Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Film comico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Indice
Storia
Le origini
L'evoluzione del cinema comico
L'avvento del sonoro
Il lascito degli anni quaranta, cinquanta e sessanta
Gli anni settanta
I nuovi ambiti del comico
Cinema comico in Italia
Note
Bibliografia
Voci correlate
Storia
Le origini
I primi quadri in movimento a carattere comico hanno avuto, fin dalle origini, una larga fortuna,
nonostante fungessero da mero pretesto per supportare pellicole più ambiziose. Non è un caso che
nei vari esperimenti di Georges Méliès e in alcune riprese di Auguste e Louis Lumière si trovino
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 1/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
Tuttavia la figura più importante degli anni dieci è quella dell'artista francese Max Linder, la cui
comicità, elegante e raffinata ma anche eccessiva e distruttiva, ha lo scopo di dissacrare mode e
convenzioni della civiltà borghese.[1] Tra le varie opere della sua filmografia si riportano: Les débuts
d'un patineur (1907), Max fait du ski (1910), Max victime du quinquina (1911) e Max et le mari
jaloux (1914), quasi tutte dirette e interpretate da se medesimo.
Tra la fine degli anni dieci e l'inizio degli anni venti si assiste ad un
progressivo aumento del metraggio che porta ad una attenta definizione
dei personaggi e a un maggior sviluppo della trama. Anche il cinema
comico registra questa evoluzione servendosi di soggetti filmici più
elaborati.[1] All'estro e all'improvvisazione dell'attore si accompagnano
copioni più sofisticati che valorizzano e amplificano la struttura di una
gag. Le innumerevoli potenzialità del racconto vengono subito esaltate
dalle produzioni statunitensi che iniziano a creare un'autentica industria
della risata. Gli anni venti segnano in generale il momento di massima
maturazione estetica e narrativa del film comico. Nello stesso tempo, i
suoi protagonisti cominciano ad assumere atteggiamenti e inclinazioni
prettamente infantili. L'inettitudine del personaggio è per lo più il frutto Charlie Chaplin nei panni
di un'innocenza originaria, di una condizione adamitica, dove il comico, del celebre vagabondo,
nudo e puro di fronte al mondo, ne subisce le regole adottando conosciuto in molti paesi
comportamenti inversamente proporzionali a quelli del consorzio con il nome di Charlot
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 2/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
[1]
sociale. I corpi, i volti e il trucco di attori quali Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harry Langdon, Stan
Laurel e Oliver Hardy sono del tutto funzionali ad una stretta correlazione fra l'universo comico e il
procedimento mentale dell'infanzia.[1]
Altro protagonista dell'epoca del muto è senza dubbio Harry Langdon. All'apice della sua carriera,
intorno alla metà degli anni venti, ha vestito i panni paradigmatici dell'eterno fanciullo, costruiti su
una timidezza ingenua e disarmante, in questo aiutato da un volto candido e rotondo che sembrava
disegnato per un apposito fumetto. Da ricordare è la filmografia di Larry Semon (conosciuto in Italia
con il nome di Ridolini); inventore di un personaggio dal viso infarinato e clownesco, costantemente
alle prese con innumerevoli inseguimenti e acrobazie.
In ultima istanza si registra l'attività del comico statunitense Harold Lloyd, divenuto popolare grazie
alla caratterizzazione del giovanotto ambizioso e arrivista, sempre teso alla conquista del successo e
pregno di vitale ottimismo. Famoso per le sue perfomance di funambolo ed equilibrista ha saputo,
negli anni, rivaleggiare con le massime star dell'epoca. Celebre, ancora oggi, il fotogramma che lo
ritrae appeso alla lancetta dell'orologio di un grattacielo, appartenente al lungometraggio Preferisco
l'ascensore, del 1923.[6]
Gli anni Trenta costituiscono un periodo di assestamento e di ridefinizione delle forme del comico. Se
la purezza visiva dell'epoca del muto tende a venire meno, la disponibilità della parola sviluppa
elementi farseschi carichi di intemperanze verbali, che sfiorano volutamente il nonsense. L'avvento
del sonoro viene a produrre, così, una comicità più mediata, organizzata in forma di commedia, sulla
quale influiscono i modelli di stilizzazione teatrale della sophisticated comedy hollywoodiana.[1]
Fruitori di questo cambiamento divengono i fratelli Marx: autori di una comicità travolgente ed
esplosiva, irrispettosa delle convenienze di etichetta come delle convenzioni linguistiche, dispiegando
un ventaglio di trovate sempre diverse e complementari. Tra i fratelli si distinguono Harpo, la cui
creatività consta nel saper usare oggetti del quotidiano come sostituti del parlato e Groucho: mente
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 3/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 4/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
Nei decenni successivi la forma comica si concretizza in un ventaglio di proposte assai variegato. Il
prodotto in se stesso tende a mantenere un suo carattere trasgressivo e a strutturarsi attorno a
performance attoriali dagli eccessi mimico-espressivi e linguistico-comportamentali. La costruzione
della trama punta a racconti che prendono la piega della farsa, favorita dall'origine teatrale e
cabarettistica della maggior parte dei suoi interpreti.[1] Esempio concreto di questa tendenza è stato
l'attore televisivo, teatrale e cinematografico Jerry Lewis.
Al contempo si fanno strada acclarate commedie che contengono in sé situazioni che virano verso il
comico come dimostrano alcune produzioni interpretate dagli attori Walter Matthau e Jack Lemmon,
e altre dirette dall'autore Blake Edwards tra le quali il film cult Hollywood Party (1968), con
protagonista Peter Sellers. In un tempo coevo a quello di Lewis si impone all'attenzione di pubblico e
critica il comico francese Jacques Tati. Erede della tradizione del muto, ha saputo costruire nei propri
lungometraggi gag visive e sonore molto intelligenti, più vicine allo straniamento di Buster Keaton
che all'esuberanza malinconica di Charlie Chaplin.[15] Il personaggio di "Monsieur Hulot"
(protagonista di quattro film da lui stesso diretti) viene concepito come maschera silente e spettatrice
che mantiene una costante imperturbabilità anche dinanzi alle situazioni più coinvolgenti. Molto
amato dai registi della Nouvelle vague, nell'arco della sua carriera ha realizzato soltanto sei
lungometraggi, con i quali ha saputo rinnovare ugualmente l'universo del comico.[15] Parallelamente
conoscono apprezzamento le commedie interpretate da Louis de Funès, poliedrico artista che per
oltre due decenni sarà il campione di incassi indiscusso in terra d'oltralpe e uno degli attori francesi
più conosciuti all'estero.[16]
Negli anni settanta la tendenza alla divaricazione fra le forme più ordinate della commedia e le forme
più esplosive del comico sembra accentuarsi maggiormente. La crescita dell'influenza della
televisione, unita alla sempre più marcata prevalenza di modalità di comunicazione veloci, dà luogo a
una comicità segnata da una progressiva destrutturazione e da frequenti contaminazioni.[1] Così
facendo, il cinema comico imbocca con veemenza la via della citazione declinando i generi in film che
giocano ad accumulare rimandi in modi complessi e articolati. Un caso specifico è il cinema di Mel
Brooks: autore di autentici classici come il già citato Frankenstein Junior (1974) e la parodia western
Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1975), seguite da L'ultima follia di Mel Brooks (1976): movimentato
omaggio ai maestri Chaplin e Keaton.[17] Sulla stessa lunghezza d'onda si inserisce Ridere per ridere
(1977), del cineasta John Landis. L'opera fa leva su una serie continua di sketch che scompone e
mette alla berlina il mondo dei mass media e del piccolo schermo.[18]
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 5/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
Dapprima debuttano nel programma televisivo Monty Python's Flying Circus, e si consacrano al
cinema nel film E ora qualcosa di completamente diverso (1971), a cui seguono Monty Python e il
Sacro Graal (1975), Brian di Nazareth (1979) e Monty Python - Il senso della vita (1983). Un
rimando alle origini del muto è, invece, rappresentato dai numerosi cortometraggi portati in scena
dall'inglese Benny Hill. Versatile attore, in oltre vent'anni di carriera, ha generato intermezzi comici
pregni di estro mimico, con inserite sequenze che omaggiano la tecnica fast motion inaugurata dai
Keystone Cops. Tornando agli Stati Uniti, non va certo trascurata l'importanza dello spettacolo
televisivo Saturday Night Live, che dalla fine degli anni settanta lancerà nello star system
hollywoodiano numerosi artisti di fama come John Belushi, Dan Aykroyd, Steve Martin, Bill Murray e
da ultimo Eddie Murphy.
All'inizio degli anni ottanta l'aspetto esasperato del comico sfocia più
volte nel filone "demenziale", favorito dal consenso acquisito dal film di
culto Animal House (1978), ideato e diretto da John Landis.[22] Fautori
di questa tendenza divengono il trio di sceneggiatori e registi Zucker-
Abrahams-Zucker, artefici del capostipite L'aereo più pazzo del mondo
(1980) che impone una comicità efficace ed esilarante dando vita per
tutto il decennio a una serie infinita di imitazioni.[23] Segue Una
pallottola spuntata (1988), dal ritmo caotico e incalzante che vede come
primo attore Leslie Nielsen.[24] Altri riusciti esempi, improntati su una
Rowan Atkinson nei panni commistione tra comico e commedia, sono: Una poltrona per due
di Mr Bean (1983), che rivelerà le qualità attoriali di Eddie Murphy, Un pesce di
nome Wanda (1988), che si avvale dell'istrionismo di Kevin Kline e Non
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 6/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
guardarmi non ti sento (1989), quest'ultimo trainato dagli artisti Gene Wilder e Richard
Pryor.[25][26][27] Ad un umorismo più chiassoso e puerile appartiene la saga di Scuola di polizia,
arrivata nelle sale nel 1984. Il primo capitolo ha dato i natali a una lunga distribuzione di sequel che
si sono protratti con alterne fortune fino all'inizio degli anni novanta. Divenuta celebre la colonna
sonora del musicista Robert Folk che riprende toni e modalità dal sapore wagneriano.[28]
Alcuni elementi propri del demenziale sono in seguito riaffiorati in molte produzioni di sicuro
successo ma di corto respiro, interpretate da un infinito numero di commedianti tra cui Jim Carrey e
in tempi più recenti dall'attore Ben Stiller. Allo stesso tempo, consegue popolarità la figura
immaginaria di Mr. Bean, ideata e impersonata dall'attore britannico Rowan Atkinson. Dopo aver
debuttato in platee e palcoscenici di molti cabaret inglesi, Atkinson diviene protagonista negli anni
novanta di una omonima serie televisiva curata con perizia cinematografica e trasmessa in più di
duecento paesi nel mondo.[29] A partire dal nuovo millennio si impongono le confezioni di facile
consumo, aventi come unico scopo la messa sul mercato di pellicole adolescenziali, tutte giocate su un
umorismo greve e di dubbio gusto. Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento di rotta favorito
da una massiccio incremento di attori funzionali al piccolo schermo. Per tali motivi, l'ambito del
comico ha trovato una propria dimensione nel circuito dello short televisivo risultando, spesso e
volentieri, poco adatto ai tempi dilatati e reiterati del mezzo cinematografico.[1]
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 7/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
duo comico composto da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che per tutti gli anni sessanta ha
raggiunto un'elevata notorietà presentando lungometraggi dai toni parodistici e disimpegnati.[34]
Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta emerge la personalità comica dell'attore e
scrittore Paolo Villaggio, creatore della celebre maschera di Fantozzi, da cui è nata una saga
cinematografica di ampio e duraturo successo.[35] Inventore di una comicità del tutto inedita (aliena
alle tradizioni regionali del cinema italiano), ha generato una satira tagliente ed incisiva unita a gag
slapstick che rimandano alle comiche del muto, nonché ai cartoon di origine anglosassone.[36] La
grande fama conseguita dall'artista ha reso assai noti anche i vari personaggi della saga, impersonati
da spalle di indubbio valore come Milena Vukotic, Anna Mazzamauro, Liù Bosisio, Plinio Fernando,
Giuseppe Anatrelli e Gigi Reder, con cui ha attivato un sodalizio riscontrabile in oltre quattordici
pellicole. Figura unica di attore comico e scrittore umorista, in tutti i suoi libri ha dato origine a un
lessico pungente e originale, fatto di neologismi, alterazioni verbali e termini burocratici entrati nel
linguaggio comune degli italiani.[36]
Nel corso degli anni ottanta ottengono richiamo le interpretazioni di attori come Renato Pozzetto ed
Enrico Montesano a cui seguono quelle di Lino Banfi, di Diego Abatantuono e della coppia formata da
Massimo Boldi e Christian De Sica. Questi ultimi, a partire dagli anni novanta, formeranno una
stretta collaborazione recitando in produzioni commerciali invise alla critica raccogliendo comunque
un largo seguito di pubblico.[38][39] Tra gli anni novanta e duemila conoscono consenso le commedie di
Antonio Albanese, del giovane toscano Leonardo Pieraccioni e quelle del trio Aldo Giovanni e
Giacomo. Il caso cinematografico degli ultimi anni è rappresentato dal comico pugliese Checco
Zalone, interprete di film leggeri e scanzonati che hanno avuto, fin da subito, un enorme successo
popolare.[40]
Note
1. Cinema comico - Treccani, su treccani.it. URL consultato l'11 ottobre 2017.
2. ^ AAVV, I comici del muto italiano, in Griffithiana, nº 24-25, 1985.
3. ^ Filmografia di Roscoe "Fatty" Arbuckle, IMDBs. URL consultato il 5 dicembre 2007.
4. ^ Corriere della Sera, 27 dicembre 1977, pag 3, autore Giovanni Grazzini
5. ^ Morando Morandini, Il Morandini Dizionario dei film 2003, Zanichelli, p. 217
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 8/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
6. ^ Roger Ebert, Safety Last Movie Review & Film Summary (1923) | Roger Ebert, su
www.rogerebert.com. URL consultato il 28 ottobre 2016.
7. Stanlio e Ollio - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 12 ottobre 2017.
8. ^ Antonio Genna, Domanda 51, su Il mondo dei doppiatori, archivio, antoniogenna.net, 4 febbraio
2013. URL consultato il 1º febbraio 2016.
9. ^ Abbott e Costello, ovvero Gianni e Pinotto - Cinemalia, su cinemalia.it. URL consultato il 13 ottobre
2017.
10. ^ è morto a cento anni il re della risata made in Usa, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 16
ottobre 2017.
11. ^ Paolo Mereghetti, p. 1568.
12. ^ Jerry Lewis - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 ottobre 2017.
13. ^ Paolo Mereghetti, p. 1295.
14. ^ Paolo Mereghetti, p. 1319.
15. Jacques Tati - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 14 ottobre 2017.
16. ^ Edoardo Caroni, Comicità alla francese, il cinema di Louis de Funès, pp. 77-79.
17. ^ Marco Giusti, Mel Brooks, Il Castoro Cinema n. 77, Editrice Il Castoro, 1981
18. ^ Paolo Mereghetti, p. 2829.
19. L'Universale Cinema - Garzanti, 2003, p. 16-17
20. ^ Marco Iacona, Woody Allen cantore postmoderno, Arianna Editrice, 4 maggio 2009. URL
consultato il 24 dicembre 2015.
21. Monty Python - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 16 ottobre 2017.
22. ^ Paolo Mereghetti, p. 217.
23. ^ Paolo Mereghetti, p. 50.
24. ^ Paolo Mereghetti, p. 2582.
25. ^ Paolo Mereghetti, p. 2429.
26. ^ Paolo Mereghetti, p. 2519.
27. ^ Paolo Mereghetti, p. 2284.
28. ^ Paolo Mereghetti, p. 2978.
29. ^ Rowan Atkinson, Mr. Bean, 2 aprile 1992. URL consultato il 29 aprile 2017.
30. ^ Gian Piero Brunetta, Cent'anni di cinema italiano, cit., pp. 203-2015.
31. ^ Maltin, 2007, p. 2051.
32. ^ Totò biografia - L'ultimo incontro, antoniodecurtis.org. URL consultato il 10 ottobre 2013.
33. ^ G.P. Brunetta, Il cinema italiano contemporaneo: Da “La dolce vita” a “Centochiodi” (https://book
s.google.it/books?id=AEeODAAAQBAJ&pg=PT133&dq=mostri+della+commedia+italiana%2BBru
netta&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjowJzWjcvOAhWF8RQKHR40Ah8Q6AEIHDAA#v=onepage&q
=mostri%20della%20commedia%20italiana%2BBrunetta&f=false), Laterza, Bari 2007 - ed. dig.
11-2015
34. ^ Franco Cicero. Addio a Ciccio Ingrassia, dieci anni dopo Franco Franchi. «Gazzetta del Sud»,
29 aprile 2003, 13.
35. ^ Il tragico inventore del mobbing, La Repubblica. URL consultato il 4 agosto 2017.
36. Paolo Mereghetti, p. 1214.
37. Enrico Giacovelli, La commedia all'italiana, Gremese, Roma, 1995
38. ^ Stefano Della Casa, "Cinema popolare italiano del dopoguerra", Storia del cinema mondiale,
cit., p. 820.
39. ^ Paolo D'Agostini, "Il cinema italiano da Moretti a oggi", cit., pp. 1085-1086.
40. ^ http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2017/06/01/foto/40_anni_di_san_checco-
166978648/1/#1
Bibliografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 9/10
13/4/2020 Film comico - Wikipedia
Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia 2007. ISBN 978-88-
317-9297-4
Gian Piero Brunetta, Cent'anni di cinema italiano, Laterza, Roma-Bari, 1991. ISBN 88-420-3851-
2
Paolo Mereghetti, Dizionario dei film 2011, B.G Dalai editore, 2011, ISBN 978-88-6073-626-0.
Enrico Giacovelli, Breve storia del cinema comico in Italia, Lindau, 2006, ISBN 978-88-7180-595-
5.
Enrico Giacovelli, La commedia all'italiana, Lindau, 1995, ISBN 88-7605-873-7.
Morando Morandini, Il Morandini Dizionario dei film, Zanichelli, 2003. ISBN 8808052710
Edoardo Caroni, Comicità alla francese, il cinema di Louis de Funès, Bonanno, 2012. ISBN
8877968567
Voci correlate
Generi cinematografici
Umorismo
Slapstick
Film commedia
Controllo di autorità Thesaurus BNCF 28272 (https://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=28272)
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Film_comico&oldid=111737072"
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 26 mar 2020 alle 18:44.
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Film_comico 10/10