo in pi per ritardare il momento di alzarsi dal letto allorquando caff e dentifricio ne avrebbero distrutto le ultime tracce. Intanto la radio accesa sul comodino stava scivolando dalla musica alle notizie attraverso un breve interregno di pubblicit, parole che attraversavano la testa di primo senza sostarvi pi di tanto perlomeno fino ad una notizia di cronaca nera. Un operaio di Bollate aveva scoperto la moglie intenta a rendere tale il proprio amante e aveva reagito piuttosto male colpendo i due con una smerigliatrice elettrica ferendo la consorte al volto ed evirando l' amante. Sentendo quelle parole Primo ebbe una sorta di illuminazione SMERIGLIATRICE ELETTRICA! Ecco come si chiama in italiano il flessibile! Al di l dell'aspetto meramente lessicale Primo non pot certo intuire quanto quel dramma della gelosia fosse in realt connesso alla sua vicenda. Tanto meno poteva prevedere quanto l'atto di violenza perpetrato da quell'uomo che, per volere di un destino beffardo portava il nome di Otello Veneziani, avrebbe influito sul suo futuro.

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La tragica storia del moro di Bollate


Otello Veneziani lavorava presso l'isola ecologica AMSA della Bovisasca ignaro di quanto il suo nome potesse influire sul suo destino. Un giorno di fine Settembre si sforzava di mantenersi lucido malgrado il suo corpo non avesse affatto definito la digestione del pranzo. A seguito di uno sforzo intenso sopportato per sollevare assieme ad un collega un piccolo frigorifero che l'utente aveva incautamente lasciato cadere nel cassone sbagliato Otello vomit quel che nel suo stomaco rimaneva del suo pasto. I colleghi gli consigliarono subito di mollare il colpo e di andarsene a casa, consigli inutili in quanto ormai lo stesso Otello se ne era definitivamente persuaso. Smise i guantoni e sal in macchina destinazione Bollate. - Ricordati di chiamare sempre quando torni prima!- gli ramment il buon Giuseppe, Otello sorrise scambiando il serio monito del saggio collega per una battuta di spirito e torn verso casa senza utilizzare il suo cellulare. Una volta parcheggiato nella via di casa entr dalla porta della rimessa come era uso fare quando tornava dal lavoro per lasciarvi le calzature antinfortunistiche e la divisa da lavoro e quello che vide non gli fece affatto piacere. Appoggiato alla porta scorrevole che dava verso il cortile stava Graziano il barista del bar H mentre prona al suo cospetto intenta ad assaggiare il sapore del suo cazzo stava Giovanna , sua moglie. Sul banco da lavoro il flessibile che un paio di mesi prima qualcuno aveva cercato di buttare alla ricicleria malgrado fosse perfettamente funzionante. Otello decise li per l per un'entrata ad effetto sullo stile Venerd 13 brandendo il flessibile cos come Jason brandiva la motosega. L'effetto non si limit ad un deterrente psicologico in quanto il Veneziani non si avvenne o meglio, per tutta la sua vita avrebbe raccontato a se stesso di non essersi avvenuto, del fatto che la spina era collegata alla presa e che l'attrezzo avrebbe potuto funzionare. In effetti funzion. Giovanna torn quasi normale dopo alcuni mesi e diverse operazioni di chirurgia plastica ed odontoiatrica, Graziano rischi di morire per l'emorragia ma se la cav, anzi riuscirono persino a riattaccargli il pene evirato che, sebbene un poco storto, riprese le sue funzionalit. Otello in primo grado si becc nove anni. In vista dell'appello una pi accurata perizia tecnica sull'arma del delitto, per ironia della sorte richiesta dalla difesa, rischiava di sprofondarlo nell'ergastolo. Erano state rinvenute
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infatti tracce del DNA di una seconda persona, tale Giorgio Amadio scomparso mesi addietro.

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Di nuovo in fuga
Mata Ganga scorreva placida tra i ghat di Benares ristretta nell'abito della stagione secca. Primo e Marta stavano risalendo le gradinate attenti ad evitare le bovazze e le deiezioni canine disseminate sul percorso. Con le loro menti alleggerite da un paio di bang lassi che si erano concessi nel primo pomeriggio, raggiunsero il vicolo e si divisero. Marta , diretta ad un consulto con un medico aiurveda, svolt a sinistra attraversando una piccola mandria di bufali in marcia verso l'abbeverata della sera. Primo scelse la destra, aggir un vecchio montone ed evit un toro bianco con la gobba diretto verso l'internet shop. Letta la posta apr la pagina ondine del suo quotidiano preferito o almeno ci prov ma la pagina si caricava con tale lentezza che ripieg su un altro giornale pi ,se vogliamo, generalista. Fin quasi casualmente sulla cronaca nera e rimase stupito dalla lettura del suo nome. Era il caso dell'eviratore Otello Veneziani e del suo flessibile. Tracce del DNA di un uomo scomparso erano state ritrovate in qualche componente dell'attrezzo che il Veneziani sosteneva di aver ritrovato tra i rifiuti qualche mese addietro. I Ris avevano anche rilevato una serie di impronte digitali sullo strumento delle quali solo una era risultata conosciuta dal database della giustizia e classificata come appartenente a Primo Zanotti. Non ebbe bisogno di leggere altro , bestemmi contro sti Ris che non si fanno mai i cazzi loro e torn in stanza. Il passaporto elvetico clonato era ancora al suo posto, cucito tra l'imbottitura del zaino, dove l'aveva messo per qualsiasi evidenza. Aveva bisogno di una frontiera da attraversare via terra, quella col Nepal sarebbe andata benissimo. Avrebbe lasciato l'India come italiano per poi rientrarvi come cittadino elvetico e la sua vita sarebbe stata tornata ad essere quella del fuggitivo.

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SANGUE E VERZA Un luned mattina, uno dei tanti, un'auto rossa regolarmente parcheggiata a lato di una via senza uscita nella periferia nord di Milano; il fumo dello scappamento condensava in una nuvola bianca; all'interno Jacopo attendeva paziente che l'azione combinata del getto d'aria riscaldato dal motore acceso e dei tergicristalli in movimento restituisse al parabrezza quella trasparenza che lo strato di ghiaccio nottetempo posatosi gli aveva sottratto. La stanchezza del mattino combinata alla noia di una routine che il passare degli anni non aveva reso pi accettabile complottava col freddo per spingerlo verso il precipizio della depressione. Il suo istinto di sopravvivenza ricercava tra le sinapsi del suo cervello pensieri consolatori riuscendo a farne emergere solo uno ... una gelata come quella avrebbe frollato per bene le verze in attesa di essere colte nelle ortaie rendendole perfette per unirsi in matrimonio con la carne di maiale e dare la vita ad una delle pi felici famiglie culinarie che l'umanit conosca: la cassoeula. Caso volle che, alcune ore pi tardi , dopo che le gi scarse energie di Jacopo si erano disperse negli angusti pertugi tra le auto incastrate nel traffico ed in un paio di interventi di un lavoro che il progresso stava rendendo ogni giorno pi degradante e meno remunerativo, un cartello appeso alla porta della trattoria quater basei avrebbe consumato il suo meritato pasto recitava ' oggi polenta e cassoeula '. A tavola si ritrovarono in due colleghi Jacopo e Giuseppe tra i pochi manutentori erranti che la ditta aveva mantenuto in attivit, entrambi consci di essere professionalmente in un cul de sac non si lasciarono scappare la possibilit di un pasto come si deve, unica soddisfazione che il loro lavoro ancora gli permetteva. Ordinarono anche una caraffa da mezzo di rosso giacch il buonsenso proibisce di accompagnare tali piatti con mera acqua. La maggior parte degli avventori dovevano aver seguito un percorso cognitivo equipollente al loro ordinando lo stesso desinare, compreso quella coppia spuria seduta alle spalle di Giuseppe formata da un uomo apparentemente ben oltre mezzo del cammin della sua vita e da una bionda di un avvenenza fuori dal comune che di sicuro non aveva ancora passato i trenta. In nome di un senso di giustizia cosmica Jacopo si augur che lei potesse essere la figlia o una semplice collega anche se quell'ingombrante suv BMW, lasciato dall'uomo in doppia fila con quella strafottente prepotenza che solo i ricchi sanno avere, gli raccontava che il
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cosmo non mai stato giusto ne mai lo sarebbe stato. Ad un tratto, nel mentre Jacopo era intento a risucchiare la cartilagine di un dito suino pescato nel suo piatto un uomo vestito con una tuta da meccanico, troppo pulita perch potesse esserlo veramente, entr nel locale chiedendo ad alta voce di chi fosse la BMW in doppia fila l fuori l'uomo del tavolo di fronte fece appena un gesto attendendo che la bocca si liberasse per incominciare a parlare ma non fece in tempo, il falso meccanico estrasse una pistola e fece fuoco cinque volte per poi allontanarsi con tutta calma. Durante il trambusto che segu sia Giuseppe che Jacopo realizzarono che non avrebbero potuto terminare la loro cassoeula, riuscirono appena a vuotare i loro bicchieri si che il peccato di sprecare il vino non avrebbe pesato sulle loro coscenze. La polizia arriv velocemente, neanche dieci minuti dopo l'esplosione dell'ultimo dei cinque colpi gi tre volanti erano sul posto e presero il controllo della scena. Jacopo e Giuseppe declinarono le loro generalit ad un'agente assieme ad una stringata sinossi dell' evento cos come lo avevano percepito. Giuseppe dava le spalle alla porta sarebbe stato di poca utilit, mentre a Jacopo fu fatta richiesta di presentarsi in commissariato la mattina seguente per verbalizzare la testimonianza ed eventualmente collaborare alla realizzazione di un' identikit dell'assassino. L'agente Garminelli consegn poi il plico con le prime sommarie verbalizzazioni che aveva appena appuntato al sovrintendente Saluzzi che gli diede un'occhiata sommaria. non vedo la dichiarazione del titolare - in effetti non l'ho sentito - e che aspetti allora? Vallo subito a cercare!- L'agente Garminelli entr scattante nella trattoria e chiese ai colleghi se avessero visto visto il titolare senza ottenere risposte di una qualche utilit, varc quindi di sua iniziativa la porta che conduceva alle cucine per riuscirne pochi istanti dopo, sbiancato in volto e tutto tremolante, gli ci vollero tre o quattro interminabili secondi prima di riacquistare la voce e di poter urlare maronna. Maronna... MARONNAAAAAAA!! Sul bancone della cucina la mannaia era ancora impiantata tra le carni che aveva spezzettato ma la rosa pelle che avvolgeva le porzioni pi grandi non era mai stata ricoperta di setola, no, la specie da cui proveniva non era certo suina bens decisamente umana. La testa era ancora intera, una donna con una folta capigliatura rossa naturale. Al momento della macabra scoperta Jacopo se ne era gi andato e sarebbe venuto a conoscenza della sua involontaria iniziazione al cannibalismo solo col telegiornale della sera. Dapprima pens di correre in bagno e mettersi due dita in gola ma ormai
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era troppo tardi, i resti di quella sventurata a distanza di ore non si sarebbero trovati ancora nel suo stomaco, medit di passare vita natural durante al vegetarianesimo poi si convinse che per mantenere lo stato di salute della sua mente entro livelli accettabili avrebbe dovuto cercare di pensare il meno possibile alla disavventura del suo apparato digerente. Si vers un bicchiere di grappa, un a castello due cartine lunghe e confezion un colossale joint di erbetta pregiata e con tali provviste prese il telecomando e cerc rifugio nel lobotomizzatore delle masse, trov un'insignificante partita del campionato brasiliano su un canale di sport e cerc di annullarsi. Erano ormai le quattro del mattino quando si ridest dal suo sonno catodico, trov a malapena le energie per andare al cesso, togliersi i pantaloni ed infilarsi nel letto.

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GLI INFAMI MUOIONO GIOVANI Il mattino seguente era atteso al commissariato, si alz e, dopo il caff fece la doccia e si abbigli con abiti puliti, temeva che qualche cane di avrebbe potuto ritrovare imbarazzanti fragranze imprigionate tra le trame dei suoi vestiti. Il muro di fronte alla sua finestra spesso utilizzato da frange estreme di tifosi per scambiarsi insulti riportava una scritta nuova, con uno spray nero era stata nottetempo impressa una frase a cui Jacopo non riusciva proprio a dare un senso: ATTENTO GLI INFAMI MUOIONO GIOVANI Non vi fece caso pi di tanto e part verso il suo dovere di cittadino. Al commissariato dovette aspettare a lungo prima. di essere ascoltato e verbalizzato da un agente, dopodich venne condotto in un'altra stanza dove gli presentarono una serie di foto segnalettiche dove non riconobbe nessuno, quindi ne portarono una seconda ed una terza. Jacopo si era gi rotto i coglioni da un pezzo e meditava su quale scusante avrebbe potuto escogitare per porre termine a quella tortura quando ecco comparire il volto dell'assassino. Pi volte gli fu chiesto se era sicuro e lui conferm quindi gli rilessero il verbale e gli chiesero di firmare. Felice della fine di quello strazio Jacopo telefon in ufficio, accamp di essere ancora sotto shock e comunic che si sarebbe preso un paio di giorni di permesso e torn a casa intenzionato a dormire ancora qualche ora. Riusc nel suo intento solo per una decina di minuti quando un botto lo dest dal sonno. Lanci improperi contro i tamarri ed i loro divertimenti idioti e si rigir nel letto ma un vociare sempre pi insistente proveniente dalla strada lo convinse ad affacciarsi alla finestra e f allora che si rese conto che un'auto aveva preso fuoco, la sua. L'auto era parcheggiata difronte a casa, lungo il marciapiedi, dietro di lei la scritta che aveva notato il mattino con una riga aggiunta dello stesso colore e, apparentemente con la stessa grafia : PRIMO AVVISO. Jacopo cominci a capire che si stava scatenando un temporale di merda e che doveva trovare il modo di mettersi il culo al riparo; doveva andasene lontano. proprio nel momento in cui raggiungeva quella conclusione la radio, che era rimasta accesa dal mattino, part con la sigla del giornale Black Market dei Weather report e subito dopo lanci nell'etere le ultime novit sul caso della trattoria degli orrori un testimone oculare avrebbe riconosciuto in Antonio Morabbito il Killer del neoassessore alla sanit della regione Lombardia. Il Morabbito, latitante gi da quattro anni, era considerato il sicario di fiducia di Giuseppe
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Lo Maglio Boss dell' omonoma 'ndrina. Minchia , politica e 'ndrangheta ... lontano non sarebbe bastato avrebbe dovuto fuggire molto, molto lontano.

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STORIE DI FAMIGLIA La genesi dei fatti della trattoria degli orrori cos come la stampa li aveva etichettati stava tutta in una banale storia di famiglia, una storia non certo originale una sorta di Romeo e Giuglietta solo che Romeo si chiamava Mario e Giuglietta Addolorata Verona diventava Trezzano Sul Naviglio, Capuleti e Montecchi diventavano Lo Maglio e Mammoliti. Antonio Lo Maglio era malato, i suoi medici di fiducia gli avevano consigliato di farsi ricoverare al Memorial Sloan Kettering Center di Nuova York che a sentir loro era il miglior posto al mondo per uscire da una malattia come la sua e lui aveva accettato pi che altro per non sentire pi le lamentele delle femmine di casa sua la moglie Angelina e la figlia Maddalena che da buone femmene rompevano li cugghiuna Dentro di lui sapeva che sarebbe stato tutto inutile e che i suoi occhi non avrebbero visto il prossimo Natale non che gli dispiacesse poi tanto, del resto aveva gi abbondantemente superato l'et media di chi f il suo mestiere, gli scocciava pi che altro la prospettiva di essere fatto a fette dai medici e di prendere tutte quelle medicine che fanno cascare i capelli e con loro la voglia di stare al mondo; avrebbe preferito far la fine di suo fratello Gerolamo seccato da un colpo di pistola alla testa mentre stava fottendo una puttana. Come Quintino aveva dei doveri, delle cose da sistemare prima di andarsene e a quello, solo a quello si doveva dedicare in quegli ultimi mesi della sua esistenza. Antonio, malgrado fosse latitante ormai da decenni viveva nella sua masseria ed il giorno della partenza venne a prenderlo uno dei suoi uomini pi fidati con la Mercedes nera e lo port fino all'areoporto di Reggio dove il suo Jet Executive l'vrebbe condotto fino al Jfk laddove una limousine bianca lo prelev sulla pista e, con pochissime formalit lo port fuori dall'aeroporto fino all'ospedale laddove lo attendeva un ricovero in una suite privata da tremilaecinquecento dollari al giorno. Tra un prelievo e una Tac, una conoscopia e una PET Antonio si riposava tra quel lusso che gli pareva anche eccessivo per un vecchio contadino come lui. Qualcos'altro lo tormentava, oltre l'imminenza della morte, era la decisione su chi avrebbe dovuto prendere il suo posto. Mario era il suo primogenito, e teneva pure cugghiuna da vendere, lass a Milano stava facendo un buon lavoro anche se usava un po troppo quello che si sarebbe dovuto limitare a vendere. C'era un per che ronzava nel cranio del vecchio boss come una fastidiosissima zanzara, un uccellino gli
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aveva cantato nelle orecchie una strana storia su Mario e Antonio doveva capire se fosse o no vera prima di lasciargli il suo impero. Il venerd alle quattordici il primario in persona lo accolse nel suo studio per discutere delle conclusioni degli esami. Ad Antonio piaceva come parlavano gli americani senza eufemismi o giri di parole straight talking lo chiamavano ed era sicuro che non avrebbe sentito parole come macchiolina o piccola quantit di cellule fuori controllo o altre indecenze simili come quando aveva parlato coi medici italiani. Infatti dopo solo quaranta secondi di colloquio aveva gi appreso di essere senza speranza e che le uniche cure a cui avrebbe dovuto sottoporsi erano le cosiddette paliative per permettergli di passare serenamente i suoi ultimi giorni. Quanto mi manca fu la sua unica domanda. - Non lo s rispose il luminare,- un mese, forse due,se arriva a tre ringrazi la Madonna che sarebbe solo un miracolo -. A met dell'atlantico chiese di atterrare a Milano che voleva rivedere suo figlio. Mario era intento a rispettare la sua filosofia di vita. Era infatti uso ripetere che la mattina appena sveglio lo devi ficcare n'do culo alla tua femmena cos capiva subito chi comanda. Addolorata, addolorata, stava appunto recependo la sua sveglia quotidiana quando qualcuno si introdusse fragorosamente nella camera da letto erano i due fratelli Morabbito seguiti dal vecchio boss che pronuci il suo anatema contro quel Lo Maglio degenerato che selo corrompeva ficcandolo in una fissa della razza infame dei Mammoliti . Cinque giorni dopo che il vecchio ebbe esalato l'ultimo respiro, in una chiesetta tra i boschi di aspromonte si tenne una riunione e Giuseppe venne riconosciuto come il capo assoluto della famiglia Lo Maglio. Tra gli astanti mancava suo fratello Mario e questo nella simbologia del clan poteva essere inteso solo in un modo.

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IL BOSS DEI BOSSI Mario Lo Maglio non voleva semplicemente mettersi in proprio, no, lui voleva essere il numero uno e a questo scopo aveva elaborato un vero e proprio piano secessionista, sapeva che anche le altre famiglie presenti sul territorio cominciavano ad essere stufe di pagar tributo alla terra dei padri. Voleva portarle dalla sua parte, Milano sarebbe divenuta la nuova capitale e lui il nuovo re. Tra i suoi fedelissimi cominciava a farsi strada uno scherzoso soprannome Il boss dei Bossi I Calabresi avevano per in mano alcuni politici di Cresima Liberata attraverso i quali potevano gestire una lunga serie di progetti e di appalti e grazie a ci pensavano di mantenere dalla loro parte la maggior parte dei compari ed isolare Mario e la sua cricca di presuntuosi. Mario sapeva che se voleva portare a termine il suo progetto e di conseguenza la sua vita doveva trovare degli agganci politici. Questo stava facendo pochi mesi prima delle elezioni regionali davanti ad un piatto di risotto e ossobuco e a fianco di Umberto Gavazzoni imprenditore lanciatosi in politica con una montagna di ambizioni e senza nemmeno un granello di scrupoli. Gavazzoni era in tenuta da campagna elettorale nel suo completo Armani con la sua nuova cravatta verde pisello in bella evidenza. Poco importa se non fosse stata la sua prima scelta ma solo un ripiego dopo che ebbe capito che non v'era spazio sufficiente per lui tra le cravatte blu. Mario allergico ai convenevoli ci mise pochi minuti ad affrontare l'argomento principale. - Ci serve un amico disposto a diventare assessore alla sanit - Gavazzoni sorrise - mi sembrate un poco ingenuo, sapete benissimo che la sanit una poltrona gi assegnata a quelli di Cresima Liberata le cose potrebbero cambiare solo con un miracolo , dovrei prendere almeno il doppio di preferenze di Abbrutti...- - Lei deve solo pensare all'amicizia, alle preferenze ci penso io4 lo interruppe Mario perentoriamente, 4 l'avvocato Cill le far avere la lista delle aziende amiche appena verr nominato. Poco dopo nell'antibagno i due suggellarono il loro patto con un peculiare rito, stesero due striscioline di una polverina bianca e ne respirarono una a testa attraverso una banconota da cinquanta euro arrotolata. Quello che ne il politico ne il mafioso sapevano che Giuseppe Tornaghi proprietario e conduttore della trattoria quater basei era membro di Cresima Liberata fin dall'adolescenza e, amico personale Adelmo Abbrutti fin dai tempi del liceo. La notizia di quell'incontro piuttosto imbarazzante tra
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Mario Lo Maglio e Umberto Gavazzoni arriv quindi ben presto alle orecchie del politico di CL e, conseguentemente a quelle ben pi pericolose di Giuseppe Lo Maglio.

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GIUSTIZIA CORALLINA Primo Zanotti nel frattempo lasciava l'India giusto il giorno prima della scadenza del suo visto con un volo diretto a Bangkok, ne avrebbe approfittato per rivedere Simona. Lei era da alcuni mesi in Cambogia sempre al lavoro per emergency si era presa un paio di settimane off ed era volata nella capitale del Siam ad incontrare Primo. Nessuno dei due era particolarmente amante della metropoli si fermarono una sola notte nella citt degli angeli concedendosi il lusso di una stanza con aria condizionata dove scatenare tutti i reciproci appetiti che i mesi di lontananza avevano accumulato. Primo aveva corso il rischio di portarsi qualcosa di buono dall'India approfittando della sua fortuna o meglio di quella parte del corpo che viene solitamente evocata per indicare la fortuna. Si concessero un paio di spliff tra un amplesso e l'altro. Fu durante una di queste pause sigaretta che Simona diede a Primo quella che pensava essere per lui una gran bella notizia. Era uscito dall'inchiesta. Definitivamente. Avrebbe potuto riprendersi il suo nome e tornare in Italia senza alcun pericolo. Il volto di Primo non trad particolare gioia anzi forse un filo di malinconia, era caduto il suo movente, la sua scusa, per la sua vita zingaresca degli ultimi mesi e questo un poco gli dispiaceva. L'indomani partirono alla volta di una piccola isola dove presero un bungalow molto spartano alle spalle di una spiaggia corallina intenzionati a passare alcuni giorni in un completo sollazzo a base di sole mare e sesso. Ottennero l'ultima capannuccia della spiaggia, al limite della giungla pochi metri difronte a loro una piccola spiaggia di sabbia bianca lontana dal molo quindi libera di barche in rada, la mattina appena alzati percorrevano quei pochi metri per immergersi tra i branchi di pesci variopinti che popolavano i coralli. Ben presto scoprirono che durante il giorno il caldo rendeva difficile chiudersi nel bungalow e il sesso era pi un'attivit post tramonto eccetto qualche breve escursus nella poesia del sesso orale talvolta decantata da lei talvolta da lui. Per il cibo su tutta l'isola non v' erano che due opzioni vicine all'equipollenza sia per quanto riguarda il men che i prezzi. Gli avventori erano costituiti da un gruppetto di tedeschi, un paio di coppie sicuramente anglofone, una famiglia thai ed una coppia di quelle che capita sovente di incrociare per i mari della thailandia lui occidentale di mezz' et sovrappeso, lei thai carina, all'incirca ventenne. Lui poteva essere italiano dall'accento del suo inglese e dal gesticolare delle sue mani. Primo credette
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addirittura di riconoscere in quell'uomo il titolare di una trattoria dove spesso si era fermato a pranzo nei lontani tempi del lavoro. Probabilmente si sbagliava, il trattore infatti, aveva saputo leggendo i giornali italiani online, era stato protagonista di uno di quelli che definiamo crimini efferati aveva infatti ammazzato la moglie, l'aveva fatta a pezzi e gettata nella cassoeula e, a quest'ora pensava Primo sar di sicuro in una qualche galera. Una sera, la loro terza sull'isola ebbero una fastidiosa conferma delle loro intuizioni. Il Tipo era italiano lo si capiva chiaramente, dopo una bottiglia di mekong cominci a straparlare nel suo idioma patrio. La ragazza se ne era andata infastidita dall'ubriachezza molestia dell'estemporaneo compagno e l'uomo brontolava tra se e se che le donne o erano delle rompicoglioni o delle troie , sua moglie era sia l'una che l'altra cosa e lui per anni l'aveva sopportata ma poi basta, un bel giorno l'aveva fatta a pezzi e buttata nella cassoeula.... Il ragazzo al bar gli disse che stava disturbando tutti quanti e lo invit ad andarsene a dormire, barcollante l'uomo si mise in cammino. Pi tardi Primo e Simona tornando verso la loro capanna videro l'ubriaco a terra sul bagnasciuga probabilmente era inciampato e aveva battuto la testa in uno scoglio, non ci fecero gran caso ci avrebbe pensato l'alta marea della notte a ripulire la spiaggia di quella spazzatura.

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DIMENTICARE LA PAURA Di giorno era una stazione di servizio, la notte diventava un bar, Primo non siera mai fermato in quello strano esercizio commerciale bifronte ma quella sera ud qualcosa che lo richiam verso i tavolini tra le pompe di benzina. Ud il suo nome pronunciato ad alta voce. Una voce che proveniva da tempi passati , tempi nei quali Primo era ancora costretto a guadagnarsi il pane col sudore della fronte, era la voce del suo vecchio collega Jacopo. Era ad un tavolino con un gruppo di israeliani e appariva desideroso di festeggiare, butt qualche migliaia di bath offrendo drinks. Anche Primo venne beneficiato dalla sua generosit e, alcuni bicchieri dopo riusc a capire che stava festeggiando lo scoppio di una bomba a Milano appreso poche ore prima dal web. La bomba era deflagrata con l'accensione del motore di un SUV nero sul quale erano appena saliti i fratelli Morabbito braccio armato in Lombardia dell'organizzazione del boss calabrese Giuseppe Lo Maglio. Jacopo riusc a spiegare in un italiano distorto dalle libagioni la sintesi della sua storia e il fatto che la morte dell'uomo che aveva riconosciuto come assassino lo liberava dalla paura, dall' obbligo della fuga. Non Aveva comunque intenzione di tornare subito in patria, aveva ancora autonomia finanziaria per qualche mese e voleva viverseli nel viaggio dopo aver conosciuto a lungo la fuga. Il percorso non era molto difforme da quello che lui stesso aveva seguito qualche anno prima e forse grazie a questo idem sentire Primo si trov a suo agio in quella compagnia, sia con Jacopo che con i suoi amici che aveva conosciuto una decina di giorni addietro a kho Pangan, tanto che si sarebbe aggregato alla brigata per un po', perlomeno fino a Siam Reap dove avevano intenzione di recarsi a visitare Angkor wat. Soprattutto Primo era attratto da Natalie una delle ragazze della compagnia con cui stava conversando in un inglese piuttosto imperfetto ma intelleggibile. Quando la donna si alz dalla sedia Primo si rese conto che aveva una gamba artificiale e, causa la corrosione delle sue capacit cognitive conseguente all'assunzione di abbondanti alcolici, si figur posizioni amatorie per qui quella situazione non ponesse difficolt fino ad arrivare ad immaginarne alcune in cui avrebbe potuto essere addirittura vantaggiosa. Non poteva sapere che pochi giorni dopo almeno alcune delle sue fantasie si sarebbero trasformate in realt.
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PRIMO ZANOTTI E L'ULTIMA CASSOEULA Mesi dopo, in una Milano che sembrava ricordare le nebbie del passato, Primo e Jacopo si ritrovarono in una cena. Con loro Simona e Jenny, un' irlandese che Jacopo aveva conosciuto da qualche parte nel mondo. Luciano il cuoco della trattoria inform i quattro del suo piatto del giorno polenta e casoela. Jacopo caric sul volto un espressione disgustata che tocco il cuoco nel vivo. - U, che rasa de gent te me portet chi?- disse rivolto a Primo -El ser minga vun da susci - -, no, a posto che ha avuto una brutta esperienza un annetto f a Moirago - - Ostia ! comment evidentemente a conoscenza del fattaccio - Qui vai sul sicuro che ci ho messo il maiale... se avessi ammazzato qualcuno l'avrei messo nello spesatin..- In effetti il ragionamento filava. In pi Jacopo pens che quell'intruglio contenente carne umana non poteva essere la sua ultima cassoeula, si fece coraggio e ordin una porzione di quella sinfonia di verza.

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DRACULA CHA CHA CHA Elisa e Primo si incontrarono in piazza Duomo in una sera di primavera. Erano due tra le migliaia che l erano convenute per salutare l'elezione di un nuovo sindaco. Molti portavano addosso qualcosa di arancione l'effetto era un po come se il Kumbh mela fosse stato trasferito all'ombra della madonnina attraendo frotte di sadu shivaiti. Quando casualmente il suo sguardo colse quel volto dai profondi anfratti della sua memoria emerse la sensazione di averla gi incontrata lungo il cammino della sua esistenza ma non riusciva a ricordare ne dove ne quando ne tantomeno chi fosse. Si disse che dovevano essere i sintomi dell'invecchiamento in quanto in altri tempi non si sarebbe mai dimenticato di una donna come quella. Not che anche lei lo stava inquadrando con uno sguardo vagamente interrogativo -ciao - gli disse - non ricordo ne come ne quando ma mi sa che ci conosciamo - - si, anch'io ne sono sicuro sto facendo mente locale..- ma le sue parole in parte si persero nella confusione e in parte furono coperte dalle note di tutta mia la citt lanciate dal palco. Solo molto pi tardi, sulla via di casa, ebbe l'illuminazione che scacci il buio della sua memoria. Si chiamava Elisa e l'aveva conosciuta superficialmente ai tempi in cui era ancora costretto a guadagnarsi il pane col sudore della fronte, le aveva probabilmente riparato qualche apparato ma non fu la prima volta in cui la vide. Qualche anno prima alla serata che i suoi amici avevano organizzato per il suo addio al celibato ignari che i casi della vita l'avrebbero reso un semplice arrivederci. I ricordi di Primo riguardo quella serata erano distorti dal vino e dalle grappe consumate in trattoria ma ricordava bene quel numero di streep tease in cui la ballerina si present in mantello nero e cappello a cilindro e ball e spogliandosi alla musica di dracula cha cha cha vecchia canzone di Edoardo Vianello fino a quando, liberato il proprio corpo dell'ultima porzione di tessuto, si sedette su una sedia al centro del piccolo palco e divaric le ginocchia mostrando al pubblico un'inattesa dentatura coi canini in evidenza tra labbra che non appartenevano alla bocca. Si trattava evidentemente di una di quelle dentature di gomma che si vendono per il carnevale ma l'effetto fu dirompente provocando un attimo di assoluto silenzio seguito da fragorose risate e da un coro alticcio osteria numero venti .. paraponziponzip
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se la figa avesse i denti paraponziponzip quanti cazzi all'ospedale quante fighe in tribunale daghela ben biondina daghela ben bionda. Ebbene Primo aveva riconosciuto in Elisa la donna vampiro.

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LICANTROPO Giorni dopo, approfittando di un anticipo d'estate, Primo fiss un'amaca tra due alberi al sommo di una collinetta del parco Nord e ci si adagi in compagnia di un buon libro . Passati un paio di capitoli fu infastidito da un cane, un pastore tedesco o perlomeno principalmente un pastore tedesco, si avvicin alle sue scarpe lasciate sull'erba e ne prese una tra le fauci . LICANTROPO!- sent urlare e sebbene quel grido avesse salvato la sua calzatura da una biascicante masticazione quella parola non lo tranquillizz del tutto. Lo sguardo cerc la fonte della voce curioso di capire chi avesse dato quel nome cos impegnativo al suo giocoso quadrupede. -Bh - si disse -in fondo non poteva essere altrimenti- nel momento che si rese conto che la padrona dell'animale era Elisa la donna vampiro. Anche lei doveva aver fatto mente locale dopo il loro precedente fuggevole incontro cos dopo le scuse per la bava di Licantropo sulla scarpa e lo riconobbe come il tecnico della IPZ che qualche anno prima aveva conosciuto quando lavorava in Spirolex. Entrambi avevano smesso le loro passate professioni Primo per scelta Elisa per forza, la ditta era andata a scatafascio e lei era in mobilit. Dopo qualche tempo di amene chiacchiere si erano accordati per tenersi in contatto via facebook e Primo l'aveva resa edotta della serata che aveva indetto a casa sua per la sera stessa per assaggiare la sua prima birra autoprodotta invitandola a prenderne parte . Lei si era dichiarata vagamente possibilista . Licantropo di colpo smise di aggirarsi lungo traiettorie curvilinee e partii di colpo a grande velocit in linea retta tanto che in pochi attimi svan dal suo campo visivo. - che successo al tuo lupo mannaro?- - ha sentito la campanella della scuola e st correndo incontro a mia figlia, non so come faccia ma lo fa tutti i giorni- - la scuola in questione era un liceo e questo lasci Primo un poco basito in quanto aveva giudicato Elisa nella prima met dei trenta un po giovane per avere una figlia liceale . Avendo in qualche modo esternato i suoi dubbi lei rispose serenamente che si trattava di un errore di giovent e che era stata dura tirarla su da sola e che non si immaginava cosa aveva dovuto fare per crescerla da sola ma che quell'errore era l'unica cosa di tutta la sua vita che avrebbe rifatto senza pensarci. Si, pens Primo, la giovane mamma Elisa per far quadrare i conti di una creatura ed una laurea aveva sicuramente dovuto tirare avanti con le unghie e soprattutto con i denti.
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PLENILUNIO La giovane Marta si era trattenuta a chiacchierare con le amiche Chiara e Lucia fino all'arrivo del tram poi le salut non prima di averle rassicurate che sarebbero state le prime a sapere se tra lei e Luca qualcosa sarebbe nato o meno. Marta, come in tutti i giorni di bel tempo, andava a casa a piedi attraversando il parco quando si sent chiamare. Era Gianfranco l'ex fidanzato di sua madre. La raggiunse, la salut e cominci a porle delle domande di circostanza sul tipo come sta la mamma come va la scuola. A Marta Gianfranco non era mai andato a genio e non gli aveva mai dato corda anche quando frequentava casa sua tutto quell'interesse sulla vita sua e di sua madre le dava un poco fastidio e le sue risposte furono quindi estremamente stringate e pronunciate senza smettere di camminare in direzione di casa sperando di scrollarsi di dosso lo scocciatore nel pi breve tempo possibile. L'uomo la segu fino a che si trovarono in un frangente protetto alla vista altrui dalle frasche degli alberi quando il suo sguardo cambi improvvisamente la ragazza avvert un istintivo terrore e pens a scappare di corsa ma non fece in tempo. Le mani grandi e callose dell'uomo la afferrarono e la trascinarono tra gli alberi - zitta!! se urli ti ammazzo!- e intanto con la mano destra la teneva bloccata per i capelli mentre con la sinistra si sbottonava i pantaloni. Quel giorno era luna piena e, malgrado la luminosit del sole impedisse di vederla essa emanava verso la terra tutte la sue energie cambiando il senso delle maree, aiutando i funghi a spuntare, i capelli a crescere, i bambini a nascere e rinvigorendo la passione negli amanti. E quando c' la luna piena risaputo che i licantropi scendono sul sentiero di caccia. Ed un Licantropo si ricord quel giorno di discendere da una stirpe di cacciatori e assapor il sangue appena sgorgato come i suoi avi avevano fatto per secoli. Marta riusc a tornare a casa sana e salva e tenne tutta per s quella brutta avventura giacch non aveva una gran fiducia nella ragionevolezza degli esseri umani e temeva che se la faccenda si fosse scoperta qualcuno avrebbe potuto far del male al suo amato Licantropo.

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PRIMO ZANOTTI A PAT PHONG Solo pochi risposero all 'invito di Primo per assaggiare la sua birra e tra questi Elisa non c'era anzi non c'erano neppure Simona e Claudia in pratica non c'era nessuna donna, solo quattro uomini e, complice forse una quantit di lievito lievemente eccessiva, la serata si trasform in un crescendo di rutti variamente modulati. Comunque per essere la prima volta che ci si cimentava la birra non era venuta poi male e si lasciava bere in abbondanza lubrificando le gole degli amici convenuti che si lanciarono ad elucubrare bastimenti di cazzate che solcavano un mare di ghignate. Fino al momento in cui la radio che aveva interrotto un programma musicale col giornale riusc ad indurre un intero minuto di silenzio nella casa conseguenza di una notizia di cronaca nera. Un uomo era stato ritrovato morto al parco Nord dissanguato a seguito di un evirazione avvenuta presumibilmente a morsi. Passata l'ondata di brividi lungo la spina dorsale partirono le prime battute . - L'ultimo pompino sentenzi Lucio- -oppure una figa con i denti ....tipo vi ricordate l'addio al celibato di Primo...- intervenne il figa - si, si la donna vampira!- ricord Carletto a questo punto Primo sent il desiderio di allontanare il discorso dagli impervi sentieri in cui si stava andando a impegolare. - bh se per questo i denti non servono, ho visto una volta una tipa stappare una bottiglia di birra con la passera pensa come avrebbe potuto ridurre un bigolo- - scusa scusa interruppe Paolino -che poi era sempre il figa com' sta storia della bottiglia di birra- - l'ho visto in un ping pong show a Bangkok - - che cazzo c'entra il ping pong?- - in effetti un cazzo, i ping pong show sono degli spettacoli erotici si chiamano cos perch uno dei numeri classici e quello dei giochini con le palline da ping pong tipo farle uscire dalla topa, e dopo che hanno rimbalzato sul pavimento riprenderle con la stessa.- incoraggiato dagli sguardi basiti dei suoi ospiti Primo part a raccontare... - insomma una sera ero con Marta e Simona a girare per mercatini notturni a Bangkok e arrivati a Pat Phong il quartiere porno di Bangkok ci siamo fatti tirar dentro a un locale a vederci questo ping pong show, c'era un piccolo palco dove delle fanciulle facevano tutti numeri di alta acrobazia della figa. C'era quella che giocava colle palline da ping pong, quella che s'accendeva una sigaretta e si vedeva dalla luminosit della brace che tirava ... tirava con la figa! E c'era quella che la usava per aprire le bottiglie di birra che poi un inglese ciccione si scolava felice. Poi c'erano
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quelle che arrivavano sul palco e si tiravano fuori di tutto tipo bandierine fazzoletti colorate ciondoli vari , ma il numero che mi ha impressionato di pi era quello della cerbottana , passavano tra il pubblico in prima fila e gli davano dei palloncini da tenere in mano poi un' artista si sdraiava sul palco a gambe larghe, si infilava una cerbottana prendeva la mira e via! soffiava i bussolotti e faceva scoppiare i palloncini , non ne mancava uno!!!- - come dire chela potenza della figa non sta solo nel suo potere di attrazione ma anche nella forza e nella precisione dei suoi muscoli chios il figa.

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PRIMO ZANOTTI IN CRISI SUL MORTIROLO Una volta solo in casa Primo si accomod sulla poltrona a consumare l'ultima sigaretta prima di andare a letto e ci si addorment Fu svegliato poco pi tardi dallo sbattere delle finestre provocato da un temporale. Si alz per chiuderle ma, nel frattempo la pioggia era entrata in casa rendendo il pavimento scivoloso e Primo scivol. Ne risult un dolore lancinante ad un dito del suo piede sinistro, se l'era probabilmente rotto. Riusc a dormire solo grazie a due abbondanti bicchieri di grappa che inger allo scopo. Una volta sveglio cerc di ridurre al massimo i suoi spostamenti che gli portavano solo sofferenza, rest quasi sempre a letto davanti al televisore acceso sorbendosi la tappa del giro d'Italia a partire da oltre cento chilometri dall'arrivo. Subito dopo il traguardo Primo si rese conto di non avere nulla da mangiare e pi nolente che volente dovette uscire per fare la spesa. Cammin appoggiando il tallone per evitare di appoggiare il dito malfermo ma anche con questo accorgimento il dolore era molto forte e soprattutto durante il ritorno col peso delle borse a peggiorare la situazione si trov in forte difficolt tanto da immaginare un drastico commento di Davide Cassani -Primo non ce la fa pi, ha finito la benzina, sar gi tanto se riuscir ad arrivare al traguardo- Stringendo i denti come un ciclista in crisi sul Mortirolo Primo riusc a raggiungere il traguardo e si butt esausto sul letto. Il televisore acceso stanco di essere relegato ad un ruolo di mera suppellettile trov il modo di attirare nuovamente l' attenzione che era convito di meritare. Un immagine riemp lo schermo, si trattava della locandina di un locale di streap tease laddove si propagandava tra le varie attrazioni quella della donna vampiro Si trattava di una trasmissione pomeridiana di mero riempimento imperniata su gossip e curiosit morbose attorno alla cronaca nera. Date queste premesse non poteva esimersi dall'occuparsi del caso di un uomo trovato cadavere con l'uccello strappato a morsi che aveva da pochi mesi terminato una relazione con una donna che in passato aveva recitato con la figa dentata. Avevano anche spedito una troupe sotto casa di Elisa che aveva cercato di intervistarla ricevendo come risposta il pi sacrosanto dei vaffanculo. - Ecco perch non venuta ieri sera!- fu l'unico commento che il cervello di Primo annebbiato dal dolore riusc a partorire sottintendendo di avere con lei ancora qualche speranza.
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PRIMO ZANOTTI E L'OSTERIA NUMERO VENTI La faccenda continu ad avere spazio sui media o perlomeno su alcuni di essi per una quindicina di giorni il tempo cio che venissero pubblicati i risultati delle analisi effettuate dalla polizia scientifica in cui si affermava senza possibilit di dubbio che il morso fatale era da attribuire ad un cane. Dopodich gli organi di informazione archiviarono il tutto e, trascorsi i necessari tempi tecnici, cos fece anche la magistratura. Tutto questo Primo non lo sapeva ancora quando, zoppicante, accolse Elisa a casa sua per una tranquilla serata di chiacchiere casalinghe durante la quale scocc la scintilla che accese il fuoco della loro passione. Al dunque un retropensiero inconscio ricre all'interno della mente di Primo l'ormai celebre disegno della vulva dentata, essendo la razionalit il primo carburante ad essere consumato dal fuoco della passione quel retropensiero stava concretizzandosi in un dubbio, ma non in una paura giacch Primo corse, in un primo momento, semplicemente il rischio di inficiare la sua pronuncia soprattutto per quanto riguarda dentali e sibilanti. Dopo l'amore venne il sonno, dormirono insieme ed Elisa si svegli per prima. Primo aprendo gli occhi la vide intenta a esaminare il proprio corpo nudo allo specchio con lo sguardo compiaciuto di chi constata di non aver ancora subito il passare del tempo. - Sai ieri mi ha chiamato il padrone del locale dove lavoravo dieci anni fa, mi ha proposto di approfittare della situazione rifacendo il mio vecchio numero.... mi ha offerto tremila euro a serata...- - lo vuoi un bel titolo?- rispose Primo dando per scontato che non avrebbe lasciato cadere tremila euro facili facili - osteria numero venti - .

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E'COSI' CHE FINISCE IL MONDO Un marciapiedi affollato, gente di ogni sorta, di ogni colore, felpe, giubbotti di pelle, giacche e cravatte, turbanti sik, punjabi, un bambino entra nell'inquadratura porta una camicia bianca ed una cravatta allentata, la giacca sotto il braccio tenuta senza grande cura, una divisa scolastica, Inghilterra, doveva essere per forza Inghilterra ..Londra infatti ecco apparire l' ingresso della metropolitana Tottenham Court .. come colonna sonora un ossessivo battito cardiaco, sempre pi veloce. Un chiosco self service per foto tessera, dallo specchio si intravvede un volto, capelli neri ricci, corti, barba incolta, carnagione scura, due occhi spaventati. Finisce la soggettiva, si allarga l'inquadratura e va a seguire il nostro uomo tra la folla, il battito cardiaco si fa sempre pi veloce. Porta un cappotto di pelle marrone e si tiene un braccio sul ventre come se dovesse andare in bagno con urgenza, invece prende le scale mobili e scende alla banchina. Si posiziona nel tratto di marciapiedi pi affollato, nessuno gli fa caso, la gente si scansa a malapena il cuore in sottofondo sempre pi veloce. L'uomo mette una mano tra i due bottoni centrali del suo cappotto e ispira profondamente intenzionato a gridare al mondo la grandezza di dio, il battito in sottofondo impazzisce poi si interrompe... il grido alla grandezza di dio abortisce in un corpo morente lasciando spazio ad un rantolo alla piccolezza dell'uomo. Nella caduta il cappotto si scosta lasciando intravvedere le cariche di tritolo. Un verso di Elliot scorre sullo schermo this is the way the world ends this is the way the world ends this is the way the world ends not with a bang but a whimper . Primo lo pensava sin dalle prime immagini ma, dopo l'ultima inquadratura ne era fermamente convinto, quel corto era una solenne cagata e, per l'equilibrio del cosmo, sperava che Stella non avesse intenzione di passare al lungometraggio. - E tu cosa ne pensi?- Primo ebbe bisogno di un attimo per deglutire l'abbondante cucchiaiata di tiramis che aveva appena ingurgitato prima di rispondere eccezionale, Stella, questo tiramis veramente eccezionale, la nuova pettinatura stupenda e questo vestito ti sta divinamente- rise non ti posso dare tutti i torti infatti la via del cinema l'ho abbandonata definitivamente gi da anni....- mentre i due chiacchieravano il cosmo silenziosamente annuiva. A parte l'anfitriona che aveva incontrato mesi prima su una remota isola indonesiana durante una gita in barca alla ricerca delle tartarughe, Primo non conosceva nessuno degli invitati alla serata e, a dirla proprio tutta diversi dei convenuti non che gli ispirassero una gran simpatia. Gli sembravano alquanto stuck-up come dicono gli inglesi generalmente accompagnando l'espressione con un dito che preme alla punta del naso, insomma era un ritrovo di borghesi che se la tiravano a mille. Bench il gil
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imbottito di banconote ritrovato qualche anno prima sull'autostrada (1) l'avesse reso uno che viveva di rendita il subconscio di Primo restava profondamente proletario e reag all'ambiente aumentando il tasso di turpiloquio del linguaggio in una sorta di lotta di classe semantica. Primo si rese conto di esprimersi come il suo amico Paolino (2) chiosando ed intercalando la maggior parte dei suoi periodi con uno squillante figa!. Poco prima della mezza la maggior parte di quei personaggi avevano lasciato la compagnia e Stella ,estraendo un torcione alla giamaicana gi bello che pronto, dichiar solennemente la fine della moratoria sulle canne che si era premurata di comunicare ad inizio serata ad alcuni dei suoi invitati tra cui Primo. I pochi ma buoni rimasti ben presto ricambiarono facendo assaggiare le fragranze di cui erano in possesso. Tra una boccata ed un sorso del suo grappino Primo volle togliersi una curiosit cos, tanto per farmi un po' di cazzi tuoi com' che una come t ha amici come quelli? - - ma daiiiii.... non sono cos male... almeno non lo erano in effetti qualcuno sembra un po' invecchiato dentro ...- - alla salute dei vecchi giovani e dei giovani vecchi disse Primo toccandole il bicchiere col suo. - vabb giovani io domani lavoro vi lascio interruppe tal Piero, - allora ne approfitto melo dai uno strappo a casa? - fu la volta di Mara. In breve Primo e Stella rimasero soli e tu non te ne vai?-veramente speravo che mi invitassi a passare qui la notte - - scordatelo! Ma prima ti voglio strapazzare per bene!- e fece seguire i fatti alle parole infilandogli la lingua in bocca. Nel cuore della notte Primo era alla guida della sua automobile con l'aroma del sesso di Stella ancora appiccicato alla faccia, non capiva perch non aveva potuto fermarsi a dormire comunque la vita gli aveva insegnato a non fare troppe domande in fondo this is the way the world ends this is the way the world ends this is the way the world ends not with a bang but a Moan .

(1) vedi Primo Zanotti vs i miracoli di Padre Pio episodio un incidente miracoloso (2) vedi tempo di migrare ovvero quel giorno in cui non successe nulla .. apparentemente episodio il figa e osteria numero venti episodio Primo Zanotti a Pat Phong
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UNA PINTA IN PALIO Il campanello della porta di casa svegli Primo dopo troppoB poche ore di sonno. Ancora non del tutto cosciente si alz ed and ad aprire la porta senza accorgersi che la patta dei suoi boxer aveva il bottone aperto ed il pene in stato di riposo faceva capolino dalla fenditura. - Buongiorno! ma quale onore! Sei venuto a ricevermi in grande uniforme!- Solo seguendo lo sguardo di Paola si accorse della sua esposizione e, con un filo di imbarazzo and a riporre lo strumento nella sua custodia. Tre baci sulla guancia come saluto, Paola usava cos e subito dopo comment profumo di figa... ci siamo dati alla pazza gioia il nuovo dopobarba rispose Primo ben sapendo che il pelo di tre o quattro giorni che gli decorava la faccia avrebbe negato la sua strampalata affermazione. - S s eau de la fregne... numer cinq - - ecco perch amo questa donna alla follia- - buono Primino sai che mi piacciono le donne - - vedi che abbiamo qualcosa in comune....- poi, uscito dal personaggio della loro personale commedia -aspetta, devo correre al cesso, perch non metti su un caff fai su un ammazzacaff dove sono le cose mi sa che lo sai meglio di me -.Una volta seduto sul suo trono Primo cerc di farsi tornare in mente il motivo per cui Paola fosse venuta l da lui quel mattino, si ricordava che un motivo doveva esserci ma restava seppellito sotto una frana di neuroni e la sua protezione civile mentale non riusciva a recuperarlo. Paola intanto diligentemente aveva trovato la moka il caff e la scatoletta delle meraviglie di Primo che torn in cucina accolto dal profumo del caff appena sgorgato e della sigarettona appena accesa. Fu probabilmente quest'ultima ad accendere la luce e fargli tornare in mente il motivo della visita dell'amica : Giuseppe!! Le aveva detto che l'avrebbe accompagnata da Giuseppe a recuperarne un poco di quella buona. Paola not sul tavolo un volantino che riproduceva la locandina di uno spettacolo os incentrato sulla figura della donna vampiro (1) intitolato osteria numero venti e lo prese in mano sorridente stava per far partire qualcuna delle sue battute quando, girandolo si accorse che il volantino era stato usato per appuntarvi un indirizzo, l'indirizzo di Stella. - Ah Stella! Mi sembrava che il tuo dopobarba avesse un profumo conosciuto!- - vuoi dire che tra te e Stella....?.- - siamo state insieme per due anni anche se lei manteneva saltuariamente l'interesse per voi scimmioni pelosivedendo Primo accusare il colpo Paola continu a parlare scatenando il suo umorismo farcito di sarcasmo visto che dobbiamo andare da quelle parti potremmo passare a trovarla cos finalmente potremmo avere un parere terzo su chi di noi due pi bravo a leccarla- Primo non era di natura un competitivo ma questa volta, punto nel vivo, accett di buon grado la tenzone e, anzi rilanci mettendoci una pinta di Guinnes in palio . (1) vedi osteria numero venti episodio Primo Zanotti e l'osteria numero venti
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PRIAPISMI PSICOTROPI Malgrado fosse in cassa integrazione ormai da sei mesi, Giuseppe quel mattino si era svegliato di buonora, aveva in ballo un movimento e pensava cos di ridurre la probabilit di incappare in un qualche controllo. Era stato da Franco e aveva ritirato un paio d' etti dell'ultimo raccolto. Per tornare a casa si infil il pacchetto nelle mutande sperando che quel rigonfiamento dei suoi pantaloni degno del miglior Rocco Siffredi non attirasse troppa attenzione. Trov parcheggio nella via parallela alla sua, usc e si incammin per gli ultimi trecento metri di paranoia prima di ritrovarsi al sicuro tra le mura domestiche. Dopo una cinquantina di passi qualcosa di anomalo attravers il suo campo visivo, una donna stretta in mezzo a due uomini, molto stretta, veniva spinta all'interno di un auto dove un terzo uomo alla guida stava aspettando. I due salirono sul sedile posteriore ai lati della donna e Giuseppe forte dei suoi dodici decimi di vista riconobbe in una pistola l'oggetto che uno dei due uomini teneva in pugno. Giuseppe lesse la targa e si appunt la stringa di caratteri sul cellulare ma, per ovvi motivi attese di essere di nuovo a casa prima di chiamare la polizia. Si invent di aver assistito alla scena dal suo terrazzo e dal centralino dissero che avrebbero mandato un auto a controllare. Quando la volante arriv sul posto trov un corposo capannello di persone alla portineria del numero 15. A quanto pare i condomini, allertati da inusuali rumori, erano usciti dai loro appartamenti e accorgendosi che la porta dell'appartamento a piano terra era spalancata e che della sua abitante non v'era traccia. Giuseppe scese in strada per dare la sua deposizione impreziosita dal numero di targa che era riuscito a segnarsi poi, tornato a casa, sicuro che ormai nessun tutore dell'ordine avrebbe bussato alla sua porta, trov finalmente il coraggio per assaggiare un poco di quel ben di dio che si era appena procurato. Non era affatto male e, complice lo stato emotivo conseguenza degli eventi del mattino, indusse uno straordinario effetto ciliegia cos quando suon il citofono la nebbia era comparsa tra le mura amiche. Di colpo risorse tutta la sua paranoia corse, prima di rispondere ad aprire tutte le finestre per areare l'appartamento rilassandosi solo quando da quella del bagno, che dava sulla facciata anteriore del palazzo, riconobbe in Primo una della due persone all'ingresso e chi l'accompagnava sicuramente era quella sua amica che gli aveva accennato l'ultima volta. Fu cos che prese una decisione difficile, per alcuni giorni avrebbe cercato di tenere casa sua il pi pulita possibile eccettuato una modica quantit di mera sopravvivenza. Una volta accolti Primo e la sua amica Giuseppe li ragguagli sulla sua avventura per poi far loro una proposta a cui non si poteva rifiutare. Offr loro tutto quanto ad un prezzo veramente stracciato. Primo e Paola, salutato l'amico e si diressero verso casa. Lasciarono cadere l'idea di passare da Stella visto che non avevano l'intenzione di portare a lungo a spasso i loro troppo evidenti Priapismi Psicotropi. Non molto tempo dopo squill il telefono di Primo, era Paola, aveva sentito il telegiornale regionale parlavano del fattaccio cui Giuseppe era stato testimone quella mattina, il presunto rapimento di una donna Stella.
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IL POTERE TRAUMATURGICO DELLA CREMA PREP Paola convinse Primo ad accompagnarla da Ugo che, fin dall'infanzia sempre stato il miglior amico di Stella colui con cui si confidava. Paola l'aveva conosciuto nel periodo della sua liaison con Stella ed era convinta che potesse sapere qualcosa. Primo la segu seppur dubbioso, alla festicciola della sera prima non aveva incontrato nessun Ugo e, pensava che forse non erano pi cos amici come Paola raccontava. Dubbi che furono fugati non appena Paola lo present. - Primo, ho sentito molto parlare di te.- disse Ugo con una voce segnata dal raffreddore - Sei quello che non lavora e che si gira il mondo Primo avrebbe avuto qualcosa da eccepire sulla sua descrizione ma dovette ammettere che con una certa approssimazione era calzante pi o meno - la moka cominci ad emettere rumori di ebollizione e Ugo accingendosi a spegnere la fiamma e versare il caff chiese se qualcuno di loro avesse qualcosa di buono da fumarci assieme e i due avventori in breve soddisfecero il loro anfitrione. - Stella era nei cazzi, cazzi pesi ma non per colpa sua - - ma di Giulio suppongo - - esattamente- quel nome a Primo non diceva proprio nulla e chiese spiegazioni Giulio... chi sarebbe?- - uno stronzo sentenzi Paola bh s, col senno di poi si pu proprio dire che un stronzo, l'ex fidanzato di Stella faceva il barman in corso Como e aveva trovato il modo di arrotondare facendo girare la barella, da una decina di giorni sparito. Sono passato al bar e ho fatto quattro chiacchiere con degli sbarellati e sai com' quando uno pieno di bamba parla , parla e ti racconta su la sua vita e quella di amici e parenti se solo gli dai un poco di spago- - s, s uno dei tanti motivi per cui non sopporto i cocainomani - - appunto ma stavolta mi servito, praticamente Giulio rivendeva le polveri di una ganga di peruviani e a quanto pare ha lasciato un chiodo bello grosso e si dato - quindi pensi che questi sudamericani possono aver rapito Stella - - possibile ma la storia ancora pi incasinata - - posso capire- disse Primo io invece no, illuminatemi- intervenne Paola cos Ugo continu la sua esposizione - i locali di corso Como sono tutti dei calabresi, nel senso di quei calabresi e solo un coglione come Giulio poteva pensare di fargli concorrenza in casa loro - . Se tutta questa storia aveva senso Giulio era probabilmente gi in qualche pilone della BRE-BE-MI e Stella in mezzo tra una gang di sudamericani e una 'ndrina e nessuno di loro tre avrebbe potuto fare qualcosa per lei. Tennero il silenzio per qualche minuto quando Ugo si soffi fragorosamente il naso quando ho il raffreddore mi metto sempre un po' di crema prep sotto il naso disse Paola mi aiuta a tenerlo libero - a queste parole gli occhi del malato si illuminarono , era la prima volta nella sua vita che incontrava una donna che credesse nel potere traumaturgico della crema prep . -

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UNA VITA NELLO SPECCHIO Sebbene si considerasse ateo fin dall'adolescenza Antonio bestemmi. Aveva appena scorto lo specchietto retrovisore della sua Panda pendere come l'orecchio di un cocker . Non poteva essere il lascito di un qualche distratto automobilista, lo specchietto distrutto era quello del lato rivolto verso il marciapiedi. Esaminando i resti con uno sguardo allenato da decine di puntate di CSI trov o perlomeno pens di trovare sulla superficie infranta dello specchio tracce di polvere bianca. Dedusse di essere stato vittima della nota usanza dei pischelli drogati di farsi le piste sugli specchietti delle macchine e, dopo l'uso festeggiare spaccandoli. Tutta gente di merda che se comandasse lui si che saprebbe che fare, farebbe riaprire le miniere del sulcis e 'sti sbarellati del cazzo li manderebbe a spalar carbone per dieci ore al giorno cos gli passa la voglia di giocare con le polverine. In parte sbollita la rabbia si diresse verso il pi vicino rotamat per non intaccare eccessivamente il suo modesto assegno di mobilit con il conto del carrozziere . C'era una Panda proprio come la sua , si accord per dieci euro e and a smontarsi lo specchietto. Ad una quindicina di metri da lui un forcone meccanico raccoglieva uno alla volta cadaveri di automobili e le infilava nella pressa. Tra le auto in attesa di essere ridotte ad un cubetto Antonio not un BMW apparentemente in ottimo stato pensando che era un un vero peccato distruggere un auto del genere quando gli parve di sentire un rumore proveniente dal baule, pens ad un gatto a addirittura un cane imprigionato laddentro e si mosse per evitare all'animale una molte orribile. Aperto il cofano, l'animale che trov era sicuramente classificabile come Homo sapiens sapiens di genere femminile, legata e imbavagliata. La ragazza nel baule fu l'episodio che diede il l ad una colossale operazione antimafia che port in carcere gran parte della 'ndragheta di Bruzzano pur rappresentando una tessera spuria nel mosaico dell'associazione criminale. Il sostituto procuratore Ilma Rossini non riusciva proprio a capire cosa c'entrasse. Raccontava di essere stata rapita da tre sudamericani che volevano dei soldi che a quanto pare il suo ex fidanzato Giulio Sconocchia ora irreperibile doveva loro e di essere svenuta per poi rinvenire chiusa nel baule. In mancanza di elementi la affid alla Dia affinch potesse mantenerla in protezione per qualche tempo, giusto per vederci pi chiaro. Le ci vollero alcuni anni per chiarire almeno in parte l'episodio allorquando durante l'interrogatorio di un importante pentito quando a precisa domanda riguardo i rapporti con alcune bande malavitose peruviane egli rispose i rapporti coi peruviani sono buoni, tutta gente che sa cosa sia il rispetto. C' stata solo una questione qualche anno fa con quattro sbandati che non erano di nessuno. Volevano mangiare in un piatto che non era il loro. Se ne occuparono quelli di Bruzzano. Ho sentito dire che finirono nelle fondamenta di quel grattacielo tutto storto l dove stava la vecchia fiera assieme ad un loro socio
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italiano. Poi portarono la macchina da uno sfasciacarrozze dei loro per farla sparire senza neanche guardarci dentro! Ci stava una donna nel baule, non so chi cazzo fosse era una cosa dei peruviani ma per colpa di sta cazzata mezza Bruzzano fin in galera-. Stella sarebbe dovuta restare sotto protezione della Dia fino alla conclusione dell'operazione, presumibilmente per qualche mese. Messa di fronte alla prospettiva di una quasi reclusione richiese la possibilit di arrangiarsi, ovvero di ricevere un passaporto con identit fittizia e di lasciarla fare. Il Vice commissario Piepoli approv questa procedura difforme giustificandola col notevole risparmio di budget rispetto ad una procedura di protezione standard ed in considerazione del fatto che la testimonianza del soggetto non aveva effettivo rilievo nell'indagine. In realt la sua accondiscendenza derivava dal fatto di aver subito oltremodo il fascino di Stella che, come Sabrina Scoccimarro si preparava ad un lungo viaggio per le vie del mondo.

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KOH SOMETHING Tempo dopo la sparizione di Stella Primo aveva ripreso il suo vagabondare. Aveva previsto un itinerario di massima, prima mare in Thailandia poi, con l'arrivo della primavera montagna in India. Una volta a Bangkok opt il mare delle Andamane verso il confine con la Malesia. Vol fino a Hat Jay dove commise l'errore di prendere immediatamente il minibus per il Peer di Pakpara arrivando dopo la partenza dell'ultimo ferry trovandosi cos costretto a prendere una stanza in una delle uniche due sistemazioni adiacenti al porto entrambe piuttosto laide e poco confortevoli. Dopo un sonno tormentato dalle zanzare il mattino seguente part per koh Lipe. Il ferry attracc ad una piattaforma ad un centinaio di metri dalla costa raggiungibile previo esborso di ulteriori 100 baht via long tail boat. Si fece trasportare in una baia opposta alla spiaggia principale che, gi da distanza appariva eccessivamente antropizzata per i suoi gusti. Lipe di per s fu una delusione, qualcosa tipo questo posto dev'essere stato una specie di paradiso almeno venti anni fa ora le due spiagge principali facevano da approdo per centinaia di imbarcazioni lasciando ben poco spazio a chi volesse godersi il mare mentre il centro dell'isola era occupato da una colossale quanto maleodorante discarica . Principalmente due fattori davano senso alla permanenza in quel loco, gli snorkeling trip e la facilit di procurarsi ganja che i ragazzi del reggae bar commerciavano con naturalezza. Rest per quattro giorni e si fece due di questi itinerari attraverso gli isolotti dell'adiacente parco nazionale marino alla ricerca dei migliori snorkeling spots dove pot finalmente esercitare la sua macchina fotografica subacquea con la quale immortal lunghe serie di pesci di ogni sorta, coralli multicolore, ricci dagli aculei lunghissimi e altre particolarit sottomarine. Gli fu necessaria la macchina 'normale' invece per catturare immagini di una bizzarra colonia di scimmie che, superando la naturale ritrosia della loro specie per l'acqua, vivevano praticamente sul bagnasciuga. La sera del quarto giorno, attraversando la main beach alla ricerca di un buon posto per cenare incapp in un paio di imbarcazioni strane per il posto in cui stavano ma alquanto familiari nei suoi ricordi. Due pedal, curioso si avvicin e vi lesse sopra l'iscrizione BAGNI OSVALDO GABICCE MARE subito dopo quell'incontr and di corsa al reggae bar a fare buona scorta quindi ad acquistare un biglietto per un'altra isola che dritte ricevute in loco assicuravano essere qualcosa di pi nature koh qualcosa...

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UN MONDO PICCOLO PICCOLO La nuova isola era sicuramente qualcosa di differente, piccola, pochi abitanti in un piccolissimo villaggetto e solamente tre opzioni per risiedere. Primo scelse un bugalow appena dietro una piccola spiaggia bianca. Il tempo di sistemarsi e trascorse le ore pi calde del pomeriggio alla ricerca di varani da immortalare in qualche foto, si trattava di piccoli varani, nulla a che fare coi draghi di comodo, comunque setacciando la piccola giungla all'interno dell' isola riusc a trovarne uno che ad occhio superava il metro. Sulla via del ritorno in lontananza intravvide un bucero rinoceronte troppo lontano per per poterlo fotografare. Informatosi su quel buffo uccello seppe che erano usi riunirsi su alcuni alberi alle prime luci dell'alba. Convinto l'indomani si svegli molto presto e di quei bizzarri volatili riusc a vederne almeno una decina occupando con le loro immagini diversi mega della sua flash card. Prima di colazione si concesse una passeggiata lungo il bagnasciuga. Ad un certo punto trov una stella marina arenata, non era morta, si muoveva ancora, la fotograf e la ributt verso il mare. Giunto al promontorio e tornato, ritrov la stella di nuovo sulla sabbia questa volta completamente immobile. Venne preso dalla malinconia, evidentemente era scritto nel suo Karma che quando una stella muore lui non pu farci nulla . Un profumo familiare lo colse sulla via della colazione, era il profumo tipico del caff appena sgorgato dalla caffettiera. Non quella nesbrodaglia indigesta che ormai ti spacciano per caff nella maggior parte del mondo, no, questo era un autentico caff. Segu la scia del profumo fino ad arrivare ad un bungalow non molto distante dal suo, sulla veranda ecco un fornello elettrico con una moka e... ecco arrivare la titolare di quel dono divino.... - STELLA!- url Primo in un afflato di gioia Primo ! ma.... -ma...- le spiegazioni, anche semplicemente le parole avrebbero atteso il loro tempo. I due comunicarono coi loro corpi e compenetrarono le loro essenze attraverso ogni porta che la natura a suo tempo aveva allo scopo previsto. Del resto come ci insegna l'astronomia quando una stella muore resta un buco nero. La sera dopo Primo si connesse alla rete e scrisse non senza fatica una mail a Paola : Mi dispiace moltissimo ammetterlo ma ti devo una birra.

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UNA DOMENICA DEL CAZZO Non appena Antonio gli tolse il guinzaglio Ruvido, un cucciolne di quattro mesi in parte spinone, in parte bracco ed in parte chiss cos'altro part di scatto lungo il perimetro del giardinetto. Dopo aver delimitato il suo spazio rallent e cominci ad annusare qu e l per decidere I punti degni di accogliere il frutto della propria minzione. Antonio, ancora inebetito dal sonno, lo guardava senza realmente vederlo, desiderava solamente tornare al pi presto tra le lenzuola e passare tra le braccia di morfeo il resto di quella domenica mattina. Non si accorse di qualcosa che Ruvido aveva raccolto da terra e teneva serrato tra le fauci. Non se ne accorse nemmeno lungo la via del ritorno finch non incroci il sinor Burraca del terzo piano che dopo avergli rivolto un frettoloso saluto come uso tra condomini non particolarmente intmi si blocc. La sua faccia assunse un'espressione tra lo sconvolto e lo schifato pronunciando con una voce sguaiata un ma che minchia tiene in bocca stu cane!- fu solo allora che Antonio fece caso allo strano pezzo di carne che ruvido teneva nella sua bocca, sembrava proprio anzi era proprio un cazzo. Anzich tra le lennzuola come anelava, Antonio trascorse la mattinata tra i carabinieri spiegando tempi e modi di quel macabro ritrovamento. A mezzogiorno ormai trascorso si diresse verso l'edicola e, per dirla con De Andr, Una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca. L'evento del mattino era gi di pubblico dominio nonch protagonista di sarcastici sfott. - Mimmo controlla un attimo se ti sei perso qualcosa .. che mi s che sono anni che non te lo vedi f una frase rivolta ad un uomo di mezz'et che orgogliosamente esibiva il suo ventre dilatato dal buon cibo e dal buon vino fasciato in una tuta da ginnastica. - Sta tranquillo che me lo tengo d'acconto visto che ogni tanto lo uso ancora IO- Antonio non si ferm per ascoltare il proseguo della tenzone dialettica ma, fatti pochi passi ecco il suo udito captare altri riferimenti al fattaccio. - Starei contenta se era quello di chillo strunzo e mio marito cos' s'impara a' nadare co le zoccole - disse una signora gi nell'et della pensione appena uscita da messa con alcune sue sodali. Un signore anziano appena sceso dalla bicicletta durante una conversazione con un amico pedone si mise la mano sulla patta dei pantaloni e comment mi ghentri gnent... l' 'mo chi bel bel al so post - Antonio arrivato all'edicola si rese conto di aver lasciato il portafogli a casa e di avere in tasca solo trenta centesimi, niente giornale, niente caff al bar, non c'era che dire era proprio una domenica del cazzo.
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IL BARELLA Era la domenica del derby e Antonio era andato alla campana di legno per vederselo in compagnia, arriv un quarto d'ora prima dell'inizio della partita giusto in tempo per ordinarsi una media scura e trovare un posto a sedere ad un tavolo in compagnia di Bruno, Laura, Giuseppe, Paolino e Angela e, prima del calcio d'inizio li rese edotti della sua avventura. Dietro di loro Giovanni Albini detto il Barella captando il racconto di Antonio esclam FIGA! IL CAZZO!- nel frattempo per la partita era iniziata e nessuno o quasi se ne accorse. Dopo il gol dell' Inter il Barella in piena fregola non riusciva pi a godersi la partita, claudicante per la caduta in motorino del mattino si avvicin al bancone del bar a prendere una birra. Teneva il cellulare in mano in trepidante attesa del messaggio che gli avrebbe permesso di onorare il suo soprannome. Nel frattempo fece mente locale sugli eventi della mattina. La caduta in motorino era sicuramente la causa della perdita del suo prezioso carico. Certo, due li aveva consegnati ma, visto il mancato introito del terzo, la 'rosa' se la sarebbe dovuta scordare. La partita era finita quattro a due per l'inter, Antonio e i suoi compari parlavano d'altro per dimenticare quando il Barella che evidentemente aveva ricevuto l' atteso SMS , attravers la strada in quella che avrebbe voluto essere una corsa ma che la temporanea menomazione rendeva un bizzarro incedere danzante dall'effetto decisamente comico attraendo l'attenzione degli astanti ed una raffica di sfott. - Eh .figa!...Secondo me lui c'entra qualcosa...- disse d'un tratto il Figa con tono serio per poi attendere qualche attimo che alcuni sguardi si volgessero verso di lui e proseguire il Barella, secondo m c'entra qualcosa col caso della minchia scomparsa. - Prima quando ne parlavi l'ho sentito io dire Figa il cazzo!...e sbattersi una mano sulla fronte - e che cazzo vuol dire....- tent di interromperlo Giuseppe ma il Figa aggiunse Figa! Ma lo sai no che lavoro f?- nessuno oltre al Figa che non si sa come sapeva sempre tutto di tutti lo sapeva - lavora nella pome funebri, veste i morti, Figa! Metti che qualcuno gli ha offerto dei soldi per un cazzo e lui sempre sotto com' l'ha fatto saltar fuori poi sbarellato completo se l' pure perso ...- - Si vabb m che cazzo sei diventato sherlock Figa-Holmes?- comment Giuseppe e sarebbe anche potuta partire una diatriba di quelle che occupano la serata quando un nuovo arrivo li port a cambiare argomento gurda chi si vede... Primo! Da che parte del mondo torni ? Sei abbronzato da far schifo ....
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Primo Zanotti era atterrato poche ore prima e, giunto in quel luogo che solo per abitudine continuava a chiamare casa , dato uno sguardo alla montagna di bollette stipata nella cassetta della posta aveva deciso di inforcare la sua bicicletta e portarsi fino alla Campana di legno dove pensava di incontrare qualche faccia conosciuta e di affogare la sua malinconia da rientro in qualche pinta di birra scura. Tra jet leg, birra e qualche tiro di joint arriv bev presto in riserva e, neanche un ora dopo essere arrivato era gi sulla via del ritorno. Una volta a casa ritir la sua posta, non erano solo bollette c'era anche una busta con l'indirizzo scritto a mano, l'apr era un invito all'inaugurazione di una galleria d'arte, perplesso lo butt da qualche parte e si gett sul letto. Il giorno dopo cominci lentamente a riconnettersi col mondo. Nella mail c'era un messaggio di Stella, sarebbe arrivata a milano nei giorni successivi dove doveva partecipare all'inaugurazione di qualcosa che Primo non comprese a pieno, voleva vederlo e questo era chiaro aveva chiesto di mandargli un invito . Pass le due ore successive alla ricerca di quella busta che aveva nottetempo gettato al vento e la ritrov sul divano incastrata nella congiunzione dei due cuscini. Era passato ormai un anno dall' ultma volta che aveva visto Stella, nella sua casa di Seminyak a Bali dove aveva deciso di trasferirsi e di dedicarsi alle arti figurative. Condivideva casa e atellier con Margareth una pittrice australiana. Quando Primo la conobbe cap subito che il sodalizio tra le due non si limitava alle arti figurative ma includeva anche quelle amatorie. Non sapeva sinceramente cosa aspettarsi ne su quale riva del fiume l'avrebbe trovata in ogni caso voleva vederla .

RIESUMAZIONE Il test del DNA aveva dato il suo responso e c'era pure una corrispondenza nel database Paolo Landolfi. Il suo profilo genetico era stato registrato qualche anno prima quando il Landolfi per una casuale somiglianza venne coinvolto in un caso di violenza sessuale e fu proprio proprio l'esame scientifico a scagionarlo da ogni sospetto. Bastarono alcune elementari ricerche per capire che a quel clamoroso passo in avanti nelle indagini ne sarebbe seguito uno indietro. Paolo Landolfi era deceduto quattro giorni prima dopo una lunga e dolorosa malattia. Il magistrato dispose la riesumazione del cadavere in tempo record il Commissario Limoni rimase stupito da cotanta sollecitudine non lo sarebbe stato se fosse stato la sera precedente a casa del sostituto procuratore Torrazzi quando sua moglie al culmine di una lite coniugale aveva accennato al caso in termini minatori. La riesumazione e l'analisi dei resti del povero Landolfi confermarono I risultati del test del DNA, il membro del cadavere era stato asportato. Occorreva ripercorrere a ritroso il percorso della salma cominciando dalle pompe funebri. Quando il commissario Limoni vide il volto di Giovanni Albini ne riconobbe il vizietto grazie ad alcuni tic quali il digrignare dei denti che abitualmente constatava sulla faccia di molti suoi colleghi. Sar stato il suo intuito di poliziotto o la sua idiosincrasia nei riguardi dei cocainomani, st di fatto che si convinse della sua colpevolezza e riusc anche a convincere il dottor Torazzi cos che il Barella venne condotto in questura in stato di fermo. Ben presto il Barella, ben lungi dall'essere un duro croll e raccont tutto da quando una sua vecchia amica dei tempi dell' ITSOS che nel frattempo aveva fatto molta strada nella vita gli chiese un bizzarro favore pronta a remunerarlo adeguatamente.

MODERN ART Primo cerc e trov informazioni sull'evento a cui era stato invitato. Sulla locandina di presentazione che trov in rete il nome di Stella stava nella terza riga dell'elenco degli artisti espositori tra quelli cui era stato riservato l'onore di un corpo in grassetto. La prima riga era interamente dedicata a Lucrezia Scattelani Artista milanese che da molti anni aveva raggiunto una fama internazionale. Primo aveva avuto l'occasione di vedere una sola delle sue innumerevoli opere il cosiddetto gesto dell'ombrello di piazza del Commercio che l'aveva lasciato alquanto perplesso. Si tratta di un avambraccio bianco verticale alla cui base le dita di una mano sono poggiate laddove doveva essere l'interno del gomito. Si present all' evento in perfetto orario ignaro del fatto che in determinati ambienti il ritardo d'obbligo entr e rapidamente fece il giro delle sale Stella ancora non si vedeva le opere d'arte non si potevano vedere. Al posto d'onore la pi fastidiosa di tutte, una specie di manichino mezzo bella figa e mezzo terminator con pi braccia a simboleggiare il movimento come in molte rappresentazioni delle divinit ind. Le mani delle due braccia da terminator tenevano stretti due cazzi recisi. Per fortuna che c'era il buffet con qualcosa da sgranocchiare e soprattutto qualcosa da bere. Misur il tempo in bicchieri di prosecco, ne passarono nove prima che qualcuno gli rivolgesse la parola, una signora elegante che, vista la sua dedizione al buffet, lo aveva scambiato per giornalista. Era probabilmente una vera giornalista che lo interloqu con una di quelle domande che non si asapettano risposta riguardo l'opera di Lucrezia Scattelani e Primo invece rispose con la prima cosa che gli venne in mente la macchina da fottere fece una breve pausa e prosegu un celebre racconto di Charles Bukowski dove Hank e due suoi amici ubriaconi conoscono uno scienziato ex nazista che lavorava per la CIA e questo gli confida di aver inventato la macchina da fottere e li invita nel suo studio a provarla. Complice l'ubriacchezza I tre lo seguono e scoprono che la procace infermiera che apre loro la porta in realt un robot, la macchina da fottere. Hank il primo a farsela ma durante l'amplesso qualcosa si guasta la macchina da fottere si era innamorata e quando il suo creatore la butta tra le braccia del successivco pretendente si infuria e lo fa a pezzi cominciando asportandogli il membro con le mani....- La giornalista cambi aria molto prima che Primo potesse terminare la sua storia. Al dodicesimo prosecco entrarono i carabinieri. Tra proteste e schiamazzi posero I sigilli alla macchina da fottere, la chiusero in una scatola di
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legno e la portarono via accompagnata dalla sua autrice in manette. Primo sorrise soddisfatto non sapeva quanto avrebbe potuto ancora resistere con quella schifezza davanti agli occhi. Al quattordicesimo prosecco ecco comparire Stella. Non disse nulla, part nel mezzo di tutto quel trambusto la raggiunse e la baci. Quindi visto che l'evento era andato a ramengo le consigli di seguirlo a casa sua, non prima di aver alleggerito il tavolo del buffet di un altro paio di bottiglie. Una volta a casa, complice il vino, non si cimentarono in grandi numeri, si fermarono al settanta, un sessantanove pi un dito nel culo. A partire dal giorno dopo, quando la faccenda sarebbe stata diffusa sui mezzi d'informazione gli avventori della campana di legno imparararono a tributare maggior attenzione alle parole del Figa.

LA VITA E' UNA QUESTIONE DI PRIORITA' L'estate stava lanciando sulla citt ondate di calore che fondevano l'asfalto dei marciapiedi nonch i preservativi incautamente lasciati nei vani portaoggetti dei cruscotti. Il cosmo esigeva una nuova dose di vita dagli ospiti delle alcove semoventi. Eppurtuttavia qualcuno sentiva la sua pelle arricciarsi per il freddo. Gustavo stava di fronte alla consolle di un elaboratore che attendeva le sue cure. L'aria fredda proveniente dalle grate del pavimento galleggiante gli provocava qualche brivido. Muoveva nervosamente la gamba sinistra, aveva fretta. Si era trattenuto oltre il normale orario di lavoro, sempre che di questi tempi l'espressione normale orario di lavoro abbia ancora un senso, per un intervento che necessitava dello spegnimento del sistema ma non voleva, non doveva Fare tardi! Continuava a clickare sul tasto del refresh per non perdere neppure un secondo dal momento in cui i sistemisti al piano di sopra avessero disattivato l'ultima partizione. L'aspettava una serata con Giulia e nessun ammasso di ferraglia e circuiti stampati aveva il diritto di negargliela. I sistemisti ci misero pi del previsto per chiudere tutto quanto, qualche problema con lo shutdown di qualche cazzo di datadbase. Erano ormai passate le otto e mezza quando il power off fu terminato e Gustavo pot lanciarsi in tutta fretta nella riparazione. Fu un vero lampo ma dovette attendere diciassette minuti di ipl prima di poter verificare il suo operato. Al termine dei quali sconcertato constat che il componente che aveva sostituito non funzionava. Sapeva quel che avrebbe dovuto fare, rispegnere il sistema e mettere in atto una serie di verifiche e questo gli avrebbe rubato almeno un'altra ora di vita. In quel momento il telefono avvis dell'arrivo di un messaggio SMS. Era Giulia..... ho voglia di cazzo . Gustavo decise che la parte di ricambio era arrivata guasta dead on arrival disse in inglese per darsi pi credibilit e che ne avrebbe ordinata un'altra il mattino seguente. Del resto la vita una questione di priorit. Riusc in questo modo ad essere in macchina in meno di dieci minuti. Fece sentire al mezzo tutto il peso del suo piede destro non tralasciando di strombazzare o sfanculare chi gli ostacolava il cammino. Qualcuno lo strombazz e lo sfancul contemporaneamente come quel capitalista di merda che aveva lasciato la sua ferrari impunemente in mezzo alla strada. Una ferrari color mimetico.... aveva pure un gusto del cazzo. Trov un parcheggio proprio sotto casa di Giulia e inneggi alla fortuna citando la parte anatomica che comunemente la rappresenta. Fortuna che essendo ceca non pot avvisarlo di quella biglia d'acciaio che velocemente viaggiava nella sua direzione e che si infil nella sua orbita sinistra procedendo la sua mortifera corsa per gran parte della materia grigia.
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PASSIONI SEMPLICI Quattro biglie d'acciaio, quattro morti, nel giro di neanche tre mesi. Alla questura istituirono una task force dedicata alla ricerca di quello che i mezzi d'informazione chiamavano omicida seriale. Cristina ne faceva parte. Il suo primo compito fu quello di esplorare le cronologie dei browsers installati nei computers delle vittime nonch negli smartphones alla ricerca di un qualsiasi collegamento tra le vittime. Dopo qualche ora di noiose quanto infruttuose ricerche decise che avrebbe continuato da casa sua. Si era da poco trasferita a Novate milanese in una palazzina non lontana dal centro del paese. Tra le mura amiche si immerse nelle sue ricerche e perse la cognizione del tempo. Erano quasi le undici quando seguendo un link arriv ad un video intitolato two girls one cup dove due donne, una bianca ed una nera, intente a scambiarsi saffiche effusioni ad un certo punto defecavano in una coppa e se ne cibavano. Bench il marchese De Sade ebbe a suo tempo agio di classificare la coprofagia tra le passioni semplici Cristina ne rimase colpita e trattenne a stento un conato di vomito. Decise che per quel giorno aveva raggiunto il limite. Spense il computer e si mise alla finestra a fumarsi una sigaretta. La campana di legno, una birreria a pochi passi da casa sua, brulicava di avventori. Decise di scendere a farsi una birra tra altri esseri umani. Ordin una media scura e si sedette ad un tavolo a sfogliare il quotidiano che vi trov poggiato evitando accuratamente la cronaca. Alzando la testa dalla carta stampata ad un certo punto il suo sguardo fu rubato da un volto. Un volto che la sua memoria non fatic ad identificare malgrado fossero passati molti anni e gli anni si sa spesso non conoscono clemenza nei riguardi dei volti. Oltre al volto Cristina serbava nella sua memoria anche immagini di altre fattezza di quell'uomo di quelle fattezze che non si esibiscono in pubblico. Il file system della sua mente aveva salvato quelle immagini nella cartella bei ricordi. Si scopr a pensare che avrebbe volentieri verificato se gli anni fossero stati clementi o meno anche su quelle fattezze. L'uomo che esibiva quel volto conosciuto e ne celava un' altro altrettanto noto era Primo Zanotti. Cristina ebbe con lui una storia o meglio un'avventura in anni in cui il prezzo di una birra si indicava ancora in migliaia. Si incontrarono alla festa di compleanno di un amico comune e approfondirono la loro conoscenza passando insieme qualche serata ad alta concentrazione di energia erotica. L' avventura non imbocc mai la strada che conduceva ad una storia vera e propria e i due in breve si persero di vista affaccendati dalle proprie esistenze. Primo fu anche il primo ad aver dimostrato empiricamente a Cristina che il piacere pu come Giano avere due facce, una davanti ed una di dietro.
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CHIEDILO AL FIGA Primo Zanotti si era deciso a farla finita una volta per tutte. L'incessante scroscio d'acqua aveva ormai passato il livello di guardia della sopportazione. Messo mano ai suoi attrezzi aveva affrontato la cassetta dello sciacquone deciso a ricondurla al suo naturale silenzio. Il galleggiante si rivel molto pi ostico del previsto da affrontare cosicch il tempo trascorse e la sera era gi inoltrata quando Primo riusc ad ottenerne una regolazione soddisfacente. Lasciato finalmente il bagno si accorse che il telefono che aveva lasciato in camera aveva ricevuto un messaggio. Era Giorgio, lo informava che sarebbe stato con altri a farsi una birra in campana. Primo guard l'ora, le undici passate, un po' tardi ma decise di uscire ugualmente a, levare un paio di bicchieri per celebrare i suoi recenti successi nel campo dell'idraulica. Gli amici erano fuori dal locale a sfumazzarsi qualche paglia Primo li salut ed entr a procurarsi la sua pinta. Not La donna seduta al tavolo in fondo alla sala o meglio, di lei not la somiglianza con Cristina la protagonista di alcuni allettanti episodi di un suo passato ormai remoto. Focalizz lo sguardo e realizz che non si trattava di una somiglianza, era lei. Ne fu certo nel momento che i loro sguardi s'incrociarono e cap che anche lei l'aveva riconosciuto. Attese che la propria pinta fosse pronta, spillata in tre tempi e lasciata posare il tempo necessario affinch la schiuma si separi nettamente dal corpo della sua extra stout e si mosse verso Cristina. - Scusa, per caso hai una sorella maggiore che si chiama Cristina dieci anni fa era tale e quale a te adesso - Primo non attese di essere invitato e si sedette al tavolo. La conversazione part con qualche banalit tipo che combinazione quanto tempo e similari finch Primo non le richiese qualche informazione sulla sua vita attuale ... ma sei sposata?- grazie ho smesso e tu - - anch'io ho smesso o meglio mi hanno fatto smettere ma una storia lunga...- non volendo evocare doloroso ricordi Primo si allontan velocemente dall'argomento -... lavori sempre in quell'assicurazione ...- no, per carit, ci sono rimasta fino a che non ho finito gli studi poi me ne sono andata , ora sono in polizia ..- Conseguenza di un riflesso pavloviano il volto di Primo raggel per un'istante istante che lo sguardo di Cristina non si perse Tranquillo controllare cosa c' dentro alle tue sigarette esula dai miei compiti - Nel pronunciare la frase 'i miei compiti' il suo cervello proiett una scena dell'osceno video che le aveva rovinato la digestione poche ore prima - Anzi sono sotto stress per un caso e...avrebbe voluto dire non ho voglia di parlarne anche la sera ma non fece in tempo perch Primo la interruppe Quello del serial killer?- proseguendo poi senza attendere la risposta Vuoi sapere chi , semplice chiedilo al Figa. Anzi eccolo l -Figa! Vieni qua un attimo!- Il figa si avvicin al tavolo e Primo lo present
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Cristina, lui il Figa , Figa lei Cristina- - In realt mi chiamo Paolo, disse stringendole la mano - che, figa, qui dentro non lo sa quasi nessuno- - Cristina appassionata di cronaca nera e voleva uno spunto sul serial killer- lo interruppe Primo - - Quello con la fionda ?- una fionda , ovviamente, disse Cristina tra se e se, - Perch ce ne sono altri in giro ?- disse Primo invece ad alta voce eh figa, non hai idea di quanti siano, comunque ti va di lusso perch giusto ieri ho capito tutto perch vedi ieri avevo Mattia a casa e dopo che se ne andato a dormire sono rimasto un poco davanti alla televisione e ne stavano proprio parlando. Figa , hanno detto solo una valanga di minchiate dai giornalisti a quel minchione di criminologo ciccione che sta sempre in televisione e soprattutto il commissario, figa, quello mi sembrava proprio una testa di minchia totale, uno di quelli che sono solo buoni a farti bastonare quando scendi in piazza ma che per il resto non capisce un cazzo Cristina , dentro di s, concordava col giudizio.- Poi hanno fatto vedere le foto e del terzo, quello che hanno seccato davanti alla banca anche il filmino e qualcosa si capito : i quattro avevano palesemente qualcosa in comune, avevano appena parcheggiato, e non solo, tutti e quattro avevano parcheggiato a cazzo di cane , tutti storti e questo cosa vuol dire- - che l'assassino un ausiliario della sosta - - Figa, tu Primo sei sempre il solito minchione, stavo dicendo che avevano parcheggiato tutto storto vuol dire che avevano fretta e quando si ha fretta si sa e facile che parta qualche vaffanculo e cosa tira cosa il vaffanculato ha tirato con la fionda. Ma se guardi bene il filmato del terzo morto, in alto sulla sinistra si vedono passare le macchine nel senso inverso e una una Ferrari, mimetica. Allora ho capito tutto , mi sono ricordato di un'articolo che ho letto su Cosa?- - Figa, tu leggi Cosa?- - Ma quando mai figurati che ero in negozio da Marta , la mia ex moglie che fa la parrucchiera, e mentre aspettavo ci ho dato un'occhiata ..- - si si dicono tutti cos- insomma c'era un articolo su Lupo Elghat che diceva di essere appena uscito da una storia per levarsi la barella dalla testa su in America e diceva che gli facevano fare anche prove estreme di sopravvivenza tipo passare giorni nei boschi a cacciare con la fionda. Poi c'era la foto della sua macchina, una ferrari mimetica!- - Quindi secondo te il killer Lupo Elghat- - Figa!- Un rumore proveniente dall'esterno irruppe nel discorso, i tre volsero lo sguardo al di la della vetrina, una vespa 125 primavera superstite dei primi anni ottanta era caduta a terra Figa! La vespa ..._ e il figa corse verso l'esterno a soccorrere il suo amato mezzo di locomozione. - Semplice no?disse Primo a Cristina e siccome la semplicit rivoluzionaria disse semplicemente quello che aveva in mente perch non lasciamo questa confusione e proseguiamo la serata a casa mia ?- - Primo . ma sei fuori?..... abito qua di fronte, andiamo da me-.
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IN CULO ALLA POLIZIA Imperniata sulle sue cerniere l'anta della porta descrisse il settore di circonferenza che la conduceva verso la posizione di chiusura. sfrutt l' abbrivio conseguente alla spinta di quella mano che, una volta lasciata l'anta , si era dedicata ad altro genere di cerniere. Successe cos che nel momento stesso che il meccanismo di chiusura produceva il suo tipico rumore una morbida sensazione tattile cominci a nascere in Primo figlia dell'incontro delle labbra di Cristina con le cellule sensoriali dell'epitelio del suo glande. In memoria dei vecchi tempi volle prima accoglierlo per la via che lui stesso aveva aperta, probabilmente conscia che la spietatezza del calendario ben difficilmente avrebbe lasciato in seconda istanza sufficiente energia per quel dispendioso percorso. Nel proseguo della serata si accorse che gli anni avevano lasciato il loro segno dilatando l'interregno tra due differenti incipit senza intaccare l'efficacia della trama e di questo ringrazi il cosmo. Fu durante uno di questi interregni che Primo, intento ad estrarre una dose di piacere dalle intimit di Cristina sfruttando la versatilit della muscolatura del suo organo del gusto, rimembr uno dei motivi per cui anni addietro non tent di far crescere la storia. Il sapore. Primo era straordinariamente convinto che l'alchimia necessaria affinch una coppia funzioni non possa escludere le gioie del palato ed il gradimento dei reciproci sapori intimi. Non v'era nulla di strano o di sbagliato nel sapore di Cristina come, proseguendo con la metafora gastronomica, non v' nulla di sbagliato nel sapore del fegato alla veneziana della barbabietola rossa in insalata o dello spumante o champagne che dir si voglia semplicemente Primo non trovava attrattiva in questi alimenti. Caddero addormentati per un periodo troppo breve, almeno per Cristina la cui sveglia impietosamente era puntata sulle sette e mezza. Infatti appena desta fu guidata dal nervosismo del ritardatario e giocoforza cacci il buon Primo di casa dandogli a malapena il tempo di pisciare e vestirsi frettolosamente. Primo Trov un bar e fece colazione ben conscio che il termine colazione non era corretto in quanto aveva intenzione una volta a casa di tornare a dormire almeno fino al pomeriggio, quindi raggiunse la macchina. Non fu difficile reperire un parcheggio vicino casa a quell'orario, si piazz proprio difronte al suo portone, ma dall'altra parte della strada. Sul muro alla sua destra qualche suo concittadino probabilmente poco avvezzo al rispetto dell'ordine costituito aveva nottetempo realizzato una scritta in vernice rossa: IN CULO ALLA POLIZIA Primo sorrise ammiccante a quella frase e, se solo avesse avuto un mezzo per farlo l'avrebbe completato con un FATTO.

LO SCHIANTO DI AYRTON Le sabbie del tempo avevano accumulato una discreta duna da quella notte, quando in un grigio e freddo sabato pomeriggio Cristina si accingeva ad incontrarsi con Giulia. Le due donne si erano conosciute sul lavoro ed erano diventate amiche. Giulia era la fidanzata di una delle vittime del serial killer Cristina era stata incaricata di raccogliere la sua deposizione. Ben sapendo che difficilmente avrebbe avuto elementi utili per le indagini pi che a interrogarla pens a sostenerla, a consolarla, le lasci anche il numero del suo cellulare e Giulia lo us. Si erano viste ad un paio di aperitivi ad un cinema ed ora l'appuntamento era in piazzale Lima per un giro di negozi. Durante la complicata ricerca di un parcheggio nelle anguste traverse di corso Buenos Aires Cristina stava ripensando ad alcuni atteggiamenti che Giulia teneva verso di lei, ad alcuni suoi sguardi, gesti... Era sicura di non sbagliarsi, cercava in lei qualcosa oltre l'amicizia. Sarebbe stata a vedere, in fondo la cosa avrebbe anche potuto stuzzicare la sua curiosit Intanto un'auto selvaggiamente parcheggiata sull'angolo della via costringeva le auto a complicate manovre per immettersi nel corso. Si trattava di una Ferrari, una Ferrari color mimetico. Alla vista di quel perverso connubbio tra stronzaggine e capitalismo le vennero in mente le parole udite dal figa e, per la prima volta, diede loro credito. Pass davanti a quell'insulto al buon gusto strombazzando il clacson, raccolse tutta la volgarit di cui era capace per urlare un vaffanculo te e la puttana di tua madre esponendo poi la mano fuori dal finestrino badando bene di evidenziarne il dito pi lungo. Ripart sgommando per fermarsi alcune decine di metri pi avanti occupando un posto per portatori di handicap ma non scese. Si rannicchi sul sedile in modo che dal finestrino spuntassero solamente la sua testa fino agli occhi e la canna della sua Beretta d'ordinanza. Riusc a sparare un attimo prima che la fionda lasciasse partire il suo proiettile. Lupo Elghat ricadde all'interno dell'abitacolo. La ragazza al posto di guida, Samantha Arthunes De Oliveira, ramment che il suo nome fino all'adolescenza era stato Ayrton e schiacci a fondo il suo piede destro sull'acceleratore della Ferrari ma, forse complici i tacchi a spillo, non riusc a controllare quella mandria di cavalli vapore e la sua corsa si interruppe dopo un centinaio di metri contro un furgone in doppia fila per lo scarico.

L'INCREDIBILE AUTOMOBILE A CAZZO Primo nel frattempo era partito. Era tornato in India . Il giorno dopo l'avventura di Cristina si trovava nella citt di Puskar in Rajastan, consacrata al culto del dio Brahma il creatore. Si era alzato presto e si aggirava rispettosamente a piedi nudi lungo i ghat del lago sacro con le infradito nella mano sinistra e la macchina fotografica al collo alla ricerca di qualche buon scatto. Quando il sole cominci a scaldare torn in paese, ne percorse la polverosa main road e si ferm al juice corner dove, soprassedendo sull'igiene, si potevano gustare gustosi succhi spremuti al con un torchio elettrico. Scelse il melograno e incontr Elisa , un saluto veloce era di fretta per questioni di business ma si diedero appuntamento per pranzo, ci sarebbe stata anche Margharet. Elisa e Margharet avevano trovato il loro equilibrio tra la volont di viaggiare e la necessit di lavorare creandosi un piccolo business facendosi confezionare abiti dai sarti rajastani che poi rivendevano facendo bancarella, l'inglese in italia, l'italiana a ibiza. Durante il pranzo parlarono spesso della loro attivit ma ci non annoi Primo che di business non ne faceva ma vedendosi inesorabilmente prosciugare il suo gruzzoletto teneva gli occhi aperti in tutte le direzioni per capire cosa avrebbe potuto fare da grande. Il ristorante, rigorosamente vegetariano come d'obbligo entro i confini della citt sacra, stava all'ultimo piano di una palazzina che dava sulla strada principale dove qualcosa di strano stava accadendo. Presto tutti gli avventori compresi Primo e le sue commensali si affacciarono alla balaustra. Un'automobile, una vecchia ambassador bianca come ancora se ne vedono molte per le strade dell'india veniva trainata da un sadhu attraverso una fune assicurata da un lato al paraurti dell'auto e dall'altro al lingam del sadhu. Primo riusc a prendere un breve filmato del bizzarro evento con la sua macchina fotografica e, qualche ora dopo, era nella sua stanza a sfidare la lentezza della connessione via usb modem per caricare il video su facebook. Pens prima di intitolarlo come certe mail di spam enlarge your penis poi cambi idea e decise di sottolineare la ricerca di nuove forme di energia e titol l'incredibile automobile a cazzo. Nella lunga attesa del completarsi dell' upload si accese una sigaretta aromatizzata charas e apr la pagina un quotidiano. Lupo Elghat il serial killer di Milano. Gravemente ferito dopo uno scontro con la polizia si trova ora piantonato all'ospedale Fatebenefratelli. Malgrado avesse a suo tempo frquentato l'ITIS Primo si concesse una citazione in latino e scrisse sulla bacheca di Cristina ipse dixit Figa.

EPILOGO: CENA PER DUE Cristina non lesse quel giorno il messaggio di Primo, non ne ebbe il tempo. Tornata dal lavoro si mise di buona lena ai fornelli a cucinare una cena a base di pesce, una cena per due persone. Tra una cozza e una vongola si baciarono, a met del primo lasciarono da parte i loro stomaci per saziare altri appetiti . E li saziarono, eccome se li saziarono, fino al bruciore. Fino a chiedere a quella testa di lasciare lo spazio tra le sue cosce giacch tutto il piacere disponibile per quella notte era stato eviscerato. La testa si alz e la baci stai bene ?- le sussurr all'orecchio e Cristina completamente presa dall'amante da assorbirne persino i vezzi semantici rispose -figa!-.

CERCASI SOCIO Fight for your rights dei Beastie Boys interruppe bruscamente la rassegna stampa del mattino ma non si tratt di un missaggio ardito da parte del conduttore radiofonico. Il responsabile di quel repentino cambio d'atmosfera fu un dispositivo di comunicazione senza fili basato su una tecnologia il cui nome tradotto letteralmente nella lingua del s diviene dente blu. Questo dente dal cromaticamente bizzarro pigmento, nell'attesa di venir scoperto cancerogeno fra venti o trent'anni, connetteva il telefono cellulare posto nella tasca dei pantaloni di Gilberto con l'impianto audio della sua automobile. Il display del cruscotto mostr il nome del chiamante era Mario, collega di Gilberto con cui aveva un appuntamento per un'installazione presso un cliente in zona porta Genova. -Buongiorno- pronunci in falsetto dopo aver premuto il pulsante di risposta sul volante. - qui la segreteria del signor Gilberto chi lo desidera?- -dica al signor Gilberto di muovere il culo che son qua ad aspettarlo al freddo - - eh figa! C' un bordello allucinate stamattina rispose riprendendo possesso della sua voce se non ci sono altri casini son l tra cinque minuti, ci becchiamo al bar all'angolo- palese che il caff lo paghi tu - - fin che me lo posso permettere ancora non c' problema- -infatti, cazzo,con quello che ci danno qui ormai bisogna contare pure i caff- -s, ancora un poco e ci toccher pagare per lavorare...-.Il dente blu fall il suo morso e la linea cadde. Gilberto non pens di richiamare, il bar era a non pi di un paio di chilometri, chilometri che quei pezzenti della sua azienda non gli avrebbero rimborsato prima di qualche mese e questo pensiero gli fece girare non poco i coglioni. E si domand perch ogni giorno doveva lavorare coi coglioni girati gi dalla mattina presto e si chiese che razza di vita era questa. Al bar si tennero distanti da tutto ci che poteva evocare la situazione aziendale, della spada di Damocle dei tagli e di tutta una serie di assurde procedure che la ditta aveva recentemente adottato dall'apparente unico scopo di aumentare il livello di stress dei dipendenti affinch il loro subconscio cominci ad accettare l'idea della prossima disoccupazione. Il telefono di Gilberto squill tra la fine di uno sconsolato commento alla partita del Milan e l'inizio di una dotta disquisizione sulla porta della vita. Era Pietro Coranista un capo per grazia di non si sa bene chi, visto che l'unica sua dote universalmente riconosciuta era quella di saper far incazzare le persone. Chiedeva lumi sull'attivit prevista per quel giorno non perch fosse sua intenzione giocarvi un qualsivoglia ruolo, semplicemente perch era stato avvisato del lavoro via mail da parte del commerciale e non aveva capito di cosa si trattasse. Gilberto si arm di pazienza e cominci a descrivere la situazione utilizzando una semantica che usualmente riservava per i bambini in et prescolare. Dieci minuti dopo, quando i due erano gi immersi nel ronzio e bersagliati dalle correnti di aria fredda della sala server, richiam, questa volta Mario, e chiese pressoch le stesse cose. Pass un altro quarto d'ora e i due gi consci del fatto che avrebbero lasciato quella giornata in compagnia del mal di schiena e di un fastidioso rimbombo alle loro orecchie furono ancora contattati da Coranista che ancora necessitava lumi su ci che anche un cercopiteco avrebbe ormai gi compreso. Gilberto rispose molto vicino alla ventola d'areazione di un server di

gamma alta in modo che il chiamante si rendesse conto dell'impossibilit di una conversazione in mezzo a quel frastuono e la smettesse di rompere i coglioni. Non se ne rese conto anzi pi volte riagganci e richiam fino a quando i due decisero che il limite era stato passato e non risposero pi. A fine giornata i due colleghi si salutarono davanti ad un uno in due e, prima di stupirsi per la somma davvero spropositata che si sentirono chiedere, convennero che chi l'aveva vista giusta era Primo Zanotti un loro ex collega che da anni vive a spasso per il mondo. Primo aveva recentemente postato la foto di una casa tra le palme che voleva affittare per la stagione e gestirla come guest house col commento in maiuscolo CERCASI SOCIO.

COME UN TUBETTO DI DENTIFRICIO La sera a casa Gilberto si concesse due salamelle con contorno di verza una sorta di cassoeula light annaffiata da un paio di bicchieri di rosso quindi, dopo il caff, si cofezion una sigaretta di quelle che un'assurda legislazione pretende di vietare quindi si lasci conquistare dall' abbiocco post-prandiale sdraiato sul divano difronte al televisore acceso solo per colorire la stanza. Era stanco, non cerc nessuno da vedere e nulla da fare, voleva solo annegare nell'oblio. Il suo desiderio non pot avverarsi. Quella settimana era in turno di reperibilit e a rammentarglielo fu una telefonata che bruscamente lo dest dal suo giusto riposo. Era quasi mezzanotte quando la sua auto imboccava lo svincolo dell'A4 per la tangenziale Est senza per raggiungerla, usc in via Figino, pass sotto al quel grande lingam profano che la ciminiera dell'inceneritore dei rifiuti e si diresse verso la sua destinazione immersa nella zona industriale di Pero. Fu stupito dal traffico, si attendeva strade deserte a quell'ora in quella zona invece era quasi in coda. La spiegazione di tanto movimento, non tard a capire, stava nella presenza ai bordi di quelle strade di un significativo contingente di prostitute suppose transessuali. Supposizione che divenne certezza quando una di loro al passare dell'auto di Gilberto apr il cappotto e esib un batacchio da superdotato. A Gilberto suonava strano che con un membro di dimensioni equine piantato tra le gambe potesse sentirsi donna e si trov a pensare che doveva pur esistere qualcosa di simile al concetto di anima che ci definisce come essere a prescindere dal nostro involucro di carne. Ben presto il suo cervello dovette ripulirsi da dissertazioni teosofiche e altre forme di onanismo intellettivo e dedicarsi completamente a ricondurre apparati elettronici ribelli alla cieca fede nel principio aristotelico del terzo escluso. Ci lo tenne prigioniero di quel non luogo per eccellenza rappresentato da un data center per diverse ore. Seguendo procedure che il tempo aveva ormai inculcato in profondit nella sua coscienza prov, dedusse, sostitu finquando poche parole lette da Gilberto sullo schermo del suo pc portatile e scritte pochi istanti prima da un sistemista nella citt di Bangalore in Karnataka gli confermarono che la materia era tornata a sottomettersi alla logica umana. Sfinito dall'incessante ronzio e disturbato dalle correnti di aria fredda che salivano dalle grate del pavimento poste innanzi al lato frontale dei macchinari e da quelle di aria calda espulse dal retro degli stessi raggiunse la sua auto e, immerso nella luce crepuscolare che preannunciava l'alba si diresse finalmente verso casa. Si sentiva un po' come un tubetto di dentifricio, lo stavano spremendo fino in fondo prima di buttarlo. Non si era visto allo specchio ma, se il suo aspetto fosse stato commisurato a come si sentiva internamente doveva apparire proprio da buttare. Questo lo preoccup nel momento che vide un' auto dei carabinieri ferma in uno spiazzo a poche decine di metri dal data center da cui era appena uscito ed un milite che gli rivolgeva la paletta dello stop. Pens avrebbero equivocato la sua stanchezza pensando che fosse sconvolto di chiss quale sostanza e gli avrebbero fatto perdere un sacco di tempo prima di ritrovare il suo agognato giaciglio.

TUTTO CALCOLATO ...O QUASI Strada dissestata suonava come un eufemismo. Non si trattava di buche, ma di vere e proprie voragini larghe tutta la carreggiata e profonde quanto il diametro delle ruote. Il furgone procedeva lento in quel disastrato tratto per non mettere a rischio i semiassi. Precauzione che non si rivel sufficiente a salvaguardare l'incolumit del mezzo e dei passeggeri. Il botto fu terribile e improvviso. Il mezzo si rovesci e rimase bloccato in mezzo alla strada con le ruote rivolte verso il cielo che inutilmente continuavano a girare. Solo il conducente riusc con la coda dell'occhio ad intravvederne la causa: una pala meccanica li aveva investiti deliberatamente. Ferite e shoccate le due guardie giurate capirono di dover evitare anche i minimi movimenti che i loro corpi erano ancora in grado di compiere non appena videro i responsabili di tutto quello sfacelo pararsi loro innanzi tenendo in bella evidenza due fucili d'assalto AK-47. In breve riuscirono ad impossessarsi del bottino e a fuggire a bordo di un' auto rubata. Una seconda auto pulita li attendeva a pochi chilometri dal luogo della rapina parcheggiata in uno spiazzo nella zona industriale di Pero. Era andato tutto come previsto, avevano proprio calcolato tutto.... o quasi. Velocemente,forse troppo, imboccarono la via che li doveva condurre alla loro auto con gran stridore di pneumatici e, dietro l'angolo, un carabiniere gli intim di fermarsi. La risposta fu una raffica di colpi. Gilberto si butt a terra e non rialz la testa nemmeno di un millimetro per cinquanta lunghi secondi a partire dal suono dell'ultima detonazione. Intorno a lui una vera e propria carneficina. I carabinieri erano sicuramente morti, crivellati dai colpi. L'auto dei banditi aveva terminato la sua corsa contro un rimorchio di un Tir parcheggiato nello spiazzo. Lo stato dell'abitacolo non sembrava dare alcuna possibilit di sopravvivenza ai passeggeri. Infatti, una volta avvicinatosi si accorse che quel conglomerato di sostanza organica e inorganica non risultava avviluppata da auree vitali di sorta. Sul sedile posteriore, miracolosamente intatta una sacca lasciava intravvedere il suo ripieno di biglietti di banca. Impieg meno di un secondo a prendere una decisione. Allung il braccio, raccolse cinque o sei mazzette orientandosi verso quelle viola, gialle e verdi e ripart verso casa. Poco fiducioso nelle sue capacit di guida dopo un'esperienza cos sconvolgente si concesse una tappa ad una stazione di servizio. Avrebbe cercato di tranquillizzarsi difronte ad un cappuccino ed un cornetto o forse un muffin. C'erano solo due persone in coda alla cassa davanti a lui il primo stava chiedendo lumi sull'offerta combo per la colazione. Il cassiere recit la sua litania su cappuccio cornetto e spremuta a quattro euro. L'avventore chiese altre spiegazioni, Gilberto riconobbe quella voce e quella sagoma. L'addetto non si perse d'animo e descrisse nuovamente l'offerta del giorno cambiando qualche parola. Il cliente ancora non capiva. Alla terza spiegazione permanevano ancora dei dubbi. A quel punto Gilberto intervenne e, rivolto al cassiere, disse scusa, so che tu non puoi farlo. glielo dico io- quindi , verso l'avventore :- Pietro ... ma vaaffanculo !!!!!!-

COME UN TUBETTO DI DENTIFRICIO SECONDO PRIMOZANOTTI Primo si svegli madido di sudore, il sole era gi alto nel cielo e il caldo si faceva sentire. Allarg un braccio verso l'altro lato del letto senza incontrare alcuna opposizione. Apr gli occhi ne ebbe conferma. Olga se ne era andata, non l'aveva nemmeno svegliato per salutarlo, non gli aveva nemmeno lasciato una mail un telefono, un contatto qualsiasi. Primo lesse l'ora dal display del telefono. A quell'ora doveva gi essere in volo verso San Pietroburgo... Avevano passato una nottata al limite dell'incandescenza, Primo era riuscito a tenere il passo dello straordinario appetito di Olga solo grazie alle energie risparmiate nei tre mesi precedenti in cui un destino cinico e baro lo aveva costretto ad impersonare lo sgradito ruolo del casto. Aveva un viso carino, dai lineamenti infantili, tanto da sembrare una fanciulla anche dopo aver passato i quaranta, ma al dunque si era dimostrata una vera dura. Le piaceva comandare il gioco e amava giocarlo a lungo spaziando su entrambi il lati del campo. Se anni prima, quand'era giovane e stupido Primo fosse incorso in un'avventura come quella ne avrebbe sicuramente parlato con i suoi amici magari davanti ad una birra o ad una canna ricorrendo a locuzioni colorite come mi ha sbattuto sul letto e trombato per tutta la notte. Ma gli anni erano passati e, malgrado si sentisse ancora sufficientemente stupido non era pi giovane e quel ricordo l'avrebbe serbato per s. A fatica si alz dal letto e armeggi per prepararsi un caff. Si sentiva un poco come un tubetto di dentifricio, spremuto fino alla fine e poi gettato via e in fondo ne era contento. Non appena riempita la moka e posta sul fornellino elettrico Michele buss alla porta. Come avvisato da una vibrazione cosmica, si era giusto presentato per una tazza del prezioso infuso. Invitato ad entrare si sedette a terra sulla stuoia e aspettando la salita dello scuro liquido apr la sua sacca e, seguendo tutte le prassi del caso, riemp il suo lotto. Riempirono la caffettiera due volte, mentre tre volte svuotarono il chilloom. Come colazione non c'era male. Decisero di andare al mare, prima di uscire Primo diede un occhio al computer, alla mail, a facebook. Un numerino rosso, per un attimo pens che fosse Olga che gli richiedeva l'amicizia per rimanere in contatto. Invece era Gilberto un suo collega dei vecchi tempi quando nella poetica di Primo mangiare faceva inesorabilmente rima con lavorare. Prima dei quaranta quando un vecchio amico si faceva sentire dopo anni lo faceva era per comunicare una nascita o un matrimonio ora spesso si trattava di comunicare disgrazie. Con poco entusiasmo apr il messaggio. Non era una disgrazia, semplicemente gli chiedeva se ancora fosse alla ricerca di un socio.

GRAN GOURMET Lo chef del destino stava sapientemente amalgamando dosi di stanchezza e di malinconia per comporre il piatto del ritorno. Con dodici ore di volo dietro le sue spalle e diciotto chili di zaino sopra Primo Zanotti stava lasciando la metropolitana destinazione quel due locali in periferia che da una decina d'anni era uso chiamare casa. Nel salire le scale inspir la nuvoletta di fumo che un inguaribile tabagista aveva appena lasciato sulla soglia e rimase senza fiato. Dovette fermarsi a recuperare ossigeno per alimentare il suo sforzo. potrebbe andar peggio potrebbe piovere fu la citazione con cui una parte del proprio s tent di rincuorare il tutto. Intenzione che ben presto affog nelle prime gocce di pioggia. Dopo pochi passi era gi fradicio. I tuoni rombavano continui come se gli dei avessero dato fondo alle riserve di legumi dell'Olimpo. Quando il portone distava ancora un paio di centinaia di metri arriv anche la grandine. Fradicio, spossato e dolorante finalmente riusc a rientrare. And subito a recuperare la scatola di latta dei biscotti danesi dove era uso tenere attrezzi e materiale e si prepar un sigarettone condito con quel fumo che tre mesi prima aveva appositamente lasciato per rendere meno amaro il suo ritorno. Successivamente perquis la dispensa alla ricerca di qualcosa di commestibile, trov un paio di scatolette che lo avrebbero esonerato dal gravoso compito di affrontare la bufera alla ricerca di cibo. Una lattina di tonno ed una di fagioli. Le apr, ne mescol il contenuto e riemp il suo stomaco di siffatta prelibatezza. Quindi, finalmente sdraiato sul letto, attese che jet leg e stanchezza rapissero il suo corpo. Negli ultimi attimi di coscienza fece in tempo a domandarsi e ora che faccio?. Da quando la sua vita era deragliata dai binari imposti dalla routine della quotidianit ogni giorno si alzava e trovava una pagina bianca da riempire. Sebbene nulla al mondo l'avrebbe convinto a ricalcare i sentieri del certo e del predeterminato, quando l'ispirazione veniva meno si sentiva perso, sia che si trovasse in uno sperduto angolo del mondo oppure tra le pareti di casa sua. Il suo cervello provato dalla stanchezza delir un pensiero. Pens ad Hemingway che, difronte ad una pagina bianca che si rifiutava di riempirsi, scelse di lasciare la sua vita non con un sospiro ma con un botto. Primo non aveva nessuna intenzione di farla finita ma aveva bisogno di un ispirazione che gli impedisse di scivolare nell'accidia e l'ispirazione aveva bisogno della sua musa . Trov il sonno e sogn un Parnaso abitato dalle varie Cristina, Olga, Silvia, Natalie, Elisa, Simona, Annalisa,Judith Marta, Stella e da altre muse che non riconobbe o meglio che ancora non poteva riconoscere.

INCISIVO -Il budget annuale esaurito?- Claudia vedeva rosso, come il colore che da li a pochi giorni avrebbe tinteggiato il suo conto corrente. - Ma io ho lavorato tre mesi!! mi dovete pagare!!- - Signora, non posso farci nulla, non ho fondi per pagare i collaboratori le sue fatture andranno in pagamento col prossimo anno- . Mancavano ancora tre mesi alla fine dell'anno, novanta pranzi, novanta cene, novanta colazioni, centoottanta pasti e centoottanta euro per realizzali. Con forza butt la cornetta sul telefono interrompendo la comunicazione con quello strapagato dirigente che la stava condannando all'indigenza. Se quella conversazione fosse avvenuta faccia a faccia si sarebbe probabilmente procurata una denuncia per aggressione ma, a casa sua a stento riusc a reprimere una gran voglia di sfasciare tutto. vag per le stanze imprecando finch non si sciolse in lacrime. Non pianse a lungo, giusto il tempo di placare i nervi poi si ricompose. Claudia era una di quelle che in un linguaggio storpiato da secoli di societ patriarcal-maschilista vengono definite donne con le palle; per di pi non era la prima volta nella sua vita che si ritrovava col culo per terra e aveva sempre trovato il modo di rialzarsi. Anni prima, nel periodo in cui le cellule del suo corpo obbedivano ad un pulvisculare padrone, riusc a soddisfare il suo fabbisogno economico con attivit di commercio parallelo, sia nel campo dell'abbigliamento che dell'editoria. Attivit sufficientemente lucrose in quanto i suoi fornitori, completamente ignari di esserlo, non potevano richiederle saldo alcuno. Certo non aveva nessuna intenzione di rimettersi su quella strada ma sapeva che, se il livello della merda fosse salito, sarebbe riuscita a galleggiare... in un modo o in un altro. Apr la mail, neanche una risposta alle centinaia di curricula che aveva affidato alla rete. Non che ci sperasse pi di tanto. Nel suo settore il lavoro arriva col passaparola, tutta una questione di conoscere e di farsi conoscere e in quel periodo tutti i possibili datori che si trovavano nella sua di rete erano in crisi. Stamp qualche copia del curriculum e usc di casa. Arriv in un centro commerciale, in fondo si era sempre occupata di editoria e di moda, si sarebbe proposta come commessa avventizia presso negozi di vestiario e librerie, qualsiasi cosa, pur di tirare fine anno. Ben presto si rese conto che le commesse avventizie in un centro commerciale spesso sono under venti e quasi mai over trenta. In libreria si mise a sfogliare qualche sfumatura di qualche colore preso a caso sullo scaffale dei best sellers. Voleva pi che altro capire dove lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni avesse infilato il dispositivo antitaccheggio. Si sent osservata da un uomo alto ed elegante che la sua passata esperienza catalogava come addetto alla sicurezza, ripose il volume e riprese il suo giro. Dopo pochi passi il suo sguardo incroci un volto conosciuto. Poco pi di una comparsa nel film del suo passato, ai tempi faceva il pusher, era stata sua cliente per circa un anno nel periodo in cui aveva cercato di cacciare una polvere d'oriente con un altra d'occidente. Non si ricordava come si chiamasse si ricordava solo che le stava pesantemente sul culo. Sfortunatamente la riconobbe e la salut, con un'affabilit chimica che dichiarava la sua perseveranza nei vecchi vizi. Le diede addirittura un biglietto da visita : Cosimo Cipollaro agente finanziario e le disse di chiamarlo pure se avesse avuto bisogno... di qualsiasi cosa. Mise il cartoncino in tasca con l'intenzione di liberarsene il prima possibile. Anni prima aveva decisamente

rifiutato insistenti offerte di baratto tra le anelate polveri e le sue grazie. Claudia, ancora oggi orgogliosa di aver superato anni di tempesta senza aver mai ceduto alla tentazione di usare la sua figa come scialuppa di salvataggio dedic un pensiero a quel viscido essere non te l'ho mai neanche fatta annusare quando mi facevo, oggi non hai nemmeno la speranza di sognarla!. Prima che potesse guadagnare l'uscita ricevette un altro saluto. - Ciao Claudia Era l'addetto alla sicurezza che la teneva sott'occhio nella libreria. Claudia lo fiss e nel giro di pochi attimi la sua memoria riusc a fendere la cortina di nebbia che celava quell'immagine nel magma dei suoi ricordi e lo vide ricomparire con uno strano cappello in testa una giacca blu e dei pantaloni grigi. Era senza alcun dubbio lui il poliziotto che ,anni prima, l'aveva sorpresa con le mani nel sacco e, impietosito dalla bimba che portava in braccio, non solo non l'aveva denunciata ma le aveva addirittura lasciato cinquantamilalire. Fu la prima e l'ultima volta che si fece sgamare. - Ciao..rispose un poco imbarazzata . - Mi riconosci? Son passati molti anni .- -All'inizio non ti avevo riconosciuto ma ora ricordo sai a volte ci metto un po a ricordare le cose della vita precedente - - non ti preoccupare, anch'io ho cambiato vita, quando ho smesso di capire chi erano i buoni e chi i cattivi... ma come ti butta? E tua figlia come sta? - Oh lei sta bene, si diplomata ora si iscritta a psicologia a Padova e si trasferita dal padre che vive da quelle parti... io ho trovato un buon lavoro solo che quest'anno non mi hanno ancora pagato...- - Sono tempi grami... anch'io lavoro per un agenzia di sicurezza, non sono riusciti a rinnovare il contratto con questo centro commerciale e, a meno di miracoli, dal primo dell'anno siamo tutti a casa.. comunque ho gi in mente qualche attivit- e il tono con cui pronunci la parola attivit fu pi esplicativo di mille parole anzi,- prosegu l'ex tutore dell'ordine ti lascio il mio biglietto penso che possa esserci anche un ruolo adatto al tuo profilo.- - ti ringrazio ma penso di avere ancora qualche speranza di cavarmela con un lavoro, non sono ancora ad un livello di disperazione tale da cercarmi attivit.- Per di pi anche quando il percorso della sua vita si districava attraverso sentieri alternativi non aveva mai cercato societ, era sempre stata gelosa della sua indipendenza e orgogliosa di essersela sempre cavata con le sue forze. In frigorifero aveva ancora una busta di bresaola, un lusso che non si sarebbe pi potuta permettere per chiss quanto tempo ancora. Ne inbott un panino e ne gust profondamente il primo morso, il secondo, il terzo, ma non il quarto. Fu infatti durante la quarta boccata che sent la fastidiosissima presenza di qualcosa di molto duro tra il il cibo . Qualcosa che ben presto identific con un dente. La capsula che ricopriva uno dei suoi incisivi superiori si era staccata lasciandole una finestra aperta sul suo cavo orale. Il dentista l'aveva avvertita l'ultima volta la radice non tiene pi se il dente salta l'unica fare un impianto- un impianto!!! cazzo non poteva permettersi una pizza figurarsi un impianto!! Qualche lacrima lasci i suoi occhi ma ben presto le trattenne. Aveva due biglietti da visita in tasca, scelse il meno peggio e chiam.

ZECCA -Fermati va, che andiamo a fare un giro al centro commerciale - l'agente Cavicchioni accost la volante proprio di fronte all'ingresso, i due poliziotti scesero e proseguirono a piedi il loro giro di pattuglia. -Qui servirebbero quattro occhi - - per i taccheggi?- - see i taccheggi.... per la figa Cavicchi! un magazzino di figa qua dentro- in quel momento una borsa si ruppe e la sua proprietaria si chin a raccoglierne il contenuto proprio di fronte ai due tutori dell'ordine, esponendo involontariamente al loro sguardo un culo che, fasciato nell'aderenza dei leggings, rivelava sedimentazioni cellulitiche tali da renderlo poligonale. -insomma . dipende cosa uno intende per figa - Rispose Cavicchioni col tono di voce di chi ha appena segnato la rete del pareggio. Nel frattanto udirono delle grida Non mi tocchi!! mi levi le mani di dosso!!- I due si diressero verso la sorgente del problema. Un uomo alto, elegante, probabilmente un addetto alla sicurezza stava impedendo ad una donna di uscire dai tornelli del negozio. Ad evidenziare la natura non violenta della sua azione teneva le mani alzate e pacatamente cercava di rispondere alla crisi isterica simulata ad arte dalla sua avversaria. - nessuno la sta toccando signora solo che non pu uscire dal negozio senza pagare quello che si infilata sotto il giubbotto, dalle telecamere si visto chiaramente.- - inutile Giovanna non ci sei portata . la seconda volta che ti fai beccare in una settimana- intervenne Cavicchioni Fai vedere cosa ti rimasto per sbaglio sotto il giubbotto- era un vestito da poco, niente di particolare tutto sto casino per sta robetta...- - dopo un anno di cassa con figli a carico anche sta robetta un lusso rispose la donna a denti stretti. Il poliziotto pretese un documento e si appunt le generalit su un foglio di carta non che avesse intenzione di dare un seguito alla cosa, solo che voleva perlomeno romperle un po' i coglioni. Nel frattempo il collega pi anziano aveva con tutta la calma possibile raggiunto la scena Bastiano?!- -Mario!- L'uomo della sicurezza ed il collega dell'agente Cavicchioni dimostrarono una passata conoscenza e si persero in chiacchiere, Cavicchioni ad un certo punto li interruppe ho preso le generalit che devo fare ?- -lasciala andare se vorranno faranno denuncia- - Certo che faremo denuncia!- era arrivato anche il direttore del negozio deciso a dare seguito alla cosa forse per principio, forse per esempio o forse semplicemente perch era un poco stronzo - una scelta vostra... Cavicchioni, dagli gli estremi del verbale-. Poco distante da quel capannello Cosimo Cipollaro stava tranquillamente facendo il suo giro di riscossione del pizzo per conto della famiglia Flaccidi. - Quello invece non lo denuncia mai nessuno- si lasci scappare Mario l'uomo della sicurezza Che ci vuoi fare questa tutta gente senza coglioni, forti coi deboli e deboli coi forti-. - I tre si fermarono al bar a bersi un caff quindi si salutarono . Tornati in macchina Cavicchioni volle soddisfare qualche curiosit Il tipo, Mario, era un collega?- - si, abbiamo lavorato assieme un paio d'anni un sacco di tempo fa figurati si dimise dopo essere stato a Genova - -un po' Zecca?- - Mario? Un brav'uomo e...si, forse un po zecca lo -.

IL GRAN GIORNO Il gran giorno era arrivato. Come ogni venerd Cosimo Cipollaro iniziava la sua questua. Si muoveva da solo, ma due scagnozzi gli paravano il culo da debita distanza. Mario, li aveva individuati quasi subito, uno camminava una decina di metri sulla destra dell' esattore, l'altro lo seguiva pressapoco alla medesima distanza. La presenza di Claudia l'aveva aiutato a semplificare il piano. La semplicit rivoluzionaria era una delle sue citazioni preferite sebbene non ne ricordasse l'origine, per quanto ne sapeva poteva essere una frase del Dalai Lama come lo slogan di qualche spot pubblicitario. Segu la processione dei puntuti fino all'ultimo incasso. Il Cipollaro salutava i responsabili dei negozi come fossero vecchi amici o anche solo amici, poi si appartava con loro, ritirava da ognuno una mazzetta di banconote e la infilava nel borsello firmato che portava a tracolla. A quel punto toccava a Claudia, il suo compito era di capitare casualmente incontro al malvivente proprio dinnanzi al bancone del bar e accettare un aperitivo. Non appena verific che era riuscita a sedersi nel posto concordato proprio di fronte al piatto con i pomodorini datterino separati dal pancarr che li sosteneva da un velo di maionese. A questo punto raggiunse lo spogliatoio dei dipendenti e cominci ad attendere che il frutto maturo cadesse dall'albero. Lo spogliatoio del personale era diviso dal bagno degli uomini da una porta bloccata che, come addetto alla sicurezza aveva la possibilit di aprire con l'apposito grimaldello. Aveva precedentemente siringato i pomodorini con un potente lassativo e, assieme ad un panno generosamente imbevuto di cloroformio, attendeva. Circa mezz'ora dopo Michele Caramella osservava attonito il proprio boss scattare in piedi e cominciare a correre tenendosi le mani sul ventre. Interrog con lo sguardo il suo compare che con un cenno del capo lo invit a intervenire. Appena intuita la meta di quella corsa si rilass sta andando al cesso- si disse e, con passo regolare lo segu pensando di poter approfittarsi della situazione per concedersi quella pisciata che da ormai troppo tempo stava trattenendo. Si stava abbassando la cerniera dei pantaloni quando strani rumori attrassero la sua attenzione. La porta di un cesso era accostata, si avvicin, dallo spiraglio riconobbe il volto di Cosimo con una mano che gli teneva uno straccio premuto sulla bocca. Mise mano al cannone ma non fu abbastanza veloce. Mario escogit all'istante un piano per salvarsi il culo, si precipit sul caduto, gli prese la pistola, spar a Cipollaro proprio in mezzo alla fronte e rimise l'arma nella mano del morto. Un'azione veloce come l'attacco di un cobra tanto che all'arrivo del secondo sgherro era gi pronto a riceverlo con l'arma puntata e ad abbatterlo con due colpi ravvicinati. Alla prima detonazione i clienti del centro commerciale si ammutolirono all'unisono, quando il secondo colpo ruppe il silenzio urlarono in coro e si diedero alla fuga, al terzo colpo la galleria era gi completamente vuota. Anche Claudia fugg. Fugg bestemmiando nella propria mente e lanciando improperi contro quel Mario che le aveva garantito un' opportunit tranquilla e sicura. Prima di scappare ebbe la freddezza o forse l' incoscienza di afferrare quel borsello che il viscido aveva lasciato sulla sedia. Precipitandosi all'esterno per poco non si gett sotto un'auto. Il guidatore, vedendola sconvolta si offr di accompagnarla a casa. Era una persona

gradevole, gentile e anche simpatico, Claudia l'avrebbe volentieri invitato a prendersi un caff se non avesse sbirciato dentro il borsello. All'interno un arcobaleno di cartamoneta. Il grosso era arancione , un po' di verde, qualche tinteggiatura di giallo ed il viola, parecchio viola. Non riusciva a valutare ma sicuramente si trattava di diverse migliaia di euro. Il momento era delicato e doveva essere da sola. Un po' a malincuore salut il suo estemporaneo compagno di viaggio e torn a casa. Chiuse a chiave e abbass le tapparelle quindi si mise a contare i soldi. Erano di pi di quelli che si sarebbe anche potuta immaginare. L' esaltazione del momento era pi forte della paura di essere incappata in qualcosa di troppo grosso. In uno sprazzo di lucidit decise che le conveniva starsene un bel pezzo lontana da casa. Raccolse giusto due cose e part. Trov un Taxi, si fece portare fino a Bergamo, alla stazione, quindi con un paio di treni arriv fino a Padova per salutare sua figlia, sarebbe poi andata in quel posto in provincia di Lucca dove si era trasferita la sua amica Cinzia che l'aveva spesso invitata a passare qualche giorno da lei e poi . poi non lo sapeva, forse quel viaggio in India che meditava da tempo o forse qualcos'altro. Finch quei soldi sarebbero durati avrebbe vissuto ogni nuovo giorno come una tela bianca su cui dipingere la propria vita, avrebbe dipinto a volte capolavori e,forse pi spesso, croste ma in ogni caso sarebbero state le sue opere, non il semplice ricalco di tracce disegnate da altri.

ISPIRAZIONE E INSPIRAZIONE Durante il percorso da casa sua all' ipercoop Primo si interrog a lungo sul futuro dell'automobile. Non sull'auto in generale, sulle prospettive delle propulsioni ibride o sulla scommessa idrogeno, no, sul futuro della sua automobile in relazione alle sue finanze. Doveva abbandonare al pi presto il concetto stesso di propriet del mezzo di trasporto oppure trovare un sistema per sopportarne le spese. Avrebbe anche dovuto perdere l'abitudine di andare a fare la spesa in macchina ma a questo ci avrebbe pensato successivamente, intanto era all'ultimo semaforo prima del centro commerciale. Not una certa agitazione al''esterno della struttura. Troppa gente all'esterno, molti correvano, qualcuno urlava. Si avvicin con circospezione ed era praticamente fermo quando fu investito da un pedone. Una donna, anche una bella donna, attravers di corsa la strada e colp la macchina di Primo col proprio ginocchio sinistro e rimase qualche istante ferma nel suo dolore. Lui le si fece incontro per sincerasi che stesse bene e la trov in uno stato alquanto confusionale. Sparano, dobbiamo scappare!- e cerc di ricominciare la corsa. Il ginocchio dolorante la fece barcollare, Primo la sostenne. - Ferma!- le disse stai zoppicando, sali, ti accompagno in macchina- Claudia guard Primo negli occhi e decise che si sarebbe fidata, si accomod sul sedile di destra e disse il nome della via. Il tempo di prendere fiato e raccont della sparatoria al centro commerciale e dello spavento che si era presa. La via di Claudia distava un paio di chilometri ma il traffico normale dovette cedere il passo alle volanti ed alle ambulanze e impiegarono pi di un quarto d'ora per percorrerli. Bench non si fossero mai incontrati prima attaccarono discorso come fossero vecchi amici e, parola dopo parola Primo veniva conquistato dal suo fascino. Anche lei sembrava a suo agio fino, ad un certo momento quando d'improvviso divenne nervosa. Una volta a destinazione Primo si offerse di accompagnarla ma lei declin l'invito. Le lasci un suo recapito, lei no. Sposata! Dedusse Primo. Peccato, sembrava proprio il genere di musa che lo avrebbe potuto ispirare e invece dovette inspirarne il maleodorante ricordo che lasci nell'abitacolo accompagnato da un sonoro prot.

MUSA SCACCIA MUSA Primo non rivide pi Claudia se non nei suoi sogni. Poi il tempo cancell anche quelli. Quando, diverse lune dopo i fatti narrati, il destino sotto forma di un alito di vento scopr la cenere che teneva celato un vecchio fuoco Claudia non era pi presente nei suoi pensieri. C'era invece Stella tornata alla ribalta della sua vita. Si diedero appuntamento a Bali dove lei ormai risiedeva stabilmente e, assieme presero un aereo per Labuanbajo sull'isola di Flores, difronte alle isole del parco nazionale di Komodo regno dell'omonimo drago. Dovettero trascorrere una notte in citt poi, la mattino dopo trovarono una sistemazione pi consona alle loro aspettative, su una piccola isola punteggiata da non pi di una decina di spartani bungalows. L'acqua era bassa e trasparente, gi percorrendo la passerella del molo lo spettacolo era sconvolgente, pesci pappagallo, pesci scorpione, barracuda, razze e tanti altri esseri a cui nessuno dei due era in grado di dare un nome erano perfettamente visibili dall'alto e, prima che raggiungessero la striscia di sabbia bianca sulla riva, riuscirono ad avvistare anche un piccolo squalo da scogliera. Alla reception conobbero Bartolomeus, l'uomo che si occupava delle escursioni. Non appena inteso che Primo era italiano cominci a parlargli del Milan di cui era sebbene a distanza un fervente tifoso. Quindi presero gli accordi per partecipare alla visita all'isola di Rinca prevista per il giorno successivo alla ricerca dei draghi. Nei giorni successivi avrebbero potuto unirsi all'escursione a komodo e ad altro un paio di giri per snorkeling compreso quello alla scoperta delle Mante. Quella stessa sera Primo avrebbe ricordato il giorno della sparatoria al centro commerciale o meglio il giorno in cui aveva incontrato Claudia in seguito ad una bizzarra associazione di idee. Era immerso in un momento di tenerezza con Stella, le loro bocche stanche di sussurrarsi parole si chiusero tra di loro in baci appassionati quindi lentamente ma inesorabilmente come continenti alla deriva si diressero una al Nadhir l'altra allo Zenith. E fu allora che successe, un piccolo rumore ricco di erre, un alito di maleodorante brezza. Si fermarono un istante, risero, quindi ricominciarono. Prima di riaccostare la sua lingua alla porta della vita tra le gambe di Stella, Primo ebbe come un flash back e ricord la puzzetta che Claudia a suo tempo gli lasci come souvenir e immagin i pendii del monte Parnaso, laddove risiedono le muse, coperti di ubertose piantagioni di ceci e fagioli.

CATWOMAN Carlotta Liverani nata a Motta di Livenza il 16/08/1947 e residente a Milano aveva appena terminato di declinare le proprie generalit e stava per entrare nel merito della denuncia. Cristina , dall'altra parte della scrivania, stava facendo ricorso a tutta la sua professionalit per celare il suo disgusto. Carlotta Liverani puzzava di un odore intenso e animale. Pip di gatto probabilmente. Anni prima un dolce micetto aveva espletato la sua minzione sul cofano della sua Y10 appena comprata proprio laddove stanno le prese d'aria ed il risultato fu terribile. Le ci vollero parecchi giorni di costante applicazione di detergenti e deodoranti per togliere quella puzza dall'abitacolo, giorni in cui, incurante dei rigori dell'inverno, dovette viaggiare coi finestrini spalancati ed evitare di invitare chicchessia a bordo della propria vettura. Giorni che le tornarono alla mente durante la verbalizzazione della denuncia della Liverani. Fu un vero sollievo quando finalmente appose la sua firma sulle tre copie di prassi e usc dall'ufficio. Il termine del supplizio coincise anche con la fine del suo turno. L'afrore di minzione felina dalla porta delle narici era penetrato nel suo cervello e, guidando verso casa non fece che agognare una doccia riparatrice . Rientrata a casa represse la sua indole di donna rigorosa e ordinata e si spogli lungo il corridoio lasciando cadere gli abiti a terra per affrettare il suo rendez vous con lo scroscio di acqua calda purificatrice. E fu solo grazie a quella fretta irrazionale che pot salvare la serata. Se avesse aperto il computer con quel dannato odore ancora saldamente impresso nella sua coscienza ben difficilmente avrebbe potuto trattenere il vomito alla vista della foto che il Figa le aveva mandato. Il Figa in quel periodo era in cassa, per tre mesi, da quando un incendio aveva distrutto il capannone dell'azienda dove lavorava. Uomo pieno di risorse e con molteplici interessi non rischiava certo di annoiarsi. Infatti aveva appena concretizzato un progetto a cui stava lavorando gi da alcuni giorni. La mattina di buon ora si era recato da un macellaio che gli era stato raccomandato da amici fidati e si era procurato gli ultimi ingredienti: le orecchie ed il piedino. Durante il giorno si dedic a realizzare una Cassoeula di quelle con la C maiuscola completa di tutti i cazzi e controcazzi che la tradizione prescrive. Una volta terminata l'opera le scatt un primo piano col suo nuovo Smart Phone e sped l'immagine a Cristina per invogliarla ad essere sua ospite per la cena. Fortunatamente, dopo la doccia calda, l'olio al sandalo spalmato sul corpo ed una gigante sigaretta aromatica che il suo ruolo di tutore dell'ordine non le avrebbe dovuto permettere, Cristina si era riappacificata col mondo. Vide la foto di tutti quei pezzetti dell'animale per eccellenza affrontare la catarsi lasciandosi lievemente affogare in un mare di verza e pens che aveva fame. Pens inoltre che amava il Figa e solo allora cap che aveva caricato un po troppo la sua sigaretta. Il processo di digestione dei cibi comporta un notevole richiamo di sangue da parte dello stomaco . La quantit di sangue necessaria varia a seconda della quantit e della qualit e della quantit del cibo ingerito. Ne consegue che l'assunzione di Cassoeula pu generare come effetto collaterale una temporanea disfunzione erettile. Entrambi erano coscienti di questa eventualit. Permeati di razionalismo realizzarono che la

compatibilit tra sesso e cassoeula poteva essere garantita se il sesso precedeva la cassoeula, invertendo l'ordine dei fattori il risultato sarebbe drasticamente cambiato. Iniziarono a desinare a ora tarda. Prima di essere inondate dalla verza le loro papille gustative avevano loro donato il sapore dei rispettivi corpi e dei nettari che secernettero nel momento del piacere. Non soddisfatti misero a dura prova le doghe del divano. Il desiderio e l'energia non gli manc, si ebbero a lungo, spesso cambiando la posizione ed infine anche il percorso. Esausti e soddisfatti pensarono poi a riempire i loro stomaci del pregiato intruglio dedicandosi nel frattempo a svuotare un paio di bottiglie di bonarda. Il grappino se lo gustarono stravaccati su quello stesso divano che poco tempo prima aveva conosciuto il loro dinamismo. Accesero la televisione giusto perch non avevano un caminetto. Ad un certo punto il video si riemp di gatti inconsapevoli attori di una pubblicit di cibo in scatola. Cristina memore dell'esperienza del pomeriggio si lasci scappare un commento :no, basta gattti!- - Figa!... cazzo t'hanno fatto sti gatti?- si inform il Figa no, non i gatti... che oggi al commissariato venuta una signora per una denuncia che puzzava di piscio di gatto e mi toccato sorbirmela in ufficio per mezz'ora buona... tra l'altro sta nella via dei tuoi ...- - ah ah ah, figa, hai conosciuto catwoman! Quando eravamo sgarzi la chiamavamo cos una gattara veramente hard core di quelle che girano tutta la notte a portare sacchi di cibo. Da quando si separata e i figli se ne sono andati ha la casa libera e quando trova dei cuccioli o dei gatti malati se li porta a casa per curarli meglio. Arriva anche ad averne una ventina contemporaneamente..Fece una pausa, prese un sorso dal suo bicchiere di grappa, accese un joint che teneva gi pronto sul tavolino, tir ancora due o tre volte e lo pass. Poi, ormai incuriosito, prosegu cosa aveva da denunciare catwoman?- - niente.. dice che qualcuno sta avvelenando i gatti- - S figa! proprio niente non direi - - si ma, quando le ho chiesto dove aveva ritrovato i corpi e se aveva avvertito l'ufficio d'igiene, questa tutta serafica mi fa ma non mica sono morti, che si comportano in modo strano come se li avessero drogati e la luce dei loro occhi non pi gialla, azzurra mi sa tanto che questa ha dato fuori di matto- -proprio proprio giusta magari non la ma se catwoman dice che i gatti hanno qualcosa di strano vuol dire che figa.... i gatti hanno qualcosa di strano sentenzi il Figa .

LA NONNA PRUDENTE La sera successiva il Figa cen dai suoi genitori, ormai gli unici che lo chiamavano ancora Paolo. Per tutti gli altri era ormai da anni il Figa. Cristina anche nell'intimit lo chiamava Figa, il che suonava in qualche modo equivoco. Era come se il suo vero nome fosse rimasto dietro il cancello che si era chiuso alle sue spalle. L avrebbe atteso la sua prossima visita per poter essere nuovamente pronunciato. Accompagnato dal suo soprannome si incammin verso casa che il pieno dell'auto in tempi di cassa integrazione era un tesoro da spendere con assoluta parsimonia. Qualche decina di metri davanti a lui c'era il camion della pulizia delle strade non pi foriero di multe come ai suoi tempi grazie alla tecnica dei getti d'acqua. Il lampeggiante giallo sul tetto del mezzo illuminava la via in modo intermittente con un effetto un po' da discoteca di periferia dei primi anni ottanta, effetto che pareva avere degli estimatori. Una pattuglia di gatti randagi stava seguendo l'autobotte mantenendo un comportamento che avrebbe stupito uno studioso di etologia. Era come se si stessero addestrando per un numero da circo tali erano i salti e le piroette in cui si esibivano. Un paio si drizzarono sulle zampe posteriori e per almeno dieci metri si mossero da perfetti bipedi. - Catwoman aveva ragione, i gatti erano strani!pens il figa e si avvicino per osservare meglio e vide gli occhi dei felini e non rilucevano della loro normale luce gialla ma di una strana tonalit di azzurro. Prese il telefonino e cerc di riprendere qualche particolare della scena ma la luce era troppo scarsa perch il filmato rendesse pienamente l'idea della situazione. Poco dopo si sent chiamare. Erano Geppo e Nunzio, due storici sconvoltoni del quartiere, il Figa non li vedeva da anni e non cap l'entusiasmo con cui lo stavano salutando finch quando non fu loro appresso cap che erano sotto di qualcosa, qualcosa di strano che non voleva neppure sapere cosa fosse. Sembravano contenti ed erano estremamente loquaci, al limite della logorrea. Nel giro di pochi secondi fu erudito sulla loro vita negli ultimi dieci anni, seppe ad esempio che Nunzio era andato a vivere ad Amsterdam e si trovava a Milano solo per una settimana, ad un certo punto smise di cercare di dare un senso alle loro parole limitandosi ad ascoltarle come una musica di sottofondo e si accorse dei loro occhi. Avevano un alone leggermente luminoso che fuoriusciva dalle loro pupille, un alone azzurro, della stessa tonalit degli occhi dei gatti. Pens a sua nonna, donna saggia e prudente, che, quando cucinava piatti a base di funghi ne faceva sempre assaggiare al gatto prima di servire in tavola. Geppo di colpo prosciug il suo fiume di parole e guard il Figa fisso negli occhi per mezzo minuto poi, come se ne avesse letto i pensieri gli disse di non preoccuparsi che i gatti stanno tutti bene. Si era convinto; non sapeva che tipo di cazzata quei due avessero combinato ma capiva che non erano cazzi suoi e, casomai Cristina avesse voluto indagare sul caso dei gatti strani l'avrebbe fatto senza la sua consulenza

PSICONAUTICA CASERECCIA Nunzio rivedeva Milano dopo quasi un anno di un assenza che non gli era affatto pesata. Certamente era contento di rivedere i suoi e qualche vecchio amico ma, dopo qualche giorno, questa citt cos grigia e conformista ricominciava a stargli stretta come dieci anni prima quando era partito alla volta del Nord Europa. Questo giro offriva Geppo,il suo vecchio socio di sconvolture. Pochi giorni prima gli aveva spedito una mail intitolata EUREKA!!!. Il testo era piuttosto sconclusionato: la pi grande scoperta dell'umanit dai tempi della penicillina!! e senza il tuo aiuto non ci sarei mai riuscito!!! vieni devi provare tu stesso!!! seguiva in allegato un biglietto per Milano a suo nome. Nell'ultimo anno era riuscito a spedirgli con ingegnosi espedienti una quantit di organismi micotici che andavano dallo psylocybe cubensis messicano a quel parassita dei cereali che prende il nome di segale cornuta; gli aveva anche procurato alcuni peyote gi in et per essere raccolti. Forse il suo vecchio compare era riuscito a combinare qualcosa di buono con tutte quelle leccornie o forse era completamente uscito di testa, forse la seconda ipotesi era pi plausibile della prima. Lo venne a prendere all'aeroporto, Si vedeva che era inquieto, che aveva un grosso rospo incastrato nella gola. Si trattenne finquando non furono all'interno della sua Panda vecchio modello quindi scaten le cataratte della sua logorrea. Cominci con una sua teoria sulla complementariet degli effetti psicoattivi di diverse categorie di sostanze allucinogene. Dopo una serie di esperimenti si era convinto di poter combinare diversi principi attivi per ottenere una gamma pi ampia di effetti. Us l'espressione spalancare le porte della percezione. Quindi cominci a disquisire sulla necessit che le sostanza complementari fossero accompagnate da una serie di sostanze antagoniste che le rendessero compatibili con le necessit della vita corporea. Per esempio il tarassaco ed il cardo mariano potevano essere combinati con gli estratti di funghi allucinogeni per le loro propriet epatoprotettrici. Mentre per ridurre i rischi di paranoia pensava che le molecole psicoattive dovessero nuotare in acque rese placide dall'oppio. Nunzio stava affogando in quel mare di parole e cerc di cambiare discorso. - Geppo, ma tu che cazzo fai nella vita? Cio nel senso, ti ho mandato pi di duemila euro di belle cose solo quest'anno e mi mandi anche il biglietto, insomma te la passi bene o hai un buon lavoro o fai movimenti- - no, ne l'uno ne l'altro, avevo un lavoro, mica tanto buono ti devo dire, ma mi sono licenziato tre anni fa dopo che i miei se ne sono andati. Ho investito i soldi della loro casa e della mia liquidazione nelle mie ricerche. Ho preso in affitto uno scantinato dove c'era la carrozzeria del signor Bruno e ho allestito un laboratorio. Pensavo di arrivare prima a ricavare qualcosa di commerciabile ma non puoi capire le difficolt. Ogni cazzo di molecola si estrae in un modo diverso, ci sono quelle che si sciolgono in alcool e quelle che si attaccano ai grassi, quelle che si estraggono a freddo, a caldo e a caldissimo. Poi devi sempre tener conto di non mescolare sostanze acide e alcaline.....- Geppo parl ancora ed ancora ma Nunzio non fu pi in grado di ascoltare, limitandosi a starlo a sentire come se fosse musica dall'autoradio. Uscito dall'autostrada prese direttamente per il laboratorio. In un angolo dello scantinato aveva portato qualche vecchio mobile e aveva creato un angolo soggiorno, fece

accomodare l'amico e mise sul fornello l'acqua per il t. A fianco del soggiorno il laboratorio vero e proprio cio un banco da lavoro ingombro di alambicchi, fornelli bunsen e altri oggetti a cui Nunzio non sarebbe stato in grado di dare un nome. Il resto dello scantinato era occupato da grosse casse di legno. Dei fili di luce ne uscivano laddove le assi non erano sufficientemente chiuse le une alle altre. Geppo aveva creato all'interno di ognuna di queste casse un microclima ottimale per le specie vegetali che conteneva. Geppo riusc a frenare la sua eccitazione fino a che il t non fosse pronto quindi apr un cassetto e ne estrasse due boccette. - Eccolo! Disse con aria trionfante il soma del ventunesimo secolo, l'allucinogeno pi straordinario che l'umanit abbia mai conosciuto!- Prese una zolletta di zucchero di canna grezzo e le fece cadere sopra tre gocce dalla prima boccetta quella formata da una miscela di oli essenziali, quindi due gocce dalla seconda, la soluzione idroalcolica. Ripet l'operazione su una seconda zolletta.- Ecco, prendine una, una dose leggera ma sufficiente per rendere l'idea-. Nunzio prese la sua zolletta e la accompagn bevendo il suo t. Dapprima non ci fece caso ma dopo qualche sorso si rese conto che era un t buonissimo, forse il migliore che avesse mai bevuto. Una bont che non si limitava al gusto ma che portava piacere anche durante la sua corsa all'interno del suo corpo. Poteva seguirlo, poteva sentirlo anzi, poteva sentirsi lui all'interno del suo stomaco. Forse con un poco di zucchero in pi sarebbe stato ancora meglio, prese il cucchiaino e si ferm un attimo a osservarlo, non aveva notato che fosse cos lucente, come una stella che, stanca di peregrinare per lo spazio, fosse venuta a cercare ricovero nel laboratorio di Geppo. Cominci a sentire le onde infrangersi nel suo ventre e portare la loro schiuma di follia sempre pi in alto fino a riempirgli la testa in un orgia di spruzzi. Per poi rilasciarla nella risacca rioccupandola con l'onda successiva. Cap che quella roba stava gi cominciando a fare effetto . Si rivolse verso Geppo per ragguagliarlo sulle sue sensazioni e fu allora che vide i suoi occhi luccicare di una strana luminescenza azzurra. Ed erano solo i primi effetti. Uscirono, Il quartiere sembrava pi bello, era come se tutto, case, auto, alberi e strade fosse stato ridipinto da poco. I lampioni erano straordinariamente luminosi, come se un dio bizzarro e fantasioso avesse attaccato dei piccoli soli infuocati ai pali di sostegno. Dopo pochi passi incontrarono il Figa e lo salutarono come se fossero anni che non lo vedevano, in effetti erano passati anni dall'ultima volta che si erano incontrati. Scambiarono quattro chiacchiere, ovvero Nunzio e Geppo sfogarono la loro logorrea allucinata mentre il Figa riusc a intercalare giusto qualche monosillabo. Ad un certo punto Geppo visualizz un lampo nero attraversare l'aura del Figa, cap che centravano i gatti, quei simpatici micetti a cui Geppo aveva fatto assaggiare i suoi intrugli prima di assumerli personalmente. Lo guard negli occhi e gli disse con la voce pi rassicurante che era in grado di emettere di non preoccuparsi che i gatti stavano tutti bene. Ebbe anche un'altra immagine, la nonna del Figa, ovvero un'anziana signora che una voce captata dalla sua mente definiva la nonna del Figa ma quello non cap proprio che cazzo volesse dire. Proseguirono poi in direzione della montagna di birra dove lavorava Gianna con cui Geppo da anni viveva una relazione profonda anche se non esclusiva. L Nunzio rivide facce che gli furono amiche negli anni della sua vita milanese e si tuff nella compagnia con tutta l'energia della sua euforia psicotropa. Alla chiusura Geppo torn a casa con Gianna

mentre Nunzio accett il passaggio offertogli da Marica. Con la c in quanto crasi di Maria Carmela i due nomi che riportava sulla carta d'identit. Il mattino Nunzio dovette svegliarsi presto, Marica doveva andare a lavorare. La luce del sole penetr nel suo cranio una volta distaccate le palpebre accendendo il suo cervello per una nuova giornata. Fu cos che , privo dello scudo della lisergia, accus il colpo. La straordinaria luce che rendeva magnetico lo sguardo e magico il corpo della donna che aveva amato nella notte era svanita con l'effetto dell'intruglio. Nella mera realt Marica era una donna simpatica, amicona, con modi bonari forse un poco rustici, nascosta in un corpo tendente all'obesit. Nunzio la vide per la prima volta senza le lenti pscicotrope, ancora nuda, not i rotoli di pinguedine che ne fasciavano il corpo e la sua mente ridest il coatto vagamente maschilista che era stato in giovent formulando un estemporaneo pensiero minchia! Mi son trombato l'omino michelin!. Il lato positivo era che quella roba di Geppo funzionava davvero e ci si potevano ricavare un sacco di soldi! Gerber! Doveva portare Geppo da Gerber, un vero guru degli allucinogeni per cui aveva lavorato qualche anno prima ad Amsterdam. Il problema erano i reumatismi, il motivo per cui Gerber aveva lasciato la fredda Olanda e trasferito la sua attivit nel sud dell' India in un piccolo villaggio dello stato di Goa.

INCONTRARE DIO AL TRAMONTO Dopo un mese di duro lavoro Nunzio e Geppo si presero in affitto una casetta vicino al mare per godersi una meritata vacanza. Gerber aveva provato l'intruglio creato da Geppo. Riconobbe l'effetto di un particolare fungo allucinogeno delle foreste dello Yucatan comunemente venduto in tutti gli smart shop olandesi, tutto il resto era semplice ridondanza, frutto degli onanismi intellettivi di Geppo che solo la sua condizione di allucinato abituale aveva trasformato in oggettivit scientifiche. Riconoscendo per a Geppo una notevole esperienza nell' estrazione e distillazione dei principi attivi offr ai due di lavorare nel suo laboratorio. Non sarebbero diventati ricchi come pensavano comunque riuscirono a tirarci fuori un buon mazzo di quattrini. Avevano conosciuto due viaggiatrici russe Olga e Svetlana e le avevano invitate da loro. Era mercoled e ci sarebbe stato un party decisero di prepararsi con qualcosa di buono proveniente dal laboratorio di Gerber. Sal prima ad Olga che corse alla spiaggia per godersi i nuovi colori del tramonto. Sal un po troppo forte tanto che presto url, prima in russo, poi in inglese came here!! there's god over the sea! And he's gonna speak to us!- Nel frattempo Sal anche agli altri tre che corsero a raggiungere Olga per non perdere nemmeno una congiunzione del discorso con cui dio gli avrebbe chiarito tutti i misteri dell'esistenza. Una mucca che placidamente ruminava qualche erba rinsecchita entr dalla porta di casa frettolosamente lasciata aperta in cerca di qualche leccornia. Primo Zanotti a poce centinaia di metri di distanza aveva appena finito di armeggiare col motorino arrivando alla definitiva conclusione che, malgrado la lancetta dell'indicatore segnalasse ancora almeno mezzo serbatoio, la benzina era finita. Leg il mezzo e si incammin lungo la strada nella speranza di poter trovare al pi presto uno shop che gli vendesse una bottiglia di carburate. Il sole stava tramontando e il crepuscolo tropicale non dura che pochi attimi, avrebbe portato a termine la sua missione al buio. Cerc di affrettare il passo finch una scena alquanto bizzarra non accese la sua curiosit : quattro personaggi, due uomini e due donne, stavano schiamazzando sulla spiaggia, tenevano lo sguardo rivolto al cielo e alzavano le braccia facendo vibrare le mani aperte come fossero impegnati in uno scatenato coro gospel. Infatti qualcosa cantavano o meglio urlavano, perlopi frasi sconclusionate, strane invocazioni a dio o al divino in inglese e in italiano pi alcune in russo che Primo non aveva possibilit di capire. Qualcosa di davvero forte doveva averli presi tutti quanti piuttosto male, comunque sembravano contenti come contenta sembrava quella mucca che usciva dalla porta di una casa masticando fogli di carta. la magna carta pens Primo e mentalmente sorrise alla sua stessa battuta. Una volta che fu pi vicino l'ultimo raggio di sole del giorno gli permise di distinguere nel pasto del bovino i colori ed i disegni di una mazzetta di banconote. Chiss, pens, se quei quattro sarebbero stati ancora cos contenti una volta realizzato che tutti i loro soldi erano finiti in vacca.

RACCHI PURACCHI

Il mondo vivo e reale tentava di intromettersi in un corpo conquistato dal sonno iniettandovi stimoli sensoriali. Il sovrano onirico che lo stava governando cercava di rimandare il momento della propria abdicazione confondendo quegli stimoli tra l'improbabile trama dei sogni. Si veniva cos a creare quell'interregno tra la fantasia della notte e l'algida logicit del giorno laddove tutto sembra possibile. Sembra possibile ad esempio che il rumore dello sciacquone, esageratamente prolungato dal vicino del piano di sopra che evidentemente non considerava il sonno altrui come degno di rispetto, diventasse lo sfiatatoio di una gigantesca balena appena uscita dal funtanen del prev. Ed ecco che un ricordo casualmente estratto dall'urna dell'inconscio ag come grimaldello affinch i fantasmi potessero entrare in quell' universo temporaneo ed instabile. casomai dal funtanen del prev pu uscirci anche una balena disse il primo fantasma cos come aveva detto nel mondo vero pi di quaranta anni prima e sempre come allora un padre sorrideva compiaciuto di quello slancio di fantasia . Il mondo vero stava mandando altri segnali e la veglia cosciente stava riprendendo il possesso del corpo disteso mentre la sua coscienza onirica gridava ai due spettri di non andarsene, di tornare, ma non erano loro ad andarsene bens lui ad essere risucchiato dal vortice della veglia. Il corpo si svegli piangendo al ricordo di un padre che non pot godersi la pensione perch gettato tra i pi dalla malattia dopo tre anni di inenarrabili sofferenze e ancor pi di un fratello, travolto dal male di vivere, che scelse di appendere la propria vita ad una corda. Nei primi attimi di veglia ancora non capiva dove fosse finch una voce non lo trasse definitivamente alla realt. Fortunatamente non era solo, Marta era con lui, si era alzata per prima e, nel vedere le lacrime solcare il volto di Primo si era preoccupata -che c' ? cos' successo?- gli chiese accarezzandolo. Racchi Puracchi, runchitrunchitranchi sparatatrunca furono le prime tre parole che gli venne in mente di usare, tre parole che nell'infanzia suo fratello aveva ideato come le prime tre parole di una nuova lingua. La razionalit ormai tornata in possesso del suo corpo glielo sconsigli, sarebbe stato troppo complicato da spiegare niente .- si limit a dire -solo un sogno - alz la testa e la baci, ringraziando il fato di avergliela fatta trovare a fianco . Lei aveva gi preparato la sigaretta per il dopo caff, ma decise di accenderla subito perch scacciasse quel momento di malinconia. Dopo il caff ne avrebbero confezionata un'altra che la gangia non gli mancava ma prima fecero all'amore, per pochi minuti, visto che di primo mattino Primo era sempre precoce . Prima che il mattino morisse erano in macchina direzione Malpensa, Marta era in partenza e i due non si sarebbero rivisti, forse, che qualche mese dopo dall'altra parte del mondo.

IL BANCO PIANGE Lanciato in quarta corsia ben oltre il limite legale di velocit Giorgio stava inveendo contro un automobilista reo di ostacolare la sua corsa. Con voce sguaiata url una singolare congettura riguardo la professione della madre del conducente del veicolo giudicato troppo lento. -Tua madre fa i pompini col culo a cinque euro!!! - ascolt quella frase stupito di essere stato lui stesso a pronunciarla. Non l'aveva pensata, non era nel suo stile, non era sua. L'uscita dal tabagismo si stava rivelando pi dura del previsto tanto che mentalmente aveva gi accettato l'idea della resa. Aveva il pacchetto in tasca e vaffanculo, ne avrebbe acceso una. Ma non in macchina, il presidente non sopportava l'odore di fumo e gli avrebbe fatto un culo quadro. Attese di essere arrivato a Malpensa, di aver accostato in un area riservata alle forze dell'ordine per uscire ed accendersi il suo agognato veleno. Fece appena in tempo a godersi la prima boccata di fumo che ecco comparire Il presidente. Diede la tirata pi forte che i suoi polmoni gli potevano permettere ma dovette gettare almeno mezza sigaretta. Il Presidente era in splendida forma rilassato e abbronzato tornava dai Caraibi, Giorgio apr lo sportello posteriore salutando con un buongiorno e bentornato Presidente - Questi non interruppe la conversazione con il suo amico dirigente di cliniche private nemmeno per un cenno di risposta, salirono entrambi sul sedile posteriore. Solo una volta accomodato si rivolse all'autista- Giorgio, portaci in ufficio- poi, rivolto all'amico dirigente cos ti firmo subito la nomina e ce ne andiamo a dormire- - alla faccia del Desantis - - si, buono quello, alla sua et non ha ancora capito che non si possono dare le carte quando il banco piange . Risero alla battuta di un ghigno sinistro, come fossero due iene che avevano appena avvistato una carogna. Continuarono poi i loro discorsi senza far caso alla presenza di una terza persona nell'auto. Si misero a rievocare le loro avventure vacanziere con particolare riferimento ad una certa Marisol a quanto pare una splendida fanciulla con una spanna di sorpresa. Giorgio si mise a cantare mentalmente tanto per non ascoltare che gi l'astinenza da nicotina lo stava rendendo nervoso e i discorsi di quei due loschi figuri ingrassati dalle sue tasse lo avrebbero potuto indurre a gesti inconsulti.

IL CANTO DEL GEKO Giacomo apr gli occhi ben prima che l'apposita funzione del suo cellulare ricordasse che l'ora era giunta. Carlotta al suo fianco era ancora assopita. Fuori il buio di una notte senza luna era squarciato dall'onomatopea rettile del canto del geko. - ghee- ko, ghee koo, ghe-koo -. La barca che li avrebbe portati via da quel luogo dove avevano deciso dieci giorni prima di lasciar agonizzare quel che restava del viaggio partiva prima dell'alba, dovettero paccare gli zaini alla sola luce della torcia elettrica immersi nella paura di perdere qualcosa di importante rimasto celato dalle tenebre. Si imbarcarono scambiandosi poche parole ammutoliti dalla malinconia del ritorno. La luce del sole fece capolino da dietro i monti della vicina Flores trasformando cielo e mare in una tavolozza di colori violenti che sembravano salutare i due viaggiatori come un saluto sembrava essere quello di una coppia di delfini che saltavano in mezzo ad un mare rosso fuoco. Lasciavano un isola di quelle che ti portavano ad ammetter che s, esiste una remota possibilit che un dio ci sia veramente ad aver creato tutto questo. Fede assai effimera, persa in un ora di navigazione, all' approssimarsi della citt di Labuanbajo e al conseguente avvistamento di comunit di immondizia che felici solcavano il mare. Lasciato il loro luogo li attendeva un tunnel di non-luoghi destinato a durare tutto il giorno. Il piccolo aeroporto di Labuanbajo da cui partirono con un piccolo aereo in direzione del pi grande aeroporto di Denpasar laddove un aereo pi grande li avrebbe condotti ad un aeroporto ancora pi grande Jakarta ivi li attendeva un aereo ancora pi grande destinato ad un aeroporto sterminato, Bangkok. Carlotta aveva intenzione di fermarsi alcuni giorni in Thailandia approfittando per acquistare merci per quello che generosamente usava definire il suo business. Giacomo invece trascorse una sola notte nella megalopoli asiatica da dove il giorno dopo un altro aereo l'avrebbe riportato alla sua routine normata dal contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Durante le tre ore di scalo a Dubai, approfittando dei computer che qualche sponsor metteva a disposizione dei viaggiatori in attesa riusc anche a trovare anche un passaggio da Malpensa a casa. Il suo vecchio e buon amico Antonio si offr di venirlo a prelevare all'aeroporto visto che, in contratto di solidariet, aveva del tempo a disposizione. Un buon amico sempre un buon amico ed il buon Antonio ne diede ulteriore prova quando, una volta in auto estrasse un joint extra size per addolcire il ritorno del suo compare. Si stavano godendo il sigarettone finnquando Antonio non fren di colpo e il joint cade atterra. Erano riusciti a salvarsi da un'immane catarsi automobilistica per una questione di pochi centimetri. Si guardarono in faccia, Giacomo raccolse il joint e lo terminarono prima di uscire a verificare se potevano rendersi utili .

SPARATATRUNKA Giada fece un'immane fatica ad alzarsi dal letto. La sera prima aveva esagerato con il bere, si ricordava di sei cuba libre e di una sorsata di una bevanda calda viscosa e vagamente salata ma quest'ultima non era che una conseguenza delle prime sei. Dimostrando notevole forza di volont e spirito d'abnegazione, indoss la sua uniforme arancione e and al lavoro. Alla sede della croce turchese trov Claudia, erano di turno assieme quel mattino come assieme erano state perlomeno per la prima parte della sera precedente. Bevvero il caff silenziose davanti alla macchinetta a cialde e presero il loro posto sull'autolettiga. Nessuna delle due se la sentiva di guidare e al volante si mise Piero. Avevano un breve tragitto da compiere prima di raggiungere il loro punto base, Claudia parl per prima ci sei andata gi pesante ieri eh ?- Giada non rispose ma il suo sguardo fu pi esaustivo di mille parole -...senti ma ad un certo punto te ne sei andata con quel biondino dimmi un po'.... com' andata insomma gliel'hai data?-- sai che io non la do a nessuno, al massimo la presto -quindi?- -quindi bho ero completamente in bolla- - non dirmi che non ti ricordi - no, no mi ricordo.... pi o meno che sinceramente mi ricordo pi il suo cazzo che la sua faccia- - certo,- rispose Claudia in tono da canzonatura quando bevi ti comporti proprio come come un uomo - - bh almeno non hai detto da troia lo stesso, lo sai che gli uomini sono tutte puttane- La radio interruppe questa conversazione sui massimi sistemi con una chiamata urgente, un incidente, qualcosa di grosso. Si trattava di qualcosa di realmente grosso, una decina di auto accartocciate le une contro le altre. Forte odore di carburante e di gomma bruciata, ovunque briciole di vetro e sangue, sangue sull'asfalto, sangue che colava dalle lamiere delle auto. Piero Claudia e Giada scesero dall'ambulanza e rimasero bloccati. Sebbene la loro professione avrebbe dovuto abituarli a macabre visioni questo era troppo anche per loro. - Qua ! Svelti, questo ancora vivo!- url un uomo abbronzato vestito troppo leggero per la stagione. Giada fu la prima a portarsi al capezzale del ferito ma non pot fare altro che raccogliere le sue ultime parole, dapprima confuse, qualcosa come racchipuracchi runchitrunchiqualcosa l'ultima invece chiaramente sparatatrunka.

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