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FLAVIO M.

CAPOBIANCO

VENGO DAL SOLE

Edizioni Crisalide
TITOLO ORIGINALE:
Vengo del sol

© Copyright 1991 - FLAVIO M. CAPOBIANCO

Prima edizione: Giugno 2004

© Copyright 2004 Edizioni Crisalide

Traduzione: Jessica Falconi

Edizioni Crisalide. Via Campodivivo, 43. Spigno Saturnia (LT)

ISBN 88-7183-150-0

www.crisalide.com

crisalide@crisalide.com
INDICE

Prologo 9

Come è nato questo libro 12

Dal mio diario 14

L'angelo dell'oblio 17

Ricordi 18

• La mia famiglia 23

• Passeggiando per il mondo delle idee 35

• Incontri 57

• Mio fratello Marcos 67

• Conversazioni in famiglia 87

• Dio e l'amore 97

• I miei libretti 105

• L'universo 125

• Interpretazioni 143

• Tempo e spazio 153

...Otto anni dopo 156


Ringrazio

tutti gli esseri umani.

Per la scrittura

Per l'amore

Per il sostegno

Per la libertà

E per tutto ciò che mi hanno insegnato

F.M.C.
PROLOGO

Stanno nascendo nuovi bambini. Sono esseri umani diversi, sebbene non lo sembrino.
Io sono solo uno di loro, uno dei primi.

L'umanità sta cambiando. Il legame con la spiritualità è più forte. Per i bambini è più
facile al giorno d'oggi, rimanere in contatto con la propria essenza.

I bambini spesso piangono perché il mondo è troppo complicato per loro. Cercano di
comunicare in maniera telepatica, ma non ci riescono, perché tutto qui è molto
confuso. Essi vedono tutto: il bene e il male, la verità e la menzogna. Sugli altri
pianeti è possibile vedere tutto quello che si vuole. Vedere, ma non tramite gli occhi
fisici. Ci si concentra su ciò che interessa e si può distogliere la propria attenzione in
qualsiasi momento.

Appena nato, il bimbo è spaventato, si sente imprigionato nella realtà fisica.

Non ricorda più nulla dell'unità essenziale dalla quale proviene e si attacca
rapidamente alle persone che si prendono cura di lui identificando nei genitori
l'Essere Supremo.

I genitori, se credono solo nel mondo materiale, lo confinano sempre più nella realtà
fisica. Insegnandogli a parlare, pongono limiti al suo pensiero.

I bambini dunque crescendo, perdono il legame con la loro origine.

Per aiutarli è necessario aiutare gli adulti.

Se i genitori sono aperti, educheranno i figli senza imporre loro le proprie idee o la
propria visione del mondo. Devono innanzitutto dar loro spazio e tempo, permettere
loro di pensare autonomamente, liberi di esprimersi. È importante che gli parlino di
Dio e della spiritualità, senza però credersi gli unici detentori della Verità.

Il cervello umano è come un computer, ha una memoria molto vasta ma comunque


limitata. La mente, invece, è il riflesso della Mente Divina, ed è infinita.

Gli esseri umani imparano a vedere le cose da una sola prospet-tiva, che è il punto di
vista quotidiano, che serve loro per rapportarsi al mondo fisico e per vivere in questa
società. Anche quando giocano i bambini fanno pratica di questa realtà. Essere
mentalmente aperti significa poter mantenere anche altri punti di vista. Per esempio il
punto di vista esterno, che consiste nel "vedere" dal di fuori della Terra e, ancor più,
dal di fuori della parte conosciuta dell'Universo. Il punto di vista centrale è invece
quello che permette di "vedere" dal nucleo, dall'essenza energetica di Dio, mentre il
punto di vista interiore ci fa "guar-dare" dal di dentro del nucleo intimo del nostro
essere, per vedere il nucleo di altri esseri.
Ai bambini si insegna solo il punto di vista quotidiano ed è per questo che essi
adoperano in maniera limitata le loro energie mentali tendendo a concentrarsi solo sul
piano della realtà fisica. Questo equivale a limitarsi a usare solo una piccola parte
delle funzioni di un computer. Dal momento che tutti i bambini vengono educati in
questo modo, è difficile che si aprano, poiché rischiano di confondersi. C'è bisogno di
una buona dose di perseveranza per poter ristabilire il legame con la spiritualità.

La maggior parte degli esseri umani vive tutta la vita ignorando il concetto di totalità.
Essi conservano l'unità superiore solo da bambini e, a volte, la recuperano in punto di
morte. Cercano la felicità esterna perché hanno perso quella interiore. Soffrono a
causa dei desideri e anche della dipendenza dagli altri.

Un bimbo nuovo sa di essere parte di una Totalità. Quando gli si vuole insegnare il
concetto di possesso, di "mio", si confonde e finisce per credere che tutto gli
appartenga. Bisogna lasciarlo condividere con gli altri. Per la Totalità l'Io è uno solo,
sebbene vi sia una infinita varietà di Io individuali.

Flavio, 8 anni
COME E’ NATO QUESTO LIBRO

Quando avevo otto anni conobbi Ama, con cui presi l'abitudine di fare lunghe
chiacchierate. Lei si interessò subito agli appunti scritti da mia madre quando io ero
più piccolo, ai miei disegni, ai "quaderni" e alle mie prime annotazioni.

Fu lei che ebbe l'idea di organizzare tutto questo materiale per farne un libro.
Felicitas ci aiutò ad inserire il testo nel suo computer. Ci incontrammo diverse volte
per correggerlo ed anche per rendere più chiari alcuni schemi.

Ama suggerì l'ordine dei capitoli e chiese ai miei genitori di scrivere quali erano state
le loro esperienze con me e Marcos, mio fratello.

Marcos ha accettato che venissero inserite le mie annotazioni su di lui conservate da


mia madre, facendo alcuni commenti e aggiungendovi un suo racconto.

Revisionando i testi, ho deciso di mantenere il modo di parlare che avevo da piccolo.


Ho lasciato anche le parole che avevo inventato per esprimere idee che non si
possono dire in nessuna lingua, parole come Almín e Almnn.

Il prologo è stata la prima cosa che ho scritto appositamente per questo libro. Poi ho
rivisto e ampliato le mie annotazioni, i miei pensieri. Per questo ci sono, ad esempio,
diverse versioni dello Schema dell'Universo: l'ho tracciato a mano a sette anni, vi ho
aggiunto una spiegazione più approfondita a otto anni e a nove vi ho apportato
ulteriori modifiche.

All'inizio di quest'anno ho avuto il mio primo computer, e ho imparato a usare il


programma di videoscrittura. Mi ha entusiasmato molto, dandomi la possibilità di
scrivere da solo le ultime parti del libro.

Preferisco comunicare attraverso questo libro perché contiene vita, contiene la mia
energia. Se si sfogliano le sue pagine, il libro emana tutto ciò che contiene per
consegnarlo al mondo.

Flavio, 10 anni

Questo l'ho disegnato a 5 anni, con il seguente commento:

Sto cominciando a formare il mio Io. Il Sole rappresenta Dio e la mia anima; la casa
rappresenta la Terra e il mio Io.
All'età di otto anni ho aggiunto: "Quando ho scritto Vengo dal Sole ero molto piccolo
e conoscevo solo poche parole. Voglio spiegare che non si tratta del sole fisico, ma di
un sole spirituale. Prima di venire sulla Terra sono stato in questa fonte di luce per
poter poi giungere sul piano fisico. Non sono l'unico a venire dal sole. Tutti i bambini
che nascono adesso, e anche tutti gli adulti che si stanno trasformando, mantengono
saldo il loro legame con la luce."

DAL MIO DIARIO


(Scritti 1996-1997)

Ho finito di scrivere questo libro quando avevo appena dieci anni. Esso ha cambiato
profondamente la mia vita.

Chi sono io adesso?

Si dà per scontato che sia impossibile tornare bambini, ma questa è una crudele
menzogna. Ognuno di noi è insieme ciò che fu e ciò che sarà.

Il tempo procede nella direzione contraria a quella ipotizzata dalla nostra cultura. Il
passato funge da supporto al presente. Il tempo ci attraversa e noi facciamo un grande
sforzo per sostenerci e mantenerci lungo le sue coordinate, che sono convenzionali
proprio come lo sono i paralleli e i meridiani segnati sul mappamondo.

La nostra memoria sviluppa e costruisce un'immagine di noi stessi che ci tiene


prigionieri e che proietta un futuro che ci rimanda sempre di più l'immagine del
passato. Non possiamo pertanto cambiare il nostro futuro senza rivedere la nostra
visione del passato.

Ci viene insegnato a credere che il passato sia qualcosa di statico, e che il futuro è
tutto ciò che non è ancora e che quindi, sarà. A causa di questa visione lineare del
tempo ci viene negata la possibilità di tornare a essere ciò che si è stati (ad esempio
bambini) e questo ci impedisce anche di scegliere la nostra direzione lungo i fili del
tempo.

Una volta ho visto un piccolo ragno tessere la sua tela sottile, quasi trasparente.
Dovevo guardare in controluce per scorgerne l'ordito. Un grosso moscone cadde nella
ragnatela: non l'aveva vista... Io ho un po' paura dei ragni.

Non è facile vedere le linee, i fili tracciati dal nucleo del nostro essere. Io sono il
moscone distratto, ma sono anche il ragno che tesse la sua tela.
La realtà, la vera trama della realtà, non è sempre visibile e solo (li rado è possibile
intravedere le strade che ognuno intraprende verso l'oscuro e imperscrutabile futuro.

Se riusciamo a fluire, a ondeggiare nella rete, abbiamo l'occasione di reinventare noi


stessi... possiamo sfuggire alla viscosa trama del presente. Ci hanno insegnato a
dimenticare che siamo creatori, coautori di ciò che chiamiamo realtà. La vita è
talmente magica... vivere è un atto creativo.

A volte mi sento confuso. Ma è fantastico essere confusi, perché vuol dire che si sta
imparando, vuol dire sentirsi vivi. Per molte persone tutto è chiaro, anzi chiarissimo.
Ma la chiarezza compiei a è troppo simile alla totale oscurità: gli opposti si
equivalgono.

Ci sono tantissime cose che non riesco a spiegarmi, perché sono ancora vergine, sotto
molti aspetti. Il sesso stesso è una forma di energia fisica che, attraverso il corpo, ci
mette in contatto con il desiderio di unità.

Quando sento di essere innamorato penso a questo, alla questione delle anime
gemelle, e comincio a capire qualcosa. Io costituisco il mio stesso universo e il mio
universo ha alcuni legami reali con gli altri universi, e quanto più reale è una
relazione, tanto più è atemporale, estranea all'artificio del tempo lineare. Per questo
posso affermare: ti conosco, ma non ti conosco. Per questo l'amore vero cambia chi lo
prova e cambia il mondo.
Un vincolo profondo travolge quello che sei, ti cambia, ti crea, ti ricrea. E un legame
tra universi.

La scrittura serve a far parlare l'anima, altrimenti è sterile e inutile. Non voglio
scrivere senza passione, essere portavoce della società o di interessi personali.

Non esiste una maniera corretta di leggere questo libro, né di vivere questa vita.

L’ANGELO DELL’OBLIO

Papà:— Secondo un antico mito tutti i bambini, prima di venire ;il inondo, sono in
contatto con le verità di Dio. Ma, al momento della nascita, un angelo li bacia sulle
labbra chiudendo loro la bocca. È l'angelo dell'oblio. È per questo che gli esseri
umani levano imparare tutto: essi non ricordano più nulla.

Flavio: — Sì, è così. Ma io ero stato avvertito e quando venne l'angelo riuscii a
schivarlo e lui mi sfiorò soltanto. Perciò ricordo. Dimenticare è molto triste. Adesso
sempre più bambini riusciranno a conservare il ricordo di Dio. La cosa più difficile
non è tanto ricordare, quanto riuscire a tradurlo in parole.
Flavio, 5 anni
RICORDI

Ho molti più ricordi di prima che nascessi che dei miei primi tre anni di vita. Prima di
nascere vedevo tutto, da ogni possibile prospettiva. La mia vista era senza limiti,
perché non avevo occhi fisici. Poi cominciai, passo dopo passo, ad avvicinarmi a un
mondo estremamente denso. Mi preparai gradualmente, attraversando altri pianeti in
cui sperimentavo la realtà fisica. Era come imparare a scrivere nell'aria, senza usare la
penna. Scoprii che nascere era molto diverso, molto strano; dovevo indossare un
corpo materiale. Portavo con me alcuni dati essenziali per poter vivere in questo
mondo: sì e no, tempo e spazio. Questo è un mondo di opposti.

Ricordo di aver visto centinaia di sfere luminose, perché tutto ciò che vive è una sfera
di luce. Alcune di esse avrebbero potuto aiutarmi a vivere in un mondo così difficile.
Vidi che per me esistevano due possibili madri: una aveva un ego molto forte mentre
l'altra era più dolce, ed era quella giusta. Quest'ultima era accompagnata da un'altra
sfera che aveva una luminosità molto intensa (ricordo che i colori erano il verde ed il
viola). Questi due esseri viventi mi attraevano perché erano uniti dall'amore.
Sarebbero stati loro i miei genitori. Capii che era venuto il momento di andare.
Cominciavo a sentirmi spinto sempre di più verso di loro. Mi apparve un tunnel
luminoso; mentre intorno a me si faceva tutto buio. Appena vi entrai, ebbi una
sensazione di costrizione, come se lo spazio fosse troppo stretto.

Per me nascere sulla terra ha rappresentato quello che per gli altri essere umani
significa morire: e cioè passare ad un piano di esistenza difficile e sconosciuto.

Una volta entrato nel corpo di mia madre, è cominciato il processo fisico della mia
vita. Mi sono aggrappato alla sua mente, che era la parte più sottile che ero riuscito a
trovare; era da lì che avrei potuto dirigere l'evoluzione del mio corpo.

Anche dopo esser nato rimasi attaccato alla mente di mia madre, nonostante il mio
corpo fosse ormai venuto alla luce. Credo sia per questa ragione che non ho alcun
ricordo di me fino ai tre anni continuavo a vivere legato a mia madre. Alcuni anni
dopo, mia madre mi raccontò che in quel periodo tutto le appariva strano. Questo
accadeva perché tramite la sua mente io cercavo di capire e conoscere il mondo.

Una sera i miei genitori andarono a vedere al cinema il film The Wall .Anche io lo
vidi insieme a loro. Vi comparivano dei cartoni animati spaventosi, mentre in un'altra
parte molto triste si raccontava di un bambino che non aveva il padre. Fu allora che
mi resoconto di dipendere troppo da mia madre. Era giunta l'ora di uscire fuori per
affrontare il mondo. Mio fratello aveva sei anni e potevo quindi unirmi a lui. Lui
poteva essermi d'aiuto. La sua anima è molto buona e già conosce questo mondo.
Essa trae la sua energia dal pianeta Marte ed è venuta qui per sperimentare il colore
rosso. Io e lui, insieme, siamo una piccola squadra di anime. Marcos è nato per primo
per spianarmi il cammino con la sua forza.

Il primo ricordo che ho di me stesso risale al giorno successivo a quello in cui ho


visto quel film. Mi rivedo mentre corro verso il letto di mia madre per abbracciarla
forte. Avevo mal di testa e non riuscivo ad allontanare il ricordo dei cartoni animati e
della musica: cominciai a canticchiarla. Quando raccontai ai miei genitori quello che
avevo visto la sera prima, si stupirono molto. Non capivano come fosse possibile,
poiché non ero andato al cinema con loro, e io non sapevo spiegarglielo. Ero troppo
piccolo e nella mia mente avevo più immagini e suoni che parole. Marcos spiegò loro
che mentre dormivo ero uscito dal mio corpo per andare al cinema con loro. Mi
rimproverò e disse che avrei dovuto farlo mai più.

Quando cominciai ad avere una coscienza mia, la realtà cominciò a sembrarmi molto
difficile. Usare il mio corpo era faticoso, soprattutto, trovavo difficile mangiare.
Mangiare è una maniera indiretta per procurarsi l'energia di cui si ha bisogno, e io
non riuscivo a fare questo. Durante il giorno ero sempre stanco e di notte mi
trasfèrivo su altri pianeti. Quando dormivo il mio lavoro era di fare l'"informatore".
Attraverso delle onde telepatiche informavo gli esseri di altri mondi su com'era fatta
la Terra. A loro risultava tutto molto strano.

Sapevo che sarei dovuto restare qui, ma era veramente troppo difficile e mi sentivo
molto solo. Crescendo mio fratello cominciò a chiudersi un po'.

A cinque anni conobbi una signora brasiliana, che si dedicava all'insegnamento di


cose spirituali. Per me fu un incontro importante, perché anche lei aveva il mio stesso
compito. Da bambina anche lei aveva sofferto nel sentirsi chiusa nel proprio corpo e
mi disse che dovevo prendere una decisione. Poiché avere un corpo era il mezzo per
poter assolvere il mio compito sulla Terra, dovevo imparare a usarlo e ad alimentarlo
con l'energia proveniente dal piano fisico. Tutte queste cose le sapevo già, ma mi fece
molto bene ascoltarla.

In seguito incontrai altre persone venute sulla Terra con lo stesso compito. La nostra
missione è quella di dare il nostro aiuto in un'epoca di grandi trasformazioni come la
nostra. La Terra sta cominciando a diventare un pianeta meno denso e più spirituale.
Alcune persone dicono che quando sarò più grande non sarò più così spirituale, ma io
non ci credo. Sono convinto di non poter dimenticare nulla di tutto quello che fa parte
della mia essenza.

Flavio, 9 anni
Io sono così: occhi grandi e piedi molto grandi per aggrapparmi forte alla Terra.

Flavio, 4 anni

LA MIA FAMIGLIA

MIO PADRE RACCONTA

Con la nascita di Marcos avevo provato una sensazione di pienezza e pensavo che
l'arrivo di un secondo figlio non avrebbe portato nulla di nuovo, se non la gioia di
essere di nuovo padre. Già alcuni mesi dopo la nascita di Flavio, Marcos aveva
cominciato a mostrare un legame molto forte e personale con il mondo spirituale.
Fino a quel momento, per quanto io fossi cattolico, non mi ero mai dedicato ad alcuna
pratica religiosa. Mi sentivo un intellettuale immerso nella tradizione scientifica
occidentale, agnostico rispetto alla religione.

Mio figlio maggiore cominciò a condividere con noi le cose che sapeva e questo ebbe
un forte impatto su di me, sia dal punto di vista emotivo che mentale. Avvertivo con
chiarezza che quello che lui esprimeva per quanto con un linguaggio ancora infan-
tile, rappresentava una visione spirituale e metafisica della realtà. Lo ascoltavo
cercando di non interferire, accettandolo senza critiche e interrogandolo senza
insistere. Le nostre conversazio-ni erano libere e spontanee. A volte Marcos captava
intere sequenze di pensieri o di immagini che provenivano dalla mia mente o da
quella di sua madre. Questa sua capacità telepatica non mi stupiva. Marcos aveva le
sue idee, e una grande forza interiore per comunicarle e difenderle. Era inoltre
fortemente connesso con dimensioni più sottili della realtà. Raccontava con estrema
naturalezza dei "viaggi notturni" che compiva nel sonno e del suo rapporto con gli
angeli, creature invisibili agli occhi umani. Tutto questo mi obbligava a rivedere
profondamente concetti che per anni erano stati il mio punto di riferimento. Timori o
dubbi sul suo equilibrio mentale erano dissipati dal fatto che Marcos era un bambino
allegro e intelligente, anche se un po' timido. I primi tempi era stato quindi Marcos a
richiedere la nostra attenzione, mentre Flavio cresceva placido e sereno.

A tre anni cominciò a "parlare" anche Flavio, mostrando le stesse convinzioni di base
del fratello. Molte volte abbiamo sentito che Marcos forniva a Flavio informazioni
sulle caratteristiche e sulle regole del gioco del mondo. Flavio ha sempre ammirato e
rispettato suo fratello, ma ben presto ebbero alcune discussioni animate a causa di
piccole divergenze sulle loro idee "metafisiche".

Entrambi, però, hanno sempre espresso la certezza più assoluta, la piena convinzione
di appartenere a una totalità: "Dio è tutto, e tutto ciò che esiste non è altro che
particelle emanate da Dio."
Crescendo, i due fratelli hanno mostrato di avere personalità differenti ma
complementari.

Marcos, è più intuitivo, ha una grande capacità di adattamento All'ambiente, e una


squisita innocenza che gli permette di accettare con amore ciò che lui è. Sa vedere il
lato piacevole della vita, e lo esprime pienamente tramite le sue risate. Quando lui
ride, irradia amore. Si diverte a scrivere, a disegnare, a inventare giochi. E capace
intellettualmente e abile fisicamente.

Flavio, è più teorico e ha la straordinaria capacità di esprimere con chiarezza quella


che considera l'essenza delle sue verità interiori. Il suo legame con queste verità gli
dà una forza che è davvero sorprendente. La semplicità delle sue parole è capace di
sollevare qualunque velo. Sente il bisogno di elaborare teorie del la sua visione
spirituale sempre più precise ed esaustive. È un bambino timido e sensibile, un po'
cagionevole di salute, molto dipendente dal clima affettivo che lo circonda.

Col tempo ho capito che i due bambini possiedono lo stesso nucleo di conoscenza
interiore, ma svolgono funzioni molto differenti. Senza alcun dubbio, Flavio è il
portavoce. La sua missione , come lui stesso afferma, è quella di trasmettere infor-
mazioni che riguardano la realtà spirituale. Ha un dono in più, che è il pregio
dell'opportunità. Percepisce con esattezza, senza sbagliare, quando, dove e con chi
può esprimersi in piena libertà.

Educare i miei figli, e contemporaneamente imparare da loro, è per me un'esperienza


difficile e appassionante. Le mie concezioni riguardanti la realtà hanno subito una
profonda rivoluzione. Continuo a crescere insieme ai miei figli. Essi, nonostante la
loro luce interiore, hanno bisogno di me per essere orientati nella dimensione del
concreto e del quotidiano, o come loro stessi dicono, nello sperimentare la
complessità. La formazione delle loro personalità necessita di criteri differenti,
fermezza e di giuste limitazioni.

Questo libro è la fedele testimonianza di alcuni dei molti momenti vissuti con loro.
Credo che condividerli con voi possa essere utile per accelerare il passaggio verso
nuove modalità dell'esistenza umana.

Sono certo che ci sono molti bambini come Marcos e Flavio, e che verrà presto il
momento in cui essi avranno maggiori opportunità per esprimersi e per mantenere il
loro contatto con la luce.

Omar Néstor
MIA MADRE RACCONTA

Credo che i miei figli abbiano scelto me per venire alla luce semplicemente perché io
ho la capacità di ricordare. Adesso lo so. Tutti i bambini, all'inizio, sanno, ma
crescendo dimenticano l'essenziale.

Quando avevo nove anni, vivevo in un paesino ai margini della foresta. Dopo poco
tempo mi sarei trasferita a Buenos Aires. Avrei lasciato quel luogo così amato,
dov'ero nata e cresciuta, circondata dalla luce e dalla natura, per andare a vivere in
una immensa città di cemento. Ero contrariata e triste, ma non potevo farci nulla.
Erano stati gli adulti a decidere.

Era l'ora della siesta, un momento magico. Stavo giocando da sola, in fondo alla casa.
Successe allora: il tempo sembrò fermarsi e tutto rimanere immobile. Smisi di sentire
il calore del pomeriggio e il bisbiglio delle montagne. Avvertii uno sguardo posarsi
su di me. Qualcuno alle mie spalle mi osservava, osservava la bambina che ero. Ben
presto capii che ero io stessa quella che osservava: ero una donna, che guardava con
amore e nostalgia la bambina che era stata.

Quello fu il primo contatto intenso, sebbene fugace, che ebbi con la totalità del mio
essere. La donna che avevo visto era madre di dite bambini e aveva un compagno
accanto. Stava tornando in quel luogo per costruire un ponte di amore e di
comprensione che attraversasse il tempo e ricordasse alla bambina che tutto questo
faceva parte del suo destino.

Essere e sapere di essere fu splendido: mi sentivo integra, in sintonia con me stessa.


Non provavo più dolore per essere partita. Mi sentivo alleviata e protetta. Lasciare il
mio luogo d’origine rientrava nell'ordine della mia vita. Quel giorno strinsi un patto
solenne con me stessa: promisi a me stessa di non dimenticare. Ricordare sempre,
anche nel momento dell'oblio. Ricordare che e possibile ricordare.

Anni dopo, già adolescente, incontrai un uomo.

Lo riconobbi al primo sguardo, era quello l'uomo che accompa-gnava la donna che
sarei stata nel futuro, il padre dei bambini che sarebbero venuti. Io sapevo, ma lui non
ancora. Subii un duro colpo. E raro che le persone ricordino il loro futuro. La
convinzione che avevo dentro di me mi rendeva tranquilla: sarebbe giunto il
momento in cui il tempo si manifesta e presto l'avrei rincontrato.

Fu così che entrambi percorremmo strade diverse e trascorsero più di cinque anni
prima di incontrarci di nuovo. La nostra relazione ebbe inizio allora o, per meglio
dire, ricominciò. Provavamo una fiducia reciproca sorprendente, e ci sembrava di
conoscerci da molto tempo. Il nostro rapporto assomigliava ad un'amicizia profonda e
complice, ma nessuno dei due si dichiarava innamorato.

Dovemmo superare parecchi dubbi prima di andare a convivere, ma avevamo piena


fiducia l'uno nell'altra, sentivamo e sapevamo che, in un modo o nell'altro, saremmo
restati sempre insieme. Questa certezza reciproca ci aiutò a superare molte difficoltà.

All'inizio della convivenza sorsero le tipiche questioni di rivalità e gelosia. Eravamo


molto giovani e ognuno pretendeva di imporre la propria personalità. Ci stavamo
confrontando con il classico dilemma di ogni relazione: l'equilibrio tra libertà e
intimità. Entrambi avevamo il desiderio di continuare a crescere come individui e, al
tempo stesso, quello di restare insieme. Stringemmo un patto di unione, in piena
libertà e basato sulla fiducia totale.

È stato difficile, ma siamo riusciti a mantenere un rapporto intenso e naturale, con


pochissime restrizioni.

Un'altra esperienza importante, che abbiamo condiviso, ha reso ancor più intensa la
nostra unione. Stavamo trascorrendo un fine settimana d'autunno su di un'isola.
Faceva molto freddo e accendemmo una stufa. Prima di addormentarci la togliemmo
dalla stanza, però rimasero dei residui di gas.

All'improvviso mentre dormivamo sentii di diventare pura co-scienza, un concentrato


di energia che fluttuava al di sopra degli alberi. Ero di nuovo integra, completa, come
durante l'esperienza che avevo vissuto a nove anni. Sotto di me vedevo il mio corpo
inerme e il mio compagno che tentava di rianimarlo. Ero unita ancora alla mia
controparte fisica tramite un cordone di nebbia. Una vibrazione, un suono partirono
dal mio corpo in direzione del mio essere. Lui mi chiamava, gridava il mio nome, ma
io non volevo tornare. Mi sentivo libera e fuori dal tempo. Mi rifiutavo di infilarmi in
quel guanto stretto che era il mio corpo. Ebbi allora ancora una volta una visione
folgorante e intensa della totalità della vita che mi restava da vivere. Mi resi conto
che buona parte della mia vita doveva ancora essere vissuta, e che non sarebbe stato
giusto interromperla in quel momento. Ritornai. Quasi nello stesso istante dimenticai
tutto ciò che sapevo, ma mi restava questa grande certezza: il senso della mia vita va
al di là della morte. Questo episodio mi riavvicinò a Néstor con molta più forza.
Continuammo a crescere insieme senza più tanti conflitti.

Vivevamo già insieme da più di dieci anni e desideravamo un tiglio. La nostra


relazione era più solida e ci sentivamo pronti a diventare genitori.

Grazie ai miei "ricordi del futuro", sapevo già, ancor prima di rimanere incinta, che
avrei avuto un figlio maschio. Inoltre sentivo la sua presenza. Il periodo di gravidanza
fu ottimo e il parto regolare. Quando il bambino venne alla luce, fui colpita dai suoi
occhi. Era un bambino bello e sano, ma lo sentivo "strano". Aveva uno sguardo
lontano, impenetrabile. Attribuii queste impressioni alla mia insicurezza di madre al
primo parto. M i abituai a lui gradualmente e due anni più tardi sentii che un .altro
bambino era in arrivo. Ero certa che sarebbe stato un altro maschio. Avrei preferito
aspettare, ma il nuovo essere era già pronto per venire alla luce.

Ero di nuovo incinta. Ho vissuto con molta intensità il momento del concepimento.
Quando l'essere di questo bambino è entrato dentro di me ho sentito un'esplosione di
luce. Tutta la gravidanza è stata per me un periodo di espansione e pienezza.
Purtuttavia, stentavo a riconoscermi. Le mie vecchie abitudini stavano cam-biando.
Non riuscivo a mangiare carne e l'odore del caffè mi disgustava. Ero particolarmente
sensibile alle "onde" presenti nei luoghi e alle vibrazioni emanate dalle persone. Il
padre di Flavio e io ci sentivamo molto uniti. Decidemmo che il parto sarebbe stato
una cosa nostra e fu davvero l'esperienza più sconvolgente della mia vita.

Quando iniziarono le prime contrazioni, mi sentii attraversata da onde di energia.


Scoprii così che quando si entra in sintonia con il flusso della vita il dolore si
trasforma in piacere, le contrazioni in espansione e la paura in allegria.

Néstor mi sostenne e mi trasmise tutta la sua forza. Tutto il travaglio fu come un rito.
Io, lui e il bambino che stava nascendo facevamo parte dello stesso circuito. Con
l'ultima spinta, con l'ultima onda di dolore-piacere, ebbi una strana esperienza. Il mio
corpo non era altro che un piccolo involucro attraversato da successive e
interminabili nascite e morti. Il tempo aveva acqui-sito un ritmo vertiginoso. Nacqui
e morii ripetutamente. Frammenti di altre vite, di altre morti e di diverse modalità di
esistenza mi si rivelarono. In quei momenti ricordai di nuovo tutto, riuscivo a
comprendere tutto. Ero, anzi noi eravamo, il condensato del processo vitale. La morte
è una nascita e la nascita è una morte.

Mentre sfioravo il corpicino caldo e appiccicoso di mio figlio, rientrai nuovamente


nelle nostre normali coordinate spazio-temporali. Ero di nuovo lì, e mio figlio era con
me. Ci guardammo. Non mi stupii quando mi accorsi che aveva lo stesso sguardo
lontano e impenetrabile dell'altro mio figlio.

Adesso ne sono certa: sono della stessa generazione, della nuova generazione.

MIO FRATELLO RACCONTA

Non appena mio fratello Flavio nacque seppi che noi due avevamo una missione da
compiere. Il mio compito era quello di spiegargli quali sono le leggi che governano
questo mondo. Lui spesso mi fa domande insolite, come ad esempio perché gli esseri
umani non possono volare come nei suoi sogni. Io gli rispondo scherzosamente e con
pazienza. All'inizio lo rimprove-ravo quando abbandonava il suo corpo per mettersi
accanto a nostra madre. Lui è meno denso di me, ma col tempo ha imparato a
relazionarsi di più e in maniera migliore col piano fisico.

Insieme riusciamo a percepire gli stessi esseri e a condividere con loro le nostre
esperienze. Ci divertiamo molto a fare dei giochi che inventiamo. Si tratta di lunghi
racconti in cui ci sono vari personaggi che vivono in dimensioni e in tempi diversi, le
cui avventure sono determinate da chi le racconta. Uno di noi ha il ruolo di
protagonista, mentre l'altro impersona il suo destino. Ci sono delle regole da
rispettare e bisogna essere coerenti.

Io sento che la vita è un grande gioco e che il nostro gioco la rispecchia.

Marcos, 11 anni

AMA RACCONTA

Per alcuni, è piuttosto semplice trascrivere la propria esperienza o un vissuto molto


forte e complesso in un libro.

Un giorno, nell'agosto del 1989, Alba e Néstor mi invitarono a casa loro ed ebbi così
l'occasione di frequentare una famiglia molto accogliente, carica di energia positiva.
Subito stabilii con facilità un buon rapporto con Marcos e Flavio; con loro trovavo
conferma a tutte le mie teorie e alle inquietudini a proposito dei bambini di oggi, di
questa Nuova Era, il Terzo Millennio, o in qualsiasi altro modo lo si voglia chiamare.

Quando Flavio mi fece vedere il suo schema dell'Universo, ebbi l'impressione di star
vivendo una giornata fuori dal tempo, quelle giornate che capitano raramente.

Fu in quel momento che ebbi l'idea di un libro che potesse contenere e trasmettesse
questa realtà. Bisogna che tutto ciò si sappia, pensai. Il desiderio di condividere
questa meravigliosa verità con tante persone mi indusse a mettermi di nuovo al
lavoro.

Alba mi consegnò gli appunti da lei presi nel corso degli anni riguardanti le
importanti esperienze vissute con i suoi figli. Mi mostrò anche dei disegni e dei
bozzetti, foglietti e libricini e così la mia cartella si riempì di materiale utile per la
stesura del mio libro, che già si prospettava straordinario. Ebbi memorabili
conversazioni con Marcos e Flavio e incontri molto significativi con Alba e Néstor,
che furono di completamento al mio progetto. Mi rendevo conto con chiarezza
dell'effetto che un libro simile avrebbe avuto sui genitori e sulle altre persone che
avevano un contatto diretto con questi nuovi bambini. Sentivo che sarei stata un
valido strumento di trasmissione.
Il momento della verità giunse all'improvviso. Compresi che non era necessario che
fossi io a scrivere il libro, perché in realtà il libro era già stato scritto e l'autore era
Flavio.

Dovevo semplicemente lasciar parlare l'incredibile materiale che avevo tra le mani:
esso esprimeva da solo, con spontaneità a e chiarezza, tutto ciò che avrei voluto dire e
altro ancora. In seguito, continuarono ad aggiungersi idee e cominciai, i capitoli
presero corpo e apparvero i titoli. Fu un'affascinante gioco di squadra, e nel Natale
del 1989 avevamo tra le mani una prima bozza del libro. Lo presentai in Europa, dove
fu accolto con entusiasmo. Ora è stato e sarà tradotto in francese, tedesco e italiano.

Flavio, crescendo, ha imparato a esprimersi con chiarezza e convinzione sempre


maggiori. L'entusiasmo per il "suo" libro ci ha spinti ad ampliarlo e a ridefinirlo. Ma
un giorno è stato necessario dire basta e affidarci a un editore di talento che gli desse
una struttura definitiva.

Grazie a Vengo dal Sole è possibile entrare in un mondo sterminato, colmo di un


amore che va al di là delle nostre percezioni quotidiane.

Con gratitudine e ammirazione possiamo guardare questi bambini che dispiegano le


loro possenti ali mentre giocano allegri "a fare i terrestri".

Anta

PASSEGGIANDO PER IL MONDO DELLE IDEE

LA VITA E’ UN TRUCCO

Mamma: - Lascia che ti metta i calzini, tieni fermo il piede.

Flavio: - Lascia stare il mio piede. Faccio io (tenta di mettersi il calzino da solo). Lo
sai che io non sono il mio piede? Questo è il mio piede, ma io non sono il mio piede e
non sono il mio corpo. Non sono neanche la mia testa. Sono molto di più del mio
corpo.

Mamma:- Che vuoi dire con questo?

Flavio: - Voglio dire che questa non è la vera realtà. Questa vita è un trucco.

Mamma : - Come un trucco ?


Flavio: - Un trucco, un trucco come i giochi di prestigio della festa di compleanno.
Quello clic stiamo vivendo è un trucco. Perché esiste solo l'anima e l'anima è con
Dio.

Flavio, 3 anni

LA REALTA’

Flavio: - Ho scoperto che la realtà è vera.

Mamma: - Perché?

Flavio: - Perché Dio esiste. Se Dio non esistesse, non ci sarebbe neanche la realtà,
perché la realtà si fonda su Dio. Dio sostiene la realtà, vedi? Così (tende una mano
con il palmo rivolto in alto e vi appoggia l'altra sopra). Tutta la realtà viene da Dio.

Flavio, 4 anni

L’AGENDA

Flavio: — A cosa serve questo quaderno? È pieno di numeri e lettere.

Mamma: — È la mia agenda di quest'anno. Mi serve per annotare ogni giorno quello
che ho da fare. Oggi è il 7 marzo del 1989, il compleanno della nonna. Guarda, ho
scritto "compleanno", per non dimenticarlo. All'inizio dell'agenda c'è il calendario di
quest'anno. Dopo c'è una pagina per ogni giorno, per annotare tutto quello che devo
fare.

Flavio: — Ah, ho capito! Così funziona la vita nel tempo e nello spazio. Ma gli esseri
umani ricordano solo la vita che stanno vivendo. E la vita continua... Quando giro
una pagina questa vita finisce e si passa a un'altra vita. Lo sapevi che ci sono molti
tipi di vita? Proprio come nella tua agenda ci sono diverse forme, numeri e lettere... la
vita umana è soltanto una delle forme della Vita. E la Vita è Dio.

Flavio, 5 anni
LA VITA E’ ATTRAVERSARE

Davanti al camino di casa, parlando con mia madre.

Da quando ho parlato con Aida, ho più fame. Ora so che per portare a termine la mia
missione devo mangiare e crescere; ho bisogno del mio corpo. E per questo che ho
sciolto il cagnolino rinchiuso nella mia pancia, la mia parte animale. Ero troppo
concentrato sulla mente, dimenticandomi completamente del mio corpo, e il mio
corpo, la mia parte animale, ha molta fame. Adesso ho imparato a deconcentrarmi, a
non fissare troppo l'attenzione sulla mente, a rivolgerla a tutto il corpo. La mente si
trova nella testa, ma anche nel corpo. Il corpo si muove perché è la mente a dare gli
ordini. Sto cominciando a formare il mio io.

L’”io” serve a far entrare l'anima nel corpo. Ma ognuno di noi non e ne mente, né
corpo. Ognuno è vita, e la vita è tutto, è mente e corpo, dentro e fuori. La vita è tutto
ed è dovunque. La vita è qualcosa che attraversa, attraversa tutto, come i raggi, come
la luce.

Lo vedi il fuoco? Anche il fuoco vive, in maniera diversa da noi, è in altra forma di
vita. Anche le piante hanno vita e mente, una mente diversa dalla nostra, sanno che
devono rimanere attaccate alla Terra e crescere. Sono attaccate anche al Sole. Sono
molto concentrate e spirituali; hanno un corpo molto evoluto, non appena ti avvicini
esse percepiscono la tua presenza. Le piante si alimentano direttamente dalla terra,
non come noi, che ci nutriamo delle cose che la terra nutre. I fiori hanno bisogno
degli esseri umani e questi hanno bisogno dei fiori. I fiori curano i mostri stati
d'animo e perfino alcune ferite fisiche. Mangiare Fiori sarebbe il massimo per gli
esseri umani, perché i fiori hanno avuto una lunga evoluzione.

Anche le formiche vivono una vita diversa: si uniscono tra loro, fanno parte di una
sola mente. Il formicaio è un'unica mente, col corpo disseminato in ogni formica. La
mente umana è singola, solitaria. Gli esseri umani credono che la niente si trovi nel
cervello e che la vita risieda nel corpo. Ma la vita attraversa il corpo e la mente,
siamo tutti parte della vita. La vita proviene dalla stella che è in ognuno di noi, e la
stella viene da Dio.

Flavio, 5 anni
IL GIOCO DEL MONDO

Flavio: — Abbiamo giocato al gioco del mondo. Quello che più mi piace è questa
storia del cielo e della terra. Mamma, immagina se le cose andassero così: si nasce e
si muore, si nasce e si muore, all'infinito.

Mamma: — Ti piacerebbe che esistessero altre vite?

Flavio: — Sì che mi piacerebbe! Ho l'impressione che esistano altre vite, ma in forme


differenti e in altri pianeti. Ogni vita è un pianeta. Che stai scrivendo? Questo non
scriverlo.

Mamma (prendendo appunti sulla conversazione): — Perché?

Flavio: — Perché questo non riesco a percepirlo con chiarezza. Il fatto è che a me
piacerebbe, perciò non posso esserne certo. Non sono certo neanche del contrario.
Metà e metà.

Mamma: — Sei incerto.

Flavio: — Proprio così! Sono incerto! I desideri non me lo fanno percepire con
chiarezza.

Mamma: — Come fai a sapere queste cose?

Flavio: — Le capto all'istante. Tutti possediamo delle onde mentali, ma non tutti le
usano. Perché per usarle è necessario non usare la mente. E come con il computer.
Bisogna far fermare la mente. Quando sei sveglio, devi sempre usare anche solo una
piccola parte della mente per gestire il corpo. Le onde mentali possono avere una
frequenza diversa, ma per avere una potenza maggiore devo passare attraverso la mia
stella. Se sono sveglio il punto più lontano che riesco a raggiungere con le mie onde
mentali è proprio la mia stella. Posso raggiungere ogni luogo di questo mondo. Ma
per attraversare altri mondi, è meglio durante il sonno.

Mamma: — E in che modo lo fai?

Flavio:— È facile. Per farlo devo fermare i sogni. Cancellarli, ma continuare a


dormire. Allora, rafforzando al massimo le onde mentali, si può attraversare lutto
questo mondo e così passare da un mondo all'altro. In ogni modo ci sono vite diverse.
Ma non posso fare tutto questo tanto spesso, perché mi stanco molto. Per avere la
potenza al massimo, devo passare attraverso la mia stella.

Mamma: — Ma che cos'è la tua stella?


Flavio: — Ognuno di noi ha la propria stella. La mia stella è tutta la mia energia. Ed è
dorata. Il giallo dorato è il colore naturale dell'energia. Si può anche cambiare il
colore della stella. L'amore è rosso, è la forza, il calore. Il verde è il colore che dà
maggior forza, quando sei a corto di energia. Stai prendendo nota dei colori? Non
farlo, i colori li tinge la mente, perché tu viaggi con la mente. Passando attraverso la
mia stella, io aumento la potenza delle mie onde mentali e riesco ad attraversare
questo e altri mondi in modo semplice e veloce.

In verità, la cosa certa in tutto ciò è che ognuno di noi può avere due tipi di vita. Una
vita umana, diversa a seconda del mondo, e una vita mentale. La vita mentale è come
essere una piccola nave, come una piccola cosa che vola, riesci a vedere tutto, il
visibile e l'invisibile, riesci a cogliere tutto. Ma la cosa più importante è cogliere
sempre la verità. Non può succederti quello che sta succedendo a me, e cioè di essere
incerto su qualcosa. (Con un'espressione nostalgica) Sai, mamma, tutto ciò che
percepisci è vero e puoi passare da un mondo all'altro senza necessariamente dover
passare attraverso la tua stella, perché sei tu la tua stella!

Flavio, 5 anni

TEMPO E DESTINO

Tra molteplici destini prende forma un unico destino. Il destino dell'umanità.

Dio non ha tempo. Esiste fuori del tempo.

Tutto ciò che esiste nel tempo comincia e finisce.

Il tempo serve affinché un essere nasca, cresca e muoia, affinché compia questo ciclo.

Dio è e non è un processo, è Colui che traccia il processo della vita.

Flavio, 6 anni

I MIRACOLI

Flavio: — Papà, penso spesso a quella barzelletta che mi hai raccontato in macchina.

Papà: — Quale barzelletta?


Flavio: — Quella dell'uomo che sale sul tetto di casa sua per salvarsi da
un'inondazione. L'acqua sale e arriva una barca a soccorrerlo. Lui dice: "No grazie,
resto qui. Dio mi aiuterà." L'acqua continua a salire. Arriva una lancia della polizia e
gli dicono: "Venga qui, altrimenti annegherà." Lui risponde: "No grazie, resto qui.
Dio mi aiuterà." Alla fine, quando l'acqua è ormai arrivata fino al tetto, arriva un
elicottero. L'uomo non vuole andare via e pensa: "Dio mi aiuterà." Allora l'acqua lo
sommerge e l'uomo muore. A quel punto, l'anima esce dal corpo e quando si incontra
con Dio gli chiede: "Perché non mi hai aiutato?" Dio gli risponde: "Come non ti ho
aiutato?! Ma se ti ho mandato una barca, una lancia e perfino un elicottero!" Sai, ho
pensato molto a questa barzelletta?

Papà: — E che cosa hai pensato?

Flavio:— Ho pensato che è molto utile per capire gli esseri umani. A volte si
aspettano dei miracoli, sperano che Dio modifichi le leggi della fisica per manifestare
la sua grandezza. Quell'uomo era uno stupido; non sapeva che Dio risponde sempre,
ma se ti trovi nella realtà fisica ti manderà un aiuto fisico, e tu non devi fare altro che
saperlo riconoscere. Quando qualcuno ascolta Dio, non ha bisogno che Dio faccia
miracoli.

Flavio, 6 anni

INFORMATORE

Mamma:— Attento! Stai per cadere! È davvero faticoso badare a te!

Flavio: — Be', meno male che mi hai preso in tempo... Ma è questo il tuo compito
sulla Terra, prenderti cura di me. Tu ti prendi cura di me e io mi prendo cura di
migliaia di anime.

Mamma (con un pizzico di ironia): — Allora sei una persona molto importante! Mi
sembri un po' vanitoso...

Flavio (con naturalezza): — Non mi hai capito. Sul piano della realtà fisica, tutti
dobbiamo prenderci cura di qualcuno. Tu, ad esempio, ti prendi cura di me, di mio
fratello... noi dipendiamo da te. Io, essendo un bambino, posso prendermi cura solo
della mia gatta... Ma sul piano spirituale, tutti contribuiamo all'evoluzione di altri
esseri e allo stesso tempo esistono altri esseri che aiutano noi. Io, ovviamente, non ho
molte anime a mio carico; tu ne hai sicuramente più di me e lo sai perché?

Mamma: — Non ti seguo.


Flavio: — Tu sei un' "accuditrice", io sono un "informatore". Il mio compito è dare
informazioni, qui sulla Terra, riguardo al piano della spiritualità e, quando dormo,
devo informare gli altri mondi circa la vita sulla Terra. Per comunicare, qui sulla
Terra, ho bisogno di parole, di parlare, spiegare ed essere compreso. Negli altri mondi
è più facile: trasmetto le informazioni tramite onde telepatiche e chi lo desidera può
capirle. Di certo, per gli altri esseri è quasi incredibile che esista un mondo come
questo. È davvero strano.

Mamma: — Perché lo trovano così strano? A me non sembra così.

Flavio: —A te non sembra strano perché ci sei abituata ormai da molte vite. Sei da
tanto qui sulla Terra: per questo ti prendi cura di me, perché puoi insegnarmi come
vivere in questo mondo. Non immagini quanto sia difficile spiegare certe cose. Ad
esempio, per prendere energia gli esseri umani introducono nel loro corpo cadaveri di
altre forme di vita, usando degli strumenti (le posate). Per prima cosa, preparano il
cibo, poi lo cucinano. Tutto questo per trarne soltanto una piccola quantità di energia.
Quella che avanza la cacciano dal corpo (attraverso gli escrementi). L'energia del
Sole la assorbono in modo più diretto, ma non ne traggono grandi benefici perché
usano i vestiti. Sugli altri pianeti, l'assunzione di energia è più diretta: la si assorbe
direttamente dalla Fonte.

Un altro argomento: il modo di comunicare. Essendo questo un mondo molto


"denso", la telepatia, la trasmissione diretta attraverso le onde mentali, qui non
funziona bene. Per questo esiste la menzogna. La comunicazione si realizza tramite
suoni che escono dal corpo attraverso un buco (la bocca). L'aria muove le corde
vocali ed escono delle vibrazioni che indicano le cose. Inoltre, in luoghi diversi si
realizzano suoni differenti per dire le stesse cose. E davvero molto complicato! Poi
esiste la forza di gravità, ovvero il peso che ti trattiene; è come se qualcosa ti
schiacciasse e t'impedisse di volare. Si può volare solo nei sogni, o con le onde del
pensiero.

Flavio, 6 anni

NOSTALGIA DI DIO

Al tramonto, passeggiando con Flavio in riva al mare.

Papà: - Che ti succede, Flavio? Mi sembri triste.

Flavio: - Mi sento solo.


Papà: - Non sei solo; ci sono io, c'è tua madre, tuo fratello e tutti noi ti vogliamo
molto bene. Hai forse nostalgia della casa di Buenos Aires?

Flavio (si ferma, mi guarda con gli occhi pieni di lacrime e dice tra i singhiozzi): -
Non capisci. Nessuno capisce. Non sento la mancanza degli esseri umani, ma di Dio;
non c'è paragone. A quest'ora, quando il Sole va via e ancora non si vedono le stelle
né la Luna, ho nostalgia di Dio.

Flavio sembra ancora più piccolo al cospetto dell'immensità del mare, sulla spiaggia
deserta. Cerco di consolarlo con un abbraccio, ma avverto che è presente solo con il
corpo. Si abbandona tra le mie braccia, ma è molto lontano. Fino a quando, con un
profondo sospiro, si asciuga le lacrime e torna presente. Mi dice: "Papà, torniamo a
casa."

Flavio, 6 anni

LA MORTE E IL NIENTE

Ci sono parole che esistono soltanto in un mondo materiale come questo, parole come
"niente" e "morte".
La parola "niente" da sola non può esistere; può esistere l'assenza di qualcosa, ma il
nulla assoluto, il niente totale non hanno alcun senso perché Dio c'è sempre.

Dio non potrà mai scomparire o non esistere.

È impossibile il niente e, allo stesso modo, niente è impossibile.

Se diceste ad un essere più evoluto in senso spirituale, ad un angelo per esempio, che
alcuni esseri umani non credono a nulla, l'angelo non capirebbe e penserebbe che
questi esseri umani sono davvero ignoranti.

Alcune persone credono che la morte ponga fine a tutto. Certamente quando un
essere umano muore, muore il suo corpo, non il suo essere: l'anima va con Dio. È
normale avere un po' di paura, perché smettere di avere un corpo rappresenta un
cambiamento radicale, ma è come finire le scuole elementari per poi continuare a
imparare, passare alle medie, o andare a una scuola diversa.

La morte intesa come fine della vita, non esiste; la vita continua, in un altro modo,
continuiamo a far parte della vita che viene da Dio e che a Dio ritorna.

Flavio, 6 anni
LA VERITA’

Sono circondato di libri, sto preparando una conferenza e sono molto assorto. Flavio
si avvicina e mi chiede:

Flavio: — Che cosa stai facendo?

Papà: — Sto studiando... sto preparando un discorso.

Flavio: — Perché tanti libri?

Papà: — Per vedere ciò che è stato scritto sull'argomento, e confrontarlo con quello
che penso io.

Flavio: — Queste sono le verità degli altri. Devi guardare dentro di te e dire la tua
verità.

Papà: — Per me non è così facile. Io ho raggiunto la mia verità personale leggendo
molto.

Flavio:— Certo, a te Dio trasmette la verità attraverso i libri. Io non ho bisogno di


leggere. Ho un filo diretto. Io la verità la sento.

Papà: — A volte temo che le mie idee possano influenzarti e non voglio che ciò
accada.

Flavio:—No, questo non può succedermi. Gli esseri umani hanno delle idee, si
aggrappano alle idee, come faccio io con questo cuscino (prende un cuscino e lo
stringe a sé). A volte cambiano le loro idee con altre che li attirano di più o che
sembrano più interessanti. Io non posso cambiare le mie idee, perché sono così. Le
mie idee sono i miei presupposti, la mia base, fanno parte di me (posa il cuscino sul
pavimento e ci sale sopra). Per questa ragione non puoi influenzarmi, ma puoi
aiutarmi molto se mi insegni le parole necessarie a spiegare quello che io so già.

Papà: — Com'è possibile che tu conosca concetti per i quali io ho impiegato anni di
studio e di ricerca?

Flavio: — È merito dell'amore. Tu e mamma siete nati dall'amore dei vostri genitori,
che si volevano molto bene. Ma il vostro amore uno per l'altra è stato ancora più
grande, perché meno egoista; grazie a questo io ho potuto mantenere il contatto.

Flavio, 6 anni
VITA E APPRENDISTATO

Patricia (1): — Flavio, perché siamo così diversi e ci interessano cose differenti?

Flavio:— Perché non tutti pensiamo allo stesso modo, né amiamo le stesse cose, e
questo rende originale la vita di ognuno. Bisogna viverla con allegria perché c'è
sempre qualcosa di nuovo; c'è sempre un'altra vita da vivere per la prima volta e
diversi momenti per apprendere.

In ogni vita impariamo qualche piccola cosa ogni giorno, e portiamo con noi le
esperienze costruttive, a volte i desideri e anche le cose cattive.

In realtà, la vita è una scuola infinita: alcuni progrediscono più in fretta di altri, si
avanza nei livelli di apprendimento fino a diventare insegnanti. Allora si diventa
professori dell'eternità, con il compito di aiutare gli alunni a raggiungere quello stesso
livello, insegnando loro che siamo tutti parte di Dio e che la vita ci migliora fino a
portarci alla perfezione.

Flavio, 7 anni 1) La collaboratrice domestica

ANIMA E VOLONTA’

Patricia è assorta e sta in silenzio. Flavio si avvicina, la osserva e con la matita le dà


un colpetto sulla mano.

Patricia (sussultando): — Che fai?

Flavio: — Cosa senti?

Patricia:—Non lo so, sono infastidita. Se non fossi stato tu mi sarei arrabbiata molto.
Sei un bambino davvero strano, mi sembra quasi che indovini quello che mi succede.

Flavio: — Ti ho chiesto cosa senti e non cosa pensi: tu pensi troppo. Lasciati
prendere dalla vita e aspetta le risposte. Tu pensi e ripensi. Credi che scavando con
una pala arrivi più velocemente alle fondamenta. Raschiando con le dita ci arrivi
ugualmente. Non usare così tanto la tua volontà, non stare troppo a rivoltarti il
cervello.

Bisogna lasciarsi trasportare dall'anima.

Flavio, 7 anni
L’ANIMA E LA MASCHERA

Flavio: — Devo trovare una nuova definizione della parola "amico". A scuola stiamo
scrivendo un dizionario personale.

Mamma: — Poco tempo fa ho letto una bella frase: "Amico è colui al quale possiamo
dire tutto di noi stessi."
Flavio: — È bella, ma non va bene per me, almeno per quanto riguarda i miei
compagni di scuola. Sai già che il mio migliore amico è Alejandro, ma a lui mostro
soltanto la mia maschera, non sa nulla della parte più importante di me.

Mamma: — E quale sarebbe la tua maschera?

Flavio:— La mia maschera è la mia personalità. Mi chiamo Flavio, sono un bambino


di circa otto anni, un alunno abbastanza bravo, un buon amico, non tanto bravo nello
sport. Ma questa è solo una piccola parte di quello che sono.

Mamma: — E a me potresti raccontare chi sei realmente?

Flavio:— A te lo sto raccontando da quando avevo tre anni. Sono un'anima venuta,
come molte altre, a portare il suo aiuto al mondo in questa sua importante fase di
cambiamento. Adesso vivo sulla Terra, che è un mondo estremamente materiale che
sta iniziando il suo percorso verso la spiritualità. Per raggiungere la Terra sono
passato attraverso il Sole, per entrare in questo sistema solare. Poi ho sperimentato la
densità di mondi meno materiali della Terra. L'Universo è il corpo di Dio e noi esseri
umani ne conosciamo appena una piccola parte.

Possiamo affermare che un'anima nasce come tale quando si distacca dal nucleo
dell'essenza divina. Sperimenta molti modi di essere, diverse forme di esistenza, e in
seguito ritorna al nucleo arricchita da quest'esperienza. In questo senso, la mia anima
ha molta esperienza, ma io non sono pratico di questo mondo così complicato. E per
questo che ho bisogno di tanto aiuto.

Flavio, 7 anni

I DESIDERI

Nella vita, prima o poi, si ottiene tutto. Oggi è stato esaudito uno dei miei desideri.
Ogni desiderio può realizzarsi, dal più piccolo al più profondo.

Avere desideri non è una cosa negativa, ma aggrapparsi a essi lo è, soprattutto


quando ci si avvicina alla morte.
È meglio morire senza desideri. Quando qualcuno ha un desiderio molto forte, lo
porta con sé anche nell'altra vita. Quanto più specifico è il desiderio (ad esempio
vendicarsi di qualcuno) , tanto più facile sarà trasportarlo da questa vita a quella
successiva. Un desiderio più generale (ad esempio il desiderio di essere amati), è
meno grave, perché condiziona in misura minore.

La maggior parte delle persone non vuole morire perché ha paura della morte. Questo
è un desiderio generale, è molto diffuso e non è poi così grave. È paragonabile alla
paura di un esame: nel momento in cui lo sostieni, la paura svanisce.

L'ultima vita sul pianeta Terra deve essere pura e libera dai desideri.

Flavio, 7 anni

NEMICO

Flavio: — Oggi, a scuola, ho litigato con un bambino. Tra i miei compagni ce n'è uno
molto litigioso. Mi ha dato uno spintone e io ho dovuto affrontarlo. Non l'ho
picchiato; l'ho guardato dritto negli occhi e gli ho detto con forza di lasciarmi in pace.
Non mi piace avere dei nemici, né mi interessa avere la meglio nelle liti.

Papà: — Perché?

Flavio: — Se vuoi vincere, devi pagare un prezzo. Anche se hai la meglio in una
zuffa, il nemico diventa tuo maestro. Quando vinci facendo male a un nemico, la
vittoria ti si ritorce contro.

Quando si ottiene qualcosa di positivo, bisogna poi fare i conti con il lato negativo.
Bisogna sempre fare i conti con l'altra faccia delle cose: è così che s'impara.

Flavio, 7 anni

PRIMA DI DORMIRE

Mamma: — Che hai? Sei stanco? È ora di andare a dormire...

Flavio: — No, non sono stanco, anzi, sono fin troppo pieno di energia, ma sono molto
teso. Adesso mi rendo conto della differenza che c'è tra energia e tensione: è la stessa
che c'è tra l'acqua e una pompa per l'acqua. Hai visto la pompa dell'acqua nel prato di
zio Juan?
Mamma: — Sì, l'ho vista. Qual è la differenza?

Flavio: — L'energia è come l'acqua, la tensione è la pompa. L'energia attraversa i


nostri corpi, siamo tutti immersi in un mare di energia. Tuttavia, l'energia è soltanto
una piccolissima parte, una sorta di microbo, dell'anima.

La tensione è l'energia che si blocca.


Per assorbire energia sul piano spirituale è necessario tornare alla Fonte. Quando
sono sveglio mi concentro, vado al di là del corpo, penetro la luce e vado
direttamente verso la stella.

Alcune persone credono che con il corpo fisico sia possibile toccare i mondi
spirituali, ma non è vero. E come cercare di toccare le ombre. Piuttosto, con il corpo,
attraverso la mente, si può raggiungere la spiritualità grazie alla concentrazione.

La cosa più difficile non è abbandonare il corpo, bensì l'io, che ha molto spessore.

Mi sembra che il modo migliore per gli esseri umani di tornare alla Fonte è farlo
durante il sonno. Per questo è bene andare a dormire senza il peso di ciò che è
successo durante il giorno: prima di addormentarsi bisogna sgomberare la mente.

Mamma: — E come si fa?

Flavio: — Per esempio, l'altro giorno, quando non siete venuti a prendermi a scuola
mi sono un po' spaventato, poi mi è venuta l'idea di chiedere il permesso di telefonare
a casa. Il problema è la sensazione della paura. Io fermo l'immagine, è come se la
osservassi e la rivedessi più volte. Dopo, me ne libero. Così, il ricordo della paura si
allontana e io vado avanti senza curarmene. Conservo il ricordo di quello che ho fatto
di buono, ovvero aver chiesto di telefonare a casa.

È fondamentale dimenticare quello che è successo e non temere che possa succedere
di nuovo. In questo modo, non mi porto la paura addosso, ma la tiro fuori. Non
bisogna tenersi dentro niente di negativo.

La negatività alimenta la tensione e non permette all'energia di seguire il suo corso, di


tornare alla Fonte.

Flavio, 7 anni
INCONTRI

LA MISSIONE

(Dagli appunti di mia madre)

All'età di sei anni, Flavio attraversò un periodo difficile: si sentiva molto spesso
demoralizzato e triste, non aveva appetito né voglia di vivere. Era solito dire: "Faccio
fatica a vivere. Questo mondo è troppo difficile per me." Fu allora che venne a farci
visita Aida, una psicologa cognitivista di origine brasiliana che, malgrado la
differenza di età e le difficoltà linguistiche, stabilì con Flavio una forte sintonia.
Nonostante io e mio marito fossimo presenti all'incontro, rimanemmo estranei al
rapporto davvero speciale che si creò tra loro. Aida fu la prima persona a non trattarlo
come un bambino. Gli raccontò delle difficoltà che anche lei aveva avuto alla sua età
per adattarsi alla realtà materiale. Flavio si sentì compreso e molto vicino a lei. Erano
entrambi emozionati, con le lacrime agli occhi.

Questo incontro fu molto utile a Flavio. Da quel momento il suo stato d'animo
migliorò e la sua volontà di nutrirsi e di relazionarsi con la realtà quotidiana cominciò
a crescere.

Quando Aida se ne andò, Flavio commentò con entusiasmo: "Finalmente ho


incontrato una persona simile a me! Ha la mia stessa missione! Prima mi sentivo
molto solo qui sulla Terra, mentre adesso so che siamo in tanti e che la nostra
missione è rivelare le cose che sappiamo affinché tutti le sappiano e le sentano.
Siamo venuti a portare il nostro aiuto nella dimensione materiale, poiché altri esseri
ci aiutano da un'altra dimensione.

Gli esseri umani cominceranno a cambiare; i bambini che nascono adesso saranno più
aperti alla spiritualità. Molte persone credono in Dio, ma non lo sentono veramente.
Altre non ci credono, perché non accettano ciò che affermano le religioni, ma sentono
di far parte della Vita, e la Vita viene da Dio. Quando tutti gli esseri umani
ricorderanno di essere parte di Dio questo pianeta smetterà di essere come è adesso.
Naturalmente, non possiamo sapere quanto durerà questo momento di passaggio,
perché dipende da molti fattori; ma è inevitabile, perché il processo che porta gli
esseri umani ad essere meno materiali e a tornare allo spirito è già iniziato.

L'anima umana girovaga a lungo per la Terra, per avere contatto con la materia. Ma
adesso comincia ad avere più contatto con lo spirito.

L'anima può anche andare in altri mondi, assumere altre forme, viaggiare per tutto
l'Universo e finalmente tornare a essere parte di Dio.
RIMPIANTO

Mamma: — Ti vedo triste. A cosa stai pensando?

Flavio (con nostalgia): — Mi manca il mio Almín... il mio Almàn Mi manca il luogo
da dove vengo...

Mamma: — Che cosa sono l'Almín e 1'Almàn?

Flavio: — Sono due parole che mi sono venute in mente, non credo che esistano nella
nostra lingua. L'Almín è un insieme di anime che hanno una comune vibrazione.
Provengono da poli differenti e stanno insieme in una specie di "nido di anime".
Vivono al di fuori dell'Universo conosciuto. Alcune si distaccano dall'Almín e
intraprendono un lungo cammino, entrano nell'Universo, passano attraverso il Sole e
infine giungono sulla Terra.

Credo che io e Aida siamo dello stesso Almín, per questo c'è tanta intesa tra di noi.

Mamma: — Ti manca?

Flavio: — No, non mi manca, perché gli esseri dello stesso Almín si sentono uniti,
anche se sono lontani fisicamente. Inoltre non tutti hanno un corpo, e possono agire
anche in altre dimensioni.

Flavio, 6 anni

LETTERE

Cara Aida, (mia madre scrive sotto mia dettatura)

Il libro mi è piaciuto molto. Quasi non mi sembra vero che in un libro ci sia scritto
esattamente quello che io penso!

Il pianeta Terra è una scuola; è una scuola difficile perché c'è molta materia e poco
spirito. Noi esseri umani veniamo qui ad imparare come gestire il corpo e le cose.

Ma ci sono molte scuole, in altri mondi, per imparare cose diverse.

Esistono anche pianeti-case, dove vivono le anime. Io credo di venire dal Sole e nel
Sole ci sono anime allo stato puro. Dopo sono passato per Saturno, che è meno
materiale della Terra. Adesso credo di aver capito meglio il concetto della
reincarnazione. In questo mondo è talmente difficile imparare a gestire il proprio
corpo che è necessario fare molte esperienze per imparare a farlo.

Inoltre, c'è differenza tra essere uomo ed essere donna. Gli uomini hanno più energia;
le donne, quando partoriscono, danno parte della loro energia ai figli. Gli uomini
consumano meno energia, ma le donne imparano qualcosa di molto importante:
quando partoriscono, sperimentano la morte! Il momento in cui il bambino esce dal
ventre è molto simile a quando l'anima esce dal corpo.

Molti lo ignorano e per questo la morte li rende tristi. Sono tutti convinti che esiste
solo la realtà materiale e dimenticano che, invece, la vita viene da Dio e niente di
quanto proviene da Dio ha mai fine! Anche se il pianeta Terra esplodesse, sarebbe
sempre una parte di Dio.
Prima credevo che Dio fosse l'intero Universo, ma un giorno Dio mi mostrò il vuoto e
mi disse: "Io sono anche questo." L'Universo, tutti gli altri universi e perfino il vuoto
non hanno mai fine, perché Dio non ha né principio né fine. Affinché le anime degli
esseri umani non siano tristi, dobbiamo parlarne tutti insieme.

Da quando sei venuta a trovarmi a casa, Aida, so che siamo in molti ad avere la stessa
missione e mi sembra che adesso molte anime stiano venendo ad aiutare questo
mondo. Sono persone "missionarie".

Con affetto, Flavio, 6 anni

Cara Aida,

La tua lettera mi è piaciuta.

Ho avuto un'idea riguardo all'Almín e all'Alman...

L'Almín si prende cura delle anime. Le anime dello stesso Almín, quando si trovano
sulla Terra, si mettono in comunicazione attraverso l'onda dell'Almín. Noi due siamo
in contatto perché apparteniamo allo stesso Almín.

Con affetto, Flavio, 6 anni

13/5/1988

Caro Trigueirinho,

Mi chiamo Flavio e ho sette anni.

Mi piacerebbe parlare con te a proposito di Dio.


Io so che:

Dio è tutto;

L'essere umano è composto da:

Anima, Io e Corpo.

Flavio Capobianco

Quando avevo appena un anno, a mia madre parlarono di Trigueirinho, filosofo e


guida spirituale che viveva in Brasile.

Gli scrisse una lettera in cui raccontava le esperienze che aveva vissute durante e
dopo il parto e chiedeva la sua opinione.

Trigueirinho le rispose con poche righe che annunciavano quello che sarebbe
accaduto: "Il suo nome, Alba, corrisponde al sorgere del Sole, ed è proprio quello che
sta accadendo."

Io ho conosciuto Trigueirinho all'età di sette anni; fu davvero un incontro piacevole e


da allora lo vedo due o tre volte all'anno, quando tiene lezioni a Buenos Aires.

Trigueirinho è un missionario come me, ma ha un compito diverso dal mio.

Siamo venuti entrambi per dare il nostro aiuto al processo di spiritualizzazione.

Quando ci vediamo, stiamo molto bene insieme, anche se parliamo poco. Tuttavia, è
accaduto spesso che ci trovassimo a riflettere su argomenti simili. Ciò accade perché
percepiamo la stessa onda spirituale.

Circa due anni fa, poco dopo avermi conosciuto, mi chiese il permesso di inserire
alcuni miei scritti in un suo libro. Poi, quando anch'io iniziai il mio libro, fu molto
contento e mi diede qualche suggerimento sull'impostazione, visto che lui ha molta
esperienza come scrittore.

Flavio, 9 anni
MIO FRATELLO MARCOS

COMPAGNO DI VITA

Marcos è il mio compagno di vita qui sulla Terra, e lo è stato anche in altre
dimensioni.

Io e mio fratello facciamo parte della stessa squadra di anime, ma siamo di poli
differenti. Siamo venuti insieme per compiere una missione, quella di aiutare gli
abitanti della Terra ad avere un maggiore contatto con la spiritualità.

Abbiamo compiti diversi. Io devo mostrare e spiegare l'esistenza della realtà


spirituale, mentre mio fratello aiuta soprattutto con la sua irradiazione. Marcos è stato
il ponte che mi ha aiutato a venire qui, e continua a essere un ponte tra me e gli altri.

Stiamo imparando a cooperare in questa dimensione; a volte litighiamo, ma ci


completiamo a vicenda.

Flavio, 9 anni

MESSAGGI DA DIO

Marcos:— A volte io so ciò che pensi, ma so ancora meglio ciò che senti. Ma la cosa
più importante è quello che io so di Dio. Sai, mamma, quando Dio mi investì del mio
compito, in cielo, mi disse: "Conserva il mio ricordo; io conserverò il tuo sorriso." Ed
io mi ricordo di Dio e conosco la sua casa. So che veniamo dalla sua casa e che dopo
la morte torniamo a Dio. Dio ha inviato dei foglietti a mio padre in cui è scritto quello
che io devo fare; chiederò a papà di trovarli e di leggermeli. E Dio mi ha anche detto:
"Avrai un fratello, e devi volergli molto bene". E io gliene voglio, vero?

Mamma: — Sì, certamente.

Marcos:— Devo amare tutti, gli amici e tutti gli esseri umani. Devo amarli e
prendermene cura. Dio mi disse anche altre cose che non ricordo; mi tornano in
mente di notte, mentre dormo. Io riesco a vedere con gli occhi chiusi. Vedo Dio, ma
Dio non ha corpo, non ha bocca, ma parla, è in tutte le cose, perfino nel cibo e
nell'aria. Dio è dentro le persone, perfino nei ladri, nonostante siano cattivi. Sono
cattivi perché non sanno di avere Dio dentro, non avvertono la sua presenza. Anche
negli animali c'è Dio. Perfino nei topi. Lo sai che io riesco a vedere gli angeli? Si
fermano davanti alla mia finestra; sono fatti d'aria, fluttuano, sono luminosi, ma non
hanno le ali. Gli angeli sono più vicini a Dio. Adesso basta parlare di questo; ne
parleremo ancora un'al-tro giorno.

Marcos, 3 anni
LA CASA DI DIO

(Mia madre racconta)

Sto facendo il bagno a Marcos. Insiste nel voler restare altri cinque minuti nell'acqua.
Provo a spiegargli che "altri cinque minuti" è un lasso di tempo molto breve e che
presto lo tirerò fuori dall'acqua. Gli racconto che quando ero piccola come lui dicevo
a mia madre che andavo a giocare "solo cinque minuti" a casa di un'amichetta. Allora
andavo via e mi fermavo a lungo. Non mi rendevo conto di avere pochissimo tempo
per giocare.

Raccontando questo episodio, ricordo che quella mia amica morì poco tempo dopo a
causa di una malattia renale. I miei genitori mi dissero che se ne era andata in cielo.
Fu il mio primo contatto con la morte. Ovviamente, non dico niente a mio figlio.
Tuttavia, lui mi guarda stupito e mi dice: "Raccontami della tua amichetta. Lo so che
è morta. È tornata nella casa di Dio. Tutti veniamo dalla casa di Dio. Mamma, tu non
mi parli mai di Dio!"

Mi sento scossa perché il bambino, come è già successo altre volte, ha captato i miei
pensieri.

Gli domando: "Come fai a sapere che è morta?"

"È nella tua mente. Dio mi ha dato la capacità di udire i pensieri e le sensazioni della
gente. La morte ti rende triste. Allora non sai che quando si muore si torna a Dio?

Marcos, 3 anni

TELEPATIA

(Mia madre ricorda)

Sono in bagno, mi sto preparando per uscire. Marcos si affaccia e mi chiede:

Marcos: — Mamma, dove vai? Voglio venire con te.

Mamma: — Vado a lavorare.

Marcos (arrabbiato): — Com'è facile mentire!

Lo guardo stupita, perché in verità sto per uscire con un'amica. Gli dico:
Mamma: — Come fai a sapere che non sto andando a lavorare?

Marcos:— Lo so. Entro nella tua mente come in un campo nemico e cerco quello che
voglio sapere. Ma se ti dà fastidio non lo farò più. Pensi che sia sbagliato farlo?

Mamma: — No, piccolo, non è sbagliato. Solo mi stupisco che sai quello che penso.

Marcos, 3 anni

GLI ANGELI E L’AGNELLO

Papà: — Marcos, voglio leggere un po'. Perché non vai a giocare e mi lasci solo?

Marcos: — No, non me ne vado, perché sei infastidito da te stesso, non da me.

Papà (ammettendo i suoi sentimenti): — Beh, è vero, sono un po' seccato, ma non ha
niente a che vedere con te.

Marcos: — Papà, è sbagliato arrabbiarsi, è come avere un inferno dentro. Io, a volte,
ho dentro un paradiso e un inferno che si scontrano. Ma non credo al paradiso e
all'inferno di cui parla la nonna. Sai, ieri notte ero arrabbiato con il mio fratellino e
non volevo volare nel sonno. Allora sono venuti gli angeli e mi hanno portato a
volare con loro, accanto a Dio. Mi hanno portato in un luogo dove si erano riuniti
tutti gli angeli. E sai che mi dicevano? Che avevo ucciso un agnello. Io gli rispondevo
che non era vero, ma loro me lo ripetevano. Non mi facevano niente, perché gli
angeli non fanno niente, non puniscono: semplicemente esistono. Dopo un po' è
venuto Dio e mi ha toccato, ma senza mani, perché Dio non ha né mani né corpo. Del
resto ero anch'io fuori dal mio corpo; poi sono tornato a letto e mi sono
tranquillizzato.

Io so che devo voler bene al mio fratellino e prendermi cura di lui, ma a volte mi
viene una tale rabbia... Mi sembra che gli angeli mi aiutino portandomi da Dio. La
rabbia è come l'inferno; il paradiso è percepire Dio.

Marcos, 3 anni

PARLANDO CON DIO

Marcos:— Mamma, se per caso vieni accanto al mio letto, di notte, e non mi trovi,
non spaventarti perché poi ritorno.

Mamma: — Perché non dovrei trovarti?


Marcos:—Perché avvolte, quando il sonno mi trascina, me ne vado con Dio. Me ne
vado come un missile verso le stelle, e resto con Dio. Ma è difficile spiegartelo,
perché è un luogo che si trova al di là delle parole. Sento qualcosa nel cuore,
nell'anima, ma non ci sono parole.

Marcos, 3 anni

A PROPOSITO DI UN ANGELO

Marcos: - Ieri notte ho visto un angelo. Fluttuava di fronte alla mia finestra. Lo sai
che gli angeli hanno i capelli viola e tutto in torno a loro è viola? Non sono come te.
Tu hai i capelli biondi, e dietro di te tutto è viola. Come Flavio, uguale.

Mamma: - E papà?

Marcos: - Papà ha i capelli castani e dietro di lui è tutto giallo. Mentre gli angeli sono
tutti viola. Ognuno di noi ha dei colori intorno. Alcuni sono belli, altri sono tristi, a
seconda di come ognuno si sente.

Marcos, 4 anni

DIO, GESU’, GLI ANGELI

La nonna mi ha parlato di Gesù. Lei sostiene che Gesù è Dio. Non capisce che Dio è
Tutto. Gesù era un essere umano; certo, un essere umano diverso dagli altri, perché
aveva il potere di fare del bene. E stato nel ventre della Vergine Maria; era aiutato
dagli angeli.

Io credo che anche gli angeli a volte vadano a dormire, perché il mio angelo non
viene tutte le volte che lo chiamo. Gli angeli sono trasparenti, come l'aria, ma io
riesco a vederli perché hanno una piccola luce. Non tutti riescono a vedere gli angeli.
Dio è in ogni luogo, non ha bisogno né di mangiare né di dormire, non ha corpo. Dio
ti sostiene, ti dà il corpo, l'anima e l'amore. Dio entra nel tuo corpo insieme all'anima,
ma è difficile spiegare come fa Dio, che è così grande, a entrare in un corpo. Quando
una persona è cattiva, la sua anima non è nel suo corpo, ma di fianco, perché l'anima
è sempre buona. L'anima entra ed esce dalla bocca. Quando esce per sempre, si
muore, si respira per l'ultima volta e si va subito via con Dio.

Gesù ha fatto qualcosa di molto importante per gli esseri umani. Lui aveva potere,
avrebbe potuto salvarsi, ma volle morire perché era pieno d'amore.
Per vivere questa vita c'è bisogno di anima e cuore, di Dio e di amore, altrimenti si
muore un po' ogni giorno.

Mi torna sempre in mente quello che mi disse Dio: avere cura, avere cura e non
uccidere. Mi disse anche che dovevo volere bene al mio fratellino. Io sono molto
piccolo, ma mio fratello lo è ancora di più. Siamo dei bambini, qui sulla Terra, ma
siamo stati insieme agli angeli nel cielo. Il cielo è il luogo dove si trova Dio. Dio non
cresce, non nasce e non muore come noi. Neanche gli angeli sono come noi, non
hanno né ali né piedi; a volte giocano insieme a me. Fanno cerchi nell'aria, cerchi di
luce. Hanno una sorta di mantello bianco luccicante. Quando sono con loro anche io
fluttuo, ma nessuno ha bisogno di ali. Voliamo perché siamo fatti d'aria.

Marcos, 4 anni

IL SOLE E LA LUNA

L'uomo è come il fuoco, la donna è come l'acqua. L'uomo è il fuoco perché è forte,
ma l'acqua ha il potere di spegnere il fuoco. L'acqua può essere attraversata; il fuoco
no. Il fuoco può però anche far evaporare l'acqua, perché è più forte: brucia.

Il Sole e la Luna sono come l'uomo e la donna. Si trovano nel cielo. L'energia del
Sole è fortissima, proprio come quella dell'uomo. La Luna assorbe la luce dal Sole, la
trasforma e di notte la irradia sulle persone.

Gli esseri umani si dividono in uomini e donne, e hanno bisogno del Sole e della
Luna, di un'energia forte e di una più delicata.

Marcos, 4 anni

VIAGGIANDO FINO A DIO

Quando ero più piccolo, credevo che avrei raggiunto Dio con il corpo fisico e tutto il
resto. Adesso so che posso farlo fluttuando con l'anima. Posso stare con Dio anche
quando sono sveglio. Chiudo gli occhi, disegno una porticina magica e volo in alto,
verso il cielo, verso le stelle, fino a Dio. Sto con Lui e gli parlo, ma Lui non mi
risponde con le parole. Per fare tutto questo bisogna imparare dagli angeli, essere
leggeri come l'aria. Poi l'anima torna nel corpo e non ricordo quasi nulla, ma non
dimentico che devo dare il mio aiuto e amare.

Marcos, 4 anni
INCONTRO CON UN LAMA

Durante la sua prima visita in Argentina, il Lama tibetano Sherrab venne a casa
nostra, e Marcos chiese di parlare con lui per fargli qualche domanda su Dio.

Marcos :—Vorrei sapere come giungere da vivo a Dio. Da vivo, non da morto; lo so
già che quando si muore l'anima va con Dio mentre il corpo resta sulla Terra.

Lama: —Puoi giungere Dio con una buona condotta, compiendo buone azioni e
comportandoti bene. E puoi avvicinarti a Dio anche con la meditazione, stando in
silenzio e guardando dentro te stesso.

Marcos: — Un'altra cosa che vorrei sapere è perché Dio ha bisogno dell'anima. Forse
perché l'anima è piena di bontà e Dio ne ha bisogno per essere ancora più buono...

Lama: — Dio non ha bisogno dell'anima; è l'anima ad avere bisogno di Dio.

Lama (ai miei genitori): —Vostro figlio ha un'evidente inquietudine spirituale; in


Tibet sarebbe stato considerato un toulku, un'anima matura, e sarebbe stato scelto per
essere educato in un monastero. Vi consiglio di non fare pressioni su di lui con
un'educazione troppo formale; cercate di ascoltarlo e di rispettare le sue idee. Sarà lui
stesso a comunicarvi quale dovrà essere il suo cammino.

Marcos, 5 anni

IL MOSTRO E LA NAVE DELL’AMORE

(Racconto illustrato)

1) Il mostro è nato su un pianeta di morte, dove ci sono piante carnivore e alberi


viventi. Gli esseri pensanti di quel pianeta sono chiamati "intra-esseri" perché vivono
all'interno degli alberi e delle piante. Il mostro ha una sfera mortale dentro di sé. Al
momento della sua nascita, la sfera è esplosa, distruggendo i genitori del mostro e
l'intero pianeta. Ma il mostro è riuscito a sopravvivere all'esplosione perché è volato
via, nello spazio.

2) Il mostro ha lasciato il suo pianeta ed è diventato gigantesco. Si dirige verso la


Terra.

3) Si scontra con una nave che protegge la Terra.

4) La nave dell'amore affronta il mostro dell'odio e il mostro esplode.


La nave dell'amore ha distrutto il mostro: ora non potrà più attaccare la

Marcos, 6 anni

IL LUOGO DELLA LUCE

Ho fatto un sogno bellissimo, ma molto strano. Quasi non sembrava un sogno. Una
giraffa mi conduceva in volo in un luogo magico, dove c'erano colori bellissimi, pieni
di luce. Mi ritrovavo di fronte a una casa, con un giardino pieno di fiori strani, che
qui non esistono. Suonavo il campanello e si apriva una porta enorme. Appena
varcata la soglia, svenivo. Mi risvegliava una piccola amica; molto bella, circondata
da una luce viola. Mi trasmetteva un po' di energia e poi andavamo in un altro posto,
volando, per caricarci di altra energia. L'energia era la luce. Il posto era magico:
c'erano i miei nonni e tutti quanti noi. Eravamo tutti pieni di luce, e c'era luce tutto
intorno a noi. Non volevo più andare via da quel luogo, di cui sento sempre la
mancanza. Credo che è lì che stiamo prima di nascere e subito dopo la morte.
Possiamo raggiungerlo anche nei sogni. Poi però bisogna tornare qui, ma credo che
sia quella la vera realtà.

Marcos, 6 anni

IL CUSTODE DELLE PIANTE

Papà: — Cosa stai guardando?

Marcos: — C'è qualcosa che si muove tra le piante. Sembra un fantasma, appare e
scompare. Ogni essere umano ha un angelo custode, mentre le piante non ne hanno
bisogno: hanno soltanto un custode che si aggira dappertutto. Il custode delle nostre
piante si chiama Zul. Si aggira tra le piante che stanno di sotto, quelle nei vasi.
Compare anche in casa, dove ci sono le piante, ma la sua immagine non si riflette
negli specchi.

Marcos, 7 anni

IL GIOCO DEL DESTINO

Quando io avevo otto anni e mio fratello cinque, facemmo un lungo viaggio in auto.
Per vincere la noia cominciai a raccontar-gli una storia. Alla fine del racconto mio
fratello mi chiese cosa sarebbe successo se il personaggio avesse scelto di fare
qualcosa di diverso, come sarebbe cambiata la storia. Gli dissi quello che credevo
sarebbe successo e cambiammo la storia in funzione di questa variazione. Da quel
momento in poi, inventammo altre storie, interpretando uno il ruolo del narratore e
l'altro quello del protagonista. Il gioco ci appassionò talmente che lo perfezio-nammo
sempre di più aggiungendovi regole e dettagli. A volte le avventure di uno stesso
personaggio andavano avanti per mesi o addirittura per anni. In alcuni racconti-giochi
il filo della stessa storia continua attraverso i discendenti del personaggio: il gioco
può durare per secoli e secoli.
La Torre dell'Universo che disegnammo ci risultò molto utile come punto di
riferimento per i cambiamenti di piano e di dimensione.

Il narratore rappresenta il destino, ovvero un aspetto di Dio. È lui che dà forma al


contesto cioè a tutto ciò che completa il personaggio.

Il protagonista sceglie le circostanze e il momento in cui comin-cia l'azione. Se il


personaggio è inserito in coordinate spazio-temporali storiche o attuali, deve
rispettare i fatti accaduti; tuttavia, a partire dalle sue azioni, può anche modificare la
storia. Se il gioco è ambientato in un futuro prossimo, bisogna rispettare le
probabilità. Su piani e dimensioni differenti, è il narratore a definire le caratteristiche
del tempo e dello spazio.

Tutto il gioco si basa su un principio di sincronia; il personaggio si modella secondo


la concentrazione. Usiamo i dadi o le carte per stabilire le caratteristiche del
protagonista e il risultato dell'azione.

Durante lo stesso gioco, il narratore è sempre uno soltanto, mentre vari possono
essere i giocatori, che hanno ognuno lo stesso tempo a disposizione. Chi gioca ha
potere decisionale, ma è il narratore che stabilisce le circostanze.

Regole del gioco

1. Per prima cosa si sceglie la dimensione, il piano, il tempo e lo spazio.

2. Poi si decide com'è fatto il personaggio e si stabiliscono le circostanze in cui si


trovava prima che iniziasse il racconto.

3. Si delineano le caratteristiche del giocatore utilizzando dadi o carte che rendano


possibile l'applicazione del principio di sincronia.

4. Il gioco inizia in un momento cruciale per il personaggio.

5. Il gioco non deve necessariamente terminare alla morte del protagonista, dato che
si può continuare a giocare attraverso le sue reincarnazioni.

Marcos, 13 anni
KARMA

(Racconto)

Mi giro e mi trovo di fronte una luce. È bianca, e più forte, e non sono l'interesse o la
curiosità che mi spingono verso di essa, ma provo un'attrazione irresistibile, che
supera le semplici leggi della forza di gravità. E come guidare in un tunnel ad alta
velocità. Poco a poco diventa sempre più grande. Corro verso la luce. Mi correggo:
non sento più il mio corpo, mi sento come una parte di questa luce che le si
ricongiunge. Mi guardo indietro. Appena vedo questa luce arancione, mi sento
invadere da un'ondata di energia. I miei dubbi svaniscono. Vedo casa mia. e vedo
attraverso le pareti. Vedo il mio corpo disteso sul letto. Un medico si rivolge a mia
madre e le dice che non c'è più nulla da fare, che sono morto durante il sonno a causa
di una fuga di gas. Mia madre piange, mio padre cerca di consolarla, ma è in lacrime
anche lui. Vorrei dire loro che sto bene. Che non sono mai stato meglio.

Guardo l'ascensore, somiglia a un tunnel che conduce al mio corpo, ma il terzo tratto
è bloccato. Il fosso che mi separa da casa mia non può essere attraversato. Inoltre,
correrei il rischio di rimanerci bloccato dentro.

Adesso ricordo che il giorno prima della mia morte c'è stata un'esplosione nella mia
stufa a gas. È venuto un tecnico, esperto di tubature a gas, ma non l'ha riparata bene.

Ricordo un viso. Un viso che nella mia vita non avrebbe dovuto significare niente.

I pezzi del puzzle si ricompongono. Avevo già visto quell'uomo. Era un condannato a
morte. Condannato a morire nella camera a gas.

Quando io, che all'epoca ero un giudice, emisi la sentenza, non ero sicuro della sua
colpevolezza. Ma la pressione della giuria era umanamente insostenibile.

Lo vidi respirare, inspirare l'ultima boccata di ossigeno, poi trattenere il respiro fino a
scoppiare e infine respirare la boccata mortale di gas.

È nitido nella mia mente il ricordo di come cadde la pastiglia nel recipiente pieno di
acido, in cui si sciolse, dando origine al gas letale.

Siamo nati per questo. Per imparare, per scampare a questa legge di causa ed effetto.
Per sconfiggerla, qualche volta, e non solo al momento della morte.

Marcos, 13 anni
CONVERSAZIONI IN FAMIGLIA

I CATTIVI, LA VITA, IL TEMPO

Flavio: — Il sangue è bianco, ma quello delle persone cattive è rosso.

Marcos: — Ma chi te lo ha detto? Tutti abbiamo il sangue rosso!

Flavio:— Ma sei stato tu a dirmi che il sangue delle persone cattive, di quelli che si
uccidono, è rosso.

Marcos: — Non posso avertelo detto io, perché tutti gli esseri umani hanno il sangue
rosso. E poi le persone cattive, dopo essere morte, smettono di essere cattive, perché
Dio strappa loro la cattiveria. Non si può stare accanto a Dio ed essere cattivi.

Flavio: — Certo, Dio è nei buoni come nei cattivi.

Marcos: — Sì, perché siamo tutti parte di Dio, tutto l'Universo è Dio.

Flavio: — La vita è Dio. Ma Dio è fuori del tempo.

Marcos: — È anche nel tempo.

Flavio: — Ma quando moriamo non abbiamo più ricordi... Perché il tempo non esiste
più.

Marcos: — Non esiste il tempo, né buoni né cattivi; esiste solo la vita, che è Dio.

Marcos, 6 anni — Flavio, 3 anni

LA FORMA DELLE COSE

Marcos:— Ci sono diverse specie di vita. Tutto ha vita, perché tutto fa parte della
natura, che è piena di vita. Perfino la nebbia è qualcosa che vive, che ha una qualche
funzione. Anche se proviene dalle nuvole, discende sempre da Dio. Tutto viene da
Dio.

L'automobile, ad esempio, è fatta di prodotti chimici e questi prodotti furono estratti


da antichi fossili, seppelliti sotto la Terra per milioni di anni. L'uomo non crea niente,
mescola, tutto è una miscela di sostanze estratte dalla natura. Alcuni miscugli sono
cattivi e pericolosi e si usano nelle guerre; altri sono buoni, e servono a fare cose
buone.
Flavio (con entusiasmo): — Certo! Dio ha creato tutte le cose, tutte le cose sono
particelle di Dio, perfino un fantasma... le case, le automobili, i vestiti... Tutto
proviene da Dio.

Marcos (infastidito): — Non essere stupido! Non capisci niente di quello che ti
spiego! Ti sto dicendo che queste cose le costruisce l'uomo, e che derivano dai
miscugli che l'uomo fa con le sostanze della natura! Ma come fai a dire che una casa,
un'automobile o un vestito sono fatti da Dio stesso?!

Flavio (urlando): — Smettila! Smettila! Lo stupido sei tu, perché Dio ha creato la
forma dell'essere umano e anche quella di tutte le cose che esistono! Non capisci! Dio
ha creato le idee delle cose, e senza idee non può esserci niente!

Marcos, 7 anni — Flavio, 4 anni

GESU’ E SIRIO

Mamma: — Allora, bambini, a letto! Chiudete gli occhi e andate a cercare una
stellina nel cielo.

Flavio (ridendo): — Io non ho bisogno di dormire per raggiungere la mia stella


( chiude gli occhi). Ecco, sono già sulla mia stella... In verità, io ne ho due: la stella
uomo e la stella donna. Si chiamano Giuseppe e Maria.

Mamma: — Sai che così si chiamavano il padre e la madre del bambino Gesù? Non
te ne ha parlato la nonna?

Flavio: — Non lo so, non ricordo. La mia stella è sia uomo che donna: Giuseppe e
Maria. È enorme e riesce a contenere tutto il mondo.

Nel frattempo Marcos si è quasi addormentato, ma sentendo queste parole, si mette


seduto sul letto e dice:

Marcos: — Anche Gesù viene da una stella: dalla stella Sirio.

Mamma (stupita): — Ma dove lo hai sentito? Te lo ha forse detto papà?

Marcos:— No, papà non mi ha parlato di Gesù. È la nonna che mi racconta sempre di
Gesù, di Giuseppe e di Maria. Papà mi ha fatto vedere una mappa del cielo su cui
sono segnati i nomi delle stelle. E io so che Gesù viene da Sirio, la stella della
Volontà e dell'Amore.

Mamma: — Ma come fai a saperlo? Lo avrai forse letto da qualche parte...


Marcos: — Te l'ho già detto: ho letto il nome della stella; non so come faccio a
sapere il resto. Lasciami dormire... Ho sonno...
Flavio: — Lascia perdere, mamma. È un dato di fatto che Gesù viene da una stella;
ognuno di noi viene da una stella.

Marcos, 7 anni — Flavio, 4 anni

I FANTASMI

Ricardo(1) (agitato): — Mamma, papà, questi bambini dicono che i fantasmi esistono
davvero! Non è mica vero, no? Non esistono, non esistono!

Marcos (calmo): — Certo che esistono. Ma ti ho già detto che non possono farti
niente; sono energia senza materia, possono solo spaventarti. Non devi averne paura,
anzi, devi averne pietà. Sono come nuvole dalla forma umana. Sono le anime che non
sanno tornare a Dio.

Papà: — Perché non mi raccontate che cosa è successo?

Ricardo: — Stavamo salendo le scale, era già buio e abbiamo visto qualcosa
muoversi, come un'ombra. Io mi sono spaventato e ho detto: "Sembra un fantasma"...
E lui (indica Marcos) mi ha detto che era ovvio che fosse un fantasma, che ci sono
fantasmi dappertutto... Mi ha spaventato molto... (Ai suoi genitori) Voi mi dite
sempre che i fantasmi non esistono... Questo bambino è un bugiardo!

Marcos: — Io ti ho detto la verità. Ti ho anche detto di non avere paura. I fantasmi


riescono a passare attraverso le pareti, ma non possono toccarti. Non hanno corpo, ma
possiedono una mente. Hanno energia, ma non hanno materia. Lo sai che cos'è la
materia? La materia è qualcosa che puoi toccare. Quando qualcuno muore, lascia i
suoi abiti, ovvero il corpo, ma a volte gli abiti interiori rimangono e vagano,
fluttuando in prossimità della Terra, senza andare verso il cielo.

Flavio (timidamente): — Sì, è proprio così, è la verità.

I genitori di Ricardo: — Beh, forse questi bambini vedono troppa televisione...

Marcos: — Queste idee non le abbiamo sentite alla televisione. Sono reali.

1) Amico conosciuto durante le vacanze in Brasile.

Mamma: — Va bene, Marcos, ne parliamo dopo. Raccoglici( vostri giocattoli,


dobbiamo andare via. Si è fatto già tardi.
Durante il ritorno a casa, chiacchieriamo passeggiando lungo spiaggia.

Mamma: — Dovete stare più attenti quando parlate con le persone. Sapete bene che
pochi comprendono le vostre idee. Mentre noi ne abbiamo molto rispetto, con gli altri
potete incontrare delle difficoltà.

Papà: — Ricardo era terrorizzato, perciò si è arrabbiato tanto.

Marcos: — Lui ha avvertito la presenza del fantasma, ma noi ha voluto ammetterlo!

Flavio: — Lui crede ai suoi genitori, non a quello che sente.

Papà: — Anche tu sai dei fantasmi?

Flavio: — Certo! Quando sono nato, per me la Terra era come mondo di fantasmi,
fantasmi materiali. Ed ero spaventato proprio come quel bambino. Per avere un
corpo, bisogna prima ( tutto nascere. Per essere un fantasma, bisogna prima di tutto
compiere lo sforzo di morire.

Mamma: — In che senso lo sforzo?

Flavio: — Allora, intendo dire che per gli esseri umani che poi sono diventati
fantasmi è stato molto difficile morire, perchè non volevano. È, per questo che non
vanno verso il Sole: rimangono in prossimità della Terra. I fantasmi dimenticano che
tutti noi siamo nati da Dio e che, alla morte, torniamo a Dio.

Quando tutti saremo tornati a Dio, non nascerà né morirà pii nessuno, ma la vita
continuerà, perché la Vita è Dio e Dio non può finire.

Quando si muore, si vola in alto, in alto... si giunge al Sole e lo si oltrepassa perfino.


Non si vede più niente, perché non c'e niente da vedere: Dio non ha forma.

Quando la vita comincia, Dio ti dà una forma e ti invia su un pianeta. Prima di


nascere, ci si aggira intorno al pianeta e con gli occhi che si hanno qui (indica il
cuore) si riesce a vedere il posto dove si andrà a vivere... Beh, non sono veri e propri
occhi, perché non si possiede ancora il corpo. Il vero abito che possediamo è il corpo.
Su ogni pianeta c'è un abito particolare e ogni pianeta ha il suo colore. A volte si va
su pianeti sempre diversi, altre volte si torna di frequente sullo stesso pianeta. Dio ti
dice le cose che devi fare, le annota nella tua memoria.

Papà: — Quali cose?


Flavio:— Affinché io potessi vivere in questo mondo, Dio mi indicò la parola "no",
la parola "sì" e la parola "orologio". Potrò dire le cose più importanti quando saprò un
maggior numero di parole. Devo andare a scuola per imparare più parole, più cose
che riguardano la Terra. Ma, Marcos, anche io penso che non dobbiamo parlare di
queste cose con gli altri bambini; si spaventano, proprio come io mi spaventavo della
realtà materiale. I genitori non permettono loro di vedere la realtà al di là della
materia.

Marcos, 8 anni — Flavio, 5 anni

COME NASCONO I BAMBINI

Marcos: - Hai visto che zia Cristina ha il pancione? Sta per avere un bambino.

Flavio: - Avrà un bambino... Qui come si fanno i bambini?

Marcos: - Ascolta, qui le cose stanno così: il padre e la madre si uniscono e fanno un
bambino. Per mettere insieme la loro energia devono unire alcune parti del corpo: il
padre mette una specie di seme nella pancia della madre. Questo seme si unisce con
un altro che appartiene alla madre e insieme formano un piccolo uovo di bambino. Il
bambino cresce sempre di più nella pancia della madre finché non è pronto per uscire.
A quel punto la madre compie un grande sforzo e il bambino esce. Durante tutto
questo tempo, la madre lo alimenta con la sua energia.

Flavio: - Ma allora è difficilissimo avere un bambino qui! Passa tutto attraverso la


fisicità!

Marcos: - Certo! Qui le cose vanno in questo modo.

Flavio: - Sì, ma è terribile. Prima di nascere non hai difese né un'individualità, e vivi
all'interno di un altro corpo. Tutto ti colpisce, è troppo. È per questo motivo che io
sono rimasto nella mente della mamma. In altri mondi è tutto più facile.

Marcos: - Ricordi qualcosa?

Flavio: - Sì, certo. Ad esempio, ci sono mondi dove si uniscono due poli, uno
trasmette tutta la sua energia all'altro, uno dei due fa nascere un bambino e l'altro
muore. Quando il bambino è in grado di procurarsi da solo l'energia, allora anche
l'altro polo muore, anzi, sale di livello. Ma sui livelli superiori è ancora più semplice:
non esiste genere sessuale, non si nasce né si muore.

Marcos, 8 anni - Flavio, 5 anni


I NUMERI
Flavio: — Sai, Marcos, so già contare fino a dieci. Fino a che numero si può contare?

Marcos: — Si può contare fino all'infinito. Puoi continuare a contare finché vuoi, ma
non ti basta una vita per arrivare fino alla fine dei numeri...

Flavio: — Dimmi dei numeri molto grandi.

Marcos: — Allora, ci sono i milioni, i bilioni, i trilioni... per esempio, otto milioni
trecentoventiquattromila. I trilioni hanno moltissimi zeri, non mi ricordo neanche
quanti.

Flavio: — Alcune "calcolazioni" sono terribili!

Marcos:— Non si dice "calcolazioni", si dice calcoli. Ti insegneranno presto a fare i


calcoli. In prima elementare impari a fare l'addizione e la sottrazione. Ma pare che i
numeri veramente importanti siano zero e uno. Da questi derivano tutti gli altri
numeri.

Flavio: — È ovvio: il numero uno è la vita, lo zero è il nulla. Lo zero non è nessun
numero, è l'infinito dei numeri. E tutto, lo zero e l'uno, il pieno e il vuoto, tutto è Dio.

Marcos, 8 anni — Flavio, 5 anni

DIO E L’AMORE

DIO E L’AMORE

Flavio (in uno slancio d'affetto, abbraccia forte sua madre): - Ti voglio tanto bene,
mamma! Sono felice perché ti voglio tanto bene... Ma potrei volerti così tanto bene
anche se non fossi mia madre, io posso voler bene a chiunque come ne voglio a te. Se
si vuole così bene a una persona, si può voler bene a tutti.

Ti voglio bene perché siamo tutti particelle emanate da Dio! Tutti gli esseri umani lo
sono! Dio è presente in ogni mondo, è diviso in tante parti, è in ogni luogo ed è anche
nel vuoto. Ogni mondo è una parte di Dio. Ma Dio è anche nello spazio, Dio è tutto,
tutto ciò che esiste, tutto, tutto ciò che si tocca e che non si tocca, è in ciò che è
visibile e in ciò che è invisibile. Dio non muore mai, e per essere vivi bisogna essere
una parte emanata da Dio. Io credo di essere una parte emanata dal Suo cuore. Dico
cuore per modo di dire, perché Dio non ha corpo, è come dire che sono nato
dall'amore di Dio.

Sai, mamma, quando mi mettono in castigo, me la passo bene perché non penso a
niente. Pensare è parlare dentro di sé, mentre io sto in silenzio e raggiungo la parte di
me emanata da Dio e resto lì. Ma non pensare che si apra un buco quando ritorno,
perché Dio, anche se è separato in tante parti, è sempre intero.

Flavio, 4 anni

LE COSE DI DIO

Flavio: - Mamma, qual è la tua religione?

Mamma: - Io non seguo nessuna religione. Ho ricevuto un'educazione cristiana, ma


non mi sembra importante appartenere a una religione. Io credo solo che Dio è
amore.

Flavio: - È vero, ma Dio non è solo amore. È anche odio. Tutto viene da Dio, quindi
anche l'odio. Gli esseri umani nascono quando l'amore di Dio si apre. L'odio è la
parte accartocciata di Dio, mentre l'amore è la parte che si apre.

Mamma: - In che senso "accartocciata"? Che vuoi dire?

Flavio: - Accartocciata. Così (prende un fazzoletto di carta) . Tutta unita, stretta.


L'odio è l'amore maltrattato. L'amore, invece, non è né accartocciato, né separato; è
normale. Vedi? (prende un libro) . Proprio come le lettere: non sono una sull'altra,
non sono né unite né separate: sono ordinate. Per questo possiamo leggere. Vuoi che
ti racconti cosa fanno gli esseri umani?

Mamma: - Sì, certo... Ti ascolto.

Flavio: - L'anima nasce da Dio e si mette un vestito. È così che prendono forma gli
esseri umani. Esiste una sorta di guardaroba, dove sono riposti tutti i vestiti. Dio
ordina all'anima di indossarne uno. Il vestito è il corpo. Il corpo ha una forma a
seconda del tipo di mondo in cui l'anima andrà a vivere. A me Dio ha dato un vestito
per venire qui sulla Terra. Noi esseri umani abbiamo tutti la stessa forma, come la
mia, la tua, quella di Marcos. Certo, ci sono delle differenze, come quelle dei
lineamenti del viso. Le donne sono diverse dagli uomini, ma la differenza è minima.

All'inizio di tutto c'era Dio, non i vari mondi. Dio era tutto quello che esisteva. Tutto
quello che c'è adesso, prima era in Dio. Anche i pianeti hanno vita. Tutto ha vita. Le
pietre, ad esempio, hanno una forma interiore, invisibile.
Mamma: — Che vuoi dire? Non capisco.

Flavio: — Prendi nota, perché qualcuno potrà capirlo. Per prima cosa Dio ha creato i
mondi... l'Universo. Si vive sempre, sempre, anche dopo la morte. Perché nonostante
la morte, l'anima continua a vivere. Tra la nascita e la morte c'è il tempo. Si può
essere una persona oppure un pianeta.

Mamma: — Come fai a sapere queste cose?

Flavio: — Le so grazie a Dio. Tutte le cose che so sono in Dio. Per scoprire le cose di
Dio, devo pensare a Lui (chiude gli occhi, si rilassa e si concentra).

Dopo qualche attimo di silenzio, prorompe allegramente:

Flavio: — Si è accesa la luce del sole dentro di me!

Mamma: — Che significa?

Flavio: —È come dire che mi si è accesa una lampadina.

Flavio, 5 anni

LA CALAMITA DELL’AMORE

Amore con Odio incapsulato - Amore + Odio = Garbuglio

Papà: — Come stai, come va a scuola?

Flavio:— Tutto bene! Mi piace andare a scuola! Sono già da un po' di tempo sulla
Terra, e devo imparare a vivere qui. A scuola faccio pratica della vita in società. Lì
non potete proteggermi sempre.

Mamma: — Ma hai forse qualche problema? Come ti trovi con la maestra, con i tuoi
compagni?

Flavio: — Quando non ci sono litigi mi trovo bene. Non mi piace litigare, ma a volte
sono costretto a difendermi. Vado molto d'accordo con Alejandro, che dall'asilo è il
mio migliore amico. Ma adesso ho anche altri amici, perché ho imparato a controlla-
re meglio la mia calamita dell'amore e riesco ad attirare più bambini.

Papà: — Che cos'è la calamita dell'amore?


Flavio: — Tutti abbiamo dentro di noi la calamita dell'amore e quella dell'odio. La
calamita dell'amore attrae tutto ciò che ha amore. Se impariamo a controllarla,
l'amore circonda l'odio come una capsula. L'amore è ordinato, come l'insieme delle
lettere e delle parole che formano un libro. L'odio, invece, è tutto accartocciato, è un
garbuglio, un miscuglio. Una persona diventa cattiva quando la sua capsula dell'odio
si apre; allora, attira a sé altre persone cattive e le succedono cose brutte. A causa di
questa attrazione della calamita dell'odio, le persone si maltrattano, litigano, hanno
questo modo confuso e disordinato di volersi bene.

L'amore, al contrario, ti fa capire le cose con il cuore, non con la mente. Allora attiri
altre persone che come te usano la calamita dell'amore. Io sono venuto sulla Terra
grazie al vostro amore.

Papà: — E come è successo?

Flavio: — L'amore è un canale che ci unisce alle stelle. I vostri genitori si amavano
molto e voi siete stati cresciuti con amore. La calamita di uno attirò quella dell'altra e
insieme avete dato vita a una calamita più potente, che apparve come una luce che
chiamava me e Marcos.

Mamma: — Sì, ma Marcos è abbastanza litigioso!

Flavio: — Marcos è molto diverso da me, sa usare meglio il corpo e la mente. Anche
lui ha molto amore, ma è venuto qui a sperimentare il colore rosso, la forza
dell'amore. La sua forza mi ha aiutato a trovare la strada. (Ride) Certo, non mi piace
quando usa la sua forza contro di me!

Flavio, 6 anni

NATALE 1989

Stiamo facendo il presepe per festeggiare il Natale insieme a tutta la famiglia. Mi


viene l'idea di rappresentare non soltanto i personaggi, ma anche la stella di ognuno
di loro, ovvero il legame di ogni personaggio con la propria anima e decido di
scriverne i dialoghi.

Spiego: Gesù fu un essere molto speciale che ha segnato l'inizio della spiritualità tra
gli esseri umani. È venuto da Sirio, la stella dell'amore. Gesù è lo specchio che riflette
l'immagine di Dio per i cristiani. In futuro, non ci sarà più bisogno delle religioni,
perché ognuno troverà Dio dentro di sé.
Ogni personaggio ha in mano una stella di carta dorata; a volte parla il personaggio
stesso, a volte parla la sua stella. La stella rappresenta il nucleo dell'anima di ogni
persona.

Stella di Betlemme (Sirio): — Io sono Sirio, la stella dell'Amore. Io sono Sirio, Tu sei
Sirio, tutti noi siamo Sirio. Sono l'amore senza limiti, ma sono anche l'odio, ovvero
l'amore limitato.

Vengo su questo pianeta perché ha bisogno di molto amore per passare a una fase più
spirituale della sua evoluzione. Ci sono molti esseri confusi, pieni di odio. L'odio non
è mai stato il Male. L'odio è l'amore che non trova via d'uscita verso la libertà.

Io sono l'amore senza limiti, l'amore libero.

(Guardando il Bambino Gesù) Riuscirà questo Essere ad aiutare gli uomini? Riuscirà
ad insegnare loro l'amore, dando il suo esempio?

Bambino Gesù: — Com'è difficile questo mondo! L'unica cosa che può aiutarlo a
migliorare è l'amore. In questo mondo così materiale, ogni essere umano dimentica la
propria stella.

Erode: — Mi hanno annunciato che è nato un bambino che diventerà re dei giudei.
Questo non può accadere! Non so chi sia, ma ordinerò di uccidere tutti i neonati.
Nessuno mi porterà via il trono!

Stella di Erode (triste): — Non so cosa fare con questo essere così confuso, non
conosce la strada della libertà. Vuole avere potere, è pieno di odio e non incontra
l'amore. Ha una corona che gli copre la testa. E chiuso al contatto con la stella, con il
nucleo della sua anima.

Re Gasparre (Re Artù nel Medioevo) : — Stiamo seguendo una stella. Sappiamo che
è nato un bambino che porterà un grande cambiamento per l'umanità.

Stella del Re Gasparre: — Devi aiutare questo Essere appena venuto sulla Terra a
compiere una missione difficile. Dovrà tornare molte altre volte. La tua corona è
aperta e non perderai il contatto con me che sono la tua essenza. Avrai potere e
saggezza.

Gladiatore romano: — Questo bambino nato in una stalla mi sta entrando nel cuore.

Stella del gladiatore romano: — Il tempo di Roma sta per finire. Roma letto al
contrario è Amor. Adesso sta giungendo sulla Terra il tempo dell'Amore. Lascia la
tua spada e segui l'amore.
L'Angelo dell'Annunciazione: — Maria, avrai un bambino molto speciale e dovrai
avere tanta pazienza con lui. Viene sulla Terra a portare l'Amore.

Flavio, 8 anni

I MIEI LIBRETTI

Quando ho imparato a scrivere, ho cominciato a elaborare i miei "libretti".


Disegnavo, coloravo e componevo il materiale prima per me stesso, poi lo mostravo
con entusiasmo ad alcune persone.

In quelle pagine riassumevo per iscritto le tematiche che affrontavo nei discorsi,
cercando di sintetizzare e tracciare i primi schemi che illustravano le mie idee.

Preparavo i miei libretti divertendomi, mi piaceva molto, ma credo che avevo già una
certa "vocazione di scrittore". Sapevo già qual era la mia missione sulla Terra e
scrivere era uno dei modi per compierla.

Flavio, 8 anni

IL FUOCO MENTALE (Libretto)

Il fuoco mentale serve affinché la mente si nutra e si alimenti di idee.

L'acqua mentale serve affinché la mente concepisca le idee e i ragionamenti.

La mente è come un computer. È alla ricerca di informazioni sull'essere umano.

L'acqua mentale serve a spegnere il fuoco mentale in caso di incendio.

Flavio, 6 anni

LA TERRA (Libretto)

Il Sole e la Terra

Il Sole dà energia alla Terra.

Il Sole è una sfera di energia.

La Terra è una scuola per gli esseri umani.


La Terra è estremamente materiale.

Il Sole è sia materiale che spirituale.

Che cosa c'è sulla Terra?

1 — Terra, alberi, automobili.

2 — Montagne, esseri umani.

3 — Mare, case, palazzi.

4 — Fiori, autostrade.

Flavio, 6 anni

Che cosa ha il Sole?

•1 Energia

•2 Fuoco

•3 Raggi di energia

•4 Il colore rosso

Che cosa sono le stelle di ogni persona?


Le stelle di ognuno sono la sua energia e per curarsi bisogna farle diventare verdi.
Quando la stella diventa rossa vuol dire che si sta male.
Diventa bianca quando ci si è curati.

Flavio, 6 anni

IL SISTEMA DEL CORPO (Libretto)

Il sistema del corpo è composto dall'anima, dal corpo e dall'io. L'anima non ha forma.

L'io è composto dalla mente, dall'emozione, dalla hanno anche il "convertitore".


Il "convertitore" riceve le onde di energia superiore stella e le traduce in pensieri e
parole.

L'anima è una parte di Dio.

L'io è la coscienza di esistere.

Il corpo è la maniera di esistere sulla Terra.

L'io è ciò che unisce l'anima e il corpo.

L'io serve a far entrare l'anima nel corpo.

Flavio, 6 anni

LA TERRA E GLI ESSERI UMANI (Libretto)

Io sono venuto dal centro del Sole per compiere la mia missione.

Sono andato prima su Saturno, che è molto simile alla Terra. Poi sono venuto sulla
Terra, un pianeta molto complicato, perché troppo materiale: c'è molta materia e poco
spirito.

I nuovi esseri

Hanno un centro mentale più grande. I bambini che nascono adesso vengono da una
scuola più avanzata di Marte, come il Sole. Queste anime daranno il loro aiuto
affinché la Terra non soffra un cambiamento troppo brusco e porteranno onde di
bontà tra tutti gli esseri umani.

Gli esseri umani hanno molto di materiale e poco di spirituale. Per questo hanno
inventato la parola "niente" e la parola "morte". La parola "niente" di per sé non ha
senso, perché mai qualcosa di Dio potrà morire.

Tutti gli esseri umani hanno un corpo e un'anima.

Siamo tutti particelle emanate da Dio.

Flavio, 6 anni
L’ORIGINE DELLA MATERIA (Libretto)

Dio concentrò il suo potere e si trasformò in tempo, concentrò il tempo, lo paralizzò e


si trasformò in energia. L'energia si concentrò su se stessa, esplose ed ebbero origine
la Materia e l'antimateria.

Commento:
Quando scrivo la parola materia sbaglio sempre e la scrivo con la lettera maiuscola.
Forse è dovuto al fatto che per me la materia è importante perché è molto complicata.

L'energia dà origine a tre poli: polo positivo, polo negativo e polo intermedio. Da
questi poli hanno origine le galassie, le stelle, i mondi, le diverse forme di vita ecc.

Tutto ciò che è nato da Dio vive.

Le stelle e i pianeti sono esseri viventi.

Tutto ciò che Dio ha creato ha un'anima.

Non ci sono anime superiori e anime inferiori.

L'anima è perfetta, ma ci sono alcuni esseri che la sanno usare meglio.

Commento :

Quando ero piccolo, dicevo sempre: "Siamo tutti particelle emanate da Dio", adesso
posso spiegarlo meglio perché conosco più parole.

Dialogo:

Mamma: — Com'è possibile che tutte le anime siano uguali? Io non credo che si
possa paragonare la mia anima o, per esempio, l'anima di una persona cattiva con
quella di Gesù...

Flavio: — Non c'è alcuna differenza tra le anime. Le anime non si possono misurare.
L'unica differenza è che alcune persone sono capaci di usare la propria anima.

Differenze tra gli esseri umani

Questo pianeta è molto strano perché è estremamente denso. Dio volle vedere cosa
sarebbe successo creando tanta Materia, molta energia e un tempo bilanciato. Nacque
così questo pianeta. Siamo una specie molto particolare, siamo complessi e per
questo l'anima fa fatica a adattarsi.
Ci sono due categorie di esseri umani: gli uomini e le donne. Hanno, rispettivamente,
due tipi di energia: quella maschile e quella femminile. A seconda del genere
sessuale, una categoria ha più energia dell'altra. Inoltre, hanno una parte del corpo
destinata alla riproduzione. Su altri pianeti, la riproduzione avviene in modo diverso.
Poiché non esiste il corpo, due esseri appartenenti a poli distinti si scambiano
l'energia e danno origine a un altro essere.

Forme di comunicazione

Sulla maggior parte dei pianeti la comunicazione si realizza attraverso la telepatia,


perché c'è una minore densità. Qui, la comunicazione è davvero strana: si realizza
mediante suoni e in luoghi diversi si utilizzano suoni diversi per dire le stesse cose.

Questo pianeta sta cominciando a essere più astratto. L'astrazione si trova a metà
strada tra la spiritualità e la densità.

Stiamo diventando più spirituali.

Flavio, 7 anni

L’UNIVERSO

COME E’ NATO LO SCHEMA DELL’UNIVERSO

In un pomeriggio invernale pieno di sole, passeggiando per il centro di Buenos Aires.


Al cinema c'è la locandina di un nuovo film dell'orrore.

Papà (indicando la locandina): - Che ve ne pare? Andiamo a vederlo?

Marcos:- No, no! È un film troppo pauroso. Ho letto sul giornale che la protagonista è
morta poco dopo aver finito di girare il film. Queste cose non succedono per caso.

Mamma: - E allora perché succedono?

Flavio: - Perché si aprono le porte astrali.

Marcos: - Esatto! Ed entrano delle forze distruttive che sono come ladri di energia. Le
persone hanno molta paura dei ladri veri e propri, ma non sanno neanche
dell'esistenza di ladri invisibili.

Papà: - Ma che significa?


Marcos: - Non esiste solo il mondo che noi vediamo. Esistono altre dimensioni meno
materiali.

Mamma: - Perché non mi spiegate bene tutto questo?

Marcos: - Non ne vale la pena, è troppo difficile spiegare ciò che si sente.

Flavìo:- Ma abbiamo il dovere di spiegarlo! È troppo importante!

Marcos: - Spiegalo tu, io provo ad aiutarti.

Flavio: - Noi viviamo su un piano dell'universo, alla base di una specie dì Torre, nella
zona più materiale. Esistono, però, molti altri livelli, tutti collegati. L'Universo è nato
quando Dio decise di fare un esperimento: l'evoluzione. Tutti abbiamo dentro di noi
un piccolo universo.

Marcos: - Per farvi capire bene, bisognerebbe disegnarlo.

Flavio: - Va bene, allora quando torniamo a casa faremo un disegno.

Marcos, 10 anni - Flavio, 7 anni

LA TORRE DELL’UNIVERSO

Possiamo immaginare l'Universo come una torre, con diversi livelli. Nessun livello è
superiore o inferiore all'altro. Non esiste né sopra né sotto: ogni parte rappresenta la
totalità.

Anime custodi

Sono esseri esterni all'evoluzione; svolgono la funzione di salvaguardare il sistema.


Qualche volta, ci sono anime custodi che entrano nella torre per dare il loro aiuto.

Livello Fisico

Il Livello Fisico è estremamente denso, al suo interno tutto si mescola; è pieno non
soltanto di corpi ma anche di esseri astrali, positivi e negativi. In questo livello
agiscono le entità spirituali che organizzano le forme di vita. Sono inclusi anche
esseri di altri livelli. La polarità è estrema. Esistono il tempo e lo spazio.
Livello Astrale

È il livello intermedio tra il Livello Fisico e la Fonte. È un livello sottile, attraverso il


quale le anime passano per tornare alla Fonte. Alla morte, si entra definitivamente in
questo livello. Possiamo accedervi anche da vivi con una sorta di onda mentale, o
durante il sonno. In questo livello esiste lo spazio, ma non il tempo.

Livello Astrale, lato positivo

È la zona di purificazione dei desideri. Al momento della morte le anime attraversano


una porta per andare alla Fonte. In questo livello ci sono esseri che danno il loro aiuto
dopo la morte. La porta va rispettata. Non bisogna chiamare gli esseri astrali perchè
ostruiscono il sistema.

Livello Astrale, lato negativo

Questo livello è quello che la gente chiama comunemente "inferno" (è ovvio che
l'inferno non esiste). E il livello in cui entrano le persone che non sanno di essere
morte, quelle che non hanno compiuto la loro missione, per esempio quelli che si
suicidano. Questi esseri rimangono attaccati al livello fisico, sono anime confuse.
Quando escono da questa confusione e comprendono gli errori commessi, passano
dal lato positivo del Livello Astrale e tornano alla Fonte. La barriera che divide il
livello fisico dall'astrale negativo non è una porta, bensì una parete. Alcuni tipi di
droga, ad esempio, rompono questa parete e danneggiano anche l’aura.

La Fonte

Qui non esistono né il tempo, né lo spazio. Non ci sono polarità. E il luogo in cui
l'energia produce un effétto specchio e si riflette in tutti gli altri livelli. C'è tutto: il
superiore e l'inferiore, il noto e l'ignoto, il grande e il piccolo. So che ci sono anche
altre cose, ma non saprei come spiegarle. Per raggiungere qualsiasi livello, tutte le
anime sono sempre obbligate a passare attraverso la Fonte.

Livello Missionario

E l'entrata e l'uscita del sistema dell'evoluzione. Da qui escono le anime missionarie


per contribuire all'evoluzione in questo e negli altri livelli. E dove risiedono la
semplicità e la difficoltà, il noto e l'ignoto, l'aiuto e i problemi. È la zona delle
polarità mentali, dalla quale provengo io.

Flavio, 8 anni
IL PERCORSO DELLE ANIME

Tutte le anime vanno alla Fonte o passano attraverso di Essa. Quelle che provengono
dal Livello Fisico restano presso la Fonte, mentre quelle provenienti da livelli
superiori la attraversano soltanto, a meno che non debbano lavorare lì. In questo
livello ci sono soltanto anime che lavorano presso la Fonte.

Per esempio, un'anima che proviene dal Livello Missionario (colore viola) passa
attraverso la Fonte, poi attraverso l'Astrale Positivo e si incarna nel Livello Fisico.

Il Livello Astrale costituisce un ponte tra il Livello Fisico e la Fonte. Ha due poli: il
polo positivo e il polo negativo. Nell'Astrale Positivo c'è una porta che lo separa dal
Livello Fisico, e un'altra comunicante con l'Astrale Negativo. Quando una persona
muo-re, entra nell'Astrale Positivo, dove si libera dei propri desideri e delle
dipendenze e torna poi alla Fonte (colore rosso). Ma chi rimane molto attaccato al
Livello Fisico entra, attraverso l'altra porta, nell'Astrale Negativo e lì girovaga finché
non purifica i propri sentimenti confusi; torna allora alla Fonte passando nuovamente
attraverso l'Astrale Positivo (colore marrone).

Quando un'anima si incarna, impara a usare il corpo e a destreggiarsi in un mondo


estremamente denso. Nel Livello Fisico, dato che non esistono confini, ci sono esseri
provenienti da tutti i livelli: anime custodi, anime di livelli superiori a quello
missionario, anime missionarie, esseri del Livello Astrale Positivo, del Livello
Astrale Negativo e anche anime confuse appartenenti a esseri umani defunti.

Flavio, 8 anni

LO SCHEMA DELL’UNIVERSO

All'età di sette anni disegnai insieme a mio fratello la Torre dell'Universo. Tracciai
delle frecce verso l'alto, per indicare che le linee continuavano.

Quando ho conosciuto Vicky, una signora americana, avevo invece otto anni.
Stabilimmo una sintonia immediata, proprio come era accaduto con la mia amica
brasiliana Aida. Riuscii a ricordare che, in un pianeta più spirituale della Terra, lei era
stata la mia "genitrice". Io ero stato la sua creatura in un mondo in cui non esistono
genitori di sesso diverso, come invece accade qui.

Quando un essere è pronto per passare a un altro livello (la morte) , mette fuori una
parte di sé, come fanno le piante quando hanno un nuovo germoglio. Questa parte
viene alimentata dall'energia del genitore, finché il nuovo essere non è pronto per
separarsi e trarre alimento autonomamente dalla Fonte. Allora avviene il distacco: il
nuovo essere nasce e il vecchio muore. Per via di questa esperienza ho una forte
intesa con Vicky, ma non ne sento la mancanza. Si può sentire la mancanza solo delle
persone di cui si ha bisogno. Stando insieme, abbiamo fatto un viaggio con la sonda
mentale e siamo andati molto lontano rispetto al piano materiale. Ci siamo messi in
contatto con esseri non definiti né separati: erano un insieme di vibrazioni unite tra
loro. Poiché sono forme astratte, la mia mente li ha percepiti come colori e suoni. Ne
ho fatto un disegno per ricordare meglio. Sapevo che erano antecedenti alle anime e
mi venne l'idea di chiamarli Esseri Primordiali. Mio fratello Marcos mi aiutò a
definirli come "la materia prima delle anime".

Poco dopo qualcuno mi chiese se gli Esseri Primordiali si trovavano presso la Fonte.
Poiché si trovavano in un altro piano, fu necessario ampliare la Torre dell'Universo
per trovare loro una collocazione.
Per disegnare lo schema chiesi a mia madre un foglio di carta molto lungo, che avrei
poi ripiegato su se stesso e incollato alle estremità. Ovvero, ne avrei fatto una sorta di
cilindro senza interno né esterno, senza inizio né fine. Divisi il foglio in due parti, i
due lati dell'Universo. Quando ero piccolo, li chiamavo il lato Madre e il latro Padre.
Poi ho trovato altri nomi. Al lato manifesto dell'Universo ho dato il nome di Livello
Concreto. Per quanto riguarda l'altro livello, ho fatto fatica a trovare un nome. La
mamma mi consigliò di chiamarlo Livello Astratto, ma io non volevo usare il
contrario di concreto, perché non si trattava del lato opposto, bensì di quello
complementare. Inoltre, la parola "astratto" corrisponde al livello astrale. Il problema
è che gli esseri umani vivono in un mondo talmente polarizzato che tutti i loro
pensieri si organizzano in coppie di opposti. Mi venne l'idea di chiamarlo
semplicemente Livello Inconcreto, dato che è l'altro lato del Livello Concreto. Gli
elementi principali dello schema dell'universo sono riportati qui di seguito.

LO SCHEMA DELL'UNIVERSO

L'Universo può essere rappresentato come una sfera: non ha né principio né fine. Al
centro di questa sfera si trova il Nucleo, l'origine, la forza espansiva che irradia
l'esistenza.

Questo schema abbraccia soltanto una dimensione, ma esistono infinite dimensioni in


ogni piano.

L'Universo si manifesta in due livelli: Concreto e Inconcreto. Tra un livello e l'altro,


le anime custodi salvaguardano il Sistema.

Livello Inconcreto

E l'aspetto maschile, il lato "padre". L'altro polo di questo Universo. Non ci sono
forme, neanche quelle come le anime o gli esseri primordiali.
Organizzatore dei piani dell'universo

E la Mente Divina, che organizza la totalità dell'Universo. Non bisognerebbe


utilizzare la parola "Mente", perché si tratta di qualcosa di fin troppo sottile per
paragonarla alla mente umana. È la Divinità, è ciò che dà forma all'Universo.

Organizzatore del piano inconcreto

E l'organizzatore del piano Inconcreto.

Organizzatore del piano concreto

E il principio che organizza le forze che corrispondono a questo livello.

Livello Concreto

E’ l’aspetto femminile, il lato “madre” . L’aspetto femminile dell’Universo. È un


livello in cui si può classificare e suddividere, è possibile definirlo con immagini e
parole.

Piano Superiore

Esseri Primordiali

Materia prima delle anime. È il confine con l'Inconcreto, dove esistono solo
vibrazioni senza forma. Zona generatrice degli esseri sottili del Livello Inconcreto e
degli esseri del Livello Concreto, che hanno maggiore densità.

Organizzatore del Piano Inferiore

È il cervello di questa zona dell'Universo, l'Essere che possiede le idee per


organizzare il Piano Inferiore. Guida anche le anime custodi del Livello Concreto.

Logos

Il Logos concretizza gli ordini dell'Organizzatore del Piano Inferiore e salvaguarda


l'equilibrio delle forze. Realizza le volontà della Mente Divina.

In questa zona ci sono gruppi di anime unite tra loro appartenenti a poli distinti, gli
Almines (plurale di Almìn, n.d.C.). Gli insiemi di Almines formano raggruppamenti
più grandi, gli Almanes (plurale di Almàn, n.d.C.).

Le anime si distaccano da un Almín quando inizia il processo che dà loro una densità
maggiore.
Livello Missionario

Le anime missionarie sono quelle destinate a esercitare influenza sui diversi livelli
dell'Universo, preparandone gli abitanti per i passaggi di livello.

Piano Inferiore
(dal nostro punto di vista)

La Fonte

È la zona in cui il Nucleo emana la sua maggiore energia. È il livello spirituale del
Piano Inferiore dell'Universo. La maggioranza delle religioni identifica la Fonte con
Dio.

Piano astrale

È diviso in due sottolivelli: quello Mentale e quello Emozionale; a sua volta, ogni
sottolivello ha un lato positivo e uno negativo.

Sottolivello Mentale

In questa zona l'anima si distacca dalle idee e dai pensieri, le forme mentali positive
si dissolvono per tornare alla Fonte.

Dal sottolivello mentale in poi non c'è più bisogno di scelte e decisioni, perché non ci
sono desideri né necessità. Si sente e si è consapevoli di Sé.

Sottolivello Emozionale

In questa zona l'anima si distacca dal piano fisico; qui si dissolvono le emozioni e i
legami con gli esseri incarnati, sia quelli positivi che quelli negativi.

Fino a questo sottolivello esistono i desideri personali, legati all'io e alle necessità del
piano fisico. Pertanto, c'è possibilità di scelta.

Piano Fisico

È il livello più denso, quello più composito e complesso, dove non esistono barriere.
È delimitato dal tempo e dallo spazio. In questo livello, gli esseri umani seguono il
ciclo nascita-morte. Vi coesistono anche entità astrali positive e negative, ed esseri
che organizzano le forme della vita fisica.
Questo livello, dal nostro punto di vista, è il livello più basso, la base della Torre
dell'Universo. Ma è anche il livello più alto per quanto riguarda la densità e la
concretezza della materia. Ovvero, a partire dal Livello Inconcreto, è il punto
massimo di concentrazione della divinità.

Flavio, 9 anni

I QUATTRO ELEMENTI

In questo disegno ho raffigurato i quattro elementi:

Aria, Acqua, Terra e Fuoco.

È stato un momento della mia vita di completo equilibrio: ero pieno di energia.

Io sono venuto in questo mondo con il corpo più sottile possibile, per poter realizzare
la mia missione: dare informazioni e preparare al cambiamento.

Sto imparando ad acquisire maggiore densità e a nutrirmi delle forze della Natura.

Flavio, 9 anni

PARLANDO CON AMA E FELICITAS

Felicitas: — Puoi raccontarmi come ti apparivano gli esseri umani prima che tu
venissi sulla Terra?

Flavio: — Osservavo questo mondo così denso per prepararmi a viverci. Ad esempio,
guardavo un'anima con un corpo per imparare da essa.

Felicitas: — E adesso riesci a riconoscere le anime che osservavi? Sai chi sono?

Flavio: — Ne sono molte, da lì ho visto un'anima che nascerà tra duemila anni, o
forse tra due anni, o che ha vissuto mille anni fa, o soltanto quattro anni fa, o come
vuoi che sia. Il tempo non esiste al di fuori dell'Universo.

Felicitas: —È così per tutti, o lo è stato solo per te?

Flavio: — Tutti quelli che provengono dal Livello Sottile osservano le anime del
Livello Fisico. Quelli del Livello Fisico fanno la stessa cosa, ma osservano le anime
sottili per imparare da loro.
Ama:— Non è possibile vivere nel Livello Fisico stando solamente nella fisicità.
Tutti siamo nella dimensione sottile, nei nostri limiti.

Flavio: — Dentro di noi c'è un universo, ma continuiamo a salire da un livello


all'altro. Quelli che partono dal Livello Fisico vanno verso quello Sottile, e quelli che
partono dal Livello Sottile vanno verso quello Fisico.

Ama:— Sì, poiché noi esseri umani siamo sempre meno materiali e più spirituali.

Flavio: — No, non è sempre così. O almeno non per tutti. Ci sono molti esseri che
sono venuti dal Livello Sottile e sono arrivati al punto massimo... ovvero, questa è la
meta e il principio di ritorno al Nucleo. L'inizio e la fine.

Felicitas: — Quando, per esempio, si è più materiali, non si è maggiormente separati


dalla totalità?

Flavio: — No, non è così.

Felicitas: — Ma in alcuni passi del libro non dicevi che trovandoti qui, in questa
dimensione, sentivi la mancanza di Dio?

Flavio: — No, io sento la mancanza del Nucleo. E del Livello Sottile, che è una cosa
diversa, perché fino a poco tempo fa sono stato nel Nucleo, ne facevo parte e non mi
sono incarnato per molto tempo. Adesso, ho ricominciato dal Livello Fisico. Beh, ho
cominciato dal Livello Sottile e sono tornato a quello Fisico, e adesso, in questo
livello, poiché per me è faticoso viverci, ho molta nostalgia...

Ama:—Anche le persone estremamente materiali hanno la stessa sensazione che


esiste qualcosa di meraviglioso a cui esse non partecipano, ma sanno che esiste.

Flavio: — Sì, certo.

Ama:— Perché l'essere umano le sa queste cose, non è vero? È un sentimento di


nostalgia che le persone materiali provano, ma è diverso dal tuo. E lo provano perché
sono lontane, ma qualche volta affiorano dei ricordi.

Flavio: — Sì.

Ama: — Mi rendo con sempre maggior chiarezza che ciò che è inferiore, in realtà
non lo è affatto. È importante, e questo è il livello più difficile.

Felicitas: — Soprattutto è molto denso.

Flavio: — Sì, è vero, è estremamente denso.


Ama: — È difficilissimo esprimere Dio dal livello fisico.

Flavio: —È uno dei livelli più complicati. È per questo che sono venuto a insegnare
come sono i livelli più sottili.

Felicitas: — Ma tu non vuoi essere considerato un Maestro.

Flavio: — Io vengo a insegnare nel senso di mostrare, far vedere, come se dicessi: ti
faccio vedere come è fatta la mia mano e te la mostro.

Ama: — È esattamente quello che facciamo qui: ognuno mostra quello che ha, che è
qualcosa di unico.

Flavio: — Non mi piace molto la parola "insegnare", può creare confusione, perché
ha due significati. Io insegno essendo come sono e dicendo: è così.

Ama: — Lo stesso vale per l'amore: non lo si può insegnare, bisogna amare e basta.

Flavio, 10 anni

CHIACCHIERANDO CON AMA

Ama: — Perché il Sole è così importante?

Flavio: — Perché rappresenta Dio, rappresenta il Nucleo.

Ama: — Non ti piace la parola Dio?

Flavio: — È una parola che usano le religioni...

Ama: — Forse ti sembra un po' logora?

Flavio: — Sì, esattamente!

Ama: — In che modo l'uomo si rapporta al Nucleo?

Flavio: — Il chakra del plesso solare è la Fonte e il chakra che si trova sulla testa è il
Nucleo.

Ama: — Potremmo dire che tra l'uomo e la Fonte c'è una catena di energia formata
dai chakra superiori?
Flavio: — Non è esattamente così, ma si avvicina.

Ama: — Ogni essere umano ha un filo che lo lega alla Fonte?

Flavio: — In realtà ce ne sono due o tre di fili: uno che unisce il corpo e l'altro per
l'anima. Alla morte, il filo del corpo si spezza, mentre quello dell'anima è come un
elastico e quindi non si spezza, ma si ritrae al suo luogo di origine.

Ama: — Spiegami la questione del Nucleo.

Flavio:— Il Nucleo vero e proprio è molto lontano e ci sono come degli specchi
disposti a zigzag che ce ne rimandano il riflesso. Il Nucleo è dappertutto. Il Sole
centrale è il Nucleo nucleare centrale, il Nucleo nucleare dell'anima... Al Nucleo puoi
dare centinaia, migliaia di nomi; tutto dipende da come usi il nome.
Ama: — Che cosa ha di buono il piano materiale?

Flavio: — Molte cose! E l'ultimo confine. Dopo di esso, si intraprende il viaggio di


ritorno al Nucleo nucleare, ovvero l'Amore divino.
Il ritorno è più veloce dell'andata perché già si conosce la strada.

Ama (stende il braccio e apre la mano; poi la richiude e piega nuovamente il braccio):
— E qualcosa del genere?. — Sì, è così, ma in una spirale.

Ama: — Che differenza c'è tra l'anima di un pianeta e l'anima di un essere umano?

Flavio: — Nessuna.

Flavio, 9 anni

INTERPRETAZIONI

LO STATO DELLE COSE

Stato aperto

È tutto ciò che non è dotato dell'Io; il contatto è diretto e non c'è separazione.

Quando una cosa è aperta, ha una cavità spirituale, può entrarvi di tutto, le cose
buone e quelle cattive.

Ad esempio, le case sono aperte perché assorbono le energie di coloro che vi abitano.
Gli spiriti confusi, ovvero gli esseri che non sanno di essere morti, sono aperti e tutto
li attraversa. Non hanno l'Io che li protegge.

Un altro esempio: cave, depositi, uffici, ecc. Le cose personali che si usano spesso, si
aprono perché assorbono l'energia di ognuno.

Stato neutro

È tutto ciò che è dotato dell'Io. Ciò che può essere aperto o chiuso al contatto con gli
altri esseri e le altre cose. Principalmente gli esseri umani. Alcuni individui, a
seconda della personalità, sono più aperti di altri e più ricettivi. Altri, avendo una
personalità meno compatibile, hanno meno contatti. Gli animali domestici sono
abbastanza aperti, mentre quelli selvatici sono più chiusi perché più legati alla
totalità.
Stato chiuso

Sono gli oggetti che non hanno cavità spirituale. Gli esseri neutri, al contatto con un
oggetto chiuso, trasmettendo loro l'energia, possono aprire la cavità spirituale. Allora,
qualcosa che si trova in stato chiuso in un dato momento può trasformarsi in qualcosa
di aperto.

Flavio, 9 anni

IL GIROTONDO DELLE ANIME

Tutto ciò che è gioca facendo una sorta di girotondo, va e viene continuamente, porta
avanti il gioco dell'esistenza.

Il primo movimento è di irradiazione e di espansione.

L'origine risiede nel nucleo, la materia prima delle anime. Al momento del distacco
dal nucleo, si nasce in quanto anima.

Nella zona nucleare le anime si preparano a compiere il passaggio alla polarità.

Nel circuito sistematico si sperimentano il denso e il sottile, in gradi diversi. Il nostro


Universo si trova in questa zona. La Terra è uno dei pianeti più densi che esistono,
dove si sperimenta il massimo della polarità. Ci sono molte coppie diverse di opposti
e molte alternative per la scelta.

Nel nostro mondo, nella nostra dimensione, l'esistenza si moltiplica, si scheggia in


miriadi di piccoli pezzi, si frammenta. Esistiamo entro i limiti del tempo e dello
spazio, e le nostre anime, quando si incarnano, riescono a dimenticare tutto ciò che
riguarda l'origine. In questa zona si gioca al gioco della creazione, del movimento e
del rinnovamento delle forme dell'anima.

Dopo aver sperimentato le diverse forme del denso e del sottile, l'anima passa alla
zona sistematica e sperimenta l'altro lato dell'energia, quello maschile. Raggiunge il
limite di ciò che è e comincia il movimento di contrazione, ovvero ritorna all'essenza.

Questo sistema funziona perché tutte le anime credono in esso. Un aspetto


dell'attività dell'anima è sostenere questa credenza. Passando attraverso diverse zone,
l'anima subisce delle trasformazioni, ma conserva sempre la sua essenza: essere parte
di Dio.

Flavio, 9 anni

L’ENERGIA DEI PIANETI

Tutto rappresenta l'Universo.

Adesso parlerò dell'energia dei pianeti, non del loro aspetto fisico.

Il piano fisico è un livello estremamente denso, non è superiore né inferiore a nessun


altro.

Nel livello 4-4 i due sensi dell'evoluzione stanno sullo stesso piano.

Dal livello 3-5 al livello 1-7 si trovano i piani fisici e dal livello 5-3 al 7-1 si trovano i
piani sottili.

Al centro si trovano i piani neutri.

Il pianeta Terra subisce l'influenza dei pianeti Marte, Plutone, Venere e i Pianeti I e
III (non essendosi manifestati, non hanno ancora un nome); questi pianeti stanno
rendendo più difficile il nostro cambiamento perché stanno salendo di livello e la loro
influenza positiva si sta allontanando.

Soltanto il trio Urano, Mercurio e Giove ci sta aiutando, poiché questi pianeti si
stanno avvicinando, concedendoci la loro energia durante il processo di
spiritualizzazione della Terra.

L'energia di Nettuno rimane esterna all'evoluzione. Questo pianeta, infatti, non si


trova in nessun piano dell'Universo, per cui influenza tutti i livelli indistintamente.

Io giungo carico dell'amorevole energia di Venere per dire a tutti:


Lasciatevi andare alla corrente della vita.

Flavio, 10 anni

L’ANIMA E LUE MANIFESTAZIONI

L'anima si manifesta in molti modi nelle diverse dimensioni, ma assume sempre una
sola forma per ogni singolo mondo.

Io, ad esempio, mi manifesto per spiegare ad altre dimensioni più spirituali come è
fatto questo pianeta così materiale. Allo stesso tempo, devo spiegare, qui sulla Terra,
che esiste la spiritualità. Per questo sono un "informatore" del livello missionario.

Gli esseri missionari sono coloro che influenzano i passaggi di livello, proprio come
quello che stiamo vivendo sulla Terra in questo periodo. Alcuni di noi, incarnandosi,
operano nel piano fisico, mentre altri danno il loro aiuto rimanendo in piani meno
materiali. Questi ultimi vengono spesso definiti come extraterrestri; in realtà, non
sono né superiori né inferiori a noi, sono soltanto diversi.

A coloro che appartengono al livello sottile, il nostro livello appare estremamente


faticoso, perché sono abituati a vivere in un mondo non materiale. Allo stesso modo,
poiché giungere a quel livello ci sembra difficile, noi pensiamo che sia superiore. In
realtà è solo un livello differente.

Possiamo paragonare il piano fisico, dove si trova la Terra, a un aeroporto, ovvero al


punto di partenza e di arrivo di molti esseri in evoluzione. Per gli esseri che partono
dal piano materiale, costituisce l'inizio del percorso verso quello spirituale, mentre
per quanti provengono da piani spirituali la meta è riuscire a adattarsi alla densità
terrestre per aiutare questo pianeta a diventare più spirituale.

Il disegno, che ho fatto quando avevo otto anni, rappresenta due anime gemelle.

Le anime, e le loro essenze, sono collegate in modo diretto. In questo piano non c'è
separazione tra gli aspetti complementari dell'anima (positivo-negativo, femminile-
maschile, bianco-nero, luce-ombra e tutti gli opposti possibili).

La coscienza superiore è collegata in modo indiretto al suo doppio; ovvero, l'unione


non è totale e non se ne può captare il significato.

L'anima ha diversi modi di essere nei diversi piani. La maggioranza delle


manifestazioni non sono collegate, anche se in alcuni casi si realizza una certa
relazione (neutrale).
Ogni manifestazione ha nostalgia della propria anima gemella.

Flavio, 10 anni

IL SERPENTE A DUE TESTE

Questo disegno l'ho fatto quando avevo cinque anni.

Il serpente rappresenta l'infinito. Le due teste identiche vogliono significare che non
c'è principio né fine. Noi esseri umani viviamo nella parte manifesta dell'Universo, in
uno degli anelli (dimensioni) del serpente a due teste.

Flavio, 8 anni

TEMPO E SPAZIO

Tempo - Spazio

Il serpente a due teste è un modo per rappresentare la totalità.

In uno degli anelli si manifesta la nostra dimensione. La forma più esatta del serpente
a due teste sarebbe un otto orizzontale, il simbolo dell'infinito.

In un dato punto di uno degli anelli è rappresentata la nostra galassia.

Un altro modo di immaginare la totalità di tutto ciò che è potrebbe essere la forma di
una clessidra, oppure due triangoli uguali con i vertici uniti.

La parte superiore del triangolo corrisponde al Livello Inconcreto, al futuro (zero).

La parte inferiore del triangolo corrisponde al Livello Concreto, al passato, a ciò che
si è già manifestato (uno).

Se rappresentiamo il futuro con lo zero, il passato corrisponde al numero uno. Se


immaginiamo il tempo come una clessidra, il granello di sabbia che sta nella parte di
sopra (il futuro, il Livello Inconcreto) passa dal futuro al passato. Il momento del
passaggio è il presente.

Tutto ciò che è avviene nell'istante del passaggio del granello di sabbia.
In base a questo schema, mi venne di l'idea di rappresentarlo con una formula
matematica:

Formula del Tempo: t0 intersezione t1 (t0 n t1)

Formula dello Spazio: t1 unione t0 appartenente a t0 unione t1 all'infinito (t1 t0 t1


00).

Flavio, 10 anni

OTTO ANNI DOPO

Scrivere significa soprattutto donare. Flavio era un bambino molto generoso. C'è chi
dice di averlo visto giocare con una volpe malata. Io non sono lui, se non quando "la
distanza delle stelle è tutta nella magia del loro stesso luccichio", come disse una mia
piccola e carissima amica. Credo che il mondo esista affinché noi impariamo.
Almeno, è così che io vivo la mia vita. Non posso darvi quello che Flavio vi ha dato
e, forse, vi darà ancora ma, in cambio, vi racconterò qualcosa di me.

Scrivere il prologo per la riedizione del mio libro, a sei anni dalla sua prima
pubblicazione, è stato un compito davvero difficile per me: un vero e proprio parto in
cui sono contemporaneamente madre per la prima volta e bimbo appena nato. Una
volta, a Villa Viena, un amico canadese mi ha detto che è assurdo dire che chi ha
scritto un solo libro non è un vero scrittore.

Scrittore o no, Flavio "il bambino" ha scritto questo libro in modo davvero singolare.
Hanno chiesto a me, erede di quanto lui possedeva, ma non di ciò che era, (1) di
raccontare le sue cose più intime o, anche, di fare nome e cognome di quanti lo hanno
seguito, di rivelare dove si trovano e che ne è stato delle loro vite.

1) La mia eredità sono le sue passioni.

Oggi, in un'analisi retrospettiva, credo che Flavio fosse un grande filosofo. Quando
ebbi tra le mani per la prima volta Ich komm'aus der Sonne, la traduzione tedesca del
mio libro, potei vedermi dal di fuori e mi colpì ciò che considero essenziale nella
filosofia di Flavio: "Alle sind wir Teile Gottes" ("Siamo tutti particelle emanate da
Dio") . Gli esseri umani si ostinano a confondere le cose. Molti pensano che ci sia
continuità tra le diverse trasformazioni di un essere nel passare da una vita all'altra,
convinti che da una trasformazione ne segua un'altra. Ma questa è una menzogna,
credo che la fisica quantista sia d'accordo con me. Il presente e il futuro attraversano
e modellano un passato che cambia continuamente. Mettendo insieme alcuni di questi
percorsi che hanno sempre una direzione propria, così come le frecce del destino,
giungiamo sempre in qualche luogo. Osserviamo questo luogo, dove altri sono
arrivati con i loro cavalli-destino, ci confrontiamo con loro e continuiamo i loro
percorsi affinché loro continuino i nostri. Così impariamo ad amare questo luogo che
comincia ad appartenerci perché ci insegna qualcosa.

Ho diverse osservazioni in merito al libro. Insisto sull'idea che scrivere significa


donare, e che le parole non possano essere date in prestito. L'autore di allora era una
persona molto più definita e sicura di sé di quanto non lo sia io oggi. In questo libro,
Flavio ha donato la parte più autentica di sé. Oggi non direbbe Dio, ma troverebbe
qualcosa di più poetico. Molte persone mi hanno ringraziato per il libro. Io penso che
dovrebbero rivolgersi al suo autore, peccato se ne sia andato in vacanza. Ma son certo
che tornerà, perché spesso viene a farmi visita. Sono lui in alcuni sogni, o quando
sono in compagnia di un'anima che gli assomiglia e allora Flavio dice "adesso tocca a
me".

Non potrei mai scrivere un finale così tragico e felice come quello del Piccolo
principe. Flavio era vivo e non era affatto un Piccolo principe. Entrambi però sono
caduti da una stella. Un giorno si sono incontrati nel deserto del Sahara e si son messi
a suonare il basso perché la volpe era malata e aveva mal di testa. Alcuni dicono che
fossero parenti e a questo punto la domanda nasce spontanea: il Piccolo principe ha il
DNA? Io credo che Flavio semplicemente avesse per il Piccolo principe quel rispetto
naturale che si ha per i personaggi mitici che non si finisce mai di conoscere.

Ho fatto anche delle omissioni. Flavio litigava spesso con suo fratello e anche Marcos
lo attaccava spesso. Flavio fino all'età di otto anni faceva pipì a letto, e gli piaceva
molto il gelato alla fragola. Credo che più della metà delle cose che io e Marcos ci
siamo detti da bambini non sono state riportate nel libro. Molte delle conversazioni
della nostra primissima infanzia si tenevano quando i nostri genitori non c'erano. A
volte poi loro non prendevano appunti, o i foglietti si perdevano. Tutti i bambini
sensibili avrebbero un mucchio di cose interessanti da dire, e tuttavia ciò non
cambierebbe la loro vita.

Prima della decisione di pubblicare il libro, la mia vita era quella di un bambino
qualsiasi. Passavo la maggior parte del tempo a giocare con mio fratello: Playmobil,
favole, disegnini. Quando dissi che avrei pubblicato un libro, a scuola la presero
bene. Un mio amichetto si avvicinò per dirmi che pensava che esistessero molti
mondi e così via. I bambini hanno davvero molto da dirci.

Joseph Chilton Pearce, nel suo Evolution's End, parla dell'importanza di una nuova
forma di insegnamento. Racconta di un bambino(2) che diventa cieco all'età di otto
anni; i genitori gli fanno credere che è entrato in un mondo nuovo sul quale deve
aggiornarli continuamente. E così il bambino (oggi artista e scrittore), che all'inizio
aveva paura dell'oscurità e andava a sbattere contro ogni cosa, scopre la natura della
luce che viene da dentro. Comincia allora a vedere i colori e, alla fine, le forme.
Impara a vedere senza dover pensare di essere in un nuovo mondo. Andai a trovare
Pearce nella sua casa in Virginia. Mi ha dato l'impressione di essere una persona
profondamente amorevole.

Flavio, Flavito e tutti quelli che forse vorranno sapere dove Flavio sia finito sono
parte di un tutto, un Io che è, a sua volta, parte di un altro tutto, un Almín direbbe
Flavio, e poi un Almàn(3) e poi infinite totalità che tendono a Dio, come una parabola
che tende all'infinito o una mise en abime che tende a zero. Poi sei caduto.

Flavio

Dedico questa edizione così candida alla mia gatta,


a mio fratello e alle bambine che mi hanno accompagnato.

2) Jacques Lusseyran, scrittore, filosofo e insegnante


3) "Almín" e "Almín" sono parole inventate, quindi intraducibili. (N. d. T.)

Finito di stampare
nel mese di Giugno 2004 da:
Edizioni Crisalide
Via Campodivivo, 43
04020 Spigno Saturnia (LT)

"Siamo tutti frammenti cristallizzati di Dio."

"Io so che la morte non è la fine della vita. Visto che siamo parte di quella vita che
viene da Dio e ritorna a Dio, la vita continua in modo diverso."

"Dalla somma di tanti destini si forma il destino unico, il destino dell'umanità."

"Per Dio il tempo non esiste, Dio si trova al di fuori del tempo. Tutto ciò che esiste
all'interno del tempo finisce."
(Flavio a 6 anni)

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