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Fonologia parte 2

PITANJA ZA FONOLOGIJU (2.dio)

1. Che cos'è l'alfabeto e che cos'è il grafema di una lingua?

L'alfabeto è l’insieme di segni grafici o grafemi con i quali s’indicano i fonemi di una determinata
lingua. A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

Siccome la lingua italiana presta moltissime parole straniere, anche questi grafemi sono entrati nella
scrittura (5 lettere straniere): la J (i lunga) e K (cappa) W (doppia vu) X (ics) Y (ipsilon o i greca).

I grafemi sono le unità grafiche elementari che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua.
(un grafema per una lettera, un grafema per una sillaba o morfo…)

2. Spiegate cosa significa la grafia italiana è fortemente storica e dare esempi!

Il lessico delle lingue romanze dipende per la maggior parte dal lessico del latino classico. Ecco alcuni
casi particolarmente notevoli di evoluzione lessicale nel passaggio dalla lingua latina a quella italiana.

Solo una parte del vocabolario latino è giunta direttamente all'italiano, questo patrimonio è
composto di termini latini recuperati e ravvivati nell'uso dall'interesse di un letterato e vengono
indicati dai linguisti come "cultismi" o "latinismi".

L'analisi dell'evoluzione del latino letterario classico tra il I e il V secolo d.C. deve dunque tenere in
conto i molti elementi lessicali che rappresentano una continuità rispetto al passato. Sono diverse
centinaia le parole che si sono trasmesse pressoché uguali (dai punti di vista fonetico, morfologico e
semantico) dal latino all'italiano, e che quindi saranno state mantenute anche nel latino parlato. Ecco
alcuni esempi di parole sopravvissute in quasi tutta la Romania.

Esempio:

1. Aqua → Acqua

2. Schola → scuola – invece se vogliamo essere consistenti, allora dovrebbe essere qu (squola) ,
la c è rimasta stessa perché i cambiamenti linguistici non si sono unificati

3. Sufficienis → sufficiente – anche se la i non sia necessaria, si scrive come "inutile" grafema

3. Perché esistono incoerenze nel sistema grafico nell'italiano ed esempi.

Il sistema dei grafemi non è perfettamente sovrapponibile a quello dei fonemi di una lingua: accade

infatti che uno stesso grafema sia utilizzato per trascrivere fonemi diversi: es grafema italiano –c

nella parola casa trascrive una occlusiva velare sorda nella parola cina una occlusiva velare

palatalizzata. Queste incoerenze del sistema grafico dell’italiano sono dovute per lo più al fatto che

l’italiano ha adattato l’alfabeto latino alla trascrizione di fonemi che il latino mancavano, come è
appunto il caso della velare palatalizzata. In latino ad es. vedi quanto annotato sopra per il grafema C.

Possiamo ricostruire quale fosse il sistema fonetico e dunque la pronuncia del latino dalle

testimonianze dirette dei grammatici antichi quando descrivono i suoni della loro lingua , ovvero

dalle scritture fonetiche delle iscrizioni e da altri fenomeni rilevabili negli esiti delle lingue

romanze.

4. Dare 3 esempi di un grafema per diversi suoni.

S- sera, rosa,

c-cera, cara

z- razza, mezzo

5. Dare un esempio dei diversi grafemi per un unico fono.

Cuore-quando

6. Dare tre esempi di più grafemi insieme per un unico suono (fono).

Legno, che, mangia, aglio, sciocco, esci….

7. Qual è la differenza tra fonetica e fonologia?

Fonetica: si interessa dei suoni del linguaggio dal punto di vista articolatorio (produzione), uditivo
(percezione), acustico (propagazione nel mezzo di trasmissione). Studia i foni (suoni prodotti
dall’apparato fonatorio umano in quando entità fisica).

Fonologia, O fonematica: si interessa dei suoni del linguaggio in quanto unità significative. Studia i
fonemi (termini di un’opposizione fonologica, elementi fonici che in una lingua servono alla
differenziazione dei significati, es. pasta, basta, casta etc.).

Mentre la fonetica si occupa dell′aspetto fisico dei suoni (o foni), la fonologia si occupa della funzione
linguistica dei suoni. L’unita di studio della fonetica è dunque il fono, l’unita di studio della fonologia
è il fonemo.

La lingua è una convenzione sociale. Significa che i fonemi non sono uguali per tutte le lingue e
vengono percepite dipendentemente dal consenso che è stato raggiunto nella società. Per esempio:
Tutti i galli del mondo cantano ugualmente, ma i croati sentono tale suono come kururiku, francesi
cocorico, e gli italiani chicchirichi.

La pronuncia dei suoni nelle parole, oppure le parole stesse non sono mai identiche nelle persone. Es.
Interviste dialettologiche: žigerica, džigerica, dzink, cink, lancun.

Es. Differenze di sesso, età, livello culturale, salute: Sempre hanno diverse frequenze, però i suoni
vengono percepiti corettamente: Išo sam kužš. Nord: prezidente, Sud: presidente.

La fonetica non riusciva a rispondere alle domande:


-Perché la –i- di un bambino, una donna, un uomo (con frequenze diverse) vengono percepite come
unità?

-Perché nella lav, ovca, vino la v viene percepita come v e non come f?

8. Qual è la differenza tra fonema e fono?

Foni Tra i suoni che l’apparato fonatorio può produrre, ogni lingua ne sceglie un certo numero

-questi suoni saranno chiamati foni (suoni/rumori del linguaggio articolato)

I foni hanno valore linguistico quando sono distintivi, quando cioè contribuiscono a differenziare dei
significati

[p] e [t] non sono soltanto foni dell’italiano, ma contribuiscono anche a formare coppie minime

Fonemi Due foni che hanno valore distintivo sono detti fonemi

Un fonema non «ha» significato in sé, ma contribuisce a differenziare dei significati

Un fonema è un segmento fonico che:

ha funzione distintiva

non può essere scomposto in una successione fonemi

è definito solo dai caratteri che hanno valore distintivo

tali caratteri si dicono «pertinenti»

i fonemi si rappresentano tra barre oblique (p. es. /t/)

i foni si rappresentano tra parentesi quadre (p. es. [t])

Il fonema è una unità che si colloca a un livello «astratto»;


i foni si collocano a un livello «concreto»:

Langue/Competenza Fonema /t/


Parole/Esecuzione Fono [t]

9. Come si divide la fonologia?

Fonologia diacronica e fonologia sincronica.

La fonologia sincronica si divide in tre parti:

1) La fonologia del suono – studia la funzione dei tratti distintivi intrinseci che si attua nel quadro del
suono. I tratti distintivi di sonorità e non sonorità si oppongono nei foni d e t e fanno opporre i
fonemi d e t.

2) La fonologia della parola – studia il funzionamento dei fonemi che si attua nel quadro della parola.
Le opposizioni di TDI oppongono vari fonemi tramite i quali possono distinguersi (ceris pari bus –
essendo tutto il resto uguale) due morfemi. Anche i tratti distintivi prosodici di forza o di tono e di
quantità possono in determinate lingue avere valore distintivo. Es. la quantità vocalica in latino,
croato o italiano.

3) La fonologia dell’enunciato – studia vari elementi fonici (per esempio contorni melodici) che
possono (ceris pari bus) distinguere due proposizioni di significato differente. Per esempio: Giovanni
è arrivato? Giovanni è arrivato. Giovanni è arrivato!

10. Fate la trascrizione fonetica e fonologica delle seguenti parole.

1. trascrizione fonologica

-ako su između 2 vokala ili između vokala i semivokala konsonanti lj, ᶮ (nj) , ᶴ(š), ts, dz pišu se
dvostruko (doppia)

-ako slog u kojem je naglašeni vokal završava vokalom, on se zove otvoreni slog te vokal je dug i
označava se dvotočkom

-frikativno n (ᶬ) se piše ako n stoji ispred konsonanata f i v

- velarno n (ᶯ) se piše ako n stoji ispred konsonanata g i k

2. trascrizione fonetica

-u fonološkoj transkripciji može se i ne mora bilježiti dužina vokala

- nema velarnog i frikativnog n (ᶯ, ᶬ)

11. Che cosa sono i tratti distintivi e dare due esempi!

( si riferisce alla fonetica del suono)

Tratto distintivo (razlikovna obilježja) - ogni minimo elemento distintivo alla formazione di un
fonema/parola/enunciato.

Al contrario, non distintivo e irrilevante che concorre alla formazione di un fonema o di un enunciato,
più tecnicamente definiti tratti pertinenti e non pertinenti (➔ pertinente)

Ogni fonema può essere analizzato in un insieme di tratti distintivi che definiscono quel fonema in
opposizione a tutti gli altri.

Esempio: vocalità, nasalità, sonorità

12. Su che cosa si basano i tratti distintivi articolatori e su che cosa si basano quelli acustici?

I tratti distintivi articolatori si basano alla fonetica articolatoria, non possono essere da soli ma con
sonorità. Una consonante, dal punto di vista articolatorio, sarà dunque da definirsi in base ai seguenti
parametri: modo di articolazione, luogo di articolazione, presenza/assenza di meccanismo laringeo
(vibrazione delle corde vocali). Es. [p] = occlusiva bilabiale sorda

Tratti distintivi accustici ?????

13. Quali sono i punti negativi dei tratti distintivi articolatori?


Elemento di soggettività

Tdi non sono funzionali per le analisi binarie

Numerosissimi tratti: 9 per vocali, 14 per consonanti (non assieme)

Non sono universali: per tutte le lingue

Troppe categorizzazioni e modelli di classifica

Si devono separare vocali e consonanti

14. Quali sono i tratti acustici che differenziano i seguenti fonemi? (npr. O chiusa ⁄ o aperta, z⁄g
itd. Moze stavit vise takvih parova pa da odredimo, dat ce nam i onu tablicu ako bude ovo
pitanje)

15. Qual è la media dei tratti distintivi per fonema secondo l’analisi binaria di Muljačić? (isto
tablica)

16. Qual è la differenza tra opposizione e coppia minima e dare esempi!

In un sistema ogni unità si definisce in relazione a tutte le altre unita. I fonemi di una lingua
intrattengono tra loro dei rapporti di opposizione: una b funziona in quanto si oppone e si distingue
da p, k ecc. dando luogo a dei contrasti (bare, pare, care)

Quando foni differiscono in più di un TDI essi si chiamano opposizioni, invece quando si differiscano
in un TDI essi si chiamano coppie minime. Coppie minime solo le parole, morfemi che contengono
stesso contesto e sono nello stesso posto.

Mai-mal opposizioni

Pare-fare coppie minime

Bere –vere coppie minime

17. Che cos’è l’entropia nella fonologia e come si misura?

Entropia - grandezza proporzionale al logaritmo della probabilità di successione di due segnali dati.
(la funzionalità di ogni segno linguistico, fonema oppure di una lingua)

h - entropia relativa (valore massimo 1.0 – significa che non ci sono ridondanze)

ld – logaritmo in base 2

N – numero delle unità da classificare (alternative) sempre con + e – (FONEMI)

X - numero di distinzioni binarie usate. (TDI)


18. Calcolate l′entropia e ridondanza dell′intero sistemo fonologico italiano!

19. ″Letti vs. detti″ è una coppia minima o no? Perché si o no? (može dati više takvih primjera)

folle vs. molle, carta vs. canta – distinti

Coppie minime: Sono parole, morfemi che contengono gli stessi fonemi nello stesso ordine, eccetto
un fonema. Però questo non basta. Questi due fonemi devono differenziarsi per un solo tratto
distintivo per essere coppia minima. Passo-basso-masso (sonorità, nasalità)

Mentre per stare in opposizione fonematica può starci qualsiasi fonema. Passo-lasso (diversi tratti
distintivi)

20. "Chi vs. ci" è un’opposizione o no? E perché?

Sì, questi sono le opposizioni perché quando foni differiscono in più di un TDI essi si chiamano
opposizioni e non coppie minime. Si differiscono in gravezza e continuità .

21. Quali sono i fonemi più discussi nella lingua italiana?

i fonemi messi in discussione da diversi linguisti sono Ɛ ɔ dz tʃ dʒ z j w

Altri dubbi: - consonanti geminate; - vocali geminate

22. Come si spiega la validità fonologica dei fonemi ts e dz nella lingua italiana? (isto pitanje
samo sa s i z)

Specialità della ts e dz

I. Coppie minime

Mozzo motstso da mozzare (odsjeći odrezati) vs. mozzo modzdzo (parte centrale della ruota).

Razza ratstsa 'rasa' vs. razza radzdza 'pesce'

Mezzo metstso 'quasi marcio' vs. mezzo medzdzo 'meta di qualcosa'.

II. Distribuzione contestuale diversa

Specialità della s e z

I. Coppie minime (SOLO IN TOSCANO)


es- chiese (domandò) kjese vs. chiese kjeze

es.- borghese 'abitante del borgo' vs. borgheze 'membro della borghesia'

es. – fuso 'arnese su cui è avvolto il filato' vs. fuzo 'part. pass. di fondere‘

II. Distribuzione contestuale diversa

23. Spiegate le varietà regionale nella distribuzione della ts e dz! (s i z)

Sez

Nell'Italia settentrionale: in contesto intervocalico sempre la z:

ingleze, frantςeze, brindizi, roza

Nell'Italia centro-meridionale:

in contesto intervocalico sempre la s:

inglese, frantςese, brindisi, rosa

ts e dz

italiani settentrionali

- dzio, dzitto (sempre)

- ts non compare mai in

posizione iniziale;

-  romantso, prantso

- ts sempre in posizione postconsonantica romantso,

- dz non compare mai nella posizione postconsonantica

italiani meridionali tsio, tsitto (hanno spesso la ts)

romandzo, prandzo (gli meridionali a quel posto hanno spesso la dz

24. Che cosa sono gli allofoni e la differenza tra fonema e allofono?
Gli allofoni sono varianti di uno stesso fonema e diverse realizzazioni concrete che un fonema ha
nella catena parlata. A differenza dei fonemi, gli allofoni non sono unità distintive e pertanto non
servono a differenziare il significato delle parole.

Per esempio la K

[k] di casa e cosa

[k’] di chilo

25. Gli allofoni dipendono da che cosa?

Ogni lingua può essere realizzato secondo un numero imprecisato di allofono che dipendono da:

a) dalla posizione in cui il fonema si trova: LAV, OVCA, VUNA, VINO

b) da particolari abitudini dei parlanti: casa: [‘ka:za] [‘ha:sa]

26. . Quali sono gli allofoni dei fonemi vocalici? Dove occorrono e dare esempi!

Ogni fonema vocalico ha due allofoni fondamentali: LUNGO E BREVE.

bene [‘be:ne] /bène/ 1. LUNGO: solo in sillaba tonica non finale

fatto [‘fatto] /fàtto/ 2. BREVE: sia in sillaba tonica o quella atona

/a/ =[a] , [a: ], /o/ =[o ] , [o: ], /e/ =[e ] , [e: ], /i/ =[i ] , [i: ] , [ ] /u/ =[u ] , [u: ] , [ṷ ]

27. Quali sono gli allofoni principali dei fonemi consonantici nasali? Dove occorrono e dare
esempi!

In italiano sembrano esistere tre fonemi nasali (m, n, ñ) come rivelano le tre seguenti coppie minime:

[m]ano vs [n]ano

le[n]a vs le[ñ]a

ra[m]o vs ra[ñ]o

In realtà esistono anche altri due foni nasali, la nasale velare [ᶯ] e la nasale labiodentale [M]; la loro
distribuzione è però predicibile, in quanto la prima si trova solo davanti a consonanti velari, la
seconda solo davanti a consonanti labiodentali:

ba[]co fa[]go a[M]fibio i[M]vidia

28. Che cosa studia la prosodia di una lingua?

La prosodia studia gli accenti, i toni, la durata e l’intonazione dei fonemi di una lingua. Insieme dei
fenomeni che si sovrappongono o si accompagnano all’articolazione primaria dei suoni.
Dorme. vs. Dorme? (i tratti prosodici o fatti soprasegmentali?)¸. Ancora vs. ancora.

Sono chiamati tratti prosodici o processi soprasegmentali.

Lunghezza o quantità – non rilevante

Accento - intensità

Intonazione – riguarda la frase

Tono – non rilevante

29. Come si forma l’accento nella lingua italiana?

L’accento è una proprietà delle sillabe e non dei singoli segmenti. Una sillaba tonica è realizzata con
maggiore forza o intensità di una sillaba atona. Vi sono lingue che hanno accento fisso e lingue che
hanno accento non-fisso. In ungherese l’accento cade sempre sulla prima sillaba, ma in francese
l’accento cade sempre sull’ultima sillaba. Nella lingua italiana l′accento è dinamico.

Una parola può avere più di un accento, per esempio, in capostazione c’è:

un accento primario sulla o di [stat'tsjone] e

un accento secondario sulla a di ['kapo]

[ˌk a p o s t aˈt:s j o n e ]
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30. Quali dei tre elementi prosodici ha valore distintivo nella lingua italiana? Dare esempi di
coppie minime!

L′accento ha valore distintivo nella lingua italiana.

Gli esempi:

['aŋkora] / [aŋ'kora]
['kapito] / [ka'pito] / [kapi'to]
['kapitano] / [kapi'tano] / [kapita'no

31. La quantità vocalica è distintiva nella prosodia della lingua italiana?

In italiano, la quantità vocalica non è distintiva: non vi sono due parole con significati diversi che si
differenzino solo per la presenza di una vocale lunga o breve. Ma qui sono alcuni esempi quando la
quantità vocalica consonantica è distintiva: fato-fatto, pena-penna, caro-carro

32. . Quali tipi di frequenze intonative possono occorrere in un enunciato spontaneo?

Ogni enunciato spontaneo che noi pronunciamo ha:


-un’intonazione (frequenza base) linguistica,

-un’intonazione extralinguistica (frequenze F0 che sono determinate da caratteristiche biologiche del


parlante)

-un’intonazione paralinguistica (variazioni di F0 determinate dalle emozioni, stati d’animo, attitudini


del parlante.

33. Quali sono due importanti funzioni linguistiche dell’intonazione della frase e dare esempi.

Funzione linguistica della frase :

I. modale:

1) presentativa o enunciativa (dichiarativa) Piermario diverte gli amici con le sue storie incredibili.

2) interrogativa- Piermario diverte gli amici con le sue storie incredibili?

3) imperativa

L′intonazione ha grande rilevanza sintattica. Le dichiarative hanno una curva melodica con
andamento finale discendente, mentre le interrogative hanno un andamento finale ascendente. Si
osservi che in l′interrogativa è ottenuta sia spostando il soggetto sia cambiando la curva melodica
rispetto alla dichiarativa. Si osservi che la punteggiatura offre un sussidio molto limitato per decifrare
le curve melodice degli enunciati: vengono infatti segnalate solo l′interrogativa con il punto di
domanda e l′imperativa o l′esclamativa con il punto esclamativo.

II. Disambiguità semantica-La vecchia legge la regola.

34. Quali sono tre tonie fondamentali (secondo Canepari) degli annunciati italiani?

Canepari decide di descrivere le intonazioni dell’italiano negli enunciati.

Dice che esistono 3 tonie fondamentali:

1. tonia conclusiva – discendente.

2. tonia interrogativa – ascendente.

3. tonia sospensiva – ha una tonalità media o piatta.

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