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finanziare
una startup
Guida alle fonti di
finanziamento e alle migliori
risorse per trovare l’investitore
giusto per la tua startup.
Introduzione 3
Bootstrapping (autofinanziamento) 5
Incubatori 9
Acceleratori 10
Bandi 17
Crowdfunding 18
Conclusione 29
Ringraziamenti 30
Introduzione
Come finanziare la propria startup è uno dei crucci più importanti che
affliggono founder e co-founder di tutto il mondo.
La bella notizia che voglio dare, citando quello che spesso sento dire ai
Business Angel è che: “oggi come oggi non mancano soldi, ma mancano le
startup valide su cui investire”. Partiamo quindi dal primo punto: i soldi ci
sono.
La brutta notizia è che, facendo caso ai titoli di giornale che parlano delle
startup alle quali arrivano milioni (soprattutto di dollari) di finanziamenti, si
potrebbe credere che il processo di fund-raising sia cosa facile e veloce. Così
non è.
Finanziare la propria startup è un processo “lungo e tortuoso” da valutare e
affrontare con attenzione e con questo ebook cerchiamo di darti una
panoramica completa e molti link a risorse di approfondimento che ti
agevoleranno e faranno risparmiare tempo prezioso durante il processo di
raccolta fondi per la tua startup.
Buona lettura!
Per finanziare una startup esistono numerose strade, tutte con peculiarità,
prerogative, pro e contro che è bene conoscere e correlare con lo stadio e la
fase di vita della startup o del progetto imprenditoriale.
Questo è un primo aspetto molto importante da tenere a mente: un
finanziamento sbagliato potrebbe portare alla fine della tua startup. Il
tempismo nella gestione del finanziamento è fondamentale. Per dirla alla
Tony D’Amato in ogni maledetta domenica “Mezzo passo fatto un po’ in
anticipo o in ritardo e voi non ce la fate”.
Vediamo quindi quali sono le principali forme di finanziamento per una
startup.
Bootstrapping (autofinanziamento)
All’inizio della tua fantastica avventura in pochi crederanno in te. Non ti
spaventare, in fondo è sempre così. La tua idea geniale, che cambierà per
sempre il mondo, non può ancora trovare degli investitori esterni.
In questa fase i finanziamenti arrivano dalle tue tasche (bootstrapping), da
quelle di amici e parenti e da quella di investitori un po’ folli (e
particolarmente amanti del rischio).
Il bootstrapping ti spaventa? Ricorda che in questa fase stai utilizzando i tuoi
soldi per validare il mercato e non per creare un prodotto. Spendi poco (non
servono 100.000 euro qui), fallo in tempi brevissimi e cerca di capire se la tua
idea funziona. Punto.
Il bootstrapping fa spesso rima con credibilità: non vorrai fare impresa con i
soldi degli altri.
Talvolta il bootstrapping prosegue anche dopo la fase di validazione, fino ad
arrivare a quando la startup è sul mercato. In questo caso alle finanze
personali si aggiungono i flussi di cassa derivanti dalla vendita del proprio
prodotto o servizio.
Vantaggi dell’autofinanziamento:
Il ricorso a zie particolarmente facoltose, ad amici pronti ad aiutarti nel
momento del bisogno, oppure a persone particolarmente avvezze al rischio
(punto tutto su un outsider sperando che si vada a piazzare nella prossima
corsa) ha i suoi vantaggi:
- riduce i tempi di ottenimento (azzerando il tempo necessario per la
ricerca di finanziatori terzi);
- è ottenibile senza particolari garanzie (non è detto, ma la zia di cui
sopra potrebbe finanziarti senza chiederti un business plan a 32 mesi).
Sia che si tratti di family, di friends o di fools il consiglio è quello di prendere
accordi chiari e in forma scritta (che poi non guasta mai…). Ci sono infatti
almeno considerazioni da tenere a mente per cercare di evitare possibili litigi
in futuri. La prima è che queste persone spesso investono su base fiduciaria,
non razionale. Si fidano di te, punto. La seconda è che solitamente non sono
investitori professionali e quindi non sono pienamente consapevoli del rischio
dell’investimento
Queste forme di finanziamento servono per validare il mercato e per
giocarsela nella cosiddetta “valle della morte”, ovvero quel periodo in cui la
tua startup non riesce ancora a generare entrate tali da poter coprire i costi
(cash flow is king …. ricordatevelo sempre).
Gli “spiccioli” che ricevi da Family, Friends and Fools usali per dimostrare che
hai le potenzialità di crescita. Hai già (parzialmente) validato il mercato, crea
un MVP e lavora in maniera iterativa.
Risorse per approfondire la raccolta fondi tramite Friends, Family and Fools:
- 8 Best Practices to Seek Funding From Friends, Family and Fools -
Martin Zwilling
- How to raise and spend "friends & family" money most efficiently for
your startup - Will Little
Incubatori
Per approfondire:
Acceleratori
Partecipare ad un programma di accelerazione potrebbe essere la via per
ottenere supporto finanziario e tecnico (in particolare in fase seed della tua
startup).
Normalmente questo avviene con la messa a disposizione, da parte degli
acceleratori, delle figure dei mentor e finanziando le startup con un capitale
di micro-seed (normalmente di natura molto ridotta).
Non tutti i programmi di accelerazione sono uguali: bisogna valutare le
performance ed i risultati ottenuti da altre startup che hanno partecipato.
Per approfondire:
Business Angel
Gli Angel Investor, o Business Angels, sono persone che dispongono di un
capitale da investire in progetti di startup che ritengono interessanti.
Solitamente investono seguendo un approccio “hands-on” ovvero
prediligendo realtà imprenditoriali in ambiti prossimi a quelli di propria
pertinenza .
Con loro potrebbe arrivare il primo, vero, finanziamento esterno per la tua
startup. Gli Angel compaiono, solitamente, nella fase seed del progetto e
richiedono una solidità del progetto imprenditoriale già strutturata (non sono
amici, parenti o folli, ma uomini di business).
Cosa valutano questi investitori esterni? Ricordati la regola delle tre T:
- Team;
- Traction;
- Technology.
L’idea di per sé vale poco. Il team vale molto. Anzi moltissimo. Un’idea
mediocre in mano ad un buon team ha più probabilità di successo che
un’ottima idea in mano ad un team mediocre. Questo gli investitori lo sanno
bene. Il tuo team è tale da infondere fiducia in un investitore?
La seconda T è la traction, ovvero la prova provata che esiste qualcuno
potenzialmente disposto a pagare per il tuo prodotto/servizio. Devi ingolosire
l’investitore, fargli capire che il mercato c’è e che tu hai validato l’idea (ecco
per far questo dovevi spendere i tuoi soldi iniziali).
La terza T è la tecnologia. Hai sviluppato una tecnologia altamente innovativa,
che ti da un vantaggio competitivo enorme rispetto al mercato attuale? Beh,
sicuramente non passerà inosservata agli occhi di un investor.
La strategia di exit degli angel investor segue quella della startup stessa (es.
acquisizione, IPO), ma talvolta possono anche uscire dall’investimento
all’entrata di un investitore istituzionale (come ad esempio un fondo di
venture capital) disposto a rilevare le quote dell’angel per aumentare le
proprie.
Per valutare un angel investor è importante capire se colui può “replicare”
l’investimento in un round successivo. Questo viene visto come un
importante segno di fiducia per altri investitori istituzionali.
Ultimamente gli angel investors si organizzano sempre più in gruppi,
cosiddetti “business angel networks”: questo gli consente di condividere la
ricerca di nuove opportunità di investimento, aumentare la quantità di fondi
disponibili per investire e aumentare il livello di competenze e network che
viene destinato alle startup nelle quali decidono di investire. Alcuni di questi
network sono Italian Angels For Growth, Club degli Investitori e Angels for
Innovation.
Se cerchi network di business angels nella tua città, se sono presenti è
relativamente facile trovarli su Google inserendo “business angels + nome
città”.
Per capire meglio come ragionano gli angel investors e come valutano gli
investimenti, ti consigliamo un libro dedicato a loro: Angel Investing: the gust
guide to making money and having fun investing in startups.
Finanziamenti bancari
Vale la pena citare il mondo delle banche associandolo per lo più alla
possibilità di ottenere prestiti personali, utili in seed o early stage, ma in realtà
benzina utile per il motore in qualsiasi fase.
Oltre alla difficoltà di ricorrere a questa linea di credito bisogna anche tenere
conto dei tassi di interesse (guardiamolo questo TAEG) e alle garanzie
richieste dalla banca stessa (che spesso fanno rima con ipoteche, fidejussioni
e garanzie di terzi).
Uno strumento utile che val la pena citare è il fondo di garanzia (ex Legge
221/2012), accessibile alle startup innovative e fornente una garanzia pubblica
pari all’80% dei prestiti bancari richiesti.
Ti mostriamo alcuni dati poiché i finanziamenti bancari sono maggiori di
quanto si possa immaginare:
Oggigiorno (e la tendenza è in crescita) molte banche hanno un proprio
programma di accelerazione che permette l’erogazione di capitoli
(soprattutto micro-seed) non assoggettati da quelle garanzie che spesso non
permettono alle startup di attivare queste linee di credito (tra i più famosi
programmi troviamo Intesa Startup IniNaNve in Intesa Sanpaolo, StartLab in
Unicredit e Le Village by Credit Agricole).
Premi e competizioni
Le competition sono un ottimo modo per “testare” il valore della propria
startup, crearsi un network (quale migliore occasione per farsi notare da
Business Angels, potenziali mentor o da possibili collaboratori?).
Centinaia sono le call for startup attive sul territorio nazionale, europeo ed
internazionale. Non solo promosse da enti pubblici, grazie alla diffusione
dell’open Innovation vi sono sempre più multinazionali e grandi imprese che
lanciano le proprie competitions.
Bandi
Per scoprire i bandi attivi, puoi fare riferimento alla sezione dedicata del
nostro sito cliccando qui.
- Sportello Agevolazioni
- Trovabando (i membri di Startup Geeks Premium hanno un grosso
sconto sui servizi di Trovabando, oltre a molti altri)
Crowdfunding
Il crowdfunding non è altro che il finanziamento collettivo della tua startup.
Un gruppo di persone investe il proprio denaro per sostenere il tuo sforzo
imprenditoriale. È un buon metodo di finanziamento sia nella fase seed che
nella growth. Inoltre ti permette di far conoscere il tuo prodotto/servizio
(acquisendo clienti e visibilità).
I contro riguardano sicuramente i costi di lancio di una campagna di
crowdfunding nonché il ritorno che bisogna garantire agli investitori (quote
in caso di equity crowdfunding oppure prodotti/servizi in caso di reward
Crowdfunding. Insomma: nessuno fa niente per niente).
Venture Capital
Maggiore è l’iniezione di denaro e di competenze maggiore è la perdita di
controllo sulla tua startup. Senza grandi giri di parole rischiate di non essere
più i padroni dell’azienda che avete creato.
Ottenere un finanziamento da un VC non è una cosa facile (meno del 5% dei
business plan ottiene un finanziamento). Normalmente il processo di
approccio e verifica adottato dai VC è il seguente:
1) Analisi dei business plan (prima review) con eliminazione dei deal
lacunosi/non promettenti/non sviluppati/non ottemperanti ai criteri di
Fonte immagine: N
uvolab
Cosa si aspetta una società di Venture Capital dal proprio portfolio? (Fonte:
Nuvolab)
https://www.ventureup.it/venture/venture-capital/
www.crunchbase.com
Libri:
Startup e Venture Capital: guida ai segreti di un rapporto ad alto potenziale -
Brad Feld
La struttura di corporate venture capital utilizza in modo intensivo
l’esperienza, le tecnologie e relazioni del proprio investitore corporate, per
valorizzare al meglio le startup.
Intervista ad Alberto Baccari, CEO di Namu (startup che ha raccolto 400.000
€ tramite Corporate Venture Capital)
Masters of Corporate Venture Capital: Collective Wisdom from 50 VCs Best
Practices for Corporate Venturing How to Access Startup Innovation & How to
Get Funded - Andrew Romans
La fase di Exit
Nel mondo delle startup l’Exit (ad esempio tramite IPO, ovvero quotazione in
borsa) è cosa buona e giusta. La Exit è il momento in cui tutta la catena
legata alla startup riceve valore.
L’exit è l’obiettivo principale di chi investe in startup ma è anche il fine degli
imprenditori (seriali e non).
Per approfondire le modalità di exit, leggi la nostra guida sulla exit cliccando
qui.
Ecco uno schema per capire quale finanziatore è adatto nella tua fase
(prossima pagina).
Quando si parla di pitch in ambito startup, si fa riferimento ad una breve
presentazione, che ha l’obiettivo di convincere un gruppo di investitori a
finanziare un’idea imprenditoriale. È cruciale sapere come presentare nel
modo giusto: puoi avere anche l’idea migliore del mondo ma se non sai
presentarla in modo efficace, mostrando il potenziale dell’idea (e di ritorno
sull’investimento da parte dei finanziatori) avrai una vita difficile.
Se vuoi pitchare agli investitori, puoi farlo anche online da remoto grazie a
Startup Geeks Premium.
Conclusione
I soldi sono la benzina necessaria alla performance della tua startup, ma
ricorda che non esistono soluzioni di finanziamento migliori o peggiori e
soprattutto che ogni soluzione è da correlare con il business che stai
sviluppando (prodotto o servizio? Che tipo di prodotto o servizio?) e con la
situazione personale dei founders (se ti chiami Elon e dopo che hai venduto
Zip2 per 300 milioni ti viene in mente di reinvestirne un milioncino nella tua
nuova startup PayPal … beh direi che possiamo saltare tutta la parte su
Friends, Family, Fools, Business Angel e compagnia cantante).
Oltre a ciò pondera sempre gli aspetti negativi e positivi di ogni possibile
fonte di finanziamento (non solo in termini di apporto di denaro, ma anche di
apporto di competenze, network, supporto tecnico ecc…).
L’ultimo consiglio, come sempre il più importante: sii pronto per ricevere il
finanziamento che stai richiedendo. Non andare da un VC o da un Angel
investor senza un business model consolidato e senza le tre T (team, traction
e technology).
Ringraziamenti
Per la stesura di questo ebook ringraziamo:
Fabio De Martino F
rancesco Inguscio
Teniamoci in contatto!
a
lessio@startupgeeks.it g
iulia@startupgeeks.it
Startup Geeks
Startup Geeks vuole rendere il mondo delle startup italiane conosciuto,
attrattivo e connesso.
- Interviste ai fondatori di startup italiane in fase avanzata: ci piace
scoprire cosa c’è dietro la “facciata” di una startup per comprendere
meglio l’esperienza imprenditoriale e trasmettere la conoscenza di un
fondatore esperto a tutti coloro che sono in fase di partenza con il
proprio progetto imprenditoriale. Ad ora abbiamo intervistato oltre 100
fondatori;
- Pubblicazione di ebook in cui raccontiamo le startup italiane di un
determinato settore. Gli ebook sono il nostro contributo per raccontare
le startup che stanno innovando in un settore specifico e fino ad ora ne
abbiamo pubblicati 5:
- Le startup più interessanti dove lavorare in ambito digital e tech;
- Le top 30 startup italiane della salute;
- Il Fintech in Italia e le startup più interessanti;
- L’Agrifood Tech in Italia e le startup più interessanti;
- Le startup per viaggiare e muoversi in città.
- Scrittura di articoli divulgativi: collaboriamo con esperti del settore
che scrivono per il nostro blog articoli che puntano a formare la nuova
generazione di imprenditori italiani: guide, esempi, definizioni,
insomma cerchiamo di creare i contenuti più ricchi e autorevoli che si
possono trovare sul web.
- Startup Geeks Premium: è la più grande community di fondatori di
startup in Italia. All’interno del servizio Premium i fondatori di startup si
confrontano sulle tematiche più sensibili e delicate, dandosi feedback a
vicenda e ricevendo feedback da esperti del settore che abbiamo
accuratamente selezionato e incluso nella community, che viene
gestita su Slack.
online la propria startup a degli investitori (puoi vedere un esempio
cliccando qui).