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Egemonia e modernità

Gramsci in Itali a
e nella cultura internazionale

a cura di
Fabio Frosini e Francesco Giasi

vi ella
MARTIN CORTÉS E RAUL BURGOS

Le eredità di Gramsci in Argentina*

Consapevoli della sfida rappresentata dal tentativo di produrre un testo


che non sia la mera ripetizione di ciò che è già stato scritto sullo stesso
argomento, né un semplice aggiornamento della bibliografia prodotta di
recente, partiamo da una certezza iniziale: le idee gramsciane si trovano
disseminate e radicate nella cultura politica argentina. Detto in linguaggio
gramsciano (e seguendo la tradizione interpretativa di Juan Carlos Portan-
tiero e José Aric6 ), possiamo affermare che Gramsci è stato tradotto con
successo in argentino. Ciò non significa omogeneità di interpretazioni; al
contrario, la lotta per il senso dell'eredità di Gramsci è un segno di ciò
che chiamiamo "disseminazione". Esiste in Argentina un'ampia rete di in-
terpretazioni e progetti diversi che, rivendicando per sé l'interpretazione
egemonica, creano quello che potremmo chiamare un "campo discorsivo
gramsciano" per il controllo del quale si svolge un'aspra disputa.

1. Contrappunto

Come punto di partenza, vorremmo proporre un confronto con Perry


Anderson, che nel luglio del 2016 pubblica nella «New Left Review», il
saggio The Heirs of Gramsci. La pubblicazione ci è sembrata un'eccel-
lente opportunità per discutere della diffusione di Gramsci in Argentina,
in contrasto con una concezione curiosamente (auto )centrata nel Regno
Unito, utilizzandola per ricostruire l'itinerario di Gramsci fuori dall'Italia.
Anderson afferma, nelle prime righe del suo articolo:
La prima traduzione [dei Quaderni del carcere] in assoluto si ebbe all'ini-
zio degli anni Settanta, con l'antologia a cura di Quintin Hoare e Geo:ffrey

* Traduzione di Valentina Drago.


448 Martin Co1iés e Raul Burgos
; Le eredità di Gramsci in Argentina 449

I
Nowell-Smith (Londra, 1971), che diede loro un pubblico globale, essendo i no già stati pubblicati i primi due volumi dell ' edizione tematica dei quader-
probabilmente la versione più consultata in tutto il mondo. 1 ni: nel 1958 Il materialismo storico e la.filosofia di Benedetto Croce e nel
1960 Gli intellettuali e! 'organizzazione della cultura.
La falsità della prima parte dell'affermazione, evidente a qualunque David Forgacs, anch'egli fonte fondamentale dell'articolo di Ander-
studioso di scienze sociali in Argentina o in Brasile, sembra assurda per son scrisse nel 1989: «Fuori dall'Italia, in nessun luogo tranne la Gran
un autore del calibro di Anderson, che ignora sovranamente la storia della Bre~agna gli scritti di Gramsci hanno esercitato un'influenza così prolun-
diffusione del pensiero gramsciano in America Latina, soprattutto in Ar- gata, profonda e diversificata». 5 Questa posizione è evidentement~,la fon-
gentina e Brasile. E non è il solo, poiché anche Eric Hobsbawm, tra gli te degli equivoci di Hobsbawm e Anderson, che appare ancora ptu grave
altri, segue un approccio simile. perché nel 1989 la diffusione in Americ~ Latin~ era gi.à ar:ipiamente cono~
Nel suo libro How to Change the World, come detto, Hobsbawm dedica sciuta e internazionalmente ben consoltdata, m semman come quello d1
due capitoli a Gramsci in cui afferma: «fuori dall'Italia, sembra che i paesi MoreÙa nel 1980 e altri, anche in Italia. Per esempio nel 1989 si tenne il
di lingua inglese siano stati i primi a manifestare un interesse costante per convegno internazionale di Formia, al quale partecipò Forgacs stesso con
Gramsci». 2 Nel secondo dei capitoli menzionati, intitolato «La ricezione di un contributo su Le edizioni inglesi di Gramsci, in cui però sembra non
Gramsci», impressionano gli scarsi riferimenti alla diffusione del pensiero aver ascoltato alcuni altri oratori: José Aric6, che presentò il saggio su Il
del comunista italiano in America Latina. E si noti che il libro è del 2011, ruolo degli intellettuali argentini nella d{ffusione di Gramsci.i~ Amer~ca
quando già circolava una ricca bibliografia online sul tema. Nella seconda Latina, Carlos Nelson Coutinho con La ricezione di Gramscz zn Brasz!e,
parte del capitolo, «Gramsci in inglese», Hobsbawm afferma: «Un giovane Dora Kanoussi con il suo Gramsci in Messico. 6
storico britannico ha compilato quella che probabilmente è la prima anto- Comunque, nel caso di Anderson .em~rg~ ~n'~ltra singola~i:à, poich~
logia delle sue opere in lingua non italiana».J Lo storico inglese si riferisce sembra interessato a seguire le pubbl1caz10111 1tahane sulla d1ftus1one d1
a The Modern Prince and Other Writings, un'antologia di testi precarcerari Gramsci nel mondo e nella prima nota a piè di pagina dell'articolo cita i
e dei Quaderni tradotta e pubblicata da Louis Marks nel 1957. Hobsbawm, volumi Gramsci in Europa e in America, curato da Antonio Santucci nel
dunque, non era a conoscenza della pubblicazione delle lettere dal carcere 1995 (Roma-Bari, Laterza), e Gramsci in Asia e in ~fri,ca, .curato .d~ A~­
fatta dalla casa editrice comunista argentina Lautaro nel 1950? O non la namaria Baldussi e Patrizia Manduchi nel 20 I O(Cagltan, A1psa Ed1Z1om).
considerava un"'antologia dei testi di Gramsci"? Evidentemente non era a Nel primo troviamo un testo di Coutinho sul Brasile e uno di Osvaldo
conoscenza dell'intenso lavoro di Héctor Pablo Agosti negli anni Cinquan- Fernandez Diaz sull'America Latina, non considerati da Anderson. Inol-
ta, che utilizzava le categorie gramsciane per ripensare la storia nazionale, tre, sfugge sorprendentemente dai suòi riferimenti Studi gra:nsc~ani nel
né del progetto di tradu zione ed edizione dci Quaderni in Argentina, sul mondo. Gramsci in America Latina, a cura di Dora Kanouss1, Giancarlo
quale ritorneremo. Questa disinformazione gli permette di "sintetizzare" le Schirru e Giuseppe Vacca, pubblicato nel 2011, dove avrebbe ~otuto pren-
sue affennazioni nel modo seguente: «Riassumendo, nel 1960 si conosceva dere coscienza della straordinaria diffusione latinoamericana, 111 particola-
più di Gramsci nel mondo di lingua inglese che in qualunque altra parte re dell'esperienza argentina,7 di cui ci occupiamo in questo saggio.
fuori dall'Italia, anche se ben poco».~ Tuttavia, in Argentina, nel 1960, era-
5. D. Forgacs, Gramsci and Marxism in Britain, in «New Left ReYiew», I, 176 (1989),
1. P. Anderson, The Heirs o/Gramsci, in «New Left Review», 100 (2016), pp. 71-97, pp. 70-88, p. 70. . . . . . .
p. 79. 6. Cfr. Gramsci nel mondo, Atti del Convegno internaz10nale d1 studi gramsc1an1,
2. E.J. Hobsbawm, How to Change the World, London, Little, Brown, 2011; trad. spa- Formia, 25-28 ottobre 1989, a cura di M.L. Righi, Roma, Fondazione Istituto Gramsci-
gnola, Como cambiar el munda, Barcelona, Critica, 2011, pp. 319-320, da cui si cita (trad. Regione Lazio, 1995. . . .
it. Come cambiare il mondo, Milano, Rizzali, 2011). 7. R. Burgos, Sessant'anni di presenza gramsciana ne'.fa cultura argent1~a, m Studi
3. Ivi, p. 345. gramsciani nel mondo. Gramsci in America Latina, a cura d1 G. Vacca, G. Schirru, D . Ka-
4. Ibidem . noussi, Bologna, il Mulino, 2011 , pp. 26-58 .
450 Martin Cortés e Raul Burgos Le eredità di Gramsci in Argentina 451

Il nostro viaggio attraverso le dense e lunghe vicissitudini della tra- torial Futuro). Lì l'autore utilizza per primo elementi analitici dell'opera
duzione di .Gramsci in Argentina, che inizia negli anni Cinquanta, deve di Gramsci per riflettere sul processo storico argentino. L'impresa teorica
confrontarsi con questo tipo di equivoci , che purtroppo non sono frequenti verrà continuata e sviluppata fondamentalmente nei suoi libri Naci6n y
soltanto tra i lettori inglesi. Di fatto abbiamo ascoltato proprio in Italia- in cultura e El mito liberal, entrambi del 1959.
occasione delle celebrazioni del! 'anno gramsciano 2017 - citazioni della Nel febbraio del 1953, Agosti scrive una breve ma incisiva presentazio-
posizione di Hobsbawm prese come l'effettivo percorso di Gramsci fuori ne della conferenza L'antifascismo di Antonio Gramsci, di Palmiro Togliat-
dalla penisola.
ti. Agosti concludeva il testo presentando Gramsci non solo come «forse
Ad ogni modo, indipendentemente dal problema del disconoscimen- l'esempio più ammirevole di energia morale», ma anche come «~sempio
to dell'esperienza latinoamericana, sembra che non vi siano dubbi sulla ugualmente ammirevole di acutezza critica». Nella Prefazione al pnmo vo-
formazione nel R~gno ~nito di un campo culturale gramsciano, dal quale lume dei Quaderni del carcere pubblicato dall 'Editorial Lautaro nel 1958, El
emergeranno negli anni Ottanta gli "eredi" di cui Anderson tratta nel suo materialismo hist6rico y lafìiosofla de Benedetto Croce, Agosti affem1a:
articolo (Stuart Hall, Ernesto Laclau, Ranajit Guha e Giovanni Arrighi).
_Chiudiamo qui la ~riti ca delle affermazioni diAnderson (e Hobsbawm), Ben conosciuta è la lotta [di Gramsci] per salvare l'autenticità creatrice del
precisando che l'espenenza di "naturalizzazione" che lo studioso descrive marxismo, liberandolo dalle incrostazioni positivistiche da un Iato, così come
dal cieco determinismo economico[ ... ]. C'è in lui una costante reazione con-
per il Regno .u.nito è, a modo suo, anche l'esperienza argentina, e quindi
tro l'interpretazione meccanicistica degli eventi sociali, come si può vedere,
sarebbe possibile pensare a elementi comuni e a paralleli interessanti, a per esempio, nell'acutezza critica con cui esamina i lavori di Bucharin.8
condizione, ovviamente, di intraprendere seriamente letture comparate.
Tuttavia nel 1961, poco prima che il Partito comunista del!' Argentina
(Pca), come vedremo, venisse costretto al silenzio su Gramsci e che lo
2. La disseminazione stesso Agosti si arrendesse o facesse un passo indietro nell'uso del suo
pensiero, scriveva nella Prefazione a Literatura y vida nacional:
Proseguiremo mostrando i meandri della traduzione di Gramsci in Ar-
Tra tutte Ie "note" di Gramsci, poche come queste sono così utili al lettore ar-
gentina, a cominciare dalla corrente che aveva Héctor Pablo Agosti come
gentino. C'è una grande analogia tra i problemi sorti dallo sviluppo culturale
punto di riferimento dall'inizio degli anni Cinquanta, la quale si differen- italiano che l'illustre pensatore ha affrontato nei suoi Quaderni del carcere,
zierà in un ventaglio di correnti teoriche di cui tratteremo brevemente. e i motivi del nostro dibattito culturale, che si offrono alla considerazione e
all'esame contemporaneo. Non c'è uguaglianza, non c'è nemmeno presen-
La corrente agostiana tazione simmetrica delle questioni; però la loro somiglianza è indubbia, a
cominciare dal divorzio tra gli intellettuali e il popolo-nazione che costituisce
Le origini della tendenza che affrontiamo in questa sezione si devono uno dei dati tipici nel processo sociale argentino. 9
cerc~re nell'e~perienza ~eorica e politica dell'intellettuale e dirigente del
Partito comunista argentmo Agosti, che è stato, indiscutibilmente, la figura L'iniziativa di Agosti, relativamente isolata all'interno del Pca, venne
centrale per l'introduzione e diffusione di Gramsci in Argentina e in Ame- accompagnata da un gruppo di giovani riuniti attorno a lui (Aric6 e Por-
rica Latina. tantiero, tra gli altri), base della tendenza "passatopresentista" che esami-
Come abbiamo già detto, Gramsci venne tradotto per la prima volta neremo tra poco.
nel. 1950 con la pubblicazione delle lettere dal carcere da parte dell'Edi-
tonal Lautaro. Tuttavia, il fatto più rilevante in tema di introduzione del 8. H.P. Agosti, Prologo ( 195 8), in A. Gramsci, El muterialismo hist6rico y la filosofia
pensiero del comunista sardo in territorio argentino è stata la pubblicazione de Benedetto Croce, Messico, Juan Pablos, 1986, p. 7 (corsi vo nostro).
9. H.P. Agosti, Prologo a la edici6n argentina (1961), in A. Gramsci, Literaturay vido
un anno dopo, nel 1951, del libro di Agosti Echeverria (Buenos Aires, Edi- nacional, México, J uan Pablos, 1986, p. I O.
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Negli anni Ottanta si osserva un nuovo interesse della tradizione comu- fedeltà all'ideale comunista, come Juan Gelman, Ernesto Giudici, José
nista per la ricostruzione della presenza di Gramsci nel percorso di Agosti, Luis Mangieri, Alberto Brocatto e Andrés Rivera» e «altri casi», non citat~
e negli ultimi decenni abbiamo la comparsa di importanti contributi. In que- da Bor6n, fra i quali non è difficile immagina~e che_ compre~d~. a!1~he ~
sta direzione si possono leggere i lavori di Mabel Thwaites Rey, Edgardo ''passatopresentisti", nei quali «la rottura con_ il Part~to segn~ l m~z10 di
Logiudice e Leandro Ferreyra, 10 e specialmente le ricerche di Daniel Cam- un' irreversibile e opportunistica capitolazione ideologica che h getto tra le
pione.11 Negli ultimi anni, inoltre, sono stati pubblicati scritti che non solo braccia della borghesia e dei suoi apparati politici e ideologici, c~le~rando
rivendicano il lavoro e la figura di Agosti, ma lo fanno mettendo in rilievo, ossessivamente una presunta "crisi del marxismo" usata per gmstrficare
in maniera incisiva, l'originalità della sua traiettoria a fronte dei contributi l'ingiustificabile» .' 4 Non è esattamente l'argomento di _questo_ lavoro, ma
gramsciani successivi, specialmente quelli di Aric6 e dei suoi compagni di seguendo le piste di questa classificazione_ si possono nnt~·a~ciare alm~no
«Pasado y Presente» . Tale è il caso del recente libro di Alexia Massholder in parte le polarizzazioni che _attrav_ersano Il_ campo delle smistre argentine
El Purtido Comunista y sus intelectuales. Pensamiento y acci6n de Héctor' dagli inizi del periodo post-dittaton~le ?egh _a~ni Ott~n~a. . .
P Agosti, un appello a favore di Agosti, nel quale l'autrice non solo cerca Néstor Kohan, uno dei più prolifici teonci mar~ist1_ar~enti~i c~ntem~
di salvare la figura dcl pensatore comunista, ma anche di distruggere quel- poranei, è stato un pioniere nel recupero di A~~stl. Dieci anni pnm~ d~
la che considera la leggenda della corrente "passatopresentista". Secondo Massholder (e di Bor6n) sottolineava anch'egli li valore dellafedelta di
Massholdcr, l'espulsione di Aric6 dal Pca lo aveva portato a un «regola- Agosti, pur riconoscendo i limiti del teorico comunista:
mento di conti», che consisteva nel depurare «gradualmente Gramsci del Agosti è stato brplante, pr~cursore e origina!c: S_i è assunto un impegno. È
suo orizzonte decisamente rivoluzionario per convertirlo in un teorico poco stato in carcere. E stato lucido e leale. Non s1 e piegato. Non ha _avuto pa~ra
più che inoffensivo, le cui categorie analitiche possono applicarsi indipen- di contraddire la cultura uflìcial e argentina. Ha affermato un pensiero propno,
dentemente dagli obiettivi politici di coloro che le usan0>>.'2 Di conseguenza, contrario alle mode. Questo è il meglio di Agosti, il più ricco, attuale~ dure-
per l'autrice sarebbe "inadeguato" qualificare Aric6 e «Pasado y Presente» vole. Tuttavia, accettando la "divisione del lavoro" [imposta d~I partito],_ ha
come "gramsciani'', soprattutto a partire da l periodo dell'esilio messicano, finito per subordinare la sua riflessione alla vigilanza di Codovilla e _a lla 1111:-
quando le loro opinioni politiche non erano più marxiste. Aric6 e i suoi pl acabil e disciplina settaria dcl suo appar~to. In questo ~o.do, ha sac~1ficato 11
tanto di creativo che c'era in lui alla cornice banale, ashssiante e rudunentale
compagni avrebbero smesso allora di essere fedeli al pensiero di Gramsci. 5
dello stalinismo. Questo è stato il suo limite e il suo dramma. '
Nella Prefàzione al libro di Massholder, Atilio 8or6n riprende gli stes-
si argomenti con i quali già dagli anni Ottanta aveva elaborato una forte
critica alla corrente teorica che riesamineremo più avanti. 13 Bor6n difende La corrente "'passatopresentista ..
la scelta di Agosti «d i restare nel partito comunista fino alla fine dei suoi « Pasado y Presente» nacque all'interno del Partito comunista argenti~
giorni» e riconosce le ragioni di quegli intellettuali che «vennero espulsi in no nel 1963 , nella città di C6rdobaY' La rivista provava a introdurre alcurn
maniera inappropriata dalle file del partito», stabilendo due categorie: da
un lato, quelli («quasi tutti» gli espulsi) che «avevano mantenuto la loro 14. A. Boròn, A modo de Prà/ogo, in Massholder, El Partido Comunista y sus inte-
/ectuales, p. 19. . , . . .
IO. M. Thwaites Rey, E. Logiùdicc, L. Ferrcyra, Gramsci mirando al sur: sohre la he- 15. N. Kohan. Héctor P Agosti. introduci or de Gramscz en America Latzna, http .//
ge111onia en los 90, Buenos Aires, Koh c n asociados, 1994. www.acessa.com/gramsci/ 0 page=vis uali zar&id= 165 . . .
J I. D. Campione, Para /eer a Gramsci, Buenos Aires, Ediciones del Ccc, 2007. 16. La storia di questa grande impresa politico-culturale è già stata raccontata_111 :·'.1r1
12. A. Massholder, El Partido Comunista y sus intelectuales. Pensamiento y acci6n de modi: cfr. H. Crespo, Celebraci6n del pensamiento de ]osé Aric6, C6rdoba, ,Agenc1a (or-
Héctor P. Agosti, Bueno~Aires, Luxcnburg, 2014, p. 317. doba C ultu ra, 200 l; R. Burgos, Los gramscianos argentinos. Cultura y pollf~ca en la n
13. Cfr. A Bor6n, O. Cuéllar, Apuntes criticos sobre la concepciòn idealista de la he- periencia de ""Pasado y Presente"", Buenos .Aires, Siglo XXI , 2004; M. C011es, Un 111H"'.'"
gemonia, in «Revista Mexicana de Sociologia», XLV, 4 (ottobre-dicembre 1983), pp. marxismo para América Latina. ]osé Arico: traducto1: editor, zntelectual, Buenos A llL '.
1143-11 77. Siglo XX I, 2015.
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dib~ttiti t~orici e politici all'interno del partito, e a riesaminare il rapporto di massa, che porta a un recupero di alcuni testi giovanili di Gramsci. li pri-
tra ti partito e la classe lavoratrice tornando ancora una volta al problema mo numero, doppio, del 1973, presenta alcuni testi gramsciani del "biennio
d~l peroni~mo. Tra il 1963 e il 1965, durante la prima fase della pubblica- rosso", introdotti da Aric6. Allo stesso tempo, a partire dall'editoriale, la
zione, uscirono nove numeri, e tre nella seconda fase del 1973. rivista inserisce l'analisi di classe nel problema del peronismo e anche su
Ri~ordandone l'esperienza, negli anni Ottanta, Aric6 (1988) definiva i questo ricorre a Gramsci:
membn del gruppo come «guevaristi togliattiani», 17 e lì compaiono chiara-
mente le due anime di «Pasado y Presente». Figli della rivoluzione cubana Parafrasando Gramsci, se nell'Italia degli anni Venti la "questione contadi -
e dell'espan~}.on~ e ~inn~;,amento del ma~ismo ne_gli an~i Sessanta; e pro- na" si esprimeva come "questione vaticana" e come "questione meridionak",
fondamente ital1a111zzati nel loro modo di concepire la discussione teorica cioè, la presenza di una classe definita in termini economici doveva esserl"
e politica: co~ Togliatti si presenta il comunismo italiano come l'opposto di specificata per operare politicamente con essa, in tennini ideologici e gcogr;1
~uello argen~mo. Gramsci era quindi, prima che un'affiliazione specifica, fico-culturali, nel! ' Argentina di oggi la "questione operaia" non può essnL'
separata dalla "questione peronista''. Si tratta di un dato, non di una teoria. '11
il re~e:ente_ ~1 una grande operazione culturale che aspirava a trasformare i
modi m cui Il :nondo delle sinistre pensava sé stesso. Non possiamo riper- II peronismo sembra quindi rappresentare l'enigma della nazione i11
correre esaustivamente la presenza di Gramsci in tutti i numeri della rivi- Argentina, evocando la "traduzione" di Gramsci. La combinazione dcll;1
sta, tuttavia potremmo forse evidenziare almeno due usi forti che ricorrono "questione operaia" e della "questione peronista" non è altro che un modo
nei vari numeri: nei primi, i riferimenti a Gramsci sembrano in sostanza per allacciare un punto di vista marxista ali' esperienza peronista della clas-
collegati a una ricerca volta a comprendere i dilemmi nazionali argentini, se lavoratrice.
soprattutto perché l'incomprensione di questi - del "fatto peronista" - è ciò I Quaderni di «Pasado y Presente», progetto editoriale associato ~il
che spiega anche la scissione tra intellettuali e popolo. 18 Il problema della gruppo, finiscono nel 1983, mentre la rivista ~veva pubblica~o il suo ulti1~1 .o
s_ovrapposizione tra il divorzio marxismo/movimento operaio e intellettua- numero quasi dieci anni prima. Da allora, spiccano alcune imprese pol1l1-
h/popolo sembra a volte, nella linea tracciata da Aric6, associato a una co-culturali ispirate a «Pasado y Presente». In primo luogo, durante l' esi I io
p_ossib!l~ soluzione. d_i stampo "guevarista", soprattutto quando la rivista messicano (tra il 1976 e il 1983), Aric6 e Portantiero animano importanl i
s1 ~vv1c1~a all'an~hs1 - condotta in termini simpatetici - delle lotte per dibattiti sul pensatore sardo grazie alle Nueve lecciones sobre economia .1·
la h?er~z10ne naz10nale (pr~sen~e in vari numeri del 1964). D'altra parte, politica en e! marxismo (Aric6) e Los usos de Gramsci (Portantiero), chl'
nell ultimo numero della pnma fase ( 1965), compare il problema delle lot- illuminano la figura di Gramsci come teorico della politica. Il Messico l'
te di fabbr~ca a _C?rdo~a, ch_e _si moltiplicavano in diversi settori produttivi, anche lo scenario di un grande avvel1imento per l'influenza di Gramsci
e alle quali la nv1sta s1 avv1cma con entusiasmo. 19 Nella seconda fase nel cui partecipano Aric6 e Portantiero, ma anche Ernesto Laclau e altri - , i I
1973, si acc~stano entrambe le problematiche: continuano le indagini ;ulla già menzionato seminario di Morelia su Egemonia e alternative politi!'/1,·
class~ operaia.'~ appare i~1 maniera più definita una preoccupazione per la in America Latina.
tematica consiliare e per il rapporto tra spontaneità e direzione nell 'azione Dopo l'esilio messicano, ricompaiono in Argentina tracce di «Pasado .v
Presente» in alcune iniziative politico-culturali importanti, come il Club d~·
. 17. J. Aric6, La cola del diablo. Itinerario de Gramsci en América Latina, Buenos cultura socialista, fondato nel 1984, e la rivista «La Ciudad Futura». Il pri1111'
Aires, Siglo XXI, 2005 (I ed. 1988).
si caratterizza come raggruppamento intellettuale critico dello "stata] is11w"
18. Cfr. soprattutto J. Aric6, Pasado y Presente, in «Pasado y Presente», I (1963) pp. della sinistra argentina, lontano dalla partecipazione politica diretta (a1K·l1«
1-17; Id., Examen de conciencia, ivi, 4 (1964), pp. 241-265. '
19. Sul. rapporto tra «Pasado y Presente» e le esperienze di lotta sindacale del periodo, se molti suoi membri appoggiano il governo radicale di Raul Alfonsfn). Nvl
cfr. El obrensmo de Pa~ado y Presente: Documentos para un dossier (no publicado) sobre
S1trac-S1tram, a cura d1 H. Schmucler, M. Gordillo, S. Malecki, La Plata, Ediciones Al
Margen, 2009. 20. La "larga marcha " al socialismo en la Argentina, in «Pasado y Presente», 11s . I
( l 973 ), p. 19.
Le eredità di Gramsci in Argentina 457
456 Martin Cortés e Ratti Burgos

1986 esce il primo numero della rivista «La Ciudad Futura», cui partecipano sere poi pubblicato nella seconda fase di «Pasado y Presente», nel 1973. Il
lavoro di Cooke è una critica della strategia del Pca, centrata sulla rottura
anche alcuni protagonisti di «Pasado y Presente»: essa insisterà sui temi del-
tra teoria e pratica, e ispirata al pensiero di Gramsci. Egli scrive: «I grandi
la democrazia politica sviluppando un dialogo intenso con la cultura liberal-
democratica, fondamentale per il rinnovamento delle sinistre. marxisti hanno dimostrato quanto sia facile, anche senza volerlo, rompere
l' unità di teoria e pratica. Gramsci lo ha dimostrato con argomentazioni
«Pasado y Presente» ha lasciato un ' impronta indelebile nel modo di 22
affrontare i problemi nazionali e più in generale teorico-politici in chiave inconfutabili, e la storia politica è piena di esempi al riguardo». •
Il fondamento della sua riflessione sull'incrocio tra sinistra e perom-
gramsciana. Anche nella vita intellettuale e universitaria è rilevante la sua
srno è nella concezione del peronismo come forma politica peculiare del-
eredità grazie alle attività editoriali dei "passatopresentisti" e alla loro for-
za come pensatori originali. 2 1 la classe lavoratrice argentina: «il peronismo è stato il più alto live llo di
23
coscienza a cui è arrivata la classe lavoratrice argentina»; donde il suo
celebre motto: «in Argentina i comunisti siamo noi», ripetuto tante volte
Il gramscismo peronista
nella corrispondenza con Per6n. 24
Seguendo le tracce delle letture gramsciane fra intellettuali peroni- LI caso di Horacio Gonzalez è più esplicito e prolifico, non solo per la
sti negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, si rileva che l'influenza di conoscenza approfondita degli scritti di Gramsci, ma anche perché _i suoi
Gramsci non è presente nella tradizione peronista tanto quanto potrebbe testi sono permanentemente in dialogo - più o meno teso - con quelli della
far sospettare la notevole affinità di categorie e la comune preoccupazi one corrente "passatopresentista". Nel 1971 scrive la Prefazione El principe
per la questione nazionale. modernoy la voluntad nacional-popular, che riproduce u.na parte delleNot~
Le poche figure di inte lletuali peronisti che accolgono Gramsci sono le su Machiavelli. Gonzalez rende esplicita l'intenzione d1 adattare Gramsci
più vicine al mondo delle sinistre. Tra queste, si possono citare fohn Wil- alla sinistra peronista polemizzando con l'utilizzaz ione c~e ne avevan~ fat-
liam Cooke, nel pensiero del quale affiorano alcuni elementi dell'eredità to il Pca in un primo momento e «Pasado y Presente» poi: «li Gramsci che
gramsciana volti a imprimere alla strategia politica del peronismo un carat- affermiamo, scegliamo e traduciamo è per noi peronisti un reage~t~ contro
tere rivoluzionario, e Horacio Gonzalez, un lettore molto attento dell'opera lo stesso ritualismo gramsciano» , egli afferma, per sostenere poi d1 ess~re
di Gramsci, tuttora attivo e intento a combinare la sua interpretazione con lontano dalle dispute sull'ortodossia e dalla necessità di trovare «una guida
altre correnti di cultura politica gramsciana. per comprendere o valutare l'esperienza del nostro popolo, con la quale,
Cooke è stato una delle figure principali della resistenza peronista ne- siamo già ìdentificati». 25 Qui emerge la differenza fondamentale nel suo
gli anni che seguirono al rovesciamento di Per6n nel 1955 . Tra il 1960 e il "uso" di Gramsci: se «Pasado y Presente» muoveva verso Gramsci per av-
1963 visse nella Cuba rivoluzionaria, prendendo atto che il suo tentativo vicinarsi senza paraocchi all'esperienza popolare, i peronisti dichiaravano
di fare del peronismo un movimento rivoluzionario non era condivisa dal di non aver bisogno di questo lasciapassare, perché si consideravano già
suo leader, allora esiliato in Spagna. In questo contesto incontra Gramsci,
che certamente non è una figura centrale nel suo pensiero, ma viene occa- 22. J.W. Cooke, Aportes a la critica del reformismo en la Argentina, in « Pasado Y
sionalmente utilizzato per argomentare l'importanza del peronismo come
Presente», n. s., 2-3 ( 1973), p. 394.
esperienza concreta della classe lavoratrice argentina. 23. J.W. Cooke, La revo/uci611 y el peronismo ( 1967), in Id., La lu cha por la libera-
Durante il suo soggiorno a Cuba, Cooke scrive nel 1961 il suo Apor- ciòn nacional Buenos Aires, Quadrata, 2007, p. 72.
tes a la critica del reformismo en la Atgentina (Contributi alla critica del 24. Per L;na ricognizione più approfondita della lettura di Gramsci da pa11e di Cooke si.
veda S. Amaral, En /as raices ideol6gicas de Mo11toneros: .fohn William Cooke lee a Gramsci
rijòrmismo in Argentina), rimasto inedito per più di un decennio, per es- en Cuba, in «Revista Temas de historia argentina y americana», 17 (201 O), pp. 15-51, http://
bi b\ iotecadigital. uca.edu. ari re posi tori o/revistas/rai ccs- ideo Iogi cas-de-montoneros. ~df. .
25. l l. Gonzalez, Para nosotros, Antonio Gramsci, Prefazione a A. Gramsci, El pn11-
21. Cfr. M. Cortés, José Aric6. Los tiempos latinoamericanos, Buenos Aires, Univer-
sidad Nacional de Generai Sarmiento, 2016. cipe moderno y la voluntad nacional-popular, Buenos Aires, Puentealsina, 1971 , p. 20.
Le eredità di Gramsci in Argentina 459
458 Martin Cortés e Raul Burgos

parte del popolo. Secondo Gonzalez, il grande contributo di Gramsci con- sempre ricordata da Laclau come fondamentale per la sua riflessione. Un
siste nell'impostare tutti i problemi strategici in una prospetti va nazionale percorso segnato dallo straordinario clima intellettuale e politico che si tro-
e nell'obiettivo di costruire una volontà nazional-popolare che sintetizzi vò a vivere tra il colpo di Stato che aveva rovesciato Per6n e il periodo cru-
politica, cultura, filosofia e organizzazione. Questi temi continueranno ad ciale del "cordobazo'', del "rosariazo" e delle altre ribellioni popolari. Una
apparire nei testi scritti per la rivista «Envido», pubblicazione della sinistra formazione intellettuale di altissimo livello, scandita dalla rivista «Contor-
peronista edita tra il 1970 e il 1973. no», dalle discussioni all'interno del socialismo, dal Frente deAcci6n Uni-
Nei testi di Gonzalez la figura di Gramsci assumerà un interesse cre- versitaria (Fau), dal Partido socialista de la Izquierda nacional (Psin), dalla
scente, con il passare del tempo, per la problematica del mito e del "pensiero rivista «Lotta operaia», dall'Università di Tucuman, dall'Istituto Guido di
vivente". Le sue letture sono state un punto di partenza per importanti lavo- Tetta ecc. Laclau dirà in seguito:
ri su Gramsci pubblicati in Argentina nel corso degli ultimi decenni e ri- quando oggi leggo Della grammatologia, SIZ o gli Scritti di Lacan, gli esem-
conducibili a posizioni che potremmo chiamare "nazional-popolari". Oggi, pi che mi vengono sempre in mente non sono di testi fì losofici o letterari;
questa tendenza è molto meno interessata a confrontarsi con la tradizione sono di una discussione in un sindacato argentino, di un contrasto tra slogan
"passatopresentista" e, esibendo una certa affinità tematica, non manca di opposti in una dimostrazione, o un dibattito in un congresso del partito. Joyce
celebrare l'eredità della rivista e delle edizioni di «Pasado y Presente». tornò per tutta la vita alla sua esperienza originaria a Dublino: per me sono
. ~n ri~orno a~ Gramsci "nazionale-popolare" è presente nell'esperienza gli anni di lotta politica nell'Argentina degli anni Sessanta a tornarmi sempre
27
politica k1rchnensta, dal 2003. Non solo sono tornati i concetti di Gramsci in mente come punto di confronto e riferimento politico.
come chiave di lettura della politica argentina, ma anche la domanda sul
Oltre alla sua esperienza politica, Laclau ricorda in alcune interviste il
ruolo degli intellettuali . Gonzalez ha tenuto dal 2005 al 2015 la direzione
percorso di appropriazione di Gramsci nei suoi scritti giovanili. Nutriamo
d_ella Biblioteca nacional de la Repùblica argentina, svolgendo un lavoro
alcuni dubbi sul "gramscismo" del giovane Laclau, poiché vi sono pochis-
rilevante come uno degli animatori principali del gruppo Carta Abierta,
sime tracce dell ' influenza di Gramsci nei testi anteriori a Politica e ideolo-
nato nel 2008 con l'intento di riunire un grande gruppo di intellettuali per
gia en la teoria marxista del 1977, e non sono sufficienti le dichiarazioni
elaborare le novità introdotte dal kirchnerismo.
dell'autore per definire Laclau un gramsciano negli anni Sessanta. Cer-
tamente negli articoli consultabili di quel periodo 28 non si trovano tracce
La "via laclausiana '·' del gramscismo argentino di Gramsci. In The SjJec!fici(v of the Politica/: The Pou!antzas-Miliband
Non è ancora stata pubblicata una biografia di Ernesto Laclau ( 1935- Dehate ( 1975), testi inoppugnabili per verificare l'uso di strumenti teorici
2014 ), né un saggio sull'insieme della sua opera, che comprenda anche i gramsciani, Laclau menziona Gramsci solo una volta, nel corso di una ci-
lavori giovanili. 26 Un momento fondamentale della sua bio-bibliografia è tazione da Althusser.
rappresentato dalla pcm1anenza in Inghilterra del 1969, quando l'autore Come abbiamo affermato in precedenza, la "svolta gramsciana" di La-
aveva 34 anni. Prima di questa data, si colloca la traiettoria argentina, clau è evidente in Politica e ideologia en la teoria marxista. Tuttavia, per
trovare il luogo di questa "svolta" è necessario addentrarsi abbastanza nel

26. Per alcuni dettagli biografici abbiamo usato fondamentalmente alcune interviste
di Laclau, in particolare quelle pubblicate in E. Laclau, New Re(fections on the Revolution i' 27. Laclau, Nuevas refiexiones sobre la revoluciòn e11 nuestro tiempo, p. 210.
1!f"Our Time, London-New York, Verso, 1990 (ed. spagnola Nu~vas rejlexiones sohre la re- 28. E. Laclau , Nota S(;bre la historia de /as mentalidades, in «Desarrollo Econ6mico»,
volucùln en nuestro tiempo, Buenos Aires, Nueva Visi6n, 1990, da cui si cita); cfr. inoltre J. 3, J-2 (1963), pp. 303-313 ; Id. , Modos de produccion, sistemas eco116micos y poblaci6n
Melo, G. A boy Carlés, La democracia radica/ysu tesoro perdido. Un itinerario intelectual excedente. Aprox:imaciòn hist6rica a /os casos my;entino y chileno, in «Revista Latinoa-
de Ernesto Laclau, in «Rcvista PostData», I 9, 2(2015), pp. 395-427, e O. Acha, El mwxi- mericana de Sociologia», 5, 2 ( l 969), pp. 276-315; ld., Feuda!ism ami Capitalism in Latin
smo de!joven Laclau (1960-1973): una ante sala del post marxismo, in «Revista Herramien- America, in «New Left Review», 67 (1971), pp. 19-38; Id., The Specificity o.f the Politica/.'
ta», 56, 3 (2015), pp. 169-189, https://herramienta.com .ar/ai1iculo.php?id=2329. The Poulantzas-Milihand Debate, in «Economy and Society», 4, I ( 1975), pp. 88-11 O.
460 Martin Cortés e Raul Burgos Le eredità di Gramsci in Argentina 461

libro. Nell'Introduzione (di solito la parte che si scrive alla fine) Laclau piamo, si trasformerà in un testo di enorme inftuenza.)4 Da questo momen-
non fa alcun riferimento a Gramsci; è un'introduzione althusseriana. L'ac- to in poi Gramsci sarà un autore fondamentale per entrambi, soprattutto nel
costamento a Gramsci compare nell'articolo Fascism andldeology, scritto loro classico Egemonia e strategia socialista. Stando a ciò che abbiamo
nel 1977, e tuttavia avviene in maniera graduale. Per esempio, Laclau non scritto fin qui, il "vettore gramsciano" della coppia Laclau-Mouffe sembra
cita Gramsci quando parla dei «pochi grandi libri scritti prima del '45» essere dunque l'elaborazione teorica di Chantal. Non appare casuale che i
sui quali si può contare per sciogliere l '«enigma» del fascismo29 e quando seguaci di Laclau non mostrino un particolare interesse per Gramsci men-
alc~ne p~gi~e d~po. lo ~italo .fa in maniera secondaria («ai lavori di Trockij tre sembrano più disposti ad approfondire il pensiero di Lacan, Heidegger,
e d1 Togliatti, gia citati, possiamo aggiungere, tra gli altri, quelli di Gram- Derrida, Wittgenstein, Althusser, o di qualunque altra fonte riconosciuta
sci, Rosenberg, Thalheimer e Otto Bauer» ), menzionando non i Quaderni della teoria del discorso, prima di dedicare un'attenzione adeguata al pen-
del carcere, ma un 'antologia. 3n In sostanza, una citazione esteriore, visi- siero di Gramsci.J5
bilmente priva di familiarità con i testi gramsciani. Infine, va rilevato che La traiettoria successiva al 1969 condurrà Laclau ai gradini più alti
introd~1ce. la ~iscussione sull'egemonia in una lunga nota a piè di paginaJ1e del pensiero politico contemporaneo e, riguardo alla corrente gramsciana,
anche il nfenmento fondamentale è in una nota a piè di pagina, la numero a essere citato daAnderson come una delle importanti acquisizioni «sorte
56, preceduta dalla frase seguente: nel mondo di lingua inglese tra la metà degli anni Ottanta e Novanta».
La lotta della classe operaia è stata, sempre, una lotta dittìcile, che consiste, Tuttavia, non è meno rilevante il fatto che la "formazione" intellettuale di
secondo Lenin, nel camminare tra precipizi. Nell'articolazione tra richieste Laclau si fosse sviluppata nel periodo anteriore. In ogni caso, «il mondo
popolari e richieste proletarie risiede la lotta della classe operaia per la sua di lingua inglese» è stato luogo di intervento, non solo di "emergenza" di
egemonia ideologica sugli altri strati popolari. 3 2 un pensiero in evoluzione e questa è una chiave interpretativa diversa da
quella di Anderson. Ci sembra indispensabile afferrare il fatto che "pensa-
Per il contenuto e il contesto in cui cita Lenin, potrebbe anche trattarsi
tori lontani dalla loro patria", come Laclau, nei loro interventi portano alla
di un uso leninista del concetto, ma il riferimento a Gramsci è esplicito:
luce problemi emersi nei loro paesi d ' origine, ma che sono di rilevanza
Il concetto di egemonia, come Gramsci lo ha definito, è un concetto-chiave universale, modificando così il campo intellettuale anglosassone, e non
nell'analisi politica marxista e dev'essere sviluppato in tutte le sue implica- solo ''emergendo" nella sua cultura. Ribadiamo che è Laclau a scrive-
zioni. Non è possibile, in questo momento, inoltrarsi in questa analisi, però ci re: «lo sono venuto in Europa nel 1969 e la mia formazione marxista si
piacerebbe fare le seguenti osservazioni basate sull'interpretazione sviluppa- è svolta, quindi , esclusivamente in Argentina»; e ancora: «Tutto ciò che
ta da Chantal Mouffe in Hegemony ancl Ideology in Gramsci (sarà pubblicata
in «Rcscarch in Politica] Economy», voi. Il, New York, J 978).D
ho provato a pensare teoricamente[.:.] è qualcosa che ho imparato negli
anni di attivismo politico[ ... ]. Le radici del mio postmarxismo risalgono
Segue una serie di considerazioni sul concetto di egemonia. È l'ultima a quel tcmpo». 1"
pagina del lungo articolo ed è notevole che Laclau fondi le sue osservazio- Infine, nella rassegna delle correnti gramsciane argentine merita par-
ni su un ai1icolo di Chantal Mouffe che «sarà pubblicato», e che, come sap- ticolare attenzione l'influenza esercitata da Laclau all'inizio dei governi

29. E. Laclau, Fascism and ldeology, in Politics ami ldeology in Marxist Theorv: 34. Michael Walzer, per esempio, dirà: «Secondo il mio parere, è la migliore esposi-
Capitalism-Fascism-Populism, London-New York, Left Books-VersÒ, 1977 (ed. spagnola zione di ciò che Gramsci può avere inteso con il termine egemonia»: M. Walzer, L 'impeg1111
Fascismo e ideologia, in Politica e ideologia en fa teoria marxista, México Siglo XXI di Antonio Gramsci, in Id., L'intellettuale militante. Critica sociale e impegno politico nel
1977, da cui si cita, p. 88). ' '
Novecento, Bologna, il Mulino, 2004, p. 131 (ed. or. 1988) .
30. lvi, p. 93.
35. Cfr. J. Balsa, Las tres lògicas de la construcciòn de la hegemonia, in «Theomai ".
31. Ivi, pp. 115-116, nota 37.
14 (2006), pp. 16-36; Id., Aspectos discursivos de la constrm:ciòn de hegem onia, in « ldl'll
32. Ivi, p. 146.
tidades», 1, 1 (20 Il), pp. 70-90.
33. Ibidem.
36. Laclau, Nuevas rejfexiones sobre la revoluci6n en nuesrro tiempo, p. 207.
462 Martin Cortés e Raul Burgos Le eredità di Gramsci in Argentina 463

kirchneristi ~nel _conte~to iniziale dei governi di sinistra in America Latina) Restano da citare, prima di concludere, alcuni riferimenti significativi
con la p~bbhcaz1one di la razòn populista, considerato la base teorica del- a Gramsci da parte di esponenti della destra argentina. Aric6 aveva già
le esp~r~enze "neopopuliste". In Argentina, Ernesto Laclau è stato chiama- dedicato un'appendice di La cola del diablo a questo fenomeno nel 1988.
to .addmttura uno dei :<?uru dei Kirchner».37 Il ritorno di Laclau, «teorico Negli ultimi anni, soprattutto quando con i governi di Néstor e Cristina
b'.dlante ma anche m1htante, che è ritornato a seguire le orme della sua Kirchner sono ripresi i processi per i genocidi dell'ultima dittatura, alcuni
g1o~entù», secondo l'ispirata espressione di Eduardo Jozami Js darà vita a degli accusati più tristemente celebri hanno evocato la figura di Gramsci
un:unpo~tan~e ~?rre~te. di pensiero nella dinamica politica a;gentina. Uno per prospettare questi processi come parte di una sconfitta di lungo periodo
d~1 contnbu~1 ~m alti d1 Laclau dopo il ritorno in Argentina è stata la crea- di cui scontavano ora le conseguenze. Esemplare al riguardo l'affermazio-
z10ne. ?~Ila nv1sta. <:Debates y Combates» che si può considerare una delle ne di Jorge Rafael Vide la del 201 O: «l nemici di ieri oggi sono al potere e
sue p1u 1mportant1 imprese teorico-politiche. da qui provano a imporre un regime marxista, alla maniera di Gramsci, che
può essere soddisfatto dei suoi seguaci». 41
Varianti recenti del gramscismo argentino
. I quattro principali "affluenti" del gramscismo argentino di cui ab-
b1am? parla~o finora sono separati da frontiere porose e d'altra parte non 3. Considerazioni.finali
es~unscon~ Il pan_orama. Attualmente, si osservano letture origina] i che di-
chiarano filiaz1on1 "obliq.ue" dalle tradizioni citate, o si pongono in aperto La "disseminazione" che abbiamo raccontato a grandi linee ha una
con~rasto con esse. Conviene citare, in proposito, due tendenze politiche (e caratteristica evidente: per la sua lunga storia e densità, il "gramscismo"
teoriche) che evocano la figura di Gramsci. argentino non può che essere profondamente eterogeneo, e ciò riduce dra-
.Da un lato i movimenti di base sorti durante la crisi del dicembre 200 J sticamente le possibilità di concludere univocamente questo saggio .
P.er ~I. modo caratt~ris~,ic? ~i utilizza~e i concetti di "potere popolare"J<J ~ Tuttavia possiamo fissare almeno alcuni punti fermi. In primo luogo,
po!1t1c~ prefigur~tiva , ispirato specialmente dagli scritti del periodo gio- le diverse "eredità gramsciane" ricorrono al comunista sardo per pensare
v~nile d1 Gr.amsc1. 411 Dal! 'altro le recenti incursioni di una parte della si- modi di incanalare i movimenti per l'emancipazione nella storia nazionale.
n.1s.tra trotzkista nel p~nsiero di Gramsci. Spicca, fra queste, soprattutto la In questo senso Gramsci ba agito sempre come una sorta di «lezione di
nvista «l.deas de Izq~i~rda», pubblicazione mensile colJegata al Partido de metodo» (Aricò utilizza quest'espressione per riferirsi a Mariategui, ma si
los trabaJ,a?o~es socialtstas. (Pts). Forse il prodotto più rilevante di questa adatta bene anche a Gramsci), assumendo come punto di partenza le carat-
corrente e il hbro recente di .Juan Dal Maso, El marxismo de Gramsci. No- teristiche nazionali delle contraddizioni sociali, cioè, collegando alla fisio-
tas de le~tura sohre ù~s Cuade~n.os l!e la ctlrcel (Buenos Aires, Ips, 20 J6 ), nomia della nazione le dimensioni stutturali, storiche e culturali della lotta
che co?tlene un_a medit~ta analtsi dei Quaderni del carcere, svolta dall 'an- di classe. La proiezione verso le domande universali dell'emancipazione
golo visuale dei rapporti tra egemonia e rivoluzione permanente. deve prendere le mosse dalla dimensione nazionale, mentre il processo in-
verso sarebbe errato. Questo orientamento si esprime in modo più schietto
37. B._ Sarlo, Los gurzies de los Kirchner, in «Pagina 12», 27 settembre 20l O, https ;// nella densa trama di riflessioni sulla "questione peronista" a cominciare
www. lanac1 on. com.ari 1308645- los-gurues-de-los-k irchner. da «Pasado y Presente», che avvicina quella corrente alle letture peroniste
. 3 8. E. Jozami, f!I re torno de Laclau, in «Pagina 12», l 7 aprile 20 l 4, https://www. interessate a Gramsci. Forse si potrebbe dire che alcuni partono dal mar-
pagina! 2.com.ar/d1ano/contratapa/l 3-244259-20 l 4-04-l 7.html.
39. M. Mazzeo, Introducci6n al poder popular. El suePio de una cosa Santiago Tiem-
xismo per avvicinarsi al peronismo come esperienza di classe, mentre altri
po Robado, 2014 (I ed. 2007). ' ' partono dal peronismo alla ricerca del marxismo come orizzonte di analisi
40. H. Ouvifia,_ !facia una politica prefigurativa. A!gunos recorridos e hip6tesis en
tm:no a la const~ucc1on del poder popular, in Reftexiones sobre e/ poder popular Buenos 4 l. W. Cebrero, El dictador volvi6 a reivindicar sus crimenes, in «Pagina 12», 22
Aires, El Colect1vo, 2007, pp. 163-192. '
dicembre 201 O, https://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-159133-2010-12-22.html.
464 Martin Cortés e Raul Burgos Le eredità di Gramsci in Argentina 465

e come strategia della rivoluzione. In entrambi i percorsi Gramsci funge da noi pensiamo debba avere oggi. Gli studi gramsciani italiani degli ultimi
veicolo e ne favorisce la confluenza. In questo senso, il peronismo appare anni hanno dato risultati straordinari nel campo dell'analisi filologica e
una forma storica di costruzione della soggettività, nel senso lumeggiato da della riflessione filosofica. Però ci chiediamo come tornare alla discussione
Laclau in La raz6n populista. sul nesso tra teoria e politica. Questa non vuol essere un'intromissione nel
Tuttavia resta ancora enigmatico cosa ha reso - e rende - la figura
di Gramsci e i suoi scritti così attraenti per i lettori argentini. Portantiero
ha suggerito l'esistenza di un'affinità "strutturale" tra Italia e Argentina in
quanto modelli di capitalismo periferico che Gramsci avrebbe privilegiato
I dibattito italiano, che certo ha suoi tempi e dinamiche specifiche, come li
hanno tutti. Partiamo dal!' esigenza di estendere lo scambio e il dialogo tra
i gramsciani di tutto il mondo con l'intento di rafforzare il nesso tra teoria
e politica.
nella sua riflessione. Sicuramente conta anche la presenza della cultura
italiana in Argentina, che va ben oltre Gramsci. In ogni caso, in tutte le
correnti considerate, si percepisce l'attrazione di categorie che sembrano
pensate per l'Argentina: il problema della nazione frammentata, il proble-
ma degli intellettuali e il loro rapporto con il popolo, il problema dci modi
complessi e storicamente specifici in cui le lotte per l'emancipazione si
esprimono nel linguaggio e nell'attività del popolo, la centralità delle classi
lavoratrici nei processi politici dall'inizio del XX secolo.
Alla fine del 1947, Ernesto Sabato dedicò una commovente recensio-
ne nella rivista «Realidad» alle Lettere dal carcere che avevano appena
vinto il Premio Viareggio. 42 Da allora sono passati sette prolifici decenni
di disseminazione gramsciana in Argentina, che includono traduzioni, edi-
zioni, interpretazioni e grandi polemiche. Nulla di tutto ciò ha esaurito la
potenziale molteplicità di letture e "traduzioni" politiche che Gramsci ha
lasciato in eredità al nostro paese.

Nota
Chiudiamo questa rassegna con una domanda sull'attualità che, posta
al convegno dopo la nostra relazione, ha generato qualche discussione sui
modi di leggere Gramsci nelle diverse aree geografiche. Partiamo dallo
stretto rapporto tra teoria e politica che, come abbiamo visto, caratterizza
il dibattito argentino, per interrogarci sul dibattito italiano. Ci riferiamo
alla percezione di una sorta di rottura del nesso tra filosofia, storiografia,
fì lo logia e politica. Tutti noi facciamo riferimento al nesso inscindibile tra
passato e presente, tra filosofia e politica: parliamo di prassi. Tuttavia, la
riflessione sull'attualità ha avuto uno spazio minore rispetto a quello che

42. E. Sabato, Epistolario de Gramsci, in «Realidad. Revista de ideas», 6 ( 194 7), pp.
409-413.

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