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FLORA DI PREGIO DELLE VALLI CAMONICA E DI SCALVE

1
RUPI E GHIAIONI
Enzo Bona (Ed.)

ATLANTE FOTOGRAFICO DI BOTANICA RHAETICA


Copia N° _____ di 600
Pensato, scritto e voluto in Valle Camonica nel mese di ottobre dell’anno 2015
Stampa: Tipografia Brenese - Breno (BS)
Siamo a due. Dopo “La Flora esotica del fiume Oglio”, ora si vola più in alto, nel vero senso
della parola, verso “Rupi e Ghiaioni”. Il libro è solo un “aperitivo” della bellezza dei paesaggi,
della straordinaria raffinatezza della flora, dei colori delle varie specie .... Tutto ciò si può solo
intuire dalle pur stupende fotografie contenute in questo volume, che, come nel primo, sono
frutto del contributo degli amici di “Botanica Rhaetica”. Bello il libro scritto a più mani. Un modo
per sentirsi partecipi di un lavoro frutto di una passione e delle conoscenze acquisite dal nostro
Enzo: un “informatico prestato alla botanica...” Sembrerebbe quasi un ossimoro: che c'entra la
botanica con l’informatica?
Ed invece scopri che dietro un fiore ci possono essere formulazioni statistico-matematiche, i
frattali di Mandelbrot, dietro la simmetria dei petali di una "semplice" Margherita si nasconde la
serie di Fibonacci che governa le spirali da cui dipartono i petali. Il numero dei petali di un fio-
re, non ė mai lasciato al caso. La natura non è mai “un per caso”.
Altro ossimoro, la prefazione di un testo di botanica scritta da un ingegnere......che c'azzec-
ca? La passione supera le etichette che vengono cucite attorno ad una persona.... La passio-
ne per i fiori e la montagna è trasversale. Nel gruppo “Botanica Rhaetica” in Facebook ci sono
amici di ogni genere, medici, matematici, fotografi, ingegneri, avvocati, studenti, insegnanti,
geologi, scrittori, giornalisti, guide turistiche ...e tanti hanno contribuito alla riuscita del testo fi-
nale. Tutti condividiamo il piacere di osservare la natura, i fiori, il territorio.
Mi piace pensare che questo volume sia anche un invito a salire in montagna, a camminare
e soprattutto a fermarsi in punta di piedi ad osservare i luoghi dove nascono questi gioielli, per
valutare le particolarità di ogni specie….e guardarsi intorno, gustando il paesaggio nella luce
che cambia ogni volta… basta una nuvola e cambia la visione del mondo... Un raggio di sole e
cambia ancora.
Scorrendo il testo ognuno potrà constatare l’elevata diversità vegetale presente in questi
habitat, soprattutto sulle pareti oltre il limite della vegetazione arborea. Questi ambienti hanno
svolto la funzione di habitat rifugio consentendo la conservazione fino ad oggi di specie vege-
tali molto antiche che possiamo ritrovare fotografate dagli amici di “Botanica Rhaetica”.
Si cerca un posto al riparo, su una rupe… vicino ad un ghiaione. Ecco. Una lezione anche
per gli ingegneri e gli architetti. Mai scegliere a caso la collocazione di un Habitat. Sempre la
natura insegna. La ascoltiamo troppo poco.

Umberto Monopoli

SOMMARIO

● INTRODUZIONE Pag. 3
● LA FLORA DELLE RUPI E DEI GHIAIONI (Franco Fenaroli) Pag. 4
● ISTRUZIONE PER L’UTILIZZO DELLE SCHEDE Pag. 6
● SCHEDE DESCRITTIVE DELLE SPECIE Pag. 9
● SINTESI DELLA FLORA DI PREGIO Pag. 133
● VALORI DI BIOINDICAZIONE Pag. 134
● TESTI CHE POSSONO AIUTARE Pag. 135

1
A chi si rivolge questo testo? A tutti coloro che frequentano le Valli Camonica e di Scalve.
Non è stato scritto per botanici ma per escursionisti e curiosi del paesaggio naturale del quale
la flora è una delle manifestazioni maggiormente percepibili. Un piccolo strumento per stupirsi
della grande diversità e bellezza di forme di vita che crescono su rupi e ghiaioni, per compren-
dere la robustezza e fragilità di una flora meritoria di grande attenzione e rispetto.

Cresta Monte Tonale, 2550 m 07/2013 (ZM)

E’ in noi che i paesaggi hanno paesaggio.


Perciò se li immagino li creo, se li creo esistono; se esistono li vedo.
I viaggi sono i viaggiatori.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.

Fernando Pessoa
Da: Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares.
2
INTRODUZIONE
L’idea di mettere a disposizione degli escursionisti, alpinisti e in genere frequentatori
dell’ambiente Camuno e Scalvino, un atlante fotografico della flora di pregio mi è venuta ascoltan-
do le esigenze degli amici che senza tanto “latinorum” volevano riconoscere i fiori che incontrava-
no nelle loro escursioni e stupirsi della loro presenza e bellezza. Ho quindi messo mano alla rac-
colta di immagini, mie e degli amici che le hanno messe a disposizione per preparare uno stru-
mento che spero sia di aiuto a molti.
Flora di pregio, Perché? Con questi termini intendo le specie che hanno delle valenze este-
tiche (a mio avviso) o fitogeografiche (distribuzione significativa sul territorio). Al fine di non contri-
buire ad appesantire lo zaino la flora di pregio è stata divisa per ambienti di crescita riservando
questo primo contributo alle rupi e ai ghiaioni, anche se alcune di queste si spingono occasional-
mente su pascoli ed arbusteti in modo dinamico a seconda delle condizioni climatiche o litologi-
che. Ne è scaturito un volumetto composto da schede con immagini e una mappa stilizzata che
informa sulla presenza di queste forme di vita nei confini amministrativi dei comuni scalvini e ca-
muni. Poche altre informazioni vengono aggiunte al fine di meglio conoscere il periodo di fioritura,
la quota, l’ambiente di crescita e le loro esigenze ecologiche. Una descrizione di questi contenuti
viene data nelle pag. 6 e 8.
Spesso la Botanica e nell’accezione particolare la Floristica, si arroccano su posizioni sche-
matiche fatte di termini comprensibili solo per addetti ai lavori che vengono mal digeriti se non ad-
dirittura allontanano coloro che di un fiore vogliono solamente saperne il nome o il significato della
sua presenza in un ambiente. Il pensiero umano nella sua necessità di comprensione dei semplici
(aggettivo usato con convinzione) fenomeni naturali si organizza producendo sistemi di classifica-
zione, tabelle e “protocolli” per poter veicolare le informazioni. E’ una pratica irrinunciabile in quan-
to fa parte della necessità di dar nome alle cose e di poterle condividere. Nel linguaggio delle for-
miche o delle api esiste qualcosa di analogo e di ancestrale che serve a trasmettere
l’informazione sulla disponibilità di acqua o cibo, sul fiore da visitare, sulla direzione ove si trova.
Quindi la necessità della trasmissione del concetto è intrinseca non solo nella cultura umana ma
anche degli altri viventi. Il pianeta è popolato da organismi che si relazionano fra di loro con sem-
plicissime regole dettate dall’opportunità e dalla necessità pressante di trasmettere la vita. La
complessità è sempre creata dai sistemi interpretativi e dalla nostra limitata capacità di compren-
dere i fenomeni: quindi ad una estrema semplicità naturale l’uomo ha contrapposto una comples-
sa rete di strumenti conoscitivi: lingue, metodiche (tecniche) e ideologie. Queste ultime, espressio-
ni spesso di casta hanno portato emarginazione e sofferenza quando non collimavano con il ca-
nonico pensare. Di contro bisogna tuttavia accettare che il “protocollo” è necessario a noi umani
che abbiamo perso la capacità di trasmettere concetti prescindendo dall’uso della parola, dello
scritto e dell’immagine. Alcuni dei nostri sensi come il fiuto o il gusto sono ormai limitati e
“normalizzati” a quello che l’omogeneità richiede. A queste perdite di sensibilità corrisponde un
aumento del ricorso a strumenti esterni alla nostra fisicità, una fiducia illimitata nei sistemi artificiali
di catalogazione e comprensione. E’ profumato quello che il comune pensare ritiene tale oppure è
buono quello che i mass media ci dicono che è tale. Fortunatamente affiora talvolta la nostra ani-
malità soffocata e il nostro DNA ci ricorda che in fondo noi umani siamo comunque dei mammiferi,
anche se dotati di razionalità. Viventi che hanno dovuto ricorrere alla cultura e alla tecnologia per
essere competitivi su questo pianeta….. in un certo senso siamo dei perdenti che si sono dovuti
attrezzare. Ma torniamo al contenuto di questo atlante che mi vede, in quanto umano, ricaduto nel
vortice di chi vuol trasmettere conoscenza, aiutare a comprendere e non può quindi evitare l’uso
di immagini, di tabelle, di scale di misurazione, insomma di schemi.
Magister

3
LA FLORA DELLE RUPI E DEI GHIAIONI (Franco Fenaroli)

Dobbiamo a Carl von Linnè (più noto come Linneo), medico, botanico e naturalista svedese,
padre della moderna classificazione binomiale, un famoso incipit: “Nomina si nescis, perit co-
gnitio rerum” (Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose).
Partendo dal presupposto che ogni cosa priva di nome è, nella vita pratica, inesistente possia-
mo tranquillamente affermare che lo scopo principale di questo lavoro è quello di far conoscere
agli escursionisti la straordinaria ricchezza floristica che possiamo incontrare percorrendo i sen-
tieri delle valli Camonica e Scalve. Conoscenza che intrinsecamente porta al rispetto e alla sal-
vaguardia di un patrimonio naturale tra i più ricchi delle Alpi. Vale la pena di ricordare che nel
settore prealpino delle province di Bergamo e Brescia abbiamo la massima concentrazione di
endemiti (specie limitate ad un areale ristretto e/o accantonate in località circoscritte) di tutta la
catena alpina.
I settori meridionali di queste due valli (settore Centro-insubrico, esalpico) fanno parte inte-
grante di un’area geografica, posta sul versante meridionale delle Alpi, che viene storicamente
denominata Insubria. Questo nome deriva dagli Insubri, un popolo di origine celtica che si inse-
diò nel V secolo a.C. in un territorio compreso tra il Lago Maggiore (a ovest) e il Lago di Garda (a
est). Più che una regione strettamente definita, sicuramente mitica per ogni appassionato natura-
lista, rappresenta un concetto bioclimatico, un insieme di settori prealpini accomunati tra loro da
caratteri climatici, floristici e vegetazionali, nonché da simili vicende geologiche (i rilievi maggiori
sono prevalentemente formati da rocce sedimentarie di natura calcarea e/o dolomitica). I settori
settentrionali di queste due valli, ove risultano predominanti i rilievi di natura silicea, sono invece
floristicamente maggiormente assimilabili a quelli del distretto alpino (settore Orobico-retico, en-
dalpico).
Flora delle rupi. Le rupi verticali, talora strapiombanti nel settore calcareo-dolomitico delle O-
robie, sono uno degli aspetti più affascinanti ed austeri del paesaggio alpino. Viste da lontano
appaiono prive di qualsiasi forma di vita ma avvicinandoci non facciamo fatica a scoprire fiori na-
scosti nelle nicchie o emergenti da minute fessure.
Casmofite (piante strettamente rupicole) direttamente esposte alle intemperie, al vento, alle
tempeste, capaci di sopportare l’alternarsi dei geli e di forti insolazioni, con escursioni termiche
che possono raggiungere anche i 60°C. Sembra incredibile che forme di vita così minute riesca-
no a crescere in un ambiente tanto inospitale. Eppure sulle rupi vivono la maggior parte delle
piante esteticamente più belle, straordinarie, in uno splendido isolamento che ne esalta la bellez-
za delle forme e dei colori, emblema della nobiltà della flora alpina, spesso esclusive di ristretti
gruppi montuosi. A pensarci bene risulta facile comprendere che gli ambienti rupestri d’alta quota
hanno rappresentato isole floristiche dove specie relitte trovarono rifugio sia nei periodi climatici
più favorevoli che in quelli termicamente più ostili. Durante le fasi alterne delle glaciazioni del
Quaternario sulle rupi poste alla sommità delle montagne, isole emergenti dal mare di ghiaccio
(nunatak), si sono potuti mantenere alcuni elementi di origine terziaria. Questo ristretto manipolo
di piante, sottoposte ad una dura selezione e a un accentuato isolamento genetico, ha dato origi-
ne a quella concentrazione di endemiti di cui abbiamo parlato nella premessa.
Un ambiente così severo, al pari di altri contrassegnati da condizioni estreme, risulta essere
estremamente selettivo e permette la sopravvivenza solo delle specie più capaci di adattarsi. In
altre parole sono piante che, meglio di altre, sono riuscite ad adeguarsi a queste condizioni cli-
matiche estremamente ostili. Incapaci di uscire dalla propria nicchia ecologica (spazio fisico e
ruolo gerarchico dell’organismo vivente nell’ambito della comunità cui appartiene) sulle rupi rie-
sce a sopravvivere un esiguo numero di taxa (Categorie sistematiche in cui vengono classificati
4
gli organismi viventi: divisione, classe, ordine, genere, specie, subspecie, etc.; singolare: ta-
xon). Possiamo concludere questi ragionamenti osservando che si tratta, in un certo senso, di
piante relitte, rifugiate sulle rupi come conseguenza di una accesa competizione biologica con
altre specie risultate inadatte ai severi ambienti rupestri.
Non va dimenticato che alcuni vegetali caratteristici dei macereti, degli sfasciumi, delle zolle
pioniere o dei suoli nivali talvolta si spingono anche sulle rocce, ma questo adattamento non rap-
presenta il loro habitat elettivo. Un nutrito manipolo di casmofite, al contrario, riesce a sopravvi-
vere nei macereti posti alla base delle rupi oppure sugli sfasciumi di creste ventose. Ma quando i
diversi aggruppamenti vegetali, dapprima molto aperti, tenderanno nel tempo a chiudersi, verran-
no inesorabilmente sostituiti da altre formazioni caratterizzate da specie maggiormente competiti-
ve. Il corteggio floristico posto ad ornamento delle rupi si seleziona ulteriormente in base al chi-
mismo della roccia madre (ovvero del substrato). Sulle rocce di natura silicea e sulle rocce di na-
tura calcarea allignano, in genere, piante ossifile nel primo caso (ovvero calcifughe) oppure calci-
file nel secondo. Il fattore discriminante, in ultima analisi, risulta essere non tanto la verticalità
della parete ma la maggiore, minore o nulla disponibilità di ioni calcio.
Flora dei ghiaioni. La demolizione delle strutture rocciose esercitata dal gelo e disgelo
dell’acqua prosegue senza soste dalla notte dei tempi, producendo tensioni tali da frantumare
anche le rocce più solide. E’ questo l’ambiente dei macereti e dei ghiaioni alpini che permette la
sopravvivenza, attraverso svariate strategie e incredibili adattamenti, di numerose specie dalle
fioriture multicolori. Una nutrita e coloratissima presenza di vegetali che sembra sorgere diretta-
mente dal mare di sassi caduti dall’alto, poi frantumati in varia pezzatura nell’impatto con il suolo
sottostante. All’inizio solo uno sparuto popolamento di piante pioniere riesce a colonizzare un
ambiente tanto ostile come conseguenza di una serie di fattori d’ordine edafico (mancanza di un
suolo humificato), di natura termica (nella stessa giornata si può passare da un gelido vento ad
un fortissimo riscaldamento solare) o di natura chimico-fisica (violente radiazioni con spiccata
componente di raggi ultravioletti). Finita la prima fase di colonizzazione ne segue un’altra in cui le
formazioni vegetali tendono a chiudersi formando consorzi contrassegnati da zolle più o meno
dense. L’ultima fase prevede la presenza di abbondante humus che permette l’insediamento,
strettamente correlato alla quota, di popolamenti erbosi continui (praterie) o di formazioni con
ampia presenza di piante legnose (si assiste alla riconquista del bosco).
Le strategie che le piante mettono in atto per colonizzare i ghiaioni ed i macereti sono molte-
plici. In ultima analisi devono sviluppare al massimo gli apparati ipogei (le radici) oppure emette-
re lunghi stoloni epigei (superficiali) per sopravvivere qualora venissero nuovamente coperte da
altro materiale sceso dall’alto.
Conclusione. Amedeo Balbi scrive, in un articolo pubblicato su “Le Scienze” del giugno 2015,
che se puntiamo un telescopio verso il cielo osserviamo “migliaia di puntini luminosi: non stelle
ma galassie, ognuna contenente centinaia di miliardi di stelle...queste sono una dimostrazione
lampante della ricchezza del cosmo, della sua vertiginosa vastità nel tempo e nello spazio e, di
riflesso, anche del nostro posto in tutto questo: temporaneo e marginale, e quindi forse ancora
più prezioso”.
Carlo Rovelli in “Sette brevi lezioni di Fisica” ci ricorda che “...siamo fatti degli stessi atomi
e degli stessi segnali di luce che si scambiano i pini sulle montagne e le stelle nelle galassie”.
Pertanto, attraverso questo opuscolo, impariamo a conoscere, amare e rispettare i fiori
delle nostre montagne. Sono una parte inscindibile di noi, della nostra cultura, della nostra
terra, del nostro Pianeta. Buone escursioni a tutti Voi assieme a questo amico fidato nel Vo-
stro zaino.

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ISTRUZIONI PER L’UTILIZZO DELLE SCHEDE
La Flora di pregio individuata in Valle Camonica e Val di Scalve trattata in questo volu-
metto consta di 133 specie o sottospecie alle quali corrispondono altrettante schede descrittive,
solitamente una per pagina, a volte due, esposte in ordine alfabetico per nome scientifico in ac-
cordo con la recente Flora della Lombardia centro-orientale (MARTINI & AL. 2012). Al margine su-
periore di ogni scheda vengono indicati sia il nome volgare che la famiglia di appartenenza. Al di
sotto alcune poche righe con consigli per il riconoscimento o note ecologiche aiutano il lettore.
Ogni scheda è corredata solitamente da due immagini, una di ambiente e una di dettaglio, e da
una barra centimetrica utile per definire le dimensioni della specie. Alla base di ogni immagine
viene posta una didascalia con la località, se è identificabile, la quota, la data di scatto (mm/
aaaa) e la sigla del collaboratore che l’ha messa a disposizione. Nella scheda si possono trovare
ulteriori informazioni e una mappa stilizzata (Pag. 9). Questa riproduce i confini dei 49 comuni
delle Valli Camonica e Scalve, compresi Rogno, Costa Volpino e Lovere, fisiograficamente non
separabili dal territorio considerato anche se in provincia di Bergamo. La numerazione con i quali
i comuni vengono identificati è riportata nella (Tab. 2). Nella mappa viene colorata in verde
l’area del comune quando la presenza della specie è accertata dopo il 1968, anno di inizio della
cartografia floristica in Italia (PIGNATTI, ex verbis); in giallo se la presenza è documentata da re-
perti d’erbario o letteratura ante 1968. A fianco della mappa alcune tabelle contengono i para-
metri che caratterizzano le specie e la loro presenza sul territorio considerato. In alto a sinistra, la
presenza sui gruppi montuosi (MARAZZI, 2005): AR = Alpi Retiche (escluso Adamello), AO = Alpi
Orobie, AD = Adamello, PBG = Prealpi Bergamasche, PBS = Prealpi Bresciane. Accanto a que-
sti riquadri un simbolo informa se la pianta è di interesse erboristico. Sotto gli ambienti dove pos-
sono essere osservate (verde = primario; giallo = secondario). A fianco l’indice di rarità calcolato
sulla percentuale fra comuni dove la specie è presente ed il totale di questi. A lato un riquadro
con la lettera “E” indica se la specie è endemica dell’arco alpino. Sulla destra in alto una sigla in-
dica il livello di protezione secondo la legge 10/2008 della Regione Lombardia seguita, ove pre-
sente, dalla categoria di protezione secondo IUCN (International Union for Conservation of Natu-
re). Sotto questo riquadro una tabella informa sulla quota di rinvenimento (verde = abituale; giallo
= occasionale). In basso un’altra scala permette di conoscere il periodo di fioritura con gli stessi
criteri prima illustrati per la quota. Al di sopra di questa vengono riportate le esigenze ecologiche
della specie considerata (ELLENBERG, 1974) che possono variare da “1” a “9”: N = Nutrienti, R =
Reazione (Ph acido-basico) del suolo, U = Umidità, T = Temperatura, L = Luce. (Pag. 134). Nella
tabella seguente (Tab. 1) le specie sono raggruppate per colore della corolla o, in assenza di
questa, dal colore dominate della pianta intera. ogni riga identifica una specie/sottospecie. Le co-
lonne sono così organizzate: Nome: Nome scientifico (senza autori), Pag.: Pagina relativa.

Nome Pag. Nome Pag.


Gentiana bavarica 56 Campanula martinii 34
Gentiana brachyphylla 57 Campanula raineri 35
Gentiana nivalis 58 Campanula scheuchzeri 36
Gentiana orbicularis 59 Campanula spicata 37
Gentiana utriculosa 60 Eritrichium nanum 53
Phyteuma hedraianthifolium 86 Globularia cordifolia 62
Viola dubyana 130 Linaria alpina 68
Aquilegia einseleana 19 Asplenium adulterinum presolanense 28
Campanula caespitosa 30 Asplenium lepidum 29
Campanula carnica 31 Cystopteris alpina 40
Campanula cochleariifolia 32 Dryopteris villarii 51
Campanula elatinoides 33 Rhamnus pumilus 99
6 Tab. 1
Nome Pag. Nome Pag.
Salix helvetica 102 Silene rupestris 126
Salix reticulata 103 Artemisia genipi 26
Salix retusa 104 Artemisia umbelliformis 27
Woodsia alpina 131 Draba dolomitica 47
Woodsia pulchella 132 Erysimum rhaeticum 54
Achillea clavenae 10 Galium montis-arerae 55
Achillea moschata 11 Linaria tonzigii 69
Achillea nana 12 Minuartia cherlerioides rionii 73
Androsace helvetica 15 Minuartia sedoides 77
Androsace obtusifolia 16 Opuntia humifusa 83
17 Papaver alpinum 84
Androsace vandellii
Pseudofumaria lutea 95
Anemone baldensis 18
Saxifraga aspera 109
Arabis alpina 20
Saxifraga bryoides 110
Arabis bellidifolia 21
Saxifraga exarata exarata 112
Arenaria biflora 22
Saxifraga exarata moschata 113
Arenaria ciliata 23 Saxifraga muscoides 115
Arenaria marschlinsii 24 Saxifraga presolanensis 119
Arenaria multicaulis 24 Saxifraga seguieri 120
Cerastium alpinum 38 Potentilla frigida 88
Cerastium pedunculatum 38 Potentilla nivea 88
Cerastium uniflorum 39 Doronicum clusii 43
Daphne alpina 41 Doronicum columnae 44
Draba dubia 47 Doronicum grandiflorum 45
Draba fladnizensis 48 Draba aizoides 46
Draba hoppeana 48 Geum reptans 61
Draba thomasii 49 Leontodon montanus melanotrichus 65
Draba tomentosa 49 Rhodiola rosea 100
Dryas octopetala 50 Saxifraga aizoides 107
Hornungia alpina 64 Saxifraga mutata 116
Leontopodium alpinum 66 Senecio incanus carniolicus 124
Leucanthemopsis alpina 67 Telekia speciosissima 127
Minuartia austriaca 70 Androsace alpina 13
Minuartia biflora 71 Androsace hausmannii 14
Minuartia capillacea 72 Armeria alpina 25
Minuartia gerardii 74 Dianthus glacialis 42
Minuartia laricifolia 75 Epilobium fleischeri 52
Minuartia recurva 76 Gypsophila repens 63
Petrocallis pyrenaica 85
Minuartia rupestris rupestris 77
78 Potentilla nitida 89
Moehringia bavarica insubrica
Moehringia ciliata 79 Rhodothamnus chamaecistus 101
Moehringia concarenae 80 Saponaria ocymoides 105
Moehringia dielsiana 81 Sempervivum arachnoideum 122
Moehringia muscosa 82 Sempervivum montanum 123
Potentilla caulescens 87 Silene acaulis 125
Polygala chamaebuxus 87 Thlaspi rotundifolium 128
Ranunculus alpestris 96 Valeriana saliunca 129
Ranunculus glacialis 97 Valeriana supina 129
Ranunculus seguieri 98 Viola comollia 130
Saxifraga adscendens 106 Primula daonensis 90
Saxifraga androsacea 108 Primula glaucescens 91
Saxifraga caesia 111 Primula glutinosa 92
Saxifraga hostii rhaetica 114 Primula hirsuta 93
Saxifraga paniculata 118 Primula latifolia 94
Saxifraga vandelli 121 Saxifraga oppositifolia 117
Tab. 1 7
N° COMUNE PR N° COMUNE PR N° COMUNE PR
1 MONNO BS 17 CAPO DI PONTE BS 33 ANGOLO TERME BS
2 INCUDINE BS 18 PASPARDO BS 34 DARFO BOARIO TERME BS
3 VEZZA D'OGLIO BS 19 ONO SAN PIETRO BS 35 ESINE BS
4 VIONE BS 20 CIMBERGO BS 36 BERZO INFERIORE BS
5 TEMU' BS 21 LOZIO BS 37 BIENNO BS
6 PONTE DI LEGNO BS 22 CERVENO BS 38 PRESTINE BS
7 EDOLO BS 23 LOSINE BS 39 GIANICO BS
8 CORTENO GOLGI BS 24 CETO BS 40 ARTOGNE BS
9 MALONNO BS 25 BRAONE BS 41 PIAN CAMUNO BS
10 SONICO BS 26 NIARDO BS 42 PISOGNE BS
11 BERZO DEMO BS 27 OSSIMO BS 43 VILMINORE BG
12 CEVO BS 28 MALEGNO BS 44 SCHILPARIO BG
13 SAVIORE DELL'ADAMELLO BS 29 BRENO BS 45 COLERE BG
14 PAISCO LOVENO BS 30 BORNO BS 46 AZZONE BG
15 SELLERO BS 31 PIANCOGNO BS 47 ROGNO BG
16 CEDEGOLO BS 32 CIVIDATE CAMUNO BS 48 COSTA VOLPINO BG
Tab. 2 49 LOVERE BG

Gruppi montuosi (MARAZZI, 2005) Frequenza in % *


AR = Alpi Retiche (no Adamello) <5 5-15 16-40 41-80 >80
AO = Alpi Orobie AD = Adamello RR R PF F FF
PBG = Prealpi Bergamasche PBS = Prealpi Bresciane

Endemica
Interesse erboristico
AR PF E
AO AD C1-LR Raccolta LR 10/2008
PBG PBS 3600 C1=vietata
Presenza ambienti C2=regolamentata
3400
Pascoli calcarei PK Categoria IUCN
3200
Pascoli silicei PS (International Union for
AR 3000 Conservation of Nature)
Arbusteti
GK 2800 LR = Basso rischio
Ghiaioni calcarei GS 2600 VU = Vulnerabile
Ghiaioni silicei RK
RS 2400 EN = Minacciata
Rupi calcaree
2200
Rupi silicee Quota
2000
Presenza nel comune (N°) 1800 abituale
Accertata dopo 1968 1600 occasionale
Non accertata dopo 1968 N
U
Esigenze ecologiche
R Nutrienti
Periodo di fioritura o T Reazione Ph
sporificazione L Umidità
abituale 987654321 Temperatura
Luce
occasionale G F M A M G L A S O N D
valori

* Per frequenza si intende il rapporto, espresso in percentuale, tra il numero dei comuni ove
la specie è presente e il totale di questi (49).
8
Schede descrittive delle specie

Cresta meridionale del Monte Frerone, 2580 m 07/2014 (BE)

9
Achillea di Clavena ASTERACEAE
Achillea clavenae L.
Pianticella molto aromatica che non tollera la compresenza di altre specie. Il colore grigio del
fusto e delle foglie, le sue dimensioni che raggiungono i 30 cm e il suolo calcareo ci guidano
nel distinguerla della congenere Achillea moschata.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2400 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

Breno. Crocedomini, 2000 m 08/2011 (BE)

10
Achillea moscata ASTERACEAE
Achillea moschata Wulf.
Piccola pianta aromatica che cresce su rupi e ghiaioni silicei, utilizzata come componente degli
amari d’erbe alpini. Il fusto glabro la distingue da Achillea nana, come pure la dimensione dei
capolini fiorali. Il suolo non calcareo la separa dalla simile Achillea clavenae.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Saviore dell’A., val Salarno, 2400 m 07/2014 (BE)

BE

2400 m 07/2010 (DL)

11
Achillea nana ASTERACEAE
Achillea nana L.
La fitta peluria che riveste tutta la piantina ben la distingue dalle congeneri che vivono a quota
elevata: Achillea moschata e A. clavenae. Quest’ultima inoltre di dimensioni anche doppie si
rinviene su suoli calcarei. Massima è la sua tolleranza alla elevata intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2600 m 08/2009 (BE) G F M A M G L A S O N D

2700 m 08/2009 (BE)


12
Androsace alpina PRIMULACEAE
Androsace alpina (L.) Lam.
Il colore rosato della corolla distingue questa specie dalle congeneri Androsace helvetica e A.
vandellii, quest’ultima localizzata sulle Alpi Orobie. La struttura a cuscinetto permette a queste
piante di ridurre la traspirazione e la conseguente perdita di liquidi.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2750 m 07/2013 (BE)

FF

2700 m 08/2014 (BE)

13
Androsace di Hausmann PRIMULACEAE
Androsace hausmannii Leyb.
Rarissima specie che cresce sulle rupi calcaree della Valle di Scalve. Alcuni campioni sono
stati rinvenuti anche nei ghiaioni ai piedi delle rupi. Molto simile ad Androse alpina che però
cresce su suoli non calcarei, ha foglie lunghe fino a 10 mm e fiori brevemente peduncolati.
AR RR E C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
2400 m 07/2013 (MA) G F M A M G L A S O N D

2700 m 07/2014 (FF)

14
Androsace elvetica PRIMULACEAE
Androsace helvetica (L.) All.
Specie estremamente rara che forma cuscinetti quasi emisferici. Cresce su suoli calcarei di-
versamente da Androsace vandellii che vegeta su rupi silicee. Ha piccolissime foglie lunghe 2-
4 mm, serrate, con calice coperto da peli semplici (lente!).
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2350 m 06/2011 (RM)

MA

2350 m 06/2011 (RM)

15
Androsace a foglie ottuse PRIMULACEAE
Androsace obtusifolia All.
Presenza limitata a soli due comuni, uno in provincia di Brescia (Ponte di Legno) e l’altro in
provincia di Bergamo (Schilpario) dove è rarissima anche nei siti dove è stata rinvenuta. Gli
steli fiorali portano piccole corolle. Massima è la sua tolleranza alla forte intensità di luce.
AR RR C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2550 m 07/2013 (MA) G F M A M G L A S O N D

2000 m 08/2009 (AP)

16
Androsace di Vandelli PRIMULACEAE
Androsace vandellii (Turra) Chiov.
Localizzata su rocce silicee, è specie molto simile ad Androsace helvetica (calcofila) con cui
tuttavia non condivide il sostrato. Ha inoltre foglie più lunghe (fino a 9 mm). Fiorisce precoce-
mente su rupi verticali molto esposte e necessita di un modestissimo apporto di nutrienti.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2000 m 05/2015 (PM)

MA

1500 m 08/2014 (RM)

17
Anemone del Monte Baldo RANUNCULACEAE
Anemone baldensis L.
Il suo ambiente prediletto sono le balze erbose su rupi calcaree oppure cresce su sparse zolle
nei ghiaioni di piccola pezzatura. A volte riesce a entrare nel pascolo in associazione ad altre
specie calcofile quali Salix reticulata oppure Dryas octopetala.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D Breno, Val Fredda, 2200 m 07/2014 (BE)

2700 m 07/2014 (TG)

18
Aquilegia di Einsele RANUNCULACEAE
Aquilegia einseleana F. W. Schultz
Cresce su rupi e in macereti calcarei dove l’intensità luminosa è elevata, si può facilmente rico-
noscere per il colore molto più chiaro della corolla che in Aquilegia atrata. Può accadere che
alcune piante vegetino insieme al camedrio alpino sui ghiaioni calcarei di media pezzatura.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D 2000 m 08/2012 (TG)

1800 m 08/2013 (BE)

19
Arabetta alpina CRUCIFERAE
Arabis alpina L.
Veramente sorprendente la capacità che questa specie ha di adattarsi anche a quote mode-
ste, la sua presenza sorprende anche il florista più esperto. Le sue corolle inoltre fioriscono per
molto tempo e, se ben osservate, non si possono confondere con nessun’altra specie.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
1980 m 05/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

1950 m 08/2011 (BE)

20
Arabetta a foglie di pratolina CRUCIFERAE
Arabis bellidifolia Crantz
Cresce in anfratti di rupi calcaree o su ghiaioni a grana fine, isolata o in associazione con altre
specie rupicole. Sul territorio considerato è presente la subsp. stellulata, riconoscibile per ave-
re peli stellati sia al margine che sulla pagina superiore delle foglie.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 07/2011 (TG)

MA

2200 m 08/2011 (TG)

21
Arenaria biflora CARYOPHYLLACEAE
Arenaria biflora L.
Piccola specie poco frequente sui monti del territorio in oggetto. Propria delle rupi silicee tende
ad occupare piccoli spazi liberi tra Elyna myusuroides e Carex curvula. I fusticini sono ascen-
denti con uno o due fiori e sepali con una sola nervatura.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
2400 m 07/2011 (FF) G F M A M G L A S O N D

2500 m 07/2011 (FF)

22
Arenaria cigliata CARYOPHYLLACEAE
Arenaria ciliata L.
Le foglie cigliate, appuntite e i sepali a più nervi la distinguono dalla congenere A. biflora. Pre-
ferisce inoltre i suoli calcarei della Valle di Scalve e della media Valle Camonica, spesso dove
questi affiorano compressi tra rocce sedimentarie acide o metamorfiche.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2350 m 08/2006 (MA)

2300 m 07/2011 (FF)

23
Arenaria di Marschlins CARYOPHYLLACEAE
Arenaria marschlinsii W.D.J. Koch
Due piccole e rare specie che crescono su sostrati diversi, la prima su ghiaioni silicei, mentre
la seconda su rupi e ghiaioni calcarei di piccola pezzatura. Ambedue hanno in comune la scar-
sissima esigenza di nutrienti e calore come pure la tolleranza alla forte intensità luminosa pro-
pria delle quote elevate a cui vegetano.
AR RR C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
2500 m 07/2013 (MA) G F M A M G L A S O N D

Arenaria a fusti numerosi - Arenaria multicaulis L.


AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2400 m 06/2012 (FF) G F M A M G L A S O N D
24
Spillone alpino PLUMBAGINACEAE
Armeria alpina Willd.
Frequente nei ghiaioni silicei, talvolta si può osservare anche sulle rupi. Il suo colore rosa e la
forma emisferica dell’infiorescenza portata su lunghi steli, la rendono inconfondibile. Particolar-
mente copiose sono le fioriture al Passo del Gavia.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Gavia, 2450 m 07/2013 (BE)

Ponte di Legno, Lago Pisgana, 2550 m 07/2015 (AC)

25
Genepi ASTERACEAE
Artemisia genipi Weber
Predilige rupi silicee, ma talvolta si può incontrare nei ghiaioni di piccola pezzatura. Si distin-
gue dal congenere Genepì bianco (A. umbelliformis) per avere foglie cauline, inferiori e media-
ne, pennatifide o profondamente dentate e ricettacolo dei fiori glabro.
AR PF E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2400 m 07/2014 (FF) G F M A M G L A S O N D

MA

2200 m 06/2007 (MAM)

26
Genepì bianco ASTERACEAE
Artemisia umbelliformis Lam.
Piccola specie che predilige rupi calcaree o ghiaioni di pezzatura fine. Si distingue dal conge-
nere Genepì nero (A. genipi) per avere foglie cauline, inferiori e mediane, palmatifide (fatte a
manina) e il ricettacolo dei fiori peloso. Massima la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Tonale, 2450 m 08/2014 (BE)

MA

2400 m 07/2012 (FF)

27
Asplenio della Presolana ASPLENIACEAE
Asplenium adulterinum Milde subsp. presolanense Mokry, H. Rasbach & Reichst.
E’ una delle poche felci endemiche italiane peraltro presente in una sola località. Di origine ibri-
dogena, il suo habitat sono le rupi calcaree esposte a nord. Si distingue da Asplenium tricho-
manes per avere il rachide della fronda verde nella sua porzione mediana-terminale.
AR RR E C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
1250 m 07/2011 (BM) G F M A M G L A S O N D

1250 m 07/2011 (BM)

28
Asplenio grazioso ASPLENIACEAE
Asplenium lepidum C. Presl subsp. lepidum
Felcetta esclusivamente rupicola, presente in poche località delle Valli Camonica e Scalve.
Può essere confusa con Asplenium ruta-muraria sia per la forma che per le dimensioni. Risul-
tano fondamentali una attenta osservazione dei peli ghiandolari e la forma delle fronde.
AR R C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 925 m 07/2014 (BE)

MA

MA

2000 m 08-

29
Campanula cespugliosa CAMPANULACEAE
Campanula caespitosa Scop.
E’ specie rarissima e cresce su rupi e ghiaioni calcarei molto assolati. Ha forti esigenze di luce
e modeste di nutrienti. Ha fioritura quasi sempre unilaterale con 6-8 corolle rigonfie che la ren-
dono riconoscibile fra le campanule di bassa quota.
AR RR E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
1500 m 08/2014 (FF) G F M A M G L A S O N D

1200 m 08/2005 (DL)

30
Campanula della Carnia CAMPANULACEAE
Campanula carnica Mert. & W.D.J. Koch
Si insedia con grandi cespi su rupi calcaree esposte, dalle quote modeste fin’oltre i 2000 m.
Produce fioriture copiose con fusti pluriflori e calici con lunghi denti riflessi. Non necessita di un
grande apporto di nutrienti, ma di molta umidità e luce.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 200 m 05/2014 (BE)

200 m 05/2014 (BE)

31
Campanula a foglie di coclearia CAMPANULACEAE
Campanula cochleariifolia Lam.
Preferibilmente pianta di suoli calcarei, cresce su ghiaioni e rupi, nelle fessure che adducono
alle sue radici abbondante acqua. Forma densi cespi con foglie alla base diverse da quelle sul-
lo stelo fiorale. Necessita di modestissimi nutrienti e di una buona intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
2000 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

Breno, Monte Colombine, 2024 m 06/2015

32
Campanula dell'Insubria CAMPANULACEAE
Campanula elatinoides Moretti
Specie di grande rilevanza biogeografica, endemita dell’area insubrica. Cresce sulle rupi cal-
caree circostanti il lago d’Iseo, ma si spinge anche all’interno del territorio camuno e scalvino,
a quote prossime ai 1600 m. Ha fioritura continua per parecchi mesi estivi.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 350 m 07/2014 (BE)

Castro, 190 m 08/2015 (AA)

33
Campanula di Martini CAMPANULACEAE
Campanula martinii F. Fen., A. Pistarino, Peruzzi &
Endemita di recentissima descrizione. Presente, per quanto riguarda il territorio considerato,
sulle rupi calcaree della bassa Valle Camonica e di Scalve. Il calice papilloso e le lacinie molto
più corte della corolla sono caratteri che possono aiutare nell’identificazione.
AR R E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
200 m 07/2010 (FF) G F M A M G L A S O N D

MA

FF

200 m 08/2010 (FF)

34
Campanula di Rainer CAMPANULACEAE
Campanula raineri Perp.
Solitamente ospitata sulle rupi calcaree talvolta può accadere di rinvenirla nei ghiaioni di picco-
la pezzatura dove i semi riescono a germinare nonostante la scarsissima disponibilità di nu-
trienti. La sua grande corolla la rende riconoscibile fra le specie dello stesso genere.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D

▲ Ono S. Pietro, Concarena, 1550 m 07/2012 (FF)

1900 m 08/2011 (BE)

35
Campanula di Scheuchzer CAMPANULACEAE
Campanula scheuchzeri Vill.
Cresce sia su rupi e ghiaioni silicei che calcarei dove forma cespi con fusti portanti solitamente
un solo fiore pendulo (raramente 2). Le foglie sono lineari, più lunghe nella zona mediana del
fusto. Le brattee del calice sono lunghe circa metà della corolla.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
2200 m 08/2009 (FF) G F M A M G L A S O N D

2450 m 08/2015 (BE)

36
Campanula spigata CAMPANULACEAE
Campanula spicata L.
E’ pianta di dimensioni a volte ragguardevoli con steli alti fino a 90 cm. Ha marcata esigenza si
calore e cresce su rupi calcaree esposte a forte intensità luminosa. Le corolle disposte a spiga
la rendono riconoscibile tra le altre specie.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 800 m 08/2012 (TG)

1800 m 08/2012 (MAM)

37
Cerastio alpino - Cerastium alpinum L. CARYOPHYLLACEAE
E’ specie di quota elevata che vegeta su rupi o ghiaioni a pezzatura fine prevalentemente sili-
cei. A volte di difficile distinzione da Cerastium uniflorum. Questa specie presenta le estremità
delle brattee del calice strettamente scariose (traslucide).
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
U 1000
R 800
T 600
L 400
987654321 200
2700 m 07/2012 (MA) G F M A M G L A S O N D

Cerastio peduncolato - Cerastium pedunculatum Gaudin


Ospitato dai ghiaioni e dalle rupi silice delle quote elevate dell’alta Valle Camonica e Val di
Scalve. Può essere confuso con Cerastium alpinum o C. uniflorum, dai quali differisce princi-
palmente per il pedunculo fiorale molto sviluppato.
AR R E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2750 m 08/2011 (BE) G F M A M G L A S O N D
38
Cerastio unifloro CARYOPHYLLACEAE
Cerastium uniflorum Clairv.
Specie che vegeta preferibilmente su rupi silicee dove affonda le sviluppate radici nelle fessure
alla ricerca dei pochi nutrienti di cui necessita. Può essere confusa con specie molto simili
quali Cerastium alpinum e C. pedunculatum che hanno normalmente il fusto plurifloro.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2500 m 08/2013 (TG)

2800 m 08/2011 (BE)

39
Felcetta alpina ATHYRIACEAE
Cystopteris alpina (Lam.) Desv.
Felce esclusiva dei suoli calcarei, frequente a quota elevata di tutti i rilievi camuni e scalvini.
Facilmente confondibile con la congenere Cystopteris fragilis dalla quale differisce per la forma
dei segmenti terminali della fronda meno affusolati.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
2200 m 08/2012 (BE) G F M A M G L A S O N D

2025 m 07/2012 (FF)

40
Dafne alpina TYMELACEAE
Daphne alpina L.
Arbusto molto raro e relegato ad alcuni ghiaioni calcarei della media Valle Camonica. Saltua-
riamente si possono rinvenire piante anche su rupi nude. Fioritura molto precoce con soave
profumo. Tollera brillantemente la fortissima intensità luminosa. Tutta la pianta è tossica.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 1100 m 05/2010 (BE)

SA

1050 m 05/2011 (BE)

41
Garofano glaciale CARYOPHYLLACEAE
Dianthus glacialis Haenke
Cresce a quota elevata su ghiaioni esclusivamente silicei. Le dimensioni dello stelo fiorale su-
perano raramente i 4 cm. La capacità di tollerare una forte intensità luminosa e la modesta esi-
genza di nutrienti gli permettono di sopravvivere in spazi preclusi ad altre specie.
AR R C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2300 m 07/2012 (FF) G F M A M G L A S O N D

2300 m 07/2012 (FF)

42
Doronico di Clusius ASTERACEAE
Doronicum clusii (All.) Tausch
Frequente su ghiaioni acidi a quote elevate. Molto simile a Doronicum gradiflorum dal quale
differisce per la forma delle foglie sullo stelo. La bassa esigenza di nutrienti, di temperatura e
l’elevata tolleranza alla intensa luminosità la accomunano alle altre specie dello stesso genere.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2300 m 07/2014 (BE)

Presena, 2400 m 08/2013 (FF)

43
Doronico di Colonna ASTERACEAE
Doronicum columnae Ten.
Elegantissima asteracea che cresce su macereti calcarei, ma talvolta si associa ad arbusti di
rododendro o salici nani. La foglia cuoriforme la distingue dal congenere Doronicum grandiflo-
rumm molto più frequente su suolo calcareo.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
654321 200
2100 07/2014 ((FF) G F M A M G L A S O N D

2200 m 05/2008 (FF)

44
Doronico dei macereti ASTERACEAE
Doronicum grandiflorum Lam.
Fiore che non passa inosservato sulle rupi e i ghiaioni a quote elevate. La sua grande corolla
può essere confusa con Doronicum columnae o D. clusii. Una attenta osservazione delle foglie
cauline può essere di aiuto per riconoscere la specie.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 07/2010 (FF)

2350 m 08/2014 (BE)

45
Draba alpina CRUCIFERAE
Draba aizoides L.
Specie con precoce fioritura sulle rupi calcaree dei rilievi camuni e scalvini. Il colore giallo in-
tenso delle corolle aiuta nell’identificazione. A volte può accadere di rinvenirla nei ghiaioni a
pezzatura modesta alla base delle rupi dove solitamente cresce.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Schilpario, Campelli, 1500 m 05/2011 (BE) G F M A M G L A S O N D

1500 m 05/2010 (BE)

46
Draba delle Dolomiti - Draba dolomitica Buttler CRUCIFERAE
Queste due piccole specie crescono a quota elevata e hanno esigenze ecologiche analoghe.
La prima, di dimensioni molto più contenute ha petali gialli ed è relegata sui monti dell’alta Val-
le Camonica, la seconda, con petali bianchi, diffusa anche in media Valle Camonica e Val di
Scalve, si caratterizza per avere le foglioline ricoperte da una fitta peluria grigia. Modestissima
è la loro richiesta di nutrienti, mentre è massima la tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR RR E C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
G F M A M G L A S O N D 2900 m 07/2011 (CN)

Draba Dubbia - Draba dubia Suter


AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2050 m 06/2008 (BG) MA


47
Draba di Flattnitz - Draba fladnizensis Wulf. CRUCIFERAE
Piccolissime e rare specie esclusive delle quote elevate. La prima, con fiori bianchi, cresce pre-
feribilmente sulle rupi silicee dell’alta Valle Camonica e Val di Scalve, ma a volte può essere rin-
venuta nei ghiaioni alla base di queste. La seconda, con corolla gialla, è invece calcofila ed e-
sclusiva della sinistra idrografica della Valle Camonica. Caratteristica di entrambe è la modestis-
sima necessità di nutrienti e di calore, contrapposta alla comune massima tolleranza alla forte
intensità luminosa. Brevissimo il loro periodo di fioritura.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK
GS 2600
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
R 800
T 600
L 400
987654321 200
2900 m 06/2015 (RS) G F M A M G L A S O N D

Draba di Hoppe - Draba hoppeana Rchb.


AR R E C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2000 m 06/2012 (MS) G F M A M G L A S O N D
48
Draba di Thomas - Draba thomasii W.D.J. Koch CRUCIFERAE
Rarissima, questa specie per molti anni era conosciuta sul territorio considerato solo da segna-
lazioni antiche. Fortunatamente alcuni esemplari sono stati rinvenuti recentemente conferman-
done in questo modo la sua presenza, ma anche la sua preziosità.
AR RR C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
R 800
T 600
L 400
7654321 200
G F M A M G L A S O N D 2350 m 06/2014 (MA)

Draba tomentosa - Draba tomentosa Clairv.


Pianta di piccole dimensioni, difficilmente supera i 6 cm. Cresce sulle rupi calcaree delle quote
elevate in Valle di Scalve e nella media Valle Camonica. Le sue foglie, come pure tutta la pian-
ta, sono ricoperte di fitti peli stellati. Massima è la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
U 1000
R 800
T 600
L 400
987654321 200
G F M A M G L A S O N D 2400 m 08/2014 (MA)

49
Camedrio ROSACEAE
Dryas octopetala L.
Forma densi tappeti sulle balze rupestri contendendo lo spazio alla Carex firma. Questa specie
svolge una funzione colonizzatrice importantissima: con le sue radici riesce a consolidare
ghiaioni calcarei e scarpate franose, creando l’habitat per moltissime altre specie di pregio.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2000 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

Breno, Val Fredda, 2100 m 07/2014 (BE)


50
Felce di Villars ASPIDIACEAE
Dryopteris villarii (Bellardii) Woynar subsp. villarii
Felce che grazie al suo apparato radicale robusto riesce a crescere nei ghiaioni calcarei. Forma
densi cespi che, se sfregati, emanano un gradevole profumo. Le fronde glauche ricche di ghian-
dole e l’ambiente di crescita la differenziano dalle altre specie appartenenti allo stesso genere.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Colere, Presolana, 2200 m 07/2013 (BE)

2200 m 07/2011 (BE)


51
Garofanino di Fleischer ONAGRACEAE
Epilobium fleischeri Hochst.
Caratteristico dei greti delle regioni più elevate delle Valli Camonica e Scalve, cresce sovente
in associazione con salici nani o altre specie che tollerano il frequente dilavamento. La statura
contenuta in contrasto con le dimensioni delle corolle lo rendono facilmente identificabile.
AR PF E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Saviore dell’A. Val Salarno, 2200 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

2050 m 08/2013 (BE)


52
Eritrichio BORAGINACEAE
Eritrichium nanum (L.) Schrad. ex Gaudin
La sua struttura a cuscinetto e il colore intenso la rende una delle specie più osservate a quota
elevata. Ha scarsissima esigenza di nutrienti e di calore, tollera invece un forte intensità lumi-
nosa caratteristica peculiare delle rupi e delle creste alpine.
AR PF E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2550 m 07/2014 (PD)

2300 m 08/2010 (BE)


53
Violaciocca retica CRUCIFERAE
Erysimum rhaeticum (Schleicher. ex Hornem.) DC.
Specie primariamente rupicola che a volte viene ospitata sui muri assolati composti da blocchi
calcarei della media Valle Camonica. Di fioritura molto precoce ben tollera la scarsità di nu-
trienti e di umidità e si adatta ottimamente alla forte intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Losine, Sendini, 400 m 06/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

400 m 072013 (BE)

54
Caglio del Pizzo Arera RUBIACEAE
Galium montis-arerae Merxm. & Ehrend.
Piccola specie identificabile per il colore giallo dei fiori ma soprattutto per l’ambiente di crescita
che è esclusivamente il ghiaione calcareo dove riesce a reperire nutrienti e acqua. Tollera la
forte intensità luminosa sia diretta che riflessa dal candore delle rocce che la circondano.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 1900 m 7/2013 (GL)

Vilminore, Valle Conchetta, 2200 m 07/2011 (MF)

55
Genziana bavarese GENTIANACEAE
Gentiana bavarica L.
La sua diffusione in Valle Camonica e di Scalve è limitata a pochi monti, dove cresce su rupi e
ghiaioni silicei. Talvolta si spinge nei pascoli magri dove la rottura del cotico le permette di ve-
getare. Massima la sua tolleranza alla forte intensità luminosa propria delle quote elevate.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Ponte di Legno, Gavia, 2700 m 07/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

2700 m 07/2008 (FF)

56
Genziana a foglie brevi GENTIANACEAE
Gentiana brachyphylla Vill.
Piccola specie localizzata su suoli silicei a quote elevate in Valle di Scalve e in Valle Camoni-
ca. Il calice non alato, le foglie appuntite, molli al tatto, la separano dalla Gentiana orbicularis,
della quale, tranne la minore tolleranza al calcare, condivide le stesse esigenze ecologiche.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2650 m 08/2014 (FF)

2700 m 07/2008 (FF)

57
Genziana nivale GENTIANACEAE
Gentiana nivalis L.
Nonostante viva a quote elevate questa genziana, come poche altre sulle Alpi, è annua. Ha fu-
sto ramoso portante numerosi fiori con il calice ovoidale privo di evidenti ali e corolle azzurro
intenso. E’ indifferente al substrato. Talvolta si spinge nei pascoli negli spazi tra le zolle.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
Ponte di Legno, Tonale, 2500 m 07/2013 (BE) G F M A M G L A S O N D

2600 m 08/2012 (BE)

58
Genziana a foglie orbiculari GENTIANACEAE
Gentiana orbicularis Schur
Molto simile a Gentiana brachyphylla anche se con diffusione più ampia soprattutto sul versan-
te sinistro idrografico della Valle Camonica. Ha foglie arrotondate e coriacee al tatto. Preferisce
rupi e ghiaioni calcarei posti a quota elevata. Grande è la sua tolleranza alla forte luminosità.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2550 m 07/2010 (FF)

2600 m 07/2010 (MA)

59
Genziana a calice rigonfio GENTIANACEAE
Gentiana utriculosa L.
Come la congenere Gentiana nivalis, anche questa specie è annuale, ma è esclusiva delle ru-
pi e dei ghiaioni calcarei molto assolati anche se a volte colonizza zolle erbose. Le pronunciate
ali che orlano il calice la rendono facilmente riconoscibile.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
2200 m 08/2015 (BB) G F M A M G L A S O N D

2000 m 07/2007 (MAM)

60
Cariofillata delle pietraie ROSACEAE
Geum reptans L.
Il regno di questa piccola rosacea è il ghiaione siliceo di pezzatura media dove è frequente in-
contrarla e riconoscerla primariamente per i suoi stoloni rossastri e aerei. Alla modesta neces-
sità di nutrienti contrappone un spiccata tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2800 m 08/2012 (MA)

2600 m 07/2010 (BE)

61
Globularia a forglie cuoriformi GLOBULARIACEAE
Globularia cordifolia L.
E’ la Globularia più piccola che vive sulle rupi ed i ghiaioni delle Valli Camonica e di Scalve.
Facilmente riconoscibile per la forma cuoriforme delle foglie si caratterizza per la modestia
nell’esigenza di nutrienti, contrapposta alla grande tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
Paspardo, M. Colombè, 2100 m 08/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

600 m 04/2014 (BE)

62
Gipsofila strisciante CARYOPHYLLACEAE
Gypsophila repens L.
Specie ospitata su ghiaioni e rupi calcaree, forma cuscinetti rosei con fioritura continua per più
settimane e tollera brillantemente la forte intensità di luce sia diretta che riflessa dal bianco del-
le rupi. Prepara i suoli per le specie che successivamente li colonizzeranno.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D Breno, Val Cadino, 1800 m 7/2013 (BE)

1800 m 07/12013 (BE)

63
Ibridella alpina CRUCIFERAE
Hornungia alpina (L.) Appel
Questa piccola specie cresce preferibilmente su rupi e ghiaioni calcarei di piccola pezzatura
oppure in nicchie dove può trovare gli scarsi nutrienti di cui necessita. Non è però infrequente
rinvenirla anche su suoli silicei. Ottimo il suo adattamento alla fortissima intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2100 m 08/2012 (BE) G F M A M G L A S O N D

2700 m 07/2010 (PS)

64
Dente di leone montano a peli neri ASTERACEAE
Leontodon montanus Lam. subsp. melanotrichus (Vierh.) Widder ex Pittoni
Asteracea molto localizzata che vive esclusivamente su ghiaioni calcarei a pezzatura fine. Ve-
geta a quote elevate formando a volte estesi tappeti di corolle gialle che hanno fioritura piutto-
sto breve. Una fitta peluria ghiandolare nera ne ricopre interamente il calice.
AR R NO-VU
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Niardo, Val di Stabio, 2200 m 08/2013 (BE)

2300 m 08/2011 (BE)

65
Stella alpina, Edelweiss ASTERACEAE
Leontopodium alpinum Cass.
La nota pianticella, sottoposta a predazione negli anni passati, vive su rupi o in pascoli su suoli
calcarei, più raramente nei ghiaioni e solo quando qualche zolla erbosa è in grado di fornirle
nutrienti. E’ inoltre molto tollerante alla forte intensità luminosa e alle bassissime temperature.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Monte Tonale, 2500 m 07/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

2000 m 08/2012 (BE)

66
Margherita alpina ASTERACEAE
Leucanthemopsis alpina (L.) Heywood
Margherita diffusa su ghiaioni e su rupi silicee delle quote elevate dove la presenza di calcare
è quasi inesistente. Di contro molto elevata è la sua richiesta di acqua che acquisisce grazie
ad un profondo apparato radicale. Tollera le basse temperature e la forte intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Gavia, 2650 m 07/2015 (BE)

2620 m 08/2012 (BE)

67
Linaria alpina SCROPHULARIACEAE
Linaria alpina (L.) Mill.
Il colore viola delle sue corolle, con la macchia gialla internamente, la rende riconoscibilissima
da tutti i frequentatori delle quote elevate. Cresce su suoli calcarei ma non disdegna di fre-
quentare anche rupi e ghiaioni silicei, soprattutto quando presente un debole tenore ci calcare.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2650 m 08/2011 (BE) G F M A M G L A S O N D

Ponte di Legno, Passo Gavia, 2700 m 06/2013 (MF)

68
Linajola bergamasca SCROPHULARIACEAE
Linaria tonzigi Lona
Raro endemita insubrico dedicato al Prof. Tonzig dall’amico e botanico argentino Fausto Lona.
Questa specie vive esclusivamente sui ghiaioni calcarei delle Alpi Orobie. Alla modesta richie-
sta di nutrienti oppone una forte tolleranza alla intensità luminosa diretta e riflessa dalle rocce.
AR RR E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2000 m 08/2014 (GL)

MA

2000 m 08/2014 (MF)

69
Minuartia austriaca CARYOPHYLLACEAE
Minuartia austriaca (Jacq.) Hayek
Rara ed esclusiva dei ghiaioni calcarei della Valle di Scalve e della media Valle Camonica, si
riconosce per portare i fiori su lunghi pedicelli a volte maggiori di 10 volte la lunghezza delle
foglie superiori. La sua richiesta di nutrienti è modesta e tollera una forte intensità luminosa.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2050 m 08/2014 (MA) G F M A M G L A S O N D

2000 m 07/2014 (BE)

70
Minuartia biflora CARYOPHYLLACEAE
Minuartia biflora (L.) Schinz & Thell.
Rarissima e esclusiva dei ghiaioni e delle rupi silicee di poche località in sinistra idrografica
della Valle Camonica. Ha foglie strettissime e fiori portati su brevissimi pedicelli. Altissima è la
sua tolleranza alla forte intensità luminosa diretta e riflessa e alla scarsità di nutrienti e calore.
AR RR C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D 2630 m 07/2014 (MA)

1780 m 07/2010 (DG)

71
Minuartia a foglie capillari CARYOPHYLLACEAE
Minuartia capillacea (All.) Graebn
Presente in poche località della media Valle Camonica si distingue dalle congeneri per avere
pedicelli fiorali e calice vellutati, sovente vischiosi. Cresce su rupi e ghiaioni calcarei tollerando
elevate temperature e una forte intensità luminosa sia diretta che riflessa dal suolo.
AR RR NO-EN
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
400 m 08/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

MA

1150 m 07/2014 (MA)

72
Minuartia a otto stami CARYOPHYLLACEAE
Minuartia cherlerioides (Hoppe) Becherer subsp. rionii (Gremli) Friedrich
Piccola sottospecie, si eleva per meno di un centimetro dal suolo. Contrariamente alla specie
nominale questa vegeta su rupi silicee. Scarsissime sono le sue esigenze di nutrienti come pu-
re quelle di umidità e calore. Massima e la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2900 m 08/2014 (FF)

2200 m 08/2011 (MA)

73
Minuartia primaverile CARYOPHYLLACEAE
Minuartia gerardii (Willd.) Hayek
E’ la Minuartia più diffusa a quota elevata soprattutto su suolo calcareo. Le sue foglie superiori
hanno bordo cartilagineo. Cresce su rupi e ghiaioni fini affondando le radici nelle fessure alla
ricerca dei pochi nutrienti di cui necessita. Alta è la sua tolleranza alla forte intensità della luce.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2050 m 08/2014 (FF) G F M A M G L A S O N D

1780 m 07/2012 (FF)

74
Minuartia laricifolia CARYOPHYLLACEAE
Minuartia laricifolia (L.) Sch. et Th.
Presente in Valle di Scalve e in poche altre località della Valle Camonica. Cresce su rupi silice-
e e colonizza i ghiaioni alla loro base. Ha pedicelli fiorali pubescenti ma non ghiandolosi come
in M. capillacea. Alta la sua tolleranza alla forte intensità luminosa e alla carenza di nutrienti.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Berzo-Demo, 650 m 08/2014 (BE)

700 m 08/2014 (BE)

75
Minuartia ricurva CARYOPHYLLACEAE
Minuartia recurva (All.) Schinz & Thell.
Cresce su rupi e ghiaioni delle quote elevate. La preferenza di suoli silicei e l’avere i sepali con
da 6 a 7 nervi la separano da Minuartia gerardii, con la quale tuttavia condivide la modesta ne-
cessità di nutrienti e la estrema tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2900 m 08/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

2900 m 08/2014 (FF)

76
Minuartia rupestre CARYOPHYLLACEAE
Minuartia rupestris (Scop.) Schinz & Thell.
Due piccole specie che crescono a quota elevata. La prima preferisce suoli calcarei mentre la
seconda è indifferente al substrato dei monti scalvini e camuni. La prima ha petali lunghi fino a
3 (4) mm, mentre la seconda ne è quasi priva o se presenti questi sono più corti dei sepali. Le
accomunano la scarsa necessità di nutrienti e la tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600 BE
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
G F M A M G L A S O N D 2900 m 08/2014 (FF)

Minuartia a foglie di sedo - Minuartia sedoides (L.) Hiern.


AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
G F M A M G L A S O N D 2900 m 08/2014 (FF) MA
77
Moehringia dell’Insubria CARYOPHYLLACEAE
Moehringia bavarica (L.) Gren. subsp. insubrica (Degen) W. Sauer
Facilmente identificabile sulle rupi sebine, penetra nella porzione più meridionale della Valle
Camonica solo su rocce calcaree e in destra idrografica. La sua caratteristica di preferire nic-
chie verticali in “ombra d’acqua” la rendono tollerante anche alla modesta disponibilità di luce.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
200 m 07/2012 (BE) G F M A M G L A S O N D

200 m 05/2010 (BE)

78
Moehringia cigliata CARYOPHYLLACEAE
Moehringia ciliata (Scop.) D. Torre
Si affaccia sul territorio camuno solamente nella sua porzione settentrionale e al confine con il
Trentino. Vegeta esclusivamente su ghiaioni calcarei dove ben si adatta alla scarsa disponibili-
tà di nutrienti e alla forte intensità luminosa sia diretta che riflessa.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2400 m 07/2015 (FF)

2000 m 07/2012 (MA)

79
Moehringia della Concarena CARYOPHYLLACAE
Moehringia concarenae F. Fen. & F. Martini
Specie endemica delle Alpi Orobie e Prealpi Bergamasche. Molto simile a M. ciliata dalla quale
differisce per avere sepali più pronunciati e foglie prive di ciglia. Pur crescendo in ghiaioni a
pezzatura media-fine il suo apparato radicale necessita di un buona disponibilità idrica.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2100 m 08/2013 (BE) G F M A M G L A S O N D

2020 m 08/2013 (BE)

80
Moehringia di Diels CARYOPHYLLACEAE
Moehringia dielsiana Mattf.
Endemita che cresce solo sul territorio di due comuni in Valle di Scalve. Molto simile a Moe-
hringia bavarica subsp. insubrica, dalla quale è difficilissimo separarla se non per l’areale di
crescita. Vive in “ombra d’acqua” quindi si adatta ottimamente alla scarsa intensità luminosa.
AR RR E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 1200 m 07/2010 (BE)

1200 m 08/2010 (BE)

81
Moehringia muscosa CARYOPHYLLACEAE
Moehringia muscosa L.
E’riconoscibile per l’avere solo quattro petali anziché cinque come le sue congeneri e per la
sua ecologia. Predilige ghiaioni calcarei fino alle quote più modeste, ma sopravvive anche
quando questi sono stati colonizzati da specie arbustive quali il nocciolo.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
400 m 05/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

1100 m 05/2015 (BE)

82
Fico d'India nano CACTACEAE
Opuntia humifusa (Raf.) Raf.
Di origine esotica, cresce sulle rupi di arenaria Permiana alle spalle dell’abitato di Capo di Pon-
te nei pressi dell’antica Pieve di San Siro e in una piccola stazione al Monticolo di Darfo. Ama
le alte temperature e la forte intensità luminosa. Modesta è la sua richiesta di nutrienti.
AR RR C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
967654321 200

G F M A M G L A S O N D Capo di Ponte, Seradina, 480 m 09/2014 (BE)

480 m 08/2013 (BE)

83
Papavero alpino PAPAVERACEAE
Papaver alpinum L. subsp. rhaeticum (Leresche ex Gremli) Nyman
Specie rara ed esclusiva dei ghiaioni calcarei della alta Valle Camonica e di Scalve si caratte-
rizza per le modestissime esigenze di nutrienti, temperatura e umidità che acquisisce grazie
alle sviluppate radici. Tollera brillantemente la fortissima intensità luminosa diretta e riflessa.
AR R C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2500 m 08/2012 (BE) G F M A M G L A S O N D

Ponte di Legno, Montozzo, 2500 m 08/2015 (MD)

84
Petrollaide dei Pirenei CRUCIFERAE
Petrocallis pyrenaica (L.) R. Br.
Specie che cresce a quota elevata tra le rupi calcaree e nei ghiaioni consolidati. Talvolta si rin-
viene su suoli acidificati quando a monte le formazioni geologiche adducono acqua ricca di
calcio. Ha modeste esigenze di nutrienti, acqua e calore e tollera l’elevata intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Breno, M. Frerone, 2500 m 07/2014 (BE)

2350 m 08/2013 (BE)

85
Raponzolo retico CAMPANULACEAE
Phyteuma hedraianthifolium R. Schultz
Esclusivo delle rupi acide delle quote più elevate ben si riconosce per i suoi capolini sferici e
per la lunga brattea alla base di questi. Alla sua modestissima necessità di nutrienti corrispon-
de una alta tolleranza alla forte intensità luminosa e alle basse temperature.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

2650 m 07/2012 (FF) G F M A M G L A S O N D

2450 m 08/2014 (BE)


86
Poligala falso bosso - Polygala chamaebuxus L. POLYGALACEAE
Di fioritura precoce riesce a colorare le rupi calcaree di tutto il territorio considerato. Le sue co-
rolle possono variare dal giallo al viola pur appartenendo alla stessa specie. Le sue esigenze
di nutrienti, acqua e calore sono modeste e la sua fioritura è molto prolungata nel tempo.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
R 800
T 600
L 400
87654321 200
G F M A M G L A S O N D 700 m 05/2015 (BE)

Potentilla caulescente - Potentilla caulescens L. ROSACEAE


E’ ospitata esclusivamente sulle rupi calcaree verticali dove è facilmente riconoscibile per le
sue foglie composte da cinque segmenti e per i fiori dai petali bianchi portati su steli fiorali pen-
duli. Di modeste esigenze di nutrienti, acqua e calore ben tollera una forte intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
G F M A M G L A S O N D 1100 m 07/2015 (RE)

87
Potentilla del freddo - Potentilla frigida Vill. ROSACEAE
Due specie molto rare su territorio considerato. Di piccole dimensioni, la prima, più silicicola,
oltre che nell’alta Valle Camonica vegeta in alta Valle di Scalve, la seconda invece, di suoli cal-
carei, è esclusiva delle creste del confine tra i comuni di Ponte di Legno e Vermiglio (TN). En-
trambe hanno modestissime esigenze di nutrienti e calore anche se Potentilla frigida dimostra
maggiore esigenza di umidità. Considerata la quota alla quale solitamente vegetano è indubbia
la loro comune tolleranza per la forte intensità luminosa e il brevissimo periodo di fioritura.
AR R C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS 2400
RK
2200
RS
2000
1800
1600
1400
1200
N
U 1000
R 800
T 600
L 400
7654321 200
3180 m 07/2014 (MA) G F M A M G L A S O N D

Potentilla nivea - Potentilla nivea L.


AR RR C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK
2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2800 m 07/2014 (MA) G F M A M G L A S O N D
88
Cinquefoglia delle Dolomiti ROSACEAE
Potentilla nitida L.
I fiori di questa piccola pianta affascinano sempre per il loro colore e per la similitudine con
quelli del ciliegio. Cresce su rupi e i ghiaioni calcarei a quota elevata e talvolta, inaspettata-
mente, si può incontrare anche su suoli neutri composti da arenarie o marne.
AR R E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 07/2014 (BE)

Lozio, Concarena, 2450 m 08/2010 (BE)

89
Primula di Val Daone PRIMULACEAE
Primula daonensis (Leyb.) Leyb.
Endemica del Gruppo dell’Adamello cresce in Valle Camonica a volte anche a quote modeste
(Esine, Mulino Resio, 250 m). Molto simile a Primula hirsuta dalla quale differisce per avere
peli ghiandolari rossastri e le foglie maggiormente attenuate alla base.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Schilpario, Passo Vivione, 1800 m 05/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

Ponte di Legno, Valmalza, 2200 m 05/2015 (BD)

90
Primula gaucescente PRIMULACEAE
Primula glaucescens Moretti
Endemita lombardo che cresce su rupi, ghiaioni calcarei e pascoli del territorio considerato.
Ben riconoscibile per avere foglie lucide a margine intero. Ha fioritura precoce, compare allo
scioglimento delle nevi. Necessita di pochi nutrienti ma di un buon apporto idrico e di calore.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D Breno, Crocedomini, 2000 m 06/2013 (BE)

2000 m 05/2015 (BE)

91
Primula vischiosa PRIMULACEAE
Primula glutinosa Jacq.
Esclusiva delle quote elevate dell’alta Valle Camonica cresce incastonata nelle rupi silicee o
sui ghiaioni sciolti, innevati per parecchi mesi dell’anno. Penetra nelle vallette nivali quando
queste lasciano spazi di cotico scoperti. Ha massima tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR RR E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2850 m 082013 (BE) G F M A M G L A S O N D

Ponte di Legno, Gavia, 2750 m 08/2014 (BE)

92
Primula irsuta PRIMULACEAE
Primula hirsuta All.
Molto simile a Primula daonensis dalla quale si distingue per essere ricoperta da peli ghiando-
lari traslucidi, mai rossi, e per avere la foglia molto meno cuneiforme. A differenza della
“daonensis” non scende mai di quota e necessita di un buon apporto di acqua.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
R
800
U
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Gavia, 3000 m 08/2013 (BE)

2800 m 08/2009 (BE)

93
Primula a foglie larghe PRIMULACEAE
Primula latifolia Lapeyr.
E’ la primula a fiore rosso di dimensioni maggiori che cresce sul territorio considerato. Vegeta
sporadica sulle rupi silicee. Ha foglie grigiastre ricoperte da ghiandole incolori e munite di gran-
di denti nella parte superiore.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
2200 m 07/2013 (RM) G F M A M G L A S O N D

Schilpario, Passo Sellerino, 2300 m 08/2014 (FF)

94
Coridalide gialla PAPAVERACEAE
Pseudofumaria lutea (L.) Borkh.
Popola i ghiaioni calcarei soprattutto nella Valle di Scalve. Alcune stazioni sono presenti anche
nei pressi del Monte Guglielmo. Sul territorio considerato è l’unica Coridalide a fiore giallo e
quindi difficile da confondere.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 1950 m 06/2015 (LA)

CE

2000 m 08/2011 (BE)

95
Ranunculo alpestre RANUNCULACEAE
Ranunculus alpestris L.
Esclusivo dei ghiaioni e alle rupi calcaree della media Valle Camonica e Valle di Scalve. Pianta
glabra, tollera egregiamente le basse temperature ma necessita di grande disponibilità di umi-
dità che acquisisce con lo sviluppato apparato radicale. Tollera la forte intensità luminosa.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2000 m 08/2013 (BE) G F M A M G L A S O N D

2200 m 06/2013 (MA)

96
Ranuncolo dei ghiacciai RANUNCULACEAE
Ranunculus glacialis L.
Molto simile a Ranunculus alpestris, differisce primariamente per avere sepali arrossati e per
crescere su ghiaioni e rupi silicee. Tollera una forte intensità luminosa e necessita di una buo-
na disponibilità di umidità. Raggiunge quote elevate, come la vetta del M. Gavia (3.223 m).
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Gavia,2750 m 08/2013 (BE)

2800 m 08/2011 (BE)

97
Ranuncolo di Séguier RANUNCULACEAE
Ranunculus seguieri Vill.
Piccola e rara specie che vegeta a quote elevate su ghiaioni o rupi calcaree. Il suolo su cui
cresce, i sepali glabri o debolmente pelosi, le fg. 3-palmatosette a lamina pentagonale e i peta-
li bianchi, anche a fioritura avanzata, lo distinguono da Ranunculus glacialis.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
Breno, Val Bazenina, 2200 m 05/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

2000 m 05/2015 (BE)

98
Ranno spaccasassi RHAMNACEAE
Rhamnus pumila Turra
Piccolo arbusto rupicolo ospitato esclusivamente su rupi calcaree. Vegeta appiattito e mette
piccoli fiori color avorio, foglie lucide della lunghezza massima di 5 cm con evidenti nervature
sulla pagina superiore. Gli individui femmina producono bacche di 6-8 mm di diametro.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Borno, M. Arano, 1600 m 08/2014 (TG)

BE
1700 m 08/2013 (BE) MS

99
Rodiola CRASSULACEAE
Rhodiola rosea L.
Venuta alla ribalta per le sue proprietà fitoterapiche questa elegante specie colonizza i ghiaioni
silicei, producendo vistose fioriture gialle, se esemplare maschio e rosa se femmina. Necessita
di un medio apporto idrico e scarsi nutrienti. Molto tollerante alla forte intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
Breno, Val Fredda, 2200 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

2250 m 08/2013 (TG)

100
Rododendro cistino ERICACEAE
Rhodothamnus chamaecistus (L.) Rchb.
Raro piccolo arbusto che si affaccia sulla Valle di Scalve e sulla bassa Valle Camonica. Cresce
su rupi calcaree dove affonda il suo robusto apparato radicale alla ricerca degli scarsi nutrienti
e dell’acqua che gli permettano di vegetare. Alta la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR R E C2
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2000 m 07/2014 (DBA)

1700 m, 05/2015 (LC)

101
Salice elvetico SALICACEAE
Salix helvetica Vill.
Arbusto che si eleva dal suolo per acluni decimetri. Vive sui ghiaioni silicei dall’alta Valle Ca-
monica. Ben riconoscibile per avere la pagina inferiore della foglia biancastra. Ha modeste esi-
genze di nutrienti, umidità e calore e ben tollera la forte intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2200 m 07/2014 (FF) G F M A M G L A S O N D

Conca del lago Aviolo, 2200 m 07/2015 (BE)

102
Salice reticolato SALICACEAE
Salix reticulata L.
Arbusto che cresce su rupi e ghiaioni calcarei, ma che talvolta viene ospitato tra le discontinui-
tà delle zolle di Carex firma. Ben riconoscibile per la foglia con la pagina superiore pelosa e
striature reticolate. Necessita di un buon apporto idrico e ben tollera la forte intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 07/2014 (BE)

2200 m 08/2008 (BE)

103
Salice retuso - Salix retusa L. SALICACEAE
Piccolissimo arbusto prostrato che si appressa alle rupi e ai ghiaioni calcarei delle quote eleva-
te. Ben riconoscibile da Salix reticulata per avere foglie molto più piccole e lucide. Amenti
(infiorescenze) maschili con 12 (20) fiori. Può essere confuso con S. serpyllifolia altrettanto fre-
quente ma con amenti portanti solo 3 (7) fiori.

AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
2200 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

2700 m 07/2010 (PS)

104
Saponaria rossa - Saponaria ocymoides L. CARYOPHYLLACEAE
Specie ubiquitaria che colonizza le rupi e i ghiaioni assolati sia su suoli calcarei che silicei. Ol-
tre che su rupi naturali è frequente incontrarla ai margini delle strade, su rocce sbancate artifi-
cialmente o nei greti asciutti. Ha fioritura continua per parecchie settimane. Sorprendente la
sua modestissima esigenza di nutrienti.

AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 06/2013 (TG)

1950 m 08/2011 (BE)

105
Sassifraga ascendente SAXIFRAGACEAE
Saxifraga adscendens L.
E’ specie biennale che cresce prevalentemente su suoli calcarei e che necessita di un buon
apporto di nutrienti e di umidità. Più frequente in alta Valle Camonica è stata ritrovata sporadi-
ca anche sulle pendici orientali del gruppo della Concarena.
AR R C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
R
800
U
T 600
L 400
7654321 200
2200 m 08/2011 (FF) G F M A M G L A S O N D

2600 m 08/2009 (TG)

106
Sassifraga gialla SAXIFRAGACEAE
Saxifraga aizoides L.
Anche se calcofila tollera i suoli acidi dove tracce di calcare compaiono in soluzione magari
provenienti da rocce soprastanti. Ha grande necessità di apporto di acqua e ben tollera la forte
intensità luminosa. Si rinviene fluitata anche nelle ghiaie dei torrenti a quote modeste.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D 1600 m 08/2005 (TG)

2500 m 08/2011 (DBA)

107
Sassifraga androsacea SAXIFRAGACEAE
Saxifraga androsacea L.
Specie perenne, compare sporadica nei ghiaioni calcarei a quota elevata dove negli spazi tra
pietra e pietra si accumula un poco di terriccio ricco di humus nel quale affonda le radici. Esi-
gente d’acqua tollera molto bene le bassissime temperature e la forte intensità luminosa.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
2200 m 08/2014 (MA) G F M A M G L A S O N D

2300 m 08/2009 (FF)

108
Sassifraga spinulosa SAXIFRAGACEAE
Saxifraga aspera L.
Specie perenne ospitata sulle rupi e sui ghiaioni silicei. Ben riconoscibile per la forma lineare
delle foglie munite di ciglia. La sua richiesta di nutrienti è bassissima e modeste sono pure le
sue necessità di acqua e calore; massima la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
N 1200
U 1000
R 800
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 2100 m 07/2015 (BE)

Monno, Mortirolo, 2100 m 07/2013 (FF)

109
Sassifraga brioide - Saxifraga bryoides L. SAXIFRAGACEAE
Specie esclusiva delle rupi silicee delle quote elevate. Può accadere talvolta che, caduta dalle
rupi sovrastanti, riesca a vegetare tra le pietre dei ghiaioni grazie alla sua modica necessità di
nutrienti. Ha foglie piccole e aghiformi, dure al contatto. Massimo è il suo adattamento alla for-
te intensità luminosa.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
2400 m 08/2011 (BE) G F M A M G L A S O N D
v

2700 m 08/2010 (BE)

110
Sassigraga verde-azzurra - Saxifraga caesia L. SAXIFRAGACEAE
E’ specie che vive esclusivamente su rupi o ghiaioni calcarei dove tavolta cade e riesce a so-
pravvivere grazie alla sua modesta necessità di nutrienti. Ha foglie lunghe pochi millimetri di-
sposte in piccole rosette e fiori candidi. I fusti ramificati possono portare da 2 a 5 fiori. Alta la
sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 1950 m 07/2013 (MA)


v

2450 m 08/2011 (BE)

111
Sassifraga solcata SAXIFRAGACEAE
Saxifraga exarata Vill. subsp. exarata
Piccola sottospecie molto simile alla subsp. moschata dalla quale differisce per avere foglie più
densamente ghiandolose-pelose. Petali bianchi o color crema anziché giallastri a volte chiaz-
zati di rosso. E’ fortemente calcofila con modeste esigenze di nutrienti e calore.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
Ponte di Legno, M. Gavia, 3000 m 08/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

3000 m 08/2011 (BE)

112
Sassifraga muschiata SAXIFRAGACEAE
Saxifraga exarata Vill. subsp. moschata (Wulf.) Cavill.
Pianticella perenne che vegeta a quote elevate su suoli più acidi di quelli su cui cresce la
subsp. exarata. Ha inoltre corolle di colore più carico e foglie poco pelose, intere o con 3 seg-
menti quasi paralleli. Anch’essa presenta modeste esigenze di nutrienti e calore.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
54321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, M. Gavia, 3000 m 08/2014 (BE)

3100 m 08/2013 (BE)

113
Sassifraga di Host SAXIFRAGACEAE
Saxifraga hostii Tausch subsp. rhaetica (A. Kern.) Braun-Blanq.
E’la sottospecie presente sul territorio considerato ed è frequente su ghiaioni e rupi calcaree
della dove si fa notare per gli steli alti anche 60 cm. Ha foglie basali disposte in rosetta, di colo-
re grigio verde orlate da secrezioni calcaree sul bordo.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
1200 m 06/2011 (MF) G F M A M G L A S O N D

1950 m 07/2014 (AP)

114
Sassifraga muscosa SAXIFRAGACEAE
Saxifraga muscoides All.
Specie riconoscibile per avere il petalo di colore giallo e bilobo. E’ esclusiva delle creste vento-
se dell’alta Valle Camonica dove le condizioni climatiche sono severe. Scarsissime sono le sue
esigenze di nutrienti e di calore, elevata la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200

G F M A M G L A S O N D 2500 m 07/2013 (DG)

MA
v

2700 m 07/2008 (FF)


115
Sassifraga mutata SAXIFRAGACEAE
Saxifraga mutata L.
Specie calcofila che cresce su rupi e ghiaioni a pezzatura fine della media Valle Camonica e
Val di Scalve. Caratteristica per i petali giallo-ocra come in Saxifraga aizoides, ma differisce
per portamento avendo lo stelo fiorale inserito su una larga rosetta basale di foglie spatolate.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK
2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
xxxxxxxxxxxx
1950 m 08/2008 (DBA) G F M A M G L A S O N D

MA

1950 m 08/2008 (DBA)

116
Sassifraga di foglie opposte SAXIFRAGACEAE
Saxifraga oppositifolia L.
Abbastanza indifferente alla composizione chimica del suolo, cresce su rupi e ghiaioni. Il colo-
re rosato dei petali, le foglie piccolissime e opposte la rendono riconoscibile fra le specie dello
stesso genere. Massima è la sua tolleranza alla forte intensità della luce.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Ponte di Legno, Gavia, 3000 m 08/2013 (BE)


v

2700 m 08/2010 (BE)

117
Sassifraga panicolata SAXIFRAGACEAE
Saxifraga paniculata Miller
Anche se specie calcofila riesce ad adattarsi su suoli acidi dove è presente anche un debole
tenore di carbonati. Ha fusti che dipartono da rosette basali coriacee e incrostate di calcare. Le
sue richieste di acqua e nutrienti sono modestissime.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
1350 m 06/2003 (SG) G F M A M G L A S O N D

2100 m xxxxxxxxxxxx
08/2014 (BE)

118
Sassifraga della Presolana SAXIFRAGACEAE
Saxifraga presolanensis Engler
Endemita orobico stretto simile a Saxifraga sedoides con la quale per anni è stata confusa.
Descritto da Engler nel 1894 e ospitato in cavità di rupi verticali (ombra d’acqua). Ha petali lun-
ghi il doppio dei sepali, foglie basali e fusto coperti da fitti e vischiosi peli ghiandolari.
AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 2200 m 07/2013 (MA)

2000 m 07/2011 (FF)

119
Sassifraga di Séguier SAXIFRAGACEAE
Saxifraga seguierii Spreng.
Diffusa a quote elevate su suoli silicei, questa piccola specie si caratterizza per le dimensioni
contenute. E’ alta al massimo 7 cm con cuscinetti basali di foglie lineari-lanceolate. Tutta la
pianta è ricoperta da ghiandole. I sepali, arrotondati all’apice, sono poco più corti dei petali.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
N 1200
U 1000
R 800
T 600
L 400
7654321 200
2450 m 08/2013 (BE) G F M A M G L A S O N D

2450 m 08/2013 (MA)

120
Sassigraga di Vandelli SAXIFRAGACEAE
Saxifraga vandellii Sternb.
Endemica della “regione” insubrica, è una delle piante più affascinanti. Stupisce la sua capaci-
tà di crescere su rupi verticali con radici che penetrano nelle fessure delle rocce calcaree. Al
tatto le foglie basali sono dure e pungenti e i suoi petali sono candidi e arrotondati.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200

G F M A M G L A S O N D 1400 m 05/2015 (AP)

2000 m 08/2011 (BE)

121
Semprevivo ragnateloso CRASSULACEAE
Sempervivum arachnoideum L.
Cresce su rupi silicee e ghiaioni dalle quote più modeste fino alle rupi granitiche del massiccio
dell’Adamello. Le foglie delle rosette sono ricoperte da una più o meno fitta ragnatela di peli
che gli consentono di tollerare una forte intensità luminosa.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
420 m 06/2015 (BE) G F M A M G L A S O N D

BE

2000 m 08/2014 (VG)

122
Semprevivo montano CRASSULACEAE
Sempervivum montanum L.
Ha le stesse esigenze ecologiche di Sempervivum arachnoideum al quale è molto simile. Ha le
rosette delle foglie basali prive di ragnatelosità anche se provviste di peli ghiandolosi sulle fac-
ce e sui bordi. Inoltre i petali sono 3 volte più lunghi dei sepali (2 volte in arachnoideum).
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D 1750 m 08/2012 (TG)

Cevo, Frisozzo, 2400 m 08/2012 (BE)

123
Senecione di carniolia ASTERACEAE
Senecio incanus L. subsp. carniolicus (Willd.) Braun-
I capolini giallo dorati composti da numerosi fiori lo rendono riconoscibile nelle fessure delle
rupi o sui ghiaioni silicei delle quote elevate. Alla modestissima richiesta di calore unisce la
parsimoniosa esigenza di nutrienti. Alta è la sua tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
87654321 200
Ponte di Legno, M. Gavia, 2600 m 08/2011 (BE) G F M A M G L A S O N D

2800 m 07/2012 (BE)

124
Silene acaule CARYOPHYLLACEAE
Silene acaulis (L.) Jacq.
Specie che forma densi cuscinetti con fitte fioriture di piccole corolle con 5 petali. Predilige
suoli silicei ma non è infrequente rinvenirla anche su suoli calcarei. Modestissime le sue esi-
genze di calore e nutrienti, massima la sua olleranza alla forte intensità luminosa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200

G F M A M G L A S O N D Sonico, Piz Olda, 2400 m 08/2013

2700 m 08/2010 (BE)

125
Silene rupestre CARYOPHYLLACEAE
Silene rupestris L.
E forse una delle specie con maggiore escursione altitudinale. La si può incontrare sulle rupi di
arenaria del Monticolo di Darfo a poco più di 200 m come nelle fessure dei graniti del gruppo
dell’Adamello. Ha modestissime esigenze di nutrienti come pure di temperatura ed umidità.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
Schilpario, Val Bona, 2150 m 07/2014 (BE) G F M A M G L A S O N D

650 m 05/2015 (BE)

126
Telechia splendida, erba regina ASTERACEAE
Telekia speciosissima (L.) Less.
Ospitata sulle rupi calcaree del territorio considerato, riesce occasionalmente a scendere fino
alle quote modeste del lago d’Iseo. Fiorisce con grossi capolini composti da fiori gialli ligulati
all’esterno e tubolosi all’interno. Le sue foglie hanno una consistenza cartacea.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
54321 200

G F M A M G L A S O N D Ono S. Pietro, Concarena, 1600 m 07/2015 (BE)

1840 m 08/2011 (TG)

127
Tlaspi a foglie rotonde CRUCIFERAE
Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin
L’efficace e sviluppato apparato radicale permette a questa specie endemica alpica di vivere
su ghiaioni calcarei di piccola pezzatura e di procurarsi la modesta quantità di nutrienti e di ac-
qua utili al suo sostentamento. Ottima la sua capacità di tollerare la forte intensità luminosa.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
BE 800
R
T 600
L 400
987654321 200
Braone, Frerone, 2400 m 08/2013 (BE) G F M A M G L A S O N D

2400 m 08/2010 (BE)

128
Valeriana saliunca - Valeriana saliunca All. VALERIANACEAE
Sono piccole e rare specie che vivono in quota condividendo sia l’habitat che le esigenze eco-
logiche. Hanno modestissima necessità di nutrienti. Valeriana saliunca dimostra tuttavia una
maggiore necessità di calore, mentre V. supina preferisce suoli con maggiore disponibilità idri-
ca. Morfologicamente sono molto simili e differiscono principalmente per la forma delle foglie
basali: obovali e attenuate in picciolo la prima, spatolate e picciolate la seconda che presenta-
no una flebile dentatura sui bordi. Altissima è la loro tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR R E C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
2400
RK
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
U 1000
R 800
T 600
L 400
987654321 200
G F M A M G L A S O N D 2600 m 07/2010 (FA)

Valeriana supina - Valeriana supina Arduino


AR R E C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK
2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
G F M A M G L A S O N D 2400 m 08/2014 (MA)

129
Viola di Comolli - Viola comollia Massara VIOLACEAE
Due piccole viole endemiche, la prima delle Alpi Orobie, la seconda con areale più ampio. La
Viola comollia vive esclusivamente nei ghiaioni silicei sui monti dello spartiacque bergamasco-
sondriese e non scende mai di quota. Possiede foglie ovali spesse munite di breve picciolo. Vio-
la dubyana cresce su rupi e ghiaioni calcarei delle Alpi Orobie e delle Prealpi Bergamasche e
Bresciane, ha corolla blu e foglie divise in segmenti. A prescindere dal substrato hanno esigenze
ecologiche molto simili compresa la massima tolleranza alla forte intensità luminosa.
AR RR E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK
GS 2600
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N
1000
U
R 800
T 600
L 400
987654321 200
2200 m 05/2014 (MA) G F M A M G L A S O N D

Viola di Duby - Viola dubyana Burnat ex Gremli


AR R E C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
987654321 200
1700 m 06/2008 (FP) G F M A M G L A S O N D
130
Woodsia alpina ATHYRIACEAE
Woodsia alpina (Bolton) Gray
Piccola e rara felce che raramente scende a quota modesta preferendo le rupi acide sommita-
li. Occasionalmente in condizioni ecologiche adatte può crescere nei ghiaioni soprattutto se
presentano “camini” di aria gelida. Può essere confusa con W. pulchella (calcofila).
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
4321 200

G F M A M G L A S O N D 1700 m 08/2012 (BE)

MA

2200 m 08/2014 (BE)

131
Felcetta glabra ATHYRIACEAE
Woodsia pulchella Bertol.
Rarissima piccola felce molto localizzata ed eslusiva delle rupi calcaree delle Prealpi Berga-
masche. Può essere confusa con Woodsia alpina ma una analisi della roccia ospite e
l’assenza di peli ghiandolari permette di escludere quest’ultima con sicurezza.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS 3400
PK 3200
PS 3000
AR 2800
GK 2600
GS
RK 2400
RS 2200
2000
1800
1600
1400
1200
N 1000
U
800
R
T 600
L 400
7654321 200
1800 m 08/2010 (MA) G F M A M G L A S O N D

2100 m 07/2012 (BE)

132
SINTESI DELLA FLORA DI PREGIO
Le due mappe riportate in questa pagina mostrano, con estrema sintesi, la ricchezza floristi-
ca presente nei comuni delle Valli Camonica e di Scalve. Nella mappa in alto vengono mostra-
te, in classi di colore, le percentuali calcolate su 2770 specie e sottospecie che rappresentano
l’intero contingente della Flora rilevata in questi ultimi 20 anni sugli interi territori come dedotto
dalla Flora Vascolare della Lombardia centro-orientale (MARTINI & al., 2012). Nella seconda si
riportano le percentuali della presenza, nei rispettivi comuni, della Flora di pregio, trattata in
questo testo, calcolata sul totale di questa (133).
Alcune poche considerazioni. Nella prima
mappa (in alto) si nota come molti comuni mo-
strino una ricchezza floristica che va al di sopra
del 30% della flora totale presente sul territorio
considerato calcolata sui dati recenti, raccolti do-
po il 1968, con alcuni di questi prossimi al 50 %.
Nella seconda (in basso), riguardante la distribu-
zione della Flora di pregio, si nota che le zone
più ricche (dal 61 al 70%) sono rispettivamente i
comuni di Ponte di Legno (6) e il comune di Bre-
no (29) per la Valle Camonica e i comuni di Vil-
minore di Scalve (43) e Schilpario (44) per la
Valle di Scalve. Ovviamente queste rappresen-
tazioni, sia quella per l’intero contingente della
Flora vascolare che per la seconda, limitata alla
Flora di pregio, si riferiscono alle informazioni
dedotte dallo stato attuale della ricerca che si
auspica possano essere integrate negli anni a Ricchezza floristica dei comuni delle Valli Camoni-
venire. ca e Scalve in percentuale sulla flora totale (2770).
Per non effettuare valutazioni erronee va te-
nuto conto della vastità della superficie di ogni
singolo comune, della escursione altimetrica e
della ricchezza di suoli estremamente diversa
tra comune e comune. E’opportuno inoltre ricor-
dare che alcuni comuni come, Breno, Prestine,
Bienno, estendono la loro superficie in modo si-
gnificativo anche nella confinante Valle Sabbia
(bacino idrografico del fiume Chiese). Va ulte-
riormente considerato che gli habitat trattati in
questo atlante fotografico (rupi e ghiaioni) non
sono uniformemente distribuiti nei vari comuni,
ma che significativo è conoscere che più del 50-
% di questi possiede una flora di pregio maggio-
re del 31% del totale conteggiato. Confortante è
inoltre sapere che più del 60% delle specie con-
siderate ricade nelle categorie C1 e C2 degli e-
lenchi della Flora protetta della Regione Lom- Flora di pregio dei comuni delle Valli Camonica e
bardia. Lr. 10/2008. Scalve in percentuale sul totale di questa (133).

133
VALORI DI BIOINDICAZIONE (ELLENBERG, 1974)

Per ogni specie trattata in questo testo, a fianco di ogni mappa, vengono dati alcuni indi-
ci ecologici riconducibili ai valori di bioindicazione secondo ELLENBERG (1974) successiva-
mente estesi all’intera flora d’Italia da PIGNATTI (2005) e da PIGNATTI & BONA (2007) nel pro-
gramma di valutazione Ecological Bioindication Engine. Questi consistono in numeri ordinali
assegnati empiricamente a ciascuna specie vegetale per esprimere il carattere di indicatore
ambientale. Heinz Ellenberg ha presentato questo sistema per circa 2000 specie del centro
Europa, basandosi sull’esperienza di 40 anni di ricerche ecologiche. Recentemente questi
valori sono stati aggiornati per 380 specie della Flora italiana da GUARINO, DOMINA E PIGNATTI
(2012). Nelle schede di ogni specie vengono riportati 5 dei 7 valori di bioindicazione proposti
dal biologo tedesco, ciascuno dei quali viene espresso numericamente in una scala da uno a
nove in relazione a fattori Edafici (N, U, R) e Climatici (T, L). Si è ritenuto opportuno omette-
re l’indice di salinità per ovvi motivi geografici e l’indice di continentalità, ritenuto poco caratte-
rizzante per il territorio considerato.

Fattori edafici
N = Valore dei nutrienti ossia della loro disponibilità nel suolo durante la stagione vegetativa.
Può essere chiamato anche indice di nitrofilia: si basa sul contenuto di nitrati e fosfati assimi-
labili e varia da suoli molto poveri (1) a suoli fertilizzati, con notevole apporto (anche
esogeno) di nutrienti (9).
U = Valore di umidità o di disponibilità idrica, che varia da suoli secchi su versanti rocciosi (1)
a suoli sempre impregnati d’acqua e piuttosto asfittici (9).
R = Valore di reazione del substrato o del contenuto di calcare che possiamo ricondurre al
valore di pH ossia della concentrazione di ioni calcio nel suolo e varia da substrati molto acidi
(1) a substrati alcalini (9)

Fattori Climatici
T = Valore di temperatura o di tolleranza al calore. Descrive un gradiente termico che va dal-
le specie di clima freddo delle zone boreali e delle montagne (1) a specie di clima caldo (9).
L = Valore di luce o della intensità luminosa (irradiazione solare) che varia da situazioni di
piena ombra (grotte, fitte coperture) (1) alla piena luce degli ambienti delle quote elevate (9).

Essendo frutto di una classificazione empirica questi indici presentano tutti i loro limiti e
non vanno interpretati in maniera assoluta. Sono però utili a definire condizioni omogenee di
adattabilità alla vita da parte delle singole specie e delle associazioni vegetali alle quali ap-
partengono.

Per la flora trattata nel presente testo non si ritiene di procedere a nessuna elaborazio-
ne sulla media degli indici ecologici, vista la soggettività della scelta delle specie. Gli ambienti
di crescita (rupi e ghiaioni) di per se stessi selezionano pesantemente le esigenze sia edafi-
che che climatiche. Molte di queste specie vivendo in ambienti selettivi hanno sviluppato
meccanismi di adattamento tali da risultare compatibili con la severità della vita nei vari
habitat ma NON competitive con altre specie che preferiscono suoli più evoluti e condizioni di
crescita più permissive.
134
Silene acaulis e Monte Adamello dalla salita al Passo Venerocolo, 2700 m 07/2014 (BD)

TESTI CHE POSSONO AIUTARE


AA.VV., 2006 - Ghiaioni e rupi di montagna. Quaderni Habitat. Ministero dell’ambiente e della
tutela del territorio, Museo Friulano di Storia Naturale - Comune di Udine, Pp. 1-158.
AESCHIMANN D. E BURDET H. M., 1994 - Flore de la Suisse et des territoire limitrophes. Le nou-
veau Binz. 2ème éd. Editions du Griffon, Neuchatel: I- LIV, 1-597.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D.M. E THEURILLAT J.P., 2004 - Flora Alpina. Atlante delle
4500 piante vascolari delle Alpi. 3 v. Zanichelli, Bologna, 1: 1-1160, 2: 1-1188; 3 (indici): 1-324.
ELLENBERG H., 1974 - Zeigerwerte der Gefässpflanzen Mitteleuropas. Scripta Geobot. 9. Göt-
tingen, 1974. 2. Aufl. (1979). 3 Aufl. (1992), in: Ellenberg H. et al., scripta Geobot., 18: 9-166.
FENAROLI F. & FERRARI M., 2015 - Il genere Campanula L. del territorio bergamasco - brescia-
no ed ampie regioni contermini. Monografia N° 3 del Notiz. dell’Ass. Bot. Bresciana. Pp. 74.
GUARINO R., DOMINA G. & PIGNATTI S., 2012 - Ellenberg’s Indicator values for the Flora of Italy,
first update: Pteridophyta, Gymnospermae & Monocotyledoneae. Fl. Medit. 22: 197-209.
MARTINI F., BONA E., DANIELI S., FANTINI G., FEDERICI G., FENAROLI F., MANGILI L., PERICO G.,
TAGLIAFERRI F., & ZANOTTI E., 2012 - Flora vascolare della Lombardia centro-orientrale. 2 vol.
Lint Trieste. Pp. 1-602; 1-326.
MARAZZI S., 2005 - Atlante orografico delle Alpi. SOIUSA. Edizioni Priuli & Verlucca, Pavone
Canavese (TO).
PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia. 3 voll. Edagricole, Bologna.
PIGNATTI S. & BONA E., 2007 - Ellenberg 2000. Ecological bioindication engine. - EVS, Rome.
PIGNATTI S., MENEGONI P. & PIETROSANTI S., 2005 - Biondicazione attraverso le piante vascola-
ri. Valori di indicazione secondo Ellenberg (Zeigerwerte) per le specie della Flora d’Italia.
Braun-Blanquetia, Camerino, 39: 1-97.
135
COAUTORI E REFERENZE FOTOGRAFICHE
Tutti coloro che hanno dato un contributo a vario titolo, informazioni o consigli, sono coau-
tori di questo lavoro. Nel caso il loro contributo sia costituito anche da immagini, in un angolo
di ogni foto viene riportata tra parentesi la sigla della persona che l’ha gentilmente messa a
disposizione. Arrigoni Pierfranco (AP), Asticher Corrado (AC), Avogadri Aldo (AA), Bellone
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carlo (DG), Federici Alessandro (FA), Fenaroli Franco (FF), Ferrari Patrizia (FP), Furlanetto
Dario, Gallo Lorenzo, Ghitti Luca, (GL), Guarino Riccardo, Leoni Antonio (LA), Longhi Clau-
dio (LC), Longo Daniela (DL), Maggia Sandro (MS), Mangili Federico (MF), Marzorati Attilio e
Mirna (MAM), Mazzoli Antonio (MA), Mercanti Daniele (MD), Meyrat Paola (MP), Monopoli
Umberto, Pedersoli Davide (PD), Picollo Sergio (PS), †Rivola Martino (RM), Rizzotto Elena
(RE), Scubla Roberto (RS), Salvai Giuliano (SG), Sebellin Anastasia (SA), Taverniti Giuliano
(TG), Valsecchi Giuseppe (VG), Ziletti Mario (ZM).

Primula glutinosa e Monte Gavia, 2700 m 06/2015

Ringrazio chi continua a dare fiducia a queste iniziative, condividendone le finalità. Un gra-
zie particolare va ai membri del forum ACTA PLANTARUM (www.actaplantarum.org) che han-
no messo a disposizione numerose immagini. Questa pubblicazione è stata resa possibile
anche dalle prenotazioni di copie da parte dei seguenti Enti o Associazioni.

136
Copertina: Eritrichium nanum sulla cresta del Monte Frerone. Retro di copertina: Draba aizoi-
des nella conca dei Campelli.
133 SPECIE
UNA GUIDA FOTOGRAFICA DELLA FLORA DI PREGIO CAMUNA E
SCALVINA CHE CRESCE SULLE RUPI E SUI GHIAIONI

BOTANICA RHAETICA - 2015

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