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un’architettura in sotterraneo
(ed in particolare il suo involucro)
deve soddisfare un insieme di
requisiti più ampio di quello tipico
di una struttura fine a se stessa
Doppia struttura
(provvisoria e definitiva)
CONCETTO DI FONDO:
realizzare una vasca
impermeabile
provvisoria e
successivamente una
definitiva
OBIETTIVO:
eliminare
l’acqua con
pompe senza
arrecare danni
agli edifici a
bordo scavo
emungimento corretto emungimento errato
Prof. Angelo Lucchini
POLITECNICO DI MILANO
BEST - Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito Building & Environment Science & Technology Department
METODI DI IMPERMEABILIZZAZIONE
Cavità Drenata
• Sistema Esterno
• Sistema Sandwich
• Calcestruzzo speciale
di alta qualità
• Elementi waterstop
(cordoli, elementi
scatolari, anelli, ecc.)
• Infiltrazioni
modeste
• Cavità drenata
• Sistema di
pompaggio
Completa aderenza
(tutta la superficie)
Semiaderenza
(per il 50% della
superficie)
Indipendenza
(completo distacco)
A.
A. Caratteristiche
Caratteristiche dei
dei materiali
materiali
B.
B. Livello
Livello del
del progetto
progetto
C.
C. Esecuzione
Esecuzione dei
dei lavori
lavori
D.
D. Condizioni
Condizioni di
di esercizio
esercizio
E.
E. Livello
Livello di
di manutenzione
manutenzione
• Resistenza chimica
• Resistenza agli sbalzi
termici
• Resistenza alla
formazione di gelo
• Reazioni chimiche tra
materiali incompatibili
• Corrosione di superfici
o componenti metallici
• ecc.
• Fessurazione
• Rotture
improvvise
• Impermeabilità
dei giunti
• Continuità di
tenuta nelle
riprese di getto
• ecc.
Prof. Angelo Lucchini
POLITECNICO DI MILANO
BEST - Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito Building & Environment Science & Technology Department
Tecnologia d’impermeabilizzazione: CRITERI DI SCELTA
C. Esecuzione dei lavori
• Sovrapposizioni
• Prevenzione di rotture nelle fasi di lavoro
successive alla posa
• Foratura dello strato impermeabile per
esigenze collaterali (ad es. reti impiantistiche)
• ecc.
• Resistenza delle
giunzioni all’acqua in
pressione
• Resistenza agli sforzi da
cedimenti o assestamenti
• Azione degli utenti
• Ecc.
1. Operazioni di scavo
2. Fase intermedia di
eliminazione
dell’eventuale acqua di
falda
3. Realizzazione di un
piano stabile di lavoro
sul fondo scavo
4. Predisposizione di
eventuali tiranti infissi nel
terreno per contrastare la
spinta di Archimede
dell’acqua di falda
senza cordolo
con cordolo
PROGETTAZIONE DELLE
OPERE DI SOSTEGNO
SECONDO L’EUROCODICE 7
M. Manassero
Politecnico di Torino
Consolidamento,
PROGETTAZIONE DELLERinforzo
OPERE DIeSOSTEGNO
SostegnoCON
del L’EUROCODICE
Sottosuolo 7
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
ARGOMENTI DI ATTUALITA’
RILEVANTI IN AMBITO GEOTECNICO
3
RIUTILIZZO AREE INDUSTRIALI DISMESSE
(bonifica e messa in sicurezza zone inquinate)
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
PROBLEMATICHE EUROCODICE 7
PROGETTUALI PROGETTAZIONE GEOTECNICA
REGOLE GENERALI
DEWATERING
PRENDE IN
CONSIDERAZIONE I
PROBLEMI DI
STABILITA’ E
IMPERMEABILIZZAZIONE DEFORMAZIONE
DELLO SCAVO
IMPATTO AMBIENTALE
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
DIAFRAMMI
ASPETTI SISMICI
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Volume
Volume di
di
terreno
terreno
investigato
investigato
Volume
Volume didi terreno
terreno
interessato
interessato dalle
dalle
fondazioni
fondazioni
88
DM 88
DM
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Approcci
progettuali
DA2: A1+M1+R2
DA3: A2+M2+R3
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Sovraccarico
q = 10 kPa
H=4m
d=?
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Profondità di infissione
OPCM
OPCM
3274
3274
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
EC8/5
DIFFERENZE TRA EC 7/8
ED EUROPEA kh
-kv
kh
-kv
b) kh
Normativa Italiana
(D.M. 16.01.96)
C kh +kv
C kh
+kv
a) C c) kh + kv
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Parametro S
Parametro S funzione
funzione della
della stratigrafia
stratigrafia di
di sito
sito
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
ADEGUAMENTO SISMICO:
EUROCODICI 7 e 8 OPCM 3274 (OPERE DI SOSTEGNO)
-3 -3
-4 -4
-5 -5
-6 -6
z (m)
-7 -7
-8 -8
-9 -9
-11 -11
SISMICO (Statico equivalente)
-12 -12
-13 -13
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Accelerazione [g]
Accelerogramma 1 registrato a Tortona
0.10
0.7
0.05
0.00
-0.15
0.5 -0.20
Accelerazione [g]
0.10
0.2
Tortona
0.1
0.00
-0.05
-0.10
componente NS.
0 0.5 1 1.5 2 0 2 4 6 8 10 12
Periodo [s] Tempo [s]
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
STATICO -1
SISMICO (Statico equivalente)
Statico Gefdyn -2
Dinamico Gefdyn
-3
-4
-5
-6
z (m)
-7
-8
-9
-10
-11
-12
-13
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
COMMENTI CONCLUSIVI
Attewell
Attewell &
& Yeates
Yeates, , (1984)
(1984) Burland
Burland &
& Wroth
Wroth (1974)
(1974)
Burghignoli
Burghignoli et
et al.
al. (2004)
(2004) Burland
Burland et
et al.
al. (2004)
(2004)
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Frattura
orizzontale
iniezione rapida
rapida
Frattura verticale
iniezione lenta
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
Vantaggi e Peculiarita’
estensione delle
2 superfici di captazione
inquinante
3 espulsione inquinante
per consolidazione
4 flessibilita’ e uniformita’
nel controllo dei flussi
trasformazione di fase e
5 vaporizzazione rapida
sotto vuoto
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
CONFERENZE DI
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
GEOTECNICA DI TORINO
27-28
ula Magna del Politecnico di Torino
GEOSINTETICI e AMBIENTE
GEOSYNTHETICS and
ENVIRONMENT
www.cgttorino.org
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
EDIFICI SU PALEOFRANA
Parcheggi
Parcheggi
Parcheggi
Parcheggi interrati
interratigià
già
interrati
interratiin
infase
fase realizzati
realizzati
di
direalizzazione
realizzazione
Fessurazioni
Fessurazioni
Storia della scarpata dal 1958 al 1962 (Finzi & Mascardi, 2001)
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
EDIFICI SU
PALEOFRANA
Storia della scarpata dal 1958 ad oggi (Finzi & Mascardi, 2001)
PROGETTAZIONE
Sezione verticaleDELLE
degliOPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
interventi di ripristino definitivi
(Finzi & Mascardi, 2001)
EDIFICI SU PALEOFRANA
PROGETTAZIONE DELLE OPERE DI SOSTEGNO CON L’EUROCODICE 7
EDIFICI SU PALEOFRANA
OSSERVAZIONI DI SINTESI
Il nostro territorio è un bene “finito”, ovvero limitato, come ormai tutti sanno ed il suo
utilizzo in termini di urbanizzazione deve trovare, anche deontologicamente, una sua
direzione di sviluppo che ne tragga il massimo “costrutto” con il minimo “spreco”. L’edonismo
urbanistico non è solo filosofia ma può essere la realtà oggettiva di un approccio corretto che
ci può consentire di recuperare centri storici ed ambiti urbanizzati con riflessi positivi in
termini sociali (“vivere la città”), urbanistici (risistemazione di abusi edilizi e devastazioni
belliche mal ripristinate), tecnologici (sfruttamento reti tecnologiche esistenti), ambientali
(mancato impiego di altro territorio agricolo), infrastrutturali (mancato aumento a dismisura di
richieste di mobilità e distanze con conseguente rete di viabilità)…
Nel rispetto dei beni architettonici e storici, sostanzialmente si può e si deve (come
impegno sociale) cercare di implementare il cosiddetto “riuso edilizio” quale sbocco
residenziale e terziario per il rinnovo delle città. La deindustrializzazione delle vecchie
periferie inurbate e gli strumenti normativi che ne consentono la variazione di impiego
(PIRUEA) sono figli di questa filosofia che cerca il recupero del centro storico e della prima
periferia (post-bellica) per la nuova città del terzo millennio.
Progettare e costruire in ambito urbanizzato però non è banale e l’interazione con terreni
di riporto di notevoli spessori, tanto da far storia a se in termini geotecnici e idrogeologici,
nonché la capacità di analizzare e recuperare l’edificato esistente o sostituirlo in modo sicuro
e scevro di rischi per il progetto stesso e per gli edifici limitrofi è una sfida tecnologica
interessante e gestibile con idonee specializzazioni.
L’incontro di informazione tecnica proposto vuole riprendere i temi del convegno
“progettare il sottosuolo” tenutosi il 6/5/2004 proseguendo il “viaggio” tecnologico attraverso
la città ed i nuovi modi di costruire sfruttando l’esistente ed il sottosuolo ovvero usando al
massimo il territorio in termini “verticali” sopra e sotto il piano campagna.
Toccando e citando tematiche di carattere geotecnico e strutturale nonchè richiamando
aspetti normativi e progettuali, si propone un altro tassello di questo “percorso virtuale e
virtuoso” nella progettazione integrata, presentando aspetti scientifici di base e soluzioni
tecnologiche all’avanguardia a cura di specialisti di settore.
Dopo l’inquadramento generale del convegno e delle sue finalità e dopo aver conosciuto
l’ambiente interrato in cui ci si muove, si inizia ad esemplificare l’approccio ad edifici esistenti
interessati da infiltrazioni ed a casi di ampliamenti o lavorazioni in adiacenza a costruzioni in
essere.
Le due tematiche sono vicine tra loro ma con sostanziali differenze in quanto nel primo
caso si parla di rinforzare e completare un’opera già assestata e con un proprio equilibrio
mentre nella seconda casistica si stanno creando vani sotto o a lato di edifici che
interagiranno con queste aggiunte sia in fase costruttiva che a lugo termine dal punto di vista
assestativo.
Tecnologie impermeabilizzanti particolari e specializzate consentono l’impiego anche
massiccio di tecnologie di rinforzo e consolidamento fondazionale e strutturale che spesso si
rendono necessarie in tali casi.
Quello che in Volteco.SpA chiamiamo
in gergo “rifodera” nasce come
esperienza nella laguna veneta e viene
chiamato “vasca” dalle maestranze
locali.
Risponde sostanzialmente all’esigenza
di creare scantinati sotto le case di
Venezia, costruite su pali lignei infissi
sul fondo marino, e permette di mettere
in sicurezza i piani terra delle case in
concomitanza degli eventi di marea
(ndr: ”l’acqua alta”).
In pratica si crea un “catino
impermeabile” posato direttamente
sulle murature in mattoni o sulle
fondazioni e “controventato” da
strutture interne progettate per
sopportare il massimo livello di acqua
raggiungibile nello specifico progetto.
… a qualified presence
in the world
INTEGRAZIONE
VERTICALE Servizio Progettazione
Ricerca & Sviluppo
4500 DIPENDENTI
Progetti realizzati
Doha Airport
Qatar
MISSIONE
ASSISTENZA PROGETTUALE E TECNOLOGICA AI CLIENTI PER LE
ATTIVITA’ COMMERCIALI ED OPERATIVE NEL CAMPO DELL’INGEGNERIA
DELLE FONDAZIONI
IMPLEMENTAZIONE TECNOLOGIE ED ATTREZZATURE ESISTENTI
STUDIO, PROGETTAZIONE, RICERCA & SVILUPPO NUOVE TECNOLOGIE
ED ATTREZZATURE
A CHI SI RIVOLGE
SOCIETA’ GRUPPO TREVI
CLIENTI SOILMEC
STUDI DI PROGETTAZIONE, IMPRESE DI COSTRUZIONE, UNIVERSITA’
STAFF
DISCREPILES
DISCREPILES
La tecnologia “displacement
piles” consiste nell’installare, senza
o con minima asportazione di
terreno, pali prefabbricati o
gettati in opera. Nell’ambito della
realizzazione di pali a
spostamento del terreno gettati in
opera, si sono registrati notevoli
sviluppi negli ultimi 10 anni,
soprattutto in Olanda e Belgio; in
particolare è stata messa a punto
con successo una nuova
metodologia di installazione di
pali che sfrutta un’azione
combinata di rotazione e spinta
(“DISCREPILES”).
I diametri variano fra 300 e 600
mm, le profondità raggiungibili
Dell’ordine dei 25-30 metri.
DISCREPILES
La sequenza esecutiva prevede l’infissione nel terreno di una batteria
di aste cave dotata di uno speciale utensile costipatore; ruotando e
spingendo la batteria di perforazione, l’utensile sposta e costipa il
terreno durante il suo avanzamento. Una volta raggiunta la profondità
di progetto si estrae la batteria di aste e contemporaneamente si
esegue il getto del palo pompando calcestruzzo attraverso le stesse
aste cave.
PERFORAZIONE GETTO CLS POSA GABBIA
TERRENO
ADDENSATO
SPOSTAMENTO
TERRENO
Ove previsto, i pali possono essere armati per tutta la lunghezza tramite
gabbie di armatu-ra inserite nel calcestruzzo ancora fresco.
DISCREPILES
AREA DI
NUOVA DARSENA CANTIERE
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
Il progetto base prevedeva circa 18.000-20.000 metri lineari di
pali trivellati e/o battuti di fondazione, di lunghezza max circa
27 m.
Le metodologie presentavano problematiche e criticità.
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
LOGISTICA E PULIZIA DEL CANTIERE, dovuti
all’utilizzo dei fanghi bentonitici, complessità
impianto cantiere
PALI TRIVELLATI
PALI DISCREPILES
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
IMPATTO AMBIENTALE, in
termini di rumore e
vibrazioni indotte sugli
edifici limitrofi.
PALI DISCREPILES
PALI BATTUTI
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
Come soluzione alternativa è stato proposto un intervento di
consolidamento diffuso, realizzato sotto la platea, mediante
tecnologia jet-grouting. La metodologia presenta vantaggi in termini
economici ma forti criticità dal punto di vista logistico e ambientale.
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
IMPATTO AMBIENTALE:
pulizia del piano di lavoro,
gestione in ambito urbano
del materiale di risulta del
trattamento.
JET-GROUTING
PALI DISCREPILES
CENTRO RESIDENZIALE-COMMERCIALE “LA PRUA”
DARSENA DI RN
TREVI si è aggiudicata la commessa, studiando in collaborazione con i
progettisti e proponendo un intervento di consolidamento diffuso,
realizzato sotto la platea, con tecnologia DISCREPILES. La metodologia
presenta i seguenti vantaggi:
AREA DI
CANTIERE
EDIFICIO INDUSTRIALE-COMMERCIALE - MEZZANO (RA)
EDIFICIO INDUSTRIALE-COMMERCIALE - MEZZANO (RA)
CSP
JET-GROUTING
DEEP MIXING
(TURBOJET)
BENNA
MORDENTE
Asportazione e sostituzione del terreno
BERLINESE DI MICROPALI
O PALI ACCOSTATI
Asportazione e sostituzione del terreno
PALI CSP
PALI SECANTI (CSP)
Pali secanti ad elica - Cased Secant Piles (CSP)
Il sistema CSP (Cased Secant Piles) è stato sviluppato dal Gruppo Trevi
per l’esecuzione di pali secanti realizzati per formare paratie continue
“a tenuta idraulica”.
Il diaframma continuo viene realizzato mediante
pali secanti, primari e secondari, con opportuna
sovrapposizione. Il dia. Variano fra 600 e 1000
mm, la prof. max tubata è di 20 m. Scegliendo
dia. ed interassi è possibile ottenere il miglior
compromesso in termini di:
Calcestruzzo da scavare
durante l’esecuzione dei
pali secondari
Spessore risultante efficace
del diaframma
Pali secanti ad elica - Cased Secant Piles (CSP)
Le fasi esecutive prevedono lo scavo del palo infiggendo
simultaneamente casing ed eliche nel terreno. Una volta che il casing è
completamente infisso è possibile continuare lo scavo del palo solo con
le eliche. Al termine delle fasi di scavo eliche e rivestimento vengono
estratte e contemporaneamente il calcestruzzo viene gettato attraverso
il passaggio interno ricavato nell’anima delle eliche.
A getto ultimato la POSA
SCAVO GETTO
gabbia viene inserita GABBIA
nel cls ancora fresco,
solo all’interno dei
pali secondari,
tramite il peso proprio
o con l’aiuto di un
piccolo vibratore.
Pali secanti ad elica - Cased Secant Piles (CSP)
VANTAGGI
La tecnologia CSP permette la realizzazione di pali senza l’utilizzo di fanghi
bentonitici (perforazione a secco) in ogni condizione di terreno, anche in
presenza di falda. I materiali di scavo non risultano quindi inquinati, evitando
problemi e costi connessi al trasporto a discariche controllate degli stessi.
SUPERFICIE DI
CONTATTO
IDROFRESA – Attrezzature compatte
Caratteristiche pali:
Quantità: 106
Diametro: 0,8 m.
Profondità: 19 m.
TREVIPARK Piazza B. Croce - Brescia
Posa prefabbricati
I prefabbricati sono semplicemente
appoggiati sul fondo e
reciprocamente collegati con barre
d’acciaio.
TREVIPARK Piazza B. Croce - Brescia
Integrazione urbana
Parcheggio interrato Piazza dei Partigiani – Alassio
La struttura occupa tutta la piazza ed
è circondata su tre lati dagli edifici
esistenti e sul quarto lato dal mare; le
dimensioni interne sono di 117 x 34 m
con 3 piani interrati, di cui il primo
destinato a parcheggio pubblico
(106 posti), mentre gli altri due sono
privati (2413 box).
Lo scavo interessa terreni alluvionali
prevalentemente sabbioso-ghiaiosi,
quindi il substrato flyshoide.
Aspetto delicati:
¾ profondità dello scavo sotto falda
(battente idrostatico di 8,5)
¾ eterogeneità e permeabilità dei
terreni
¾ presenza di importanti edifici
multi-piano impostati su
fondazioni dirette in fregio al
fronte di scavo.
Parcheggio interrato Piazza dei Partigiani – Alassio
La scelta progettuale si è
orientata sull'esecuzione di
diaframmi continui di c.a.
contrastati, in via provvisoria,
con un ordine di tiranti e, in via
definitiva, dagli impalcati del
parcheggio e dal solettone di
fondo.
I diaframmi sono stati eseguiti
con la tecnologia dell'idrofresa,
ottimale in terreni eterogenei
con strati litoidi, ma anche per il
controllo ed eventuale cor-
rezione della verticalità dello
scavo.
CARATTERISTICHE DEI
DIAFRAMMI:
MQ TOT: 6700 mq
LARGHEZZA: 2,5 m.
SPESSORE: 1,2 m.
PROFONDITA’: 23 m.
Parcheggio interrato Piazza dei Partigiani – Alassio
I diaframmi, penetrando il substrato per 5-8 m, vengono a costituire una
idonea cinturazione idraulica della zona da scavare, contenendo le
portate di emungimento a fondo scavo.
La sottospinta idraulica sul solettone di fondo viene contrastata
mediante micropali di ancoraggio.
SOMMARIO
Jet-grouting
TECNOLOGIA JET-GROUTING
Jet-Grouting
500 ml mq
11.500
Profondità=25
10.000 colonnem(h=5 m)
JET-GROUTING – Università Bocconi – Milano
Per la realizzazione del tampone erano previste colonne di terreno
consolidato di diametro minimo 1,50 m, realizzate con tecnologia
bifluido e con una maglia di lato 1,15 m.
Sono state realizzate colonne di diametro pari a circa 2 metri (in
superficie) per tenere conto di eventuali errori di verticalità e riduzione
di diametro in profondità.
AREA
SOVRAPPOSIZIONE
JET-GROUTING – Università Bocconi – Milano
Il progetto prevedeva inoltre la realizzazione di taglioni come opere di
sostegno provvisionali durante le varie fasi di scavo; tali taglioni erano
costituiti da colonne jet grouting di lunghezza variabile.
TAGLIONE
PERFORAZIONE
A VUOTO H=15 m
TAMPONE H=5 m
JET-GROUTING – Università Bocconi – Milano
NUMERI DEL CANTIERE:
Area trattata: 11.500 mq
Numero colonne: 10.000
Lunghezza perforaz.: 20 m
Lunghezza trattamento: 5 m
Tempi realizzativi: 12 mesi
Numero gruppi: 5
Jet-Grouting - Innovazioni
INNOVAZIONI – JET
Sviluppo nuove attrezzature per ottimizzare energie e potenze
in gioco ed ottenere significativi incrementi di diametro
Jet-Grouting - Innovazioni
Patent
INNOVAZIONI – JET ELLITTICO ® Pending
Vr2 Vr2
Vr
Vr
2
1
Vr Vr2 < Vr1
Vr2
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
R = 2,70 m
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
Jet-Grouting – Innovazioni – JET ELLITTICO
HANNO GIA’ SCELTO TREVI:
FERRARI:
Realizzazione Galleria del Vento
(Maranello)
MAXMARA:
Realizzazione Nuovo Stabilimento (Reggio Emilia)
OROGEL
Realizzazione Nuovo Magazzino Frigorifero Automatizzato (Cesena)
HANNO GIA’ SCELTO TREVI:
BARILLA:
Realizzazione Nuovo Magazzino
Automatizzato (Parma)
Realizzazione Nuovo Mulino e Sili
(Parma)
PIRELLI:
Ampliamento stabilimento fibre ottiche (Battipaglia (SA))
ESSELUNGA:
Realizzazione Nuovo Centro Commerciale (Biandrate (NO))
VOLKSWAGEN:
Ampliamento Stabilimento di produzione (Wolfsburg)
APPROCCIO TREVI: QUALITA’ TOTALE VERSO IL CLIENTE
www.trevigroup.com
Foundation
specialist
www.trevispa.com
www.soilmec.com
www.drillmec.it
www.trevipark.com
RIUSO EDILIZIO ED INSERIMENTO IN TESSUTO URBANO
Il consolidamento strutturale e l’adeguamento sismico degli edifici esistenti
•I MATERIALI COMPOSITI
IL TERREMOTO: L’EUROPA E L’ITALIA
IL TERREMOTO: L’ITALIA
Percentuale rispetto
Numero vittime popolazione
nell'ultimo secolo
0,30 619488
0,27 0,27
600000
0,24
0,25
0,22
500000
0,20 0,18
0,17
400000
0,15
169525 0,08
0,10
200000
128031 121513
99391
76016 75813 65984
100000
0,05 43992 36332
0
0,00
ex urss
cina
giappone
iran
perù
afghanistan
cile
italia
turchia
indonesia
venezuela
iran
turchia
perù
cile
guatemala
giappone
afghanistan
nicaragua
italia
IL TERREMOTO: L’ITALIA
0.10 €/l SUL PREZZO DEL CARBURANTE: ACCISE PER BELICE, FRIULI E
E IRPINIA
carico impulsivo
carico a fatica
endurance limit
LA NORMATIVA
L’ETAG propone una distinzione tra sistemi di fissaggio per calcestruzzo fessurato e non
fessurato
FAZ II M12
Nrk su C20/25 non fessurato 21,0 kN Vrk su C20/25 non fessurato 41,0 kN
Nrk su C20/25 fessurato 16,0 kN Vrk su C20/25 fessurato 41,0 kN
60
130 mm
mm
(prof. Toniolo) 70
Università di Lubiana
(prof. M. Fishinger) beam
150
mm
70
φ 20 anchor bolt
100 mm
1 40 0
1 20 0
1 00 0
Forza [daN]
800
600
400
200
0
0 .00 0 .2 0 0 .40 0 .6 0 0 .80 1 .0 0 1 .20 1 .4 0
s pos ta me nto [mm]
I PREFABBRICATI : L’APPLICAZIONE
CAMPI APPLICATIVI: I RIVESTIMENTI DI FACCIATA
LA SOLUZIONE PROGETTUALE: I RIVESTIMENTI DI FACCIATA
120 70
100 60
50
80
carico (daN)
carico (daN)
40
60 Serie1 Serie1
30
40
20
20
10
0 0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 -0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5
Spostamento (mm) Spostamento (mm)
30
25
20
arico (daN) 15
10
0
-0,15 -0,1 -0,05 0 0,05 0,1
Spostamento (mm )
LE FACCIATE VENTILATE: LA SPERIMENTAZIONE
LA SOLUZIONE PROGETTUALE: I RIVESTIMENTI DI FACCIATA
CAMPI APPLICATIVI: L’IMPIANTISTICA
LA NORMATIVA AMERICANA
Cedimento di un
attacco a forcella
Condotto danneggiato dall’oscillazione
delle tubature adiacenti
ripristini strutturali
- riparazione di strutture portanti
Connessioni muri
TECNOLOGIA DEGLI ANCORANTI CHIMICI
PRESTAZIONI
•ANCORAGGI CHIMICI A BASE VINILESTERE/IBRIDA
rottura barra
sovrapposizione
minima
TECNOLOGIA DEGLI ANCORANTI CHIMICI
ESEMPI PRATICI DI APPLICAZIONI
CASE HISTORY: RIPRESE DI GETTO PLATEA
CASE HISTORY: RIPRESE DI GETTO PLATEA
CASE HISTORY: ADEGUAMENTO FONDAZIONE
Rete e.s.
Connettore
Morale in legno
ESEMPI APPLICATIVI: SOLAI LIGNEI
AMPLIAMENTI STRUTTURALI
ESEMPI APPLICATIVI
AMPLIAMENTI STRUTTURALI
CASE HISTORY: CEDIMENTO FONDAZIONI
•Foro 75mm
•Profondità 500 mm
•Carico N = 250 kN
CASE HISTORY: CEDIMENTO FONDAZIONI
CASE HISTORY: ADEGUAMENTO SISMICO FENICE
Inghisaggio barre a.m. con ancorante vinilestere ibrido con certificazione ICC
per rinforzo setti murari.
CASE HISTORY: UFFIZI - Firenze
Elementi pultrusi
I MATERIALI COMPOSITI: RIFERIMENTI NORMATIVI
OPCM 3274
CNR DT 106/98
20 marzo 2003
I MATERIALI COMPOSITI: RIFERIMENTI NORMATIVI
CNR DT 200/2004
Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di
Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati Materiali,
strutture di c.a. e di c.a.p., strutture murarie
CNR DT 201/2005
Studi Preliminari finalizzati alla redazione di Istruzioni per Interventi di
Consolidamento Statico di Strutture Lignee mediante l’utilizzo di Compositi
Fibrorinforzati
CNR DT 203/2006
Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Strutture di
Calcestruzzo armato con Barre di Materiale Composito Fibrorinforzato
I MATERIALI COMPOSITI
fibra resina
I MATERIALI COMPOSITI: LE TIPOLOGIE
CONTINUE CARBONIO
INORGANICHE
(DISCONTINUE FIBRE VETRO
disperse)
Resistenza
Modulo a trazione
Elastico 3
(MPa)
(GPa)
Peso specifico (daN/dm )
400
5000
8
7
4000
300
6
5
3000
200
4
2000
3
100
2
1000
1
00
vetroSS
vetro vetro EE
vetro carbonio HM
carbonio HM carbonio HR aramide acciaio
I MATERIALI COMPOSITI: I POSSIBILI MODI DI ROTTURA
Delaminazione:
• nel calcestruzzo
calcestruzzo
• tra cls e adesivo
• nell’adesivo
• nel rinforzo adesivo
FRP
LA LUNGHEZZA DI ANCORAGGIO
Il valore ultimo della forza sopportabile dipende dalla lunghezza della zona incollata lb
Tale valore cresce fino ad un massimo corrispondente alla lunghezza le definita
lunghezza ottimale di ancoraggio e corrisponde alla lunghezza minima che assicura
la trasmissione del massimo sforzo di aderenza.
lb>le
Fmax tf
Ef ⋅t f
le =
2 ⋅ f ctm
IL RINFORZO
flessione
taglio
taglio
I MATERIALI COMPOSITI: L’APPLICAZIONE
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI SU MURATURE
I MATERIALI COMPOSITI: ESEMPI SU MURATURE
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Conclusioni
• http://www.trevigroup.com/
• www.volteco.it
• http://www.fischeritalia.it