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FLORA DI PREGIO DELLE VALLI CAMONICA E DI SCALVE

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PRATERIE E PASCOLI ALPINI
Enzo Bona (Ed.)

ATLANTE FOTOGRAFICO DI BOTANICA RHAETICA


Copia N° _____ di 800
Pensato, scritto e voluto in Valle Camonica nel mese di novembre dell’anno 2016
Stampa: Tipografia Brenese - Breno (BS)
Lá dove c'era l'erba ora c'è ...
Senza sfalcio o pascolamento nel prato/pascolo prima compare un cespuglio spesso spi-
noso: a basse quote rosa canina, ginepro, rovo, in alto il rododendro… Poi si forma attorno una
zona dove non sono più possibili pascolo o sfalcio. Il cespuglio cresce, si insediano noccioli e in
alto gli abeti... Poi man mano boschi fitti di noccioli e in alto di abeti e poi...
Il bosco si chiude e pascoli e prati... Spariti! E con loro la biodiversità della loro flora tipica
di questi luoghi, che per gli “appassionati” è quella che caratterizza i sapori dei nostri formaggi.
Cercate le foto di non molti anni fa della conca dei Campelli in Val di Scalve e raffrontatele
con oggi....
Sono dell'idea che nei parametri per la valutazione della qualità della vita di una nazione,
oltre al PIL (su cui ci sarebbe molto da discutere, ma non é il luogo), dovrebbe rientrare la misura
della bontà e della qualità degli habitat. Come "profani" possiamo notare immediatamente muo-
vendoci nel nord delle Alpi, Austria, Svizzera e Baviera, p.es., una differenza sostanziale rispetto
ai nostri territori. Pascoli ben tenuti, prati in ordine, boschi "controllati" sono forse ricette ovvie:
ma come metterla in atto operativamente? Maggior tutela, che non vuol dire “lacci e lacciuoli”, e
maggior rispetto che non significa “divieti” ma Cultura.
Una seria riflessione da parte di chi ci governa a livello territoriale non sarebbe male, certo
forse mancano i fondi... Ma forse no, andrebbero solo spesi meglio. Un poco di diffusione di Cul-
tura in più anche a livello governativo non guasterebbe: si chiede troppo?

Documentare lo stato dei luoghi, in forma sintetica ma scientifica e divulgativa. Condividere


la Cultura è anche lo scopo di questo libro. Modestamente il testo praterie e pascoli alpini, vuol
dare un piccolo contributo. E’ bello anche perché scritto e fotografato a molte mani, come il pre-
cedente... da amici che condividono una passione, che forniscono gratuitamente le proprie foto-
grafie, aumentando la condivisione dei saperi. La Cultura é una delle poche cose che divisa fra
più persone, nel complesso aumenta... 4:2 rimane quattro… anzi molte volte diventa 5 o 6… E
non mi si dica che la botanica, la nostra flora, il nostro territorio non é Cultura.
Cultura con la C maiuscola, quella che avevano e che hanno i nostri malghesi, forse più dei
“nostri” che vivono nelle stanze dei bottoni.

Godiamoci la flora di ”Prati e pascoli”. Gustiamoci la montagna "camminandola" nel periodo


della fioritura, e cerchiamo di guardarci intorno con un occhio più attento. Scopriremo altre bel-
lezze nascoste.
Buona lettura e buona visione.
Umberto Monopoli

SOMMARIO
Ɣ INTRODUZIONE Pag. 2
Ɣ UNO SGUARDO D’INSIEME (Fabrizio Martini) Pag. 3
Ɣ ISTRUZIONI PER L’UTILIZZO DELLE SCHEDE Pag. 10
Ɣ SCHEDE DESCRITTIVE DELLE SPECIE (Germano Federici) Pag. 13
Ɣ LE TRASFORMAZIONI DELLE PRATERIE ALPINE NELLE
IMMAGINI DI SIMONE MAGNOLINI (1895 - 1982) Pag. 132
Ɣ VALORI DI BIOINDICAZIONE Pag. 134
Ɣ TESTI CHE POSSONO AIUTARE Pag. 135
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INTRODUZIONE
Con questo secondo Atlante Fotografico continua il nostro viaggio sul territorio del bacino
superiore del fiume Oglio per documentarne le specie floristiche di pregio. Gli escursionisti e alpi-
nisti che hanno consultato il precedente contributo sulla Flora delle Rupi e Ghiaioni non hanno ne-
cessità di essere tediati con le finalità che l’editor si è prefissato. Devono tuttavia essere informati
di come l’argomento qui trattato sia, in certo senso, più complesso. Se i precedenti habitat poteva-
no godere della quasi completa assenza della azione antropica, le praterie alpine e i pascoli sono
stati di contro sempre oggetto di utilizzo, inoltre in questi ultimi decenni questi meravigliosi spazi
naturali si sono sensibilmente ridotti e le loro superfici sono state aggredite dall’alto dagli arbusteti
a rododendro e ontano, mentre dal basso dal bosco che ha guadagnato progressivamente quota.
Come per le rupi ed i ghiaioni, oggetto del primo volumetto, anche le 118 specie selezionate
per le praterie e pascoli non rispondono ad un criterio di valutazione scientifico, ma alla esperien-
za dello scrivente e alla sua percezione del “bello” o del “significativo”, ben cosciente dei limiti di
questo approccio, che racconta la percezione del paesaggio e dei suoi dettagli che egli stesso ha
maturato in anni di frequentazione delle terre alte.
Il testo introduttivo che affianca questa pagina è stato scritto dall’amico Fabrizio con il quale
ho condiviso 20 anni di escursioni sui monti camuni e scalvini, affinando metodi di lavoro e
“mulinando” domande sulla conoscenza della flora, ma primariamente su come passare dalla
“realtà” da noi colta, alla “rappresentazione” senza aumentare l’evidente complessità con la quale
il mondo naturale si andava presentando ai nostri occhi. Sequenziale “inevitabile?” è, a mio avvi-
so, sinonimo di naturale (da un fenomeno si passa ad un altro). Complesso e articolato invece è il
pensiero racchiuso negli schematismi necessari per comunicare i concetti (protocolli). La gabbia
cognitiva, che la cultura ha edificato, impone alle idee di perseguire vie sempre diverse e funzio-
nali per tentare ad ogni costo di ridurre la percezione della complessità e pervenire, senza sempli-
ficazioni, alla definizione dei fenomeni. Tornando con i piedi per terra, magari tra le graminacee e
le ciperacee che sono l’ossatura delle praterie alpine, sarà gratificante osservare alcune delle for-
me di vita più appariscenti, quelle che sono la chiave per avvicinare l’osservatore a concetti più
segreti, che richiedono più tempo e più escursioni per essere compresi. Germano in questo libro
ha raccolto la sfida e con solo tre righe di testo per ogni pianta, ci guida alla scoperta di questi
straordinari viventi.
Magister

Festuceto salendo al Passo Gavia (Ponte di Legno, BS) (BE).


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UNO SGUARDO D’INSIEME (Fabrizio Martini)

Il termine “prateria” evoca l’immagine di sconfinate pianure ammantate da una coltre verde
che sfuma in un remoto, ininterrotto orizzonte. Pur nelle diverse condizioni climatiche e nelle
variegate tipologie, simili paesaggi, con nomi differenti, caratterizzano ancora ampi spazi in quasi
tutti i continenti, dalle praterie del Midwest nordamericano, alle pampas argentine, alle steppe
dell’Eurasia, alle savane dell’Africa e dell’Australia.
L’esistenza delle praterie naturali è imputabile principalmente alla scarsità delle
precipitazioni (da 500 a 2000 mm/anno), ma anche alla composizione del terreno, all’intensità del
pascolamento e, anche in territori con maggiore piovosità, alla frequenza degli incendi nella
stagione secca. L’azione singola o contestuale di questi fattori limita fortemente la presenza degli
alberi e degli arbusti e inibisce il formarsi di complessi forestali, che altrimenti rappresentano la
fase terminale nell’evoluzione della vegetazione ovunque vi sia sufficiente disponibilità d’acqua.
Le praterie non costituiscono però un bioma esclusivo delle grandi pianure, poiché
condizioni climatiche paragonabili a quelle descritte si presentano, ad altitudini variabili, anche
sulle grandi catene montuose. Anche a un’osservazione superficiale non può sfuggire infatti come
la vegetazione muti salendo lungo il versante di una montagna, passando bruscamente dalle
formazioni boschive, agli alberi isolati, agli arbusteti, alle praterie naturali, chiuse (ovvero con il
cotico non interrotto da significativi affioramenti rocciosi) o aperte (con cotico interrotto), per
concludersi infine con i popolamenti delle rupi e dei ghiaioni.
Come tutte le praterie, anche quelle alpine (utilizziamo questo aggettivo per indicare le
formazioni naturali di altitudine senza riferimento alle Alpi vere e proprie) sono infatti generate dal
clima, in particolare dalla brevità della stagione vegetativa, dalle basse temperature medie e dalla
siccità fisiologica, dovuta non tanto alla scarsità dell’apporto idrico, quanto al fatto che, per
parecchi mesi l’anno, l’acqua è presente in forme non utilizzabili direttamente dalle radici (neve,
ghiaccio). Ciò costituisce un limite invalicabile per gli alberi e, con l’aumento della quota, anche
per gli arbusti contorti (salici, rododendri, ontani). Ecco quindi la ragione del brusco arrestarsi
dapprima delle formazioni boschive e, con il progredire dell’altitudine, anche degli arbusteti in
favore delle praterie. La distribuzione altitudinale della vegetazione, cui abbiamo appena
accennato, rappresenta quindi una delle manifestazioni più vistose dello stretto legame che unisce
l’ambiente fisico-climatico e la vegetazione.
Le praterie alpine (ma anche quelle delle grandi pianure) sono formazioni erbacee dominate
da piante perenni di aspetto graminoide appartenenti in particolare alle famiglie delle graminacee
e delle ciperacee che, essendo impollinate dal vento, non possiedono corolle vistose e colorate,
ma conferiscono all’ambiente il tipico sfondo verde, seppure con diverse sfumature in rapporto alle
specie edificatrici. Da sempre queste formazioni rappresentano i luoghi di pastura per la fauna
selvatica, ma nei millenni sono divenute fonte di sostentamento per le popolazioni di montagna,
che hanno imparato a sfruttarle per l’allevamento del bestiame, ampliandole a spese delle
formazioni legnose e migliorandole, dove possibile, attraverso la manutenzione.
La composizione floristica delle praterie alpine muta in rapporto a fattori climatici (piovosità,
durata dell’innevamento), chimici (natura della roccia madre) e fisici (altitudine, esposizione,
inclinazione del versante, granulometria del sostrato). Attraverso analogie più o meno spiccate nel
loro organizzarsi e distribuirsi sui versanti montani, le specie rivelano dunque preferenze comuni
in fatto di tipo di suolo, luminosità, radiazione termica, umidità atmosferica e del suolo, formando
aggregazioni (cenosi) diverse. Data la vastità dell’argomento, ci limiteremo a riportare i tipi più
ampiamente diffusi, separandoli, in base alla natura dei suoli e della roccia madre, in praterie su
suoli acidi (generati da rocce vulcaniche) e su suoli basici (rocce carbonatiche).
Ben diversa è la situazione dei pascoli, che rappresentano invece il risultato di interventi

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dell’uomo, essendo legati a pratiche di conduzione e manutenzione vecchie di secoli. Le
popolazioni di montagna, sfruttando con intelligenza situazioni particolari (pianori, conche
glaciali), hanno saputo ricavare aree più o meno vaste di pascolo sottraendole al bosco o, se al
di sopra di esso, agli arbusteti. Non di rado alcuni tipi attuali di praterie, peraltro molto diffusi sulle
Alpi, sono strettamente legati al deperimento di antichi pascoli sfruttati troppo e male.

Qualche avvertenza
Nel testo si farà riferimento non solo a quelle illustrate, ma anche alle specie edificatrici
(graminacee e ciperacee) che non essendo nè facili da osservare, né particolarmente
fotogeniche, sono precedute da un * e illustrate graficamente nella Tav.1. Per ragioni di spazio,
solo un piccola parte delle specie illustrate però ha potuto essere richiamata in questa sede. Per
le altre si vedano le note esplicative poste all’inizio di ciascuna scheda.
Le praterie
Anche nell’ambito delle valli Camonica e di Scalve, i tipi di prateria possono variare
considerevolmente in relazione alla natura del substrato e al condizionamento esercitato da altri
fattori ecologici e climatici; ne verranno perciò descritti solo gli aspetti fondamentali e più vistosi,
trascurandone altri di minore diffusione, peraltro difficili da riconoscere per il pubblico.
Data la conformazione geologica, le praterie su sostrati acidi sono rappresentate nel
territorio in tutti i rilievi delle convalli nella media e alta Valcamonica (Valle di Saviore, Val Malga,
Valle delle Messi, Val Grande, Valle di Corteno, Valle di Paisco). Iniziamo da esse il nostro breve
excursus.

Il *nardo (Nardus stricta), piccola graminacea che forma cespi compatti di foglie
strettissime, coriacee e tenaci è la specie dominante di una prateria rasa che da esso prende il
nome (nardeto, fig. 1). Si tratta di una formazione vegetale chiusa, che si insedia su terreni acidi
o acidificati, a debole inclinazione o in depressioni umide. Essa può essere originata dal
dissodamento della brughiera a mirtilli e rododendri, ma più spesso è legata allo sfruttamento
eccessivo del pascolo, protratto per periodi molto lunghi (anche secoli) che, insieme all’azione di
calpestio del bestiame, favorisce l’espansione del nardo, le cui foglie dure non sono appetite dal
bestiame se non quando sono ancora molto giovani. La composizione floristica originaria del
pascolo subisce in tal modo un progressivo decadimento con la scomparsa delle specie
foraggere più pregiate, dando luogo allo sviluppo di una vegetazione monotona molto impoverita
nella quale, insieme al nardo, troviamo poche altre specie fra le quali alcune che donano una
nota di colore alla tonalità verde grigiastra della specie dominante: Antennaria dioica, Arnica
montana, Astrantia minor, Campanula barbata, Gentiana acaulis, Pseudorchis albida, Potentilla
aurea, e Pulsatilla alpina subsp. apiifolia.
I festuceti (fig. 2) a *Festuca scabriculmis si sviluppano generalmente su pendii sassosi
molto acclivi, scarsamente umificati, soleggiati e con innevamento limitato nella quantità e nel
tempo e quindi relativamente aridi. La coltre erbosa è formata per gran parte dai densi cespi di
questa robusta graminacea, dotata di foglie cilindriche di colore verde scuro lucido, rigide e
pungenti, con caratteristico portamento elegantemente incurvato verso valle a costituire fasce
gradonate; apparentemente affidabili, esse possono rivelarsi invece assai insidiose per il piede
dell’escursionista inesperto, a causa della scivolosità delle foglie (specie se bagnate) e la
pendenza dei versanti. F. scabriculmis appartiene al ciclo di forme di F. varia, diffuso con diverse
specie su tutte le Alpi. Data la compattezza dei popolamenti e la competitività della festuca, non
resta molto spazio per le specie accompagnatrici. La ricchezza floristica è quindi modesta,
tuttavia il festuceto ospita anche specie piuttosto appariscenti, fra le quali ricorderemo l’aglio

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Fig. 1. Nardeto (Schilpario, BG) (BE). Fig. 2. Festuceto (Piz Olda, Cevo, BS) (BE).

Fig. 3. Curvuleto (Gavia, Ponte di Legno, BS) (BE). Fig. 4. Seslerio-semprevireto (Ono S.Pietro, BS) (BE).

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vittoriale (Allium victorialis), Centaurea nervosa dall’involucro ragnateloso, le grandi composite
Crepis conyzifolia e Hypochoeris uniflora, Laserpitium halleri dalle foglie minutamente intagliate,
il giglio di monte (Paradisea liliastrum) dalle vistose corolle bianche, l’orchidea bianca
(Pseudorchis albida) e ancora Potentilla grandiflora e la minuscola Viola thomasiana. Sebbene il
festuceto fornisca un pascolo di scarsissimo pregio, insostituibile risulta invece la sua funzione di
difesa del suolo e perciò stesso stabilizzatrice dei versanti.
Con il curvuleto (fig. 3) si conclude la serie altitudinale delle praterie a zolle chiuse. E’ la
cenosi del piano alpino, verso la quale, a quote intorno ai 2500-3000 m, tende l’evoluzione della
vegetazione su sostrato cristallino in gran parte del nostro territorio, di pari passo con l’accumulo
della coltre umica nel suolo che si ha in rapporto alle condizioni climatiche e all’altitudine. La
*carice curva (Carex curvula), specie fisionomizzante, forma densi tappeti di cespi color verde
scuro che però ingialliscono con la maturazione dei frutti, sicchè già durante l’estate alpina i
curvuleti virano la colorazione di fondo verso il giallo-bruno, rendendosi visibili a distanza sui
dossi e sulle creste cacuminali. Al di sopra del curvuleto la coltre erbosa si frantuma e si
disperde in zolle pioniere che entrano in contatto con la vegetazione dei conoidi detritici e delle
morene glaciali. La severità delle condizioni ambientali, dettate in primo luogo dalla fugace
stagione vegetativa (4-5 mesi), seleziona drasticamente la compagine delle specie che
accompagnano la carice curvula: Gentiana punctata, Pedicularis kerneri, Persicaria vivipara,
Primula minima, Sempervivum wulfenii, Veronica bellidioides, per citare solamente quelle più
facilmente riconoscibili.
Le rocce carbonatiche ospitano praterie dove la flora basifila trova la sua espressione più
tipica, con una ricchezza floristica di gran lunga maggiore rispetto a quella esibita dalle analoghe
formazioni dei sostrati silicei. La superficie degli affioramenti carbonatici nel territorio è però
limitata ai massicci della Concarena-Cimone della Bagozza e ai gruppi delle Prealpi Orobie
dell’alta Valle di Scalve (Pizzo Camino, Pizzo della Presolana) sul versante destro della
Valcamonica e all’alta Val di Stabio e Val Fredda su quello sinistro.
Il seslerio-semprevireto (fig. 4) è una prateria diffusa su substrati carbonatici dalle Alpi ai
Carpazi, seppure con variazioni locali nella sua composizione floristica. La cenosi deve il suo
nome a una graminacea, la *sesleria varia (Sesleria caerulea) e una ciperacea, la *carice
sempreverde (Carex sempervirens) che, fra 1600 e 2300 m, formano un tappeto continuo,
verdissimo, che ammanta pendii soleggiati, coperti dalla neve per periodi relativamente brevi. In
queste condizioni la sesleria esplica una funzione pioniera, essendo in grado di sopportare, più
della carice, condizioni di intensa luminosità, sostrati permeabili francamente carbonatici e con
strato umico superficiale. La carice invece è più tollerante in fatto di pH (cresce anche all’interno
di praterie acidofile) e predilige terreni con strato umico bene sviluppato. Sugli affioramenti
carbonatici questa formazione è ovunque presente anche su estese superfici. La grande
ricchezza floristica esplode in estate all’epoca della fioritura, allorquando si possono riconoscere
anche 40-50 specie per 100 mq di superficie e la tessitura delle specie edificatrici viene
mascherata dall’appariscenza di elementi quali Acinos alpinus, Anemone narcissiflora, Anthyllis
vulneraria subsp. alpestris, Aster alpinus, Fritillaria tubaeformis, Gentiana clusii, G. lutea,
Hedysarum hedysaroides, Hieracium villosum, Horminum pyrenaicum, Linum alpinum, Nigritella
rhellicani, Pedicularis tuberosa e P. verticillata, Pulsatilla alpina subsp. austroalpina, Ranunculus
montanus e R. thora, Senecio abrotanifolius e S. doronicum, Traunsteinera globosa, Tulipa
australis e Viola culminis.

Al di sopra del seslerio-semprevireto, talora attraverso una fascia di transizione all’interno


della quale il manto vegetale si apre e si frammenta in maglie discontinue, si instaura una
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Fig. 5. Firmeto (Valzellazzo, Schilpario, BG) (BE). Fig. 6. Elineto (Tonale, Ponte di Legno, BS) (BE).

prateria a zolle aperte: il firmeto (fig. 5). Esso rappresenta un aspetto intermedio fra i
popolamenti dei ghiaioni, in cui la colonizzazione vegetale si trova ancora in uno stadio primitivo
e quella delle praterie chiuse, dove essa ha ormai completamente rivestito il substrato. La specie
caratterizzante questa cenosi è una piccola ciperacea dalle foglie brevi, verde cupo lucido, dure
e alquanto pungenti: *Carex firma. La scarsa consistenza del suo apparato radicale non ne fa
una valida specie pioniera, per cui questa funzione, nella fase iniziale dell’insediamento di questa
cenosi, viene svolta da alcune specie come il camedrio alpino (Dryas octopetala) e la potentilla
rosea (Potentilla nitida) che provengono dai ghiaioni e dalle rupi con i quali il firmeto è in contatto
diretto. Il firmeto s’incontra su ghiaioni relativamente consolidati dalla colonizzazione vegetale,
sulle cenge o su pianori rocciosi alla base delle pareti in condizioni di limitato innevamento dov’è
in grado di creare zolle isolate che poggiano su un tenue strato di humus e che, lentamente,
resistendo all’azione dilavatrice delle piogge e del ruscellamento si espandono, formando un
mosaico in cui le tessere verdi sono separate da una rete di cordoni dove affiorano la roccia
madre o le ghiaie. Data la sua vocazione pioniera, il firmeto ospita, accanto a specie quali
Anemone baldensis, Chamorchis alpina, Galium baldense, Leontopodium alpinum, Oxytropis
lapponica, Pedicularis rostrato-capitata, Persicaria vivipara, elementi della flora rupicola e dei
ghiaioni che variano in funzione dello stadio di evoluzione della copertura vegetale e che quindi
tendono a scomparire con il tempo: Arabis alpina, A. bellidifolia, Campanula cochleariifolia,
Gentiana brachyphylla, Potentilla nitida (si veda il primo volume di questa collana).
Sui crinali ventosi, sulle cenge o lungo la linea di spartiacque delle forcelle, oltre i 2000-
2200 m, dove però la copertura nevosa è scarsa e di breve durata o addirittura assente anche
d’inverno, ci si può imbattere in un tappeto erboso discontinuo, che occupa limitate superfici ed è
caratterizzato dai ciuffi di una minuscola ciperacea, l’*elina coda di topo (Kobresia myosuroides).

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Da questa modesta pianta, che produce un’unica, corta infiorescenza bruna, la cenosi prende il
nome di elineto (fig. 6). Non meraviglia il fatto che in condizioni fisico-climatiche così severe ben
poche siano le specie partecipanti, in parte condivise con il firmeto, col quale l’elineto è spesso in
contiguità (peraltro la stessa elina si può incontrare anche nel firmeto): Antennaria carpatica,
Astragalus alpinus e A. australis, Comastoma tenellum, Erigeron uniflorus, Lloydia serotina,
Oxytropis campestris, Persicaria vivipara, Saussurea alpina, Veronica aphylla.

I pascoli
Il mantenimento dei pascoli (fig. 7) richiede costanti interventi, al cessare dei quali essi
vengono inesorabilmente ripresi dalla vegetazione arboreo-arbustiva. Per evitarlo, alla fine della
stagione estiva, prima del ritorno alle dimore invernali, si effettua la manutenzione del pascolo
attraverso la concimazione, l’asportazione di specie nocive al bestiame (e da questo rifiutate) e
l’eliminazione delle specie legnose. Queste pratiche, unite al rispetto del carico massimo
sostenibile di bestiame così da evitare danni da sfruttamento eccessivo, hanno consentito il
permanere del pascolo in condizioni di produttività ottimali per il suo riutilizzo stagione dopo
stagione, secolo dopo secolo. La flora del pascolo, diversamente da quella delle praterie, è
dunque il frutto della selezione operata dall’uomo, il quale ha potuto riunirvi specie ad alto valore
nutritivo grazie alla generosità di un terreno fertile, ricco di humus e acidificato. Così dalla prima
primavera, quando le nevi si sciolgono, inizia la spettacolare fioritura di Crocus albiflorus,
Soldanella alpina e Gagea fragifera, il pascolo rinverdisce gradualmente, lasciando il passo alle
copiose fioriture giallo-aranciate di Crepis aurea, Primula veris e Trifolium badium, insieme a
Trifolium alpinum, il cui inconfondibile aroma impregna alcuni formaggi tipici di queste valli. In
realtà la flora del pascolo è ben più copiosa, ma la maggior parte delle specie non ha la vistosità
necessaria a comparire in questa rassegna. Basti dire che ne fanno parte una decina fra
graminacee (*Poa alpina) e ciperacee e uno stuolo di altre decine di modeste erbe, fra le quali si
possono ricordare ancora, fra quelle più appariscenti, Hypericum maculatum, Leontodon
helveticus e Trollius europaeus.

Fig. 7. Pascolo presso Fienili Ghisella (Cevo, BS) (GA).


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3

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Tav.1. 1) Nardus stricta; 2) Carex firma; 3) Festuca scabriculmis; 4) Carex sempervirens; 5) Carex curvu-
la; 6) Kobresia myosuroides; 7) Poa alpina; 8) Sesleria caerulea.
Disegni gentilmente concessi da Giuliano Mainardis (1;2;3;4;7;8), Lucio Sottovia (5;6).

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ISTRUZIONI PER L’UTILIZZO DELLE SCHEDE
La Flora di pregio individuata in Valle Camonica e Val di Scalve trattata in questo volumet-
to consta di 118 specie o sottospecie elencate nella tab.1, alle quali corrispondono altrettante
schede descrittive, una per pagina, elencate in ordine alfabetico per nome scientifico in accordo
con la recente Flora della Lombardia centro-orientale (MARTINI & AL. 2012). Al margine superiore
di ogni scheda vengono indicati sia il nome volgare che la famiglia di appartenenza. Al di sotto
tre righe con consigli per il riconoscimento o note ecologiche aiutano il lettore. Ogni scheda è
corredata da due immagini, una di ambiente e una di dettaglio, e da una barra centimetrica utile
per definire le dimensioni della specie. Alla base di ogni immagine viene posta una didascalia
con la località, se è identificabile, la quota, la data di scatto (mm/aaaa) e la sigla del collaboratore
che l’ha messa a disposizione. Nella scheda si possono trovare ulteriori informazioni e una map-
pa stilizzata (pag. 12). Questa riproduce i confini dei 49 comuni delle Valli Camonica e Scalve,
compresi Rogno, Costa Volpino e Lovere, fisiograficamente non separabili dal territorio conside-
rato anche se in provincia di Bergamo. La numerazione con la quale i comuni vengono identificati
è riportata nella (tab. 2). Nella mappa viene colorata in verde l’area del comune quando la pre-
senza della specie è accertata dopo il 1968, anno di inizio della cartografia floristica in Italia
(PIGNATTI, ex verbis); in giallo se la presenza è documentata da reperti d’erbario o letteratura an-
te 1968. A fianco della mappa alcune tabelle contengono i parametri che caratterizzano le spe-
cie (o sottospecie) e la loro presenza sul territorio considerato. In alto a sinistra, la presenza sui
gruppi montuosi (MARAZZI, 2005): AR = Alpi Retiche (escluso Adamello), AO = Alpi Orobie, AD =
Adamello, PBG = Prealpi Bergamasche, PBS = Prealpi Bresciane. Accanto a questi riquadri un
simbolo informa se la pianta è di interesse erboristico. Sotto gli ambienti dove possono essere
osservate (verde = primario; giallo = secondario). A fianco l’indice di rarità calcolato sulla percen-
tuale fra comuni dove la specie è presente ed il totale di questi. A lato un riquadro con la lettera E
indica se la specie è endemica dell’arco alpino. Sulla destra in alto una sigla indica il livello di
protezione secondo la legge 10/2008 della Regione Lombardia seguita, ove presente, dalla cate-
goria di protezione secondo IUCN (International Union for Conservation of Nature). Sotto questo
riquadro una tabella informa sulla quota di rinvenimento (verde = abituale; giallo = occasionale).
In basso un’altra scala permette di conoscere il periodo di fioritura con gli stessi criteri prima illu-
strati per la quota. Al di sopra di questa vengono riportate le esigenze ecologiche della specie
considerata (ELLENBERG, 1974) che possono variare da “1” a “9”: N = Nutrienti, R = Reazione (Ph
acido-basico) del suolo, U = Umidità, T = Temperatura, L = Luce (pag. 134). La sottostante tab. 1
contiene l’elenco delle entità (specie o sottospecie) trattate nel testo raggruppate per colore della
corolla o della pianta (felci). Le colonne sono così organizzate: Nome: Nome scientifico (senza
autori), Pag.: Pagina relativa. Un piccolo rettangolo è stato aggiunto in questa colonna, accanto
al numero della pagina, qualora il colore vari occasionalmente a seconda dell’individuo osserva-
to. Questo ad esempio accade in Aster alpinus, le cui corolle possono comparire sia azzurre che
rosa. Un dischetto giallo è stato posto in corrispondenza di alcune Asteraceae qualora i fiori cen-
trali siano di diverso colore della corolla di fiori ligulati.

Nome Pag. Nome Pag.


Comastoma tenellum 42 Horminum pyrenaicum 72
Gentiana clusii subsp. clusii 58 Aster alpinus 23
Gentiana verna subsp. verna 62 Campanula barbata 35
Gentianopsis ciliata 64 Gentiana acaulis 57

10 Tab. 1
Nome Pag. Nome Pag.
Globularia nudicaulis 66 Hieracium villosum 71
Linum alpinum subsp. julicum 79 Hypericum maculatum 73
Myosotis alpestris 82 Hypochaeris uniflora 74
Pulmonaria australis 106 Leontodon helveticus 76
Saussurea alpina 114 Lotus corniculatus var. alpicola 81
Saussurea discolor 115 Oxytropis campestris 86
Veronica aphylla 128 Pedicularis foliosa 91
Veronica bellidioides 129 Pedicularis tuberosa 95
Viola culminis 130 Potentilla aurea 98
Viola thomasiana 131 Potentilla crantzii 99
Botrychium lunaria 32 Potentilla grandiflora 100
Botrychium multifidum 33 Primula veris 104
Chamorchis alpina 39 Pulsatilla alpina subsp. apiifolia 107
Cirsium spinosissimum 40 Ranunculus montanus 111
Coeloglossum viride 41 Ranunculus thora 112
Allium victorialis 15 Scorzonera aristata 116
Anemonastrum narcissiflorum 17 Sempervivum wulfenii 118
Antennaria carpathica 18 Senecio doronicum 120
Antennaria dioica 19 Trifolium badium 124
Anthyllis vulneraria subsp. alpicola 20 Trollius europaeus 126
Asphodelus albus 22 Tulipa sylvestris subsp. australis 127
Astragalus alpinus 24 Acinos alpinus 14
Astragalus australis 25 Betonica hirsuta 30
Astragalus depressus 26 Centaurea nervosa 37
Astrantia minor 28 Centaurea rhaetica 38
Bellidiastrum michelii 29 Daphne striata 47
Carlina acaulis 36 Dianthus superbus subsp. alpestris 48
Crocus albiflorus 45 Erigeron alpinus 49
Euphrasia alpina 51 Erigeron uniflorus 50
Euphrasia minima 52 Fritillaria tubiformis subsp. tubiformis 53
Galium anisophyllum 55 Gentianella anisodonta 63
Laserpitium halleri subsp. halleri 75 Gymnadenia conopsea 67
Leontopodium alpinum 77 Gymnadenia odoratissima 68
Lloydia serotina 80 Hedysarum hedysaroides 69
Paradisea liliastrum 90 Onobrychis montana 85
Persicaria vivipara 97 Oxytropis halleri 87
Pseudorchis albida 105 Oxytropis lapponica 88
Pulsatilla alpina subsp. austroalpina 108 Oxytropis montana 89
Pulsatilla vernalis 109 Pedicularis gyroflexa 92
Ranunculus kuepferi 110 Pedicularis kerneri 93
Trifolium pallescens 125 Pedicularis rostratocapitata 94
Androsace vitaliana subsp. sesleri 16 Pedicularis verticillata 96
Arnica montana 21 Primula halleri 102
Astragalus penduliflorus 27 Rhaponticum scariosum subsp. rhaponticum 113
Biscutella laevigata 31 Scorzonera rosea 117
Bupleurum ranunculoides 34 Soldanella alpina 121
Crepis aurea 43 Traunsteinera globosa 122
Crepis conyzifolia 44 Gentiana purpurea 61
Dactylorhiza sambucina 46 Lilium bulbiferum subsp. croceum 78
Gagea fragifera 54 Nigritella nigra subsp. rhellicani 83
Galium baldense 56 Nigritella rubra subsp. rubra 84
Gentiana lutea subsp. vardjanii 59 Primula glaucescens 101
Gentiana punctata 60 Primula minima 103
Geum montanum 65 Senecio abrotanifolius subsp. tirolensis 119
Helianthemum nummularium subsp. grandiflorum 70 Trifolium alpinum 123
11
N° COMUNE PR N° COMUNE PR N° COMUNE PR
1 MONNO BS 17 CAPO DI PONTE BS 33 ANGOLO TERME BS
2 INCUDINE BS 18 PASPARDO BS 34 DARFO BOARIO TERME BS
3 VEZZA D'OGLIO BS 19 ONO SAN PIETRO BS 35 ESINE BS
4 VIONE BS 20 CIMBERGO BS 36 BERZO INFERIORE BS
5 TEMU' BS 21 LOZIO BS 37 BIENNO BS
6 PONTE DI LEGNO BS 22 CERVENO BS 38 PRESTINE BS
7 EDOLO BS 23 LOSINE BS 39 GIANICO BS
8 CORTENO GOLGI BS 24 CETO BS 40 ARTOGNE BS
9 MALONNO BS 25 BRAONE BS 41 PIAN CAMUNO BS
10 SONICO BS 26 NIARDO BS 42 PISOGNE BS
11 BERZO DEMO BS 27 OSSIMO BS 43 VILMINORE BG
12 CEVO BS 28 MALEGNO BS 44 SCHILPARIO BG
13 SAVIORE DELL'ADAMELLO BS 29 BRENO BS 45 COLERE BG
14 PAISCO LOVENO BS 30 BORNO BS 46 AZZONE BG
15 SELLERO BS 31 PIANCOGNO BS 47 ROGNO BG
16 CEDEGOLO BS 32 CIVIDATE CAMUNO BS 48 COSTA VOLPINO BG
Tab. 2 49 LOVERE BG

Gruppi montuosi (MARAZZI, 2005) Frequenza in %


AR = Alpi Retiche (no Adamello) <5 5-15 16-40 41-80 >80
AO = Alpi Orobie AD = Adamello RR R PF F FF
PBG = Prealpi Bergamasche PBS = Prealpi Bresciane

Endemica
Interesse erboristico
AR PF E
Presenza ambienti AO AD C1-LR Raccolta LR 10/2008
PBG PBS 3600 C1=vietata
Praterie calcaree aperte C2=regolamentata
3400
Praterie silicee aperte PAK
3200 Categoria IUCN
Praterie calcaree chiuse PAS (International Union for
PCK 3000
Praterie silicee chiuse Conservation of Nature)
PCS 2800
Rupi silicee RS LR = Basso rischio
2600 VU = Vulnerabile
Rupi calcaree RK
GS 2400 EN = Minacciata
Ghiaioni silicei
GK 2200
Ghiaioni calcarei Quota
CK 2000
Creste calcaree CS abituale
1800
Creste silicee PSC
MF 1600 occasionale
Pascoli
Arbusteti
Presenza nel comune (N°) Esigenze ecologiche
N
Nutrienti
Accertata dopo 1968 Non accertata dopo 1968 U Reazione Ph
R Umidità
Periodo di fioritura o sporificazione T Temperatura
L Luce
GFMAMGLASOND
occasionale 987654321 valori
abituale

12
Schede descrittive delle specie
E’ opportuno precisare che nell’interpretazione dei caratteri morfologici delle specie si è
preferito usare un linguaggio di tipo finalistico, più immediato per la comprensione del lettore ri-
spetto a quello più rigoroso richiesto dalle moderne vedute evolutive, ma, proprio per questo,
meno sintetico. Così, ad esempio, quando si dice che la copertura di una fitta peluria “serve a” o
“permette di” meglio sopportare l’azione disseccante del vento, non si intende indicare una qual-
che finalità perseguita dalla natura o da un ipotetico e indimostrabile suo creatore, ma solo offrire
un’interpretazione del valore adattativo di quel carattere, valore peraltro supposto e ben rara-
mente comprovato da studi specialistici.
Germano Federici

La Viola del Monte Gugliemo (Viola culminis F. Fen. & B. Moraldo) nei pascoli del Crocedomini, 2000 m 06/2015 (BE).
13
Acino alpino LAMIACEAE
Acinos alpinus (L.) Moench
Alta massimo 20 cm, non ama l’eccessiva competizione, esprimendosi al meglio nelle praterie
calcaree aperte che garantiscono la frugalità in nutrienti, una medio-bassa umidità e la forte
luminosità necessarie al completamento del ciclo vegetativo che si attua nei tre mesi estivi.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1350 m 05/2005 (SG) GFMAMGLASOND 987654321 200

2000 m 07/2016 (BE)

14
Aglio vittoriale ALLIACEAE
Allium victorialis L.
Abbastanza frequente nelle praterie di quota un poco aperte, spicca facilmente anche tra erbe
alte grazie al fusto che raggiunge i 60 cm. Predilige suoli silicei con buon apporto di nutrienti e
umidità. Anticamente ritenuto vittorioso (victorialis, appunto!) contro mille mali.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2200 07/2012 (MA)

2000 m 07/2011 (TG)

15
Androsace gialla di Sesler PRIMULACEAE
Androsace vitaliana (L.) Lepeyr. subsp. sesleri (Sünd.) Kress
Alta fino a 4 cm, predilige praterie magrissime con fortissima luminosità ed escursioni termiche
giornaliere e stagionali ampie tipiche anche di creste esposte all’azione disseccante del vento,
che ben sopporta formando cuscinetti che trattengono all’interno umidità.
AR RR E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2500 m 06/2004 (MA) G F M A M G L A S O N D 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 200

2600 m 07/2012 (MF)

16
Anemone a fiori di narciso RANUNCULACEAE
Anemonastrum narcissiflorum (L.) Holub
Pianta lanosa alta fino a 50 cm, di abito simile agli anemoni e con fiori che ricordano i narcisi,
dotata di fusti sotterranei con cui può formare popolazioni estese nelle praterie calcaree e
chiuse di quota che predilige, ha richieste medie sia per i nutrienti che per l'umidità.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 1800 m 07/2014 (BE)

Ono S. Pietro, 1900 m 08/2015 (BE)

17
Antennaria del calcare ASTERACEAE
Antennaria carpathica (Wahlenb.) Bluff & Fingerh.
Alta fino a 15 cm, predilige praterie magrissime, con forte luminosità ed escursioni termiche
diurne e stagionali ampie per la forte esposizione all’azione disseccante del sole e del vento;
regge il difficile habitat con una fitta peluria che trattiene all’interno umidità e calore.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2550 m 07/2010 (DBA) GFMAMGLASOND 987654321 200

2550 m 07/2010 (DBA)

18
Antennaria dioica ASTERACEAE
Antennaria dioica (L.) P. Gaertner
Coperta di fitta peluria bianca, forma popolazioni dense grazie a fusti striscianti con molte ro-
sette basali che escludono le competitrici. Ama terreni silicei con poca umidità e ancor meno
nutrienti. Ha individui femminili con fiori rosei, distinti da quelli maschili bianchi.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 Breno, Val Bazenina,1900 m 06/2015 (BE)

2200 m 07/2012 (DBA) 2200 m 07/2012 (DBA)

19
Vulneraria alpestre FABACEAE
Anthyllis vulneraria L. subsp. alpicola (Brügger) Guterm.
Alta fino a 20 cm, ama praterie calcaree chiuse magre e asciutte molto luminose, adattandosi
anche a vivere in praterie aperte. Si distingue dalle altre sottospecie per i fusti con una sola in-
fiorescenza, calici con peli patenti e corolla bianca o gialla, talora venata di porpora.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1850 m 07/2014 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

1950 m 08/2008 (BE)

20
Arnica ASTERACEAE
Arnica montana L.
Alta massimo 50 cm, dotata di fusti che creano in superficie rosette appiattite di foglie per una
efficiente conquista della luce piena e delle risorse che il suolo delle praterie chiuse silicee può
offrire. Necessita di pochissimi nutrienti e di una modica umidità.
AR F C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

ŸNiardo. Val di Stabio, 1830 m 07/2015 (BE)

2000 m 08/2008 (BE)

21
Asfodelo bianco ASPHODELACEAE
Asphodelus albus Mill.
Lo sviluppo verticale delle foglie e dei fusti (fino a 120 cm) garantisce un optimum di luce tanto
nelle praterie chiuse, su silice o su calcare purché con suolo acidificato e con un medio conte-
nuto di nutrienti, quanto nei pascoli concimati. Tollera bene anche suoli piuttosto asciutti.
AR R C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1550 m 06/2010 (BOG) GFMAMGLASOND 87654321 200

800 m 05/2016 (RE)

22
Astro alpino ASTERACEAE
Aster alpinus L.
Molto poco esigente per nutrienti e acqua, alta massimo 15 cm, la specie colonizza preferibil-
mente praterie chiuse su silice, ma si adatta a molti altri ambienti, compresi quelli di cresta più
asciutti dove assume un abito molto umile certo più utile a proteggersi dal vento.
AR F C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1350 m 07/2010 (BE)

Lozio, Passo delle Ortiche, 2290 m 08/2011 (ZM)

23
Astragalo alpino FABACEAE
Astragalus alpinus L.
Pianta con fusto prostrato e ascendente fino a 12 cm, ama praterie magrissime, un poco a-
sciutte con forte luminosità ed escursioni termiche diurne e stagionali ampie. Ha foglie con 15-
19 segmenti con una fitta peluria bianca inferiormente; legume con peli neri, poi glabrescente.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2150 m 06/2012 (MA) GFMAMGLASOND 987654321 200

LD

2000 m 08/2008 (BE)

24
Astragalo meridionale FABACEAE
Astragalus australis (L.) Lam.
Pianta con fusto prostrato e ascendente fino a 30 cm, predilige praterie calcaree magrissime,
di media umidità, con forte luminosità ed escursioni termiche diurne e stagionali ampie. Si di-
stingue da A. alpinus per le foglie con soli 9-11 segmenti ellittici e i legumi con nervi trasversali.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 (MA)

LD

2200 m 07/2010 (LD)

25
Astragalo depresso FABACEAE
Astragalus depressus L.
Pianta con radice legnosa e con fusto schiacciato al suolo alto fino a 5 cm, si accontenta di po-
ca luminosità e predilige praterie calcaree magre di medio-bassa umidità. Si distingue da A. al-
pinus per le foglie con 21-25 segmenti oblanceolati, cioè più larghi oltre la metà.
AR R C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MA) GFMAMGLASOND 7654321 200

05/2010 (ZM)

26
Astragalo a fiori penduli FABACEAE
Astragalus penduliflorus Lam.
L'alto portamento (fino a 70 cm) consente alla specie di colonizzare anche praterie chiuse, ric-
che di competitrici, la bassa richiesta di nutrienti e acqua la rendono adatta anche a suoli me-
no evoluti, con popolamenti estesi grazie alle numerose gemme poste alla base del fusto.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 08/2014 (VG)

Tonale, 2300 m 08/2016 (BG)

27
Astranzia minore APIACEAE
Astrantia minor L.
Erba alta fino a 40 cm, i suoi bianchi fiori disposti a stella sulle piccole ombrelle sono all'origine
del nome dato al genere. Comunissima nelle praterie chiuse su silice, necessita di pochi nu-
trienti e di un significativo apporto d'acqua.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2050 m 07/2015 (ZM) GFMAMGLASOND 7654321 200

Schilpario, Campelli,1600 m 07/2016 (BE)

28
Astro falsa pratolina ASTERACEAE
Bellidiastrum michelii Cass.
Alta massimo 25 cm, preferisce le praterie calcaree aperte con pochi nutrienti, umidità media e
discreta luminosità, adattandosi anche a vivere sulle rocce e sulle creste purchè sufficiente-
mente umide. La somiglianza con la comune margheritina (Bellis perennis) ne spiega il nome.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 08/2015 (FF)

04/2008 (LD)

29
Betonica irsuta LAMIACEAE
Betonica hirsuta L.
Predilige praterie chiuse o aperte sul calcare con un basso tenore di nutrienti e di acqua, che
trattiene anche grazie alla fitta peluria. La spiga in fiore è alta 10-20 cm, ma quando ha matu-
rato i semi si erge fino a 30-40 cm e, oscillando con il vento, sparge più lontano i semi.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1850 m 07/2012 (BE) GFMAMGLASOND 7654321 200

2100 m 07/2016 (BE)

30
Biscutella levigata BRASSICACEAE
Biscutella laevigata L.
Alta fino a 50 cm, richiede pochi nutrienti e poca umidità, colonizza praterie aperte o chiuse,
sia planiziali che alpine, luminose, preferibilmente su calcare, essendo in grado di sopportare
ampie variazioni termiche. Frutto a due logge discoidali spesso violacee a maturità.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 Ono S. Pietro, Vericolo, 1750 m 05/2015 (BE)

BE

1750 m 05/2015 (BE)

31
Botrichio lunaria OPHIOGLOSSACEAE
Botrychium lunaria (L.) Swartz in Schrad.
Pianta di aspetto «alieno» con sporangi raggruppati (= botrychium) e foglie che sembrano lune
verdi appaiate sul rachide alto fino a 30 cm, a suo agio in praterie di quota, meglio se chiuse,
chiede pochi nutrienti e media umidità. Fusti sotterranei la propagano a distanza.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Breno, Crocedomini, 1800 m 07/2014 (BE) GFMAMGLASOND 7654321 200

1600 m 08/2008 (BE) (FA)

32
Botrichio multifido OPHIOGLOSSACEAE
Botrychium multifidum (S.G.Gmel.) Rupr.
Simile alla precedente, ma con foglia diversa, lungamente picciolata e più volte finemente divi-
sa in piccoli segmenti; alta fino a 30 cm, frequenta gli stessi ambienti, pur essendo un poco più
silicicola e più esigente per i nutrienti.
AR RR C1-CR
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200

Ÿź1420 m 09/2010 (MA)

33
Bupleuro ranuncoloide APIACEAE
Bupleurum ranunculoides L.
Amante di suoli fortemente alcalini con poca umidità e ancor meno nutrienti, forma popolazioni
rade in praterie calcaree chiuse e, in misura minore, aperte. Si erge fino a 60 cm con il fusto
dotato di ombrelle fiorali e di foglie lineari di poca superficie e bisognose di molta luce.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MA) GFMAMGLASOND 987654321 200

Breno, Crocedomini, 1900 m 07/2016 (BE)

34
Campanula barbata CAMPANULACEAE
Campanula barbata L.
Predilige i suoli silicei colonizzando praterie chiuse e anche pascoli, nonostante si accontenti
di ben pochi nutrienti e di poca umidità. Alta fino a 40 cm, tollera condizioni di luce non piena.
Facilmente riconoscibile per la lunga peluria sul margine dei petali.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 Schilpario, Campelli, 1550 m 10/2005 (TG)

DBA

1600 m 07/2011 (DBA)

35
Carlina acaule ASTERACEAE
Carlina acaulis L.
Normalmente senza fusto, talora invece lo allunga fino a 45 cm; frugale per acqua e nutrienti,
predilige praterie chiuse indifferentemente dal substrato. Ispidissima, gli antichi la dicono deno-
minata e usata da Carlo Magno come medicina contro la peste a difesa del suo esercito.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2150 m 06/2016 (BE) GFMAMGLASOND 7654321 200

(MA)

36
Centaurea nervosa ASTERACEAE
Centaurea nervosa Willd.
Asteracea con un solo grande capolino (diametro fino a 6 cm) su un fusto alto fino a 40 cm a-
ma le praterie chiuse su silice, non disdegnando altre tipologie ambientali, compresi i pascoli.
Richiede suoli con un certo tenore di nutrienti e sufficiente umidità.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 2200 m 08/2014 (BE)

MA

1600 m 07/2014 (BE)

37
Centaurea retica ASTERACEAE
Centaurea rhaetica Moritzi
Centaurea di aspetto più umile delle congeneri, alta massimo 40 cm, si insedia in praterie cal-
caree chiuse o aperte, ma per la sua frugalità in acqua e nutrienti regge bene anche i ghiaioni.
Presente nei territori tra i laghi insubrici, si spinge poco verso quelli settentrionali.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MA) GFMAMGLASOND 654321 200

1600 m 07/2011 (BE)

38
Orchidea nana alpina ORCHIDACEAE
Chamorchis alpina (L.) Rich.
Orchidea bulbosa dei pascoli asciutti calcarei aperti, alta massimo 10 cm, frugale sotto ogni
aspetto, ma amante della luce, avvolta da un fascio di foglie lineari spesso più lunghe di
un’infiorescenza non appariscente, sfugge all’osservazione, mimetizzandosi tra le altre specie.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 (MA)

Breno, Val Fredda, 2050 m 07/2015 (FA)

39
Cirsio spinosissimo ASTERACEAE
Cirsium spinosissimum (L.) Scop.
Specie armata di spine acutissime, alta fino a 50 cm, indifferente al substrato, necessita di
temperature basse e di suoli ricchi in nutrienti e un poco umidi, quali pascoli e riposi del bestia-
me, più raramente in praterie aperte o chiuse, con discrete condizioni di luminosità.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Ponte di Legno, Gavia, 2800 m 07/2016 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

2650 m 08/2012 (DBA)

40
Celoglosso verde ORCHIDACEAE
Coleoglossum viride (L.) Hartm.
Alta fino a 25 cm, è frequente in praterie chiuse. Indifferente al substrato roccioso, è esigente
solo per la luce. Diversamente da molte altre orchidee, ha infiorescenza poco appariscente,
ma «stilla latte e miele» nello sperone, paga per insetti golosi trasportatori di polline.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 1350 m 06/2012 (MM)

MA

1900 m 06/2015 (BGF)

41
Genzianella delicata GENTIANACEAE
Comastoma tenellum (Rottb.) Toyok.
Specie annuale nelle annate favorevoli oppure bienne se la prima annata è vegetativamente
sfavorevole, esile e slanciata nei suoi 10 cm di altezza, difficile da osservare anche perché a
ciclo vitale breve, predilige praterie calcaree aperte o suoli denudati, mediamente umidi.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2400 m 07/2011 (CN) GFMAMGLASOND 87654321 200

MA

Tonale, 2200 m 07/2016 (BE)

42
Crepide aranciata ASTERACEAE
Crepis aurea (L.) Cass.
Specie alta massimo 25 cm, spicca per l'arancio dei capolini nei pascoli su suoli profondi, evo-
luti, con un discreto tenore di nutrienti e media umidità. Versatile, evita gli estremi di acidità o
alcalinità, adattandosi anche a praterie luminose più frugali preferibilmente su calcare.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 07/2015 (BE)

MA

Breno, Bazena, 1900 m 05/2007 (ZPM)

43
Crepide a foglie di coniza ASTERACEAE
Crepis conyzifolia (Gouan) A. Kern.
Piuttosto esigente per i nutrienti e un poco per l'acqua, abita praterie chiuse preferibilmente su
calcare, purchè con suolo leggermente acidificato. Alta fino a 50 cm, robusta in ogni sua parte,
si differenzia dalla congenere C. pyrenaica per i peduncoli dei capolini decisamente arcuati.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MAM) GFMAMGLASOND 87654321 200

(MA)

44
Croco bianco IRIDACEAE
Crocus albiflorus Kit. in Schultes
Specie dalle precocissime e sterminate fioriture candide o violette, indifferente all'acidità del
suolo, chiede quella buona disponibilità di nutrienti e di umidità che trova soprattutto nei pasco-
li concimati, accettando di vivere solo marginalmente nelle più frugali praterie.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2000 m 05/2012 (TG)

Breno, Crocedomini, 2000 m 04/2015 (TG)

45
Dattiloriza sambucina ORCHIDACEAE
Dactylorhiza sambucina (L.) Soó
Praterie chiuse su calcare con suolo anche acidificato sono l'ambiente di elezione di questa
orchidea dalle infiorescenze gialle o rosse, con odore di sambuco, visibili in primavera. Alta
massimo 30 cm, non ha grandi esigenze di nutrienti e acqua, ma cerca una buona luminosità.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Schilpario, Campelli, 1550 m 06/2014 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

Ono S.Pietro, Baite del Mella, 1600 m 08/2008 (BE)

46
Dafne rosea THYMELAEACEAE
Daphne striata Tratt.
Alta solo 15 cm con fusto legnoso alla base, ama praterie di quota aperte e luminose, con bas-
so tenore di nutrienti e umidità; forma cuscinetti che spiccano tra le erbe per le dense infiore-
scenze rosee e per il delicato profumo emesso, che richiama farfalle per l'impollinazione.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1950 m 06/2015 (BE)

2000 m 06/2014 (BE)

47
Garofano superbo alpestre CARYOPHYLLACEAE
Dianthus superbus L. subsp. alpestris þelak.
Specie alta massimo 30 cm, spicca per i petali rosei delicatamente laciniati in pascoli luminosi
su suoli mediamente profondi, evoluti, con un discreto tenore di nutrienti e media umidità. Ver-
satile, preferisce i suoli calcarei, adattandosi anche alle praterie chiuse più povere di nutrienti.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1600 m 07/2015 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

FF

1800 m 07/2012 (FF)

48
Cespica alpina ASTERACEAE
Erigeron alpinus L.
Ama le praterie aperte di alta quota, sopportando poco la competizione, anche a causa della
bassa statura (massimo 20 cm) sfavorevole per il recupero della luce. Non abbisogna di molti
nutrienti, ma di un accettabile apporto di acqua, sui suoli silicei che predilige.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 08/2012 (FF)

08/2012 (FF)

49
Cespica uniflora ASTERACEAE
Erigeron uniflorus L.
Specie frugalissima, alta non più di 12 cm, adatta a suoli sia calcarei che silicei, purchè aperti
e con media umidità. Sopporta le basse temperature grazie alla copertura di peli lanosi e alla
fitta rosetta di foglie che proteggono il germoglio all'inizio della stagione vegetativa.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2300 m 07/2011 (VV) GFMAMGLASOND 987654321 200

07/2015 (FF)

50
Eufrasia delle Alpi OROBANCHACEAE
Euphrasia alpina Lam.
Comune nelle praterie di quota un poco aperte, alta al massimo 15 cm, soffre la competizione
nelle praterie chiuse. Predilige suoli silicei con basso contenuto di nutrienti e umidità. Come le
congeneri è emiparassita perché preleva linfa dalle radici di altre specie commensali.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2450 m 082015 (BE)

2450 m 082015 (BE

51
Eufrasia minima OROBANCHACEAE
Euphrasia minima Jacq. ex DC.
Di dimensioni generalmente ridotte (mass. 15 cm) anche nel fiore di 5-7 mm, è comune nelle
praterie di quota un poco aperte e soffre la competizione nelle praterie chiuse. Predilige suoli
silicei con basso contenuto di nutrienti, ma medio in umidità. Ha fiori sia bianchi che gialli.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2200 m 08/2015 (FA) GFMAMGLASOND 7654321 200

08/2009 (FF)

52
Fritillaria alpina tipica LILIACEAE
Fritillaria tubiformis Gren. & Godr. subsp. tubiformis
Praterie chiuse su calcare con suolo anche acidificato sono l'ambiente di elezione di questa
superba liliacea con fiore a bossolo reclinato (fritillus!), dipinto a minuta scacchiera. Alta massi-
mo 50 cm, non ha grandi esigenze per nutrienti e acqua, ma richiede una buona luminosità.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 Breno, Crocedomini, 2000 m 06/2015 (BE)

BD Breno, Val Bona, 2150 m 08/2010 (BE)

53
Gagea fistolosa LILIACEAE
Gagea fragifera (Vill.) Ehr. Bayer & G. López
Alta massimo 15 cm, indifferente all'acidità del suolo, chiede quella buona disponibilità di nu-
trienti e di umidità che trova soprattutto nei pascoli concimati o nei megaforbieti, ma accetta
anche le più frugali praterie. Le foglie quasi arrotolate la distinguono dalle congeneri.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200

Ÿ Schilpario,1500 m 06/2012 (BE)

Breno, Bazenina, 2100 m 05/2016 (BE)

54
Caglio a foglie ineguali RUBIACEAE
Galium anisophyllum Vill.
Alta massimo 20 cm, produce brevi rami striscianti che sviluppano altri fusti, formando popola-
zioni ricche, ma di aspetto non troppo denso per l'abito esile della specie. Colonizza praterie
specie se chiuse, su suoli acidi o basici con pochi nutrienti e umidità. Ama luce piena.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 07/2014 (BE)

06/2015 (FF)

55
Caglio del M. Baldo RUBIACEAE
Galium baldense Spreng.
Alta non più di 7 cm, tollera suoli calcarei poverissimi di nutrienti e di acqua, a quote che com-
portano temperature molto basse, condizioni sopportate da pochissime specie. L‘assenza di
competizione porta il dono di una grande disponibilità di luce di cui la specie necessita.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2000 m 07/2011 (FA) G F M A M G L A S O N D 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 200

MA 07/2011 (FF)

56
Genziana acaule GENTIANACEAE
Gentiana acaulis L.
Alta massimo 15 cm, molto frugale per nutrienti, colonizzando praterie aperte e chiuse preferi-
bilmente su silice e su calcare solo se il suolo è acidificato e un poco umido. Si distingue da G.
clusii per la larga insenatura con membranella tra i denti del calice.
AR FF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 Schilpario, P.so Vivione, 1950 m 06/2015 (BE)

2000 m 07/20148 (BE)

57
Genziana di Clusius tipica GENTIANACEAE
Gentiana clusii Perr. & Song. subsp. clusii
Alta massimo 12 cm, molto frugale per nutrienti e poco esigente per l'acqua, colonizza suoli su
calcare o, secondariamente su silice purché con un sufficiente contenuto di calcio. Dotata di
rosetta basale, necessitando di molta luminosità, evita la competizione con erbe alte.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1175 m 10/2011 (DBA) GFMAMGLASOND 987654321 200

400 m 04/2009 (AP)

58
Genziana di Vardjan GENTIANACEAE
Gentiana lutea L. subsp. vardjanii T. Wraber
Maestosa, alta fino a 120 cm, colonizza spesso in modo spettacolare versanti pascolivi chiusi
su calcare, anche se poveri di nutrienti, purché con una certa umidità. Non è infrequente, al
contrario, rinvenirla in ambienti più ricchi di nutrienti e acqua quali sono i megaforbieti.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ Breno, Val Cadino, 1900 m 07/2014 (BE)

1650 m 07/2015 (BE)

59
Genziana punteggiata GENTIANACEAE
Gentiana punctata L.
Frequente nelle praterie di quota aperte su suoli silicei con pochi nutrienti e un poco umidi,
spicca facilmente anche tra erbe alte grazie al fusto che raggiunge i 60 cm. Ha calice a cam-
pana con 5-8 denti. Comuni gli ibridi con G. purpurea, variabili in colore e per forma del calice.
AR F C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

 Ponte di Legno, D.so di Casamadre, 2100 m 07/2016 (BE)

2500 m 05/2010 (FA)

60
Genziana purpurea GENTIANACEAE
Gentiana purpurea L.
Rara nelle praterie di quota aperte o chiuse, spicca facilmente anche tra erbe alte grazie al fu-
sto che raggiunge i 60 cm. Ama suoli silicei con pochi nutrienti e poca umidità. Ha calice diviso
fino alla base su un lato. Ibridi con calici irregolari sullo stesso stelo.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1940 m 07/2005 (BE)

1820 m 07/2016 (TM)

MA

61
Genziana primaverile tpica GENTIANACEAE
Gentiana verna L. subsp. verna
A suo agio in pascoli sia aperti che chiusi, piuttosto indifferente rispetto al substrato, ama suoli
poveri di nutrienti e mediamente umidi, ma luminosi perché, essendo alta solo massimo 10 cm
e con foglie a rosetta basale, deve competere per la luce con le altre specie di prateria.
AR FF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2100 m 05/2016 (BE) GFMAMGLASOND 7654321 200

2000 m 06/2008 (ZPM)

62
Genzianella a denti ineguali GENTIANACEAE
Gentianella anisodonta (Borbás) Á. & D. Löve
Alta massimo 25 cm, molto frugale per nutrienti e poco esigente per l'acqua, colonizza le pra-
terie su calcare, sia aperte che chiuse, anche a quote non troppo elevate. Si distingue facil-
mente dalle altre congeneri per avere due denti calicini molto più stretti degli altri.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 09/2011 (FF)

MA

MA
2000 m 08/2006 (BE)

63
Genziana sfrangiata GENTIANACEAE
Gentianopsis ciliata (L.) Ma
Alta massimo 30 cm, necessita di pochissimi nutrienti e di poca acqua, colonizza praterie aper-
te o chiuse di bassa o di alta quota su calcare o, secondariamente su silice purché con un suf-
ficiente contenuto di calcio. La sua corolla sfrangiata appare dalla tarda estate all'autunno.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1700 m 08/2010 (FA) GFMAMGLASOND 7654321 200

2250 m 09/2012 (DBA)

64
Cariofillata montana ROSACEAE
Geum montanum L.
Ama suoli silicei umidi e con sufficiente apporto di nutrienti in praterie aperte o chiuse di quota.
Alta massimo 35 cm, produce un'infruttescenza globosa, piumosa e rossiccia con numerosi
semi dotati di un lungo becco peloso per il trasporto con il vento.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 2200 m 07/2015 (BE)

AR

Ponte di Legno, P.so Gavia, 2600 m 08/2015 (BE)

65
Globularia a fusto nudo GLOBULARIACEAE
Globularia nudicaulis L.
I suoi capolini blu slavato, posti su un unico fusto senza foglie alto fino a 25 cm, spiccano tra le
erbe delle praterie chiuse su calcare, dove la pianta si fa largo con una rosetta di foglie spato-
late e cuoiose. Non chiede che pochi nutrienti e sopporta un basso tenore di umidità.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ Breno, Val Bazenina,2000 m 06/2015 (BE)

1500 m 05/2014 (VV)

66
Gimnadenia delle zanzare ORCHIDACEAE
Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. in W.T. Aiton
Con spighe alte fino a 70 cm appare evidente tra le altre erbe delle praterie chiuse su calcare
che predilige, trovandosi a proprio agio anche in quelle aperte e indifferentemente dal substra-
to. Un lunghissimo sperone ricurvo la distingue facilmente dalla congenere G. odoratissima.
AR FF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 Breno, Val Cadino, 1600 m 05/2014 (BE)

MA

Breno, Val Cadino, 1850 m 07/2008 (ZPM)

67
Gimnadenia odoratissima ORCHIDACEAE
Gymnadenia odoratissima (L.) Rich.
Alta massimo 40 cm con la spiga profumatissima, con fiori brevemente speronati e labello me-
no accentuatamente trilobo, evidente tra le altre erbe delle praterie chiuse su calcare che pre-
dilige, trovandosi a proprio agio anche in quelle aperte e indifferentemente dal substrato.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1650 m 07/2012 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

VG

1830 m 07/2005 (CS)

68
Sulla alpina FABACEAE
Hedysarum hedysaroides (L.) Schinz & Thell.
Alta massimo 40 cm, con infiorescenza dal soave (hedùs!) profumo, si esprime al meglio nelle
praterie aperte preferibilmente su suolo calcareo, ma frequente anche su suolo siliceo, purchè
con un sufficiente apporto di nutrienti, una bassa umidità e una forte luminosità.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 (MA)

07/2015 (FF)

69
Eliantemo nummulario a fiori grandi CISTACEAE
Helianthemum nummularium (L.) Mill. subsp. grandiflorum (Scop.) Schinz & Thell.
Alta massimo 30 cm, con fiori larghi 2-3 cm, legnosa alla base, con rami ascendenti, forma
spesso popolazioni ricche, ma di aspetto non troppo denso per l'abito esile della specie. Colo-
nizza praterie chiuse su calcare, con pochi nutrienti e bassa umidità. Ama luce piena.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
07/2008 (ZM) GFMAMGLASOND 987654321 200

2550 m 08/2008 (LD)

70
Sparviere villoso ASTERACEAE
Hieracium villosum Jacq.
Alta massimo 40 cm, molto frugale per nutrienti e poco esigente per l'acqua, colonizza le pra-
terie su calcare, sia aperte che chiuse, a quote anche elevate. Si difende dall'azione dissec-
cante del vento e dalle forti escursioni termiche coprendosi di una candida e fitta peluria.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 07/2011 (BE)

07/2013 (FF)

71
Ormino pirenaico LAMIACEAE
Horminum pyrenaicum L.
Alta massimo 30 cm, molto frugale per nutrienti e poco esigente per l'acqua, colonizza praterie
su calcare, sia chiuse che aperte, anche a quote basse. Le numerose e robuste foglie ben a-
derenti al suolo si proteggono dalle basse temperature e sottraggono spazio alle competitrici.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2200 m 07/2014 (BE) GFMAMGLASOND 7654321 200

1900 m 07/2012 (DBA)

72
Iperico macchiato HYPERICACEAE
Hypericum maculatum Crantz
Alta massimo 40 cm, indifferente all'acidità del suolo, chiede quella buona disponibilità di nu-
trienti e di umidità che trova soprattutto nei pascoli concimati o nei megaforbieti. I petali mac-
chiettati di nero sulla superficie esterna la distinguono dalle congeneri. Ricca in oli essenziali.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 1800 m 07/2015 (BE)

250 m 07/2008 (ZPM)

73
Erba porcellina uniflora ASTERACEAE
Hypochaeris uniflora Vill.
Di aspetto robusto, pelosa in ogni parte, con stelo alto massimo 50 cm, un po' rigonfio sotto l'u-
nico grande capolino (diametro fino a 7 cm) molto appariscente nelle praterie silicee chiuse,
che predilige, anche se non ricche di nutrienti o di umidità. Non disdegna i pascoli.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

Ÿ Ono S. Pietro, Vericolo, 1750 m 05/2015 (BE)

Breno, Crocedomini,1850 m 07/2010 (ZPM)

74
Laserpizio di Haller tipico APIACEAE
Laserpitium halleri Crantz subsp. halleri
Ama suoli silicei non asciutti e poveri di nutrienti in praterie aperte o chiuse di quota. Alta mas-
simo 60 cm, ha numerose foglie divise 4 o 5 volte in segmenti larghi massimo 1 mm; produce
sulle ombrelle numerosi semi alati per il trasporto operato dal vento.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200

Ÿ Schilpario, Val Bona, 2350 m 08/2014 (BE)

ZPM 1800 m 08/2007 (ZPM)

75
Dente di leone elvetico ASTERACEAE
Leontodon helveticus Mérat
Ama suoli silicei non asciutti e con contenuto vario di nutrienti in praterie aperte o chiuse e pa-
scoli. Alta massimo 20 cm, forma spesso popolamenti estesi, presentando rosette basali con 1
o 2 fiori e foglie poco dentate che non si addicono al nome volgare della pianta.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2000 m 08/2013 (FF) GFMAMGLASOND 87654321 200

2350 m 08/2015 (BE)

76
Stella alpina, Edelweiss ASTERACEAE
Leontopodium alpinum Cass.
Originaria delle steppe euroasiatiche, alta massimo 30 cm, predilige praterie aperte calcaree,
anche in cresta. E' in grado di vivere sulle nude rocce, perchè necessita di ben pochi nutrienti
e si protegge dalla disidratazione operata dal vento con una fitta copertura di peli.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2450 m 08/2015 (BE)

PD

2000 m 08/2013 (FF)

77
Giglio rosso crocino LILIACEAE
Lilium bulbiferum L. subsp. croceum (Chaix) Arcang.
Erge fino a 80 cm i fusti con 1-5 fiori aranciati diretti in alto, spiccando tra le altre erbe dei pa-
scoli e talora dei megaforbieti. Indifferente all'acidità del suolo, preferisce un certo apporto di
nutrienti e acqua. Questa sottospecie non presenta bulbilli all'ascella delle foglie.
AR FF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Ono S. Pietro, Vericolo, 1650 m 07/2015 (BE) GFMAMGLASOND 654321 200

TG

Breno, Val Cadino, 1850 m 07/2014 (TG)

78
Lino alpino delle Giulie LINACEAE
Linum alpinum Jacq. subsp. julicum (Hayek) Hegi
Legnosa alla base, con fusti slanciati alti massimo 40 cm, si esprime al meglio nelle praterie
aperte luminose su suolo calcareo, ma regge bene la competizione di altre specie nelle prate-
rie chiuse, accontentandosi di un basso apporto di nutrienti e una modica umidità.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 07/2004 (BE)

Colere, Colle della Guaita, 2000 m 07/2004 (BE)

79
Loidia tardiva LILIACEAE
Lloydia serotina (L.) Rchb.
Bulbosa alta al massimo 12 cm, predilige le praterie silicee aperte e asciutte, non disdegnan-
do gli ambienti di cresta, purché con sufficiente tenore di nutrienti e discrete condizioni di luce.
Un manicotto di foglie secche alla base del fusto le serve per proteggere il bulbo dal gelo.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2000 m 06/2016 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

2000 m 06/2016 (BD)

80
Ginestrino comune alpestre FABACEAE
Lotus corniculatus L. var. alpicola Beck
Alta massimo 10 cm, indifferente all'acidità del substrato, abita praterie meglio se chiuse, con
pochi nutrienti e umidità. Ama luce piena. Rappresenta una variante adattatasi al clima freddo
di una specie che a quote minori è comune nei prati con forme decisamente robuste.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2200 m 08/2015 (BE)

2050 m 07/2014 (BE)

81
Nontiscordardimè alpino BORAGINACEAE
Myosotis alpestris F.W. Schmidt
Alta al massimo 20 cm, è a suo agio in praterie aperte, anche in vallette nivali, preferibilmente
calcaree luminose, povere di nutrienti e mediamente umide. Rari peli uncinati alla base del ca-
lice misti a peli arcuati ne permettono la distinzione dalle numerose congeneri.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Breno, Passo Crocedomini. 2000 m 07/2013 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

DBA

07/2014 (FF)

82
Nigritella comune di Rhellicanus ORCHIDACEAE
Nigritella nigra (L.) Rchb. f. subsp. rhellicani (Teppner & E. Klein) H. Baumann, Künkele & R. Lorenz
Orchidea dall'intenso odore di vaniglia, alta fino a 25 cm, spicca nelle praterie per il rosso cupo
quasi nerastro dell'infiorescenza. Si trova sia su silice che su calcare, ma in suoli acidificati. E'
frugale sia per i nutrienti che per l'umidità. Forma spesso ibridi con Gymnadenia.
AR FF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 1950 m 07/2015 (BE)

2050 m 07/2011 (DBA) 2000 m 07/2011 (FF)

83
Nigritella rossa tipica ORCHIDACEAE
Nigritella rubra (Wettst.) K. Richt. subsp. rubra
Alta massimo 25 cm, diversamente dalla congenere si trova solo su suoli calcarei, condividen-
do le preferenze di umidità, nutrienti e luce. Alta massimo 25 cm, come tutte le specie del ge-
nere ha labello retrorso, ovvero rivolto verso l'alto e, nella specie, arrotolato alla sua base.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Tonale, 2300 m 07/2015 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

2100 m 07/2015 (FF) 2100 m 06/2008 (CE)

84
Lupinella montana FABACEAE
Onobrychis montana DC.
Rara, alta massimo 50 cm, ama le praterie su calcare, sia aperte che chiuse, anche quelle sili-
cee purché con sufficiente apporto di calcio. Frugale sia per i nutrienti che per l'umidità, come
tutte le fabacee per i primi ricorre anche a batteri azotofissatori simbionti nelle radici.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2000 m 07/2014 (BE)

Tonale, 2150 m 07/2016 (BE)

85
Ossitrope dei campi FABACEAE
Oxytropis campestris (L.) DC.
Pianta alta massimo 20 cm, come le congeneri predilige le praterie aperte e luminose su cal-
care ad alta quota, con basso tenore di nutrienti e umidità. I fiori gialli la distinguono facilmente
dalle altre e l’assenza di fusto foglioso dalla rarissima e ramosa O.pilosa dai fiori pure gialli.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2500 m 07/2010 (DBA) GFMAMGLASOND 987654321 200

2500 m 07/2010 (DBA)

86
Ossitrope di Haller FABACEAE
Oxytropis halleri Bunge ex W.D.J. Koch
Alta massimo 30 cm, senza fusto foglioso, predilige le praterie aperte su calcare ad alta quota,
con basso tenore di nutrienti e umidità. Presenta il legume senza peduncolo e quasi completa-
mente diviso in due logge da due setti posti uno dorsalmente e l’altro ventralmente.
AR R C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 Tonale, 2450 m 06/2015 (BE)

2000 m 06/2004 (BE)

87
Ossitrope di Lapponia FABACEAE
Oxytropis lapponica (Wahlenb.) Gay
Fusto alto massimo 15 cm, come le congeneri predilige le praterie aperte e luminose su calca-
re ad alta quota, con basso tenore di nutrienti e umidità. Presenta il legume non diviso in due
logge e sorretto da un peduncolo nascosto dal calice, mentre le stipole sono saldate tra loro.
AR R C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2500 m 06/2012 (MA) GFMAMGLASOND 987654321 200

2700 m 07/2016 (BE)

88
Ossitrope montana FABACEAE
Oxytropis montana (L.) DC.
Fusto foglioso alto al massimo 20 cm, come le congeneri predilige le praterie aperte e lumi-
nose su calcare, con basso tenore di nutrienti e umidità. Presenta il legume non diviso in due
logge e sorretto da un peduncolo nascosto dal calice, mentre le stipole sono libere tra loro.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
400
L
GFMAMGLASOND 987654321 200 2400 m 06/2015 (BE)

FG

1600 m 07/2010 (BE)

89
Paradisia ANTHERICACEAE
Paradisea liliastrum (L.) Bertol.
I candidi e grandi fiori largamente imbutiformi in racemi radi e alti fino a 60 cm si vedono spes-
so oscillare su pendii erbosi e soleggiati battuti dal vento. Non esigente per l'acqua, chiede un
sufficiente apporto di nutrienti, tanto da essere frequente anche nei pascoli.
AR F C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MA) GFMAMGLASOND 987654321 200

1600 m 06/2004 (MS)

90
Pedicolare fogliosa OROBANCHACEAE
Pedicularis foliosa L.
Preferisce decisamente i suoli calcarei di praterie chiuse. Si adatta bene ai megaforbieti che
orlano corsi d'acqua o arbusteti umidi, con un sufficiente apporto di nutrienti. L'infiorescenza
alta fino a 50 cm ha aspetto foglioso per le numerose brattee interposte tra i fiori.
AR RR C1-VU
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 06/2008 (FP)

06/2008 (FF)

91
Pedicolare spiralata OROBANCHACEAE
Pedicularis gyroflexa Vill.
Alta fino a 30 cm, coperta di fitta peluria che la protegge dall'azione disseccante del vento, abi-
ta suoli asciutti e magri, in praterie chiuse su calcare. La copertura di peli e l'infiorescenza glo-
bosa, ma che si allunga quando in frutto, la distinguono bene dalle congeneri a fiore rosso.
AR PF E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
(MA) GFMAMGLASOND 87654321 200

1800 m 06/2013 (SG)

92
Pedicolare di Kerner OROBANCHACEAE
Pedicularis kerneri D. Torre
Alta massimo 12 cm, richiede pochissimi nutrienti e poca umidità; colonizza praterie di quota
elevata aperte o chiuse su silice. Ha infiorescenze rade a 1 o 2 fiori con labbro superiore dota-
to di lungo rostro. Emiparassita, preleva alcuni nutrienti dalle radici di piante vicine.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 Ponte di Legno, Gavia, 2700 m 07/2016 (BE)

07/2012 (FF)

93
Pedicolare a spiga breve OROBANCHACEAE
Pedicularis rostratocapitata Crantz
Alta massimo 20 cm, ama le praterie di quota su calcare, sia aperte che chiuse. Frugale per i
nutrienti, richiede invece un sufficiente tenore di umidità. Come le congeneri è emiparassita di
qualche altra specie vicina, dalle cui radici preleva linfa utile al proprio breve ciclo vitale.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
07/2014 (FF) GFMAMGLASOND 987654321 200

07/2014 (FF)

94
Pedicolare tuberosa OROBANCHACEAE
Pedicularis tuberosa L.
Alta massimo 12 cm, frugale in nutrienti e acqua; ama praterie aperte o chiuse specie su silice.
Ha fiori in spiga raggruppati all'estremità, con labbro superiore dotato di lungo rostro. Il fusto
sotterraneo, come un tubero, accumula sostanze nutritizie in vista della cattiva stagione.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1950 m 07/2013 (VG)

2000 m 07/2010 (AP)

95
Pedicolare a foglie verticillate OROBANCHACEAE
Pedicularis verticillata L.
Dotata di fusto alto massimo 20 cm, con verticilli di tre foglie, che la distinguono dalle altre,
preferisce praterie luminose su calcare, sia aperte che chiuse. Frugale per i nutrienti, richiede
un discreto tenore di umidità. Emiparassita, preleva alcuni nutrienti dalle radici di piante vicine.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ Ono S. Pietro, Campione, 1750 m 06/2015 (TM)

Breno, Gaver, 1500 m 06/2012 (FF)

96
Poligono viviparo POLYGONACEAE
Persicaria vivipara (L.) Ronse Decr.
Ama le praterie aperte sia su calcare che su silice, anche in vallette nivali, frugale rispetto ai
nutrienti, richiede una media umidità. Si riproduce sia con semi che asessualmente con bulbilli
che, cadendo al suolo, radicano facilmente generando individui geneticamente identici.
AR FF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 800 m 07/2010 (FA)

TMA

1950 m 07/2010 (DBA)

97
Potentilla dorata ROSACEAE
Potentilla aurea L.
Alta massimo 20 cm, è comune nelle praterie chiuse impostate su suoli silicei anche poveri di
nutrienti, purché non troppo asciutti. Ha foglie con pochi peli sparsi sulla pagina superiore, ma
evidenti sui bordi, che sono dentellati generalmente solo nella metà apicale.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ 2600 m 07/2016 (BE)

2150 m 08/2015 (DBA)

98
Potentilla di Crantz ROSACEAE
Potentilla crantzii (Crantz) Beck ex Fritsch
Alta massimo 15 cm, è presenza costante nelle praterie aperte o chiuse impostate sul calcare.
Frugale, sa adattarsi facilmente alle condizioni ambientali diversificate che si incontrano dalle
prime colline prospicienti la pianura alle alte cime, ma non tollera terreni troppo asciutti.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1500 m 05/2007 (RS)

1850 m 05/2014 (FA)

99
Potentilla a fiori grandi ROSACEAE
Potentilla grandiflora L.
Alta fino a 30 cm, si distingue dalle altre potentille gialle per i grandi fiori (diametro fino a 3 cm)
e le foglie divise in 3 sole foglioline. Necessita di pochi nutrienti e poca umidità, preferendo le
praterie chiuse su silice, che colonizza con piccole e rade popolazioni anche a bassa quota.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Tonale, 2450 m 07/2015 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

(LD)

100
Primula glaucescente PRIMULACEAE
Primula glaucescens Moretti
Le rosette di foglie lucenti stese al suolo conquistano lo spazio alla specie in praterie chiuse o
aperte, su calcare o anche su rocce silicee con un poco di calcio e magnesio. Alta fino a 10
cm, è frugale per nutrienti, acqua e luce. E' presente quasi solo sulle Prealpi lombarde.
AR F E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 2100 m 06/2015 (BE)

1850 m 05/2015 (BE)

101
Primula di Haller PRIMULACEAE
Primula halleri J.F. Gmel.
L'infiorescenza alta (massimo 25 cm) e rada per i lunghi tubi corollini (fino a 25 mm), la rendo-
no inconfondibile in praterie chiuse su suolo neutro o leggermente basico, che predilige, o più
raramente in praterie aperte. Non richiede molti nutrienti o acqua, ma ama la luce piena.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Breno, M.te Misa, 2050 m 06/2012 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

1850 m 06/2008 (ZM)

102
Primula minima PRIMULACEAE
Primula minima L.
Minuscola, alta massimo 4 cm, rara, presenta popolazioni più ricche solo in praterie aperte o in
ambienti di cresta su silice, richiedendo un bassissimo tenore di nutrienti, ma un significativo
apporto di acqua, che assorbe grazie a radici molto sviluppate e ramificate.
AR R C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ 2550 m 07/2010 (DBA)

1950 m 06/2010 (RS)

103
Primula officinale PRIMULACEAE
Primula veris L.
Le sue ombrelle alte fino a 25 cm con numerosi fiori giallo uovo dai lunghi peduncoli (5-30 mm)
e tubi corollini (fino a 10 mm) spiccano all'inizio della primavera nelle praterie chiuse e nei pa-
scoli anche di bassa quota. Abbastanza frugale, non richiede molti nutrienti o acqua.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
05/2013 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

(MA)

104
Pseudorchide biancastra ORCHIDACEAE
Pseudorchis albida (L.) Á. & D. Löve
Esile, alta fino a 30 cm, comune nelle praterie silicee con ricche popolazioni, ma ben distribuite
nello spazio. Ama suoli non troppo poveri di nutrienti e acqua, tanto che si trova a suo agio
anche in pascoli. Come tutte le orchidee accumula riserve in organi sotterranei.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 (MA)

Schilpario, Passo Vivione, 1830 m 06/2016 (BE)

105
Pulmonaria meridionale BORAGINACEAE
Pulmonaria australis (Murr) Sauer
All'inizio della primavera le praterie chiuse a partire dalle basse quote si colorano del blu delle
infiorescenze di questa specie frugale che richiede un basso tenore di nutrienti e acqua. Prefe-
risce suoli un poco acidificati, anche su calcare. Non infrequente nei pascoli.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2250 m 05/2014 (BE) GFMAMGLASOND 987654321 200

2100 m 06/2004 (BE)

106
Pulsatilla alpina sulfurea RANUNCULACEAE
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. apiifolia (Scop.) Nyman
I suoi grandi fiori giallo zolfino su fusti alti fino a 50 cm contrappuntano spesso a distesa le pra-
terie chiuse su silice. La specie non necessita di molti nutrienti, ma non tollera suoli troppo a-
sciutti e richiede molta luce.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 Schilpario, Passo Vivione 1830 m 05/2015 (BE)

1850 m 06/2014 (BE)

107
Pulsatilla alpina meridionale RANUNCULACEAE
Pulsatilla alpina (L.) Delarbre subsp. austroalpina D.M. Moser
Questa sottospecie dai petali candidi sostituisce la precedente nelle praterie su calcare, sep-
pure con suolo acidificato. E' possibile rinvenirla anche a quote decisamente inferiori rispetto
alla precedente e in ambiente molto meno luminoso, in radure asciutte di boschi mesofili.
AR F C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1950 m 05/2015 (BE) GFMAMGLASOND 87654321 200

Ponte di Legno, Tonale, 2150 m 07/2016 (BE)

108
Pulsatilla primaverile RANUNCULACEAE
Pulsatilla vernalis (L.) Mill.
Specie adusa ai rigori di quota, si protegge con un feltro di peli lanosi, aprendo le corolle appe-
na la neve se ne va e prima che altre erbe le sottraggano luce. Alta massimo 12 cm, ama pra-
terie chiuse indifferentemente dal substrato. Frugale quanto a richiesta di nutrienti e acqua.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 Breno, Val Fredda 2050 m 06/2014 (TG)

05/2012 (FF)

109
Ranuncolo di Küpfer RANUNCULACEAE
Ranunculus kuepferi Greuter & Burdet
Alta massimo 15 cm è frequente nelle praterie di quota solo se aperte, soffrendo la competizio-
ne nelle praterie chiuse. Predilige suoli silicei con bassissimo contenuto di nutrienti e poca u-
midità. Fiorisce a fine della primavera e inizio estate, anticipando così molte competitrici.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

ŸTonale, 2000 m 05/2016 (BE)

1900 m (MA)

110
Ranuncolo montano RANUNCULACEAE
Ranunculus montanus Willd.
Alta fino a 40 cm è frequente nei pascoli anche di bassa quota, ben tollerando la competizio-
ne. Predilige suoli calcarei con buon contenuto di nutrienti e umidità, ma si rinviene anche in
praterie aperte. In condizioni ideali forma popolamenti estesi con individui appressati.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2000 m 06/2008 (DBA)

1800 m 08/2012 (BGF)

111
Ranuncolo erba-tora RANUNCULACEAE
Ranunculus thora L.
Si propaga anche grazie a un rizoma che produce un fusto alto massimo 30 cm e ornato da
una foglia molto appariscente, non ama l’eccessiva competizione, preferendo le praterie mo-
deratamente calcaree aperte con pochi nutrienti, bassa umidità e medio-alta luminosità.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1950 m 06/2010 (MA) GFMAMGLASOND 87654321 200

1800 m 062008 (ZM)

112
Rapontico scarioso tipico ASTERACEAE
Rhaponticum scariosum Lam. subsp. rhaponticum
I capolini maestosi (diametro fino a 10 cm), portati anche a 150 cm di altezza, si ergono tra ro-
buste foglie basali nelle praterie chiuse su calcare dove la specie forma spesso popolazioni
dense. Pur frugale, non accetta però suoli troppo poveri in nutrienti e umidità.
AR PF E C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200

ŸOno San Pietro, Vericolo, 1650 m 07/2016 (BE)

1800 m 07/2015 (BE)

113
Saussurea delle Alpi ASTERACEAE
Saussurea alpina (L.) DC.
Alta massimo 35 cm, ha foglie basali strette e lungamente acuminate, biancastre sotto; predili-
ge praterie aperte, luminose, su calcare o su silice, ma con basso tenore di nutrienti e media
umidità, anche in creste esposte al vento o al gelo, che tollera grazie alla fitta peluria.
AR R C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
Xxxx m 07/2010 (FP) GFMAMGLASOND 987654321 200

07/2010 (FP)

114
Saussurea a foglie discolori ASTERACEAE
Saussurea discolor (Willd.) DC.
Alta massimo 20 cm, ha foglie cauline lanceolate, bianche di sotto; predilige praterie aperte,
luminose, su calcare, ma con basso tenore di nutrienti e media umidità, anche in creste espo-
ste al vento o al gelo, che tollera grazie alla fitta peluria, che protegge dalla disidratazione.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 2600 m 08/2014 (BE)

2400 m 09/2014 (TG)

115
Scorzonera aristata ASTERACEAE
Scorzonera aristata Ramond ex DC.
Le praterie chiuse su calcare sono gli ambienti prediletti da una specie molto frugale sia per i
nutrienti che per l'acqua. Alta al massimo 50 cm, colonizza spesso versanti meridionali acclivi
e, arrotolando le lunghe foglie lineari, riduce la superficie di traspirazione.
AR R NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2200 m 06/2008 (DBA) GFMAMGLASOND 987654321 200

1900 m 07/2007 (MAM)

116
Scorzonera rosa ASTERACEAE
Scorzonera rosea Waldst. & Kit.
Le praterie chiuse su calcare sono gli ambienti prediletti da una specie che però, richiedendo
suoli con un buon apporto di nutrienti ed acqua, abita anche i pascoli concimati; alta massimo
50 cm, compete con successo per la luce con le altre erbe elevate degli ambienti di elezione.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 (MA)

1600 m 07/2004 (BE)

117
Semprevivo di Wulfen CRASSULACEAE
Sempervivum wulfenii Hoppe ex Mert. & W.D.J. Koch
Alta fino a 30 cm è frequente nelle praterie sassose di quota, mentre soffre la competizione
nelle praterie chiuse. Predilige suoli silicei con basso contenuto di nutrienti. Sopporta bene an-
che ambienti rocciosi grazie all'accumulo di acqua nelle foglie carnose.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1700 m 07/2014 (TG) GFMAMGLASOND 987654321 200

2050 m 07/2009 (FF)

118
Senecio abrotanino tirolese ASTERACEAE
Senecio abrotanifolius L. subsp. tirolensis (A. Kern.) Gams
Alta fino a 40 cm con foglie finemente divise più volte in segmenti lineari, un fusto legnoso alla
base e strisciante grazie al quale può formare macchie aranciate. Preferisce praterie chiuse su
calcare un poco asciutte e magre, ma si adegua anche a condizioni più aperte.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 2050 m 07/2015 (BE)

MA

2200 m 08/2009 (DBA)

119
Senecio doronico ASTERACEAE
Senecio doronicum (L.) L.
Il fusto alto fino a 50 cm può portare 2-5 capolini grandi (diametro fino a 6 cm). Tutta la pianta
è spesso coperta da un fitto manto di peli, ma talora è quasi nuda. Predilige praterie chiuse su
calcare, adattandosi anche alle condizioni più frugali tipiche di quelle aperte.
AR PF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200

Ÿ Tonale, 2300 m 08/2014 (BE)

2560 m 07/2010 (DBA)

120
Soldanella alpina PRIMULACEAE
Soldanella alpina L.
Indifferente per quanto riguarda nutrienti e acidità/basicità del suolo, purchè umido. Alta massi-
mo 15 cm, preferisce le praterie aperte, ma sopporta anche la competizione di altre specie in
pascoli ricchi di nutrienti o in ambienti non eccessivamente luminosi.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 1900 m 06/2010 (BE)

1500 m 04/2010 (BE)

121
Traunsteinera globosa ORCHIDACEAE
Traunsteinera globosa (L.) Rchb.
Orchidea alta massimo 60 cm, comune sia in praterie aperte o chiuse che in pascoli, ma gene-
ralmente su calcare e con un sufficiente tenore di umidità. Come quasi tutte le orchidee è dota-
ta di tuberi che le consentono di superare indenne i rigori della cattiva stagione.
AR PF C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2000 m 07/2011 (DBA) GFMAMGLASOND 87654321 200

TG

2000 m 07/2011 (DBA)

122
Trifoglio alpino FABACEAE
Trifolium alpinum L.
Pianta amante dei pascoli e delle praterie aperte o chiuse di quota su suoli silicei, alta massi-
mo 20 cm, necessita di un contenuto medio di nutrienti e umidità nel suolo e di molta luce. La
sua presenza aumenta il valore pabulare dei pascoli per una produzione casearia di qualità.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

 Breno, Crocedomini, 2250 m 07/2014 (BE)

2200 m 07/2014 (BE)

123
Trifoglio bruno FABACEAE
Trifolium badium Schreb.
I pascoli alpini ricchi di nutrienti e sufficientemente umidi rappresentano l'ambiente di elezione
di questa specie alta fino a 25 cm, facilmente riconoscibile per l'infiorescenza globosa prima
gialla e poi, dal basso in alto, progressivamente bruna (da cui il nome specifico).
AR F NO
<

AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1700 m 07/2009 (DBA) GFMAMGLASOND 87654321 200

08/2008 (ZM)

124
Trifoglio pallescente FABACEAE
Trifolium pallescens Schreb.
Strisciante, ma non radicante ai nodi, ha fusti fioriferi alti massimo 15 cm; preferisce suoli su
silice con pochi competitori, in praterie aperte o ghiaioni, con un apporto basso di nutrienti e
acqua. Le foglie con 10-20 nervi secondari la differenziano da T. thalii che ne ha 7-10.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200 1900 m 07/2008 (DBA)

1900 m 07/2008 (DBA)

125
Botton d’oro RANUNCULACEAE
Trollius europaeus L.
Il fiore sferico giallo oro orna spesso in meravigliosa distesa i pascoli ricchi di nutrienti e di umi-
dità che predilige, indipendentemente dal substrato roccioso. «Trollius» è antica parola ger-
manica (Troll?) che indica un qualcosa di globoso, rotondo. Certo non mostruoso.
AR FF C2
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 987654321 200

Ÿ Breno, Val Cadino, 2000 m 07/2014 (BE)

1750 m 07/2015 (BE)

126
Tulipano montano LILIACEAE
Tulipa sylvestris L. subsp. australis (Link) Pamp.
Alta massimo 40 cm, abita praterie su silice aperte e asciutte con sufficiente contenuto di nu-
trienti. Non ama temperature troppo basse, spingendosi al massimo alla fascia subalpina. Ra-
ra sulle Alpi centro occidentali, è specie mediterranea presente in tutta Italia, isole comprese.
AR R C1-LR
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 654321 200

Ÿ Niardo, Val di Stabio, 1850 m 06/2011 (BE)

1850 m 06/2011 (BE)

127
Veronica afilla ANTIRRHINACEAE
Veronica aphylla L.
Alta non più di 8 cm, presenta fusto senza foglie (da cui il nome) e predilige praterie aperte, lu-
minose, su suoli calcarei poveri di nutrienti, ma un po' umidi. Si rinviene anche su rupe e in a-
ree di cresta. L‘infiorescenza è scarna, con 2-6 fiori portati da peduncoli ghiandolosi.
AR PF NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
1400 m 06/2008 (DBA) GFMAMGLASOND 87654321 200

07/2911 (FF)

128
Veronica falsa margherita ANTIRRHINACEAE
Veronica bellidioides L.
Alta massimo 20 cm, è frequente nelle praterie aperte di quota, dove forma tappeti di rosette
portate da brevi stoloni striscianti. Ama suoli silicei con pochissimi nutrienti e poca umidità. Le
foglie della rosetta più grandi delle cauline la differenziano dalla simile V. alpina.
AR F NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 87654321 200 2250 m 07/2015 (FA)

Vermiglio, P.so Contrabbandieri, 2600 m 07/2016 (BE)

129
Viola del Monte Guglielmo VIOLACEAE
Viola culminis F. Fen. & B. Moraldo
Alta massimo 30 cm, è stata dedicata dagli autori al M. Gulem («culmine» in dialetto, tradotto e
tradito in «Guglielmo» nella cartografia italiana). Ama le praterie chiuse frugali umide su calca-
re che tinge a chiazze sparse grazie ai brevi fusti serpeggianti e radicanti ricchi di fiori.
AR PF E C1
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
2000 m 07/2011 (FF) GFMAMGLASOND 87654321 200

Breno, Val Fredda, 2050 m 06/2012 (FF)

130
Viola di Thomas VIOLACEAE
Viola thomasiana Songeon & Perr.
Alta una dozzina di cm, non esige molta luminosità, accettando di vivere in praterie chiuse su
silice ricche di competitori che le tolgono luce. Estremamente frugale per i nutrienti, richiede un
qualche apporto di acqua nei pochi mesi in cui completa il ciclo vegetativo.
AR F E NO
AO AD 3600
PBG PBS
3400
PAK 3200
PAS
3000
PCK
PCS 2800
RS 2600
RK 2400
GS
GK 2200
CK 2000
CS 1800
PSC
1600
MF
1400
1200
N 1000
U 800
R 600
T
L 400
GFMAMGLASOND 7654321 200 06/2009 (FF)

1800 m 05/2015 (PAE)

131
LE TRASFORMAZIONI DELLE PRATERIE ALPINE DALLE IMMAGINI DI
SIMONE MAGNOLINI (1895 - 1982)
Anche per chi frequenta i monti da ormai mezzo secolo non è facile cogliere le variazioni
del paesaggio naturale o quantomeno prossimo-naturale che sui territori delle Valli Camonica e
di Scalve si sono succeduti. Ripetere anno dopo anno escursioni, frequentare sentieri che solca-
no versanti, attenti alla singola specie floristica rende assuefatti alle variazioni che lentamente
hanno sottoposto le praterie alpine ad una lenta ma inesorabile trasformazione.
Le cause di questo fenomeno sono semplicisticamente adducibili ai cambiamenti climatici,
ma, a mio avviso, questi sono solo una concausa di quanto loro è accaduto. Va considerato che
il progressivo abbandono della pastorizia ambulante ma anche del pascolo stagionale ha fatto in
modo che l’arbusteto guadagnasse sempre più spazio, come pure il bosco sia risalito lungo i ver-
santi. Alcuni sintetici dati statistici da prendere con le pinze in quanto grezzi e riferiti a valutazioni
non congruenti possono però farci riflettere: Bortolo Rizzi nella “Illustrazione della Valle Camoni-
ca” (RIZZI, 1870) riporta per quegli anni ben 38.787 ettari di superficie adibita a pascolo e 10.984
condotta come prato stabile. Non ho dati da confrontare con le stime ottocentesche ma ritengo
obiettiva una misura, per il solo pascolo, che ora superi di poco i 20.000 ettari. Si rimandano
quindi queste considerazioni a valutazioni future quando la raccolta di informazioni derivate sia
dalle osservazioni satellitari che dalla situazione catastale, pesate però con le verifiche
dell’effettiva monticazione. Ciò premesso, solo come spunto, utilizzerò alcune immagini del foto-
grafo Simone Magnolini affiancate ad altre recenti per illustrare come le praterie e i pascoli alpini
siano cambiati nel tempo nelle nostre vallate.

Le immagini in bianco e nero nelle pagine 132 e 133, provengono dal Fondo Simone Magnolini, © Archivio di
Etnografia e Storia Sociale - Regione Lombardia.

Monno (BS), Il Lago del Mortirolo nel 1950 con sullo sfondo il gruppo del Baitone. Risulta evidente la risalita
del bosco di abeti soprattutto alle pendici del Monte Pagano (in secondo piano) e del Monte Aviolo.
132
Lozio (BS), l’imbocco della V. Baione con la chiesetta campestre di Santa Cristina. Nella foto in bianco e nero
di Simone Magnolini la situazione tra il 1940 e 1960. La seconda immagine è stata scattata nel 2015.

Schilpario (BG), La conca delle Casse Larghe nella foto di Simone Magnolini tra il 1925 e 1949. Notevole lo
sviluppo del lariceto nei pressi di Malga Campelli nel 2015.
133
VALORI DI BIOINDICAZIONE (ELLENBERG, 1974)

Per ogni specie trattata in questo testo, a fianco di ogni mappa, vengono dati alcuni indi-
ci ecologici riconducibili ai valori di bioindicazione secondo ELLENBERG (1974) successiva-
mente estesi all’intera flora d’Italia da PIGNATTI & AL. (2005) e da PIGNATTI & BONA (2007) nel
programma di valutazione Ecological Bioindication Engine. Questi consistono in numeri ordi-
nali assegnati empiricamente a ciascuna specie vegetale per esprimere il carattere di indica-
tore ambientale. Heinz Ellenberg ha presentato questo sistema per circa 2000 specie del
centro Europa, basandosi sull’esperienza di 40 anni di ricerche ecologiche. Recentemente
questi valori sono stati aggiornati per 380 specie della Flora italiana da GUARINO & AL. (2012).
Nelle schede di ogni specie vengono riportati 5 dei 7 valori di bioindicazione proposti dal bio-
logo tedesco, ciascuno dei quali viene espresso numericamente in una scala da uno a nove
in relazione a fattori Edafici (N, U, R) e Climatici (T, L). Si è ritenuto opportuno omettere
l’indice di salinità per ovvi motivi geografici e l’indice di continentalità, ritenuto poco caratteriz-
zante per il territorio considerato.
Fattori edafici
N = Valore dei nutrienti ossia della loro disponibilità nel suolo durante la stagione vegetativa.
Può essere chiamato anche indice di nitrofilia: si basa sul contenuto di nitrati e fosfati assimi-
labili e varia da suoli molto poveri (1) a suoli fertilizzati, con notevole apporto (anche
esogeno) di nutrienti (9).
U = Valore di umidità o di disponibilità idrica, che varia da suoli secchi su versanti rocciosi (1)
a suoli sempre impregnati d’acqua e piuttosto asfittici (9).
R = Valore di reazione del substrato o del contenuto di calcare che possiamo ricondurre al
valore di pH ossia della concentrazione di ioni calcio nel suolo e varia da substrati molto acidi
(1) a substrati alcalini (9).
Fattori climatici
T = Valore di temperatura o di tolleranza al calore. Descrive un gradiente termico che va dal-
le specie di clima freddo delle zone boreali e delle montagne (1) a specie di clima caldo (9).
L = Valore di luce o dell’intensità luminosa (irradiazione solare) che varia da situazioni di pie-
na ombra (grotte, fitte coperture) (1) alla piena luce degli ambienti delle quote elevate (9).
Essendo frutto di una classificazione empirica questi indici presentano tutti i loro limiti e
non vanno interpretati in maniera assoluta. Sono però utili a definire condizioni omogenee di
adattabilità alla vita da parte delle singole specie e delle associazioni vegetali alle quali ap-
partengono.
Per la flora trattata nel presente testo non si ritiene di procedere a nessuna elaborazio-
ne sulla media degli indici ecologici, vista la soggettività della scelta delle specie. Gli ambienti
di crescita di per sé stessi selezionano pesantemente le esigenze sia edafiche che climati-
che. Molte di queste specie vivendo in ambienti selettivi hanno sviluppato meccanismi di a-
dattamento strettamente correlati con la severità della vita nei vari habitat.

134
Malga Aret e sullo sfondo la Concarena 07/2011 (Cevo - BS).

TESTI CHE POSSONO AIUTARE

AESCHIMANN D. E BURDET H. M., 1994 - Flore de la Suisse et des territoire limitrophes. Le nou-
veau Binz. 2ème éd. Editions du Griffon, Neuchatel: I- LIV, 1-597.
AESCHIMANN D., LAUBER K., MOSER D.M. E THEURILLAT J.P., 2004 - Flora Alpina. Atlante delle
4500 piante vascolari delle Alpi. 3 v. Zanichelli, Bologna, 1: 1-1160, 2: 1-1188; 3 (indici): 1-324.
ELLENBERG H., 1974 - Zeigerwerte der Gefässpflanzen Mitteleuropas. Scripta Geobot. 9. Göt-
tingen, 1974. 2. Aufl. (1979). 3 Aufl. (1992), in: Ellenberg H. et al., scripta Geobot., 18: 9-166.
GUARINO R., DOMINA G. & PIGNATTI S., 2012 - Ellenberg’s Indicator values for the Flora of Italy,
first update: Pteridophyta, Gymnospermae & Monocotyledoneae. Fl. Medit. 22: 197-209.
MARTINI F. (ED.), BONA E., FEDERICI G., FENAROLI F., PERICO G., 2012 – Flora vascolare della
Lombardia centro-orientrale. 1. Parte generale. LINT, Trieste.
MARAZZI S., 2005 - Atlante orografico delle Alpi. SOIUSA. Edizioni Priuli & Verlucca, Pavone
Canavese (TO).
PIGNATTI S., 1982. Flora d’Italia. 3 voll. Edagricole, Bologna.
PIGNATTI S. & BONA E., 2007 - Ellenberg 2000. Ecological bioindication engine. - EVS, Rome.
PIGNATTI S., MENEGONI P. & PIETROSANTI S., 2005 - Biondicazione attraverso le piante vascola-
ri. Valori di indicazione secondo Ellenberg (Zeigerwerte) per le specie della Flora d’Italia.
Braun-Blanquetia, Camerino, 39: 1-97.
RIZZI B., 1870 - Illustrazione della Valle Camonica. Ripr. facs. 1979 dell'ed. orig. Insubria, Mila-
no: 1-302.

135
COAUTORI E REFERENZE FOTOGRAFICHE
Tutti coloro che hanno dato un contributo a vario titolo, informazioni o consigli, sono coautori
di questo lavoro. Nel caso il loro contributo sia costituito anche da immagini, in un angolo di ogni
foto viene riportata, tra parentesi, la sigla della persona che l’ha gentilmente messa a disposizio-
ne. Alberti Roberta (AR), Arici Massimo, Arrigoni Pierfranco (AP), Bellone Giacomo, Bona Enzo
(BE), Bonmartini Giacomo (BOG), Bonzi Dario (BD), Bravo Giuseppe (BG), Busi Gianfranco
(BGF), Cassanego Ennio (CE), Cardinali Nino (CN), Costalonga Severino (CS), De Bastiani Aldo
(DBA), Faggi Giorgio (FG), Federici Alessandro (FA), Federici Germano, Fenaroli Franco (FF),
Ferrando Umberto, Ferrari Patrizia (FP), Ghetti Alfredo (GA), Ghitti Luca, Giordana Franco, Lon-
go Daniela (LD), Maggia Sandro (MS), Mainardis Giuliano, Mangili Federico (MF), Marchi Mela-
nia (MM), Martini Fabrizio, Marzorati Attilio e Mirna (MAM), Mazzoli Antonio (MA), Monopoli Um-
berto, Muzzi Oretta, Pallotti Enzo, (PAE), Pedersoli Davide (PD), Perazza Giorgio, Piazza Rober-
to, Pini Emilio, Polli Elio, Rizzotto Elena (RE), Radivo Silvano (RS), Salvai Giuliano (SG), Sotto-
via Lucio, Taverniti Giuliano (TG), Traini Miriam (TM), Trenchi Maurizio (TMA), Valsecchi Giusep-
pe (VG), Volonterio Vincenzo (VV), Zepigi Marinella (ZPM), Ziletti Mario (ZM), Zini Aldo.

Corteno Golgi. Salendo a B.ta Foppa. 07/2016 (BE).

Ringrazio chi continua a dare fiducia a queste iniziative, condividendone le finalità. Un grazie particola-
re va ai membri del forum ACTA PLANTARUM (www.actaplantarum.org) che hanno messo a disposizione
numerose immagini. Si ringrazia la Dr.sa Agostina Lavagnino per aver messo a disposizione le foto
dell’Archivio Magnolini© Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Regione Lombardia. Questa pubblicazione è
stata resa possibile anche dalle prenotazioni di copie da parte dei seguenti Enti o Associazioni.

136
Copertina: Fioritura di Crocus albiflorus in V. Fredda (Dario Bonzi). Retro di copertina: La
sommità del Monte Pagano (Monno - BS), sullo fondo il gruppo dell’Adamello (Bona Enzo).
118 SPECIE
UNA GUIDA FOTOGRAFICA DELLA FLORA DI PREGIO CAMUNA E
SCALVINA CHE CRESCE SULLE PRATERIE E PASCOLI ALPINI

BOTANICA RHAETICA - 2016

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