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Unità 10
Le difese dell’organismo
I microrganismi sono molto diffusi in Parassitismo patogeno. Un paras- hanno forma elicoidale (molte curve
natura, essendo presenti sia nell’am- sita patogeno determina danni più o ristrette).
biente che su organismi viventi. meno gravi per l’ospite in cui si ripro-
Essi vengono distinti in due grandi duce.
gruppi: saprofiti e parassiti. Le malattie infettive sono provocate
I saprofiti sono in grado di vivere da microrganismi parassiti patogeni cocchi
e moltiplicarsi utilizzando come so- che appartengono ai seguenti gruppi:
stanze nutritive materiali inanimati. batteri;
diplococchi
I parassiti possono vivere solo su virus;
organismi viventi, nutrendosi di cel- funghi microscopici (miceti);
lule, tessuti o materiali organici di cui protozoi. streptococchi
sono costituiti questi organismi che
li ospitano. Nei Paesi occidentali, le malattie in-
fettive più frequenti sono di origine tetradi sarcine
Alcuni parassiti sono in grado di vi- batterica e virale. Verranno perciò qui
vere sia nell’ambiente esterno che su trattati gli agenti patogeni di queste
organismi viventi e sono perciò detti malattie: i batteri e i virus.
parassiti facoltativi, mentre i parassiti
stafilococchi
obbligati sono quei microrganismi che I batteri
possono sopravvivere e riprodursi solo I batteri sono microrganismi unicellu-
su organismi viventi. lari, costituiti cioè da una sola cellula,
Non tutti i parassiti sono dannosi simili a cellule vegetali ma privi di clo-
per l’organismo ospite (ospite = che rofilla.
ospita). Possiamo infatti distinguere Sono procarioti, ossia organismi bacilli
3 possibili interazioni tra il parassita e dotati di un nucleo primordiale, non
l’ospite: commensalismo, simbiosi e visibile al microscopio perché privo di
parassitismo patogeno. membrana nucleare.
diplobacilli
Le dimensioni dei batteri sono del-
Commensalismo. I commensali sono l’ordine di qualche micron (millesimo
quelli che “partecipano a un pranzo”, di millimetro) di lunghezza (tra 0,4 e
senza arrecare danno a chi li ha invita- 14 micron) e di spessore (tra 0,2 e 1,2 streptobacilli
ti. L’organismo ospite non è disturbato micron). Simili ai batteri ma con alcune
dai parassiti commensali, che trovano caratteristiche particolari che li avvici-
nell’ospite i materiali nutritivi necessari nano ai virus sono: le rickettsie, i mico- cocco-bacilli
alla loro riproduzione. plasmi e le clamidie.
Ad esempio, i batteri presenti sulla La forma dei batteri può essere: sferi-
nostra pelle vivono cibandosi dei de- ca, cilindrica e incurvata.
triti cellulari e delle secrezioni che si I batteri di forma sferica sono i coc-
depositano sulla superficie cutanea, chi, che possiamo ritrovare isolati o vibrioni
senza arrecarci danni né particolari raggruppati a due a due (diplococ-
vantaggi. chi), a quattro (tetradi), a “dado” in otto spirilli
(sarcine), oppure a catenelle (strepto-
Simbiosi. Nella simbiosi sia il parassita cocchi) o a grappoli (stafilococchi).
che l’ospite sono avvantaggiati dalla I batteri cilindrici sono detti bacilli
“convivenza”: ad esempio, alcuni bat- e anch’essi possono trovarsi isolati o a
teri che vivono nell’intestino crasso gruppi di due (diplobacilli) o a catenel-
trovano in questa sede l’ambiente di le (streptobacilli) o a palizzata.
vita ideale, ma, a loro volta, producono I batteri ricurvi sono detti vibrioni se
sostanze utili anche per l’ospite, come hanno una sola curva, spirilli se han- spirocheta
la vitamina K. no più curve sinuose e spirochete se
Struttura dei batteri Internamente alla parete troviamo la le spore: alcuni batteri Gram positivi
I batteri sono cellule un po’ diverse dal- membrana cellulare, che presenta sono in grado di produrre un invo-
le cellule che noi conosciamo. Essi pos- delle sottili invaginazioni (pieghe ver- lucro resistente, una specie di guscio
siedono, infatti, un involucro esterno, so l’interno) dette mesosomi, ricchi protettivo, chiamato spora, che per-
detto parete cellulare, che permette ai di enzimi ossidativi, che permettono mette la sopravvivenza del germe
batteri di mantenere la loro forma. la produzione di energia (svolgono la in condizioni ambientali sfavorevoli
funzione dei mitocondri, che nelle cel- per variazione del pH, per carenza di
lule batteriche non ci sono). sostanze nutritive o di acqua (essic-
parete cellulare
DNA La membrana cellulare racchiude il camento), ecc.
citoplasma, molto meno complesso
citoplasma di quello delle nostre cellule, perché I batteri produttori di spore, detti “spo-
non contiene organuli (come i mito- rigeni”, possono essere aerobi (Bacilli)
condri, l’apparato di Golgi, il reticolo o anaerobi (Clostridi).
endoplasmatico, i centrioli); sono pre- Le spore non compiono attività
ribosomi
senti, invece, piccoli granuli di mate- metaboliche e pertanto non sono in
riale nutritivo (amido, glicogeno, ecc.), grado di riprodursi, sono inerti, sono
membrana
e i ribosomi, per la sintesi delle pro- come dei germi “in letargo”, in attesa
cellulare teine. di “tempi migliori”, ossia di condizio-
flagelli
Il nucleo è privo di membrana ni ambientali favorevoli. Sono molto
nucleare (manca anche il nucleolo) resistenti all’essiccamento (sono im-
e non è perciò visibile; è costituito permeabili), all’azione del calore, radia-
Una particolare colorazione, detta di da una lunga molecola circolare di zioni UV, disinfettanti. Possono perciò
Gram, permette di suddividere i bat- DNA a doppia elica, attaccata alla sopravvivere a lungo nell’ambiente
teri in due grossi gruppi: membrana cellulare o ai mesosomi. esterno.
Gram positivi (Gram +), che si colo- Oltre a queste strutture, comuni a tut- Il processo di formazione delle spore
rano in violetto; ti i batteri, vi sono altre strutture presen- è detto sporulazione, mentre il pro-
Gram negativi (Gram -), che assu- ti solo in alcune specie batteriche: cesso di liberazione del germe origi-
mono, invece, un colore rosso. la capsula, uno strato di materiale nario (forma vegetativa) dalla spora è
Questa differenza di colorazione è le- gelatinoso che circonda all’esterno detto germinazione.
gata al diverso spessore e alla diversa la parete cellulare; La germinazione avviene quando le
composizione chimica della parete i flagelli, sottili “peli” che permettono condizioni ambientali tornano a esse-
cellulare. il movimento dei batteri che ne sono re favorevoli per il germe in forma ve-
provvisti. I batteri “flagellati” possono getativa.
avere uno o più flagelli, disposti in L’attività metabolica del germe può
vario modo intorno alla parete cel- riprendere solo quando è avvenuta la
lulare. Il movimento dei batteri privi germinazione, ossia quando la spora si
di flagelli può essere dovuto a moti è trasformata nella forma vegetativa e
browniani, vibrazioni dovute all’ur- solo in questa forma il germe può ri-
to con le molecole dei fluidi in cui prodursi.
sono immersi, oppure alla presenza Il Clostridium tetani, ad esempio, è il
di altre strutture (ad esempio, nelle germe sporigeno anaerobico respon-
spirochete è dovuto alla contrazio- sabile del tetano. Le sue spore sono
ne di un filamento che unisce le due presenti nel terreno e, in occasione
estremità della spirale); di un trauma, possono penetrare nel
i pili e le fimbrie sono simili ai fla- nostro organismo. Qui le spore pos-
gelli, ma hanno altre funzioni: i pili sono trovare condizioni ottimali per
permettono il trasferimento di mate- la germinazione (assenza di ossigeno
riale genetico ad altri batteri, mentre – è un germe anaerobio – presenza di
La colorazione di Gram distingue batteri Gram posi- le fimbrie sono organi di adesione ad materiali nutritivi) e “liberare” le forme
tivi (viola) e Gram negativi (rossi). altre strutture. vegetative, che iniziano, con l’attività
o millimicron (mμ), che è la millesima sono andare a infettare altre cellule. bolismo cellulare e pertanto il virus
parte del micron. Il loro diametro varia Attraverso la loro riproduzione nelle non si riproduce, rimane latente fino
dai 20 ai 2-300 nm. Sono perciò visibili cellule, i virus possono determina- a quando non intervengono fattori
solo al microscopio elettronico. re danni più o meno gravi all’orga- scatenanti che rompono questo equi-
nismo infettato; si può così avere librio e restituiscono al virus la sua ca-
Riproduzione dei virus. I virus si ri- una infezione latente oppure una pacità di indurre un ciclo litico.
producono solo nelle cellule che in- malattia infettiva virale o addirittu- Un esempio tipico di questa infezio-
fettano. I meccanismi riproduttivi sono ra la morte dell’ospite. Ogni virus ne nell’uomo è rappresentato dall’Her-
diversi, ma possiamo, schematicamen- danneggia prevalentemente alcuni pes labialis, la cui presenza nelle cellule
te, suddividerli in alcune fasi : organi, perché è in grado di aderire della regione labiale si evidenzia attra-
1) adesione alla cellula da infettare; e penetrare prevalentemente nelle verso la comparsa di una caratteristica
2) penetrazione nella cellula; cellule di questi organi, mentre non manifestazione vescicolosa, comune-
3) perdita dell’involucro proteico: ini- è in grado di riprodursi in altri tipi di mente detta “febbre”del labbro, in se-
zio della fase di eclissi, nella quale il cellule. Questo spiega perché due guito a stati di stress o dopo esposizio-
virus “sembra” scomparso; in realtà, virus come il virus dell’epatite e quel- ne ai raggi solari o in seguito a stato
durante la fase di eclissi, il virus (ora lo della poliomielite, pur potendo febbrile. La comparsa e la scomparsa
ridotto al solo acido nucleico) co- penetrare entrambi attraverso l’ap- di questa sintomatologia può essere
mincia a far produrre dai ribosomi parato digerente, provocano danni spiegata come l’attivazione del geno-
della cellula i “pezzi” dell’involucro a organi diversi, rispettivamente al ma virale già presente in modo latente
proteico e copie del suo stesso aci- fegato e al midollo spinale. nella cellula.
do nucleico (DNA o RNA). Infine riveste una notevole impor-
Gli enzimi della cellula copiano, infat- L’infezione virale può provocare effetti tanza l’infezione trasformante in cui
ti, dall’acido nucleico virale, nume- diversi sulla cellula in rapporto al tipo il genoma virale si integra in quello
rose copie di RNA messaggeri, che i di virus, al tipo di cellula e ad altre va- cellulare; la cellula così “trasformata”
ribosomi utilizzano poi per produrre riabili ambientali. acquista nuovi caratteri simil tumorali:
le proteine che costituiscono l’invo- L’infezione litica è quella in cui il ci- perde l’inibizione da contatto, acquista
lucro del virus. Inoltre altri enzimi clo di riproduzione del virus determina nuovi antigeni ed è in grado di indurre
della cellula ricopiano l’intero acido una serie di modificazioni irreversibili tumori negli ospiti in cui viene inocu-
nucleico virale, cosicché sia la parte del metabolismo cellulare e termina lato. I virus trasformanti sono chiamati
interna che quella esterna del virus con la lisi della cellula e quindi con la virus oncogeni.
è riprodotta in più copie. sua morte, accompagnata dalla fuo- Mentre i virus oncogeni a DNA posso-
4) Con l’assemblaggio dei pezzi del vi- riuscita dei virus neoformati. no integrare facilmente il proprio acido
rus si ha la formazione di nuove par- In altri casi la liberazione dei virus nucleico nel DNA cellulare, quelli a RNA
ticelle virali complete (è finita l’eclis- non porta alla morte della cellula, in devono possedere un enzima, la tran-
si), pronte per uscire dalla cellula e quanto non si creano danni sostanzia- scriptasi inversa, che è capace di tra-
andare a infettarne altre. li, anzi la cellula continua a moltiplicar- scrivere le informazioni genetiche con-
5) L’emissione dei virus neoformati si formando un clone* di cellule con- tenute nell’RNA su una molecola di DNA
può avvenire attraverso due diversi tenenti le particelle virali: questo tipo che possa quindi integrarsi nel DNA cel-
meccanismi: di infezione viene definito infezione lulare. Tra questi virus ricorderemo anche
I) per gemmazione, senza rottura permanente. l’HIV-1, agente patogeno dell’AIDS.
della membrana cellulare: i virus
vengono avvolti da un ulteriore in- *Un clone è un ammasso di cellule tut-
volucro, derivato dalla membrana te derivate da un’unica cellula proge-
cellulare, detto pericapside, e esco- nitrice e pertanto tutte geneticamente
no dalla cellula “alla spicciolata” sen- identiche.
za danneggiarla;
II) per lisi cellulare: si ha la rottura Vi è un terzo tipo di rapporto cellule-
della membrana cellulare con l’usci- virus chiamato infezione latente, in
ta in massa di tutti i virus neoformati. cui il genoma virale è presente nella
La cellula muore, mentre i virus pos- cellula ma non interferisce sul meta- Il virus dell’HIV.
Classificazione dei virus. I virus diffe- mentre meno attivi sono i derivati fico del virus HIV), che provoca l’AIDS,
riscono tra loro per molte caratteristi- dell’ammonio quaternario, lo iodio e altri farmaci contro l’AIDS (inibitori
che. Possiamo, innanzitutto, distingue- l’alcool. delle proteasi), l’interferone (simile
re i virus in base all’organismo vivente Il calore e le radiazioni possono di- a quello prodotto naturalmente dal
che infettano: virus animali, vegetali, struggere i virus (i raggi UV sono però nostro corpo), utilizzato nella cura del-
ecc.; vi sono persino virus che infet- poco efficaci contro alcuni virus, come l’epatite C.
tano i batteri (sono detti batteriofagi). quello dell’epatite B, molto resistente La terapia antivirale non dà, nella
Un’altra fondamentale distinzione si anche al calore). maggior parte dei casi, risultati soddi-
basa sul tipo di acido nucleico che il Gli antibiotici, usati per combat- sfacenti; per le malattie virali è perciò
virus contiene: virus a DNA e virus a tere le malattie batteriche, non fondamentale la prevenzione.
RNA. Altri elementi per la classificazio- agiscono sui virus: è perciò sbaglia-
ne sono la forma e la simmetria dell’in- to prendere antibiotici per curare l’in-
volucro proteico (capside); la presenza fluenza, malattia di origine virale.
di un secondo involucro esterno (pe- Contro i virus esistono numerosi far-
ricapside), derivato dalla membrana maci; tuttavia la loro efficacia è limita-
della cellula ospite. ta e hanno un’elevata tossicità. Infatti
combattere i virus vuol dire far pene-
Contro i virus. L’organismo umano è trare dei farmaci nelle nostre cellule e
in grado di difendersi dalle infezioni spesso ciò determina danni anche a
virali mediante vari meccanismi quali queste ultime.
la produzione di anticorpi, la distru- Tra i farmaci usati ricordiamo la
zione delle cellule infettate (operata iodo-desossi-uridina (IDU) e l’aci-
dai linfociti T), la produzione di inter- clovir, usati per l’herpes labiale e ge-
ferone. nitale e per altre infezioni da virus a
I disinfettanti più attivi contro i DNA; l’AZT, utilizzato nella cura delle
virus sono il cloro, gli ipocloriti, altri infezioni da HIV (è in grado di inibire la
composti del cloro e la formaldeide, transcriptasi inversa, un enzima speci-