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1
A. GiuffridA, Il potere del segno. La transizione della Magione da baliato a commen-
da, in I Cavalieri Teutonici tra Sicilia e Mediterraneo. Atti del Convegno Internazionale
(Agrigento, 24-25 marzo 2006), a cura di A. GiuffridA, H. Houben e K. ToomAspoeG, Gala-
tina 2007 (Acta Theutonica 4), pp. 159-202., qui n. Vii, pp. 184-199.
2
J. rAiner, Zur Geschichte des DO priorates SS. Trinità in Venedig vornemlich im 16.
Jahrhundert, in Acht Jahrhunderte Deutscher Orden in Einzeldarstellungen , a cura di K.
Wieser, bad Godesberg 1967 (Quellen und studien zur Geschichte des deutschen ordens 1),
pp. 357-370, qui p. 367 e u. Arnold, Der Deutsche Orden und Venedig, in Militia Sacra. Gli
ordini militari tra Europa e Terrasanta, a cura di e. Coli, m. de mArCo e f. TommAsi, pe-
rugia 1994, pp. 145-165, qui p. 156.
3
C. perol, Cortona. Pouvoirs et sociétés aux confins de la Toscane (XVe-XVIe siècles),
roma 2004 (Collection de l’École française de rome 322), p. 188.
151
Kristjan Toomaspoeg
4
GiuffridA, Il potere del segno, cit.
5
G. mAndAlà, m., mosCone, Tra latini, greci e ‘arabici’: ricerche su scrittura e cultura
a Palermo fra XII e XIII secolo, in «segno e testo. international Journal of manuscripts and
Text Transmission», 7 (2009), pp. 143-238.
6
per il contesto generale cf. G. müller, Die familiaren des Deutschen Ordens, marburg
1980 (Quellen und studien zur Geschichte des deutschen ordens 13), per la sicilia cf. K.
ToomAspoeG, “Confratres, procuratores, negociorum gestores et factores eorum...” Storia
dei familiares dei Cavalieri Teutonici in Sicilia (1197-1492), in «sacra militia. rivista di sto-
ria degli ordini militari», 1 (2000), pp. 151-165; per la puglia cf. m. inTini, I Teutonici e la
società pugliese: I laici della commenda teutonica di Barletta, in Mobilità e immobilità nel
Medioevo europeo. Atti del 2. Seminario di studio dei Dottorati di ricerca di ambito medie-
vistico delle università di Lecce e di Erlangen, roma, Istituto storico germanico, 1-2 aprile
2004, a cura di H. Houben e b. VeTere, Galatina 2006 (pubblicazioni del dottorato in storia
dei centri delle vie e delle culture dei pellegrinaggi nel medioevo euromediterraneo 3), pp.
173-194, eAd., “Offero me et mea”: oblazioni e associazioni di laici alla casa teutonica di
San Leonardo di Siponto, in San Leonardo di Siponto. Cella monastica, canonica, domus
Theutonicorum. Atti del Convegno internazionale. Manfredonia, 18-19 marzo 2005, a cura di
H. Houben, Galatina 2006 (Acta Theutonica 3), pp. 111-132, eAd., I familiares dell’Ordine
Teutonico in Terra di Bari: problemi e prospettive, in L’Ordine Teutonico tra Mediterraneo e
Baltico: incontri e scontri tra religioni, popoli e culture, a cura di H. Houben e K. ToomA-
spoeG, Galatina 2008 (Acta Theutonica 5), pp. 95-124, eAd., I familiares dell’Ordine Teuto-
nico in Capitanata, in federico II e i cavalieri teutonici in Capitanata: recenti ricerche stori-
che e archeologiche. Atti del Convegno internazionale, foggia-Lucera-Pietra Montecorvino
10-13 giugno 2009, a cura di p. fAViA, H. Houben e K. ToomAspoeG, Galatina 2012 (Acta
Theutonica 7), pp. 215-239.
7
per la storia generale dei Teutonici in italia, cf. K. forsTreuTer, Der Deutsche Orden
am Mittelmeer, bonn 1967 (Quellen und studien zur Geschichte des deutschen ordens 2),
L’Ordine Teutonico nel Mediterraneo. Atti del Convegno internazionale di studio. Torre Ale-
manna (Cerignola)-Mesagne-Lecce 16-18 ottobre 2003, a cura di H. Houben, Galatina 2004
(Acta Theutonica 1), K. ToomAspoeG, Die Behauptung des Deutschen Ordens in Italien, in
Herrschaft, netzwerke, Brüder des Deutschen Ordens im Mittelalter und neuzeit. Vorträge
der Tagung der Internationalen Historischen Kommission zur Erforschung des Deutschen
152
L’abito non fa il monaco: il quesito delle confraternitates sancte marie Alamannorum
A differenza degli altri familiari, tra i quali, in sicilia, troviamo anche nu-
merosi ebrei e cristiani ortodossi8, i confrati avevano un legame più profon-
do e di tipo spirituale con l’ordine. in realtà, le confraternite dei Teutonici
non possedevano alcun tipo di statuto o altro testo normativo proprio, rifa-
cendosi, sostanzialmente, agli statuti dell’ordine Teutonico nella versione
redatta intorno alla metà del Xiii secolo9. in origine, essi abitavano nelle ca-
se dell’ordine, ma, in seguito, dal 1250 in poi, tale circostanza venne pro-
gressivamente meno. Gli aspetti che li accomunavano erano il fatto di assi-
stere alla messa nelle chiese teutoniche e di indossare il mantello dell’ordine
con la raffigurazione della croce tagliata a metà (a forma di ‘tau’)10.
inizialmente, talvolta risulta difficile distinguere tra i membri veri e pro-
pri dell’ordine Teutonico e i loro confrati. Ad esempio, quando, nel marzo
1229, l’ordine ricevette il patronato di un ospedale nel territorio di Castiglio-
ne d’Arezzo (Castiglion fiorentino), i Teutonici si fecero rappresentare da
Guido Cacciaconti, esponente della ben nota famiglia ghibellina toscana11, e
Ordens in Marburg 2010, a cura di K. miliTzer, Weimar 2012 (Quellen und studien zur Ge-
schichte des deutschen ordens 72, Veröffentlichungen der internationalen Historischen
Kommission zur erforschung des deutschen ordens 12), pp. 133-148, id., The Teutonic Or-
der in Italy: An Example of the Diplomatic Ability of the Military Orders, in The Military Or-
ders, Volume 5. Politics and Power, a cura di p. W. edbury, burlington-farnham 2012, pp.
273-282, per il baliato di puglia cf. i lavori di H. Houben, a cominciare da Zur Geschichte
der Deutschordensballei Apulien. Abschriften und regesten verlorener urkunden aus neapel
in Graz und Wien, in «mitteilungen des instituts für österreichische Geschichtsforschung»,
107, 1-2 (1999), pp. 50-110; per la sicilia K. ToomAspoeG, Les Teutoniques en Sicile (1197-
1492), roma 2003 (Collection de l’École française de rome 321), per il baliato di “lombar-
dia”, ovvero i possedimenti dell’ordine nell’italia centro-settentrionale, p. CierzniAKoWsKi,
L’Ordine Teutonico nell’Italia settentrionale, in L’Ordine Teutonico nel Mediterraneo, cit.,
pp. 217-235, K. ToomAspoeG, La fondazione della provincia di “Lombardia” dell’Ordine
dei Cavalieri Teutonici (secoli XIII-XIV), in «sacra militia. rivista di storia degli ordini mili-
tari», 3 (2003), pp. 111-159; per il lazio cf. J.-e. beuTTel, Der Generalprokurator des Deut-
schen Ordens an der römische Kurie. Amt, funktionen, personelles umfeld und finanzie-
rung, marburg 1999 (Quellen und studien zur Geschichte des deutschen ordens 55), b.
bombi, L’Ordine Teutonico nell’Italia centrale. La casa romana dell’Ordine e l’ufficio del
procuratore generale, in L’Ordine Teutonico nel Mediterraneo, cit., pp. 197-216.
8
Cf. K. ToomAspoeG, L’Ordine Teutonico in Sicilia. una minoranza fra le altre, in
«Quellen und forschungen aus italienischen Archiven und bibliotheken», 85 (2005), pp.
104-126.
9
m. perlbACH, Die Statuten des Deutschen Ordens nach den ältesten Handschriften,
Halle a. s. 1890, regula, 32 e 33.
10
ivi, regula, 32, p. 52: Vestes religiosi colores deferent non cum integra cruce. Questa
circostanza fu ribadita nel 1289 dal gran maestro burchard von schwanden (ivi, pp. 138-
139). per esempi concreti sull’applicazione di questo diritto, cf. ad esempio inTini, I Teutoni-
ci e la società pugliese, cit., pp. 185-186 e ToomAspoeG, Les Teutoniques en Sicile, cit., n.
XV, pp. 536-538.
11
ildebrandino di Guido Cacciaconti, probabilmente il figlio di Guido, nel 1231 era a ca-
po della nobiltà ghibellina di siena: p. CAmmArosAno, La Toscana nella politica imperiale
153
Kristjan Toomaspoeg
di federico II, in friedrich II. Tagung des Deutschen Historischen Instituts in rom im Ge-
denkjahr 1994, a cura di A. esCH e n. KAmp, Tübingen 1996 (bibliothek des deutschen Hi-
storischen instituts in rom 85), pp. 363-380, qui p. 375.
12
G. GHizzi, Storia della Terra di Castiglione fiorentino, Arezzo 1883-1886 (rist. bolo-
gna 1972), pp. 149-150.
13
... et domina Pagana crucem in eorum clamide existentem osculando ...: ivi, p. 150.
14
Le pergamene di Barletta del real Archivio di napoli, 1075-1309, a cura di r. filAn-
Gieri di CAndidA, bari 1927 (Codice diplomatico barese 10), nr. 109, s. 157-158, cf. inTini,
I Teutonici e la società pugliese, cit., pp. 183-184.
15
ToomAspoeG, Les Teutoniques en Sicile, cit., n. 82, p. 467.
16
ivi, n. 110, p. 469
17
H. Houben, La presenza dell’Ordine Teutonico a Barletta (secc. XII-XV), in Barletta
crocevia degli Ordini religioso-cavallereschi medioevali. Seminario di studio, Barletta 16
Giugno 1996, Taranto 1997 (Gran priorato di napoli e sicilia del sovrano militare ordine di
malta, melitensia 2), pp. 23-50, qui p. 46, id., Zur Geschichte der Deutschordensballei Apu-
lien, cit., p. 61.
18
id., San Leonardo di Siponto e l’Ordine Teutonico in Puglia, in San Leonardo di Si-
ponto. Cella monastica, cit., pp. 91-110, qui p. 98.
154
L’abito non fa il monaco: il quesito delle confraternitates sancte marie Alamannorum
19
ToomAspoeG, “Confratres, procuratores”, cit., p. 158.
20
Cf. ToomAspoeG, Les Teutoniques en Sicile, cit., n. XVi, pp. 538-540.
21
su questo specifico argomento cf. C. e. Woelfle, L’Ordine Teutonico a Cortona e in
Valdichiana, in Studi in onore di Celestino Bruschetti, Cortona 1980 (= «Annuario dell’Ac-
cademia etrusca di Cortona», 18, n. s. 11 (1979)), pp. 553-566.
22
rationes Decimarum Italiae nei secoli XII e XIV: Tuscia II, Le decime degli anni 1295-
1304, a cura di m. GiusTi e p. Guidi, Città del Vaticano 1942 (studi e testi 98), p. 168.
23
Woelfle, L’Ordine Teutonico a Cortona, cit., p. 561.
24
ivi, pp. 563-564.
25
forsTreuTer, Der Deutsche Orden am Mittelmeer, cit., pp. 164-165 e beuTTel, Der
Generalprokurator, cit., pp. 482-486.
26
T. frAnK, Der Deutsche Orden in Viterbo (13.-15. Jahrhundert), in Vita religiosa im
Mittelalter. festschrift für Kaspar Elm zum 70. Geburtsdag, a cura di f. J. felTen e n. JA-
sperT, berlin 1999 (berliner Historische studien 31, ordensstudien 13), berlin 1999, pp.
321-343.
155
Kristjan Toomaspoeg
Tutti gli ospedali menzionati furono gestiti, senza eccezioni, da laici non
appartenenti all’ordine: così, l’ospedale di Castiglione fu affidato, nel 1229,
a un cavaliere di nome napoleone27 e quello di Viterbo, nel 1296, a un pro-
curatore, tal enrico de stella28. A montefiascone, l’ospedale teutonico fu sin
dall’inizio retto da esterni, venendo ceduto in affitto per lunghi periodi e fi-
nendo per essere trasformato in locanda29. per quanto riguarda gli ospedali
di monticchiello, Asciano e Cortona, essi compaiono nelle fonti come degli
istituti che, sebbene intitolati alla Vergine degli Alemanni o chiamati sempli-
cemente ospedali dei Tedeschi, furono sottoposti sia alla curia pontificia, al-
la quale pagavano la decima30, sia alle autorità municipali locali, senza tener
conto in alcun modo dei diritti dei Teutonici.
in certi periodi e in particolari località, le confraternite finirono dunque
per sostituire i Teutonici veri e propri. È il caso di Venezia, laddove la com-
menda locale dell’ordine, sebbene prestigiosa, rimase sempre di dimensioni
ridotte e mal equipaggiata a livello di personale, salvo al tempo della presen-
za dei gran maestri in città (1291-1309)31. Al contrario, nel corso del Tre e
Quattrocento, vi si sviluppò una potente confraternita associata ai Teutonici,
molto più consistente rispetto all’esiguo numero di cavalieri. infatti, dopo il
1309, sappiamo che non vi furono mai più di due frati di stanza a Venezia e
che solitamente la casa veneziana era gestita da un unico Teutonico presen-
te, senza dimenticare i frequenti periodi di assenza totale dei frati. la con-
fraternita laica giocò un ruolo di primo piano nell’esproprio della casa di Ve-
nezia nel 1512, ufficialmente giustificata dall’assenza di un commendatore
dopo il decesso di quello precedente, Albert von laumersheim32.
l’interazione tra gli abitanti della penisola e i Teutonici è un fenomeno
complesso e per molti versi originale. per esempio, possiamo osservare una
sostanziale differenza con la prassi attuata dai Giovanniti che tendevano a
gestire i loro possedimenti come dei benefici ecclesiastici, concedendoli a
singoli membri dell’ordine. fu così che molti cavalieri dell’ospedale di san
27
GHizzi, Storia della Terra di Castiglione fiorentino, cit., pp. 149-150.
28
frAnK, Der Deutsche Orden in Viterbo, cit., p. 325.
29
forsTreuTer, Der Deutsche Orden am Mittelmeer, cit., pp. 164-165.
30
rationes Decimarum Italiae nei secoli XII e XIV: Tuscia II, cit., pp. 92, 168 e 297, s.
pieri, notizie sugli “hospitalia”, in «Annali Aretini», 5 (1997), pp. 5-98, qui p. 57.
31
Cf. Arnold, Der Deutsche Orden und Venedig, cit.
32
forsTreuTer, Der Deutsche Orden am Mittelmeer, cit., p. 155, Protokolle der Kapitel
und Gespräche des Deutschen Ordens im reich (1499-1525), a cura di m. bisKup e i. JA-
nosz-bisKupoVA, marburg 1991 (Quellen und studien zur Geschichte des deutschen ordens
41, Veröffentlichungen der internationalen Historischen Kommission zur erforschung des
deutschen ordens 3), pp. 83, 103 e 112, Arnold, Der Deutsche Orden und Venedig, cit., pp.
155-157.
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L’abito non fa il monaco: il quesito delle confraternitates sancte marie Alamannorum
Giovanni basarono le loro carriere sui redditi ricavati da questi beni tanto
che, talvolta, fu difficile operare una distinzione fra il patrimonio di famiglia
e quello ottenuto in gestione dall’ordine33.
da questo punto di vista, l’ordine Teutonico fu più rigoroso. per evitare
le interferenze di esterni nei loro affari e le conseguenti possibili usurpazio-
ni, i Teutonici adottarono un sistema di rotazione dei frati, spostando il per-
sonale di stanza in italia abbastanza frequentemente da un baliato o una
commenda all’altro/a34. non sempre però questo sistema riuscì a scongiura-
re i pericoli: nel 1334 alcuni Teutonici «ribelli» invasero la casa barlettana
dell’ordine, approfittando dell’assenza del commendatore provinciale idi
puglia, forti del sostegno di alcuni laici, loro «amici e consanguinei»35. Così
non è un caso che, dopo questa data, non troviamo più nel baliato pugliese
frati con nomi italiani…
la volontà di evitare i legami di parentela o di amicizia tra i frati e la po-
polazione locale spiega dunque la resistenza da parte dell’ordine Teutonico
nell’ammettere degli ‘italiani’ tra i Teutonici: qualora un abitante della peni-
sola avesse voluto entrare nell’ordine - e gli aspiranti non mancavano -,
avrebbe dovuto prestare servizio nei territori di lingua tedesca36. di conse-
guenza, i nobili italiani legati ai Teutonici divennero al massimo confrati: è
il caso di raimondello del balzo orsini pugliese che partecipò anche ad una
spedizione militare in lituania37.
Tale strategia, che limitava l’adesione o addirittura respingeva i candida-
ti, se, da una parte scongiurò il pericolo di usurpazioni e abusi di potere da
parte degli stessi Teutonici, dall’altra, non ammettendo nuovi adepti, man-
tenne il numero dei frati presenti in situ sempre relativamente basso: il per-
33
s. fodAle, Scisma ecclesiastico e potere regio in Sicilia, i, Il duca di Montblanc e
l’episcopato tra roma e Avignone (1392-1396), palermo 1979 (medievalia), p. 108, id., San
Giovanni in Sicilia: l’inchiesta di Gregorio XI sull’ordine gerosolimitano, in Società, istitu-
zioni, spiritualità. Studi in onore di Cinzio Violante, spoleto 1994 (Centro italiano di studi
sull’alto medioevo. Collectanea 1), pp. 361-373, qui p. 364, L’inchiesta pontificia del 1373
sugli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme nel Mezzogiorno d’Italia, a cura di m.
sAlerno e K. ToomAspoeG, bari 2008 (università degli studi della Calabria, Corso di lau-
rea in storia e Conservazione dei beni Culturali, itineraria 10), p. 143.
34
ToomAspoeG, Die Behauptung des Deutschen Ordens, cit., p. 143, con degli esempi
concreti.
35
13 settembre 1334, Houben, Zur Geschichte der Deutschordensballei Apulien, cit., n.
35, pp. 104-106.
36
Cf. il caso di pedro de luna in Berichte der Generalprokuratoren des Deutschen Or-
dens an der Kurie, a cura di K. forsTreuTer e H. Koeppen, iii, Göttingen 1966 (Veröffentli-
chungen der niedersächsischen Archivverwaltung , 21), n. 154, pp. 333-336.
37
H. Houben, raimondo del Balzo Orsini e l’Ordine Teutonico, in L’Ordine Teutonico
tra Mediterraneo e Baltico, cit., pp. 195-217.
157
Kristjan Toomaspoeg
sonale teutonico contava non più di cinquanta individui per tutta la penisola
- e in alcuni periodi, anche meno -, tanto che, nel 1492, vi erano solo quattro
cavalieri per tutta la sicilia38. Cosicché il ricorso a laici associati all’ordine
divenne necessario e soltanto tramite l’impiego di familiari e confrati si poté
assicurare l’amministrazione l’ingente patrimonio accumulato sul territorio.
nonostante ciò, sarebbe riduttivo affrontare l’argomento delle confrater-
nite teutoniche solamente dal punto di visto socio economico: infatti, è ne-
cessario riflettere anche sul legame spirituale che univa certi laici ai Teutoni-
ci. nel Xiii secolo, nel contesto di generale decadenza del monachesimo tra-
dizionale nel mezzogiorno, l’ordine Teutonico e gli altri ordini religioso mi-
litari rappresentavano una novità, forti della loro spiritualità e della concre-
tezza delle loro azioni39.
sarebbe interessante conoscere quale aspetto in particolare della religio-
sità dei Teutonici attrasse i loro confrati. oltre alla generica fama sanctitatis,
cui si allude nel documento del maggio del 1236 che conferma l’annessione
della confraternita di santo spirito in Salsula all’ordine Teutonico40, dove-
vano essere altri i fattori cattivanti, legati sia alle attività dell’ordine in dife-
sa della fede cristiana, sia alle iniziative assistenziali a livello locale.
in realtà, poche sono le testimonianze che rivelano essere la guerra in
Terra santa la motivazione alla base della decisione dei confrati di aderire
all’ordine. esaminando gli atti di donazioni in favore dei Teutonici compilati
dai loro confrati o da altri individui a loro associati, notiamo che esiste
un’unica donazione, quella del feudo di stigliano (Venezia), fatta da Avanzo
di soprovo nel 1282, in cui il donatore trae la sua ispirazione dalle attività
dell’ordine in Terra santa41. per il resto, la maggior parte dei sottoscrittori
decise di sostenere i Teutonici per le attività caritative e assistenziali da loro
portate avanti sul territorio. dunque, alla base della scelta di donatori e con-
frati vi furono l’ammirazione per la forma vitae dei frati teutonici, la loro ri-
gida osservanza dell’imperativo della carità e, non ultimo, le qualità perso-
38
Cf. K. ToomAspoeG, ultimi Teutonici di Sicilia (1491-1492), in «sacra militia. rivista
di storia degli ordini militari», 2, (2001), pp. 155-177.
39
Cf., per la decadenza del monachesimo tradizionale, H. Houben, Die Abtei Venosa und
das Mönchtum im normannisch-staufischen Süditalien, Tübingen 1995 (bibliothek des deut-
schen Historischen instituts in rom 80), pp. 94-101 e, per la spiritualità degli ordini militari, i
testi pubblicati in Die Spiritualität der ritterorden im Mittelalter, a cura di z. H. noWAK, To-
ruń 1993 (ordines militares-Colloquia Torunensia Historica 7),
40
Houben, Zur Geschichte der Deutschordensballei Apulien, cit., p. 61.
41
Cf. G. CAGnin, La controversa donazione del Castello di Stigliano ai cavalieri teutoni-
ci (Acri, 15 dicembre 1282), in Acri 1291. La fine della presenza degli ordini militari in Ter-
rasanta e i nuovi orientamenti nel XIV secolo, a cura di f. TommAsi, perugia 1996 (bibliote-
ca di milizia sacra 1), pp. 99-119.
158
L’abito non fa il monaco: il quesito delle confraternitates sancte marie Alamannorum
42
sul decadimento, per quanto riguarda il Tre- e Quattrocento, cf. ad esempio p. dAlenA,
Dagli Itinera ai percorsi. Viaggiare nel Mezzogiorno medievale, bari 2003, p. 166 e s. fo-
dAle, Alunni della perdizione. Chiesa e potere in Sicilia durante il grande scisma (1372-
1416), roma 2008 (nuovi studi storici 80), pp. 745-772.
43
Cf. ToomAspoeG, “Confratres, procuratores”, cit., p. 161.
44
sulla processione palermitana cf. ToomAspoeG, Les Teutoniques en Sicile, cit., pp. 379-
380 e GiuffridA, Il potere del segno, cit., pp. 165-166.
45
Così l’erudito cortonese Girolamo mancini scrisse, nel 1897, «... ignoro perché deno-
minassero degli Alamanni, per corruzione della manna, la chiesa istituita in fondo al borgo,
adesso detta di san domenico ...»: G. mAnCini, Cortona nel medioevo, Cortona 1897, pp.
108-109. ringrazio il dott. Giovanni lumachi per questa indicazione.
159
rAsseGnA biblioGrAfiCA
(a cura di Kristjan Toomaspoeg)
161
rassegna bibliografica
lia dove, tra il Xiii e il XV secolo, esistevano due baliati teutonici, Apulia e
Sicilia, affrontando sia la storia diplomatica che economica e sociale dei ca-
valieri; philippe JosserAnd, De l’arrière au front: perspectives croisées,
perspectives comparées. regards sur la logistique des ordres militaires au
moyen âge, pp. 683-703, nel suo testo sul legame tra il fronte e le retrovie
degli ordini tratta anche l’esempio dei possedimenti teutonici nel regno di
sicilia e altrove e la questione delle responsiones nell’ordine; Klaus miliT-
zer, Administrative organisations of the three main Military Orders in the
Holy Land, pp. 705-714, realizza, per la prima volta, una credibile compara-
zione tra le strutture del Tempio, dell’ospedale e dell’ordine Teutonico in
Terra santa; Kristjan ToomAspoeG, Charles Ier d’Anjou, les ordres militaires
et la Terre Sainte, pp. 761-777, tratta anche le attività dei Teutonici a servi-
zio di Carlo i, in Terrasanta e nel regno di sicilia; Giulia rossi VAiro, Arte
da Ordem Teutónica em Itália (sécs. XII-XV), pp. 1009-1024 presenta i risul-
tati sino ad ora raggiunti del progetto Arte e Architettura dell’ordine Teuto-
nico in italia (CiroTm), uno studio che, basandosi sull’esame di alcune de-
cine di siti sparsi su tutta la penisola, permette ormai delle conclusioni inte-
ressanti.
162
rassegna bibliografica
Capitanata non solo per la prima metà del Xiii secolo, ma anche per i perio-
di immediatamente precedente e successivo. seguono quattro comunicazioni
sulla storia degli ordini religioso-militari nella regione che affrontano una
cronologia ancora più ampia, dal Xii al XV secolo: Hubert Houben, federi-
co II e i cavalieri teutonici a Belvedere (Apricena) e a foggia: scavi archi-
vistici (con un appendice documentaria 1220-1417), pp. 123-181, continua
con questo saggio il suo lavoro di ricostruzione degli archivi dei Teutonici in
puglia, scomparsi nel 1943, con l’aiuto di copie e regesti realizzati in epoca
moderna (nell’appendice si offrono 56 documenti), arrivando a conclusioni
importanti, ad esempio quando nota la longevità della presenza dell’ordine a
foggia, anche dopo l’epoca di federico ii; Kristjan ToomAspoeG, Gli inse-
diamenti templari, giovanniti e teutonici nell’economia della Capitanata
medievale, pp. 183-214, ricostruisce le vicende dei tre ordini maggiori in
quella regione che era il loro ‘granaio’ nel mediterraneo e serviva a rifornire
le attività in Terra santa, notando come la ‘nuova economia’ degli ordini mi-
litari si fosse imposta sulla ‘vecchia economia’ monastica e diocesana; ma-
riella inTini, I familiares dell’Ordine Teutonico in Capitanata, pp. 215-239
aggiunge un altro tassello alla sua ricerca sugli abitanti di puglia legati ai
Teutonici, un argomento particolarmente ben documentato che l’autrice da
poco ha affrontato anche nel quadro di una monografia; infine, elena bel-
lomo, Tra storia locale e ambizioni internazionali; gli ordini monastico mi-
litari di origine iberica in Capitanata (secoli XIII-XIV), pp. 241-259, offre
una ricerca inedita sulla presenza degli ordini di Calatrava e di santiago, in-
sediatisi a S. Spiritus de Maitin e a sant’Angelo di orsara nel contesto della
lotta tra il papato e l’impero.
la seconda parte del volume riguarda l’archeologia ed è fortemente mar-
cata dal progetto di ricerca dell’istituto storico Germanico di roma, in cor-
so di opera a lucera e Tertiveri e qui presentato con l’aiuto di numerose illu-
strazioni e appendici dai suoi principali autori, michael mATHeus, allora di-
rettore dell’istituto romano e lukas Clemens dell’università di Treviri: Mu-
sulmani e Provenzali in Capitanata nel XIII secolo. I primi risultati di un
progetto internazionale e interdisciplinare, pp. 369-404. il resto delle comu-
nicazioni sono per la maggior parte delle presentazioni dei risultati di singo-
le campagne di scavo nei siti associabili a federico ii o ai Teutonici, così
pasquale fAViA, Caterina Annese, roberta GiuliAni e Giuliana mAssimo, Lo
scavo di località Pantano presso foggia: un’indagine archeologica sulla
domus di federico II e la masseria svevo-angioina, pp. 263-302; Valentina
CArACuTA e Girolamo fiorenTino, Ambiente e strategie produttive nei siti
di San Lorenzo in Carminiano e Pantano (fg) tra XII e XIV secolo, pp. 317-
332; roberta GiuliAni e felice sToiCo, Il complesso di S. Maria di Selva
della rocca a Belvedere: un’analisi archeologica, pp. 333-368; nunzio To-
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l’anno 2012 è stato ricco di saggi e monografie sulla storia degli ordini
militari, compresi i Teutonici, che, adesso, non si possono elencare, perché
sarebbe inevitabile trascurare alcune opere difficilmente accessibili a benefi-
cio delle altre. inciterei gli autori, di qualsiasi regione o lingua siano, di in-
viare al nostro centro copie dei loro lavori che saranno prontamente recensi-
ti, in questa o altra sede.
due ultime segnalazioni riguardano le pubblicazioni periodiche. per pri-
mo, vorrei presentare l’iniziativa lanciata dai colleghi dell’università fede-
rale baltica di immanuel Kant di Kaliningrado, nella federazione russa, ov-
vero la nuova rivista «studia Teutonica» (Исследования по истории
немецкого ордена, isbn 978-5-9971-0211-1, manca ancora il numero is-
sn). Questa impresa - che si inserisce a mio avviso perfettamente al proces-
so di rinascita dell’antica Albertina - si materializza con un volume interes-
sante che contiene una serie di saggi scritti dagli esponenti della nuova sto-
riografia russa (evgeny eremin, Anatoly bachtin, Andrey Konoplenko, ma-
rina bessudnova, dmitry Weber, Anon Kotov, ilya dementjev, Anna le-
bedkina e altri) su problematiche di storia generale dell’ordine Teutonico.
Credo che sentiremo ancora parlare di molti degli autori del volume, in ogni
caso, la storia dei Teutonici sembra in russia ormai liberata da ogni demo-
nizzazione politica.
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infine, last but not least, segnalo il cambiamento di forma delle pubblica-
zioni regolari dell’università niccolò Copernico di Toruń, «ordines milita-
res», che da collana editoriale dedita alla stampa degli atti dei periodici con-
vegni sugli ordini religioso-militari tenuti a questa sede dall’anno 1981
(«ordines militares. Colloquia Torunensia Historica») sono diventate una ri-
vista storica, pubblicata con una cadenza annuale (issn 0867-2008). la
nuova rivista accoglie non solo gli atti dei convegni torunensi, ma anche al-
tri saggi, su tutte le tematiche riguardanti la storia degli ordini, come si può
notare nell’ultimo volume appena uscito dalle stampe, «ordines militares»
XViii (2013), con 14 saggi di qui 11 sono all’origine delle comunicazioni
lette durante il sedicesimo convegno del ciclo (2011). Grazie a questa inizia-
tiva, possediamo per la prima volta, dopo l’esperienza di «sacra militia»,
pubblicata da franco Cardini e francesco Tommasi dal 2000 al 2002, una ri-
vista internazionale a servizio degli studiosi degli ordini religioso-militari (il
corrispettivo spagnolo, «revista de las ordenes militares» si è finora limita-
to con la penisola iberica).
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Centro interdipartimentale di ricerca sull’ordine Teutonico
nel mediterraneo (CiroTm)
Acta Theutonica
Collana diretta da Hubert Houben
1. l’ordine Teutonico nel mediterraneo. Atti del Convegno internazionale di studio, Torre
Alemanna (Cerignola) – mesagne – lecce, 16-18 ottobre 2003, a cura di Hubert Houben,
2004.
3. san leonardo di siponto: cella monastica, canonica, domus Theutonicorum. Atti del Con-
vegno internazionale di studio, manfredonia, 18-19 marzo 2005, a cura di Hubert Hou-
ben, 2006.
4. i Cavalieri teutonici tra sicilia e mediterraneo. Atti del Convegno internazionale di stu-
dio, Agrigento, 24-25 marzo 2006, a cura di Antonino Giuffrida, Hubert Houben e Kri-
stjan Toomaspoeg, 2007.
5. l’ordine Teutonico tra mediterraneo e baltico: incontri e scontri tra religioni, popoli e
culture. der deutsche orden zwischen mittelmeerraum und baltikum. begegnungen und
Konfrontationen zwischen religionen, Völkern und Kulturen. Atti del Convegno interna-
zionale (bari-lecce-brindisi, 14-16 settembre 2006), a cura di Hubert Houben e Kristjan
Toomaspoeg, 2008.
9. francesco filotico, le origini del baliato teutonico «nell’Adige e tra i monti», in corso di
stampa.
10. Analecta Theutonica. studies for the History of the Teutonic order. mélanges pour l’hi-
stoire de l’ordre Teutonique. studien zur Geschichte des deutschen ordens. miscellanea
di studi per la storia dell’ordine Teutonico, 1, 2014.
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© Mario Congedo Editore 2014 – Galatina (Le)
Stampa: Artebaria – Taranto
ISBN 9788867660766