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Review

Reviewed Work(s): La scrittura latina nell'età romana. (Note paleografiche). Avviamento allo
studio della scrittura latina nel Medio Evo, con Appendice bibliografica (32 illustrazioni) (=
Auxilia ad res Italicas Medii Aevi exquirendas in usum scholarum instructa et collecta n. 1)
by Luigi Schiaparelli; Raccolta di documenti latini: I. Documenti Romani (= Auxilia etc. n. 2)
by Luigi Schiapareli
Review by: A. Calderini
Source: Aegyptus, Anno 4, No. 1/2 (Maggio 1923), pp. 86-89
Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/41213732
Accessed: 02-04-2020 21:15 UTC

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86 RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA

trovata fra i due rami del Nilo Pelusiaco e Tanitico, e quell


zione di Heracleopolis parva, che l'A. identifica con il luogo
Non meno interessante è la trattazione che riguarda il r
pico, al quale l'A. rivolge cure particolari, che sono dirette anche a
ricercare il rapporto fra il corso di questo ramo del fiume e la città di
Naucrati, che l'A. pone sulla riva orientale del ramo stesso e non di un
canale ; la discussione di questo punto conduce Г A. a studiare anche
l'ubicazione dei canali in questa regione; al quale proposito è da dire
che forse sarebbe desiderabile che la trattazione presente si rivolgesse
con maggiore copia di elementi anche allo studio dei canali e delle dighe,
che non hanno piccola importanza come implicitamente mostra già Г А.
anche per la determinazione del corso del fiume ; a questo scopo potrebbe
servire anche qualche documento papiraceo, come ho avuto occasione io
atesso di dimostrare qualche tempo fa (Aegyptus 1 (1920) pp. 215-6).
Seguono capitoli sui rami Nilotici secondo Tolemeo, sulle « false »
bocche del Nilo, sul luogo della città di Canopo, al qual proposito non
vedo citata l'opera pure importante del Faivre (Canopus, Menouthis ecc.
1918) che implicitamente deve essere stata nota all'A.
Il volume è corredato da 13 carte geografiche e topografiche di
grande nitidezza, e tali che rendono anche più perspicuo il pensiero
dell'A.
Il quale, a quanto vedo d ali' annuncio di una conferenza tenuta da
lui il 19 febbraio scorso ali' Institut Egyptien (Revue du Monde Egyptien
1923 p. 167) sta estendendo le sue ricerche sulle bocche del Nilo anche
agli autori arabi, il che potrà permettergli sia di confermare le ipotesi
fatte finora, sia di dimostrare quali modificazioni subirono cotesti rami
Nilotici nelle età seguenti l'epoca greca e romana.
Aristide Calderini.

Schiaparelli Luigi, La scrittura latina nell'età romana. (Note paleo-


grafiche). Avviamento allo studio della scrittura latina nel Medio
Evo, con Appendice bibliografica (32 illustrazioni) (-= Auxilia
ad res Itálicas Medii Aevi exquirendas in usum scholarum in-
structa et collecta n. 1), in-16, pp. XH-212, Corno, Ostinelli,
1921, L. 20, Fr. 20.
Schiaparelli Luigi, Raccolta di documenti latini: I. Documenti Ro^
mani (= Auxilia etc. п. 2), in-16, pp. XVI-160. Corno, Osti-
nelli, 1923. L. 30, Fr. 30.

Il fenomeno piuttosto raro, almeno in Italia, di un editore che già


dal 1920 si è fatto iniziatore di una collezione « con l' intento pratico di
fornire nuovi sussidi seriamente scientifici adatti ad agevolare e a coa-
diuvare nelle Scuole Universitarie l'insegnamento delle Scienze Storiche
e Filologiche con particolare riguardo all'Italia nel Medio Evo e nell'Età
Umanistica, e insieme col proposito di offrire guide sicure ai giovani
che si accingono allo studio critico delle Fonti della Storia ď Italia », di
un editore che traduce in atto il suo proposito con dignità e nobiltà di

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RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA 87

mezzi, che vi persevera attraverso le difficoltà finanziarie di


vagliato dopo guerra e l'indifferenza di molta parte della Scuo
è così simpatico e così bello, che, prima ancora di esaminare il valore
delle opere finora pubblicate, merita di essere segnalato, anche e soprat-
tutto perché ci pare un atto di fede profonda nell'avvenire delle Università
nostre, e nel loro graduale miglioramento, al quale debbono pure concor-
rere dottrina e abnegazione di insegnanti, serietà d'intenti dei discepoli,
ma non possono mancare quegli aiuti didattici che sono indispensabili,
soprattutto per certe discipline, a rendere l'insegnamento veramente pro-
ficuo e duraturo.
I due volumi che aprono la serie degli Auxilia, così felicemente ideati,
sono utili non solo come introduzione allo studio paleografico e istitu-
zionale del Medio Evo italiano, ma giovano anche alle ricerche che ri-
guardano i papiri latini, sicché debbono anche qui essere segnalati ed
esaminati per gli studiosi di papirologia e di antichità egizio-romane.
II trattato circa la scrittura latina nell'età romana che lo Schiaparelli
chiama modestamente Note paleografiche è un piccolo modello di quanto
è possibile fare in Italia, senza ricorrere alle traduzioni di opere straniere,
per fornire ai nostri giovani nozioni chiare, fondamentali, organiche circa
una branca sola dello scibile, avviandoli in pari tempo con opportuni
consigli e sobrie indicazioni bibliografiche a procedere anche da soli
nell'arduo cammino della ricerca individuale.
Dopo una breve introduzione circa la paleografia latina in generale
e la terminologia tecnica di cotesta scienza, PA. studia lo sviluppo della
scrittura latina dal VI av. Cr. al IV d. Cr., soffermandosi soprattutto sul
periodo che comincia col I sec. av. Cr., e che iniziatosi l'uso di scrivere
e non di incidere, può fornire coi più antichi papiri e con le tavolette,
parecchie delle quali provenienti dall'Egitto, la possibilità di studiare più
ampiamente e completamente le caratteristiche e lo sviluppo della scrittura.
Nel cap. II lo Schiaparelli spiega « le forme di lettera » in ordine
alfabetico, esponendo di ciascuna lettera la sua evoluzione ; in cotesta
trattazione appare chiara Г importanza che hanno i papiri per lo studio
dello sviluppo della scrittura dai tempi più antichi ai codici e documenti
medievali.
Nel cap. Ili lo S. esamina i « generi di scrittura » cominciando dalla
capitale elegante rustica, attraverso la capitale e maiuscola corsiva, la
minuscola corsiva, о semicorsiva о rotonda, l'onciale, la semionciale, per
venire alla scrittura cancelleresca, e alla tironiana. La distinzione in ca-
pitale semicorsiva, in capitale corsiva, e in maiuscola semicorsiva, e in
maiuscola corsiva, proposta dall' A., e tale che a me pare felice, viene
spiegata teoreticamente ed esemplificata (a p. 117-122 cfr. p. 142) con una
lunga lista di papiri assegnati ciascuno alla singola categoria e le tavole
riproducono appunto la scrittura di St. Pal. XIV tav. VIH с ; РОху. 32
tav. Vili ; PFay. 10 tav. V ; Archiv III p. 168 tav. I ; POxy. 668 tav. VI.
Circa l'influsso eventuale della scrittura greca sulla latina nei papiri
d'Egitto ГА. pare propenda per escluderla (p. 124) (1) ; in ogni modo egli
ripete in nota le principali opinioni in proposito, opinioni che, come si
sa, non hanno ancora nulla di definitivo.

(1) Lo stesso prudente riserbo tiene lo S. di fronte alla questione


dell'eventuale influsso greco sulla onciale latina (cfr. p. 153-158).

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88 RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA

Soprattutto per quanto riguarda la scrittura latina dei


ancora ben lungi dal conoscere, per la mancanza stessa del materiale
superstite, se vi furono scuole scrittorie e calligrafiche e se esse abbiano
influito sullo sviluppo della scrittura e sulla sue direttive, sia in senso
conservatore, sia invece in eventuali accostamenti ad altre scritture locali,
quali la greca, e più tardi la copta, se non prima anche la demotica.
Un accenno alla scrittura cancelleresca romana e greca quale si vede
nei papiri d'Egitto, da cui bisogna prendere le mosse, come dice giusta-
mente lo S. anche per lo studio delle scritture cancelleresche del Medioevo,
rileva in altro campo l'importanza della ricerca.
li volume si chiude con l'indicazione di quasi 300 pubblicazioni di
paleografia latina, indicazione che se non è, come dichiara PA. stesso
completa, è tuttavia così copiosa da raggiungere pienamente lo scopo
che l'autore si è proposto, di avviare cioè i giovani a studi successivi.
E questo scopo mi pare pienamente raggiunto anche col secondo
volume dello Schiaparelli : Raccolta di documenti latini, che pur propo-
nendosi di giovare soprattutto come preparazione preliminare ad illustrare
le istituzioni medievali e lo studio della diplomazia medievale, è utile
assai anche come antologia di testi antichi su papiri, su ostraca, su tavo-
lette, su marmi, e su bronzi (in tutto 69 documenti) dal II sec. av. Cr.
al VII d. Cr. in ogni parte del mondo antico.
Di cotesti documenti più di un terzo provengono d'Egitto e interes-
sano direttamente la papirologia latina ; la nota di essi verrà stampata in
altra parte di Aegyptus.
La nuova edizione di questi documenti mi pare accurata, benché per
alcuni di essi PA. avrebbe potuto procurare direttamente о indirettamente
una revisione che ci garantirebbe anche meglio circa le conclusioni da
ricavare ; è questo il caso p. es. del PGen. 45 riportato sotto il n. 47.
che, come è noto, mercé le cure dei proff. Bell e Martin sarà ripubblicato
quanto prima (1).
Ad ogni documento è poi premessa una bibliografia speciale che
potrebbe naturalmente e facilmente essere accresciuta; avrei visto volen-
tieri ricordare però al n. 39 lo studio fondamentale del De Francisci (in
Rend, ist Lomb. 1911 p. 629 sulla Manumissio inter amicos), al n. 42 gli
studi del Sollazzi sulla datio tutelae e in generale sull'istituto della tutela
nel diritto romano ; e avrei visto volentieri che PA. avesse accompagnato
la trascrizione di ogni singolo documento con un esempio della scrittura
di esso, il che si sarebbe potuto fare о allegando in fine qualche tavola,
о meglio adottando il sistema usato dal Wessely per i PStrassb. che credo
anche finanziariamente poco dispendioso per Peditore.
Sono lieto invece di vedere che PA. ha pensato a redigere in fine al
volume un indice di vocaboli più importanti, che è in molti casi più che
un indice, un utile repertorio di formule ; Pesempio degli indici preziosi
del PSI. generalmente apprezzati, come si meritano, ha certamente sug-
gerito all'Autore l'ottima idea di imitarli.
Vorrei nel chiudere augurarmi che altri volumetti simili a questi e
direttamente utili anche ai nostri studí apparissero nella serie delle pub-
blicazioni di Auxilia, ma temo che per gli scopi della collezione sia poco

(1) II n. 57 = BGU. II 628 contiene solo il recto del documento; per


il verso vedi Wilck. Chr. n. 462.

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RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA 89

probabile che vi trovino luogo ; a quando lo stesso editore о un altro


editore italiano vorrà lanciare per lo studio delle antichttà classiche ed
orientali voltimetri simili a questi e destinati indubbiamente a migliorare
sensibilmente le sorti della coltura e degli studí antichi in Italia ?
A. C.

Barone Nicola, Paleografia latina, diplomatica e nozioni di scienze


ausiliari (■= Biblioteca di Moudstov I), 3a ediz., in-16, pp. 351
e Atlante in-foglio di 28 tav., Napoli, Rondinella e Loffredo,
1923, L. 40.

Il libro del Barone, giunto come si vede alla 3Ü edizione, è di quelli


che ormai sono noti agli studiosi come buoni manuali soprattutto per l'uso
pratico e la istruzione dei paleografi ; l'oggetto precipuo del libro è in
particolare l'addestramenfo dei giovani alla paleografia medievale e alla
diplomatica ; però nelle prime parti accenna anche all'origine della scrit-
tura (al qual proposito si sarebbe visto fatto cenno, sia pure di sfuggita,
a qualcuno dei recenti scritti che hanno rimesso sul tappeto la sempre
interessante questione), e tocca della storia della scrittura latina dei primi
templ. A questo proposito va osservato che non era nelP economia del
lavoro dare una completa trattazione della paleografia dei papiri, sebbene
qualche più ampio cenno sarebbe stato utile, come utile sarebbe parsa
la riproduzione di qualche facsimile papiraceo nell'Atlante.
A pp. 86 e seguenti c'è però un breve cenno dell'uso scrittorio del
papiro, cenno che denota in gran parte la scarsa preparazione dell'autore
a trattare ex professo cotesta speciale materia. Questo non toglie che il
manuale continui ad essere pregevole soprattutto per la parte diplomatica,
segnatamente per quanto riguarda le carte delle antiche province Napo-
letane.
Non va tralasciata una lode incondizionata da farsi alla nitidezza
delle tavole (all'Atlante; noto particolarmente il facsimile del palinsesto
Vaticano del De Republica di Cicerone, contemporaneo di molti papiri.
A. C.

De Falco Vitt., L'Epicureo Demetrio Lacone (-= Biblioteca di Fi-


lologia Classica dir. E. La Terza, voi. II), in-8, pp. Ill, Na-
poli, Cimmaruta, 1923, L. 20.

Lo studio del De Falco, condotto quasi esclusivamente su papiri Er-


colanesi, che ГА. ha letto ed esaminato anche sotto la guida preziosa del
prof. Dom. Bassi, Direttore dell'Officina dei Papiri Ercolanesi, vuole es-
sere una monografia per quanto è possibile completa circa questo filosofo
Epicureo, di cui poco о nulla era noto da altre fonti antiche. L'A. pre-
mette in poche pagine le scarse notizie biografiche del filosofo e la lista
delle opere ; segue la serie delle testimonianze, prima degli « Scritti gram-
maticali », quindi e soprattutto degli « Scritti filosofici », alcune delle
quali desunte dai papiri di Filodemo. La parte più importante del lavoro

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