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Foto Beltotto
Luigi Muriglio querela EDITORE
GlobeGlotter
REGISTRAZIONE
Iscriz. Reg. Periodici
ANTONIETTA D’INTRONO suo operato di benefattore duran- Tribunale di Foggia
te la pandemia, per gli insulti n. 414
del 31/03/2006
rivolti ai consiglieri di opposizio-
n occasione del 20mo anniver- ne in diretta facebook (tutti in
I sario della nascita de Il Pepe-
roncino Rosso abbiamo rice-
vuto la prima querela della nostra
nostro possesso) e perché veniva
ricordato, una cosa già nota alla
cittadinanza, di essere scampato
DIRETTORE
RESPONSABILE
Nico Lorusso
storia. L’autore, il sig. Luigi Mu- fortunatamente ad un agguato
REDAZIONE
riglio, si è sentito diffamato per- mafioso. Sembra incredibile, ma Antonietta D’Introno
ché nel numero di giugno scorso è appunto di ciò che si è lamen-
abbiamo pubblicato l’articolo del tato.
consigliere Francesco Marrone È evidente che si tratta di una DIREZIONE REDAZIONE
intitolato “Il re è nudo”, in cui si querela che mira ad intimidirci via Staffa 4
stigmatizzava il turpiloquio che e a tapparci la bocca così come 76015 Trinitapoli BT
t. 339 5680875
l’ex sindaco Francesco di Feo è evidente che siamo di fronte www.ilpeperoncinorosso.it
usava frequentemente durante i ad una iniziativa per conto terzi. libriamo.trinitapoli@libero.it
Consigli Comunali. Si ricordino i suoi amici che
Il sig. Muriglio si è sentito il sottotitolo di questo giornale
diffamato dal fatto che sono stati è “Voci fuori dal coro” e conti- STAMPA
informati i lettori che l’ex sinda- nuerà ad esserlo nonostante que- Grafiche Del Negro
via Zuppetta, 6
co di Feo gli è stato grato per il sta stupida querela. 76015 Trinitapoli BT
t. 0883 631097
delnegrolina@virgilio.it
DISTRIBUZIONE
Gigino Monopoli
TESTI DI:
Dino Barra
Peppino Beltotto
Roberta De Pace
Giuseppe De Ruvo
Antonietta D’Introno
Raffaele di Biase
Paolo Polvani
Jacopo Ricci
FOTO DI:
Autori vari
Trinitapoli, 12 luglio 2020. Viale Vittorio Veneto. Comizio delle forze di opposizione
Questo numero
è stato chiuso in redazione
T di Trinitapoli sono
ricordati nella tradi-
zione orale per qualche
zioni del sindaco France-
sco di Feo, che in nove
anni ha aggiunto solo del-
struttura che non è ancora
completata (mancano
internet, aria condizionata
Lapide posta alla riapertura della biblioteca
iao Padre Bernardino, tua zia, che in maniera quasi Padre Bernardino, hai instancabile, determinato ne delle Quattro Masserie a
C proviamo a scriverti
questa lettera a quattro
mani, ma con l’intento di
osmotica chiamiamo Zia
Rosaria anche noi.
Luisa è l’anima che Dio
avuto il coraggio di portare
la Spiritualità di Luisa in
ognuno di questi stati, e sei
nel portare avanti la divul-
gazione della Piccarreta sen-
za fermarti nonostante le
Trinitapoli, fatta con mezzi
praticamente inesistenti e
noi ragazzi che ti seguivamo
racchiudere le mani di tutti ha scelto per introdurre nel stato straordinario anche in prove a cui il Signore ti ha un po’ per divertirci durante
i ragazzi che ti hanno cono- mondo il regno della Divina questo, al ritorno dai tuoi sottoposto in questo cammi- i campi lavoro un po’ per
sciuto e di tutti coloro che Volontà, un’anima straordi- viaggi, che fossero nella ric- no. curiosità, quanto la costru-
hanno beneficiato della tua naria, quasi caleidoscopica ca America o nella povera Sei stato in grado di con- zione delle nuove aule cate-
vita, dei tuoi insegnamenti per ognuno dei suoi aspetti, Africa tornavi raccontando- tinuare a profondere impe- chistiche in parrocchia.
e del tuo buon esempio; un diamante con infinite fac- ci la fame dell’uomo, spiri- gno e perseveranza per por- Sei stato un grande ap-
Dovremmo salutarti co- ce, al limite dello sferico, tuale nel primo caso, mate- tare alla Luce la Spiritualità passionato di storia e di po-
me instancabile Sacerdote, che tu, Padre Bernardino, riale nel secondo e riuscivi di Luisa, nonostante non ti litica nazionale ed interna-
come Frate, come Padre, hai saputo comunicarci ana- a vedere “gli ultimi” e le siano stati offerti riconosci- zionale sino all’ultimo
come parroco, o come ami- lizzandola in ogni suo aspet- necessità di questi in ogni menti terreni per questo im- abbiamo commentato insie-
co, confessore, fratello, non- to e spiegandocene la gran- parte del mondo. pegno, ma spesso ci hai ri- me finanche l’elezione di
no? dezza con la semplicità di “San Francisco sarà ricca cordato le parole che San Trump e la Brexit, non hai
Oppure, ancora, come una parola: “FIAT”, “Sia e sviluppata, ma la mensa Pio da Pietrelcina disse a mai smesso di pensare, di
missionario, teologo, appas- fatta la tua Volontà!”. Francescana dei poveri ser- Zia Rosaria “Rosà, vai avan- informarti e di studiare, co-
sionato di storia, o come Luisa introduce il Terzo ve migliaia di pasti ogni ti, perché Luisa è grande, me funzioni vitali impre-
primo divulgatore di Luisa Fiat nel mondo, dopo il pri- giorno” dicevi, e subito do- ed il mondo sarà pieno di scindibili.
Piccarreta? È impossibile mo Fiat della Creazione at- po ti si illuminavano gli Luisa” Padre Bernardino, Ci hai insegnato che la
cercare di racchiudere tutto traverso il quale Dio creò il occhi quando parlavi hai lottato in maniera quasi Chiesa nella Storia ha una
il nostro Bernardino in po- mondo e l’Uomo e dopo il dell’energia e la vivacità che ossessiva perché i tuoi figli funzione complessa e che
che righe, non ci riuscirem- secondo Fiat della Reden- trasmettevano i ragazzi afri- spirituali diventassero uomi- “Se imparate a muovervi in
mo neppure avendo a dispo- zione che ha operato attra- cani o il fascino che suscita- ni, e lo hai fatto facendoci mezzo ai preti, fare i ministri
sizione tutte le pagine verso Gesù, Dio introduce vano gli immigrati che ave- incontrare tanto alti prelati degli esteri è un gioco da
possibili… ma ci proviamo il Fiat della Santificazione vano affrontato una quanto frati missionari, al- ragazzi!”.
cercando di essere semplici, nel genere umano, il Fiat traversata disperata nel me- ternando campi lavoro con Sei stato allo stesso tem-
come te… tu sei stato il sa- che rende l’uomo Santo. diterraneo per giungere sino visite in Vaticano. po progressista e conserva-
cerdote della semplicità, La funzione di Luisa nel a noi e ricominciare la vita. Ci hai insegnato che è tore, hai lottato nella Chiesa
quella semplicità che ci rac- mondo, è qualcosa di stra- “Quelli vi saltano in testa importante la fatica e che il come istituzione ma non
conta la grandezza e ordinario nell’opera di Dio. a voi” dicevi. lavoro deve essere incessan- l’hai mai superata, sei stato
l’onnipotenza di Dio. La figura di Luisa è co- Padre Bernardino, tu sei te, che non bisogna mai a tratti irriverente ma sempre
Ed è con semplicità ed nosciuta in tutto il mondo stato il confessore straordi- mollare, ma che il contatto rispettoso dell’autorità sa-
originalità che hai permeato soprattutto grazie a te, Padre nario di Don Tonino Bello, con le bellezze del creato, cerdotale.
le nostre vite, marchiandole Bernardino, che con inces- con cui hai condiviso la lotta con la natura e con gli ani- “I preti vanno contestati
indelebilmente con la tua sante ed instancabile lavoro per gli ultimi, e con lui hai mali è in grado di annullare anche duramente quando
presenza, una presenza sem- hai reso semplici i complessi condiviso buona parte della qualsiasi fatica, perché nel serve” dicevi, ma poco dopo
plice, attraverso la quale hai concetti teologici della Pic- tua vita, ci hai raccontato creato scorgi il volto di Dio, aggiungevi “Ma l’autorità
racchiuso un mondo. carreta, ed in queste ore pos- che Don Tonino durante le che è perfettamente bello sacerdotale non va’
Un mondo che parte dal- siamo contare centinaia di confessioni ti diceva spesso ed è Amore. infangata”.
la serva di Dio Luisa Piccar- gruppi di preghiera ispirati “Mi stanno tirando le orec- Ci hai insegnato che le Da Sacerdote non ti sei
reta, “Luisa La Santa”, di alla Serva di Dio in decine chie per quello che faccio, radici sono importanti, ma mai tirato indietro in nessu-
cui tu sei il primo divulga- di nazioni diverse, che stan- ma noi dobbiamo andare che anche i nuovi progetti na discussione anche quan-
tore, l’anima che ha profe- no pregando per te. avanti” ed hai tradotto per lo sono, se entrambi sono do la nostra fede vacillava,
tizzato il tuo sacerdozio Si stanno celebrando fun- noi questo impegno conti- per la Gloria Del Signore, sconvolti da qualche scan-
quando eri solo un bambino, zioni e Sante Messe in ogni nuandoci a dire “Per fare la e che bisogna lavorare in- dalo nella chiesa, ripetevi
l’anima che ha coinvolto la stato degli Stati Uniti, sino carità bisogna essere corag- cessantemente su entrambi “La Chiesa è Santa e pecca-
vita di tutta la Famiglia Buc- al Canada, al Messico, giosi, senza coraggio non si i fronti. trice figli miei, l’uomo è
ci, e che è stata assistita sino all’Australia, al Mozambi- va da nessuna parte”. Contemporaneamente debole ma il Signore è nella
all’ultimo da Rosaria Bucci, co, alle Filippine. Sei stato un lavoratore hai seguito la ristrutturazio- chiesa ed è grande”.
I ragazzi di viale Libertà
Ultimo capitolo di una trilogia sul “calcio”, in tempi in
cui il gioco del pallone era per gli adolescenti una
vera e propria scuola di vita,in assoluta, visionaria,
geniale, provvidenziale contro-tendenza.
VINCENZO CENTONZE scrive, oscillando fra i 9 centi bugie,una sia pur
ed i 13 anni, ammaliati da minima giustificazione
quella sfera magica non che potesse evitarci la sa-
UANDO TUTTO perché dotata di poteri di- crosanta punizione.
Q È INIZIATO
Ai più doveva ap-
parire una idea alquanto
vinatori ma perché capace
di regalare con generosità
frammenti di un presente
Davvero altri tempi, al-
tri costumi, altri principi
che forse,a ben pensarci e
bizzarra pensare ad un impastato di piacere, gio- a voler riflettere sulla real-
campetto di calcio nel bel ia, felicità, voglia di esser- tà che ci circonda, non sa-
mezzo di una… pineta! ci. Purtroppo, sempre in rebbe male rispolverare.
Qualche passante, infatti, assoluta clandestinità, ri-
pur percorrendo viale Li- gorosamente all’insaputa PERCHÉ RACCONTA-
bertà col passo svelto di dei genitori anche se poi, RE LA STORIA DI
chi è abituato a rincorrere proprio tanto all’insaputa, QUEI RAGAZZI?
il treno più che ad aspet- non era quasi mai. Infatti, La ragione, al di là
tarlo, si girava a guardare implacabile come dell’idea decisamente
fra l’incuriosito ed il per- l’occhio del falco che “stramba” di disegnare un
plesso, quel gruppo di ra- punta la preda giungeva,a campetto di calcio
gazzini vocianti che inse- spezzare l’incantesimo, il all’interno di una Pineta,
guivano il pallone perentorio richiamo è che quel gruppo nato
slalomeggiando (mi scuso all’ordine. E tutti rientra- sull’onda della comune
per la pessima scelta les- vamo all’ovile provando passione per il pallone e
sicale!) fra gli alberi! Ra- a reperire, nel nostro pur che intrecciava sentimenti
gazzini, compreso chi vasto repertorio di inno- di amicizia germogliati sui
DI VIALE LIBERTÀ
La Pineta, meravigliosa nella
sua semplicità architettonica,
oggi ridotta a pochi pini so-
pravvissuti alla prepotente
avanzata di un parco giochi e
di un punto ristoro, occupava
una vasta area compresa fra via
Libertà, strada all’epoca ster-
rata che conduceva alla Sta-
zione Ferroviaria,il giardino di delle nostre acerbe sicurezze, espansione demografica!) non
un silos in disuso ed un gruppo giurando di aver sentito, nelle fu letteralmente piallato e reso
di palazzine signorili a tre piani famose “notti di luna piena”, fruibile per il gioco del pallone.
Vincenzo Centonze che ne delimitavano i confini bisbigli lamentosi provenire La Pineta,tuttavia, rimaneva
sul lato opposto. Era costituita dalle cime ondeggianti dei pi- per noi il campo di gioco “di
banchi e fra i corridoi della da un gran numero di pini (non ni… in assenza di un solo alito casa”, il campo sul quale ave-
Scuola elementare, fertilizzati saprei dire esattamente quanti, di vento! vamo imparato non solo ad elu-
da una sorta di appartenenza sicuramente tanti!), disposti in Pineta trasformatasi, per dere gli interventi degli avver-
territoriale, abitando in gran file parallele, una piccola oasi quelle misteriose alchimie con sari ma anche ad evitare gli
parte in stretta prossimità se di gioiosa tranquillità nella qua- le quali la vita si diverte a squa- alberi!Anzi gli alberi, col tem-
non dentro la Pineta, ha rap- le si consumava non solo la dernare le umane vicende, da po,divennero il famoso “uomo
presentato un pezzo importante passione per il pallone ma luogo di tristezza e lacrime a in più” che ci rendeva difficil-
di quella… “nidiata l’intera nostra vita sociale. luogo di gioia e sorrisi! mente battibili,come ama riba-
nardinorfeica” di calciatori, a Quando infatti il pallone, quasi I limiti del campo di gioco, dire, a distanza di più di mezzo
partire dalla quale il calcio sempre per volontà dei genitori pur variabili, erano quasi sem- secolo, il mio compagno di
casalino, sotto la guida sapiente riposava in qualche ripostiglio pre rappresentati, guardando squadra ed amico fraterno Giu-
del nostro mentore Nardino segreto, fra quei ragazzini si verso la Stazione Ferroviaria, lio Salerno… “in casa non ce
Orfeo (senza con questo fare accendevano,con la semplicità in lunghezza da un lato dalla n’era per nessuno!”... Era an-
torto alcuno ai nostri pur bravi tipica dell’età e del periodo, penultima fila dei pini in pros- che il campo, unico nel suo
predecessori) cominciò ad in- chiacchierate quando non di- simità del silos, dal lato opposto genere, che regalava vantaggi
dossare l’abito della festa. scussioni più o meno animate, da una delle ultime file di pini pratici come una gradevolissi-
Quei ragazzini, infatti, altri incentrate spesso sul calcio, che diradavano verso alcune ma frescura soprattutto nel pe-
non erano che, in ordine alfa- sulle squadre del cuore, su chi abitazioni, mentre in larghezza riodo estivo ed estetici, in virtù
betico, Ilario Cannillo, Claudio fosse il calciatore più bravo, i limiti erano da un lato la parte delle chiome fluenti dei pini
Castorina, Enzo e Mino Cen- sulle sorti della Nazionale che più interna del marciapiede, che davano vita ad una sorta di
tonze, Nino Cuccu, Andrea e diventavano anche l’occasione dall’altro la penultima fila dei tettoia naturale tanto efficace
Ruggiero Di Natale, Agostino per confidarsi speranze,timori, pini. Per non andare troppo a quanto spettacolare e per il cin-
Lattanzio, Giulio Salerno, Nino progetti e, col dovuto pudore, ridosso delle palazzine. A due guettio degli uccelli che aveva-
Torres, Gioacchino Valloreo i primi innamoramenti. Invaria- pini per parte spettava il com- no casa sui rami più alti che,
ai quali si accodavano, di tanto bilmente destinati a colorare le pito di fungere da “porte”. nel periodo estivo, faceva coro
in tanto, Franco Dente, Emilio guance di un rosso porpora, a Per quanto, come abbiamo col frinire delle cicale.
Foddai, Piero e Nino Panzuto, liberare improvvise palpitazioni detto, l’idea ai più potesse ap-
Franco Bonadie. Una parte dei o inattesi balbettii. Inoltre, a parire decisamente bizzar- INCONVENIENTI,
quali, infatti, in particolare regalarle un alone di mistero, ra,giocare a pallone fra gli al- PROTESTE E SOLERTI
Andrea Di Natale, Enzo e Mino contribuiva la voce sussurrata beri, in realtà,era una scelta TUTORI DELL’ORDINE
Centonze, Giulio Salerno, fra i residenti e non solo, che obbligata non disponendo di Non mancavano tuttavia gli
Agostino Lattanzio offrirono in un passato non molto lontano altri spazi utili nelle vicinanze inconvenienti, il più frequente
un contributo importante la Pineta fosse stata una area delle nostre abitazioni. Almeno dei quali era che il pallone, a
all’avvio di quella lunga e consacrata per la tumulazione fino a quando, qualche tempo causa di inverecondi calcioni
straordinaria stagione calcistica dei defunti. Un Cimitero, in- dopo, un vecchio orto abbando- sbilenchi, potesse impigliarsi
imprintata (altra pessima scelta somma! Cosa della quale ap- nato in vicinanza della Scuola fra i rami più bassi dei pini. Il
lessicale, perdonatemi!) dalla profittavano i più grandi e più Elementare, preso d’assalto da più delle volte, un nutrito con-
figura di Nardino Orfeo. smaliziati quali Mario Cuccu, torme di ragazzini altrettanto centrico lancio di pietre sul pal-
Michele Falcone, Natalino La- famelici (la nostra cittadina vi- lone risolveva il problema. In
LA MAGICA PINETA bia, Nino Norscia per burlarsi veva un periodo di grande caso di insuccesso, si ricorreva
seri resti sul terreno, come mo- sorta di allenamento chiamato,
nito per i tempi futuri! Lascian- secondo la vulgata dell’epoca,
doci in preda alla più totale “azione”, ovvero ci si dispo-
disperazione. Raccontata così neva in semicerchio di fronte
potrebbe sembrare una esage- ad una porta passandoci la
razione. Vi assicuro che non palla fino a quando qualcuno
lo è perché a quei tempi, è bene non la spediva verso la rete.
ricordarlo, non era affatto Era un giochino, oltre che di-
L’ex campo sportivo accanto alla scuola elementare “Don Milani” oggi Villa Comunale scontato possedere un pallone vertente, anche molto utile
sia perché le famiglie avevano perché educava al miglior
ad un volenteroso arrampicato- nascondere la nostra vergogna. ben altro di cui occuparsi e passaggio possibile, essendo
re che, sfidando soprattutto la Anche in questo i pini si di- preoccuparsi sia perché il pal- noi tutti ambiziosamente in-
resina che copiosa ricopriva la mostravano ancora una volta lone stesso godeva di una pes- namorati di un calcio che
corteccia dei pini, riusciva abil- nostri preziosi alleati! sima fama, additato dai tutori fondesse tecnica ed estetica.
mente ad artigliarlo e a rimet- L’inconveniente, se così si del modello educativo impe- A proposito delle porte e
terlo in gioco. può definire, tuttavia di gran rante come oggetto diabolico quindi della rete, talmente forte
Impresa che si concludeva lunga più disastroso era buono solo a provocare danni era il desiderio di averne al-
sempre con grida di giubilo! l’intervento dei tutori della e a traviare le nostre giovani meno una che ci permettesse
Meno frequenti ma forse più Legge, i temutissimi “Vigili esistenze. di percepire l’ebbrezza del-
temibili erano le vibrate prote- Urbani” sempre pronti, a ca- Innumerevoli (leggi tutte le la…palla spedita nel sac-
ste degli abitanti le palazzine vallo delle loro biciclette, a volte che si presentava co…che di colpo, irresistibile,
site all’interno della Pineta che, piombare sul “nostro” (?) cam- l’occasione buona) le partitel- si materializzò l‘idea di fab-
infastiditi dal chiasso di noi petto e ad appropriarsi, le/partite giocate, ovviamente, bricarne una. Con un pizzico
ragazzini specie nei momenti “sequestrare” è il termine cor- con i pantaloncini (all’epoca di incoscienza tutta adole-
dedicati al riposo, si affaccia- retto,di quel piccolo condensa- si portavano i calzoni corti an- scenziale, sui pini che funge-
vano alle finestre per urlarci to di gioia pura che per noi era che alle Scuole medie!), la ma- vano da porta più vicina al silos
contro tutto il loro disappunto il pallone. Quando non, in pre- glietta e le scarpe comunemen- dismesso, fu inchiodata una
e la loro irritazione. Urlacci da ad una sorta di raptus auto- te usate per le attività traversa di legno dalla quale
che si concludevano puntual- ritario ed evidenziando una quotidiane,ulteriore lievito per pendeva fino al suolo una sorta
mente con la grave minaccia insensibilità degna di miglior le terribili reprimende dei no- di rete rimediata chissà come,
di riferire le nostre malefatte sorte, non soddisfatti del se- stri genitori. bloccata sul terreno da alcuni
alle famiglie. Insom ma, una questro del pallone, decideva- tufi. Finalmente, con nostra
sorta di inappellabile cartellino no di “giustiziarlo” sul posto GLI AVVERSARI STORI- grande emozione, si poteva
rosso! Il risultato era un fuggi con l’ausilio di un malefico CI ERANO I “VILLANI” scagliare il pallone… in rete!Il
fuggi generale, alla ricerca del coltellino. Per poi, con sottile I nostri avversari storici era- sogno era diventato realtà. Ma,
pino più robusto dietro il quale perfidia, abbandonarne i mi- no i “villani”, squadra formata come tutti i sogni, anche il
dai ragazzi che abitavano dalle nostro conobbe ben presto la
parti della Villa, guidata da sua alba ed il suo dileguarsi.
Lello Stella o quella che faceva Implacabili, infatti, i solerti
capo a Franco e Pinuccio Mele, tutori della Legge, ancora loro,
compagini nelle quali militava- i “Vigili Urbani”, non tarda-
no oltre ai già citati Stella e rono a presentarsi in forze
Mele, ragazzi di grande bravu- ordinandoci perentoriamente
ra quali Nicola Ortix, Giovanni (a giusta ragione, bisogna
Norscia, Tonino Zingrillo, convenire) di smantellare la
Ruggero Urbano, Nicolino nostra tanto agognata rete!
Nenna, Dino Sarcina, Tonino Oltre ad accusarci di una lunga
Achille, Gaetanino Samele, lista di reati accompagnati da
Cenzino Cognetti, Michele De altrettante pesantissime san-
Roma e sicuramente altri che zioni.
purtroppo sfuggono alla mia Non molto tempo dopo,
memoria. tuttavia, l’avvento del ragio-
Quando il numero dei pre- niere Leonardo Orfeo, di fatto
senti non consentiva la parti- allenatore, dirigente, organiz-
Anni ’60. Un torneo della canicola nell’ex campo sportivo tella, ci si divertiva con una zatore, scopritore di talenti, in
RINGRAZIAMENTI
Un grazie particolare al
fraterno amico avv. Giulio
Salerno, punta di diamante
della “nidiata nardinorfeica”,
per avermi supportato nel
difficile gioco della memoria
ed un grazie sentito alla cara
Antonietta D’Introno per
avermi offerto, sfidando
l’ignoto, l’occasione di rac-
contare sul suo giornale una
grande Persona ed i momenti
Nel numero de Il Peperoncino Rosso di giugno 2020, nella foto di prima pagina è stato errato il nome del guardalinee, primo a sinistra in ginocchio. Si tratta felici di quel tempo.
di Paolo Pollio e non di Spera come era stato scritto. Ci scusiamo con i lettori
una parola “Maestro di calcio”, con pietra, verosimile traccia ratore, a nome e per conto di *Dizionario del dialetto di
per tutti “Nardino”, permise a della sua famiglia. Ovviamente tutti i compagni di quel tempo, Trinitapoli, Grazia Stella Elia,
molti di quei ragazzini di rivi- anche lui innamorato del calcio ne è la puntuale testimonianza. 2004, Levante Ed.- Bari
vere quel sogno. E senza più si compiaceva, a volte, di me-
alcuna paura, che non fossero scolarsi al nostro gruppo di-
…le sue terribili urla di di- spensando consigli, suggeri- Foto: M. G. Peschechera
sapprovazione! menti, apprezzamenti che
avevano il merito, non da po-
IL FAN “PEPPINU co,di farci sentire una “squadra
ZUCORE” vera”.
Una nota a parte merita uno
dei pochi adulti che ci seguiva EPILOGO
con simpatia e, direi, con af- Si chiude così, cari Lettori,
fetto. Si chiamava Giuseppe una sorta di trilogia nata quasi
Cicolella, per tutti “Peppinu per gioco chiacchierando fra
zucore”, il funaio che, in virtù amici ma col preciso intento di
del suo lavoro, si trovava a raccontare la figura di Nardino
costeggiare il nostro campo di Orfeo ed il suo non sempre ade-
gioco innumerevoli volte per guatamente considerato impe-
tutta la sua lunghezza, gratifi- gno a favore del calcio casalino.
candoci spesso di sguardi be- E soprattutto della sua straordi-
nevoli e comprensivi. Col suo naria intuizione di “usare” il
caratteristico passo del gambero calcio, in tempi in cui il gioco
(tutte fatighene all’annande e del pallone era visto da tutti
jeie fateghe all’androte*), come il fumo negli occhi, come
partendo dalla grande ruota di una vera e propria scuola di
ferro poggiata su un cavalletto vita per intere generazioni. In
e fatta girare a mano,con cer- assoluta, visionaria, geniale,
tosina pazienza e rara perizia, provvidenziale contro-tendenza.
annodava i giunchi per rica- Quei ragazzini della Pineta
varne funi ed altri manufatti. di via Libertà… la mia genera-
Un signore dal fisico minuto, zione… non possono che cu-
non propriamente alto, dai modi stodire nel cuore sentimenti di
garbati e dal sorriso bonario e orgoglio e di gratitudine. Di
conciliante illuminato da occhi orgoglio, per essere stati i primi
vivacissimi, i capelli sempre a fruirne, di gratitudine per gli
ben curati che sfoggiava con insegnamenti ricevuti. E questa
malcelato orgoglio,unico ce- trilogia, della quale il sottoscrit-
dimento alla vanità, un anello to è stato solo il semplice nar-
Ci hai insegnato che bi-
sogna essere buoni padri di
famiglia, buoni mariti, e sei
entrato nelle nostre famiglie
nei momenti più bui, mo-
Le sfide della ricerca sulla cultura online
strandoci che il Signore c’è
In un seminario in Inghilterra sulla cultura dell’internet, Roberta de Pace scopre che i
dove c’è Amore, e che Dio ricercatori, in questo particolare ambito, hanno bisogno di tutelare se stessi e la propria
vuole che si viva la Sua Vo-
lontà. salute mentale dagli attacchi delle persone che screditano e svalutano il loro lavoro
Sei stato Autentico e ci
hai insegnato a vivere finan- ROBERTA DE PACE problematiche della
che i nostri primi amori ado- ricerca sulla cultura
lescenziali alla luce di Dio dell’internet di cui si
così come le nostre prime ESPERIENZA sarebbe parlato fossero
contraddizioni da adole-
scenti.
Ci hai spiegato che la
L’ DI LOUGHBO-
ROUGH
Uno studente uni-
roba tecnica, roba da
addetti ai lavori. Ho
pensato che si sarebbe
Sessualità è dono di Dio, e versitario si ritrova parlato della difficoltà
che bisogna viverla come spesso a cambiare molte di trovare delle fonti
tale, senza macchiarla ma abitazioni negli anni rispettabili, in un pa-
anche senza negarne della sua formazione norama in cui la velo-
l’esistenza, perché è Dio che accademica. E così fi- cità di evoluzione della
ci fa questo dono, e che nella nisce per considerare tecnologia rende liqui-
coppia l’Amore è Dio. casa – un punto fermo, de e mutevoli le forme
Ogni aspetto della tua vi- un luogo stabile e ac- di comunicazione e la
ta ha sempre avuto un dua- cogliente – la propria cultura online ogni
lismo quasi estremo vissuto università. Per me è giorno di più. Mi aspet-
con semplicità un po’ come stato così a Ferrara, ed tavo che si trattasse del-
l’America e l’Africa. è stato così a Verona. la reticenza
Non ti sei mai sottratto Per questo, quando dell’accademia nel por-
ad alcun confronto, e non questo autunno mi sono tare avanti ricerche di
hai mai fatto mancare la tua ritrovata a Loughbo- questo tipo.
voce fuori dal coro quando rough, città universitaria Volete sapere invece
le tue idee erano in contrasto a nord dell’Inghilterra, di cosa si è parlato? Vo- Roberta De Pace
con la massa. ho pensato di trascor- lete sapere qual è la
Qualche frate più giova- rere qualche ora in principale sfida della all’epoca del suo primo filo e di curare al mil-
ne ci ha raccontato poco quella casa nuova,tra le ricerca sulla cultura dottorato. limetro la propria co-
tempo fa che nella provincia aule e i corridoi del online? “Ma non sono qui municazione. Perchè
monastica i frati ti chiamano campus. È la necessità dei ri- per piangermi addosso fare altrimenti vorrebbe
“Frate Vulcano”: mai un Nell’ala dei Compu- cercatori, in questo par- e lamentarmene”, dice, dire esporre il fianco,
soprannome fu più appro- ter Studies - facoltà ticolare ambito, di tute- “Quella esposizione rischiare un licenzia-
priato. attualmente impensabile lare se stessi e la mediatica mi ha porta- mento, rischiare che la
Sei un Vulcano di forza in Italia eppure neces- propria salute mentale to anche dei benefici”. propria vita privata
ed hai lottato sino all’ultimo saria, poiché coniuga dagli attacchi delle per- Eppure racconta anche vada alle ortiche - ri-
come un leone. competenze tecniche di sone che screditano e di come alcune sue col- schiare la vita addirit-
Sei stato per noi il burbe- programmazione a di- svalutano il loro lavoro. leghe siano state co- tura, se si ha a che fare
ro (ma formativo) schiaffo scipline che riguardano Miltner ha iniziato la strette ad abbandonare con gruppi di estremisti
di rimprovero e abbracci la comunicazione in sua carriera accademica la carriera accademica come quelli di piatta-
pieni di affetto. senso ampio -, quel con un dottorato riguar- e a sparire dai social forme come 4chan.
Vogliamo salutarti con pomeriggio era previsto do la funzione identita- per qualche anno, per- E si potrebbe dire
le tue ultime parole un seminario: “Le sfide ria nel discorso online. chè le comunità su cui che beh, oggi chiunque
“Ricordatevi che vi ho vo- della ricerca sulla cul- “La sua attuale ricerca avevano concentrato i avrebbe bisogno di
luto veramente bene”, e sap- tura online”, a cura esamina l’intersezione loro studi avevano in- imparare a non usare i
piamo che è stato così, così della dottoressa Miltner. tra le culture digitali, terpretato questi ultimi social come un posto
come siamo certi che adesso Non potevo perderlo: se l’identità e la disugua- come attacchi, ed erano incui riversare qualsi-
c’è Luisa che ti ha portato mi ero presa quel po- glianza strutturale”, cita passate all’attacco a lo- asi informazione pri-
al cospetto di Dio, e che di meriggio libero era la sua bio su LinkedIn. ro volta. Pratiche come vata, e sarebbe vero.
lì tu sei con noi, come lo sei perché la mia tesi ma- In pratica, la persona il doxing sono la mac- Ma c’è un’aggravante
sempre stato: con Amore, gistrale, che riguardava che vorrei essere io – china del fango 2.0. eccezionale nell’essere
perché proprio un tassello della se ne avessi la possibi- Tanto che oggi, una anche una ricercatrice
Dio è Amore, e siamo nuova cultura digitale, lità. Eppure rischia di persona che voglia stu- (donna) che si espone,
certi che dio ci ama, perché era ad un punto morto. passare alla storia come diare il modo in cui la che ha una voce online
ci ha donato e ci ha fatto “The LoLcatsexpert”, gente si comporta su in- e la porta offline, ana-
conoscere te. LA SCOPERTA “quella dei meme”. La ternet, ha bisogno di lizzando e criticando i
Ciao Padre Bernardino Mi aspettavo che le BBC la apostrofò così, blindare il proprio pro- nostri alter ego digitali.
C’è lo stigma sociale In sostanza, in quel
(tutto italiano, perchè
qui a quanto pare sono
seminario ho final-
mente capito un altro
Chi è Roberta De Pace
andati avanti) di essere tassello del senso di Sono tante e tanti i neolaureati che hanno dovuto discutere
“quella che studia le solitudine che mi porto la propria tesi in videoconferenza nella propria stanzetta, durante
stronzate di internet”, dietro da quando ho il lockdown primaverile. Roberta De Pace è una di queste. Solo
nonostante nel caso di iniziato questa tesi. che per lei questa modalità insolita ha avuto un significato
Miltner il focus fossero Ho anche capito che, particolare: l’argomento della sua tesi era il video blog, ovvero
i meme, contenuto vira- per fortuna, ci sono parti quel format video che ha costituito buona parte delle nostre
le che ha fatto girare mi- del mondo che stanno comunicazioni nei due mesi di quarantena. Un argomento insolito
lioni di dollari grazie a andando avanti, e che persino per la facoltà Editoria e Giornalismo di Verona che -
testate come Buzzfeed. non tutti sono come la come la maggioranza delle università italiane - ha
E c’è il rischio di essere gente che mi guarda con un’impostazione classica, per non dire superata, in cui per il
fraintese, e che la tua pietà quando gli parlo digitale non c’è spazio.
ricerca sulla misoginia delle mie aspirazioni Dopo essersi laureata in Lettere a Ferrara aveva deciso di
di certe comunità virtua- professionali, nè tutti gli dare un risvolto pratico ai suoi studi facendo fruttare quanto
li faccia arrabbiare quel- accademici sono come aveva appreso. Durante il suo percorso accademico ha quindi
le persone nel mondo il mio professore di se- optato per corsi di regia, montaggio, videomaking e contentcre-
reale, che passino quin- miotica visuale, che ha ation per il digitale.
di a minacciarti, a scre- definito Facebook e Attualmente si occupa di Social Media a livello professionale,
ditarti, e a farti perdere TikTok (letteralmente) ma tra i suoi sogni restano la sceneggiatura e lo studio della
il lavoro e/o gli assegni “una perdita di tempo”.! semiotica dei nuovi media.
di ricerca.
Peccato d’amore
I due libri di Lucia Landriscina sono legati non solo dal titolo ma anche da una trama che lascia il lettore con il fiato
sospeso in attesa di scoprire sino a che punto un amore possa sconvolgere la vita
tezze, di abitudini e di ruolo.
impegni presi quotidia- I giochi di parola
namente con i parroc- dei due titoli fanno
chiani e con la propria emergere con chiarez-
famiglia. C’è un za le ambiguità delle
“istante” nella vita in due vite parallele,
cui tutto cambia, un at- “distinte e molto
timo fatale che devia il distanti” di una moglie
corso della propria esi- e di un prete che in un
stenza in maniera irre- “istante” fanno preva-
versibile. La loro rela- lere i loro “istinti” dan-
l romanzo D’ISTIN- zione è resa difficile do il via ad una revi-
I TI è la continuazio-
ne di una storia
d’amore e dei conflitti
dalle vecchie cicatrici
del passato e da dram-
matici eventi del pre-
sione profonda di un
percorso di vita già re-
golarmente delineato.
Chi è Lucia Landriscina
interiori di Don Loren- sente. Quale finale avrà È nata nel 1976 a Trinitapoli e attualmente
zo, un parroco che si Nel secondo volume questa bella storia? vive con il marito e i due figli in provincia di
innamora della timida Don Lorenzo comincia Saranno i lettori a sco- Como. Laureata in Scienze dell’Educazione,
catechista Claudia, ad agire “d’istinti” prirlo quest’estate, ste- lavora come educatrice scolastica ed insegnante
moglie e madre sensi- dando precedenza alle si su una sdraio in di sostegno. Ha scritto nel 2019 il romanzo
bile e di sani principi. proprie sensazioni ed spiaggia o all’ombra di D’ISTANTI. Il suo secondo romanzo
I loro destini si incro- entrando nuovamente un grande albero. “D’ISTINTI” è stato presentato nel mese di
ciano e ad entrambi in conflitto con la sua Buona lettura. luglio a Trinitapoli nel giardino del Butterfly.
crolla un mondo di cer- coscienza e con il suo
Un libro sulla storia di Margherita di Savoia,
paese delle saline
Un libro sulla storia di Margherita di Savoia nella prima metà del ‘900: è il nuovo lavoro di un collettivo di storici e
ricercatori margheritani coordinati dal prof. Saverio Russo, docente di storia moderna presso l’Università di Foggia
DINO BARRA cio delle Amministra- tica ma con la convin- Savoia, storia di una
zioni comunali. zione che solo una me- comunità nella prima
Il libro è il risultato di moria condivisa può metà del Novecento, C.
l libro arriva dicias- un ponderoso lavoro di contribuire a consolidare Grenzi editore, 2020.
I sette anni dopo la
pubblicazione di
un’analoga ricerca de-
ricerca che ha utilizzato
numerosissimi docu-
menti inediti tratti in pri-
il senso di appartenenza
e incoraggiare compor-
tamenti di rispetto, cura
Contributi di D. Barra,
G. Castiglione, F. Da-
miani, M. Distaso, E.
dicata alla storia del mo luogo dall’archivio e partecipazione circa le Lopez, F. Lopez, V.
paese delle saline storico del comune, un vicende del proprio luo- Gambatesa, A. Riondi-
nell’Ottocento (“Da archivio ricco e prezioso go di vita o di origine. no, E. Russo, S. Russo,
Reali saline a Marghe- che avrebbe bisogno di Molti dei saggi rac- G. Schiavulli, C. Ta-
rita di Savoia”, Claudio una maggiore cura. E colti in questo libro par- vani, D. Zeno.
Grenzi editore, 2003). poi, documenti prove- lano di salinari che di Il libro viene pre-
Questa volta l’oggetto nienti dall’Archivio di fronte alla “grande sentato al pubblico
dell’indagine viene Stato di Foggia, Storia” (la guerra, la Re- giovedì 13 agosto, alle
spostato in avanti e in- menti urbanistici dall’emeroteca della Bi- sistenza…) o alla h.20.30, presso
teressa l’arco di tempo all’evoluzione delle con- blioteca Provinciale di “piccola storia”del pro- l’anfiteatro comunale
che va dagli anni ’10 del dizioni socio-sanitarie, Capitanata e da numero- prio paese hanno scelto con entrata da via Ri-
secolo scorso fino dalla scuola al ruolo del- si altri archivi, compreso da che parte stare e han- sorgimento. Interven-
all’immediato secondo le Opere Pie alla rico- l’Archivio Centrale del- no agito da protagonisti gono il Sindaco B. Lo-
dopoguerra. struzione della mentalità lo Stato di Roma. concorrendo con le idee dispoto, il prof. Antonio
Come nel caso del collettiva filtrata attra- La ricerca ha aspira- e l’impegno ai cambia- Brusa, già docente di
precedente volume, verso l’indagine circa i zioni storiografiche che menti del contesto locale Didattica della storia
anche questo nuovo la- reati più diffusi; e poi, spetterà, naturalmente, e nazionale. L’auspicio presso l’Università di
voro si compone di nu- ancora, la ricostruzione alla discussione specia- degli autori del libro è Bari, il prof. Saverio
merosi saggi, ognuno degli aspetti economici listica confermare. Ma che dalla conoscenza di Russo, curatore del vo-
dei quali dedicato a e occupazionali del pae- non è solo questo: essa tutto ciò possa scaturire lume, docente di Storia
differenti aspetti della se con una particolare vuole restituire alla co- un rinnovato impegno e moderna presso
realtà margheritana nel attenzione all’agricol- munità margheritana e assunzione di responsa- l’Università di Foggia.
periodo considerato: tura, ai cambiamenti in particolar modo alle bilità verso la comunità La serata si concluderà
dalle lotte sociali e po- dell’organizzazione del generazioni più giovani fatta oggetto con l’esecuzione di al-
litiche alle vicende locali lavoro in salina, allo svi- la conoscenza della sto- dell’indagine storica. cuni brani musicali della
legate ai due conflitti luppo del turismo terma- ria del paese non per pu- (A cura di) Saverio tradizione popolare sa-
mondiali, dai cambia- le,alle politiche di bilan- ro gusto dell’aneddo- Russo, Margherita di linara.