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Fabio Morzenti

(Metodo per la scuola primaria di I° grado)

I CORSO
GUIDA ALL’INSEGNANTE

“La musica è ritmo realizzato per mezzo del suono”


Wolfgang A. Mozart

“Il ritmo ha qualcosa di magico: costringe persino a credere che il sublime ci


appartenga”

Goethe
Premessa di carattere generale

Le illustrazioni
Le illustrazioni vanno lette a specchio (questo vale per tutte le illustrazioni del metodo), quindi
nell’esercizio 1 a, la mano che batte al 2, 3 e 4 sarà la destra e non la sinistra (come potrebbe sembrare
guardando l’illustrazione).

Modalità
Ogni qualvolta si presenti un esercizio nuovo dovrà essere eseguito individualmente guardando
l’illustrazione, in particolare nel corso dello svolgimento a casa degli esercizi, solamente quando
l’insegnante noterà un buon livello di apprendimento e abilità nella rappresentazione pratica si potrà
passare all’esecuzione mnemonica e in gruppo.

L’inizio
Prima dell’esecuzione di qualsiasi tipo di esercizio bisognerà contare da 1 a 4, con la medesima
velocità con la quale si intende eseguire l’esercizio.
Questo momento ha una duplice funzione:
 favorire la concentrazione
 preparare alla velocità di esecuzione (fondamentale nell’esecuzione collettiva perchè permette
di iniziare tutti insieme).

I giochi
Nelle parti del metodo che tratteranno la scala e gli ascolti, sono previsti giochi descritti nei rispettivi
capitoli; l’insegnante partendo da quelle modalità, una volta verificate le potenzialità della classe,
potrà inventare situazioni diverse senza peraltro alterarne gli obiettivi: capacità di memorizzazione,
relazione e concentrazione.

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Capitolo 1 - coordinazione arti superiori – voce

Nota agli esercizi

Esercizi 1 a e 1 b
All’inizio ogni alunno dovrà eseguire l’esercizio singolarmente, posizionandosi alla cattedra fronte
alla classe, in modo che si sentano sia i battiti della mano sulla cattedra che la voce mentre scandisce
il tempo contando.

Gli obiettivi di questo esercizio sono fondamentalmente due:


 imparare a gestire l’emozione di fronte la classe
 migliorare il proprio autocontrollo nella gestualità e coordinazione.
L’esecuzione dovrà essere sempre svolta contando ad alta voce, perchè la voce costituisce l’elemento
di unione e punto di riferimento per la velocità d’esecuzione e la coordinazione degli arti superiori.

Nel corso dell’esecuzione bisognerà mantenere sempre una velocità regolare (non accelerare o
rallentare) senza fermarsi alla ripresa (quando si torna al numero 1).

L’esercizio dovrà essere eseguito con la medesima abilità in entrambe le modalità ( 1 a e 1 b – vedere
illustrazioni).

Nel corso delle prime 4/5 lezioni gli esercizi dovranno essere svolti singolarmente; al termine di
questo periodo ogni alunno dovrà essere in grado di ripetere autonomamente e con una certa sicurezza
l’esercizio (ricordo che l’esecuzione prevede la ripetizione della sequenza ritmica per almeno 3 volte).

Successivamente l’esercizio verrà organizzato in gruppi composti da 2 alunni (sempre alla cattedra
uno fianco all’altro e fronte alla classe) per poi giungere all’intera classe (ognuno al proprio posto).

Per gli alunni che evidenziassero particolari difficoltà sarà utile farli interagire con quelli sicuri in
questo modo: posizionare due alunni (uno con difficoltà e l’altro no) sui lati corti della cattedra uno
fronte all’altro eseguendo l’esercizio con le mani opposte (uno in modalità 1 a, l’altro in modalità 1 b)
in modo che risulti a specchio; l’alunno con difficoltà lavorando per imitazione dovrebbe sbloccare i
processi mentali e relazionali interessati.

Esercizi 2 a e 2 b
L’unica differenza con gli esercizi precedenti consiste nella lunghezza della sequenza (anziché contare
1 – 2 – 3 – 4 bisogna contare solamente 1 – 2).
La metodologia di approccio rimane invariata rispetto a quella adottata per gli esercizi precedenti;
perchè gli alunni riescano a rappresentare correttamente la nuova sequenza saranno sufficienti 2/3
lezioni.

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Esercizio 3
Mentre gli esercizi precedenti consistevano nella ripetizione della medesima durata (4 oppure 2), da
adesso in avanti bisognerà rappresentare una sequenza scritta composta da queste durate combinate
fra loro in modo da creare successioni diverse.
Le illustrazioni devono essere lette da sinistra verso destra (come indicato dalle frecce) osservando i
colpi sul banco per capire i movimenti delle mani (come per gli esercizi precedenti).
Si inizierà con la rappresentazione individuale nelle modalità utilizzate per gli esercizi precedenti per
poi sviluppare l’esercizio in gruppi di lavoro sempre più numerosi.

Nelle esercitazioni (pag. 7) sono riportate alcune combinazioni composte dalle durate 4 e 2, l’alunno
dovrà eseguirle sia singolarmente che in gruppo facendole precedere dalla fase di inizio e contando
sempre ad alta voce.

Esercizio 4a e 4b
La novità di questi esercizi è rappresentata dalla durata 1.
Nel rappresentare una successione ritmica composta da durate diverse in alcuni frangenti bisognerà
battere due volte consecutivamente entrambe le mani (per rappresentare la durata 1) come è
indicato nelle illustrazioni; si tratta di un movimento nuovo quindi i tempi e le modalità di proposta
dell’argomento dovranno seguire la medesima procedura adottata per gli esercizi precedenti.

Le note
A questo punto è possibile associare le durate studiate (4, 2 e 1) ai corrispondenti simboli musicali:
durata 4 alla BREVE, durata 2 alla MINIMA e durata 1 alla SEMIMINIMA (pag. 11 per i simboli
musicali corrispondenti).
I due fattori che contraddistinguono i vari simboli (e quindi permettono di distinguerli e riconoscerli)
sono la presenza (sopra o sotto, a destra o sinistra) o l’assenza della stanghetta e la tipologia del
pallino della nota (vuoto o pieno).

Per aiutare gli alunni nel processo di memorizzazione possono essere inventate esercitazioni alla
lavagna sotto forma di dettato come ad esempio:
 la maestra chiede all’alunno di disegnare alla lavagna una nota la cui durata sia 4, 2 o 1
 far disegnare alla lavagna a libera scelta dell’alunno uno dei tre simboli musicali studiati e
chiedere successivamente a quale durata corrisponda.

Esercizi 5a e 5b
Dal punto di vista della rappresentazione sono uguali agli esercizi 4 a e 4 b, la differenza consiste
nel cambiamento del codice di scrittura, pertanto eventuali errori saranno da valutare se imputabili
ad incertezze precedenti (ritmo o coordinazione, in tal caso si rende necessario un ripasso) oppure
dovute al nuovo codice non ancora interiorizzato.

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Capitolo 2 - Coordinazione arti superiori – arti inferiori – voce

Note agli esercizi

Esercizi 6, 6a e 6b
La novità principale di questo secondo capitolo consiste nell’aggiunta dell’uso degli arti inferiori.
Osservando le illustrazioni si potrà notare come gli arti inferiori si debbano muovere sempre in
alternanza ed essere coordinati con la voce, (la medesima gamba non deve mai compiere due battiti
consecutivi); la mani invece dovranno essere usate non più sul banco ma una contro l’altra e battere
solamente in corrispondenza del numero 1.

Fondamentalmente si tratta di riprendere le durate studiate precedentemente (4, 2 e 1) ma rappresentarle


in modalità diversa e più completa dando così alla classe nuovi stimoli e alzare il livello di difficoltà;
questo percorso durerà dalle 4 alle 5 lezioni.

Nel proporre alla classe questa nuova modalità di rappresentazione bisognerà seguire la medesima
modalità seguita per gli esercizi precedenti e cioè:
 rappresentazione guardando l’illustrazione
 rappresentazione individuale di fronte alla classe
 rappresentazione mnemonica individuale e collettiva (dal piccolo gruppo al gruppo classe)

La fase di inizio dovrà essere svolta con la voce e le gambe senza utilizzare le mani.

Esercizio 7
Le sequenze ritmiche di pag. 21 e 22 sono composte dai medesimi simboli studiati precedentemente e
quindi la loro durata rimarrà invariata ma saranno rappresentati nel modo descritto in questo capitolo.

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Capitolo 3 - Articolazione voce-gambe e voce-mani
nella rappresentazione della durata dei suoni

Premessa
Fino ad ora sono stati studiati i simboli musicali nel loro aspetto ritmico percussivo e quindi è stato
possibile contare ad alta voce la loro durata (4, 2 oppure 1); la novità introdotta in questo capitolo
consiste nel rappresentare queste durate sottoforma di suoni, con la pronuncia della sillaba la.

Quanto fatto fin ora verrà utilizzato in modo diverso e cioè mentre si canta un suono con la voce
bisogna contare a mente la sua durata ritmica (quello che prima si pronunciava ad alta voce).

Nelle illustrazioni con il termine cantare si intende l’emissione di un suono costante senza modificarne
l’intonazione, ogni alunno sarà libero di trovare il suo a seconda della sua voce e personalità, quando
poi l’esercizio verrà svolto in gruppo sarà necessario invece intonare la sillaba la (come da illustrazioni)
su un suono uguale per tutti.

Note agli esercizi

Esercizi 8 e 8a
Quando si deve cantare una durata superiore a 1 la vocale a deve essere mantenuta costante per
tutti i movimenti delle gambe successivi al primo (dove si pronuncia la sillaba “la”), senza cioè
interrompere il suono oppure modificarne l’altezza (mantenere sempre lo stesso suono) o il volume,
fra un passo e l’altro.

Esercizi 8b
Nel cantare la durata 1 ad ogni colpo dei piedi corrisponderà un la e dovrà essere separato da quello
successivo.

Esercizi 8c
A differenza degli esercizi precedenti le gambe restano ferme e il ritmo sul quale rappresentare i suoni
viene scandito dalle mani.

La scala diatonica

La studio della scala musicale dovrà essere posto come un gioco basato sull’osservazione e la capacità
di relazionare fra loro i gradi della scala.
Questo lavoro dovrà essere svolto guardando il disegno della scala e ponendo agli alunni domande di
questo tipo: “siamo alla nota DO, quale nota troviamo salendo di un gradino?” (risposta RE) oppure
“siamo alla nota DO, quale nota troviamo scendendo di un gradino?” (risposta SI)

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La nota DO corrisponde alla nota di arrivo della scala precedente e di partenza della scala successiva
quindi ha una duplice funzione, di conseguenza esiste un solo DO e non due (uno di partenza e uno
di arrivo).

Per questo corso è previsto solamente il movimento per gradi congiunti, cioè salire e scendere di un
gradino in relazione ad una nota di partenza.

Per favorire la memorizzazione possono essere svolti in classe molti giochi dove il docente potrà
interagire con gli alunni oppure fare interagire fra di loro gli alunni in questo modo:
 posizionare due alunni uno di fronte all’altro, uno pone domande del tipo: “siamo alla
nota DO, quale nota troviamo salendo di un gradino?” (risposta RE) oppure “siamo alla
nota DO, quale nota troviamo scendendo di un gradino?” (risposta SI) oppure: “siamo alla
nota SOL, che nota troviamo salendo e quale scendendo di un gradino?” (risposta: LA e
FA) e l’altro risponde
 dare un tempo limite (1 min.) entro cui terminare la prova assegnando un punto per ogni
risposta corretta e togliendo un punto ad ogni risposta errata; la prova potrebbe concludersi
anche con un punteggio negativo
 dividere la classe in tanti gruppi da 2 alunni
 tenere una classifica contenente i dati di ogni prova per stimolare lo studio e tenere sempre
verificati i progressi.

Fare eseguire prove scritte alla lavagna come esercizio n.9 e 9 A coinvolgendo sempre l’intera classe
nella correzione.

Esercizi 10, 10a, 10b, 10c


Quando la classe avrà raggiunto un buon livello di memorizzazione della scala e gli esercizi saranno
svolti senza l’uso del disegno della scala, si potrà associare la scala ai valori musicali studiati cantando
i nomi delle note (senza cambiare il suono) tenendo il tempo con le gambe o con le mani nei seguenti
modi:
 partendo da DO assegnare ad ogni nota un nome diverso seguendo l’ordine ascendente della
scala
 partendo da DO assegnare ad ogni nota un nome diverso seguendo l’ordine discendente della
scala

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Capitolo 5 - Ascolti: strumenti, loro forma e timbro

Premessa
Questo capitolo non presenta esercizi di coordinazione o pratici come quelli svolti nei capitoli
precedenti ma si tratta di impostare un percorso che stimoli i processi cognitivi legati al riconoscimento
e discriminazione di figure e suoni basato sull’ascolto.
Gli strumenti musicali possono essere riconosciuti e distinti per due caratteristiche: aspetto e timbro
(tipo di suono).
Scopo di questa parte di programma è principalmente abituare gli alunni alla concentrazione
e al silenzio durante gli ascolti; attraverso poi lo studio degli strumenti sviluppare la capacità di
memorizzazione e di relazionare fra loro le varie competenze acquisite.

Inizialmente si faranno dei giochi individuali e collettivi come memory utilizzando le schede degli
strumenti, mentre gli ascolti verranno tenuti all’inizio e alla fine della lezione ( 2 min.) senza fare
l’associazione allo strumento e senza ripetizioni ma lasciando agli alunni il tempo di percepire le
differenze timbriche (cambiando l’ordine di esecuzione ad ogni lezione) chiedendo e pretendendo
assoluto silenzio e concentrazione.

In un secondo momento, quando il docente riterrà la classe aver raggiungo un buon livello nell’ascolto
e in grado di distinguere gli strumenti guardando la loro forma e percepito le differenze timbriche e
tematiche si potrà presentare alla classe a quale strumento corrispondono le singole tracce audio.

A questo punto dopo ogni ascolto verrà chiesto a quale strumento corrisponde.
Anche per gli ascolti possono essere strutturati momenti ludici come ad esempio distribuire le figure
degli strumenti a 9 alunni, al termine di ogni ascolto dovrà alzarsi l’alunno con la scheda dello
strumento ascoltato e mostrare alla classe che farà da giuria.

Possono essere svolte anche verifiche utilizzando la scheda verifica di pag. 12 di questa guida.

Associare il timbro allo strumento per trovare la fonte sonora


In ogni strumento il suono si origina in modo diverso e ne determina le caratteristiche del timbro.
A questo punto ad ogni ascolto verrà chiesto ad un alunno di quale strumento si tratta per poi prendere
la figura giusta ed ad un altro alunno di trovare la scheda relativa alla fonte sonora corrispondente
creando molte situazioni di gioco come:
distribuire alla classe le schede riguardanti gli strumenti e le fonti sonore; dopo ogni ascolto dovrà
alzarsi l’alunno con la scheda dello strumento e successivamente quello con la scheda riguardante la
fonte sonora.

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UNITÀ DI APPRENDIMENTO N. 1
titolo: COORDINAZIONE RITMICO-CORPOREA (capitolo 1, 2 e 3)

OBIETTIVI DI  utilizzare la voce e il proprio corpo per riprodurre una sequenza


APPRENDIMENTO ritmica in contesti individuali e collettivi.

 l’alunno gestisce diverse possibilità espressive della voce, imparando


ad ascoltare se stesso e gli altri, attraverso l’uso della notazione
TRAGUARDI DI musicale;
SVILUPPO DELLE  l’alunno articola combinazioni ritmiche applicando schemi
COMPETENZE
elementari; le esegue con la voce, il corpo e strumenti a percussione;
le trasforma in brevi forme rappresentative.

 gestire il proprio corpo in autonomia in contesti individuali e


collettivi;
OBIETTIVI
FORMATIVI  percepire la scrittura musicale come linguaggio di comunicazione
scritta e orale.
MEDIAZIONE E INTERPRETAZIONE DIDATTICA

MATERIALI  strumenti a percussione: tamburelli, legnetti, bacchette, tamburi.

 esecuzione di una sequenza ritmica scritta rappresentata da note:


• in contesti individuali e collettivi,
METODOLOGIA • con strumenti a percussioni,
• con la voce (senza intonazione degli intervalli).

TEMPI  da settembre a giugno.

 esecuzione compiti a casa e in classe;


VERIFICHE  attenzione e interesse nel corso delle lezioni;
 risultati delle esercitazioni svolte in classe;
 abilità/difficoltà soggettive di tipo motorio, cognitivo e relazionale.

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UNITÀ DI APPRENDIMENTO N. 2
titolo: LA SCALA DIATONICA (capitolo 4)

OBIETTIVI DI  memorizzare la scala (successione di note per gradi congiunti) in


APPRENDIMENTO senso ascendente e discendente cambiando la nota di partenza.

 l’alunno apprende la scala come una successione di note strutturata


TRAGUARDI DI con una logica ben precisa;
SVILUPPO DELLE  l’alunno articola ogni singola nota ponendola in relazione alla
COMPETENZE
precedente e alla successiva.

 creare propri schemi mentali per la memorizzazione;


OBIETTIVI  potenziare la capacità di memorizzazione
FORMATIVI
 percepire la scala musicale come un linguaggio logico-matematico.

MEDIAZIONE E INTERPRETAZIONE DIDATTICA

 disegno della scala


MATERIALI  schemi da compilare appositamente predisposti.

 esercizi orali utilizzando il disegno della scala


METODOLOGIA  esercizi orali di memorizzazione (senza il disegno della scala)
 prove scritte con compilazione di schemi preposti.

TEMPI  da febbraio a giugno.

 esecuzione compiti a casa e in classe;


VERIFICHE  attenzione e interesse nel corso delle lezioni;
 risultati delle esercitazioni svolte in classe;
 abilità/difficoltà soggettive di tipo mnemonico e logico-
matematiche.

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UNITÀ DI APPRENDIMENTO N. 3
titolo: ASCOLTO (capitolo 5)

OBIETTIVI DI  saper discriminare gli elementi timbrici e tematici di un brano


APPRENDIMENTO musicale.

 l’alunno gestisce diverse possibilità espressive dei suoni imparando


TRAGUARDI DI ad ascoltare;
SVILUPPO DELLE  l’alunno riconosce i vari timbri e li associa alle relative fonti sonore
COMPETENZE
(strumenti musicali).

OBIETTIVI  percepire gli elementi comunicativi dei diversi stili comunicativi;


FORMATIVI  percepire le caratteristiche timbriche degli strumenti musicali.

MEDIAZIONE E INTERPRETAZIONE DIDATTICA

 Cd audio appositamente preparati


MATERIALI
 schede illustrative degli strumenti oggetto di studio.
 ascolto di cd audio in contesto collettivo e riconoscimento dello
strumento
METODOLOGIA  posta in visione una scheda raffigurante uno strumento musicale
saperne dire il nome.

TEMPI  da febbraio a giugno.

 esercitazioni in classe;
VERIFICHE  attenzione e interesse nel corso delle lezioni;
 risultati delle esercitazioni svolte in classe;
 abilità/difficoltà soggettive di tipo cognitivo e relazionale.

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Verifica di ascolto

NOME___ ________________________ COGNOME __________________________________

CLASSE ________________ DATA______________________

1. SCRIVI SOTTO OGNI STRUMENTO IL SUO NOME

2. SCRIVI SOTTO OGNI STRUMENTO IL NUMERO CORRISPONDENTE


ALL’ASCOLTO.

_____________________ _____________________ _____________________

_____________________ _____________________ _____________________

_____________________ _____________________ _____________________

TROMBA XILOFONO RULLANTE



VIOLINO PIANOFORTE FLAUTO TRAVERSO

CHITARRA CLARINETTO SAXOFONO

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